O SBAM! - che aria tira ...a Montemerlo?..

Pagina creata da Giovanni Ferrara
 
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O SBAM! - che aria tira ...a Montemerlo?..
!
                              M
                          SBA

A VERY EMOTIONAL

                                               o
EDITION

            che aria tira ...a Montemerlo?..
O SBAM! - che aria tira ...a Montemerlo?..
o W !
                                                                                         W
Ideazione-Coordinamento &
                                                                                             #IO RESTO A CASA?
                                                                                        #NOI CI ORGANIZZIAMO
Elaborazione grafica

Prof.ssa Alessia Prato
Prof.ssa Alessandra Miotto           la 3E
                                     Gregorio A.
                                     Rebecca A.                                          Un giornalino, perché? Perché, nonostante la quarantena, la 3E c‛è e vuole far sentire
                                     Noemi B.                                            la sua voce, sia pure a un metro o più di distanza. Tutti noi abbiamo bisogno di farci co-
                                     Giorgia B.                                          raggio e pensare positivo perché, oggi, anche quelli che a volte dicevano di odiare la
                                     Anna C.                                             scuola, ora sentono la mancanza della campanella, di quella fucina di entusiasmo e ric-
                                     Sofia C.                                            chezza che è la nostra aula, e della semplice routine quotidiana, fatta di lezioni, ma
                                     Tommaso C.                                          anche di risate e spensieratezza, di porte aperte (o a volte spalancate!), di minacce di
                                                                                         tacchi volanti, di dubbi, di caffè delle prof e caramelle per tutti… Torneremo certa-
                                     Asia F.                                             mente cambiati da questa esperienza, più maturi e consapevoli di quanto davvero valga
@Copyright 2020                      Mattia F.                                           la libertà di ognuno di noi. Il filo rosso che ha guidato lo scorso anno scolastico, ritorna
(in quarantena)                      Manuel G.                                           per chiederci di osservarlo da un diverso punto di vista. Oggi che la nostra libertà è
                                     Giorgia G.                                          appesa al filo dell‛incertezza di un futuro che non sappiamo quando ricomincerà ad avere
                                     Francesco M.                                        il sapore delle corse a perdifiato in bicicletta, del verde dei Colli o del profumo del
                                     Gianmaria M.                                        mare, capiamo forse cosa dovesse provare Anna Frank, una quattordicenne di 70 anni
                                                                                         fa che ha vissuto per oltre due anni in isolamento, con persone estranee, che poteva
                                     Jacopo M.                                           vedere solo un albero e un pezzetto di cielo da una finestra rotta, ma che trovava il co-
                                     Nicola R.                                           raggio di vivere ogni singolo giorno fra le mute pagine di un diario a quadretti bianchi e
                                     Anna R.                                             rossi. In una delle prime email che ci siamo scambiati, a fine febbraio, fra il serio e lo
                                     Lisa R.                                             scherzo, ci siamo detti che stiamo scrivendo la storia senza neanche accorgercene: è
                                     Luca S.                                             proprio questa la verità! Un domani potremo raccontare che sì, durante la più grande
Info
                                     Laura S.                                            pandemia globale, noi c‛eravamo! Ed ecco - di nuovo - perché un giornalino?
Qualora venissero riscontrati                                                            Perché, comunque vada, noi resteremo uniti, lavorando insieme pur stando lontani, colla-
errori/orrori, omissioni è gradita   Anna Maria T.                                       borando affinché anche da questa esperienza possiamo imparare qualcosa e diventare
una mail a                           Matteo T.                                                                                     persone migliori, libere da falsi pregiudizi e
classe3ewojtyla@gmail.com            Davide V.                                                                                     dotate una profonda capacità di osservare la
                                                                                                                                   realtà usando gli strumenti in nostro possesso.
                                                                                                                                   Queste pagine colorate, realizzate con passione
                                                                                                                                   e dedizione, ci ricorderanno, un giorno, cosa
                                                                                                                                   siamo stati e quanto siamo tutti cresciuti e cam-
                                                                                                                                   biati. Noi siamo e restiamo una squadra e, come
Photo credit_ Pop art comics, Roy    Ringraziamenti:                                                                               tale, ci teniamo per mano e andiamo avanti insie-
Lichtenstein, freepik                Al Dirigente Dott. Turetta Giuseppe                                                           me! Ed ecco che, da una folle chiacchierata not-
                                     al Prof. Denis Bertaggia per aver reso possibili
                                                                                                                                   turna, è nata l‛idea di queste pagine. Un po‛ del

                    0
                                     le nostre lezioni durante la quarantena                               AP
                                     ai Proff. Siro Zavagnin e Valter Zanovello per
                                                                                                                                   nostro mondo su pagine virtuali, fra idee e opi-
                                     aver coordinato tutti i docenti affinchè                                                      nioni, fra errori di ortografia e lezioni di italiano!

       zer
                                     potessimo proseguire nella didattica a                                                        Supereroi contro il virus. Supereroi contro gli
                                     distanza                                                                                      schemi. Supereroi contro la solitudine.
                                     ..... Ai genitori e ai nostri supporter
                                                                                                                                   Supereroi per la conoscenza e la libertà!
LA PAROLA AL #DS
 Cari tutti,
 stiamo vivendo giorni unici, che mai l’umanità ha già vissuto, la nostra
 vita di tutti i giorni è stata sconvolta e lo vediamo dalla quarantena for-
 zata e da questo senso di incertezza.
                                                                                Con non pochi problemi, abbiamo avviato la didattica on-line seguendo il
 Cari studenti e docenti, tutti noi in questo momento di sconforto, abbia-
                                                                                calendario delle lezioni settimanali già notificato, cercando di ottempera-
 mo il dovere civico di non perdere i contatti con i nostri punti di riferi-
                                                                                re ai dettami costituzionali con la piena collaborazione dei vostri docenti
 mento, i nostri esempi, in un mondo virtuale che si avvicini sempre più al
                                                                                a cui va il mio sincero e infinito ringraziamento per la loro grande profes-
 reale e che ci trovi pronti quando ci ritroveremo di persona.
                                                                                sionalità.
 Dobbiamo ridare un senso alla nostra vita, sociale e scolastica provando
                                                                                Pur essendo consapevoli delle difficoltà che tale modalità di lezione com-
 a buttare il cuore oltre l’ostacolo e riprendere a fare le cose che ci fanno
                                                                                porta, sono certo della passione e disponibilità dei docenti e del loro desi-
 crescere e ci preparano al nostro futuro.
                                                                                derio di potervi incontrare, anche se solo virtualmente, dialogando e con-
 Abbiamo provato, con tutti i limiti del caso, a definire delle situazioni
                                                                                frontandosi con voi con questa nuova modalità di apprendimento.
 operative seppur virtuali che possano farci rivivere la nostra quotidianità
                                                                                Pur essendoci impegnanti tantissimo, per riaccendere la fiamma virtuale
 scolastica attraverso i mezzi digitali che la scuola ha in dotazione.
                                                                                dell’istruzione, non vi nascondo che la vostra presenza, mi e ci manca
                                                                                moltissimo, anche se la scuola e le aule sono pulite mancano le vostre
                                                                                voci, la vostra partecipazione attiva e i vostri sorrisi. In questo silenzio
                                                                                assordante, tutto sembra surreale e noi che siamo rimasti a lavorare a
                                                                                scuola aspettiamo il vostro ritorno. Mancano soprattutto le cose che
                                                                                avremmo potuto e dovuto fare in questo periodo ma state tranquilli che
                                                                                da questa esperienza ne usciremo tutti più arricchiti e tutti più forti, desi-
                                                                                derosi di vederci e questa prolungata sospensione delle attività servirà a
                                                                                dare valore alle cose che ritenevamo sempre scontate.
                                                                                Presto torneremo a ripopolare le aule, le piazze e i luoghi di ritrovo e tutto
                                                                                questo diventerà un ricordo in una parola diventeremo più responsabili,
                                                                                perché soprattutto le difficoltà ci aiutano a crescere.
                                                                                Ritornerà ad essere normale abbracciare qualcuno, stringere la mano ad
                                                                                un professore e ad essere ad una distanza inferiore di un metro per godere
                                                                                del sorriso di un amico... Riflettiamoci! Ora abbiamo il tempo e il modo per

                           GT
                                                                                farlo.
                                                                                Questa esperienza, ne sono sicuro, ci cambierà profondamente, niente
                                                                                sarà mai più come prima, apprezzeremo di più la vita, le cose semplici,
                                                                                gli amici e persino la scuola.
                                                                                                        Un caro saluto a tutti e un arrivederci a scuola

                                                                                                                                   Dott. Giuseppe Turetta
Eravamo all’inizio del nuovo millennio quando lavoravo come biologo molecolare borsista
                                      all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie; in quegli anni, la scienza cercava di combattere un
                                      nuovo nemico subdolo che portava alla morte le persone che venivano contagiate da un
                                      male all’epoca sconosciuto ai più o quantomeno al mondo moderno e all’Europa. In quel
                                      caso si parlava di prioni, proteine anomale in grado di autoreplicarsi negli ospiti provocan-
                                      do una patologia neurodegenerativa nota con il nome Creutzfeldt-Jakob (MCJ), ma meglio
                                      conosciuta come “morbo della mucca pazza”. Anche allora si cercava disperatamente di
                                      capire come le persone potessero infettarsi e quale terapia fosse in grado di sconfiggere

           B
                                      la malattia. In quel caso il morbo fu limitato dopo la scoperta dell’origine del contagio: il

         D
                                      prione si trasmetteva dagli animali all’uomo attraverso il cibo infetto, ovvero attraverso
                                      l’ingestione di tessuti nervosi degli animali malati che venivano macellati e finivano nei
                                      piatti dei malcapitati. Trovata l’origine del contagio, fu possibile porvi rimedio vietando alla
                                      popolazione di cibarsi di tessuti nervosi, ma anche di carne animale che potesse in qualche
                                      modo essere contaminata da tessuto nervoso infetto; alla filiera fu vietato l’utilizzo di
                                      farine animali, impiegate fino a quel momento come integratori nel cibo dei bovini e repu-
                                      tate il veicolo d’infezione. Non esistevano farmaci o vaccini che potessero proteggere la
                                      popolazione, ma solo il divieto di ingerire tessuti animali potenzialmente contaminati.

                                      Se con il “morbo della mucca pazza” abbiamo tutti imparato ad alimentarci in modo più
                                      oculato, ad informarci sulla provenienza della carne che mangiamo, facendo emergere le
                                      lacune del sistema di controllo nei macelli e le modalità di alimentazione a cui erano sot-

vuoi sapere cos’è il#CORONAVIRUS?
                                      toposti ovini e bovini di allevamento, oggi con SarsCoV2 (questo il nome scientifico del
                                      noto coronavirus) siamo alle prese con una nuova sfida che l’uomo è chiamato a superare.
                                      Anche in questo caso, evitare il contagio sembra l’unica arma efficace. Anche in questo
                                      caso, la velocità di diffusione del patogeno impone alla comunità scientifica un lavoro

      ..LA PAROLA A DENIS BERTAGGIA
                                      enorme contro il tempo per creare un farmaco efficace, un vaccino che ci protegga. Il
                                      tempo è sempre stato il nemico numero uno della scienza, perché la scienza ha i suoi ritmi
                                      e questi spesso non riescono a tenere il passo con l’avanzare incessante di alcune patolo-
                                      gie che ancor oggi non hanno una cura. Oggi sto rivivendo quei giorni lontani, quelle paure
                                      di un nemico spietato ed invisibile; ma, come allora, mi affido alla ragione e al pensiero
                                      scientifico per cercare una risposta alle tante domande. Anche in questo caso l’umanità
                                      conosce la sua fragilità, ma anche la forte consapevolezza che la conoscenza può aiutarci
                                      ad evitare il propagarsi del contagio.
                                      I virus, parola latina che significa “veleno”, non sono da confondersi con altre entità bio-
                                      logiche tipo i batteri; questi ultimi sono organismi unicellulari procarioti e quindi hanno in
                                      sé la capacità di espletare il cosiddetto ciclo vitale (nascono, si accrescono, si riproducono
                                      e muoiono), sono organismi vitali a tutti gli effetti e proprio per questo possono essere
                                      limitati oppure uccisi da alcune molecole definite “antibiotiche”. Proprio perché molecole
                                      “anti-vita” (anti–bios, dalla parola greca “bios” che significa “vita”), gli antibiotici interferi-
                                      scono proprio a livello del metabolismo cellulare di eucarioti e procarioti (batteri). I virus,
                                      invece, sono particelle non vitali, ovvero non sono in grado di compiere un ciclo vitale in
                                      modo autonomo: possono riprodursi solo se trovano un ospite che lo fa per loro. E proprio
                                      infettando una cellula, cioè penetrando al suo interno, i virus sono in grado di riprodursi
                                      poiché l’ospite si metterà a loro disposizione senza “rendersene conto”.
Il SarsCoV-2 non è una cellula, non è un organismo vivente e quindi non può essere ucciso                    - Evitare luoghi frequentati da più persone (anche non contemporaneamente). Anche gli oggetti pos-
da farmaci antibiotici. Non ha un metabolismo proprio, non ha mitocondri, non ha nucleo,                     sono essere veicoli del virus. Ad esempio una persona infetta ma senza sintomi (asintomatica)
non ha ribosomi ed organelli intracellulari che gli permettano di costruire proteine, lipidi                 potrebbe contaminare alcuni oggetti attraverso starnuti o colpi di tosse, oppure semplicemente
e zuccheri. Per questo gli antibiotici non possono fermarlo!                                                 afferrandoli con le mani se nelle sue mani vi sono depositate particelle virali. Alcuni esempi possono
Quindi quali armi abbiamo? Il sistema immunitario di ognuno di noi ha un ruolo fondamen-                     essere: le strutture dei mezzi di trasporto (autobus, tram, metropolitane ecc.) cui ci si può aggrappa-
tale in questa battaglia contro un virus che si introduce nell’organismo. Purtroppo però, se                 re; le maniglie dei carrelli della spesa; i soldi; più in generale, tutti quegli oggetti che vengono ma-
il patogeno non è mai entrato in contatto con l’organismo, in modo fortuito oppure attra-                    neggiati da più persone. Un gruppo di ricercatori ha recentemente reso noto che una particella di
verso una vaccinazione, il suo sistema immunitario si troverà impreparato a combattere un                    SARS-CoV-2 rimane attiva, e quindi potenzialmente infettante su diversi materiali al di fuori
“nemico sconosciuto” e dovrà costruirsi nuove armi che non ha già pronte.                                    dell’organismo (ricordo che i virus sono parassiti endocellulari obbligati), confermando che il virus
Il nostro sistema di difesa ha quindi bisogno di tempo per intraprendere un’azione adegua-                   mantiene le proprie capacità infettive per diverse ore ad esempio su oggetti di plastica o cartone
ta. Le condizioni fisiche di ognuno giocano un ruolo fondamentale: se un organismo prima                     (un intervallo di tempo sufficiente a permettere la trasmessione del virus ad altre persone). E’ quindi
del contagio si trova in condizioni ottimali, ci saranno più probabilità che esso riesca a                   importante evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri e disinfettare sempre gli oggetti che si
superare la malattia; al contrario, se alcuni fattori limitano già prima del contagio il suo                 usano frequentemente (telefono cellulare, auricolari, tastiera dei pc) con un panno inumidito con
sistema immunitario, la malattia potrebbe avere il sopravvento.                                              prodotti a base di alcool o candeggina (seguendo le indicazioni fornite dal produttore).
                                                                                                             - Mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro. Questa è la distanza minima per evitare
Il virus SARS-CoV-2 è una particella delle dimen-                                                            di respirare le microgoccioline di saliva, eventualmente contenenti particelle virali, liberate dalla per-
sioni di un centinaio di nanometri (ovvero un                                                                sona che starnutisce e tossisce vicino a noi.
decimilionesimo di metro, un decimillesimo di mil-                                                           - Evitare di toccare le mucose del naso, della bocca e degli occhi poiché sono proprio queste le
limetro per intenderci) costituita da un involucro                                                           vie che il virus utilizza per entrare nell’organismo.
lipidico di natura cellulare (envelope) e rivestita
da diverse proteine che gli conferiscono l’aspetto                                                           Siamo bombardati a qualsiasi ora da messaggi radiofonici alla tv e sul web che indicano
di una corona (da cui il termine Coronavirus).                                                               alcune di queste semplici norme che hanno lo scopo di ridurre al massimo la probabilità
All’interno di esso risiede una molecola a singolo                                                           di contrarre il virus. Ad oggi, lo ricordo, un vaccino efficace contro questo patogeno non
filamento di RNA (acronimo di Acido RiboNuclei-                                                              è stato messo a punto dalla medicina e neppure abbiamo certezze sull’efficacia di alcuni
co); quest’ultimo porta, come accade per il DNA                                                              farmaci, seppur molto promettenti contro altri virus, che potrebbero aiutare notevolmente.
(Acido DesossiriboNucleico) delle cellule umane,                                                             La parola d’ordine rimane quindi “evitare il contagio”. Per questo, ricordando lo slogan di
le informazioni per la costruzione di nuove parti-                                                           una nota campagna contro L’AIDS degli anni ’80, ribadisco: “SARS-CoV-2, se lo conosci sai
celle virali.                                                                                                come evitarlo!”.
                                                                                                             Nei giorni in cui sono costretto a lasciare casa mia per coordinare l’attività di didattica a
L’RNA virale viene “letto” come un libro dalle “fabbriche” cellulari (i ribosomi) che scambia-
                                                                                                             distanza, percorro la strada che mi porta a scuola e un denominatore comune nelle case
no le informazioni ivi contenute come fossero istruzioni “self”, ovvero istruzioni di assem-
                                                                                                             che incontro ai lati della strada mi accompagna: uno striscione, un cartellone, un lenzuolo
blaggio di propri componenti. La cellula infettata continua a produrre ed assemblare nuove
                                                                                                             disegnato con delle nuvole dalle quali emerge un arcobaleno ed una scritta che conforta
particelle virali fino al momento in cui i nuovi virioni usciranno dalla cellula, provocandone
                                                                                                             e dà coraggio e fiducia… Tutto andrà bene!!
la lisi e quindi la morte. La malattia provocata dal nuovo Coronavirus porta il nome di “CO-
VID-19”, dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease (malattia) e "19" indica
l'anno in cui si è manifestata. Può essere confusa come una semplice influenza, ma può
anche causare sindromi respiratorie acute e persino la morte.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed il Ministero della Salute forniscono alcune
raccomandazioni al fine di prevenire il contagio, che mi sento di ribadire e spiegare, sottoli-
neando che queste semplici azioni sono valide per salvaguardarci anche dall’attacco di
molti altri patogeni:
- Lavarsi le mani per almeno 60 secondi con acqua calda e sapone. Il sapone contiene delle sostan-
ze tensioattive che disorganizzano lipidi e proteine dell’envelope virale provocando la disgregazione
delle eventuali particelle virali presenti nella cute. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile
utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il
60%).
- Starnutire o tossire su un fazzoletto di carta usa e getta, oppure portando il gomito alla bocca.
Questo evita di contaminare le mani e chi ci sta di fronte o altri oggetti su cui le minute particelle
di saliva dello starnuto e/o del colpo di tosse, eventualmente contenenti particelle virali, potrebbero
terminare la loro corsa.
- Evitare il contatto con altre persone. La probabilità di incontrare una persona potenzialmente infet-
ta aumenta con il numero di persone cui ci avviciniamo: incontrare meno persone significa abbassa-
re la probabilità di subire il contagio.
- Evitare luoghi affollati. Maggiore è il numero di persone presenti in un luogo, sia esso chiuso o
aperto, e maggiore è la probabilità di incontrare una persona potenzialmente infetta e quindi conta-
giosa.
“
                  “Inutile cercare un segno preciso della sua presenza,
                  perché non cʼè. Eppure la libertà esiste, si fa strada
                  dentro di noi, apre porte e dischiude casseforti, solleva
Cit.              tappeti da troppo tempo impolverati, agita venti im-
                  previsti, sfida rassicuranti quotidianità.”

   “La libertà può riuscire a mettere ali anche alle menti
   più spaventate e miopi: non promette successi, ma
   insinua benefiche inquietudini, dilata pertugi e fessure                                                                 La libertà... il più grande dono che ci è stato fatto.
   attraverso le quali filtrano luci sconosciute e imperti-                                Per capire bene le differenze tra questi giorni e qualche mese fa, quando non cʼera
   nenti, possibili, quasi impudichi, annunci di unʼesist-                                 ancora questa situazione, dobbiamo sapere cosa significa questa parola.
   enza che va a rinnovarsi.”                                                              Per me la libertà è come tutte le cose astratte di questo mondo, non le senti ma è
                                                                                           essenziale. È come un filo infinito che si potrebbe spezzare, e, se succedesse, ti
                    “Credo invece che libertà non significhi altro che                     metterebbe a dura prova, facendoti perdere il senso stesso della sua esistenza.
                  rispetto, possibilità di realizzare sogni e speranze                     Esistono tanti tipi di libertà, e tra i principali ci sono la libertà di essere se stessi,
                  senza offendere né limitare quelli di altri. Libertà non è               la libertà di opinione, espressione e scelta. Ma la cosa che importa davvero è che
                  cercare consensi, ma coltivare idee, allevare passioni.                  essa deve essere data a tutti, sennò perderebbe il suo significato.
                  Ci vuole coraggio a essere liberi: per molti è più facile
                  piegarsi al volere altrui, inginocchiarsi e prostrarsi a                 Prima che accadesse tutto questo, davamo per scontato il concetto di libertà, lo
                  opportunità elargite, confidando nella clemenza del più                  pensavamo come una cosa scontata, non vi davamo il peso giusto, ed è un poʼ
                  potente.”                                                                come tutte le cose essenziali che abbiamo: sentiamo la mancanza solo quando
                                                             (Paolo Crepet)                svaniscono.
                                                                                           A questo si fa riferimento in una canzone che mi ha fatto molto riflettere in questi
                                                                                           giorni dal titolo ʻLet Her Goʼ. Il testo è scritto in lingua inglese, ma il significato è
   “La libertà non è che una possibilità di essere migliori.”                              veramente profondo e ci fa capire lʼerrore che spesso facciamo.
                                             (Albert Camus)
                                                                                           Ora che siamo costretti a rimanere a casa, ci sentiamo vuoti, chiusi al mondo. E
                                                                                           pensiamo a quante cose avremmo potuto fare prima che accadesse tutto ciò, come
                  “La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano                     chiarire questioni lasciate in sospeso con gli amici, andare in bici a salutare la
                  donato agli uomini.”                                                     nonna, discutere con i compagni dei malintesi che si erano creati o portare a
                                                 (Miguel de Cervantes)                     spasso il cane che da tempo era chiuso nel suo recinto e non vedeva lʼora di uscire.
                                                                                           Ed è solo quando ci rendiamo conto di non aver fatto le cose che avremmo potuto
                                                                                           fare che iniziamo a voler guardare la nostra vita da un punto di vista diverso.
   “Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio.”
                                                                              (Tucidide)   Penso anche però che chi ha modo di cambiare prospettiva in questa situazione,
                                                                                           riesce a sentirsi libero anche senza uscire. Per esempio cogliendo questa occasio-
                                                                                           ne per fare cose mai fatte prima, potendo così provare cose nuove.
                  “Essere giovani vuol dire tenere aperto lʼoblò della                     Quello che, infine, volevo far passare attraverso questa mia piccola riflessione, è di
                  speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è                 non dare mai nulla per scontato e che se volete una cosa fatela, subito, prima che
                  stancato di essere azzurro.”                                             sia troppo tardi.
                                                           (BOB DYLAN)
                                                                                           “Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma
   “La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono.”                     vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri.”
                                                 (George Bernard Shaw)                     Nelson Mandela

                                                                                                                                                                              ANNA C.
La domanda che più ci facciamo in questo lungo periodo è: "QUANDO FINIRA' TUTTO QUESTO?“, ma
                                                 abbiamo mai pensato invece a: "Come saremo diventati, una volta finito tutto questo?". Non possiamo
                                                 certo affermare che tornerà tutto come prima, come se niente fosse successo, perché qualcosa è suc-

                   s
                                                 cesso, ed è giusto ricordarlo. Innanzitutto, penso che la cosa più “strana" sarà poter uscire dalla

                                       A’
                                                 propria casa, poter andare ovunque, riavere una libertà fondamentale! Nonostante questo, comunque,

                                     RT
                                                 non credo che per strada ci sarà molta più gente di quella che c'è ora, ovviamente ci saranno le perso-

                                  BE
                                                 ne che tornano da lavoro, i ragazzi che vanno a scuola, ma... si avrà un occhio di riguardo prima di

                                LI
                                                 organizzare incontri, feste o semplicemente andare in luoghi pubblici. Poi, chi è che non avrà un po' di
                                                 timore di stare tra la gente? Si potrà pensare che, nonostante il virus sia passato, potrebbe esserci

                                #
                                                 ancora qualche “residuo" in giro, oppure qualcuno vicino a noi potrebbe essere asintomatico. Quindi,
# VIRUS

                                                 sarà ancora diffuso un leggero velo di paura, ci saranno ancora persone con la mascherina, con i
                                                 guanti, che si terranno a distanza dagli altri, ci saranno ancora sguardi sospettosi, non si può negarlo.
                                                 É come farsi male imparando a fare qualcosa: ci sarà sempre un po' di paura, un po' di esitazione
                                                 prima di riprovare. Ma, nonostante questo, la situazione che stiamo vivendo ci sta arricchendo, ci sta
                                                 portando qualcosa di positivo senza che ce ne rendiamo con d'altronde. Basta pensare a tutto ciò che
                                                 ci permettono di fare questi giorni quasi vuoti, queste ore di noia, come riscoprire le cose che avremmo
                                             A
                                          U R    sempre voluto fare, ma non c'è mai stato il tempo, oppure trovare nuovi hobby o semplicemente provare

                                        PA
                                                 qualcosa di diverso. Tutte queste cose sarebbe bello non perderle quando ricomincerà la normale routi-
                                                 ne quotidiana, perché ci aiutano a staccare, e in più ci ricorderanno questi giorni. Ma, secondo me, la
                                    #            cosa più importante che ci lascerà tutto questo, è una consapevolezza nuova, dura ma vera, che non
                                                 tutti prima avevano. É la consapevolezza del cambiamento, anche se sembra che tutto vada per il
                                                 meglio, le cose possono cambiare, e ci mettono un attimo, quasi senza che ce ne accorgiamo. Basta
                                                 davvero un attimo, perciò è inutile cercare di avere solo certezze, preoccuparsi per ciò che non serve,
                                                 bisogna vivere, con l'unica certezza di farlo al meglio. Inoltre abbiamo acquisito anche la consapevo-
                                                 lezza della responsabilità, abbiamo capito cosa vuol dire veramente far dipendere la vita di altre
                                                 persone, come i nostri cari, dalle nostre scelte, abbiamo imparato a svoltare pagina e cambiare il
                                                 nostro modo di vivere, nonostante ci sia stato imposto. Infine, la nostra vita cambierà perché, come si
                                                 dice ora, stiamo facendo la storia, ed è proprio così, non è una cosa qualunque. Questo è un fatto che
                                                 ha modificato tutto, è arrivato e ci ha sconvolto all'improvviso. Quindi, quando tutto questo passerà,
                                                 sarà normale essere “sconvolti", o meglio, cambiati.

                                                                                                                                        NOEMI
     Montemerlo Febbraio 2020
La memoria degli oggetti
                                                                                                      «Manifesti già sbiaditi di pubblicità», queste parole si sono impresse nella mia mente
                                                                                                      ascoltando “Il mare d’inverno” di Loredana Bertè. Riflettendo sul motivo per cui queste
                                                                                                      parole mi siano rimaste in mente, sono giunto alla conclusione che tutto ruoti attorno
                                                                                                      a quello “sbiaditi”, a ben simboleggiare i ricordi che quei cartelloni suscitano. Infatti,
                                                                                                      immediatamente ho associato a essi l’immagine della spiaggia nelle prime ore del
                                                                                                      pomeriggio, della sabbia rovente, del clima di festa che si respira soprattutto la sera.
                                                                                            NICOLA    Un oggetto porta con sé la memoria di un momento, di un evento o di una serie di
                                                                                                      eventi che possono far riaffiorare ricordi simili per più persone o ricordi più personali.
                                                                                                      Quei manifesti sbiaditi portano con sé una memoria collettiva e allo stesso tempo una
Sono io, Nicola... Forse voi tutti mi conoscete come compagno di classe o un semplice alunno          memoria privata.
della 3E... Credo che in tre anni abbia mostrato le parti belle di me senza però dimenticare          Volgendo lo sguardo a una vetrinetta che affianca la mia scrivania, l’occhio è caduto
                                                                                                      su una pipa, marrone chiaro, più piccola delle altre, che ho visto essere stata usata da
quelle brutte... Ho fatto ridere e divertire molte persone e fatto parlar di me, Nicola... A volte,   mio papà soprattutto nei periodi di vacanza. Dopo averla presa in mano, mi sono messo
le persone le ho ferite cercando invece di proteggerle... A volte, le ho ferite per colpa del mio     a immaginare la sua provenienza, pensando all’artigiano che con tanta cura l’ha
                                                                                                      costruita per poi metterla in vendita chissà dove e chissà quando. Chi l’ha acquistata e
comportamento un po' vendicativo o semplicemente perché mi ero offeso... Chi mi conosce sa            perché proprio quella? Invece di fantasticare ho preferito chiedere direttamente a chi
che cerco sempre di vivere ogni giornata con il sorriso, con una battuta, con spirito d'iniziativa    la utilizza, per cui sono venuto a sapere che mio padre l’ha acquistata da un piccolo
                                                                                                      artigiano di Bologna, dove si era recato vent’anni fa in compagnia di una fidanzata.
e caparbietà. Ultimamente però non è per niente facile... Sento in me il sorriso e quel fuoco         È stato bello per me immaginare e arricchire di particolari una storia di cui ho cono-
dentro man mano affievolirsi, come quando gli si sottrae l ossigeno impedendogli così di divam-       sciuto la trama, e tutto partendo da quest’ oggetto per me insolito e odoroso di cenere.
                                                                                                      Di certo altre storie avrei potuto inventare, se invece avessi visto la stessa pipa su un
pare. Inizialmente, quando il problema è sorto in un paese così lontano e così diverso, la paura      banchetto di un mercatino delle pulci e altre storie ancora, e tutte diverse tra loro le
era raggomitolata e faceva spazio alla noncuranza e all'ignoranza. Mi ricordo ancora quando           avrebbero create i miei amici su di essa. L’incapacità per questo oggetto così comune di
                                                                                                      raccontare la propria storia genera una moltitudine di ipotesi tutte diverse tra loro,
per la prima volta questa paura ha cominciato a farsi spaventosa, più precisamente quando la          ciascuna secondo la creatività di ognuno. Pertanto l’oggetto è sempre e comunque
malattia ha colpito il vicino centro abitato di Vo'. Fino a quel momento non sapevo niente di         fonte di creatività anche se di esso esiste una storia soltanto.

questa nuova minaccia. Ho passato tutta la mattina a cercare di informarmi e capire come era          Tempo fa ho avuto modo di visitare il Museo Ferrari. Attraversando
                                                                                                      le varie sale è impossibile non favoleggiare sulle varie automobili
possibile fermare questo pericolo... volevo scegliere bene le mie armi, i miei strumenti. Fin da      presenti: chi le avrà acquistate e dove? Chi avranno trasportato e che
piccolo mi sono sempre chiesto quale fosse la paura più grande dell'uomo. Il non essere all'al-       discorsi avranno sentito, viaggiando nei pomeriggi di sole o sotto
                                                                                                      la pioggia? Ognuno di noi, come nel caso della pipa, ha costruito
tezza? La povertà? La paura di essere invisibili agli occhi delle persone che ci stanno a cuore?      per esse una storia secondo la propria fantasia e creatività. Quando
Durante questo periodo di emergenza dove le attività quotidiane e la libertà personale sono           però sono arrivato nella sala dedicata alle automobili da corsa,
                                                                                                      alle campionesse, mi sono accorto che c’era qualcosa di diverso: io,
state sradicate come un vecchio albero malato, ho realizzato che la paura più grande dell'uomo        come tutti gli altri visitatori abbiamo, secondo me, pensato alle
è ľ impotenza. Ľ impotenza? Cos'è l' impotenza? Secondo me è quella sensazione di inutilità           stesse cose. Tutti quanti abbiamo infatti guardato quella creatura in
                                                                                                      acciaio ricordando il momento in cui essa tagliò il traguardo qua-
che viene incontro a chi, come me, ha sempre cercato di aiutare se necessario... L'impotenza          rant’anni fa . Osservandone le gomme, le piccole ammaccature
è come essere su un peschereccio ed essere sballottati di qua e di là senza una meta precisa...       lasciate dai sassi lanciati contro la carrozzeria durante le corse, il
                                                                                                      sedile consumato dal tempo, non è stato possibile non sentire il
Tuttavia per superare le paure c'è bisogno del coraggio. Un'altra domanda allora sorge sponta-        rumore degli applausi, vedere la festa scatenatasi al momento
nea... che cos' è il coraggio? Come si fa a essere coraggiosi in un periodo come questo? Secon-       della vittoria, immaginare lo spumante         spruzzato sulla folla,
                                                                                                      mentre il suo motore lentamente si raffreddava, allora, come già
do me le persone coraggiose non sono individui privi di paure – sarebbe ridicolo- bensì pauro-        altre volte, ma allora più che mai. Tutti abbiamo visto, abbiamo sen-
si, ma, al contempo, capaci di superare le proprie paure. Noi dobbiamo essere coraggiosi, supe-       tito, abbiamo partecipato a quel momento della sua storia. Oggi chi
                                                                                                      la guidò e la portò alla vittoria non c’è più; non ci sono più gli
rare questa paura e fare ciò che gli esperti ci dicono. Ed è forse per questo motivo che da           abili meccanici che se ne presero cura, nemmeno il suo proprietario
quando è iniziata la quarantena sono uscito solo per portare fuori le immondizie. Io resto a          è più in vita. Lei però è lì, immobile nella sua grandezza, a rinno-           GREGORIO
                                                                                                      vare il ricordo di un momento unico. Quella vettura è diventata una
casa non perché ho paura ma perché sono coraggioso. Questo testo serve a chiedere a chiun-            leggenda, un oggetto di memoria collettiva. Vorrei terminare questa
que lo legga di essere coraggiosi... essere coraggiosi. insieme.                                      riflessione con un invito ad osservare con gli occhi di un bambino,
                                                                                                      e con la sua creatività gli oggetti intorno a noi specialmente quelli
                                                                                                      più vecchi. Ciascuno di essi ha una propria storia da raccontare
                                                                                                      fatta da occhi che hanno visto e mani che hanno toccato. Quanto mi
                                                                                                      piacerebbe che questi oggetti avessero una voce e una bocca, non
                                                                                                      sempre, ma almeno qualche volta per raccontare la propria vera
                                                                                                      storia. Per le altre volte, continuerò a inventarla io.
GIORGIA B.

                                                    i NONNI e le chiamate divertenti
                       2020, e chi se lo scorderà mai, l’anno delle videolezioni, delle mascherine, della
                       chiusura di tutte le attività, dell’isolamento dal mondo esterno e l’anno delle
                       continue videochiamate. Proprio di queste ultime vorrei parlare: le videochiama-
                       te, unico ed indispensabile mezzo per avere un contatto virtuale con i nostri
   ASIA                parenti e amici. Se tutto questo fosse successo quarant’anni fa, quando la tecno-
                       logia era praticamente inesistente, sarebbe stato tutto più complicato.
                       La vita esterna ci manca, sentiamo il bisogno di uscire ma siamo obbligati a non
                       farlo per il nostro bene, e l’unico mezzo per conversare è l’utilizzo del telefono per
                       riportarci per pochi minuti o ore alla quotidianità. Talvolta queste videochiamate        È esattamente dall’ 8 di marzo che sono chiusa in casa. E durante tutto questo tempo
                       possono essere assai divertenti, come quelle per esempio in compagnia di nonni            rifletto e penso a quello che vorrei fare quando tutto passerà...
                       o zii anziani, i quali non sono abituati a queste innovazioni. In questo ultimo
                       periodo ne ho fatte alcune, e di certo le più divertenti erano le videochiamate con       Appena sarò libera uscirò di casa, dal quel cancello che mi ha tenuta “prigioniera” fino
                       i miei nonni. Mia nonna non è affatto abituata nell’utilizzo di questi mezzi, tanto       ad ora. Voglio potermi spostare da casa, senza che qualcuno me lo impedisca, voglio
                       che una volta quando eravamo in chiamata anche con mio zio, era convinta fossi-           superare quei 200 m che ci sono stati imposti, voglio poter stare a meno di un metro
                       mo tutti insieme, mentre in realtà stavamo telefonando da dispositivi differenti,         di distanza dai miei amici, voglio abbracciare le mie compagne e le mie amiche come
                       nel momento in cui gliel’abbiamo detto è scoppiata in una grossa risata che ci ha
                       decisamente contagiato.                                                                   facevo prima.
                       Purtroppo questa tecnologia a volte causa una connessione lenta, e ciò porta a            Ma soprattutto voglio tornare alla vita di ogni giorno... voglio tornare a scuola, per
                       disturbi della rete la cui conseguenza è il non riuscire a videochiamare. Concludo        rivedere i miei compagni che fino ad ora sento solo con WhatsApp, e attraverso le
                       con il dire che questo momento passerà, si spera in fretta, e una volta terminato         videochiamate che la tecnologia ci permette di fare. Poi voglio rivedere i professori,
                       questo periodo triste per tutti, si potrà tornare alla vita di tutti i giorni, insomma,
                       alla normalità.                                                                           per continuare a fare lezione senza dover stare davanti ad uno schermo, ma parlando
                                                                                                                 e stando faccia a faccia, senza problemi di microfoni e audio, che mi impediscono di
                                                                                                                 intervenire quando vorrei farlo.
                                                                                                                 Ho bisogno anche di tornare a danza, e fare una lezione normale dentro la nostra
                                                                                         Il valore
Un abbraccio è una delle cose che può rendere più felice una persona, può
togliere le lacrime in un momento di tristezza, può riparare il legame tra due                                   palestra, senza invece dover fare delle videolezioni. Ho anche il bisogno di sentire il
persone, o, più semplicemente può rendere felice chi lo dà e chi lo riceve. In           delle piccole cose
                                                                                                                 rumore del gesso delle mie scarpette che si unisce a quello delle mie compagne. Mi
questo momento tutto questo non lo possiamo avere: non possiamo ridere e
scherzare al parchetto con gli amici, non possiamo andare a scuola e, anche se                                   mancano le chiacchiere e le risate del dopo allenamento che riecheggiano nel piccolo
a volte può essere stressante o noiosa, è lì che vediamo gli amici e passiamo la                                 spogliatoio, con l’insegnante che ci dice di sbrigarci perché è tardi.
maggior parte del tempo. Mi manca avere la routine movimentata di tutti i                                        E quante altre cose vorrei tornare a fare... ma prima o poi tornerò alla mia vita di
giorni, svegliarsi presto la mattina, andare a scuola e avere l’ansia della verifica
                                                                                                                 sempre e sicuramente apprezzerò anche le cose che magari non mi piaceva fare.
o l’interrogazione, vedere gli amici faccia a faccia e non dietro lo schermo del
cellulare… adesso è tutto così diverso. Mi sveglio e non so che nemmeno che
giorno sia; le lezioni sono diverse perché non ci sono più i momenti di risate, le
prese in giro per le cavolate assurde che scriviamo nelle verifiche; mi rendo
conto che è strano che da un giorno all’altro sia tutto così diverso. Sento la
mancanza di svegliarmi al venerdì mattina con la gioia di dire “meno male che
domani è sabato”, i giorni del weekend sono sempre stati diversi dai giorni
normali perché voleva dire svegliarsi tardi il mattino, andare al centro commer-
ciale e andare a letto tardi la sera. Mi manca la vita normale.
So per certo che un giorno potremmo riprenderci quel metro di distanza che ci
separa, rivedere i nostri amici, i familiari e tornare alla normalità piena di risate,
momenti di tristezza o difficoltà; ma è proprio questo che rende unica la nostra
vita, perché ci insegna ad affrontare le nostre paure e superare gli ostacoli…                      SOFIA
sono certa che tutto quanto passerà e torneremo alla felicità di un tempo.
15 libri da leggere durante la quarantenA
                                              UNA 40ENA DA OSCAR
Benvenuti a tutti nella edizione n.0 del giornalino firmato 3^E, nella sezione recensioni di serie tv e                                          Ciao ragazzi! Oggi vi presento 15 libri di
film. Ovviamente in questi giorni siamo reclusi in casa senza poter uscire e senza vivere normal-                                                ogni genere in base ai vostri gusti da leg-
mente. Il tempo non è mai stato così tanto per noi, sempre immersi in mille pensieri, ma tra lezioni                                             gere durante questa noiosissima quaran-
e qualsiasi altro impegno virtuale, non ci manca il tempo per “abbuffarci” di serie tv su Netflix o Sky.                                         tena, e per migliorare, anche se per poco,
Oggi andremo a trattare il genere Horror/Thriller. Per quanto riguarda le serie tv c’è un’ampia scelta                                           le vostre giornate.
su questo genere. Partiamo subito dalla più amata serie horror degli ultimi anni, ovvero “Stranger
Things”. Essa si articola in 3 stagioni con la 4^ in arrivo all’inizio di Aprile. Tratta della scomparsa                                         Gialli: Il suggeritore, di Donato Carrisi; Io uccido, Giorgio
di un ragazzo di nome Will, il quale, di ritorno a casa, avvista una oscura forma con le sembianze                                               Faletti.
di un orribile mostro. In preda al panico Will tenta la fuga, ma scompare misteriosamente all’interno                                            Umoristico: I love shopping, di Sophie Kinsella; Sai tenere
della fitta e buia foresta. Gli amici e la sua famiglia il giorno seguente, insospettiti dalla sua scom-                                         un segreto?, di Sophie Kinsella.
parsa iniziano ad indagare chiedendo l’aiuto della polizia, ma ovviamente il suo gruppetto di amici                                              Storico: I pilastri della terra, di Ken Follett; Tre sorelle tre
più fidati non si ferma alle indagini degli agenti e provano in tutti i modi ad arrivare a Will. Successi-                                       regine, di Filippha Gregory.
vamente accadranno cose strane, come detto dal titolo, con la scoperta di una realtà parallela e                                                 Classici: Cime tempestose, di Emily Brontë; Orgoglio e
molti altri segreti oscuri…                                                                                                                      Pregiudizio, di Jane Austen; Rosso Malpelo, di Giovanni
“Stranger Things” oltre ad essere una serie tv originale e spaventosa, è ambientata negli anni ’80                                               Verga; Storia di una Capinera, di Giovanni Verga.
circa facendoli così scoprire ai più giovani e allo stesso tempo far ritornare al passato chi effetti-                                           Biografico: L' imperatrice Sissi, di Erika Bestenreiner; Anna
vamente ci è vissuto.                                                                                                                            Bolena, di Carolly Erickson.
Un altro genere che apprezzo è quello sportivo e, ultimamente, mi ha particolarmente colpito un                                                  Rosa: Il cavaliere d'Inverno, di Paulina Simons; Dimmi tre
film di nome “Amateur”.“Amateur” racconta la storia di un giovane ragazzo di 14 anni che gioca                                                   segreti, di Julie Buxbaum; Io prima di te, di Jojo Moyes; Real
nella squadra di basket del suo paese. Il giovane è affetto da discalculia, una difficoltà nell’appr-                                            Love, di Erin Watt.
endimento della matematica, e di conseguenza non va molto bene a scuola e questo complica
la sua passione principale ovvero il basket.
                                    Il quattordicenne è molto talentuoso e si distingue tra gli altri
                                    ragazzi della sua squadra e questo lo porta a guadagnarsi il             L’universo è nei tuoi occhi, di Jennifer Niven
                                    posto in una società d'élite giocando con ragazzi più grandi di lui.     Vorrei ora suggerirvi la lettura di questo libro, che, secondo me, durante la quarantena è un
                                    Dopo le prime difficoltà di ambientamento riesce a procurarsi un         buon modo per far passare il tempo.
                                    posto da titolare in squadra diventando così il più promettente          Io penso che questo libro possa insegnare tanto nella vita, proprio per il messaggio che fa arri-
                                    della società. La carriera da giocatore professionista non sembra        vare agli altri. Vi prego però di non giudicarlo dalla copertina e pensare che sia il solito libro
                                    poi così lontana, ma il ragazzo deve imbattersi nella corruzione e       romantico e banale; questo libro insegna tanto sull' adolescenza e sul comportamento che non
                    TOMMASO nel complottismo dello sport dilettantistico che lo esclude da ogni              dovremmo avere, ma che, purtroppo, molti ragazzi hanno.
                                    attività relativa al basket coinvolgendo anche il padre in alcuni        I due protagonisti vivono una vita molto difficile a causa dei loro problemi: il ragazzo soffre di
                                    accordi fittizi. Il ragazzo cerca in tutti i modi di aggirare le leggi   una malattia chiamata “prosopagnosia”, che non gli fa riconoscere il viso delle persone: pensate
                                    per riuscire a realizzare il suo sogno della vita                        voi ad essere sempre intorno a persone che sembrano estranei per te! Questo vi dovrebbe già far
 Ce la farà? Riuscirà a realizzare il sogno per il quale ha compiuto molti sacrifici tra i quali allonta-    capire quanto siamo fortunati ad essere sani e senza problemi. La ragazza invece è vittima di
 narsi dalla famiglia? Questo sta a voi scoprirlo. Il film “Amateur” è molto veritiero perché racconta       bullismo per il suo fisico non proprio magrissimo: penso che sia questo il motivo principale per
 com’è veramente il mondo dello sport non solo dilettantistico ma anche professionistico, dove a             cui ho voluto comprare questo libro, perchè io stessa non sono mai stata capace di accettare la
 volte giovani, promettenti e talentuosi ragazzi sono frenati da accordi o da scontri tra le diverse         mia struttura fisica in passato, e per questo, sono stata anche presa in giro, ma questo libro mi
 società che puntano ad arricchirsi più che a sfornare nuovi talenti.                                        ha fatto ragionare anche sul non dare peso alle parole altrui.
 Se bisogna ridere o scherzare per un film, propongo la visione dei vecchi classici di Fantozzi.             Leggendo il libro ho capito che nonostante tutti i difetti che puoi avere, bisogna vedersi sempre
 Se bisogna piangere per un film, allora vi propongo “Io prima di te”. Un                                    per come si è: imperfetti, fragili, VERI; perchè prima di piacere agli altri devi piacere a te stessa,
 ricco banchiere un giorno viene investito con da una moto e rimane                                          perchè un vero amico ti accetta con tutti i tuoi pregi e i tuoi difetti, e se non lo fa vuol dire che
 completamente paralizzato. Dopo due anni di lungo calvario rimanen-                                         non ti merita veramente.
 do per la maggior parte del tempo a letto, gli viene affidata una                                           Detto questo spero che vi abbia convinto a leggerlo perchè è un libro che merita veramente.
 badante per tirargli su il morale e aiutarlo. Dopo un po’ si innamoraro-                                    Ciao a tutti e buona quarantena!
 no e non vi dico altro :)
  Se bisogna guardare un film d’ azione e amanti delle macchine, consi-
 glio la saga di “Fast and furious” un film famosissimo in tutto il mondo
 e anche divertente. Una squadra di persone formata da poliziotti,
 criminali, e amici connessi, si ritrovano a guidare macchine super
 potenti e veloci guidando come pazzi per sconfiggere le menti più
                                                                                         jacopo
 diaboliche del mondo.                                                                                                                                                                                GIORGIA G.
Durante questa quarantena ci si annoia sicuramente, si passano le giornate chiusi in casa e senza accessi all’esterno.
LISA                                                                                                           Cosa si potrebbe fare per passare il tempo? Io per esempio passo giornate a leggere e guardare Anime, ore ed ore
                                                                                                               passate davanti ad un mondo totalmente differente da quello normale, ed è il mondo della fantasia. Queste sono
                                                                                                               alcune citazioni provenienti da Anime, libri e canzoni che spero possano piacere.
                                                                                                                                                                                                     LAURA

                                                                                                                                               "La vita non è quella che si è vissuta, ma quella quella
                                    La lontananza...                                                                                           che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla"
                                                                                                                                               Gabriel Garcìa Màrquez, “Vivere per raccontarla”
La lontananza dai miei amici non è per niente facile, molte volte mi sento sola o mi annoio.
Ogni volta che ero triste o depressa bastava anche solo parlare con una mia amica e tutto                                                       "Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo
passava, ma questo Coronavirus non ci lascia neanche incontrarci, possiamo sempre chia-                                                        sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà
marci è vero, ma non è la stessa cosa tramite uno schermo…mi mancano molto le risate;                                                          anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini,
gli abbracci; i pianti e le litigate fatte con i mei amici, secondo me, però, questa quarantena                                                eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto vol-
deve farci anche riflettere su quanto sia importante l’amicizia, di quanto un amico sia indi-                                                  gerà nuovamente al bene, che anche questa spietata
spensabile per la vita di ognuno di noi. Questa quarantena già è noiosa di suo e il fatto                                                      durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e
che non posso neanche vedere i miei amici la rende ancora più noiosa. Una cosa che questo                                                      la serenità".
virus mi sta sicuramente togliendo è il fatto di non poter vedere la mia classe, cioè la 3^E,                                                  Anna Frank, “Diario”
Mi mancano tanto anche tutti quei cartelloni colorati appesi al muro , le cartelline volanti…                   "Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma
insomma mi manca l’affetto dei miei amici e compagni che riuscivano a trasformare un                            planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore".
semplice giorno di scuola in un giorno pieno di divertimento e di gioia. Io rimango con la                      Italo Calvino, “Lezioni americane”
speranza di rivedere tutta la mia classe e i miei amici, di continuare a passare le giornate
tra i banchi di scuola e di continuare con le nostre pazzie.                                                    "Quando cadi dalle scale ti esce sangue dal naso, quando cadi nella vita ti
                                                                                                                escono lacrime dagli occhi"
                                                                                                                Minori Kushieda,” Toradora”

                                                                                                                 "Anche se la vita è dura e piena di sofferenze, le persone dovrebbero ap-
                                                                                                                prezzare il fatto di essere vivi"
                                                                                                                Yato, “Noragami”

                      IL PUNTO DELLA SITUAZIONE                                                                  "Va bene anche se mi ferisci... Esiste forse un umano in grado di non ferire
Buongiorno a tutti, sono Gianmaria, della classe 3E della scuola “Karol Wojtyla”. Oggi notizia bomba:           nessuno?"
vi informeremo su come sta procedendo la quarantena da “COVID-19”. La situazione è in lieve migliora-           Bishamon, “Noragami”
mento, ma l’epidemia rimane ancora un pericolo che merita la massima attenzione agli ordini che il Mini-
stero della Sanità ci sta impartendo. Con grande soddisfazione noto che nel Comune di Cervarese tanta            "Non vi è alcun collegamento alla perfezione, tutto ciò che serve è il duro
buona gente sta cercando di dare una mano per far fronte a questa epidemia. Sono tanti, ad esempio, i           lavoro, ed ancora il duro lavoro"
volontari che portano le spesa e mascherine agli “over 65” del nostro territorio, perché dopo l’ espan-         Jonghyun, del gruppo musicale coreano SHINee
dersi del contagio nel comune di Cervarese, non hanno più avuto la libertà e non possono più fare nes-
suna attività, solo aspettare la fine di questa restrizione.                                                     "La vita è piena di possibilità. Prendila alla leggera"
                                                                                                                Jonghyun,, del gruppo musicale coreano SHINee
                                                          Le mascherine scarseggiano e le strade sono
                                                         sempre più vuote, l’economia sta andando a
                                                                                                                 "Differente non vuol dire sbagliato"
                                                         fondo, e i soldi mancano sempre di più nelle fami-     Jonghyun del gruppo musicale coreano SHINee
                                                         glie, e lo Stato di conseguenza è sempre più in
                                 GIANMARIA               crisi. Per passare il tempo le persone guardano le      "La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere,
                                                         serie tv per cercare di non annoiarsi e leggendo il    sfogliarli a caso è sognare"
                                                         giornale che porta brutte notizie da una parte e       Arthur Schopenhauer
                                                         segni di speranza dall’altra. Non si sa quando con
                                                         certezza si tornerà alle vecchie abitudini e
                                                         quando ripartirà l’economia o quando si tornerà a
                                                         scuola. E con questo aggiornamento chiudiamo.
                                                         A presto!
#Tempolibero

In questo periodo la musica può aiutarci, poiché ascoltando vari tipi di musica si pos-
                                                                                                                                  VIDEOGIOCHI DA        40ENA
sono eliminare le negatività. Adesso le persone possono uscire sul balcone e cantare
o suonare, lontani ma uniti da una melodia unica cantata da diverse persone tutte in        Come passare il tempo in quarantena? Semplice! I videogiochi possono
isolamento, senza uscire dalle proprie mura domestiche.
                                                                                            essere un passatempo per tutti, facili e divertenti da giocare.
Restando tutti insieme si creano pensieri positivi dimenticando quelli negativi. In tutto
questo abbiamo capito una cosa: che la musica è un alleato importante nella nostra          Un mio consiglio è cercare di trovare giochi divertenti o che possono
vita di tutti i giorni. Adesso abbiamo scoperto che la musica in questi tempi è diven-      tenervi impegnati per un po’ di tempo ad esempio “Minecraft” o “Assetto
tata l’arma con la quale sconfiggere il nemico comune. Infatti se è vero che per aiuta-     corsa”, un gioco, quest’ultimo, che consiglio per allenarsi ad andare in
re chi questa battaglia la sta combattendo in prima linea bisogna restare in casa, noi
                                                                                            macchina.
abbiamo il dovere morale di essere ottimisti ascoltando musica e suonandola insieme
agli altri.                                                                                 Se invece siete amanti degli scacchi o della briscola vi consiglio delle
                                                                                            applicazioni; la migliore si chiama “Scacchi” e, per la briscola, potreste
                                                                                            scaricare “Briscola originale”. Un altro tipo di gioco che mi è sempre pia-
                                                                                            ciuto è “Clash royale” ma trovo bello anche “Clash of clans”. Il primo è
                                                                                            un gioco in cui si combatte in un’arena; il nemico avrà tre torri e il tuo
                                                                                            obbiettivo e di buttare giù le torri nemiche con draghi e truppe ed il
                                                                                            primo che distrugge le tre torri ha vinto. “Clash of clans”, invece, è un
                                                                                            gioco strategico in cui bisogna creare un villaggio con le mura di prote-
                                                                                  DAVIDE    zione e delle difese ad esempio la torre degli arcieri. Nell’ ultimo aggior-
                                                                                            namento, per chi non lo sapesse, hanno aggiunto un secondo villaggio a
                                                                                            tema barbari, molto carino a mio parere.
                                                                                            Mi raccomando però: non esagerate con i videogiochi perché fanno
                                                                                            male al cervello. Giocate massimo due ore al giorno e per il resto del
                                                                                            tempo libero fate compiti o leggete libri! Buona giocata a tutti i giocatori
Le attività da fare in famiglia in questo periodo di quarantena sono
molte, per esempio…                                                                         di qualsiasi gioco!
- I giochi di società da due persone: Affonda la flotta, Dama, Scac-
chi, Forza 4, Indovina chi e molti altri.
- E ora passiamo a quelli da 2 o più persone: Monopoli, Il gioco                   M
dell’oca, Il labirinto magico, Scarabeo, Jumanji, ecc…                                                                              FRANCESCO
- Ora invece pensiamo ai giochi con le carte come: Scala 40, Uno,
Scopa, Rubamazzetto, Briscola e molti altri…
- Si possono fare anche giochi all’aperto: per chi ha un giardino ci si
può dedicare a giocare a calcio o a pallavolo; per chi invece ha un
canestro da basket può dedicarsi a fare sfide con la propria fami-
glia e chi fa più canestri vince…
- Nelle ore serali, invece, ci si può dedicare a guardare film o serie-
Netflix, Amazon Prime ecc…                                                      MANUEL
MEZZE MANICHE ALLA CARBONARA
                                                                                                     Ingredienti per 4 persone
                                                                                                                                       450g di mezze maniche
                                                                                                                                                4 tuorli
                                                                                                                                  80g formaggio grana grattuggiato
                                                                                                                                           80g guanciale
                                                                                                                                            pepe e sale
Durante questa quarantena, il tempo da dedicare alle proprie passioni è decisamente
aumentato, e proprio per questo in casa nostra stiamo testando tantissime ricette. Qui di            Preparazione
seguito vi riporteremo alcune ricette immancabili per una quarantena perfetta.                       Come prima cosa riempire una pentola d'acqua e metterla sul fuoco. Mentre si aspetta
                                                                                                     che l'acqua bolle, preparare il pastello cioè mescolare i tuorli con il formaggio grattugiato
                                     PANCAKES                                                        e mettere da parte. Tagliare il guanciale a strisce e saltarlo in una padella, mettere da parte
Ingredienti per 8 pezzi                                                                              in un piatto. Appena l'acqua bolle, cuocere la pasta e nel frattempo riprendere la padella e
                                       200 gr di farina                                              con un mestolo prendere un paio di mestoli di acqua di cottura. Scolare la pasta al dente,
                                        250 gr di latte                                              versarla nella padella e aggiungerci il pastello. Spadellare fino a che la pasta diventa cre-
                                           2 uova                                                    mosa, mettere la pasta sui piatti e aggiungerci a pioggia il guanciale.
                        30 gr di zucchero (semolato o di canna)
                    30 gr di olio di semi (oppure 30 gr di burro fuso)
                                 1 bustina intera di lievito                                              ToRTINo AL CIoCCoLATo DAL CUoRE FoNDENTE
                                      1 pizzico di sale
                                   aromi limone, vaniglia
                                                                                                     Ingredienti
                             una noce di burro per la cottura
                                                                                                                                     150 g di cioccolato fondente
Per accompagnare
                                                                                                                                            20 g di farina 00’
Sciroppo a piacere, marmellata, nutella
                                                                                                                                                 2 uova
                                                                                                                                        90 g di zucchero a velo
Preparazione
                                                                                                                                              80 g di burro
Separare i tuorli dagli albumi. Montare a neve ferma gli albumi. Mescolare in una ciotola
                                                                                                                                    10 g di cacao amaro in polvere
tuorli, olio, latte con una frusta a mano. A parte setacciare farina, lievito e mescolare insie-
                                                                                                                                                 1 tuorlo
me a zucchero, sale e aromi. Unire gli ingredienti secchi a quelli liquidi, girare con la frusta
                                                                                                                                         1 baccello di vaniglia
a mano pochi secondi. Infine incorporare gli albumi delicatamente con una spatola, facen-
                                                                                                                              Per imburrare e spolverizzare gli stampini:
do movimenti lenti dal basso verso l’alto. L’impasto dei pancakes deve presentarsi morbi-
                                                                                                                                                Burro q.b
do, fluido, corposo e non eccessivamente liquido.
                                                                                                                                        Zucchero di canna q.b
                                                                                                     Preparazione:
Come cuocere i pancakes
                                                                                                     Per realizzare il tortino di cioccolato con cuore fondente per prima cosa tagliate grossola-
Servitevi di una padella antiaderente, meglio se piccola. Passate il burro nella padella che
                                                                                                     namente il cioccolato con un coltello, quindi versatelo in una bastardella per la cottura a
deve essere solo appena unta. Una volta scaldata la padella, aggiungete un mestolo di
                                                                                                     bagnomaria, ovvero ponetela sopra un padellino riempito con acqua. Mescolate con una
impasto senza schiacciare. Lasciate cuocere qualche secondo a fuoco lento. Appena
                                                                                                     spatola per favorire la fusione e quando il cioccolato si sarà sciolto aggiungete anche il
vedete comparire le prime bollicine in superficie, girateli con un colpo unico dall’altro lato
                                                                                                     burro, mescolate fino a quando non si sarà amalgamato completamente. Una volta pronto
e cuocere ancora pochi secondi. Preparate in questo modo tutti i pancakes fino ad esauri-
                                                                                                     spegnete il fuoco e tenete da parte la bastardella con il cioccolato fuso, magari poggian-
mento impasto! Serviteli aggiungendo dello sciroppo a piacere!
                                                                                                     dola su un canovaccio pulito. Intanto in una ciotola versate le uova e il tuorlo, aggiungete
                                                                                                     anche lo zucchero a velo e i semi del baccello di vaniglia; lavorate il composto con le
                                                                                                     fruste elettriche fino a quando non sarà chiaro e spumoso, a quel punto versate all’interno
                                                                                                     il cioccolato fuso e continuate a mescolare con le fruste per amalgamare completamente
                                                                                                     il composto. A questo punto unite le polveri al composto di uova: setacciate la farina e il
                                                                                                     cacao in polvere quindi mescolate con una spatola per incorporare gli ingredienti. L’impa-
                                                                                                     sto è pronto. Prendete degli stampini di alluminio del diametro di 8 cm con un bordo alto
                                                                                                     4 cm, imburrate il fondo e il bordo e poi spolverizzate con lo zucchero di canna. Versate
                                                                                           LUCA S.   l’impasto riempiendo per 2/3 gli stampini, quindi cuocete i tortini in forno statico preriscal-
                                                                                                     dato a 180° per 13-15 minuti. A cottura ultimata sfornate subito i vostri tortini. Capovolge-
                                                                                                     teli su un piatto da portata ancora caldi e spolverizzate i tortini di cioccolato con cuore
                                   ANNA R.                                                           fondente con lo zucchero a velo e serviteli subito!
 REBECCA
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