O SBAM! - che aria tira ...a Montemerlo?..
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o W ! W Ideazione-Coordinamento & #IO RESTO A CASA? #NOI CI ORGANIZZIAMO Elaborazione grafica Prof.ssa Alessia Prato Prof.ssa Alessandra Miotto la 3E Gregorio A. Rebecca A. Un giornalino, perché? Perché, nonostante la quarantena, la 3E c‛è e vuole far sentire Noemi B. la sua voce, sia pure a un metro o più di distanza. Tutti noi abbiamo bisogno di farci co- Giorgia B. raggio e pensare positivo perché, oggi, anche quelli che a volte dicevano di odiare la Anna C. scuola, ora sentono la mancanza della campanella, di quella fucina di entusiasmo e ric- Sofia C. chezza che è la nostra aula, e della semplice routine quotidiana, fatta di lezioni, ma Tommaso C. anche di risate e spensieratezza, di porte aperte (o a volte spalancate!), di minacce di tacchi volanti, di dubbi, di caffè delle prof e caramelle per tutti… Torneremo certa- Asia F. mente cambiati da questa esperienza, più maturi e consapevoli di quanto davvero valga @Copyright 2020 Mattia F. la libertà di ognuno di noi. Il filo rosso che ha guidato lo scorso anno scolastico, ritorna (in quarantena) Manuel G. per chiederci di osservarlo da un diverso punto di vista. Oggi che la nostra libertà è Giorgia G. appesa al filo dell‛incertezza di un futuro che non sappiamo quando ricomincerà ad avere Francesco M. il sapore delle corse a perdifiato in bicicletta, del verde dei Colli o del profumo del Gianmaria M. mare, capiamo forse cosa dovesse provare Anna Frank, una quattordicenne di 70 anni fa che ha vissuto per oltre due anni in isolamento, con persone estranee, che poteva Jacopo M. vedere solo un albero e un pezzetto di cielo da una finestra rotta, ma che trovava il co- Nicola R. raggio di vivere ogni singolo giorno fra le mute pagine di un diario a quadretti bianchi e Anna R. rossi. In una delle prime email che ci siamo scambiati, a fine febbraio, fra il serio e lo Lisa R. scherzo, ci siamo detti che stiamo scrivendo la storia senza neanche accorgercene: è Luca S. proprio questa la verità! Un domani potremo raccontare che sì, durante la più grande Info Laura S. pandemia globale, noi c‛eravamo! Ed ecco - di nuovo - perché un giornalino? Qualora venissero riscontrati Perché, comunque vada, noi resteremo uniti, lavorando insieme pur stando lontani, colla- errori/orrori, omissioni è gradita Anna Maria T. borando affinché anche da questa esperienza possiamo imparare qualcosa e diventare una mail a Matteo T. persone migliori, libere da falsi pregiudizi e classe3ewojtyla@gmail.com Davide V. dotate una profonda capacità di osservare la realtà usando gli strumenti in nostro possesso. Queste pagine colorate, realizzate con passione e dedizione, ci ricorderanno, un giorno, cosa siamo stati e quanto siamo tutti cresciuti e cam- biati. Noi siamo e restiamo una squadra e, come Photo credit_ Pop art comics, Roy Ringraziamenti: tale, ci teniamo per mano e andiamo avanti insie- Lichtenstein, freepik Al Dirigente Dott. Turetta Giuseppe me! Ed ecco che, da una folle chiacchierata not- al Prof. Denis Bertaggia per aver reso possibili turna, è nata l‛idea di queste pagine. Un po‛ del 0 le nostre lezioni durante la quarantena AP ai Proff. Siro Zavagnin e Valter Zanovello per nostro mondo su pagine virtuali, fra idee e opi- aver coordinato tutti i docenti affinchè nioni, fra errori di ortografia e lezioni di italiano! zer potessimo proseguire nella didattica a Supereroi contro il virus. Supereroi contro gli distanza schemi. Supereroi contro la solitudine. ..... Ai genitori e ai nostri supporter Supereroi per la conoscenza e la libertà!
LA PAROLA AL #DS Cari tutti, stiamo vivendo giorni unici, che mai l’umanità ha già vissuto, la nostra vita di tutti i giorni è stata sconvolta e lo vediamo dalla quarantena for- zata e da questo senso di incertezza. Con non pochi problemi, abbiamo avviato la didattica on-line seguendo il Cari studenti e docenti, tutti noi in questo momento di sconforto, abbia- calendario delle lezioni settimanali già notificato, cercando di ottempera- mo il dovere civico di non perdere i contatti con i nostri punti di riferi- re ai dettami costituzionali con la piena collaborazione dei vostri docenti mento, i nostri esempi, in un mondo virtuale che si avvicini sempre più al a cui va il mio sincero e infinito ringraziamento per la loro grande profes- reale e che ci trovi pronti quando ci ritroveremo di persona. sionalità. Dobbiamo ridare un senso alla nostra vita, sociale e scolastica provando Pur essendo consapevoli delle difficoltà che tale modalità di lezione com- a buttare il cuore oltre l’ostacolo e riprendere a fare le cose che ci fanno porta, sono certo della passione e disponibilità dei docenti e del loro desi- crescere e ci preparano al nostro futuro. derio di potervi incontrare, anche se solo virtualmente, dialogando e con- Abbiamo provato, con tutti i limiti del caso, a definire delle situazioni frontandosi con voi con questa nuova modalità di apprendimento. operative seppur virtuali che possano farci rivivere la nostra quotidianità Pur essendoci impegnanti tantissimo, per riaccendere la fiamma virtuale scolastica attraverso i mezzi digitali che la scuola ha in dotazione. dell’istruzione, non vi nascondo che la vostra presenza, mi e ci manca moltissimo, anche se la scuola e le aule sono pulite mancano le vostre voci, la vostra partecipazione attiva e i vostri sorrisi. In questo silenzio assordante, tutto sembra surreale e noi che siamo rimasti a lavorare a scuola aspettiamo il vostro ritorno. Mancano soprattutto le cose che avremmo potuto e dovuto fare in questo periodo ma state tranquilli che da questa esperienza ne usciremo tutti più arricchiti e tutti più forti, desi- derosi di vederci e questa prolungata sospensione delle attività servirà a dare valore alle cose che ritenevamo sempre scontate. Presto torneremo a ripopolare le aule, le piazze e i luoghi di ritrovo e tutto questo diventerà un ricordo in una parola diventeremo più responsabili, perché soprattutto le difficoltà ci aiutano a crescere. Ritornerà ad essere normale abbracciare qualcuno, stringere la mano ad un professore e ad essere ad una distanza inferiore di un metro per godere del sorriso di un amico... Riflettiamoci! Ora abbiamo il tempo e il modo per GT farlo. Questa esperienza, ne sono sicuro, ci cambierà profondamente, niente sarà mai più come prima, apprezzeremo di più la vita, le cose semplici, gli amici e persino la scuola. Un caro saluto a tutti e un arrivederci a scuola Dott. Giuseppe Turetta
Eravamo all’inizio del nuovo millennio quando lavoravo come biologo molecolare borsista all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie; in quegli anni, la scienza cercava di combattere un nuovo nemico subdolo che portava alla morte le persone che venivano contagiate da un male all’epoca sconosciuto ai più o quantomeno al mondo moderno e all’Europa. In quel caso si parlava di prioni, proteine anomale in grado di autoreplicarsi negli ospiti provocan- do una patologia neurodegenerativa nota con il nome Creutzfeldt-Jakob (MCJ), ma meglio conosciuta come “morbo della mucca pazza”. Anche allora si cercava disperatamente di capire come le persone potessero infettarsi e quale terapia fosse in grado di sconfiggere B la malattia. In quel caso il morbo fu limitato dopo la scoperta dell’origine del contagio: il D prione si trasmetteva dagli animali all’uomo attraverso il cibo infetto, ovvero attraverso l’ingestione di tessuti nervosi degli animali malati che venivano macellati e finivano nei piatti dei malcapitati. Trovata l’origine del contagio, fu possibile porvi rimedio vietando alla popolazione di cibarsi di tessuti nervosi, ma anche di carne animale che potesse in qualche modo essere contaminata da tessuto nervoso infetto; alla filiera fu vietato l’utilizzo di farine animali, impiegate fino a quel momento come integratori nel cibo dei bovini e repu- tate il veicolo d’infezione. Non esistevano farmaci o vaccini che potessero proteggere la popolazione, ma solo il divieto di ingerire tessuti animali potenzialmente contaminati. Se con il “morbo della mucca pazza” abbiamo tutti imparato ad alimentarci in modo più oculato, ad informarci sulla provenienza della carne che mangiamo, facendo emergere le lacune del sistema di controllo nei macelli e le modalità di alimentazione a cui erano sot- vuoi sapere cos’è il#CORONAVIRUS? toposti ovini e bovini di allevamento, oggi con SarsCoV2 (questo il nome scientifico del noto coronavirus) siamo alle prese con una nuova sfida che l’uomo è chiamato a superare. Anche in questo caso, evitare il contagio sembra l’unica arma efficace. Anche in questo caso, la velocità di diffusione del patogeno impone alla comunità scientifica un lavoro ..LA PAROLA A DENIS BERTAGGIA enorme contro il tempo per creare un farmaco efficace, un vaccino che ci protegga. Il tempo è sempre stato il nemico numero uno della scienza, perché la scienza ha i suoi ritmi e questi spesso non riescono a tenere il passo con l’avanzare incessante di alcune patolo- gie che ancor oggi non hanno una cura. Oggi sto rivivendo quei giorni lontani, quelle paure di un nemico spietato ed invisibile; ma, come allora, mi affido alla ragione e al pensiero scientifico per cercare una risposta alle tante domande. Anche in questo caso l’umanità conosce la sua fragilità, ma anche la forte consapevolezza che la conoscenza può aiutarci ad evitare il propagarsi del contagio. I virus, parola latina che significa “veleno”, non sono da confondersi con altre entità bio- logiche tipo i batteri; questi ultimi sono organismi unicellulari procarioti e quindi hanno in sé la capacità di espletare il cosiddetto ciclo vitale (nascono, si accrescono, si riproducono e muoiono), sono organismi vitali a tutti gli effetti e proprio per questo possono essere limitati oppure uccisi da alcune molecole definite “antibiotiche”. Proprio perché molecole “anti-vita” (anti–bios, dalla parola greca “bios” che significa “vita”), gli antibiotici interferi- scono proprio a livello del metabolismo cellulare di eucarioti e procarioti (batteri). I virus, invece, sono particelle non vitali, ovvero non sono in grado di compiere un ciclo vitale in modo autonomo: possono riprodursi solo se trovano un ospite che lo fa per loro. E proprio infettando una cellula, cioè penetrando al suo interno, i virus sono in grado di riprodursi poiché l’ospite si metterà a loro disposizione senza “rendersene conto”.
Il SarsCoV-2 non è una cellula, non è un organismo vivente e quindi non può essere ucciso - Evitare luoghi frequentati da più persone (anche non contemporaneamente). Anche gli oggetti pos- da farmaci antibiotici. Non ha un metabolismo proprio, non ha mitocondri, non ha nucleo, sono essere veicoli del virus. Ad esempio una persona infetta ma senza sintomi (asintomatica) non ha ribosomi ed organelli intracellulari che gli permettano di costruire proteine, lipidi potrebbe contaminare alcuni oggetti attraverso starnuti o colpi di tosse, oppure semplicemente e zuccheri. Per questo gli antibiotici non possono fermarlo! afferrandoli con le mani se nelle sue mani vi sono depositate particelle virali. Alcuni esempi possono Quindi quali armi abbiamo? Il sistema immunitario di ognuno di noi ha un ruolo fondamen- essere: le strutture dei mezzi di trasporto (autobus, tram, metropolitane ecc.) cui ci si può aggrappa- tale in questa battaglia contro un virus che si introduce nell’organismo. Purtroppo però, se re; le maniglie dei carrelli della spesa; i soldi; più in generale, tutti quegli oggetti che vengono ma- il patogeno non è mai entrato in contatto con l’organismo, in modo fortuito oppure attra- neggiati da più persone. Un gruppo di ricercatori ha recentemente reso noto che una particella di verso una vaccinazione, il suo sistema immunitario si troverà impreparato a combattere un SARS-CoV-2 rimane attiva, e quindi potenzialmente infettante su diversi materiali al di fuori “nemico sconosciuto” e dovrà costruirsi nuove armi che non ha già pronte. dell’organismo (ricordo che i virus sono parassiti endocellulari obbligati), confermando che il virus Il nostro sistema di difesa ha quindi bisogno di tempo per intraprendere un’azione adegua- mantiene le proprie capacità infettive per diverse ore ad esempio su oggetti di plastica o cartone ta. Le condizioni fisiche di ognuno giocano un ruolo fondamentale: se un organismo prima (un intervallo di tempo sufficiente a permettere la trasmessione del virus ad altre persone). E’ quindi del contagio si trova in condizioni ottimali, ci saranno più probabilità che esso riesca a importante evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri e disinfettare sempre gli oggetti che si superare la malattia; al contrario, se alcuni fattori limitano già prima del contagio il suo usano frequentemente (telefono cellulare, auricolari, tastiera dei pc) con un panno inumidito con sistema immunitario, la malattia potrebbe avere il sopravvento. prodotti a base di alcool o candeggina (seguendo le indicazioni fornite dal produttore). - Mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro. Questa è la distanza minima per evitare Il virus SARS-CoV-2 è una particella delle dimen- di respirare le microgoccioline di saliva, eventualmente contenenti particelle virali, liberate dalla per- sioni di un centinaio di nanometri (ovvero un sona che starnutisce e tossisce vicino a noi. decimilionesimo di metro, un decimillesimo di mil- - Evitare di toccare le mucose del naso, della bocca e degli occhi poiché sono proprio queste le limetro per intenderci) costituita da un involucro vie che il virus utilizza per entrare nell’organismo. lipidico di natura cellulare (envelope) e rivestita da diverse proteine che gli conferiscono l’aspetto Siamo bombardati a qualsiasi ora da messaggi radiofonici alla tv e sul web che indicano di una corona (da cui il termine Coronavirus). alcune di queste semplici norme che hanno lo scopo di ridurre al massimo la probabilità All’interno di esso risiede una molecola a singolo di contrarre il virus. Ad oggi, lo ricordo, un vaccino efficace contro questo patogeno non filamento di RNA (acronimo di Acido RiboNuclei- è stato messo a punto dalla medicina e neppure abbiamo certezze sull’efficacia di alcuni co); quest’ultimo porta, come accade per il DNA farmaci, seppur molto promettenti contro altri virus, che potrebbero aiutare notevolmente. (Acido DesossiriboNucleico) delle cellule umane, La parola d’ordine rimane quindi “evitare il contagio”. Per questo, ricordando lo slogan di le informazioni per la costruzione di nuove parti- una nota campagna contro L’AIDS degli anni ’80, ribadisco: “SARS-CoV-2, se lo conosci sai celle virali. come evitarlo!”. Nei giorni in cui sono costretto a lasciare casa mia per coordinare l’attività di didattica a L’RNA virale viene “letto” come un libro dalle “fabbriche” cellulari (i ribosomi) che scambia- distanza, percorro la strada che mi porta a scuola e un denominatore comune nelle case no le informazioni ivi contenute come fossero istruzioni “self”, ovvero istruzioni di assem- che incontro ai lati della strada mi accompagna: uno striscione, un cartellone, un lenzuolo blaggio di propri componenti. La cellula infettata continua a produrre ed assemblare nuove disegnato con delle nuvole dalle quali emerge un arcobaleno ed una scritta che conforta particelle virali fino al momento in cui i nuovi virioni usciranno dalla cellula, provocandone e dà coraggio e fiducia… Tutto andrà bene!! la lisi e quindi la morte. La malattia provocata dal nuovo Coronavirus porta il nome di “CO- VID-19”, dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease (malattia) e "19" indica l'anno in cui si è manifestata. Può essere confusa come una semplice influenza, ma può anche causare sindromi respiratorie acute e persino la morte. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed il Ministero della Salute forniscono alcune raccomandazioni al fine di prevenire il contagio, che mi sento di ribadire e spiegare, sottoli- neando che queste semplici azioni sono valide per salvaguardarci anche dall’attacco di molti altri patogeni: - Lavarsi le mani per almeno 60 secondi con acqua calda e sapone. Il sapone contiene delle sostan- ze tensioattive che disorganizzano lipidi e proteine dell’envelope virale provocando la disgregazione delle eventuali particelle virali presenti nella cute. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%). - Starnutire o tossire su un fazzoletto di carta usa e getta, oppure portando il gomito alla bocca. Questo evita di contaminare le mani e chi ci sta di fronte o altri oggetti su cui le minute particelle di saliva dello starnuto e/o del colpo di tosse, eventualmente contenenti particelle virali, potrebbero terminare la loro corsa. - Evitare il contatto con altre persone. La probabilità di incontrare una persona potenzialmente infet- ta aumenta con il numero di persone cui ci avviciniamo: incontrare meno persone significa abbassa- re la probabilità di subire il contagio. - Evitare luoghi affollati. Maggiore è il numero di persone presenti in un luogo, sia esso chiuso o aperto, e maggiore è la probabilità di incontrare una persona potenzialmente infetta e quindi conta- giosa.
“ “Inutile cercare un segno preciso della sua presenza, perché non cʼè. Eppure la libertà esiste, si fa strada dentro di noi, apre porte e dischiude casseforti, solleva Cit. tappeti da troppo tempo impolverati, agita venti im- previsti, sfida rassicuranti quotidianità.” “La libertà può riuscire a mettere ali anche alle menti più spaventate e miopi: non promette successi, ma insinua benefiche inquietudini, dilata pertugi e fessure La libertà... il più grande dono che ci è stato fatto. attraverso le quali filtrano luci sconosciute e imperti- Per capire bene le differenze tra questi giorni e qualche mese fa, quando non cʼera nenti, possibili, quasi impudichi, annunci di unʼesist- ancora questa situazione, dobbiamo sapere cosa significa questa parola. enza che va a rinnovarsi.” Per me la libertà è come tutte le cose astratte di questo mondo, non le senti ma è essenziale. È come un filo infinito che si potrebbe spezzare, e, se succedesse, ti “Credo invece che libertà non significhi altro che metterebbe a dura prova, facendoti perdere il senso stesso della sua esistenza. rispetto, possibilità di realizzare sogni e speranze Esistono tanti tipi di libertà, e tra i principali ci sono la libertà di essere se stessi, senza offendere né limitare quelli di altri. Libertà non è la libertà di opinione, espressione e scelta. Ma la cosa che importa davvero è che cercare consensi, ma coltivare idee, allevare passioni. essa deve essere data a tutti, sennò perderebbe il suo significato. Ci vuole coraggio a essere liberi: per molti è più facile piegarsi al volere altrui, inginocchiarsi e prostrarsi a Prima che accadesse tutto questo, davamo per scontato il concetto di libertà, lo opportunità elargite, confidando nella clemenza del più pensavamo come una cosa scontata, non vi davamo il peso giusto, ed è un poʼ potente.” come tutte le cose essenziali che abbiamo: sentiamo la mancanza solo quando (Paolo Crepet) svaniscono. A questo si fa riferimento in una canzone che mi ha fatto molto riflettere in questi giorni dal titolo ʻLet Her Goʼ. Il testo è scritto in lingua inglese, ma il significato è “La libertà non è che una possibilità di essere migliori.” veramente profondo e ci fa capire lʼerrore che spesso facciamo. (Albert Camus) Ora che siamo costretti a rimanere a casa, ci sentiamo vuoti, chiusi al mondo. E pensiamo a quante cose avremmo potuto fare prima che accadesse tutto ciò, come “La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano chiarire questioni lasciate in sospeso con gli amici, andare in bici a salutare la donato agli uomini.” nonna, discutere con i compagni dei malintesi che si erano creati o portare a (Miguel de Cervantes) spasso il cane che da tempo era chiuso nel suo recinto e non vedeva lʼora di uscire. Ed è solo quando ci rendiamo conto di non aver fatto le cose che avremmo potuto fare che iniziamo a voler guardare la nostra vita da un punto di vista diverso. “Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio.” (Tucidide) Penso anche però che chi ha modo di cambiare prospettiva in questa situazione, riesce a sentirsi libero anche senza uscire. Per esempio cogliendo questa occasio- ne per fare cose mai fatte prima, potendo così provare cose nuove. “Essere giovani vuol dire tenere aperto lʼoblò della Quello che, infine, volevo far passare attraverso questa mia piccola riflessione, è di speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è non dare mai nulla per scontato e che se volete una cosa fatela, subito, prima che stancato di essere azzurro.” sia troppo tardi. (BOB DYLAN) “Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma “La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono.” vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri.” (George Bernard Shaw) Nelson Mandela ANNA C.
La domanda che più ci facciamo in questo lungo periodo è: "QUANDO FINIRA' TUTTO QUESTO?“, ma abbiamo mai pensato invece a: "Come saremo diventati, una volta finito tutto questo?". Non possiamo certo affermare che tornerà tutto come prima, come se niente fosse successo, perché qualcosa è suc- s cesso, ed è giusto ricordarlo. Innanzitutto, penso che la cosa più “strana" sarà poter uscire dalla A’ propria casa, poter andare ovunque, riavere una libertà fondamentale! Nonostante questo, comunque, RT non credo che per strada ci sarà molta più gente di quella che c'è ora, ovviamente ci saranno le perso- BE ne che tornano da lavoro, i ragazzi che vanno a scuola, ma... si avrà un occhio di riguardo prima di LI organizzare incontri, feste o semplicemente andare in luoghi pubblici. Poi, chi è che non avrà un po' di timore di stare tra la gente? Si potrà pensare che, nonostante il virus sia passato, potrebbe esserci # ancora qualche “residuo" in giro, oppure qualcuno vicino a noi potrebbe essere asintomatico. Quindi, # VIRUS sarà ancora diffuso un leggero velo di paura, ci saranno ancora persone con la mascherina, con i guanti, che si terranno a distanza dagli altri, ci saranno ancora sguardi sospettosi, non si può negarlo. É come farsi male imparando a fare qualcosa: ci sarà sempre un po' di paura, un po' di esitazione prima di riprovare. Ma, nonostante questo, la situazione che stiamo vivendo ci sta arricchendo, ci sta portando qualcosa di positivo senza che ce ne rendiamo con d'altronde. Basta pensare a tutto ciò che ci permettono di fare questi giorni quasi vuoti, queste ore di noia, come riscoprire le cose che avremmo A U R sempre voluto fare, ma non c'è mai stato il tempo, oppure trovare nuovi hobby o semplicemente provare PA qualcosa di diverso. Tutte queste cose sarebbe bello non perderle quando ricomincerà la normale routi- ne quotidiana, perché ci aiutano a staccare, e in più ci ricorderanno questi giorni. Ma, secondo me, la # cosa più importante che ci lascerà tutto questo, è una consapevolezza nuova, dura ma vera, che non tutti prima avevano. É la consapevolezza del cambiamento, anche se sembra che tutto vada per il meglio, le cose possono cambiare, e ci mettono un attimo, quasi senza che ce ne accorgiamo. Basta davvero un attimo, perciò è inutile cercare di avere solo certezze, preoccuparsi per ciò che non serve, bisogna vivere, con l'unica certezza di farlo al meglio. Inoltre abbiamo acquisito anche la consapevo- lezza della responsabilità, abbiamo capito cosa vuol dire veramente far dipendere la vita di altre persone, come i nostri cari, dalle nostre scelte, abbiamo imparato a svoltare pagina e cambiare il nostro modo di vivere, nonostante ci sia stato imposto. Infine, la nostra vita cambierà perché, come si dice ora, stiamo facendo la storia, ed è proprio così, non è una cosa qualunque. Questo è un fatto che ha modificato tutto, è arrivato e ci ha sconvolto all'improvviso. Quindi, quando tutto questo passerà, sarà normale essere “sconvolti", o meglio, cambiati. NOEMI Montemerlo Febbraio 2020
La memoria degli oggetti «Manifesti già sbiaditi di pubblicità», queste parole si sono impresse nella mia mente ascoltando “Il mare d’inverno” di Loredana Bertè. Riflettendo sul motivo per cui queste parole mi siano rimaste in mente, sono giunto alla conclusione che tutto ruoti attorno a quello “sbiaditi”, a ben simboleggiare i ricordi che quei cartelloni suscitano. Infatti, immediatamente ho associato a essi l’immagine della spiaggia nelle prime ore del pomeriggio, della sabbia rovente, del clima di festa che si respira soprattutto la sera. NICOLA Un oggetto porta con sé la memoria di un momento, di un evento o di una serie di eventi che possono far riaffiorare ricordi simili per più persone o ricordi più personali. Quei manifesti sbiaditi portano con sé una memoria collettiva e allo stesso tempo una Sono io, Nicola... Forse voi tutti mi conoscete come compagno di classe o un semplice alunno memoria privata. della 3E... Credo che in tre anni abbia mostrato le parti belle di me senza però dimenticare Volgendo lo sguardo a una vetrinetta che affianca la mia scrivania, l’occhio è caduto su una pipa, marrone chiaro, più piccola delle altre, che ho visto essere stata usata da quelle brutte... Ho fatto ridere e divertire molte persone e fatto parlar di me, Nicola... A volte, mio papà soprattutto nei periodi di vacanza. Dopo averla presa in mano, mi sono messo le persone le ho ferite cercando invece di proteggerle... A volte, le ho ferite per colpa del mio a immaginare la sua provenienza, pensando all’artigiano che con tanta cura l’ha costruita per poi metterla in vendita chissà dove e chissà quando. Chi l’ha acquistata e comportamento un po' vendicativo o semplicemente perché mi ero offeso... Chi mi conosce sa perché proprio quella? Invece di fantasticare ho preferito chiedere direttamente a chi che cerco sempre di vivere ogni giornata con il sorriso, con una battuta, con spirito d'iniziativa la utilizza, per cui sono venuto a sapere che mio padre l’ha acquistata da un piccolo artigiano di Bologna, dove si era recato vent’anni fa in compagnia di una fidanzata. e caparbietà. Ultimamente però non è per niente facile... Sento in me il sorriso e quel fuoco È stato bello per me immaginare e arricchire di particolari una storia di cui ho cono- dentro man mano affievolirsi, come quando gli si sottrae l ossigeno impedendogli così di divam- sciuto la trama, e tutto partendo da quest’ oggetto per me insolito e odoroso di cenere. Di certo altre storie avrei potuto inventare, se invece avessi visto la stessa pipa su un pare. Inizialmente, quando il problema è sorto in un paese così lontano e così diverso, la paura banchetto di un mercatino delle pulci e altre storie ancora, e tutte diverse tra loro le era raggomitolata e faceva spazio alla noncuranza e all'ignoranza. Mi ricordo ancora quando avrebbero create i miei amici su di essa. L’incapacità per questo oggetto così comune di raccontare la propria storia genera una moltitudine di ipotesi tutte diverse tra loro, per la prima volta questa paura ha cominciato a farsi spaventosa, più precisamente quando la ciascuna secondo la creatività di ognuno. Pertanto l’oggetto è sempre e comunque malattia ha colpito il vicino centro abitato di Vo'. Fino a quel momento non sapevo niente di fonte di creatività anche se di esso esiste una storia soltanto. questa nuova minaccia. Ho passato tutta la mattina a cercare di informarmi e capire come era Tempo fa ho avuto modo di visitare il Museo Ferrari. Attraversando le varie sale è impossibile non favoleggiare sulle varie automobili possibile fermare questo pericolo... volevo scegliere bene le mie armi, i miei strumenti. Fin da presenti: chi le avrà acquistate e dove? Chi avranno trasportato e che piccolo mi sono sempre chiesto quale fosse la paura più grande dell'uomo. Il non essere all'al- discorsi avranno sentito, viaggiando nei pomeriggi di sole o sotto la pioggia? Ognuno di noi, come nel caso della pipa, ha costruito tezza? La povertà? La paura di essere invisibili agli occhi delle persone che ci stanno a cuore? per esse una storia secondo la propria fantasia e creatività. Quando Durante questo periodo di emergenza dove le attività quotidiane e la libertà personale sono però sono arrivato nella sala dedicata alle automobili da corsa, alle campionesse, mi sono accorto che c’era qualcosa di diverso: io, state sradicate come un vecchio albero malato, ho realizzato che la paura più grande dell'uomo come tutti gli altri visitatori abbiamo, secondo me, pensato alle è ľ impotenza. Ľ impotenza? Cos'è l' impotenza? Secondo me è quella sensazione di inutilità stesse cose. Tutti quanti abbiamo infatti guardato quella creatura in acciaio ricordando il momento in cui essa tagliò il traguardo qua- che viene incontro a chi, come me, ha sempre cercato di aiutare se necessario... L'impotenza rant’anni fa . Osservandone le gomme, le piccole ammaccature è come essere su un peschereccio ed essere sballottati di qua e di là senza una meta precisa... lasciate dai sassi lanciati contro la carrozzeria durante le corse, il sedile consumato dal tempo, non è stato possibile non sentire il Tuttavia per superare le paure c'è bisogno del coraggio. Un'altra domanda allora sorge sponta- rumore degli applausi, vedere la festa scatenatasi al momento nea... che cos' è il coraggio? Come si fa a essere coraggiosi in un periodo come questo? Secon- della vittoria, immaginare lo spumante spruzzato sulla folla, mentre il suo motore lentamente si raffreddava, allora, come già do me le persone coraggiose non sono individui privi di paure – sarebbe ridicolo- bensì pauro- altre volte, ma allora più che mai. Tutti abbiamo visto, abbiamo sen- si, ma, al contempo, capaci di superare le proprie paure. Noi dobbiamo essere coraggiosi, supe- tito, abbiamo partecipato a quel momento della sua storia. Oggi chi la guidò e la portò alla vittoria non c’è più; non ci sono più gli rare questa paura e fare ciò che gli esperti ci dicono. Ed è forse per questo motivo che da abili meccanici che se ne presero cura, nemmeno il suo proprietario quando è iniziata la quarantena sono uscito solo per portare fuori le immondizie. Io resto a è più in vita. Lei però è lì, immobile nella sua grandezza, a rinno- GREGORIO vare il ricordo di un momento unico. Quella vettura è diventata una casa non perché ho paura ma perché sono coraggioso. Questo testo serve a chiedere a chiun- leggenda, un oggetto di memoria collettiva. Vorrei terminare questa que lo legga di essere coraggiosi... essere coraggiosi. insieme. riflessione con un invito ad osservare con gli occhi di un bambino, e con la sua creatività gli oggetti intorno a noi specialmente quelli più vecchi. Ciascuno di essi ha una propria storia da raccontare fatta da occhi che hanno visto e mani che hanno toccato. Quanto mi piacerebbe che questi oggetti avessero una voce e una bocca, non sempre, ma almeno qualche volta per raccontare la propria vera storia. Per le altre volte, continuerò a inventarla io.
GIORGIA B. i NONNI e le chiamate divertenti 2020, e chi se lo scorderà mai, l’anno delle videolezioni, delle mascherine, della chiusura di tutte le attività, dell’isolamento dal mondo esterno e l’anno delle continue videochiamate. Proprio di queste ultime vorrei parlare: le videochiama- te, unico ed indispensabile mezzo per avere un contatto virtuale con i nostri ASIA parenti e amici. Se tutto questo fosse successo quarant’anni fa, quando la tecno- logia era praticamente inesistente, sarebbe stato tutto più complicato. La vita esterna ci manca, sentiamo il bisogno di uscire ma siamo obbligati a non farlo per il nostro bene, e l’unico mezzo per conversare è l’utilizzo del telefono per riportarci per pochi minuti o ore alla quotidianità. Talvolta queste videochiamate È esattamente dall’ 8 di marzo che sono chiusa in casa. E durante tutto questo tempo possono essere assai divertenti, come quelle per esempio in compagnia di nonni rifletto e penso a quello che vorrei fare quando tutto passerà... o zii anziani, i quali non sono abituati a queste innovazioni. In questo ultimo periodo ne ho fatte alcune, e di certo le più divertenti erano le videochiamate con Appena sarò libera uscirò di casa, dal quel cancello che mi ha tenuta “prigioniera” fino i miei nonni. Mia nonna non è affatto abituata nell’utilizzo di questi mezzi, tanto ad ora. Voglio potermi spostare da casa, senza che qualcuno me lo impedisca, voglio che una volta quando eravamo in chiamata anche con mio zio, era convinta fossi- superare quei 200 m che ci sono stati imposti, voglio poter stare a meno di un metro mo tutti insieme, mentre in realtà stavamo telefonando da dispositivi differenti, di distanza dai miei amici, voglio abbracciare le mie compagne e le mie amiche come nel momento in cui gliel’abbiamo detto è scoppiata in una grossa risata che ci ha decisamente contagiato. facevo prima. Purtroppo questa tecnologia a volte causa una connessione lenta, e ciò porta a Ma soprattutto voglio tornare alla vita di ogni giorno... voglio tornare a scuola, per disturbi della rete la cui conseguenza è il non riuscire a videochiamare. Concludo rivedere i miei compagni che fino ad ora sento solo con WhatsApp, e attraverso le con il dire che questo momento passerà, si spera in fretta, e una volta terminato videochiamate che la tecnologia ci permette di fare. Poi voglio rivedere i professori, questo periodo triste per tutti, si potrà tornare alla vita di tutti i giorni, insomma, alla normalità. per continuare a fare lezione senza dover stare davanti ad uno schermo, ma parlando e stando faccia a faccia, senza problemi di microfoni e audio, che mi impediscono di intervenire quando vorrei farlo. Ho bisogno anche di tornare a danza, e fare una lezione normale dentro la nostra Il valore Un abbraccio è una delle cose che può rendere più felice una persona, può togliere le lacrime in un momento di tristezza, può riparare il legame tra due palestra, senza invece dover fare delle videolezioni. Ho anche il bisogno di sentire il persone, o, più semplicemente può rendere felice chi lo dà e chi lo riceve. In delle piccole cose rumore del gesso delle mie scarpette che si unisce a quello delle mie compagne. Mi questo momento tutto questo non lo possiamo avere: non possiamo ridere e scherzare al parchetto con gli amici, non possiamo andare a scuola e, anche se mancano le chiacchiere e le risate del dopo allenamento che riecheggiano nel piccolo a volte può essere stressante o noiosa, è lì che vediamo gli amici e passiamo la spogliatoio, con l’insegnante che ci dice di sbrigarci perché è tardi. maggior parte del tempo. Mi manca avere la routine movimentata di tutti i E quante altre cose vorrei tornare a fare... ma prima o poi tornerò alla mia vita di giorni, svegliarsi presto la mattina, andare a scuola e avere l’ansia della verifica sempre e sicuramente apprezzerò anche le cose che magari non mi piaceva fare. o l’interrogazione, vedere gli amici faccia a faccia e non dietro lo schermo del cellulare… adesso è tutto così diverso. Mi sveglio e non so che nemmeno che giorno sia; le lezioni sono diverse perché non ci sono più i momenti di risate, le prese in giro per le cavolate assurde che scriviamo nelle verifiche; mi rendo conto che è strano che da un giorno all’altro sia tutto così diverso. Sento la mancanza di svegliarmi al venerdì mattina con la gioia di dire “meno male che domani è sabato”, i giorni del weekend sono sempre stati diversi dai giorni normali perché voleva dire svegliarsi tardi il mattino, andare al centro commer- ciale e andare a letto tardi la sera. Mi manca la vita normale. So per certo che un giorno potremmo riprenderci quel metro di distanza che ci separa, rivedere i nostri amici, i familiari e tornare alla normalità piena di risate, momenti di tristezza o difficoltà; ma è proprio questo che rende unica la nostra vita, perché ci insegna ad affrontare le nostre paure e superare gli ostacoli… SOFIA sono certa che tutto quanto passerà e torneremo alla felicità di un tempo.
15 libri da leggere durante la quarantenA UNA 40ENA DA OSCAR Benvenuti a tutti nella edizione n.0 del giornalino firmato 3^E, nella sezione recensioni di serie tv e Ciao ragazzi! Oggi vi presento 15 libri di film. Ovviamente in questi giorni siamo reclusi in casa senza poter uscire e senza vivere normal- ogni genere in base ai vostri gusti da leg- mente. Il tempo non è mai stato così tanto per noi, sempre immersi in mille pensieri, ma tra lezioni gere durante questa noiosissima quaran- e qualsiasi altro impegno virtuale, non ci manca il tempo per “abbuffarci” di serie tv su Netflix o Sky. tena, e per migliorare, anche se per poco, Oggi andremo a trattare il genere Horror/Thriller. Per quanto riguarda le serie tv c’è un’ampia scelta le vostre giornate. su questo genere. Partiamo subito dalla più amata serie horror degli ultimi anni, ovvero “Stranger Things”. Essa si articola in 3 stagioni con la 4^ in arrivo all’inizio di Aprile. Tratta della scomparsa Gialli: Il suggeritore, di Donato Carrisi; Io uccido, Giorgio di un ragazzo di nome Will, il quale, di ritorno a casa, avvista una oscura forma con le sembianze Faletti. di un orribile mostro. In preda al panico Will tenta la fuga, ma scompare misteriosamente all’interno Umoristico: I love shopping, di Sophie Kinsella; Sai tenere della fitta e buia foresta. Gli amici e la sua famiglia il giorno seguente, insospettiti dalla sua scom- un segreto?, di Sophie Kinsella. parsa iniziano ad indagare chiedendo l’aiuto della polizia, ma ovviamente il suo gruppetto di amici Storico: I pilastri della terra, di Ken Follett; Tre sorelle tre più fidati non si ferma alle indagini degli agenti e provano in tutti i modi ad arrivare a Will. Successi- regine, di Filippha Gregory. vamente accadranno cose strane, come detto dal titolo, con la scoperta di una realtà parallela e Classici: Cime tempestose, di Emily Brontë; Orgoglio e molti altri segreti oscuri… Pregiudizio, di Jane Austen; Rosso Malpelo, di Giovanni “Stranger Things” oltre ad essere una serie tv originale e spaventosa, è ambientata negli anni ’80 Verga; Storia di una Capinera, di Giovanni Verga. circa facendoli così scoprire ai più giovani e allo stesso tempo far ritornare al passato chi effetti- Biografico: L' imperatrice Sissi, di Erika Bestenreiner; Anna vamente ci è vissuto. Bolena, di Carolly Erickson. Un altro genere che apprezzo è quello sportivo e, ultimamente, mi ha particolarmente colpito un Rosa: Il cavaliere d'Inverno, di Paulina Simons; Dimmi tre film di nome “Amateur”.“Amateur” racconta la storia di un giovane ragazzo di 14 anni che gioca segreti, di Julie Buxbaum; Io prima di te, di Jojo Moyes; Real nella squadra di basket del suo paese. Il giovane è affetto da discalculia, una difficoltà nell’appr- Love, di Erin Watt. endimento della matematica, e di conseguenza non va molto bene a scuola e questo complica la sua passione principale ovvero il basket. Il quattordicenne è molto talentuoso e si distingue tra gli altri ragazzi della sua squadra e questo lo porta a guadagnarsi il L’universo è nei tuoi occhi, di Jennifer Niven posto in una società d'élite giocando con ragazzi più grandi di lui. Vorrei ora suggerirvi la lettura di questo libro, che, secondo me, durante la quarantena è un Dopo le prime difficoltà di ambientamento riesce a procurarsi un buon modo per far passare il tempo. posto da titolare in squadra diventando così il più promettente Io penso che questo libro possa insegnare tanto nella vita, proprio per il messaggio che fa arri- della società. La carriera da giocatore professionista non sembra vare agli altri. Vi prego però di non giudicarlo dalla copertina e pensare che sia il solito libro poi così lontana, ma il ragazzo deve imbattersi nella corruzione e romantico e banale; questo libro insegna tanto sull' adolescenza e sul comportamento che non TOMMASO nel complottismo dello sport dilettantistico che lo esclude da ogni dovremmo avere, ma che, purtroppo, molti ragazzi hanno. attività relativa al basket coinvolgendo anche il padre in alcuni I due protagonisti vivono una vita molto difficile a causa dei loro problemi: il ragazzo soffre di accordi fittizi. Il ragazzo cerca in tutti i modi di aggirare le leggi una malattia chiamata “prosopagnosia”, che non gli fa riconoscere il viso delle persone: pensate per riuscire a realizzare il suo sogno della vita voi ad essere sempre intorno a persone che sembrano estranei per te! Questo vi dovrebbe già far Ce la farà? Riuscirà a realizzare il sogno per il quale ha compiuto molti sacrifici tra i quali allonta- capire quanto siamo fortunati ad essere sani e senza problemi. La ragazza invece è vittima di narsi dalla famiglia? Questo sta a voi scoprirlo. Il film “Amateur” è molto veritiero perché racconta bullismo per il suo fisico non proprio magrissimo: penso che sia questo il motivo principale per com’è veramente il mondo dello sport non solo dilettantistico ma anche professionistico, dove a cui ho voluto comprare questo libro, perchè io stessa non sono mai stata capace di accettare la volte giovani, promettenti e talentuosi ragazzi sono frenati da accordi o da scontri tra le diverse mia struttura fisica in passato, e per questo, sono stata anche presa in giro, ma questo libro mi società che puntano ad arricchirsi più che a sfornare nuovi talenti. ha fatto ragionare anche sul non dare peso alle parole altrui. Se bisogna ridere o scherzare per un film, propongo la visione dei vecchi classici di Fantozzi. Leggendo il libro ho capito che nonostante tutti i difetti che puoi avere, bisogna vedersi sempre Se bisogna piangere per un film, allora vi propongo “Io prima di te”. Un per come si è: imperfetti, fragili, VERI; perchè prima di piacere agli altri devi piacere a te stessa, ricco banchiere un giorno viene investito con da una moto e rimane perchè un vero amico ti accetta con tutti i tuoi pregi e i tuoi difetti, e se non lo fa vuol dire che completamente paralizzato. Dopo due anni di lungo calvario rimanen- non ti merita veramente. do per la maggior parte del tempo a letto, gli viene affidata una Detto questo spero che vi abbia convinto a leggerlo perchè è un libro che merita veramente. badante per tirargli su il morale e aiutarlo. Dopo un po’ si innamoraro- Ciao a tutti e buona quarantena! no e non vi dico altro :) Se bisogna guardare un film d’ azione e amanti delle macchine, consi- glio la saga di “Fast and furious” un film famosissimo in tutto il mondo e anche divertente. Una squadra di persone formata da poliziotti, criminali, e amici connessi, si ritrovano a guidare macchine super potenti e veloci guidando come pazzi per sconfiggere le menti più jacopo diaboliche del mondo. GIORGIA G.
Durante questa quarantena ci si annoia sicuramente, si passano le giornate chiusi in casa e senza accessi all’esterno. LISA Cosa si potrebbe fare per passare il tempo? Io per esempio passo giornate a leggere e guardare Anime, ore ed ore passate davanti ad un mondo totalmente differente da quello normale, ed è il mondo della fantasia. Queste sono alcune citazioni provenienti da Anime, libri e canzoni che spero possano piacere. LAURA "La vita non è quella che si è vissuta, ma quella quella La lontananza... che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla" Gabriel Garcìa Màrquez, “Vivere per raccontarla” La lontananza dai miei amici non è per niente facile, molte volte mi sento sola o mi annoio. Ogni volta che ero triste o depressa bastava anche solo parlare con una mia amica e tutto "Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo passava, ma questo Coronavirus non ci lascia neanche incontrarci, possiamo sempre chia- sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà marci è vero, ma non è la stessa cosa tramite uno schermo…mi mancano molto le risate; anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini, gli abbracci; i pianti e le litigate fatte con i mei amici, secondo me, però, questa quarantena eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto vol- deve farci anche riflettere su quanto sia importante l’amicizia, di quanto un amico sia indi- gerà nuovamente al bene, che anche questa spietata spensabile per la vita di ognuno di noi. Questa quarantena già è noiosa di suo e il fatto durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e che non posso neanche vedere i miei amici la rende ancora più noiosa. Una cosa che questo la serenità". virus mi sta sicuramente togliendo è il fatto di non poter vedere la mia classe, cioè la 3^E, Anna Frank, “Diario” Mi mancano tanto anche tutti quei cartelloni colorati appesi al muro , le cartelline volanti… "Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma insomma mi manca l’affetto dei miei amici e compagni che riuscivano a trasformare un planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore". semplice giorno di scuola in un giorno pieno di divertimento e di gioia. Io rimango con la Italo Calvino, “Lezioni americane” speranza di rivedere tutta la mia classe e i miei amici, di continuare a passare le giornate tra i banchi di scuola e di continuare con le nostre pazzie. "Quando cadi dalle scale ti esce sangue dal naso, quando cadi nella vita ti escono lacrime dagli occhi" Minori Kushieda,” Toradora” "Anche se la vita è dura e piena di sofferenze, le persone dovrebbero ap- prezzare il fatto di essere vivi" Yato, “Noragami” IL PUNTO DELLA SITUAZIONE "Va bene anche se mi ferisci... Esiste forse un umano in grado di non ferire Buongiorno a tutti, sono Gianmaria, della classe 3E della scuola “Karol Wojtyla”. Oggi notizia bomba: nessuno?" vi informeremo su come sta procedendo la quarantena da “COVID-19”. La situazione è in lieve migliora- Bishamon, “Noragami” mento, ma l’epidemia rimane ancora un pericolo che merita la massima attenzione agli ordini che il Mini- stero della Sanità ci sta impartendo. Con grande soddisfazione noto che nel Comune di Cervarese tanta "Non vi è alcun collegamento alla perfezione, tutto ciò che serve è il duro buona gente sta cercando di dare una mano per far fronte a questa epidemia. Sono tanti, ad esempio, i lavoro, ed ancora il duro lavoro" volontari che portano le spesa e mascherine agli “over 65” del nostro territorio, perché dopo l’ espan- Jonghyun, del gruppo musicale coreano SHINee dersi del contagio nel comune di Cervarese, non hanno più avuto la libertà e non possono più fare nes- suna attività, solo aspettare la fine di questa restrizione. "La vita è piena di possibilità. Prendila alla leggera" Jonghyun,, del gruppo musicale coreano SHINee Le mascherine scarseggiano e le strade sono sempre più vuote, l’economia sta andando a "Differente non vuol dire sbagliato" fondo, e i soldi mancano sempre di più nelle fami- Jonghyun del gruppo musicale coreano SHINee glie, e lo Stato di conseguenza è sempre più in GIANMARIA crisi. Per passare il tempo le persone guardano le "La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, serie tv per cercare di non annoiarsi e leggendo il sfogliarli a caso è sognare" giornale che porta brutte notizie da una parte e Arthur Schopenhauer segni di speranza dall’altra. Non si sa quando con certezza si tornerà alle vecchie abitudini e quando ripartirà l’economia o quando si tornerà a scuola. E con questo aggiornamento chiudiamo. A presto!
#Tempolibero In questo periodo la musica può aiutarci, poiché ascoltando vari tipi di musica si pos- VIDEOGIOCHI DA 40ENA sono eliminare le negatività. Adesso le persone possono uscire sul balcone e cantare o suonare, lontani ma uniti da una melodia unica cantata da diverse persone tutte in Come passare il tempo in quarantena? Semplice! I videogiochi possono isolamento, senza uscire dalle proprie mura domestiche. essere un passatempo per tutti, facili e divertenti da giocare. Restando tutti insieme si creano pensieri positivi dimenticando quelli negativi. In tutto questo abbiamo capito una cosa: che la musica è un alleato importante nella nostra Un mio consiglio è cercare di trovare giochi divertenti o che possono vita di tutti i giorni. Adesso abbiamo scoperto che la musica in questi tempi è diven- tenervi impegnati per un po’ di tempo ad esempio “Minecraft” o “Assetto tata l’arma con la quale sconfiggere il nemico comune. Infatti se è vero che per aiuta- corsa”, un gioco, quest’ultimo, che consiglio per allenarsi ad andare in re chi questa battaglia la sta combattendo in prima linea bisogna restare in casa, noi macchina. abbiamo il dovere morale di essere ottimisti ascoltando musica e suonandola insieme agli altri. Se invece siete amanti degli scacchi o della briscola vi consiglio delle applicazioni; la migliore si chiama “Scacchi” e, per la briscola, potreste scaricare “Briscola originale”. Un altro tipo di gioco che mi è sempre pia- ciuto è “Clash royale” ma trovo bello anche “Clash of clans”. Il primo è un gioco in cui si combatte in un’arena; il nemico avrà tre torri e il tuo obbiettivo e di buttare giù le torri nemiche con draghi e truppe ed il primo che distrugge le tre torri ha vinto. “Clash of clans”, invece, è un gioco strategico in cui bisogna creare un villaggio con le mura di prote- DAVIDE zione e delle difese ad esempio la torre degli arcieri. Nell’ ultimo aggior- namento, per chi non lo sapesse, hanno aggiunto un secondo villaggio a tema barbari, molto carino a mio parere. Mi raccomando però: non esagerate con i videogiochi perché fanno male al cervello. Giocate massimo due ore al giorno e per il resto del tempo libero fate compiti o leggete libri! Buona giocata a tutti i giocatori Le attività da fare in famiglia in questo periodo di quarantena sono molte, per esempio… di qualsiasi gioco! - I giochi di società da due persone: Affonda la flotta, Dama, Scac- chi, Forza 4, Indovina chi e molti altri. - E ora passiamo a quelli da 2 o più persone: Monopoli, Il gioco M dell’oca, Il labirinto magico, Scarabeo, Jumanji, ecc… FRANCESCO - Ora invece pensiamo ai giochi con le carte come: Scala 40, Uno, Scopa, Rubamazzetto, Briscola e molti altri… - Si possono fare anche giochi all’aperto: per chi ha un giardino ci si può dedicare a giocare a calcio o a pallavolo; per chi invece ha un canestro da basket può dedicarsi a fare sfide con la propria fami- glia e chi fa più canestri vince… - Nelle ore serali, invece, ci si può dedicare a guardare film o serie- Netflix, Amazon Prime ecc… MANUEL
MEZZE MANICHE ALLA CARBONARA Ingredienti per 4 persone 450g di mezze maniche 4 tuorli 80g formaggio grana grattuggiato 80g guanciale pepe e sale Durante questa quarantena, il tempo da dedicare alle proprie passioni è decisamente aumentato, e proprio per questo in casa nostra stiamo testando tantissime ricette. Qui di Preparazione seguito vi riporteremo alcune ricette immancabili per una quarantena perfetta. Come prima cosa riempire una pentola d'acqua e metterla sul fuoco. Mentre si aspetta che l'acqua bolle, preparare il pastello cioè mescolare i tuorli con il formaggio grattugiato PANCAKES e mettere da parte. Tagliare il guanciale a strisce e saltarlo in una padella, mettere da parte Ingredienti per 8 pezzi in un piatto. Appena l'acqua bolle, cuocere la pasta e nel frattempo riprendere la padella e 200 gr di farina con un mestolo prendere un paio di mestoli di acqua di cottura. Scolare la pasta al dente, 250 gr di latte versarla nella padella e aggiungerci il pastello. Spadellare fino a che la pasta diventa cre- 2 uova mosa, mettere la pasta sui piatti e aggiungerci a pioggia il guanciale. 30 gr di zucchero (semolato o di canna) 30 gr di olio di semi (oppure 30 gr di burro fuso) 1 bustina intera di lievito ToRTINo AL CIoCCoLATo DAL CUoRE FoNDENTE 1 pizzico di sale aromi limone, vaniglia Ingredienti una noce di burro per la cottura 150 g di cioccolato fondente Per accompagnare 20 g di farina 00’ Sciroppo a piacere, marmellata, nutella 2 uova 90 g di zucchero a velo Preparazione 80 g di burro Separare i tuorli dagli albumi. Montare a neve ferma gli albumi. Mescolare in una ciotola 10 g di cacao amaro in polvere tuorli, olio, latte con una frusta a mano. A parte setacciare farina, lievito e mescolare insie- 1 tuorlo me a zucchero, sale e aromi. Unire gli ingredienti secchi a quelli liquidi, girare con la frusta 1 baccello di vaniglia a mano pochi secondi. Infine incorporare gli albumi delicatamente con una spatola, facen- Per imburrare e spolverizzare gli stampini: do movimenti lenti dal basso verso l’alto. L’impasto dei pancakes deve presentarsi morbi- Burro q.b do, fluido, corposo e non eccessivamente liquido. Zucchero di canna q.b Preparazione: Come cuocere i pancakes Per realizzare il tortino di cioccolato con cuore fondente per prima cosa tagliate grossola- Servitevi di una padella antiaderente, meglio se piccola. Passate il burro nella padella che namente il cioccolato con un coltello, quindi versatelo in una bastardella per la cottura a deve essere solo appena unta. Una volta scaldata la padella, aggiungete un mestolo di bagnomaria, ovvero ponetela sopra un padellino riempito con acqua. Mescolate con una impasto senza schiacciare. Lasciate cuocere qualche secondo a fuoco lento. Appena spatola per favorire la fusione e quando il cioccolato si sarà sciolto aggiungete anche il vedete comparire le prime bollicine in superficie, girateli con un colpo unico dall’altro lato burro, mescolate fino a quando non si sarà amalgamato completamente. Una volta pronto e cuocere ancora pochi secondi. Preparate in questo modo tutti i pancakes fino ad esauri- spegnete il fuoco e tenete da parte la bastardella con il cioccolato fuso, magari poggian- mento impasto! Serviteli aggiungendo dello sciroppo a piacere! dola su un canovaccio pulito. Intanto in una ciotola versate le uova e il tuorlo, aggiungete anche lo zucchero a velo e i semi del baccello di vaniglia; lavorate il composto con le fruste elettriche fino a quando non sarà chiaro e spumoso, a quel punto versate all’interno il cioccolato fuso e continuate a mescolare con le fruste per amalgamare completamente il composto. A questo punto unite le polveri al composto di uova: setacciate la farina e il cacao in polvere quindi mescolate con una spatola per incorporare gli ingredienti. L’impa- sto è pronto. Prendete degli stampini di alluminio del diametro di 8 cm con un bordo alto 4 cm, imburrate il fondo e il bordo e poi spolverizzate con lo zucchero di canna. Versate LUCA S. l’impasto riempiendo per 2/3 gli stampini, quindi cuocete i tortini in forno statico preriscal- dato a 180° per 13-15 minuti. A cottura ultimata sfornate subito i vostri tortini. Capovolge- teli su un piatto da portata ancora caldi e spolverizzate i tortini di cioccolato con cuore ANNA R. fondente con lo zucchero a velo e serviteli subito! REBECCA
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