Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL

Pagina creata da Mattia Perrone
 
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Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
FEBBRAIO 2019

                                                                                                                           2
Redazione: Via degli Etruschi, 7 - 00185 Roma • Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale 70% - Milano

                                                                                                                                                  AFFARI DI FAMIGLIA
                                                                                                                                            Lo strano caso
                                                                                                                                        dei caregiver bambini

                                                                                                                      THIS-ABILITY                         PARI OPPORTUNITÀ
                                                                                                                      Disabilità senza enfasi nelle foto   Lavoratori in carriera
                                                                                                                      di un concorso internazionale        con la sindrome di Asperger
Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
SuperAbile INAIL                     SuperAbile INAIL                         SuperAbile INAIL
   ha un’anima di carta:                   è un numero verde:                    è anche un portale web
con 5.000 copie distribuite,       un team di operatori è sempre pronto              sul quale trovare
    il magazine racconta                 a fornirti una risposta                        tutte le info
  la disabilità a 360 gradi              esaustiva e competente                   e gli approfondimenti
                                            a dubbi e bisogni                            che cerchi

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                                    per chiamate dall’estero o dai cellulari
                                               +39 06 45 53 96 07
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Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
EDITORIALE
di Luigi Sorrentini
Direttore centrale prestazioni socio-sanitarie, Inail

 LA RIVISTA CAMBIA VOLTO
Dopo sette anni SuperAbile Inail va
in stampa con una nuova veste grafica

L’
         anno 2019 si apre con una bella novità per l’intero team del Contact center
         SuperAbile e per i lettori della nostra rivista: il magazine va in stampa con
         una nuova veste grafica che rinnova, nella forma e in alcuni dei contenuti,
questo progetto editoriale nato ormai sette anni fa. Dopo averci a lungo riflettuto,
abbiamo optato per un format leggero, essenziale e sobrio in grado
di coniugare freschezza e facilità di lettura. Abbiamo, dunque, scel-
to di eliminare tutto ciò che col tempo poteva sembrare ridondante,
privilegiando fotografie e illustrazioni.
                                                                                         Abbiamo optato
    Una delle caratteristiche della nuova veste grafica, infatti, è
un uso più intenso delle illustrazioni sia per corredare articoli e ru-
                                                                                         per un format leggero,
briche sia per impreziosire più spesso, rispetto al passato, le coper-                   essenziale e sobrio, in grado
tine che, come si sa, rappresentano il biglietto da visita di ogni rivi-
sta. Sulla copertina di questo numero c’è un’illustrazione di Lorenzo
                                                                                         di coniugare freschezza
Pierfelice (alias Lore), l’art director di SuperAbile che firma anche gli                e facilità di lettura
altri disegni e tavole presenti nelle pagine interne. Da ora in poi, inol-
tre, ci accompagneranno le strisce di Fabiola con l’acca, un personag-
gio creato per invitare i lettori a non aver paura della disabilità e a
guardarla con altri occhi. Fabiola, infatti, è una ragazza con disabi-
lità motoria che vive in una casa famiglia insieme a due giovani coinquilini: uno
con sindrome di Down e l’altro sordocieco. Con il suo caschetto blu, la sigaretta
perennemente tra le labbra e l’ironia sferzante che caratterizza il suo eloquio, Fa-
biola interroga il mondo degli “abili”, a cui non perdona gli atteggiamenti paterna-
listici e falsamente condiscendenti.

   In maniera ancora più spiccata rispetto al passato, la nuova rivista dialo-
gherà con gli altri servizi del Contact center SuperAbile, composto anche da un
call center e un portale di informazione quotidianamente aggiornato. In partico-
lare, a tenerci compagnia nei prossimi mesi saranno le pagine dedicate al mon-
do dell’hi-tech e della comunicazione online. Più precisamente, inauguriamo con
questo numero la rubrica L’insuperabile leggerezza dei social, su cui i nostri esperti
di comunicazione digitale daranno conto di dibattiti, notizie e tendenze dal mon-
do della rete, sempre più sensibile e reattivo nei confronti del tema della disabili-
tà. Insomma, non ci sarà da annoiarsi, speriamo. E a noi non resta che augurare
buona lettura a tutti!

                                   Fine articolo

                                                        SuperAbile INAIL Febbraio 2019
                                                                                                                 3
Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
SOMMARIO
      FEBBRAIO 2019

             2
                                          EDITORIALE                                 SPORT                                      38 Assistenza
                                          3    La rivista cambia volto               26 Anche la pallanuoto                          Le cure palliative tra
                                               di Luigi Sorrentini                        è per tutti                                domicilio e hospice
                                                                                          di Michela Trigari
                                          ACCADE CHE...                                                                         39 L’esperto risponde
                                                                                     TEMPO LIBERO                                    Senza barriere, Salute
                                          5    Il lavoro? Un sogno che
                                                                                                                                HASHTAG
                                               non deve avere handicap               28 La passione per i rally
                                                                                          a dispetto della vista                40 Hi-tech
                                          7    Ecco il nuovo centro di sci
                                                                                          di Teresa Valiani
                                               paralimpico del Cimone                                                                Da Bristol i pantaloni
                                                                                                                                     robotici (e gonfiabili)
                                          L’INCHIESTA                                CULTURA
                                                                                                                                     per riuscire a stare
                                          8    Le vite nascoste                      30 Lo scrittore magistrato che                  in piedi e camminare
                                               dei caregiver bambini                      indaga la sfida del limite
                                               di Antonella Patete/                       di A.P.                                    Mondo app
                                               Illustrazioni Lore                                                                    C’è un’auto nel parcheggio
                                                                                     31   Il desiderio di essere padre,              per disabili?
                                          INSUPERABILI                                    single, di una neonata                     Con Appattuglia puoi
                                                                                          con sindrome di Down                       chiamare la municipale
                                          14   Sono un regista.                           di Laura Badaracchi
                                               Punto e basta                                                                         SuperAbile Inail
                                               Intervista a Mirko Locatelli          34 Versi in movimento                           L’insuperabile leggerezza
                                               di Chiara Ludovisi                         con la lingua dei segni                    dei social
                                                                                          di A.P.
                                          CRONACHE ITALIANE                                                                     41   Street art
                                                                                     35 C’è anche la disabilità tra i                A Napoli un murales
                                          16   “Specialisti” al lavoro                    Premi Ubu 2018                             per ricordare Mattia
                                               di Dario Paladini                          di M.T.
                                                                                                                                     Cambiare Orizzonte
                                          SOTTO LA LENTE                             RUBRICHE                                        L’ignoranza distruttiva
                                          20 Oggi pago io. E so come fare            36 Inail... per saperne di più             LA STRIP
                                               di Sara Mannocci
                                                                                          L’inclusione passa
                                                                                          attraverso la cucina
                                                                                                                                42 Fabiola con l’acca
                                          PORTFOLIO                                                                                  Pari opportunità
                                          22 This-Ability Photography                37   Previdenza
                                               Award                                      Trattamenti assistenziali
                                                                                          per stranieri in Italia

SuperAbile Inail                          Hanno collaborato: Laura Badaracchi,       Editore: Istituto Nazionale                Un ringraziamento, per averci
Anno VIII - numero due, febbraio 2019     Sara Mannocci, Dario Paladini e            per l’Assicurazione contro gli Infortuni   gentilmente concesso l’uso delle foto,
                                          Teresa Valiani di Redattore Sociale;       sul Lavoro                                 a This-Ability Photography Award
Direttore: Luigi Sorrentini               Andrea Canevaro; Stefania Fusini,                                                     (pagg. 22-25), Enrico Casiraghi (pag. 26),
                                          Rosanna Giovèdi, Gabriela Maucci           Redazione: SuperAbile Inail                Andreas Marini (pag. 35)
In redazione: Antonella Patete,           e Franco Luigi Meloni della Società        c/o agenzia di stampa Redattore Sociale
Michela Trigari, Chiara Ludovisi          coop. sociale integrata Tandem; Alessia    Via degli Etruschi, 7 – 00185 Roma         In copertina: illustrazione di Lore
e Diego Marsicano                         Pinzello, Paola Bonomo, Ilaria Cannella,   E-mail: superabilemagazine@inail.it
                                          Margherita Caristi, Cristina Cianotti,
Direttore responsabile: Stefano           Chiara Maria Gigliotti, Francesca          Stampa: Tipografia Inail
Trasatti                                  Iardino, Monica Marini e Mariella          Via Boncompagni 41 – 20139 Milano
                                          Pedroli dell’Inail
Art director: Lorenzo “Lore” Pierfelice                                              Autorizzazione del Tribunale di Roma
                                                                                     numero 45 del 13/2/2012
Assistenza grafica: Giulio Sansonetti

       4                                                          SuperAbile INAIL Febbraio 2019
Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
ACCADE CHE...

          TUTTI INCLUSI
Il lavoro? Un sogno che
non deve avere handicap

P
        romuovere l’inserimento delle
        persone con disabilità nel mon-
        do del lavoro attraverso una
campagna su Linkedin, un video e un
hashtag ufficiale #isogninonhanno-
handicap. L’iniziativa LinkMeToo è
nata dalla collaborazione tra la Fish
(Federazione italiana per il superamen-
to dell’handicap) e l’Asitoi (Associa-
zione italiana osteogenesi imperfetta),
grazie al supporto del network creativo      garantire un’effettiva integrazione pro-
McCann Worldgroup Italia, dell’agen-         fessionale nonostante le novità intro-
zia per il lavoro delle persone disabi-      dotte dal decreto legislativo 151/2015                       SCUOLA
li Jobmetoo e della casa di produzione       che, tra le altre cose, ha incentivato       Crescono gli alunni con il
milanese The Family. Quello del lavoro       la chiamata nominativa dei lavorato-
                                                                                          sostegno: +27% in dieci anni

                                                                                          G
è un tema molto delicato consideran-         ri con disabilità. «È necessario passa-
do che nel nostro Paese, secondo quan-       re dal diritto teorico all’inclusione rea-            li alunni disabili con soste-
to rilevato dall’Osservatorio naziona-       le, affinché le norme si trasformino in               gno che frequentano le scuole
le sulla salute nelle regioni italiane, su   una tangibile concretezza. I dati dram-               (dall’infanzia alla secondaria
circa 4 milioni e 360mila persone con        matici sull’occupazione delle perso-         di secondo grado) sono oltre 272mila
una disabilità oltre 775mila sono regi-      ne disabili, nel 2013 hanno condotto         (il 3,1% di tutti gli iscritti). Ma a cre-
strate nelle liste di collocamento, ma       la Corte di giustizia europea a boccia-      scere maggiormente, con un incre-
solo il 18% è occupata rispetto al 58,7%     re il nostro Paese», ha detto Vincen-        mento negli ultimi dieci anni di oltre
del resto della popolazione. Le leggi,       zo Falabella, presidente della Fish.         il 27%, sono quelli delle scuole prima-
come la 68/99, non sempre riescono a                                                      rie e secondarie di primo grado. Lo ri-
                                                                                          leva l’Istat nel report L’inclusione scola-
                                                                                          stica: accessibilità, qualità dell’offerta e
                                    MOBILITÀ                                              caratteristiche degli alunni con sostegno
                                                                                          relativo all’anno scolastico 2017/2018.
Un camper per tutti                                                                       La disabilità più frequente è quella in-

S
                                                                                          tellettiva (46% degli studenti); seguo-
       i parte. “Tutti in camper!” è un
                                                                                          no i disturbi dello sviluppo e quel-
       servizio di trasporto per per-
                                                                                          li del linguaggio (rispettivamente 25%
       sone con gravi disabilità mo-
                                                                                          e 20%). Ma solo una scuola su tre è ac-
torie che, a causa delle limitazioni imposte da una malattia o da even-
                                                                                          cessibile. Gli insegnanti di sostegno
ti traumatici (immobilizzazione, uso di carrozzine speciali, dipendenza
                                                                                          sono circa 156 mila (dato Miur), con un
da macchinari, ecc.), non possono usufruire dei classici mezzi di traspor-
                                                                                          rapporto di 1,5 alunni per docente e
to accessibili come treni, aerei, pullman. Per usufruire del servizio, promos-
                                                                                          una media di 14 ore settimanali; il 5%
so dall’associazione 2HE, basta chiamare il numero 333/2661415 o scrivere
                                                                                          delle famiglie ha presentato ricorso al
una e-mail a camper@ioposso.eu. A partire dalle esigenze della persona, si sti-
                                                                                          Tar per ottenere l’aumento delle ore.
la un programma valutando ogni necessità e si stima il costo globale del viag-
gio (carburante, pedaggi, autisti, pernottamento). Altre info su ioposso.eu.

                                                    SuperAbile INAIL Febbraio 2019
                                                                                                                              5
Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
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           DOPO DI NOI                      Toscana, 170 case per                                     TRASPORTI
                                            1.400 persone disabili                       Pescara, dove il taxi diventa

                                            O
                                                                                         un servizio sociale gratuito

                                                                                         U
                                                     ltre 170 le abitazioni in Tosca-
                                                     na destinate alla vita auto-                  n taxi-sociale attrezzato per
                                                     noma, al distacco dal nucleo                  gli spostamenti in autonomia
                                            familiare e alla deistituzionalizzazio-                delle persone disabili, carroz-
                                            ne delle persone con disabilità gra-         zine comprese. Succede a Pescara, gra-
                                            ve. In prevalenza si tratta di appar-        zie al progetto “Tutti a bordo si parte”.
                                            tamenti destinati ad accogliere fino         Il nuovo servizio di trasporto a chia-
                                            a cinque persone, messi a disposi-           mata è gratuito, sperimentale ed è sta-
                                            zione da famiglie, enti e associazio-        to promosso dal Centro di servizi per il
                                            ni, in collaborazione con Asl e Comu-        volontariato della città, in partnership
                                            ni. I progetti avviati su tutta la regione   con l’associazione Sottosopra e con la
                                            sono 28, per un finanziamento di ol-         società di noleggio mezzi di trasporto
                                            tre undici milioni di euro, e coinvol-       Morini Rent. L’obiettivo è anche quel-
                                            gono circa 1.380 persone disabili. Inol-     lo di affiancare e sgravare le famiglie.
                                            tre è stata realizzata una mappatura         Per info e prenotazioni: 351/8503516
                                            web su ars.toscana.it/dopo_di_noi.           o tuttiabordosiparte@gmail.com.

                                REGGIO EMILIA                                                            SPORT
A scuola il menù della mensa utilizza la Caa                                             Dieci allenatori specializzati

A
                                                                                         in autismo e un kit formativo

                                                                                         D
         Reggio Emilia un progetto pilota ha tradotto in simboli il menù della
         mensa scolastica, affinché anche i bambini con disabilità comunicative                   ieci allenatori/educatori di
         complesse possano sapere con anticipo cosa c’è da mangiare. L’idea è sta-                scienze motorie, dieci sport
ta realizzata dagli operatori che all’interno dell’unità di Neuropsichiatria infan-               (arti marziali, atletica, ba-
zia e adolescenza dell’Ausl reggiana si occupano di Caa (comunicazione aumen-            sket, calcio, danza, equitazione, nuoto,
tativa alternativa). Prima la formazione degli insegnanti, poi il coinvolgimento         rugby, scherma e tennis), dieci bam-
degli alunni e in seguito, si auspica, un’ampia diffusione in tutti gli istituti. Le     bini e ragazzi con autismo con le re-
classi coinvolte finora sono tre seconde e due prime delle scuole primarie Leo-          lative famiglie. Sono i protagonisti di
pardi e King. L’iniziativa offre ai bambini disabili che utilizzano la Caa l’oppor-      “10 Cervelli ribelli per lo sport”, il pro-
tunità di essere consapevoli del menù e di comprendere gli ingredienti dei cibi          getto ideato da Insettopia con Kul-
che vengono loro proposti a scuola, potendo così esprimere le proprie preferen-          ta-Scuola Channel, in collaborazione
                                                   ze. Inoltre consente l’anticipazio-   con la sezione di Neuropsichiatria in-
                                                   ne e la condivisione con i com-       fantile dell’Università di Tor Vergata
                                                   pagni di classe delle proposte        di Roma, e realizzato grazie al bando
                                                   alimentari settimanali. Alla re-      Ogni sport oltre promosso da Fonda-
                                                   alizzazione del progetto hanno        zione Vodafone Italia. Il risultato sono
                                                   collaborato anche Officina Edu-       dieci istruttori specializzati in distur-
                                                   cativa, Cirfood, Reggio Emilia        bi del neurosviluppo e un kit formati-
                                                   Città senza barriere/Fcr e Gis -      vo per operatori disponibile su 10cer-
                                                   Genitori per l’inclusione sociale.    velliribelliperlosport.cervelliribelli.it.

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            PILLOLE
Ict accessibili: tradotta
in italiano la norma Ue
L’Italia è stato il primo Paese ad
aver tradotto nella propria lingua
la norma europea EN 301549 per
l’accessibilità di applicazioni
mobili, siti web, prodotti e servizi
di Information and communication
technology (Ict) degli enti pubblici.
A farlo è stato l’Ente italiano di
normazione Uni, su richiesta
                                                                           SULLA NEVE
dell’Agenzia per l’Italia digitale. La   Ecco il nuovo centro di sci paralimpico del Cimone

                                         I
norma è scaricabile dal catalogo
online di Uni.com.                             n Emilia Romagna ha aperto il centro di sci adattato del Monte Cimo-
                                               ne, il più grande di tutto l’Appennino a disporre dei servizi necessari alle
Roma, 40 “pistole” laser                       persone disabili di ogni età che desiderano sciare: dalle lezioni di avvia-
contro i falsi pass auto                 mento agli stage di perfezionamento tecnico e di allenamento a condizio-
Quaranta accertatori elettronici         ni economiche agevolate organizzati dal team In2theWhite. Inoltre, grazie alla
in dotazione ai vigili urbani per        collaborazione con lo Sci club paralimpic Fanano (Modena), è possibile noleg-
verificare se i permessi per disabili    giare mono e dual ski, snow-kart, stabilizzatori e dispositivi sonori per scia-
esposti sulle auto in sosta sono         tori ipovedenti e ciechi, oppure chiedere l’accompagnamento di una guida Fi-
veri. L’intervento è contenuto           sip (Federazione italiana sport invernali paralimpici). Per saperne di più e
nel pacchetto “RomAccessibile”,          per le date di lezioni, stage e settimane bianche: Outdoor365.it/inverno.
che prevede anche un milione
di euro per superare le barriere                 SENZA BARRIERE
architettoniche e 15 milioni in tre
anni per la mobilità delle persone       La macchina dei fiori
con disabilità.
                                         per un giardinaggio fai-
Cecità, un aiuto per fare                da-te

                                         N
la spesa al supermercato                            essun limite al giardinag-
Ipermercato Carrefour di corso
                                                    gio. Le persone con disabili-
Monte Cucco 108 a Torino e
                                                    tà motorie, anche gravi, po-     con il sostegno di Fondazione Cr Fi-
Unione italiana ciechi e ipovedenti
                                         tranno piantare e innaffiare i semi         renze. Il macchinario, realizzato dal
insieme per facilitare la spesa di
                                         in un vaso. Sarà possibile grazie alla      Fablab Contea con licenza open source,
chi ha problemi di vista grazie a un
                                         “macchina dei fiori”, un prototipo se-      è in grado di attivare quattro funzio-
assistente alla vendita dedicato. Il
                                         mi-automatizzato acquistato grazie al       ni premendo dei grandi tasti: posizio-
servizio è disponibile il mercoledì
                                         crowdfunding del progetto “ColtivAbi-       nare il vaso, riempirlo di terra, lasciare
dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle
                                         li: orti senza barriere”, ideato dall’as-   cadere il seme e innaffiarlo. L’utiliz-
16 alle 19 e deve essere prenotato
                                         sociazione Pianeta Elisa di Borgo San       zo della “macchina dei fiori” servi-
con anticipo, telefonando allo
                                         Lorenzo, Unione italiana ciechi e ipo-      rà per alcune attività di ortoterapia
011/7074759 o 011/7074762 dal
                                         vedenti di Firenze e Associazione fa-       con i ragazzi disabili di Pianeta Elisa.
lunedì al venerdì dalle 9 alle 15.
                                         miglie portatori di handicap onlus,

                                                SuperAbile INAIL Febbraio 2019
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Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
L’INCHIESTA Rompi il silenzio
di Antonella Patete/Illustrazioni Lore

                                         LE VITE NASCOSTE

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Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
dei caregiver bambini
A                                                Non hanno ancora compiuto
         18 anni Giovanni non pensa solo                                                         Eppure si tratta di casi ben più dif-
          alla scuola, allo sport, alle ragaz-                                                fusi di quanto si potrebbe immaginare:
          ze. Nella sua agenda quotidiana        18 anni e già si assumono                    «Nel 2017 l’Istat contava 391mila caregi-
devono trovare posto anche tanti picco-          responsabilità da adulti.                    ver tra i 15 e i 24 anni, il 6,6% della po-
li impegni per dare una mano a suo fra-                                                       polazione in quella fascia di età», chiari-
tello Mario, che ha due anni più di lui          Aiutano fratelli, sorelle                    sce Boccaletti. Ma il dato statistico non
e convive con una forma grave di auti-           e genitori con una disabilità                tiene conto dei tanti minorenni, al di
smo. I genitori lavorano entrambi fuori                                                       sotto dei 15 anni, che ogni giorno assi-
Modena, la città in cui vive la famiglia,        o una malattia grave.                        stono psicologicamente e materialmen-
e ogni mattina Giovanni aiuta il fratel-         E nessuno si accorge di loro.                te i loro familiari, si prendono cura del-
lo maggiore a lavarsi e a vestirsi, gli pre-                                                  la casa, sbrigano incombenze e danno
para la colazione e attende, insieme a
                                                 Spesso neppure gli                           una mano come possono.
lui, che i volontari del centro diurno lo        insegnanti, che vedono                          Una ricerca condotta nel Regno Uni-
passino a prendere a casa. Solo a questo                                                      to parla di 244mila bambini e ragazzi
punto va a scuola e comincia finalmen-
                                                 calare di giorno in giorno                   tra i 5 e i 19 anni, pari al 2% del totale,
te la sua giornata. Ma non di rado Ma-           il loro profitto. Ma alcune                  impegnati nell’assistenza nei confronti
rio lo sveglia di notte per leggere insie-                                                    di un familiare in difficoltà. E di questi
me un libro sui tram, la sua più grande
                                                 associazioni stanno                          23mila avrebbero meno di 9 anni, a fron-
passione. In quei giorni, al mattino, Gio-       provando a portare le loro                   te di un’età media di soli 12 anni. «Vuol
vanni si sente più stanco del solito. Vuo-                                                    dire che c’è almeno un giovane caregi-
le bene a Mario e per non mettere in dif-
                                                 storie all’attenzione                        ver in ogni classe», precisa la presidente
ficoltà i genitori ha rinunciato a partire       dell’opinione pubblica                       della cooperativa Anziani e non solo. «È
per un periodo di studio all’estero, un’e-                                                    del tutto plausibile che in Italia avven-
sperienza che, se non avesse dovuto oc-                                                       ga qualcosa di simile. Il dato britannico
cuparsi di lui, non si sarebbe fatta scap-                                                    viene, infatti, confermato da una ricer-
pare: «So che mio fratello ha bisogno di                                                      ca che abbiamo realizzato nell’ambito
me, è come se avessi una sorta di laccio         gazzi fino a 18 anni di età che ricopro-     di un progetto europeo su 228 studenti
che mi tira indietro», sintetizza.               no un ruolo significativo nel prendersi      delle scuole medie inferiori e superiori
    Giovanni e Mario sono due nomi di            cura di un membro della propria fami-        del comune di Carpi, alle porte di Mo-
fantasia, ma la loro storia non ha nulla         glia, assumendosi responsabilità di nor-     dena. Ebbene, il 13,6% di questi ragazzi
di fantasioso. È una delle tante vicen-          ma affidate a un adulto», spiega Licia       viveva con un persona disabile o mala-
de di vita vissuta in cui si è imbattu-          Boccaletti, presidente della coop Anzia-     ta da tempo e, tra essi, uno su cinque
ta la cooperativa sociale modenese An-           ni e non solo. «Le situazioni possono es-    prestava un livello di cura tecnicamen-
ziani e non solo da quando, circa sette          sere molto diverse tra loro: si occupano     te definito ad alta intensità».
anni anni fa, ha cominciato a occuparsi          di fratelli e sorelle, ma anche di genito-      D’altra parte, secondo quanto diffuso
di quel piccolo esercito di giovani e gio-       ri con disabilità fisiche e mentali, pato-   nel 2013 in occasione del lancio del pro-
vanissimi caregiver difficilmente messi          logie croniche e degenerative, malattie      gramma europeo per la lotta alla disoc-
a fuoco dai servizi sociali e sanitari del       terminali o problemi di dipendenza da        cupazione giovanile Garanzia Giovani,
nostro Paese. «Si tratta di bambini e ra-        alcol e da droghe».                          nel nostro Paese le responsabilità colle-

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Lo strano caso AFFARI DI FAMIGLIA - SuperAbile INAIL
gate alla cura dei familiari sarebbero la     più sfuggente non solo ai servizi sociali,     tuazione familiare, provoca isolamento,
prima causa di inattività dei cosiddetti      ma anche agli stessi amici e insegnanti.       emarginazione e, qualche volta, finan-
neet, quei ragazzi tra i 15 e i 29 anni che   Eppure, i non troppi studi italiani e in-      che bullismo. Fortunatamente, però,
non studiano e non lavorano.                  ternazionali sul tema parlano chiaro: i        crescere prima del tempo può compor-
   Il nocciolo della questione, però, è       giovani caregiver soffrono spesso di an-       tare anche conseguenze positive, come
comprendere fino a che punto i giova-         sia e depressione, temono che il loro fa-      il rafforzamento dell’autostima e l’au-
ni caregiver risentano del carico di in-      miliare possa avere dei problemi in loro       mento dell’autonomia. Giovanni, per
combenze che, in una società tendente         assenza, registrano cali nel rendimento        esempio, descrive così i suoi rapporti
a prolungare l’adolescenza in maniera         scolastico e, nei casi più estremi, posso-     con i genitori: «Quando sto male i miei
indefinita, li rende spesso così distanti     no arrivare fino ad abbandonare preco-         se ne accorgono solo dopo un po’, per-
dai loro coetanei. Una distanza di cui,       cemente la scuola. E poi sono costretti a      ché prima vengono le esigenze di mio
nella maggior parte dei casi, stentano        rinunciare a gite, serate con gli amici e      fratello». Ma è anche fiero del suo ruo-
anche a prendere coscienza, rendendo          attività sportive: una cosa che, insieme       lo di «ometto di casa»: «Credo che Mario
per questo la propria condizione ancora       alla difficoltà di parlare della propria si-   abbia avuto un ruolo nella mia crescita,
                                                                                             mi dà quella marcia in più che non so di
                                                                                             avere, ma che gli altri mi riconoscono».

                                                                                                Vanno un po’ peggio le cose per Gre-
                                                                                             ta (il nome è ancora di fantasia), una
                                                                                             18enne anche lei di Modena, che fre-
                                                                                             quenta un istituto professionale e ha se-
                                                                                             guito uno dei laboratori espressivi orga-
                                                                                             nizzati dalla coop Anziani e non solo.
                                                                                             Sua madre ha perso il lavoro da tempo
                                                                                             ed è stata più volte ricoverata in varie
                                                                                             strutture psichiatriche della zona. Gre-
                                                                                             ta l’aiuta nelle faccende domestiche e le
                                                                                             fa sentire il suo affetto in tutti i modi:
                                                                                             «La mamma ha alti e bassi, ha bisogno
                                                                                             di qualcuno che le stia vicino e la so-
                                                                                             stenga», confida. «Dice di stare bene così,
                                                                                             ma io non penso che possa stare bene
                                                                                             una persona che non esce mai, che non
                                                                                             fa mai nulla da sola, lei è brava a ma-
                                                                                             scherare».
                                                                                                Per stare accanto a sua madre, Gre-
                                                                                             ta ha rischiato di essere bocciata. Non
                                                                                             era un problema di voti, ma delle trop-
                                                                                             pe assenze. Spesso si sentiva così preoc-
                                                                                             cupata da non riuscire ad allontanarsi
                                                                                             da casa: «Non penso che possa arrivare
                                                                                             a farsi del male, ma non lo so, perché a
                                                                                             volte non la capisco». Greta, inoltre, non
                                                                                             aveva molti amici e si sentiva spesso vit-
                                                                                             tima dei bulli, almeno fino a che non ha
                                                                                             deciso di cambiare scuola.

    10                                               SuperAbile INAIL Febbraio 2019
La nostra esperienza di                          Attraverso un gruppo Facebook rivolto
                                                 ai figli di pazienti psichiatrici, da cui
                                                                                                  famiglia per qualsiasi tipo di disagio.
                                                                                                  Come ci sono disoccupati 40enni ancora
figli di genitori con                            è poi nata l’associazione Comip, per la          a carico dei propri genitori, così ci sono
disturbi psichici sempre
alle prese con i sensi di
colpa. Intervista allo
scrittore Carlo Miccio

È    durato molti anni il percorso di
     elaborazione di Carlo Miccio rispetto
alla sua esperienza di figlio di padre con
disturbo psichico. Un percorso che ha
utilizzato gli strumenti della psicoterapia
e della psicoanalisi, insieme al confronto
con le persone vicine. Da questa lunga
riflessione è nato La trappola del fuorigioco,
romanzo solo in parte autobiografico,
pubblicato nel 2017 all’interno della
Collana 180 - Archivio della salute mentale
per le edizioni Alphabeta Verlag. Il volume      prima volta sono riuscito a parlare della        genitori 40enni malati, a carico dei propri
racconta la vicenda di un bambino                mia storia con altri figli di genitori con       figli. Tutto è lasciato sotto la responsabilità
che diventa ragazzo e poi uomo in una            disturbo psichico. Questo confronto              della famiglia, che è sì una ricchezza, ma
famiglia scossa dalla malattia di uno dei        mi è servito a capire che molte cose si          non può rappresentare la scusa da parte
suoi componenti. «Sì, sono stato anche io        ripetevano: il bambino che si prende cura        dello Stato per tirarsi indietro rispetto ai
un caregiver bambino», dice Miccio, che          del genitore, il senso di colpa, il ricorso      propri doveri di intervento.
vive a Latina dove ha trascorso anche            all’aiuto dello psichiatra o dell’analista non   Cosa le chiedono i ragazzi?
la sua infanzia. «Tra i 45 e i 46 anni ho        perché queste malattie siano ereditarie,         Mi chiedono quasi sempre se il problema
pensato di racchiudere le mie esperienze         ma perché nascere in un contesto in cui          un giorno si risolverà. È la speranza più
nella cornice della narrazione, che è            il dolore mentale è così presente ti educa,      grande, ed era anche la mia speranza
una delle possibili maniere per agire su         quando arriva il tuo turno, a reagire in         quando ero bambino. Alla mia età non
qualsiasi tipo di disagio, in primis quello      maniera più consapevole.                         credo più che le cose si possano risolvere,
psichiatrico».                                   Cosa le è mancato di più quando era un           ma sono situazioni che bisogna comunque
Quando si è reso conto che la sua vita           ragazzo?                                         imparare a gestire. L’importante è non
era diversa da quella dei suoi coetanei?         Qualcuno che mi dicesse di aver vissuto          cedere alla sconforto: tra i figli di pazienti
Non mi sono mai sentito diverso dai miei         la mia stessa esperienza, che non ero            psichiatrici il basso senso di autostima va
coetanei, piuttosto ho pensato di vivere         l’unico al mondo e che, quindi, non dovevo       spesso di pari passo con il fatto di sentirsi
una realtà diversa dalla loro, molto difficile   vergognarmi. Una figura consapevole,             colpevoli della condizione del genitore. La
da spiegare all’atto pratico. Non è come         insomma. Sei convinto che la tua                 prima cosa da fare è mantenere i propri
avere una madre malata di tumore, intorno        situazione sia unica, incomprensibile e          anticorpi emotivi, non farsi travolgere
alla malattia mentale esiste più difficoltà      inspiegabile agli altri.                         dalla situazione. Non è semplice, quando
a raccontare e a comprendere. Allo stesso        L’Istat parla di oltre un giovane su venti       la realtà diventa difficile da comprendere
tempo mi rendevo conto che altre famiglie        che si prende cura di un parente disabile        e definire, ma bisogna ricreare fiducia in
vivevano situazioni diverse dalla nostra,        o malato. La sorprende questo dato?              se stessi, anche attraverso il distacco, se
ma magari altrettanto problematiche.             Niente affatto, ogni volta che vado in           necessario. Io stesso sono stato quattro
Come è nato il romanzo?                          una scuola a parlare del mio libro, vengo        anni senza vedere mio padre, in alcuni
Una delle prime cose che ho fatto,               contattato da due o tre studenti per             casi è fondamentale stabilire la giusta
quando ho deciso di scrivere il libro, è         classe. L’idea oggi prevalente, e sempre         distanza. A.P.
stato confrontarmi con altre persone che         più sostenuta dai diversi governi e forze
avevano vissuto la mia stessa esperienza.        politiche, è quella della delega alla

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Greta fa parte di quell’esercito di ra-
gazze e ragazzi figli di genitori con di-
sturbo psichico, una situazione tanto
diffusa quanto delicata e difficile da
affrontare. L’Organizzazione mondiale
della sanità stima che, nel mondo, una
persona su quattro abbia sperimentato
nel corso della propria vita almeno un’e-
sperienza di sofferenza mentale e, tra
queste, un quarto sono genitori.

    Per aiutare chi ha un padre o una
madre affetti da depressione, distur-
bo bipolare o schizofrenia, per fare
qualche esempio, alla fine del 2017 è
nata l’associazione Comip, acronimo
che sta per Children of mentally ill pa-
rents. «Si tratta della prima organiz-
zazione italiana creata da e per figli
di genitori con un problema di salute
mentale», spiega la presidente Stefania
Buoni che, grazie al sostegno del Centro
di servizio per il volontariato di Terni,
alla fine dello scorso anno ha pubblica-
to una piccolo manuale di sopravviven-
za intitolato Quando mamma o papà han-
no qualcosa che non va. «Naturalmente
non tutti i figli di genitori con un di-
sagio psichico sono caregiver, ma mol-
ti di loro si occupano dei propri genito-
ri. Purtroppo si tratta di un argomento
ancora oggi tabù, di cui si parla molto
poco. Per questo è necessario creare una
nuova cultura della salute mentale in
grado di superare lo stigma e il senso
di vergogna».
    Laureata in Scienze della comunica-
zione e appassionata di scrittura e social    modo di confrontarsi con giovani e adul-     subito contattata da vecchi amici e com-
media, Stefania è nata a Roma ma oggi         ti che, come lei, avevano conosciuto la      pagni di scuola che avevano vissuto la
vive a Orte (Viterbo). Nel 2010, all’età di   sofferenza mentale di un genitore. E si è    stessa esperienza. Non ne avevano mai
30 anni, ha cominciato a cercare in rete      resa conto che non solo i figli di genito-   parlato a nessuno, li conoscevo da tan-
informazioni sulla situazione dei cosid-      ri con disturbo psichico sono tanti, anzi    to tempo, eppure non sapevo nulla del-
detti forgotten children, i figli dimenti-    tantissimi, ma spesso vivono una vita        le loro storie familiari».
cati di padri e madri affetti da malattia     segreta e insospettabile. «La cosa che mi        Per questo uno degli obiettivi prin-
mentale. Grazie ad alcuni forum austra-       ha colpito di più», racconta, «è che quan-   cipali del Comip è quello di far sentire
liani, canadesi e statunitensi ha avuto       do ho fondato l’associazione sono stata      meno soli i tanti adolescenti, giovani e

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adulti che si trovano in questa situazio-         Aiutare                      disabile o con problemi di     altre opportunità, come la
ne. «È difficile confidarsi con qualcuno,                                      alcol e tossicodipendenza.     possibilità di fare colloqui
spesso ci si sente gli unici al mondo»,           i giovani                    «Siamo partiti da              con lo psicologo scolastico,
prosegue Buoni. «E poi ci sono la rab-            caregiver                    un’indagine per cercare        godere di una maggiore
bia, la paura e il senso di colpa. Non è
semplice comprendere che se mamma
                                                  tra i banchi                 di capire la dimensione
                                                                               del fenomeno nel nostro
                                                                                                              flessibilità nel percorso
                                                                                                              di studi, ma anche poter
o papà soffrono di depressione, schizo-           di scuola.                   quotidiano», spiega la         partecipare ai gruppi di
frenia o disturbo bipolare non è colpa            L’esperimento                coordinatrice educativa        supporto promossi sul
tua e non è tuo compito guarire il tuo                                         dell’istituto Nazareno,        territorio da Anziani e non
genitore».                                        dell’istituto                Cristina Bertolla. «A oggi     solo.
    Le situazioni, poi, sono tutte l’una          Nazareno di                  abbiamo coinvolto 24               «L’esperienza è stata
diversa dall’altra. Alcuni hanno subi-            Carpi                        classi, per un totale di       da subito illuminante: la
to abusi, altri hanno avuto, nonostante                                        circa 400 ragazzi».            situazione di tanti ragazzi
tutto, genitori amorevoli. Non tutti sono
restati con la madre e il padre biologici,
perché c’è chi è dovuto andare a vivere
                                                  A      volte a fare da
                                                         campanello
                                                  d’allarme possono essere
                                                                                   Il progetto prevede
                                                                               laboratori basati su
                                                                               giochi e altre attività
                                                                                                              sofferenti, che vivevano
                                                                                                              questa condizione
                                                                                                              a noi praticamente
presso parenti, genitori affidatari o case        le troppe assenze o anche pensate per consentire            sconosciuta, è diventata
famiglia. C’è chi non ha mai conosciuto           un senso di stanchezza       ai giovani caregiver di        improvvisamente
il genitore prima del manifestarsi della          talmente frequente           riconoscere il proprio         chiarissima», precisa la
malattia e chi, invece, ha vissuto un pri-        da sembrare sospetto.        ruolo all’interno della        coordinatrice educativa.
ma e un dopo. Alcuni, infine, sono rima-          Le ripercussioni di un       famiglia e a tutti gli altri   «Aver scoperto la
sti invischiati nelle dinamiche familia-          impegno eccessivamente       di empatizzare con i propri    dimensione di questo
ri, mentre altri hanno tagliato la corda          intenso da parte dei         compagni. Le attività          svantaggio ha permesso
appena hanno potuto.                              giovani caregiver si sente laboratoriali possono            a tutti i formatori di
    In tutti i casi, però, si tratta di equi-     in primo luogo tra i banchi essere poi integrate con        capire che il problema è
libri fragili, soggetti a essere spazzati         di scuola dove non sempre,                                  anche qui tra noi». Così,
via alla prima folata di vento. Ma se è           però, viene intercettato                                    il personale docente ha
necessario guardare in faccia alla real-          dagli insegnanti, all’oscuro                                cominciato a vedere con
tà e non minimizzare i problemi, è al-            delle situazioni familiari                                  occhi diversi la situazione
trettanto sbagliato pensare che non ci            dei loro alunni. Per questo                                 di tanti ragazzi e ragazze,
sia soluzione. Chi frequenta il gruppo            dal 2015 al Centro di                                       la cui condizione personale
di auto mutuo aiuto online gestito da             formazione professionale                                    e familiare rimane nella
Comip lo sa: per quanto drammatica,               Nazareno di Carpi, in                                       maggior parte dei casi
nessuna situazione è senza via d’usci-            provincia di Modena, il                                     invisibile. «Vogliamo fare
ta. Anzi, a volte la convivenza con i pro-        progetto “Educare alla                                      in modo che i giovani
blemi dei propri cari aiuta a raggiungere         cura” realizzato insieme                                    caregiver capiscano di
maggiore consapevolezza della propria             alla cooperativa sociale                                    poter chiedere aiuto ed
fragilità come della propria forza. Ne è          Anziani e non solo,                                         evitare che si sentano
convinta Stefania Buoni, che sintetizza           originariamente grazie al                                   soli con il loro peso: un
il suo pensiero in questo modo: «Avere            finanziamento del Rotary                                    peso col quale dovranno
vissuto un’esperienza così delicata e to-         Club del vicino comune di                                   imparare a convivere
sta potrebbe farti pensare che ti attende         Castelvetro, intende offrire                                ma che, attraverso
un futuro in cui ripercorrere il cammino          supporto a quei ragazzi                                     l’aiuto della comunità,
dei tuoi genitori. Ma non è detto che sia         che esercitano un ruolo                                     potrebbe diventare meno
così: hai sempre la possibilità di diven-         significativo nella cura                                    opprimente». A.P.
tare agente attivo di cambiamento». ■             di un familiare malato,

                                  Fine articolo

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INSUPERABILI Intervista a Mirko Locatelli
di Chiara Ludovisi

                                    SONO UN REGISTA.
                                    Punto e basta
«Per dirigere                    Venticinque anni fa l’incidente che lo ha reso tetraplegico,
                                 cambiando la sua vita. Nel 2002 l’ingresso nel mondo
un attore                        del cinema. Dopo aver girato alcuni mediometraggi,
non servono                      recentemente ha portato in sala il suo terzo film, Isabelle.
                                 Emancipandosi una volta per tutte dal tema della disabilità
braccia né
gambe, ma                       «I
                                         l cinema ha la funzione di rac-     di Andrea, un giovane che a 17 anni di-
                                         contare storie ed è questo che,     ventava tetraplegico a causa di un inci-

un confronto
                                         come regista, mi propongo. Pec-     dente. L’anno successivo, nel documen-
                                cato che i giornalisti, vedendomi, perda-    tario Crisalidi, portava la cinepresa in
                                no interesse per il mio lavoro, attratti     mezzo a un gruppo di giovani, con e sen-
continuo e un                   piuttosto dalla mia disabilità. Ne sono
                                consapevole e cerco di non prendermela
                                                                             za disabilità, per catturarne momenti di
                                                                             confronto e confidenze. Fin quando, nel

affidamento                     troppo». Mirko Locatelli è nato a Milano
                                44 anni fa e dal 2002 fa cinema. Ha ini-
                                                                             2008, ha esordito con il lungometrag-
                                                                             gio Il primo giorno d’inverno, nel 2013 ha

totale»                         ziato a far parlare di sé nel 2004, con il
                                mediometraggio Come prima, in cui rac-
                                                                             girato il suo secondo film I corpi estra-
                                                                             nei e, ultimamente, ha portato in sala
                                contava la storia (quasi autobiografica)     il terzo: Isabelle. In ogni sua produzio-

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ne, accanto a lui in qualità di sceneggia-    va stagione: Il primo giorno d’inverno        in cui racconto la storia che caratteriz-
trice, la moglie Giuditta Tarantelli, in-     parlava di adolescenza e suicidio, un         za il mio cinema, più che ciò che voglio
sieme alla quale ha fondato, nel 2012,        tema tabù, con cui mi affrancavo an-          dire. Smarcarmi dal tema mi permette
la casa di produzione cinematografica         che dall’associazionismo a cui, nei miei      di essere più libero nel racconto. Isabel-
Officina Film. Mirko Locatelli ha perso       primi lavori, mi ero appoggiato.              le, il mio ultimo lavoro, segna l’emanci-
l’uso delle gambe e delle mani a causa                                                      pazione piena dalla questione sociale:
di un incidente, quando era molto gio-           Qual è, se c’è, il filo conduttore del-    è un ibrido tra un dramma intimista e
vane. Ma preferisce parlare di film, di       la sua produzione cinematografica?            un thriller, ma senza gli ingredienti di
linguaggi cinematografici, di storie e           Innanzitutto il linguaggio: è nel          quest’ultimo. Tutti i personaggi sono in
di attori: in altre parole, del suo lavo-     modo in cui racconto le storie che cer-       caduta libera, trascinati da Isabelle. La
ro, della sua passione, della sua ambi-       co di mantenere una coerenza. Se poi vo-      storia prende spunto da una lettera che
zione. «Mi ci sono voluti dieci anni per      gliamo individuare un tema, forse pos-        io e mia moglie leggemmo sul Corriere
emanciparmi dal tema della disabilità:        siamo dire che è il bivio: nei miei film      della sera: la scriveva un uomo che aveva
ora parliamo dei miei film, per favore».      c’è sempre qualcuno che deve compie-          perso la moglie in un incidente provoca-
Affare fatto.                                 re una scelta, vivere un grande cambia-       to da un pirata della strada. Siamo parti-
                                              mento, alle prese con un destino che          ti da quella vicenda e abbiamo immagi-
   Nella prima stagione della sua fil-        deve prendere in mano. E poi c’è il tema      nato un colpevole diverso dal solito: non
mografia, la disabilità era tema cen-         dell’esclusione, dell’isolamento, palese      brutto, né nero, né cattivo, ma una don-
trale: pensiamo a Come prima, che era         nel primo film, ma rintracciabile anche       na “pulita”, borghese, rispettabile.
quasi autobiografico. Poi che è suc-          nel secondo, in cui affronto la questione
cesso?                                        della migrazione sanitaria: l’isolamen-          Nel suo primo mediometraggio, ha
   Ho iniziato la mia carriera raccontan-     to, in questo caso, è quello di Antonio,      fatto interpretare il ruolo di un ra-
do quel che conoscevo direttamente: la        un padre che si ritrova solo, in ospe-        gazzo con disabilità a un attore non
disabilità è stata per dieci anni il tema     dale, con un figlio gravemente malato.        disabile: una scelta discutibile. O no?
dominante, perché sentivo una sicurez-        Nell’ultimo film, l’isolamento è quello          No, non credo. Quando fai film di fic-
za e anche un’urgenza su questo. Poi fi-      di Isabelle, circondata da tante perso-       tion, hai a che fare con un personaggio,
nalmente mi sono smarcato, iniziando          ne ma poi sola con il suo senso di colpa,     non con una persona. Allora non si può
a raccontare altro, a inventare storie. Ep-   i suoi silenzi, le tante bugie.               pretendere che la disabilità diventi un
pure ancora oggi, quando vengo intervi-                                                     requisito, un criterio di selezione.
stato, spesso il discorso si sposta sulla       Qualcuno ha definito il suo cine-
mia disabilità. Questo non accade quan-       ma “sociale”: è d’accordo?                       Alla fine eccola, la domanda sulla
do invio i miei film ai festival interna-       Con il passare degli anni, il tema ha       disabilità: quali limiti impone e come
zionali: i selezionatori non mi vedono e      ceduto il passo al linguaggio: è il modo      condiziona il suo lavoro?
quindi mi valutano solo per il lavoro che                                                      In nessun modo e non impone alcun
presento, non per la condizione che vivo.                                                   limite, a meno che il set non si trovi al
E questo è il bello del cinema: che non                                                     quinto piano di un palazzo senza ascen-
esistono sezioni “speciali”, come acca-                                                     sore. Per il resto, non devo maneggiare
de per esempio nello sport. I registi “pa-                                                  strumenti, non è il mio compito. Il mio
                                                     Nella pagina accanto: il regista
ralimpici” non esistono, noi siamo regi-             Mirko Locatelli sul set del suo        lavoro, invece, è fatto di tante parole e
sti e basta.                                         ultimo film, Isabelle, il suo terzo    per quelle non ho alcun impedimento.
                                                     lungometraggio dopo Il primo           Dedico molto tempo alla preparazione
                                                     giorno d’inverno e I corpi estranei.
   A quale momento della sua carrie-                                                        dell’attore, in un confronto continuo che
                                                     Nato a Milano 44 anni fa, insieme
ra risale l’“emancipazione” dalla di-                alla moglie Giuditta Tarantelli,       deve condurre a un affidamento totale:
sabilità?                                            sceneggiatrice, nel 2012 ha            di solito va a finire che gli attori si rivol-
   Sicuramente il mio primo lungome-                 fondato la casa di produzione          gano a me anche per capire come deb-
                                                     cinematografica Officina Film.
traggio ha segnato l’inizio della nuo-                                                      bano camminare. ■
                                                                                                     Fine articolo

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CRONACHE ITALIANE Professionisti nello spettro
di Dario Paladini

“Specialisti” al lavoro
Da quando è sbarcata a
Milano, lo scorso anno,
Specialisterne ha assunto
25 giovani, che oggi sono
impegnati come consulenti
in grandi e piccole aziende.
Ma nel mondo l’omonima
fondazione, nata in
Danimarca 15 anni fa, ha
trovato un impiego a mille
persone con autismo ad alto
funzionamento. E ora spera
di arrivare a un milione

M
           etodici, concentrati. Attenti     drome di Asperger hanno grandi doti           aiuta sia la persona autistica a inserir-
           ai dettagli e capaci di spacca-   organizzative, una memoria formidabi-         si nell’ambiente di lavoro sia l’azienda
           re un capello in quattro me-      le e possono sviluppare competenze ap-        cliente a valorizzare la diversità», sot-
glio di un samurai. Non si spaventano        profondite nell’informatica, ma spesso        tolinea Arcà. «I nostri consulenti sono
di fronte a mansioni ripetitive o a pa-      sono escluse dal mondo del lavoro per-        impiegati in diversi campi, dall’inse-
gine piene di numeri. Sono i consulenti      ché hanno invece difficoltà a gestire i       rimento dati all’archiviazione o al sof-
assunti a Milano da Specialisterne, so-      rapporti sociali. Con Specialisterne se-      tware testing».
cietà che si occupa di inserimento la-       guono un corso di formazione di quat-            Da alcuni mesi Rebecca Pezone, 21
vorativo di persone con disturbi dello       tro mesi, durante i quali con l’aiuto di      anni e un diploma di liceo scientifico,
spettro autistico, fornendo alle impre-      psicologi ed esperti possono riuscire a       è una delle consulenti di Specialisterne
se servizi nel campo dell’informatica e      sviluppare competenze tecniche ma             dislocata nella sede italiana della mul-
della gestione dati.                         anche relazionali. Nel 2018 sono state        tinazionale Flex. «Sono stata inserita in
   «Cambiamo la prospettiva con cui di       svolte oltre 13mila ore di formazione. I      un team che si occupa di testare appa-
solito vengono viste le persone con au-      corsisti sono stati in tutto 35 e di questi   recchiature medicali», racconta. «Ora
tismo», spiega Stella Arcà, responsabile     25 sono stati assunti a tempo indeter-        stiamo lavorando a un progetto che du-
marketing di Specialisterne. «E partia-      minato come consulenti da Speciali-           rerà circa due anni su un particolare di-
mo dalle loro capacità, da quello che        sterne e dislocati nelle aziende clienti.     spositivo medico. Lo testiamo in ogni
sanno fare meglio». Molte persone con        «Ovviamente non vengono lasciati soli.        sua parte e registriamo tutti i dati ed
autismo ad alto funzionamento o sin-         Fondamentale è la figura del tutor, che       eventuali anomalie». Un lavoro che ri-

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chiede molta attenzione, soprattutto ai       sa, Thorkil si accorse che il bambino        Il 18 febbraio si celebra
dettagli. «Ora sto decisamente meglio.        era in grado di disegnare con precisio-      la Giornata mondiale
Mi sento realizzata», aggiunge. «Finito       ne le cartine geografiche che avevano
                                                                                           della sindrome di
il liceo ho provato a cercare lavoro nel-     usato nel tour, usando solo la sua me-
la zona in cui abito, sul lago di Garda.      moria. In quelle 15 cartine c’erano circa    Asperger
Ma si trova qualcosa solo nel turismo.        500 caratteri alfanumerici, tutti fedel-        La data è stata scelta per
Ho provato a fare la cameriera, ma non        mente riportati nei disegni. È un episo-        ricordare la nascita, nel
fa per me. Bisogna sempre essere sorri-       dio che ricorda, per certi versi, la trama      1906, di Hans Asperger,
denti, ma io non ci riesco se sono triste     del pluripremiato film Rain Man, in cui         il pediatra austriaco
                                                                                              che per primo codificò
o arrabbiata».                                Dustin Hoffman interpreta il ruolo di           le caratteristiche della
    Rebecca ha seguito, come tutti gli        un uomo con autismo che, portato dal            sindrome. Sebbene, nel
altri consulenti, il corso di formazione      fratello in un casinò, sbanca il tavolo da      2013, la classificazione
                                                                                              sindrome di Asperger sia
di Specialisterne. «Abbiamo imparato          gioco grazie alla sua capacità di memo-         scomparsa dall’ultima
molto sia a livello tecnico che socio-la-     rizzare e calcolare.                            edizione del Manuale
vorativo. Prima soffrivo tantissimo di            Il figlio di Thorkil però non era un        diagnostico e statistico
ansia. Quando dovevo mettermi in gio-         personaggio di un film, ma un bambi-            dei disturbi mentali Dsm5,
                                                                                              questa espressione
co o dovevo rispettare delle scadenze         no in carne e ossa. Un bambino che, tra         continua a sopravvivere
andavo in ansia. Era un grosso proble-        l’altro, sapeva a memoria gli orari dei         nel linguaggio di medici,
ma per me. Grazie al corso ho imparato        treni in arrivo a Copenaghen e in altre         psicologi, familiari e
a gestirla e mi sento più sicura». Gestire    occasioni aveva lasciato di stucco fami-        persone con autismo.
lo stress e i rapporti con gli altri è fon-   liari e parenti per la sua capacità di ri-
damentale per lavorare. «Mi sento più         cordare date e numeri. Il suo papà, di
serena. Il lavoro mi permette di cono-        fronte a quelle cartine geografiche, ca-
scere tante persone. Il fatto di veni-        pì che le doti di memoria e precisione
re ogni giorno a Milano, in una grande        del figlio e di tanti giovani con auti-
città, è per me stimolante». Con questo       smo potevano essere valorizzate, coin-
lavoro Rebecca può dare un sostegno al
bilancio familiare. E ha grandi proget-
ti: «Vorrei iscrivermi all’università, al-
la facoltà di Fisica. Lavorerò e studierò.
Devo prendere il ritmo giusto. La fisica
è la mia grande passione. L’ho sempre
studiata e non mi limitavo a quello che
si faceva a scuola, ma leggevo libri per
conto mio».

   Quella milanese è una delle 21 se-
di di Specialisterne aperte nel mon-
do dall’omonima fondazione creata
nel 2004 in Danimarca da Thorkil Son-
ne, informatico e padre di un bambino
al quale è stato diagnosticato l’autismo
all’età di tre anni. L’idea della fonda-
zione è nata dopo un viaggio di Thor-
kil con il figlio, che allora aveva sette
anni, in giro per l’Europa. Tornati a ca-

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CRONACHE ITALIANE Professionisti nello spettro

volgendoli nel campo dell’informatica.        no è che, se coltivato, il dente di leone è
Fondò allora Specialisterne (che signi-       una delle piante più utili e preziose in
fica semplicemente “Specialisti”) con         natura, famoso per le sue proprietà me-
l’obiettivo di formare giovani autistici e    diche e curative». I difetti o le stranezze
inserirli nel mondo del lavoro. Ha ipo-       delle persone autistiche possono rive-
tecato la casa per avere i fondi necessa-     larsi un’opportunità e una forza.
ri ad avviare il progetto. E dopo le prime       Dario, Thomas, Stefano e gli altri lo-
assunzioni, ha capito che il metodo po-       ro giovani colleghi consulenti di Mila-
teva funzionare. È riuscito a coinvolgere     no sono stati quindi assunti per le loro
sia piccole aziende che multinaziona-         capacità. «Solo la metà ha una certifi-
li, come Microsoft, Sap, Everis, Deloit-      cazione di disabilità, ma per nessuno
te, Avnet e Agbar (in particolare per lo      abbiamo fatto un inserimento obbli-
sviluppo dell’app iBeach, localizzando,       gatorio in base alle legge 68», precisa
raccogliendo e uniformando informa-           Stella Arcà. «Ogni persona ha le sue ca-
zioni su 18mila spiagge).                     ratteristiche e i suoi talenti. E per cia-
    Grazie a queste collaborazioni con le     scuna ci poniamo obiettivi specifici,
multinazionali, il metodo di Thorkil è        misurabili, raggiungibili in un tempo         L’ecologista bambina che
stato esportato in altri Paesi. Tanto che     determinato e realistici». Per le impre-      sfida i leader della Terra
ora la fondazione ha l’obiettivo di creare    se i lavoratori con disturbi dello spettro
nel mondo un milione di posti di lavoro
per persone con autismo. Difficile dire
se raggiungerà questo obiettivo: per ora
                                              autistico possono essere, insomma, una
                                              preziosa risorsa.
                                                 Lo dimostra la storia di Thomas Ta-
                                                                                            H       a la sindrome di Asperger anche
                                                                                                    Greta Thunberg, l’attivista svedese
                                                                                            15enne che, nelle settimane scorse, ha
ne ha creati circa mille. Certo è che ogni    ioli, uno dei primi assunti, che fa il        attirato l’attenzione dell’opinione pubblica
giovane autistico formato e avviato al        consulente all’interno della multina-         internazionale per la sua battaglia contro il
lavoro rappresenta una ricchezza per se       zionale Everis. Sul suo profilo Facebo-       cambiamento climatico del pianeta. A partire
stesso, per l’impresa in cui è impiega-       ok, Thomas ha espresso tutta la sua           dallo scorso agosto, tutti i lunedì mattina,
to, per la società e pure per le casse sta-   soddisfazione. «A sette mesi dalla mia        Greta ha protestato dinanzi al Parlamento
tali. La fondazione ha calcolato che per      entrata in azienda sono stato scelto per      con il cartello: «Sciopero scolastico per il
ogni corona danese investita per cia-         fare formazione a un collega neurotipi-       clima». La sua richiesta al governo svedese
scun “specialista” si generano 2,20 co-       co (ossia senza disturbi, ndr). Ne sono       e agli altri Stati è quella di un’azione decisa
rone in imposte e contributi nelle casse      onorato. Insegnare chiede percezione          per la salvaguardia del pianeta. A dicembre
dello Stato danese. Non male. Una vera        dell’altro ed è una capacità che può es-      la giovane attivista è intervenuta alla Cop
e propria smentita per chi pensa che la       sere sviluppata in soggetti Asperger con      24, la conferenza sul cambiamento climatico
disabilità sia un costo.                      impegno e costanza». ■                        organizzata dalle Nazioni Unite nella città
                                                                                            polacca di Katowice, dove ha tenuto un
   Il logo di Specialisterne è il seme                                                      discorso subito divenuto virale: «Nel 2078
del dente di leone (in Italia spesso vie-                                                   festeggerò il 75esimo compleanno», ha
ne chiamato soffione, piscialetto o ci-                                                     detto rivolgendosi ai leader mondiali. «Se
coria selvatica a seconda della zona e               Nelle pagine precedenti: una           avrò dei bambini probabilmente un giorno
degli usi dialettali): «Per la maggior               parte del team di Specialisterne       mi faranno domande su di voi. Forse mi
                                                     Italia, azienda danese ora presente
parte delle persone il dente di leone è              in una ventina di Paesi in cui la
                                                                                            chiederanno come mai non avete fatto niente
soltanto un’erbaccia noiosa da estirpare             maggior parte dei dipendenti           quando era ancora il tempo di agire. Voi
dalle nostre aiuole e dai prati», scrive in          sono persone con un disturbo           dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa,
decine di lingue diverse la fondazione               dello spettro autistico o sindrome     ma state rubando loro il futuro davanti agli
                                                     di Asperger che lavorano come
su ogni sito nazionale di Specialisterne.            consulenti, occupandosi in genere      occhi». A. P.
«Ma quello che molte persone non san-                di servizi informatici.

    18                                               SuperAbile INAIL Febbraio 2019
E l’Alstom
                                                tinazionale francese con sede anche in       lità», ha commentato la referente del
                                                Italia e la sezione locale dell’Angsa (As-   Programma integrato disabilità e sa-
                                                sociazione nazionale genitori soggetti       lute dell’Ausl di Bologna Rita Di Sarro.

ha assunto                                      autistici).
                                                   Accompagnati dagli educatori del
                                                                                             Chi ha un disturbo dello spettro auti-
                                                                                             stico ad alto funzionamento «può avere

quattro
                                                Dipartimento di salute mentale dell’A-       in alcuni campi prestazioni ecceziona-
                                                zienda Usl e da un team di ingegneri         li, per esempio in quello matematico e
                                                di Alstom, i quattro hanno compiuto          informatico, ma spesso ha pochissime

giovani                                         un anno di tirocinio professionale (sei
                                                mesi più altri sei), per acquisire le com-
                                                                                             competenze nel campo relazionale»,
                                                                                             sociale o nella vita di tutti i giorni. Al-

“rain man”
                                                petenze di analista programmatore,           le superiori, infatti, Vincenzo non riu-
                                                conclusosi poi con l’assunzione a fine       sciva nemmeno ad andare a scuola da
                                                2018. Solo uno di loro aveva avuto pre-      solo: oggi invece si reca in ufficio auto-
                                                cedenti esperienze lavorative, per di più    nomamente.
Grazie a un progetto nato                       in un ambito del tutto diverso.                  L’esperienza bolognese di “Rain
                                                   «Parliamo di persone che solita-          Man”, tra le prime nel suo genere in Ita-
dalla collaborazione tra                        mente non trovano nessuna colloca-           lia, da alcuni mesi è già in fase di repli-
la multinazionale francese,                     zione nel mondo del lavoro e che non         ca anche nella sede Alstom di Firenze,
                                                solo hanno ottenuto un contratto a           in partnership con l’Asl Toscana: porte-
l’A zienda Usl di Bologna                       tempo indeterminato, ma hanno an-            rà all’inserimento professionale di tre
e la sezione locale di Angsa                    che raggiunto posizioni di responsabi-       nuovi collaboratori con autismo. ■
                                                                                                                              Fine articolo

O
           gni mattina, alle 8 circa, varca-
           to l’ingresso della sede di lavo-
           ro, Vincenzo (nella foto), 25 anni
e due lauree, accende il computer e si
prepara ad affrontare una nuova gior-
nata assieme ai colleghi coi quali condi-
vide l’ufficio. Una pausa caffè, il pranzo
in mensa, le conferenze telefoniche e le
riunioni ne scandiscono i ritmi, per lui
così come per i circa 600 dipendenti del-
la sede Alstom di Bologna, una multina-
zionale francese che progetta e realizza
soluzioni per il segnalamento ferrovia-
rio. È il suo quotidiano, ma è anche quel-
lo di altri tre uomini, tra i 18 e i 42 anni,
che come lui hanno un disturbo dello
spettro autistico ad alto funzionamen-
to e sono stati assunti a tempo indeter-
minato come verificatori degli impianti
di sicurezza nei sistemi di segnalazio-
ne ferroviari. Sono loro i protagonisti di
“Rain Man”, il progetto nato dalla colla-
borazione tra l’Ausl di Bologna, la mul-

                                                       SuperAbile INAIL Febbraio 2019
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