Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano

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Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27

                                                                        Parole,
A. Renoir, Bal au Moulin de la Galette

                                                                soltanto parole
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
L’asse dei linguaggi, in particolare, ha l’obiettivo

Sostantivi e                                                      di far acquisire allo studente la padronanza della
                                                                  lingua italiana come ricezione, produzione, comu-              Parole, parole, soltanto parole.
Predicati
                                                                  nicazione, e come fruizione consapevole di molte-
                                                                  plici forme espressive verbali e non verbali. Dunque           Parole. Parole per amare, odiare, con-            evidente negli uomini semplicemente
                                                                  la “salute” delle comunicazioni che attraversano               dividere, convincere, educare, distrug-           perché sono in grado di parlare. Natu-
                                                                  il sistema scuola diventa priorità assoluta e que-             gere, ferire, uccidere, consolare, guari-         ralmente, avendo la parola una natu-
Proposte per un linguaggio entusiasta                                                                                            re, salvare, istruire, decidere.                  ra multiforme ed essendo espressione
                                                                  sta è determinata da modalità espressive fondate
di Maria Stella Carparelli                                        su chiarezza e rispetto. La vera sfida è quella della          La parola, posta in rapporto con l’uomo,          dell’essenza imperfetta dell’uomo, essa
Dirigente Scolastico                                              costruzione di in linguaggio comune che consenta               possiede una duplice valenza: è una pre-          è spesso utilizzata anche per scopi al-
                                                                  alla comunità scolastica di essere comunicazione e             rogativa, in quanto costituisce la condi-         tamente discutibili: primi tra tutti i so-
Siamo qui perché siamo la Scuola della “società                                                                                  zione fondamentale per essere “animale            fisti, che sapientemente ne colsero la
                                                                  serenità, coesione e condivisione di obiettivi. Cosa
dell’informazione” e questo ci coinvolge e ci interpella                                                                         razionale”, ed è arma, potentissima e             sua valenza persuasiva per vincere in
                                                                  sostiene questa possibilità? I percorsi sono nume-
in molteplici modi, come operatori scolastici (dirigen-                                                                          tanto preziosa quanto letale, tanto neces-        qualunque tipo di discorso. La parola
                                                                  rosi e le strategie oggetto di continua revisione, ma
te e insegnanti), come Istituzione (Ministero) e come                                                                            saria e imprescindibile da esser conside-         era tutto ed era capace di tutto, ma la
                                                                  vi è una necessità di fondo inderogabile: un lessico
cittadini (genitori) portatori di istanze culturali.                                                                             rata, a volte, quasi scontata.                    retorica, trasformata in arte del saper
                                                                  emotivamente pregnante che appartenga profonda-
Le ultime riforme che hanno riguardato la scuola                                                                                                                                   parlare bene, veniva privata del suo
                                                                  mente a ciascuno.
hanno definito il cambiamento attraverso ben quattro                                                                                                                               valore di verità.
                                                                  Voglio qui offrire una possibile scaletta di sostantivi
assi che ne indicano la rotta: l’asse dei linguaggi, l’as-                                                                                                                         Con lo strapotere dei mass media, che
                                                                  che posseggono questa qualità: affetto, appartenen-
se scientifico-tecnologico, l’asse storico-sociale e l’asse                                                                                                                        ormai pervadono le nostre vite, l’im-
                                                                  za, attenzione, condivisione, geniale indicazione, in-
matematico.                                                                                                                                                                        portanza della parola e soprattutto
                                                                  teressamento, motivazione, partecipazione, in una
                                                                  parola che tutte le racchiude, sorrisi. Basterebbe                                                               di quella “ragionata” tende ad essere
                                                                  assumere atteggiamenti costruiti consapevolmente                                                                 sempre di più dimenticata. In una real-
                                                                  sui termini di questo breve elenco e creare un buon                                                              tà che compie una continua e frenetica
                                                                  clima socio-emotivo.                                                                                             corsa e lascia poco spazio alla riflessio-
                                                                  Gli studenti, in ragione dell’età, sono molto sensibili                                                          ne, parola e pensiero sono spesso messi
                                                                  all’agire degli insegnanti e assorbono con immedia-                                                              da parte, a favore di modi di esprimersi
                                                                  tezza ciò che il contesto rimanda loro sia a livello                                                             molto più immediati, ma anche molto
                                                                  verbale che non verbale. Nello “spazio” della comu-                                                              meno ragionati e ponderati. Emoticon,
                                                                  nicazione si realizzano, come piccoli miracoli, i suc-                                                           immagini e gif possono avere in molte
                                                                  cessi più importanti e si consumano esplodendo con                                                               situazioni una degna potenza evoca-
                                                                  altrettanta forza i disagi latenti.                                                                              tiva, ma perdono tutta la dimensione
                                                                  Non si può sbagliare: è troppo preziosa “la materia”           “In principio era il Verbo”, recita il Van-       poetica e trascinano verso l’incapacità
                                                                  con cui ci si confronta. Un linguaggio entusiasta che          gelo secondo Giovanni, rimarcando il              comunicativa.
                                                                  non deroghi alla leziosità, è un linguaggio positivo-          concetto di eternità del Logos (tradotto          Sottovalutare la parola equivale a sot-
                                                                  propositivo che sa costruire soluzioni e fa intrave-           come “la Parola” o il “Verbo”), che ap-           tovalutare la nostra stessa umanità:
                                                                  dere speranza.                                                 punto esiste da sempre e rappresenta              assurdo ed estremamente pericoloso.
                                                                  Nello scorso novembre, durante BookCity Milano,                la Causa Prima, condizione irrinuncia-            Trovare le giuste parole, avere il co-
                                                                  evento culturale di rilevanza internazionale, stu-             bile. E ancor prima delle Sacre Scrit-            raggio di sceglierle, sentirsele addosso,
                                                                  denti di diverse scuole sono stati invitati a costruire        ture gli uomini del mondo classico si             pronunciarle, sembra essere diventata
                                                                  insieme una mappa di ventuno verbi per il ventune-             erano interrogati riguardo all’origine            una pratica folle in un mondo intera-
                                                                  simo secolo. Le riporto di seguito:                            del Logos, formulando tesi diverse che            mente basato sull’istantaneità.
                                                                  accogliere, ballare, colorare, donare, espandere, fare pace,   tuttavia convenivano in un’unica idea:            Questa edizione di Inchiostro Vivo si pro-
                                                                  giocare, hostare, imparare, lottare, modellare, nuotare,       la straordinaria potenza della parola.            pone come un vero e proprio viaggio
                                                                  osservare, parlare, qualificarsi, ricordare, sperare, tolle-   Significativo è l’esempio dell’“Insitutio         attraverso le mille valenze della parola,
                                                                  rare, uscire, vivere, zuccherare…                              oratoria” di Quintiliano, in cui egli af-         come un’attenta analisi scientifica della
                                                                  E’ la mappa del pensiero dei nostri giovani, quella            fronta il tema dell’educazione dell’o-            sua natura e infine come un elogio, li-
                                                                  che definisce, oggi, la loro idea di benessere sociale e       ratore e sottolinea l’abissale differenza         bero dai troppi fronzoli, di ciò che, nel
                                                                  di benessere personale. Memorizziamola, e quando               tra gli uomini (scelti per essere com-            bene e nel male, ci rende umani.
                                                                  ci sentiamo un po’ persi, cerchiamo al suo interno il          pagni degli dei) e gli animali: questi
                                                                  “predicato” che può indicarci la rotta.                        ultimi non sono privi di intelletto, ma                             Christian De Leonardis
                                                                                                                                 mancano di quella ratio praecipua, tanto                                     Marzia Perrini
                                                              2                                                                                                                3
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
Scuola e
                                                                                                                                                                                                 ne di “Sicurezza e Libertà” di Marco Min-
                                                                                                                                                                                                 niti. Attraverso il suo libro, l’ex Ministro
                                                                                                                                                                                                 dell’Interno si è proposto di tracciare un

parole                                                                                                                                                                                           disegno chiaro nell’ormai caotico panora-
                                                                                                                                                                                                 ma politico italiano e internazionale. Ha
                                                                                                                                                                                                 trattato di immigrazione, diritto al voto,
Il filo rosso della nostra esistenza                                                                                                                                                             terrorismo, stimolando una riflessione
                                                                                                                                                                                                 profonda su questo genere di argomenti
“Le parole sono, naturalmente, la più potente droga usata                                                                                                                                        e soffermandosi anche sulla coesistenza
dall’uomo.”                                                                Le parole sono state al centro dell’attenzione anche nell’in-                                                         conflittuale, ma necessaria nello Stato, di
Così diceva lo scrittore e poeta britannico Rudyard Ki-                    contro che ha visto coinvolta la IV A scientifico della                                                               due valori: sicurezza e libertà.
pling e, a distanza di un secolo, ancora non possiamo con-                 nostra scuola il 24 settembre 2018, in visita al Consiglio                                                            Il vero fine dell’incontro, tuttavia, si è rea-
traddirlo. In fondo l’umanità non può fare a meno delle                    Regionale della Puglia alla Città della Scienza. La Fon-                                                              lizzato solo dopo. È stato il dialogo aperto
                                                                                                                                             della Scienza che, intrecciando scienza
parole, che le servono tanto quanto l’ossigeno e la luce del               dazione Idis-Città della Scienza è un’organizzazione che,                                                             e intellettuale, lo scambio libero di opinio-
                                                                                                                                             e politica, ha invitato i suoi partecipan-
sole. Ne abbiamo bisogno per esprimere noi stessi, per                     da più di un ventennio, mira a costruire un’economia ba-                                                              ni e pareri a caratterizzare, emblematica-
                                                                                                                                             ti a un dibattito che ha aperto gli occhi
comunicare e per evolverci nel pensiero e nell’azione. La                  sata sulla conoscenza nel territorio euro-mediterraneo.                                                               mente, il primo incontro del Presidio del
                                                                                                                                             e le menti e risvegliato l’orgoglio cittadi-
parola è un’arte e una scienza. È un talento innato nell’uo-               Le sue frequenti iniziative hanno il fine di coinvolgere                                                              Libro di Fasano.
                                                                                                                                             no. Quest’anno sono stati trattati tutti i
mo. E la scuola, in quanto dispensatrice di conoscenze, ha                 l’interesse delle nuove generazioni attraverso la loro cre-
                                                                                                                                             temi dell’epidemia feroce e instancabile
il compito di educarci ad essa, di insegnarci ad amarla e                  atività e potenzialità, avvicinandoli al mondo del lavoro.
                                                                                                                                             di Xylella, dei passi verso l’innovazione
declinarla in ogni suo carattere, di istruirci a non sottova-              Ma per la IV A la Città della Scienza è stata solo il primo
                                                                                                                                             in agricoltura, della ricerca sempre più
lutarla e, al contempo, non temerla mai.                                   passo: il suo intero percorso di alternanza scuola-lavoro si
                                                                                                                                             determinata di fonti energetiche rinnova-
È stata proprio la parola la protagonista per eccellenza                   è incentrato sulla cittadinanza attiva. La classe infatti ha
                                                                                                                                             bili, degli scontri per le politiche vaccina-
della sera del 28 maggio 2018, che ha visto premiare i vin-                preso parte a tutti gli incontri sponsorizzati o ospitati dal
                                                                                                                                             li, degli Ogm e di molti casi di scienza in
citori delle borse di studio della nostra scuola. La serata è              Comune di Fasano, partecipando in modo dinamico alla
                                                                                                                                             tribunale.
stata animata da molti ragazzi del “Da Vinci”, grazie so-                  vita culturale del paese.
prattutto al direttore d’orchestra: la prof.ssa Teresa Cecere.
È stato un evento dedicato non solo al merito, ma anche
alla cittadinanza e alla memoria dei settant’anni della
nostra Costituzione e dei quaranta dall’omicidio di Aldo
Moro. Per questo, la scuola ha ospitato il Vicepresiden-
te del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni
Legnini a premiare cinque eccellenze della nostra scuola:
Christian Deleonardis per “Be(e) live”, Annagrazia Dica-
rolo per “Orizzonte Rosa”, Claudio Latartara per “Matema-
                                                                                                                                             All’interno delle mura scolastiche la pa-
ticaMente”, Gloria Giannoccaro per “Bonne Chance” e Ro-
                                                                                                                                             rola assume ancora più potere. La nostra
sachiara Monopoli per la borsa di studio “Chelli Nardelli”.
                                                                                                                                             scuola ha ospitato il primo di una lunga
La serata si è conclusa con il ritorno in scena della Verità,                                                                                                                                    Interazione. Rigore. Divertimento. Que-
                                                                                                                                             serie di eventi sponsorizzati dal Presidio
interpretata da Mariliana Petruzzi: «Mi ritroverete in ogni                Le parole hanno giocato un ruolo fondamentale anche                                                                   ste sono state le parole d’ordine del pro-
                                                                                                                                             del Libro e organizzati dalla professores-
persona che si pone domande, nelle voci dei ragazzi che gridano            nell’incontro con Federico Benuzzi e la sua Fisica So-                                                                getto Fate il Nostro Gioco dell’associa-
                                                                                                                                             sa Mariella Muzzupappa: la presentazio-
forte le parole “diritto” e “rispetto”, guardando la Luna, le Stelle       gnante. La Fisica Sognante è un’iniziativa nata circa dieci                                                           zione Taxi729. L’obiettivo era quello di
e la Pioggia. Allora mi ritroverete. E così, io rivivrò ogni giorno»       anni fa con l’obiettivo di rendere divertente l’approccio                                                             convincere il pubblico, nel giro di un’ora
                                                                           a questa materia che per alcuni è una disgrazia. Il pro-                                                              e mezza, che il gioco d’azzardo è questio-
                                                                           fessore-giocoliere-attore Benuzzi si propone di spiegare al                                                           ne di pura fortuna. Statistiche, calcoli e lo-
                                                                           suo pubblico i concetti della fisica attraverso esibizioni di                                                         gica matematica. Non serve nient’altro, a
                                                                           giocoleria e numeri teatrali. Il 19 ottobre la nostra scuola                                                          detta dei professori che gestiscono questa
                                                                           ha messo a disposizione l’auditorium per l’intera giornata                                                            organizzazione, per rivelare quanto pro-
                                                                           affinché tutte le classi del primo biennio potessero parte-                                                           fondamente inutile sia cercare di trovare
                                                                           cipare a quest’esperienza così singolare.                                                                             una logica nella fortuna. Da quasi dieci
                                                                           Il nostro filo rosso, però, non si ferma alla fisica e ci porta                                                       anni Fate il Nostro Gioco prova a sfatare i
                                                                           anche oltre, fino alla scienza, grazie all’Amministrazio-                                                             miti della roulette e convertire i giovani
                                                                           ne Comunale di Fasano che ha dato vita alla Settimana                                                                 italiani al proprio pensiero.
                                                                       4                                                                                                                     5
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
11 Gennaio 2019. Dopo mesi di prove e correzioni, sotto la           Ma le tragedie non si sono fermate al palcoscenico. Ed ecco
direzione inesperta ma entusiasta e dinamica della docente           che cinque degli ottocento ragazzi provenienti da Puglia e
Amelia Manfredi in collaborazione con le colleghe Giorgia            Calabria il 28 Gennaio si sono messi in marcia verso la Po-
Lepore e Mara Ferrara, va finalmente in scena l’Antigone             lonia. La loro odissea degli orrori è finita. Hanno gli occhi
di Sofocle. È la prima volta che il Liceo Classico di Fasano         scavati per il poco sonno, valige colme di piumini e ricordi
propone una tragedia per la Notte Bianca dei Licei Clas-             e tante cose dire. Il loro viaggio, promosso dall’associazio-
sici e le aspettative sono altissime perché la Notte Bianca          ne leccese “Terra del Fuoco Mediterranea”, li ha condotti at-
non è solo un evento. È, piuttosto, un inno. Un inno alla            traverso i campi di concentramento e sterminio polacchi
cultura classica e al latino e al greco, lingue morte solo per       e ad Auschwitz per ricordare loro che la Shoah va oltre
definizione. Un inno a quelle origini che dimentichiamo              le pagine dei libri di scuola e un giorno commemorativo.
un po’ troppo spesso.

                                                                                                                                       Parole e diplomazia si sono ancora intrecciate               La serata è stata scandita da tre momenti principali.
                                                                                                                                       ancora nel nostro Istituto: in seguito al mancato            In primis, la lettura dei testi finalisti e l’assegnazione
                                                                                                                                       intervento della Provincia di fronte ad alcune cri-          del Premio di Sala, scelto dal pubblico. Subito dopo, la
                                                                                                                                       ticità dell’edilizia scolastica, i rappresentanti d’I-       commemorazione toccante della docente Teresa Liuz-
Un inno ai valori intramontabili, tasselli importantissimi                                                                             stituto e i rappresentanti della Consulta Provin-            zi, con relativa consegna delle targhe in suo ricordo.
nel mosaico della nostra umanità. Un inno ai nostri avi, da                                                                            ciale degli Studenti, insieme alla Preside Maria
cui di questi tempi potremmo prendere un po’ di esempio.             E loro, le cinque ragazze del nostro Istituto, hanno preso        Stella Carparelli, si sono recati nella sede della
Un inno, da quest’anno, anche alla memoria della nostra              a cuore questa missione e si sono proposte di raccontare          Provincia di Brindisi. Il Presidente della Provin-
Professoressa Teresa Liuzzi, prematuramente scomparsa.               la propria esperienza ai compagni. Parlano di brividi di          cia si è dimostrato sin dall’inizio ben disposto nei
Per niente casuale è stata la scelta della tragedia portata in       freddo e di terrore, di sensazioni che non si possono de-         loro confronti e, al termine della giornata è stato
scena, la storia di un’Antigone che oppone alle leggi terre-         scrivere, di una ferocia che vorrebbero definire disuma-          stipulato un accordo.
ne i valori eterni degli dei.                                        na ma in realtà è così umana da far paura.                        A distanza di qualche mese, possiamo tutti con-
Traboccante di sentimento e come al solito colma di pas-             E soprattutto, invitano al dialogo, alla riflessione, a seguire   venire che il Presidente è stato di parola: nono-
sione, la Notte Bianca dei Licei Classici di Fasano quest’an-        il loro esempio e tentare quell’impresa. Dicono di essersi        stante i tempi dell’Amministrazione, i fondi pro-
no ha superato se stessa, trascinando gli spettatori in una          “ricambiate il cuore” e spiegano che alcune esperienze sono       messi sono arrivati finalmente nelle casse della
vicenda meravigliosa e straziante come possono esserlo               abbastanza profonde da inabissarsi nelle anime e andare           scuola e sono cominciati i lavori tanto attesi.              Per finire, la premiazione ufficiale per le categorie
solo le tragedie greche.                                             così a fondo da non poter essere ripescate con la voce e le       Ancora più lieta è stata l’occasione del 9 Marzo.            “poesia”, “prosa”, “giovani” e “romanzi editi”.
                                                                     parole, soprattutto in un momento storico in cui qualcuno         Nell’Auditorium del Leonardo da Vinci, si è te-              Un evento tradizionalmente profondo e interes-
                                                                     vorrebbe addirittura negare che l’olocausto sia mai avve-         nuta la premiazione della trentunesima edizione              sante che, ancora una volta, ha superato le aspet-
                                                                     nuto.                                                             del rinomato Premio Internazionale “Donna”                   tative e ci ha rammentato che la cultura può toc-
                                                                                                                                       per prose e poesie inedite, seguito dalla RAI e              care anche una cittadina piccola e modesta come
                                                                                                                                       dalle testate giornalistiche locali.                         la nostra.

                                                                 6                                                                                                                              7
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
Quando le
                                                                                                                                                                                                      vita che essa comporta. Platone scrisse che la
                                                                                                                                                                                                      parola kalòs, bello, deriva da kalèo, chiamare. Si
                                                                                                                                                                                                      tratta di una falsa etimologia, chiaramente, ma

                                                                                                                                          parole non                                                  l’intuizione di fondo è vera: la bellezza è una
                                                                                                                                                                                                      chiamata, perché mostra l’unicità di qualco-

                                                                                                                                          bastano                                                     sa che è uscito dall’anonimato e ha raggiunto
                                                                                                                                                                                                      il suo compimento; la bellezza trasforma in
                                                                                                                                                                                                      “volto” ciò che è indistinto e deforme.
                                                                                                                                          No, le parole e le preghiere non sono bastate               Se non riuscirete a trovare la bellezza nella scuola
                                                                                                                                          a non portarla via. E’così che ricordiamo la                sprecherete tante ore della vostra vita. Quando la
                                                                                                                                          carissima Professoressa Teresa Liuzzi, con                  conoscenza diventa noia e genera apatia, al-
                                                                                                                                          una lettera dei suoi alunni. Una lettera che la             lora non è conoscenza, non è scuola. Quante
                                                                                                                                          descrive per quello che è stata per la nostra co-           volte ce lo ripeteva!
                                                                                                                                          munità scolastica: guida sicura, roccaforte di              Adesso sappiamo che non bisogna nascon-
                                                                                                                                          sapienza, formatrice di intere generazioni di               dersi dietro facili alibi per giustificare la nostra
                                                                                                                                          studenti del liceo classico.                                mancanza di impegno e di passione. Adesso
                                                                                                                                          Che la terra le sia lieve.                                  sappiamo che la libertà che dobbiamo cercare
                                                                                                                                                                                                      non è quella di ribellarci alle regole imposte
                                                                                                                                                                                                      dagli insegnanti, ma quella che porta al rag-
                                                                                                                                                                                                      giungimento della pienezza del nostro vivere.
Vincitori sono risultati i i nostri alunni Rossella Cister-          L’incontro, curato e organizzato dalla docente Teresa Ce-                                                                        Adesso sappiamo che la libertà senza una vera
nino (Premio prosa Teresa Liuzzi), Alice Mileti (Premio              cere e dalla classe seconda E, ha riscosso il successo che                                                                       scelta è una fuga dalla fatica perché la nostra
poesia Teresa Liuzzi), Melania Maggi (terza classificata             solo le novità possono ottenere. Ancora una volta, il mes-                                                                       vita si spegne se non è incanalata dagli argini
sezione Giovani), Edoardo Bianchi (Manzione di merito                saggio è antico e attualissimo: il problema non è il pro-                                                                        della scelta.
poesia sezione Giovani).                                             blema, ma il proprio atteggiamento rispetto al problema.             Ancora un foglio bianco…come quello che ci                  Scegliete amici, amanti e amori che siano ali forti
                                                                                                                                          siamo trovati davanti nelle ultime due ore del-             con cui spiccare il volo, che vi aiutino a nascere,
                                                                                                                                          lo scorso anno scolastico. Ricorda Prof. la sfida           pure quando nascere fa male, per scoprire chi siete
                                                                                                                                          che ci ha lanciato? Voleva che sperimentassi-               davvero, per rendervi persone migliori.
                                                                                                                                          mo l’ebbrezza e la paura della libertà: Che cosa            Scegliete chi vi rimprovera per troppo affetto, invece
                                                                                                                                          scegliete di fare di fronte al vuoto? Siete liberi di non   di chi vi consola per convenienza.
                                                                                                                                          toccare questo foglio o di lasciare un segno sulla”         Chi vi affronta a muso duro, vi urla addosso e alla
                                                                                                                                          tela bianca della vostra vita”.                             fine resta.
                                                                                                                                          Dimostrate che la libertà non è lasciare tutte le pos-      Scegliete chi non vi incatena all’immobilità del suo-
                                                                                                                                          sibilità aperte, ma è sfidare il vuoto e strappargli un     lo, ma disegna per voi un altro pezzo di cielo.
                                                                                                                                          significato…                                                Chi non fa promesse e poi le mantiene.
                                                                                                                                          Nessuno di noi ha lasciato quel foglio bianco,              Chi tradisce le aspettative, perché non c’è altro modo
                                                                                                                                          lo abbiamo riempito con i nostri desideri, di-              di onorare la vita, nella sua magnifica imperfezione.
                                                                                                                                          sponendoli così come affioravano, con slancio.              Chi vi cambia gli occhi, o ve li restituisce per la pri-
                                                                                                                                          Ma lei ci ha spiegato che i desideri per viverli            ma volta, mostrandovi un modo diverso di guardare.
                                                                                                                                          bisogna prima riconoscerli e pesarli. Allora ci             Scegliete chi vi spinge a lottare, a combattere, a cre-
                                                                                                                                          ha chiesto di farne una mappa, affondando la                scere, a sperimentare.
                                                                                                                                          testa nel cuore per stabilirne la gerarchia, ordi-          Chi inventa ogni giorno colori nuovi e ha incoscien-
Marzo ha chiuso il sipario con un evento a dir poco sin-             Allo stesso modo, siamo noi a definire il ruolo che la sof-          nandoli in base alla profondità. Quanta passio-             za abbastanza da accostare il verde col giallo, il blu
golare, la presentazione di un libro tutt’altro che già visto,       ferenza gioca nella nostra vita.                                     ne nelle sue parole e quanta bellezza nei suoi              cobalto col rosso rubino, perché nulla ci fa più co-
“La Ferita che Cura” della Prof.ssa Chiara Scardicchio,              “La scrittura è terapia, la ferita può curare e colorare la nostra   insegnamenti! Lo scrittore premio Nobel, Elias              raggiosi come la capacità di rompere gli schemi e
che ha trovato nell’auditorium del nostro liceo un pub-              vita”. Così la professoressa Cecere ha chiuso la serata, pri-        Canetti, dice che ogni cosa che si impara dalla             sovvertire l’ovvio.
blico di spettatori affamati come solo i giovani possono             ma di ringraziare la preside Maria Stella Carparelli, i ra-          viva voce degli insegnanti conserva la fisiono-             Scegliete chi vi fa paura.
esserlo. La sera del 22 si è animata dei video girati dagli          gazzi e tutti i docenti presenti all’evento.                         mia di colui che l’ha spiegata e, nel ricordo,              E poi, scegliete chi vi fa venire voglia di vincere
studenti, delle loro esperienze personali e di esibizioni                                                             Vladi Guarini       rimane legata alla sua immagine. Nel nostro                 quella paura.
di vario genere, che hanno reso l’intera esperienza più pia-                                                  Sandra Pentassuglia
                                                                                                                                          ricordo, Prof., rimarranno sempre i suoi conti-
                                                                                                                  Chiara Pignatelli
cevole.                                                                                                                                   nui richiami alla bellezza e alla pienezza della            Grazie Prof.
                                                                 8                                                                                                                                           9
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
L’alfabeto                                                               Dunque le                                                                                                                                                                                   Zip
                                                                                                                                                 Ma quanti pensano alle radici come i poeti han-                fonda frattura tra la popolazione,
                                                                                                                                                 no fatto nelle loro poesie? Citando ancora Dan-                la quale è ora divisa in due sotto-
                                                                                                                                                 te egli dice “S’ha conoscer la prima radice del no-            comunità: una turco-cipriota e una              d’Autore
non è mai                                                                parole parlano.                                                         stro amor”: per lui le radici sono l’origine di un
                                                                                                                                                 amore. E Dalai Lama scrive: “Dona a chi ami ali
                                                                                                                                                                                                                seconda greco-cipriota. Moleskis
                                                                                                                                                                                                                scrive: “Da secoli il deserto si raccoglie     Le parole hanno il

crudele                                                                  E parlano di noi.                                                       per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”:
                                                                                                                                                 radici come sassi fermi della propria storia da
                                                                                                                                                 ricordare e accarezzare quando manca la for-
                                                                                                                                                                                                                dentro di noi. Solo un diluvio adesso
                                                                                                                                                                                                                può dilavarci” e ancora: “aspettiamo
                                                                                                                                                                                                                la pioggia per lavarci, per ritrovare i no-
                                                                                                                                                                                                                                                             potere  di distruggere
                                                                                                                                                                                                                                                              e di creare. Quando
                                                                                                                                                                                                                                                                     le parole sono
Ospitiamo, in questo numero di Inchiostro Vivo, un articolo di           La letteratura è un castello che pone le sue basi sulle pa-             za. Anche Tolstoj ci mette del suo e arriva alla               stri colori, questo baleno in noi impri-           sincere e gentili
Paolo Di Paolo, giovane e talentuosissimo scrittore e giornalista        role, considerate per eccellenza prima fonte d’espressio-               vera essenza della parola: “Noi moriamo soltan-                gionato, la luce che nasce dalle nostre      possono     cambiare il
(vi invitiamo a leggere la sua interessante biografia), finalista        ne linguistica: le parole giocano come acquerelli stesi su              to quando non riusciamo a mettere radici in altri”.            pietre, dalla nostra terra.” Notiamo                         mondo.
Premio Strega, vincitore di concorsi letterari e collaboratore de        fogli immensi di inestimabile cultura. E’ un gioco d’a-                 Radici siamo noi, la nostra storia, ogni goccia                come nelle sue parole l’immagine                            (Buddha)
La Repubblica e L’Espresso, che ha voluto onorarci di questa             stuzia che corona la propria magnificenza nell’ordine                   della nostra esistenza che lasciamo in qualun-                 dell’acqua sia accostata alla rinasci-
sua riflessione.                                                         e nella scelta di materiale adatto ed essenziale, quindi,               que essere.                                                    ta di un popolo, il quale si adopera                Non esiste una
                                                                         come ogni gioco che si rispetti, usa i trucchi del mestie-              Dunque, le parole parlano. E parlano di noi.                   per ricomporre il sentimento di co-            magia come quella
                                                                         re individuando elementi che donano ingressi a mondi                    Oggi si parla molto di estetica, di fascino esterio-           munità, disgregatosi in precedenza.                    delle parole.
                                                                         fecondi e diversi: si tratta delle parole.                              re, dell’esteta dedito alla vita di piaceri e del culto        Questo viaggio del pensiero ci por-               (Rudyard Kipling)
                                                                         E dunque… giochiamo! Sinonimi, ricorrenze, sugge-                       della bellezza. Ma cos’è la “bellezza”?                        terebbe inevitabilmente su sentieri
                                                                         stioni, eppure soltanto parole!                                         Per i giovani è il manifestarsi all’interno di un              di attualità, permettendoci di inse-           Non conosco nulla
                                                                                                                                                 corpo stereotipato, rispettoso di parametri con-               rire nel nostro discorso tematiche                    al mondo che
                                                                                                                                                 soni al compiacimento visivo. Per i grandi del-                sempre più varie.                               abbia tanto potere
                                                                                                                                                 la letteratura, essa non è altro che la peculiarità            Ne “La pioggia nel pineto” Gabriele              quanto la parola.
                                                                                                                                                 capace di appagare l’animo attraverso il sentire,              D’Annunzio fa sì che la pioggia as-               A volte ne scrivo
                                                                                                                                                 dove sentire sta per “emozione”. “La vera bellezza,            suma un’importanza fondamenta-                   una, e la guardo,
                                                                                                                                                 dopo tutto, sta nella purezza di cuore”, ci suggeri-           le nel rito iniziatico, che condur-                  fino a quando
                                                                                                                                                 sce Gandhi. “Nessuna grazia esteriore è completa se            rebbe egli stesso e la sua amata                   non   comincia a
                                                                                                                                                 non è compenetrata e vivificata dalla bellezza interio-        Ermione a fondere panicamente la                          splendere.
                                                                                                                                                 re. La bellezza dell’anima si diffonde come una luce           propria essenza con l’anima della                 (Emily Dickinson)
                                                                                                                                                 misteriosa sulla bellezza del corpo”: è il pensiero di         natura intera. Egli, focalizzando
                                                                                                                                                 Victor Hugo. E sfidiamo chiunque ad affermare                  l’azione dei suoi sensi sulle gocce,                 Le parole sono
                                                                                                                                                 il contrario: mai nessuno potrà dichiarare bellez-             le quali emettono un suono diver-           finestre (oppure muri)
Sono tutto quello che abbiamo. La nostra vita cosciente                                                                                          za in un essere povero intellettualmente e avido               so a seconda delle presenze su cui           (Marshall B. Rosemberg)
inizia quando ne sentiamo l’eco, il ronzio, la musica dalla                                                                                      caratterialmente.                                              si adagiano, intende riprodurre
pancia della madre. Non ricordiamo, ma le parole sono                                                                                            Cosa potrà mai essere la cultura nella sua mol-                un’atmosfera sospesa e di totale
già lì, e ci attendono. Le prime che pronunciamo sono                                                                                            teplicità di manifestazioni, se non una violenta               armonia, attribuendo alla pioggia l’incompara-
l’inizio della vita davvero cosciente.                                                                                                           esplosione della brama di sentire, primordiale                 bile ruolo di sostanza purificatrice.
Definire il mondo sarà l’avventura di una vita. Senza le                                                                                         esigenza dell’anima umana? Cosa potrà mai es-                  Quest’opera permette inevitabilmente di aprire
parole, non avremmo la cassetta degli attrezzi che ci per-                                                                                       sere la letteratura, se non un mare di infinite pos-           una parentesi sul tema-chiave della letteratura
mette di costruire un’identità. Ci pensiamo sempre trop-                                                                                         sibilità, tradotte in una lingua spesso sconosciuta            di ogni tempo, la natura, tema a cui ciascun au-
po poco, e a volte male.                                                 Un esempio: il mondo latino le chiamerebbe “voces me-                   alla ragione, intuibile solamente dal cuore?                   tore, e ciascun essere umano, dedica una rifles-
Le parole che diciamo fanno esistere la realtà. La inten-                diae”, noi le denominiamo “parole dal duplice significato”.             Cosa succederebbe se ci soffermassimo, conce-                  sione: da Leopardi a Machiavelli, da Guicciar-
sificano. Uno slancio d’amore posso sentirlo, ma se non                  È doveroso ricordarne qualcuna delle più forti e ricor-                 dendoci il tempo necessario alla contemplazio-                 dini a Verga. Di fronte al Fato che ci scavalca, ci
lo dico, se non trovo le parole per dirlo, non può comin-                renti, come “nobile”: comunemente associamo a questo                    ne, sul termine “cielo”? Forse trascorrerebbero                si chiede quanto realmente l’uomo sia artefice
ciare una storia d’amore. I miei pensieri, le mie idee sono              termine una persona alla quale, per nascita o per privi-                pochi minuti, in cui la nostra mente sarebbe già               della propria vita. I latini coniarono la locuzio-
tempeste di neuroni nella testa, ma se non li dico, se non               legio, è legata la figura dell’aristocratico. E Dante? Sa-              in volo verso tramonti spettacolari. E se provas-              ne “Homo faber fortunae suae”, sostenendo che
li esprimo, restano come fantasmi. Con le parole posso                   pete cos’è la nobiltà per lui? “La nobilitate è di colui che si         simo ad analizzare il termine “pioggia”? Ci sor-               sia l’uomo a determinare le sue conquiste.
costruire, dare forma, aprire una strada. Certo, posso vi-               eleva alla cultura, alla gentilezza, al rispetto dell’altro; la stir-   prenderemmo nell’osservare l’interpretazione                   Tuttavia nel percorso di ognuno si insinuano
ceversa distruggere, chiudere, ferire. L’alfabeto, di suo,               pe non fa le singulari persone nobili, ma le singulari persone          dell’autore Jorgos Moleskis, importante poeta                  ostacoli di ogni tipo, compresa la condizio-
non è mai crudele.                                                       fanno nobile la stirpe”.                                                cipriota. Egli quotidianamente percepisce sulla                ne sociale di nascita (approfondita nell’ideale
                                                                         Soffermiamoci sul termine “radice”: il collegamento                     propria pelle i devastanti effetti del conflitto che,          dell’ostrica verghiano), che condizionano la pos-
                                               Paolo Di Paolo            istantaneo del termine va all’albero, ai fiori, alla natura.            quarantacinque anni fa, ha determinato una pro-                sibilità decisionale dell’uomo libero.
                                                                    10                                                                                                                                     11
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
romanesco, definito cinematografico per antonomasia,                                                        ve? Serve, ma senza creare forzature e
                                                                         che vanta di essere stato celebrato da Anna Magnani,                                                        con la consapevolezza che il neologismo
                                                                         Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Sora Lella                                                   entra a far parte a pieno titolo della lin-
                                                                         e tanti altri.                                                                                              gua. I romanzi della Rowling, dedicati
                                                                         Uno scorcio della Napoli del ‘900 ci è stato invece tra-                                                    al personaggio di Harry Potter, sono un
                                                                         mandato da Antonio de Curtis, in arte Totò, chiamato                                                        chiaro esempio di come, anche in lette-
                                                                         anche “il principe della risata”. O ancora, la Genova mes-                                                  ratura, sia lecito usare i neologismi, a
                                                                         sa in musica e amata da Fabrizio De André, con il cele-                                                     maggior ragione se si tratta di fantasy
                                                                         bre album totalmente in dialetto ligure “Crêuza de mä”.                                                     tradotti dalla lingua originale all’italia-
                                                                         Esempi immortali di chi aveva a cuore le proprie radici                                                     no. Così viene fuori il serpentese, la lin-
                                                                         culturali, che hanno ispirato numerosi autori. Il dialetto                                                  gua dei serpenti, e il rettilofono, cioè l’u-
                                                                         si conserva, soprattutto come veicolo per la comicità, es-                                                  mano in grado di parlare il serpentese
                                                                         sendo ancora considerato il modo di parlare più effica-                                                     e ancora la metropolvere, un sistema per
Leopardi, durante la fase del pessimismo cosmico, so-                    ce, immediato ed espressivo. Basti pensare a voci note                                                      viaggiare attraverso i caminetti e ce ne
steneva fosse la natura stessa a uccidere i suoi figli in                come quelle di Alessandro Siani, Roberto Benigni, Leo-                                                      sarebbero tante, ma tante parole nuo-
virtù del suo eterno divenire, e l’unico mezzo di cui po-                nardo Pieraccioni, Checco Zalone, Enrico Brignano, Fi-                                                      ve che, anche attraverso la letteratura,
tessero disporre gli uomini fosse la social catena, ossia                carra e Picone, Luciana Littizzetto, Teresa Mannino. La                                                     arrivano a noi e restano, fanno lingua,
una comunione tra tutti gli esseri umani.                                differenza con il passato è che la loro scelta linguistica                                                  lingua viva.
Da sempre è tratto distintivo di una comunità il modo                    è ben meditata e quasi incentrata sul ridicolo; sì verista,   richiede padronanza delle altre più im-       Ma, a pensarci bene, i bambini sono
in cui coloro che ne fanno parte comunicano. Eppure i                    ma in ogni caso impiantata in una realtà in cui il dialet-    portanti lingue del mondo, conoscere          esperti nel coniare neologismi, inventa-
dialetti, nonostante raccontino la storia di ogni popo-                  to, se non in pochi contesti, è considerato solo come una     proprio quella che ci lega strettamen-        re parole che li mettano in contatto con
lo a cui appartengono, si stanno sgretolando sempre di                   “piccola” lingua, indice di ignoranza e arretratezza.         te al nostro territorio d’origine risulta     il mondo degli adulti. Petaloso, pulmani-
più, di generazione in generazione. Un processo sem-                     E’ giusto, allora, prendersi cura dei propri idiomi regio-    un’operazione identificativa.                 sta, sono neologismi coniati da bambini
plice, ma inevitabile, considerando il villaggio globale                 nali, come fossero un vero e proprio monumento alla           Del resto, il mondo in cui viviamo è ric-     di scuola primaria, che hanno proposto
che è il mondo.                                                          nostra eredità culturale, e insegnare a farlo anche alle      co di novità, il vecchio lascia il posto al   all’Accademia della Crusca di inseri-
“Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua        future generazioni? Sicuramente sì, se vogliamo salva-        nuovo e la realtà si rinnova di giorno        re queste parole nuove. Bravi i giovani
realtà”, scriveva Pier Paolo Pasolini in “Dialetto e poesia              re l’anima delle nostre comunità e, in una società che        in giorno. Anche la lingua vive questo        autori di parole nuove, parole che resta-
popolare”. Nel 2012 l’UNESCO ha stilato una lista di tut-                                                                              processo e le parole che la costituiscono     no nel nostro linguaggio quotidiano e
ti i dialetti del mondo a rischio di estinzione, includen-                                                                             cambiano, e a volte hanno uno strano          che trasmettiamo anche agli altri, a chi
done, di italiani, una trentina. Nonostante ciò, come se                                                                               aspetto. Sono i neologismi. Anche l’Ac-       appartiene al nostro mondo. Le parole
fosse una reazione di protesta al fenomeno, molti sono i                                                                               cademia della Crusca si è convertita e        generano comunicazione, relazioni, sta-
casi di impegno più o meno attivo per la loro conserva-                                                                                Dante avrebbe sicuramente pubblicato          ti d’animo, perché le parole hanno un
zione. “Siamo di fronte a un atteggiamento quasi ecologico, o                                                                          una nuova edizione del “De vulgari elo-       grande potere.
protezionistico, nei confronti dei dialetti” ritiene Pietro Ma-                                                                        quentia”.                                     Per non parlare del #cruscamiquesto,
turi, docente di Linguistica italiana all’Università di Na-                                                                            I neologismi sono parole nuove, inven-        l’invito di Luciana Litizzetto ad accre-
poli Federico II, “e finalmente vengono visti anche come un                                                                            tate, ma che esprimono il sentire comu-       ditare espressioni del parlato, prive di
bene culturale a rischio. Per questo sono entrati nella musica                                                                         ne. Arrivano dal web, dai social network,     ogni fondamento grammaticale, nel
e perfino nella letteratura contemporanea di successo. Così                                                                            e a pieno titolo hanno il loro posto nel      nuovo vocabolario della nostra lingua.
come nelle conversazioni in rete, nei graffiti, nelle insegne dei                                                                      vocabolario della lingua italiana. Oltre      Eppure sono solo una sequenza di let-
negozi e nei menù dei ristoranti.”                                                                                                     tremila parole quelle create nell’ultimo      tere. Ma quanta storia, quanta diversità,
Durante i secoli scorsi molti sono stati gli artisti che                                                                               decennio. Certo un ottantenne fa fatica       quanta bellezza.
hanno portato i loro idiomi nelle loro opere, dipingen-                                                                                a capire che la “faccina” non è il diminu-    Le lettere, e le parole che le definiscono,
do il ritratto di un’Italia caratterizzata da esperienze                                                                               tivo di faccia, ma l’immagine con cui ne-     insegnano la condivisione.
regionali e locali ancora profondamente diverse tra                                                                                    gli sms si esprimono gli stati d’animo, un    E decisamente, in questo tempo, ne ab-
di loro. Con Giovanni Verga c’è una Sicilia che assiste                                                                                emoticon per dirla con un neologismo.         biamo bisogno.
impotente ai cambiamenti storici del suo tempo, con                                                                                    Tanti gli esempi che si potrebbero fare
taglienti e immediate espressioni vernacolari, al limite                                                                               attingendo al linguaggio giornalistico,                                Giulia Buzzerio
della volgarità, come “minchione”. O, ancora, dirompe                                                                                  a quello della politica, persino a quello                              Mimma Cavallo
la satira dissacrante delle “Stelle de Roma. Versi romane-                                                                             della chiesa se ricordiamo ratzingerismo,                             Angelica Fanizza
schi” del fulminante Trilussa, con le sue parodie delle                                                                                a proposito di Benedetto XVI.                                    Catia Sofia Giannuzzi
favole tradizionali in dialetto stretto. E’ lo stesso dialetto                                                                         Tuttavia… serve inventare parole nuo-                                   Giulia Ribigini
                                                                    12                                                                                                                    13
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
Parole da                                                                                                                               Morire per
                                                                     Senza di essa molte cose sarebbero cambiate durante la
                                                                     storia e molte cose cambierebbero anche oggi.

dimenticare.
La grande Storia, nel lunghissimo processo che ha por-
                                                                                                                                        le parole
tato le società allo stato attuale, è stata caratterizzata da                                                                           Quando si mette il bavaglio alla libertà di stampa
eventi che si vorrebbero cancellare per sempre insieme
alle parole che li hanno accompagnati.                                                                                                  Sembra un bollettino di guerra. E per certi versi
Parole che riconducono ad immagini terribili che metto-                                                                                 lo è. Una guerra silenziosa, strisciante. Una guer-
no in discussione l’uomo, che ha saputo produrre, no-                                                                                   ra di parole e di proiettili. Sono 145 i giornalisti
nostante l’illuminismo della ragione, immagini di mor-                                                                                  uccisi tra il 1992 e il 2018 nell’esercizio delle loro
te, sofferenza e distruzione che hanno segnato la storia                                                                                funzioni di pubblici informatori. Numeri preoc-
dell’intera umanità. Eppure, se si togliesse la parola                                                                                  cupanti, che riportano a galla il tema della sicu-
“guerra” dalla storia, essa sarebbe profondamente muta-                                                                                 rezza dei giornalisti in un Europa sempre più
ta, tanto che non sarebbe possibile definire con esattezza                                                                              insofferente verso chi scrive e denuncia.                          tragico esempio di una giornalista che sacrifica la propria
la società di oggi. Perché la guerra ha cause che vanno              Dov’è la consapevolezza delle persone mentre si consu-             “Il pericolo che corrono i giornalisti nell’Unione Euro-           vita per la ricerca della verità” (Antonio Tajani, allora
ricercate nell’essenza stessa dell’uomo che, nonostante              mavano indicibili orrori nei campi di concentramento,              pea, in particolare i giornalisti di inchiesta, deve essere        presidente del Parlamento Europeo).
il processo evolutivo ha mantenuto intatti i suoi istinti            mentre i ricchi mangiavano nell’oro affamando il popo-             considerato in termini di minacce di vario tipo e dalla            Non meno importanti sono coloro che si battono,
selvaggi: brama di potere, odio, violenza, per citare solo           lo, mentre i governanti spendevano milioni per le guerre           grande complessità, all’interno di un ambiente media-              e continuano a battersi, per inchieste e questioni
alcuni caratteri che si possono catalogare fra le cause di           invece che per soddisfare i bisogni dei cittadini, mentre          tico che cambia rapidamente”, afferma Tom Gibson,                  per cui rischiano ogni giorno la vita: da Rober-
una guerra.                                                          l’ingiustizia diventava legittima e i diritti dell’uomo ve-        portavoce per l’Europa dell’ong Committee to                       to Saviano, sotto-scorta, molto famoso oggi per
Si possono aggiungere alla lista la paura, il desiderio di           nivano derisi?                                                     Protect Journalists (Cpj).                                         le sue numerose inchieste sulla mafia in Italia, a
ricchezza e l’istinto animale di affermarsi come il più for-         E dov’è oggi la consapevolezza della gente mentre i mi-                                                                               Federico Ruffo, giornalista di Report, continua-
te. Inoltre occorre ricordare che per la guerra sono state           granti diventano nemici, i fascismi rialzano le loro teste,                                                                           mente oggetto di intimidazioni, minacce e av-
svolte le principali innovazioni tecniche e scientifiche.            il razzismo ritorna a permeare il cervello di quanti accet-                                                                           vertimenti da parte di mafiosi, oppure Federica
La progettazione di armi ha inevitabilmente lasciato in              tano di ritornare all’età della pietra ed alle ragioni della                                                                          Angeli, giornalista a cui si deve la scoperta della
eredità alla storia importanti studi di meccanica e tanto            forza, più che a quelle della pacifica condivisione?                                                                                  mafia ostiense. A nessuno dovrebbe capitare di
è stato fatto anche nel campo della logica grazie alle stra-         Era il 1917 quando lo                                                                                                                 ritrovarsi sul pianerottolo di casa un lago di gaso-
tegie di guerra.                                                     studioso italiano An-                                                                                                                 lio o atti vandalici sui propri muri, di vivere con
                                                                     tonio Gramsci scrive-                                                                                                                 il costante terrore di bruciare insieme al proprio
                                                                     va della “città futura”                                                                                                               appartamento e al proprio cane. E’ questo il prez-
                                                                     e in un passo dava li-                                                                                                                zo della verità?
                                                                     bero sfogo al suo odio                                                                                                                Per non dimenticare anche ciò che accadde a Da-
                                                                     intellettuale      contro                                          In un sistema democratico, quando un giornali-                     niele Piervincenzi il 7 novembre 2017 quando, in
                                                                     gli indifferenti illumi-                                           sta viene minacciato, quando viene messa in di-                    una semplice intervista Rai, fu aggredito da Ro-
                                                                     nando alcuni aspetti                                               scussione la sua libertà di espressione, lo Stato ha               berto Spada (esponente di una ben nota famiglia
                                                                     del processo storico:                                              il dovere morale di metterlo sotto protezione, per                 a Ostia per attività illecite). Bene. Non tutti sanno,
                                                                     “l’indifferenza opera po-                                          assicurare la democraticità e garantire la forza di-               però, ciò che è accaduto pochi mesi fa, quando in
                                                                     tentemente nella storia.                                           rompente della verità.                                             una ben diversa location, Pescara quartiere Ranci-
                                                                     Opera passivamente, ma                                             Tanti sono i casi di giornalisti uccisi per aver ma-               telli, lo stesso giornalista, indagava questa volta
                                                                     opera.[…] Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti,[..]    nifestato liberamente il proprio pensiero o dichia-                su un presunto giro di droghe. Lui e la sua troupe
L’importanza della guerra nel processo storico dell’u-               non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto       rato al mondo scomode verità.                                      sono stati colpiti da numerosi oggetti, lanciati da
manità tuttavia non giustifica alcuni fenomeni ed eventi             perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà. La fatali-   E’ il caso di un attentato, datato 16 ottobre 2017, che            un gruppo di abitanti, e poi aggrediti brutalmen-
che hanno disumanizzato l’uomo e che sono difficili da               tà che sembra dominare la storia non è altro appunto che appa-     ha visto protagonista la giornalista maltese Daphne                te.
eradicare anche nella società contemporanea. Si parla di             renza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo.”    Caruana Galizia la quale ha dedicato buona parte                   Il prezzo continua a salire senza mai arrestarsi,
oppressione, schiavitù e razzismo, parole che possiedo-              Auguriamoci di dimenticare alcune parole. E che la lezio-          della sua carriera a indagare contro la corruzione.                in un mondo dove ormai le nuove virtù non pos-
no una tale forza negativa da rendere inconcepibile come             ne di Gramsci resti lettera viva.                                  Fu la prima a diffondere notizie di società pana-                  sono che essere l’omertà, la violenza e la prepo-
ancora oggi non si sia avuta la forza di eliminarle dal                                                               Vladi Guarini     mensi possedute da alcuni politici governativi mal-                tenza.
pensiero e dal vocabolario. Se c’è una parola che più di                                                           Simone Santoro       tesi. Saltò in aria mentre era nella sua auto a poca
tutte andrebbe cancellata è proprio l’indifferenza.                                                                    Joseph Sasso     distanza da casa dove viveva con i suoi figli, “un                                                       Adamo Nardelli
                                                                14                                                                                                                                    15
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
Parole che                                                                                                                               Parole
                                                                     Il nostro paese è stato anche teatro di alcuni scontri, cele-                                                       La seconda parola da ricordare è Comu-
                                                                     bre fra gli altri la terribile battaglia contro i Turchi, i quali                                                   ne: non esiste cittadinanza che faccia gli
                                                                     avevano invaso il territorio subendo la definitiva sconfit-                                                         interessi del singolo, per cui ogni azione

sanno di storia                                                      ta il 2 giugno 1678. Si narra, infatti, che in cielo apparve la
                                                                     Madonna a favore dell’opposizione dei Fasanesi contro               comuni.                                         deve essere volta a cercare un bene comu-
                                                                                                                                                                                         ne, che vada, quindi, a vantaggio di tutti.
Le parole hanno un’identità ed un sapore. Sanno di sto-
ria, raccontano tradizioni, descrivono vicende e persone.
                                                                     i pirati turchi, sbarcati di notte con l’intento di saccheg-
                                                                     giare la città. Tale momento di gloria viene celebrato an-          Cioè di                                         Si tratta del valore dell’Humanitas, ciò
                                                                                                                                                                                         che fa di questo bellissimo concetto qual-

                                                                                                                                         tutti
Tracciano percorsi, indicano strade e raccontano.                    nualmente durante una manifestazione a noi nota come                                                                cosa di intramontabilmente moderno: se
“Arco del Balì”, “Turchi”, “Cavalieri di Malta”, “Scamicia-          “Scamiciata”, un corteo storico che vede l’aggregazione                                                             ognuno di noi è impegnato con ogni esse-
ta”: sono alcune delle tante parole che rinviano alla sto-           di diversi cittadini, i cui componenti sfilano per le strade                                                        re umano, nessun uomo è a noi davvero
ria della nostra Fasano. Il termine stesso “Fasano” trova            con indosso abiti d’epoca, in occasione della festa patro-          In un mondo che sembra essere minac-            sconosciuto e non esiste impegno che non
la sua etimologia probabilmente nel termine “faso”,                  nale in onore di San Giovanni Battista e la Madonna del             ciato dal fantasma del nichilismo, nel-         possa, quindi, essere a vantaggio di tutti.
l’antico nome di un grosso e bianco colombo selvatico                Pozzo.                                                              la sua forma più passiva, per citare una        Ogni esercizio della cittadinanza, è, dun-
(rappresentato sullo stemma civico), che si abbeverava                                                                                   minuscola parte del pensiero del filosofo       que, finalizzato al benessere della “Po-
presso le “fogge”, luogo in cui defluivano i corsi d’acqua                                                                               Nietzsche, il valore della cittadinanza         lis”, se con questa parola intendiamo
provenienti dalle colline.                                                                                                               sembra essere sprofondato in una qual-          “Comunità”.
                                                                                                                                         che sorta di baratro, un abisso dal qua-
                                                                                                                                         le non è possibile risalire. Tutto questo,
                                                                                                                                         anche per noi italiani, pare essere la più
                                                                                                                                         grande delle contraddizioni, dal punto di
                                                                                                                                         vista intellettuale, se ricordiamo che pro-
                                                                                                                                         prio nel nostro Paese hanno potuto vive-
                                                                                                                                         re e scrivere vere e proprie avanguardie
                                                                                                                                         culturali: Dante, Machiavelli, Beccaria,
                                                                                                                                         Goldoni, Parini, Manzoni, tutti impegnati       La terza parola che sarebbe opportuno
                                                                                                                                         nella vita politica e che da sempre incar-      ricordare è Cultura. Per far sì che la cit-
                                                                                                                                         nano il valore della cittadinanza attiva.       tadinanza sia attiva e quindi partecipa-
                                                                     Fa parte della storia locale e nazionale anche un illustre                                                          ta e sentita, è opportuno che chiunque
Sappiamo però che la nostra storia locale nasconde molte             personaggio che ebbe i natali proprio nel nostro paese:                                                             decida di impegnarsi abbia un fonda-
altre sfumature che spesso passano inosservate ma che                Ignazio Ciaia, patriota e poeta italiano, nonché membro                                                             mento culturale per esprimersi e agire
in realtà sono il risultato di rilevanti avvenimenti storici.        della Repubblica partenopea. Alla sua memoria sono sta-                                                             consapevolmente; in altre parole, solo la
Di interesse storico-culturale è, appunto, l’Arco del Cava-          te dedicate la principale piazza e la Biblioteca comunale,                                                          cultura rende la cittadinanza “attiva” e
liere che conduce al palazzo Baliale, oggi ristrutturato e           assieme a svariate iscrizioni che ne raccontano le gesta,                                                           uno Stato che non riuscisse a garantire
sede del Municipio. Si tratta di un grande portale baroc-            come la sua adesione ai moti rivoluzionari successivi a                                                             un buon livello culturale ai propri citta-
co in pietra gentile che conduceva al Castello, sede del             quelli francesi.                                                    Per parlare di cittadinanza è necessario        dini e anzi, si avvalesse della loro igno-
Balì, dei Cavalieri di Malta, una delle tante testimonianze          Ma la storia non resta confinata a personaggi e situazioni          riprendere fra le mani, come sostanza           ranza per reprimerli ideologicamente,
della secolare signoria dell’Ordine melitense sulla città di         poiché essa, come sappiamo, si addentra anche nelle abi-            plastica ed ardente, alcune parole, il cui      sarebbe un fallimento su tutti i fronti.
Fasano.                                                              tazioni: un esempio è la cosiddetta “Casa alla fasanese”            significato va riletto alla luce della Storia   La cultura diventa fondamentale se è
                                                                     (oggi adibita a museo), ubicata in Piazza Mercato Vec-              e vivificato per un nuovo impegno civile.       alla base della cittadinanza, e la citta-
                                                                     chio, alle spalle del Municipio, al cui interno è riproposta        La prima è Impegno. Si tratta di una parola a   dinanza è alla base di uno Stato solido,
                                                                     un’ambientazione che ricorda una tipica casa della fine             dir poco sottovalutata, in quanto rispettare    forte e coeso; se la cultura viene a man-
                                                                     dell’Ottocento, completa di arredi, oggetti e un costume            un impegno non è cosa da tutti, e soprattut-    care è impossibile edificare un sistema
                                                                     femminile della Fasano di un tempo.                                 to, è tendenza degli umani non tenere fede.     efficiente, in grado di garantire il benes-
                                                                     Architettura, aneddoti, documenti: ogni forma di arte               Il senso della parola si amplia se lo inten-    sere di ognuno. Si starebbe al cosiddetto
                                                                     espressiva confluisce a delineare quella che Fasano è,              diamo come foedus, qualcosa di molto più        “sesto piano, senza nulla sotto”, come
                                                                     perché la Storia è dietro l’angolo, se solo aguzziamo la            grande di una mera promessa, qualcosa di        dice Vecchioni.
                                                                     vista.                                                              intrinseco a ogni cittadino. La cittadinanza    Senza cultura non c’è Cittadinanza, e
                                                                     Magari guardando attraverso le parole.                              attiva, infatti, parte proprio da questo: da    senza Cittadinanza non c’è Stato.
                                                                                                                                         quanto ciascuno può solidalmente donare
                                                                                                                Nicoletta Ippolito       al proprio Stato, alla propria città, al pro-                        Gianluca Castellana
                                                                                                                   Chiara Pellico        prio contesso e finanche a se stesso.                                     Vladi Guarini
                                                                16                                                                                                                            17
Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
Parole trendy,                                                                                                                       Gesti che
                                                                                                                                                                                       Il linguaggio dei segni è una comunica-
                                                                                                                                                                                       zione che contiene aspetti verbali (i se-
                                                                                                                                                                                       gni), e aspetti non verbali, ad esempio

parole cringe.                                                                                                                       parlano                                           tutti i modi per esprimere l’intonazione.
                                                                                                                                                                                       Si producono quelli che sembrano dei

Parole.                                                                                                                              Ci sono parole che non si possono pro-
                                                                                                                                     nunciare. Parole che si vorrebbero ur-
                                                                                                                                                                                       banali gesti, ma che sono in realtà preci-
                                                                                                                                                                                       si segni compiuti con una o entrambe le
                                                                                                                                                                                       mani, che hanno uno specifico significa-
In principio erano i latinismi e i provenzalismi, ma il                                                                              lare al mondo per raccontare, spiegare,           to, come avviene per le parole.
trend del momento sono gli anglicismi. Nuove parole che                                                                              dimostrare. Parole per divertirsi, amare,         La lingua dei segni sfrutta il canale vi-
stanno creando grandi ostacoli nella comunicazione tra i                                                                             crescere.                                         sivo-gestuale, perciò il messaggio viene
millenials e le generazioni più vintage. Infatti si è andato                                                                         Sono parole a cui manca il fiato, parole          espresso con il corpo e percepito con la
ben oltre l’uso dei soliti selfie, business, weekend arrivando                                                                       che possono descriversi in modo aeri-             vista.
a utilizzare termini più trash, tipici di un linguaggio un-                                                                          forme e che con l’armonia delle dita e            Vediamo alcune caratteristiche:
derground.                                                                                                                           delle espressioni del volto possono re-           · I verbi non si coniugano in base al tem-
                                                                      pegnate a discutere sull’outfit del giorno. Ma il linguaggio   stituire storia e statuto a quei termini.              po, ma devono concordare sia con il
                                                                      più indecifrabile per gli adulti è quello dei nerd, tempe-     Parliamo del linguaggio dei segni, una                 soggetto, sia con l’oggetto dell’azione;
                                                                      stato di verbi inglesi coniugati secondo le regole di gram-    vera lingua dal punto di vista sociologi-         · La concordanza di verbi, aggettivi e
                                                                      matica italiana. Laggare, quittare, crushare, pushare sono     co, in quanto espressione di una comu-                 nomi non è basata sul genere, maschile
                                                                      solo alcuni dei termini tipici del linguaggio tecnologico      nità differente di parlanti.                           e femminile, ma sulla posizione nello
                                                                      che risultano essere ancora più incomprensibili non aven-      L’origine si deve a William C. Stokoe                  spazio in cui il segno viene realizzato;
                                                                      do un preciso corrispettivo italiano. Insomma, ai poveri       nel 1960, anno in cui pubblicò un libro           · Il segno di ogni lingua può essere
                                                                      genitori servirebbe un dizionario per capire questa nostra     in cui si riconosceva la natura linguisti-             scomposto in 4 componenti manuali:
                                                                      lingua. L’uso di questi termini sta aumentando così tanto      ca dell’alfabeto dei segni. Suddividen-                movimento, configurazione, orienta-
                                                                      con il passare del tempo che l’italiano sembra essere stato    dolo in unità minime, ognuna con un                    mento, luogo e componenti non ma-
                                                                      bannato, assorbito dalla modernità che avanza.                 proprio lessico e una sua grammatica,                  nuali: espressione facciale, postura,
                                                                                                                                     dimostrò che questo modo di comuni-                    componenti orali;
                                                                      Piccolo vocabolario esplicativo                                care era in grado di esprimere qualsia-           · L’espressione del viso sostituisce il
                                                                                                                                     si messaggio, dando il via alle ricerche               tono della voce: esiste un’espressione
                                                                      Trend: orientamento, tendenza, moda.                           sulla lingua visiva in ogni paese del                  per le domande dirette e una per quel-
                                                                      Millenials: ragazzi e le ragazze che sono diventati            mondo.                                                 le complesse, una per gli imperativi e
                                                                      maggiorenni nel nuovo millennio (dal 2000 in poi) e            L’erede della famiglia della Langue des                altre per indicare le frasi relative.
                                                                      che secondo l’Istat hanno superato numericamente la            Signes Francaise, LSF, è La Lingua dei
Basta passeggiare lungo un corridoio scolastico, ascoltan-            generazione X (quella dei nati tra il 1965 e il 1980).         Segni Italiana, conosciuta come la LIS.           Parole non parole, ma molto più che pa-
do attentamente i dialoghi tra gli studenti, per accorgersi           Trash: recupero e valorizzazione, spesso compiaciuta,          Solo da pochi decenni si sono sviluppa-           role, insomma.
di come si stanno diffondendo i termini più fresh. Infatti            di ciò che è deteriore, grottesco, volgare.                    te ricerche linguistiche sulla Lingua dei         Parole che raccontano di parole. E di vita.
si può sentire qualcuno che, non essendo nel giusto mood,             Underground: Anticonformista, antitradizionale, con-           Segni Italiana nonostante la lingua stes-
si lamenta dicendo che la vita è un loop. Oppure ci si po-            testatario.                                                    sa esista da secoli.                                                     Rossella Cisternino
trebbe imbattere in due best friends che discutono dei loro           Fresh: attuale, contemporaneo.
crush, in un ragazzo molto imbarazzato, essendo stato vit-            Mood: stato d’animo, disposizione, umore.
tima di un cringe moment o in un gruppo di ragazze im-                Loop: In informatica, successione reiterata di istruzio-
                                                                      ni compiuta nell’elaborazione fino al conseguimento
                                                                      dei risultati prefissati.
                                                                      Best friend: migliore amico.
                                                                      Crush: cotta.
                                                                      Cringe moment: momenti che fanno rabbrividire.
                                                                      Outfit: insieme di indumenti da indossare.

                                                                                                           Rossella Cisternino
                                                                                                           Giancarlo Quaranta
                                                                                                                 Joseph Sasso

                                                                 18                                                                                                               19
Parole che
                                                                  Crede di aver raggiunto la sua meta o sente di essere
                                                                  ancora “in viaggio?”
                                                                  «Potrà sembrare una banalità ma non credo si finisca

curano. E che                                                     mai di avere obiettivi. Essere una life coach vuol dire
                                                                  prendersi cura di persone che hanno bisogno di es-

risanano.                                                         sere supportate nel raggiungimento di un obiettivo.
                                                                  Quindi ogni volta si ricomincia e, considerando quan-
                                                                  to siano diverse tra loro le persone, bisogna avere più
Parole che curano, emozioni che guariscono, pensiero              strumenti possibili da poter utilizzare. Stessa cosa per
che crea sono le frontiere delle nuove modalità di gua-           l’insegnamento della recitazione perché io mi occupo
rigione del corpo, della mente, dell’anima. Capacità di           di questo con amatori, quindi con un mondo di perso-
ascolto, pazienza, comprensione e rispetto dei bisogni            ne che non sono attori professionisti, e significa met-
dell’altro, un linguaggio semplice e preciso ma che               tersi a disposizione di persone che hanno una passione
tocca le corde emotive del “paziente”. In una parola,             ma poco tempo da dedicare. Ogni persona necessita
empatia.                                                          di essere stimolata in modo personalizzato. Sicura-
Per saperne di più, abbiamo incontrato Laura Samma-               mente, aver raggiunto la possibilità di cominciare a
taro che, dal 2006, ha impresso radicalmente rotta nel-           fare queste cose ufficialmente è stata una bella presa
la sua vita. È diventata life coach, counselor, insegnante        di coscienza, però mi sembra sempre di dover acqui-
di recitazione e teatroterapista.                                 sire mille nuove competenze ogni giorno. Quindi non
                                                                  credo riuscirò mai, fino alla fine, a dire “Ho finito di
                                                                  imparare”.»
                                                                                                                                «Curare è una parola che non va bene per noi              di inventare cose irreali, dall’immaginazione,
                                                                  La sua missione è far raggiungere all’individuo uno           counselor perché noi siamo dei “consulenti”,              la capacità di creare immagini. Soprattutto nel
                                                                  stato di “ben-essere”. Quali sono i suoi strumenti e          siamo degli “allenatori”; la cura appartiene              teatro, bisogna imparare a vedersi nei panni
                                                                  che ruolo giocano le parole?                                  ai dottori, allo psicologo, allo psicoterapeuta,          di un’altra persona o di una storia che non è la
                                                                  «Le parole creano. È importantissimo l’utilizzo delle         allo psicanalista, fino allo psichiatra, l’unico          nostra. È fondamentale ri-cominciare a usare
                                                                  nostre parole, o meglio, di come trasformiamo i no-           che possa prescrivere medicinali. Noi life coach          la fantasia, quindi riuscire a immaginarsi in
                                                                  stri pensieri in parola perché è il momento in cui il         aiutiamo, supportiamo, guidiamo, ma non cu-               un determinato personaggio e in una deter-
                                                                  pensiero, che è qualcosa di interiore, diventa realtà,        riamo. Ho capito che c’era qualcosa nel mio               minata situazione.»
                                                                  lo portiamo al di fuori mettendolo a disposizione del         modo di fare con le persone e che era molto
                                                                  nostro piccolo grande universo. È quindi necessario           apprezzato quando lavoravo per una società                Ha mai fallito nel “curare”, o meglio, guida-
                                                                  insegnare l’utilizzo della parola, cioè bisogna consa-        di turismo e mi occupavo del rapporto con il              re, aiutare, qualcuno?
                                                                  pevolizzare le persone nell’impiegare, sia con se stessi,     cliente: ero la tipica problem solver. C’è un pro-        «La parola “fallimento” non mi piace perché,
                                                                  in primis, sia con gli altri, le giuste parole perché fanno   blema? Manda Laura. Mi sono resa conto che                nonostante non sia sempre un successo, è pur
                                                                  la differenza. Da come noi parliamo, possiamo già ren-        c’era una ricerca continua da parte del clien-            sempre vero che la parola fallimento è un po’
                                                                  derci conto del tipo di persona che siamo o che abbia-        te di un rapporto con me, e ho compreso che               troppo dura. Chi non fa nulla vince sempre,
                                                                  mo di fronte. Quindi per ogni persona bisogna, nei li-        avevo un modo di fare utile per gli altri. In se-         ma è relativo: solamente chi fa sbaglia, chi
                                                                  miti delle proprie competenze, realizzare un percorso         guito, ho deciso di fare un master in “Gestio-            non fa nulla non sbaglia mai. Il fallimento ha
                                                                  personalizzato: quello che funziona per una persona           ne e sviluppo delle risorse umane” e in “Pro-             troppo una connotazione di perdita, di di-
                                                                  potrebbe non funzionare per un’altra, magari una ha           grammazione Neuro Linguistica-Terapeutica                 sfatta, in realtà anche il risultato non atteso,
                                                                  bisogno di strumenti più razionali, pragmatici, l’altra è     (PNL-T)” e ho preso coscienza di come uti-                non ottimale, è importante: necessita di essere
                                                                  più olistica. Il risultato da raggiungere è sempre quello     lizzare le parole e come, grazie al linguaggio,           analizzato per capire cosa vada bene e cosa
                                                                  di rendere consapevoli le persone del fatto che hanno         posso avere un’idea di chi ho di fronte. Come             debba essere invece migliorato. Mi è capitato
                                                                  tutte le risorse per risolvere un problema o conquistare      parliamo delinea molto di noi, bisogna saper              di non incontrare le necessità di alcuni clien-
                                                                  l’obiettivo al proprio interno. Il mio compito è consa-       ascoltare bene.»                                          ti, soprattutto per chi non ama scavare nel
                                                                  pevolizzare il cliente delle sue risorse, fargliele vedere                                                              profondo del proprio inconscio e preferisce
                                                                  e fargli capire come utilizzarle nella sua vita, in modo      Il metodo M.I.T.O., da lei sviluppato, gioca              qualcosa di più pragmatico, lettino con psica-
                                                                  che non abbia più bisogno del mio aiuto.»                     sulla fantasia e immaginazione. Sono dav-                 nalista. Ma quella non sono io e non voglio
                                                                                                                                vero così importanti per noi?                             esserlo. Se non ami ridere, io non posso essere
                                                                  Quando ha capito che le parole avrebbero potuto               «Prima di tutto bisogna scindere la fantasia,             il tuo coach!»
                                                                  aiutarla a curare gli altri?                                  che è una qualità, anzi un dono, che permette                                           Silvia Convertini
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