Parole, soltanto parole - MAGGIO 2019 ANNO XVIII - N. 27 - IISS Leonardo da Vinci - Fasano
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L’asse dei linguaggi, in particolare, ha l’obiettivo Sostantivi e di far acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana come ricezione, produzione, comu- Parole, parole, soltanto parole. Predicati nicazione, e come fruizione consapevole di molte- plici forme espressive verbali e non verbali. Dunque Parole. Parole per amare, odiare, con- evidente negli uomini semplicemente la “salute” delle comunicazioni che attraversano dividere, convincere, educare, distrug- perché sono in grado di parlare. Natu- il sistema scuola diventa priorità assoluta e que- gere, ferire, uccidere, consolare, guari- ralmente, avendo la parola una natu- Proposte per un linguaggio entusiasta re, salvare, istruire, decidere. ra multiforme ed essendo espressione sta è determinata da modalità espressive fondate di Maria Stella Carparelli su chiarezza e rispetto. La vera sfida è quella della La parola, posta in rapporto con l’uomo, dell’essenza imperfetta dell’uomo, essa Dirigente Scolastico costruzione di in linguaggio comune che consenta possiede una duplice valenza: è una pre- è spesso utilizzata anche per scopi al- alla comunità scolastica di essere comunicazione e rogativa, in quanto costituisce la condi- tamente discutibili: primi tra tutti i so- Siamo qui perché siamo la Scuola della “società zione fondamentale per essere “animale fisti, che sapientemente ne colsero la serenità, coesione e condivisione di obiettivi. Cosa dell’informazione” e questo ci coinvolge e ci interpella razionale”, ed è arma, potentissima e sua valenza persuasiva per vincere in sostiene questa possibilità? I percorsi sono nume- in molteplici modi, come operatori scolastici (dirigen- tanto preziosa quanto letale, tanto neces- qualunque tipo di discorso. La parola rosi e le strategie oggetto di continua revisione, ma te e insegnanti), come Istituzione (Ministero) e come saria e imprescindibile da esser conside- era tutto ed era capace di tutto, ma la vi è una necessità di fondo inderogabile: un lessico cittadini (genitori) portatori di istanze culturali. rata, a volte, quasi scontata. retorica, trasformata in arte del saper emotivamente pregnante che appartenga profonda- Le ultime riforme che hanno riguardato la scuola parlare bene, veniva privata del suo mente a ciascuno. hanno definito il cambiamento attraverso ben quattro valore di verità. Voglio qui offrire una possibile scaletta di sostantivi assi che ne indicano la rotta: l’asse dei linguaggi, l’as- Con lo strapotere dei mass media, che che posseggono questa qualità: affetto, appartenen- se scientifico-tecnologico, l’asse storico-sociale e l’asse ormai pervadono le nostre vite, l’im- za, attenzione, condivisione, geniale indicazione, in- matematico. portanza della parola e soprattutto teressamento, motivazione, partecipazione, in una parola che tutte le racchiude, sorrisi. Basterebbe di quella “ragionata” tende ad essere assumere atteggiamenti costruiti consapevolmente sempre di più dimenticata. In una real- sui termini di questo breve elenco e creare un buon tà che compie una continua e frenetica clima socio-emotivo. corsa e lascia poco spazio alla riflessio- Gli studenti, in ragione dell’età, sono molto sensibili ne, parola e pensiero sono spesso messi all’agire degli insegnanti e assorbono con immedia- da parte, a favore di modi di esprimersi tezza ciò che il contesto rimanda loro sia a livello molto più immediati, ma anche molto verbale che non verbale. Nello “spazio” della comu- meno ragionati e ponderati. Emoticon, nicazione si realizzano, come piccoli miracoli, i suc- immagini e gif possono avere in molte cessi più importanti e si consumano esplodendo con situazioni una degna potenza evoca- altrettanta forza i disagi latenti. tiva, ma perdono tutta la dimensione Non si può sbagliare: è troppo preziosa “la materia” “In principio era il Verbo”, recita il Van- poetica e trascinano verso l’incapacità con cui ci si confronta. Un linguaggio entusiasta che gelo secondo Giovanni, rimarcando il comunicativa. non deroghi alla leziosità, è un linguaggio positivo- concetto di eternità del Logos (tradotto Sottovalutare la parola equivale a sot- propositivo che sa costruire soluzioni e fa intrave- come “la Parola” o il “Verbo”), che ap- tovalutare la nostra stessa umanità: dere speranza. punto esiste da sempre e rappresenta assurdo ed estremamente pericoloso. Nello scorso novembre, durante BookCity Milano, la Causa Prima, condizione irrinuncia- Trovare le giuste parole, avere il co- evento culturale di rilevanza internazionale, stu- bile. E ancor prima delle Sacre Scrit- raggio di sceglierle, sentirsele addosso, denti di diverse scuole sono stati invitati a costruire ture gli uomini del mondo classico si pronunciarle, sembra essere diventata insieme una mappa di ventuno verbi per il ventune- erano interrogati riguardo all’origine una pratica folle in un mondo intera- simo secolo. Le riporto di seguito: del Logos, formulando tesi diverse che mente basato sull’istantaneità. accogliere, ballare, colorare, donare, espandere, fare pace, tuttavia convenivano in un’unica idea: Questa edizione di Inchiostro Vivo si pro- giocare, hostare, imparare, lottare, modellare, nuotare, la straordinaria potenza della parola. pone come un vero e proprio viaggio osservare, parlare, qualificarsi, ricordare, sperare, tolle- Significativo è l’esempio dell’“Insitutio attraverso le mille valenze della parola, rare, uscire, vivere, zuccherare… oratoria” di Quintiliano, in cui egli af- come un’attenta analisi scientifica della E’ la mappa del pensiero dei nostri giovani, quella fronta il tema dell’educazione dell’o- sua natura e infine come un elogio, li- che definisce, oggi, la loro idea di benessere sociale e ratore e sottolinea l’abissale differenza bero dai troppi fronzoli, di ciò che, nel di benessere personale. Memorizziamola, e quando tra gli uomini (scelti per essere com- bene e nel male, ci rende umani. ci sentiamo un po’ persi, cerchiamo al suo interno il pagni degli dei) e gli animali: questi “predicato” che può indicarci la rotta. ultimi non sono privi di intelletto, ma Christian De Leonardis mancano di quella ratio praecipua, tanto Marzia Perrini 2 3
Scuola e ne di “Sicurezza e Libertà” di Marco Min- niti. Attraverso il suo libro, l’ex Ministro dell’Interno si è proposto di tracciare un parole disegno chiaro nell’ormai caotico panora- ma politico italiano e internazionale. Ha trattato di immigrazione, diritto al voto, Il filo rosso della nostra esistenza terrorismo, stimolando una riflessione profonda su questo genere di argomenti “Le parole sono, naturalmente, la più potente droga usata e soffermandosi anche sulla coesistenza dall’uomo.” Le parole sono state al centro dell’attenzione anche nell’in- conflittuale, ma necessaria nello Stato, di Così diceva lo scrittore e poeta britannico Rudyard Ki- contro che ha visto coinvolta la IV A scientifico della due valori: sicurezza e libertà. pling e, a distanza di un secolo, ancora non possiamo con- nostra scuola il 24 settembre 2018, in visita al Consiglio Il vero fine dell’incontro, tuttavia, si è rea- traddirlo. In fondo l’umanità non può fare a meno delle Regionale della Puglia alla Città della Scienza. La Fon- lizzato solo dopo. È stato il dialogo aperto della Scienza che, intrecciando scienza parole, che le servono tanto quanto l’ossigeno e la luce del dazione Idis-Città della Scienza è un’organizzazione che, e intellettuale, lo scambio libero di opinio- e politica, ha invitato i suoi partecipan- sole. Ne abbiamo bisogno per esprimere noi stessi, per da più di un ventennio, mira a costruire un’economia ba- ni e pareri a caratterizzare, emblematica- ti a un dibattito che ha aperto gli occhi comunicare e per evolverci nel pensiero e nell’azione. La sata sulla conoscenza nel territorio euro-mediterraneo. mente, il primo incontro del Presidio del e le menti e risvegliato l’orgoglio cittadi- parola è un’arte e una scienza. È un talento innato nell’uo- Le sue frequenti iniziative hanno il fine di coinvolgere Libro di Fasano. no. Quest’anno sono stati trattati tutti i mo. E la scuola, in quanto dispensatrice di conoscenze, ha l’interesse delle nuove generazioni attraverso la loro cre- temi dell’epidemia feroce e instancabile il compito di educarci ad essa, di insegnarci ad amarla e atività e potenzialità, avvicinandoli al mondo del lavoro. di Xylella, dei passi verso l’innovazione declinarla in ogni suo carattere, di istruirci a non sottova- Ma per la IV A la Città della Scienza è stata solo il primo in agricoltura, della ricerca sempre più lutarla e, al contempo, non temerla mai. passo: il suo intero percorso di alternanza scuola-lavoro si determinata di fonti energetiche rinnova- È stata proprio la parola la protagonista per eccellenza è incentrato sulla cittadinanza attiva. La classe infatti ha bili, degli scontri per le politiche vaccina- della sera del 28 maggio 2018, che ha visto premiare i vin- preso parte a tutti gli incontri sponsorizzati o ospitati dal li, degli Ogm e di molti casi di scienza in citori delle borse di studio della nostra scuola. La serata è Comune di Fasano, partecipando in modo dinamico alla tribunale. stata animata da molti ragazzi del “Da Vinci”, grazie so- vita culturale del paese. prattutto al direttore d’orchestra: la prof.ssa Teresa Cecere. È stato un evento dedicato non solo al merito, ma anche alla cittadinanza e alla memoria dei settant’anni della nostra Costituzione e dei quaranta dall’omicidio di Aldo Moro. Per questo, la scuola ha ospitato il Vicepresiden- te del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini a premiare cinque eccellenze della nostra scuola: Christian Deleonardis per “Be(e) live”, Annagrazia Dica- rolo per “Orizzonte Rosa”, Claudio Latartara per “Matema- All’interno delle mura scolastiche la pa- ticaMente”, Gloria Giannoccaro per “Bonne Chance” e Ro- rola assume ancora più potere. La nostra sachiara Monopoli per la borsa di studio “Chelli Nardelli”. scuola ha ospitato il primo di una lunga La serata si è conclusa con il ritorno in scena della Verità, Interazione. Rigore. Divertimento. Que- serie di eventi sponsorizzati dal Presidio interpretata da Mariliana Petruzzi: «Mi ritroverete in ogni Le parole hanno giocato un ruolo fondamentale anche ste sono state le parole d’ordine del pro- del Libro e organizzati dalla professores- persona che si pone domande, nelle voci dei ragazzi che gridano nell’incontro con Federico Benuzzi e la sua Fisica So- getto Fate il Nostro Gioco dell’associa- sa Mariella Muzzupappa: la presentazio- forte le parole “diritto” e “rispetto”, guardando la Luna, le Stelle gnante. La Fisica Sognante è un’iniziativa nata circa dieci zione Taxi729. L’obiettivo era quello di e la Pioggia. Allora mi ritroverete. E così, io rivivrò ogni giorno» anni fa con l’obiettivo di rendere divertente l’approccio convincere il pubblico, nel giro di un’ora a questa materia che per alcuni è una disgrazia. Il pro- e mezza, che il gioco d’azzardo è questio- fessore-giocoliere-attore Benuzzi si propone di spiegare al ne di pura fortuna. Statistiche, calcoli e lo- suo pubblico i concetti della fisica attraverso esibizioni di gica matematica. Non serve nient’altro, a giocoleria e numeri teatrali. Il 19 ottobre la nostra scuola detta dei professori che gestiscono questa ha messo a disposizione l’auditorium per l’intera giornata organizzazione, per rivelare quanto pro- affinché tutte le classi del primo biennio potessero parte- fondamente inutile sia cercare di trovare cipare a quest’esperienza così singolare. una logica nella fortuna. Da quasi dieci Il nostro filo rosso, però, non si ferma alla fisica e ci porta anni Fate il Nostro Gioco prova a sfatare i anche oltre, fino alla scienza, grazie all’Amministrazio- miti della roulette e convertire i giovani ne Comunale di Fasano che ha dato vita alla Settimana italiani al proprio pensiero. 4 5
11 Gennaio 2019. Dopo mesi di prove e correzioni, sotto la Ma le tragedie non si sono fermate al palcoscenico. Ed ecco direzione inesperta ma entusiasta e dinamica della docente che cinque degli ottocento ragazzi provenienti da Puglia e Amelia Manfredi in collaborazione con le colleghe Giorgia Calabria il 28 Gennaio si sono messi in marcia verso la Po- Lepore e Mara Ferrara, va finalmente in scena l’Antigone lonia. La loro odissea degli orrori è finita. Hanno gli occhi di Sofocle. È la prima volta che il Liceo Classico di Fasano scavati per il poco sonno, valige colme di piumini e ricordi propone una tragedia per la Notte Bianca dei Licei Clas- e tante cose dire. Il loro viaggio, promosso dall’associazio- sici e le aspettative sono altissime perché la Notte Bianca ne leccese “Terra del Fuoco Mediterranea”, li ha condotti at- non è solo un evento. È, piuttosto, un inno. Un inno alla traverso i campi di concentramento e sterminio polacchi cultura classica e al latino e al greco, lingue morte solo per e ad Auschwitz per ricordare loro che la Shoah va oltre definizione. Un inno a quelle origini che dimentichiamo le pagine dei libri di scuola e un giorno commemorativo. un po’ troppo spesso. Parole e diplomazia si sono ancora intrecciate La serata è stata scandita da tre momenti principali. ancora nel nostro Istituto: in seguito al mancato In primis, la lettura dei testi finalisti e l’assegnazione intervento della Provincia di fronte ad alcune cri- del Premio di Sala, scelto dal pubblico. Subito dopo, la ticità dell’edilizia scolastica, i rappresentanti d’I- commemorazione toccante della docente Teresa Liuz- Un inno ai valori intramontabili, tasselli importantissimi stituto e i rappresentanti della Consulta Provin- zi, con relativa consegna delle targhe in suo ricordo. nel mosaico della nostra umanità. Un inno ai nostri avi, da ciale degli Studenti, insieme alla Preside Maria cui di questi tempi potremmo prendere un po’ di esempio. E loro, le cinque ragazze del nostro Istituto, hanno preso Stella Carparelli, si sono recati nella sede della Un inno, da quest’anno, anche alla memoria della nostra a cuore questa missione e si sono proposte di raccontare Provincia di Brindisi. Il Presidente della Provin- Professoressa Teresa Liuzzi, prematuramente scomparsa. la propria esperienza ai compagni. Parlano di brividi di cia si è dimostrato sin dall’inizio ben disposto nei Per niente casuale è stata la scelta della tragedia portata in freddo e di terrore, di sensazioni che non si possono de- loro confronti e, al termine della giornata è stato scena, la storia di un’Antigone che oppone alle leggi terre- scrivere, di una ferocia che vorrebbero definire disuma- stipulato un accordo. ne i valori eterni degli dei. na ma in realtà è così umana da far paura. A distanza di qualche mese, possiamo tutti con- Traboccante di sentimento e come al solito colma di pas- E soprattutto, invitano al dialogo, alla riflessione, a seguire venire che il Presidente è stato di parola: nono- sione, la Notte Bianca dei Licei Classici di Fasano quest’an- il loro esempio e tentare quell’impresa. Dicono di essersi stante i tempi dell’Amministrazione, i fondi pro- no ha superato se stessa, trascinando gli spettatori in una “ricambiate il cuore” e spiegano che alcune esperienze sono messi sono arrivati finalmente nelle casse della vicenda meravigliosa e straziante come possono esserlo abbastanza profonde da inabissarsi nelle anime e andare scuola e sono cominciati i lavori tanto attesi. Per finire, la premiazione ufficiale per le categorie solo le tragedie greche. così a fondo da non poter essere ripescate con la voce e le Ancora più lieta è stata l’occasione del 9 Marzo. “poesia”, “prosa”, “giovani” e “romanzi editi”. parole, soprattutto in un momento storico in cui qualcuno Nell’Auditorium del Leonardo da Vinci, si è te- Un evento tradizionalmente profondo e interes- vorrebbe addirittura negare che l’olocausto sia mai avve- nuta la premiazione della trentunesima edizione sante che, ancora una volta, ha superato le aspet- nuto. del rinomato Premio Internazionale “Donna” tative e ci ha rammentato che la cultura può toc- per prose e poesie inedite, seguito dalla RAI e care anche una cittadina piccola e modesta come dalle testate giornalistiche locali. la nostra. 6 7
Quando le vita che essa comporta. Platone scrisse che la parola kalòs, bello, deriva da kalèo, chiamare. Si tratta di una falsa etimologia, chiaramente, ma parole non l’intuizione di fondo è vera: la bellezza è una chiamata, perché mostra l’unicità di qualco- bastano sa che è uscito dall’anonimato e ha raggiunto il suo compimento; la bellezza trasforma in “volto” ciò che è indistinto e deforme. No, le parole e le preghiere non sono bastate Se non riuscirete a trovare la bellezza nella scuola a non portarla via. E’così che ricordiamo la sprecherete tante ore della vostra vita. Quando la carissima Professoressa Teresa Liuzzi, con conoscenza diventa noia e genera apatia, al- una lettera dei suoi alunni. Una lettera che la lora non è conoscenza, non è scuola. Quante descrive per quello che è stata per la nostra co- volte ce lo ripeteva! munità scolastica: guida sicura, roccaforte di Adesso sappiamo che non bisogna nascon- sapienza, formatrice di intere generazioni di dersi dietro facili alibi per giustificare la nostra studenti del liceo classico. mancanza di impegno e di passione. Adesso Che la terra le sia lieve. sappiamo che la libertà che dobbiamo cercare non è quella di ribellarci alle regole imposte dagli insegnanti, ma quella che porta al rag- giungimento della pienezza del nostro vivere. Vincitori sono risultati i i nostri alunni Rossella Cister- L’incontro, curato e organizzato dalla docente Teresa Ce- Adesso sappiamo che la libertà senza una vera nino (Premio prosa Teresa Liuzzi), Alice Mileti (Premio cere e dalla classe seconda E, ha riscosso il successo che scelta è una fuga dalla fatica perché la nostra poesia Teresa Liuzzi), Melania Maggi (terza classificata solo le novità possono ottenere. Ancora una volta, il mes- vita si spegne se non è incanalata dagli argini sezione Giovani), Edoardo Bianchi (Manzione di merito saggio è antico e attualissimo: il problema non è il pro- della scelta. poesia sezione Giovani). blema, ma il proprio atteggiamento rispetto al problema. Ancora un foglio bianco…come quello che ci Scegliete amici, amanti e amori che siano ali forti siamo trovati davanti nelle ultime due ore del- con cui spiccare il volo, che vi aiutino a nascere, lo scorso anno scolastico. Ricorda Prof. la sfida pure quando nascere fa male, per scoprire chi siete che ci ha lanciato? Voleva che sperimentassi- davvero, per rendervi persone migliori. mo l’ebbrezza e la paura della libertà: Che cosa Scegliete chi vi rimprovera per troppo affetto, invece scegliete di fare di fronte al vuoto? Siete liberi di non di chi vi consola per convenienza. toccare questo foglio o di lasciare un segno sulla” Chi vi affronta a muso duro, vi urla addosso e alla tela bianca della vostra vita”. fine resta. Dimostrate che la libertà non è lasciare tutte le pos- Scegliete chi non vi incatena all’immobilità del suo- sibilità aperte, ma è sfidare il vuoto e strappargli un lo, ma disegna per voi un altro pezzo di cielo. significato… Chi non fa promesse e poi le mantiene. Nessuno di noi ha lasciato quel foglio bianco, Chi tradisce le aspettative, perché non c’è altro modo lo abbiamo riempito con i nostri desideri, di- di onorare la vita, nella sua magnifica imperfezione. sponendoli così come affioravano, con slancio. Chi vi cambia gli occhi, o ve li restituisce per la pri- Ma lei ci ha spiegato che i desideri per viverli ma volta, mostrandovi un modo diverso di guardare. bisogna prima riconoscerli e pesarli. Allora ci Scegliete chi vi spinge a lottare, a combattere, a cre- ha chiesto di farne una mappa, affondando la scere, a sperimentare. testa nel cuore per stabilirne la gerarchia, ordi- Chi inventa ogni giorno colori nuovi e ha incoscien- Marzo ha chiuso il sipario con un evento a dir poco sin- Allo stesso modo, siamo noi a definire il ruolo che la sof- nandoli in base alla profondità. Quanta passio- za abbastanza da accostare il verde col giallo, il blu golare, la presentazione di un libro tutt’altro che già visto, ferenza gioca nella nostra vita. ne nelle sue parole e quanta bellezza nei suoi cobalto col rosso rubino, perché nulla ci fa più co- “La Ferita che Cura” della Prof.ssa Chiara Scardicchio, “La scrittura è terapia, la ferita può curare e colorare la nostra insegnamenti! Lo scrittore premio Nobel, Elias raggiosi come la capacità di rompere gli schemi e che ha trovato nell’auditorium del nostro liceo un pub- vita”. Così la professoressa Cecere ha chiuso la serata, pri- Canetti, dice che ogni cosa che si impara dalla sovvertire l’ovvio. blico di spettatori affamati come solo i giovani possono ma di ringraziare la preside Maria Stella Carparelli, i ra- viva voce degli insegnanti conserva la fisiono- Scegliete chi vi fa paura. esserlo. La sera del 22 si è animata dei video girati dagli gazzi e tutti i docenti presenti all’evento. mia di colui che l’ha spiegata e, nel ricordo, E poi, scegliete chi vi fa venire voglia di vincere studenti, delle loro esperienze personali e di esibizioni Vladi Guarini rimane legata alla sua immagine. Nel nostro quella paura. di vario genere, che hanno reso l’intera esperienza più pia- Sandra Pentassuglia ricordo, Prof., rimarranno sempre i suoi conti- Chiara Pignatelli cevole. nui richiami alla bellezza e alla pienezza della Grazie Prof. 8 9
L’alfabeto Dunque le Zip Ma quanti pensano alle radici come i poeti han- fonda frattura tra la popolazione, no fatto nelle loro poesie? Citando ancora Dan- la quale è ora divisa in due sotto- te egli dice “S’ha conoscer la prima radice del no- comunità: una turco-cipriota e una d’Autore non è mai parole parlano. stro amor”: per lui le radici sono l’origine di un amore. E Dalai Lama scrive: “Dona a chi ami ali seconda greco-cipriota. Moleskis scrive: “Da secoli il deserto si raccoglie Le parole hanno il crudele E parlano di noi. per volare, radici per tornare e motivi per rimanere”: radici come sassi fermi della propria storia da ricordare e accarezzare quando manca la for- dentro di noi. Solo un diluvio adesso può dilavarci” e ancora: “aspettiamo la pioggia per lavarci, per ritrovare i no- potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono Ospitiamo, in questo numero di Inchiostro Vivo, un articolo di La letteratura è un castello che pone le sue basi sulle pa- za. Anche Tolstoj ci mette del suo e arriva alla stri colori, questo baleno in noi impri- sincere e gentili Paolo Di Paolo, giovane e talentuosissimo scrittore e giornalista role, considerate per eccellenza prima fonte d’espressio- vera essenza della parola: “Noi moriamo soltan- gionato, la luce che nasce dalle nostre possono cambiare il (vi invitiamo a leggere la sua interessante biografia), finalista ne linguistica: le parole giocano come acquerelli stesi su to quando non riusciamo a mettere radici in altri”. pietre, dalla nostra terra.” Notiamo mondo. Premio Strega, vincitore di concorsi letterari e collaboratore de fogli immensi di inestimabile cultura. E’ un gioco d’a- Radici siamo noi, la nostra storia, ogni goccia come nelle sue parole l’immagine (Buddha) La Repubblica e L’Espresso, che ha voluto onorarci di questa stuzia che corona la propria magnificenza nell’ordine della nostra esistenza che lasciamo in qualun- dell’acqua sia accostata alla rinasci- sua riflessione. e nella scelta di materiale adatto ed essenziale, quindi, que essere. ta di un popolo, il quale si adopera Non esiste una come ogni gioco che si rispetti, usa i trucchi del mestie- Dunque, le parole parlano. E parlano di noi. per ricomporre il sentimento di co- magia come quella re individuando elementi che donano ingressi a mondi Oggi si parla molto di estetica, di fascino esterio- munità, disgregatosi in precedenza. delle parole. fecondi e diversi: si tratta delle parole. re, dell’esteta dedito alla vita di piaceri e del culto Questo viaggio del pensiero ci por- (Rudyard Kipling) E dunque… giochiamo! Sinonimi, ricorrenze, sugge- della bellezza. Ma cos’è la “bellezza”? terebbe inevitabilmente su sentieri stioni, eppure soltanto parole! Per i giovani è il manifestarsi all’interno di un di attualità, permettendoci di inse- Non conosco nulla corpo stereotipato, rispettoso di parametri con- rire nel nostro discorso tematiche al mondo che soni al compiacimento visivo. Per i grandi del- sempre più varie. abbia tanto potere la letteratura, essa non è altro che la peculiarità Ne “La pioggia nel pineto” Gabriele quanto la parola. capace di appagare l’animo attraverso il sentire, D’Annunzio fa sì che la pioggia as- A volte ne scrivo dove sentire sta per “emozione”. “La vera bellezza, suma un’importanza fondamenta- una, e la guardo, dopo tutto, sta nella purezza di cuore”, ci suggeri- le nel rito iniziatico, che condur- fino a quando sce Gandhi. “Nessuna grazia esteriore è completa se rebbe egli stesso e la sua amata non comincia a non è compenetrata e vivificata dalla bellezza interio- Ermione a fondere panicamente la splendere. re. La bellezza dell’anima si diffonde come una luce propria essenza con l’anima della (Emily Dickinson) misteriosa sulla bellezza del corpo”: è il pensiero di natura intera. Egli, focalizzando Victor Hugo. E sfidiamo chiunque ad affermare l’azione dei suoi sensi sulle gocce, Le parole sono il contrario: mai nessuno potrà dichiarare bellez- le quali emettono un suono diver- finestre (oppure muri) Sono tutto quello che abbiamo. La nostra vita cosciente za in un essere povero intellettualmente e avido so a seconda delle presenze su cui (Marshall B. Rosemberg) inizia quando ne sentiamo l’eco, il ronzio, la musica dalla caratterialmente. si adagiano, intende riprodurre pancia della madre. Non ricordiamo, ma le parole sono Cosa potrà mai essere la cultura nella sua mol- un’atmosfera sospesa e di totale già lì, e ci attendono. Le prime che pronunciamo sono teplicità di manifestazioni, se non una violenta armonia, attribuendo alla pioggia l’incompara- l’inizio della vita davvero cosciente. esplosione della brama di sentire, primordiale bile ruolo di sostanza purificatrice. Definire il mondo sarà l’avventura di una vita. Senza le esigenza dell’anima umana? Cosa potrà mai es- Quest’opera permette inevitabilmente di aprire parole, non avremmo la cassetta degli attrezzi che ci per- sere la letteratura, se non un mare di infinite pos- una parentesi sul tema-chiave della letteratura mette di costruire un’identità. Ci pensiamo sempre trop- sibilità, tradotte in una lingua spesso sconosciuta di ogni tempo, la natura, tema a cui ciascun au- po poco, e a volte male. Un esempio: il mondo latino le chiamerebbe “voces me- alla ragione, intuibile solamente dal cuore? tore, e ciascun essere umano, dedica una rifles- Le parole che diciamo fanno esistere la realtà. La inten- diae”, noi le denominiamo “parole dal duplice significato”. Cosa succederebbe se ci soffermassimo, conce- sione: da Leopardi a Machiavelli, da Guicciar- sificano. Uno slancio d’amore posso sentirlo, ma se non È doveroso ricordarne qualcuna delle più forti e ricor- dendoci il tempo necessario alla contemplazio- dini a Verga. Di fronte al Fato che ci scavalca, ci lo dico, se non trovo le parole per dirlo, non può comin- renti, come “nobile”: comunemente associamo a questo ne, sul termine “cielo”? Forse trascorrerebbero si chiede quanto realmente l’uomo sia artefice ciare una storia d’amore. I miei pensieri, le mie idee sono termine una persona alla quale, per nascita o per privi- pochi minuti, in cui la nostra mente sarebbe già della propria vita. I latini coniarono la locuzio- tempeste di neuroni nella testa, ma se non li dico, se non legio, è legata la figura dell’aristocratico. E Dante? Sa- in volo verso tramonti spettacolari. E se provas- ne “Homo faber fortunae suae”, sostenendo che li esprimo, restano come fantasmi. Con le parole posso pete cos’è la nobiltà per lui? “La nobilitate è di colui che si simo ad analizzare il termine “pioggia”? Ci sor- sia l’uomo a determinare le sue conquiste. costruire, dare forma, aprire una strada. Certo, posso vi- eleva alla cultura, alla gentilezza, al rispetto dell’altro; la stir- prenderemmo nell’osservare l’interpretazione Tuttavia nel percorso di ognuno si insinuano ceversa distruggere, chiudere, ferire. L’alfabeto, di suo, pe non fa le singulari persone nobili, ma le singulari persone dell’autore Jorgos Moleskis, importante poeta ostacoli di ogni tipo, compresa la condizio- non è mai crudele. fanno nobile la stirpe”. cipriota. Egli quotidianamente percepisce sulla ne sociale di nascita (approfondita nell’ideale Soffermiamoci sul termine “radice”: il collegamento propria pelle i devastanti effetti del conflitto che, dell’ostrica verghiano), che condizionano la pos- Paolo Di Paolo istantaneo del termine va all’albero, ai fiori, alla natura. quarantacinque anni fa, ha determinato una pro- sibilità decisionale dell’uomo libero. 10 11
romanesco, definito cinematografico per antonomasia, ve? Serve, ma senza creare forzature e che vanta di essere stato celebrato da Anna Magnani, con la consapevolezza che il neologismo Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Sora Lella entra a far parte a pieno titolo della lin- e tanti altri. gua. I romanzi della Rowling, dedicati Uno scorcio della Napoli del ‘900 ci è stato invece tra- al personaggio di Harry Potter, sono un mandato da Antonio de Curtis, in arte Totò, chiamato chiaro esempio di come, anche in lette- anche “il principe della risata”. O ancora, la Genova mes- ratura, sia lecito usare i neologismi, a sa in musica e amata da Fabrizio De André, con il cele- maggior ragione se si tratta di fantasy bre album totalmente in dialetto ligure “Crêuza de mä”. tradotti dalla lingua originale all’italia- Esempi immortali di chi aveva a cuore le proprie radici no. Così viene fuori il serpentese, la lin- culturali, che hanno ispirato numerosi autori. Il dialetto gua dei serpenti, e il rettilofono, cioè l’u- si conserva, soprattutto come veicolo per la comicità, es- mano in grado di parlare il serpentese sendo ancora considerato il modo di parlare più effica- e ancora la metropolvere, un sistema per Leopardi, durante la fase del pessimismo cosmico, so- ce, immediato ed espressivo. Basti pensare a voci note viaggiare attraverso i caminetti e ce ne steneva fosse la natura stessa a uccidere i suoi figli in come quelle di Alessandro Siani, Roberto Benigni, Leo- sarebbero tante, ma tante parole nuo- virtù del suo eterno divenire, e l’unico mezzo di cui po- nardo Pieraccioni, Checco Zalone, Enrico Brignano, Fi- ve che, anche attraverso la letteratura, tessero disporre gli uomini fosse la social catena, ossia carra e Picone, Luciana Littizzetto, Teresa Mannino. La arrivano a noi e restano, fanno lingua, una comunione tra tutti gli esseri umani. differenza con il passato è che la loro scelta linguistica lingua viva. Da sempre è tratto distintivo di una comunità il modo è ben meditata e quasi incentrata sul ridicolo; sì verista, richiede padronanza delle altre più im- Ma, a pensarci bene, i bambini sono in cui coloro che ne fanno parte comunicano. Eppure i ma in ogni caso impiantata in una realtà in cui il dialet- portanti lingue del mondo, conoscere esperti nel coniare neologismi, inventa- dialetti, nonostante raccontino la storia di ogni popo- to, se non in pochi contesti, è considerato solo come una proprio quella che ci lega strettamen- re parole che li mettano in contatto con lo a cui appartengono, si stanno sgretolando sempre di “piccola” lingua, indice di ignoranza e arretratezza. te al nostro territorio d’origine risulta il mondo degli adulti. Petaloso, pulmani- più, di generazione in generazione. Un processo sem- E’ giusto, allora, prendersi cura dei propri idiomi regio- un’operazione identificativa. sta, sono neologismi coniati da bambini plice, ma inevitabile, considerando il villaggio globale nali, come fossero un vero e proprio monumento alla Del resto, il mondo in cui viviamo è ric- di scuola primaria, che hanno proposto che è il mondo. nostra eredità culturale, e insegnare a farlo anche alle co di novità, il vecchio lascia il posto al all’Accademia della Crusca di inseri- “Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua future generazioni? Sicuramente sì, se vogliamo salva- nuovo e la realtà si rinnova di giorno re queste parole nuove. Bravi i giovani realtà”, scriveva Pier Paolo Pasolini in “Dialetto e poesia re l’anima delle nostre comunità e, in una società che in giorno. Anche la lingua vive questo autori di parole nuove, parole che resta- popolare”. Nel 2012 l’UNESCO ha stilato una lista di tut- processo e le parole che la costituiscono no nel nostro linguaggio quotidiano e ti i dialetti del mondo a rischio di estinzione, includen- cambiano, e a volte hanno uno strano che trasmettiamo anche agli altri, a chi done, di italiani, una trentina. Nonostante ciò, come se aspetto. Sono i neologismi. Anche l’Ac- appartiene al nostro mondo. Le parole fosse una reazione di protesta al fenomeno, molti sono i cademia della Crusca si è convertita e generano comunicazione, relazioni, sta- casi di impegno più o meno attivo per la loro conserva- Dante avrebbe sicuramente pubblicato ti d’animo, perché le parole hanno un zione. “Siamo di fronte a un atteggiamento quasi ecologico, o una nuova edizione del “De vulgari elo- grande potere. protezionistico, nei confronti dei dialetti” ritiene Pietro Ma- quentia”. Per non parlare del #cruscamiquesto, turi, docente di Linguistica italiana all’Università di Na- I neologismi sono parole nuove, inven- l’invito di Luciana Litizzetto ad accre- poli Federico II, “e finalmente vengono visti anche come un tate, ma che esprimono il sentire comu- ditare espressioni del parlato, prive di bene culturale a rischio. Per questo sono entrati nella musica ne. Arrivano dal web, dai social network, ogni fondamento grammaticale, nel e perfino nella letteratura contemporanea di successo. Così e a pieno titolo hanno il loro posto nel nuovo vocabolario della nostra lingua. come nelle conversazioni in rete, nei graffiti, nelle insegne dei vocabolario della lingua italiana. Oltre Eppure sono solo una sequenza di let- negozi e nei menù dei ristoranti.” tremila parole quelle create nell’ultimo tere. Ma quanta storia, quanta diversità, Durante i secoli scorsi molti sono stati gli artisti che decennio. Certo un ottantenne fa fatica quanta bellezza. hanno portato i loro idiomi nelle loro opere, dipingen- a capire che la “faccina” non è il diminu- Le lettere, e le parole che le definiscono, do il ritratto di un’Italia caratterizzata da esperienze tivo di faccia, ma l’immagine con cui ne- insegnano la condivisione. regionali e locali ancora profondamente diverse tra gli sms si esprimono gli stati d’animo, un E decisamente, in questo tempo, ne ab- di loro. Con Giovanni Verga c’è una Sicilia che assiste emoticon per dirla con un neologismo. biamo bisogno. impotente ai cambiamenti storici del suo tempo, con Tanti gli esempi che si potrebbero fare taglienti e immediate espressioni vernacolari, al limite attingendo al linguaggio giornalistico, Giulia Buzzerio della volgarità, come “minchione”. O, ancora, dirompe a quello della politica, persino a quello Mimma Cavallo la satira dissacrante delle “Stelle de Roma. Versi romane- della chiesa se ricordiamo ratzingerismo, Angelica Fanizza schi” del fulminante Trilussa, con le sue parodie delle a proposito di Benedetto XVI. Catia Sofia Giannuzzi favole tradizionali in dialetto stretto. E’ lo stesso dialetto Tuttavia… serve inventare parole nuo- Giulia Ribigini 12 13
Parole da Morire per Senza di essa molte cose sarebbero cambiate durante la storia e molte cose cambierebbero anche oggi. dimenticare. La grande Storia, nel lunghissimo processo che ha por- le parole tato le società allo stato attuale, è stata caratterizzata da Quando si mette il bavaglio alla libertà di stampa eventi che si vorrebbero cancellare per sempre insieme alle parole che li hanno accompagnati. Sembra un bollettino di guerra. E per certi versi Parole che riconducono ad immagini terribili che metto- lo è. Una guerra silenziosa, strisciante. Una guer- no in discussione l’uomo, che ha saputo produrre, no- ra di parole e di proiettili. Sono 145 i giornalisti nostante l’illuminismo della ragione, immagini di mor- uccisi tra il 1992 e il 2018 nell’esercizio delle loro te, sofferenza e distruzione che hanno segnato la storia funzioni di pubblici informatori. Numeri preoc- dell’intera umanità. Eppure, se si togliesse la parola cupanti, che riportano a galla il tema della sicu- “guerra” dalla storia, essa sarebbe profondamente muta- rezza dei giornalisti in un Europa sempre più ta, tanto che non sarebbe possibile definire con esattezza insofferente verso chi scrive e denuncia. tragico esempio di una giornalista che sacrifica la propria la società di oggi. Perché la guerra ha cause che vanno Dov’è la consapevolezza delle persone mentre si consu- “Il pericolo che corrono i giornalisti nell’Unione Euro- vita per la ricerca della verità” (Antonio Tajani, allora ricercate nell’essenza stessa dell’uomo che, nonostante mavano indicibili orrori nei campi di concentramento, pea, in particolare i giornalisti di inchiesta, deve essere presidente del Parlamento Europeo). il processo evolutivo ha mantenuto intatti i suoi istinti mentre i ricchi mangiavano nell’oro affamando il popo- considerato in termini di minacce di vario tipo e dalla Non meno importanti sono coloro che si battono, selvaggi: brama di potere, odio, violenza, per citare solo lo, mentre i governanti spendevano milioni per le guerre grande complessità, all’interno di un ambiente media- e continuano a battersi, per inchieste e questioni alcuni caratteri che si possono catalogare fra le cause di invece che per soddisfare i bisogni dei cittadini, mentre tico che cambia rapidamente”, afferma Tom Gibson, per cui rischiano ogni giorno la vita: da Rober- una guerra. l’ingiustizia diventava legittima e i diritti dell’uomo ve- portavoce per l’Europa dell’ong Committee to to Saviano, sotto-scorta, molto famoso oggi per Si possono aggiungere alla lista la paura, il desiderio di nivano derisi? Protect Journalists (Cpj). le sue numerose inchieste sulla mafia in Italia, a ricchezza e l’istinto animale di affermarsi come il più for- E dov’è oggi la consapevolezza della gente mentre i mi- Federico Ruffo, giornalista di Report, continua- te. Inoltre occorre ricordare che per la guerra sono state granti diventano nemici, i fascismi rialzano le loro teste, mente oggetto di intimidazioni, minacce e av- svolte le principali innovazioni tecniche e scientifiche. il razzismo ritorna a permeare il cervello di quanti accet- vertimenti da parte di mafiosi, oppure Federica La progettazione di armi ha inevitabilmente lasciato in tano di ritornare all’età della pietra ed alle ragioni della Angeli, giornalista a cui si deve la scoperta della eredità alla storia importanti studi di meccanica e tanto forza, più che a quelle della pacifica condivisione? mafia ostiense. A nessuno dovrebbe capitare di è stato fatto anche nel campo della logica grazie alle stra- Era il 1917 quando lo ritrovarsi sul pianerottolo di casa un lago di gaso- tegie di guerra. studioso italiano An- lio o atti vandalici sui propri muri, di vivere con tonio Gramsci scrive- il costante terrore di bruciare insieme al proprio va della “città futura” appartamento e al proprio cane. E’ questo il prez- e in un passo dava li- zo della verità? bero sfogo al suo odio Per non dimenticare anche ciò che accadde a Da- intellettuale contro In un sistema democratico, quando un giornali- niele Piervincenzi il 7 novembre 2017 quando, in gli indifferenti illumi- sta viene minacciato, quando viene messa in di- una semplice intervista Rai, fu aggredito da Ro- nando alcuni aspetti scussione la sua libertà di espressione, lo Stato ha berto Spada (esponente di una ben nota famiglia del processo storico: il dovere morale di metterlo sotto protezione, per a Ostia per attività illecite). Bene. Non tutti sanno, “l’indifferenza opera po- assicurare la democraticità e garantire la forza di- però, ciò che è accaduto pochi mesi fa, quando in tentemente nella storia. rompente della verità. una ben diversa location, Pescara quartiere Ranci- Opera passivamente, ma Tanti sono i casi di giornalisti uccisi per aver ma- telli, lo stesso giornalista, indagava questa volta opera.[…] Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti,[..] nifestato liberamente il proprio pensiero o dichia- su un presunto giro di droghe. Lui e la sua troupe L’importanza della guerra nel processo storico dell’u- non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto rato al mondo scomode verità. sono stati colpiti da numerosi oggetti, lanciati da manità tuttavia non giustifica alcuni fenomeni ed eventi perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà. La fatali- E’ il caso di un attentato, datato 16 ottobre 2017, che un gruppo di abitanti, e poi aggrediti brutalmen- che hanno disumanizzato l’uomo e che sono difficili da tà che sembra dominare la storia non è altro appunto che appa- ha visto protagonista la giornalista maltese Daphne te. eradicare anche nella società contemporanea. Si parla di renza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo.” Caruana Galizia la quale ha dedicato buona parte Il prezzo continua a salire senza mai arrestarsi, oppressione, schiavitù e razzismo, parole che possiedo- Auguriamoci di dimenticare alcune parole. E che la lezio- della sua carriera a indagare contro la corruzione. in un mondo dove ormai le nuove virtù non pos- no una tale forza negativa da rendere inconcepibile come ne di Gramsci resti lettera viva. Fu la prima a diffondere notizie di società pana- sono che essere l’omertà, la violenza e la prepo- ancora oggi non si sia avuta la forza di eliminarle dal Vladi Guarini mensi possedute da alcuni politici governativi mal- tenza. pensiero e dal vocabolario. Se c’è una parola che più di Simone Santoro tesi. Saltò in aria mentre era nella sua auto a poca tutte andrebbe cancellata è proprio l’indifferenza. Joseph Sasso distanza da casa dove viveva con i suoi figli, “un Adamo Nardelli 14 15
Parole che Parole Il nostro paese è stato anche teatro di alcuni scontri, cele- La seconda parola da ricordare è Comu- bre fra gli altri la terribile battaglia contro i Turchi, i quali ne: non esiste cittadinanza che faccia gli avevano invaso il territorio subendo la definitiva sconfit- interessi del singolo, per cui ogni azione sanno di storia ta il 2 giugno 1678. Si narra, infatti, che in cielo apparve la Madonna a favore dell’opposizione dei Fasanesi contro comuni. deve essere volta a cercare un bene comu- ne, che vada, quindi, a vantaggio di tutti. Le parole hanno un’identità ed un sapore. Sanno di sto- ria, raccontano tradizioni, descrivono vicende e persone. i pirati turchi, sbarcati di notte con l’intento di saccheg- giare la città. Tale momento di gloria viene celebrato an- Cioè di Si tratta del valore dell’Humanitas, ciò che fa di questo bellissimo concetto qual- tutti Tracciano percorsi, indicano strade e raccontano. nualmente durante una manifestazione a noi nota come cosa di intramontabilmente moderno: se “Arco del Balì”, “Turchi”, “Cavalieri di Malta”, “Scamicia- “Scamiciata”, un corteo storico che vede l’aggregazione ognuno di noi è impegnato con ogni esse- ta”: sono alcune delle tante parole che rinviano alla sto- di diversi cittadini, i cui componenti sfilano per le strade re umano, nessun uomo è a noi davvero ria della nostra Fasano. Il termine stesso “Fasano” trova con indosso abiti d’epoca, in occasione della festa patro- In un mondo che sembra essere minac- sconosciuto e non esiste impegno che non la sua etimologia probabilmente nel termine “faso”, nale in onore di San Giovanni Battista e la Madonna del ciato dal fantasma del nichilismo, nel- possa, quindi, essere a vantaggio di tutti. l’antico nome di un grosso e bianco colombo selvatico Pozzo. la sua forma più passiva, per citare una Ogni esercizio della cittadinanza, è, dun- (rappresentato sullo stemma civico), che si abbeverava minuscola parte del pensiero del filosofo que, finalizzato al benessere della “Po- presso le “fogge”, luogo in cui defluivano i corsi d’acqua Nietzsche, il valore della cittadinanza lis”, se con questa parola intendiamo provenienti dalle colline. sembra essere sprofondato in una qual- “Comunità”. che sorta di baratro, un abisso dal qua- le non è possibile risalire. Tutto questo, anche per noi italiani, pare essere la più grande delle contraddizioni, dal punto di vista intellettuale, se ricordiamo che pro- prio nel nostro Paese hanno potuto vive- re e scrivere vere e proprie avanguardie culturali: Dante, Machiavelli, Beccaria, Goldoni, Parini, Manzoni, tutti impegnati La terza parola che sarebbe opportuno nella vita politica e che da sempre incar- ricordare è Cultura. Per far sì che la cit- nano il valore della cittadinanza attiva. tadinanza sia attiva e quindi partecipa- Fa parte della storia locale e nazionale anche un illustre ta e sentita, è opportuno che chiunque Sappiamo però che la nostra storia locale nasconde molte personaggio che ebbe i natali proprio nel nostro paese: decida di impegnarsi abbia un fonda- altre sfumature che spesso passano inosservate ma che Ignazio Ciaia, patriota e poeta italiano, nonché membro mento culturale per esprimersi e agire in realtà sono il risultato di rilevanti avvenimenti storici. della Repubblica partenopea. Alla sua memoria sono sta- consapevolmente; in altre parole, solo la Di interesse storico-culturale è, appunto, l’Arco del Cava- te dedicate la principale piazza e la Biblioteca comunale, cultura rende la cittadinanza “attiva” e liere che conduce al palazzo Baliale, oggi ristrutturato e assieme a svariate iscrizioni che ne raccontano le gesta, uno Stato che non riuscisse a garantire sede del Municipio. Si tratta di un grande portale baroc- come la sua adesione ai moti rivoluzionari successivi a un buon livello culturale ai propri citta- co in pietra gentile che conduceva al Castello, sede del quelli francesi. Per parlare di cittadinanza è necessario dini e anzi, si avvalesse della loro igno- Balì, dei Cavalieri di Malta, una delle tante testimonianze Ma la storia non resta confinata a personaggi e situazioni riprendere fra le mani, come sostanza ranza per reprimerli ideologicamente, della secolare signoria dell’Ordine melitense sulla città di poiché essa, come sappiamo, si addentra anche nelle abi- plastica ed ardente, alcune parole, il cui sarebbe un fallimento su tutti i fronti. Fasano. tazioni: un esempio è la cosiddetta “Casa alla fasanese” significato va riletto alla luce della Storia La cultura diventa fondamentale se è (oggi adibita a museo), ubicata in Piazza Mercato Vec- e vivificato per un nuovo impegno civile. alla base della cittadinanza, e la citta- chio, alle spalle del Municipio, al cui interno è riproposta La prima è Impegno. Si tratta di una parola a dinanza è alla base di uno Stato solido, un’ambientazione che ricorda una tipica casa della fine dir poco sottovalutata, in quanto rispettare forte e coeso; se la cultura viene a man- dell’Ottocento, completa di arredi, oggetti e un costume un impegno non è cosa da tutti, e soprattut- care è impossibile edificare un sistema femminile della Fasano di un tempo. to, è tendenza degli umani non tenere fede. efficiente, in grado di garantire il benes- Architettura, aneddoti, documenti: ogni forma di arte Il senso della parola si amplia se lo inten- sere di ognuno. Si starebbe al cosiddetto espressiva confluisce a delineare quella che Fasano è, diamo come foedus, qualcosa di molto più “sesto piano, senza nulla sotto”, come perché la Storia è dietro l’angolo, se solo aguzziamo la grande di una mera promessa, qualcosa di dice Vecchioni. vista. intrinseco a ogni cittadino. La cittadinanza Senza cultura non c’è Cittadinanza, e Magari guardando attraverso le parole. attiva, infatti, parte proprio da questo: da senza Cittadinanza non c’è Stato. quanto ciascuno può solidalmente donare Nicoletta Ippolito al proprio Stato, alla propria città, al pro- Gianluca Castellana Chiara Pellico prio contesso e finanche a se stesso. Vladi Guarini 16 17
Parole trendy, Gesti che Il linguaggio dei segni è una comunica- zione che contiene aspetti verbali (i se- gni), e aspetti non verbali, ad esempio parole cringe. parlano tutti i modi per esprimere l’intonazione. Si producono quelli che sembrano dei Parole. Ci sono parole che non si possono pro- nunciare. Parole che si vorrebbero ur- banali gesti, ma che sono in realtà preci- si segni compiuti con una o entrambe le mani, che hanno uno specifico significa- In principio erano i latinismi e i provenzalismi, ma il lare al mondo per raccontare, spiegare, to, come avviene per le parole. trend del momento sono gli anglicismi. Nuove parole che dimostrare. Parole per divertirsi, amare, La lingua dei segni sfrutta il canale vi- stanno creando grandi ostacoli nella comunicazione tra i crescere. sivo-gestuale, perciò il messaggio viene millenials e le generazioni più vintage. Infatti si è andato Sono parole a cui manca il fiato, parole espresso con il corpo e percepito con la ben oltre l’uso dei soliti selfie, business, weekend arrivando che possono descriversi in modo aeri- vista. a utilizzare termini più trash, tipici di un linguaggio un- forme e che con l’armonia delle dita e Vediamo alcune caratteristiche: derground. delle espressioni del volto possono re- · I verbi non si coniugano in base al tem- pegnate a discutere sull’outfit del giorno. Ma il linguaggio stituire storia e statuto a quei termini. po, ma devono concordare sia con il più indecifrabile per gli adulti è quello dei nerd, tempe- Parliamo del linguaggio dei segni, una soggetto, sia con l’oggetto dell’azione; stato di verbi inglesi coniugati secondo le regole di gram- vera lingua dal punto di vista sociologi- · La concordanza di verbi, aggettivi e matica italiana. Laggare, quittare, crushare, pushare sono co, in quanto espressione di una comu- nomi non è basata sul genere, maschile solo alcuni dei termini tipici del linguaggio tecnologico nità differente di parlanti. e femminile, ma sulla posizione nello che risultano essere ancora più incomprensibili non aven- L’origine si deve a William C. Stokoe spazio in cui il segno viene realizzato; do un preciso corrispettivo italiano. Insomma, ai poveri nel 1960, anno in cui pubblicò un libro · Il segno di ogni lingua può essere genitori servirebbe un dizionario per capire questa nostra in cui si riconosceva la natura linguisti- scomposto in 4 componenti manuali: lingua. L’uso di questi termini sta aumentando così tanto ca dell’alfabeto dei segni. Suddividen- movimento, configurazione, orienta- con il passare del tempo che l’italiano sembra essere stato dolo in unità minime, ognuna con un mento, luogo e componenti non ma- bannato, assorbito dalla modernità che avanza. proprio lessico e una sua grammatica, nuali: espressione facciale, postura, dimostrò che questo modo di comuni- componenti orali; Piccolo vocabolario esplicativo care era in grado di esprimere qualsia- · L’espressione del viso sostituisce il si messaggio, dando il via alle ricerche tono della voce: esiste un’espressione Trend: orientamento, tendenza, moda. sulla lingua visiva in ogni paese del per le domande dirette e una per quel- Millenials: ragazzi e le ragazze che sono diventati mondo. le complesse, una per gli imperativi e maggiorenni nel nuovo millennio (dal 2000 in poi) e L’erede della famiglia della Langue des altre per indicare le frasi relative. che secondo l’Istat hanno superato numericamente la Signes Francaise, LSF, è La Lingua dei Basta passeggiare lungo un corridoio scolastico, ascoltan- generazione X (quella dei nati tra il 1965 e il 1980). Segni Italiana, conosciuta come la LIS. Parole non parole, ma molto più che pa- do attentamente i dialoghi tra gli studenti, per accorgersi Trash: recupero e valorizzazione, spesso compiaciuta, Solo da pochi decenni si sono sviluppa- role, insomma. di come si stanno diffondendo i termini più fresh. Infatti di ciò che è deteriore, grottesco, volgare. te ricerche linguistiche sulla Lingua dei Parole che raccontano di parole. E di vita. si può sentire qualcuno che, non essendo nel giusto mood, Underground: Anticonformista, antitradizionale, con- Segni Italiana nonostante la lingua stes- si lamenta dicendo che la vita è un loop. Oppure ci si po- testatario. sa esista da secoli. Rossella Cisternino trebbe imbattere in due best friends che discutono dei loro Fresh: attuale, contemporaneo. crush, in un ragazzo molto imbarazzato, essendo stato vit- Mood: stato d’animo, disposizione, umore. tima di un cringe moment o in un gruppo di ragazze im- Loop: In informatica, successione reiterata di istruzio- ni compiuta nell’elaborazione fino al conseguimento dei risultati prefissati. Best friend: migliore amico. Crush: cotta. Cringe moment: momenti che fanno rabbrividire. Outfit: insieme di indumenti da indossare. Rossella Cisternino Giancarlo Quaranta Joseph Sasso 18 19
Parole che Crede di aver raggiunto la sua meta o sente di essere ancora “in viaggio?” «Potrà sembrare una banalità ma non credo si finisca curano. E che mai di avere obiettivi. Essere una life coach vuol dire prendersi cura di persone che hanno bisogno di es- risanano. sere supportate nel raggiungimento di un obiettivo. Quindi ogni volta si ricomincia e, considerando quan- to siano diverse tra loro le persone, bisogna avere più Parole che curano, emozioni che guariscono, pensiero strumenti possibili da poter utilizzare. Stessa cosa per che crea sono le frontiere delle nuove modalità di gua- l’insegnamento della recitazione perché io mi occupo rigione del corpo, della mente, dell’anima. Capacità di di questo con amatori, quindi con un mondo di perso- ascolto, pazienza, comprensione e rispetto dei bisogni ne che non sono attori professionisti, e significa met- dell’altro, un linguaggio semplice e preciso ma che tersi a disposizione di persone che hanno una passione tocca le corde emotive del “paziente”. In una parola, ma poco tempo da dedicare. Ogni persona necessita empatia. di essere stimolata in modo personalizzato. Sicura- Per saperne di più, abbiamo incontrato Laura Samma- mente, aver raggiunto la possibilità di cominciare a taro che, dal 2006, ha impresso radicalmente rotta nel- fare queste cose ufficialmente è stata una bella presa la sua vita. È diventata life coach, counselor, insegnante di coscienza, però mi sembra sempre di dover acqui- di recitazione e teatroterapista. sire mille nuove competenze ogni giorno. Quindi non credo riuscirò mai, fino alla fine, a dire “Ho finito di imparare”.» «Curare è una parola che non va bene per noi di inventare cose irreali, dall’immaginazione, La sua missione è far raggiungere all’individuo uno counselor perché noi siamo dei “consulenti”, la capacità di creare immagini. Soprattutto nel stato di “ben-essere”. Quali sono i suoi strumenti e siamo degli “allenatori”; la cura appartiene teatro, bisogna imparare a vedersi nei panni che ruolo giocano le parole? ai dottori, allo psicologo, allo psicoterapeuta, di un’altra persona o di una storia che non è la «Le parole creano. È importantissimo l’utilizzo delle allo psicanalista, fino allo psichiatra, l’unico nostra. È fondamentale ri-cominciare a usare nostre parole, o meglio, di come trasformiamo i no- che possa prescrivere medicinali. Noi life coach la fantasia, quindi riuscire a immaginarsi in stri pensieri in parola perché è il momento in cui il aiutiamo, supportiamo, guidiamo, ma non cu- un determinato personaggio e in una deter- pensiero, che è qualcosa di interiore, diventa realtà, riamo. Ho capito che c’era qualcosa nel mio minata situazione.» lo portiamo al di fuori mettendolo a disposizione del modo di fare con le persone e che era molto nostro piccolo grande universo. È quindi necessario apprezzato quando lavoravo per una società Ha mai fallito nel “curare”, o meglio, guida- insegnare l’utilizzo della parola, cioè bisogna consa- di turismo e mi occupavo del rapporto con il re, aiutare, qualcuno? pevolizzare le persone nell’impiegare, sia con se stessi, cliente: ero la tipica problem solver. C’è un pro- «La parola “fallimento” non mi piace perché, in primis, sia con gli altri, le giuste parole perché fanno blema? Manda Laura. Mi sono resa conto che nonostante non sia sempre un successo, è pur la differenza. Da come noi parliamo, possiamo già ren- c’era una ricerca continua da parte del clien- sempre vero che la parola fallimento è un po’ derci conto del tipo di persona che siamo o che abbia- te di un rapporto con me, e ho compreso che troppo dura. Chi non fa nulla vince sempre, mo di fronte. Quindi per ogni persona bisogna, nei li- avevo un modo di fare utile per gli altri. In se- ma è relativo: solamente chi fa sbaglia, chi miti delle proprie competenze, realizzare un percorso guito, ho deciso di fare un master in “Gestio- non fa nulla non sbaglia mai. Il fallimento ha personalizzato: quello che funziona per una persona ne e sviluppo delle risorse umane” e in “Pro- troppo una connotazione di perdita, di di- potrebbe non funzionare per un’altra, magari una ha grammazione Neuro Linguistica-Terapeutica sfatta, in realtà anche il risultato non atteso, bisogno di strumenti più razionali, pragmatici, l’altra è (PNL-T)” e ho preso coscienza di come uti- non ottimale, è importante: necessita di essere più olistica. Il risultato da raggiungere è sempre quello lizzare le parole e come, grazie al linguaggio, analizzato per capire cosa vada bene e cosa di rendere consapevoli le persone del fatto che hanno posso avere un’idea di chi ho di fronte. Come debba essere invece migliorato. Mi è capitato tutte le risorse per risolvere un problema o conquistare parliamo delinea molto di noi, bisogna saper di non incontrare le necessità di alcuni clien- l’obiettivo al proprio interno. Il mio compito è consa- ascoltare bene.» ti, soprattutto per chi non ama scavare nel pevolizzare il cliente delle sue risorse, fargliele vedere profondo del proprio inconscio e preferisce e fargli capire come utilizzarle nella sua vita, in modo Il metodo M.I.T.O., da lei sviluppato, gioca qualcosa di più pragmatico, lettino con psica- che non abbia più bisogno del mio aiuto.» sulla fantasia e immaginazione. Sono dav- nalista. Ma quella non sono io e non voglio vero così importanti per noi? esserlo. Se non ami ridere, io non posso essere Quando ha capito che le parole avrebbero potuto «Prima di tutto bisogna scindere la fantasia, il tuo coach!» aiutarla a curare gli altri? che è una qualità, anzi un dono, che permette Silvia Convertini 20 21
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