I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado

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I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 1                                                                                     I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                         Per una Chiesa Viva
A NNO XVII - N. 6 – LUGLIO 2021 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO
WWW . CHIESARAVELLO . IT     WWW . RAVELLOINFESTA . IT   WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM

                   I Santi ci rimandano a Gesù,
                   ma non devono «sostituirlo»
Dall’Esortazione apostolica “Gaudete et      sano di prendersi cura di coloro che han-      mente già recitando le cosiddette litanie.
Exsultate” sulla chiamata alla santità nel   no lasciato sulla terra. […] La loro inter-    Quando ci rivolgiamo a Dio o alle singole
mondo contemporaneo al recente ciclo         cessione è il più alto servizio che rendono    Persone della Santissima Trinità, l’invo-
di catechesi sulla preghiera, Papa France-   al disegno di Dio. Possiamo e dobbiamo         cazione è una preghiera: “Abbi pietà di
sco ha parlato del culto dei Santi, della    pregarli di intercedere per noi e per il       noi!”; ma, quando cominciamo a rivol-
bellezza ed importanza di rivolger-                                                                      gerci alla Santa Vergine o a
si ai testimoni della fede, sottoli-                                                                     qualche santo, l’invocazio-
neando il legame tra la preghiera e                                                                      ne si tramuta in “Prega per
il Mistero della comunione dei                                                                           noi!”. Dunque “non pre-
santi.                                                                                                   ghiamo la Madonna e i san-
In effetti, quando preghiamo, non                                                                        ti”, ma chiediamo che siano
lo facciamo mai da soli: anche se                                                                        loro a pregare per noi.
non ci pensiamo, siamo immersi
in un fiume maestoso di invocazio-                                                                       Anche l’Ave Maria del re-
ni che ci precede e che prosegue                                                                         sto si conclude con un
dopo di noi.                                                                                             “prega per noi peccatori,
Secondo le parole del Papa, il le-                                                                       adesso e nell’ora della no-
game con i santi si rifà anche al                                                                        stra morte”. «Proprio que-
nostro nome di Battesimo che non                                                                         ste ultime parole – come
è un’etichetta o una decorazione!                                                                        scrive padre Sicari, autore
È di solito il nome della Vergine,                                                                       di molti libri di spiritualità
di un Santo o di una Santa, i quali                                                                      carmelitana e fondatore del
non aspettano altro che di “darci                                                                        Movimento ecclesiale car-
una mano” nella vita, di darci una                                                                       melitano – ci riportano di
mano per ottenere da Dio le gra-                                                                         schianto a quella situazione
zie di cui abbiamo più bisogno.                                                                          estrema, in cui forse non
Parimenti si può affermare del                                                                           avremo più nemmeno la
Santo Patrono di una città o co-                                                                         forza o la capacità di prega-
munità cristiana o del Titolare di                                                                       re, ma già chiediamo alla
una Chiesa o Santuario. Per capir-                                                                       nostra Madre del Cielo di
lo meglio bisognerebbe conoscere                                                                         farlo per noi, sicuri che ci
la vita del testimone della fede cui                                                                     esaudirà. E questo possiamo
per devozione e tradizione locale                                                                        farlo anche ogni giorno, per
si è legati.                                 mondo intero» (CCC, 2683).                     chiedere alla Vergine o ai santi che ci
I santi modelli di vita, nostri amici e      In Cristo c’è una misteriosa solidarietà       accompagnino e ci sostengano nella pre-
protettori, non sono lontani da noi; e le    tra quanti sono passati all’altra vita e noi   ghiera che rivolgiamo a Dio. Senza di-
loro raffigurazioni nelle chiese evocano     pellegrini in questa: i nostri cari defunti,   menticare che lo hanno già fatto con l’e-
quella “nube di testimoni” che sempre ci     dal Cielo continuano a prendersi cura di       sempio. E perfino con le preghiere che ci
circonda (cfr Eb 12,1).                      noi. Loro pregano per noi e noi preghia-       hanno insegnato».
 Il Catechismo spiega che i santi            mo per loro, e noi preghiamo con loro.                                               G.I.
«contemplano Dio, lo lodano e non ces-       Tutto ciò possiamo comprenderlo facil-
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 2                                                                                           I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

           I santi sono nostri amici                                                             Uniti da “santi”
               e modelli di vita                                                                     legami
                                                                                                                           I visitatori che
                                                                                                                           giungono       nella
                                                                                                                           cittadina di Mino-
                                                                                                                           ri, provenienti da
                                                                                                                           Salerno, e si fer-
                                                                                                                           mano ad ammirare
                                                                                                                           i colori, i grappoli
                                                                                                                           di case di Torre
                                                                                                 Paradiso, il rilassante infrangersi delle
                                                                                                 onde e l’imponente facciata della Basilica
                                                                                                 che col suo campanile svetta sugli altri
                                                                                                 edifici circostanti, si accorgono, affinando
                                                                                                 lo sguardo verso l’alto, che le case della
                                                                                                 zona collinare di Minori si fondono con
                                                                                                 Ravello che domina la visuale. Le due
                                                                                                 città unite naturalmente dalle fronde dei
                                                                                                 giardini e dalle caratteristiche macere a
                                                                                                 secco delle frazioni di Villamena e Torel-
                                                                                                 lo, rispettivamente appartenenti al terri-
Nella Solennità della Festa Patronale di San    azioni e opere straordinarie, né possedere       torio minorese e ravellese, sono profon-
Pantaleone proponiamo una profonda riflessio-   carismi eccezionali. Viene poi la risposta       damente congiunte anche per la loro anti-
ne di Papa Benedetto XVI.                       in positivo: è necessario innanzitutto           ca storia civile e religiosa, per le tradizio-
 «A che serve la nostra lode ai santi, a che    ascoltare Gesù e poi seguirlo senza per-         ni e per la devozione vicendevole verso i
il nostro tributo di gloria, a che questa       dersi d’animo di fronte alle difficoltà. «Se     santi patroni: Pantaleone e Trofimena.
stessa nostra solennità?». Con questa           uno mi vuol servire – egli ci ammonisce          Il forte legame che unisce le due città
domanda comincia una famosa omelia di           – mi segua, e dove sono io, là sarà anche        affonda le radici nella storia poiché en-
san Bernardo per il giorno di Tutti i San-      il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo       trambe vantano un glorioso passato reli-
ti. È domanda che ci si potrebbe porre          onorerà» (Gv 12,26). Chi si fida di lui e        gioso essendo state Diocesi fino al 1818
anche oggi. E attuale è anche la risposta       lo ama con sincerità, come il chicco di          quando, soppresse da Papa Pio VII a se-
che il Santo ci offre: «I nostri santi – egli   grano sepolto nella terra, accetta di mori-      guito del nuovo Concordato tra la Santa
dice – non hanno bisogno dei nostri onori       re a se stesso. Egli infatti sa che chi cerca    Sede ed il Regno borbonico, furono in-
e nulla viene a loro dal nostro culto. Per      di avere la sua vita per se stesso la perde,     globate nell’Arcidiocesi di Amalfi.
parte mia, devo confessare che, quando          e chi si dà, si perde, trova proprio così la     I rapporti tra le due Chiese, avvalorate
penso ai santi, mi sento ardere da grandi       vita (cfr. Gv 12,24-25). L’esperienza            dalla presenza delle reliquie dei rispettivi
desideri» (Disc. 2; Opera Omnia Cisterc.        della Chiesa dimostra che ogni forma di          protettori, ha conosciuto stagioni di reci-
5,364ss). Ecco dunque il significato            santità, pur seguendo tracciati differenti,      proca stima, fraternità e comunione ec-
dell’odierna solennità: guardando al lu-        passa sempre per la via della croce, la via      clesiale.
minoso esempio dei santi risvegliare in         della rinuncia a se stesso… La santità           È con piacere che si ricorda la guida di
noi il grande desiderio di essere come i        esige uno sforzo costante, ma è possibile        mons. Silvestro Miccù, ultimo vescovo di
santi: felici di vivere vicini a Dio, nella     a tutti perché, più che opera dell’uomo,         Ravello e Scala, che presenziò, su richie-
sua luce, nella grande famiglia degli amici     è anzitutto dono di Dio, tre volte Santo         sta delle autorità civili e religiose minore-
di Dio.                                         (cfr. Is 6,3)… I santi sono per noi amici e      si essendo vacante la sede episcopale, le
Essere santo significa: vivere nella vici-      modelli di vita.                                 operazioni di ricognizione canonica delle
nanza con Dio, vivere nella sua famiglia.       Invochiamoli perché ci aiutino a imitarli e      sacre reliquie della Martire siciliana dopo
E questa è la vocazione di noi tutti, con       impegniamoci a rispondere con generosi-          il secondo ritrovamento nella notte tra il
vigore ribadita dal Concilio Vaticano II, e     tà, come hanno fatto loro, alla divina           26 e il 27 novembre 1793 durante i lavo-
oggi riproposta in modo solenne alla no-        chiamata. Invochiamo specialmente Ma-            ri di rifacimento dell’ex Cattedrale di
stra attenzione. Ma come possiamo dive-         ria, Madre del Signore e specchio di ogni        Minori. Si può ben dire che in quella
nire santi, amici di Dio? All’interrogativo     santità. Lei, la Tutta Santa, ci faccia fedeli   fausta occasione, di cui ancora tutt’oggi si
si può rispondere anzitutto in negativo:        discepoli del suo figlio Gesù Cristo!            fa memoria, le due comunità ecclesiali
per essere santi non occorre compiere           Amen.                                           furono unite in persona episcopi.
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
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                                    Altra
                                    caratteri-         Un accorato invito di Dante a
                                    stica tra-
                                    dizione
                                                         tornare all’amore di Dio
                                    che legava    I secoli scorrono, l’universo si muove,          amore e luce ha per confine e li irradia –
                                    le     due    l’uomo è in cammino. Dove c’è vita c’è           l’amore e la luce – per gradi, fino a rag-
                                    cittadine     movimento. Irradiazione dell’immutabile          giungere l’uomo e a fargli percorrere a
                                    ebbe ini-     ed eterno palpito d’amore della Trinità.         ritroso quello stesso percorso – ideato
                                    zio     nel   Movimento immobile. Perfezione inalte-           per lui solo, in modo personale, unico e
                                    1576          rabile che in un unico istante genera e          irripetibile – che l’amore ha tracciato nel
                                    quando il     ama per l’eternità. Il Figlio e lo Spirito. Il   discendere fino a lui. La storia dei secoli,
                                    facoltoso     Verbo. Irripetibile parola del Padre. Uni-       tutto l’universo per Dante è “attraversato
cittadino ravellese Pietro Marciano dispo-        ca, senza tempo. “Io sono”. Un’esplosio-         e lavorato dall’eros divino” (H. U. Von
se nel suo testamento che gli eredi avreb-        ne di gloria, esultanza d’amore. Che             Balthasar, Gloria. Una estetica teologica.
bero dovuto edificare una cappella nella          prende forma nella realtà e in essa si ri-       Vol. 3. Jaca Book ), osserva mirabilmente
vigna di sua proprietà lungo la strada che        versa. La gloria di colui che tutto move. Da     Von Balthasar. Ma la storia non si compie
da Torello conduce a Minori. Inoltre, a           qui parte il cosmo dantesco. Da questo           e il cosmo non realizza la sua vocazione se
coloro che l'avrebbero amministrata nei           movimento intriso di Maestà, Perfezione          questo amore divino non trova un cuore
secoli successivi raccomandava di mettere                                                                                    innamorato, una
a disposizione dei viandanti diretti a Mi-                                                                                   “personalità indi-
nori il 13 luglio, giorno della festa estiva                                                                                 vidua” che, inna-
di santa Trofimena, un barile di vino per                                                                                    morandosi,       si
ristorarli nel cammino. Qualche anno fa                                                                                      accende di desi-
alcuni ravellesi appassionati delle antiche                                                                                  derio e comincia
usanze del nostro territorio vollero rivi-                                                                                   a tendere, pas-
vere questa tradizione purtroppo poco                                                                                        sando letteral-
conosciuta ma interessante per la memo-                                                                                      mente tra le
ria storica della nostra terra. C’è da nota-                                                                                 fiamme, verso
re ancora come in passato tale legame                                                                                        l’oggetto del suo
amichevole tra le due città era suggellato                                                                                   desiderio, trasci-
da uno “scambio di visita”, oggi caduto in                                                                                   nando con sé
disuso, della banda musicale in occasione                                                                                    verso l’alto quel-
delle due feste patronali estive, entrambe                                                                                   la porzione di
ricorrenti nel mese di luglio. Ogni 13   e Bellezza. Che nell’universo penetra e ri-               storia e di cosmo, di tempo e di spazio,
luglio, infatti, la banda ingaggiata per i
                                         splende e va alla inesausta ricerca delle                 teatro e mediatori della sua storia d’amo-
festeggiamenti minoresi si recava a Ravel-
                                         creature chiamate a quella stessa gloria. E               re. Per questo ogni epoca ha i suoi Santi.
lo per allietare le vie della città; viceversa
                                         le attrae. Accendendo in esse il desiderio.               Perché è l’uomo, quello che ha imparato
il 27 luglio, in occasione della solennità
                                         Facendo bruciare sulla loro carne il sigillo              a dire “io sono” con la stessa cadenza del
del medico san Pantaleone, la banda da   del Padre, perché non si stanchino di ten-                Padre e ad amare questo suo essere con lo
Ravello raggiungeva Minori per ricambia- dere dove il drammatico, misterioso dive-                 stesso ardore del Figlio, il nodo unificante
re la visita musicale.                   nire della loro libertà li conduce e di pro-              tra la realtà e l’amore di Dio, il nodo che
Anche se queste consuetudini nostrane    nunciare quell’unica parola che è segno                   lega con amore in un volume/ciò che per l’u-
appartengono al passato, il rapporto tra le
                                         inconfutabile dell’appartenenza divina “io                niverso si squaderna. “Questo eros, supre-
due città resta vivo nella mente e nel cuo-
                                         sono”. Pensato, amato, creato. Per la                     mo principio cosmico – sottolinea ancora
re dei più anziani e di alcuni fervidi devoti
                                         felicità.                                                 Von Balthasar – amor che move il sole e l’al-
che ancora oggi rispettano questo tradi- L’universo dantesco è un movimento che                    tre stelle, presso il poeta Dante non può
zionale fraterno legame partecipando allamette in movimento. Parte da Dio, in Lui                  venir riferito a dei ‘principi dell’essere’,
prima Celebrazione Eucaristica mattutina si svolge, nella Trinità si compie. E                     ma soltanto ad esseri esistenti” (H. U.
del dì di festa il 13 luglio nella Basilica di
                                         dall’Essenza si fa esistenza. Partecipazione              Von Balthasar, op. cit.), personalità con-
Minori e il 27 luglio nel Duomo di Ravel-attuale e concreta alla vicenda e al destino              crete, libere e pensanti. Uomini. Lumi-
lo.                                      personale di ogni uomo. Partecipazione                    noso umanesimo dei secoli bui!
Con questi sentimenti ci apprestiamo a   immediata, ma più spesso mediata dal                      Amor mi mosse che mi fa parlare. L’amore
vivere intensamente, uniti nella gioia e movimento degli astri e dalla natura. Eco-                non è anonimo, non è immobile, non è
nella preghiera reciproca, le prossime   logia integrale ante litteram. E dall’inter-              altero. Si china, partecipa e si commuove.
feste patronali.                        vento delle intelligenze angeliche e delle                Per Dante la misura dell’amore è Beatri-
                          Daniele Civale anime del Paradiso. Comunione dei santi.                  ce. Il suo percorso specifico e personale.
                                         Un organismo ben congegnato che solo                      Unico, ma allo stesso tempo universale.
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 4                                                                                               I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
Quello che fa Beatrice lo fa l’amore.            Allor si mosse e io li tenni dietro.                suo essere diventa come rota perfettamen-
Sempre, in tutti i luoghi, per tutti gli         L’amore arriva sempre nell’esistenza                te ingranata in un’Altra a trasmettere
uomini. I’ son Beatrice che ti faccio andare.    dell’uomo. La vita, la natura, la creazione         potenza e movimento. Per un istante il
Spiega la donna a Virgilio, pregandolo di        stessa se ne fanno veicolo. Ma il movi-             suo cuore fa esperienza del battito della
andare in aiuto di Dante. E aggiunge Ve-         mento dell’amore che scende dal cielo e             Trinità. E l'uomo, Dante, ama come ama
gno del loco ove tornar disio/Amor mi mosse      informa di sé tutto ciò che attraversa,             Dio.
che mi fa parlare. Che ci fa all’Inferno una     fino ad arrivare alla Terra e alla sue crea-        E da lì acquista senso tutto il suo cammi-
donna angelicata? Cosa ha a che fare il          ture, è lo stesso che ha compiuto Lucifero          no. Da quell’istante di suprema armonia,
candore celestiale di Beatrice con il gri-       cadendo dal Paradiso per andarsi a inca-            da quello sguardo trasfigurato sulla realtà
giore sospeso del Limbo di Virgilio?             strare nel ghiaccio paralizzante nelle vi-          può riscrivere tutto il suo viaggio. Come
Cos’è questo desiderio che la spinge a           scere della terra. I cavalieri dell’Apocalis-       C. S. Lewis secoli più tardi, ha sperimen-
tornare e questo amore che la spinge ad          se sono quattro e cavalcano nella storia            tato che “Dio non è una cosa e nemmeno
andare, a parlare, a salvare? Il dramma è        tutti nella stessa direzione. Ma solo uno           una persona statica, ma un’attività dina-
triplice. Personale. Redentivo. Universa-        ha un movimento di ritorno. “Esce vitto-            mica, pulsante, una vita, quasi una sorta
le. Nella vicenda personale di Dante,            rioso per vincere ancora”. Solo uno resta           di dramma. Quasi, se non mi giudicate
nella storia della salvezza, nel cammino         legato a Colui che lo ha inviato e in Lui           irriverente, una sorta di danza”(C. S.
secolare dell’uomo e del cosmo l’amore           vince. Gli altri tre proseguono per la loro         Lewis. Il Cristianesimo così com’è. Adelphi).
scende, va incontro, agisce, combatte e          strada e più galoppano più si allontanano,          Dante ha partecipato a questa danza. E il
salva. Beatrice, Gesù, la Misericordia del       più seminano morte e distruzione, più               suo ritmo gli è rimasto inciso nella carne.
Padre il movimento dell’amore ha la stes-        perdono e più si perdono. Finché, quan-             Per questo può raccontare l’Inferno. Per-
sa origine e la stessa direzione. Una disce-     do l’amore legherà per sempre la creazio-           ché sente stridere dentro di sé tutto ciò
sa agli inferi, che libera e accende il desi-    ne in un unico volume, si troveranno                che con quel movimento non si accorda.
derio di mettersi in cammino.                    immobilizzati dalla parte opposta al Bene,          Come rota che non ingrana nell’Altra, ma
Una direzione a cui non è estraneo il mo-        a compiere per l’eternità un movimento              gira al contrario e stride, graffia, lacera,
vimento della natura. L’amore di Dio             dolorosamente contrario ad esso.                    morde. Brucia e scintilla. Urla e bestem-
muove l’universo e i cieli, questi organi del    Ma nel cuore di ogni uomo è inciso il               mia. Per l’eternità.
mondo così vanno, […] /che di sù prendono e      desiderio di tornare. Una tensione inelu-           Stridono Paolo e Francesca nell’apparen-
di sotto fanno. Ricevono dall’alto la vita, il   dibile, una concreata e perpetua sete/del           te armonia del loro abbraccio mortale.
movimento, le virtù naturali e di grado in       deiforme regno. Che si manifesta a lui già          Sanguina Pier delle Vigne che togliendosi
grado le comunicano ai cieli sottostanti         nella creazione perché le cose tutte quante/        la vita, ingiusto fece sè contra sè giusto.
fino ad arrivare alla Terra e al cuore           hanno ordine tra loro, e questo è forma/che         Sprofonda Ulisse, dalle vette della sua
dell’uomo. Tutto il cosmo “congiura” con         l'universo a Dio fa simigliante. Il Regno dei       superba sete di conoscenza. Morde il
l’uomo per indicargli la direzione dell’a-       cieli è a forma di amore e di luce, l’uni-          conte Ugolino, divoratore dei suoi figli,
more e salvandolo salvarsi. “La creazione        verso a forma di Dio, l’uomo ha la forma            lacerato dall’odio per i nemici, tragico
stessa… nutre la speranza di essere lei          del desiderio di raggiungerlo.                      ministro di una agghiacciante “eucaristia
pure liberata dalla schiavitù della corru-       Ma il desiderio non basta. Volere. Ecco             capovolta”.
zione, per entrare nella libertà della glo-      l'altra terribile e potentissima parola.            Esistenze che lo stesso amore move, ma che
ria dei figli di Dio”. La natura è attraver-     Accanto al disio c'è sempre il velle. E su          rispondono con un disio e un velle che,
sata dalla grazia. Dono d’amore. Vita che        questi due termini si gioca il destino              lungi dal far rima, urta dolorosamente
ha in sé i semi dell’eternità. E attende un      dell'uomo.                                          contro le stelle.
cuore acceso di desiderio per fiorire.           Forse perché alla fine di tutto, del cam-           C’è solo un movimento che può salvare
All’Amor mi mosse di Beatrice, fa seguito        mino dell'uomo e della Divina Comme-                l’uomo da questo tragico destino. Vedi
l’Allor si mosse di Virgilio. Ma sarebbe         dia, sono loro che devono fare rima con             Beatrice con quanti beati/ per li miei prieghi
tutto inutile se ad entrambi Dante, ed           l'amor che move il sole e l'altre stelle. Ecco il   ti chiudon le mani! Impercettibile, poten-
ogni uomo, non rispondesse con il secon-         Paradiso. Desiderare e volere come Dio.             te. Un congiungersi di mani, un elevarsi
do emistichio e io li tenni dietro. Sarebbe      La visio Dei non basta. Dante estasiato e           di sguardi e di cuori.
una vita troncata a metà come un verso           immerso nella Luce vede la gloria dei tre           Il Paradiso prega. E affida a Maria i palpiti
lasciato incompleto dopo la cesura. Un           cerchi d’amore e in essi impressa la nostra         disordinati dell’uomo, perché li rassere-
movimento donato e abbandonato al suo            effige, ma continua a non capire. Un ulti-          ni, li liberi da ogni dannosa aritmia e li
destino cieco.                                   mo desiderio lo accende, una estrema                renda capaci di battere al ritmo della feli-
Una corsa sfrenata verso il non compi-           volontà lo spinge, una straordinaria grazia         cità. Vinca tua guardia i movimenti umani, la
mento e la non realizzazione. Un cammi-          lo sorprende.                                       supplica Bernardo. Custodisci i desideri
no inesorabile verso l’infelicità. Ma Dan-       Alla mente che cercava una spiegazione              di ogni uomo. Orientali al fine di tutt’i
te risponde. Il pensiero di Beatrice accen-      viene concessa un’esperienza. Un fulgore.           disii. L’universo immerso nell’amore lo
de in lui il disio del ritorno. Il verso si      E per un istante il suo desiderio e la sua          sa: chi a te non ricorre/sua disïanza vuol
completa.                                        volontà si muovono in perfetta armonia              volar sanz’ali. 
Il movimento prende la giusta direzione.         con l'amore di Dio. Per un istante tutto il                                  Enza Ricciardi
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 5                                                                                         I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                    Monsignor Ercolano Marini
   La proposta per un cammino di fede …. Attuale anche dopo 80 anni
                         9° appuntamento
Nel 1926 monsignor Marini pubblicò una          necessario, perché in faccia al genere          altro dinanzi a Dio saremo chiamati a dire
monografia intitolata “Gesù Cristo nel suo      umano deve essere giustificata l’opera          il nostro “eccomi”, a prenderci la respon-
regno”. L’idea di parlare di questo tema        amorosa della Provvidenza, spesso nega-         sabilità della libertà, perché solo “la verità
gli venne da una sua visita in terra santa,     ta”. Si potrebbe riassumere dicendo che         ci farà veramente liberi” (Cf Gv 8,32).
in quanto “ho avuto la grazia di vedere da      quell’amore con cui siamo amati da Dio          Fin qui, francamente, il discorso di Marini
vicino il campo in cui si spiegò la vita di     non ci farà mancare la possibilità di salvar-   ci richiama a una parte della spiritualità
Gesù”. In mezzo ai luoghi del                                                                            che non sempre è coltivata: la
Gesù storico monsignor Marini                                                                            responsabilità morale delle scelte
iniziò a contemplare la sua vita e                                                                       personali che compiamo. Il guaio
ci come essa avesse racchiuso,                                                                           che oggi quando si parla di morale
nella semplicità, il suo essere Re!                                                                      si pensa solo a problemi legati alla
A cosa potrebbe servire un                                                                               sfera sessuale (e nessuno lo ne-
“Regno” di Dio? Noi cristiani                                                                            ghi!!!). Ma morale è capacità di
“moderni” facciamo un po’ fatica                                                                         cogliere la bellezza della verità in
a rispolverare tale immagine ma                                                                          qualsiasi azione compiamo, corag-
secondo Marini questo ci permet-                                                                         gio di scegliere ciò che ci qualifica
terebbe di essere aiutati a percor-                                                                      come persone e come battezzati.
rere “le vie nuove della verità e                                                                        Ciò che faccio mi rende umano?
dell’amore”. Ma in questo nostro                                                                         “Ma come esprimere la bellezza di
percorso siamo aiutati dai                                                                               questo intimo regno soprannatura-
“consigli che si adattano a tutti gli                                                                    le di Gesù Cristo nelle anime?
stati e a tutte le condizioni”, ov-                                                                      Esso è un tesoro nascosto […]”.
vero le leggi di Dio. Secondo                                                                            E’ un passaggio bellissimo di mon-
Marini le leggi, le norme racchiu-                                                                       signor Marini; riconosce a priori
se “nel Vangelo e nelle tradizione                                                                       già la presenza del Regno di Dio,
apostoliche” aiutano la persona a                                                                        non di una parte o un pezzettino.
vivere ordinatamente con le cose,                                                                        L’intero Regno di Dio è già in noi,
col prossimo e con Dio. E’ un                                                                            l’intera forza della divinità si agita
passaggio interessante questo, in                                                                        in noi, abbiamo già tutto dentro di
quanto l’Arcivescovo teorizza in                                                                         noi, non manca nulla…. Manca il
modo chiaro che tutto il comples-                                                                        nostro “sì” quotidiano, impegnato,
so delle leggi, così come mediate,                                                                       responsabile all’amore che salva!
consegnateci e proposte dalla Chiesa sono       ci.                                             Ma come essere aiutati? Marini, senza
a sevizio della nostra felicità, del nostro     Abbiamo un po’ paura del giudizio in ge-        tentennamenti, dice che “la Chiesa santifi-
equilibrio. Non un qualcosa che azzera la       nere, del giudizio degli uomini a volte,        ca, diffondendo i divini tesori avvolti nella
nostra ricerca di felicità ma uno strumen-      del giudizio di Dio forse. Durante l’uni-       parola rivelata e nella liturgia sacrificale e
to per far risplendere su di noi la bellezza,   versità un gesuita mi diceva – in prossimi-     sacramentale”.
per essere aiutati a vederci così come ci       tà degli esami – che correvo il rischio di      Sì, è vero: l’arcivescovo vede nella Chie-
guardano gli occhi di Dio.                      avere più paura di un esame universitario       sa, nel suo annuncio e nella sua liturgia gli
Un secondo delicatissimo passaggio Mari-        che dell’esame di coscienza quotidiano!         strumenti per rendere più agevole questo
ni lo fa parlando del tema del “giudizio” di    (….ricordiamo vero cosa sia l’esame di          nostro cammino di percezione della forma
Dio. Siamo franchi: ultimamente non è           coscienza?).                                    della vita divina già presente in noi e ca-
che si pensi tanto alla possibilità di un       Saremo giudicati da Dio? Certo, infatti         pirla!
giudizio da parte di Dio, probabilmente         “Ogni giorno Gesù Cristo pronuncia le           Come sempre la lettura dei testi di Mons.
presi da un buonismo dilagante. Marini          sentenze, e ogni giorno si apre il cielo agli   Marini ci riportano alla nostra attualità,
scrive che “conviene, pertanto, che tutti       eletti, emigranti dalla terra, e l’inferno ai   alla fatica quotidiana del credere....
(Dio) sottoponga al suo irreformabile           reprobi”.                                       “Gloria Tibi Trinitas”.
giudizio per assegnare i premi e i castighi     Dio prenderà sul serio il dono della liber-     continua (9) ….
secondo i meriti”. L’affermazione non fa        tà e del “libero arbitrio” che ci ha fatto:                  Gennaro Pierri, teologo
una piega ma poco dopo leggiamo che “E’         abituati sempre a dare la colpa a qualche
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 6                                                                                        I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                           Palla al centro

Desidero condividere con voi questa            effetti si tratta dell’ampio tetto della      una immagine significativa e adatta per
riflessione che, in parte, a caldo, avevo      palestra della scuola che è stato ricoperto   sintetizzare degnamente la conclusione
già condiviso sui social e che è nata spon-    da un manto di erba artificiale e che nelle   di due anni particolari, nei quali anche e
tanea l’ultimo giorno di scuola, l’8 giu-      belle giornate è diventato anche luogo        soprattutto la Scuola ha svolto un ruolo
gno scorso. Che cosa è successo? A dif-        per la didattica all’aperto, vivamente        straordinario, che difficilmente dimenti-
ferenza del 2020, quest’anno, l’ultimo         consigliata, nel rispetto delle norme,        cheremo.
giorno di scuola, pur nel rispetto delle       soprattutto nella fase conclusiva di que-      Il sagace alunno ha scelto, infatti, un
norme anti-covid, è stato vissuto in pre-      sto anno scolastico.                          gesto che, a mio giudizio, rappresenta
senza, in quanto, grazie al cielo, da aprile   Passando nel cortile, ormai vuoto, al         icasticamente la lotta che la Scuola ha
scorso la DAD è stata ridotta e gli stu-       termine delle ultime operazioni che pre-      svolto contro la pandemia. Ponendo la
denti hanno potuto riprendere a fre-           cedono gli scrutini, ho visto questa pallo-   palla al centro del campo, l’alunno ha
quentare la scuola, riassaporando gra-         ne posto al centro del “campo”, in uno        voluto sottolineare o che una partita era
dualmente quel clima di aggregazione, di       scenario naturale caratterizzato non tan-     finita o che comunque qualcuno aveva
“normalità” che per circa due anni la          to dal bel tempo (vi erano nuvoloni nel       segnato il gol, forse decisivo. Mi piace
pandemia ha ostacolato.                        cielo), quanto da un silenzio che invitava    sottolineare che lo studente ha preferito
Al suono dell’ultima campanella, uno           alla riflessione.                             alla metafora della guerra quella della
studente dell’Istituto scolastico “A. Fan-     Subito colpito dalla scena, ho scelto di      partita di calcio per definire la lotta al
toni” di Clusone, capoluogo della orobi-       fotografarla e di postarla sui social, a      covid. Una partita durata circa due anni,
ca Valseriana, nella Bergamasca, nel qua-      coronamento dell’anno scolastico 2020-        contro un nemico, più che avversario,
le presto servizio da 22 anni, ha posto un     2021. Sì, quella palla posta al centro del    terribile, temibile e scorretto che, dal
pallone al centro di quello che, pur non       campo, forse in maniera casuale dallo         primo momento, ha commesso gravissi-
essendolo, sembra un campo di calcio. In       studente, mi è parsa immediatamente           mi falli, colpendoci negli affetti, nella
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 7                                                                                      I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
socializzazione, nei gesti minimi dello          giore attenzione alle persone che ci ven-
stare insieme, impedendoci tutte quelle          gono affidate, le quali non sono sacchi
semplici, ma spontanee azioni proprie del        vuoti da riempire, come forse esagerata-
                                                                                                   Sul parlare
vivere civile e dell’aggregazione che,
negli edifici scolastici di ogni ordine e
                                                 mente si faceva in altri tempi, né prodotti
                                                 perfetti da immettere su un mercato
                                                                                                semplice di Gesù
grado, trova il luogo ideale per realizzar-      pronto anche a sfruttarli, come, purtrop-
si. Una partita che, specialmente in Valle       po, si rischia oggi.                Domenica scorsa Papa Francesco com-
Seriana, ha visto momenti veramente                                                  mentando il testo del Vangelo si è soffer-
                                                 E’ la richiesta che personalmente ho letto
drammatici, durante i quali sembrava                                                 mato sullo “sguardo attento” di Gesù,
                                                 nel gesto dello studente del Fantoni che,
veramente che il nemico-avversario fosse                                             fonte primaria della sua predicazione
                                                 forse involontariamente, a noi insegnanti,
imbattibile e invincibile e continuasse a                                            attraverso le parabole. Queste narrazioni
                                                 ma agli adulti in genere, chiede, a nome
realizzare funebri gol in una porta, non                                             infatti «si ispirano proprio alla vita ordi-
                                                 di tutti gli alunni, di essere ascoltato, di
sguarnita, ma incapace di parare i colpi,                                            naria e rivelano lo sguardo attento di
                                                 non essere in futuro solo giudicato, spes-
segnati tragicamente sulle pagine di ne-                                             Gesù, che osserva la realtà e, mediante
                                                 so con griglie di valutazioni intrise di
crologi che quotidianamente indicavano il        pregiudizi.                         piccole immagini quotidiane, apre delle
numero di vittime provocate dal covid.                                               finestre sul mistero di Dio e sulla vicenda
                                                 E’ una grande sfida che chiama in causa
 Quel pallone al centro del campo indica                                             umana». Nel suo capolavoro il romanzie-
                                                 non solo la Scuola, ma le famiglie, la
che la partita è forse finita e che la Scuola                                        re russo Boris Pasternak scrive: «Per me
                                                 Chiesa e tutte quelle agenzie educative
tutta, comunità di studenti, docenti, diri-                                          la cosa principale è che Cristo parla con
                                                 che hanno a cuore il futuro degli adole-
genti, famiglie, personale ATA, non sen-                                             parabole tratte dalla vita di ogni giorno».
                                                 scenti e dei giovani che escono dalla espe-
za difficoltà ha vinto. Una vittoria che è       rienza della pandemia.              Ha ragione: questa è la cosa principale. Il
nata dalla tenacia, dalla consapevolezza                                             Papa sottolinea come «Gesù parlava in
                                                 Più che mai oggi diventa fondamentale la
che, nonostante tutto, bisognava non                                                 modo facile da capire, parlava con imma-
                                                 presenza, seppur discreta, nel vissuto di
arrendersi, non cedere alla logica dell’at-                                          gini della realtà, della vita quotidiana» e
                                                 questi ragazzi, nei loro luoghi di ritrovo,
tesa passiva, ma continuare a “giocare”,                                             questo stile cela al suo interno un tesoro,
                                                 senza violare la loro privacy, ma neppure
mettendo in campo proprio quei valori                                                un grande insegnamento: «Così, ci inse-
                                                 abbandonandoli a se stessi, con il rischio
umani che la scuola tecnocratica mira                                                gna che anche le cose di ogni giorno,
                                                 che altri vadano a promettere loscamente
sempre di più a distruggere o a conside-                                             quelle che a volte sembrano tutte uguali e
                                                 di trasformare i loro sogni in realtà,
rare secondari e non utili ad una econo-                                             che portiamo avanti con distrazione o
                                                 sfruttando quel disagio esistenziale che
mia che ritiene il saper fare la cartina                                             fatica, sono abitate dalla presenza nasco-
                                                 noi adulti abbiamo ignorato o sottovalu-
tornasole del percorso didattico-                                                    sta di Dio, cioè hanno un significato.
                                                 tato. Se durante la pandemia la Scuola è
educativo degli studenti italiani.                                                   Allora, abbiamo bisogno pure noi di oc-
                                                 stata maestra di speranza e gli insegnanti
L’alunno con il suo gesto ha dimostrato                                              chi attenti, per saper “cercare e trovare
                                                 maestri di umanità, nel post pandemia
che la partita ora può anche riprendere,                                             Dio in tutte le cose”». La citazione finale,
                                                 l’una e gli altri dovranno essere anche
ma in modo leale e con i tradizionali av-                                            ignaziana, rivela un dettaglio, fondamen-
                                                 servi o, se vogliamo, ministri di e dell’u-
versari degli studenti, ossia i docenti con                                          tale, sempre di quella “cosa principale”: il
                                                 manità. Altrimenti si rischia l’autogol e la
le loro paturnie, fatte di verifiche, valuta-                                        cattolicesimo è la religione dell’incarna-
                                                 palla posta al centro del campo dall’argu-
zioni volte a certificare fumose compe-                                              zione, da questo discende tutto il resto,
                                                 to studente del Fantoni, l’ultimo giorno
tenze che il sistema scolastico vigente                                              cioè la fiducia nella realtà, anche in quella
                                                 di scuola di questo complicato anno sco-
richiede. In quel pallone messo al centro                                            umana, così fragile e ambigua, perché la
                                                 lastico 2020-2021, non sarà un segno di
del campo lo studente ha racchiuso il                                                realtà, le cose «sono abitate dalla presen-
                                                 vittoria, ma di una sconfitta subita pro-
senso di una partita durata due anni che         prio dalla Scuola.                  za nascosta di Dio, cioè hanno un signifi-
ha visto uniti alunni, docenti e famiglie in                                         cato». Il personaggio del Nero, che è il
                                                 E non per colpa del Covid o degli studen-
una “gara” che non si combatteva dal se-                                             nichilista nel romanzo di Cormac McCar-
                                                 ti, ma, ahimè, degli insegnanti, incapaci
condo conflitto mondiale.                                                            thy Sunset Limited, nega recisamente tutto
                                                 di cogliere nella tragedia della pandemia
Quel super santos arancione ha confer-           una versione laica della manzoniana questo quando afferma sin dalla prima
mato che, come avevo auspicato, sempre                                               pagina: «Niente di quello che accade si-
                                                 “provvida sventura” e di ricavare dal male
sulle colonne di Incontro, lo scorso mese                                            gnifica qualcos’altro». L’antidoto al ni-
                                                 (la pandemia) il bene, ossia anche la capa-
di ottobre, quest’anno la Scuola è stata                                             chilismo è quindi lo sguardo attento.
                                                 cità di mettersi in discussione, di abban-
maestra di speranza e che, senza illudere        donare presunte certezze del proprioQuello sguardo che il Papa raccomanda
gli studenti, li ha aiutati a superare il tra-                                       di avere per cogliere i significati nascosti
                                                 essere insegnante e di rivedere modalità
gico momento, anche se talvolta la pan-                                              nella realtà, per decifrare i segni sparsi
                                                 e strategie del proprio “mestiere” che
demia ha finito per segnarli sul piano                                               nel mondo. Francesco ci chiede insomma
                                                 resta, malgrado il termine faccia storcere
psicologico e spesso anche psichiatrico,                                             più immaginazione, in qualche modo di
                                                 il naso ai tecnocrati, una missione. Forse
come confermano molti dati. Sono pro-                                                essere più artisti. Sono loro infatti, gli
                                                 la più bella e la più importante in ambito
prio questi dati che ci devono far riflette-     laico.                             artisti, i maestri dell’immaginazione.
re e che chiedono a noi docenti una mag-                             Roberto Palumbo «L’odio è semplicemente mancanza di
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 8                                                                                     I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
                                                                volutamente provinciale,
                                                                il Galileo, e da quel mo-     La Chiesa in uscita
                                                                mento i popoli e gli Dei
                                                                cessarono di esistere e            di Paolo
                                                                cominciò l’uomo, l’uomo
                                                                               Papa Francesco ha inaugurato oggi un
                                                                falegname, l’uomo agri-
                                                                               nuovo ciclo di catechesi dedicato al-
                                                                coltore, l’uomo pastore
                                                                               la Lettera ai Galati. San Paolo incarna in
                                                                tra un gregge di pecore al
                                                                               maniera completa quell’ideale di Chiesa in
                                                                tramonto, l’uomo il cui
                                                                               uscita che il Papa richiama spesso per ri-
                                                                nome non suonava solen-
                                                                               cordare a tutta la Chiesa di non perdere
                                                                ne e feroce, l’uomo gene-
immaginazione» intuisce Graham Greene                                          mai di vista la sua primordiale ed essen-
                                               rosamente offerto a tutte le ninne-nanne
ne Il potere e la gloria. Si tratta di amare   materne del mondo».             ziale opera missionaria che è sempre mis-
quindi e, per il cristiano, di corrispondere                                   sione di “attrazione”, secondo la felice
                                               Gesù de-sacralizza il mondo invitando gli
al gesto artistico del Maestro, di essere                                      espressione del Papa emerito Benedet-
                                               uomini a concentrare lo sguardo non sulla
anche noi artisti come Gesù che compone                                        to XVI «la Chiesa cresce non per proseli-
                                               potenza, solenne e feroce, degli Dei, ma
narrazioni e così facendo ci invita a quello                                   tismo ma per attrazione». Questa missio-
                                               sulla forza divina nascosta nella fragilità
stupore che nasce dallo sguardo attento.                                       ne/attrazione fa sì che l’evento cristiano
                                               degli uomini semplici, comuni. Forse lo
La poetessa americana, Mary Oliver,                                            sia sempre un evento mescolato con la
                                               stesso profeta Elia pensava di trovare Dio
scomparsa nel 2019, in una brevissima                                          biografia personale di ogni discepolo e
                                               nel fuoco o nel terremoto, ma invece lo
poesia indicava le “istruzioni per vivere la                                   annunciatore del Vangelo. La credibilità,
                                               scopre in un «mormorio di vento legge-
vita”: «Fai attenzione / Meravigliati /                                        anzi sarebbe meglio dire l’autorevolezza
                                               ro» (1 Re, 19, 12). E sulla stessa scia così
Raccontalo». Tre verbi fondamentali per                                        di un annunzio, passa sempre attraverso
                                               sta facendo nella sua predicazione il Vica-
ogni vita umana, tanto più se cristiana.                                       l’inveramento dell’esperienza. La parola
                                               rio di Gesù, togliendo ogni solennità dalla
Papa Francesco non dà istruzioni per la                                        del testimone ha un’unzione maggiore
                                               religione per far riemergere la purezza
vita ma conduce la vita in continua tensio-                                    della semplice parola del mero compe-
                                               della fede dei semplici, del “santo popolo
ne unificante tra quello che predica e         fedele di Dio”.                 tente. Papa Francesco ha sottolineato
quello che vive. Ci indica il modello di                                       nella sua catechesi, come proprio il testo
                                               Il problema, oggi, è che ancora permane
Gesù che con il suo parlare semplice                                           della Lettera ai Galati sia una «Lettera
                                               nella mente dell’uomo la tentazione
«apre delle finestre sul mistero di Dio e                                      molto importante, direi anzi decisiva —
                                               dell’ideologia, che poi nasce dalla super-
sulla vicenda umana» e così fa anche lui:                                      ha detto il Pontefice — non solo per co-
                                               bia: c’è chi sa di sapere e quindi, forte
parla in modo diretto e apre squarci che                                       noscere meglio l’Apostolo, ma soprattut-
                                               della sua sapienza, può solo dare istruzio-
illuminano la nostra vita e ci strappano                                       to per considerare alcuni argomenti che
                                               ni e insegnare agli altri, anche al Papa.
dalla “polvere” della routine e quindi dalla                                   egli affronta in profondità, mostrando la
                                               Sono in molti, oggi, a pontificare, visto
distrazione e dalla scontatezza. Chi ascol-                                    bellezza del Vangelo. In questa Lettera —
                                               che il Pontefice ha scelto un’altra strada,
ta e vede Papa Francesco in azione sarà                                        ha continuato il Papa — Paolo riporta
                                               più umile, che può sembrare difficile da
portato a non dare più nulla per scontato                                      parecchi riferimenti biografici, che ci
                                               comprendere e da spiegare, come fosse
o dovuto nella sua vita di ogni giorno, e                                      permettono di conoscere la sua conver-
                                               una stoltezza. È proprio questo il segno
troverà nuova energia e soprattutto un                                         sione e la decisione di mettere la sua vita
                                               che è la strada giusta, quella di cui parla
animo grato, riconoscente. A meno che                                          a servizio di Gesù Cristo». L’esperienza
                                               San Paolo all’inizio della sua prima lettera
non ci si accosti, anche al Papa, con idee                                     di fondazione della Chiesa della Galazia è
                                               ai Corinzi: «Poiché, infatti, nel disegno
preconcette alle quali si è così affezionati                                   un unicum significativo perché, per stessa
                                               sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua
da non volerle abbandonare: questo ap-                                         ammissione di Paolo, la sosta in quella
                                               sapienza, non ha conosciuto Dio, è pia-
proccio ideologico è la morte dello stupo-                                     regione avviene a causa di una malattia
                                               ciuto a Dio di salvare i credenti con la
re. E il vero stupore è sempre per le cose                                     (cfr Gal 4, 13). «L’evangelizzazione — ha
                                               stoltezza della predicazione. E mentre i
quotidiane, perché non avrebbe valore                                          aggiunto il Papa — non dipende sempre
                                               Giudei chiedono i miracoli e i Greci cer-
uno stupore per lo straordinario, sarebbe                                      dalla nostra volontà e dai nostri progetti,
                                               cano la sapienza, noi predichiamo Cristo
solo un riflesso automatico, istintivo. E                                      ma richiede la disponibilità a lasciarsi pla-
                                               crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza
invece l’uomo, creatura spirituale, non è                                      smare e a seguire altri percorsi che non
                                               per i pagani; ma per coloro che sono chia-
solo una macchina regolata dagli istinti. E                                    erano previsti». Altro elemento fonda-
                                               mati, sia Giudei che Greci, predichiamo
qui ha di nuovo ragione Pasternak che in                                       mentale che il Papa ha sottolineato è la
                                               Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.
quella pagina del Dottor Zivago continua                                       forza che viene da un tessuto di “piccole
                                               Perché ciò che è stoltezza di Dio è più
così sulla forza rivoluzionaria del Gesù                                       comunità” che mostrano un’efficacia mag-
                                               sapiente degli uomini, e ciò che è debo-
narratore parabolico: «Il mondo antico                                         giore rispetto al desiderio di fondare subi-
                                               lezza di Dio è più forte degli uomini» (1
finì in Roma, in quell’orgia di cattivo        Cor, 21—25).                   to esperienze grandi e visibili: «Paolo,
gusto, in oro e marmi, venne lui, leggero                        Andrea Monda quando arrivava in una città, in una regio-
e vestito di luce, precipuamente umano,            Fonte: L’Osservatore Romano ne, — ha aggiunto il Papa a braccio —
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 9                                                                          I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
non faceva subito una grande cattedrale,
no. Faceva le piccole comunità che sono
il lievito della nostra cultura cristiana di
oggi. Incominciava facendo piccole co-
                                                    Un giorno di festa
munità. E queste piccole comunità cre-
scevano, crescevano e andavano avanti.
Anche oggi questo metodo pastorale si fa
in ogni regione missionaria».
La realtà, con tutto ciò che esula i nostri
schemi e calcoli, diventa il vero luogo
dove mettersi in ascolto della volontà di
Dio. E la realtà non è sgombra da zone
d’ombra e contraddizioni. Anche la co-
munità dei Galati vive l’esperienza delle
sfide e dei rischi: «Si erano infatti infiltra-
ti alcuni cristiani venuti dal giudaismo, i
quali con astuzia cominciarono a semina-
re teorie contrarie all’insegnamento
dell’Apostolo, giungendo perfino a deni-
grare la sua persona». La resistenza ad
entrare in una logica nuova fa emergere
tutta la forza dell’Apostolo che prende
spunto da questa fatica e smarrimento
per affermare in maniera chiara che la
libertà che Cristo c’ha ottenuto non ha
bisogno di nostalgie rassicuranti del pas-
sato, ne fughe ideologiche in avanti ma
capacità di leggere nel cambiamento la
vera fedeltà alla tradizione: «Non manca-
                                 Dopo un anno di “stop forzato”, causa
no nemmeno oggi, infatti, predicatori                                           ventura da Potenza dedicata ai poveri e
                                 COVID, il 6 giugno u.s. nella Solennità
che, soprattutto attraverso i nuovi mezzi                                       della sua incessante preghiera al Signore
                                 del Corpus Domini,13 bambini di Ravel-
di comunicazione, si presentano non an-                                         anche in piena notte dalla sua cella che
                                 lo e 1 bambina di Napoli hanno ricevuto
zitutto per annunciare il Vangelo di Dio                                        affaccia proprio sul tabernacolo e che in
                                 il Sacramento della Prima Comunione,
che ama l’uomo in Gesù Crocifisso e                                             seguito i ragazzi hanno voluto visitare.
                                 passo importantissimo nella vita di ogni
Risorto, ma per ribadire con insistenza,                                        Dopo un breve momento conviviale nel
                                 credente. Per i bambini si tratta del pri-
da veri e propri “custodi della verità”,                                        chiostro, si sono recati al monastero di
                                 mo vero incontro con Gesù, nascosto
quale sia il modo migliore per essere                                           S.Chiara. Qui ad accoglierli c’erano le
                                 nelle forme del pane e del vino. Chi non
cristiani». Ecco allora perché la scelta del                                    suore che hanno testimoniato il loro
                                 ricorda il giorno della sua Prima Comu-
Pontefice di approfondire il testo del-                                         grande amore per Gesù sulle orme di
                                 nione? Sentimenti ed emozioni riaffiora-
la Lettera ai Galati «ci farà bene per com-                                     Chiara d'Assisi, fondatrice dell'ordine.
                                 no nel vedere i bambini in saio bianco
prendere quale strada seguire. Quella                                           Inoltre proprio nella mistica dimensione
                                 con candela e giglio entrare in chiesa
indicata dall’Apostolo è la via liberante e                                     claustrale i ragazzi hanno chiesto perdo-
                                 come tanti angeli. Come ogni cerimonia
sempre nuova di Gesù Crocifisso e Risor-                                        no al Signore con la confessione prima di
                                 che si rispetti i giorni precedenti sono un
to; è la via dell’annuncio, che si realizza                                     fare rientro a casa. Finalmente il grande
                                 susseguirsi di impegni, di comprensibile
attraverso l’umiltà e la fraternità; i nuovi                                    giorno: i bambini poco prima delle ore
                                 apprensione, di preoccupazioni ed emo-
predicatori non conoscono cosa sia umil-                                        10 hanno raggiunto le catechiste a Santa
                                 zioni sia per i piccoli che per i grandi. Il
tà, cosa sia fraternità; è la via della fiducia                                 Maria a Gradillo. Da qui, dopo le foto di
                                 venerdì antecedente alla cerimonia i
mite e obbediente; i nuovi predicatori                                          rito, è partito il corteo processionale
                                 bambini accompagnati dalle catechi-
non conoscono la mitezza né l’obbedien-                                         verso il Duomo, dove li attendevano
                                 ste ,da don Angelo, don Raffaele e padre
za. E questa via mite e obbediente va                                           genitori e parenti. Con il rito dell’acco-
                                 Marcus si sono recati in visita al convento
avanti nella certezza che lo Spirito Santo                                      glienza da parte di padre Marcus e dei
                                 di S. Francesco e al monastero di
opera in ogni epoca della Chiesa. In ulti-                                      concelebranti ha avuto inizio la solenne
                                 S.Chiara per vivere un “ritiro spirituale”.
ma istanza, la fede nello Spirito Santo                                         liturgia. Il coro ”Juvenilia” diretto dal
                                 Alla chiesa di S. Francesco ad attenderli
presente nella Chiesa, ci porta avanti e ci                                     prof.Francesco Esposito ha intonato il
salverà».                       c’era padre Mariano che , dopo una bre-        canto d'ingresso, seguito dal saluto di
             Luigi Maria Epicoco ve riflessione su Gesù Eucaristia, ha par-     presentazione ad opera di un genitore.
    Fonte: L’Osservatore Romano lato ai ragazzi della vita del Beato Bona-      Dopo la liturgia della parola e la procla-
I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
P AGINA 10                                                                                               I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                                              Progetto Social Erasmus
                                                      Il progetto SocialErasmus si propone di         di caratura nazionale.
                                                      incentivare l’integrazione degli studenti       Se il progetto Erasmus permette di ap-
                                                      internazionali nella comunità in cui sono       procciarsi a una dimensione molto diversa
                                                      accolti, favorendone un cambiamento             da quella di provenienza, ampliando in
                                                      attraverso attività di volontariato. La mo-     modo significativo le competenze lingui-
                                                      bilità non consiste solamente nel viaggiare     stiche e culturali degli studenti, il Social
                                                      o studiare all’estero, ma coinvolge attiva-     Erasmus permette di calarsi interamente
                                                      mente gli studenti promuovendo                  nel tessuto sociale della città ospitante,
                                                      una comprensione culturale e ispiran-           mettendosi alla prova con esperienze di
                                                      doli, una volta ritornati in patria, a conti-   volontariato spesso mai avute in prece-
                                                      nuare a lasciare un segno nella società.        denza. Gli studenti Erasmus e gli ESN
                                                      L’iniziativa si sviluppa tenendo in conside-    hanno così dato ampia libertà alla loro
                                                      razione otto aree: Ambiente, Animali,           creatività, implementando negli anni di-
                                                      Catastrofi, Discriminazione, Educazione,        verse attività. Dalla pulizia delle spiagge,
mazione del Vangelo la catechista ha pre-             Povertà, Salute, Violenza. Il progetto          al piantare alberi, realizzare pacchi per le
sentato all’assemblea i 14 bambini. Padre             nasce in Polonia nel 2008 e grazie al suo       famiglie più bisognose, alle giornate di
Marcus ha poi tenuto una riflessione                  immediato successo riportato in tutte le        volontariato nelle mense dei poveri, al
diretta e tuttavia coinvolgente ai giovani            sezioni ESN polacche ((Erasmus Student          prendersi cura dei cani rinchiusi nei canili.
protagonisti, conclusa con l’augurio di               Netwok, un’associazione Europea di stu-         Social Erasmus vuole lanciare proprio
rivivere ogni domenica con la stessa gioia                                                                                      questo messaggio:
l’incontro con Gesù Eucaristia. Con la                                                                                          non ci sono
presentazione dei doni portati all’altare da                                                                                    limiti se lo sco-
tutti i bambini si è dato inizio alla liturgia                                                                                  po finale è un
eucaristica, momento simbolico per eccel-                                                                                       atto di solida-
lenza dell'intera celebrazione, vissuta con                                                                                     rietà e genero-
grande emozione dai fanciulli, che prima                                                                                        sità.
di ricevere il Pane della vita hanno recita-                                                                                    Un progetto che
to questa preghiera “ E’ arrivato il momento                                                                                    quindi sottolinea
tanto atteso. Avevamo già sentito parlare di                                                                                    la vera forza
Te ,Gesù ;eri per noi una figura meravigliosa                                                                                   dell'Erasmus.
ma ancora imprecisa. in questi mesi abbiamodenti universitari il cui scopo è promuo-                  Abbattere le frontiere, le barriere, anche
imparato a scoprirti, a conoscerti meglio, ad
                                           vere e supportare gli scambi internazionali                mentali spesso, per vedere al di là del
amarti ed ora per la prima volta partecipiamo
                                           tra studenti), si decide di estendere il                   proprio naso e perché no contribuire nel
alla Cena del Signore completamente . Sappia-
                                           “SocialErasmus” a tutto il network in-                     proprio piccolo a migliorare la comunità
mo che per noi questo non è un traguardo , ma
                                           ternazionale. In Italia nel giro di pochi                  dove viviamo puntando sulla forza dirom-
una tappa fondamentale del nostro cammino di
                                           mesi moltissime sezioni hanno organizzato                  pente della solidarietà e della positività
discepoli . tu ci hai detto : “ Io sono il Pane
                                           e programmato attività social, coinvolgen-                 che questa porta con sé. Un modo per
vivo disceso dal cielo , se uno mangia di questo
                                           do non solo gli studenti Erasmus ma anche                  avvicinare ancora di più l'Europa e i giova-
pane vivrà in eterno .”Siamo venuti qui peraltre realtà cittadine, avvicinando ancor di               ni europei anche a realtà più piccole del
nutrirci di te e restare uniti a te per essere tuoi
                                           più la realtà ESN alla comunità cittadina e                nostro paese, dimostrando come la solida-
amici per sempre .Ti ringraziamo Signore   dimostrando come il progetto Erasmus                       rietà passi dai giovani che prontamente
Gesù ! “ Al termine e prima della benedi-  coinvolga anche numerosi altri studenti e                  rispondono all'appello.
zione finale, una mamma ha letto l’atto di associazioni di volontariato sociale.                      In ambito internazionale l’Italia è uno dei
affidamento a Maria. I parroci hanno       Dal 2012 ESN Italia organizza due volte                    paesi più attivi, grazie soprattutto all’otti-
omaggiato i ragazzi con alcuni doni, gesto all’anno la SocialErasmus week, cui                        mo lavoro e al grande impegno delle se-
finale salutato dall’assemblea con un lungopartecipano quasi tutte le sezioni italiane                zioni locali (che sono oltre 50).
applauso all'indirizzo dei nuovi comunica- (nel 2020 e 2021 queste iniziative si sono                 A differenza del livello internazionale, in
                                           svolte on line per problemi legate alla
ti. Immancabili le foto finali quasi a voler                                                          Italia l’area dedicata all’educazione si svi-
immortalare una tappa di vita segnata da   pandemia                in            corso).              luppa principalmente attraverso il proget-
un legame di rinsaldata amicizia con Gesù, Nell’ambito del progetto SocialErasmus                     to Erasmus in Schools che, seppur di-
Maestro vivo e vero.                      ESN Italia ha negli anni avviato importanti                stinto, collabora attivamente con quello
                           Annalisa Vitale collaborazioni con enti pubblici e privati                 SocialErasmus.
P AGINA 11                                                                                                 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                                       Ricostruiamo insieme l’Ytalia/Italia,
                                                        quella distrutta dal terremoto della pandemia
                                                    Ogni volta che utilizziamo la parola Italia,
                                                    Ogni volta che utilizziamo la parola Italia,
                                                    ci chiediamo quando sia stata utilizzata
                                                    per la prima volta E’ Cimabue. Scrive la
                                                    parola Ytalia su un affresco all’interno
                                                    della Basilica Superiore di Assisi. La culla
                                                    di Francesco che, per primo, la “unifica”
                                                    sotto una lingua comune scrivendo in
                                                    volgare il Cantico delle Creature. Poi
                                                    Dante con la Commedia farà del volgare
                                                    toscano l’idioma nazionale.
                                                    L’Italia, quindi, “non è nata dalla politica o      città a cui tutti possono aggiungere qual-
                                                    dalla guerra. Non da un matrimonio dinasti-         cosa di bello, una Repubblica il cui palaz-
                                                    co, non da un trattato diplomatico. E’ nata         zo più alto appartiene a tutto il popolo. In
                                                    dalla cultura e dalla bellezza. Dai libri e dagli   sette secoli la visione di Cimabue è diven-
                                                    affreschi”, come scrive Aldo Cazzullo.              tata il progetto della Costituzione: ma
A Bologna nel 2021 abbiamo avuto una                Dagli affreschi. Nel caso specifico il di-          quanto lavoro ci resta da fare per costrui-
testimonianza concreta di un progetto               pinto di Cimabue. Prima del sisma del               re l’Italia aperta? L’articolo 9 della Costi-
Erasmus Social realizzato in una scuola             1997, entrando nella Basilica Superiore,            tuzione recita: «La Repubblica tutela il
media riportato da un articolo sul Corrie-          distogliendo lo sguardo dalla vita di Fran-         paesaggio e il patrimonio storico e artisti-
re della Sera : “ La compagna è ipove-              cesco raccontata da Giotto, e sollevando-           co della nazione». È l’unica volta che, tra
dente: la classe impara il braille per              lo verso la volta si veniva rapiti dai colori       i principi fondamentali della nostra nuova
aiutarla : gli studenti di una classe della         del maestro Cimabue. Di quattro vele                Italia, si usa questa parola: «nazione». E la
scuola media Veggetti a Vergato                     dedicate agli evangelisti ne sono rimaste           si usa per dire: l’Italia è la sua storia, la
(Bologna), hanno imparato a leggere e               tre. Il terremoto ha distrutto quella inti-         sua natura, la sua arte. Non il sangue, la
scrivere in braille per aiutare ed essere           tolata a San Marco, sulla quale campeg-             stirpe, la lingua o la religione: ma la cul-
più “vicini” a una compagna di classe ipo-          giava la scritta Ytalia. Ognuno dei quattro         tura. Come matrice, ma anche come pro-
vedente. L’iniziativa, svolta nell’ambito           evangelisti è accompagnato da un’iscrizio-          getto. Ciò che ci piace, e che speriamo
del progetto “Erasmus+ Solidarité: à vous           ne che ne identifica il luogo di predicazio-        possa portare con se la “riapertura” del
les jeunes” (a voi giovani), ha permesso            ne: Giovanni in Asia, Luca in                       dopo pandemia, sia un’Italia bella, inclu-
agli alunni di mettersi nei panni della pro-        “Ipnacchaia” (Acaia), Matteo in                     siva, che ha voglia di ricominciare e che
pria coetanea, una giovane profuga che              “Iudea” (Giudea) e Marco in                         crede nell’uguaglianza, nella responsabili-
due anni fa è scappata dalla guerra in Siria        “Ytalia”. A sua volta ogni paese è identi-          tà. Ricostruiamo insieme l’Ytalia/
insieme alla famiglia.                              ficato da una città: per la Giudea Gerusa-          Italia, quella distrutta dal terremoto
“È stata molto contenta di questo slancio dei       lemme, per l’Acaia Corinto, per l’Asia              della pandemia, come racconta l’inchiesta
compagni. Chi ha delle patologie sente sempre       Efeso e per l’Italia Roma. Cimabue dun-             della redazione della Rivista San France-
che manca qualcosa. Senza contare che questa        que, nella vela ormai perduta, dipinge              sco. C’è gente, brava gente, che non vuo-
famiglia si porta dietro i segni profondi lascia-   l’Italia come una città: e non una qualun-          le sporcarla con l’egoismo, l’omofobia,
ti dalla guerra”, ha detto Mariateresa              que, ma Roma. La capitale naturale d’Ita-           col razzismo, ma la vuole affrescare con i
Verderame, responsabile del progetto                lia. Circondati dalle mura si distinguono           colori e i gesti della generosità , dell’al-
Erasmus+. L’idea di imparare il brail-              nettamente sette monumenti ben caratte-             truismo, del farsi prossimo, della condivi-
le, avanzata dalla docente di sostegno              rizzati. La cura e la precisione con cui            sione, del recuperare il tempo nelle rela-
della ragazza, Elena Venturini, e da                sono stati dipinti lasciano riconoscere il          zioni con i familiari e comprendere che è
Verderame, professoressa di francese che            Pantheon- Santa Maria Rotunda, sulla cui            più importante la propria presenza con gli
coordina il progetto, ha subito entusia-            trabeazione si legge “QVLT”; il palazzo             altri che un pacco regalo o una bancono-
smato alcuni dei ragazzi che così, nel pie-         senatorio, la Basilica di San Pietro, la me-        ta, ma che soprattutto ha scoperto che
no rispetto delle normative sanitarie,              ta Romuli e la mole di Castel Sant’Ange-            l’Italia merita di meglio e il meglio lo
hanno iniziato il laboratorio.                      lo, infine la Torre delle Milizie e una basi-       portiamo dentro. Non basterà un video
“I ragazzi si sono messi davvero nei panni della    lica con un portico. La dipinse non come            virale per far pensare che gli italiano non
loro compagna e hanno capito le difficoltà che      una veduta, ma come un’idea, celebrando             siano usciti migliori dalla pandemia. Insie-
hanno le persone ipovedenti quando devono           questa città come centro della Fede: la             me l’Italia è più bella. 
apprendere“, ha spiegato Verderame”.               sua porta è aperta a tutti coloro che ven-                           P. Enzo Fortunato
                         Marco Rossetto             gono in pace. Una nazione aperta, una                            Fonte: Huffington Post
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