I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono "sostituirlo" - Il Vescovado
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P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XVII - N. 6 – LUGLIO 2021 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM I Santi ci rimandano a Gesù, ma non devono «sostituirlo» Dall’Esortazione apostolica “Gaudete et sano di prendersi cura di coloro che han- mente già recitando le cosiddette litanie. Exsultate” sulla chiamata alla santità nel no lasciato sulla terra. […] La loro inter- Quando ci rivolgiamo a Dio o alle singole mondo contemporaneo al recente ciclo cessione è il più alto servizio che rendono Persone della Santissima Trinità, l’invo- di catechesi sulla preghiera, Papa France- al disegno di Dio. Possiamo e dobbiamo cazione è una preghiera: “Abbi pietà di sco ha parlato del culto dei Santi, della pregarli di intercedere per noi e per il noi!”; ma, quando cominciamo a rivol- bellezza ed importanza di rivolger- gerci alla Santa Vergine o a si ai testimoni della fede, sottoli- qualche santo, l’invocazio- neando il legame tra la preghiera e ne si tramuta in “Prega per il Mistero della comunione dei noi!”. Dunque “non pre- santi. ghiamo la Madonna e i san- In effetti, quando preghiamo, non ti”, ma chiediamo che siano lo facciamo mai da soli: anche se loro a pregare per noi. non ci pensiamo, siamo immersi in un fiume maestoso di invocazio- Anche l’Ave Maria del re- ni che ci precede e che prosegue sto si conclude con un dopo di noi. “prega per noi peccatori, Secondo le parole del Papa, il le- adesso e nell’ora della no- game con i santi si rifà anche al stra morte”. «Proprio que- nostro nome di Battesimo che non ste ultime parole – come è un’etichetta o una decorazione! scrive padre Sicari, autore È di solito il nome della Vergine, di molti libri di spiritualità di un Santo o di una Santa, i quali carmelitana e fondatore del non aspettano altro che di “darci Movimento ecclesiale car- una mano” nella vita, di darci una melitano – ci riportano di mano per ottenere da Dio le gra- schianto a quella situazione zie di cui abbiamo più bisogno. estrema, in cui forse non Parimenti si può affermare del avremo più nemmeno la Santo Patrono di una città o co- forza o la capacità di prega- munità cristiana o del Titolare di re, ma già chiediamo alla una Chiesa o Santuario. Per capir- nostra Madre del Cielo di lo meglio bisognerebbe conoscere farlo per noi, sicuri che ci la vita del testimone della fede cui esaudirà. E questo possiamo per devozione e tradizione locale farlo anche ogni giorno, per si è legati. mondo intero» (CCC, 2683). chiedere alla Vergine o ai santi che ci I santi modelli di vita, nostri amici e In Cristo c’è una misteriosa solidarietà accompagnino e ci sostengano nella pre- protettori, non sono lontani da noi; e le tra quanti sono passati all’altra vita e noi ghiera che rivolgiamo a Dio. Senza di- loro raffigurazioni nelle chiese evocano pellegrini in questa: i nostri cari defunti, menticare che lo hanno già fatto con l’e- quella “nube di testimoni” che sempre ci dal Cielo continuano a prendersi cura di sempio. E perfino con le preghiere che ci circonda (cfr Eb 12,1). noi. Loro pregano per noi e noi preghia- hanno insegnato». Il Catechismo spiega che i santi mo per loro, e noi preghiamo con loro. G.I. «contemplano Dio, lo lodano e non ces- Tutto ciò possiamo comprenderlo facil-
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA I santi sono nostri amici Uniti da “santi” e modelli di vita legami I visitatori che giungono nella cittadina di Mino- ri, provenienti da Salerno, e si fer- mano ad ammirare i colori, i grappoli di case di Torre Paradiso, il rilassante infrangersi delle onde e l’imponente facciata della Basilica che col suo campanile svetta sugli altri edifici circostanti, si accorgono, affinando lo sguardo verso l’alto, che le case della zona collinare di Minori si fondono con Ravello che domina la visuale. Le due città unite naturalmente dalle fronde dei giardini e dalle caratteristiche macere a secco delle frazioni di Villamena e Torel- lo, rispettivamente appartenenti al terri- Nella Solennità della Festa Patronale di San azioni e opere straordinarie, né possedere torio minorese e ravellese, sono profon- Pantaleone proponiamo una profonda riflessio- carismi eccezionali. Viene poi la risposta damente congiunte anche per la loro anti- ne di Papa Benedetto XVI. in positivo: è necessario innanzitutto ca storia civile e religiosa, per le tradizio- «A che serve la nostra lode ai santi, a che ascoltare Gesù e poi seguirlo senza per- ni e per la devozione vicendevole verso i il nostro tributo di gloria, a che questa dersi d’animo di fronte alle difficoltà. «Se santi patroni: Pantaleone e Trofimena. stessa nostra solennità?». Con questa uno mi vuol servire – egli ci ammonisce Il forte legame che unisce le due città domanda comincia una famosa omelia di – mi segua, e dove sono io, là sarà anche affonda le radici nella storia poiché en- san Bernardo per il giorno di Tutti i San- il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo trambe vantano un glorioso passato reli- ti. È domanda che ci si potrebbe porre onorerà» (Gv 12,26). Chi si fida di lui e gioso essendo state Diocesi fino al 1818 anche oggi. E attuale è anche la risposta lo ama con sincerità, come il chicco di quando, soppresse da Papa Pio VII a se- che il Santo ci offre: «I nostri santi – egli grano sepolto nella terra, accetta di mori- guito del nuovo Concordato tra la Santa dice – non hanno bisogno dei nostri onori re a se stesso. Egli infatti sa che chi cerca Sede ed il Regno borbonico, furono in- e nulla viene a loro dal nostro culto. Per di avere la sua vita per se stesso la perde, globate nell’Arcidiocesi di Amalfi. parte mia, devo confessare che, quando e chi si dà, si perde, trova proprio così la I rapporti tra le due Chiese, avvalorate penso ai santi, mi sento ardere da grandi vita (cfr. Gv 12,24-25). L’esperienza dalla presenza delle reliquie dei rispettivi desideri» (Disc. 2; Opera Omnia Cisterc. della Chiesa dimostra che ogni forma di protettori, ha conosciuto stagioni di reci- 5,364ss). Ecco dunque il significato santità, pur seguendo tracciati differenti, proca stima, fraternità e comunione ec- dell’odierna solennità: guardando al lu- passa sempre per la via della croce, la via clesiale. minoso esempio dei santi risvegliare in della rinuncia a se stesso… La santità È con piacere che si ricorda la guida di noi il grande desiderio di essere come i esige uno sforzo costante, ma è possibile mons. Silvestro Miccù, ultimo vescovo di santi: felici di vivere vicini a Dio, nella a tutti perché, più che opera dell’uomo, Ravello e Scala, che presenziò, su richie- sua luce, nella grande famiglia degli amici è anzitutto dono di Dio, tre volte Santo sta delle autorità civili e religiose minore- di Dio. (cfr. Is 6,3)… I santi sono per noi amici e si essendo vacante la sede episcopale, le Essere santo significa: vivere nella vici- modelli di vita. operazioni di ricognizione canonica delle nanza con Dio, vivere nella sua famiglia. Invochiamoli perché ci aiutino a imitarli e sacre reliquie della Martire siciliana dopo E questa è la vocazione di noi tutti, con impegniamoci a rispondere con generosi- il secondo ritrovamento nella notte tra il vigore ribadita dal Concilio Vaticano II, e tà, come hanno fatto loro, alla divina 26 e il 27 novembre 1793 durante i lavo- oggi riproposta in modo solenne alla no- chiamata. Invochiamo specialmente Ma- ri di rifacimento dell’ex Cattedrale di stra attenzione. Ma come possiamo dive- ria, Madre del Signore e specchio di ogni Minori. Si può ben dire che in quella nire santi, amici di Dio? All’interrogativo santità. Lei, la Tutta Santa, ci faccia fedeli fausta occasione, di cui ancora tutt’oggi si si può rispondere anzitutto in negativo: discepoli del suo figlio Gesù Cristo! fa memoria, le due comunità ecclesiali per essere santi non occorre compiere Amen. furono unite in persona episcopi.
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Altra caratteri- Un accorato invito di Dante a stica tra- dizione tornare all’amore di Dio che legava I secoli scorrono, l’universo si muove, amore e luce ha per confine e li irradia – le due l’uomo è in cammino. Dove c’è vita c’è l’amore e la luce – per gradi, fino a rag- cittadine movimento. Irradiazione dell’immutabile giungere l’uomo e a fargli percorrere a ebbe ini- ed eterno palpito d’amore della Trinità. ritroso quello stesso percorso – ideato zio nel Movimento immobile. Perfezione inalte- per lui solo, in modo personale, unico e 1576 rabile che in un unico istante genera e irripetibile – che l’amore ha tracciato nel quando il ama per l’eternità. Il Figlio e lo Spirito. Il discendere fino a lui. La storia dei secoli, facoltoso Verbo. Irripetibile parola del Padre. Uni- tutto l’universo per Dante è “attraversato cittadino ravellese Pietro Marciano dispo- ca, senza tempo. “Io sono”. Un’esplosio- e lavorato dall’eros divino” (H. U. Von se nel suo testamento che gli eredi avreb- ne di gloria, esultanza d’amore. Che Balthasar, Gloria. Una estetica teologica. bero dovuto edificare una cappella nella prende forma nella realtà e in essa si ri- Vol. 3. Jaca Book ), osserva mirabilmente vigna di sua proprietà lungo la strada che versa. La gloria di colui che tutto move. Da Von Balthasar. Ma la storia non si compie da Torello conduce a Minori. Inoltre, a qui parte il cosmo dantesco. Da questo e il cosmo non realizza la sua vocazione se coloro che l'avrebbero amministrata nei movimento intriso di Maestà, Perfezione questo amore divino non trova un cuore secoli successivi raccomandava di mettere innamorato, una a disposizione dei viandanti diretti a Mi- “personalità indi- nori il 13 luglio, giorno della festa estiva vidua” che, inna- di santa Trofimena, un barile di vino per morandosi, si ristorarli nel cammino. Qualche anno fa accende di desi- alcuni ravellesi appassionati delle antiche derio e comincia usanze del nostro territorio vollero rivi- a tendere, pas- vere questa tradizione purtroppo poco sando letteral- conosciuta ma interessante per la memo- mente tra le ria storica della nostra terra. C’è da nota- fiamme, verso re ancora come in passato tale legame l’oggetto del suo amichevole tra le due città era suggellato desiderio, trasci- da uno “scambio di visita”, oggi caduto in nando con sé disuso, della banda musicale in occasione verso l’alto quel- delle due feste patronali estive, entrambe la porzione di ricorrenti nel mese di luglio. Ogni 13 e Bellezza. Che nell’universo penetra e ri- storia e di cosmo, di tempo e di spazio, luglio, infatti, la banda ingaggiata per i splende e va alla inesausta ricerca delle teatro e mediatori della sua storia d’amo- festeggiamenti minoresi si recava a Ravel- creature chiamate a quella stessa gloria. E re. Per questo ogni epoca ha i suoi Santi. lo per allietare le vie della città; viceversa le attrae. Accendendo in esse il desiderio. Perché è l’uomo, quello che ha imparato il 27 luglio, in occasione della solennità Facendo bruciare sulla loro carne il sigillo a dire “io sono” con la stessa cadenza del del medico san Pantaleone, la banda da del Padre, perché non si stanchino di ten- Padre e ad amare questo suo essere con lo Ravello raggiungeva Minori per ricambia- dere dove il drammatico, misterioso dive- stesso ardore del Figlio, il nodo unificante re la visita musicale. nire della loro libertà li conduce e di pro- tra la realtà e l’amore di Dio, il nodo che Anche se queste consuetudini nostrane nunciare quell’unica parola che è segno lega con amore in un volume/ciò che per l’u- appartengono al passato, il rapporto tra le inconfutabile dell’appartenenza divina “io niverso si squaderna. “Questo eros, supre- due città resta vivo nella mente e nel cuo- sono”. Pensato, amato, creato. Per la mo principio cosmico – sottolinea ancora re dei più anziani e di alcuni fervidi devoti felicità. Von Balthasar – amor che move il sole e l’al- che ancora oggi rispettano questo tradi- L’universo dantesco è un movimento che tre stelle, presso il poeta Dante non può zionale fraterno legame partecipando allamette in movimento. Parte da Dio, in Lui venir riferito a dei ‘principi dell’essere’, prima Celebrazione Eucaristica mattutina si svolge, nella Trinità si compie. E ma soltanto ad esseri esistenti” (H. U. del dì di festa il 13 luglio nella Basilica di dall’Essenza si fa esistenza. Partecipazione Von Balthasar, op. cit.), personalità con- Minori e il 27 luglio nel Duomo di Ravel-attuale e concreta alla vicenda e al destino crete, libere e pensanti. Uomini. Lumi- lo. personale di ogni uomo. Partecipazione noso umanesimo dei secoli bui! Con questi sentimenti ci apprestiamo a immediata, ma più spesso mediata dal Amor mi mosse che mi fa parlare. L’amore vivere intensamente, uniti nella gioia e movimento degli astri e dalla natura. Eco- non è anonimo, non è immobile, non è nella preghiera reciproca, le prossime logia integrale ante litteram. E dall’inter- altero. Si china, partecipa e si commuove. feste patronali. vento delle intelligenze angeliche e delle Per Dante la misura dell’amore è Beatri- Daniele Civale anime del Paradiso. Comunione dei santi. ce. Il suo percorso specifico e personale. Un organismo ben congegnato che solo Unico, ma allo stesso tempo universale.
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Quello che fa Beatrice lo fa l’amore. Allor si mosse e io li tenni dietro. suo essere diventa come rota perfettamen- Sempre, in tutti i luoghi, per tutti gli L’amore arriva sempre nell’esistenza te ingranata in un’Altra a trasmettere uomini. I’ son Beatrice che ti faccio andare. dell’uomo. La vita, la natura, la creazione potenza e movimento. Per un istante il Spiega la donna a Virgilio, pregandolo di stessa se ne fanno veicolo. Ma il movi- suo cuore fa esperienza del battito della andare in aiuto di Dante. E aggiunge Ve- mento dell’amore che scende dal cielo e Trinità. E l'uomo, Dante, ama come ama gno del loco ove tornar disio/Amor mi mosse informa di sé tutto ciò che attraversa, Dio. che mi fa parlare. Che ci fa all’Inferno una fino ad arrivare alla Terra e alla sue crea- E da lì acquista senso tutto il suo cammi- donna angelicata? Cosa ha a che fare il ture, è lo stesso che ha compiuto Lucifero no. Da quell’istante di suprema armonia, candore celestiale di Beatrice con il gri- cadendo dal Paradiso per andarsi a inca- da quello sguardo trasfigurato sulla realtà giore sospeso del Limbo di Virgilio? strare nel ghiaccio paralizzante nelle vi- può riscrivere tutto il suo viaggio. Come Cos’è questo desiderio che la spinge a scere della terra. I cavalieri dell’Apocalis- C. S. Lewis secoli più tardi, ha sperimen- tornare e questo amore che la spinge ad se sono quattro e cavalcano nella storia tato che “Dio non è una cosa e nemmeno andare, a parlare, a salvare? Il dramma è tutti nella stessa direzione. Ma solo uno una persona statica, ma un’attività dina- triplice. Personale. Redentivo. Universa- ha un movimento di ritorno. “Esce vitto- mica, pulsante, una vita, quasi una sorta le. Nella vicenda personale di Dante, rioso per vincere ancora”. Solo uno resta di dramma. Quasi, se non mi giudicate nella storia della salvezza, nel cammino legato a Colui che lo ha inviato e in Lui irriverente, una sorta di danza”(C. S. secolare dell’uomo e del cosmo l’amore vince. Gli altri tre proseguono per la loro Lewis. Il Cristianesimo così com’è. Adelphi). scende, va incontro, agisce, combatte e strada e più galoppano più si allontanano, Dante ha partecipato a questa danza. E il salva. Beatrice, Gesù, la Misericordia del più seminano morte e distruzione, più suo ritmo gli è rimasto inciso nella carne. Padre il movimento dell’amore ha la stes- perdono e più si perdono. Finché, quan- Per questo può raccontare l’Inferno. Per- sa origine e la stessa direzione. Una disce- do l’amore legherà per sempre la creazio- ché sente stridere dentro di sé tutto ciò sa agli inferi, che libera e accende il desi- ne in un unico volume, si troveranno che con quel movimento non si accorda. derio di mettersi in cammino. immobilizzati dalla parte opposta al Bene, Come rota che non ingrana nell’Altra, ma Una direzione a cui non è estraneo il mo- a compiere per l’eternità un movimento gira al contrario e stride, graffia, lacera, vimento della natura. L’amore di Dio dolorosamente contrario ad esso. morde. Brucia e scintilla. Urla e bestem- muove l’universo e i cieli, questi organi del Ma nel cuore di ogni uomo è inciso il mia. Per l’eternità. mondo così vanno, […] /che di sù prendono e desiderio di tornare. Una tensione inelu- Stridono Paolo e Francesca nell’apparen- di sotto fanno. Ricevono dall’alto la vita, il dibile, una concreata e perpetua sete/del te armonia del loro abbraccio mortale. movimento, le virtù naturali e di grado in deiforme regno. Che si manifesta a lui già Sanguina Pier delle Vigne che togliendosi grado le comunicano ai cieli sottostanti nella creazione perché le cose tutte quante/ la vita, ingiusto fece sè contra sè giusto. fino ad arrivare alla Terra e al cuore hanno ordine tra loro, e questo è forma/che Sprofonda Ulisse, dalle vette della sua dell’uomo. Tutto il cosmo “congiura” con l'universo a Dio fa simigliante. Il Regno dei superba sete di conoscenza. Morde il l’uomo per indicargli la direzione dell’a- cieli è a forma di amore e di luce, l’uni- conte Ugolino, divoratore dei suoi figli, more e salvandolo salvarsi. “La creazione verso a forma di Dio, l’uomo ha la forma lacerato dall’odio per i nemici, tragico stessa… nutre la speranza di essere lei del desiderio di raggiungerlo. ministro di una agghiacciante “eucaristia pure liberata dalla schiavitù della corru- Ma il desiderio non basta. Volere. Ecco capovolta”. zione, per entrare nella libertà della glo- l'altra terribile e potentissima parola. Esistenze che lo stesso amore move, ma che ria dei figli di Dio”. La natura è attraver- Accanto al disio c'è sempre il velle. E su rispondono con un disio e un velle che, sata dalla grazia. Dono d’amore. Vita che questi due termini si gioca il destino lungi dal far rima, urta dolorosamente ha in sé i semi dell’eternità. E attende un dell'uomo. contro le stelle. cuore acceso di desiderio per fiorire. Forse perché alla fine di tutto, del cam- C’è solo un movimento che può salvare All’Amor mi mosse di Beatrice, fa seguito mino dell'uomo e della Divina Comme- l’uomo da questo tragico destino. Vedi l’Allor si mosse di Virgilio. Ma sarebbe dia, sono loro che devono fare rima con Beatrice con quanti beati/ per li miei prieghi tutto inutile se ad entrambi Dante, ed l'amor che move il sole e l'altre stelle. Ecco il ti chiudon le mani! Impercettibile, poten- ogni uomo, non rispondesse con il secon- Paradiso. Desiderare e volere come Dio. te. Un congiungersi di mani, un elevarsi do emistichio e io li tenni dietro. Sarebbe La visio Dei non basta. Dante estasiato e di sguardi e di cuori. una vita troncata a metà come un verso immerso nella Luce vede la gloria dei tre Il Paradiso prega. E affida a Maria i palpiti lasciato incompleto dopo la cesura. Un cerchi d’amore e in essi impressa la nostra disordinati dell’uomo, perché li rassere- movimento donato e abbandonato al suo effige, ma continua a non capire. Un ulti- ni, li liberi da ogni dannosa aritmia e li destino cieco. mo desiderio lo accende, una estrema renda capaci di battere al ritmo della feli- Una corsa sfrenata verso il non compi- volontà lo spinge, una straordinaria grazia cità. Vinca tua guardia i movimenti umani, la mento e la non realizzazione. Un cammi- lo sorprende. supplica Bernardo. Custodisci i desideri no inesorabile verso l’infelicità. Ma Dan- Alla mente che cercava una spiegazione di ogni uomo. Orientali al fine di tutt’i te risponde. Il pensiero di Beatrice accen- viene concessa un’esperienza. Un fulgore. disii. L’universo immerso nell’amore lo de in lui il disio del ritorno. Il verso si E per un istante il suo desiderio e la sua sa: chi a te non ricorre/sua disïanza vuol completa. volontà si muovono in perfetta armonia volar sanz’ali. Il movimento prende la giusta direzione. con l'amore di Dio. Per un istante tutto il Enza Ricciardi
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Monsignor Ercolano Marini La proposta per un cammino di fede …. Attuale anche dopo 80 anni 9° appuntamento Nel 1926 monsignor Marini pubblicò una necessario, perché in faccia al genere altro dinanzi a Dio saremo chiamati a dire monografia intitolata “Gesù Cristo nel suo umano deve essere giustificata l’opera il nostro “eccomi”, a prenderci la respon- regno”. L’idea di parlare di questo tema amorosa della Provvidenza, spesso nega- sabilità della libertà, perché solo “la verità gli venne da una sua visita in terra santa, ta”. Si potrebbe riassumere dicendo che ci farà veramente liberi” (Cf Gv 8,32). in quanto “ho avuto la grazia di vedere da quell’amore con cui siamo amati da Dio Fin qui, francamente, il discorso di Marini vicino il campo in cui si spiegò la vita di non ci farà mancare la possibilità di salvar- ci richiama a una parte della spiritualità Gesù”. In mezzo ai luoghi del che non sempre è coltivata: la Gesù storico monsignor Marini responsabilità morale delle scelte iniziò a contemplare la sua vita e personali che compiamo. Il guaio ci come essa avesse racchiuso, che oggi quando si parla di morale nella semplicità, il suo essere Re! si pensa solo a problemi legati alla A cosa potrebbe servire un sfera sessuale (e nessuno lo ne- “Regno” di Dio? Noi cristiani ghi!!!). Ma morale è capacità di “moderni” facciamo un po’ fatica cogliere la bellezza della verità in a rispolverare tale immagine ma qualsiasi azione compiamo, corag- secondo Marini questo ci permet- gio di scegliere ciò che ci qualifica terebbe di essere aiutati a percor- come persone e come battezzati. rere “le vie nuove della verità e Ciò che faccio mi rende umano? dell’amore”. Ma in questo nostro “Ma come esprimere la bellezza di percorso siamo aiutati dai questo intimo regno soprannatura- “consigli che si adattano a tutti gli le di Gesù Cristo nelle anime? stati e a tutte le condizioni”, ov- Esso è un tesoro nascosto […]”. vero le leggi di Dio. Secondo E’ un passaggio bellissimo di mon- Marini le leggi, le norme racchiu- signor Marini; riconosce a priori se “nel Vangelo e nelle tradizione già la presenza del Regno di Dio, apostoliche” aiutano la persona a non di una parte o un pezzettino. vivere ordinatamente con le cose, L’intero Regno di Dio è già in noi, col prossimo e con Dio. E’ un l’intera forza della divinità si agita passaggio interessante questo, in in noi, abbiamo già tutto dentro di quanto l’Arcivescovo teorizza in noi, non manca nulla…. Manca il modo chiaro che tutto il comples- nostro “sì” quotidiano, impegnato, so delle leggi, così come mediate, responsabile all’amore che salva! consegnateci e proposte dalla Chiesa sono ci. Ma come essere aiutati? Marini, senza a sevizio della nostra felicità, del nostro Abbiamo un po’ paura del giudizio in ge- tentennamenti, dice che “la Chiesa santifi- equilibrio. Non un qualcosa che azzera la nere, del giudizio degli uomini a volte, ca, diffondendo i divini tesori avvolti nella nostra ricerca di felicità ma uno strumen- del giudizio di Dio forse. Durante l’uni- parola rivelata e nella liturgia sacrificale e to per far risplendere su di noi la bellezza, versità un gesuita mi diceva – in prossimi- sacramentale”. per essere aiutati a vederci così come ci tà degli esami – che correvo il rischio di Sì, è vero: l’arcivescovo vede nella Chie- guardano gli occhi di Dio. avere più paura di un esame universitario sa, nel suo annuncio e nella sua liturgia gli Un secondo delicatissimo passaggio Mari- che dell’esame di coscienza quotidiano! strumenti per rendere più agevole questo ni lo fa parlando del tema del “giudizio” di (….ricordiamo vero cosa sia l’esame di nostro cammino di percezione della forma Dio. Siamo franchi: ultimamente non è coscienza?). della vita divina già presente in noi e ca- che si pensi tanto alla possibilità di un Saremo giudicati da Dio? Certo, infatti pirla! giudizio da parte di Dio, probabilmente “Ogni giorno Gesù Cristo pronuncia le Come sempre la lettura dei testi di Mons. presi da un buonismo dilagante. Marini sentenze, e ogni giorno si apre il cielo agli Marini ci riportano alla nostra attualità, scrive che “conviene, pertanto, che tutti eletti, emigranti dalla terra, e l’inferno ai alla fatica quotidiana del credere.... (Dio) sottoponga al suo irreformabile reprobi”. “Gloria Tibi Trinitas”. giudizio per assegnare i premi e i castighi Dio prenderà sul serio il dono della liber- continua (9) …. secondo i meriti”. L’affermazione non fa tà e del “libero arbitrio” che ci ha fatto: Gennaro Pierri, teologo una piega ma poco dopo leggiamo che “E’ abituati sempre a dare la colpa a qualche
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Palla al centro Desidero condividere con voi questa effetti si tratta dell’ampio tetto della una immagine significativa e adatta per riflessione che, in parte, a caldo, avevo palestra della scuola che è stato ricoperto sintetizzare degnamente la conclusione già condiviso sui social e che è nata spon- da un manto di erba artificiale e che nelle di due anni particolari, nei quali anche e tanea l’ultimo giorno di scuola, l’8 giu- belle giornate è diventato anche luogo soprattutto la Scuola ha svolto un ruolo gno scorso. Che cosa è successo? A dif- per la didattica all’aperto, vivamente straordinario, che difficilmente dimenti- ferenza del 2020, quest’anno, l’ultimo consigliata, nel rispetto delle norme, cheremo. giorno di scuola, pur nel rispetto delle soprattutto nella fase conclusiva di que- Il sagace alunno ha scelto, infatti, un norme anti-covid, è stato vissuto in pre- sto anno scolastico. gesto che, a mio giudizio, rappresenta senza, in quanto, grazie al cielo, da aprile Passando nel cortile, ormai vuoto, al icasticamente la lotta che la Scuola ha scorso la DAD è stata ridotta e gli stu- termine delle ultime operazioni che pre- svolto contro la pandemia. Ponendo la denti hanno potuto riprendere a fre- cedono gli scrutini, ho visto questa pallo- palla al centro del campo, l’alunno ha quentare la scuola, riassaporando gra- ne posto al centro del “campo”, in uno voluto sottolineare o che una partita era dualmente quel clima di aggregazione, di scenario naturale caratterizzato non tan- finita o che comunque qualcuno aveva “normalità” che per circa due anni la to dal bel tempo (vi erano nuvoloni nel segnato il gol, forse decisivo. Mi piace pandemia ha ostacolato. cielo), quanto da un silenzio che invitava sottolineare che lo studente ha preferito Al suono dell’ultima campanella, uno alla riflessione. alla metafora della guerra quella della studente dell’Istituto scolastico “A. Fan- Subito colpito dalla scena, ho scelto di partita di calcio per definire la lotta al toni” di Clusone, capoluogo della orobi- fotografarla e di postarla sui social, a covid. Una partita durata circa due anni, ca Valseriana, nella Bergamasca, nel qua- coronamento dell’anno scolastico 2020- contro un nemico, più che avversario, le presto servizio da 22 anni, ha posto un 2021. Sì, quella palla posta al centro del terribile, temibile e scorretto che, dal pallone al centro di quello che, pur non campo, forse in maniera casuale dallo primo momento, ha commesso gravissi- essendolo, sembra un campo di calcio. In studente, mi è parsa immediatamente mi falli, colpendoci negli affetti, nella
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA socializzazione, nei gesti minimi dello giore attenzione alle persone che ci ven- stare insieme, impedendoci tutte quelle gono affidate, le quali non sono sacchi semplici, ma spontanee azioni proprie del vuoti da riempire, come forse esagerata- Sul parlare vivere civile e dell’aggregazione che, negli edifici scolastici di ogni ordine e mente si faceva in altri tempi, né prodotti perfetti da immettere su un mercato semplice di Gesù grado, trova il luogo ideale per realizzar- pronto anche a sfruttarli, come, purtrop- si. Una partita che, specialmente in Valle po, si rischia oggi. Domenica scorsa Papa Francesco com- Seriana, ha visto momenti veramente mentando il testo del Vangelo si è soffer- E’ la richiesta che personalmente ho letto drammatici, durante i quali sembrava mato sullo “sguardo attento” di Gesù, nel gesto dello studente del Fantoni che, veramente che il nemico-avversario fosse fonte primaria della sua predicazione forse involontariamente, a noi insegnanti, imbattibile e invincibile e continuasse a attraverso le parabole. Queste narrazioni ma agli adulti in genere, chiede, a nome realizzare funebri gol in una porta, non infatti «si ispirano proprio alla vita ordi- di tutti gli alunni, di essere ascoltato, di sguarnita, ma incapace di parare i colpi, naria e rivelano lo sguardo attento di non essere in futuro solo giudicato, spes- segnati tragicamente sulle pagine di ne- Gesù, che osserva la realtà e, mediante so con griglie di valutazioni intrise di crologi che quotidianamente indicavano il pregiudizi. piccole immagini quotidiane, apre delle numero di vittime provocate dal covid. finestre sul mistero di Dio e sulla vicenda E’ una grande sfida che chiama in causa Quel pallone al centro del campo indica umana». Nel suo capolavoro il romanzie- non solo la Scuola, ma le famiglie, la che la partita è forse finita e che la Scuola re russo Boris Pasternak scrive: «Per me Chiesa e tutte quelle agenzie educative tutta, comunità di studenti, docenti, diri- la cosa principale è che Cristo parla con che hanno a cuore il futuro degli adole- genti, famiglie, personale ATA, non sen- parabole tratte dalla vita di ogni giorno». scenti e dei giovani che escono dalla espe- za difficoltà ha vinto. Una vittoria che è rienza della pandemia. Ha ragione: questa è la cosa principale. Il nata dalla tenacia, dalla consapevolezza Papa sottolinea come «Gesù parlava in Più che mai oggi diventa fondamentale la che, nonostante tutto, bisognava non modo facile da capire, parlava con imma- presenza, seppur discreta, nel vissuto di arrendersi, non cedere alla logica dell’at- gini della realtà, della vita quotidiana» e questi ragazzi, nei loro luoghi di ritrovo, tesa passiva, ma continuare a “giocare”, questo stile cela al suo interno un tesoro, senza violare la loro privacy, ma neppure mettendo in campo proprio quei valori un grande insegnamento: «Così, ci inse- abbandonandoli a se stessi, con il rischio umani che la scuola tecnocratica mira gna che anche le cose di ogni giorno, che altri vadano a promettere loscamente sempre di più a distruggere o a conside- quelle che a volte sembrano tutte uguali e di trasformare i loro sogni in realtà, rare secondari e non utili ad una econo- che portiamo avanti con distrazione o sfruttando quel disagio esistenziale che mia che ritiene il saper fare la cartina fatica, sono abitate dalla presenza nasco- noi adulti abbiamo ignorato o sottovalu- tornasole del percorso didattico- sta di Dio, cioè hanno un significato. tato. Se durante la pandemia la Scuola è educativo degli studenti italiani. Allora, abbiamo bisogno pure noi di oc- stata maestra di speranza e gli insegnanti L’alunno con il suo gesto ha dimostrato chi attenti, per saper “cercare e trovare maestri di umanità, nel post pandemia che la partita ora può anche riprendere, Dio in tutte le cose”». La citazione finale, l’una e gli altri dovranno essere anche ma in modo leale e con i tradizionali av- ignaziana, rivela un dettaglio, fondamen- servi o, se vogliamo, ministri di e dell’u- versari degli studenti, ossia i docenti con tale, sempre di quella “cosa principale”: il manità. Altrimenti si rischia l’autogol e la le loro paturnie, fatte di verifiche, valuta- cattolicesimo è la religione dell’incarna- palla posta al centro del campo dall’argu- zioni volte a certificare fumose compe- zione, da questo discende tutto il resto, to studente del Fantoni, l’ultimo giorno tenze che il sistema scolastico vigente cioè la fiducia nella realtà, anche in quella di scuola di questo complicato anno sco- richiede. In quel pallone messo al centro umana, così fragile e ambigua, perché la lastico 2020-2021, non sarà un segno di del campo lo studente ha racchiuso il realtà, le cose «sono abitate dalla presen- vittoria, ma di una sconfitta subita pro- senso di una partita durata due anni che prio dalla Scuola. za nascosta di Dio, cioè hanno un signifi- ha visto uniti alunni, docenti e famiglie in cato». Il personaggio del Nero, che è il E non per colpa del Covid o degli studen- una “gara” che non si combatteva dal se- nichilista nel romanzo di Cormac McCar- ti, ma, ahimè, degli insegnanti, incapaci condo conflitto mondiale. thy Sunset Limited, nega recisamente tutto di cogliere nella tragedia della pandemia Quel super santos arancione ha confer- una versione laica della manzoniana questo quando afferma sin dalla prima mato che, come avevo auspicato, sempre pagina: «Niente di quello che accade si- “provvida sventura” e di ricavare dal male sulle colonne di Incontro, lo scorso mese gnifica qualcos’altro». L’antidoto al ni- (la pandemia) il bene, ossia anche la capa- di ottobre, quest’anno la Scuola è stata chilismo è quindi lo sguardo attento. cità di mettersi in discussione, di abban- maestra di speranza e che, senza illudere donare presunte certezze del proprioQuello sguardo che il Papa raccomanda gli studenti, li ha aiutati a superare il tra- di avere per cogliere i significati nascosti essere insegnante e di rivedere modalità gico momento, anche se talvolta la pan- nella realtà, per decifrare i segni sparsi e strategie del proprio “mestiere” che demia ha finito per segnarli sul piano nel mondo. Francesco ci chiede insomma resta, malgrado il termine faccia storcere psicologico e spesso anche psichiatrico, più immaginazione, in qualche modo di il naso ai tecnocrati, una missione. Forse come confermano molti dati. Sono pro- essere più artisti. Sono loro infatti, gli la più bella e la più importante in ambito prio questi dati che ci devono far riflette- laico. artisti, i maestri dell’immaginazione. re e che chiedono a noi docenti una mag- Roberto Palumbo «L’odio è semplicemente mancanza di
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA volutamente provinciale, il Galileo, e da quel mo- La Chiesa in uscita mento i popoli e gli Dei cessarono di esistere e di Paolo cominciò l’uomo, l’uomo Papa Francesco ha inaugurato oggi un falegname, l’uomo agri- nuovo ciclo di catechesi dedicato al- coltore, l’uomo pastore la Lettera ai Galati. San Paolo incarna in tra un gregge di pecore al maniera completa quell’ideale di Chiesa in tramonto, l’uomo il cui uscita che il Papa richiama spesso per ri- nome non suonava solen- cordare a tutta la Chiesa di non perdere ne e feroce, l’uomo gene- immaginazione» intuisce Graham Greene mai di vista la sua primordiale ed essen- rosamente offerto a tutte le ninne-nanne ne Il potere e la gloria. Si tratta di amare materne del mondo». ziale opera missionaria che è sempre mis- quindi e, per il cristiano, di corrispondere sione di “attrazione”, secondo la felice Gesù de-sacralizza il mondo invitando gli al gesto artistico del Maestro, di essere espressione del Papa emerito Benedet- uomini a concentrare lo sguardo non sulla anche noi artisti come Gesù che compone to XVI «la Chiesa cresce non per proseli- potenza, solenne e feroce, degli Dei, ma narrazioni e così facendo ci invita a quello tismo ma per attrazione». Questa missio- sulla forza divina nascosta nella fragilità stupore che nasce dallo sguardo attento. ne/attrazione fa sì che l’evento cristiano degli uomini semplici, comuni. Forse lo La poetessa americana, Mary Oliver, sia sempre un evento mescolato con la stesso profeta Elia pensava di trovare Dio scomparsa nel 2019, in una brevissima biografia personale di ogni discepolo e nel fuoco o nel terremoto, ma invece lo poesia indicava le “istruzioni per vivere la annunciatore del Vangelo. La credibilità, scopre in un «mormorio di vento legge- vita”: «Fai attenzione / Meravigliati / anzi sarebbe meglio dire l’autorevolezza ro» (1 Re, 19, 12). E sulla stessa scia così Raccontalo». Tre verbi fondamentali per di un annunzio, passa sempre attraverso sta facendo nella sua predicazione il Vica- ogni vita umana, tanto più se cristiana. l’inveramento dell’esperienza. La parola rio di Gesù, togliendo ogni solennità dalla Papa Francesco non dà istruzioni per la del testimone ha un’unzione maggiore religione per far riemergere la purezza vita ma conduce la vita in continua tensio- della semplice parola del mero compe- della fede dei semplici, del “santo popolo ne unificante tra quello che predica e fedele di Dio”. tente. Papa Francesco ha sottolineato quello che vive. Ci indica il modello di nella sua catechesi, come proprio il testo Il problema, oggi, è che ancora permane Gesù che con il suo parlare semplice della Lettera ai Galati sia una «Lettera nella mente dell’uomo la tentazione «apre delle finestre sul mistero di Dio e molto importante, direi anzi decisiva — dell’ideologia, che poi nasce dalla super- sulla vicenda umana» e così fa anche lui: ha detto il Pontefice — non solo per co- bia: c’è chi sa di sapere e quindi, forte parla in modo diretto e apre squarci che noscere meglio l’Apostolo, ma soprattut- della sua sapienza, può solo dare istruzio- illuminano la nostra vita e ci strappano to per considerare alcuni argomenti che ni e insegnare agli altri, anche al Papa. dalla “polvere” della routine e quindi dalla egli affronta in profondità, mostrando la Sono in molti, oggi, a pontificare, visto distrazione e dalla scontatezza. Chi ascol- bellezza del Vangelo. In questa Lettera — che il Pontefice ha scelto un’altra strada, ta e vede Papa Francesco in azione sarà ha continuato il Papa — Paolo riporta più umile, che può sembrare difficile da portato a non dare più nulla per scontato parecchi riferimenti biografici, che ci comprendere e da spiegare, come fosse o dovuto nella sua vita di ogni giorno, e permettono di conoscere la sua conver- una stoltezza. È proprio questo il segno troverà nuova energia e soprattutto un sione e la decisione di mettere la sua vita che è la strada giusta, quella di cui parla animo grato, riconoscente. A meno che a servizio di Gesù Cristo». L’esperienza San Paolo all’inizio della sua prima lettera non ci si accosti, anche al Papa, con idee di fondazione della Chiesa della Galazia è ai Corinzi: «Poiché, infatti, nel disegno preconcette alle quali si è così affezionati un unicum significativo perché, per stessa sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua da non volerle abbandonare: questo ap- ammissione di Paolo, la sosta in quella sapienza, non ha conosciuto Dio, è pia- proccio ideologico è la morte dello stupo- regione avviene a causa di una malattia ciuto a Dio di salvare i credenti con la re. E il vero stupore è sempre per le cose (cfr Gal 4, 13). «L’evangelizzazione — ha stoltezza della predicazione. E mentre i quotidiane, perché non avrebbe valore aggiunto il Papa — non dipende sempre Giudei chiedono i miracoli e i Greci cer- uno stupore per lo straordinario, sarebbe dalla nostra volontà e dai nostri progetti, cano la sapienza, noi predichiamo Cristo solo un riflesso automatico, istintivo. E ma richiede la disponibilità a lasciarsi pla- crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza invece l’uomo, creatura spirituale, non è smare e a seguire altri percorsi che non per i pagani; ma per coloro che sono chia- solo una macchina regolata dagli istinti. E erano previsti». Altro elemento fonda- mati, sia Giudei che Greci, predichiamo qui ha di nuovo ragione Pasternak che in mentale che il Papa ha sottolineato è la Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. quella pagina del Dottor Zivago continua forza che viene da un tessuto di “piccole Perché ciò che è stoltezza di Dio è più così sulla forza rivoluzionaria del Gesù comunità” che mostrano un’efficacia mag- sapiente degli uomini, e ciò che è debo- narratore parabolico: «Il mondo antico giore rispetto al desiderio di fondare subi- lezza di Dio è più forte degli uomini» (1 finì in Roma, in quell’orgia di cattivo Cor, 21—25). to esperienze grandi e visibili: «Paolo, gusto, in oro e marmi, venne lui, leggero Andrea Monda quando arrivava in una città, in una regio- e vestito di luce, precipuamente umano, Fonte: L’Osservatore Romano ne, — ha aggiunto il Papa a braccio —
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA non faceva subito una grande cattedrale, no. Faceva le piccole comunità che sono il lievito della nostra cultura cristiana di oggi. Incominciava facendo piccole co- Un giorno di festa munità. E queste piccole comunità cre- scevano, crescevano e andavano avanti. Anche oggi questo metodo pastorale si fa in ogni regione missionaria». La realtà, con tutto ciò che esula i nostri schemi e calcoli, diventa il vero luogo dove mettersi in ascolto della volontà di Dio. E la realtà non è sgombra da zone d’ombra e contraddizioni. Anche la co- munità dei Galati vive l’esperienza delle sfide e dei rischi: «Si erano infatti infiltra- ti alcuni cristiani venuti dal giudaismo, i quali con astuzia cominciarono a semina- re teorie contrarie all’insegnamento dell’Apostolo, giungendo perfino a deni- grare la sua persona». La resistenza ad entrare in una logica nuova fa emergere tutta la forza dell’Apostolo che prende spunto da questa fatica e smarrimento per affermare in maniera chiara che la libertà che Cristo c’ha ottenuto non ha bisogno di nostalgie rassicuranti del pas- sato, ne fughe ideologiche in avanti ma capacità di leggere nel cambiamento la vera fedeltà alla tradizione: «Non manca- Dopo un anno di “stop forzato”, causa no nemmeno oggi, infatti, predicatori ventura da Potenza dedicata ai poveri e COVID, il 6 giugno u.s. nella Solennità che, soprattutto attraverso i nuovi mezzi della sua incessante preghiera al Signore del Corpus Domini,13 bambini di Ravel- di comunicazione, si presentano non an- anche in piena notte dalla sua cella che lo e 1 bambina di Napoli hanno ricevuto zitutto per annunciare il Vangelo di Dio affaccia proprio sul tabernacolo e che in il Sacramento della Prima Comunione, che ama l’uomo in Gesù Crocifisso e seguito i ragazzi hanno voluto visitare. passo importantissimo nella vita di ogni Risorto, ma per ribadire con insistenza, Dopo un breve momento conviviale nel credente. Per i bambini si tratta del pri- da veri e propri “custodi della verità”, chiostro, si sono recati al monastero di mo vero incontro con Gesù, nascosto quale sia il modo migliore per essere S.Chiara. Qui ad accoglierli c’erano le nelle forme del pane e del vino. Chi non cristiani». Ecco allora perché la scelta del suore che hanno testimoniato il loro ricorda il giorno della sua Prima Comu- Pontefice di approfondire il testo del- grande amore per Gesù sulle orme di nione? Sentimenti ed emozioni riaffiora- la Lettera ai Galati «ci farà bene per com- Chiara d'Assisi, fondatrice dell'ordine. no nel vedere i bambini in saio bianco prendere quale strada seguire. Quella Inoltre proprio nella mistica dimensione con candela e giglio entrare in chiesa indicata dall’Apostolo è la via liberante e claustrale i ragazzi hanno chiesto perdo- come tanti angeli. Come ogni cerimonia sempre nuova di Gesù Crocifisso e Risor- no al Signore con la confessione prima di che si rispetti i giorni precedenti sono un to; è la via dell’annuncio, che si realizza fare rientro a casa. Finalmente il grande susseguirsi di impegni, di comprensibile attraverso l’umiltà e la fraternità; i nuovi giorno: i bambini poco prima delle ore apprensione, di preoccupazioni ed emo- predicatori non conoscono cosa sia umil- 10 hanno raggiunto le catechiste a Santa zioni sia per i piccoli che per i grandi. Il tà, cosa sia fraternità; è la via della fiducia Maria a Gradillo. Da qui, dopo le foto di venerdì antecedente alla cerimonia i mite e obbediente; i nuovi predicatori rito, è partito il corteo processionale bambini accompagnati dalle catechi- non conoscono la mitezza né l’obbedien- verso il Duomo, dove li attendevano ste ,da don Angelo, don Raffaele e padre za. E questa via mite e obbediente va genitori e parenti. Con il rito dell’acco- Marcus si sono recati in visita al convento avanti nella certezza che lo Spirito Santo glienza da parte di padre Marcus e dei di S. Francesco e al monastero di opera in ogni epoca della Chiesa. In ulti- concelebranti ha avuto inizio la solenne S.Chiara per vivere un “ritiro spirituale”. ma istanza, la fede nello Spirito Santo liturgia. Il coro ”Juvenilia” diretto dal Alla chiesa di S. Francesco ad attenderli presente nella Chiesa, ci porta avanti e ci prof.Francesco Esposito ha intonato il salverà». c’era padre Mariano che , dopo una bre- canto d'ingresso, seguito dal saluto di Luigi Maria Epicoco ve riflessione su Gesù Eucaristia, ha par- presentazione ad opera di un genitore. Fonte: L’Osservatore Romano lato ai ragazzi della vita del Beato Bona- Dopo la liturgia della parola e la procla-
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Progetto Social Erasmus Il progetto SocialErasmus si propone di di caratura nazionale. incentivare l’integrazione degli studenti Se il progetto Erasmus permette di ap- internazionali nella comunità in cui sono procciarsi a una dimensione molto diversa accolti, favorendone un cambiamento da quella di provenienza, ampliando in attraverso attività di volontariato. La mo- modo significativo le competenze lingui- bilità non consiste solamente nel viaggiare stiche e culturali degli studenti, il Social o studiare all’estero, ma coinvolge attiva- Erasmus permette di calarsi interamente mente gli studenti promuovendo nel tessuto sociale della città ospitante, una comprensione culturale e ispiran- mettendosi alla prova con esperienze di doli, una volta ritornati in patria, a conti- volontariato spesso mai avute in prece- nuare a lasciare un segno nella società. denza. Gli studenti Erasmus e gli ESN L’iniziativa si sviluppa tenendo in conside- hanno così dato ampia libertà alla loro razione otto aree: Ambiente, Animali, creatività, implementando negli anni di- Catastrofi, Discriminazione, Educazione, verse attività. Dalla pulizia delle spiagge, mazione del Vangelo la catechista ha pre- Povertà, Salute, Violenza. Il progetto al piantare alberi, realizzare pacchi per le sentato all’assemblea i 14 bambini. Padre nasce in Polonia nel 2008 e grazie al suo famiglie più bisognose, alle giornate di Marcus ha poi tenuto una riflessione immediato successo riportato in tutte le volontariato nelle mense dei poveri, al diretta e tuttavia coinvolgente ai giovani sezioni ESN polacche ((Erasmus Student prendersi cura dei cani rinchiusi nei canili. protagonisti, conclusa con l’augurio di Netwok, un’associazione Europea di stu- Social Erasmus vuole lanciare proprio rivivere ogni domenica con la stessa gioia questo messaggio: l’incontro con Gesù Eucaristia. Con la non ci sono presentazione dei doni portati all’altare da limiti se lo sco- tutti i bambini si è dato inizio alla liturgia po finale è un eucaristica, momento simbolico per eccel- atto di solida- lenza dell'intera celebrazione, vissuta con rietà e genero- grande emozione dai fanciulli, che prima sità. di ricevere il Pane della vita hanno recita- Un progetto che to questa preghiera “ E’ arrivato il momento quindi sottolinea tanto atteso. Avevamo già sentito parlare di la vera forza Te ,Gesù ;eri per noi una figura meravigliosa dell'Erasmus. ma ancora imprecisa. in questi mesi abbiamodenti universitari il cui scopo è promuo- Abbattere le frontiere, le barriere, anche imparato a scoprirti, a conoscerti meglio, ad vere e supportare gli scambi internazionali mentali spesso, per vedere al di là del amarti ed ora per la prima volta partecipiamo tra studenti), si decide di estendere il proprio naso e perché no contribuire nel alla Cena del Signore completamente . Sappia- “SocialErasmus” a tutto il network in- proprio piccolo a migliorare la comunità mo che per noi questo non è un traguardo , ma ternazionale. In Italia nel giro di pochi dove viviamo puntando sulla forza dirom- una tappa fondamentale del nostro cammino di mesi moltissime sezioni hanno organizzato pente della solidarietà e della positività discepoli . tu ci hai detto : “ Io sono il Pane e programmato attività social, coinvolgen- che questa porta con sé. Un modo per vivo disceso dal cielo , se uno mangia di questo do non solo gli studenti Erasmus ma anche avvicinare ancora di più l'Europa e i giova- pane vivrà in eterno .”Siamo venuti qui peraltre realtà cittadine, avvicinando ancor di ni europei anche a realtà più piccole del nutrirci di te e restare uniti a te per essere tuoi più la realtà ESN alla comunità cittadina e nostro paese, dimostrando come la solida- amici per sempre .Ti ringraziamo Signore dimostrando come il progetto Erasmus rietà passi dai giovani che prontamente Gesù ! “ Al termine e prima della benedi- coinvolga anche numerosi altri studenti e rispondono all'appello. zione finale, una mamma ha letto l’atto di associazioni di volontariato sociale. In ambito internazionale l’Italia è uno dei affidamento a Maria. I parroci hanno Dal 2012 ESN Italia organizza due volte paesi più attivi, grazie soprattutto all’otti- omaggiato i ragazzi con alcuni doni, gesto all’anno la SocialErasmus week, cui mo lavoro e al grande impegno delle se- finale salutato dall’assemblea con un lungopartecipano quasi tutte le sezioni italiane zioni locali (che sono oltre 50). applauso all'indirizzo dei nuovi comunica- (nel 2020 e 2021 queste iniziative si sono A differenza del livello internazionale, in svolte on line per problemi legate alla ti. Immancabili le foto finali quasi a voler Italia l’area dedicata all’educazione si svi- immortalare una tappa di vita segnata da pandemia in corso). luppa principalmente attraverso il proget- un legame di rinsaldata amicizia con Gesù, Nell’ambito del progetto SocialErasmus to Erasmus in Schools che, seppur di- Maestro vivo e vero. ESN Italia ha negli anni avviato importanti stinto, collabora attivamente con quello Annalisa Vitale collaborazioni con enti pubblici e privati SocialErasmus.
P AGINA 11 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Ricostruiamo insieme l’Ytalia/Italia, quella distrutta dal terremoto della pandemia Ogni volta che utilizziamo la parola Italia, Ogni volta che utilizziamo la parola Italia, ci chiediamo quando sia stata utilizzata per la prima volta E’ Cimabue. Scrive la parola Ytalia su un affresco all’interno della Basilica Superiore di Assisi. La culla di Francesco che, per primo, la “unifica” sotto una lingua comune scrivendo in volgare il Cantico delle Creature. Poi Dante con la Commedia farà del volgare toscano l’idioma nazionale. L’Italia, quindi, “non è nata dalla politica o città a cui tutti possono aggiungere qual- dalla guerra. Non da un matrimonio dinasti- cosa di bello, una Repubblica il cui palaz- co, non da un trattato diplomatico. E’ nata zo più alto appartiene a tutto il popolo. In dalla cultura e dalla bellezza. Dai libri e dagli sette secoli la visione di Cimabue è diven- affreschi”, come scrive Aldo Cazzullo. tata il progetto della Costituzione: ma A Bologna nel 2021 abbiamo avuto una Dagli affreschi. Nel caso specifico il di- quanto lavoro ci resta da fare per costrui- testimonianza concreta di un progetto pinto di Cimabue. Prima del sisma del re l’Italia aperta? L’articolo 9 della Costi- Erasmus Social realizzato in una scuola 1997, entrando nella Basilica Superiore, tuzione recita: «La Repubblica tutela il media riportato da un articolo sul Corrie- distogliendo lo sguardo dalla vita di Fran- paesaggio e il patrimonio storico e artisti- re della Sera : “ La compagna è ipove- cesco raccontata da Giotto, e sollevando- co della nazione». È l’unica volta che, tra dente: la classe impara il braille per lo verso la volta si veniva rapiti dai colori i principi fondamentali della nostra nuova aiutarla : gli studenti di una classe della del maestro Cimabue. Di quattro vele Italia, si usa questa parola: «nazione». E la scuola media Veggetti a Vergato dedicate agli evangelisti ne sono rimaste si usa per dire: l’Italia è la sua storia, la (Bologna), hanno imparato a leggere e tre. Il terremoto ha distrutto quella inti- sua natura, la sua arte. Non il sangue, la scrivere in braille per aiutare ed essere tolata a San Marco, sulla quale campeg- stirpe, la lingua o la religione: ma la cul- più “vicini” a una compagna di classe ipo- giava la scritta Ytalia. Ognuno dei quattro tura. Come matrice, ma anche come pro- vedente. L’iniziativa, svolta nell’ambito evangelisti è accompagnato da un’iscrizio- getto. Ciò che ci piace, e che speriamo del progetto “Erasmus+ Solidarité: à vous ne che ne identifica il luogo di predicazio- possa portare con se la “riapertura” del les jeunes” (a voi giovani), ha permesso ne: Giovanni in Asia, Luca in dopo pandemia, sia un’Italia bella, inclu- agli alunni di mettersi nei panni della pro- “Ipnacchaia” (Acaia), Matteo in siva, che ha voglia di ricominciare e che pria coetanea, una giovane profuga che “Iudea” (Giudea) e Marco in crede nell’uguaglianza, nella responsabili- due anni fa è scappata dalla guerra in Siria “Ytalia”. A sua volta ogni paese è identi- tà. Ricostruiamo insieme l’Ytalia/ insieme alla famiglia. ficato da una città: per la Giudea Gerusa- Italia, quella distrutta dal terremoto “È stata molto contenta di questo slancio dei lemme, per l’Acaia Corinto, per l’Asia della pandemia, come racconta l’inchiesta compagni. Chi ha delle patologie sente sempre Efeso e per l’Italia Roma. Cimabue dun- della redazione della Rivista San France- che manca qualcosa. Senza contare che questa que, nella vela ormai perduta, dipinge sco. C’è gente, brava gente, che non vuo- famiglia si porta dietro i segni profondi lascia- l’Italia come una città: e non una qualun- le sporcarla con l’egoismo, l’omofobia, ti dalla guerra”, ha detto Mariateresa que, ma Roma. La capitale naturale d’Ita- col razzismo, ma la vuole affrescare con i Verderame, responsabile del progetto lia. Circondati dalle mura si distinguono colori e i gesti della generosità , dell’al- Erasmus+. L’idea di imparare il brail- nettamente sette monumenti ben caratte- truismo, del farsi prossimo, della condivi- le, avanzata dalla docente di sostegno rizzati. La cura e la precisione con cui sione, del recuperare il tempo nelle rela- della ragazza, Elena Venturini, e da sono stati dipinti lasciano riconoscere il zioni con i familiari e comprendere che è Verderame, professoressa di francese che Pantheon- Santa Maria Rotunda, sulla cui più importante la propria presenza con gli coordina il progetto, ha subito entusia- trabeazione si legge “QVLT”; il palazzo altri che un pacco regalo o una bancono- smato alcuni dei ragazzi che così, nel pie- senatorio, la Basilica di San Pietro, la me- ta, ma che soprattutto ha scoperto che no rispetto delle normative sanitarie, ta Romuli e la mole di Castel Sant’Ange- l’Italia merita di meglio e il meglio lo hanno iniziato il laboratorio. lo, infine la Torre delle Milizie e una basi- portiamo dentro. Non basterà un video “I ragazzi si sono messi davvero nei panni della lica con un portico. La dipinse non come virale per far pensare che gli italiano non loro compagna e hanno capito le difficoltà che una veduta, ma come un’idea, celebrando siano usciti migliori dalla pandemia. Insie- hanno le persone ipovedenti quando devono questa città come centro della Fede: la me l’Italia è più bella. apprendere“, ha spiegato Verderame”. sua porta è aperta a tutti coloro che ven- P. Enzo Fortunato Marco Rossetto gono in pace. Una nazione aperta, una Fonte: Huffington Post
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