I Concerti - Conservatorio Tartini
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i Concerti primavera estate 2019 10 aprile 2019 ore 20.30 Sala Tartini Sinead Nava – violino Pier Luigi Maestri – flauto Pietro Serafin – violoncello Daniele Proni – clavicembalo musiche di Johann Sebastian Bach 14 aprile 2019 ore 20.30 Sala Victor de Sabata, Ridotto Teatro “G. Verdi” – Trieste Orchestra d'archi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste Fabio Pirona – Docente preparatore “INTORNO A BELJAEV” musiche di autori russi 17 aprile 2019 ore 20.30 Sala Tartini Matteo Alfonso – pianoforte Giovanni Maier – contrabbasso musica di Charles Mingus 2 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Stefano Sciascia – contrabbasso Yoshihiro Utsumi – contrabbasso David Giovanni Leonardi – pianoforte
Sala Tartini i Concerti primavera estate 2019 Conservatorio di Musica "Giuseppe Tartini" Via Carlo Ghega, 12 – Trieste 8 maggio 2019 ore 20.30 5 giugno 2019 ore 20.30 Sala Tartini Sala Tartini Premio "Lilian Caraian" Manuel Staropoli – flauto dolce e traversiere XXXIII Edizione – Pianoforte Daniele Proni – maestro al cembalo Concerto dei vincitori Harmonicus Concentus musiche di Giuseppe Tartini 15 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini 12 giugno 2019 ore 20.30 Mario Perestegi – organo Sala Tartini in collaborazione con Akademija za glasbo Univerze Ljubljana Federico De Stefani – pianoforte musiche di J.S.Bach, C. Franck, F. Dugan, C. Debussy, J. Alain musiche di D. Šostakovič, A. Skrjabin, C. Debussy 22 maggio 2019 ore 20.30 19 giugno 2019 ore 20.30 Sala Tartini Sala Tartini Leonardo da Vinci musicista Tartini Nova Ensemble Odhecaton musiche di A. Pärt, K. Jarret, J. Zorn, P. Glass, D. Romano Paolo Da Col – direzione 28 giugno 2019 ore 20.30 27 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Sala Tartini Premio “Roberto Di Cecco” 2019 Gruppo Percussioni Trieste III Edizione Fabián Pérez Tedesco – direzione Concerto dei vincitori 29 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Giada Visentin – violino Paola Possamai – pianoforte musiche di J. Brahms, A. Dvorák, S. Prokof’ev i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
10 aprile 2019 ore 20.30 Sala Tartini Sinead Nava – violino Pier Luigi Maestri – flauto Pietro Serafin – violoncello Daniele Proni – clavicembalo Johann Sebastian Bach da Musikalisches Opfer BWV 1079: 1685 – 1750 Sonata in trio sopra il Soggetto Reale per flauto, violino e basso continuo Largo Allegro Andante Allegro Queste Trio Sonate di Johann Sebastian Bach, composte in periodi diversi, sottolineano molte- plici aspetti della sua ricerca spirituale e visione sugli affetti del mondo. Rappresentano comples- se forme architettoniche, in cui vivono strutture continuamente crescenti che realizzano davanti Sonata per flauto, violino e continuo ai nostri occhi una visione quasi materica della ricerca della tonalità. in sol maggiore BWV 1038 Nel 1747, Bach visita Federico il grande. Dal tema donato dal grande Re al vecchio Maestro, Largo nascerà l’“Offerta musicale”. Alla fine del mirabile capolavoro, egli introduce una sonata a trio per flauto, violino e cembalo. Questa meravigliosa opera appare come ulteriore ringraziamento Vivace verso l’illuminato Re, egli stesso flautista e compositore. La Trio Sonata in do minore, nei movi- Adagio menti Largo, Allegro, Andante e Allegro, si sviluppa in ampiezza e complessità armonica di grandi Presto proporzioni; la sua struttura lascia al contempo trasparire una molteplicità di affetti ed emozioni. La Trio Sonata in sol minore è una trascrizione per due flauti (o due violini) e clavicembalo dalla sonata per viola da gamba e basso continuo; esiste un’ulteriore sonata per due flauti e cembalo Sonata per viola da gamba in sol minore BWV 1029 - composta dallo stesso Bach - identica ad una delle sonate per viola da gamba che induce a presumere siano state tutte composte, in un primo momento, per due flauti e cembalo e suc- Vivace cessivamente per viola da gamba. Questa è la ragione che supporta la trascrizione delle altre Adagio due sonate per viola da gamba. Il risultato è sicuramente più elaborato e articolato rispetto alle Allegro originali, ma l'intima struttura ne è rispettata. La Trio Sonata in sol maggiore, delicata e breve nei quattro movimenti, inizia con un Largo che contrappone il primo tema più legato ad un secondo di ritmo sereno e puntato, seguito da un Vivace molto scorrevole; il meraviglioso Adagio in cui un semplicissimo tema passa da uno stru- mento all’altro con trasparenza precede il Presto, in forma di fuga, che inizia con colori chiari ma allontana le voci fino a raggiungere proporzioni sempre più ricche. Pier Luigi Maestri, Sinead Nava, Pietro Serafin e Daniele Proni, docenti di questo Con- servatorio, hanno frequentato J.S. Bach in momenti diversi della loro vita; questo importante incontro nel percorso di un musicista solleva numerosi quesiti, problematiche e stupori. Nell’ese- guire Bach ci si sente come davanti ad una montagna o improvvisamente in un bosco, ma spes- so come accanto ad un ruscello. L’acqua scorre continuamente come le note di questa musica, dalla prima tutto fluisce come se non dovesse mai aver fine. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
14 aprile 2019 ore 20.30 Sala Victor de Sabata, Ridotto Teatro “G. Verdi” – Trieste Orchestra d'archi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste Fabio Pirona – Docente preparatore “INTORNO A BELJAEV” Variazioni su un tema popolare russo Tema (Adagio) Nikolaj V. Arcˇybusev Variazione I - Allegretto Aleksandr N. Skrjabin Variazione II - Allegretto Aleksandr K. Glazunov Variazione III - Andantino Nikolaj Rimskij-Korsakov Variazione IV - Allegro Anatolij K. Ljadov Variazione V - Canone - Adagio Jazeps Vıtols Variazione VI - Allegretto Feliks M. Blumenfel’d Variazione VII - Allegro Viktor Eval’d Variazione VIII - Andante cantabile Orchestra d'archi Alexandèr A. Vinkler Variazione IX - Fugato - Allegro del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste Nikolaj Sokolov Variazione X - Finale - Allegro L'Orchestra d'archi del Conservatorio Nel 2012 e nel 2013 è stata invitata al "G. Tartini", suona senza l'ausilio di un di- Quirinale a Roma dove ha eseguito due Nikolaj Rimskij-Korsakov Canto Indiano dall' Opera Sadko rettore perché il lavoro svolto in sede di concerti alla presenza del Presidente della preparazione mira ad una concezione del Repubblica Italiana. 1844 - 1908 trascrizione di Lorenzo Visintini quartetto d'archi esteso all'orchestra in- Nell’estate del 2017 è stata invitata ad Giada Visentin - violino tera. L'Orchestra ha già eseguito un vasto eseguire un programma vivaldiano al Fe- repertorio, dal barocco al '900 storico e, stival di Minsk in Bielorussia. oltre che in Regione, ha eseguito nume- Vasilij Sergeevič Kalinnikov Serenata rosi concerti anche in Austria, Slovenia e 1866 – 1901 Bielorussia. Quartetto sul nome di Belaieff (Beljaev) (B-la-F) Versione per orchestra d’archi Nikolaj Rimskij-Korsakov Sostenuto assai - Allegro Anatolij K. Ljadov Scherzo - Vivace Mitrofan Petrović Beljaev (1836 – 1904), ricco commerciante di legname, con una grande pas- sione per la musica, fu il grande mecenate dei compositori russi della seconda metà dell’ 800. 1855 - 1914 Čajkovskij, Borodin, Skrjabin, Rimskij-Korsakov, Glazunov, Balakirev ed innumerevoli altri compo- Aleksandr P. Borodin Serenata alla spagnola - Allegretto sitori minori, gli devono il successo di numerose loro opere, lavori sinfonici e musica da camera commissionate dal grande mecenate. Nel 1885 fondò la casa editrice “Belaieff “ con un impor- 1833 - 1887 tante filiale a Lipsia, ottenendo così la diffusione in occidente della musica russa. Creò inoltre la Aleksandr K. Glazunov Finale – Allegro prima stagione di concerti sinfonici a S. Pietroburgo, formando così l’Orchestra Filarmonica, an- cora oggi fra le più prestigiose orchestre nel mondo. Per il suo 50° compleanno Rimskij-Korsakov, 1865 – 1936 Ljadov, Borodin e Glazunov gli dedicarono un quartetto per archi sul suo nome B-La-F (sib-la-fa). i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
17 aprile 2019 ore 20.30 Sala Tartini Matteo Alfonso – pianoforte Giovanni Maier – contrabbasso musica di Charles Mingus arrangiamenti di Giovanni Maier e Matteo Alfonso Mingus low_res Matteo Alfonso Giovanni Maier Matteo Alfonso è un pianista le cui doti si Nel 1988 si diploma in Contrabbasso pres- La musica di Charles Mingus a bassa risoluzione, ovvero ciò che rimane dei grandi distinguono per qualità del suono e ricer- so il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. capolavori firmati dal grande compositore e contrabbassista afroamericano dopo catezza interpretativa. Nato a Venezia nel Dal 1989 ad oggi ha partecipato (anche la “scrematura armonica” a cui li hanno sottoposti Matteo Alfonso e Giovanni Maier. 1976 si avvicina da subito alla musica Jazz con gruppi guidati da lui stesso o in solo) La strategia con la quale è stato deciso di personalizzare il repertorio mingusiano per poi completare la sua formazione pres- a svariati jazz festivals in tutto il mondo infatti è la stessa che Mingus ha adottato nella versione originale del brano “Pithe- so il Conservatorio di Castelfranco Veneto, (Francia, Yugoslavia, Cecoslovacchia, Gre- cantropus Erectus”: dopo un tema che si snoda attraverso diverse sezioni armonica- dove consegue i diplomi di Pianoforte e cia, Macedonia, Germania, Austria, Belgio, mente difformi, l’improvvisazione viene sviluppata su una struttura armonica molto Composizione, e in quello di Venezia dove Slovenia, Finlandia, Croazia, Svizzera, Tuni- semplice e scarna, di poche battute; questo approccio permette maggiore libertà ottiene il Master in Musica Jazz con il mas- sia, Spagna, Inghilterra, Canada, Giappo- d’azione e possibilità di “fuga” da un contesto musicale tradizionale per inserire in- simo dei voti e la lode. Con un ingaggio di ne, Olanda, Danimarca, Norvegia, Turchia, vece all’interno del flusso musicale tutte le tecniche interpretative originali che i due un mese presso la Rainbow Room, storico Stati Uniti, Giordania, Brasile). Ha suonato musicisti hanno sviluppato con la loro attività di ricerca sullo strumento. locale all’ultimo piano del Rockefeller di con molti musicisti di fama internazionale: Questo omaggio a Mingus prende spunto dalla ricorrenza del quarantesimo anni- New York, inaugura la sua attività profes- E. Rava, G. Trovesi, C. Taylor, A. Braxton, K. versario della sua morte (avvenuta a Cuernavaca in Messico, identica sorte spettata sionale poco più che ventenne, ed inizia la Tippett, J. Tippett, R. Rudd, H. Bennink, F. ad un altro grande contrabbassista dei nostri giorni, Stefano Scodanibbio...) ed è il collaborazione con grandi musicisti come D’Andrea e molti altri. proseguimento ideale del percorso artistico del duo formato da Matteo Alfonso e Bobby Watson, Ray Mantilla, Toquinho, È stato votato dai critici della rivista "Musi- Giovanni Maier, dopo la pubblicazione del loro CD “Naked Songs”, uscito nel 2014 Francisco Mela, Jack Walrath, Fabrizio ca Jazz" come uno dei dieci migliori nuovi per l’etichetta Palomar Records. Bosso, Pietro Tonolo, Roberto Gatto e molti talenti dell’anno 1996. Nell’ambito dello altri. stesso referendum, per l’anno 2001, il suo Ha suonato in numerosi festival in Italia ma CD "Mosaic Orchestra vol. 1" è stato segna- anche in Europa, Russia, Canada e Ameri- lato come uno tra i dieci migliori dischi di ca Latina. Count your blessings, il suo pri- Jazz italiano, ed il suo gruppo, la Mosaic mo lavoro discografico, lo vede alla guida Orchestra, si è classificato al quinto posto di un formidabile quartetto impreziosito tra i migliori gruppi italiani. Nell’anno 2007 dalla presenza di Eliot Zigmund, leggen- è stato premiato con il secondo posto nella dario batterista già al fianco di Bill Evans categoria comprendente i contrabbassisti. e Michel Petrucciani. Dal 2009 è docente Ha inciso per diverse importanti etichet- di Pianoforte Jazz presso il Conservatorio te discografiche: ECM (Germania), ENJA "Giuseppe Tartini" di Trieste. (Germania), Clean Feed (Portogallo), Fonit Cetra (Italia), Soul Note (Italia), Black Saint (Italia), Venus (Giappone), CAM Jazz (Ita- lia), Label Bleu (Francia), BMG Ricordi (Ita- lia), Symphonia (Italia), Wide Sound (Italia), Splasch (Italia), Long Song Records (Italia) ecc.. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
2 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Stefano Sciascia – contrabbasso Yoshihiro Utsumi – contrabbasso David Giovanni Leonardi – pianoforte Tradizionale (Spagna) Cancion de Amor Georg Friedrich Händel Lascia ch’io pianga 1685 – 1759 Giovan Battista Pergolesi Se tu m’ami 1710 – 1736 Yoshihiro Utsumi Antonio Vivaldi Sposa son disprezzata Autobiografia Ho ascoltato mille volte il CD “Quella a Kobe, Kochi-Pref, Fukuoka Pref, Tokyo, 1678-1741 Fiamma” di Stefano Sciascia e D. G. Leo- Osaka e nel 2017 abbiamo tenuto un con- Gabriel Faurè Après un rêve nardi nel 1998 quando lo trovai, per caso, certo a Hong Kong in Cina. Nel Natale del 1845 – 1924 in un negozio di dischi della mia città, 2018 abbiamo suonato alla Steinway&- Kobe. Ho pensato così di proporre questo Sons Hall di Kobe nell’anniversario della Maurice Ravel Pavane pour une infante défunte disco alla Casa Discografica King Record sua fondazione. Ho tenuto diverse Master 1875 – 1937 Japan di Tokyo che ha deciso di pubbli- Class sulla qualità e bellezza del Suono care 3 CD di Stefano Sciascia tra cui “The alla Osaka University, Kobe University, Pietro Mascagni Intermezzo King of Bass”, una raccolta che compren- Konan University e Kobe Gakuin Universi- 1863 – 1945 de, tra gli Artisti presenti, il grande capo- ty. Ho composto il brano Aijyou nel 2001, scuola della Scuola di Contrabbasso Rus- brano che dà il titolo al Concerto di que- Yoshihiro Utsumi Aijyou (italian way) sa Sergej Koussevitzky. Da quel momento sta sera. Sono responsabile del settore del 1966 ho fondato e mi sono imposto come pro- branding presso il Ministero dell’Economia Rentaro Taki Kojo no Tsuki duttore di SEJ “Sciascia Ensemble Japan” e del Commercio, Industry (METI Japan). nel 2002 a Kobe. Ho tenuto molti concerti 1879-1903 Tradizionale (Giappone) Oboro Tsukiyo Tarou Hakase Jyo NeTsu Tairiku 1968 Yoshihiro Utsumi Aijyou (japanese way) La storia di un’Amicizia che corre su un filo d’oro che lega avvenimenti casuali e fantastici, che portano questa sera a Trieste Yoshihiro Utsumi come portarono nel 2004 Stefano Sciascia in Giappone. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
Stefano Sciascia Inizia lo studio del contrabbasso all’età di sedici anni. Molto presto comincia a collaborare con le orchestre della Rai di Torino, con i Solisti Veneti di Claudio Sci- mone, con l’Orchestra da Camera di Pa- dova e del Veneto, con le quali suona nelle maggiori capitali europee e del mondo. Contemporaneamente si dedica alla ri- cerca di nuova musica trascrivendola per contrabbasso ed arricchendo così il re- pertorio solistico per il suo strumento. Ha registrato, come solista, numerosi CD per David Giovanni Leonardi le case discografiche Rivo Alto di Vene- È nato a Udine nel 1966, si è diplomato critiche ed ha pubblicato contributi musi- zia e la King Records Japan di Tokyo. La in pianoforte al Conservatorio di Udine e cologici su incarico della Società Italiana Newton Classics ha deciso di ripubblicare laureato in Musicologia alla Scuola di Pa- di Musicologia, della Società Filologica i suoi primi CD con distribuzione Naxos leografia e Filologia Musicale di Cremona Friulana e dell’Associazione Corale Gori- Records. Dal giugno 2001 è invitato alle ed è titolare della cattedra di Storia della ziana “C. A. Seghizzi”. Partecipa a confe- Conventions organizzate dalla ISB (Inter- Musica presso il Conservatorio “J. Toma- renze, programmi radiofonici e convegni national Society of Bassist) U.S.A.: Butler dini” di Udine. Svolge attività di pianista di studio, pubblicando, quale critico e sto- University – Indianapolis - 2001, Rich- basso appartenuto a Sergej Koussevitzky nel settore cameristico vocale e strumen- rico musicale, su quotidiani, settimanali e mond University Virginia – 2003, Western in un recital alla Rochester New York Uni- tale e ha partecipato alla produzione e periodici specializzati. Più volte membro Michigan University Kalamazoo – 2005, versity durante la ISB Convention 2013. Il registrazione di dieci Compact Disc, cin- di giuria in concorsi di esecuzione stru- Oklahoma City University – 2007, Penn suo ultimo lavoro discografico è “Soli Deo que dei quali in duo con il contrabbassista mentale e vocale e di composizione, col- State University Philadelphia – 2009, San Gloria”, un CD per Contrabbasso Solo con Stefano Sciascia. Dal 1996 svolge il ruolo labora a livello pianistico e di consulenza Francisco University – 2011. Nel 2004 in Suite e Partite di J. S. Bach. Nel settem- di pianista accompagnatore ufficiale del musicologica con i più noti assiemi orche- Giappone ha tenuto una serie di master bre 2016 ha tenuto un recital solistico Concorso Internazionale di Canto da Ca- strali e corali della regione Friuli Venezia classes e concerti a Tokyo, Osaka e Kobe. alla Praga Bass 2016 Convention presso mera “C. A. Seghizzi” di Gorizia. Si dedica Giulia e con le case discografiche Bongio- Ha tenuto master classes in Italia, Nor- l’HAMU Academy. Ha recentemente suo- all’approfondimento del Novecento musi- vanni, Nota, RealSound, RivoAlto. vegia (Oslo Academy), Finlandia (Sibelius nato in duo con D. G. Leonardi al Teatro cale friulano, cura catalogazioni, edizioni Academy),Svezia (Gothenburg Academy), del Giglio nell’ambito del Bass2018 Lucca Copenhagen (Opera House), Londra (Tri- European Festival 30 Luglio – 5Agosto. Ha nity College), Riga (Latvian Academy), composto la colonna sonora del pluripre- Zagabria (Zagreb Academy), Salisburgo miato film “Across the River” di Lorenzo (Mozarteum University), Gerusalemme Bianchini proiettato in anteprima al Fe- (Jerusalem Music Academy), Vienna (Uni- stival di Taormina nel giugno del 2013. È versität für Musik und darstellende Kunst). docente di Contrabbasso al Conservatorio Ha pubblicato musica inedita per Ludwin di Musica “G. Tartini” di Trieste. Suona un Music U.S.A.. Nell’agosto 2012 ha tenuto Contrabbasso Ruggeri del 1700. un recital alla Copenhagen Opera Hou- se durante la European Bass 2012 Con- vention e nell’ottobre dello stesso anno ha suonato la sua composizione Mantra 22.22 al Mozarteum di Salisburgo. Nel giugno del 2013 ha suonato il contrab- i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
8 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Premio "Lilian Caraian" XXXIII Edizione – Pianoforte Concerto dei vincitori Interpreti e programma saranno resi noti nello specifico programma di sala Alla versatile, originalissima e benemerita artista Lilian Caraian è intitolato il Concorso musicale, dedicato quest'anno alla Musica da camera e giunto alla XXXII edizione. Il concerto dei vincitori renderà dunque omaggio alla polivalente artista, nata a Trieste nel 1914, capace di eccellere nelle arti figurative, in campo musicale e nella poesia, ottenendo significativi risultati e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Diplomata in pianoforte a Trieste nel 1934, Lilian Caraian perfezionò i suoi studi a Roma e a Parigi e fino al 1954 fu insigne con- certista a livello internazionale. Dal 1952 iniziò ad insegnare Pianoforte presso il Conservatorio di musica "G. Tartini" di Trieste, impegno che si protrasse fino al 1979. Fu un lascito testamentario di Lilian Caraian a disporre la costituzione, dopo la sua scomparsa, della Fondazione, che ha tuttora lo scopo di incoraggiare e premiare quei giovani che si dimo- strino particolarmente meritevoli nelle arti figurative e nella musica. La Fondazione "Lilian Caraian" fu costituita nell'ottobre 1984 e la sua presidenza venne affidata, nel primo ventennio di attività, a Bianca De Rosa Di Giorgio, attualmente è presieduta da Anna Rosa Rugliano e promuove concorsi dedicati sia alla musica che alle arti figurative fin dal 1986. Molti sono stati gli artisti e i musicisti di valore che hanno partecipato alle varie commissioni giu- dicatrici e numerosissimi i giovani concorrenti premiati dalla Fondazione nel corso dei suoi anni di attività, molti dei quali ormai affermati in campo artistico. Nell'ambito musicale la Fondazione Caraian ha indetto concorsi per pianoforte, flauto, composizione, musica da camera, canto, direzione d'orchestra, pianisti collaboratori e maestri di palcoscenico, chitarra, violino, oboe, cla- rinetto, fagotto, organo, jazz, percussioni, ottoni, contrabbasso e violoncello. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
15 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Mario Perestegi – organo in collaborazione con Akademija za glasbo Univerze Ljubljana Johann Sebastian Bach Fantasia super: 1685 – 1750 Komm’, Heiliger Geist, Herre Gott BWV 651 Concerto in sol maggiore BWV 592 Allegro – Grave – Presto Fantasia e fuga in sol minore BWV 542 Mario Perestegi Nato a Zagabria nel 1971, Mario Pereste- presso l’Accademia di musica di Zagabria. César Franck Prélude, Fugue et Variation op. 18 gi ha iniziato la sua carriera concertistica A oggi, Mario Perestegi ha tenuto oltre 1822 – 1890 in giovane età, già prima del compimento 450 concerti in 4 continenti. Tra le sedi più degli studi musicali di base a Zagabria, sot- prestigiose che lo hanno ospitato, si cita- to la guida di Anđelko Klobučar. Laureatosi no la Sala da Concerto Vatroslaw Lisinski Franjo Dugan Toccata in sol minore in Organo e Musica Sacra, ha proseguito i di Zagabria e la Janáček Hall di Brno, così 1874 – 1948 Fuga (Cromatica) in do minore suoi studi conseguendo un dottorato sotto come le cattedrali di Parigi Notre – Dame), la guida di Hubert Bergasnt presso l’Acca- Salisburgo, Berlino, Zagabria, Bruxelles, demia di Musica di Lubiana. Il suo interesse Riga, Liublijana, Maribor, Olomuc, Helsinki, Claude Debussy da Preludi, Libro I: per la musica francese lo ha portato a Pari- Trieste, Frombork, Melbourne, Sidney, Wa- 1862 – 1918 La Cathédrale engloutie (trascrizione) gi, per lavorare all’approfondimento di tale shington, Boston, New York e Praga. Mario repertorio con la leggendaria organista Perestegi è oggi Professore di Organo pres- Marie – Claire Alain. Tra il 2002 e il 2003, so l’Accademia di Musica di Lubiana, dove, Jean Alain Litanies JA 119 ha inoltre seguito un corso di interpreta- attraverso le sue lezioni, cerca di trasmet- zione sui Corali dell’autografo di Lipsia di tere le sue conoscenze e il suo entusiasmo 1911 – 1940 per la musica alle future generazioni. J. S. Bach, tenuto dal prof. Mario Penzar, «Das ist kein Bach, das ist ein Meer!». Con questo curioso Witz verbale, il grande Beethoven espri- Fugue et Variation di César Franck, se da una parte esprime già un lessico tipicamente ottocen- meva nella maniera più sincera l’entusiasmo per la creatività bachiana. Vero e proprio Alpha et tesco, dall’altra, nelle forme, nella severa e essenziale conduzione delle parti, si configura come Omega della storia della musica, Johann Sebastian Bach ha legato il meglio della propria pro- una creazione ove la lezione dei secoli precedenti continua a vivere. Questo si può dire a maggior duzione al “Re degli strumenti”. E da allora, è prassi consolidata per ogni organista “santificare” il ragione per Franjo Dugan. Il cosiddetto “Reger croato” ha preservato in pieno XIX secolo la cultu- proprio concerto con un gesto di riverenza al Grande di Eisenach. Questa sera ben tre saranno i ra della scrittura in polifonia, rivissuta questa volta con élan brahmsiano. brani che renderanno ragione del suo genio: la Fantasia sul Corale Komm’ Heiliger Geist – para- Il concerto evapora infine nella mistica impressionista ed espressionista. Ad una curiosa versione frasi luterana della Sequenza Veni Sancte Spiritus – con la sua polifonia «giosamente disordina- organistica della Cathédrale engloutie, preludio concepito originariamente per pianoforte da ta» (M. Radulescu), ci introdurrà al fragoroso mistero del giorno di Pentecoste, mentre il Concerto Claude Debussy, succederà il brano per organo forse più grandiosamente tragico e presagioso in sol maggiore e la fuga in sol minore parleranno i profani accenti delle corti di Weimar e Cöthen, del repertorio moderno: le Litanies (1937) del compositore e organista francese Jehan Alain, pre- un omaggio alla tradizione tutta italiana del Conserto. Trattazione a parte merita la titanica maturamente abbattuto dalle armi naziste nel 1940. Il brano è percorso da cima a fondo da un Fantasia in sol minore, in cui elementi dello Stylus Phantasticus nordico e consonanze stravaganti breve motivo ripetuto fino all’ossessione, per culminare in un cluster che sembra volere raccogliere di derivazione italica si fondono in un monumentale tombeau, che la musicologia moderna ha e lanciare al cielo le urla atterrite dell’umanità, ostaggio di una guerra che si preannunciava ipotizzato essere stato ispirato a Bach dalla morte della sua prima moglie, Maria Barbara. terribile. In molti hanno ravvisato in questo brano il parallelo musicale del celebre Urlo di Munch. Il Meer bachiano inonda e impregna di sé tutta la stagione romantica. Il sognante Prelude, Wladimir Matesic i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
22 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini ODHECATON Gasparo Visconti Nel tempo de la guerra sarà un Julio 1461 – 1499 a Ludovico il Moro, aria per ottave Alessandro Carmignani – controtenore E a Milano che si fa? Gianluigi Ghiringhelli – controtenore aria per ottave Alberto Allegrezza – tenore, flauto dolce Franchino Gaffurio Adoramus te, Christe Massimo Altieri – tenore 1451 – 1522 Marco Scavazza – baritono Davide Benetti – basso Bernardo Bellincioni Di che ti adiri? 1452 – 1492 Sonetto «Sopra il ritratto di Madonna Cecilia, Elisa La Marca – liuto qual fece Leonardo» Paolo Da Col – direzione Mantova 1499, Isabella d’Este con la partecipazione di: Johannes Martini Fortuna desperata 1430/40 – 1497 ms. Roma, Casanatense 2856, omaggio a Isabella d’Este Giovanni Cantarini – tenore Gabriele Russo – lira da braccio Bartolomeo Tromboncino Poi che’l ciel contrario e adverso ca 1470 – post 1535 Giovanni Ambrogio Dalza Poi che’l ciel contrario e adverso liuto Marco Cara O mia cieca e dura sorte ca 1470 – 1525 Dolce mal, dolce guerra Firenze 1469, imago Virginis «aer de capitoli», testo di P. Bembo Anonimo Lauda di Nostra Donna, a 2 De divina proportione Agnolo Poliziano O trionfante sopra ogni altra bella 1454 – 1494 rispetto XXVII, aria per strambotti Josquin Desprez Ut Phoebi radiis ca 1450 – 1521 Salve Regina, a 5 Milano 1482, Academia Leonardi Vinci Venezia, 1500 Gaspar van Weerbecke Ave, stella matutina Vincenzo Capirola Padoana, ala francese bella, e aierosa liuto ca 1445 – post 1516 Christi mater, ave 1474 – post 1548 Giovanni Ambrogio Dalza Tastar de Corde e Ricercare liuto Anonimo El piove? Mo lassa piovere! fl. 1508 i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
22 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Bartolomeo Tromboncino Ala guerra, ala guerra Hor che’l ciel e la terra «aer de sonetti», testo di F. Petrarca Urbino 1502, Cesare Borgia Filippo de Lurano Donna contro la mia voglia ca 1470 – ca 1520 «Questa canzone era la favorita del duca Valentino» Roma, 1514 Giovanni Ambrogio Dalza Ricercare Calata alla Spagnola liuto Michele Pesenti O Dio che la brunetta mia ca 1470 – post 1524 Dal lecto me levava Ensemble Odhecaton Sin dal suo esordio nel 1998, ha ottenuto segne in Europa e America e ha ottenu- Amboise, 1517 alcuni dei più prestigiosi premi discografici to i maggiori riconoscimenti discografici: e il riconoscimento, da parte della critica, Grand prix international de l’Académie du Jean Mouton Nesciens Mater, a 8 di aver inaugurato nel campo dell’esecu- disque lyrique, 2 diapason d’or de l’année, ca 1459 – 1522 zione polifonica un nuovo atteggiamento 5 diapason (Diapason), choc (Classica), di- interpretativo, che fonda sulla declama- sco del mese (Amadeus e CD Classics), cd zione della parola la sua lettura mobile ed of the Year (Goldberg), Editor’s choice (Gra- Leonardo da Vinci musicista espressiva della polifonia. L’ensemble vo- mophone). Negli ultimi anni Odhecaton ha cale deriva il suo nome da Harmonice Mu- rivolto grande parte del proprio impegno Come molti altri pittori e scultori del Rinascimento, Leonardo da Vinci fu un eccellente musicista, noto ai suoi contemporanei per il suo eccezionale talento d’interprete. Cantava versi improvvisati sices Odhecaton, il primo libro a stampa interpretativo alla musica sacra di Claudio e si accompagnava con la lira da braccio, uno strumento presente in Italia fra 1450 e 1550. La di musica polifonica (Venezia, O. Petrucci Monteverdi e al repertorio contemporaneo pratica del canto monodico accompagnato con la lira da braccio era una moda che attraver- 1501). Il suo repertorio d’elezione è rappre- (Sciarrino, Scelsi, Pärt, Rihm, de Pablo, de sava ambiti sociali molto diversi, dalle popolari piazze alle corti principesche. Il programma di sentato dalla produzione musicale euro- Stefani). Per le celebrazioni monteverdiane questo concerto propone di far scoprire il mondo musicale di Leonardo, mostrando sia la pra- pea tra Quattro e Settecento. Odhecaton del 2017 Odhecaton ha partecipato all’e- tica musicale da lui stesso esercitata sia quella dei contesti frequentati da Leonardo a Firenze, riunisce alcune delle più scelte voci maschili secuzione del film documentario per la quando lavorava nella bottega del Verrocchio e per Lorenzo il Magnifico, a Milano, nell’ambito italiane specializzate nell’esecuzione della televisione ARTE «Monteverdi, aux sources dell’Accademia Leonardi Vinci e della corte di Ludovico il Moro, e poi negli anni di viaggio fra musica rinascimentale e preclassica sotto de l’Opéra» con regia di Philippe Béziat Mantova, Venezia, Firenze, Roma e, infine, ad Amboise, in Francia. Il programma prevede aeri per cantare ottave, capitoli e sonetti, brani per liuto e altri strumenti, composizioni polifoniche la direzione di Paolo Da Col. L’ensemble ha e ha realizzato una nuova registrazione (mottetti e frottole) di autori italiani, fiamminghi e francesi che sono stati in relazione con Leo- registrato una quindicina di CD, dedica- dedicata alla produzione sacra della ma- nardo o che hanno animato la vita musicale dei centri nei quali Leonardo risiedette o transitò ti rispettivamente a musiche di Gombert, turità del compositore cremonese (Monte- nel corso della sua vita. Isaac, Josquin, Peñalosa, ai maestri della verdi in San Marco, Arcana). A Odhecaton Picardie, ai compositori spagnoli e porto- è stato conferito nel 2018 il Premio Abbiati ghesi attivi nel Seicento nelle isole Canarie, della critica musicale italiana per le sue in collaborazione con a Palestrina, Monteverdi, Carlo Gesualdo, esecuzioni, che la giuria ha indicato quale Orlando di Lasso, Alessandro Scarlatti e «paradigma di stile, chiarezza espositiva Si ringrazia Camilla Cavicchi Loyset Compère. Con questi programmi e nobilitazione degli spazi sonori nei quali (Tours, Centre d’Études Supérieures de la Renaissance) Odhecaton è ospite nelle principali ras risuonano». per la consulenza musicologica i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
Paolo Da Col Giovanni Cantarini Ha compiuto studi musicali al Conservato- È un rinomato esecutore di musica antica, rio di Bologna e musicologici all’Università soprattutto al di fuori dei confini nazionali, di Venezia. Sin da giovanissimo ha orienta- con una carriera che lo ha portato a esi- to i propri interessi al repertorio della mu- birsi nei migliori festival europei e in venues sica rinascimentale e preclassica, unendo esclusive (Bervely Hills, Daitoku-ji Temple costantemente ricerca ed esecuzione. Ha di Kyoto, Santuario del Quince Ecuador fatto parte per oltre vent’anni di numero- etc…) nel resto del mondo; ha eseguito se formazioni vocali italiane, tra le quali la musiche dalla Grecia antica, al medioe- Cappella di S. Petronio di Bologna e l’En- vo e al barocco con i migliori gruppi della semble Istitutioni Harmoniche. È bibliote- early music (Huelgas Ensemble, Ensemble cario del Conservatorio di Trieste. Dal 1998 Gilles Binchois, La Venexiana, Micrologus, dirige l’ensemble vocale Odhecaton. Ha Melpomen, Le Miroir de Musique, La Mor- collaborato con Luigi Ferdinando Tagliavi- ra, Leones, Perlaro, Cantar lontano) con i ni alla redazione della rivista L’Organo e in quali ha fatto premiate incisioni fra cui si qualità di critico musicale con varie riviste segnalano: Monteverdi, Ottavo Libro dei specializzate, ha diretto il catalogo di mu- Madrigali, ens. La Venexiana; Sulla lira, ens. sica dell’editore Arnaldo Forni di Bologna, è Miroir de Musique e ora Fons luminis, ens. curatore di edizioni di musica strumentale Gilles Binchois che toccano alcuni fra i più e vocale, autore di cataloghi di fondi mu- bei repertori della musica occidentale. For- sicali e di saggi sulla storia della vocalità. matosi con Dominique Vellard e Gerd Türk Collabora all’edizione critica delle opere di presso la Schola Cantorum Basilienis, con- C. Gesualdo da Venosa, G. Tartini e G. Ros- tinua a trattenere rapporti professionali sini. Attualmente svolge un lavoro di ricer- con l’istituzione tenendo workshops spe- ca sulla vocalità del Rinascimento presso il cializzati e portando avanti la sua forma- Centre d’Études Supérieures de la Renais- zione dottorale presso l’Università di Basi- sance di Tours. lea. I progetti più recenti, vedono Giovanni Cantarini impegnato in repertori dove po- esia e pratiche di improvvisazione musica- le sono più legate. Con Conrad Steinmann (ens. Melpomen) performa su testi lirici e epici antichi, musiche scritte per lui sulla Ki- thàra, mentre con Baptiste Romain (Miroir de Musique), riporta in scena il repertorio umanistico e rinascimentale per lira da braccio; in duo con il liutista Ariel Abramo- vich esplora il mondo del primo madrigale e della frottola e infine con il tiorbista Ju- lian Behr si dedica alla riscoperta della mo- nodia barocca di Francesco Rasi. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
27 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Gruppo Percussioni Trieste Ivan Boaro, Marko Bulajich, Mila Comel, Pierluigi Corvaglia, Lorenzo Dari, Lorenzo Elia, Luca Gobbato, Karlo Kralj, Marco Mauri, Sebastiano Micheli, Alessio Morpurgo, Vito Muznevic, Francesco Neri, Francesco Pandolfo, Nicola Pisano, Luca Vidonis, Marco Viel Fabián Pérez Tedesco – direzione Siegfried Fink Kanonade 1928 – 2006 Thierry De Mey Musique de Table 1956 Alexandre Esperet Ceci n’est pas une balle 1987 Manfred Menke Eine kleine Tischmusik Gruppo Percussioni Trieste Il Gruppo Percussioni Trieste è formato da- al suo attivo diverse prime esecuzioni as 1993 gli allievi degli anni superiori del Conser- solute di vari compositori. Si è presenta- Steve Reich Music for pieces of wood vatorio “G. Tartini” di Trieste delle classi di to in pubblico a Buttrio, per l’Erdisu e per 1936 percussione di Giorgio Ziraldo e di Fabián l’Università di Trieste e in varie sedi: Piaz- Pérez Tedesco. Nasce sotto la guida di Fa- za della Borsa di Trieste, Teatro Savoia Dennis Kuhn Gegenstandlich: Mein Name ist... bián Pérez Tedesco nell’ambito della pro- di Campobasso, Palazzo Jacopo Peri di 1957 grammazione del corso di Musica d’insie- Reggio Emilia, Teatro Romano di Trieste, me per strumenti a percussione, dall’anno Sala Consiliare di Venzone, Teatro Mode- Thierry De Mey Silence must be prima esecuzione assoluta 2002 inclusa nel Triennio Superiore. Il GPT na di Palmanova, Sala Grande del Teatro 1956 si pone come obbiettivo l’ampliamento Verdi di Trieste (per il ciclo ”Concerti aperi- degli orizzonti musicali degli allievi for- tivo”), Sagrado, Asolo, Gorizia, Sala Tripco- Alessio Morpurgo Give me five nendo loro l’occasione di approfondire il vich di Trieste, Piazza del Popolo di Sacile, 1997 repertorio d’insieme. In questi anni il re- Biennale d’arte FVG presso il Magazzino pertorio si è arricchito con numerosissimi 26 del Porto Vecchio, Teatro Miela ecc. Ed Argenziano Stinkin’ Garbage brani originali e arrangiamenti. Ha inoltre 1958 Ernst Toch 1930 Geografical Fugue 1887 – 1964 Fabián Pérez Tedesco Pingpong Machine prima esecuzione assoluta 1963 Il programma di questa sera è composto da 11 brani “diversamente percussivi”. Un’esperienza dove appaiono in primo piano tecniche e approcci molto diversificati, nei quali il gesto e la spa- zialità hanno pari importanza rispetto al suono. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
29 maggio 2019 ore 20.30 Sala Tartini Giada Visentin – violino Paola Possamai – pianoforte Johannes Brahms Sonata per violino e pianoforte 1833 – 1897 in La maggiore n. 2 op. 100 Allegro amabile Giada Visentin Nata nel 1998, Giada Visentin si è diplo- cademia Musicale Chigiana tenuti da Sal- Andante tranquillo, Vivace mata in violino al Conservatorio “G. Tarti- vatore Accardo e sotto la sua guida fre- Allegretto grazioso (quasi Andante) ni” di Trieste con il massimo dei voti, lode e quenta il corso di alto perfezionamento menzione d’onore sotto la guida del prof. all’Accademia “W. Stauffer” di Cremona. Giancarlo Nadai e attualmente frequenta Antonín Dvorák 4 Pezzi Romantici op. 75 il Biennio Specialistico presso il medesimo 1841 – 1904 Allegro moderato Conservatorio con il prof. Massimo Belli. Paola Possamai Allegro maestoso Ha vinto numerosi Concorsi nazionali ed Nata nel 1998, Paola Possamai inizia lo internazionali e ha tenuto diversi concerti studio del pianoforte all’età di sei anni Allegro appassionato anche in qualità di solista per prestigiose presso la Fondazione musicale “Santa Ce- Larghetto istituzioni musicali in Italia all’estero come cilia” di Portogruaro sotto la guida dappri- “I Solisti Veneti” e la Nuova Orchestra da ma di Claudia Dazzan e successivamente Camera “Ferruccio Busoni”. Nel 2015 è sta- di Lucrezia De Vecchi, concludendo nel Sergej Prokof’ev Sonata per violino e pianoforte n. 1 op. 80 ta selezionata per partecipare alla Ma- 2016 il percorso interno con il massimo dei 1891 – 1953 Andante assai sterclass dell’Accademia dei Solisti Veneti voti e la lode. Ha partecipato a numerosi Allegro brusco diretta da Claudio Scimone e ha vinto una concorsi pianistici nazionali ed internazio- Andante borsa di studio assegnatale dal Rotary nali riportando lusinghiere affermazioni in Club di Padova come migliore allieva. Nel quelli di Albenga, Piove di Sacco, “Thomaz Allegrissimo – Andante assai, come prima 2017 ha debuttato alle Sale Apollinee del Holmar”, “Riviera della Versilia”, “Musica Teatro La Fenice con il Concerto di Mozart Insieme” di Musile di Piave ed è destina- in Sol maggiore KV 216. Nel 2018 ha par- taria di molte borse di studio offerte dal Composta nel 1886 tra le suggestive montagne svizzere di Thun, la Sonata op. 100 di Johannes Rotary Club di Portogruaro. Ha frequenta- tecipato ad una tournée organizzata dal Brahms, detta anche Thunersonate, trova la propria ispirazione nel liederismo nostalgico e sen- CIDIM come solista con la Nuova Orche- to masterclass tenute da Giorgio Lovato e timentale caratteristico del Romanticismo tedesco. Infatti nel primo tempo, Allegro amabile, si possono cogliere citazioni di Lieder brahmsiani, proposte in un rapporto sempre ben stretto tra stra da Camera “F. Busoni” con la quale Alberto Miodini. Attualmente studia pres- violino e pianoforte. L’Andante si articola in due variazioni di cui la seconda dalla tessitura più ha recentemente inciso per Bam Music. so il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste leggera. Il tutto realizzato con naturalezza e freschezza. Il finale Allegretto grazioso è strutturato Nell’estate 2018 ha ricevuto il Diploma di nella classe di Massimo Gon. su due momenti psicologici intrecciati tra loro in un clima da rondò, di disincantata Stimmung Merito ai corsi di perfezionamento all’Ac tardo-romantica. Il Romanticismo di Antonín Dvoràk si traduce essenzialmente nella ricerca di un linguaggio ar- monico che ripropone gli aspetti più brillanti e immediati dell’elemento popolare. Testimonianza lo sono i Quattro pezzi romantici op. 75, quattro miniature per violino e pianoforte, risalenti al che e melodiche tipici del suo stile. Il primo movimento, Andante Assai, è caratterizzato da una 1887 e originariamente scritte per due violini e viola. Nell’Allegro moderato il canto è affidato melodia presente nelle armonie del pianoforte e in procinto di sbocciare nel violino, che sembra al violino; l’Allegro maestoso richiama l’eco di una danza popolare; il terzo movimento, Allegro rimanga in una posizione di attesa, per poi sfociare in brevi sprazzi affidati al violino. L’Allegro bru- appassionato, è caratterizzato da un partecipato lirismo che nel Larghetto conclusivo assume sco è risoluto e spigliato in un dialogo più libero ma comunque frammentato fra i due strumenti. un carattere dolente. L’Andante ha carattere di studio per la tecnica e l’espressione, ornato di preziosità timbriche e Di gusto neoclassico invece, la Sonata in fa minore n. 1 op. 80 di Sergej Prokofiev, fu composta armoniche però cesellate attorno a ritmi ostinati. L’Allegrissimo, fortemente ritmato e popola- tra il 1938 e il 1946 in collaborazione con David Oistrach. Il linguaggio del compositore appare resco, riconduce all’inizio della Sonata in segno di un atteggiamento quasi di raccoglimento e melodioso e chiaro, sensibile ed eloquente e contornato da quegli slanci e scabrosità armoni- meditazione. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
5 giugno 2019 ore 20.30 Sala Tartini Giuseppe Tartini Sonata in Re maggiore per due violini e basso continuo 1692 – 1770 (Brainard D 2) Allegro Andante Allegro assai Concertino in Fa maggiore per flauto dolce, tARTini due violini e basso continuo (n.3, MS. 9937) Andante Largo assai Presto Progetto tARTini Sonata in Do maggiore per due violini e basso continuo (Brainard C 3) Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini Largo Kulturni turizem v znamenju Giuseppeja Tartinija Allegro assai Finanziato dal programma Interreg V-A Italia – Slovenia 2014 – 2020 Concerto in Sol Maggiore per flauto traversiere, archi e basso continuo Gro 383 Manuel Staropoli – flauto dolce e traversiere Allegro non molto Andante Daniele Proni – maestro al cembalo Allegro Harmonicus Concentus Sonata in Re minore per due violini e basso continuo (Brainard D 2) Gabriele Raspanti, Manuel Vignoli – violini Allegro Francesca Camagni – viola Largo Andante Vincenzo De Franco – violoncello Presto Giovanni Valgimigli – violone Concerto in Sol Maggiore per flauto traversiere, Pedro Alcacer – arciliuto archi e basso continuo Gimo 293 Allegro Largo andante Allegro i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
Nella vasta produzione strumentale di Giuseppe Tartini, si collocano in una posizione numeri- camente abbastanza rilevante i concerti genericamente denominati per “Flauto”. In mancanza di un catalogo definitivo di tutta l’opera omnia del compositore Istriano, e alla luce di continue e nuove scoperte, non vi è ancora la certezza sull’originalità di tutte le opere e in alcuni casi nemmeno della loro precisa destinazione strumentale. In particolare, dopo un attento esame dei manoscritti dei 7 concerti per Flauto va subito notato che in 6 concerti la denominazione è pre- cisamente “Flauto Traversiero” (nel caso dei 4 concerti conservati presso la Universitetbiblioteket di Uppsala S-Uu Gimo 291, 292, 293, 294), “Flauto Traverso” nel caso di Gro.384 e “Flauto Tra- versiere” nel caso di Gro.383 (ambedue conservati presso la Statens Musikbibliotek di Stoccolma. Caso a parte invece è il concerto in Fa maggiore conservato presso la biblioteca del Conserva- torio di Napoli in cui lo strumento è denominato semplicemente “Flauto”. Anche se a prima vista potrebbe risultare sottintesa la destinazione per Flauto Traverso, è caratteristica fondamentale dei compositori soprattutto della prima metà del Settecento, sottintendere al termine “Flauto” il “Flauto Dolce” o Flute a Bec nella sua terminologia più frequente in area francese. Molti elementi rinforzano la destinazione di questo concerto verso il flauto dolce contralto in fa, la tonalità d’impianto del concerto (in Fa maggiore) e l’estensione che delimita il range strumentale tra il fa’ e il fa’’’, assolutamente calzante con l’estensione del flauto dolce in questione; il che rinforza l’ipotesi che il concerto non sia (come ipotizzato da alcuni musicologi) stato scritto per Federico II di Prussia, che come ben sappiamo era un grande virtuoso di flauto traverso e non di flauto. Recentemente sono venute alla luce alcune fonti che potrebbero far ripensare alla paternità tar- mazioni cameristiche e orchestre, in oltre borando con Dorothee Oberlinger. Sem- tiniana di questo lavoro (attribuito forse ad un allievo), che verrà eseguito in questo programma 800 concerti in Italia e all’estero parteci- pre per Brilliant ha registrato l’integrale di concerto, che comunque rimane con molta probabilità per flauto diritto. pando a importanti rassegne concertisti- della musica da camera di R. de Visée. Gli altri due concerti in programma sono Gimo 293 (conservato a Uppsala) e Gro 383 (conservato che e festivals internazionali (Festival van Si occupa della rubrica intitolata “Flauto a Stoccolma). Il primo concerto “Gimo 293” contiene concordanze con un concerto per violino Vlaanderen; Teatro Alla Scala di Milano, Dolce & Dintorni” sulla rivista trimestrale (sempre in Sol maggiore) le cui partiture autografe si trovano nell’Archivio Musicale della Cap- Early Music Festival di Greenwich – Lon- per Flauto FaLaUt. Ha tenuto Masterclass pella Antoniana di Padova (ms.1902/n.59) e alla Bibliothèque National de Paris (ms. 11227/34). don, ecc.) e per gli Istituti italiani di cultura e seminari sul flauto dolce, il traversiere Il secondo “Gro 383” in sol maggiore riporta l’indicazione manoscritta di “Concerto a 5 - Del sig. all’estero (Londra, Amburgo, Wolfsburg, e l’interpretazione della musica antica N.N.”, indicazione successivamente modificata con l’aggiunta del nome Giuseppe Tartini, ma a Madrid, Bratislava, Osaka). Solista dell’Ac- presso la “MusikHockschule” di Mannheim quanto sembra dallo stesso copista che l’ha eseguito. cademia del Ricercare, collabora con I e Duisburg-Essen (Germania), Royal Aca- Ambedue i concerti sono indubbiamente per flauto traversiere, strumento in 4 pezzi con una sola Sonatori della Gioiosa Marca, l’Orchestra demy of Music di Londra, l’Università chiave, e sfruttano una estensione diversa dal precedente concerto in fa maggiore, utilizzando in Montis Regalis, Collegium Pro Musica, “Béla-Bartòk” di Miskolc (Ungheria), la questo caso anche le note più gravi fino al Re’ ma mantenendo una estensione in acuto capace l’Orchestra barocca e l’orchestra sinfonica “Musikschule” di St Georgen im Attergau di sfruttare tutte le possibilità del flauto dell’epoca. Il flauto traverso infatti attorno alla prima metà del Settecento si afferma sempre più come strumento prediletto da amatori e compositori dell’Orchestra Verdi di Milano. In qualità (Salisburgo), e presso la Landesmusikschu- (certamente grazie anche alla sua flessibilità ed estensione) a discapito del flauto diritto che di flautista e recentemente di composi- le di Linz (Austria). Dal 2005 è direttore del vedrà il suo declino dopo la metà del secolo. tore ha partecipato alle registrazioni di “Corso Internazionale di Musica Antica” di tutti i CD della Heavy Metal Band Rhap- Romano Canavese (TO), il quale da sva- sody of Fire distribuiti in tutto il mondo. riati anni ospita docenti tra i più qualifi- Manuel Staropoli Ha inciso per le case discografiche Sony, cati nel panorama della musica antica. È Si è diplomato in Flauto Dolce al Conser- artisti di fama internazionale quali Do- Decca, Glossa, Erato, Stradivarius, Tactus, stato docente presso vari Conservatori e vatorio “G. Tartini” di Trieste con S. Casac- rothee Oberlinger, Maurice Steger, Gu- Amadeus, Brilliant Classic, Dinamic. Con attualmente insegna Flauto Dolce pres- cia, perfezionandosi con L. Cavasanti e drun Heyens, Dan Laurin, Pamela Thorby. le incisioni “Vivaldi, Sonate a Tre” e “R. de so il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste e in Flauto Traversiere al Conservatorio “G. Ha studiato anche Oboe barocco con G. Visée, La Musique de la Chambre du Roy – Flauto Traversiere presso il Conservatorio Verdi” di Torino con F. Odling; ha inoltre Caviglia e P. Faldi, specializzandosi inoltre Vol 1” si è aggiudicato 5 stelle sulla rivista “A. Pedrollo” di Vicenza. seguito seminari e masterclass con Kees nell’esecuzione con strumenti a doppia Diapason, mentre ha ottenuto il Diapason Boeke, Walter Van Hauwe e Barthold Kui- ancia del rinascimento come cromorni e D’or partecipando all’incisione “Il flauto jken. Ha collaborato inoltre con flautisti e bombarde. Si è esibito come solista, in for- Veneziano” per l’etichetta SONY, colla- i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
Daniele Proni Harmonicus Concentus Ha tenuto concerti coi maggiori strumen- il Concorso Internazionale per Direttori di L’Harmonicus Concentus nasce a Bologna la Messa in si minore di J.S.Bach. Ha inol- tisti e solisti di canto nelle più prestigiose Coro “Mariele Ventre”. Tiene stage di mu- nel 2002 con l’obiettivo di valorizzare i tre inciso il Vespro della Beata Vergine di sale europee. Con l’Ensemble Respighi ha sica corale ed è chiamato in giuria in con- tesori del Barocco, attraverso l’esecuzio- Pergolesi, per la rivista “Amadeus” e si è inciso numerosi CD per Tactus con musiche corsi nazionali ed internazionali. Ha tenuto ne filologica e la scelta di un repertorio, esibito nella stagione del Ravenna Festival di Vivaldi, Bononcini, Haim, Bellinzani, Tar- masterclass per direttori di coro presso l’Ac- per quando possibile, meno conosciuto. e al MITO di Torino, ampliando il proprio tini e Guarnieri. Ha suonato per le maggiori cademia Motive Planning di Seoul (Korea). L’ensemble unisce le forze di musicisti che orizzonte fino a produzioni operistiche ros- emittenti radiofoniche e televisive euro- Ha curato la creazione del Coro Giovanile affrontano questo àmbito musicale in siniane e donizettiane. Dal 2015 partecipa pee. Ha registrato le opere strumentali di Città di Bologna, progetto sperimentale maniera più approfondita e consapevole, ai concerti dell'Accademia Bizantina e ha Giovanni Battista Martini in qualità di so- dedicato alla formazione di giovani co- esplorando particolarmente i repertori ca- inaugurato l'anno della lingua italiana del lista con l’Accademia degli Astrusi (concerti risti (2016). Iniziati gli studi musicali con il meristici e la letteratura sonatistica del Sei mondo al Teatro dell'Istituto Italiano di Cul- per clavicembalo) per Warner Classic. Per padre Walter, si è diplomato in pianoforte e Settecento. L’Harmonicus Concentus si è tura di Colonia.Nel 2017 si è esibito a Rimini SONY-Deutsche Harmonia Mundi ha rea- e quindi in clavicembalo sotto la guida di esibito nel 2007 a Milano nella prestigiosa nella stagione della Sagra Malatestiana lizzato il DVD “Don Chisciotte” e “Il Maestro Annaberta Conti. Diplomato inoltre in mu- rassegna “San Maurizio, musica e poesia” e al Teatro del Giglio di Lucca con l’allesti- di Musica” di Martini, coproduzione con il sica corale e direzione di coro ed in com- con un concerto a programma: “Il Furore mento dell’opera di Antonio Vivaldi Orlando Teatro Comunale di Bologna con scene posizione ha studiato con Tito Gotti, Pier e la Follia” e nello stesso anno con Diego furioso. Negli ultimi anni ha dedicato parti- tratte dai bozzetti originali di Dario Fo e Paolo Scattolin e Francesco Carluccio. Ha Fasolis in un programma di musiche sam- colare cura alla divulgazione della cultura il doppio cd “Semiramide”, vincitore degli studiato direzione d’orchestra con Paolo martiniane. Ha tenuto nel 2008 il concer- musicale attraverso una serie di progetti a International Opera Awards 2015. Per Con- Arrivabeni e Luciano Acocella ed ha conse- to inaugurale dei restauri pittorici alla Ba- tema, che spaziano dalla letteratura alle certo Classics ha inciso musiche di Girola- guito la laurea in D.A.M.S. presso l’Univer- silica del Monte di Cesena, nel 2009 una arti figurative. mo Frescobaldi al clavicembalo e all’orga- sità di Bologna. È stato direttore artistico tournée che è approdata a Salisburgo con no. È autore di scritti e curatore di edizioni di “Caleidoscopio Musicale”. Ha insegnato critiche musicali (F. Margola, G. Tartini, G. in vari Conservatori italiani e ora al “G. Tar- B. Martini, edizione integrale della musica tini” di Trieste, dove insegna lettura della strumentale in 80 volumi e Intermezzi) e di partitura, clavicembalo e musica d’insieme atti di convegni. In ambito corale, ha tenu- per strumenti antichi. Nel 2016 (350° anni- to seminari e concerti con la Società Cora- versario della fondazione dell’Accademia le Euridice, è stato direttore della Cappella Filarmonica di Bologna) è stato direttore Musicale dei Servi di Bologna e del Coro artistico e musicale dei corsi di alto perfe- Gaudeamus e ha diretto il Coro del Teatro zionamento di musica barocca, dirigendo Comunale di Bologna. Nel 2001 ha ideato inoltre l’ensemble Unitate Melos. i Concerti del Conservatorio | primavera_estate 2019
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