Giovani La Casa - L'ECO DI DON BOSCO CITTA' DEI RAGAZZI - Opera Don ...
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L’ECO DI DON BOSCO BOLLETTINO TRIMESTRALE - 2° TRIMESTRE 2018 - N° 2 TARIFFA REGIME LIBERO “Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Anno CI - Genova” CITTA’ DEI RAGAZZI La Casa dei giovani
Unione Europea SOMMARIO Dove stiamo andando? Unione Europea dove stiamo andando?............... 3 Guardiamo la cartina dell’Unione Europea. Lettera del Direttore Il vento, isolazionista, sovranista, populista e nazionalista Ci riposeremo in Paradiso....................................... 4 sembra dilatarsi su tutta l’Unione. Gli stati orientali, che hanno aderito all’Unione Europea dopo il crollo del socia don Rossano Sala lismo reale, ricevono attualmente fondi cospicui ben più I giovani chiedono una chiesa che ascolti, 5 abbondanti di quanto versano all’Unione, ma si sono chiusi che accolga, che sia viva e autentica................... a riccio per difendere il proprio orticello elevando muri contro gli immigrati e, di fatto, negando la solidarietà che Dalle parole di Papa Francesco 25° Dies Natalis di Tonino Bello.............................. 6 costruisce l’Unione. Dopo la Brexit e la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti “quel vento” sovranista nazionalista, populista, è fortemen te Don Maurizio Lollobrigida sacerdote salesiano................................................. 8 cresciuto negli stati orientali dell’Unione e tende a con quistare anche la parte occidentale. Ed è diventata sovra Lettera del Parroco nista anche l’Italia? La sua originale creatività, caratteristica Maggio un mese da vivere con Maria................... 9 del nostro Paese potrebbe ancora salvarci dal burrone. Nella terra dell’Europa Occidentale è rifiorito il virus del Casa Don Bosco nazionalismo. Credevamo di averlo sradicato dopo le due “Casa Don Bosco”. Casa per minori stranieri 10 guerre mondiali con il progetto dell’Europa Unita. non accompagnati.................................................... Il virus malefico ha continuato tuttavia a sopravvivere ral lentando nel tempo la costruzione dell’Unione Politica ed Latinos Pellegrini in Terra Santa un’esperienza unica.... 12 è esploso nell’ultimo decennio. La solidarietà tra gli stati, che regge la pace e la concordia tra i popoli dell’Unione Scuola Europea, è “ridotta” e quasi cancellata dal prevalere del l’onda dell’egoismo nazionale. • La 5a in gita a Roma Scriveva, più di 60 anni fa, Schumann: “L’Europa unita pre- • Trieste, un luogo di stupore • Visita alla città di Torino e al Museo Egizio...... 10 figura la solidarietà universale dell’avvenire. Pertanto io credo ai fondamenti cristiani dell’Europa ... Non vogliamo Educazione ecologica un’Europa mutilata. Dobbiamo fare l’Europa per acco- Don Bosco avrebbe fatto la differenziata?......... 14 gliervi i popoli dell’Est”. È la meta cui può guardare anche in questo tempo il Bel Paese? Oratorio Il sogno dell’Unione Europea ha nel DNA la spinta ad in • Pasqua Giovani cludere per condividere i suoi valori di pace, libertà e soli • Grazie! Grazie! Grazie!............................................ 15 darietà a qualunque stato ne faccia richiesta, ma l’Unione deve andare oltre l’unità economica ed essere unione poli Festa dei Ministranti 16 tica ... il solo vero argine al sovranismo nazionale. Ma l’unione Festa del Movimento Mo.Mi.................................... politica è ancora lontana. Al di là del Parlamento europeo, Il silenzio degli oppressi......................................... 17 le altre istituzioni infatti non sono ancora scelte dal popolo europeo ... e di fatto manca una costituzione europea. Don Bosco Santo L’Unione Europea poteva prefigurare un mondo globale 1° Aprile 1934 - Don Bosco padre e maestro....... 18 solidale. Ma senza una visione politica che cerca il bene comune, la globalizzazione segue la strada del libero Da una lettera di Don Bosco 19 mercato ove il più forte elimina il più debole. E questo “Da spedirsi dopo la mia morte”............................ è accaduto anche nell’Unione Europea favorendo la cre scita in parallelo del virus malefico del nazionalismo. Il fenomeno della migrazione a livello mondiale è l’effetto dello “scarto” prodotto dalla globalizzazione senza pilota. Il libero mercato senza regole produce una disuguaglianza tale per cui pochi sono sempre più ricchi e la massa dei poveri sempre più povera. Una globalizzazione che delude le attese dei popoli risve glia il nazionalismo o il sovranismo ... che rifiuta l’Unione SECONDO TRIMESTRE Europea. Vuole esercitare intera la propria sovranità e N° 2 - Aprile-Giugno 2018 godere dell’ombrello dell’Unione Europea che liberi dal L’Eco di Don Bosco - Bollettino trimestrale Opera Salesiana - Sampierdarena l’insignificanza nel contesto mondiale! Sped. in abb. postale 70% Anno CI - Genova In questi corsi e ricorsi della storia l’ideale dell’Unione Poli Direzione e amministrazione: Istituto Don Bosco tica dell’Europa tornerà a riscaldare i cuori del popolo eu Via C. Rolando, 15 - 16151 Genova-Sampierdarena - Tel. 010 640 26 01 C.C.P. 28142164 - Autorizzazione Tribunale di Genova - n. 327 del 16-2-1955 ropeo deluso? Quale ruolo giocherà l’Italia uno dei paesi Redazione: Stefano Cartechini, Silvano Audano - Matteo Sassano, fondatori dell’Unione? Il sogno può riprendere le ali e indi Alberto Rinaldini, Commissione Comunicazione dell’Opera care ai popoli e ai politici le vie concrete per gli “Stati Uniti Stampa: Tipolitografia Istituto Salesiano Pio XI - Roma • tipolito@donbosco.it d’Europa”... quando la crisi dell’io restituirà spazio al noi! Don Alberto Per modificare, aggiungere o togliere un indirizzo comunica al tel. 010 64 02 616 o a silvano.audano@email.it
Lettera del le porte delle nostre case sempre DIRETTORE aperte stando attenti ai bisogni della città, del quartiere. Grazie alla Provvidenza e alla generosità di molti di voi stiamo realizzando i progetti che ci hanno visto Ci riposeremo in Paradiso impegnati in tre anni di studio. Ora inizia la fase più delicata, ma anche la più stimolante. Mentre vi scrivo si stanno svolgendo educatori professionali adeguati L’estate è alle porte e fervono i le varie manifestazioni per la Festa e grazie anche all’associazione preparativi delle molte iniziative della Repubblica della nostra bel- “Il Nodo sulle ali del Mondo” che renderanno questo periodo lissima Italia. Solo poche ore fa, si stiamo completando l’accreditamento più dinamico e interessante per pensava di vivere questa giornata presso il Comune di Genova. le centinaia di ragazzi che anche manifestando contro il Presidente questa estate troveranno casa al Sia il nostro arcivescovo, il cardinale della Repubblica. Poi ha prevalso il Don Bosco. Sono tante le attività: Bagnasco, che il nostro sindaco buon senso e la fiducia in questo Estate Ragazzi, campi scuola, campi e l’assessore alle politiche sociali nuovo governo che si è appena for- di lavoro, missione in Egitto. del comune di Genova hanno inco- mato, per cui tutti ci siamo stretti raggiato l’iniziativa. L’assessore ha Tra i doni più belli che ancora una volta attorno ai nostri già visitato la struttura. abbiamo ricevuto recentemente grandi simboli che segnano l’unità c’è stata l’ordinazione sacerdotale della nazione: il Capo dello Stato, I primi di luglio inizieranno dei giovani salesiani. Tra loro due il tricolore, l’inno nazionale, l’altare i lavori per il centro diurno per sono stati con noi per il tirocinio: della Patria, ... È proprio vero che gli adolescenti autistici; un altro don Mirko Rosso e don Maurizio è molto più ciò che ci unisce che modo per vivere il tema dell’anno Lollobrigida. Quest’ultimo è stato quello che ci divide. “Casa per molti, madre per tutti”. destinato alla nostra comunità. Don Bosco ci ha insegnato a tenere Stiamo terminando l’anno Il prossimo 10 giugno ci farà il educativo pastorale 2017/2018 dono della sua prima celebrazione e già abbiamo ringraziato Maria con a Sampierdarena. il consueto pellegrinaggio mariano. Vi faccio gli auguri più belli Quest’anno siamo andati al San- per il mese appena iniziato de- tuario di Vicoforte dove abbiamo dicato al Sacro Cuore di Gesù. pregato per tutti coloro che fanno Possiate riposare quest’estate. parte della grande famiglia del Noi da figli di don Bosco Don Bosco di Sampierdarena. cercheremo di riposarci Personalmente ho ricor- cambiando lavoro, dato tutti i nostri be- come don Bosco nefattori, ovvero coloro ci ha insegnato, che ci aiutano per le tante nella speranza necessità che vive il don Bosco. che ci ripose- Stanno volgendo al termine i lavori remo tutti in della Casa per i ragazzi Paradiso. senza famiglia che presto In don Bosco verranno ospitati nel Don Bosco. È Santo un progetto a cui stiamo lavoran- Don Maurizio do da anni, preparandoci con uno Verlezza studio accurato, con la ricerca di 4 l’eco di don bosco
(ANS - Roma 19 marzo 2018) In una lunga e profonda intervista don Rossa- don Rossano Sala no Sala, SDB, Segretario speciale del Sinodo dei Vescovi, ci ha parlato del- la situazione giovanile, della Chiesa e del prossimo Sinodo, illustrando chiaramente la necessità di ascolta- I GIOVANI CHIEDONO UNA CHIESA re il mondo dei giovani. Il tema del prossimo Sinodo interpella da vicino i che ascolti, che accolga, Salesiani, che vivono per i giovani, e li interroga e li invita a vivere questa esperienza come figli di un santo che che sia viva e autentıca con i giovani seppe vivere un rapporto di fiducia, amicizia e familiarità. Cosa significa questa riunione Dietro queste considerazioni ci sono seguono, perché non siamo significa- pre-sinodale dei giovani? delle motivazioni che dovrebbero farci tivi per loro... Invece, vogliono una Il Sinodo pensato da Papa Francesco riflettere. Chiesa che diventi una casa, una fa- è un momento per dare la parola ai miglia, una Chiesa che sia un luogo giovani, un momento in cui la Chie- Quindi, cosa succede con i giovani? di accoglienza, dove un giovane si sa deve convincersi che non si può I giovani sono più di altri scandaliz- possa sentire bene... parlare dei giovani se non li lascia- zati dagli scandali sessuali ed eco- mo parlare, se non li abbiamo prima nomici. I giovani si aspettano come I giovani chiedono che la Chiesa ascoltati. L’incontro pre-sinodale è sacerdoti dei ministri preparati, di- sia una famiglia. Non è questo un momento in cui i giovani possono sponibili al dialogo... Sono molte le un messaggio salesiano? dire le loro opinioni senza filtri. motivazioni per cui i giovani non ci Per noi Salesiani questo discorso è bello e importante. Abbiamo rice- Cosa desiderano e cosa chiedono vuto da Don Bosco quello che vie- alla Chiesa i giovani? ne chiamato lo spirito di famiglia. Molte conferenze episcopali mani- Il fatto che un giovane si senta a festano che i giovani non chiedono casa, si senta accolto, possa par- nulla alla Chiesa, che sono irritati lare apertamente ed entrare in un dalla presenza della Chiesa e non si contatto di tipo familiare fa parte sentono a proprio agio al della nostra spiritualità. Pensiamo suo interno. Ci chiedia- a cosa significa la Lettera da Roma mo: questi sono giovani di Don Bosco, che parla di fiducia, nichilisti, sono giova- amicizia, familiarità... ni che ci odiano? No! l’eco di don bosco 5
Dall’omelia della Santa Messa Dalle parole di a Molfetta - 20 Aprile 2018 PAPA FRANCESCO 25° Dies Natalis di Tonino Bello 1. Il Pane. Il pane è il cibo essenziale per vivere e Gesù vive più per sé stessi, ma per gli altri”. Sarebbe bello nel Vangelo si offre a noi come Pane di vita, come a dirci: che in questa diocesi di Don Tonino Bello ci fosse questo “di me non potete fare a meno”. E usa espressioni forti: avviso, alla porta delle chiese, perché sia letto da tut- “mangiate la mia carne e bevete il mio sangue” (cfr. Gv ti: “Dopo la Messa non si vive più per sé stessi, ma per 6,53). Che cosa significa? Che per la nostra vita è essen- gli altri”. Don Tonino ha vissuto così: tra voi è stato un ziale entrare in una relazione vitale, personale con Lui. Vescovo-servo, un Pastore fattosi popolo, che davanti al Carne e sangue. L’Eucaristia è questo: non un bel rito, Tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente. Sogna- ma la comunione più intima, più concreta, più sorpren- va una Chiesa affamata di Gesù e intollerante ad ogni dente che si possa immaginare con Dio: una comunione mondanità, una Chiesa che «sa scorgere il corpo di d’amore tanto reale che prende la forma del mangiare. La Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, della sof- vita cristiana riparte ogni volta da qui, da questa mensa, ferenza, della solitudine». Perché, diceva, «l’Eucarestia dove Dio ci sazia d’amore. Senza di Lui, Pane di vita, ogni non sopporta la sedentarietà» e senza alzarsi da tavola sforzo nella Chiesa è vano, come ricordava don Tonino resta «un sacramento incompiuto». (...) Bello: «Non bastano le opere di carità, se manca la carità Il Pane di vita, il Pane spezzato è infatti anche Pane delle opere. Se manca l’amore da cui partono le opere, di pace. Don Tonino sosteneva che «la pace non viene se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che quando uno si prende solo il suo pane e va a mangiarselo è l’Eucaristia, ogni impegno pastorale risulta solo una per conto suo. [...] La pace è qualche cosa di più: è girandola di cose». convivialità». È «mangiare il pane insieme con gli altri, «Colui che mangia me vivrà per me» (v. 57). Come a dire: senza separarsi, mettersi a tavola tra persone diverse», chi si nutre dell’Eucaristia assimila la stessa mentalità del dove «l’altro è un volto da scoprire, da contemplare, da Signore. Egli è Pane spezzato per noi e chi lo riceve diven- accarezzare». Perché i conflitti e tutte le guerre «trovano ta a sua volta pane spezzato, che non lievita d’orgoglio, la loro radice nella dissolvenza dei volti». E noi, che con- ma si dona agli altri: smette di vivere per sé, per il proprio dividiamo questo Pane di unità e di pace, siamo chiamati successo, per avere qualcosa o per diventare qualcuno, ma ad amare ogni volto, a ricucire ogni strappo; ad essere, vive per Gesù e come Gesù, cioè per gli altri. Vivere per sempre e dovunque, costruttori di pace. è il contrassegno di chi mangia questo Pane, il “marchio di fabbrica” del cristiano. Vivere per. Si potrebbe esporre come avviso fuori da ogni chiesa: “Dopo la Messa non si 6 l’eco di don bosco
2. Insieme col Pane, Anzitutto: «Alzati». La la Parola. Il Vangelo prima cosa da evitare è riporta aspre discus- rimanere a terra, subi- sioni attorno alle pa- re la vita, restare at- role di Gesù: «Come può tanagliati dalla paura. costui darci la sua carne Quante volte don Tonino da mangiare?» (v. 52). C’è ripeteva: “In piedi!”, per- un’aria di disfattismo in ché «davanti al Risorto non queste parole. Tante nostre è lecito stare se non in piedi». parole assomigliano a queste: come Rialzarsi sempre, guardare in può il Vangelo risolvere i problemi del mondo? (...) alto, perché l’apostolo di Gesù non può vivacchiare di Non capivano che la Parola di Gesù è per camminare piccole soddisfazioni. (...) nella vita, non per sedersi a parlare di ciò che va o non La vita cristiana va investita per Gesù e spesa per gli al- va. Don Tonino, proprio nel tempo di Pasqua, augurava tri. Dopo aver incontrato il Risorto non si può attendere, di accogliere questa novità di vita, passando finalmente non si può rimandare; bisogna andare, uscire, nonostante dalle parole ai fatti. Perciò esortava accoratamente chi tutti i problemi e le incertezze. (...) non aveva il coraggio di cambiare: «gli specialisti del- Siamo chiamati tutti, in qualsiasi situazione ci troviamo, la perplessità. I contabili pedanti dei pro e dei contro. a essere portatori di speranza pasquale, “cirenei della I calcolatori guardinghi fino allo spasimo prima di muo- gioia”, come diceva don Tonino; servitori del mondo, ma versi». A Gesù non si risponde secondo i calcoli e le con- da risorti, non da impiegati. Senza mai contristarci, sen- venienze del momento; gli si risponde col “sì” di tutta za mai rassegnarci. È bello essere “corrieri di speranza”, la vita. Egli non cerca le nostre riflessioni, ma la nostra distributori semplici e gioiosi dell’alleluia pasquale. conversione. Punta al cuore. È la stessa Parola di Dio a suggerirlo. Nella prima Lettura, Gesù risorto si rivolge a 3. “Pane e Parola. Cari fratelli e sorelle, ad ogni Messa Saulo e non gli propone sottili ragionamenti, ma gli chie- ci nutriamo del Pane di vita e della Parola che salva: de di mettere in gioco la vita. Gli dice: «Alzati ed entra viviamo ciò che celebriamo! Così, come don Tonino, sa- nella città e ti sarà detto ciò che devi fare» (At 9,6). remo sorgenti di speranza, di gioia e di pace”. l’eco di don bosco 7
don maurizio lollobrigida Il 5 maggio 2018 dopo dieci difendendola con il proprio la- anni di formazione insieme ai voro. Ciò che è stato essenzia- miei due confratelli don Piero le nella relazione con Dio e nel e don Mirko, ho ricevuto il mi- trovare la mia vocazione, sono nistero dell’ordine presbitera- stati certamente la frequenza le dalle mani di mons. Mauro di sacramenti, riconciliazione Maria Morfino nella Basilica di ed eucarestia, ma anche l’aver Maria Ausiliatrice a Roma. Se incontrato fratelli “più saggi” guardo a questi anni di cam- (delle guide spirituali), con i mino verso il sacerdozio, mi quali ho avuto sempre confronti viene da esclamare “tutto è illuminanti che mi hanno aiuta- grazia”, per le tante media- to a fare scelte di vita centrate. zioni di Dio che mi hanno ac- In questi anni di formazione compagnato, in particolare nel ho incontrato anche tantissimi tempo di formazione. giovani e laici impegnati che Ringraziare è un bisogno del cuo- mi hanno arricchito con il loro re e penso soprattutto alle tante affetto, entusiasmo e sostegno persone che mi hanno aiutato a mentre condividevamo la gioia fare chiarezza per comprendere, del lavoro apostolico. L’agire col e dare un nome, a questo “de- cuore, rappresenta la consapevo- siderio dominante”, di diventare lezza della grandezza del dono sacerdote, che fin da bambino della vocazione sacerdotale, un ha abitato il mio cuore. dono che non disconosce la de- Un desiderio che negli anni è bolezza umana, ma la vivifica e stato approfondito, verificato e la rinforza attraverso la grazia. messo alla prova. Una sana in- Dal prossimo anno tornerò a quietudine mi ha sempre spinto Genova Sampierdarena, dopo il a cercare cammini di approfon- periodo di tirocinio nel 2013 e dimento della parola e di di- sarà bello potermi mettere nuo- scernimento nei quali ho avuto vamente al servizio degli ultimi modo di comprendere sempre in questa comunità come con- meglio la mia vocazione. L’impe- sacrato salesiano e sacerdote. ‘‘ gno nel campo dell’emarginazio- ne in cui ho lavorato per molti Lo spirito Santo anni, mi ha insegnato il valore mi illumini sempre dell’essenziale e soprattutto, e Maria mi guidi, che non si conquista la digni- soprattutto, tà chiedendo e pretendendo, ma rimboccandosi le maniche nella pastorale ‘‘ e adoperandosi per ricostruirla, del buon senso. sacerdote salesiano 8 l’eco di don bosco
Lettera del Ispiriamoci ad alcuni pensieri di tre grandi guide spirituali: Don Bosco, PARROCO Papa Francesco e Madre Mazzarello MAGGIO un mese da vivere con Maria Don Bosco e le lacrime per Maria. Madre, avesse avuto, con l’erezione fu colpito subito da quest’allegoria del II 16 maggio 1887 don Bosco volle del tempio del Sacro Cuore di Gesù ruolo di mediatrice della madre di Gesù celebrare all’altare di Maria Ausilia- nel centro della Cristianità, ad invito e decise così di portarla con sé a Bue- trice nella nuova chiesa. Più di quin- del Vicario di Gesù Cristo, la sanzione nos Aires, dove iniziò a distribuirla a dici volte ruppe in lacrime, e stentò più solenne. L’opera sua personale era sacerdoti e fedeli. In meno di tre mesi a finire la Messa. Don Viglietti, che compiuta: quindi, la sua partenza per un’artista locale, Ana Betta de Ber- l’assisteva, dovette di tratto in tratto l’eternità, imminente. ti, dipinse una riproduzione del qua- distrarlo dalla violenta commozione. Papa Francesco e Maria che scioglie dro originale tedesco. Il futuro Papa Dopo Messa, la folla, intenerita alla i nodi. Negli anni ’80, quando Papa Francesco, celebrando la messa a San sua pietà e al suo aspetto sofferente, Francesco era solo il sacerdote Jorge Josè del Talar l’8 dicembre del 2011, gli si strinse intorno, baciandogli i pa- Bergoglio, scoprì durante un viaggio in sottolineò che questa rappresentazio- ramenti e le mani e, com’ebbe varca- Germania una immagine della Madon- ne della Madonna illustra il fatto che ta la soglia della sacrestia, lo suppli- na – la cosiddetta “Knotenloeserin” o “Dio, il quale distribuisce la sua Grazia cò di benedirla. «Sì, sì!» rispose don Vergine che scioglie i nodi – di cui ri- a tutti i suoi figli, vuole che noi Bosco. E salito sui gradini, che dalla portò in Argentina varie riproduzioni ci fidiamo di Lei, che le af- prima sala mettono alla seconda, si e che è ormai l’oggetto di una forte fidiamo i nodi dei nostri volse per benedire, alzò la mano e: venerazione popolare a Buenos Aires. peccati per fare sì che «Benedico... benedico...» ripeté con L’immagine, attribuita al pittore set- Lei ci avvicini a suo fi- voce fioca e tremante; e, poi, dando tecentesco Johann Georg Melchior glio Gesù”. in pianto dirotto, si coperse la faccia Schmidtner, si trova nella chiesa di St. Madre Mazzarello con ambe le mani, e fu d’uopo condur- Peter am Perlach ad Augusta, nel Sud e Maria. La vera lo via. Questo pianto impressionò tal- della Baviera. Il “sacerdote” Bergoglio devozione a Maria non mente i presenti, che molti si misero può consistere in sole a piangere con lui e volevano tenergli pratiche devote – in- dietro, ma per prudenza si chiusero le segnavano don Bosco porte. Interrogato perché si fosse tan- e M. Mazzarello –, to commosso durante la Santa Messa, in pii esercizi, ma rispose: «Aveva così viva, innanzi ai in un perseverante miei occhi, la scena di quando, dai 9 modellarsi su di Lei per vivere quelle ai 10 anni, sognai della Pia Società, e solide virtù evangeliche che in lei rifulgo- vedeva ed udiva così bene la mia mam- no: «Siamo vere immagini della Madon- ma ed i miei fratelli questionare sul na» ripeteva la Mazzarello alle sorelle. sogno, che non poteva andare avan- Vera superiora del nuovo istituto sarà la ti nel S. Sacrifizio». Fu quella l’unica Madonna, davanti alla statua della quale Messa che celebrò nella nuova chiesa. Maria Mazzarello ogni sera continuerà Indubbiamente il ricordo di quel primo a porre le chiavi della casa con filiale sogno, mai come allora, dovette essere e fiducioso abbandono. La prima comu- così affascinante per lui! «A suo tempo nità dell’Istituto, «monumento vivo», tutto comprenderai!» gli aveva detto rispondeva al disegno di essere la lode la Vergine; e l’umile pastorello dei di gloria a Maria nella tensione ad incar- Becchi, dopo 62 anni, comprendeva nare nella vita quotidiana le virtù della chiaramente, come la missione, che Vergine, per giungere alla conformazio- nella fanciullezza gli avevano additata ne a Cristo indicata dalle Regole. Nostro Signore e la benedetta sua don Carlo l’eco di don bosco 9
sul territorio nazionale 15 mila minori non accompagnati e 4.332 si sono resi CASA DON BOSCO irreperibili. Possono essere passati in Nord Europa o essere finiti sulla strada a mendicare o nelle mani della crimi nalità organizzata”. Ecco l’orizzonte “nuovo” che si pre- Nel 1872 Don Bosco fondò a Sampier- peratevi per fare loro conoscere quanto senta agli occhi dei figli del Santo dei darena, l’Ospizio San Vincenzo de’ Paoli grande sia la misericordia di quel Dio, giovani. Don Bosco non starebbe con per dare una casa a chi non ne aveva e che ad essi vi manda per il bene delle le mani in mano e i suoi figli, nel- la possibilità di imparare un mestiere. anime loro, per aiutarli a conoscere e la medesima onda del cuore, già dal Oggi, dopo 146 anni, i Salesiani stan- seguire quella strada, che sicura con 2005 spalancarono le porte dell’Opera no dando il via alla “Casa Don Bosco” duca all’eterna salvezza”. don Bosco con l’Oratorio che assunse per minori stranieri non accompagna- Cosa farebbe oggi Don Bosco di fron- i colori del mondo, con la parrocchia ti. È l’ultimo intervento per gli immi- che diventò italo-latino americana, “CASA grati di una storia che comincia nel con le scuole con allievi di diverse na- 2005. Nel ricordo del 130° anniversa- zionalità. Mancava ancora “qualcosa” DON BOSCO” rio della prima spedizione missionaria per i minori stranieri non accompa- in America Latina, il Centro Cultura il gnati, i più poveri tra i poveri. Tempietto celebrò, nel 2005, il Forum Da tre anni stiamo preparando il nido dei giovani: “Genova, mare che uni- sce, città che accoglie”. Ci accompa- Casa per 18 minori stranieri non accom- pagnati. Una preparazione lunga per gnavano nei giorni del forum le parole di Don Bosco ai missionari in partenza per minori gli ambienti da ristrutturare, per i riti burocratici da seguire, per maturare per l’America Latina. Prima di lasciar- li nella nave che li avrebbe portati in stranieri non una “sensibilità accogliente” il più larga possibile. Un lavoro che ha con- Argentina disse loro: “Vi raccomando poi con insistenza particolare la doloro accompagnati sumato molte energie, ma pare che i Salesiani siano riusciti a coinvolgere sa posizione di molte famiglie italiane ad onda la grande Comunità dell’Opera che numerose vivono disperse in quel te al fenomeno migratorio? L’Italia da Don Bosco, il quartiere, Sampierdare- le città ed in quei paesi in mezzo alle paese di migranti è diventato un pa- na e l’intera città di Genova. estese campagne ... andate, cercate ese di immigrazione. Il Santo si pren- Don Bosco anche per l’accoglienza di questi nostri fratelli, cui la miseria o la derebbe cura di questi nuovi arrivati. queste creature, che, in attesa del loro sventura portò in terra straniera e ado A fine gennaio 2018, leggiamo in Av- arrivo sentiamo già parte del nostro venire del 27 febbraio: “erano presenti mondo, ripeterebbe: “A Genova c’è la Provvidenza” ... i genovesi al mugu- gno del 2005 sostituiranno la be- nevolenza e il loro aiuto nel 2018. 10 l’eco di don bosco
Dal Progetto della Casa Don Bosco, leggiamo: – a degli oratori interculturali. (...) ti, il progetto Casa Don Bosco presenta “Siamo convinti, se ancor ce ne fosse ”Casa Don Bosco” vuol essere un po una sua peculiarità nella gestione: bisogno, che l’immigrazione non è un sto sicuro, dove minori stranieri non “Casa che accoglie”, il sottotitolo che fatto emergenziale ma un fenomeno accompagnati, senza collocazione e abbiamo dato a questo progetto contie che interroga e con cui ci dovremo mi in stato di bisogno, possono ritrovare ne in sé i due termini fondamentali del surare per generazioni. Purtroppo la un luogo familiare e comunitario in cui progetto: “Casa” è l’intera Comunità Sa stragrande maggioranza degli immi recuperare le forze e ricreare quel be lesiana, quella che noi chiamiamo “Fa grati che ha faticosamente trovato una nessere capace di fare riprogettare la miglia”, una famiglia che ha radici pro via per l’inserimento sociale, sparisce propria vita. fonde, che condivide valori e missione, tra le cifre ufficiali delle statistiche e “Casa don Bosco” fa parte del proget che si raccoglie intorno a Religiosi rico nel lavoro quotidiano, mentre ben altra to educativo pastorale locale dell’Ope nosciuti come guide spirituali nel cam visibilità hanno il lavavetri o il parcheg ra Don Bosco di Sampierdarena, dove mino della vita. Questa famiglia oggi giatore, la prostituta, i manovali della i minori stranieri non accompagnati si apre per accogliere con gioia giovani microcriminalità. I problemi culturali sono individuati tra i giovani più po sconosciuti, provati dalla sofferenza. che sorgono dall’insediamento di nuclei veri e svantaggiati cui si rivolgerebbe Per loro aprono una “casa”, un luo consistenti in alcune zone – specie del oggi Don Bosco. Il disagio minorile, in go non solo fisico dove ricucire le fe la grande città: le cosiddette nicchie et rite, dove trovare sollievo alla pena e fatti, vede qui espressa un’attenzione niche – sono, quindi, da tenere in seria speranza per il futuro. Una casa vera, particolare al fenomeno migratorio che considerazione in un processo d’inte accogliente non perché dotata di con in questi ultimi anni coinvolge sempre grazione che voglia essere serio e reale. fort, ma perché impregnata del calore più ampiamente giovani provenenti da di una famiglia che desidera essere Ma la questione migratoria, in Italia, paesi in guerra, in povertà economica vicina ai giovani che la abiteranno. viene percepita e affrontata in modo o segnati da cataclismi ambientali. “Casa che accoglie” vuol dire questo: sussultorio, seguendo un’agenda impo Il progetto si propone di realizzare “la nostra famiglia ha preparato un sta dalle emergenze sociali e politiche. percorsi individualizzati dal forte con nido perché voi ragazzi venuti da lon Così gli immigrati compaiono e scom tento educativo, finalizzati alla tutela, tano possiate irrobustire le ali e prepa paiono, a seconda delle emozioni dell’ allo sviluppo psico-fisico, all’inserimen rarvi al prossimo volo”. opinione pubblica. Ma, soprattutto, sul to sociale, lavorativo ed alloggiativo È un concetto semplice, ma sintetiz la spinta della contingenza politica. da completarsi al raggiungimento della za il Metodo Educativo che sottende In questo clima di diffuso allarmismo, maggiore età. Mette al centro dell’in a tutto il nostro progetto e che viene di informazione scorretta, di disagi tervento il giovane con le sue ambi conosciuto come Sistema Preventivo di “mediaticamente” amplificati ad arte, zioni e aspettative. Soggetto unico e Don Bosco. come salesiani siamo invitati a interes irripetibile che merita cura, attenzione sarci comunque di ragazzi, di minori e rispetto, all’interno di un contesto “Casa Don Bosco ... che accoglie” si immigrati che ormai frequentano gli normato al quale si deve, in ogni caso, propone di attuare il Sistema Preventi oratori, i centri di formazione professio conformare e formare. vo di Don Bosco all’interno della Comu nale, le parrocchie, e si affacciano an nità per Minori Stranieri Non Accom che nelle nostre strutture scolastiche. Metodologia e modalità pagnati parimenti a come esso viene Sono anch’essi i “nostri” ragazzi. Per di intervento attuato in ogni altro settore dell’Opera questo siamo ormai “abituati” – in al Mentre gli obiettivi e i percorsi prece Salesiana di Sampierdarena”. cune zone particolari delle grandi città dentemente esposti sono comuni a tut don Alberto Rinaldini l’eco di don bosco 11
LATINOS PELLEGRINI IN TERRA SANTA un’esperienza unica Il pellegrinaggio in Terra Santa è i nomi di tutti coloro che ci avevano stato un vero regalo e un’esperien- chiesto di ricordarli nei luoghi santi. za unica: lascia nel cuore l’immagine Abbiamo pregato per le famiglie, le dei luoghi dove Gesù ha versato l’a- nostre comunità e la pace nel mondo. more per l’umanità. Nel viaggio di ritorno da Milano a Ge- Quattro giorni pieni ricchi di spiri- nova abbiamo condiviso l’esperienza tualità. La guida era un sacerdote personale. La parola Grazie era l’inizio salesiano che ci ha accompagna- con cui in iniziava ogni condivisione, ti con molta pazienza. Eravamo un Grazie a Dio e a tutti coloro che han- gruppo di 50 persone di età diversa no reso possibile il viaggio in Terra che tutto voleva guardare, toccare e Santa, un sogno fatto realtà. L’emo- ... “comprare”. zione si esprimeva con le lacrime per- Siamo stati ospitati a Betlemme. Ab- ché le parole non bastano per raccon- biamo visitato i luoghi più preziosi tare una esperienza così toccante. della nostra fede come Betlemme, L’organizzazione ben fatta e la col- Nazareth e Gerusalemme. Centro di laborazione di tutti hanno creato un ogni giornata è stata l’Eucaristia, clima di preghiera e di comunione. celebrata dove Gesù ne ha fatto Grazie davvero di cuore per la pos- dono all’umanità. sibilità di camminare nella terra di Abbiamo vissuto l’esperienza di Gesù, grazie a d. Maurizio e alla co- gruppo, nel rispetto e nella pazien- munità dei salesiani che offrono la za reciproca, in un clima sereno e possibilità per mezzo di d. Daniel semplice, condizione fondamentale di visitare i luoghi santi come un per pellegrini. Portavamo nel cuore modo di primo annuncio. Suor Valeria 12 l’eco di don bosco
SCUOLA Trieste, un luogo di stupore Le Classi III A e III B concludono il ciclo di studi al Don Bosco con una tre giorni a Trieste (19 al 21 aprile). Una bella esperienza tra spensiera- tezza e approfondimenti culturali. Il bel tempo ha agevolato le nostre escursio- ni: dal Museo storico del romantico Castello di La 5a in gita a Roma Miramare che si affaccia sul mare alla Basilica 27 giovani studenti, una maestra, alcuni genitori e di Aquileia, all’incantevole Grotta del Gigante una guida simpaticissima. Sono i protagonisti della dove, con felpa e scarpe da ginnastica, abbiamo gita a Roma della V elementare. Siamo partiti cari- raggiunto la profondità di 100 metri sotto la su- chi di entusiasmo che ha caratterizzato i tre gior- perficie e inoltre il bellissimo Palazzo del Gover- ni romani vissuti all’insegna del relax, ma anche no, una delle perle di Piazza dell’Unità d’Italia. della cultura. Abbiamo iniziato il primo giorno con La gita è stata un’esperienza indimenticabile, la visita del Circo Massimo e del Colosseo; nel po- ciò è stato possibile grazie a due splendidi com- meriggio una bella caccia al monumento sul colle pagni di viaggio … un ringraziamento di cuore Palatino, dietro a mappe archeologiche e tecniche da noi tutti alla prof. Marenco e a Don Marco! di orientamento. Il secondo giorno la visita di Ostia Antica, in modo giocoso. I ragazzi durante la spie- gazione si sono immedesimati in vari personaggi della storia. C’è chi ha preso le sembianze di Nero- ne, chi di Vespasiano, chi di caprette mitologiche. Al pomeriggio abbiamo navigato il Tevere a bor- do del battello. Anche questa volta è stato chiesto ai ragazzi di mettersi in gioco, in che modo? Beh prendendo il controllo del battello e mettendosi al timone! Alla sera gelato in città tra le vie e le piazze della “Roma dei fantasmi” … Infine il ter- zo ed ultimo giorno abbiamo affrontato la grande passeggiata per le piazze principali della Capitale: Visita alla città di Torino Piazza San Pietro, Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi e molto altro ancora. Un’esperienza davvero e al Museo Egizio arricchente per i ragazzi che hanno di fatto dimo- Venerdì 4 maggio la 4a elementare si è recata a strato grande interesse e attenzione. Un grazie va Torino per vivere una bella giornata all’insegna alla maestra Laura che con grande entusiasmo ha dell’amicizia e della conoscenza. Alla visita del permesso ai ragazzi di vivere una esperienza come museo egizio molti bambini sono rimasti affa questa, un grazie alle famiglie che sono state di non scinati dal mondo antico dei faraoni e della loro poco aiuto nella riuscita di queste giornate, un gra- storia. Un grazie va agli accompagnatori … la zie speciale alle guide, Viviana e Silvia, un grazie maestra Barbara e Davide. più grande ai ragazzi che hanno dimostrato quanto sia bello vivere insieme momenti come questi. Matteo
EDUCAZIONE ECOLOGICA Don Bosco avrebbe fatto la differenziata? «Buoni cristiani e onesti cittadini». Occorre ricordare che nei nostri gior- Quante volte si ripete questo motto ni non si tratta più soltanto di buone nelle case salesiane! ...Facile a dirsi, intenzioni: la questione dei rifiuti è ma non a farsi. È il risultato che ci si trattata a livello di leggi europee, rece- attende dal sistema preventivo di don pite dal nostro ordinamento nazionale, Bosco, con cui il grande santo porta- quindi non fare la differenziata ha un va il cuore dei ragazzi a tirare fuori le po’ il sapore dell’illegalità. È pur vero cose migliori. che basare tutto su norme che stringo- Come realizzare questo equilibrio tra no alla gola può semplicemente darci una fede sincera e l’impegno nella so- un senso di oppressione, invece è im- cietà? Ecco un ottimo campo di lavoro: portante pensare che il nostro Paese il rispetto dell’ambiente in cui vivia- abbia da tirare fuori un sano orgoglio: mo, a partire dai rifiuti che producia- gli accordi internazionali prevedono mo e gettiamo via. che si raggiunga entro il 2020 il 65% Siamo nell’era della “sostenibilità”, di raccolta differenziata sul totale dei termine di cui tutti abbiamo una vaga rifiuti prodotti, ma l’Italia è ancora al idea e che quasi nessuno sa cosa vo- 52,5%... bisogna dimostrare che il Made glia dire. Ci viene in aiuto la defini- in Italy è ancora in cima alla lista. zione data nel 1987 dalla Commissione E se poi, dopo aver fatto la raccolta, Indipendente sull’Ambiente e lo Svi- il contributo gli operatori ecologici mettono di nuo- luppo (World Commission on Environ- di tutti. Bastano vo tutto insieme? Intanto siamo certi ment and Development), secondo la pochi accorgimenti e tan- che non siano leggende metropolitane? quale sostenibilità significa soddisfa- ta voglia di “giocare” con qual- Se anche non lo fossero... Ricordiamoci re “i bisogni dell’attuale generazione che bidone. L’AMIU di Genova rende che fare la differenziata è un’abitudi- senza compromettere la capacità del- molto semplici le regole del gioco: vetro ne che aiuta prima di tutto noi comuni le generazioni future di rispondere ai = VERDE, carta e cartone = BIANCO, cittadini, perché grazie ad essa pos- loro”. E quando si parla di generazio- plastica e lattine = GIALLO, facile, non siamo fare più attenzione a quello che ni, l’educazione la fa da protagonista, è vero? Ma per i più grintosi, muniti consumiamo e a come ce ne sbarazzia- quindi… Non si può rimanere con le di amico a quattro zampe, c’è anche mo, riducendo sprechi, contrastando il mani in mano. Per un rispetto concre- il “sacchetto per il passeggio”, nelle menefreghismo e risparmiando anche to dell’ambiente in cui viviamo – senza versioni più svariate, prezioso aiuto qualche quattrino. Esistono addirittura mettere in causa il Panda e la foresta per lasciare la strada come la si era paesi in cui chi più differenzia viene Amazzonica – c’è bisogno di un pro- trovata... o addirittura meglio! premiato fiscalmente, ma – aspetto più fondo senso civico, ma anche di tanta urgente – se si raggiungono gli obiet- creatività. A nessuno fa piacere cam- tivi internazionali non si pagheranno minare in una città sporca, calpestan- sanzioni e dunque non si accumuleran- do rifiuti o ...tracce di origine animale, no ulteriori tasse a quelle che già gra- ma – dicevano i latini – l’ordine (o il vano sulle nostre spalle. Insomma, un disordine) esterno rispecchia quello po’ di fatica, ma tanti vantaggi. Anche interiore, dunque ciò che troviamo per il Don Bosco di Genova-Sampierdarena strada è il riflesso di una comunità ci- si muove in questa direzione, con al- vile poco sensibile ed anche poco crea cune iniziative già avviate e altre in tiva. È importante che si abbia consa- arrivo. Stay tuned! pevolezza di quanto sia indispensabile Mariano 14 l’eco di don bosco
ORATORIO Pasqua Un’altra avventura per i nostri ragazzi del Don Bosco di Giovani Sampierdarena! Di che cosa stiamo parlando? Della 24 ore lavoro in oratorio, gioco, pranzo e conclusione alle 15,00, di Pasqua Giovani qui in oratorio che ha visto coinvolti i ora della morte di Gesù in croce. È una conclusione questa nostri gruppi. Un’esperienza meravigliosa, ricca di spunti quanto mai simbolica, anche perché poi le giornate non e soprattutto di tempo da dedicare a se stessi, a fermarsi finiscono qui: l’appuntamento è per la celebrazione della un attimo nella frenesia della vita di tutti i giorni, per Croce alla sera del Venerdì, a seguire la via Crucis per le vie poter riflettere e vivere a pieno il Triduo Pasquale. Ab- del quartiere ed infine la Veglia Pasquale al sabato. Il mo- biamo iniziato alle 15,00 del giovedì santo con un mo- mento più bello è stata l’adorazione notturna, per tutta la mento formativo diviso per gruppi, cui è seguita poi la notte del giovedì sera fino al mattino del venerdì, in cui i celebrazione della Messa in Coena Domini ed il serale Giro ragazzi si sono alternati per pregare e stare con Gesù. Sia- delle 7 Chiese. Venerdì Santo ci siamo dedicati alla rifles- mo davvero orgogliosi di questi ragazzi che hanno risposto sione personale, in particolare a vivere un momento bello a questa esperienza con impegno, profondità, entusiasmo di Riconciliazione col Signore; poi e molta semplicità. (Matteo) Grazie! Grazie! Grazie! Vogliamo dire tre volte grazie agli sistiti dalla nostra san Vincenzo. Escursionisti ed agli Animatori del Il primo grazie va per il segno don Bosco perché anche quest’an- che hanno dato a tutti noi nel no hanno compiuto un’opera mira- pensare in questo periodo pa- bile, quella di raccogliere, nel pe- squale alle persone meno fortu- riodo che precede la Pasqua, un bel nate. Il secondo grazie va per quantitativo di generi alimentari averci dimostrato che anche i di prima necessità da destinare ai ragazzi/e più piccoli possono più bisognosi della Parrocchia as- aiutare la comunità nella cre- scita caritatevole. Il terzo gra- zie va per la quantità di generi alimentari che sono stati raccolti e che qui di seguito vi elenchiamo: di omogeneizzati, 7 scatole di bi- 400 kg di pasta, 70 kg di riso, 65 scotti per neonati. Ma un ulteriore kg di zucchero, 15 kg di caffè, 30 grazie va a tutti coloro che hanno litri di olio, 400 scatolette di tonno, reso possibile e sostenuto questa 7 confezioni di biscotti, 148 vasetti iniziativa, donando! l’eco di don bosco 15
Festa dei 25 Aprile 2018 MINISTRANTI 83esima Edizione della Festa del Movimento Mo.Mi Festa del Movimento Ministran- sia importante ascoltare Gesù che ti diocesano al Don Bosco: una parla attraverso il nostro cuore giornata bellissima all’insegna per essere felici. Alla fine, dopo dello stare insieme, del diver- una bella partita a Sparviero, è timento e anche dell’ascolto di arrivato il grande momento tanto Gesù. Siamo partiti con l’acco- atteso: le premiazioni! Anche se glienza: foto di gruppo, magliet- non abbiamo vinto, il gruppo del te, focaccia e bibite. Poi siamo Don Bosco si è piazzato nella passati al grande gioco al mat- TOP TEN: al 9° posto su quasi tino: una successione di sfide su 40 squadre! In questa bella vari temi: la liturgia, la Messa, la giornata si respirava aria buo- Chiesa, la vita di Gesù, le opere di na, aria di gioia vera. misericordia, la nostra cattedrale Un grazie ai nostri 6 eroi che di S. Lorenzo e molto altro anco- si sono distinti per il loro va- ra. Poi la Messa con Mons. Nicolò lore: Michele, Giulia, Giorgia, Anselmi, bella ricca e anche mo- Lorenzo, Anna Paola e la nostra vimentata. mascotte Alessio. A seguire il pranzo nei campi so- Al prossimo 25 aprile sicuri che leggiati, poi uno spettacolo musi- queste esperienze sono un pic- cale a cura di Don Roberto Fiscer colo mattoncino nel cammino e al pomeriggio ci siamo messi della vita e nel cuore di questi in ascolto di alcune testimonian- ragazzi. ze vocazionali, per capire quanto Davide Riccitelli 16 l’eco di don bosco
DEGLI OPPRESSI IL SILENZIO (ANS - 28 febbraio 2018) tà. Molte domande rimangono senza risposta. Com’è iniziato questo conflitto? Chi finanzia questi ribelli che da anni si sono Le reti sociali hanno inondato di immagini e commenti la tra- trincerati a Damasco, Aleppo e in altre città della Siria? E in- gedia in Siria. È difficile non essere commossi dalle immagini fine, ci sono altri interessi per le potenze coinvolte in questa che ci presentano la sofferenza dei più deboli. I Salesiani sono guerra? presenti in quel paese dal 1948 e sperimentano l’angoscia di È importante per le grandi potenze sfruttare la capacità dei migliaia di bambini e giovani a Damasco e Aleppo. media digitali e creare una visione che non chiarisca i limiti Un salesiano ha alzato la voce per avvertirci di un aspetto dei dati oggettivi di informazione e che mantenga una nebulo- fondamentale di questa guerra: l’obiettività dell’informazione. sa di disinformazione. Don Mounir Hanachi riconosce che il Proprio quest’anno Papa Francesco ha governo siriano non è formato da “santi messo in guardia da questo pericolo: o angeli”, eppure sostiene che in questo “L’efficacia delle fake news è dovuta in conflitto ha dalla sua parte la maggior primo luogo alla loro natura mimetica, parte della sofferente popolazione della cioè alla capacità di apparire plausibili. Siria. In secondo luogo, queste notizie, false “Ghouta non è un quartiere di vittime ma verosimili, sono capziose, nel senso perseguitate dal regime, come si rac- che sono abili a catturare l’attenzione conta – afferma il Salesiano –. È l’esatto dei destinatari, facendo leva su stereo- contrario. Sono anni che sparano missili tipi e pregiudizi diffusi all’interno di un sulla capitale, uccidono innocenti, po- tessuto sociale”. veri civili. Quanti sono i bambini morti È importante esercitare la capacità cri- qui di cui nessuno parla? Questi non tica e chiedersi se tutto ciò che viene sono l’opposizione, sono terroristi, ven- detto, visto o letto è vero. È bene chie- gono da ogni parte del mondo, e l’eser- dersi se tutto ciò che appare sulle reti cito siriano ha il diritto di difendere la sociali sia vero. dignità dei Siriani e il paese”. È un dato di fatto che nel caso della Il bombardamento di Ghouta si è inten- Siria la disinformazione sia evidente e sificato nell’ultima settimana, perché il la grande assente nei media mainstream sia governo prepara l’assalto finale per ri- la voce dei cristiani e di coloro che si prendere il quartiere. “Tutto il giorno si trovano dall’altra parte. “Molto di quel- sentono gli aerei dell’esercito che sorvolano la capitale. Spero lo che è stato raccontato sulla Siria in questi anni è stato che l’attacco cominci presto e che la zona venga finalmente manipolato – conclude don Hanachi –. Perché nessuno ci chiede liberata, come è stata liberata Aleppo” afferma. cosa sta accadendo qui? Vi prego, raccontate solamente ciò Si è ormai arrivati all’ottavo anno di guerra in Siria. Una guerra che stiamo vivendo da sette anni a questa parte”. descritta sulle reti sociali attraverso immagini e messaggi che “informano parzialmente” sui fatti e che formano pregiudizi Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; nelle nostre coscienze, rafforzando false percezioni della real- è l’indifferenza dei buoni. (Martin Luther King) Chiossone Armando, Puppo Pietro, Ferro Rosalia, Chiarini Giorgio, Albertini Adriana, Pagani Rinaldi Andrea, Angeles Gonzales, Martini Pier Romano, Tagliaferri Pina, Carenzo Luigi, Scar- Luigi, Maccioni Paolo, Monastero Visitazione, pelli Michele, Bagliani Giuseppe, Ratto Massimo, Ighina Giovanni, Vitti Paolo, Novella Ottavio, Lustrissimi Letizia, Morandi Giuseppe, Borioli Calcagno Rolando, Stori Maria, Trussardi Luigino, Donatella, Fanzi Maria, Roffinella Mauro, Piana Molinari Mauro, Piombo Giuseppe, Istituto San Dario, Cerbone Annun- ziata, Cartechini Stefano, Grasso Roberto, Eologio benefattori Callisto, Lugani Anna, Chiesa Giovanni Bosco, Risi Emanuele, Croce Marino, Patrone Giuseppe, Lorenzo, Cadamuro Ro- Mangini Giuseppe, berto, Bevilaqua Dome- Giannini Giuseppe, nico, Arnuzzo Giacomo, Colombari Pierangelo, Monteverde Mariella l’eco di don bosco 17
DON BOSCO SANTO 1° APRILE 1934 don bosco padre e maestro di santità giovanile è dichiarato santo Uno spettacolo unico al mondo! Per- sone di tutte le condizioni, sesso ed età, sacerdoti, chierici, religiosi, stu- 84 anni fa Papa Pio XI, il 1° aprile, come quest’anno solennità denti, professionisti, operai, signore eleganti e donne semplici della cit- di Pasqua, proclamava santo Don Bosco. Terminava così tà, con una straordinaria differenza il lungo processo di beatificazione e canonizzazione, di aspetti, modi di vestire, di lingue, iniziato a Torino il 4 giugno 1890. erano pressati insieme sotto le vol- te della basilica e della piazza più Il “Papa di Don Bosco Santo”, da gio- grande del mondo, unite in un unico vane prete, ebbe il piacere di sedere sentire con Don Bosco e con Pio XI”. a tavola con Don Bosco e conoscere Avrebbe scritto successivamente Don l’Oratorio da lui fondato a Valdocco. Pietro Ricaldone, all’epoca Rettor Mag Conosceva in dettaglio il grande la- giore: “Città del Vaticano, 1° aprile, ore voro che Don Bosco aveva fatto per dieci e un quarto. Alleluia! Il Vicario i ragazzi poveri e abbandonati. Ecco di Cristo ha appena proclamato santo perché non esitò a sostenere il pro- Don Bosco. Possa egli benedire Torino, cesso di canonizzazione del suo amico l’Italia, il mondo”. Don Bosco, né dei suoi figli spiritua- La canonizzazione di Don Bosco in- li; vale la pena notare, infatti, che dica inevitabilmente agli educatori diede impulso anche alla causa di di oggi la perenne validità del Sistema beatificazione di Domenico Savio. Preventivo, fondato sulla ragione, la Don Eugenio Ceria, SDB, ricordava religione e l’amorevolezza, e destina- con entusiasmo il giorno della Ca- to all’edificazione dell’onesto citta- nonizzazione di Don Bosco e i suoi dino e del buon cristiano: un sistema scritti su quel giorno sono un poe- educativo verificato, in poco più di ma al Santo dei Giovani. “Raramen- lita proveniente da tutte le parti del un secolo, da una legione di campio- te, forse mai, la Basilica Vaticana la città si diresse verso San Pietro. ni di santità giovanile come Dome- ha contemplato una gioia pasquale Alle sei in punto venne aperto il nico Savio, Laura Vicuña, Zefferino tanto nuova, tanto fresca, tanto ina- passaggio attraverso le barriere da Namuncurá, i cinque giovani martiri spettata come nella Pasqua del 1934. parte delle guardie che sorveglia- di Poznan’, Alberto Marvelli, i giovani Con quella Pasqua si chiudeva il Giu- vano gli ingressi, e che conteneva- martiri spagnoli... e tutti i giovani bileo della Redenzione e si celebrava no l’impazienza della folla per poter che verranno in un futuro prossimo la santità di un apostolo che aveva controllare i biglietti d’ingresso; alle e remoto, “perché la nostra Congre- portato i benefici della Redenzione sette e tre quarti già erano entrate gazione ha più futuro che passato”, ad un’infinità di anime”. nel tempio le sessantamila persone come ama affermare il Rettor Mag- Proseguiva questo poema d’amore: di cui esso è capace. Almeno altre giore, Don Ángel Fernández Artime. “Dall’alba una moltitudine cosmopo centomila sarebbero rimaste fuori. (ANS - 30 marzo 2018) 18 l’eco di don bosco
Da una lettera di Don Bosco del 1887 ... con una nota: “Da spedirsi dopo la mia morte” (Memorie Biografiche vol. XVIII, pag. 621-623) “Miei buoni Benefattori e mie buone Benefattrici, sento che si avvicina la fine di mia vita, ed è prossimo il giorno, in cui dovrò pagare il comune tri- buto alla morte e discendere nella tomba. Prima di lasciarvi per sempre in questa terra io debbo sciogliere un debito verso di voi e così soddisfare ad un grande bisogno del mio cuore. Il debito che io debbo sciogliere è quello della gratitudine per tutto ciò, che voi avete fatto coll’aiutarmi nell’educare cristianamente e mettere sulla via della virtù e del lavoro tanti poveri giovanetti, affinché riuscissero la consolazione della famiglia, utili a se stessi ed alla civile società, e soprattutto affinché salvassero la loro anima e in tal modo si rendessero eternamente felici. Senza la vostra carità io avrei potuto fare poco o nulla; colla vostra carità abbiamo invece cooperato colla grazia di Dio ad asciugare molte lacrime e a salvare molte anime. (...) Convinto che, dopo Dio, tutto il bene fu fatto mediante l’aiuto efficace della vostra carità, io sento il bisogno di esternarvene, e perciò prima di chiudere gli ultimi miei giorni ve ne esterno la più profonda gratitudine, e ve ne ringrazio dal più intimo del cuore. (...) Vi fo eziandio notare come in questi tempi, facendosi molto sentire la mancanza dei mezzi materiali per educare e fare educare nella fede e nel buon costume i giovanetti più poveri ed abbandonati, la Santa Vergine si costituì essa medesima loro protettrice; e perciò ottiene ai loro Benefattori e alle loro Bene- fattrici molte grazie e spirituali e temporali. Io stesso e con me tutti i Salesiani siamo testimoni che molti nostri Benefattori, i quali prima erano di scarsa fortuna, divennero assai benestanti dopo che cominciarono a largheggiare in carità verso i nostri orfanelli. (...) Se dopo la mia morte, la Divina Misericordia, pei meriti di Gesù Cristo, e per la protezione di Maria Ausiliatrice, mi troverà degno di essere ricevuto in Paradiso, io pregherò sempre per voi, pregherò per le vostre famiglie, pregherò pei vostri cari, affinché un giorno vengano tutti a lodare in eterno la Maestà del Creatore, ad inebriarsi delle sue divine delizie, a cantare le sue infinite misericordie.” Sempre Vostro obbl.mo Servitore Sac. Giovanni Bosco l’eco di don bosco 19
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