L'ECO DI DON BOSCO - missione Io sono una - Don Bosco Genova
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
L’ECO DI DON BOSCO BOLLETTINO TRIMESTRALE - N. 1/2019 - Anno CII - TARIFFA REGIME LIBERO “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - C/RM/27/2018” CITTA’ DEI RAGAZZI Io sono una missione
SOMMARIO Luci e ombre di un mondo Luci e ombre di un mondo che trascolora........... 3 che trascolora Lettera del Direttore 4 Il disagio profondo dello stare insieme in un momento di cam- Don Bosco si è fatto un regalo................................ biamento potrebbe riportare indietro l’orologio della storia o rilanciare,“purificata”, la sua “novità”: la solidarietà e la pace. Il vento del nazionalismo “sovranista” e “populista”, reazione alla Messaggio del Rettor Maggiore “Cari giovani, non abbiate paura...”........................ 5 globalizzazione senza pilota che crea disuguaglianze, s’allarga sul mondo. Se il motore dell’economia è l’utile, il profitto, il de- naro, si creano disuguaglianze sempre più gravi: pochi ricchi Dalle parole di Papa Francesco e una massa di poveri sempre più poveri. Lo leggiamo nei dati statistici del nuovo Rapporto OXAM “Bene pubblico o ricchez- Sprazzi di luce dall’incontro con i 700.000 giovani................................................. 6 za Privata” gennaio 2019. A metà del 2018 l’1% più ricco del pianeta detiene il 47% della ricchezza aggregata netta. Guar- dando l’Italia, nello stesso periodo, il 20% più ricco degli italiani Sinodo dei vescovi a Roma possedeva il 71% dell’intera ricchezza nazionale. La forza dell’ascolto................................................... 8 Segni sinistri di un vento “senz’anima” sorgono ad est come ad ovest. Penso agli USA di Trump e ai paesi di Visegrad dell’Unione Festa di San Giovanni Bosco 2019.........................10 Europea. Il 13 gennaio è stato accoltellato Pawel Adamowicz, 53 anni, sindaco di Danzica durante un concerto di benefi- Centro Ricreativo per autistici.............................. 12 cenza di fronte a migliaia di persone. Quel coltello ha spento la voce “umana e accogliente” che aveva aperto le porte della città ai migranti in contrasto con il governo polacco. Festa dell’Immacolata 2018....................................13 Ad Occidente Trump vuole costruire un muro che separi il Messico dagli Usa e combatte una guerra commerciale con Natale Latinos............................................................. 14 la Cina e con l’Europa mettendo in subbuglio l’economia mondiale. A difesa dell’America first. Per quanto riguarda l’Italia e l’Unione Europea, la nave Sea Watch con emigranti salvati dal naufragio e bloccata davanti • Ritiro spirituale del MGS Liguria • Una giornata a Mornese........................................ 15 a Siracusa ... è il simbolo dello sfaldamento della solidarietà e accoglienza dell’Europa. Si gioca sulla pelle di persone di- Il buon cittadino Digitale.........................................16 sperate di migranti che, costrette a lasciare il proprio paese, diventano vittime di schiavisti, del mare e della disumanità dei governanti dell’Unione. Elezioni Europee maggio 2019............................... 17 La chiusura forzata del Cara di Castelnuovo di Porto alle por- te di Roma ha suscitato indignazione. I migranti erano accolti Urban Regeneraction...............................................18 e integrati. Significativo il gesto di una donna del paese che blocca il pullman che portava altrove (dove?) il primo grup- po di migranti ... Chi era al sicuro per la protezione umanitaria Don Bosco accoglie il primo minorenne diventa clandestino. orfano immigrato...................................................... 19 Certo nelle attività dell’accoglienza non mancano gli sfrutta- tori interessati al guadagno economico più che al benessere degli immigrati. È all’opera la malavita e la mafia ... basta pen- sare alla mafia nigeriana del Cara di Mineo. Ma visto il calo quasi totale degli arrivi, compito del governo doveva essere di governare gli accolti e non di ridurre i centri funzionanti aumentando i clandestini. Ma le luci brillano ancora su questo mondo sfregiato da se- gni sinistri. Pensiamo ai 700.000 giovani della GMG di Panama: insegnano agli adulti l’incontro tra i diversi senza escludere nessuno. È la foresta che cresce, anche se fa meno rumore di PRIMO TRIMESTRE una pianta che cade. Nella spiaggia di Siracusa, davanti alla N° 1 - Gennaio-Marzo 2019 nave di immigrati bloccata, tante mani alzate quasi a voler L’Eco di Don Bosco - Bollettino trimestrale Opera Salesiana - Sampierdarena Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. Postale 70% - Anno CII - C/RM/27/2018 raggiungere i “sequestrati” gridano che si lascino sbarcare. È l’Italia dell’accoglienza che conosciamo, è l’Europa della so- Direzione e amministrazione: Istituto Don Bosco Via C. Rolando, 15 - 16151 Genova-Sampierdarena - Tel. 010 640 26 01 lidarietà vittima dell’incapacità di dialogare e trovare insieme C.C.P. 28142164 - Autorizzazione Tribunale di Genova - n. 327 del 16-2-1955 una soluzione ... Qui si scontrano un’Europa della retrotopia e l’Europa aperta al mondo, solidale e accogliente. Redazione: Stefano Cartechini, Silvano Audano, Matteo Sassano, Alberto Rinaldini, Mariano Licciardi, Commissione Comunicazione dell’Opera Ma in tutt’Italia vivono famiglie o singoli o gruppi del terzo set- tore, tante luci per cui dobbiamo sperare e impegnarci per Stampa: Tipolitografia Istituto Salesiano Pio XI - Roma • tipolito@donbosco.it gli Stati Uniti d’Europa, il sogno dei padri fondatori. Portiamo gioia e serenità nelle nostre realtà quotidiane, aiutiamo chi è solo e abbandonato, ascoltiamo il nostro fratello. La speranza ATTENZIONE ci inviti a prenderci cura del nostro prossimo senza aspettarci Amico lettore dell’Eco di Don Bosco, stiamo aggiornando l’archivio una ricompensa. Più è luminosa la nostra speranza, maggiore anagrafico. sarà la nostra fede, più pura sarà la nostra carità. Per facilitare il nostro lavoro, chiediamo cortesemente di inviare Stefano Cartechini un’email di conferma, di avvenuta ricezione della rivista a silvano.audano@email.it o telefonare al n. 010 64 02 616
Lettera del E questo si nota particolarmente oggi, DIRETTORE di fronte all’arrivo di migranti e rifugia ti che bussano alla nostra porta in cer ca di protezione, sicurezza e un futuro migliore. È vero, il timore è legittimo, anche perché manca la preparazione a DON BOSCO questo incontro. Lo dicevo l’anno scor so, in occasione della Giornata Mondia le del Migrante e del Rifugiato: «Non si è fatto è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così di un regalo verse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così, spesso, rinun ciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci». Rinunciare a Domenica “Attraverso questi episodi biblici, il Si un incontro non è umano. 3 febbraio, gnore parla oggi a noi e ci chiede di Siamo chiamati invece a superare la durante i fe lasciare che Lui ci liberi dalle nostre paura per aprirci all’incontro. E per fare steggiamenti paure. “Liberi dalla paura” è proprio il questo non bastano giustificazioni ra della Festa di Don tema scelto per questo vostro incontro. zionali e calcoli statistici. Mosè dice al Bosco, alla presen La paura è l’origine della schiavitù: popolo di fronte al Mar Rosso, con un za del Card. Ange gli israeliti preferirono diventare schia nemico agguerrito che lo incalza alle lo Bagnasco, del Sindaco della città vi per paura. È anche l’origine di ogni spalle: «Non abbiate paura», perché il Marco Bucci e di tante autorità civili dittatura, perché sulla paura del popolo Signore non abbandona il suo popolo, e militari è stata inaugurata la Casa cresce la violenza dei dittatori. ma agisce misteriosamente nella storia Don Bosco. I minori stranieri non ac Di fronte alle cattiverie e alle brutture per realizzare il suo piano di salvezza. compagnati hanno trovato casa al Don del nostro tempo, anche noi, come il Mosè parla così semplicemente perché Bosco di Sampierdarena. Il progetto popolo d’Israele, siamo tentati di ab si fida di Dio. è partito tre anni fa ed è un tentati bandonare il nostro sogno di libertà. L’incontro con l’altro, poi, è anche vo di risposta all’appello che ha fatto Proviamo legittima paura di fronte a incontro con Cristo. Ce l’ha detto Lui Papa Francesco e il Rettor Maggiore situazioni che ci sembrano senza via stesso. È Lui che bussa alla nostra por dei salesiani ad aprire le nostre case d’uscita. E non bastano le parole uma ta affamato, assetato, forestiero, nudo, all’accoglienza di minori che si trova ne di un condottiero o di un profeta malato, carcerato, chiedendo di essere no in Italia e non hanno nessun riferi a rassicurarci, quando non riusciamo a incontrato e assistito. E se avessimo mento familiare. sentire la presenza di Dio e non siamo ancora qualche dubbio, ecco la sua pa Dopo lo studio del progetto, dopo la capaci di abbandonarci alla sua Provvi rola chiara: «In verità io vi dico: tutto ricerca degli educatori e la ristruttu denza. Così, ci chiudiamo in noi stessi, quello che avete fatto a uno solo di razione dei locali, siamo finalmente nelle nostre fragili sicurezze umane, questi miei fratelli più piccoli, l’ave- riusciti a partire. Dietro questa casa nel circolo delle persone amate, nella te fatto a me» (Mt 25,40)». ci sono tante persone che hanno con nostra routine rassicurante. E alla fine Diventiamo tutti liberi dalle paure tribuito con il volontariato gratuito rinunciamo al viaggio verso la Terra quando ci facciamo guidare dall’amo all’accoglienza di questi ragazzi, pre promessa per tornare alla schiavitù re verso i ragazzi. È questo amore che feriti da don Bosco. dell’Egitto. ci spinge ogni giorno ad alzare il capo Durante il meeting “Liberi dalla pau- Questo ripiegamento su sé stessi, segno per sconfiggere tutte le nostre paure. ra”, svoltasi a Sacrofano, alle porte di di sconfitta, accresce il nostro timore Approfitto di questo scritto per rin Roma, Papa Francesco si è rivolto alle verso gli “altri”, gli sconosciuti, gli graziare le tante persone che ci hanno comunità di accoglienza presenti nella emarginati, i forestieri – che peraltro aiutato a realizzare la nuova Casa Don diocesi di Roma: sono i privilegiati del Signore (Mt 25) –. Bosco. Don Maurizio Verlezza 4 l’eco di don bosco
La Festa MGS a Panama 2019: Messaggio del RETTOR MAGGIORE “Cari giovani, non abbiate paura ribattuto il Rettor Maggiore, prima di recarsi per un’intervista, insieme con la Madre Generale delle FMA, presso di ciò che Dio vi chiede” la postazione del Bollettino Salesia no del Centro America, che stava tra smettendo in diretta sulle reti sociali Colore, allegria, musica, l’intero evento. ballo... E al tempo stesso pre Dopo il tempo ghiera, testimonianze, mo per la cena è giun menti di silenzio di fronte al to il momento più Santissimo. La Festa del Mo importante della vimento Giovanile Salesiano giornata: la veglia (MGS) alla Giornata Mondiale di adorazione euca della Gioventù di Panama è ristica. Una cerimo stata tutto questo, e come nia ben organizzata al solito, ha saputo dare una e molto riflessiva, scossa di energia a tutti i con canti e momenti partecipanti. di silenzio che invi Dopo l’ampio lavoro di ri tavano alla preghiera flessione svolto al mattino intima con Gesù, e insieme a Don Ángel Fer che è stata presie nández Artime, Rettor Mag duta da don Fabio giore dei Salesiani, e a Madre Yvonne Attard, Consigliere Reungoat, Madre Generale delle Figlie Jimenez, delle FMA della Repubblica Generale per la Pastorale Giovanile dei di Maria Ausiliatrice (FMA), che ha Dominicana. Salesiani. riguardato molti temi – testimonianza “Vivendo in un Paese che ha una Durante la veglia ci sono state pre del Vangelo, conversione, impegno, minoranza di cattolici, la GMG mi dà ghiere specifiche per i giovani del formazione dei laici, Diritti Umani, l’occasione di crescere nella mia fede. Venezuela e del Nicaragua, perché accoglienza dei migranti, parità di Stare con i giovani, ti mantiene gio- possano sperimentare la pace nei loro genere ... – nel pomeriggio di mer vane. E quando sei lontano dal pec Paesi. coledì 23 i giovani si sono dedicati cato, sei giovane” ha aggiunto Maria Alla fine di questo momento, Madre un momento di grande entusiasmo e Linda, cristiana in Kuwait, alla sua Reungoat e Don Á.F. Artime sono tor calore. terza GMG. nati sul palco per offrire la tradiziona Circa 2.500 sono stati i giovani Così, uniti dalla stessa fede e dallo le “buona notte”. partecipanti, provenienti da 30 Pa- stesso amore per Don Bosco, e senza “Sostituite la paura con la fidu- esi. Accolti all’ingresso dell’Istituto che le differenze linguistiche costi cia, lì c’è la fonte della pace e la Tecnico Don Bosco da un gruppo di tuissero mai un ostacolo, tra selfie, risposta coraggiosa a Gesù” ha detto danza folkloristica, i pellegrini hanno abbracci, scambio di doni, canti e ap Madre Reungoat. trascorso il pomeriggio animandosi plausi ovunque, i giovani hanno tra E il X Successore di Don Bosco ha ag reciprocamente con le tradizionali di scorso le prime ore. giunto: “Dio tocca il cuore di ognu- namiche da cortile e da palco, e con L’arrivo del Rettor Maggiore e di no di noi. Non c’è nessuno di noi dividendo insieme esperienze e consi Madre Reungoat ha aumentato ulte che non abbia una vocazione nella derazioni. riormente la temperatura. “Un cuore vita. Come disse Papa Benedetto XVI: “I giovani sono il presente del felice è pieno d’amore per Gesù” ‘Cari giovani, non abbiate paura di ciò mondo, della Chiesa e della fami- ha detto Madre Reungoat ad una gio che Dio vi chiede’. Perché di questo glia. Il Santo Padre ci ricorda di cre- ventù traboccante d’emozione, mentre si tratta, di vivere la vita con tanta dere nei giovani come forza della le bandiere di tutti i Paesi presen passione, senza aver paura di ciò che Chiesa, del mondo e della famiglia” ti sventolavano attorno. “Basta che Dio chiede a ciascuno di noi”. ha manifestato suor Esther Migueline siate giovani perché io vi ami” ha (ANS - Città di Panama) l’eco di don bosco 5
Dalle parole di XXXIV GMG PAPA FRANCESCO a Panama 22-27 GENNAIO 2019 Sprazzi di luce dall’incontro CON I 700.000 GIOVANI • “Veniamo da culture e popoli XVI. E il Papa non perde l’occa- volgere tutti”. Il sogno per il quale diversi, parliamo lingue diverse, sione per mandare, insieme con i Gesù ha dato la vita. (all’apertura usiamo vestiti diversi. Ognuno giovani, un gioioso saluto al suo della GMG) dei nostri popoli ha vissuto sto- predecessore. “Ci sta guardando e rie e circostanze diverse. Quante lo salutiamo”... “Con i vostri ge • I giovani bisogna guardarli con cose ci possono differenziare. Ma sti voi smentite e screditate tutti gli occhi di Dio nulla di tutto ciò ha impedito che quei discorsi che si concentrano e si “Questo hanno fatto i santi, questo potessimo incontraci ed essere impegnano nel creare divisione”, in fanno le comunità che sanno guar felici di stare insieme. Questo è un certo senso obbedendo al “padre dare” Don Bosco non è andato a possibile perché sappiamo che c’è della menzogna che preferisce un cercare i giovani in qualche posto qualcosa che ci unisce, c’è Qualcu- popolo diviso e litigioso”. Tuttavia lontano o speciale; semplicemente no che ci fa fratelli”. (all’arrivo a “incontrarsi non significa mime imparò a guardare, a vedere tutto Panama) tizzarsi, Né pensare tutti la stessa quello che accadeva attorno nella cosa o vivere tutti uguali facendo e città e a guardarlo con gli occhi di • “Il vero amore non annulla legit ripetendo le stesse cose, ascoltando Dio e, così, fu colpito da centinaia time differenze, ma le armonizza la stessa musica o portando la ma di bambini e di giovani abbandonati in una superiore unità”. Questa è glia della stessa squadra di calcio”. senza scuola, senza lavoro e senza una citazione di Benedetto La cultura dell’incontro, “è un la mano amica di una comunità. appello e un invito ad avere il Molta gente viveva in quella stessa coraggio di mantenere vivo un città, e molti criticavano quei giova sogno comune capace di coin ni, però non sapevano guardarli con gli occhi di Dio. I giovani bisogna 6 l’eco di don bosco
guardarli con gli occhi di ai giornalisti nel viaggio di Dio. Lui lo fece, Don Bosco, ritorno) seppe fare il primo passo: abbracciare la vita come si • Voi siete l’adesso di Dio presenta; e, a partire da lì, “Voi, cari giovani, non non ebbe paura di fare il se siete il futuro. Ci piace condo passo: creare con loro dire: “Voi siete il futu una comunità, una famiglia ro...” No, siete il presen in cui con lavoro e studio si te! Non siete il futuro sentissero amati. Dare loro di Dio: voi giovani siete l’adesso di radici a cui aggrapparsi per poter ar- ti. Vengono per fame o per guerra. Dio! Lui vi convoca, vi chiama nel rivare al cielo. Per poter essere qual Investire dove c’è la fame, l’Europa è le vostre comunità, vi chiama nelle cuno nella società. Dare loro radici capace di farlo, e questo è un modo vostre città ad andare in cerca dei a cui aggrapparsi per non essere ab per aiutare a crescere quei Paesi. Ma nonni, degli adulti; ad alzarvi in battuti dal primo vento che viene. sempre c’è quell’immaginario collet piedi e insieme a loro prendere la Questo ha fatto Don Bosco”. (Veglia tivo che abbiamo nell’inconscio: l’A parola e realizzare il sogno con cui con i giovani di sabato 26 gennaio) frica va sfruttata! Questo appartiene il Signore vi ha sognato.” (Omelia alla storia, e fa male!” (Rispondendo della Messa di domenica 27 gennaio) • Il problema delle migrazioni “... il modo di risolvere il proble ma delle migrazioni è aiutare i Paesi da dove vengono i migran l’eco di don bosco 7
1. Giovani protagonisti nella Chiesa SINODO DEI VESCOVI I giovani sono stati oggetto di studio, ma anche soggetto che riflette con i vescovi sul loro stesso mondo. I giovani a Roma sono come virgulti che crescono in un campo ove col grano si trovano erbacce cresciute nel tempo. Ma essi portano in sé una linfa – al di là del contesto in cui vivono – che è LA FORZA inquietudine, desiderio di nuovi spazi … è il volto giova nile della Chiesa. DELL’ASCOLTO “La presenza dei giovani ha segnato una novità: attraverso di loro è risuonata nel Sinodo la voce di tutta una generazione.” (1) 2. Sono ascoltati i giovani nella Chiesa? È la prima volta che la Chiesa, nella sua più che bimil Dalle parole inaugurali di Papa Francesco è emerso che la lenaria storia, celebra un sinodo dei vescovi sui giovani parola ascolto è davvero centrale in questo Sinodo. Il Papa con i giovani. “Con i giovani” dice l’originalità assoluta di ha ricordando che la Chiesa è oggi in debito di ascolto. questo Sinodo. Nei 50 giovani parla un’intera generazione. “Ci siamo accorti – osserva don Sala – che la Chiesa fa fatica Aiutano a vivere un’esperienza di Chiesa che scopre la sua ad ascoltare, parla un po’ troppo e ascolta un po’ troppo poco. dimensione giovanile. La giovinezza appartiene alla natura Questo vuol dire che è necessaria davvero una conversione spi- della Chiesa ... anche nei giovani parla lo Spirito Santo. rituale, prima di tutto. E direi anche che la radice più profon- Dio è giovane! da di questa mancanza di ascolto nei confronti dei giovani è probabilmente anche una mancanza di ascolto verso Dio. Noi “Su tutti effonderò il mio Spirito; i vostri figli e le vostre parliamo molto di Dio, ma forse parliamo poco con Dio. E que- figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri sta è una mancanza di credibilità. Quando parliamo di Dio, anziani faranno sogni» (At 2,17; cfr. Gl 3,1). È l’esperienza senza aver prima parlato con Dio, non siamo molto credibili”. che abbiamo fatto in questo Sinodo, camminando insieme e “L’ascolto rende possibile uno scambio di doni, in un con- ponendoci in ascolto della voce dello Spirito. Egli ci ha stu- testo di empatia. Esso consente ai giovani di donare alla pito con la ricchezza dei suoi doni, ci ha colmato del suo co- comunità il proprio apporto, aiutandola a cogliere sensibilità raggio e della sua forza per portare al mondo la speranza”. nuove e a porsi domande inedite. Allo stesso tempo pone le condizioni per un annuncio del Vangelo che raggiunga vera- In questo secondo intervento mente il cuore, in modo incisivo e fecondo”. (8) dell’Eco di Don Bosco sul Sinodo dei giovani ci fermeremo su un aspetto che riteniamo Dalla pagina del Vangelo dei discepoli di Emmaus l’indica zione del come deve essere l’ascolto. Gesù “li interroga e si prioritario, l’ASCOLTO. mette in paziente ascolto della loro versione dei fatti per aiu- Raccogliamo alcune indicazioni dal documento finale del tarli a riconoscere quanto stanno vivendo. Poi, con affetto ed Sinodo stesso. energia, annuncia loro la Parola, conducendoli a interpretare alla luce delle Scritture gli eventi che hanno vissuto. Accetta 8 l’eco di don bosco
l’invito a fermarsi presso di loro al calar della sera: entra nella loro notte. Nell’ascolto il loro cuore si riscalda e la loro mente si illumina, nella frazione del pane i loro occhi si aprono. Sono loro stessi a scegliere di riprendere senza indugio il cammino in direzione opposta, per ritornare alla comunità, condividen- do l’esperienza dell’incontro con il Risorto”. I giovani reclamano di essere ascoltati nella loro inquie tudine e ricerca del senso della vita. Sono troppe volte delusi, sconcertati, ma nel loro cuore c’è la tensione al bello, al bene, al vero. Come la Chiesa ascolta questa nuo va generazione? Riconosce il valore del loro protagonismo come parte della sua stessa vita? Risponde il Sinodo: “Molti giovani sperimentano come la loro voce non sia rite- proprie scelte e possibilità, è un vero atto di amore nei loro nuta interessante e utile in ambito sociale ed ecclesiale. In confronti in vista della loro crescita e delle scelte che sono vari contesti si registra una scarsa attenzione al loro grido, chiamati a compiere.” (35) in particolare a quello dei più poveri e sfruttati,e anche la mancanza di adulti disponibili e capaci di ascoltare”. (7) 4. I giovani chiedono di essere accolti Essi sono Chiesa. Hanno bisogno di incontrare adulti capaci e rispettati nella loro originalità di ascoltare e donare loro il valore delle radici. È un atto di Il tempo dei giovani è quello dell’apertura al diverso amore che li fa crescere nelle loro scelte. Nello stesso tempo ... e l’Europa – che rischia di restare prigioniera del suo possono aiutare la Chiesa a vivere nel presente della storia. egoismo, chiudendosi con i suoi muri o porti chiusi agli emigranti – ha nei suoi giovani il futuro per una conviven “I giovani cattolici non sono meramente destinatari dell’a- za pacifica, multicolore e pluriculturale. zione pastorale, ma membra vive dell’unico corpo ecclesiale, battezzati in cui vive e agisce lo Spirito del Signore. Essi “I giovani sono generalmente portatori di una spontanea contribuiscono ad arricchire ciò che la Chiesa è, e non solo apertura nei confronti della diversità, che li rende attenti ciò che fa. Sono il suo presente e non solo il suo futuro. I alle tematiche della pace, dell’inclusione e del dialogo tra giovani sono protagonisti in molte attività ecclesiali, in cui culture e religioni. Numerose esperienze di molte parti del offrono generosamente il proprio servizio, in particolare con mondo testimoniano che i giovani sanno essere pionieri di l’animazione della catechesi e della liturgia, la cura dei più incontro e dialogo interculturale e interreligioso, nella pro- piccoli, il volontariato verso i poveri. Anche movimenti, as- spettiva della convivenza pacifica.” (45) sociazioni e congregazioni religiose offrono ai giovani oppor- tunità di impegno e corresponsabilità. Talvolta la disponibi- 5. Quale Chiesa vogliono i giovani? lità dei giovani incontra un certo autoritarismo e sfiducia di “I giovani chiedono che la Chiesa brilli per autenticità, esem- adulti e pastori, che non riconoscono a sufficienza la loro plarità, competenza, corresponsabilità e solidità culturale. A creatività e faticano a condividere le responsabilità.” (54) volte questa richiesta suona come una critica, ma spesso assu- me la forma positiva di un impegno personale per una comu- nità fraterna, accogliente, gioiosa e impegnata profeticamente 3. I giovani sono un dono a lottare contro l’ingiustizia sociale. Tra le attese dei giovani L’ascolto rende possibile uno scambio di doni, in un conte- spicca in particolare il desiderio che nella Chiesa si adotti uno sto di empatia. Esso consente ai giovani di donare alla co- stile di dialogo meno paternalistico e più schietto.” (57) munità il proprio apporto, aiutandola a cogliere sensibilità nuove e a porsi domande inedite. Allo stesso tempo pone le condizioni per un annuncio del Vangelo che raggiunga veramente il cuore, in modo incisivo e fecondo.” (8) Ma rischiano di essere senza memoria storica “I giova- ni sono proiettati verso il futuro e affrontano la vita con energia e dinamismo. Sono però anche tentati di concen- trarsi sulla fruizione del presente e talora tendono a dare poca attenzione alla memoria del passato da cui pro- vengono, in particolare dei tanti doni loro trasmessi dai genitori, dai nonni, dal bagaglio culturale della società in cui vivono. Aiutare i giovani a scoprire la ricchezza viva del passato, facendone memoria e servendosene per le
Festa di San Giovanni Bosco 2019 Una ricorrenza che segna l’Opera Don Bosco di Genova Dall’alto dei miei 85 anni, gli ul- del 31 gennaio 2019: il pomeriggio Una cena “giovanile e famigliare” timi 55 passati a Sampierdarena, del 29 arriva il primo nucleo dei nell’Opera Don Bosco per il ben guardo i vari 31 gennaio vissuti. migranti minori non accompagna- venuto ai nostri giovani amici mi- Quest’ultimo si presenta con una ti … è solo l’avanguardia, il gruppo granti. carica del tutto eccezionale. maggiore arriverà a giorni. Li ab- La giornata del 31 si apre con i La serie di iniziative, nella luce biamo attesi come li conoscessimo giochi e la Santa Messa con tutti del Padre dei giovani, inizia a metà da sempre e abbiamo preparato i giovani delle scuole Don Bosco: dicembre: il 15 dicembre s’inaugu- per loro la ”CASA DON BOSCO”, Infanzia, scuola primaria e Media, ra il Centro Ricreativo per autistici seconda accoglienza. Tre anni di Centro Professionale e genitori. La al don Bosco, a fine gennaio la ce- lavoro per preparare “la casa” e grande chiesa parrocchiale era pie- lebrazione solenne della festa del sbrigare le complicate pratiche bu- na. Presiedeva la concelebrazione Santo. rocratiche. Nello stesso giorno da Mons. Nicolò Anselmi. È la prima Due fatti caratterizzano la festa Roma giungeva la stampa del volu- volta che vedo i giovani partecipa- me MIGRARE - sogno e delusione re alla preghiera e ai canti con tan- del nostro Centro Culturale Il Tem- to entusiasmo … commovente il si- pietto. Per i cittadini della Casa Don lenzio di tanti piccoli per ascoltare Bosco vorremmo che l’accoglienza e pregare. facesse sparire ogni delusione dal Il secondo momento è quello loro cuore. conviviale con i nostri docenti e La prima cena dei nostri giovani collaboratori e tanti amici e bene- ospiti migranti è consumata con fattori. A tavola servivano giova- la Comunità Salesiana, con lo staff ni salesiani. Inevitabile la foto di degli educatori e con un magnifi- gruppo. co gruppo di giovani dell’Oratorio. Domenica 3 febbraio si celebra 10 l’eco di don bosco
la FESTA nella parrocchia, questo zogiorno i cittadini della ‘Casa Don clima di grande famigliarità hanno anno più calorosa perché S. E. il Bosco’, i minori immigrati non consumato insieme il pranzo. cardinale Bagnasco ha insediato accompagnati, si sono incontrati Alla celebrazione dell’insedia- il nuovo parroco Don Pier Dante. con i giovani dell’Oratorio e in un mento del nuovo parroco segue la All’omelia il cardinale ci ha lascia- benedizione dei nuovi locali della to una breve riflessione concen- “Casa Don Bosco”. Sono i locali più trata su tre parole: Gioia, Insieme, belli dell’Opera Don Bosco … ai nul- Casa. Nel clima che il Don Bosco latenenti il Buon Padre don Bosco vive in questi giorni la parola riservava le cose migliori. “casa” la pensiamo suggerita da L’incontro conviviale con il no- “Casa Don Bosco” per minori im- stro arcivescovo, con il sindaco, migrati non accompagnati. Nella con i parroci, con le religiose e altri casa trovi la gioia perché si sta in- invitati conclude la FESTA del San- sieme con persone che ti vogliono to tanto legato a Genova e tanto bene … la casa richiama relazioni amato dai genovesi. calde, comprensione, accoglien- Alberto Rinaldini za, ascolto, crescere insieme nel- la gioia che si ancora nell’essere amati da Dio che è Gioia. A mez- l’eco di don bosco 11
Quando Enrico è nato aveva mo l’impressione che quella che CENTRO RICREATIVO gnasco, del Superiore dell’Italia Centrale Don Stefano Aspettati, PER AUTISTICI stava succedendo fosse una cosa dei nostri benefattori Ing. Ugo più grande di noi. Ed era vero. In Salerno e Dott.ssa Michela Rocca tuivamo che avrebbe cambiato la per RINA, Dott. Luciano Gandini e nostra esistenza ma non immagi Al Don Bosco Dott.ssa Irma Belardi per ANSAL navamo la misura in cui l’avrebbe fatto, pensavamo che avremmo di Sampierdarena DO ENERGIA ed i più alti funzio nari di CARIGE, del Sindaco Marco dovuto insegnargli tante cose Bucci, dell’Assessore Ilaria Cavo, ma non supponevamo che sareb del Questore di Genova Sergio be stato lui ad insegnarci ciò che Bracco e soprattutto di tanti ami è essenziale nella vita. ci che ci hanno scaldato il cuore... Ci ha fatto capire che ciò che conta è solo l’amore, quel Perché questo centro? lo vero. Ha dato un senso alla Mio figlio Enrico, pur con tutti nostra esistenza: avevamo desi i suoi problemi, è stato fortuna derato essere genitori ma ci era to perché è stato accolto dai Sa stato dato ben di più di quel che lesiani con un tale affetto da far chiedevamo... Ci era stato dato diventare per lui il Don Bosco un Angelo, una creatura asso come una seconda casa... lutamente innocente ed indife Così è nata l’idea di un Centro sa che chiedeva solo di essere socio educativo per l’autismo amata, nient’altro. Spesso ci con fini ludico-ricreativi affian siamo sentiti inadeguati di fron cato da volontari, cooperative, te ad un tale compito. Abbiamo istituzioni e da chiunque voglia dovuto imparare a dimenticarci di noi I primi sintomi si manifestano tra i collaborare alla costruzione di una stessi ma, grazie a lui, non è stato 18 e i 36 mesi di vita e la frequenza realtà che permetta ai ragazzi di sen poi così difficile: ci siamo resi conto del disturbo è da 4 a 5 volte maggiore tirsi accettati, accolti ed amati non che nulla di ciò che prima ci piaceva nei maschi rispetto alle femmine. Il solo dai propri cari… E Don Maurizio aveva lo stesso sapore di un suo sor soggetto autistico ha enormi difficol ci ha creduto subito e si è prodigato riso così a lungo atteso... tà di comunicazione e di rapporto col in mille modi perché avvenisse. mondo esterno, chiuso com’è nel suo Verranno ammessi al Centro sogget L’autismo è una disabilità dalle cau specifico mondo interiore. ti in condizione di disabilità con au se ancora sconosciute che secondo le La caratteristica più evidente è l’i tismo grave in età post scolare. ultime percentuali colpisce 1 bambi solamento; i bambini autistici spesso Sono previsti laboratori di Comuni no su 100... non rispondono al loro nome, evitano cazione, Attività ludiche relazionali, Tali numeri indicano una condizio il contatto oculare e appaiono incon Autonomia, Musica, Pittura... ne di emergenza sociale che supera sapevoli della realtà che li circonda. Ed ora è il momento dei ringrazia altre malattie invalidanti quali la sin Sovente non hanno o hanno perdu menti … e quante persone devo e vo drome di Down, la cecità o sordità. to la comunicazione verbale e rifiuta glio ricordare! Solo da pochi anni è diventata og no, per timore o impossibilità, altri Innanzitutto la Famiglia Salesiana getto di interesse da parte dei mass modi di comunicazione. per l’affettuosa accoglienza in questa media e dell’opinione pubblica. bellissima sede di Enrico e di altri che In ambito scientifico le ipotesi di Inaugurazione del Centro condividono con lui il loro speciale questa malattia sono tante, ma tale Sabato 15 dicembre 2018 ha avuto modo di essere … disturbo ha comunque conseguen luogo l’inaugurazione di un Centro ri- Franco Salaris ze invalidanti tali da rendere quasi creativo per autistici alla presenza di sempre problematico un sufficiente Sua Eminenza il Cardinale Angelo Ba livello di autonomia e di integrazione sociale. 12 l’eco di don bosco
Festa dell’Immacolata 2018 Come Opera Don Bosco abbiamo quale abbiamo assistito al rinnovo vissuto due giorni belli, non solo della promessa dei ministranti e al per il clima soleggiato e tiepido, mandato degli educatori del nostro ma anche e soprattutto per la bel oratorio, e a seguire, in cortile, ab lezza delle iniziative che ha visto biamo fatto un buonissimo aperiti coinvolte centinaia di persone. vo di aiuto solidale per le attività Stiamo parlando proprio della fe oratoriane, il Cerchio Mariano e, la sta dell’Immacolata Concezione grande sorpresa: l’inaugurazione cara a noi Salesiani per un duplice della nuova statua di Don Bosco motivo: anzitutto perché per noi che è stata benedetta e posizio Maria ha una importanza fon nata nel salone dell’oratorio. Un damentale, secondo perché è il dono bello e quanto mai prezio compleanno dell’Oratorio! La so e significativo che speriamo storia la conosciamo bene perciò sia da stimolo per tutti i ragazzi non ci soffermeremo su di essa, che passeranno dalla nostra re ma cercheremo di ripercorrere in altà, infine c’è stato il tessera sieme queste due giornate. Tutto mento del gruppo escursionisti è iniziato con l’ormai consueto ed il consueto pranzo della co Immacolata Show che ha visto ci munità salesiana con gli ani mentarsi nelle più svariate forme matori ed educatori. i nostri giovani delle varie realtà Tante cose si sono sussegui sul tema pastorale dell’anno “Io te, e per raccontarle davvero sono una missione #per la vita non basterebbe tutta la rivista, degli altri”. ma per il momento ci limitiamo a dire Tra balletti, video, canzoni, scenet che don Bosco è realmente ancora te e chi più ne ha più ne metta, la vivo oggi, e il volto di questi ragazzi serata è andata avanti piacevolmente che con gioia decidono di dedicare la anche grazie ai nostri quattro presen loro vita ai più piccoli ne è la prova tatori Fabio, Andrea, Marta e Marzia. più evidente. Sul palco sono saliti i ragazzi dei vari Grazie a tutti coloro che nel loro gruppi dell’oratorio: escursionisti, piccolo e in modo amorevole si sono gruppi apostolici, gruppo animatori, messi in gioco per rendere possibile gruppo ministranti, catechismo, i vari questa grande e meravigliosa festa ... laboratori e persino l’oratorio dei pic Buon Compleanno Oratorio!!! coli. Il giorno dopo, ovvero l’8 dicem Matteo Sassano bre tutto è iniziato con la S. Messa delle 10:00 in Parrocchia durante la l’eco di don bosco 13
NATALE LATINOS Dal 2005, l’anno di arrivo dei La- tinos al Don Bosco, la comunità celebra il Natale con l’imman- cabile presepio vivente. Il 23 dicembre 2018, dopo la Santa Messa e il pranzo, le famiglie e bambini hanno vissuto questo bellissimo momento. Nei suoi colori ha offerto a tutti non solo il segno del Natale, ma ha fatto sentire il calore dell’amore di Dio per l’uomo. Congratulazioni, Latinos en Don Bosco, e grazie a coloro che han- no reso “vivente” il Presepio. È un modo di comunicare la vo- stra esperienza di fede anche ai nativi della cara nostra città di Genova. benefattori Rogialli Paolo, Monastero Visitazione, Papa Tina, Rosso Paolo, Cabiddu Salvatore, Maccioni Paolo, Puppo Pietro, Rizzi Roberto, Calzolari Giancarlo, Martini Pier Luigi, Flori Claudio, Mordeglia Antonello, Novella Ottavio spa, Ighina Giovanni, Mangini Giuseppe, Lugani Ida, Zambianchi Andrea, Piombo Dario, Vitti Paolo, Lusseti Giuseppe, Grasso Roberto Canepa Agostino, Guderzo Claudio, De Muro Giovanni, Molinari Mauro, Marcello Fili, Calcagno Rolando, Zoratti Emanuele, Bagliani Giuseppe, Volontieri Mauro, Albertini A., Burlando Paolo, Pelassa Giovanni, Cerbone Annunziata, Pagani Romano, Gianello Sergio, Borioli Donatella
Ritiro spirituale del MGS Liguria Le tre tappe verso Natale Il nostro “Tabor” è stato la Cittadella dell’Im macolata, sul monte Fasce. In un mondo che esalta l’esteriorità e le apparenze c’è bisogno di riscoprire il cammino verso il nostro cuore. Nel senso biblico il cuore è luogo della nostra totalità e l’organo della preghiera. Prima tappa: Preghiera. Il cuore non è campo disabitato, ma terra in cui dimora una Presenza”. Il predicatore ci ha presentato l’immagine della “Trinità misericordiosa” di suor Caritas Müller. Attraverso Gesù che ci dona la Sua relazione con il Padre, nel nostro intimo siamo sempre in contatto con Dio per opera dello Spirito Santo. Siamo preghiera. Seconda tappa: “Lasciarsi amare”: l’amore di Dio non dipende da quanto siamo degni. Dio ti ama perché sei tu, non perché hai fatto qualcosa. L’amore incondizionato di Dio si rivela nei momenti più bui, nel deserto, quando ci sentiamo deboli. Ma proprio i nostri limiti e le nostre ferite, che spesso ci scoraggiano, sono le fessure attra verso cui l’amore di Dio può penetrare nel nostro cuore di pietra e scioglierlo da dentro. L’ultima tappa, “Io sono missione”. Dopo aver scoperto in noi il dono della preghiera ed aver ricordato la nostra dignità di figli amati dal Padre, abbiamo capito che quella di figli non è l’unica identità che condividiamo con il Figlio, Gesù: con Lui, come Lui, siamo chiamati ed essere missione, a realizzare la volontà di Dio. Biancarosa Traffano Una giornata a Mornese Domenica 20 gennaio 2019: una giornata a Mornese per ragazzi e giovani alla sco perta della figura di Maria Mazzarello. Una donna che è riuscita, in silenzio e umil mente, a donare tutta se stessa a Dio e agli altri. La visita al Museo Missionario ci ha aiutato a capire come il carisma di Madre Mazzarello si sia diffuso nel mondo grazie a 6 giovani donne, di cui due avevano 17 anni … imbarcate da Genova verso un mondo a loro sconosciuto, sicure che, con la fede e tenendo viva la loro relazione personale con Gesù, avrebbero potuto far fronte a qualsiasi situazione. Quindi visita al collegio, destinato alle figlie di Maria Ausiliatrice da don Bosco per permettere alle suore di vivere in comunità e accogliere ragazze emarginate. Ci portiamo nel cuore il canto “oltre quella finestra” ... Maria Domenica, guardando dalla finestrella della Valponasca, si sentiva chiamata a portare l’amore infinito di Gesù eucarestia, a vivere la vita come missione. Silvia Moretti l’eco di don bosco 15
Il buon cittadino Digitale promosso dal Centro Professionale di Sampierdarena Nasce nel 2018 un progetto ambi Bosco seguendo il percorso da lui zioso: come per guidare sulle strade tracciato ci dà una grande oppor pubbliche occorre una patente di gui tunità, quella di essere più vicini e da, anche internet meriterebbe questo di conoscere più a fondo i ragazzi. gesto di civiltà. Tra le varie problematiche emerse Chiediamo luce a Samir Braho, do tra una chiacchierata e l’altra, una cente dell’area professionale e tecno rimane sempre di più in cima alla lista, logica presso il CFP da 10 anni. quella di provare difficoltà a stabilire “soggetti che usano consapevolmente un giusto rapporto con la tecnologia. strumenti tecnologici”. Parlaci del progetto “il Buon Citta- Da cosa nasce cosa, per cui, in siner I motivi sono fin troppi, dall’evoluzio dino Digitale”, di che si tratta? gia con il nostro centro di formazione ne ultrarapida dei dispositivi e l’af È un progetto formativo di educa fanno di stare al passo, alla potenza professionale, è arrivata anche la pre zione civica, finalizzato a migliorare spesso incontrollabile di questi mezzi, ziosa collaborazione di Enrico Alletto comportamenti, parole e azioni che il rischio di dipendenza, ecc.. (Open Genova): grazie ad un’attenta influenzano la vita online/offline dei Naturalmente sono scattati in noi analisi dello scenario Europeo, lui ci ragazzi, ma ormai anche di tutti noi. i meccanismi protettivi tipici degli ha presentato una situazione che ri Dal punto di vista pratico i giovani adulti, ma come insegnanti dovevamo chiedeva risposta immediata. Cosi è sono gli attori principali dell’iniziati fare un passo in più e rendere i giovani stato. va. È molto semplice: i ragazzi devono protagonisti della loro crescita. Questo Come vi fate conoscere? scegliere una situazione di vita reale, ha portato alla nascita dell’idea di cre Avete presentato il progetto da cui partire per creare un elenco di are un progetto che li aiutasse a non al pubblico e alle autorità? 5 regole importanti, di cose da fare o essere “oggetto della tecnologia” ma da non fare con la tecnologia. Sì, certo. Il Buon Cittadino Digitale è stato presentato in occasione del Come è nata l’idea che la manifestazione Orientamenti 2018 avete messo in campo? (fiera dei percorsi di studio). Questo è L’anno scorso, in collaborazione avvenuto dopo una fase di sperimen con l’associazione “Open Genova”, tazione presso il CNOS di Sampierdare- siamo riusciti a dar vita ad un inno na, da cui sono usciti i primi 5 punti vativo progetto didattico extrascola elaborati dai ragazzi per il contesto stico, il cui scopo è quello di con “Il Buon Cittadino Digitale nel mondo trastare i modelli negativi di utilizzo del lavoro”. Successivamente è stato della tecnologia. attivato il sito web buoncittadinodi- È evidente dal titolo del progetto gitale.it, la pagina facebook @buon- che ispirandoci al Sistema Preventivo cittadinodigitale, ma siamo anche su di Don Bosco, il nostro obiettivo è Instagram e Youtube. quello di preparare dei Buoni Cittadini, Da poco anche i ragazzi della scuo consapevoli delle proprie azioni, che la media “Maria Ausiliatrice” (Geno scelgono bene e in autonomia il giu va-Marassi) hanno aderito al progetto sto atteggiamento nell’utilizzo dell’In creando un altro pannello di 5 punti, formation Technology e non solo. da noi condiviso sui social. Interessante il lavoro sulla consa- Sogni nel cassetto per il futuro? pevolezza dei ragazzi. E funziona Vorremmo che questo lavoro an davvero, non è la solita attività dasse avanti e venisse adottato come che poi rimane tra le mura modello da tutti i soggetti coinvolti della classe o semplice- nell’educazione degli adulti del futuro. mente un buon propo- Dobbiamo dare ai giovani la possibilità sito? di costruirsi il miglior futuro possibile. Credo che si possa ben Mariano sperare. Insegnare al Don 16 l’eco di don bosco
Elezioni Europee maggio 2019 La prima elezione del Par Un “sogno” che deve smo non era del tutto morta. lamento Europeo da parte dei cittadini avvenne nel 1979… ancora realizzarsi Così l’esercito europeo (CED) fu bocciato dal Parlamento I cittadini europei finalmente avrebbero avuto voce francese 1954 e comportò anche la scomparsa della Carta nelle Istituzioni dell’Unione tramite i loro rappresentan costituzionale europea già progettata. ti. Non come un parlamento nazionale, ma con un certo Grandi passi ha fatto il cantiere Unione Europea in potere legislativo che nel tempo ha visto allargare le sue questi 65 anni di vita ... ma lunga è la strada ... “L’u prerogative. Con il Consiglio Europeo formato dai capi nione politica” resta ancora un “sogno” la cui realizza Stato e di governo dei vari paesi, con la Commissione zione sembra allontanarsi. Essa ha smarrito il senso di che ha funzione di governo ed è composta da commissari solidarietà, asse portante del suo “costruirsi Unione”, indicati dagli stati. come attesta il parziale fallimento nell’economia e la Ricordo l’ entusiasmo per quelle prime elezioni. Ero al sconvolgente incapacità di dare una soluzione struttu lora insegnante di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico rale comunitaria al problema del fenomeno migratorio. Fermi. In classe affrontammo il tema all’ora di Educa Impigliata nel vento del nazionalismo, oggi sovranismo zione civica ... da italiani e cittadini europei. Gli alun e populismo, le elezioni di maggio segneranno una svol ni presero seriamente lo studio dell’Unione Europea. ta storica: i nuovi eletti dovranno affrontare in modo Guardavamo l’Unione Europea come il “miracolo” che strutturale e comunitario il problema dell’immigrazione, rende impossibile altre guerre tra stati che, nella prima dovranno trovare una direzione economica comunitaria meta del ‘900, avevano sofferto il dramma di due guerre più vicina ai cittadini e ai loro problemi. La nuova Europa mondiali. Come le guerre mondiali avevano coinvolto il nascerà dallo scontro tra due visioni: tra un‘Europa “li mondo, così l’Unione tra gli ex nemici offriva al mondo la quida” quella dei sovranisti e populisti e un’Europa come soluzione per la pace. “Stati Uniti d’Europa” quella degli europeisti. Un’Europa Gli Stati Uniti d’Europa di Spinelli ... ecco il modello retro-utopica e un’Europa che vuole realizzare il sogno. del “mondo in pace”. Il sogno dei Padri fondatori nel Conclusione suo realizzarsi non partì tuttavia dall’Unione politica, ma dall’Unione economica … che avrebbe portato gradual Con le parole di Ravasi sogniamo ancora gli Stati Uniti mente all’unione politica. La mala bestia del nazionali d’Europa: “L’unione economica senza unità politica rischia di essere una nave senza pilota. Non cerca il bene di tutti, ma l’utile, il guadagno, l’interesse dei singoli paesi. Metto- no a rischio la solidarietà, l’unità e la stessa democrazia. Il rigore senza ripresa non è il rimedio. La smentita viene dal grido di sofferenza sociale dei popoli dell’Unione”. Il vento che attraversa d’inverno le betulle attorno a Birkenau e Auschwitz ci ricorda la serietà dell’impresa. Alberto Rinaldini l’eco di don bosco 17
Il C.G.S. Club Amici del Cinema ha aderito L’idea, semplice ma originale, è stata al progetto nazionale, finanziato dal Mini quella di organizzare SABATO 17 NO- stero del Lavoro e delle Politiche Sociali, VEMBRE 2018 un percorso “urbano” denominato “URBAN RE-GENERACTION - per scoprire a passo d’uomo il paesaggio Giovani idee nelle periferie urbane”. Il naturalistico del quartiere. Un modo per progetto, oltre che in Liguria, si è svilup riprendersi simbolicamente le piazze, le pato anche in altre 15 regioni attraverso strade, i palazzi. Conoscere dove si vive le organizzazioni legate al mondo sale significa amare, avere cura e rispetto. siano (S.C.S., T.G.S., C.G.S.). Questo è stato lo spirito di URBAN A Genova, ha avuto avvio nell’autunno TREKKING a San Pier D’Arena: 8,3 2017, trovando spazio già da subito Km, partendo dall’Opera Don Bosco in in alcune delle iniziative cinematografi Via San Giovanni Bosco 14, con arrivo a che che la Sala di Sampierdarena porta Palazzo Imperiale Scassi detto “La Bel avanti quali il Missing Film Festival, l’A lezza” in Largo Gozzano per terminare, rena Estiva Sampierdestate e la rassegna con una visita guidata, alla vicina Chie Sampierdelcinema. Il tema del proget sa della Cella e San Martino. to “Esperienze di cittadinanza attiva e L’iniziativa ha visto la partecipazione di solidale per/con le nuove generazioni” circa 100 persone – molti di Sampierda ha dato anche spunto alla realizzazione rena ma numerosi anche da altre zone di una rassegna cinematografica che si della città – che in questo modo hanno è svolta nel giugno/luglio 2018 con le dimostrato che è possibile rigenerare le proiezioni di quattro film (Visages, Villa nostre periferie urbane. ges di Agnes Varda - Nessun fuoco nes URBAN RE-GENERACTION ha avuto un sun luogo di Carla Grippa e Marco Berto evento nazionale – nei giorni 24-25 no ra - Manuel di Dario Albertini - Un sogno vembre 2018 – che ha visto confluire chiamato Florida di Sean Baker). a Roma una rappresentanza di ragazzi, Con gli allievi del 3° e 4° anno del CNOS insieme ai professori e agli educatori, da - FAP del Don Bosco si è lavorato, in vari ogni sede locale impegnata nel proget momenti, per riflettere sulla realtà delle to. In quell’occasione gli allievi del Cfp periferie urbane, facendo conoscere agli – Alessio Fiore, Brian Marchese e France studenti la storia di Sampierdarena at sco Di Martino, con il professore Giuliano traverso due incontri con Daniele Beni Bruzzo – hanno condiviso i risultati del gno, dell’Associazione La Strada dell’Arte, le varie azioni messe in campo e hanno e con Aldo Padovano storico e scrittore potuto riflettere ulteriormente grazie ad genovese per arrivare, insieme agli allie alcune tecniche creative di gruppo. vi del Cfp, ad identificare un’azione che Il progetto si è potuto realizzare grazie li vedesse protagonisti. alla disponibilità dell’Opera Salesiana, del CNOS/FAP Don Bosco. Ha avuto il patrocinio del Municipio Centro-Ovest, del CIV Il Rolandone, la collaborazio ne del CAI di Sampierdarena, del CSI - Centro Sportivo Italiano di Genova e Il Gazzettino Sampierdarenese come Media Partner locale. 18 l’eco di don bosco
Don Bosco accoglie il primo minorenne orfano immigrato (Dalle Memorie dell’Oratorio di San Giovani Bosco) Molti giovanetti immigrati a Torino volevano sincera rità di poter passare la notte in qualche angolo di questa mente lavorare, ma trovavano difficoltà. Non avevano casa. Ciò detto si mise a piangere; mia madre piangeva un alloggio. Per alloggiarne almeno alcuni, che la sera con lui, io era commosso. non sapevano più dove ricoverarsi, avevo preparato un – Se sapessi che tu non sei un ladro, cercherei di aggiu fienile, dove si poteva passare la notte sopra un po’ di starti, ma altri mi portarono via una parte delle coperte paglia. Ma gli uni ripetutamente portarono via le len e tu mi porterai via l’altra. zuola, altri le coperte, e infine la stessa paglia fu involata No signore. Stia tranquillo; io sono povero, ma non ho e venduta. mai rubato niente. – Se vuoi, ripigliò mia madre, io l’accomoderò per que La prima ‘casa Don Bosco’ sta notte, e domani Dio provvederà. Ora avvenne che una piovosa sera di maggio [1847], sul – Dove? tardi, si presentò un giovanetto sui quindici anni tutto Qui in cucina inzuppato dall’acqua. Egli domandava pane e ricovero. – vi porterà via anche le pentole. Mia madre l’accolse in cucina, l’avvicinò al fuoco e men Provvederò a che ciò non succeda. tre si riscaldava e si asciugava gli abiti, Fate pure. gli diede minestra e pane da ristorarsi. La buona donna, aiutata dal Nello stesso tempo lo interrogai se era l’orfanello, uscì fuori, raccolse andato a scuola, se aveva parenti, e che alcuni pezzi di mattoni, e con mestiere esercitava. Egli mi rispose: «Io essi fece in cucina quattro pila sono un povero orfano, venuto da Valle strini, sopra cui adagiò alcune di Sesia (zona del Piemonte orientale, assi, e vi soprapose un saccone, percorsa dal fiume Sesia, che scende preparando così il primo letto dal versante est del Monte Rosa verso dell’Oratorio. La buona mia la valle padana. Gli abitanti si dedicava madre gli fece, poi, un sermon no all’allevamento e all’agricoltura cino sulla necessità del lavoro, alpina, erano molto poveri, spesso della fedeltà e della religione. costretti a migrare. Il centro abitato Infine lo invitò a recitare le preghiere. più importante è Varallo, che dista Non le so, rispose. circa 120 km da Torino) per cercar Le reciterai con noi, gli disse; e così fu. mi lavoro. Aveva meco tre franchi, Affinché poi ogni cosa fosse assicu i quali ho tutti consumati prima di rata, venne chiusa a chiave la cuci poterne altri guadagnare e adesso na né più si aprì fino al mattino. ho più niente e sono più di Questo fu il primo nessuno». giovane del nostro – Sei già promosso alla s. ospizio. A questo comunione? se ne aggiunse tosto Non sono ancora promosso. un altro, e poi altri, – E la cresima? però per mancanza Non l’ho ancora ricevuta. di sito in quell’anno – E a confessarti? abbiamo dovuto li Ci sono andato qualche mitarci a due. Cor volta. reva l’anno 1847. – Adesso dove vuoi andare? Non so, domando per ca eco di don bosco 19
Puoi anche leggere