Torres Campione d'Italia - Il presidente Marras: "Scudetto meritato. Onore al Tavagnacco. Vittoria di tutta la Sardegna" - Professione Motori
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IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 All’interno le rubriche di ANNO 5 - N° 18 - 9 maggio 2013 - 1€ Dal Campo al foro Movimento per la liberazione dell’AIA Luca Marelli, Paola Cicconofri Campionato sammarinese Torres Campione d’Italia Il presidente Marras: “Scudetto meritato. Onore al Tavagnacco. Vittoria di tutta la Sardegna” a pagina 8
Editoriale n° 18 Giulio Andreotti e le ultime Olimpiadi italiane di Massimiliano Giacomini direttore@professionecalcio.net I l Divo. Belzebù. Molti nomi e da qualche anno molti ne- mici. Parliamo di Giulio Andreotti, che come Cuccia, mi perdonino l’accostamento le loro anime visto che i due non orgoglio che nessuna Olimpiade è costata meno di quel- la di Roma. L’essenziale era il non far spese superflue o per attrezzature provvisorie{…}”. In queste poche righe si si amavano molto, era dotato di grande intelletto ma di una racchiude la sua grandezza di statista, attento alle ragioni fisicità non propriamente attraente. Se ne andato e mentre del popolo e privo di un tornaconto personale. Tutto il con- Ambrosoli, più che giustamente non rispetta il minuto di trario dei politici che negli ultimi anni si sono accostati allo silenzio in Consiglio Lombardo, e il web si scatena contro sport, piangendo e disperandosi per un Europeo mancato il “mostro” con un populismo al di là di ogni immagina- o di un Comitato, quello preposto per Roma 2020, che ne- zione, parlando di mafia dimenticando che, come scrive anche nei peggiori incubi si riuscirebbe a immaginare con Massimo Fini sul Fatto Quotidiano: “Quella dei rapporti fra una ridda di nomi che avrebbero fatto impallidire chiunque, i politici e Cosa Nostra è una tabe che ci portiamo dietro tranne la classe politica sportiva italiana. da quando la mafia aprì le porte della Sicilia alle truppe americane e non riguarda certo il solo Andreotti”. Amen. Quello che ci interessa della figura di Giulio Andreotti è stato il suo spendersi sempre per lo sport italico. Mi è re- stato impresso un articolo che scrisse lui stesso nel 2010 per i 50 anni dell’Olimpiade di Roma 1960. L’ultima Olim- piade a misura d’uomo, fu per la stampa di tutto il mondo quella organizzata proprio dal Divo Giulio. Andreotti che nel suo articolo scrive: “La mia sola preoccupazione era che facessimo una bella figura, anche perché non ero un “tecnico dello sport” e pure a scuola una certa pigrizia mi aveva sempre fatto squagliare dalle lezioni di educazione fisica. A parte l’amicizia personale con Giulio Onesti, quel che indusse il Coni a offrirmi la presidenza del Comitato organizzatore delle Olimpiadi del 1960 fu il buon risultato che aveva avuto la collaborazione dei militari, da me pro- mossa come ministro della Difesa nei Giochi invernali di Giulio Andreotti Cortina nel 1956. Forse anche la mia “romanità” giovava (Foto Archivio) allo scopo. I mezzi a disposizione, diretti e indiretti, non erano molti, ma questo non dispiaceva. Possiamo dire con Direttore Responsabile Hanno collaborato Flavio Grisoli Guido Del Re Reg. del Tribunale di Roma n° 44/2013 email: f.grisoli@professionecalcio.net Luca Marelli, Paola Cicconofri email: redazione@professionecalcio.net Amministrazione Caporedattore via Carlo Emery, 47 - 00188 Roma Filippo Gherardi editore@professionecalcio.net Tel/Fax 06.5000975 email: f.gherardi@professionecalcio.net marketing@professionecalcio.net email: amministrazione@professionecalcio.net Direttore Editoriale In redazione Realizzazione Grafica Massimiliano Giacomini D.M.d’Ambrosio, L.Frenquelli, G.Condò Rocco Lotito - roccolotito@hotmail.it email: direttore@professionecalcio.net email: redazione@professionecalcio.net
4 numero 18 - 9 maggio 2013 Bayern, Triplete in arrivo? A cura di Cristiano Cinotti redazione@professionecalcio.net SCOMMETTI CON NOI S criviamo questo articolo a poche ore dal fischio d’inizio del turno infrasettimanale e questo ci impedi- un grande traguardo. Per i quotisti il Bayern (1.44) stavolta non si farà sfuggire il trofeo: d’altronde le quote poi così male: è quello che pensano i tifosi del Chelsea, che in finale ad Amsterdam si ritroveranno ad affron- sce di analizzare la prossima giorna- nascono da previsioni basate soprat- tare il Benfica: Blues favoriti a 1.70, ta di campionato, la penultima: nelle tutto su numeri, e quelli del Bayern ma occhio anche al “goal”, con difese battute finali della stagione l’esito fanno paura, sia dentro che fuori i tutt’altro che brillanti. Questo sabato di una singola partita può pesare in confini nazionali. La banda di Heyn- verrà assegnata l’FA Cup, tra City modo decisivo sulla successiva, im- ckes pare così puntare dritto al Tri- (1.33) e Wigan (8.5): per Mancini possibile guardare oltre. Ne approfit- plete: la Bundesliga è già in bache- un’occasione ghiotta per piazzare tiamo per parlare di coppe, partendo ca, della Champions abbiamo detto, l’ennesimo trofeo in bacheca. Infine ovviamente dalla Champions. Qui il per la DFB Pokal manca solo la fi- la nostra Coppa Italia e la Coppa del duello tedesco tra Bayern e Borussia nale, da giocare contro lo Stoccarda Re spagnola, che propongono acce- già riempie le pagine dei giornali, af- (5.75), ovvero la squadra travolta sissime stracittadine: Roma-Lazio e fascinati dal nuovo modello di calcio in Europa dalla Lazio!! Il passaggio Real-Atletico. Se il derby dell’Olimpi- teutonico, col quale i nostri vicini si dalla Champions all’Europa League co è difficile da leggere (1.75 Roma, sono sbarazzati delle armate spa- può essere un segno di declino, ma 1.85 Lazio), il secondo pare già scrit- gnole e col quale anche la nazionale se una squadra le vince entrambe to, ovviamente a favore delle Meren- di Loew pare pronta a raggiungere in due anni forse le cose non vanno gues, a 1.22.
6 numero 18 - 9 maggio 2013 Il calcio è passione usata con diverse sfumature... Paola Cicconofri Rubrica L a Juventus si è laureata campione d’Italia conquistando il suo 31° scu- detto. La polemica legata al numero dei mente importanti, l’ultimo escamotage usato è stato quello di dichiararsi incom- petenti, così da mantenere quegli equilibri portato a sconfessare i risultati conquista- ti sul campo. Chi occupa un ruolo di re- sponsabilità e di rappresentanza all’inter- titoli che la Federazione riconosce alla utili per non modificare la nuova mappa no della Federazione dovrebbe mostrarsi Vecchia Signora (29) è stata affrontata del potere costruita dopo lo scandalo del responsabile e capace di poter promuo- da Valentini, direttore generale della Figc. 2006. Davanti ad un globale fallimento, vere un sano spirito sportivo. Deve saper Ai microfoni di Sky Sport 24 ha afferma- che ha portato a perdere credibilità non proteggere lo sport, difendendone i valori to: “Il calcio è fatto di passione, di cuore solo a livello nazionale ma anche interna- più puri senza sacrificarli per asseconda- e questo nessuno può cancellarlo. È fatto zionale, non possono essere sufficienti le re fini che nulla hanno a che vedere con anche di regole e queste vanno rispet- parole del Valentini di turno, tardive e fuori il sano spirito di Olimpia. Ribadiamo con tate”. È vero, il calcio è passione, usata contesto; né tantomeno possono essere convinzione che gli scudetti biancone- con diverse sfumature: quella utile a fi- questi personaggi a rappresentare una ri sono 31 e che chiunque ne contesti il nanziare un intero movimento calcistico garanzia per il futuro, visto che da anni numero, deve avere anche il coraggio di dal quale viene sfruttata fino all’osso, ma sono sempre gli stessi ad occupare posti affrontare il problema che ad oggi è stato anche quella schiacciata senza remore nevralgici del potere federale mostrando- solo evitato. Ad Abete che continua a par- per interessi di casta o per favorire qual- ci puntualmente solo cosa non deve es- lare di chiarezza, magari sperando in un che amico in difficoltà. La passione viene sere fatto. Quello che serve è la concre- pubblico di tifosi dalla memoria corta: “Su dal cuore, ma nulla vieta di usare anche tezza che non può essere chiesta a chi questo la Federazione è stata chiara an- testa, e lo scandalo di calciopoli, riletto continua ad evitarla per poter mantenere che in occasione dello scudetto 2011/12”, non solo con l’animo da tifoso, è la carti- la poltrona. Abbiamo bisogno di esempi ricordiamo che quando è stato chiamato na tornasole che mostra tutto quel marcio positivi e propositivi, non di chi si erge a a prendere una decisione per fare luce su che ha finito per giocare proprio con la professorino sperando che quattro parole questa assurda situazione, ha preferito passione di milioni di tifosi. Violentandola. possano giustificare lo scempio che ha l’incompetenza. Valentini invita al rispetto delle regole, ma è difficile farlo senza avere un riferimento concreto. E da dove deve arrivare il punto fermo se non dalle istituzioni e dagli uo- mini che le rappresentano? Quello che ci hanno mostrato è un sistema sportivo debole, capace solo di confondere senza dare certezze. Di questo sistema fa parte una giustizia sportiva che cambia regole in corso per sistemare qualche scomoda situazione, come nel caso delle radiazioni per gli imputati di calciopoli; che mostra due pesi e due misure decidendo chi con- dannare e chi prescrivere, come mostrato da Palazzi con la famosa relazione in cui addebitava illeciti all’Inter prescrivendo contestualmente il reato; chi attenzionare e chi dimenticare, come per le intercetta- zioni di farsopoliana memoria, seleziona- te e diffuse solo in parte per ridisegnare una realtà artefatta in cui far attecchire Antonello Valentini convinzioni da bar sport. Senza dimenti- (Foto Archivio) care che, a fronte di decisioni particolar-
88 13 - 904maggio numero 18 aprile 2013 2013 Damiano Tommasi, il Gran Galà e il Gattopardo Se non noi, chi? Movimento per la liberazione dell’AIA C i avete fatto caso? Più scende giù, più liberati del duo Pagnozzi & Petrucci. Met- “O ra, addirittura, sta tirando la si tira su. Ci riferiamo a Giancarlo Abe- tiamola così: si dia tempo a Malagò di di- te. Per certi aspetti, è davvero ammirevole. mostrare che il CONI possa ancora essere volata a Michele Uva, un Ora, addirittura, sta tirando la volata a Mi- utile allo sport italiano (magari, anche im- chele Uva, un suo scudiero fedelissimo partendo lezioni di buona creanza al calcio suo scudiero fedelissimo (oltre che (oltre che eterno candidato sconfitto), ai abetin / abetiano). Poi, però, si agisca. Le vertici burocratici del CONI. Ci cadrà, Gio- alternative sono due: il rafforzamento del eterno candidato sconfitto), ai ver- vanni Malagò? Sarà così ingenuo da met- CONI, se avrà dimostrato innanzitutto di terselo al suo fianco? Osservando l’e- essere degno di esistere; la cancellazione tici burocratici del CONI. Ci cadrà, spressione, sempre e comunque, del definitiva di questo, che è stato un carroz- nuovo presidente nazionale del CONI, c’è zone indecoroso, un’idrovora succhia-ri- Giovanni Malagò? Sarà così inge- da dubitarne. Ma, intanto, qualche impor- sorse, talora una medusa paralizzante. Si tantissimo opinionista sportivo funge da pensi, per limitarsi a pochissimi esempi, nuo da metterselo al suo fianco? sponda (interessata?) all’Uva (dolcissima, alla ristrutturazione dello stadio Olimpico, a guardarla). Forse, incide anche l’ansia di alle assunzioni di centinaia e centinaia di Osservando l’espressione, sempre recuperare credito presso quel Malagò, dipendenti nullafacenti (tant’è vero che, ad che i principali opinionisti sportivi avevano organico drasticamente tagliato, il CONI e comunque, del nuovo presidente perfino dileggiato, prima delle elezioni che, riesce a fare esattamente quel che faceva contro le previsioni, hanno determinato la con organici gonfiati a dismisura: cioè, nazionale del CONI, c’è da dubitar- sostanziale cancellazione (se non cancel- quasi zero), anche al di là dei limiti dei lavo- lazione, cosa?) di Petrucci & Pagnozzi dal ratori socialmente (in)utili! E ci fermiamo ne. Ma, intanto, qualche importan- CONI. Pagnozzi direttore generale della qui, non per carità di patria (il CONI petruc- F.I.G.C., Uva direttore generale… de che? cian / pagnozziano non la meriterebbe, tissimo opinionista sportivo funge da Il balletto è sempre tra i soliti noti. Un mi- così come non merita neppure l’onore del- nuetto che ignora perfino le pulsioni (sem- le armi), ma perché è stato certamente sponda (interessata?) all’Uva (dol- pre più preoccupanti) di una società italia- sufficiente una sia pur sintetica rinfrescata na con il fiele alla punta della lingua (e della memoria collettiva. Semmai, un com- cissima, a guardarla). Forse, incide fosse solo lì…). Per fortuna, non mancano mentino lo dobbiamo dedicare… a chi, se le indicazioni positive: come quella di Mario non a lui? Ma a Damiano Tommasi, il che- anche l’ansia di recuperare credito Pescante, che (speriamo che sia una sua guevarian / cheguevarista presidente determinazione spontanea, genuina, e dell’associazione italiana calciatori, uno dei presso quel Malagò, che i principali non perché abbia avuto qualche promes- pupilli dell’Abete di lattice! Tommasi, il ric- sa) ha rinunciato a “correre” per la CONI cioluto, capelluto, barbuto che rifiuta la cra- opinionisti sportivi avevano perfino Servizi. Ma non sarebbe più semplice, di vatta, anche nelle cerimonie ufficiali. Salvo dileggiato “ grazia, cancellare tutte queste impalcature inutili, queste costose, dispendiose, sper- indossarla, sotto un abito da sera sartoria- le, al suo Gran Galà, quello dei calciatori, peratrici sovrastrutture? A quando, una ri- tutti elegantissimi, tutti incravattati, tutti in forma vera, autentica, nei “profundis imis”, camicia rigorosamente bianca, abito scu- dell’organizzazione sportiva italiana? In ro, sorrisi smaglianti. E ne hanno ben don- sintesi: non ce ne voglia Malagò, ma que- de… Mentre l’Italia soffoca, immersa nei sto CONI, così com’è, a che ed a chi ser- guai, sommersa dai debiti, nessuno di loro ve? Certamente, sarebbe crudele ed ini- che abbia avvertito la sensibilità di decur- quo intervenire proprio ora, che ci si è tarsi, di un pelo, di una virgola, di un amen,
www.professionecalcio.eu www.professionecalcio.eu 99 Che prosa alla Mariano Rumor, o alla Arnaldo Forlani, o alla Flami- nio Piccoli! Ma qualche riflessione bisognerà pur farla, sui “dico e non dico”, sui “forse è meglio che non parli”, dell’ardimentoso Cuor di Damiano, che ben poco onore fa al suo cognome: il dito nel costato, il barbuto Damianino, non avrebbe mai neppure la tenta- zione di infilarlo. Ha letto questa prosa para-democristiana, Gian- carlino (copyright Aldo Grasso) Abete? Non si sa. Se ha letto, ha fatto finta di non saperne nulla. Qualcuno, poi, spieghi al candido Dam Tom che il suo quasi omonimo (gli manca solo una emme: e, si badi, è il distratto e sbadato cheguevariano, ad averla in più!), Giuseppe Tomasi di Lampedusa, aveva scritto (e voluto significa- re) ben altro: “Tutto cambia, perché nulla cambi”, caro cheguevari- sta, è la famosissima espressione del principe di Salina, nel “Gat- topardo”. Ma, di grazia, che cosa è cambiato, nella Federazione Calcio? L’Abete di lattice che subentra all’Abete di gomma piuma? O viceversa? Sveglia, Tommasi! Scendere subito dal cavallo ala- Michele Uva (Foto Archivio) to! E che improvvida (di questi tempi…) banalità, cercare disperato rifugio nell’ultima parola riservata al campo di gioco… L’ultima pa- rola de che? Quanto alla “difficoltà di eleggere i due vicepresiden- lo stipendissimo, le remunerazioni faraoniche, le prebende da na- ti”, ci vuole davvero una bella faccia tosta, da parte di chi ha creato, babbi, gli emolumenti da sceicchi, i ricavi pubblicitari da satrapi. con Abete & Nicchi, quel po’ po’ di casino, sfregiando i “soggetti No, questa non è demagogia da quattro soldi, facile facile, banale eroganti”. E già: ma Tommasi non si è mai sentito un “percipiente”, e, magari, pure ingiusta... No, è sdegno, indignazione, rifiuto lui… Che raffinata iper-democristianità, da crisi di rigetto, poi, quel: dell’indigeribile, dell’insostenibile, dell’imperdonabile. E Tommasi, “Riusciremo in questo quadriennio a condividere sempre più scel- bronzeamente, non parla, non bisbiglia, non sussurra (né ai caval- te e prospettive… tra noi?”, che significa, se le parole hanno anco- li, né agli uomini). Zitto e mosca. Guai, per questo cheguevarian / ra un senso, che Tommasi ha qualche problemino interno all’asso- cheguevarista, più furbacchione che ingenuone, sfiorare gli argo- ciazione calciatori. Soprattutto, ciliegina sulla torta menti (illeciti sportivi, calcio scommesse, remunerazioni dei calcia- democristianissima, veleno nella codina, “il rapporto con la Lega tori) sensibili, intoccabili, intangibili… Perché ci siamo ricordati di Dilettanti (femminile e vincolo sono tutti i giorni in agenda)…”. Pre- Tommasi? Perché si è esibito da par suo, nell’ultimo numero della sidente Tavecchio, ha letto? Che ne dice? A Tommasi, un non ri- sua rivista patinata, “il calciatore”, pomposamente (se non pompo- chiesto suggerimentino-ino-ino finale: datti da fare a cancellare il samente, cosa?) qualificato, sotto la testata, “Organo dell’Associa- vincolo dei calciatori dilettanti, con l’ausilio di qualche ex consulen- zione Italiana Calciatori”, così, timidamente, senza l’aggiunta di te della L.N.D. Fallo, Tommasi. Col piffero, che i ricchi scemi, anzi “ufficiale”. Sicché, è rimasto “Organo”, ma non è “ufficiale”: non gli ex ricchi (forse, anche, ex scemi), continueranno a foraggiare i sarebbe stato in linea con l’ideologia del presidente, ossia di Tom- calciatori in sedicesimo e gli ex calciatori ultra-trentenni, che scen- masi, il solidarista, il minimista, il generosista. Del “Galà”, ha scritto dono giù a farsi pagare, possibilmente in nero, in serie D, in Eccel- Tommasi nel suo editoriale, “sentiamo il bisogno tutti i giorni”, per- lenza, in Promozione, nel calcio a cinque, nonché le calciatrici nei ché “è un respiro di passione ed emozioni”. Che ci volete fare: campionati nazionali. Tommasi, la festa sta per finire. E, con essa, perfino un cheguevarian barbudo ha il suo cedimento alla retorica. stanno per morire anche i Gran Galà. Salvo, però, riprendersi immediatamente. Ai righi successivi, si legge: “Tra un’elezione ed un’altra, tra l’impressione che tutto cambi per non cambiare nulla, tra un’inchiesta ed un’al- tra…” (attenzione: non una parola in più, sul punto!), “premiare il calcio giocato fa sperare che alla fine sia il campo ad avere l’ultima parola… addirittura in Figc con la difficoltà di eleggere i due vicepresidenti… Riusciremo in questo quadriennio a condividere sempre più scelte e prospettive… tra noi? Oppure ri- schiamo di pararci dietro la mancanza di co- esione dei nostri dirimpettai? … le sfide più complicate come il rapporto con la Lega Dilet- tanti (femminile e vincolo sono tutti i giorni in agenda)…”.Un suggerimento sommesso: inventiamo il Premio nazionale per il Demo- cristianone dell’anno. Attribuiamolo, con voto DAminao Tommasi (Foto Archivio) unanime e concorde, a Damiano Tommasi.
10 10 13 - 904maggio numero 18 aprile 2013 2013 Come perdere un arbitro di valore Luca Marelli Rubrica P er costruire un arbitro, partendo da una base fondamentale rappresen- tata dal talento del soggetto, ci vogliono no l’allontanamento dell’allenatore del Mi- lan), Valeri offrì un’eccellente prestazione arbitrale, tenendo sotto controllo una gara società di vertice, evitando incroci con il Milan, squadra che, secondo i (superfi- ciali) osservatori, era uscita pesantemen- tanti anni, investimenti (tempo e denaro), che è storicamente tra le più complesse te danneggiata dal derby.Dopo mesi di fiducia, pazienza e tenacia. Per distrug- sia a livello ambientale che tecnico.Dopo esilio, torna a San Siro per la gara Milan gerlo basta, spesso, una singola stagio- quella gara, ed inspiegabilmente, Braschi – Udinese, sostituendo all’ultimo momen- ne, un rapporto personale non idilliaco decise di punirlo, sospendendo l’arbitro to l’arbitro originariamente designato, e un pizzico di diseguaglianza. Ecco, laziale per un periodo di circa tre setti- Massa di Imperia. Il motivo della sostitu- spiegato in poche parole, ciò che sta ac- mane, utilizzandolo poi per gare di livel- zione è rimasto un mistero e ciò grazie cadendo a Paolo Valeri, sezione di Roma lo decisamente inferiore sia dal punto di alla tanto pubblicizzata trasparenza vi- 2, arbitro internazionale, talento cristallino vista tecnico che mediatico. Si pensava gente nell’AIA di oggi: in sostanza non si che ha spazzato via la concorrenza sia che, dopo tante polemiche, si trattasse sa nulla di nulla. Ritorno a San Siro, dun- in CAN D che nella ormai defunta CAN di una scelta corretta del designatore per que, sotto lo sguardo attento di Braschi, C (oggi trasformata in CAN PRO). Sco- tutelare una grande risorsa dell’organico presente in tribuna. Al 93esimo minuto di perto e valorizzato da Matteo Apricena a disposizione, un metodo per poter con- una gara eccellente il fattaccio, con un ri- in CAN D, arrivato giovanissimo in CAN sentire al ragazzo di superare le critiche gore inesistente assegnato alla squadra C e con il quale ho condiviso un anno di (assurdamente ingiustificate), riacquista- ospitante. Il risultato di tale errore? Altra permanenza nella categoria, esordiente re serenità e tornare, in breve tempo, alle sospensione tecnica. Altro rientro dopo in tempi quasi record in C/1, promosso gare di competenza.Nulla di tutto ciò. Per settimane di riposo forzato, di nuovo gare senza alcuna riserva alla CAN dopo 3 mesi ha dovuto accontentarsi di partite di di mediocre importanza fino a due setti- anni di crescita in quella che ai tempi era secondo o terzo piano: nessuno scontro mane orsono. Designazione per Siena- la seconda commissione nazionale per diretto, qualche rara apparizione con le Chievo, non un big match d’alta classifica importanza (e cioè prima della assurda divisione tra CAN A e CAN B), esordien- te tra i più giovani della storia in serie A dopo poche gare in B, valorizzato da un Organo Tecnico come Collina al quale possono essere addebitate tante respon- sabilità (tra le tante l’aver creato un clima non certo idilliaco tra gli arbitri di vertice dopo un lavoro eccezionale in tal senso di Maurizio Mattei) ma che dal punto di vista tecnico è stato inarrivabile.Promos- so internazionale nel mese di dicembre 2011, utilizzato con continuità in Europa tanto da esordire nella fase a gironi nello scorso mese di ottobre (superando ab- bondantemente, di fatto , l’altro neo inter- nazionale Mazzoleni), raggiunge l’apice della sua comunque giovane carriera diri- gendo in modo tecnicamente ineccepibile Inter – Milan, gara dalle mille polemiche. Strumentali.Polemiche strumentali poi- ché, al di là dell’errore commesso con Paolo Valeri a colloquio Massimiliano Allegri Allegri nei primi minuti di gioco (proteste (Foto Archivio) assolutamente eccessive e che meritava-
www.professionecalcio.eu www.professionecalcio.eu 11 ma certamente un incontro fondamentale menso talento ma che, a fronte di punizio- mato) togliendo loro le certezze costruite in chiave salvezza. E nuova visionatura di ni esemplari per ogni piccolo errore, non nelle scorse stagioni.Inutile negare che Braschi. Altra gara condotta sul filo della può scendere in campo con la necessaria la stagione degli arbitri di vertice non sia perfezione (tecnica) ma con un errore tranquillità e concentrazione, ben sapen- stata di primissima qualità, nonostante gli inspiegabile come l’annullamento di una do che non gli verrà perdonata nemme- addizionali (ma siamo sicuri che siano un rete per i senesi. Risultato: altra sospen- no una piccola imperfezione od una de- aiuto in più oppure siamo di fronte ad una sione, la terza della stagione. Se non è cisione “dubbia”. A maggior ragione se complicazione inutile?) ed un campionato un record, poco ci manca.Può sembrare consapevole che colleghi impegnati nella piuttosto lineare sia in testa che in coda. normale fermare un arbitro per motivi tec- medesima categoria possono incappare Dopo tre anni di reggenza Braschi e con- nici, legati ad errori commessi in campo. in errori parimenti se non più gravi senza siderando anche i rumors (pare che siano E, sostanzialmente, è abbastanza nor- subire alcun tipo di sanzione tecnica. Ciò pesantemente incrinati i rapporti tra il de- male. Meno normale che alla CAN A sia che rende un organo tecnico un ottimo signatore ed alcuni arbitri) probabilmente evidente l’utilizzo di due pesi e venti misu- organo tecnico è la capacità di porsi di è giunto il momento di cambiare il diretto- re. Lampante, in merito, la sorte toccata a fronte alle sue risorse (tradotto: davan- re d’orchestra. Soprattutto considerando Bergonzi. Sia chiaro: non ho nulla contro ti agli arbitri a disposizione) in termini di che la classe arbitrale italiana ha tre anni l’arbitro genovese, uno dei più positivi in assoluta equità. Equità che (spiace dirlo) e mezzo di tempo per costruire il futuro, questa stagione. Ma altrettanto evidente è completamente mancata in questa sta- dato che in quel periodo perderemo quasi che lo stesso è reduce dal derby di Tori- gione a Braschi il quale, ormai da mesi, si contemporaneamente Rizzoli, Tagliaven- no, durante il quale ha negato un rigore affida per le gare più importanti sempre ai to, Damato, Bergonzi e, oggi, non si sta netto e palese ai granata sul punteggio di soliti 4 arbitri (Rizzoli, Mazzoleni, Orsato, costruendo nulla. Anzi, al contrario, si sta 0 a 0 in una gara poi vinta dalla Juventus Rocchi), ha relegato in un angolo i giova- distruggendo quel poco di futuro che era per 2-0. Bergonzi, in questo turno infra- ni (Peruzzo, Guida, Giacomelli, Doveri, stato costruito e la cui punta di diaman- settimanale, è stato designato per la de- di fatto comprimari e mai testati in gare te era, appunto, Paolo Valeri. Non sarà cisiva Inter – Lazio.Tanti piccoli indizi per con coefficiente di difficoltà superiore allo facile recuperarlo ai livelli di due anni fa. raccontare quanto sia facile distruggere zero), ha affossato alcuni elementi di sicu- Con Braschi sarebbe pressochè impos- nel morale e nella fiducia un arbitro di im- ro talento (Valeri stesso, Banti, Celi, Da- sibile…
www.professionecalcio.eu www.professionecalcio.eu 13 Traumi sportivi: la terapia manuale per il recupero funzionale di Massimiliano Mariani redazione@professionecalcio.net www.osteopatiakyros.it D a un’indagine del 2012 effettuata dal gruppo “Area Sport e Società” relativa a “I numeri dello sport”, risulta ra complementare con una influenza reciproca e con funzioni che si comple- tano nel mantenimento delle posture e muscolare è importante perché nel caso di un “muscolo corto” si pone in una condizione di stress la struttura ar- che il 59,8% della popolazione italiana nell’esecuzione dei movimenti. Quanto ticolare con la quale interagisce, crean- pratica almeno una attività fisica spor- spesso si sente parlare dell’importanza do una limitazione della giusta mobilità. tiva. A fronte di questi dati in crescita, è di fare allungamento prima e dopo aver Quando una catena muscolare perde bene considerare che se da un lato lo praticato un’attività fisica? Questo per- l’elasticità, stressa meccanicamente la sport è fonte di benessere per chiun- ché le tensioni che accumuliamo ogni sua catena antagonista, la quale per que lo pratichi, dall’altra è vero anche giorno fanno sì che i muscoli si fissino in compiere qualsiasi movimento, dovrà che intense attività fisiche possono una posizione più corta rispetto al loro vincere non solamente le forze di gra- provocare traumi sportivi continui e re- tono muscolare naturale e siano quin- vità, ma anche la resistenza della ca- cidivanti se non correttamente gestiti, di “retratti”: un muscolo “troppo corto” tena retratta. Facciamo un esempio: sia per l’atleta professionista che per lo rispetto al suo tono naturale non distur- un calciatore che ha i muscoli ischio- sportivo amatoriale. Quasi tutte le atti- ba solo le articolazioni in cui è inserito, crurali corti (retrazione della muscola- vità sportive espongono al rischio di in- ma per effetto delle catene muscolari tura posteriore della gamba), durante fortuni i muscoli, tendini e articolazioni. che collegano l’intero corpo danneggia la corsa o un salto dovrà superare la Tali infortuni possono dipendere da una anche articolazioni distanti. S’innesca resistenza creata dal muscolo retratto, sollecitazione eccessiva delle strutture cosi una sorta di effetto “a catena” ma- sottoponendo il quadricipite (musco- anatomiche (lesioni da sovraccarico nifestando il dolore in un punto lontano lo agonista) ad un maggiore sforzo e funzionale), oppure da traumi diretti da quello in cui ha preso origine. Ovvia- stress, che col tempo potrebbe provo- (come negli scontri durante le partite mente ciascun atleta-paziente ha una care ad esempio una tendinopatia del di calcio). Lo sportivo, per la ripetitività catena muscolare specifica: il calciato- ginocchio (tendiniti, lesioni ai crociati, del gesto atletico, ma anche per la ri- re avrà più facilmente retratta la catena meniscali da stress). Allo stesso tempo petitività dei gesti nella vita quotidiana, muscolare posteriore o il quadricipite il quadricipite andrà incontro a rischi di sottopone ad una condizione di stress piuttosto che il pettorale. L’elasticità infortunio come stiramenti, strappi etc. le proprie strutture osteo-articolari e muscolari esponendosi al rischio di creare nel tempo patologie da sovrac- carico funzionale. Tra le varie cause, giocano un ruolo molto importante an- che le alterazioni delle funzioni fisiolo- giche dell’apparato locomotore.Di qui l’importanza di effettuare un’attenta analisi posturale per osservare quali potrebbero essere le zone più a rischio di infortuni. Attraverso un approccio globale si ricercano le rigidità e i conse- guenti schemi rigidi dell’atleta-pazien- te. Il primo concetto su cui si fonda la riabilitazione posturale globale é quello secondo il quale il nostro apparato mu- scolo-scheletrico si organizza in cate- ne muscolari; all’interno delle quali non si considerano i muscoli come singole entità a sè stanti, ma come una serie di unità funzionali che lavorano in manie-
14 14 13 - 904maggio numero 18 aprile 2013 2013 Torres 7bellezze. Marras: “La vittoria di tutta la Sardegna” di Germana Condò redazione@professionecalcio.net L a Eurospin Torres si riconferma regina della stagione 2012/13 del Campionato di Calcio Femminile, conquistando il quarto scudetto consecutivo ed il settimo nel corso della sua storia. Mentre a Sassari continua- no i festeggiamenti, il Presidente Leonardo Marras commenta con noi i risultati sportivi della squadra campione d’Italia. Presiden- te, come ha festeggiato la Torres questa vittoria? «Quando si vince gli animi sono più sereni e ci si gode la vittoria. È stato un anno duro ma entusiasmante. Diverse squadre hanno onorato il campionato fino alla fine, in special modo il Tavagnacco, rimasta imbattuta per tutta la stagione, a dimostrazione di quanto abbia lavorato nel corso degli anni e di quanto sia solida la società. Ad un certo punto abbiamo iniziato Leonardo Marras a preoccuparci per la crescita delle avver- (Foto Archivio) sarie». Ci racconta com’è andata la par- tita decisiva? Anche perché il Tavagnacco non era un’avversaria qualunque. «La l’ultima partita poteva mente passato in vantaggio e la Torres, troppo contratta, essere vinta da entrambe le squadre, che ci hanno messo non riusciva a reagire». Se avesse mantenuto quel risultato, l’anima. Durante il primo tempo il Tavagnacco è meritata- sareste andati incontro allo spareggio? «Lo abbiamo temu- to, ma per fortuna nel secondo tempo la tensione si è un po’ allentata e siamo riu- sciti a pareggiare. Per un incontro del ge- nere, il pareggio mi sembra il risultato più giusto». Guardando la classifica, risulta evidente uno squilibrio tra le squadre delle prime posizioni e quelle dalla meta fino alla coda. Perché questa differenza? «Torno a dire che il calcio italiano non po- trà mai reggere un campionato a sedici squadre. Bisogna dare al nostro cam- pionato più credibilità, riorganizzarsi e adeguarsi a standard europei, che hanno dieci o, al massimo, dodici squadre nelle competizioni. Altro punto importante è l’a- pertura delle frontiere, per confrontarci e acquisire esperienze e competenze di al- tri paesi che hanno giocatrici di livello su- periore al nostro. Nel giro di tre o quattro Il bomber Patrizia Panico anni potremmo, così, arrivare a disputare (Foto Archivio) le competizioni europee con una nazio- nale di livello più dignitoso». Le partite di
www.professionecalcio.eu 15 campionato femminile vengono ripre- se ma mai trasmesse in diretta. Per- ché neanche questa volta si è voluta sfruttare l’occasione di offrire un bello spettacolo in diretta? «È stata una vera beffa! La rivelazione di quanto sia fra- gile il calcio femminile. Questa era la partita che certificava la fine di una sta- gione o, comunque uno spareggio che sarebbe valso la finale. Non si è riusciti a trovare uno spazio nel palinsesto del- la Rai. Questa certamente è materia su cui bisogna lavorare molto, una batta- glia da portare avanti tutti insieme. È inaccettabile, anche perché offriamo un bello spettacolo e sta aumentando l’interesse verso questo sport». Il pros- simo impegno sportivo sarà la Coppa La festa delle ragazza Campioni d’Italia Italia. Vi è capitata una squadra non (Foto Archivio) così blasonata come la vostra per di- sputare i quarti di finale. «Siamo lieti di gareggiare contro la neopromossa ha dichiarato «Ci siamo tolti un peso stati momenti in cui abbiamo avuto Inter. Io ho avuto la fortuna di trovarmi perché abbiamo avuto questa respon- problemi interni. Ci hanno attaccati, ci a Milano il giorno in cui l’Inter otteneva sabilità da inizio stagione con il dove- davano per spacciati, perché eravamo la matematica certezza del passaggio re e l’imperativo di vincere. Per cui si comunque la squadra da battere. Ave- in serie A. Pronostici non se ne fanno rischiava solo di rimettere». Potrebbe vamo l’obbligo di vincere, le ragazze lo ma la Torres gioca sempre per vince- questa affermazione essere associata sapevano e lo hanno rispettato È stata re, chiunque sia l’avversario». Aprendo anche alla vostra condizione? «Si, noi una festa vera e la Sardegna ha accol- una parentesi sul campionato maschi- partivamo da campioni d’Italia, con il to la notizia in maniera straordinaria, le, il capitano della Juventus Buffon tricolore attaccato alle maglie. Ci sono festeggiando tutta insieme a noi». Tavagnacco, il presidente Picheo: “Stiamo pensando alla prossima stagione” A fine di una competizione c’è chi fe- steggia e chi fatica a riprendersi dalla delusione. Le ragazze del Graphistudio Ta- rato il Presidente del Tavagnacco Vincenzo Picheo - inoltre abbiamo movimentato un campionato altrimenti monotono e sconta- re fisicità, che le ha aiutate a prendere il sopravvento in un momento di difficoltà». Oltre al dignitosissimo secondo posto ot- vagnacco ci avevano creduto fino alla fine to». Le gialloblu sarebbero state penalizza- tenuto in campionato, il Tavagnacco dovrà e ci avevano messo l’anima. Imbattute per te dal temporale abbattutosi sul campo di onorare ancora la stagione in Coppa Italia, tutto l’anno, hanno mantenuto il loro record gioco nel secondo tempo. «Noi siamo una disputando i quarti di finale contro il Graphi- anche nello scontro decisivo, quello contro squadra più tecnica - ha spiegato Picheo studio Pordenone. Inoltre il prossimo anno la Torres vincitrice dello scudetto, concluso- - mentre le avversarie hanno una maggio- viaggerà in Europa per la Champions si con un pareggio. Risultato più giu- League.«Stiamo programmando sto secondo Marras ma certamente una preparazione che ci consenta difficile da digerire per chi alla fine del di affrontare la fisicità delle atlete primo tempo si trovava in vantaggio e europee e le avverse condizioni già respirava aria di spareggio in terri- atmosferiche - ha concluso il Presi- torio neutrale, dove forse la suprema- dente - inoltre ci stiamo guardando zia della squadra sarda sarebbe stata intorno per trovare qualche giocatri- rimessa in discussione. «Facciamo i ce con caratteristiche tecniche più complimenti alle avversarie, ma anche Il Tavagnacco al completo simili a quelle dei parametri europei, a noi che siamo stati degni rivali di una (Foto Archivio) per completare e rendere più forte la compagine così attrezzata - ha dichia- squadra».
www.professionecalcio.eu www.professionecalcio.eu 17 Habetswallner: “TIM Challenge regalerà 10 anni di nostri prodotti” di Flavio Grisoli f.grisoli@professionecalcio.net vamo un po’ perso, sponsorizzando sola- ottenuto la possibilità di creare un fondo, mente il grande calcio professionistico». attraverso anche le ammende che vengo- Siete partiti dalla Puglia, passando per il no comminate alle società durante il cam- Veneto e poi la Sardegna: che ambienti pionato, che fosse a favore di progetti che diversi avete trovato? «Devo dire la veri- tendono a far crescere il calcio all’interno tà, abbiamo trovato un comune denomi- degli oratori. Oltre naturalmente a creare natore, che è il calore delle persone che quello che è il torneo vero e proprio, por- ci hanno accolto in maniera straordinaria, tato nell 16 città del campionato di Serie forse anche per l’attenzione che la Lega A. Le partite si giocano prima di quelle Nazionale Dilettanti ha sempre avuto per canoniche del campionato, nelle cornici il territorio, che indubitabilmente ci ha fa- straordinarie degli stadi di Serie A. La fi- vorito. Grande partecipazione da parte nale si giocherà poi allo Stadio Olimpico della gente, voglia di calcio, di uno sport prima dell’atto finale della TIM Cup, il 26 sano. Dall’altra parte le differenze cultura- maggio». Un’altra iniziativa che la TIM ha li del nostro Paese, in fin dei conti siamo organizzato per la finale della Coppa Italia Cristiano Habetswallner andati nel profondo Sud, fino nel Nord e è il contest “TIM Challenge”: «Abbiamo in- (Foto Archivio) le isole. La prossima tappa sarà in Liguria. vitato i nostri clienti a postare i loro video E vediamo quello che è uno straordinario e foto nei quali dimostrano le loro abilità. Paese, l’Italia. Variegato». Sarà questa Ne verranno selezionati 4, che saranno un’esperienza che continuerà anche la invitati alla finale di TIM Cup e nell’inter- C on Cristiano Habetswallner, respon- sabile sponsorizzazioni Telecom Ita- lian, andiamo a tracciare un bilancio di prossima stagione sportiva? «Il nostro vo- lere è quello di proseguire, dobbiamo tro- vare una formula nuova, diversa. Perché vallo scenderanno in campo. Avranno a disposizione due palloni ciascuno e da una distanza di 40 metri dovranno cercare questo primo anno di partnership con la ci piace cambiare, non essere mai uguali di colpire la traversa. Chi ci dovesse riu- Lega Nazionale Dilettanti, che comunque a noi stessi. Compatibilmente con il bilan- scire, vincerà dieci anni di prodotti TIM». avrà ancora un evento in programma, ol- cio, perché un ridimensionamento delle Chiudiamo con la Liguria e la LND: orien- tre a descriverci tutte le iniziative che TIM attività ci sarà». Un’altra iniziativa molto tativamente quando dovrebbe partire l’ul- sta portando avanti nel mondo del calcio. bella e apprezzata è la Junior TIM Cup: tima tappa di questa stagione? «Il nuovo «Credo che siano stati dei mesi molto po- «Sì, è un torneo che abbiamo messo in contest partirà verso la fine di maggio. sitivi, l’esperienza che abbiamo vissuto piedi nell’àmbito del nostro claim “Il calcio Non c’è ancora la data precisa, ma ormai con la Lega Nazionale Dilettanti, e che è di chi lo ama”, insieme alla “Fair Play TIM siamo in dirittura d’arrivo». Il valore che ancora non è terminata, è stata straordi- Cup”. Questo qui, è in collaborazione con verrà rappresentato quale sarà? «Ancora naria. Ci ha avvicinati ad una dimensione CSI e Lega Serie A. Andiamo a riscoprire una volta il gioco di squadra, o qualcosa più viva e vicina laddove il calcio nasce. anche qui il calcio dove nasce, e abbiamo di attinente a questo. E il premio, che non Dimensione che forse con il tempo ave- deciso di rivolgerci agli oratori. Abbiamo posso svelare, sarà straordinario».
www.professionecalcio.eu www.professionecalcio.eu 19 Paolo D’Alessio, Commissario Straordinario per il Credito Sportivo: “Per la sicurezza degli impianti l’ICS ha una profonda attenzione” di Flavio Grisoli f.grisoli@professionecalcio.net C on il Commissario Stra- ordinario dell’Istituto per il Credito Sportivo Paolo cervellotico se vogliamo, anche perché non siamo certamente uno Stato che D’Alessio affrontiamo un ar- si crea l’energia per conto gomento di stretta attualità: proprio, attraverso centrali il fotovoltaico. In Italia è un nucleari o sfruttamento di sistema di approvvigiona- giacimenti petroliferi: «Cer- mento energetico che sten- to. Dibattere della situazio- ta a partire, un po’ come le ne energetica del nostro automobile ad alimentazio- Paese è complesso. La ne alternativa, come l’ibrido risposta è che l’elevato o l’elettrico. Il fotovoltaico debito pubblico ha fatto sì però è completamente rin- che ci fosse una frenata novabile, perché come si degli investimenti del Go- sa, utilizza la luce (e non i verno su questo settore, raggi solari come il solare che poi avrebbero gravato tradizionale). Nel corso di un debito pubblico già mol- questi ultimi anni, i vari Go- to pesante». Per quanto verni che si sono succeduti riguarda la sicurezza negli hanno decisamente disin- impianti sportivi, argomen- centivato il pubblico (sia pri- to che sta sempre molto vati che aziende) dal munir- a cuore alla nostra testa- si di questo tipo di soluzione. Perché? Tavecchio abbiamo realizzato un punto ta, quali sono le opportunità che può «Diciamo che dal nostro Osservatorio, di equilibrio, lavorato bene proprio per dare l’Istituto per il Credito Sportivo alle fino al terzo Conto Energia, le possibi- cercare di mantenere un certo margi- società che intendono mettere in sicu- lità e i contributi erano elevati. Gli im- ne di fattibilità, anche in considerazio- rezza i propri campi? «Da parecchio pianti era un po’ come se si pagassero ne del fatto che lo scorso anno i tassi tempo abbiamo messo a disposizione da soli, oltre a considerare il fatto che di interesse sono aumentati. Purtroppo dell’utenza un prodotto specifico, che è l’eccedenza energetica prodotta era con il quinto Conto Energia le difficol- il “mutuo sicurezza”, che riguarda tutto possibile rivenderla al gestore. Già da tà sono aumentate, e adesso dovremo ciò che concerne la sicurezza infrastrut- quarto Conto Energia, le difficoltà sono verificare se potremo sostenere inizia- turale e l’adeguamento alle normative aumentate, perché noi non potevamo tive di questo tipo. Al momento non esistenti. Abbiamo questo mutuo che già più concedere contributi in conto sono pervenute». Perché secondo lei, ovviamente comporta una riduzione del interesse, quindi abbattere la sostenibi- in un Paese come il nostro, che è attra- tasso significativo, perché il contributo lità del debito, perché era stata vietata versato dal sole da Nord a Sud non si che riusciamo a dare è molto alto. Se- la duplicazione del contributo, quello punta sulla fonte di energia di cui sia- gno, questo, della profonda attenzione nostro e quello statale. Però con Carlo mo maggiormente ricchi. È abbastanza del nostro Istituto su questa tematica».
www.professionecalcio.eu 21 Profili tributari dello sportivo dilettante www.studiolegaledelre.it Dal campo al foro guidodelre@studiolegaledelre.it Rubrica a cura di Guido Del Re L a legge n.81/1991, nell’ambito dello sport ha apportato una distinzione tra lo sportivo professionista e lo sporti- vo dilettante. All’articolo 2 viene individuato lo sportivo pro- IRPEF fino al limite annuo di € 7.500,00; non concorrono altresì a formare il reddito i rimborsi-di spese documen- tate relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto fessionista come colui che svolge la propria attività a titolo sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori del oneroso e continuativo nel rispetto delle normative CONI e territorio comunale; per le somme che vanno dai 7.500,00 delle Federazioni Sportive Nazionali di appartenenza. Non euro ai 28.158,28 euro la società dovrà effettuare una ri- c’è però traccia di una nozione relativa allo sportivo dilet- tenuta d’imposta nella misura pari al 23,9%; per le somme tante. La figura del lavoratore sportivo dilettante, il quale oltre i 28.158,28 euro la ritenuta dovrà essere effettuata a non forma oggetto di una disciplina giuridica compiuta, né titolo d’acconto. Lo sportivo dilettante percipiente al fine di nell’ordinamento sportivo né tantomeno in quello naziona- applicare la ritenuta deve autocertificare l’importo dei com- le, difettando, in particolare in quest’ultimo, il suo inquadra- pensi già percepiti, fino a quel momento, nell’anno solare. mento sotto il profilo del diritto del lavoro. La sua figura è La società erogante rilascia allo sportivo la certificazione piuttosto trattata relativamente alla disciplina tributaria dei dei compensi erogati. Nell’autocertificazione il percipiente compensi, premi, indennità di trasferta e rimborsi forfetari indica il periodo di riferimento, le sue generalità nonché la di spesa. La disciplina relativa ai sopra esposti compensi, qualifica e le somme percepite nell’anno solare (non se- corrisposti ai soggetti che svolgono attività sportiva dilet- guendo quindi la stagione sportiva) per poi sottoscriverlo tantistica, è stata originariamente istituita dall’art. 25, com- ai fini dell’autocertificazione. ma 4 della legge n. 133/1999 e successive modificazioni, e successivamente rivista, aggiornata ed estesa ad una più ampia platea di potenziali beneficiari con l’art. 37 della L 342/2000 e, da ultimo, con l’art. 90 della Legge 289/2002 (finanziaria 2003). I compensi in oggetto sono collocati all’art. 67, comma 1, lett. m) del TUIR (redditi diversi) e beneficiano di uno speciale trattamento anche ai fini pre- “S ono considerati reddi- ti diversi le indennità di trasferta, i rimborsi forfetta- videnziali ed assistenziali. Sono considerati redditi diver- ri di spesa, i premi e i com- si le indennità di trasferta, i rimborsi forfettari di spesa, i pensi erogati nell’esercizio premi e i compensi erogati nell’esercizio diretto dell’attività diretto dell’attività sportiva sportiva dilettantistica da qualunque organismo, comun- dilettantistica da qualunque que denominato, che persegua finalità sportive dilettanti- organismo, comunque deno- stiche riconosciuto dal CONI o dagli Enti di Promozione minato, che persegua finalità Sportiva. Tale disposizione si applica anche ai rapporti di sportive dilettantistiche ri- collaborazione coordinata e continuativa di carattere am- conosciuto dal CONI o dagli “ ministrativo-gestionale di natura non professionale resi in Enti di Promozione Sportiva. favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche. Le indennità ed i compensi di cui sopra sono esenti da im- posta, cioè non concorrono a formare il reddito imponibile
www.professionecalcio.eu 23 Play-off: partenza col botto Campionato sammarinese A cura di Flavio Grisoli redazione@professionecalcio.net P arte subito con il botto la fase finale del campiona- to sammarinese di calcio edizione 2012/2013. Le prime gare di play-off giocate lunedì sera hanno visto aveva portato in vantaggio la Cosmos, ma solo quattro minuti dopo Rinaldi riportava la situazione in parità. Dal dischetto poi, si è andati ad oltranza e La Fiorita ha i successi di La Fiorita (che la scorsa settimana si è chiuso vincente sul 6-5. Supplementari anche per il Mu- aggiudicato anche la Coppa Titano) sulla Cosmos e del rata che ha battuto i campioni uscenti del Tre Penne Murata sul Tre Penne. Niente di nuovo insomma, con per 2-1, con rete decisiva al 96’ di Tellinai, dopo che nei le favorite del torneo che hanno subito messo le cose tempi regolamentari Cibelli per il Tre Penne e Protti, tra in chiaro, anche se hanno sofferto molto più del dovuto il 67’ e il 78’ avevano segnato le reti che avrebbero por- per battere le rispettive avversarie. Si è dovuti arrivare tato poi le squadre ai supplementari. Ora il programma alla coda dei calci di rigore per decretare il passaggio dei play-off vedrà di nuovo in campo domani La Fiorita del turno (momentaneo, perché come si può desumere e Murata alle 21.15 al campo di Montecchio; l’11 la sfida dallo schema che proponiamo, le perdenti di queste sfi- tra Cosmos e Tre Penne alle 17.00 a Fiorentino e il 13 de non escono immediatamente dal torneo) del La Fio- maggio la partita tra le vincenti dei due gironi di stagio- rita, che aveva chiuso i tempi regolamentari con la Co- ne regolare, Folgore e Libertas alle 21.15 sempre sul smos sullo 0-0. Lazzarini al quarto minuto di extra-time campo di Montecchio. L’esultanza de La Fiorita (Foto uefa.it)
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