Un passo alla volta - Chiesa di Rieti
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#18 anno XXXi / 6 maggio 2016 € 1,00 www.frontierarieti.com redazione@frontierarieti.com tel. 0746 271378 Soc. Coop. Massimo Rinaldi, Reg. Trib. di Rieti n. 1/91 del 16/3/1991. Direttore responsabile Carlo Cammoranesi. Sped. in a.p. – 45% – Art.2 Comma 20/b Legge 662/96 – Filiale di Rieti Un passo alla volta
chiesa e scuola il temuto maltempo ha risparmiato la Maratona di Primavera della scuola cattolica della diocesi di Rieti. e così, a parte qualche MArAtonA DI PrIMAVerA piccola variazione di programma, si è svolta come ogni anno la tradizionale e coloratissima “marcia” di bambini, insegnanti e genitori alla volta del camposcuola sommario #18 » 4-5 a scuola con le comunità orientali » 6-7 indovinare cose belle negli occhi dei ragazzi Una scuola che fa famiglia » 8-9 inaugurato il centro sanitario Diocesano il segreto dalla Maratona di Primavera della scuola cattolica, giunta alla sua ventinovesima edizione, sta in una capacità di fare comunità che risulta naturalmente coinvolgente » 10-11 la pace di Gesù, non È stata una vera e propria comprendere che l’amore «è la lo assume quando viene l’apatia festa della famiglia la scuola di vita più esigente. Ma tradotto in proposta culturale. 29esima “Maratona di anche la più necessaria, anzi la un risultato che si consegue Primavera”, che la scorsa scuola più importante». in primo luogo coinvolgendo domenica ha visto la città l’allegra e coloratissima le famiglie in un’alleanza ravvivata dal tradizionale e compagnia, sfidando un po’ di educativa con i genitori, che gioioso corteo di alunni, maltempo, ha quindi raggiun- prova anche a ricucire il genitori, insegnanti, suore e to lo stadio di atletica cittadi- divario tra le generazioni, la » 12-13 amici degli istituti scolastici no e, dopo il pranzo, i gruppi difficoltà di dialogo tra cattolici reatini. un appunta- dei diversi istituti hanno dato bambini e adulti. il “soffio dello spirito” mento aperto a tutti durante il vita alle relative esibizioni Durante i ringraziamenti quale si è «camminato, pregato, all’interno del Palacordoni. per la «bellissima giornata», il mangiato e giocato». Momenti che, al di là del vescovo ha colto l’occasione Prima di mettersi “in gioco, con la loro vitalità per “lanciare” l’appuntamento marcia” alla volta del campo- dimostrano il positivo contri- del prossimo anno. la trente- scuola “Raul Guidobaldi”, i buto alla società del progetto sima marcia di primavera partecipanti hanno preso educativo delle scuole cattoli- dovrà essere «un’edizione parte alla messa celebrata in che. Balli e costumi pensati straordinaria», che alle cose » 14-15 cattedrale dal vescovo Dome- per invitare alla fratellanza, al belle che in questi anni sono nico. e sulla scorta del Vange- rispetto, all’accoglienza, state fatte vedrà aggiungersi uscire dal limbo lo, mons. Pompili ha invitato i hanno confermato il significa- una serie di novità. della precarietà bambini e le famiglie a to sociale e civile che il Vange- D. F. 2 Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016
Guarda tutte le foto su www.frontierarieti.com LA MeSSA DeI PICCoLI ha voluto due bambini al proprio fianco mons. Pompili durante la breve omelia della messa celebrata in cattedrale la scorsa domenica per la Maratona di Primavera. un momento per mettere in piedi un piccolo dialogo e ricordare a educatori e genitori il valore della preghiera e quello del «necessario distacco», senza il quale «non si cresce». il che non vuol dire che l’avvici- narsi all’età adulta non vada accompagnato. Questo è in fondo ciò che simboleggia la mara- tona di primavera: un «cammino da compiere insieme con i figli», un approccio che coniuga presenza e discrezione, che invita a mettersi in gioco e a farsi protagonisti. una presenza che aiuta a «farli sbocciare». Le MAgnIFIChe otto sono otto le scuole che hanno realizzato l’edizione 2016 della Maratona di Primavera: istituto santa chiara “Don Giovanni Minnozzi” (santa Rufina); istituto suore di santa Filippa Mareri “emilio Maraini”; istituto “santa Rosa Venerini” (via Pietro Boschi); istituto suore clarisse aposto- liche “santa lucia”; istituto suore oblate del santissimo Bambino Gesù “Bambin Gesù”; istituto “Maria Bambi- na” (canetra); istituto suore del Divino amore; oratorio “Maria Bambina” (canetra). Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016 3
chiesa e scuola La pastorale per i migranti, in collaborazione con l’Ufficio Scuola della diocesi di Rieti, ha promosso una significativa esperienza migrantes interculturale con le classi III A e III E Sociale, sez. IPSSCS dell’I.I.S. “Luigi di Savoia”, puntando sulla conoscenza reciproca attraverso la valorizzazione della tradizione cristiana Guarda tutte le foto su www.frontierarieti.com S i è svolta la scorsa settimana un’interes- sante iniziativa sul tema dell’immigrazione, che ha visto gli studenti di due classi dell’Istituto “Luigi di Savoia” di Rieti collaborare con l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Rieti. Il momento formativo, concordato con il diacono Arnaldo Proietti, direttore dell’ufficio diocesa- no, prevedeva la conoscenza storica, culturale e religiosa delle comunità greco-cattolica ucraina e ortodossa rumena, presenti nella nostra città. Un’opportunità preziosa di arricchimento personale e professionale per tutti gli alunni sostenuta con gioia dall’ufficio diocesano, che si è messo a disposizione ringra- A scuola con le comunità ziando per essere stato scelto come esempio di accoglienza e integrazione, come promotore rumena e ucraina di educazione allo sviluppo e di inclusione sociale. L’alternanza scuola-lavoro costituisce, per tutte le scuole secondarie di secondo grado, un’occasione per apprendere I progetti di alternanza scuola-lavoro offrono modalità inedite mediante esperienze didatti- che in ambienti lavorativi per sperimentare le «ricadute sociali del Vangelo», ad esempio privati, pubblici e di terzo attraverso la collaborazione tra gli istituti e gli uffici diocesani. È settore. L’idea è quella di assicurare ai giovani una il caso del modulo svolto dalla Migrantes diocesana con due terze seria modalità per realizzare classi dell’Istituto “Luigi di Savoia” una formazione concreta attraverso l’acquisizione di competenze spendibili nel Il modulo del progetto svolto caratteristiche culturali, anche avuto modo di svilup- mondo del lavoro. Seguendo con l’ufficio Migrantes, storiche e religiose di altre pare e consolidare le capacità questa prospettiva, i progetti costituito da vari incontri comunità presenti nel nostro di lavorare in team nel rispet- di alternanza scuola-lavoro avvenuti durante l’anno territorio, la conoscenza to delle regole condivise da entrano nei percorsi di scolastico, si è concluso la teorica della storia e delle persone provenienti da altre istruzione come un sapere scorso 29 aprile con la prepa- tradizioni di altre popolazioni, realtà, e soprattutto hanno po- capace di accompagnare lo razione di uova dipinte a alla conoscenza diretta di tuto misurarsi con le future studente nel difficile passag- mano, da regalare alle due persone come padre Constan- figure professionali previste gio dallo studio al futuro comunità in occasione della tin, sacerdote della comunità dal loro piano di studio. mondo del lavoro, tentando Pasqua ortodossa. rumena reatina. Una bella esperienza anche di collegare l’offerta Il progetto, in questo primo Gli studenti, affiancati dagli formativa, che sicuramente formativa della scuola allo anno, ha unito perfettamente operatori, dai tutor, dal ha avuto ricadute positive sia sviluppo culturale, sociale ed la conoscenza di un possibile direttore dell’Ufficio Migran- sugli alunni, sia sui migranti economico del territorio. contesto professionale alle tes e dai professori, hanno delle diverse comunità. 4 Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016
“Nel Nome di Maria” vedrà la partecipazione degli alunni della Minervini-Sisti A vrà luogo domenica 8 maggio alle ore 21, presso l’Audito- rium dei Poveri di Rieti, l’edizione 2016 della serata di poesia e musica “Nel nome di Maria”. Una manifestazione originale e impegnativa che vede la figura di Maria unire la musica ai racconti, alle storie e alle testimonianze. Il tutto per ricordare un atto d’amore, un gesto straordinario. La Maria che ha ispirato l’evento era una mamma. Alle origini dell’iniziativa c’è la storia vera di una coppia, di una madre che decide di dare al mondo il proprio figlio pur sapendo di non poterlo crescere. Un bellissimo atto d’amore, che ha avuto la forza di imporsi sul destino avverso. Alla serata parteciperà il Musì Trio, composto da Maria Rosa- Anche le Chiese orientali ria De Rossi (voce), Sandro Sacco (flauto traverso) e Paolo Paniconi (pianoforte). Con loro ci saranno Virginia Tomaselli e hanno festeggiato la Pasqua gli interpreti de La bottega del teatro, con letture a cura di Enzo Parisi e Elia Bucci. Inoltre, quest’anno, ci sarà anche la parteci- pazione degli alunni della V C della scuola primaria dell’Istitu- La decorazione delle uova sperimentata dagli to Comprensivo Minervini-Sisti. studenti sotto la guida dell’Ufficio Migrantes è L’evento è organizzato dall’associazione culturale di promozio- uno degli aspetti tradizionali della Pasqua per le ne sociale Musikologiamo con il sostegno della Confraternita di Misericordia di Rieti e del Gruppo Donatori di Sangue Fratres. confessioni cristiane orientali. Seguendo un diverso calendario, essa cade il più delle volte in giorni diversi da quelli festeggiati dalla Chiesa di Roma Q uest’anno con il 1 momento di preghiera. maggio non si è Per parte sua, la comuni- celebrata solo la Festa tà ortodossa rumena ha dei Lavoratori. Infatti è stato celebrato i riti pasquali il giorno in cui il mondo nella chiesa di Santa Lucia, ortodosso e le Chiese greco-cattoliche hanno compresa nell’omonima parrocchia reatina, presso Al Magistrale Reporter a Scuola festeggiato la Pasqua. E anche a Rieti, a più di un la quale, da qualche anno, trova ospitalità. con la redazione di «Frontiera» mese dalla Pasqua delle Ma che differenze esisto- S Chiese d’occidente, queste no con la Pasqua “occidenta- i è svolto il 29 aprile, ultimi sviluppi della galassia presenze orientali non le”? Sostanzialmente nell’aula magna dell’Isti- social. Un panorama in hanno celebrato la Risurre- nessuna, a parte il calenda- tuto Magistrale di Rieti, trasformazione che richiede zione del Signore. Un rio. La prima viene infatti un incontro degli studenti agli addetti del settore la momento importante che calcolata seguendo quello coinvolti nel progetto Reporter necessità di sapersi aprire alle ha ovviamente incontrato gregoriano, mentre quella a Scuola con la redazione di novità e un approccio deciso l’attenzione della diocesi e ortodossa dipende dal «Frontiera». alla formazione permanente. in particolare dell’Ufficio calendario giuliano. Tecni- Un’iniziativa che si situa Gli studenti del progetto, Migrantes, con il direttore cismi a parte, il risultato è all’interno di un percorso più che hanno realizzato nell’at- Arnaldo Proietti diretta- che raramente i due giorni ampio, teso a far maturare tuale anno scolastico più di 40 mente coinvolto nella coincidono. Ma fortuna negli alunni coinvolti il valore articoli, tutti pubblicati da celebrazione in rito ucraino vuole che uno degli anni in e l’efficacia della comunica- diverse testate di Rieti e svolta nella chiesa reatina cui questo accade è il zione giornalistica, ma anche provincia, hanno quindi dedicata a Sant’Agnese e prossimo: infatti sia i la capacità di rapportarsi con potuto riflettere sul contesto presieduta da don Josafat. cristiani d’occidente che le proprie attitudini e capaci- generale e approfondire Alla nutrita comunità ha quelli d’oriente festeggeran- tà, sviluppando competenze particolari aspetti legati alla portato il proprio saluto no la prossima Pasqua il 16 riconducibili al mondo dell’in- cura e all’organizzazione di un anche il vescovo Domenico, aprile 2017. Sarà l’occasione formazione. sito dedicato alla divulgazione che ha voluto condividere per una bella celebrazione Al centro dell’incontro i delle notizie. Inoltre ci si è con i fedeli un intenso ecumenica? diversi aspetti dell’universo concentrati sulle modalità da mediale di questi anni, dagli considerare nella stesura di strumenti tradizionali agli un articolo o di una rubrica. Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016 5
chiesa e scuola Quando si vuole approfondire il rapporto tra i ragazzi e internet, è quasi naturale chiedere un contributo al professor Zbigniew insegnanti di religione Formella, un salesiano che nella ricerca universitaria si occupa dell’approfondimento delle nuove tecnologie e del confine tra psicologia e pedagogia N ella calda e accogliente sala della parrocchia di San Giovanni Battista Indovinare le cose belle negli occhi dei ragazzi di Campoloniano a Rieti, il giorno 27 aprile, si è concluso il corso annuale di formazione per gli insegnanti di religione cattolica della Diocesi di Rieti organizzato dall’Ufficio Concluso sul tema Giovani e cyberspazio il corso di formazione Scuola diocesano e dal vescovo Domenico Pompili. per insegnanti di religione Il corso, articolato in tre incontri, ha visto la presenza Al prof. Formella, invece, il ai ragazzi che crescere signifi- «L’Io diventa tale soltanto di validi e apprezzati relatori compito finale, non facile, di ca imparare a conoscere quei mediante un Tu», ha concluso provenienti dal mondo univer- trattare il delicato tema dei valori, quelle regole e quel la sua relazione il Prof. For- sitario, quali il prof. Andrea giovani e della solitudine in sacrificio che sono le «uniche mella: «L’importanza della Monda, la prof.ssa Mirella rete, ma soprattutto il ruolo chiavi» in grado di sviluppare relazione educativa sta nel far Arcamone e in conclusione il degli educatori nell’uso un sano senso di responsabili- maturare, e crescere ciò che prof. Zbigniew Formella. corretto e positivo di essa. tà e autonomia. ciascuno porta dentro di sé in Nei primi due incontri, i Il professore, docente di Aiutare a crescere i nostri modo unico e irripetibile». docenti di religione cattolica si Psicologia dell’educazione ragazzi, ha proseguito Formel- E per concludere con una sono misurati con la pedago- presso l’Università Salesiana la, «significa allargare i loro frase di don Milani: «L’educa- gia di don Lorenzo Milani e di Roma, ha spiegato cosa vuol orizzonti creando le basi dello tore deve essere per quanto può con la sua forte esperienza dire vivere nel cyberspazio e sviluppo personale e di tutte profeta, scrutare i segni dei educativa volta a offrire a come i nativi digitali siano quelle potenzialità che li tempi, indovinare negli occhi tutti, soprattutto ai più fragili bravissimi tecnologicamente, renderanno adulti autonomi e dei ragazzi le cose belle che essi e deboli, quella conoscenza ma spesso poco attenti alla indipendenti». vedranno chiare domani e che che rende consapevoli dei realtà “reale” e non virtuale. «È in questa tensione spiri- noi vediamo solo in modo propri diritti e della propria Il compito degli educatori, tuale ed etica che nasce e confuso», compresa la tecnolo- inviolabile dignità di persone ha ricordato il professore, è matura l’esperienza straordi- gia e la rete internet. e di cittadini. dunque quello di comunicare naria della scuola». S. S. 6 Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016
Foto: Margherita Carotti I licei reatini Festeggiato il 30° incontro incontrano San Francesco degli ex alunni del Seminario I l 25 aprile di ogni anno, gli ex alunni che hanno frequen- Una riscoperta tra filosofia e natura tato il Seminario vescovile di Rieti, dal 1950 al 2004, si incontrano, si abbracciano e si scambiano le esperienze di Marta Benedetti vissute insieme in quegli anni e quelle che hanno determina- to la loro vita attuale. «Quest’anno – spiegano i convenuti – la giornata molto L a mattina del 3 maggio, presso l’aula magna del Liceo fredda ha ugualmente riscaldato i cuori dei convenuti con gli Classico di Rieti, circa 90 alunni appartenenti ad alcune abbracci e i ricordi ancora vivi dei propri compagni di scuola. quarte classi dei Licei reatini coinvolti nel concorso “Filoso- Anni che hanno determinato il curriculum di studio, di forma- fia e Natura” (Liceo Classico, Liceo Scientifico, Liceo Artistico, zione professionale e religiosa. Quegli anni sono stati fonda- Liceo Linguistico, Liceo delle Scienze Umane) hanno partecipa- mentali per la costruzione della nostra professionalità e della to a un incontro formativo dedicato alla presenza del francesca- nostra formazione, anche nella sofferenza che il tempo di nesimo nella territorio reatino. quell’epoca ci ha riservato senza sconti». L’iniziativa rientra tra quelle previste nel percorso offerto dal Sono stati 60 gli alunni che hanno sentito l’esigenza di comitato organizzativo del concorso per aiutare gli studenti a reincontrare i propri compagni di scuola, di infanzia e di comprendere meglio il tema da sviluppare in modo da poterlo gioventù. Dal 1950 al 2004 sono transitati oltre 600 alunni declinare secondo le indicazioni del regolamento. Il convegno, nel Seminario Vescovile di Rieti. Oggi molti di questi non aperto dalle parole di benvenuto del prof. Valerio Ortenzi, ha sono più con noi. Mons. Lorenzo Chiarinelli ha presieduto ospitato la prof.ssa Ileana Tozzi, relatrice dell’interessante l’incontro, gestendo egregiamente l’assemblea e relazionan- giornata di studio. do approfonditamente sul tema proposto: L’Anno della Miseri- La prof. Tozzi ha saputo guidare per mano tutti gli intervenuti, cordia. facendo loro apprezzare le ricchezze storico-culturali e ambien- «Quest’anno abbiamo festeggiato il 30° incontro con il nuovo tali del nostro territorio direttamente riconducibili all’opera di vescovo, mons. Domenico Pompili – proseguono gli ex alunni san Francesco e di coloro che ne hanno raccolto l’eredità spiritua- del Seminario – che ci ha accolto con molto calore e con grande le e culturale. stima. Don Domenico ci ha sorpreso con la proposta di voler Una figura importante, quella di san Francesco, per i sui forti riattivare i locali del Seminario vescovile di piazza Oberdan a legami con la natura e con l’ambiente della terra reatina, aspetto Rieti. Ad oggi sono terminati i lavori di consolidamento della ulteriormente valorizzato da una puntuale descrizione dell’evolu- struttura, che è quindi pronta per essere utilizzata al meglio. A zione storica e architettonica sia dei quattro santuari francescani questo scopo è stato creato un gruppo che si occuperà specifica- che del Tempio della Pace del Terminillo, dove si trova anche una mente di valutare quali attività potranno essere svolte nel reliquia del santo. Seminario e quali risorse potranno essere utilizzate per mante- nere la struttura. Le idee progettuali, coordinate da mons. Chiarinelli con la collaborazione di don Lorenzo Blasetti, saranno valutate e concordate con il nuovo vescovo, mons. L’abbonamento a Domenico Pompili. Le speranze di tutti non saranno infrante se terremo conto di valutare una soluzione degna del luogo e inserita nel tempo, nel territorio e nell’ambiente». Dopo gli scambi dei ricordi e le proposte future, mons. Chiarinelli ha celebrato la santa messa. La giornata si è costa meno di un caffè alla settimana quindi conclusa con un momento conviviale. Gli ex alunni si è sufficiente versare 35 euro sono salutati con l’augurio che il prossimo anno ci si possa sul C.C.P. n. 11919024, incontrare dentro le mura del Seminario vescovile di Rieti, intestato a Coop. Massimo Rinaldi «dove abbiamo lasciato la nostra infanzia e abbiamo trovato la nostra vita e la nostra professionalità». via della Cordonata snc, Rieti Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016 7
chiesa e comunità Si è svolta nel pomeriggio del 27 aprile, presso palazzo San Rufo, l’inaugurazione del Centro Sanitario Diocesano. Un avvio che ha il sapore di «una buona notizia», messa dal vescovo Domenico in pastorale della salute relazione con il passo di Giovanni: «Nella misura in cui siamo uniti a Lui come il tralcio alla vite, portiamo non solo frutto, ma molto frutto» «È il passo più grande che potevamo compiere come Inaugurato il Centro Sanitario Diocesano Pastorale sanitaria. Grazie alla diocesi, al vescovo che ci ha creduto e ai volontari siamo riusciti a fare qualcosa di bello e di importante, creando una struttura che si pone al servizio delle persone bisognose e di Un servizio alla salute nella struttura che fu dei Padri quanti vivono situazioni di fragilità». camilliani, da sempre in missione nella cura del dolore: è il Così il diacono Nazzareno Iacopini, direttore dell’Uffi- segno di continuità sotto cui nasce il Centro Sanitario cio diocesano per la Pastora- Diocesano. Una proposta che allarga il campo del precedente le della Salute, ha introdotto i presenti all’inaugurazione del Studio Medico della Carità grazie alla presenza di tanti nuovo Centro Sanitario professionisti che, volontari, mettono a disposizione non solo il Diocesano “Ero malato e mi avete visitato” nei locali di loro tempo, ma soprattutto la loro competenza palazzo San Rufo, a Rieti, svolta nel pomeriggio del 27 suo predecessore, mons. Delio competere con quello che lo Manto, direttore del Centro aprile. La struttura, erede Lucarelli. «Questi – ha spiega- Stato deve garantire ai suoi per la Pastorale Sanitaria del dello Studio Medico della to mons. Pompili – aveva cittadini. Qui si fa la carità. E la Vicariato di Roma. «Il nuovo Carità finora attivo in via San capito che di fronte alle povertà carità consiste in qualche cosa Centro – ha spiegato – non è Pietro Martire, è stata ufficial- crescenti del territorio bisogna- che non ha altro scopo che solo un segno di speranza, ma mente varata con un momen- va dare una risposta puntua- quello di andare incontro ai anche un segno culturale to di preghiera presieduto dal le». bisogni delle persone non straordinario: di speranza vescovo Domenico Pompili, «Il Centro Sanitario Diocesa- abbienti». perché ci dice, in un tempo che ha così voluto dare seguito no – ha precisato il vescovo – All’inaugurazione era difficile e di cultura “post-wel- alla «geniale intuizione» del non ha alcuna velleità di presente anche don Andrea faristica” molto radicata, che 8 Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016
Guarda il video su www.frontierarieti.com bisogna impegnarsi per acco- gliere, includere e sostenere le fragilità, non però come un peso sociale ma come un investimento in ciò che ci rende più uomini e che crea tessuti di comunità e di prossimità; culturale perché al cuore del servizio sanitario e al cuore di una città deve esserci proprio l’idea di prendersi cura con amore, paradigma e spinta affinché le istituzioni sanitarie siano sempre più se stesse. L’icona del samaritano diventa il modello per costruire la città dell’uomo, al cui centro deve esserci l’idea della presa in cari- Nel segno di Sant’Agostina co delle vite, soprattutto di quelle più fragili». «Questo è un luogo nel quale si fa comunità», ha aggiunto il sindaco di Rieti, Simone Ricordata all’ospedale provinciale San Camillo de Lellis la Petrangeli. «Una comunità è tale se ci si aiuta gli uni con gli patrona degli infermieri altri. Rieti, grazie a questa A splendida iniziativa, si dota di nche quest’anno, il 29 aprile, gli in onore di sant’Agostina: il suo esempio non un presidio civile prima ancora infermieri di Rieti si sono ritrovati solo è motivo di gioia, ma anche di consolazio- che sociale. La crisi porta con sé nella cappella dell’Ospedale Generale ne nei momenti di difficoltà. tanti problemi e fra questi Provinciale “San Camillo de Lellis” per festeg- L’importanza dell’attività infermieristica è anche una certa regressione giare la loro patrona, sant’Agostina Pietranto- stata sottolineata ancora di più dalla dott.ssa culturale che genera solitudine. ni. È stato il vescovo emerito di Viterbo, mons. Colombo: «Dalla qualità del lavoro degli Questo luogo può diventare una Lorenzo Chiarinelli, a celebrare la santa infermieri – ha detto – dipende anche la qualità spalla per chi rischia di sentirsi messa, insieme con il cappellano don Stefano dell’ospedale San Camillo De Lellis». solo». e il diacono Nazzareno Iacopini, direttore Prendendo la parola, suor Fernanda Per parte sua, la dott.ssa dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Falcone, della Congregazione delle Suore Marilina Colombo, direttore Salute. Erano presenti anche la dott.ssa della Carità di Santa Giovanna Antida Thou- sanitario della Asl di Rieti, ha Marilina Colombo, direttore sanitario ret e consorella di sant’Agostina, ha voluto riconosciuto che «Il Centro aziendale, e la dott.ssa Antonella Morgante ricordare le motivazioni per le quali papa rappresenta, accanto al nostro in rappresentanza della direzione medico- Giovanni Paolo II, ora santo, nel 2003 dichia- servizio sanitario, un’opportu- ospedaliera. rò la Pietrantoni patrona degli infermieri nità in più per una sanità senza All’inizio della celebrazione eucaristica d’Italia: «Perché ha svolto il suo servizio di esclusioni che prevenga, che Chiarinelli ha spiegato il significato della infermiera in un periodo difficile sia dal punto sensibilizzi e che ponga al cerimonia e ha più volte rivolto ai fedeli di vista religioso che sociale. Sant’Agostina servizio dei pazienti, come valo- presenti, in larghissima parte infermieri e rispondeva alle villanie e alle provocazioni con ri aggiunti, solidarietà e studenti, l’invito a considerare il malato come un atteggiamento di mitezza, di serenità, di umanità». persona fragile nel corpo e nello spirito. Di dolcezza. Soprattutto con i più ribelli manife- In conclusione, il diacono qui la necessità di tenere un comportamento stava le sue doti di pazienza, delicatezza e Iacopini non ha mancato di sempre premuroso, gentile e paziente. amabilità. La santa ripeteva spesso: “Non posso sottolineare la sinergia del La vicepresidente dell’Ipasvi di Rieti, lasciare questi malati, tanto è l’affetto che ho nuovo centro con le altre Giovanna Maria Picuti, ha portato i saluti ai per loro e ciò anche a costo della vita”. Ella realtà della diocesi, e di vertici aziendali e agli infermieri, non sapeva prendersi cura non solo del loro corpo, riconoscere l’importante dimenticando tutti coloro che avrebbero volu- ma anche delle loro anime; mentre asciugava contributo volontario offerto to partecipare, ma che per motivi di servizio loro il sudore o rassettava le coperte, coglieva alla Pastorale Sanitaria dai non hanno potuto. Ha quindi ringraziato l’occasione di dire loro una buona parola. medici e dagli infermieri, ma mons. Chiarinelli, il vescovo Domenico Sempre Giovanni Paolo II, il giorno della anche da realtà associative Pompili e l’Ufficio Diocesano per la Pastorale canonizzazione di sant’Agostina, si rivolse al come l’Unitalsi e la Confra- della Salute per la sensibilità sempre dimo- personale sanitario dicendo: “Alla scuola di chi ternita di Misericordia. strata verso il mondo sanitario, in particolare soffre sappiate cogliere, attraverso la condi- verso la fondamentale professione infermie- scendenza amorevole, le ragioni profonde del ristica: «Non può esistere una sanità senza mistero della sofferenza per poterla alleviare”». Il Centro Sanitario infermieri, viste le competenze e le funzioni Suor Fernanda ha concluso: «Sant’Agostina Diocesano è aperto ogni svolte in favore dei pazienti e a sostegno delle l’avete qui, in questa cappella, sempre con voi. mercoledì dalle 17 alle 19 e loro famiglie». La Picuti ha altresì riaffermato Ella vi guarda, vi protegge, vi aiuta, vi dà ogni sabato dalle 9 alle 11 la volontà del collegio provinciale dell’Ipasvi coraggio anche nei momenti di difficoltà. di proseguire nell’organizzazione della festa Pregatela». Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016 9
chiesa e comunità Si è tenuta nella serata del 29 aprile, nella chiesa del convento di Santa Chiara, la quinta delle lectio volute dal vescovo sulle letture Le lectio in santa chiara delle domeniche del Tempo di Pasqua. Un ciclo rivolto in modo particolare ai giovani come momento di comunione e approfondimento P enultimo appuntamen- to, quello dello scorso venerdì, con la lectio divina attraverso la quale il vescovo Domenico ha accom- pagnato i giovani della diocesi lungo le tappe di un percorso avvincente Sulle tracce del risorto. Questa settimana la liturgia ha proposto ai conve- nuti nella chiesa di Santa Chiara di sostare all’ascolto di un altro brano tratto dal capitolo 14 di Giovanni, che descrive le ultime parole del Signore prima della sua passione e morte. «Colpisce – ha esordito don Domenico – lo stato d’animo del Maestro che, mentre rincuora gli altri, sembra rincuorare ancor prima se stesso, diviso tra l’attesa del suo ritorno al Padre e il turbamento per l’abbandono dei suoi amici». Ma al centro del passo evangelico non sta tanto la partenza di Gesù quanto il suo ritorno, concetto dietro il quale non si deve vedere La pace di Gesù, soltanto la sua parusia glorio- sa alla fine dei tempi, ma anche la presenza di Cristo qui e ora, «percepibile nell’espe- rienza della fede e in particola- non l’apatia re nell’esperienza dell’amore, nel dono dello Spirito Santo, nella pace». L’amore è il cuore del vangelo C’è stato il capitolo 14 di Giovanni al centro della lectio divina dello scorso venerdì. Un ragionamento sull’amore che mostra Se è vero che l’amore, come mons. Pompili non si stanca di come il dono della pace giunga dallo «spezzarsi per l’altro», da ripetere, è il cuore del Vange- lo, proprio per questo bisogna un cambiamento che parte dal fondo del cuore impegnarsi a capire quali ne siano i presupposti secondo l’Iscariota) oppongono all’an- di lui”. Per Giovanni il coman- amare. Solo questo ci sottrae Gesù. Le reazioni contrastanti nuncio della partenza di Cristo damento è al singolare come la all’uomo carnale e ci fa percepi- degli apostoli, descritte è, a ben guardare, un’espressio- parola, perché è riconducibile re la presenza di Dio. Soltanto dall’evangelista nei versetti ne dell’amore amicale che li sempre e soltanto all’amore chi ama sperimenta che la che precedono la pericope unisce a lui. Gesù sa bene di fraterno. È questo amore partenza di Gesù è il suo della sesta domenica di dover offrire ai suoi una concreto l’epifania di Dio. Non ritorno. Come nell’esperienza Pasqua, sembrano proporsi risposta a questo stato di cose. va cercato chissà dove, né può umana, il distacco può essere la come efficaci guide all’appro- Solo così essi potranno conti- essere confuso con qualcosa di strada per ritrovare in una fondimento. I discepoli nuare a camminare anche dopo mistico che avviene all’improv- forma più profonda quello che sperimentano la paura di che egli non ci sarà più fisica- viso. Passa per la via quotidia- si ama». perdere un rapporto impor- mente». E la risposta giunge na dell’esperienza umana tante e ciò ispira loro atteggia- con il comandamento del dell’amore». In tal modo menti che oscillano tra l’ira e versetto 23: «“Se uno mi ama l’amore diventa realmente la Lo Spirito consolatore l’insicurezza, tra la follia e la osserverà la mia parola; il cifra distintiva del cristiano: depressione: «La resistenza che Padre mio lo amerà e verremo «La differenza tra i discepoli e il Tommaso, Filippo e Giuda (non da lui e faremo dimora presso mondo sta nella capacità di A rendere il distacco fisico dal 10 Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016
Guarda il video su www.frontierarieti.com neL SILenZIo signore meno traumatico tessuto umano sempre più DeLLA PreghIerA provvede «il Consolatore, lo decomposto: «Dietro questa in memoria di padre Mario Rosin Spirito Santo, che il Padre rincorsa dell’amore perfetto si A manderà nel mio nome» (v. 26). nasconde la ricerca della nziché premettere alla lectio un’introduzione di il vescovo ha presentato il felicità, ma non giova rinchiu- carattere, per così dire, metodologico, stavolta il Paraclito come «l’avvocato» dersi in se stessi quanto aprirsi vescovo Domenico ha dato avvio alla sua riflessione incaricato di difendere dall’in- al dono della Parola. Essa non con un aneddoto personale. «Esattamente oggi, 25 anni fa, credulità che inevitabilmente censura una tensione umana mentre stava confessando uno dei tanti giovani che ha incon- l’assenza del Maestro determi- così radicale come quella trato nella sua vita, moriva padre Mario Rosin». il gesuita è na e dalle persecuzioni che si dell’amore». stato l’accompagnatore spirituale di mons. Pompili: «Padre abbattono sulla prima comu- Mario mi ha introdotto alla lettura della Parola senza farle da nità cristiana. esso «farà schermo, ma aiutandomi a sviluppare una relazione cosciente e comprendere quello che è UnA SAnA InQUIetUDIne affettiva con Dio. Soprattutto mi ha insegnato che con Dio non successo e ricorderà tutte le servono intermediari e che la preghiera è la strada per incon- parole del Maestro che, dopo la trarlo a tu per tu. Per questo è necessario ritagliarsi sempre uno Pasqua, acquisteranno un Di qui tre spunti. il primo è spazio di tempo oggettivo per provare a incontrarlo, sapendo nuovo e più profondo significa- che Gesù conosce i sentimenti che Egli agisce in noi prima ancora che ce ne rendiamo conto e to». e le emozioni degli uomini; che si tratta solo di capirlo e di sviluppare tutte le dinamiche anzi patisce sulla sua pelle dell’affettività». l’amore ed è in grado di Quindi don Domenico ha citato una delle poesie lasciate da SPeZZArSI Per L’ALtro interpretare lo stato d’animo padre Mario, ritenendola particolarmente adatta a predi- dei suoi proprio a partire da sporre all’ascolto del brano evangelico oggetto della lectio. il quello che egli stesso sta titolo del componimento è I miei compagni di preghiera e infine, al v. 27, il dono più provando: «L’amore è la ritrae il gesuita che, mentre prega, ode a distanza ravvicina- prezioso e allo stesso tempo condizione che ci riconduce alla ta la musica di qualche macchina parcheggiata poco lontano più impegnativo: «Vi lascio la nostra umanità e ci restituisce dal collegio leoniano di anagni. anche «Frontiera» la pace, vi do la mia pace. Non ve al senso della nostra fragilità sottopone ai suoi lettori riportandola integralmente. la do come fa il mondo». una creaturale». a questo amore – pace divisiva, quella di Gesù, ed è il secondo spunto – serve Nel silenzio / della mia preghiera / solitaria / s’infiltra / «perché lacera il cuore e lo un supporto che vada oltre il vellutata di lontananza / la voce ondeggiante / d’una canzo- costringe a spezzarsi per l’altro. livello puramente fisico o ne / d’amore… / Vi trema dentro / il fremito d’una passione / Non si tratta di un augurio, ma psicologico, che apra alla la gioia di un abbandono / il sospiro d’un tormento. / così, di un dono che viene dall’alto e dimensione trascendente: è il signore / il mio silenzio / che adora / si fa più intenso / si fa che non modifica la realtà ruolo dello spirito, «che ci più immenso / Nell’eco di un mondo / che Ti cerca / senza esterna, ma quella interiore. aiuta a venir fuori da questa trovarti / che ti ama / senza pensarti. Perché può essere nascosta prospettiva solo orizzontale. perfino nel suo contrario, cioè L’amore è eros, è fi lia, ma è nelle persecuzioni, ma con la anche agape. In concreto, non certezza della sua vittoria». basta la dimensione attrattiva del corpo, perché l’abitudine attenua le emozioni. E non oLtre LA MentALItÀ basta neanche la semplice “DA SIngLe” rielaborazione psicologica. Ci vuole anche lo Spirito, cioè una dimensione che allarga le l’amore è dunque il tema maglie della nostra solitudine, decisivo e mons. Pompili lo ha che è poi la radice della nostra affrontato, nella meditatio, immaturità affettiva. Un certa anche da una prospettiva solitudine è inevitabile, ma chi sociologica, riflettendo sulla crede non è mai solo». infine, il mentalità da single oggi terzo spunto consiste nel imperante: «Chi è il single? È prendere coscienza del fatto colui che cerca ossessivamente che la pace che cristo elargi- di inseguire il sogno romantico sce non deve essere scambiata dell’amore ben oltre l’adole- per apatia o per assenza di scenza e si ritrova o nella sofferenze: «La pace del mondo solitudine più totale o nella con- viene imposta dai vincitori ai fusione più becera, inanellando vinti e a chi soccombe non resta in modo quasi bulimico espe- che subire. Al contrario, la pace rienze amorose una dopo di Gesù è la possibilità di vivere l’altra». secondo don Domeni- in serenità nonostante i proble- co, lo tsunami emotivo rappre- mi che ci attanagliano. Non è sentato dalla fragilità delle una pace a buon mercato, relazioni non lascia le cose perché richiede di convivere con come le trova e genera un una sana inquietudine». Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016 11
chiesa e coMuNiTà «Io sono la Porta. Se uno entra attraverso di me sarà salvo» è stato il tema svolto a Rimini e chiuso lo scorso 25 aprile dalla 39ª MoVIMentI convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello spirito santo (Rns), alla quale ha partecipato anche un significativo gruppo della diocesi di Rieti Il “Soffio dello Spirito” di Leonida Carrozzoni t ra i tanti gruppi giunti da tutta italia a Rimini nei giorni dal 22 al 25 in comunione con Papa Francesco, la corrente di grazia del Rns aprile per la convocazione nazionale del Movimento intende essere un segno vivente e potente di giubilo e di rinnovamento nello Spirito Santo vi era anche quello di misericordia nelle mani dello spirito santo Rieti, “Soffio dello Spirito”, una parte del gruppo costitui- to da 25 persone guidate da giornate è stato Gesù volto uno dei relatori, sempre te nazionale del Rns, che ha don emmanuele Dell’Uomo della Misericordia del Padre e presente a Rimini, è stato invitato tutti i gruppi a uscire D’Arme, fondatore a Rieti del non poteva essere diverso padre raniero Cantalamessa, in quest’anno dal cenacolo di movimento. nell’anno giubilare della Predicatore della casa Pontifi- preghiera per portare i doni ogni anno a Rimini giungo- Misericordia. ogni sessione si cia e anziano del Rns, le cui dello spirito nelle carceri, no migliaia di persone che nel è aperta con la preghiera catechesi sono grandemente negli ospedali, nelle case di Rinnovamento hanno trovato comunitaria carismatica, con attese e apprezzate da tutto il riposo, perché «le grazie del un modo di esprimere la loro la quale si è invocata la popolo del Rinnovamento. egli Signore non sono esaurite, non fede con gioia, senso di discesa dello spirito santo, e si ha detto, fra l’altro, che «in sono esaurite le sue misericor- fratellanza, grande amore per è conclusa con la celebrazione quest’epoca di anoressia die, ma si rinnovano ogni la chiesa e sensibilità e eucaristica. a susseguirsi spirituale chi non è contento mattino». disponibilità all’evangelizza- nella presidenza delle celebra- della propria vita e cerca sebbene faticosa, anche zione. Fin dalla sua nascita zioni eucaristiche: il cardinale invano soddisfazione in ciò che quest’anno l’esperienza a (nel 2017 saranno 50 anni) george Pell (australia), il mondo ci offre, dovrebbe Rimini è stata vissuta dal tutti i pontefici hanno ricono- prefetto della segreteria per cercare nella Parola di Dio gruppo della nostra città con sciuto in questa realtà eccle- l’economia della santa sede; il quell’acqua viva che toglie ogni grande partecipazione e gioia siale una corrente di grazia cardinale Marc ouellet sete e riscoprire il kerigma per le meraviglie che il signo- che, all’indomani del concilio (canada), prefetto per la fondamentale: Gesù è risorto ed re ha compiuto durante le Vaticano ii, ha portato nella congregazione per i Vescovi; è vivo ed è il Signore». preghiere di lode e di guari- chiesa nuova evangelizzazio- l’arcivescovo di Bologna, la relazione finale è stata gione. ogni partecipante è ne, carismi e doni dello spirito Matteo Maria Zuppi; e il tenuta dall’infaticabile, e rientrato con il desiderio e la santo. cardinale Crescenzio Sepe, colmo di doni dello spirito, volontà di poter essere presen- Quest’anno il tema delle arcivescovo di Napoli. Salvatore Martinez, presiden- te anche il prossimo anno. 12 Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016
Valle Del TuRaNo CoMMeMorAtI DoPo 80 AnnI I CADUtI IL 14 MAggIo LA VegLIA DI PenteCoSte. neLLA CoStrUZIone DeLLA DIgA SUL tUrAno IL VeSCoVo: «InSIeMe Per rItroVAre I IL Segreto DeLLA noStrA MISSIone» l 30 aprile si è tenuta la prima giornata in commemorazione dei caduti sul lavoro per la costruzione della diga del Turano. S i svolgerà sabato 14 maggio alle 21, in cattedrale, la a ottant’anni dall’inizio dei lavori, i loro nomi sono risuonati Veglia diocesana di preghiera alla vigilia della Penteco- nella valle che hanno contribuito a cambiare per renderla ciò che ste. a darne l’annuncio è il vescovo Domenico, che in è oggi. una lettera indirizzata ai fedeli introduce «l’evento che dà una cerimonia semplice, così come semplici furono loro, che si origine alla Chiesa, trasformando un manipolo di uomini allontanarono dalle loro case per poter guadagnare e mantenere impauriti e ripiegati su se stessi negli annunciatori coraggiosi e le famiglie. Di certo non si aspettavano di non tornare. Non c’era creativi del Signore Risorto». la guerra, che pure scoppiò di lì a qualche anno. Ma allora lavora- «Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano re alla costruzione di una diga alta 80 metri non doveva essere tutti nello stesso luogo», si legge negli Atti degli Apostoli (2,1). semplice. essi hanno pagato con la vita, mentre altri hanno «È l’atto di nascita, o per meglio dire, il compleanno della lavorato con il ricordo dei compagni che non c’erano più. comunità cristiana! Per lungo tempo – spiega mons. Pompili – a noi hanno lasciato un meraviglioso lago, che, seppur nato con questa consapevolezza è andata scemando. Al contrario, si l’intento di alimentare il bacino idroelettrico per fornire corren- tratta di ripartire sempre dal Cenacolo per ritrovare il segreto te, oggi è una perla incastonata tra le montagne. uno scorcio di della nostra identità e della nostra missione». natura, anche se manipolata dall’uomo, veramente suggestivo. e con l’avvicinarsi della veglia, il vescovo invita «tutte le alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti di vari parrocchie, le associazioni e i gruppi a vivere l’attesa di questo comuni della valle del Turano, consapevoli che il sacrificio di momento fondatore mediante una novena di preghiera» che questi uomini ha permesso loro di amministrare un territorio comincerà il giorno 5 maggio e si concluderà il 13 del mese. potenzialmente ricco, anche a livello turistico. un quotidiano esercizio spirituale da vivere seguendo lo una piccola commemorazione sulla diga, benedetta da padre schema allegato alla lettera. Saverio Shiju, parroco di Rocca sinibalda, ha preceduto la messa «Lo Spirito di Gesù – conclude il vescovo – ci aiuterà a in ricordo e suffragio nella chiesa di Posticciola. ritrovare le sorgenti della fede, spesso assillata dall’incredulità un parco rinfresco, preparato dalle sapienti mani di elena, e dalla contro-testimonianza; ci guiderà a ritrovare le ragioni cuore e volto di Posticciola, ha concluso questa mattinata inusua- dell’unità e ci invoglierà a prendere sul serio l’impegno di una le. Durante il conviviale è stata consegnata dal presidente dell’as- Chiesa che vive non per se stessa, ma per gli altri. Vieni, Santo sociazione culturale Nuovo Turano, Marco Petrisanti, e dal Spirito!» vicepresidente, Claudio Cenciotti, una targa alla famiglia Patrizi di castel di Tora. un omaggio idealmente rivolto anche a tutti coloro che non sono stati presenti per l’occasione. aPPuNTaMeNTi ConVegno DI greCCIo LA FIgUrA DeLLA BeAtA CoLoMBA PASSeggIAtA eCoLogICA si terrà il 6 e 7 maggio il XiV convegno di Sabato 7 maggio alle ore 18, presso l’audi- Domenica 8 maggio avrà luogo la tradi- Greccio, promosso dal centro culturale torium dei Poveri, si terrà un convegno zionale escursione sul monte Tancia, aracoeli e dalla Province romana e dedicato alla Beata colomba da Rieti in organizzata da don Valerio shango, quale abruzzese dei Frati Minori. l’edizione di occasione del 515° anniversario della mor- invito a una vita in armonia con la natura. quest’anno è dedicata agli Itinerari te. Nata nel 1467, infatti, angiolella sarà un momento per riflettere sull’am- francescani da Rieti a Roma. Guadagnoli morì il 20 maggio 1501. biente alla luce della Laudato sì. .2718 05 7 4 6 0 46.49 1217 07 Via F.lli sebastiani, 215/217 - 02100 Rieti Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016 13
Editoriale Statistiche alla mano, i più colpiti da precarietà, disoccupazione e lavoro povero sono coloro che hanno tra i 25 e i 49 anni, ovvero la lavoro fascia che dovrebbe essere la più «produttiva» della popolazione attiva sul mercato del lavoro. Sarà ora di prendere sul serio la cosa e uscire finalmente da questa evidente contraddizione? di Carlo Cammoranesi D alla fuga dei cervelli alla beffa di un lavoro promesso fino alla “ciliegina” di una pensione praticamente inesistente. Non c’è pace per i nostri giovani. Linea verde, sì… ma forse di rabbia sul modello Hulk, perché sembra difficile ipotizzare un presente confor- tevole e un futuro raggiante per i figli degli anni ’80 o giù di lì. La parola precario la stiamo Uscire dal limbo declinando da anni. Uno sconosciuto Antonio Incorva- ia, laureato in architettura, nell’ormai lontano 1996, della precarietà ideava la famosa generazione 1000 euro e da dieci anni a questa parte la giungla delle possibilità andate in fumo è rimasta tale, come i tentativi, ritenuti giustamente propa- «Le code di coloro che cercano il lavoro, che sono disoccupati, o gandistici ed estemporanei, di fornire una liana alle nuove che non sono mai stati occupati, continuano notevolmente» leve. Presente plumbeo, ma rilevava pochi giorni fa il cardinale Bagnasco. E le misure per futuro forse più nero se si prospetta la ricetta di una correggere il tiro, specialmente tra i giovani, non funzionano pensione da minimi storici. Cicalecci a parte, c’è anche mondo ed estranei in casa quelli che hanno realmente occupabilità futura. qualcuno che al governo ha propria. Ed il secondo effetto è sostenuto un colloquio con il Solo uno sguardo sul pensato di “raddoppiare” la nell’esasperazione degli centro per l’impiego di riferi- portale del ministero: si va dal speranza, ovvero sommare la opposti, nel fascino degli mento, sottoscrivendo un maggiordomo al facchino, dal rendita contributiva con un estremismi. Una comunità patto di servizio, aumentando pizzaiolo al “manovale con assegno sociale per tutti in coesa, salda nei suoi principi, quindi aspettative e “garan- esperienza”. Tutti lavori più modo da evitare un reddito coltiva la moderazione e la zie” di un futuro migliore. che nobili, ma per i quali non sotto la soglia della povertà. mediazione degli interessi. In Ma, come nella più quotata si scorge l’esigenza di un Fanta-previdenza? Può darsi, caso contrario è solo un tradizione russa con le famose tirocinio al posto del vero ma anche questo dà lo spunto ammasso di egoismi fini a se matrioske, anche qui dai contratto, da tutti atteso. all’opinione pubblica per stessi, produce radicalità e numeri più grandi si scende a Ma guai a fare quel passo. sciorinare il meglio del populismi, premia gli istinti quelli più piccoli, in un gioco Inutile esaminare con la lente proprio operato, con tavole di peggiori. di evidente nascondimento. d’ingrandimento il panorama ogni forma geometrica per In questo scenario i giovani Secondo gli ultimi dati del cupo che abbiamo sotto gli disquisizioni sociologiche sui faticano a individuare il bivio ministero del Lavoro, le occhi. Quel milione di giovani giovani post-bamboccioni e giusto e avvertono la noncu- proposte concrete fatte agli che si è iscritta al piano va con il recupero di film e ranza e il disimpegno di chi iscritti ammontano a sole sostenuto e accolto, non romanzi spalmati a dovere sul invece dovrebbe tendere loro 300mila, circa un terzo, abbandonato alla rassegnazio- tema d’emergenza. Uscire dal una mano, perché, quando lo gettando un’ombra oscura ne. In più Garanzia giovani, limbo della precarietà. Non è fa, agisce in modo fallace e sulle speranze andate in fuori da ogni proclama o tweet un caso che si parli a più voci illusorio. Come nell’esperien- frantumi degli altri 600mila di giubilo, è un banco di prova di un sensibile crollo delle za di Garanzia giovani. A due giovani. di quelle che saranno le nuove evidenze, vale a dire della anni dal varo, il programma E cosa sarebbero queste politiche attive e di ricolloca- perdita della percezione del europeo ha coinvolto in Italia proposte concrete? Per lo più zione promesse dal Jobs act, reale che si pone come la cifra quasi 900mila persone tra i 15 tirocini di dubbia valenza finora rimaste sulla carta. I saliente del nostro tempo. e i 29 anni, con una spesa di formativa, mentre i contratti rallentamenti del processo di Viviamo in una sorta di deriva 1,5 miliardi di euro. Eppure di lavoro veri e propri sono riforma rischiano davvero di iper-individualista della socie- un candidato su tre ha dovuto poco più del 10 per cento. Non condannarci a una perenne tà, segnata dalla polverizza- accontentarsi di una vaga è che il piano europeo avesse mancanza di garanzia. Tutti, zione delle appartenenze proposta di tirocinio, mentre l’obiettivo di dare un lavoro abbiamo bisogno di uscire da civili, dalla liquefazione dei appena uno su dieci ha trovato stabile agli under 29, ma è questa contraddizione, non legami con due effetti. Da un posto. Ma il dato si assottiglia difficile supporre che la solo i nostri cari under. Perché lato le nuove solitudini: se pensiamo che tra gli qualità dei tirocini possa prima o poi dovranno cresce- legioni di connessi con tutto il 897mila giovani, sono 659mila incidere seriamente sulla loro re anche loro. 14 Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016
isTiTuZioNi MoNs. PoMPili iN PRoViNcia nUoVo PreFetto A rIetI: È VALter CrUDo non CeDere ALLA rASSegnAZIone Per CogLIere nUoVe PoSSIBILItÀ È «P Valter Crudo il nuovo Prefetto di Rieti. subentra a Paolo ortare una presenza che è una forma di conoscen- giovanni grieco dopo diciassette mesi di partecipata za»: è questo lo spirito con cui nella tarda matti- reggenza da viceprefetto vicario. la scelta del Governo è nata del 27 aprile il vescovo Domenico ha fatto arrivata dopo le ipotesi di accorpamento dell’ente con Viterbo. in visita ai lavoratori della Provincia e al presidente giuseppe qualche modo, dunque, essa rappresenta una buona notizia, rinaldi. «Siamo persone che vivono sullo stesso territorio e anche letta dal punto di vista della Provincia, benché le funzioni quindi mi pareva importante, anche se la Provincia sembra dell’ente siano ancora da ridefinire. crudo, classe 1954, proviene essere destinata a una forma di definitiva chiusura, che io dalla Prefettura di Teramo, è sposato e ha due figli. laureato in potessi avere l’opportunità di conoscere quelli che l’hanno Giurisprudenza a la sapienza di Roma, è entrato nell’ammini- vissuta in questi anni». strazione dell’interno nel 1981. una visita, quella di mons. Pompili, che arriva come segno di amicizia, ma che risuona anche come invito alla concre- tezza: «Le istituzioni – ha detto – cambiano, si trasformano, talora in meglio, talora in peggio. Nessuno di noi è così ingenuo da pensare che le cose possano rimanere immodificabili nei secoli. Anche questa Provincia fu l’effetto di una ridefinizione di territori e di spazi, non più di novanta anni fa. Le cose cambia- no, e se cambiano ci costringono anche a rimetterci in movi- mento». «È importante che ciascuno di voi, nel proprio ambito, non si senta un materiale di scarto rispetto a questa innovazione, ma qualcuno che è chiamato a ripensarsi in un contesto differen- te», ha esortato don Domenico. «In questo non siete soli. Chiunque oggi vive il mondo del lavoro sa che il rischio è anche più tragico. La possibilità di “perdere il posto” è dietro l’angolo. Nel vostro caso si tratta di vivere il lavoro in un altro contesto». LAVoro, Don VALerIo: un cambiamento che non è certamente esente da difficol- «rItroVAre IL SenSo DI UnItÀ» tà: «Sul piano teorico siamo tutti d’accordo che, in un mondo in rapido cambiamento, c’è anche bisogno di nuovi assetti, ma la I n occasione della ricorrenza del Primo Maggio, l’ufficio ridefinizione dei compiti e del lavoro ha certamente un suo peso Problemi sociali e lavoro della diocesi di Rieti ha invitato anche nella vita quotidiana e familiare». Non solo: «Quando poi i lavoratori, i sindacati, i datori di lavoro e le associazioni si arriva alla fase operativa e occorre andare al sodo, non si di categoria, a sentirsi uniti dalla festa del lavoro. un invito fanno molte distinzioni e si rischia di buttare con l’acqua sporca esteso anche ai disoccupati, ai quali ha rivolto auguri di anche il bambino». speranza, di pace e soprattutto di fiducia nel Dio che guida la «Il bambino – ha spiegato il vescovo – nello specifico dell’isti- storia dell’umanità. tuzione Provincia era la prossimità al territorio, la possibilità di «Siamo consapevoli della difficoltà del momento», spiega don stare accanto. Tanto più si accentra, tanto più questa vicinanza Valerio Shango, direttore dell’ufficio pastorale. «Nella nostra rischia di essere una possibilità solo teorica. Da questo punto di città continua a crescere il numero delle persone impaurite vista penso che bisognerà trovare forme diverse per assicurare dalla prospettiva di perdere o non trovare lavoro. In tanti quello che voi garantivate». paiono rassegnati all’idea che nulla sia più come è stato finora: in particolare mons. Pompili ha fatto riferimento alle tante dignità, diritti, salute finiscono così in secondo piano». funzioni svolte dalla Provincia nel campo della scuola, «Ma proprio per questo – aggiunge il sacerdote – dobbiamo dell’ambiente e della viabilità. ambiti rispetto ai quali il ricordare che il lavoro dà dignità alle donne e agli uomini. Chi vescovo ha esortato i dipendenti dell’ente a «non vivere ha il lavoro lo rispetti svolgendolo sempre con diligenza, come questo momento di passaggio come una condizione da accani- servizio da rendere al prossimo; chi dà il lavoro tenga sempre mento terapeutico, quasi foste qui con la respirazione artificia- presente che il giusto profitto non deve mai andare a discapito le», invitando i lavoratori a «fare il possibile per orientare e delle persone; chi ha perso il lavoro o lo sta cercando non salvare il servizio al cittadino con una prospettiva vitale e non rinunci alla speranza e al coraggio. Puntando tutti insieme e di rassegnazione a qualcosa che è semplicemente scomparso». con serietà sulla collaborazione, la solidarietà e il senso di al termine dell’incontro, don Domenico non ha mancato di comunità, la precarietà di questo periodo storico verrà supera- salutare personalmente ciascuno, per poi completare la ta». visita accompagnato dal presidente Rinaldi. Frontiera • anno XXXI n.18 • 6 maggio 2016 15
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