Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
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AEDES de VENUSTAS ESCENTRIC-MOLECULES KEIKO MECHERI NAOMI GOODSIR Parfums AMOUAGE FIOR di PELLE By KILIAN Parfums NASO MATTO Profumi ANDY TAUER FLORIS The KNIZE Off.Profumo S.Maria Novella ATELIER DES ORS FREDERIC MALLE Maison FRANCIS KURKDJIAN ORMOND JAYNE BARUTI GARDELIA Maitre Parfumeur et Gantier ORTO PARISI BOGUE Profumi GROSSMITH London MDCI Parfums PANTHEON ROMA Profumi PARFUMERIE GENERALE BRECOURT HEELEY Parfums MEO FUSCIUNI PROFUMUM Roma BYREDO INDULT Paris Mona Di ORIO PUREDISTANCE CLIVE CHRISTIAN ISABEY Paris MONOM Italia STEPHANE HUMBERT LUCAS The DIFFERENT Company JOVOY Paris MONTALE Paris THE PARTY Parfums DIPTYQUE Paris LM PARFUMS NABUCCO Parfums VERO.PROFUMO Antica Profumeria Al SACRO CUORE Galleria “Falcone – Borsellino”, 2/E (entrata di via de’ Fusari) 40123 Bologna Tel. 051.23 52 11 – fax 051.35 27 80 www.sacrocuoreprofumi.it info@sacrocuoreprofumi.it
EDITORIALE “È impossibile per un uomo comprendere intendesse dire. Ciò che mi ha colpito è passato. E, dalla mia personale esperienza, appieno l'arte di un'epoca anteriore alla l’assoluta originalità di questo punto di posso dire che lo stesso accade per la propria penetrarne il significato, aldilà vista: quante volte abbiamo sentito dire, e musica: proprio un autore come Stravinskij delle apparenze cadute in disuso e di un andiamo dicendo noi stessi, che senza un suscita nei ragazzini più emozioni di linguaggio che non si parla più, senza preventivo studio del passato si fa fatica a quanto non faccia, ad esempio, Mozart. avere un sentimento comprensivo evidente “leggere” il presente? Non a caso quel genio di Disney inserì dell'attualità e senza partecipare, in modo Eppure, a ben vedere, il distacco del grande proprio il Sacre nel suo capolavoro cosciente, alla vita che gli palpita intorno. pubblico dalla contemporaneità non è Fantasia, che pure data 1940! In realtà, solo coloro che sono veramente forse dovuto a questo volgere il capo vivi sanno scoprire la vita presso coloro che continuamente all’indietro, per quanta Con ciò non voglio fare certo un’apologia sono "morti". Ecco perché ritengo che strada in avanti si possa fare? Si è forse sconclusionata dell’attualità, a scapito del sarebbe più giusto, anche da un punto di persa la capacità di interagire con il passato, solo suggerire di guardare le cose vista pedagogico, cominciare l'educazione presente, nel momento in cui si è deciso di da una prospettiva forse un po’ inusuale: di un allievo dalla conoscenza monumentalizzare il passato. se conoscessimo meglio ciò che ci dell'attualità, per poi risalire, solo in un circonda, a livello musicale e artistico in secondo tempo, i gradini della storia.” Non so se Stravinskij, diciamo così, genere, forse saremmo anche in grado di parlasse sul serio o avesse più un intento apprezzare meglio ciò che ci ha preceduto. Questo, scrive Igor Stavinskij nel suo provocatorio, in queste sue affermazioni; è E così, ad esempio, se partissimo da una Cronache della mia vita, libro singolare, certo, però, che la costruzione di un senso consapevolezza della musica del nostro scritto in età piuttosto giovanile per estetico comune che risale in realtà a tempo, Ciaikovskij - che quest’anno è rappresentare un consuntivo della propria logiche culturali di fine Ottocento, ostacola protagonista del nostro ciclo di concerti - vita, quanto piuttosto un mezzo per far un approccio spontaneo alla invece di relegarlo in un’età culturalmente conoscere al pubblico e ai critici le sue contemporaneità. Quante volte ancora felice e perduta, ci apparirebbe senz’altro scelte, al di fuori di fastidiose supposizioni, sentiamo giudizi su un’opera d’arte in base ancora più vicino. o, peggio ancora, di polemiche alla “appendibilità” della stessa in un preconcette. Scelte che riguardavano salotto? unicamente le sue vicende artistiche, non È un dato di fatto, ad esempio, che i volendo l’autore raccontare le proprie bambini, portati dalle scuole a mostre vicende familiari e private in genere. d’arte, reagiscono in modo moto più Guido Giannuzzi coinvolto a certa arte del Novecento - Direttore Responsabile La lunghezza della citazione permette di Mirò, Klee, Kandinskij, Dalì - di quanto non “Filarmonica Magazine” cogliere bene il senso di quanto Stravinskij facciano di fronte a riconosciuti Maestri del guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it SOMMARIO Editoriale | 03 Rubriche | 05 Il Maestro bolognese... | 06 Sede legale: Via A.Bertoloni, 11 “I Goti” di Gobatti | 11 40126 Bologna Filarmonica Sede operativa c/o Dissonanze | 14 del Teatro Comunale Teatro Auditorium Manzoni di Bologna via De' Monari 1/2, 40121 Bologna Aimez-vous Stockhausen? | 17 Orchestra europea e-mail: segreteria@filarmonicabologna.it Filarmonica Magazine n. 11 mese aprile anno 2016 Aut. Tribunale di Bologna w w w. fi l a r m o n i c a b o l o g n a . i t N. 7937 del 5 marzo 2009 Editore Associazione Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Hanno collaborato Via Bertoloni, 11 – Bologna Roberto Cima UN RINGRAZIAMENTO Cecilia Matteucci Redazione Piero Mioli PARTICOLARE A Sede operativa Alberto Spano c/o Teatro Auditorium Manzoni Fabio Sperandio via De'Monari 1/2, 40121 Bologna Foto di copertina Direttore responsabile © Marco Caselli Nirmal Guido Giannuzzi guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it Progetto grafico Punto e Virgola, Bologna Redazione Michele Sciolla Pubblicità michele.sciolla@filarmonicabologna.it segreteria@filarmonicabologna.it 3
Ottone Rosai, Paese, 1934, olio su tavola, cm. 100x70 ARTE MODERNA e CONTEMPORANEA DIPAOLOARTE- Galleria Falcone-Borsellino 4 a/b, 40123 Bologna www.dipaoloarte.it; dipaoloarte@virgilio.it 051.225413 – da lunedì a sabato 11-13 e 16-20
LE VIE DEI CANTI a cura di Guido Giannuzzi “ La tradizione è la salvaguardia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri. Gustav Mahler ” LE MIE DOMANDE di Cecilia Matteucci A Egeria Di Nallo, Professore ordinario di sociologia dal 1980. Dopo un periodo d’insegnamento a Parma e diverse esperienze, tra le quali quella di antropologa nella Selva Amazzonica, viene chiamata a Bologna alla Facoltà di Scienze Politiche e qui rimane, ricoprendo vari insegnamenti e cariche, fra cui la Direzione del Dipartimento di Sociologia. Numerosissime le sue iniziative, fra le quali i corsi di alta formazione in turismo enogastronomico e in marketing dell'innovazione. I suoi libri sono diffusi in tutto il mondo e tradotti in più lingue, fra cui inglese, brasiliano, giapponese. La musica preferita? gracchio incorporato ed è il Tango delle fiera in cui un oggetto mi chiama). Una La musica medievale per flauto e voce è Capinere. Era dei tempi dei miei genitori, volta a casa, saranno loro a trovare la loro stata la mia preferita da quando facevo il ma mi affascinava e meravigliava per tutto collocazione. liceo, o ancora prima credo. Mi piace quel proibito che s’intravvedeva: la ronda A volte, possono stare chiusi per anni sottolineare che il flauto dolce medievale del piacere ... ognuno vuol godere ... Altro finché non si sono ambientati e allora si distingue dal barocco e dal che social e Facebook! escono e vanno al posto giusto. rinascimentale anche nella timbrica e L'altra, la sentivo un po' dappertutto, nell'attacco dei suoni. La sua essenzialità soprattutto quando tornavo in paese, ed è La domanda che non ti ho fatto? l'ho poi ritrovata nel jazz. Ho avuto la Papaveri e papere. Mi offrì uno dei primi Assolutamente nessuna domanda! Non ti fortuna di ascoltare i dischi delle prime campi di osservazione sociologica. Nei sembra che abbia parlato già troppo? incisioni storiche della Dixieland Jazz papaveri irragiungibilmente alti e nella Band e della Creole Jazz Band (quella paperina irrimediabilmente piccola, si di Louis Amstrong, per intenderci). Quando poteva leggere una metafora delle posso, vado a sentire il Soul Festival di differenze sociali che per molti, allora, Porretta, ci sono state edizioni veramente erano ancora insormontabili. travolgenti. La tua grande passione? L'opera lirica? Da un esercizio che pratico da quando Come si fa a chiedere dell'opera lirica a frequento i classici (Seneca, Platone, una che è nata a Parma? Il giorno Sant'Agostino e dintorni) cioè da una vita, successivo di ogni prima “Stopai” (in posso pensare di non avere passioni, ma dialetto parmigiano significa “Tappo” e, solo piaceri controllabili e mutevoli. Al nel caso, fa riferimento alle copiose momento direi che mi piace cucinare, libagioni del personaggio) forniva a tutti gli leggere, chiacchierare. abitanti della via una personale riedizione dei pezzi più importanti. Forse la mia È stato più facile vivere con gli indios cautela nei confronti di Verdi nasce anche nella selva amazzonica nella tua da questo prolungato trauma giovanile. esperienza di antropologa o convivere Certo che le mie simpatie sul pregresso con gli anni caldi della contestazione vanno a Mozart, ma sono molto attratta come docente di sociologia? dall'avanguardia per quello che ne ho Ambedue esperienze bellissime e potuto ascoltare: A Midsummer night's coinvolgenti. Impegnative, ma non difficili, Dream di Britten, Arnold Schomberg, a volte forse un po' fisicamente faticose. Alban Berg. Che cosa collezioni? Ricordi come ci siamo conosciute? Propriamente non colleziono, ma raccolgo Che domanda Cecilia! A te chi non ti e cerco di mettere assieme oggetti, per lo conosce! Se mai chiederò io a te come ti più ceramiche, in modo da facilitare il sei accorta della mia esistenza..... dialogo fra di loro. Il collezionista usa i suoi criteri per raccogliere, mettere assieme, La canzone della tua adolescenza? catalogare, io aspetto che gli oggetti mi Sono due. Una, la sentivo spesso dal vengano a trovare o li incontri (ad esempio, grammofono di casa con puntina e un amico che mi propone qualcosa, o una Cecilia Matteucci e Egeria Di Nallo 5
PROTAGONISTI IL MAESTRO BOLOGNESE DIVISO FRA PARIGI E VIENNA A 88 ANNI IL DIRETTORE D'ORCHESTRA TITO GOTTI SI RACCONTA a cura di Alberto Spano Intervistare Tito Gotti è immergersi in un'avventura letteraria che sembra non poter avere fine. L'ottantottenne direttore d'orchestra bolognese è una fonte inesauribile di sapienza e di cultura, di saggezza e leggerezza, di arguzia e di umorismo. Definirlo direttore è riduttivo, perché Gotti è uno degli intellettuali più raffinati e amabili della nostra città: didatta, pianista, scrittore, direttore d'orchestra, direttore artistico, inventore di festival e rassegne, Tito Gotti è l'ideatore del leggendario “Treno di John Cage” del 1978 e il creatore delle indimenticabili Feste Musicali. Un curriculum vastissimo il suo, che lo ha portato a vincere premi e riconoscimenti importanti, fra cui il Premio Abbiati della Critica Italiana, il Nettuno d'oro del Comune di Bologna, il Battistino del Conservatorio di Bologna... Ma Gotti è anche un inarrestabile e irresistibile affabulatore: non si finirebbe mai di ascoltarlo raccontare alcuni episodi della sua vita, rimanendo letteralmente travolti dalle sue infinite chiose e digressioni, ricche di riferimenti storici, sociologici, filosofici e psicologici. Difficile fare ordine e trovare un filo conduttore preciso. Maestro, proviamoci: come si è alla tastiera. I fratelli non combinarono quasi formazione, nessuna intenzione di fare il accostato alla musica? nulla, io invece, a detta della maestra, pianista. Anzi, nel pianoforte mi restò il Boh? È un accostamento difficile da studiavo poco ma ero dotato. Scoppiò la timore panico, e questo perché avevo la raccontare, e frammentario. I miei genitori guerra e sfollammo a Gubbio: mio padre coscienza sporca non avendo avuto la non erano musicisti, anche se mia madre un prese a nolo un pianoforte verticale ed io classica formazione dei fanciulli prodigio che pochino il piano lo suonava. Nata a Gubbio, continuai a studiare da solo. Avevo con me a dodici anni suonano già le Ballate di l'aveva studiato da signorina come in tutte un pacco di musiche difficilissime, Chopin. Diplomato in Musica Corale, le buone famiglie borghesi. A Bologna assolutamente al di sopra delle mie proseguii con la Composizione, brevemente conobbe mio padre che era di Budrio ed era possibilità. Un amico di mio padre volle con Marcello Abbado e poi con Wolfango un buon avvocato. Erano entrambi presentarmi a un sommo didatta di Perugia, Dalla Vecchia, e infine quando ne occupò la francescani devoti: si sposarono ad Assisi. il pianista Tullo Macoggi. Ho ancora in mente cattedra, ancora con Adone Zecchi, fino al Parecchi anni dopo, alla morte del nonno il mio imbarazzo nel dovermi esibire davanti diploma. materno, mio padre dovette occuparsi anche a lui. “Non mi sembra che lei abbia i mezzi Al Conservatorio di Bologna ebbi la fortuna di una manifattura di tabacchi dal nonno e la voglia – mi disse – ma proprio in virtù di di frequentare anche le lezioni di musica da fondata, dividendo il suo tempo fra la una comune amicizia, mi porti il secondo camera di Angelo Kessisoglu, un formidabile professione a Bologna e l’azienda in Umbria. volume degli Studi di Czerny fra tre musicista e camerista che faceva fatica a La seppe far crescere ed io, mio fratello e le settimane, poi vediamo”. Studiai come un trovare pianisti disposti ad accompagnare gli mie due sorelle vivemmo un'infanzia pazzo e quando mi ripresentai, Macoggi mi strumentisti, perché certi insegnanti di veramente dorata in una villa meravigliosa disse che potevamo rivederci. Al terzo pianoforte consideravano la musica da sui colli di Bologna. Nei primi anni '50 incontro sentenziò: bene, si può procedere. camera pericolosa per il bel suono, e così io cominciò un brutto periodo di crisi per Preparavo anche la licenza liceale, studiavo mi intrufolavo dappertutto e facevo l'azienda, che culminò in un crac: dopo la tantissimo. Finita la guerra e tornati a continuamente musica con eccellenti morte di mio padre, fummo costretti ad Bologna, mio padre mi portò da Adone compagni quali Giovanni Adamo e William alienare completamente i beni di famiglia. Zecchi, da allora e sempre mio amatissimo Bignami. La cosa si prolungò con Giuliana Un doloroso periodo della mia vita che non mentore musicale. Avevo 18 anni, mi iscrissi Brengola. Con Benedetto Mazzacurati, anni mi impedì di completare gli studi. al suo corso di Musica Corale al dopo sulla stessa cattedra, ci trovavamo Conservatorio d Bologna, e seguivo (entrambi eravamo docenti) alle 7 di mattina Le prime lezioni di musica avvennero in privatamente le sue lezioni di tutte le materie a passare il repertorio per violoncello e casa? complementari: storia della musica, pianoforte. Sì: assieme alla scherma, all'equitazione e al solfeggio e armonia. Proseguii il pianoforte Da molti anni, nella mia fondamentale tennis era arrivata un'anziana maestra di e, con Giuseppe Piccioli, mi diplomai a vocazione per le discipline esecutive era pianoforte allieva di Ivaldi che ci mise tutti Milano nel 1952: un diploma di pura entrata la direzione d’orchestra. 6
Quando cominciò con la bacchetta? Fu Marcello Abbado a farle conoscere il Si trasferì a Vienna? A parte i miei validissimi approcci nella fratello Claudio? Sì, fu quello un periodo veramente felice classe di Musica Corale e Direzione di Coro, Avevo conosciuto di sfuggita Claudio della mia vita, in cui ebbi modo di evolvere Umberto Cattini teneva la classe di Abbado a un corso estivo all'Accademia la mia indole verso la direzione e l'analisi, Esercitazioni Orchestrali. Appassionato Chigiana di Siena che io frequentavo da grazie anche allo studio profondo con Franz didatta, ammise nel corso anche alcuni uditore e dove seguivo tutti i corsi di Agosti, Eibner, un seguace di Schenker di cui era allievi di materie compositive per iniziarli a Navarra, Cassadò... Però fu poi Marcello stato allievo. Oltre alla direzione col grande dirigere. L’impegno fu tale che i saggi Abbado a sollecitarmi a parlare con Claudio Swarowsky, si studiavano altre materie orchestrali finali furono del tutto delegati a dei corsi di Vienna. Andai a casa sua a complementari, con docenti illustri come noi, con prestazioni impegnative Milano, e passai un intero pomeriggio con Eibner e Kassovitz. Ma era tutta la città che (accompagnamento di allievi solisti e via lui che magnificava il corso di direzione di ribolliva di musica: fra gli altri c'era anche dicendo). Hans Swarowsky e la vita culturale della Zubin Mehta, con cui strinsi una grande capitale austriaca. Fu molto convincente. amicizia. Ogni domenica si ascoltavano due
o tre messe nelle maggiori chiese viennesi Dove provavate? Quali sinfonie di Beethoven ha diretto? dove venivano normalmente eseguite messe Quasi sempre in Conservatorio. L'esperienza Così, all’improvviso, ricordo la seconda, la di Mozart, Schubert o Liszt. Correvamo a tutti durò tre anni, facemmo concerti perfino con quarta e la sesta. i concerti e poi finivamo le serate a bere e Cantate di Bach anche a Milano e Bergamo. mangiare in osteria. Una volta, era l'autunno Questa orchestra era il fiore all'occhiello delle Suo repertorio d'elezione? 1958, Zubin Mehta, di ritorno dall'ascolto per Jeunesses Musicales italiane, al cui vertice Nelle giovanili stagioni estive del Comunale radio della cerimonia di insediamento di c'era la baronessa Gianna Lanni della Quara, facevo molto Wagner e Verdi. In seguito, Papa Giovanni XXIII durante la quale aveva per la quale Cesare Tallone costruì il suo ricercai nel raro, ma anche un po’ di tutto, fra cantato, come al solito molto male, il Coro primo pianoforte grancoda. opera e sinfonico. della Cappella Sistina (oggi, peraltro, molto migliorato), lui prendeva in giro l'esecuzione, Cominciò anche ad insegnare? Brahms? il Papa e tutto l'apparato. Mi scappò detto Sì, poco dopo il diploma di Composizione, Un coltivato nume. Un ricordo gemmato, il “Sarà sempre meglio un Papa con la tiara ebbi l’incarico di Musica Corale e Canto delle Parche. Fu un concerto della che una vacca sacra!” Lui mi fulminò: “Con Composizione. Era il 1961: fui fortunatissimo, stagione autunnale del Comunale che venne la vacca sacra io non ho niente a che fare!”, poiché io non ho mai conosciuto il molto bene e che, assieme ad altri due perché Mehta è appunto un parsi. Ne pendolarismo. L'incarico nel tempo fu concerti diretti da Sergiu Celibidache, fu nacquero discussioni appassionanti. consolidato e quindi ho fatto 36 anni di portato alla Sagra Malatestiana di Rimini. insegnamento fino al 1998, anno in cui andai Quel programma col coro era splendido: Com'erano le lezioni di Swarowsky? in pensione per limiti d'età. Prima di entrare c'era il Canto delle Parche di Brahms, lo Eccezionali: aveva una cultura musicale e in Conservatorio come docente avevo Stabat Mater di Verdi e Threni di anche universale straordinarie e conosceva il insegnato due anni di educazione musicale Stravinsky. Il trombettista Alberto Mantovani repertorio e la tecnica direttoriale come in due scuole medie nella zona di Pianoro. È imparò perfettamente il punto più ostico di pochi. Mi diplomai nel 1960. Con Swarowsky un ricordo stupendo. Un giorno, di ritorno da questo testo del tardo Stravinsky corale, entrai in amicizia e lo frequentai fino alle fine un mio concerto alla Rai di Milano, fui contenente alcuni passi di ritmica dei suoi giorni. Con amici comuni disse che accolto trionfalmente dalla preside e dagli difficilissimi, quasi quanto l'Histoire du era l’unico ex allievo col quale aveva voluto allievi. Era successo che sul Radiocorriere Soldat, che diressi varie volte insieme alla darsi del tu, dal momento che con me si era uscito un articolo con la mia foto. Entrato Messa (altra esportazione alla Sagra poteva parlare di tutto, non solo di musica: in classe vidi l’immagine ingrandita appesa Malatestiana). in effetti io ero estasiato dai suoi racconti di alla parete con un mazzo di fiori sotto. frequentazioni in prima persona con “Ragazzi, guardate che sono ancora al È stato collaboratore di Celibidache? personaggi come Franz Kafka, Alma Mahler, mondo! Qui ci manca solo il lumino!”. Uno No, ne fui ammiratore e amico. E l'amicizia Walter Gropius, Reiner Maria Rilke, oltre a di loro si era preparato anche un discorso di poté avere luogo perché non fui mai suo una falange di non viennesi (fino a Rosa rallegramenti... Debbo dire che questi fatti allievo. Io lo ero di Swarowsky, che lui odiava Luxemburg, sua ammirata amica). Era figlio della vita forse valgono più di un premio. pazzamente e di cui ridacchiava spesso, illegittimo di un cugino dell'imperatore anche se credo che non si siano mai Francesco Giuseppe e aveva avuto una vita Le avevano fatto l'altarino. incontrati nella vita. straordinaria. Sì, proprio. Erano supplenze che dovetti Nel tempo, ci furono anche i corsi estivi, a terminare, perché erano incompatibili col La parola successo come la declina? Salisburgo con Lovro von Matacic, a Venezia Conservatorio e col resto di attività Come un qualche cosa che non mi riesce e a Roma pure, intensi, con Franco Ferrara, direttoriale che facevo col Teatro Comunale, assolutamente di definire, se non in senso altri con lo stesso Swarowsky a Nizza e con i concerti per le scuole e le lezioni- strettamente letterale, cioè come una cosa Ossiach. concerto. che riesca, che venga bene. Ma non che mi faccia ammirare o richiamare: alla fine dei Il suo primo concerto da direttore? Chi inventò le lezioni-concerto del concerti mi dovevano recuperare dietro le Non lo ricordo esattamente. Nella classe di Comunale? quinte del teatro o in camerino per farmi Zecchi avevo cominciato a dirigere piccoli Credo Carlo Maria Badini quando il teatro tornar fuori a prendere gli applausi. Presi gruppi corali e poi diressi molti concerti con non era ancora Ente Autonomo e non era certe sgridate dai buttafuori e dal personale l'Orchestra della Jeunesse Musicale di ancora attiva la la Legge Corona: l'orchestra del teatro che mi dicevano: “Lei proprio non Bologna, che fu una valida palestra. Era aveva bisogno di lavorare e si andava nei li vuole gli applausi, cosa ci sta a fare sul presieduta da Roberto Lauro che è poi piccoli teatri di provincia. podio?”. divenuto un famoso chirurgo, e ci suonavano tutti i migliori giovani strumentisti di allora, Il famoso 'decentramento'. Ricorda che Nessun autocompiacimento o in gran parte della scuola di Materassi: i Celibidache diresse un concerto a narcisismo? fratelli Bignami, Giovanni Adamo, Giovanni Fusignano? So bene che sono una molla del successo e Colò. Molti confluirono nell'Orchestra del Certamente: del resto lui era molto della direzione. Probabilmente l'ho avuto Teatro Comunale. particolare. Ricordo anche un suo concerto inconsapevolmente anch'io. Ma, direi, ho alla Festa dell'Unità. cercato solo la mia soddisfazione. 8
Ha mai avuto un agente? ho commissionato musiche e lavori per le saperne certamente una più del diavolo. Lo Mai. Sono un cane sciolto. Senta questa: un Feste Musicali. raggiunsi a Darmstadt dove viveva con la giorno un mio amico regista che aveva fatto moglie Cristina e i figli e, armato di una cosa con me, mi chiama da Teheran, Il disco da lei inciso preferito? registratore, cominciammo a dialogare. Il prima della rivoluzione: c'era ancora lo scià Quello che ha conosciuto più successo: Les nastro originale è disordinatissimo, perché che faceva anche delle grandi cose per la Grandes Heures de San Petronio de c'è una cadenza di domande e risposte, con cultura: portò addirittura Stockhausen a Bologne, della Erato. Contiene musiche di diecimila deviazioni e ritorni a bomba. Persepoli. Questo amico mi propose dodici Torelli, Canale, Cazzati, Guami Gabrielli, Ricordo che rimanemmo chiusi nel suo studio recite di un'opera che io non sopporto ma Pasquini Aldrovandini, Manfredini, con solisti a parlare ore e ore, con la moglie Cristina che che furoreggiava ai primi del Novecento. i trombettisti Maurice André e Marcel ogni tanto ci portava sandwich e bevande Lagorce, gli organisti Marie-Claire Alain e per non farci distrarre. Il materiale era così Quale? Luigi Ferdinando Tagliavini e l'Ensemble vasto e prezioso che chiesi alla Rizzoli di Un'opera della Terza Italia: l'Adriana Strumentale di Bologna. L'avevo regalato poter disporre più cartelle per la voce: lo Lecouvreur di Cilea. Rifiutai. A questo all'epoca in cui ci davamo ancora del voi a spazio purtroppo era stabilito e così questo proposito, io covo in me il piacere di avere una stimata amica parigina. Era Brigitte meraviglioso contributo di Maderna è scritturato Daniele Gatti, per la prima volta a Pasquet, che divenne mia moglie sette anni rimasto inedito per 43 anni. Oggi è donato Bologna quando nelle Feste Musicali si fece dopo. all’Istituto Maderna dell'Università di la Pentesilea di Hugo Wolf, testo per il quale Bologna. instaurai una grande amicizia musicale Uno scritto di cui va fiero? telefonica ed epistolare con Ugo Duse, Un saggio su Stiffelio pubblicato nel 1968 C'è un sogno non ancora realizzato? perché era uno dei pezzi della sua vita che dai Quaderni dell'Istituto Studi Verdiani e il In quarant'anni di ricerche che ho fatto per non si eseguiva mai. Gatti era quasi testo di un lungo colloquio con Bruno la realizzazione delle Feste Musicali, un buon esordiente. Se io mi rendo conto che c'è un Maderna sulla tecnica direttoriale, pubblicato 30% di musiche che ho trovato sono state passaggio musicale che è velato, che è un mese fa nel libro di Rossana Dalmonte e eseguite. L'altro 70% sono lì che aspettano, torbido, perché il flauto suona nella sua Mario Baroni “Pour Bruno, Memoriale e perché le mie idee le sento ancora prima ottava, significa che c'è un direttore ricerche” dalla Libreria Musicale Italiana. attualissime o possono diventare attuali per che me lo fa sentire. Io l'avevo avuto tante Pensi che ne covavo la cassetta nel mio la maturazione che è avvenuta nel tempo. volte nel pensiero, lui l'ha evidenziato e l'ha studio, coperta di polvere da più di 43 anni: Un'amica psicanalista mi dice sempre che ci capito. Eseguiva la Tosca. Andai a nel 1972 mi era stata affidata la scrittura sono progetti che avevo nel subcosciente ringraziarlo. della voce “Direzione e concertazione” anche 40 anni fa e che affiorano nel nell'Enciclopedia Rizzoli-Ricordi. Dovevo cosciente in forma di progetti perfettamente Un suo sogno realizzato? scrivere la parte storica e quella consci e completi. Un progetto in particolare Lo Stiffelio di Verdi alla Radio Svizzera fenomenologica. Argomento delicato che non credo mi riuscirà di realizzare in questo Italiana patrocinato da Edwin Loehrer. descrive l'evoluzione della tecnica direttoriale scampolo di vita che mi rimane da vivere, che dal gregoriano ad oggi. Per approfondire la nessuno sa quanto possa durare. Ne parlerò Mozart? parte relativa alla musica moderna e presto. Molto, qui ricordo le Litanie del contemporanea, decisi di avvalermi dell'aiuto Sacramento che diressi a Bologna con un di Bruno Maderna, geniale direttore tenore americano bravissimo e a Lugano con d'orchestra che sull'argomento doveva un'orchestra eccellente, nella quale potei permettermi le Fughe coi tre tromboni a canna stretta, cioè i tromboni antichi. Le è pesata la pensione dall'insegnamento? Mi pesò molto il pensiero prima di andarci, perché mi dispiaceva lasciare una scolaresca veramente impagabile. Nel tempo, era cominciata con Rossana Dalmonte, poi ci sono stati Fabio Vacchi, Alberto Caprioli, Pierpaolo Luppi, Cristina Landuzzi, Nicoletta Conti, Pierpaolo Scattolin, Federico Salce, Gilberto Cappelli, Maurizio Benini, Adriano Guarnieri, e tanti altri. Abbandonare una scolaresca così è stato un vero peccato. Però ho seguitato a rivederli come gli amici più cari, e il rapporto non s'è mai interrotto. È come una lezione continua e a molti di loro Tito Gotti e Mirella Freni 9
“I GOTI”DI GOBATTI IL “CASO” DEL 1873 AL COMUNALE a cura di Piero Mioli Il Mefistofele di Boito che cade e va rifatto, galoppavano, e gli ultimi lunghi anni successo dei Goti, che gli diede la vita, la Carmen di Bizet che crolla e rinasce passarono nel silenzio di qualche squallido onori e rinomanza per un lustro, gli tolse dopo la morte dell’autore, il Boris appartamento cittadino e di un convento tutto per il resto dell’esistenza. Vi sono Godunov di Musorgskij che fatica anni e sulle colline di Bologna, con la sola, glorie che schiacciano: I Goti furono una anni prima di trovare e poi di conservare la modesta e breve soddisfazione di quelle”. via del palcoscenico: sono tre casi, di dell’insegnamento di musica nelle scuole Il buon libretto di Interdonato, che fa evidentemente diversa nazionalità, che elementari. tesoro della miglior poesia per musica di stanno a testimoniare l’autorevolezza, e, Circa I Goti del 1873, la critica moderna Rossi, Cammarano e Piave (per non dir perché no? l’autoritarismo regnante sul non esita a parlare di velleitarismo estetico, della poesia assoluta di Manzoni), esclude teatro d’opera fra gli anni Sessanta e gli di un wagnerismo limitato a una certa personaggi marginali, azioni e scene anni Settanta. Wagner in Germania, Verdi circolazione di temi, a un cromatismo episodiche, generici momenti di in Italia e Meyerbeer in Francia, difatti, generico, a un’insistenza un po’ assurda spettacolarità, e scorre filato dall’omicidio sembravano quasi diffidare i giovani attorno all’accordo di settima diminuita. iniziale alla doppia morte finale; tuttavia compositori dai bramati e legittimi allori, Ma forse Gobatti non ascoltò né lesse mai riesce bene a ritrarre una contrada e un sebbene il primo alla fama fosse giunto neanche una nota di Wagner, che era momento fra i più turbolenti della storia tardi e il terzo fosse destinato a morire nel penetrato in Italia appena nel 1871 e nel d’Italia, dove e quando il contrasto fra frattempo. Non sono poche le appendici da 1872 con il Lohengrin e il Tannhäuser, romani e barbari era complicato da accodare ai tre titoli di prima, e a Bologna sì ma mentre lui era a Napoli; e contrasti interni fra i barbari stessi (per particolarmente dolorosa risulta quella Giuseppe Verdi, richiestone, espresse un tacere di Roma e Bisanzio, chiesa e impero, relativa a Stefano Gobatti (Bergantino parere che quanto meno denunciava ariani e ortodossi). Dunque a Pavia, nel [Rovigo] 1852 – Bologna 1913). troppo scarsa padronanza della tecnica 534, viene misteriosamente ucciso il Già allievo di Giuseppe Busi a Bologna e compositiva. Dunque I goti furono una giovanissimo “erede dei re” degli Goti di Lauro Rossi a Parma e a Napoli, Gobatti beffa, un danno, quasi un inganno per il Alarico, onde la disperata madre vedova aveva appena poco più di vent’anni anni povero giovane. Impressionante la lunga Amalasunta (s.) deve continuare a regnare quando salì ai clamori della cronaca lettera inviata a Tito Ricordi il 30 aprile del di persona; pur amando il patrizio romano rappresentando al Comunale di Bologna I 1913, poco prima della morte: dove un Sveno (t.) che vive a corte, la regina, sotto Goti, tragedia lirica in quattro atti di sessantenne che dimostrava molti anni di minaccia del cugino Teodato (br.), rinuncia Stefano Interdonato intonata in appena più menzionava antichi traffici alle sue a lui e accetta di sposare il connazionale; quattro mesi: subito, con richieste di bis per spalle, come quando qualche detrattore gli in combutta con Lausco (bs.), che è quasi tutti i pezzi e 52 chiamate al tenne nascosto il telegramma col quale l’effettivo assassino del re, e Svarano (bs.), proscenio, fu salutato come un coraggioso Casa Ricordi, in occasione dei Goti, gli appena asceso al trono Teodato accusa nemico della convenzione operistica, come proponeva un vantaggiosissimo contratto Amalasunta di figlicidio e la confina sul un valente seguace italiano del mitico e lui, ignaro, sottoscrisse quello assai più Trasimeno; ivi raggiunta da Sveno Wagner, come un prodigioso alfiere della modesto propostogli da Casa Lucca. Da finalmente informato, la sofferente ex- musica dell’avvenire; e subito dopo, queste parole traspare un animo regina si mette a delirare (il figlio nel premiato con la cittadinanza onoraria, esacerbato, ma anche, forse, un complesso sudario, l’amato a maledirla) e davanti ebbe la soddisfazione di veder l’opera di persecuzione che ben difficilmente all’uomo che ha tentato invano di liberarla accolta con altrettanto successo a Milano, avrebbe potuto favorire una carriera. ed è stato mortalmente ferito, un attimo Torino, Genova, Parma, Padova, Firenze e Tuttavia la musica di Gobatti suona ancora prima di colpirsi a morte predice entro un Roma (anche alla presenza dei sovrani, abbastanza ispirata, sensibile, anno la rovina di Teodato, ora reoconfesso, della corte e delle ambasciate straniere). comunicativa: se alla sua effettiva pienezza e di tutti i Goti d’Italia (per ora sempre Poi basta o quasi, nonostante mancava qualcosa era l’esperienza, il senso esultanti). La vera storia non è d’accordo l’aggregazione onoraria all’Accademia della misura, fors’anche una sufficiente su tutto: Amalasunta, nata attorno al 498 Filarmonica, la nomina a cavaliere della dose di cinismo (del che colleghi come e morta a Bolsena nel 535, era figlia di Corona d’Italia, l’entusiasmo di Carducci, Spontini, Meyerbeer, Bellini, Wagner Teodorico re degli Ostrogoti e fu reggente Panzacchi e Galli. Le altre due opere, la sarebbero stati maestri attendibili), per il figlio Atalarico dal 526 al 534, Luce del 1875 e la Cordelia del 1881, non certissimamente il sostegno duraturo dei cercando di mantenersi in equilibrio fra il ebbero seguito e la terza, Massias, non fu primi improvvidi incensatori. Alla morte, suo barbaro popolo, i romani e la Chiesa, nemmeno messa in scena. Intanto così scrisse “Il resto del Carlino”: “Il ma faticando assai ebbe la pessima idea, l’indigenza pesava, le malattie alla morte del figlio, di associarsi al regno 11
il cugino Tedoato, che si sbarazzò di lei lirismo violinistico, il c centrale finalmente in sol min., un recitativo cromatico e prima esiliandola e poi facendola uccidere; un Allegro in Mi bem. magg. dal preciso articolato in sei andamenti diversi prepara nello stesso 535 cominciò la cosiddetta disegno melodico (il c finale, per la verità, l’Andante in re min. “Nel cupo orror di guerra gotica, che portò nella penisola gli limitato a tre battute). A seguire, per notte oscura”, e poi l’Allegro in Si bem. eserciti di Giustiniano imperatore impostare l’azione cruenta il primo atto magg. “Se la man al soglio stendere”, d’Oriente, guidati prima da Belisario e poi comprende solo l’aria del baritono, il cabaletta scattante sul ritmo puntato. Al da Narsete, e nel 553 decretò la fine della racconto del tenore e il duetto fra i due baritono s’aggiungono i due bassi nel dominazione ostrogota sul paese. nemici e rivali: Teodato canta “Abborrito, terzetto della congiura, non senza Senza dubbio la posizione del regicidio è disprezzato” in Andante e Re bem. magg., sopraggiunger di marcia e poi di coro in piuttosto audace, così ad apertura d’opera, Sveno “Della notte nel silenzio” in plausibile contrappunto. Ancora il tenore, e se deve avere un precedente questo sarà Andante e fa min. (con guizzo di cabaletta nel bel cantabile in Si bem. magg. “Della l’inizio della Zelmira di Leone Tottola e corale, “Maledetto il parricida”, in sua fede immemore!”, che suona piuttosto Rossini (1822): una librettistica più Maestoso e sol min.), ed entrambi in un centrale e centro-acuto ma verso la fine tradizionale o più accorta il fattaccio Andante giusto che procede dal si bem. ascende alla tonica acuta esclamando l’avrebbe dato come antefatto oppure min. al Si bem. magg. e solo per un attimo “ah!”. Ancora coro, bellicosamente, e dopo l’avrebbe lasciato maturare per il finale si permette il lusso di un Allegro l’imprevedibile brindisi del tenore, “Or tutti primo (sono i casi dei Lombardi alla cabalettistico (però non senza un gagliardo ascoltatemi”, la Gran scena dell’accusa prima crociata di Solera e del Macbeth Sol acuto per il baritono). È più corposo il è il finale terzo, grande fin che si vuole ma di Piave per Verdi). Ma assolto questo secondo atto, che porta Teodato al primo ben lontana dalla magniloquente quantità iperdrammatico dovere, il resto del successo della sua trama e chiuderà sopra e verticalità di linee vocali. Accusata e dramma che ne deriva procede per regolari una gran marcia funebre con coro (e ignobilmente tradita, Amalasunta langue e scene e arie, duetti, cori e così via, con corifei) in Maestoso assai e do min. (con delira sul lontano Trasimeno: Lento e poi appena un paio di pezzi caratteristici e tam tam e ottoni): un finale d’atto poco Andante suona il mestissimo preludio in mi originali come un brindisi e una appariscente, proprio com’era il preludietto min., nei cui bassi strisciano fitti e “predizione”. Su questa tela, limpida di in Adagio che lo apriva per introdurre un prepotenti cromatismi, e nel recitativo la forma ancorché seria, tetra, davvero gotica singolare coro interno di giovinette (“Un stessa voce incorre nella quarta aumentata di spirito, scende la musica di Gobatti con giorno in quest’ora”) e la grande scena (ascendente sulle prime due sillabe di “Lo alcuni fattori comuni di notevole evidenza: della primadonna soprano. “Eppure un dì sento”) e nella sesta diminuita la presenza o frequenza di temi conduttori, di rosee / sembianze rivestita”, lamenta (discendente sul verbo servile di “E puoi di tempi lenti, di tonalità minori, di Amalasunta, ennesima accorata così maledirmi?”). “O Signor che col dissonanze (specie delle famigerate rimembranza del tempo felice nella miseria sangue hai redento” suona la bella settime diminuite); la tendenza a chiudere che assegna tutto l’Andante un po’ preghiera in Sostenuto con maestà e Fa i pezzi senza clamore (cioè senza troppo di sostenuto alla tonalità di mi min.; e non magg., e il duetto che segue, con Sveno acuti, corone, fiatoni) e magari sulla terza solo termina nella maniera più dimessa con finalmente allagato anche lui, è più che o quinta; l’assenza di belcanto e la densità ben undici toniche gravi, ma allorquando altro un doppio monologo di voci più o di un’orchestra tematicamente spesso sente di dover alzare la voce di soprano meno sovrapposte e di anime fatalmente autonoma e spesso impegnata in nota un La e un Sol con alternativa più discordi (essendo l’ex-regina fuori di sé). drammatici tremoli d’archi. I 24 pezzi che bassa. Efficace l’aria di Lausco, “La gente Breve battaglia d’orchestra, in un ostinato compongono l’opera sono dieci assoli romana prostrata ed inulta”, battagliero sol min., ed ecco, suicidatosi Sveno, la gran (quattro per il tenore, tre per il soprano ma Andante maestoso in Re magg. che però scena finale con predizione: dopo anche in sede finale, due per il baritono e chiude con 13 battute di recitativo-arioso l’apostrofe “O morte, a che tardi”, uno per il basso, non sempre detti arie), tre estese al La grave. Se il terzetto che segue, “Godi!... ma ascoltami” è un inaudito duetti, due terzetti, un concertato (come per soprano e due bassi, è molto dialogico, Andante grave in do min. e 2/4 che finale terzo), tre cori, quattro pezzi il duetto che segue ancora fra Amalasunta finalmente lancia in alto la voce del strumentali in forma di preludio, marcia e Sveno, d’amor disperato, si presenta soprano, imponendogli di cantare la sillaba funebre, marcia trionfale e battaglia piuttosto come coppia di assoli: “Io tonica di “cielo” con un lungo Si e un (spesso con coro). Il Preludio sinfonico, asciutto ho il ciglio” canta il soprano, lungo Do acuto. Segue e chiude un breve che sta a capo dell’opera tutta, è allungando molto il pronome e il verbo, e coro, a che il pezzo non sembri un vecchio addirittura esapartito, sullo schema di “Tutto è sciolto” il tenore, anch’egli rondò. Non lo è, né lo sembra: ma pur abcbab (quasi rondò-sonata): b è un allungando la prima sillaba ma al Re magg. nell’ambito di una drammaturgia non solo Maestoso in Mi bem. magg. piuttosto in Andante giusto sostituendo il sol min. in ansiosa di novità, il canto di Gobatti è energico e motorio, a un Andante un po’ Adagio. sempre franco, schietto, incisivo, sostenuto in mi min.-Sol magg. Il terzo atto è il più spettacolare, già dalla nonostante tutto italiano. dall’aspetto introduttivo e acutissimo di scena iniziale di Teodato. Dopo un preludio 12
DISSONANZE a cura di Roberto Cima In ambito musicale, la sperimentazione ha esclusi così come le modulazioni e l’utilizzo rappresentava lo scopo supremo di una origini lontane, anzi, forse non c'è stata della sensibile (nell’armonia tonale la vita tesa a una perfetta disciplina, epoca che non abbia conosciuto tensioni e sensibile è l’ultimo grado della scala all’autocontrollo della fantasia fino impulsi innovativi, cui, spesso per reazione, maggiore o minore che risolve sempre all’umiliazione di processi puramente sono seguite fasi di sedimentazione, di sulla tonica). Esso s’impernia su pochi istintivi, senza con ciò impedire alla grazia assimilazione, se non di semplificazione di suoni fondamentali e prevalentemente su della più pura spiritualità di manifestarsi in quelle esperienze. In tale prospettiva soli intervalli consonanti come si conviene tutta la sua immensa potenza. proviamo allora idealmente a seguire il a un canto direttamente ispirato da Dio, a Paradossalmente, egli, una delle più grandi lento cammino della dissonanza, completo servizio della parola divina. personalità dell’epoca tardo-barocca, fu (associabile all’antica arsi, stato di anche la meno nota e pochi furono capaci tensione, contrapposta alla tesi, stato di Soltanto attraverso gli sviluppi cromatici di leggere e comprenderne il messaggio. rilassamento, consonanza), dal suo timido della modalità nella polifonia vocale insorgere degli inizi, alla conquista di uno quattro/cinquecentesca si approderà al spazio armonico sempre più esteso fino al sistema armonico tonale e ai suoi due passaggio ad altri mondi possibili, possibili modi, maggiore e minore, sintetica armonie. Senza dimenticare che la risultanza della forza attrattiva di alcuni dissonanza - o più in generale l’armonia - suoni su altri, a partire dalla dominante è soltanto un elemento fra i tanti della (V grado) sulla tonica (I grado). Il musica, impossibile da disgiungere dal passaggio dalla modalità alla tonalità ritmo e dal timbro che essa determina e dai determina inoltre un ulteriore significativo quali è determinata, si cercherà di cambiamento nel pensiero musicale, che tratteggiare l’evoluzione del pensiero gradualmente passa dal concetto di pura musicale dal suo particolare punto di vista orizzontalità di linee, tipico del canto piano con implicazioni anche storiche e sociali. gregoriano, a quello invece di verticalità accordale del sistema tonale moderno. Dissonanza è termine che trova la sua legittimazione nell’armonia tonale, un Sarà proprio Bach a ricomporre questo sistema costituito da due tipi di scale, la dualismo, deducendo dall’intrinseca scala diatonica (con i suoi due modi, contrapposizione di forze contenuta nelle maggiore e minore, diversamente due tensioni (orizzontale-modale e organizzati nella loro alternanza di toni e verticale-tonale), un’unica spinta semitoni) e la scala cromatica (i dodici propulsiva in cui quelle due tensioni si semitoni in successione, tasti bianchi e tasti alimentano e arricchiscono neri del pianoforte). Semplificando, da un reciprocamente. Bach reinterpreta e punto di vista puramente armonico la definisce l’armonia tonale, innestandola storia della musica occidentale potrebbe nella prospettiva lineare del contrappunto essere intesa come un’inarrestabile antico. Perciò l’armonia - da lui indagata conquista della dissonanza, ovvero come nelle sue infinite possibilità - oscilla tra il Johan Sebastian Bach una progressiva corrosione cromatica dei colore tipico della modalità e quello di una all'organo 1725 due modi maggiore e minore. sorta di tonalità arcaica anche negli esiti Benché impossibile sapere con certezza maggiormente cromatici. La dissonanza è Procedendo nel cammino di conquista quale poteva essere la sensibilità acustica parte del lessico simbolico legato al sacro, della dissonanza, dopo la monumentale e dell’uomo medioevale, tuttavia l’armonia spesso associata al tema della sofferenza momentaneamente inascoltata parentesi modale del canto gregoriano, basata sui e della passione di Cristo. Occorre bachiana, in un contesto armonico suoi otto modi o scale ed esclusivamente aggiungere che tutta la musica di Bach “ritrovato”, sostenuto dal basso diatonica (modi che corrispondevano mira a una sintesi storica tra arte e scienza albertino (l’accompagnamento fatto di ciascuno a un diverso stato d’animo, il - ovvero un’arte complessivamente intesa suoni arpeggiati dell’accordo) sul quale si primo grave, il secondo triste, il terzo ancora secondo il concetto medioevale di dispiegano le melodie più semplici e mistico, il quarto armonioso, ecc., che il ars - in cui ogni impulso creativo è “naturali”, (lontane dalle pesantezze fedele poteva riconoscere ricondotto a sistema, giungendo, in opere contrappuntistiche bachiane), immediatamente, indice questo di una come la Musikalisches Opfer o Die cominceranno ad apparire ritardi, cultura musicale estremamente raffinata Kunst der Fuge (“Kunst”, ossia “arte”, appoggiature, note di passaggio, ed evoluta), rappresenta forse il momento come già detto, intesa come scienza), a anticipazioni, ovvero tutta quella serie di di massima consonanza nella storia della una contemplazione dei suoni di tale abbellimenti o note estranee all’armonia musica occidentale: il canto gregoriano è purezza, da non prevedere neppure una che diventeranno sempre meno estranee un canto monodico, i cromatismi vi sono precisa destinazione strumentale. Tutto ciò per concretizzarsi a poco a poco in nuovi 14
agglomerati accordali fatti non più di sole Mozart lasciò il servizio musicale di corte senz’altro Chopin, la cui musica raggiunge tre note, ma di quattro e persino cinque tentando di mantenersi come libero un grado di sperimentazione che in taluni note (poi 6, 7, 8…mettendo sempre più in professionista e ciò dovette suonare come casi oltrepassa i limiti stessi dell’armonia crisi i teorici della posterità). Questo una ribellione, una dichiarazione di guerra tonale, con un istintivo gusto coloristico porterà a un notevole arricchimento della fra il nuovo mondo borghese e l’antico che anticipa l’impressionismo e tavolozza armonica, all’espansione delle regime della produzione artistica. La scelta un’attrazione verso una consapevole possibilità dei collegamenti accordali, a un fu pagata a caro prezzo e forse in parte imprecisione armonica che determinerà ampliamento cromatico attraverso la contribuì a decretarne la precoce morte. una nuova dissonanza, intimamente trasformazione in momentanee sensibili connessa con i flussi più profondi della di altri gradi della scala nonché delle Il crollo dell’Ancien Régime, la lenta crisi di psicologia umana. possibilità di reale modulazione ad altre tutti i valori sociali, politici, religiosi di tonalità: l’armonia giunge così alla sua età quella civiltà messa in atto dall’Illuminismo Con l’esasperato cromatismo del Tristan classica, equamente ripartita e organizzata e culminante nella Rivoluzione francese, si und Isolde, Wagner contribuirà nelle sue interne forze consonanti e rispecchierà nel sostanziale cambiamento notevolmente alla dissoluzione dissonanti. di significato della dissonanza e nella presa dell’armonia tonale ma la vera crisi, la L’armonia dell’epoca di Haydn e di Mozart, di coscienza delle sue potenzialità critiche definitiva corrosione delle sue funzioni è un’armonia a suo modo compiuta, in cui e corrosive: con Beethoven essa verrà portate all’estremo in costruzioni formali la dissonanza è un espediente implementata da un maggior contrasto immense per dimensioni orchestrali e perfettamente controllato in un generale ritmico, dinamico e timbrico e rivissuta dal ampiezza di durate, si avrà con Mahler, contesto formale in continua evoluzione suo interno in una prospettiva umana ed ma pur sempre dominato da un grande esistenziale non più sorretta dalla senso di ordine e di equilibrio. Nulla di più rassicurante magnificenza di edifici esterni perfetto ed efficace, allora, per ma lasciata sola di fronte a se stessa e alla rappresentare un mondo di valori certi, vertigine dell’assoluto. Primo interprete di retto da sistemi politici e religiosi secolari questo nuovo stato delle cose - e primo come regni e monarchie, ambiti in cui gli musicista indipendente dell’età moderna, stessi musicisti si trovarono per forza di non più a stretto servizio di alcun nobile o cose a lavorare. Essi erano stipendiati, al vescovo - Beethoven ricompone il mondo servizio della corte degli Esterházy come a partendo dalla condizione di primordiale quella di Federico II di Prussia o di qualsiasi caos di forme e di forze che si scontrano altro elettore, arcivescovo o re, e si tra loro sublimandole in una visione di rispecchiarono fedelmente nella loro spazi e tempi sconfinanti in dimensioni opera, facendosi interpreti essi stessi di nuove, sospese tra estremi di registro (gli quel mondo compiuto, glorificandone spazi abissali aperti tra l’estremo grave e l’umana gioia nella sublime esaltazione di l’estremo l’acuto) in ampie dilatazioni una civiltà compresa in un orizzonte temporali oppure in ritorni alla sacralità aprioristicamente dato e accolto nella nelle linee pure dell’antica modalità, per dolce acquiescenza alle sue leggi eterne. In riconquistare infine tramite scenari ancora tale contesto la dissonanza non può che barocchi la gloria di una gioia tuttavia essere ancora totalmente funzionale all’ possibile. In Beethoven la dissonanza non affermazione della consonanza, ovvero un è più mero espediente armonico ma vero artificio scenico atto ad esaltare la piena e proprio moto dell’anima in una consonanza di una felicità ogni volta rappresentazione della realtà, di cui confermata. diviene al contempo conflittuale approccio. L’armonia comincerà a sfuggire dalle Un discorso a parte meriterebbe Mozart, la teoriche classificazioni e la tonalità ad Gustav Mahler, cui opera - pur inserendosi alla perfezione acquisire ambiguità. Tuttavia l’armonia foto di Moritz Nahr 1907 nel suo tempo - tuttavia, compie una vera tonale, così indagata in ogni sua musicista e uomo simbolo della crisi di un rivoluzione interna estendendo le potenzialità, è ancora veicolo di coerenza mondo e di un impero, quello austro- possibilità comunicative della musica a formale, necessario per oltrepassare i limiti ungarico. Alle soglie del primo conflitto frontiere sconosciute. Forse proprio con di equilibrio del sonatismo haydniano e mondiale l’Adagio della sua ultima Mozart, dietro quella felicità data a priori, mozartiano. sinfonia, incompiuta, culmina in un accordo s’incomincia a scorgere qualcos’altro, il La dissonanza in seno alla tonalità avrà tragico, un accordo composto di dieci note, confine tra artificio scenico e il reale senso ancora molta strada da percorrere prima difficile da leggere in senso armonico, se di un abisso diviene sempre più labile, della sua dissoluzione, e avanzerà e sarà non interpretando tutte le sue note come ossia la dissonanza pare spostarsi da declinata nei modi più diversi dai grandi potenziali sensibili di altrettante tonalità espediente armonico-estetico a compositori del periodo romantico e tardo (nel sistema tonale la sensibile, per la sua espressione più interiorizzata del mondo. romantico. Uno dei compositori più forza di attrazione verso la tonica, è la Musicista di transizione tra due epoche, interessanti sebbene ancora poco nota che in sé contiene la massima durante l’ultimo decennio della sua vita, considerato da questo punto di vista è tensione armonica), che però in questo 15
modo si annullano l’una nell’altra, in una trasformazione della stessa percezione e di di cogliere e si è irrimediabilmente persa. babele armonica ormai ai confini di mondi tutte le dinamiche psicologiche legate Con la differenza, però, che in questo caso ignoti sulla quale una tromba, sola, si erge all’ascolto, a un coinvolgimento fisico- non si tratta di ridare giusto peso e valore in un grido tragico e straziante, una nota gestuale da parte di esecutori condotti in all’opera di una singola individualità ma di tenuta che a poco a poco sfumerà un territorio al limite, ancora indefinito tra un intero genere musicale che da quella lasciando spazio al lontano ricordo delle la performance musicale, teatrale e tradizione discende e grazie al quale quella ultime battute, forse la coscienza di una coreografica, ad una nuova concezione tradizione rivive e può essere rettamente felicità possibile soltanto nel ricordo di un della stessa idea di “concerto” compresa. Infatti, il dialogo tra antico e mondo irrimediabilmente perduto. tradizionalmente intesa, dei suoi spazi di moderno è oggi più che mai vivo e vegeto, destinazione e della relazione (spesso e la comune affermazione con cui spesso A questo punto la conquista della interrelazione) con il pubblico coinvolto. ci si congeda sbrigativamente dalla musica dissonanza è totale, ma per la dualistica Definire i contorni e i limiti in un campo di contemporanea, ovvero dicendo “non la legge degli opposti il momento stesso della possibilità talmente vasto, sembra essere capisco”, ne fa sorgere conseguentemente sua totale affermazione coinciderà con la effettivamente il compito più difficile da un’altra: cos’è esattamente che si capisce sua fine, ovvero con la dissoluzione del parte del compositore, e tuttavia ancora invece dell’altra musica, cos’è che si sistema armonico tonale che la necessario come poteva esserlo per Bach: capisce di autori come Brahms, Schumann, legittimava. L’espressionismo armonico il processo compositivo tende ad annullare Beethoven, Bach? Questo, senza tralasciare delle prime opere di Schönberg, Berg e qualsiasi diretta proiezione dell’Io, che si che allo stesso tempo mediocri figure Webern tenterà ancora per poco di limita a circoscrivere nel modo più dell’odierno panorama musicale - per lo protrarne il senso, nonostante l’esteso oggettivo possibile un terreno, un metodo, più accostabili a generi come il pop o un cromatismo ed un’esasperata utilizzazione un sistema che conduca infine a una sorta finto minimalismo new-age, degli intervalli più dissonanti (seconda di autonoma generazione del brano armonicamente banale e privo di qualsiasi maggiore, settima minore), ma infine con musicale. Necessario diviene un tipo di interesse musicale - attraverso sciagurate la formulazione del metodo dodecafonico approccio diverso, una corrispondenza di operazioni di marketing, vengono e della serialità verrà compiuto il passo intenti tra chi compone e chi ascolta, una disinvoltamente accostate e fatte decisivo, il distacco in direzione di una più sospensione del giudizio legato a criteri discendere proprio da quella tradizione, da oggettiva ed astratta organizzazione dei tradizionalmente intesi, una capacità di Mozart, da Chopin, portando così al totale rapporti tra i suoni e l’intuizione del timbro trascendere al di là delle semplici categorie stravolgimento della percezione storica di e della trasfigurazione timbrica come del bello e del brutto, del mi piace o non tutta un’arte, alla condanna per i tempi a nuova possibilità espressiva. mi piace, capire che l’opera d’arte è un atto venire a uno stato di totale analfabetismo dello spirito tanto potente quanto musicale, a quell’insopportabile Impossibile comprendere in un’unica linea disarmato, un atto che si offre al pubblico autocompiacimento da parte di un di sviluppo, tutte le esperienze musicali del anche nella bellezza della sua pubblico sempre più vasto, convinto di Novecento: le vie aperte da Debussy, vulnerabilità, che guarda al mondo e alla partecipare a tali eventi come a esperienze Schönberg, Bartók, Stravinskj, sono tra loro realtà con tutte le contraddizioni dell’oggi, dall’alto contenuto culturale, pagando così diversissime, pur attingendo ognuna di estremizzandole in un gesto assoluto che a se stesso l’obolo dovuto a questa falsa esse dalla tradizione ogni volta riletta e ancora racchiude ora come sempre il sete di conoscenza. rivelata nei suoi aspetti inediti in mistero della vita e dell’universo. prospettive storiche sempre diverse. Fiat modes pereat ars (“Che la moda sia Dialogo col passato necessario, che Ultima dissonanza. In fondo quest’arte e l’arte perisca”): forse è arrivato il continua anche in musicisti più vicini resta ciò che di più sacro vi sia al mondo, momento di rimettere in discussione la all’oggi - Stockhausen, Ligeti, Berio, Grisey, per necessità slegata da qualsiasi interesse relazione tra arte e moda partendo proprio Boulez - con una progressiva estensione di di mercato, lontana dalle esplicite da questo provocatorio proclama dadaista possibilità d’indagine che ha finito per dinamiche che determinano mode e di Max Ernst, posto come titolo a una coinvolgere ogni scienza matematica, dalla sistema (e ciò basterebbe a coglierne il litografia del 1920. Il momento è quello in biologia alla chimica, dalla fisica alla grado di effettiva forza rivoluzionaria), ma cui il motto degenera in realtà, una realtà combinatoria, trovando prima proprio per questo costretta a pagare un in cui il trionfo delle mode è il trionfo della nell’elettronica e poi nell’informatica, prezzo altissimo che ne sta liquida società dei consumi, che oggi nuovo terreno fertile di ricerca e di compromettendo le stesse condizioni di ristagna in una vasca sempre più applicazione per un ulteriore sopravvivenza. Non si può non ritornare marcescente, invece di scivolare sul suo scomposizione e analisi del suono - dove allora proprio a Bach, pensando non tanto piano inclinato per defluire definitivamente per suono musicale s’intende oggi ogni con dispiacere alla vicenda della sua nel nulla. Se questa è utopia, lasciamo fenomeno acustico percepibile, dal puro particolare personalità artistica che, pur almeno che ars riacquisti un po’ del suo rumore alla nota dello strumento - e una relegata ai margini dall’indifferenza e spazio perduto verso un auspicabile sua nuova strutturazione e proiezione nello dall’incomprensione, ha potuto godere compromesso che ridia all’esistenza una spazio, tecniche che hanno modificato il della piena felicità di una luminosa qualche dimensione di concretezza e di trattamento degli strumenti tradizionali, intelligenza, ma anche e soprattutto a ciò realtà. arricchendone di un lessico nuovo le che un’intera generazione, la sua, per potenzialità timbrico-espressive, per miopia, ovvero per una falsa visione giungere infine a una radicale prospettica della storia non è stata capace 16
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