PIERO GUCCIONE IL PERSONAGGIO - GIANFRANCO VISSANI I MIEI TRENT'ANNI DI GAVETTA - 24oreNews.it

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Anno 7 - Maggio 2019

  Cultura del territorio, Turismo e Benessere

                                                                                          Bellagio - Lago di Como

                                                                            L’ARTE DI
                                                                            PIERO GUCCIONE
IL PERSONAGGIO                   SCOPRI L’ITALIA
GIANFRANCO VISSANI               GROSSETO: VIAGGIO NEL
                                                         [STILE ITALIANO]

I MIEI TRENT’ANNI DI GAVETTA     CUORE DELLA MAREMMA
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Maggio 2019

indice

[ PERSONAGGIO]
6   Gianfranco Vissani: «I miei trent’anni di gavetta»
[ STILE ITALIANO]
9   Alla scoperta di Piero Guccione
[ SCOPRI L’ITALIA]
10 Le “perle” del lago di Como
13 Grosseto: viaggio nel cuore della Maremma
[ SALUTE & BENESSERE]
16 La dieta del benessere. Batti il 5!
[ AGENDA ITALIA]
18 Alla scoperta dei “castelli”
[ TV DA GUSTARE]
19 Cosa vedremo in TV
[ LIBRI]
20 Il Novecento - Volume II di Vittorio Sgarbi
21 Le nostre recensioni
[ BUONE NOTIZIE]

                                                                                                                                        6
22 Tratte dal Corriere della Sera

                                                                          Gianfranco Vissani

                             Direttore Responsabile           Sandro Nobili                 Stampa
                             Dario Bordet                     Alessia Placchi               La Serigrafica Arti Grafiche
                             Direttore Editoriale             Edizioni                      Via Toscanelli 26 - Buccinasco
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                                                              Milano, Viale Brianza, 24     Reg. trib. di Milano
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                                                                                            dei principi fondamentali dettati dalla di-
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airmauritius.com
                              …connecting to the future

                                  Air Mauritius, compagnia di bandiera dell’isola di Mauritius; nata nel 1967
                   si è posta obiettivi ambiziosi che l’hanno vista affermarsi come una delle più importanti
Compagnie Aeree a livello internazionale per la qualità del servizio e l’eccellenza degli standard operativi
                          conseguendo importanti riconoscimenti come la classificazione 4-stelle Skytrax
      e il premio come miglior compagnia dell’Oceano Indiano. Air Mauritius raggiunge 22 destinazioni in
          Europa, Asia, Africa, Australia, Oceano Indiano. Dall’Italia opera voli plurigiornalieri via Parigi, voli
settimanali via Amsterdam, Londra e Ginevra, con comodi collegamenti dalle più importanti città Italiane.
                                          Air Mauritius prevede il trasporto gratuito della sacca da golf.

                                   Con Air Mauritius la vacanza inizia a bordo!
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M A G G I O E         2 0 1 9

Carissimi lettori,
l’estate è alle porte e dobbiamo prepararci ad affrontarla al meglio per gustare sia i
meravigliosi paesaggi che i tipici piatti che questa stagione ci offre! Potete iniziare
leggendo la mia pagina sulle 5 forme di benessere importanti per raggiungere un
buono stato di salute psicofisica! Cominciamo questo numero con un’interessante
intervista di Dario Bordet a un personaggio noto al pubblico televisivo e non solo,
un talento raffinatissimo in cucina dalla grande personalità: lo chef stellato
Gianfranco Vissani. Sarete poi invitati a visitare la mostra di un grande artista
italiano del ‘900, Piero Guccione, scomparso sette mesi fa nella sua amata terra
siciliana e ricordato di recente da Vittorio Sgarbi nel suo secondo volume sull’arte
italiana del Novecento. Viaggeremo ancora insieme tra la storia e le ricchezze di
due incantevoli territori italiani: il lombardo Lago di Como e la Maremma
Grossetana, nel sud della Toscana. Non perdetevi infine i programmi della TV del
mese, suggeriti come sempre da Edmondo Conti, i libri che abbiamo scelto per voi
e gli immancabili appuntamenti della nostra Agenda, che questo mese vi
accompagnerà tra alcuni dei castelli più belli e suggestivi d’Italia.
Buona lettura!

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[ per s onaggio ]

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[ per s ona ggio ]

 GIANFRANCO VISSANI
«I MIEI TRENT’ANNI DI GAVETTA»
                  Intervista a cura di Dario Bordet

                 E
                 Esuberante, schietto, un vero um-
                 bro verace. Gianfranco Vissani na-
                 sce nel 1951 nella cittadella me-
                 dioevale di Civitella del Lago, in
                 Umbria. Figlio d’arte, inizia a 13
                                                          1974 rileva il ristorante paterno a
                                                          Baschi e lo trasforma in una Mec-
                                                          ca dell’alta cucina, che conquista
                                                          due stelle Michelin e viene segna-
                                                          lato tra i primi in Italia in tutte le
                 anni nel ristorante di famiglia e fre-   guide gastronomiche. Alla base
                 quenta la scuola alberghiera di          delle ricette di Gianfranco Vissani
                 Stato a Spoleto. Avvia giovanissi-       ci sono i piatti della tradizione, ri-
                 mo la sua lunga gavetta: in Italia       visitati dal cuoco grazie ad una cul-
                 lavora in locali famosi come l’Ex-       tura sviluppata durante i suoi viag-
                 celsior di Venezia, il Miramonti Ma-     gi all’estero. È stato forse il primo
                 jestic di Cortina d’Ampezzo, il          chef (quando ancora gli chef sta-
                 Grand Hotel di Firenze e Zi’ Teresa      vano solo in cucina) ad andare in
                 di Napoli. Durante questi soggiorni      tv come ospite, trasformandosi in
                 frequenta però anche le piccole          un volto noto al grande pubblico
                 trattorie per approfondire le tradi-     e poi addirittura in conduttore di
                 zioni gastronomiche locali. Nel          programmi propri.

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PIERO GUCCIONE IL PERSONAGGIO - GIANFRANCO VISSANI I MIEI TRENT'ANNI DI GAVETTA - 24oreNews.it
[ personaggio ]

    Una passione nata nella cuci-           Una fatica, una difficoltà di             quello che fa il mattino e poi va
    na di famiglia?                         questo vostro mestiere.                   via, oppure arriva solo la sera.
    Sì, però poi ho fatto la mia “bella”    La fatica alle volte di far capire alla   Guardi, quello non è uno chef, è
    gavetta girando il mondo. Al lago       gente che noi lavoriamo nella cu-         un rompimarroni. Lo chef deve sta-
    di Corbara mio padre ha aperto il       cina di un ristorante mentre spes-        re in cucina ma a lavorare, a fati-
    primo ristorante quando ancora le       so invece siamo messi allo stesso         care. Io ho fatto i miei 30 anni di
    strade erano poco praticabili. Da       livello di una tavola calda, di una       gavetta. Ma quanti, secondo lei,
    giovani siamo attratti da tutto quel-   trattoria o anche di un supermer-         hanno fatto 30 anni di gavetta?
    lo che è diverso e per questo, do-      cato. La fatica di far capire qual è      Ha perso di recente parecchi
    po l’istituto alberghiero a Spoleto,    la differenza, cosa c’è realmente         chili, come ha fatto?
    ho iniziato presto a girare l’Italia    dietro al nostro lavoro.                  Marc Mességué, un mio amico
    da Genova a Venezia, a Firenze, a       Gli chef stellati che sono sem-           storico, mi ha aiutato in questa
    Napoli… tutte mete che hanno ar-        pre in tv, detto tra noi, sono            storia. Fumavo 80 Marboro al gior-
    ricchito il mio bagaglio. Poi andavo    davvero tutti bravi?                      no e a un certo punto ho sentito il
    nelle piccole trattorie, e non nella    C’è qualcuno bravo, che aiuta que-        bisogno di portare avanti la mia
    grande ristorazione, per conoscere      sti ragazzi a crescere. Perché colui      vita e salvaguardare la mia salute,
    e imparare i piatti tipici regionali.   che va in televisione deve aiutare        perché 80 sigarette al giorno cer-
    Oggi invece tutto quello che c’è qui    i ragazzi a crescere, non gli si deve     tamente non mi facevano bene.
    è la mia vita: amo l’Umbria, con        dare questa “importanza”. Voglia-         Così ho smesso di fumare e ades-
    questa terra ho un legame molto         mo parlare di che fine hanno fatto        so mi sono messo a dieta e dovrò
    forte.                                  quelli che hanno vinto Master-            farlo ancora per un anno.
    Un ricordo divertente di quegli         Chef? Signori, stare in cucina fa         Un messaggio per i giovani
    anni di gavetta?                        male, ti vengono i calli, si suda e       che hanno la passione per la
    Un giorno a Roma lo chef Giovanni       alla sera crolli fisicamente!             cucina e che intendono segui-
    Gavina, che è stato il mio grande       Magari oggi c’è chi impara il             re il mestiere di cuoco.
    maestro, mi chiese di cucinare mil-     mestiere del cuoco sperando               Ultimamente mi sono arrivate due
    le uova sode e le misi sì sul fuoco,    di andare in tv.                          ragazze che non hanno voglia «di
    ma poi me ne dimenticai totalmen-       Credo sia il sogno di tanti ragazzi,      fare un cazzo» e hanno 24-25 anni.
    te! Un altro giorno eravamo a Villa     e il sogno di tanti cuochi. E poi si      Ragazzi, mettete in conto di fare 5,
    Miani, dove era arrivato il primo       guadagna di più, piuttosto che sta-       6 o 7 anni di sacrifici, magari con
    ministro della Finlandia. Ricordo       re in cucina, e ci sono meno tasse!       un anno di stage prima di prendere
    che era tornata indietro una mous-      Uno cuoco ha più successo se              lo stipendio. Però dovete metterci
    se di fragole su zoccolo di ghiaccio,   è anche imprenditore?                     «le palle», perché questo è un me-
    parliamo di 50 anni fa: allora dissi    Il cuoco se fa l’imprenditore non         stiere duro. Bisogna piangere, su-
    al maître “hanno finito tutti, posso    fa il cuoco. E poi il cuoco deve sta-     dare e poi la sera mettere le creme,
    mangiare questa mousse?” e lui          re sul pezzo giorno e notte, non          altrimenti morirete sotto la cucina.
    rispose “sì, la mangi, la mangi”.
    Così la mangiai ma il ministro fin-
    landese, a cui la mousse era pia-
    ciuta molto, ne aveva chiesta un’al-
    tra, e la mousse non c’era più. A
    un certo punto lo chef Gavina mi
    diede un pugno sul petto e mi cac-
    ciò via. Ma io ero talmente testardo
    che mi ripresentai in cucina il gior-
    no dopo, e lui mi disse “vieni avan-
    ti”. E mi riprese.

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ALLA SCOPERTA
DI PIERO GUCCIONE
  “LA PITTURA COME IL MARE”
  7 aprile - 30 giugno 2019
  Museo d’arte Mendrisio

A
Amava la sua terra e un giorno decise che dalla Roma
modaiola doveva tornare a Scicli (Ragusa) e dipingere,
dipingere il mare. Il mare che lo emozionava, che si
tramuterà quasi in un’ossessione, e che sarà il suo
compagno di vita sino agli ultimi giorni. Piero Guccione,
classe 1935, siciliano di nascita, è stato tra i maggiori
protagonisti della pittura italiana del secondo Nove-
cento. Della sua arte ha vissuto sino a sette mesi fa
                                                              Mare a Punta Corvo, 1995-2000, olio su tela; 86 x
                                                              113 cm, Collezione privata
quando, all’età di 83 anni, si è spento nella sua casa
di Quartarella (Modica). Per oltre quarant’anni ogni
mattina l’artista ha guardato il mare cercando di co-
glierne le variazioni, non per semplice descrittivismo,
ma per trovarci sempre l’anima dell’uomo. «Mi attira
l’assoluta immobilità del mare, che però è costante-
mente in movimento». Guccione ha portato la sua ri-
cerca ai limiti dell’astrazione, restando tuttavia ben
ancorato alla realtà. Persino nelle ultime opere dove
la rarefazione è condotta all’estremo e il senso di vuo-
to diventa qualità principale, egli vuole e sa rimanere
pittore di un’antica tradizione radicata nel dato reali-
stico, figurativo. Nel dipingere il mare e il cielo, egli è
stato attratto dalla forza e dal colore di quell’imper-
cettibile linea che divide la parte superiore dei suoi
dipinti, il cielo, dalla parte inferiore, il mare. È questa
impercettibilità che ha sempre cercato di riportare
sulla tela. Tra il 1973 e il 1974 l’artista scopre l’uso      Le pietre sui campi di Passo Cane, 2002, pastello su
del pastello come tecnica “veloce”, in alternativa, o
                                                              carta; 59 x 64.5 cm, Galerie Claude Bernard, Parigi

meglio in sostegno al lento procedere dell’olio. Da           traverso l’esposizione di 56 capolavori tra oli e pastelli,
quel momento in avanti il pastello assume sempre              a partire dal 1970 fino alla conclusione del suo per-
più importanza nella sua opera, dandogli modo di              corso. La scelta delle opere è stata curata dal Museo
esprimere un’emozione più immediata e diretta, ani-           d’arte Mendrisio in collaborazione con l’Archivio Piero
mando la natura e trasferendo alla natura i sentimenti        Guccione. Un catalogo di 120 pagine, edito dal Museo
e le passioni umane, dalla gioia al dolore, dalla ma-         d’arte Mendrisio, documenta con fotografie e schede
linconia all’indignazione. Con la prima retrospettiva         tutte le opere in mostra, introdotte dai contributi di
‘post mortem’, il Museo d’arte Mendrisio intende ri-          studiosi e seguite da apparati riportanti una biblio-
percorrere il viaggio attorno al mare di Guccione at-         grafia scelta e una selezione delle esposizioni.

                  Maggio 2019                                                                                               9
PIERO GUCCIONE IL PERSONAGGIO - GIANFRANCO VISSANI I MIEI TRENT'ANNI DI GAVETTA - 24oreNews.it
[ s copri l’ita lia ]

                    LE “PERLE”
                 DEL LAGO DI COMO
     I
                                                   A cura di Sandro Nobili

     Il Lago di Como è tra le zone del mondo più straordi-       l’ottocentesca ed eclettica Villa Erba (dove soggiornò
     narie e apprezzate. Non è certo una scoperta dei divi       Luchino Visconti) con il suo bellissimo parco; la Villa
     di Hollywood: è stato amato nei secoli, almeno fin da       Bernasconi, in stile liberty con bellissime decorazioni
     quando nel 59 a.C. Giulio Cesare vi mise piede e fon-       a forma di farfalla e baco da seta in onore del pro-
     dò sulle sponde del lago la colonia di “Nova Comum”.        prietario, imprenditore serico; la celeberrima Villa
     Ma la vera folgorazione per l’immensa bellezza di           d’Este, oggi uno degli hotel più lussuosi e famosi al
     questo paesaggio avvenne in epoca Romantica Per             mondo e Villa Pizzo, con le sue terrazze che scendo-
     il suo carattere e la sua natura, con le alte montagne      no verso il lago. Proseguiamo su un itinerario breve
     boscose che salgono in verticale dal lago e il cielo        ma suggestivo, lungo la strada Regina Vecchia che
     che si annuvola in temporali improvvisi, il Lario era,      attraversa tre graziosi borghi del comasco, Moltrasio,
     ed è, destinato agli animi più sensibili. L’Ottocento       Carate Urio e Laglio. La Chiesa dei Santi Quirico e
     ne fu conquistato. Qui passò Goethe descrivendone           Giulitta a Urio merita una sosta, se non altro per la
     l’aria luminosa, qui fu ambientato Malombra del Fo-         bella veduta sul lago. Arrivati a Laglio, lasciatevi con-
     gazzaro, e qui si consumarono amori veri e pieni di         tagiare dal gossip e cercate Villa Oleandra, antica
     passione. Proprio là dove il ramo di Lecco incontra         dimora acquistata nel 2002 da George Clooney. Len-
     quello di Como per poi congiungersi entrambi con            no e Tremezzo, con l’Isola Comacina all’orizzonte,
     quello che corre verso la Svizzera, si passa dalle spon-    rappresentano probabilmente l’espressione più au-
     de dove si vive la dolce vita, nelle ville più lussuose     tentica dei borghi sul Lago di Como. L’Isola Coma-
     e negli alberghi 5 stelle, a luoghi più selvaggi, di mon-   cina, l’unica del lago, può essere raggiunta in battello
     tagne, antiche abbazie, spiaggette dimenticate, borghi      da Ossuccio. Sull’isola i resti di antiche chiese rac-
     incantevoli il cui stile di vita richiama tempi lontani.    contano di quando gli abitanti si schierarono con i
     Seguiteci in questo primo itinerario tra Cernobbio e        milanesi contro i comaschi e il Barbarossa e l’isola
     Bellagio - “la perla del Lago di Como”.                     fu data alle fiamme nel 1163. Il giorno giusto per an-
                                                                 darci è il 24 giugno, quando si ricorda ancora l’in-
     A pochi chilometri da Como, Cernobbio è un con-             cendio con un suggestivo spettacolo di fuochi d’ar-
     centrato di monumenti e dimore signorili riservate          tificio. Lenno gode di una posizione geografica pri-
     a vacanze VIP. Le ville si susseguono senza sosta:          vilegiata tanto che nel XVII secolo il Cardinale Durini

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[ s copr i   l’ita lia ]

                                           Nell’altra pagina:
                                           una bella veduta
                                        dal lago di Bellagio;
                                  a sinistra la villa del divo
                                  George Clooney a Laglio;
                                       in alto Villa d’Este a
                                      Cernobbio e a destra
                                           l’isola Comacina

definì questa zona “il golfo di Venere”. A poca distan-          sfarzo e per i loro giardini curatissimi. Una delle più
za il borgo di Tremezzo, situato alle pendici di un              celebri è Villa Serbelloni, una splendida villa secen-
monte, offre uno scorcio memorabile del Lago di Co-              tesca edificata sulle rovine di un precedente castello
mo. Notevoli gli edifici e le ville di pregio in zona, co-       andato distrutto. Attualmente appartiene alla fon-
me Villa Carlotta, Villa La Quiete (detta “la Gioconda”)         dazione Rockefeller di New York ed è un prestigioso
e la Chiesa di San Lorenzo (frazione di Bolvedro).               hotel sede di convegni internazionali. Un’altra bel-
Da Tremezzo raggiungiamo infine Cadenabbia per                   lissima dimora, l’ottocentesca Villa Melzi progettata
prendere un battello verso l’ultima meta di questo               da Giocondo Albertolli, è circondata dai giardini al-
nostro breve viaggio nel triangolo lariano, Bellagio.            l’inglese che conquistarono Liszt e Stendhal. Attual-
Tra gli aspetti più affascinanti di questo splendido             mente è abitata e quindi visitabile solo in alcune
borgo, considerato una delle più belle terrazze pa-              sue parti. Il suo immenso parco verde ospita, in
noramiche d’Italia, ci sono senza dubbio le sue in-              un’atmosfera di puro incanto, statue, busti e opere
cantevoli ville, famose in tutto il mondo per il loro            di epoche diverse, reperti di grande valore artistico
                                                                 e storico, come le statue egizie che ornano il giardino
                                                                 o le antichissime urne di origine etrusca. Il giardino
                                                                 esterno ospita persino una gondola veneziana, giun-
                       Tremezzo           Bellagio               ta qui a Bellagio per volontà di Napoleone, e una in-
                                                                 cantevole cappella neoclassica. Passando all’arte
                                                                 culinaria, qui si incontrano i gusti del lago e della
         Isola Comacina

                                                                 terra in matrimoni molto fortunati. Nelle osterie ti-
                                                                 piche potrete assaggiare la pasta con la bottarga di
                                                                 lavarello, i ravioli di pesce, il riso con pesce persico
                                                                 e verso la parte montana l’immancabile selvaggina
              Laglio

                                                                 e la polenta. Ma anche gustare un’ottima bresaola
 Cernobbio                                                       e i “missoltini” (agoni essiccati al sole). Non dimen-
                                                                 ticate di irrorare il tutto con degli ottimi vini bianchi
                                                                 e rossi di produzione locale.

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[ s copr i l’italia ]

                                         GROSSETO
 VIAGGIO NEL CUORE DELLA MAREMMA

A cura di Annamaria de Bernardis

S
Sembrano spazi sconfinati quelli
che caratterizzano la Maremma to-
scana che si affaccia su uno dei
tratti di litorale tirrenico tra i più
emozionanti, dove l’assoluto pro-
tagonista è l’orizzonte. L’isola d’El-
ba e quella del Giglio sembrano de-
limitarne i confini, arginare la scon-
finata luce che caratterizza questo
splendido angolo d’Italia. È l’antica
terra che fu degli Etruschi, estremo
sud della Toscana, quella zona che
si interpone tra lo straordinario en-
troterra e il mare, alternarsi di am-
pie pianure e poggi dai quali si go-
de di uno dei panorami più belli
della nostra penisola. È un lembo
di Toscana che vede le ampie zone
di natura selvaggia punteggiate da
incantevoli città e borghi storici e
che costituisce il suggestivo confi-
ne tra una delle terre italiane più
ricche e apprezzate e un mare che
sa sempre stupire e regalare nuovi
scenari. Castiglione della Pescaia
e Talamone sono due dei suoi bor-
ghi gioiello affacciati sul mare,
Grosseto una delle città storiche
dell’entroterra.

                  Maggio 2019                                    13
[ scopri   l’italia ]

      Capo Sant’Andrea isola d’Elba

                                                        Talamone                                                             Isola del Giglio

     Castiglione della Pescaia, im-          centrazione di vetrine sfavillanti. Li-   immerge in un’atmosfera antica,
     merso nel cuore della Bassa Tosca-      feStyle Shop in Piazza della Repub-       tra le mura, le archibugiere e le an-
     na a circa 20 km da Grosseto, è tra     blica è uno dei nomi più conosciuti,      tiche porte. Passo dopo passo il nu-
     le più esclusive mete turistiche del    con un vasto assortimento di og-          cleo medioevale di Castiglione sve-
     Tirreno. Per la qualità del mare e      gettistica per ogni gusto (e porta-       la angoli pittoreschi e improvvisi
     delle sue spiagge, negli ultimi anni    foglio). Godere del tramonto sul suo      scorci di Tirreno, antichi portali la-
     Legambiente e il Touring Club l’-       lungomare regala un panorama              vorati, vecchie stalle recuperate e
     hanno eletta come prima località        unico dominato dai profili delle iso-     l’originale lastricato grigio, testimo-
     balneare d’Italia. La parte bassa       le dell’arcipelago toscano e dell’Ar-     nianza del passato. A dominare il
     del paese è quella più nuova, ricca     gentario. La parte del borgo rac-         cuore antico c’è l’imponente Ca-
     di negozi, boutique, bar e in alta      chiusa nelle mura è invece quella         stello, con le sue tre torri merlate,
     stagione è il luogo dello “struscio”,   più antica. Attraversando la porta        simbolo del borgo maremmano: è
     dove concedersi dello shopping di       Urbica si sale percorrendo le strette     proprietà privata e quindi visitabile
     qualità, a partire da Corso delle Li-   stradine che si arrampicano verso         unicamente in occasioni speciali.
     bertà, dove si trova la maggior con-    la sommità del promontorio e ci si        Da qui si può godere uno spetta-

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Grosseto

                                                                                                      [ s copr i   l’ita lia ]

                                          agricole, zone rocciose e dune, do-         in legno ceramiche e monete. La
                                          ve vivono, tra gli altri, tassi, istrici,   movida grossetana si svolge in di-
                                          cinghiali, volpi, lepri e ricci. Imper-     verse zone della città. La passeg-
                                          dibile una tappa nel parco per chi          giata nel centro storico non può non
                                          ama la natura. Circondato dalla             includere corso Carducci, la via delle
                                          vegetazione tipica della macchia            botteghe e di boutique alternative,
                                          mediterranea e da ampie spiagge             cuore della città sulla quale si affac-
colo che ha per protagoniste le iso-      sabbiose, Talamone è una balco-             ciano svariati palazzi in stile rinasci-
le d’Elba, del Giglio e, nelle giornate   nata sull’Argentario e sull’isola del       mentale e liberty tra cui Palazzo
più limpide, addirittura la Corsica.      Giglio. La sua baia è inoltre famo-         Marcucci, Palazzo Ariosti, Palazzo
Il patrimonio storico-culturale di Ca-    sa per gli sport velici: i colori dei       Cappelli e Palazzo Tognetti.
stiglione si caratterizza per la pre-     windsurf, dei kitesurf e delle bar-
senza di splendidi edifici come la        che a vela, sono parte integrante
Chiesa della Madonna del Giglio,          di queste acque. Fiorente città in
                                                                                        Per la gioia del palato
che custodisce una tela settecen-         epoca etrusca, legò il suo nome a             Passeggiate, arte, cultura,
tesca della “Madonna col Bambino          Giuseppe Garibaldi e ai Mille che             tanta storia ma anche
e due angeli” (molto venerata dagli       qui fecero scalo prima dello sbarco           enogastronomia. Di Grosseto
abitanti della zona in seguito a un       in Sicilia nel 1860. Oggi Talamone            vogliamo infatti apprezzare
                                                                                        anche i sapori della sua ricca
evento miracoloso che pare si ve-         mantiene orgogliosa il suo aspetto            e saporita cucina: un
rificò nella chiesa) e la cinquecen-      di borgo fortificato di pescatori. Il         assaggio di pecorino di
tesca pieve di San Giovanni Batti-        piccolo porto è dominato dall’im-             Pienza, qualche fetta di
sta, che conserva le reliquie del pa-     ponente Rocca degli Aldobrande-               finocchiona, il salame
trono Guglielmo di Malavalle, noto        schi costruita verso la metà del XIII         aromatizzato con semi di
                                                                                        finocchio e bagnato con vino
anche come Guglielmo di Aquita-           secolo. Da non perdere, vicino al
                                                                                        rosso, un assaggio di ricotta
nia. Per una pausa enogastrono-           porto, è l’Acquario della Laguna,             e di bruschetta al lardo di
mica suggeriamo un carpaccio di           che mostra al visitatore le bellezze          Cinta Senese sono i formaggi
pesce spada affumicato, prose-            marine di cui è ricca la zona.                ed i salumi che propone
guendo con un appetitoso baccalà          Adagiata in una vasta pianura,                questa terra. I saporiti pici
alla maremmana o un piatto di             Grosseto è uno dei pochi comuni               all’amatriciana, i tipici
                                                                                        spaghettoni locali, e un buon
gamberoni al forno da accompa-            di origine medievale il cui centro è          cinghiale alla cacciatora, da
gnare con un bianco di Pitigliano,        ancora completamente circondato               accompagnare con un buon
una delle città del tufo. Per conclu-     dalle mura medievali. Molti sono i            bicchiere di Morellino di
dere una serata all’insegna del di-       punti d’attrazione per cui vale la pe-        Scansano, sono invece tra i
vertimento, Castiglione offre tan-        na visitare questa bella città, a par-        migliori primi e secondi da
                                                                                        gustare. Un piatto molto
tissimi locali. Sicuramente il più ce-    tire dalle Mura Medicee del XVI sec.,
                                                                                        rappresentativo è
lebre è la Capannina, un vero sim-        il Palazzo Aldobrandeschi, situato            l’acquacotta, che ha sfamato
bolo della vita notturna maremma-         in piazza Dante e il Cassero Senese,          intere generazioni di
na e italiana in genere, aperto or-       imponente fortificazione medioevale           maremmani ed è il simbolo
mai sin dal 1975.                         risalente al XIV secolo. Il monumen-          dell’arte di fare di necessità
Lasciamo Castiglione per raggiun-         to più importante è senza dubbio la           virtù. Deliziosi poi i
                                                                                        cantuccini con il Vin Santo.
gere Talamone, un borgo arroc-            Cattedrale di San Lorenzo (costruita
cato su un promontorio roccioso           a partite dalla fine del XIII secolo)
che domina l’omonimo golfo. La            con all’interno un’acquasantiera del
                                                                                       Acquacotta

strada tra Castiglione e Talamone         1506. Anche una visita al Museo
costeggia per un lungo tratto il Par-     Archeologico d’Arte Maremmana è
co Regionale della Maremma, au-           d’obbligo: situato in Piazza Baccarini
tentico paradiso naturale dove alla       accoglie numerosi reperti archeolo-
ricca flora si unisce uno straordi-       gici e preistorici della provincia gros-
nario patrimonio faunistico costi-        setana, nonché dipinti di scuola se-
tuito da zone umide, foreste, aree        nese dal sec. XIII al sec. XVII, statue

                   Maggio 2019                                                                                                   15
[ s alute & benes ser e ]

                                                                «        Fà che il cibo
                                                                         sia la tua
                                                                         medicina
                                                                         e che la
                                                                         medicina sia il

                                                                                                »
                                                                         tuo cibo.
                                                                         Ippocrate di Kos,
                                                                            IV secolo a.C.

                                                              promozione e la difesa della salute e per
                                                              la prevenzione di molte malattie. La qua-
                                                              lità della vita, e spesso anche la sua du-
                                                              rata, possono essere migliorate prestan-
                                                              do attenzione alla scelta dei cibi, sia per
                                                              qualità che per quantità, senza trascu-
                                                              rare una quotidiana attività motoria. Per
                                                              guadagnare in salute a tavola non serve
LA DIETA DEL BENESSERE                                        necessariamente mettersi a dieta, se per
                                                              dieta intendiamo un regime di restrizione

                      BATTI IL 5!                             calorica. Il concetto che ho sviluppato ne-
                                                              gli anni è più vicino al significato origina-
                                                              rio della parola greca diaita, che significa
                                                              “stile di vita”. Con la Dieta del 5 (penta-
                                                              dieta) possiamo quindi iniziare un per-
                                                              corso di sana alimentazione, con scelte
                         A cura di Evelina Flachi

                G
                                                              alimentari consapevoli ed equilibrate. Il
                Già nel IV secolo a.C. Ippocrate di Kos,      5 in numerologia significa equilibrio, che
                considerato il padre della medicina, ave-     vuole essere il concetto base di questo
                va capito la correlazione tra sana nutri-     programma alimentare. Cinque è il nu-
                zione e salute. Una sana alimentazione        mero delle dita della mano e, se hai suc-
                è infatti uno dei fattori principali per la   cesso e raggiungi i tuoi obiettivi, anche
                                                              a tavola, puoi “battere il 5”! A colpo d’oc-
                                                              chio, la Dieta del 5 ci può far capire cosa
     Tratto dal libro “La dieta del 5”                        ci serve per stare davvero bene.

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[ s a lute   & benes s er e ]

LE 5 FORME DI BENESSERE                       tegrati”, percentuale che sale al 53%
Possiamo cominciare a comprendere             per quanto riguarda le malattie cardia-
quanto sia importante raggiungere e           che fatali.
mantenere nel tempo almeno 5 aspetti          o Benessere intellettuale
del nostro benessere, per essere in for-      Per una vita piena e ricca è fondamentale
ma e per aggiungere “anni alla vita e         non smettere mai di far lavorare il cer-
più vita agli anni”.                          vello per tutta la vita. Non solo attraverso
l Benessere fisico                            il lavoro, ma anche nel tempo libero, col-
Lo si persegue attraverso il movimento,       tivando hobby in grado di stimolare i neu-
una corretta nutrizione, un sonno rego-       roni e stabilire nuove sinapsi, vale a dire
lare, ma anche mediante l’uso corretto        quei punti di contatto tra un neurone e
dei farmaci, il non abuso di alcol e dro-     l’altro in grado di dotare il nostro cervello
ghe, il vivere in ambienti piacevoli e ri-    di nuovi programmi, quindi di nuove idee
lassanti. Riguarda essenzialmente il no-      e nuova intelligenza. Ciò che ci permette
stro corpo, ed è il tipo di benessere più     di tenerci alla larga dalle dilaganti de-
facile da comprendere per noi occiden-        menze senili.
tali, anche se largamente disatteso. Tra      p Benessere spirituale
sedentarietà, diete sballate, abuso di        Amore, compassione, fiducia, genero-
farmaci e droghe ci facciamo ogni giorno      sità e altruismo sono piacevoli compa-
del male (come dimostra un’imponente          gni di vita. Fare del bene agli altri signi-
mole di dati di ricerca) e spesso lo sap-     fica quasi sempre fare del bene anche
piamo.                                        a se stessi. Non lo dice solo la religione,
m Benessere emotivo                           ma anche la scienza. Chi si sente più
Si raggiunge attraverso una consapevole       buono è anche psicologicamente appa-
gestione dello stress e delle emozioni        gato, in pace con se stesso e con il
negative. Soprattutto in Occidente vivia-     mondo. Nell’uomo è presente una spin-
mo spesso inutilmente sull’orlo della cri-    ta spirituale - probabilmente con una
si di nervi. La reazione di allarme con       base genetica - che lo induce a insegui-
cui l’organismo viene predisposto alla        re traguardi alti e che vanno al di fuori
“lotta” o alla “fuga” scatta in continua-     del sé.
zione, con continue scariche di ormoni
dello stress, che non trovano consumo         Per stare bene “dentro e fuori”, e per
in un atto fisico. Padroneggiare una buo-     raggiungere senza fatica il nostro peso
na tecnica di rilassamento (training au-      forma è bene tenere in equilibrio tra loro
togeno, yoga, meditazione…), così come        questi 5 aspetti. Ce ne accorgiamo tutti
guardare ai fatti della vita con un ap-       i giorni. Spesso incontriamo persone ap-
proccio positivo, diventa fondamentale        parentemente in salute, forti, vincenti,
per non cadere vittima delle emozioni         motivate, che all’improvviso entrano in
distruttive e nella rete purtroppo molto      crisi o in depressione, a causa magari
estesa delle “malattie da stress”.            di una spiritualità acerba, che li lascia
n Benessere sociale                           senza risposte davanti a quei perché
Lo si trova evitando l’isolamento a cui       della vita con i quali, prima o poi, tutti
ci spinge il sistema sociale delle grandi     finiamo per fare i conti. Insomma, il be-
metropoli occidentali. L’uomo è un ani-       nessere non è fatto solo di muscoli, né
male sociale, il cui obiettivo è costruire    solo di peso forma o di gestione dello
un network, coltivare una fitta rete di re-   stress. E non basta neppure avere un’in-
lazioni familiari, amicali e all’interno di   tensa vita sociale, intellettuale o spiri-
gruppi raccolti attorno a interessi comu-     tuale. Il vero benessere è un cocktail in
ni. Alcuni recenti studi stimano per gli      cui, a dosi che variano da individuo a
“isolati” un 20% di probabilità in più di     individuo, devono essere presenti un
morire precocemente rispetto agli “in-        po’ tutti questi ingredienti.

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[ a genda italia ]

             L’Agenda di maggio si apre con la notazione “castelli”. È la nostra proposta
       di primavera, per trascorrere un piacevole weekend scegliendo di visitare un castello
                             dove immergersi in pagine di storia antica.

                              CASTELLO DI FÉNIS
                                   AOSTA
     È solo uno dei 22                                                                      CASTELLO DI MALCESINE
     castelli oggi esisten-                                                                        VERONA
     ti in Valle d’Aosta e,                                                          Cattura subito lo sguardo con la sua
     diversamente dagli                                                              maestosità e il suo aspetto fiabesco, ol-
     altri castelli, si ap-                                                          tre che per la sua pittoresca cornice,
     poggia dolcemente                                                               con l’azzurro intenso del lago di Garda
     ai pendii di una col-                                                           ed il verde del Monte Baldo. Strette sca-
     linetta: la sua pianta                                                          le portano fino alla meta senza dubbio
     pentagonale con la                                                              più ambita, la torre a forma pentago-
     doppia cinta mura-                                                              nale dove attraverso alcune finestre si
     ria offre il più vasto                                                          scorgono panorami mozzafiato a 70
     campionario di torri                                                            metri di altezza dal lago. Oltre a vari
     riscontrabili in un unico complesso architettonico. Il percorso si              passaggi e sale come la Sala Goethe,
     snoda tra le suggestive sale al piano terra e al primo piano per con-           descritta dallo stesso Goethe nel suo
     cludersi nel cortile interno, con lo scalone semicircolare sovrastato           “Viaggio in Italia”, ospita due bellissimi
     dal pregevole affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago.            musei di storia naturale.

        CASTELLO ESTENSE
            FERRARA
     Il Castello Estense di Ferrara,
     fatto costruire da Nicolò
     D’Este nel 1385, si trova pro-
     prio al centro della città. Na-
     to come struttura difensiva
     e militare, diventa successi-
     vamente, dimora degli
     Estensi e residenza ducale.
     Articolato su quattro torri, con un ampio fossato che lo circonda, ora
     è sede museale permanente in cui si possono ancora ammirare, gli                           CASTELLO DI MIRAMARE
     appartamenti ducali, le antiche prigioni, la Torre dei Leoni, il Giardino                         TRIESTE
     degli Aranci, le cucine ducali e molte opere d’arte.
                                                                                    Più che un castello in senso stretto è un esempio
                                  CASTELLO DI GORIZIA                               di residenza principesca del XIX secolo. Costruito
                                                                                    tra il 1856 ed il 1860, è stato infatti la residenza
              Il castello, risalente al secolo XI, è il cuore antico della città.   dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo
              La Sala della Musica accoglie perfette riproduzioni di stru-          e di sua moglie Carlotta del Belgio. All’interno si
              menti antichi di cui si possono ascoltare le melodie grazie           possono visitare gli appartamenti privati, le stan-
                                            a moderne tecnologie. La Sala           ze desinate agli
                                            dei Cavalieri ospita il Museo del       ospiti, i vari saloni,
                                            Medioevo Goriziano, dove si tro-        la biblioteca-studio
                                            vano interessanti riproduzioni          e la magnifica Sala
                                            artigianali delle armi bianche          del trono, recente-
                                            usate nel periodo medioevale.           mente restaurata e
                                            Nei pressi del castello si trovano      riportata all’origi-
                                            altri importanti musei quali il         nario splendore. È
                                            Museo della Grande Guerra, il           circondato da un ri-
                                            Museo della Moda e delle Arti           goglioso parco di
                                            Applicate, la Pinacoteca e la Col-      notevole interesse
                                            lezione Archeologica.                   botanico.

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[ tv da gus tare ]
                                             A cura di Edmondo Conti
Eccoci arrivati a Maggio, un mese
ricco di appuntamenti tutti da gustare
anche davanti al nostro schermo
amico che si popolerà di proposte
davvero interessanti.

           Già da lunedì 29 aprile su Rete 4 torneranno gli amatissimi Davide
           Mengacci e Anna Moroni alla guida di una nuova edizione di Ricette
           all’Italiana. Grande novità sarà la presenza quotidiana di Mengacci
non più in esterna bensì in cucina al fianco della Moroni che proverà a in-
segnargli tutti i rudimenti e i fondamentali per poter preparare tanti gustosi
manicaretti: c’è da giurarci… ci sarà proprio da divertirsi. L’appuntamento è
tutti i giorni dal lunedì al sabato prima e dopo il TG4 delle ore 12.

          Dal 16 maggio una sorprendente novità ci aspetta in prima serata
          su Canale 5. Dopo aver debuttato in Inghilterra lo scorso anno, sbarca
          anche in Italia All Together Now con la conduzione di Michelle
Hunziker e la partecipazione straordinaria di J-AX. In ogni puntata, una serie
di cantanti si esibirà su un brano per 90” davanti a una giuria di 100 esperti:
dopo i primi 30 secondi di esecuzione, i giudici che lo vogliono votare devono
alzarsi e cantare con lui. Il punteggio equivale naturalmente al numero di
giudici che si saranno alzati entro un minuto.

               Il 18 maggio su Rai 1 in diretta dall’EXPO di Tel Aviv (Israele)
               si terrà la finale della 64a edizione dell’Eurovision Song Con-
               test in cui l’Italia sarà rappresentata dal vincitore dell’ultimo
Festival di Sanremo, Mahmood che ha trionfato con la canzone “Soldi”. A
commentare l’evento per l’Italia ci saranno Federico Russo e Flavio Insinna.
Il 30 maggio, per celebrare i 50 anni dal primo sbarco sulla Luna, Alberto An-
gela condurrà una puntata speciale di Ulisse dedicata alla Luna. «Un piccolo
passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità»: con queste parole il Co-
mandante Neil Armstrong commentò quella storica prima impronta umana
lasciata sul suolo lunare e verrà tutto mostrato in questo intenso speciale
tutto da gustare.

                  Infine per gli appassionati di Netflix, il 31 maggio verrà rila-
                  sciata una sconvolgente nuova serie: When They See Us.
Si tratta di una miniserie che prende ispirazione da una storia vera davvero
scioccante: negli USA cinque adolescenti di colore sono stati condannati per
uno stupro mai commesso. La serie prende il via dal 1989, quando i cinque
di Central Park sono stati accusati e ripercorre vari momenti tra cui il 2002
quando sono stati scagionati e il 2014, quando sono stati risarciti dal comune
di New York.

Per ora è tutto, ma sono sicuro che avrete già trovato molti spunti per trascorrere delle belle serate. Ci ri-
troviamo a giugno con uno show che farà il suo sensazionale ritorno dopo 11 anni e con tante sorprese,
naturalmente… tutte da gustare!

                 Maggio 2019                                                                                     19
LIBRI                            C
                                                           IL NOVECENTO
                                                             VOLUME II
                                          Con quest’ultima tappa nell’arte contemporanea si conclude il lungo
                                          viaggio di Vittorio Sgarbi nelle meraviglie del nostro patrimonio
                                          artistico, un’autentica educazione sentimentale per conoscere e
                                          approfondire la bellezza del nostro Paese. Dopo il 1945, il grande
                                          fiume della storia dell’arte si divide in rivoli e correnti impetuose, che
         A cura di Valerio Consonni
                                          guardano alla tradizione italiana in un dialogo sempre più stretto con
                                          le suggestioni d’oltreoceano e la presenza suadente dei nuovi mass
                                          media. Sgarbi entra nel Dopoguerra e corre fino ai giorni nostri,
                                          inseguendo la bellezza tra straordinarie scoperte e venerati maestri
                                          tra cui Fontana, Sciltian, Ligabue, Balthus, Giacometti, Burri, le
                                          installazioni provocatorie di De Dominicis, l’architettura e il design di
                                          Ponti, Rossi e Mendini, fino alla poesia dell’assoluto di Cremonini,
                                          Ferroni, Gnoli e Guccione. Indica vite famose a fianco di artisti
                                          straordinari invece abbandonati e dimenticati, cercando di riunire
                                          l’arte nel nome della bellezza, in questo secolo così difficile “che fra
                                          l’altro è il meno bello dei grandi secoli italiani, anche se è il più
                                          popolare”, così scrive Sgarbi. Cerca di fare emergere in questo secolo
                                          così complesso, così breve e ricco, una quantità di autori dimenticati,
                                          tante Cenerentole dell’arte, che rappresentano la parte più suggestiva
                 IL NOVECENTO
                    Volume II             di tale percorso. Ma la cosa sorprendente del libro, come dice
      DA LUCIO FONTANA A PIERO GUCCIONE   Guglielmi nella prefazione, è trovare un tono poeticistico, la musicalità
                di Vittorio Sgarbi        della prosa strettamente legata al convincimento di Sgarbi che l’arte
               (La nave di Teseo)         ubbidisce al suo fine se è poesia, e “la poesia è qualcosa che una
                                          volta corteggiava il sublime e che oggi Sgarbi chiama anima”. L’arte

«
                                          deve possedere un tratto metafisico, se non lo ha non esiste. Trovare
                                          quel respiro metafisico nelle opere dell’arte italiana degli ultimi cento
    Vi esorto a                           anni è un’impresa difficile, ad eccezione dei soliti 3 o 4 pittori
    leggere il mio                        (capostipite Morandi). Allora Sgarbi, critico d’arte di scuola longhiana,
    Novecento come                        è di fronte alla pittura (e non solo) del dopoguerra. Neoavanguardia,
    qualcosa che sarà                     Transavanguardia, Pop Art, Arte povera. Non si arrende e insiste, e
    per voi                               trova due autori superbi: Leonardo Cremonini e Domenico Gnoli.
                                          Magnifica la loro descrizione! Ma Sgarbi fruga e fruga ancora, e trova
    rivelazione di
                                          un folto gruppo di artisti di provincia cui dedica una parte consistente
                                          del suo Novecento. Artisti inconsapevoli di operare in un contesto
    percorsi segreti,

                                »
                                          storico diverso da quello dove avevano lavorato gli antichi antenati,
    di sentieri e di
    meravigliosi                          ma artisti capaci di dare vita ad opere nelle quali Sgarbi trova quel
    artisti sconosciuti                   respiro metafisico che accomuna bellezza e anima.
           (Dall’introduzione             Concludo a malincuore questo scritto perché Novecento è un testo
           di Vittorio Sgarbi)            molto bello che merita molto di più di una recensione.

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[ libri ]
IL VINO E LE ROSE
Cos’è la vita? Quali origini ha? Vi è un senso, o meglio,
possiamo ricavarne uno? In essa prevale il bene o il
male? Possiamo essere felici o la nostra essenza è se-
                                                                              VETRINA
gnata dall’inquietudine e dal vuoto esistenziale? Le
riflessioni si intersecano con la storia di tre donne,
che dall’infanzia alla maturità si confrontano costan-
temente con se stesse alla ricerca del proprio equili-
brio. Benchè giovanissima, Claudia Conte vanta un’in-
tensa attività di attrice, presentatrice, autrice.
Claudia Conte (Armando Curcio)

IL PARADOSSO DI ACHILLE
Romanzo esuberante e profondo, sempre sorprenden-
te. Racconta del paradosso che ci rende umani, quello
che in fondo ci fa amare la morte perché rende la vita
più importante, perché ci fa gustare con allegria ogni
giorno che viviamo. “Forse morire è solo vivere al con-
trario. Guardare alla vita un po’ più allegramente”.
Achille Mauri (Bollati-Boringhieri)                                           LA MEMORIA
                                                                              DEI CORPI
                                                                              Dopo “Com’è
PROMETTO DI AMARE                                                             giusto che sia”,
Sulla panchina, al centro esatto della piazza avvolta                         ecco un nuovo
dal chiacchiericcio dei passanti, è seduto un uomo.                           sorprendente
Sulle gambe un taccuino da cui non si separa mai.                             thriller di Marina Di
Aspetta il momento giusto per aprirlo e annotare gli                          Guardo, scrittrice
abbracci più belli di cui è testimone silenzioso. È questo                    novarese di nascita
che fa da più di trent’anni: andare a caccia di tutte le                      e cremonese di
braccia che si incontrano e che, quando si stringono,                         adozione, celebre
raccontano una storia. L’amore è davvero un mistero.                          anche per essere la
Pedro Chagas Faites (Garzanti)                                                madre della nota
                                                                              influencer Chiara
                                                                              Ferragni. Un
SEMPLICEMENTE PERFETTO                                                        meccanismo a
Lo scrittore norvegese, autore di grandi libri per bambini,                   orologeria dalle
si misura questa volta con la trama di una storia d’amore.                    tinte rosso scuro di
Albert nota Eirin il primo giorno di università e quello                      Basic Instinct, ma
scambio di sguardi è l’inizio di una relazione che durerà                     soprattutto un
ben trentasette anni. Poi un giorno, mentre Eirin è a un                      tuffo nei luoghi
convegno di biologia marina in Australia, Albert appren-                      oscuri che si
de dal proprio medico una notizia devastante. Romanzo                         annidano in
denso e sorprendente, dove paura, coraggio, amore e                           ognuno di noi.
morte convivono con straordinaria intensità.                                  Marina Di Guardo
Jostein Gaarder (Longanesi)                                                   (Mondadori)

ALMARINA
Può una prigione rendere libero chi vi entra? Elisabetta insegna matematica nel
carcere minorile di Nisida. Ogni mattina la sbarra si alza, la borsa finisce in un
armadietto chiuso a chiave insieme a tutti i pensieri nell’isola dove le colpe pos-
sono finalmente sciogliersi e sparire. Almarina è un’allieva nuova, ce la mette
tutta ma i conti non le tornano: in quell’aula, se alzi gli occhi vedi l’orizzonte ma
dalla porta non ti lasciano uscire. La libertà di due solitudini raccontata da una
voce calda, intima, politica, capace di schiudere la testa e il cuore.
Valeria Parrella (Einaudi)

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BUONENOTIZIE
     È Paolo Beltramin, giornalista del Corriere della Sera, che su uno degli ultimi numeri dell’inserto
     “Le Buone Notizie - L’impresa del bene”, ci fa scoprire la bella avventura di un gruppo di amici
     che hanno realizzato un’impresa straordinaria: “Ostello Bello”. Partito da Milano oggi si
     appresta a festeggiare la sua nona apertura. Una realtà che certamente vi sorprenderà.

                                 OSTELLO BELLO SI FA IN 9

     Q
     Quando nel 2009 Carlo Dalla Chiesa ne ha par-
     lato per la prima volta bevendo una birra con gli
     amici, l’hanno preso per pazzo. Come potevano
     credere che per quel suo nuovo progetto avesse
     avuto l’ispirazione direttamente dai Grandi della
     Terra, riuniti in un G8 proprio insieme a lui? Ep-
     pure, davanti a una tazza di caffè un lunedì mat-
     tina di 10 anni dopo, oggi non cambia versione:
     «Vi do la mia parola, è andata proprio così». Il
     suo G8 l’aveva fatto sulla costa colombiana con
     altri viaggiatori, perfetti sconosciuti, arrivati lì da
     5 diversi continenti. La cosa certa è che quella
     sua idea, «sempre per merito delle persone più
     potenti del Pianeta», nel frattempo è diventata
     realtà. Ostello Bello oggi ha 8 sedi: due a Milano,
     una a Como, una a Bevagna, un
     piccolo borgo medievale vicino ad                                          e della notte, anche se nessuno
     Assisi, e quattro in Myanmar. La                                           la spiega meglio di Carlo, che
     struttura n. 9 aprirà nel centro                                           porta il nome del nonno genera-
     storico di Palermo. Ostello Bello                                          le: «In un albergo, se uno scono-
     dà lavoro (stabile) a 250 persone                                          sciuto ti rivolge la parola quasi ti
     nel mondo e ospitalità a 120mila                                           mette a disagio; in un ostello ac-
     viaggiatori all’anno in Italia (l’88%                                      cade esattamente il contrario: è
     ha meno di 40 anni) più altri                                              chi se ne sta per conto suo che
     60mila in Birmania, superando                                              sembra un po’ sospetto, fuori po-
     la catena Hilton. Nella bacheca                                            sto». «Noi offriamo esperienze…
     di Ostello Bello oggi ci sono un                                           iscriversi a un walking tour, avere
     Ambrogino d’Oro e una dozzina                                              un iPad sempre disponibile e
     di HOscar, i premi internazionali                                          una connessione WiFi “senza
     più prestigiosi del settore, assegnati dagli 8 mi-        password”». Quando tutto è cominciato ai tre
     lioni di visitatori che recensiscono gli ostelli nella    fondatori (che non avevano compiuto trent’anni)
     piattaforma Hostelworld. Dalla CNN a Gambero              Carlo Dalla Chiesa, Pietro Vecchi e Nicola Spec-
     Rosso, dal Guardian a TripAdvisor. Lo spirito del-        chio si sono aggiunti altri 8 soci, tutti amici e
     l’impresa è tutto nella scritta che accoglie i vi-        coetanei. Giurano di non aver mai litigato seria-
     sitatori nell’ostello di via Medici, a due passi da       mente, e comunque mai per soldi. «E come po-
     piazza Duomo: «Questa casa non è un albergo».             trebbe succedere? Abbiamo una sola regola,
     E la differenza la respiri a qualsiasi ora del giorno     reinvestire tutti gli utili in nuovi progetti».

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