Bollettino Parrocchiale di Tesserete e Sala Capriasca
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Bollettino Parrocchiale di Tesserete e Sala Capriasca «La parrocchia è un faro che irradia la luce della fede e viene incontro così ai desideri più profondi e veri del cuore dell’uomo, dando significato e speranza alla vita delle persone e delle famiglie» Settembre – Dicembre 2020
Orario delle Sante Messe vigiliari Tesserete ore 17.30 Vaglio ore 18.30 Solennità di precetto infrasettimanale a Tesserete ore 17.30 Orario delle Sante Messe domenicali e festive Sala Capriasca ore 9.00 Casa S. Giuseppe ore 9.30 Tesserete ore 10.30 e 19.30 Convento Bigorio ore 17.30 Orario delle Sante Messe nei giorni feriali Casa S. Giuseppe ore 7.00 Prepositurale (giovedì) ore 9.00 Frazioni ore 17.30 Ss. Confessioni In prepositurale ogni sabato dalle ore 16.30 alle ore 17.30 Sacerdoti della zona-rete pastorale Capriasca Prevosto Mons. Ernesto Barlassina Telefono 091 943 37 73 Amm.di Sala Capriasca e Bidogno prevosto@parrocchiaditesserete.ch Vicario Don John Thaddeus Alabastro Telefono 091 234 55 75 vicario@parrocchiaditesserete.ch Don Sandro Colonna Tesserete Telefono 079 153 02 47 Don Luigi Siamey Ponte Capriasca Telefono 091 945 24 69 k.siamey@live.com Mons. Erico Zoppis Lopagno Telefono 091 943 46 83 Don Pietro Pezzoni Scareglia Telefono 076 630 86 94 Recapiti Segreteria parrocchiale: ma-gio-ve dalle ore 8.30 alle ore 11.30 Telefono 091 943 37 73 segreteria@parrocchiaditesserete.ch Consiglio parrocchiale Telefono e Fax 091 943 64 46 Archivio parrocchiale: venerdì mattina Telefono 091 930 07 40 Casa San Giuseppe, Tesserete Telefono 091 936 08 00 Convento S. Maria, Bigorio Telefono 091 943 12 22 Istituto Don Orione, Lopagno Telefono 091 943 21 82 Sito della parrocchia www.parrocchiaditesserete.ch Conti Correnti Postali Opere parrocchiali di Tesserete 69-7375-3 Opere parrocchiali di Sala Capriasca 69-6283-0 Esploratori 69-5804-8 Vi rendiamo attenti ai cambiamenti che il calendario parrocchiale potrà subire e che saranno comunicati ogni settimana alle S. Messe, con esposizione all’albo delle parrocchie e sul sito internet www.parrocchiaditesserete.ch. 2
La parola del Prevosto Cari parrocchiani e amici lettori, Nel mese di settembre ripartiranno il periodo di pandemia del Coronavirus i cammini di catechesi per ricevere i (Covid 19) ci ha costretti a delle restrizioni Sacramenti dell’iniziazione cristiana, così che non avremmo mai pensato di vivere. da poter celebrare le feste della Prima La maggior parte delle attività parrocchia- Comunione, della Confermazione e del li e delle celebrazioni liturgiche sono state Perdono. La ripresa del catechismo è sospese. Per parecchie persone l’espe- più che mai indispensabile per riaggan- rienza vissuta è stata quella di smarrimen- ciare i legami con le famiglie, i bambini, to, di solitudine, di sconforto, di abban- i ragazzi e i giovani. Un forte rischio vis- dono. Un generale silenzio ha avvolto suto durante la pandemia, non potendo- l’ambiente circostante. Da quando si sono ci ritrovare per le celebrazioni liturgiche, allentate le disposizioni vincolanti per la non propagazione del virus si è intravista la ripresa del vivere la normalità dei rapporti familiari e sociali. È stato un toccasana per riproporre le varie attività e incon- tri. La ripresa è fonte di speranza e liberazione. Siamo chiamati a riprende- è stato quello dell’affievolimento della re il cammino facendo tesoro dell’espe- preghiera comunitaria, della conoscen- rienza vissuta, intensificando la voglia di za delle verità della fede, dell’impegno incontrarci come comunità parrocchiale alla carità vicendevole, del sentirci parte per esprimere la nostra fede. Dobbiamo integrante della comunità parrocchiale. avere il desiderio di riannodare il legame Tante persone hanno supplito alla loro di comunione con Gesù e fra di noi. presenza attiva con le offerte propo- Nel mese di giugno, il vescovo Valerio ste dai mezzi di comunicazione. Anche ha provveduto ai vari avvicendamenti noi sacerdoti della parrocchia ci siamo di ministri ordinati a servizio delle par- attivati con l’aiuto di alcuni laici, a farvi rocchie della Diocesi di Lugano. Anche giungere la nostra vicinanza con cate- la nostra Zona o Rete pastorale della chesi e celebrazioni liturgiche trasmesse Capriasca è stata coinvolta. Don Fabio in video. Diverse persone hanno apprez- Studhalter, dopo 10 anni di servizio quale zato questo nostro sforzo di attenzione Cappellano alla Casa San Giuseppe e ai membri della comunità, specialmente amministratore parrocchiale di Bidogno, alle persone che volevano alimentare la ci lascerà e al suo posto assumerà l’inca- loro crescita spirituale. rico di Cappellano don Sandro Colon- Per ripartire con nuovo entusiasmo e na, mentre amministratore di Bidogno con convinzione il nostro cammino di è stato designato il sottoscritto. Ringra- comunità cristiana ho pensato di pro- zio don Fabio per il ministero pastorale porvi, negli incontri di catechesi, il libro svolto a favore dei nostri anziani ospiti degli “Atti degli Apostoli”. Il libro sacro nella struttura della casa San Giuseppe. ci narra dell’inizio della Chiesa e del suo Auguriamo a lui di vivere con frutto e espandersi. La Chiesa delle origini ha passione il suo sacerdozio ove si stabilirà. dovuto affrontare sfide nuove e dare Ringrazio don Sandro per aver accettato risposte nuove a situazioni nuove. La il nuovo impegno pastorale conferitogli pandemia è una nuova sfida per tutti noi dal Vescovo e che compirà a favore della e anche per la Chiesa. Come la Chiesa nostra comunità. nell’inizio del suo cammino storico, si è 3
lasciata guidare dall’azione dello Spirito Santo, anche noi nell’attuale cammino storico apriamoci ad accogliere i sugge- rimenti dello Spirito per saper rispondere alla nuova situazione. Lasciamoci guida- re dal soffio dello Spirito per un nuovo e coinvolgente cammino comunitario. La stessa Zona pastorale, affinché possa attivarsi, ha bisogno della partecipazione dei laici, che insieme ai sacerdoti, abbia- e di santità. Siamo stati unti con l’olio no a cuore il bene pastorale delle diverse dei catecumeni, cioè siamo dei lottatori comunità che la compongono. Tutti infat- contro le insidie e le tentazioni del Mali- ti siamo corresponsabili della trasmissio- gno, che ci vuole distogliere dall’amicizia ne della fede e della comunione fraterna. con Gesù. Consacrati con il sacro Crisma Il mio grazie è per tutti coloro che com- per spandere il buon profumo di Cristo. piono già un servizio a favore delle par- Siamo stati rigenerati alla vita della gra- rocchie, in forme, modi, tempo e respon- zia, il germe della vita eterna e l’amore sabilità differenti. Auspico che nuove di Dio sono stati immessi nei nostri cuori. persone vogliano impegnarsi per un Lo Spirito Santo ci ha rigenerati alla vita servizio alle comunità parrocchiali, met- della grazia. Dal giorno del battesimo tendo così a favore del prossimo i propri possiamo rivolgerci a Dio con il nome di doni, attitudini, competenze e carismi. Padre. La veste della immacolatezza e la mons. Ernesto candela della fede che devono illuminare la nostra vita, così che sia una vita cristia- Rito Ambrosiano na, non devono sgualcirsi né spegnersi. La preghiera liturgica dei Vesperi, in rito L’inserimento della memoria del batte- ambrosiano, prevede la Commemorazio- simo nella preghiera liturgica serale ci fa ne del Battesimo. È molto significativo porre le domande: “Come sto vivendo il che alla sera della giornata si è chiama- mio battesimo?”. “Come mantengo vivo ti a fare memoria del Sacramento che il legame con Gesù Cristo, visto che sono ci ha fatti diventare figli di Dio e ci ha stato unito per sempre alla sua morte, inseriti quale membra vive nella Chiesa sepoltura e risurrezione? Come vivo l’ap- di Gesù Cristo. Ricordare il nostro bat- partenenza alla Chiesa?”. Sant’Ambrogio tesimo vuol dire fare memoria del gran- così si esprime: “L’uomo interiore, che de dono della salvezza operata da Gesù rinasce, non deve rivestirsi dei colori stri- Cristo, morto e risorto per noi. È valutare denti di azioni vecchie e di azioni nuove, se nella concretezza della nostra vita sap- ma, assumendo lo stesso colore di Cri- piamo rinunciare al male e professare la sto, deve imitarlo con un continuo impe- nostra fede trinitaria. È rammentare se gno dell’animo, dal momento che nel durante la giornata abbiamo vissuto il battesimo è rinato per lui”. nostro essere sacerdoti, cioè se abbiamo reso culto a Dio con la preghiera e con Tutti i Santi e la vita; se abbiamo vissuto il nostro esse- re profeti, cioè annunciatori della Parola Commemorazione dei del Signore ove viviamo e lavoriamo; Fedeli Defunti se abbiamo esercitato la regalità come La Santa Chiesa continuamente ci pro- servizio reso a Dio e al prossimo. Fare pone di guardare ai Santi come modelli memoria del battesimo è chiederci se di vita cristiana. Ci invita a invocarli come stiamo percorrendo un cammino di fede nostri intercessori presso Dio. Ce li addi- 4
ce come nostri eroi. I Santi vivono nella ti assumerà uno spessore particolare. pienezza della beatitudine. I Santi vivo- Ricorderemo con più affetto coloro che no sulla terra, con tutti i problemi umani ci hanno lasciati e pregheremo per le e le difficoltà quotidiane, con lo sguardo loro anime. Il Signore accolga i nostri cari fisso al Cielo. Essi compiono la volontà morti nella luce e nella pace perpetua, di Dio e sopportano le prove della vita specialmente coloro che sono morti nella vivendo le virtù teologali della fede, spe- solitudine e nell’abbandono. ranza e carità. I Santi vivono fra di noi e sono i testimoni dell’amore di Dio. Ai Avvento e Natale Santi rivolgiamo il culto di venerazione. Per prepararci da cristiani alle feste del Ai Santi, autentici benefattori dell’uma- Santo Natale, la Chiesa c’invita a vivere nità, dedichiamo monumenti ed edifici. il tempo dell’avvento. Vivremo bene il Facciamo memoria delle parole e degli periodo di preparazione al Mistero della esempi dei Santi per imitarli nel loro Incarnazione del Signore, se celebrere- amore per Dio e per il prossimo. Nel rito mo le domeniche dell’avvento non solo ambrosiano delle esequie noi li invochia- accendendo la candela e partecipando mo perché la persona defunta, mediante ai concerti programmati, ma ascoltan- la loro intercessione, venga accolta nel do la Parola di Dio e celebrando i sacra- regno di Dio. menti. Nel rito ambrosiano le domeniche Nel dramma della morte di una persona che precedono il Natale sono sei. Ogni cara, nel periodo della pandemia, alcune domenica è caratterizzata da un tema famiglie hanno vissuto l’ulteriore dram- specifico. Le varie tematiche ci permet- ma di non poter dare il saluto d’addio tono di cogliere la ricchezza spirituale del al loro caro defunto, con la celebrazione periodo dell’attesa operosa e vigilante. delle esequie cristiane. È stata una delle La prima domenica di avvento, che coin- esperienze più toccanti dal punto di vista cide con l’inizio del nuovo anno liturgi- affettivo e della vicinanza nel condividere co, ha come sottotitolo “La venuta del il dolore. Sono venuti meno dei momenti Signore”. Il vangelo ci richiamerà con in cui si ha maggior bisogno di una paro- toni apocalittici la venuta gloriosa di Cri- la di conforto, di consolazione, di fede e sto alla fine della storia. L’invito è quello di speranza. Momenti in cui la preghie- di prepararci all’incontro definitivo con ra comunitaria può aiutare ad alleviare Gesù giudice e Signore. il dolore della perdita. Momenti in cui, La seconda domenica di avvento è detta: ponendoci gli interrogativi sul senso “I figli del Regno”. Siamo chiamati a della vita, su cosa ci sia dopo la morte, compiere un serio esame di coscienza sul valore delle cose vissute, sugli affetti e ponendoci la domanda se viviamo come i legami familiari e d’amicizia, si ha neces- figli di Dio nell’osservanza dei comanda- sità di udire le parole di verità di Gesù menti. sulle realtà ultime. Credo che quest’anno La terza domenica è definita come: “Le la commemorazione dei fedeli defun- profezie adempiute”. I Profeti dell’An- tico Testamento hanno annunciato la nascita del Salvatore, del Liberatore, del Redentore. Il Messia tanto atteso è Gesù. La quarta domenica è chiamata: “L’in- gresso del Messia”. Il richiamo è l’in- gresso di Gesù nella città santa di Gerusalemme come è avvenuto nella domenica delle Palme. Noi siamo chia- mati ad accogliere Gesù nella nostra vita come il nostro Signore. 5
La quinta domenica ci richiamerà la figu- permette di entrare in relazione con il ra del “Precursore”, Giovanni Battista. Santo. Davanti all’icona si prega e si fa La vocazione e missione profetica del memoria delle opere compiute da Dio. figlio di Zaccaria ed Elisabetta è stata L’icona ci richiama l’esempio e l’insegna- quella di preparare il popolo eletto a mento del santo. Per mezzo dell’icona si riconoscere Gesù come il Messia. Anche crea un legame tra terra e cielo, tra pas- noi siamo esortati dalle parole del Pre- sato e presente, tra l’oggi e l’eternità. cursore ad accogliere Gesù non come L’icona ci immette nel Mistero di Dio e un profeta, ma come il Figlio di Dio fatto della comunione dei Santi. L’icona raf- uomo per salvarci. figura Santo Stefano con l’abito liturgi- La sesta domenica è chiamata “Dome- co diaconale che tiene in mano il libro nica dell’Incarnazione o della Divina della Parola di Dio. La sua predicazione Maternità della Beata Vergine Maria”. della verità sulla persona di Gesù come Questa domenica ci fa pregustare già la Signore lo ha portato al martirio. I capelli gioia del Natale. Maria è la Vergine chia- sono rappresentati come una corona. Il mata ad essere la Madre del Signore. Il nome Stefano significa “corona”. Sono suo “fiat” ha permesso l’incarnazione del inoltre raffigurati dei sassi, in quanto Verbo. Celebrare il Natale di Gesù sarà Stefano fu ucciso per lapidazione. Dal vero e autentico per tutti noi se sapremo mucchio dei sassi germoglia il ramo di come Maria, mediante la fede, fargli spa- palma. La palma è simbolo iconografi- zio del nostro cuore e nella nostra anima. co del martire. Santo Stefano, diacono Contempliamo il mistero natalizio con e protomartire, interceda per tutti noi. Il le parole di Giovanni Damasceno: “Che suo esempio ci sproni ad essere corag- cosa ti offriremo, o Cristo, che per noi ti giosi annunciatori del Vangelo. Invito sei fatto uomo sulla terra? Ogni tua cre- tutti a partecipare alla festa patronale atura ti rende grazie: gli angeli ti offrono che si terrà il 26 dicembre, e nella quale il canto, il cielo la stella, i Magi i doni, i accenderemo il globo al canto dell’inno pastori lo stupore del miracolo, la terra del Gloria. una grotta, il deserto una mangiatoia: e noi ti offriamo una madre vergine. Cielo e terra si rallegrino profeticamente, angeli e uomini spiritualmente esultino: Dio infatti è apparso nella carne a coloro che sedevano nelle tenebre e nell’ombra di morte. Un presepe e una mangiatoia accolgono colui che è nato da Vergine i pastori annunziano il miracolo, i Magi da Oriente portano doni a Betlemme. Anche noi con labbra pure, come gli angeli di Dio, offriamo la lode; gloria in cielo a Dio e pace in terra, poiché si è compiuta l’attesa dei popoli”. Santo Stefano L’anno scorso, nella festa del nostro patrono, è stata esposta alla venerazio- ne l’icona di Santo Stefano, realizzata per l’occasione. L’icona è un’immagine sacra che ci 6
La parola del Vicario Carissimi giovani. se possedete un computer, probabil- mente avete vissuto quel momento di tensione in cui, inaspettatamente, tutto si blocca e si è costretti ad un riavvio. Non possiamo fare nulla - tranne anda- re in modalità panico - mentre affrontia- mo la possibilità che tutto ciò su cui sta- vamo lavorando potrebbe anche essere perso per sempre. Dopo il riavvio del disco rigido, ci viene presentata la promettente domanda: “Il computer si è spento inaspettatamen- te. Vuoi ripristinare tutti i programmi in esecuzione prima?” Pensavo fosse una domanda assurda: mo fare per proteggere il nostro lavo- certo che lo faccio! Perché dovrei mai ro: abbiamo imparato a vivere in stre- perdere intenzionalmente tutto il mio aming, siamo diventati professionisti lavoro? Perché dovrei mai scegliere di Teams e Zoom, e alla fine - anche intenzionalmente di ricominciare da se con riluttanza - ci siamo avventurati capo? Senza esitazione, premo sempre nella fossa senza fondo di Instagram, “sì”, il sistema riapre tutti i miei pro- Facebook e Netflix (e per i più corag- grammi e torno indietro. giosi di noi, di TikTok). In molti modi, questi ultimi mesi sono Ora, dopo mesi di attesa in preghie- stati percepiti come una versione ampli- ra, abbiamo ricominciato a vedere un ficata di questo evento personale. riavvio delle messe in chiesa, mentre Apparentemente dal nulla, le nostre le nostre città, le nostre scuole, i nostri chiese e attività pastorali hanno subi- negozi e tutte le altre attività iniziavano to un arresto forzato. Nel giro di pochi anche lentamente a riaprirsi. Abbiamo giorni, i piani su cui lavoravamo da cominciato a sperare, perché la possibi- mesi, persino anni, improvvisamente lità di un ritorno alla normalità sembra rischiavano di scomparire per sempre. vicina. La nostra parrocchia ha preso in Abbiamo fatto tutto ciò che poteva- considerazione le linee guida fornite dal governo e dalla diocesi per riunire nuovamente i nostri fedeli. Soprattutto verso l’inizio del nuovo anno pastora- le, stiamo iniziando a renderci conto che c’è una domanda a cui dobbiamo rispondere prima: “Ti piacerebbe ria- prire tutti i programmi che stavi ese- guendo prima?” Questo è un momento importante e di trasformazione per i nostri giovani, e anche per tutti noi adulti. Mentre ci vorrà del tempo per percepire gli effet- 7
vamo facendo, allora cosa dobbiamo fare?” Tutto in me e dentro di me desidera offrirvi un quadro concreto sul come elaborare la prossima stagione della pastorale giovanile: ci credo davvero profondamente, ma sono certo che qualsiasi piano io vi possa tentare di dare, alla fine vi deluderebbe o alme- no non vi darebbe ciò di cui avete più bisogno. Nessuno di noi dovrebbe pre- sumere di sapere che aspetto avranno la chiesa e la pastorale di qualcun altro nella prossima stagione. Navigare in questa fase successiva alla pandemia sarà diverso per tutti noi. Nelle miglia- ia di modi in cui voi, i nostri ragazzi, siete unici, così sarà l'opera di Dio nella vostra vita e nelle nostre chiese. Posso, tuttavia, offrire questa osserva- zione: il nostro tempo del COVID-19 è ti di come questo momento modellerà servito come un crogiolo per la chie- la loro visione del mondo, così come la sa. Ha preso ciò che era e lo ha por- nostra, il fatto è che nessuno di loro, e tato alla sua essenza più elementare. di noi, sarà lasciato uguale da questa Spogliando i nostri programmi e piani, pandemia. Nessuno di loro giovani, e ci è stata data la possibilità di vedere anche di noi, sarà in grado di riprende- chiaramente il popolo di Dio insediato re da dove si era rimasti. I giovani che dallo Spirito di Dio, vivendo la propria ritornano nelle nostre chiese non sono fede nell’intimità del rapporto persona- rimasti illesi. Ecco perché, per la prima le con Dio. E nello stesso modo in cui volta, questa domanda ha senso per lo scopo ultimo di un crogiolo non è la me. distruzione, ma la creazione, nelle mani Invece di correre semplicemente a del nostro Dio, lo scopo di questa sta- riavviare tutti i programmi che aveva- gione non è la rimozione ma la reden- mo in precedenza, mi chiedo se Dio zione. Mentre molti aspetti del nostro non ci stia invitando a essere qualcosa momento attuale sono nuovi e scono- di più di ciò che eravamo. Se rispon- sciuti, la nostra speranza non lo è. Il Dio dessimo “no” alla domanda del riav- che ha fornito il pane per i suoi figli nel vio, ciò potrebbe significare perdere deserto, è lo stesso Dio che è entrato il lavoro che già abbiamo fatto, ma nel deserto in Cristo. potrebbe anche significare guadagna- Questo Dio che - con il suo stesso san- re un’opportunità senza precedenti, gue - ha fatto strada per la salvezza del un’impostazione e un rinnovamento mondo, è lo stesso Dio che farà strada nella vita dei nostri ragazzi e nostra. per la Sua chiesa attraverso questa pan- Se siete come me, a questo punto demia. probabilmente vi state chiedendo: Anche se non posso darvi una struttu- “Se non tornassimo a quello che sta- ra o un programma, desidero piuttosto 8
darvi prima le cose fondamentali. In Cri- gliamo noi di viverli, non con un “io sto, nessuna onda o vento può distrug- devo” ma un con un “io voglio”! gere coloro che hanno costruito la pro- Cari giovani, siamo stati creati per que- pria vita sulla Sua Parola, dove ci viene sto momento: rendiamolo molto più offerta la speranza, la vita e la promessa di un momento! Sfruttiamo le modifi- di redenzione e di salvezza. che di oggi per immaginare un domani completamente nuovo. Rinnovato den- tro nel cuore per fare cose nuove fuori. Leggendo la Parola di Dio nel libro dell’Apocalisse vi troviamo: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (21,5). La speranza cristiana si basa sulla fede in Dio che sempre crea novità nella vita dell’uomo, che crea novità nella storia, che crea novità nel cosmo, che crea novità nella nostra chiesa. Il nostro Dio Tenendo fede a questo nostro sicuro è il Dio che crea novità, perché è il Dio fondamento, la mia preghiera è quel- delle sorprese. la di non affrettarci semplicemente a “tornare” alla vita come di consueto. Allora, carissimi giovani, lasciamoci sor- La mia preghiera è quella di non dire prendere da Dio! rapidamente “sì” alla riapertura di tutti i programmi perché abbiamo paura di don John ciò che potrebbe essere perso. Invece, la mia preghiera è quella di imparare a dire il nostro “sì” a Dio in ogni momen- Ecco alcune immagini delle loro vacan- to della nostra vita. Papa Francesco, ze: le ferie dei ragazzi della Pastorale nel tempo del lockdown, durante un’o- Giovanile. melia ha detto qualcosa di grandio- so: “Non è il tempo della scelta di Dio ma della nostra scelta. Questo è un tempo per capire che cosa conta veramente!” Questo momento non è un momento che Dio sceglie per noi, ma è un momento in cui noi siamo chia- mati a scegliere Lui. Nella nostra libertà, un grande dono del Suo amore: sce- gliamo di avere e approfondire il nostro rapporto personale con Lui. Le preghiere personali quotidiane, la vita comunitaria nelle liturgie domenica- li, le attività pastorali e i vari cammini di preparazione ai sacramenti sono sem- pre proposti a noi… e l’invito è quello di viverli bene, non perché la struttura o l’abitudine ci spingono a farlo, ma per tornare a ciò che è fondamentale. Sce- 9
Presentazione di don Sandro Colonna Sono don Sandro Colonna (1950). Nato in poco, a volte Italia, a Genova, ho vissuto a Milano dove nulla! Questo ho frequentato le scuole elementari. Medie non possia- e liceo, invece, a Genova all’Istituto Calasan- mo ritenerlo zio. Rientrato dopo la maturità a Milano, ho sufficiente. frequentato la parrocchia di Mater Amabilis Le sfide che i dove ho maturato la mia vocazione, entran- nostri tempi do nel seminario milanese all’età di 25 anni. ci impongo- Ho poi terminato gli studi a Friburgo e sono no, mi hanno stato ordinato sacerdote da Mons. Ernesto convinto che Togni il 22 settembre del 1984. Ho da subito sia necessario svolto il mio impegno nell’oratorio della Cat- un ripensa- tedrale di Lugano e al Cristo Risorto. Dopo mento globale della nostra pastorale: ripen- un anno a Chiasso, sono rientrato a Lugano samento che, probabilmente, non siamo in nella parrocchia del Sacro Cuore. Nel 1996 grado di accogliere in tutte le sue esigen- sono partito per le missioni, dove ho lavo- ze: occorrerebbe, a mio avviso, ripartire da rato in una struttura che ospitava oltre 120 zero e riprendere in mano completamente bambini e ragazzi della periferia povera di la nostra religiosità. Ma forse i tempi non una città del Sud del Brasile. Rientrato in sono maturi per farlo. Proprio per questo mi Svizzera per motivi familiari, mi veniva affi- sono deciso a lasciare la conduzione diretta data la parrocchia di Muzzano prima, e di di una comunità, pur rimanendo a disposi- Lamone subito dopo. Ripartito nel 2007 per zione per un impegno che ancora mi sento un’esperienza di due anni in Africa, nella di poter dare, perché il Vangelo e la nostra Repubblica Democratica del Congo, e poi volontà di seguire il Signore Gesù tornino ad ancora per tre anni in Brasile, sono rientra- essere delle priorità per quelli che si dicono to definitivamente nel 2013, andando per e vogliono essere autenticamente cristiani, un anno in Val Onsernone e quindi a Sessa/ senza ridurre tutto, come spesso avviene, ad Monteggio, dove sono rimasto come parro- una mera presenza alla messa della dome- co fino a questi ultimi giorni. Dal 2019 sono nica. Diciamo sempre che le nostre chiese si diventato cittadino Svizzero, attinente di svuotano, ed è vero: ma questo non sarebbe Sessa. il problema principale se, chi crede davvero, Dopo 36 anni di lavoro pastorale, di cui 10 si sforzasse di costruire una comunità viva. È anni in missione, mi sono deciso a chiedere inutile illuderci che siamo tanti, ed è inutile al Vescovo Valerio di lasciare qualsiasi inca- contarci: basterebbe che i cristiani lo fosse- rico di responsabilità diretta in una parroc- ro sul serio: e non solo a parole. Saprem- chia. Questo passo è dovuto al fatto che mi mo rivoluzionare il mondo! Se questo non sono convinto che, nella situazione in cui accade è perché dimentichiamo che “Chie- viviamo oggi nel nostro mondo occidentale, sa” non è tanto l’edificio più o meno bello la pastorale che proponiamo si scontri trop- che c’è in un paese, ma la comunità che si po spesso con una scristianizzazione di fatto: muove al passo del Vangelo. Garantirò quin- l’individualismo sembra ormai penetrare di, per quello che la salute mi darà la pos- in ogni spazio, Chiesa compresa: per que- sibilità di fare, un sostegno alla parrocchia sto credo che dovremmo avere il coraggio ringraziando il Signore per questa nuova di riprendere in mano un po’ tutto il nostro possibilità. A Mons. Ernesto, che conosco fin sistema pastorale, che si riduce spesso ad dagli studi che abbiamo fatto insieme a Fri- una pastorale di tipo sacramentale: Batte- burgo, a don John Taddeus e a tutti voi che simo, Prima Comunione, Cresima, Matri- mi accogliete, un grande grazie. monio, Funerale. In mezzo a questi gran- di “salti”, staccati l’uno dall’altro, c’è ben don Sandro 11
Per una parrocchia ancora più partecipe e generosa Il Covid-19, lo sappiamo bene, alla fine trice della Chiesa» della Congregazio- di febbraio e all’inizio di marzo ci ha ne per il clero. La parrocchia è definita colti tutti di sorpresa. Un’epidemia che “casa in mezzo alle case”; abbando- sembrava lontana in poco tempo ci ha nando ogni autoreferenzialità e sclero- raggiunto, causando sofferenza a molte tizzazioni deve puntare sul dinamismo persone e colpendo il nostro modo di spirituale e sulla conversione pasto- vivere; le autorità civili e anche ecclesia- rale basata sull’annuncio della paro- stiche hanno dovuto emanare una serie la di Dio, promuovendo una cultura di decreti restrittivi. Anche la gente dell’incontro e della solidarietà verso della nostra parrocchia, ovviamente, ne tutti, i più bisognosi in particolare. ha sopportato le conseguenze sia sul Belle parole! Aiutiamoci davvero a tra- piano personale che economico. Una durle in pratica, i documenti dovreb- di queste è stata la netta diminuzione bero proprio servire a questo… i bei delle entrate finanziarie parrocchiali paroloni e le belle analisi se rimango- dovuta alla chiusura delle chiese per no nei libri (anche ecclesiali) non ser- varie settimane e alla successiva parti- vono a niente. Il Covid-19 potrebbe colare ripresa delle messe, con le varie diventare un’occasione per ripensare limitazioni tuttora vigenti. il nostro impegno nella realtà parroc- La situazione finanziaria della nostra chiale della Capriasca, un richiamo per parrocchia può sembrare un dato una nuova mentalità (ancora) più par- arido, mentre la sofferenza e l’incer- tecipativa. L’evangelizzazione, in un tezza umana per un futuro piuttosto mondo che sta cambiando - e spes- insicuro è un dato che emotivamente so non in meglio - a ritmi velocissimi, colpisce maggiormente. Ma, se ci pen- deve essere compito di tutti i battez- siamo, l’aspetto economico della que- zati; l’esperienza di fede vissuta nella stione ha una sua grande importanza comunità dovrebbe poter testimonia- e fa parte della vita e della possibilità re un “modo diverso di vivere” che concreta di sostentamento della par- possa anche esser un segno per tutti. rocchia. Inoltre la particolare vicenda All’interno di questo possibile e auspi- del Covid-19 si inserisce in un contesto cabile cambiamento, di questo nuovo di anni di crescente difficoltà econo- coinvolgimento, ha senso anche un mica delle nostre chiese, le cui entrate richiamo a una più forte responsabiliz- tendono a diminuire di fronte a spese zazione a un maggiore sostegno finan- sempre ben presenti. Non tocchiamo ziario alla parrocchia. Il CP intende qui la questione del finanziamento lanciare un piano finanziario che possa delle parrocchie, materia complessa e nel giro di qualche anno riportare le di grande attualità, ma come Consiglio finanze a un livello migliore dell’attua- Parrocchiale (CP) vogliamo proporre le, ma nell’immediato rimane la neces- un invito a uno sforzo per una (anco- sità di un forte invito a una maggiore ra) maggiore generosità nei confronti generosità personale nei riguardi della della nostra chiesa. nostra chiesa e dei suoi bisogni. La Ci aiuta un bel documento appena pieve di Capriasca ha una ricca storia uscito, l’Istruzione «La conversione religiosa al passato, è nostro compito pastorale della comunità parrocchiale rinnovarla! al servizio della missione evangelizza- Il Consiglio parrocchiale 12
Assemblea parrocchiale Dopo il periodo trascorso di rinvii e annullamenti, siamo felici di poter annunciare la data per la nostra assemblea parrocchiale: Domenica 11 ottobre 2020 alle ore 10.30 in Oratorio Saranno trattati diversi argomenti, potremo dare risposte alle domande che danno dei pensieri per il futuro dell’Oratorio e comparto Santo Stefano. Siete tutti invitati, la vostra presenza è preziosa. Vi aspettiamo numerosi. Al termine ci sarà un momento conviviale con aperitivo offerto. Celebrazione della Cresima La celebrazione della Cresima subirà dei cambiamenti per le norme ancora in atto per la salvaguardia della salute comunitaria. Il Sacramento della Confermazione sarà amministrato da Mons. Vescovo Valerio Lazzeri. Verranno celebrate due S. Messe: alle ore 9.00 e alle ore 11.00 la domenica 4 ottobre 2020. Le due Sante Messe sono riservate ai parenti dei Cresimandi. Questo ci permette di poter garantire il rispetto delle regole in vigore e la partecipazione di tutti i parenti dei ragazzi, potendo godere pienamente della festa. 13
Celebrazione della Prima Comunione Come per la Cresima, anche per la Prima Comunione si è deciso di celebrare il Sacramento con due S. Messe: alle ore 9.00 e alle ore 11.00 la domenica 18 ottobre 2020. Anche queste due celebrazioni sono riservate ai familiari dei bambini che riceveranno per la prima volta Gesù Eucarestia. Queste disposizioni permettono ai familiari di poter partecipare pienamente alla festa dei loro bambini, rispettando le disposizioni in atto al momento. Potremo così gioire tutti quanti di questi momenti preziosi. Ringraziamo la comunità per la collaborazione: partecipando alle S. Messe del sabato e della domenica sera a Tesserete e a quella nella parrocchia di Sala, i parrocchiani permetteranno alle famiglie una buona festa. A tutti grazie di cuore. Ottobre missionario 2020 18. OTTOBRE 2020 TERZA DOMENICA DI OTTOBRE “Eccomi, manda me!”: così risuona il motto dell’Ottobre missio- nario mondiale di quest’anno, che si riallaccia al tema del Mese missionario straordinario del 2019 (“Battezzati e inviati”). Questo appello, tratto da libro del profeta Isaia, riguarda proprio tutti noi: siamo pronti ad assumere un impegno e lasciarci trascinare, abbandonandoci all’avventura della fede? LA DIMENSIONE UNIVERSALE DELLA CHIESA La Chiesa supera i confini della propria parrocchia, della propria dio- cesi. Essa è una comunione di Chiese locali, una grande famiglia. Il mese di ottobre, mese della missione universale, e in particolare la Giornata Missionaria Mondiale, è l’occasione per festeggiare questa unità nella diversità con la preghiera e la condivisione. 18. OTTOBRE 2020 - TERZA DOMENICA DI OTTOBRE 18. OTTOBRE LA 2020 - TERZA SOLIDARIETÀ SENZADOMENICA FRONTIERE DI OTTOBRE 18. OTTOBRE 2020 - TERZA DOMENICA DI OTTOBRE “Eccomi, manda me!”: così risuona il motto dell’Ottobre missionario mondiale di quest’anno, che si 18. OTTOBRE 2020 - TERZA DOMENICA DI OTTOBRE In occasione della Giornata Missionaria riallaccia al tema del Mese missionario straordinario del 2019 (“Battezzati eMondiale inviati”). Questo circa un miliardo di cristiani sono in comunione “Eccomi, manda me!”: appello, trattocosì risuona da libro il motto del profeta dell’Ottobre Isaia, riguarda missionario proprio tutti mondiale noi: siamo pronti di quest’anno, ad assumere un che si gli impegno riallaccia al tema unieMese del conmissionario lasciarci gli altriabbandonandoci trascinare, nella preghiera. straordinario all’avventura del 2019della Èfede? anche el’oc (“Battezzati casione inviati”). Questoper condividere. “Eccomi, manda libro delme!”: trattoÈdapossibile così risuona il motto dell’Ottobre siamomissionario mondiale di quest’anno, che si appello, riallaccia al tema condividere profeta del Mese Isaia, riguarda missionario leproprio ricchezze tutti noi:spirituali, straordinario pronti liturgiche, ad assumere unculturali; è pure importante condividere le impegno e lasciarci trascinare, abbandonandoci all’avventura delladel 2019 (“Battezzati e inviati”). Questo fede? “Eccomi, Lamanda appello,ricchezze tratto da libro dimensione me!”: materiali. così del profeta universale della In risuona questo Isaia, Chiesa riguarda il motto giorno, proprio intutti tutta dell’Ottobre noi: lasiamo Chiesa ad missionario cattolica, pronti si tiene assumere un mondiale una colletta sudiscala quest’anno, uni- che impegno versale e lasciarci per i bisogni trascinare, della abbandonandoci missione: ognuno all’avventura dà della secondo fede? le sue possibilità e riceve secondo i suoi riallacciaChiese al tema delfamiglia. Mese Il mesemissionario straordinario La Chiesa supera i confini della propria parrocchia, della propria diocesi. Essa è una comunione di del 2019 (“Battezzati e inviati”). Questo bisogni, ma le locali, una grande offerte sono libereperefesteggiare dipendono di ottobre, mese della missione dalla coscienza di ciascuno! universale, e in appello, tratto La dimensione diversità conda universale particolare libro la Giornata la preghiera del profeta Isaia, riguarda proprio tutti noi: siamo pronti ad assumere un della Chiesa Missionaria Mondiale, e la condivisione. è l’occasione questa unità nella impegno La Chiesa CONDIVISIONE e lasciarci supera i confini della trascinare, propria FRATERNAabbandonandoci parrocchia, della all’avventura propria diocesi. Essa è una comunione di della fede? Lalocali, Chiese dimensione Ilunafrutto grandedi universale questa famiglia. Il mesedella solidarietà Chiesa di ottobre, di tutti mese dellaimissione cristiani, «tuttee le universale, in Chiese locali, comprese quelle materialmen- LA particolare la te SOLIDARIETA’ Giornata Missionaria SENZA FRONTIERE Mondiale, è alla l’occasione per festeggiare questa unitàpiùnellasvantaggiati di questa La Chiesa povere, superadella partecipano ie confini della propria colletta», va propria ai membri grande famiglia che diversità con la preghiera In occasione la condivisione. Giornata Missionaria Mondialeparrocchia, circa un miliardodella di cristiani sono in diocesi. comunione Essa è una comunione di Chiese ègli la con locali, uni Chiesa. una grande gli altri famiglia. nella preghiera. Il l’occasione E’ anche mese diper ottobre, mese della missione universale, e in condividere: La suddivisione particolare la Giornata Missionaria è effettuataMondiale, democraticamente dall’assemblea è l’occasione per festeggiare questa unitàdei nelladirettori delle Pontificie Opere Missionarie, diversità con la preghiera di ecui fa parte la condivisione. Martin Brunner-Artho, direttore di Missio per la Svizzera. La dimensione universale della Chiesa LA SOLIDARIETA’ SENZA FRONTIERE In occasione della Giornata Missionaria Mondiale circa un miliardo di cristiani sono in comunione gli uni con gli altri nella preghiera. E’ anche l’occasione per condividere: La Chiesa 14 supera i confini LA SOLIDARIETA’ SENZAdella propria parrocchia, della propria diocesi. Essa è una comunione d FRONTIERE Chiese locali, una grande famiglia. Il mese di ottobre, mese della missione universale, e in In occasione della Giornata Missionaria Mondiale circa un miliardo di cristiani sono in comunione
Avvento 2020 L’Avvento è un momento d’attesa, i cristiani aspettano la nascita di Gesù E bambino. non può essere speranza, ma dev’essere certezza. Come scrive Alessandro D’Avenia “A colui che attende giunge ciò che attendeva, ma a colui che spera capita ciò che non sperava”. Anche quest’anno desi- #!"# ! ! ! deriamo attendere nella gioia e nella condivisio- ne il Santo Natale, perciò ! ! proporremo come da tra- $ !!"%""!# dizione la costruzione in famiglia di una corona dell’Av- !## ! $ vento !! durante la prima domenica d’Avvento, ossia il 15 novembre 2020. Al fine di sigillare la conclusione delle sei domeniche d’Avvento, in data 20 dicembre, proporremo un momento dedicato al presepe vivente. Per chi avesse desiderio di collaborare in qualsiasi modo con l’organizzazione di tali ricorrenze può segnalare la propria disponibilità in segretariato. Ogni partecipazione sarà di grande aiuto. Grazie. Festa per gli anniversari di matrimonio Carissimi parrocchiani, avete un anniversario tondo da festeggiare? !"! Abbiamo pensato di farlo insieme. Lo faremo la domenica 8 novembre 2020 con!! una S. Messa solenne alle ore 10.30 nella festa di Cristo Re. Alla fine della celebrazione la festa continuerà con un buon aperitivo. !& ""!! ! Fateci avere le vostre iscrizioni, non siate timidi! Tagliando di iscrizione per la S. Messa degli anniversari di matrimonio Nome e cognome degli sposi: _________________________________________________________________ Data e luogo del matrimonio: ______________________________________ Anni festeggiati: ______________ Vi facciamo i nostri più sinceri auguri, in attesa di festeggiare insieme! 15
Attività parrocchiali Pastorale Giovanile %%"!" " ( Cari ragazzi ecco le date dei nostri incontri: il venerdì sera $ ! 23 ottobre, 13 novembre, 20 novembre, 11 dicembre. %& $& %# $$ Comunicheremo # gli orari e le attività ""$""" attraverso $ ! email al grup- # !!""#$"* #$) parrocchia po già esistente e con un volantino all’albo della "" per $!" $" i nuovi.) Potete invitare i vostri amici. " !!$ '* " !#""( %( &# %) Cristiani insieme %"" $ $ ! !!' Gli incontri si svolgeranno all’Oratorio nelle seguenti date: $ !!!!%#$"! venerdì 25 settembre, "" ) 30 ottobre e 27 novembre. Per maggiori informazioni potete rivolgervi alle persone !!( responsabili; !) verrà messo").7/7212461 !( a disposizione un volantino in chiesa per ( !" gli orari e le modalità".5431/4352 di incontro. #! %%' " ( !# %%+!# !) Responsabili: Mons. Erico Zoppis: tel. 091 943 46 83 Pastore Daniele Campoli: tel. 076 531 65 74 " Susann!" $' Rezzonico, ##'!#"") coordinatrice: susannrezzonico@sunrise.ch "$* $) %$ $* !! ! $"'.7/721//65 Gruppo di preghiera di Padre Pio Gli incontri si terranno nella chiesa parrocchiale a Tesserete dalle ore 14.00 nelleseguenti date: !! #.55211/666.7/7210014 sabato 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre e 19 dicembre ! " Responsabile: " Noris !" ! Rovagnati, 091 943 11 87 0.).. 0/).. Assistente spirituale: !#""( Mons. Ernesto Barlassina $%' %% $* $) " ( !" !!.7/7211551 * ##! Gruppi volontari della Carità " %%.5441.6472 Incontro all’Oratorio giovedì 3 dicembre alle ore 14.00 aper- to a tutte le persone che desidereranno mettersi a disposi- zione per preparare e/o visitare gli ammalati e anziani della nostra parrocchia. Responsabili: Bruna: tel. 077 433 18 88 !"!"#% Daniela: tel. 091 943 !! 22 36 " !" " ) """ !! " $ "#"" %!! ) 16
Incontri biblici dal libro degli “Atti degli apostoli” Gli incontri si terranno in casa parrocchiale dalle ore 20.00 alle ore 21.00, nelle seguenti date: giovedì 24 settembre, 22 ottobre, 19 novembre e 17 dicembre. Relatore: don Ernesto Barlassina , tel. 091 943 37 73 Studio biblico: alla domenica mattina alle ore 9.00 in casa parrocchiale con don Pietro Pezzoni, tel. 076 630 86 94 Il giardinetto di Maria e il Gruppo Le Colonne la situazione preferiamo non fissare delle date per i Vista nostri incontri. Vi chiediamo di prendere contatto con le responsabili per poter avere tutte le informazioni neces- sarie. Lasciate che i bambini vengano a me (Mt 19:14) Responsabili del giardinetto di Maria: Rita tel. 091 945 24 00 Daniela tel. 091 943 22.36 Responsabile per il gruppo Le Colonne: Marianna tel. 076 427 43 86 Parola di vita Gli incontri si svolgeranno nella saletta superiore dell'Ora- torio nelle seguenti date: martedì 8 settembre, 13 ottobre, 10 novembre e mer- coledì 9 dicembre dalle ore 20.30 alle ore 22.00. Responsabili: Bruna, 077 433 18 88 Prisca, 076 528 74 86 Adorazione Eucaristica Il lunedì, nella chiesa parrocchiale a Tesserete dalle ore 20.00 alle ore 21.00. Ci sarà la possibilità di fare un’ora di Adorazione Eucari- stica. Aperta a tutti, in modo specifico per le Cellule di Evangelizzazione presenti nella nostra parrocchia. 17
Giovedì 11 giugno, la S. Messa del Corpus Domini La pandemia, che ha costretto tutti a casa, ci ha privato per qualche mese del sacramento dell’Eucaristia. Nelle dome- niche trascorse a seguire la messa in televisione o sui canali youtube mancava sempre qualcosa: il momento dove anche fisicamente Gesù viene a trovarci. La festa del Corpus Domini, celebrata finalmen- te tra i banchi della nostra prepositurale, ha posto così fine a questo periodo di “digiuno eucaristico”. È stata una funzio- ne inconsueta, con la gente sparpagliata in chiesa e senza la processione per le vie del paese, ma ha segnato l’importan- te ritorno alla normalità. La mancanza di qualcosa fa crescere il desiderio e non poteva esserci solennità più adatta per tornare a ricevere l’Eucarestia. Abbiamo così potuto gustare nuovamente il pane vivo; quello che, nell’inno eucaristico “Panis angelicus” è detto il “pane degli angeli, diventato pane degli uomini”. 18
L’oratorio di San Bernardo da Chiaravalle a Roveredo Capriasca storia dell’oratorio di Roveredo, occorre perciò far capo ad alcune tracce incise sull’edificio e, soprattutto, alla preziosa fonte costituita dalle visite pastorali com- piute dagli arcivescovi di Milano dal XVI al XVIII. Sull’architrave del portale d’entrata è inciso, in cifre romane, l’anno 1448. Le poche note pubblicate sull’oratorio a I documenti sulla costruzione e la trasfor- volte indicano erroneamente l’anno 1403 mazione degli oratori dei villaggi della perché identificano l’ultimo segno I (uno) Capriasca - e non solo - sono raramente mentre invece si tratta di L (cinquan- disponibili negli archivi locali. Le ragioni ta). Indubbiamente si tratta di un modo di queste lacune sono essenzialmente poco canonico di rappresentare l’anno due. In primo luogo, la costruzione di 1448, scelta probabilmente dettata dalla queste chiese, frutto di un lavoro colletti- necessità di semplificare la macchinosa vo, non ha prodotto quella mole di docu- numerazione romana. La data collocata menti che tale impresa oggi potrebbe far sull’architrave dovrebbe rappresentare pensare. Qualche piano e un contratto l’anno di costruzione del primo oratorio. con il mastro costruttore di solito basta- Molto probabilmente la pietra è stata vano per intraprendere l’opera. Poche recuperata durante i lavori di rinnovo note contabili e una perizia a fine lavori eseguiti all’inizio del XVIII secolo e posta completavano la documentazione. In sopra il nuovo portale. L’architrave della secondo luogo, gli archivi degli antichi sagrestia reca l’anno 1705 in numeri comuni, che conservavano questi esili arabi. È l’anno in cui è stata completata tracce dell’impresa, sono stati dispersi la costruzione del locale. Manca purtrop- o distrutti. Allo stato attuale delle cono- po un analogo riscontro su quello del scenze, soltanto tre o quattro archivi dei campanile. comuni che ora formano il comune di Le visite pastorali offrono importanti Capriasca, conservano un fondo antico di informazioni sugli edifici sacri. I visitatori una certa consistenza. - l’arcivescovo o un suo delegato - descri- Per proporre una prima e incompleta vevano minuziosamente l’edificio e, in 19
particolare, gli arredi liturgici (altare, con- tatore raccomanda d’imbiancare l’edifi- fessionali, paramenti ecc.). Dopo la visita, cio e di aprire delle finestre nelle pareti. l’arcivescovo ordinava di sistemare tutto quello che non era conforme alle dispo- sizioni di culto e di restaurare o miglio- rare l’aspetto dell’edificio. Non sempre queste disposizioni erano messe in atto tempestivamente dalla popolazione del paese a causa della mancanza di mezzi. Le visite pastorali all’oratorio di Rove- redo finora ritrovate sono sette, di cui tre (1578, 1581 e 1639) pubblicate da Luigi Brentani in Antichi maestri d’arte e di scuola nelle terre ticinesi, volume V, Lugano 1954, sono tratte dal Liber decretorum vallis Capriasche del 1750, conservato nell’archivio parrocchiale di Bidogno, di una visita conservata nell’ar- chivio parrocchiale di Tesserete (1606), e di tre visite (1567, 1719, 1761) ritrovate nel Fondo Tre Valli dell’archivio arcivescovile di Milano. I documenti di queste tre visite sono stati fotografati da Alice Valsecchi, incaricata dal Consiglio parrocchiale di eseguire una ricerca archivistica volta a documentare gli interventi eseguiti nella Nel 1578, sono emanati dei decreti che chiesa prepositurale di Tesserete. A volte impongono di conformare l’altare alla la ricercatrice ha fotografato anche alcu- misura prevista affinché non sia sconsa- ne pagine che riguardavano altre chiese crato. Si dovrà inoltre posare un cancel- della Pieve e questa fortunata coinciden- lo di legno davanti all’altare, imbiancare za permette di rendere pubbliche alcune la cappella e aprire almeno una finestra informazioni finora inedite sull’oratorio grande nella facciata meridionale sopra di Roveredo. Nel Fondo Tre Valli ci sono la porta laterale che dovrà essere chiusa. altre visite a questo e altri oratori o chie- Il terreno che sovrasta il muro settentrio- se della Pieve che si spera un giorno di nale dovrà essere abbassato per togliere poter pubblicare. l’umidità e per impedire che l’acqua entri La prima visita documentata all’oratorio in chiesa. Il comune di Roveredo dovrà di Roveredo risale al 2 settembre 1567. Il eseguire questi ordini entro un anno altri- visitatore inviato da San Carlo Borromeo menti non si potrà più celebrare messa riporta questa descrizione. L’oratorio ha nell’oratorio. un unico altare con un gradino in legno Nel 1581, San Carlo rinnova l’ordine di in cui è incisa una croce dipinta di nero. regolarizzare le dimensioni dell’altare, Al posto dell’ancona vi sono affreschi comanda di costruire un armadio per della Madonna, di Dio Padre e dei quat- conservare i paramenti sacri, di scrosta- tro evangelisti. Si sale all’altare tramite re e ridipingere di bianco tutta la chiesa. alcuni gradini di pietra. Il pavimento è Ordina infine che si dipinga un’icona o si lastricato e in parte da riparare. Ci sono rifacciano le immagini sacre presenti. due porte ma non ci sono finestre. La Nel 1606, l’arcivescovo Federico Borro- campana poggia su due pilastrini. Il visi- meo ordina nuovamente di modificare 20
l’altare e vieta le celebrazioni fino a quan- visita sia stato posato il pavimento della do ciò non sarà stato eseguito. Si dovrà sagrestia e costruito il campanile, non più inoltre aprire una finestrella sulla parete sul tetto come previsto, ma a lato della a lato dell’epistola mentre quella sulla chiesa. parete meridionale dovrà essere ingran- La cappella tenebrosa del XV-XVI secolo dita affinché la chiesa non appaia così ha raggiunto, nel Settecento, il suo lumi- tenebrosa. Il confessionale dovrà essere noso aspetto odierno (ora le finestre son collocato non tra i cancelli dell’altare ma ben sei) che sarà sostanzialmente man- nella navata. Le pareti esterne della chie- tenuto anche dopo i restauri degli anni sa dovranno essere scrostate. Sessanta del XX secolo voluti per ripara- Nel 1639, l’arcivescovo Cesare Monti, re i danni causati dal tempo e per con- ordina che l’altare sia modificato per formare l’apparato liturgico alle nuove potervi inserire la sacra pietra. Nota che disposizioni dettate dal Concilio Vaticano le sacre immagini sono state danneggia- II. te dall’umidità, comanda che sia aperta Rimangono ancora alcuni punti oscuri una finestrella e ordina di costruire una riguardanti l’orientamento dell’edificio sagrestia con gli armadi per conservare i primitivo, forse mutato dopo il massic- paramenti. cio intervento del XVIII secolo, l’anno Nel 1719 il visitatore del cardinale Bene- di costruzione del campanile e l’autore detto Erba Odescalchi segnala che della pala d’altare raffigurante la Madon- l’oratorio è stato ricostruito (de novo na con il Bambino, Santo Stefano e San constructum). Ha una porta verso meri- Bernardo da Chiaravalle che tiene lega- dione ai cui lati si aprono due piccole to alla catena un piccolo diavolo alato, finestre munite di inferriate. Dietro l’al- iconografia condivisa coll’omonimo San tare vi è un’icona della Madonna con i Bernardo da Mentone. La festa patrona- santi Bernardo e Giuseppe (sic!). L’alta- le di San Bernardo si commemora tutti re in laterizio con pietra sacra è dipinto. gli anni il 20 agosto con la celebrazione Il pavimento è in cemento. La campana della messa cui segue un momento con- è appesa a una casa vicina in attesa che viviale. sia costruito il campanile sul tetto. La Marino Lepori, sagrestia è ancora rustica e il suo pavi- storico mento in terra battuta. Il visitato- re ordina di fare il pavimento della sagrestia. Nel 1769 l’orato- rio è visitato da Giovanni Battista Broggi, parroco di Origlio e vicario foraneo. Gli ordi- ni sono pochi e riguardano i mes- sali da sostituire e la pulizia dei vasi per l’acqua. Si può supporre che prima di questa 21
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