DONNE DELLA PAROLA Voci dal mondo Alle soglie del Capitolo Generale - Suore Canossiane
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DONNE DELLA PAROLA Voci dal mondo INCHIESTA SUL MONDO CANOSSIANO Alle soglie del Capitolo Generale SOCIAL FOTOGRAFICO N° 10 Parole di Donne: GENNAIO/APRILE 2020 arti, poesia, fotografia
vita più C arissime, carissimi, bellezza della Parola nella Donna che si è con emozione che vi presentiamo prende cura della vita, e due testimonianze questo primo “VitaPiù” del nuovo dal Sud America e dall’Estremo Oriente decennio. Il nostro 2020 si apre con sen- su cosa significhi cercare di vivere con co- timenti di gratitudine per il cammino di erenza e coraggio la fede oggi, da donne. ascolto e condivisione che la famiglia canos- Nell’Inchiesta sul mondo canossiano, ci sia- siana ha compiuto in questi mesi, metten- mo chiesti quale sia il volto della famiglia dosi in discussione per aprirsi a nuove pro- canossiana alla vigilia del capitolo, come spettive in vista del XVII Capitolo Generale la dimensione della fraternità sia attraver- d’Istituto. Questo appuntamento fondamen- sata da quella interculturale, e quale vino tale – un evento grande, non solo d’Istituto, nuovo, quale profezia stia sgorgando per il ma di Chiesa – è ormai alle porte. Il Tema futuro. Il futuro è un po’ il protagonista di lo conosciamo: “ Donne della Parola che questo numero, anche con le Dieci sfide per amano senza misura. Riconfigurazione a gli anni Venti e le prossime tappe dal cam- una vita di santità nella e per la missione, mino della Chiesa insieme a Papa Fran- 2 oggi”. Ed ecco che in questo primo “VitaPiù” cesco. Infine, le consuete rubriche e una del 2020 abbiamo scelto di approfondire che pagina fotografica che vuole essere un dono cosa significhi essere “Donne della Parola”. a tutte le donne. Abbiamo chiesto di aiutarci ad approfondire Buona lettura! questo interrogativo a cinque amiche e ami- ci. Cinque “voci dal mondo”, con contributi preziosi sulla figura di Maria di Magdala, sul “genio femminile” nella Chiesa, sulla Paolo Bovio VITA PIÙ PROPRIETARIO Casa Generalizia delle Figlie della Carità Canossiane DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Bovio N. 10 - GENNAIO - APRILE 2020 CONCEPT E GRAFICA Studio Bertin REDAZIONE Paolo Bovio Autorizzazione Trib. di Roma AREA COMUNICAZIONE ISTITUTO N. 52/87 del 6 febbraio 1987 CANOSSIANO Sandra Maggiolo (referente generale) Maria Grazia Bongarzone (coordinatrice) Paolo Bovio (responsabile operativo) www.canossian.org infocanossiane infocanossiane youtube
Il Signore ti conceda quella pace vera che desidero di cuore, per te (S. Maddalena, 4-1-1826) C arissimi Lettori, che qualcuno di noi intervenga a livel- abbiamo iniziato questo nuovo lo internazionale, ma come Famiglia anno 2020 celebrando il 1° gen- Canossiana, formata da Religiosi e da naio la 53a giornata Mondiale della Laici, che siamo nel mondo e viviamo Pace. Ci siamo scambiati auguri di gio- l’internazionalità, abbiamo tante possi- ia, di abbondanti benedizioni e di pace, bilità di dare il nostro apporto alla pace, in mille modi e in tutte le lingue. È vero che si realizza anche con accordi, ma che in alcuni casi possono essere stati il soprattutto come testimoni, educatori e frutto dell’abitudine o solo espressioni portatori di pace fra i giovani e fra tutte formali, ma è anche vero che l’inizio di le persone che incontriamo ogni giorno. un nuovo anno è qualcosa di inedito, che Per essere portatori di pace è impor- ci attrae ed entusiasma, perché ci offre tante partire da noi stessi, coltivandola nuove opportunità che aprono alla spe- nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, ranza. nei nostri ministeri. La pace nel mondo Dopo due giorni, gli avvenimenti acca- nasce nel cuore di ogni donna e di ogni 3 duti ci hanno sorpresi. Non parlavano uomo sulla terra. certo di pace, al contrario, di aggressio- Un atteggiamento sereno, paziente e rispettoso verso tutti, una parola taciu- ni, di morte che si aggiungevano a tutti ta o detta con bontà, attenuano le ten- gli eventi, verificatisi nell’anno appena sioni che si possono creare nei diversi terminato. Credo sia stato per tutti un ambienti e fanno sperimentare la pace. momento triste, preoccupante, che ha È il modo di vivere il Vangelo ed essere provocato incertezza e timore. Più di donne e uomini della “Parola” come si uno di noi si sarà chiesto: “Cosa succede esprime, ampliandolo, il tema del nostro con la pace? È ancora possibile? È un’u- XVII Capitolo Generale. topia? A che serve augurarci la pace se La preghiera e la testimonianza attiva non è possibile realizzarla?” siano la nostra forza, aprano il nostro C’è una realtà di cui dobbiamo esse- cuore insieme a quello dei nostri fratelli re consapevoli: la pace dipende da e sorelle alla “Pace, come cammino di ciascuno di noi, perché tutti pos- speranza”. siamo essere costruttori di pace. Maria, la Madre di Dio, interceda per Chiediamoci: ”In che modo? Cosa pos- noi e ce ne faccia dono. siamo fare?”. Forse non sarà possibile M. Annamaria Babbini Superiora Generale
Indice PAGINE DI VITA PAG. 6 Maddalena, Donna dell’ascolto PAG I N E D I V I TA DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» PAG. 10 Alla ricerca del “genio” femminile PAG. 12 La bellezza della Parola nella Donna che cura la vita PAG. 14 Al lavoro per il futuro della donna PAG. 16 Con lo sguardo al futuro PAG. 18 4 INCHIESTA PAG. 20 MONDO CANOSSIANO Il volto. La fraternità. La profezia. LETTURE PAG. 30 Spunti online e ofline VERSO IL CAPITOLO GENERALE Dieci sfide per gli anni Venti PAG. 28
vita più NEWS In cammino PAG. 32 con Francesco SOCIAL FOTOGRAFICO SOCIAL FOTOGRAFICO PAG. 34 Le parole delle donne: nelle arti, nella, poesia, nella fotografia Parole di Donne: Stupenda immacolata fortuna per te tutte le creature del regno si sono aperte Chi educa un bambino, educa un uomo. e tu sei diventata la regina Chi educa una donna, educa un villaggio. delle nostre ombre [Proverbio africano] per te gli uomini nelle arti, nella hanno preso innumerevoli voli creato l’alveare del Ogni volta che una donna lotta per se pensiero stessa, lotta per tutte le donne. per te donna è sorto [Maya Angelou] il mormorio dell’acqua unica grazia e tremi per i tuoi 5 incantesimi che sono nelle tue mani poesia, nella e tu hai un sogno 34 per ogni estate 35 un figlio per ogni pianto un sospetto d’amore per ogni capello ora sei donna tutto un perdono Donna, non sei soltanto l’opera e così come vi abita ma anche degli di Dio, uomini, che sempre il pensiero divino ti fanno bella con fotografia i fiorirà in segreto I poeti ti tessono loro cuori. una rete attorniato con fili di dorate fantasie; dalla tua grazia. i pittori danno alla tua forma [Alda Merini] sempre nuova immortalità. Il mare dona le sue perle, le miniere il loro oro, i giardini d’estate i loro fiori per adornarti, per coprirti, per renderti sempre Il desiderio del più preziosa. cuore ha steso la sua gloria sulla tua giovinez za. Per metà sei donna, e per metà sei sogno. [Rabindranath Tagore] EVENTI EVENTI PAG. 36 CALENDARIO FONDAZIONE VOICA PAG. 38 UNA DONNA “PIÙ” Ritratto al femminile: Madre Iolanda Vezzoli
PAGINE DI VITA Maddalena, Donna dell’ascolto M otori a reazione. A dispetto da ‘ginnastica dell’introspezione’. Il di quello che ci piace pensare, profondo mistero dell’identità di ognuno la gran parte delle nostre è infatti tempio dello Spirito Santo, e per cosiddette ‘azioni’, buone o cattive che poterci dimorare in pienezza, ciascuno siano, sono in realtà piuttosto delle deve diventare familiare non solo con ‘reazioni’. La vita ci precede e ci sorpassa, sé, ma anche con Lui, lo Spirito Santo. la realtà ci bussa per dentro e per fuori, Detto in altre parole, la preghiera è la ed inevitabilmente il nostro agire è casa dell’interiorità. Proprio come ebbe più esattamente un reagire a tutto ciò ad imparare Maddalena di Canossa che ci capita intorno e dentro. Tanto nei lunghi e pazienti anni della sua per dire: già ben prima di svegliarci, le formazione all’ascolto. “voci” di dentro ci anticipano l’agenda della giornata, girando la chiave Fatti di ascolto. Il mondo che noi di un motore di reazioni che senza umani abitiamo non è fatto di ‘cose’ e 6 di inerti accadimenti, ma di brulicanti nemmeno aver messo il fatidico primo piede fuori dal letto- attiva un sistema significati. Di relazioni e comunicazioni semi-automatico di pre-disposizioni per le quali abbiamo una innata (buone o cattive), pre-valutazioni, predisposizione, essendo noi tutti dei umori ed energie che costituiscono la naturali e talentuosissimi ascoltatori. È gran parte del carburante col quale proprio attraverso il senso dell’ascoltare circumnavighiamo ogni santo giorno. che il Signore ci viene incontro e dentro Capirci qualcosa del funzionamento del in tre modalità, come racconta e canta ‘motore a reazione’ che ci romba dentro il delizioso salmo 19. “I cieli narrano è parte cruciale, delicata ed affascinante la gloria di Dio, (…) Non è linguaggio del tragitto di ogni percorso umano. e non sono parole di cui non si oda il Acquisire poi la sapienza di saperci suono” (1,4): il creato annuncia afono mettere le mani, dentro nell’interiorità, il volto raggiante del Creatore, agli per lenire i disfunzionamenti e per orecchi dello stupore e dell’ammirazione aumentare le virtù dei meccanismi dei figli di Dio. “La legge del Signore è virtuosi, beh, questo è ciò che si dice perfetta, (…), i comandi del Signore lasciarsi incontrare dallo Spirito Santo. sono limpidi” (8,9): Dio incarna la sua Per ciascun essere umano la grazia di Paternità nel comunicare con i suoi figli, potere abitare nel segreto della propria fino a comunicare se stesso nella Parola interiorità non è certo materia da che si fa carne. “Il timore del Signore è ‘geologia dell’intimità’, e nemmeno roba puro, dura sempre” (10): Dio ha preso
vita più casa, ha piantato la sua tenda e costruito decide di far fuori il Messia, il Figlio di il suo Tempio nella profonda interiorità Dio, e Dio Padre, invece di far fuori lui, dei sentimenti e degli aneliti di ciascuno patisce insieme a tanti innocenti vittime dei suoi figli e lì lo Spirito Santo abita giornaliere della insana violenza dei e prega. Da laggiù (o lassù ) lo Spirito violenti (Mt 2,13). Dio si rivela Padre santo parla al cuore di ciascuno, proprio della vita (e non della morte), Amore nel modo in cui lo ha descritto il Signore: che si consegna, che si carica del male “Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà del mondo, e morendo per la salvezza tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). dei figli e fratelli che ama più della sua stessa vita vince l’assurda spirale Azione, reazione, passione. È infatti della morte che porta morte, e apre il proprio della grazia dello Spirito dare passaggio alla vita eterna. vita alle Scritture e far risorgere il Verbo che in esse continuamente si Maddalena del sentire e dell’ascol- dona, cosicché alla mente ed al cuore dei tare. Quanto a ‘sentire le voci’, certo 7 figli di Dio appaia la luce del mistero del Maddalena non era seconda a nessu- volto del loro Padre celeste. Il mistero, no. Anche troppo. E infatti don Libera cioè, dell’amare e dell’agire di Dio. Il dovette usare pazienza e sapienza per quale, da tutta e per tutta l’eternità, sette lunghi anni per poter educare sua non agisce né reagisce: patisce. Si dona figlia a distogliere le sue attenzioni dal senza misura, si consegna inerme ed sentir frusciare ogni stormir di foglia indifeso, si fida ed affida, nella Trinità ed interiore e invece dedicarsi ad “ascolta- ai suoi figli. Ce lo svelano i racconti del re il suo cuore” dove, immancabilmen- Natale, che sono una grande catechesi te, Maddalena trovò lo Spirito santo ad che anticipa il significato della Passione aspettarla e a parlarle. Tanto intenso e e Croce di Gesù. Per esempio: un tipo saziante fu l’incontro con il divino che le che si credeva padrone del mondo, abitava dentro, che per Maddalena pas- l’imperatore, decide di contare le teste di sare dal proprio al Cuore di Dio fu un coloro sui quali crede di comandare, e il solo salto. Per temperamento donna di Creatore delle innumerevoli stelle e dei progetti e di azione (si pensi al grande granellini della sabbia del mare patisce Piano di Fondazione stilato appena usci- e si lascia censire (Lc 2,1). Un altro tipo, ta dalla scuola di ascolto e discernimen- di nome Erode, ancora più fuori di testa, to di don Libera), dall’ascolto del Cuore
PAGINE DI VITA Maddalena dell’Ascolto di Dio Maddalena imparò l’amore per il per infondere in loro lo ‘Spirito Crocifisso e per il Patire di Dio. Il suo generosissimo’ e ‘le virtù’ del Crocifisso. tragitto di vita e di fondazioni divenne In questo testo si rivela la chiara quindi un rosario di ‘passioni’, ovvero di comprensione di Maddalena del mistero appassionata interiore disposizione ad dell’agire / patire di Gesù come unica abbracciare la realtà, gli accadimenti e via di salvezza ed il suo evidente con- le persone consegnando pienamente e fi- sentire (cioè comune profondo sentire) duciosamente se stessa a ciascuno come a modellare la sua vita all’esempio del nelle mani stesse di Dio, e di paziente Crocifisso. Ugualmente interessante e accettazione di patire le altrui azioni e toccante è la sensibilità di Maddalena reazioni alla scuola del suo amatissimo per tutti i testi della Scrittura, anche Crocifisso, confortata dalla presenza ai quelli più inconsueti (si pensi, ad piedi di ogni croce – di Maria Madre esempio, al “Nel tino ho pigiato da Addolorata. Non serve certo una lente solo” di Is 63,3), nei quali si intravede 8 di ingrandimento per riconoscere come e si preannuncia il mistero del patire Maddalena abbia condotto con consa- di Dio. Pur non potendo accedere alla pevole e libera passione la storia della Scrittura se non tramite la Liturgia ed prima Fondazione di Verona. La vicen- alcuni libri di meditazione, Maddalena da poi della fondazione dei Canossiani si sentì sempre decisamente a casa, lì fu davvero un pellegrinaggio di passione dove abita lo Spirito Santo. Lo Spirito in passioni. che la aspettò nell’interiorità del suo proprio cuore e che poi per tutta la vita Passione e com-passione. Della le insegnò e ricordò il cosa ed il come di sensibilità di Maddalena all’ascolto quello che il Signore ha fatto. del suo proprio e del Cuore di Dio, colpisce la delicatezza nel com-patire le passioni del Signore per amore dei propri figlioli e fratelli. Il documento nel quale la compassione per Dio di Maddalena emerge in maniera più evidente sono le ‘Sette Commemorazioni del Preziosissimo Sangue e dei Dolori di Maria’, con annessi ‘Riflessi’ scritti per amore dei suoi figli della gracile ‘Congregazione dei Figli della Carità’, di p. Angelo Bettelli
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Maria di Magdala, alle origini della fede «H anno portato via il Signore lontanissimi dal Vangelo che egli ha an- dal sepolcro e non sappiamo nunciato e dalla proposta di vita che egli dove l’hanno posto!». Le paro- ha incarnato fino all’estremo del dono di le di Maria Maddalena, dopo la scoperta sé sulla croce. È bene che ci misuriamo che la tomba di Gesù era aperta, espri- anche con questa vertigine, per ricordare mono una preoccupazione, una paura, che cosa è in gioco, nella fede pasquale che è ancora più forte di quella speri- che noi professiamo. Il cuore della Mad- mentata con la morte di Gesù. Perché la dalena è un sepolcro, dove l’amato è pre- presenza di un sepolcro e sapere che esso sente come morto e assente come risorto. racchiude il corpo di una persona amata, Solo quando si sente chiamata per nome è in qualche modo rassicurante: c’è il do- esce dal suo lutto per entrare nella vita lore del lutto, ma c’è un segno che ancora piena: le lacrime sono il filtro attraverso ci lega alla persona scomparsa. Se inve- cui vedere il risorto, ossia la vita vera! ce la tomba è profanata, se il corpo del Gesù nel Vangelo di Giovanni, chiama Signore è stato solo per nome Lazzaro e, portato via, come dicendo Lazzaro, lo fa uscire Maria sospetta dal sepolcro. Sentire il tuo 10 senza darsi nep- nome pronunciato dalla pure la pena di sua bocca, ti fa uscire dalla verificare, allora morte alla vita. Poi chiama non ci resta dav- Filippo per nome: “Filippo, vero nulla. non sai che chi vede, me Mi chiedo se le vede il Padre?” Filippo non parole di Maria conosceva il volto: uscire di Magdala non alla vita vuol dire vedere il diano voce al volto del Padre e della Ma- timore forse più grande per un credente dre, che lo vedi nel Figlio, in Gesù. Poi che si guarda attorno nel mondo di oggi: sarà Pietro, che ha rinnegato tre volte e cioè, precisamente, il timore che il Si- e tre volte verrà chiamato per nome: gnore, con tutto ciò che la sua persona uscirà dal peccato al perdono, alla ricon- implica per chi si è affidato a lui (fede = ciliazione. E poi questa donna che è la consegna-fiducia), sia stato portato via, sposa. Solo con il nome e basta! Non c’è sia stato cancellato da questo mondo, in altro da dire. Mentre con gli altri c’è sem- un modo forse più sottile, ma non meno pre qualcosa da dire, qui niente. Basta il devastante, rispetto a chi duemila anni nome, perché essa è molto di più del solo fa lo ha condotto sulla croce. La fede pa- nome. squale è insidiata da questo timore, che è Perché Maria, passato il sabato, appena quello della dimenticanza, della rimozio- possibile, va alla tomba? Possiamo dire ne; il timore che Gesù sia stato ormai ir- che in lei c’è un desiderio di stare vicino rimediabilmente messo da parte, che non al corpo morto di Gesù: colui che Maria si sappia più dove trovarlo, in un mondo ha amato è morto, ora il suo corpo è là i cui criteri di orientamento ci appaiono nella tomba e Maria vuole stargli sem-
vita più plicemente vicino. È come torturata dall’“ardente intimità dell’assenza” (Rainer Maria Rilke). Gli angeli le chiedono: “Donna, perché piangi”? Maria continua ad affermare in modo ossessivo la sua ricerca di Gesù, che definisce “il mio Signore”. Maria resta lì, come con l’intuizione che il chicco di grano germoglia dove è stato seminato, non può allontanarsi da lì, perché lì è il suo ricordo, il ri- cordo della sua vita, l’amore estremo rivelato, quella ferita, quella deposi- zione nel sepolcro, quel profumo. E sua vita con Gesù, fa anamnesi del suo allora sta lì, ferma. E piange: certe cose, rapporto carico di amore con lui e quindi dicevano gli antichi, le può vedere solo continua a piangere anche per la nostal- un occhio che ha pianto. Questo pian- gia per ciò che è stato e non potrà più ri- to esprime certamente l’abisso del suo tornare. Nel suo dolore, si volta indietro, amore al quale manca la persona che non guarda più la tomba né gli angeli, ama. E tutto il Vangelo vuole portarci a ma scorge un uomo, il quale le pone la desiderare il Signore. Se non lo desideri medesima domanda: “Donna, perché non c’è. Perché Dio è amore e dono. E ne piangi?”. A questo punto Gesù, con il ricevi nella misura del desiderio. Questo suo volto contro il volto di Maria, le dice: pianto è come l’acqua ‘battesimale’ dalla “Mariám!”, la chiama per nome, e subito quale questa donna sta rinascendo a lei, “voltandosi” nuovamente verso di lui, 11 nuova vita. il Gesù glorificato, è pronta a riconoscer- C’è qualcosa di straordinario in questo lo e a dirgli: “Rabbunì, mio maestro!”. amore persistente al di là della morte: Quante volte era avvenuto quel dialogo a Maria non bastano né il ricordo, né le tra lei e Gesù: lei, la pecora perduta ma parole, né il sepolcro che è un memoriale: ritrovata da Gesù (cf. Mt 18,12-14; Lc vuole stare accanto al corpo di Gesù. Ri- 15,4-7), chiamata per nome, riconosce la cerca amorosa, fedele, perseverante, che voce del pastore (cf. Gv 10,3-4). fatica ad accettare la realtà della fine di Il riconoscimento è proprio una chiamata un rapporto, perché per lei Gesù signifi- personale per nome. E il finale è questa cava tutto. Maria Maddalena desidera la chiamata, che diventa immediatamen- ‘persona’ di Gesù: l’amore è guarito solo te una missione; cioè tu realizzi il tuo dalla presenza di chi ami. “Hanno porta- nome andando verso gli altri. In questo to via il mio Signore, non so dove lo han- incontro con il Risorto, Maria di Magdala no posto, se sapete qualcosa, ditemelo!”. è subito resa ‘apostola’, inviata ai disce- A lei interessa dove sta il suo Signore. poli, ai fratelli di Gesù, per portare loro Perché lì sta di casa anche lei: il dove è l’annuncio pasquale. Ed essa, in piena fondamentale, sia nel primo incontro con obbedienza, dichiara “Ho visto il Signo- Gesù (“Maestro, dove dimori?”), sia qui. re”, e riferisce ciò che egli le ha detto. Sì, Il problema fondamentale è dove è, dove all’origine della fede pasquale vi è innan- sta di casa, in modo che anch’io possa zitutto Maria di Magdala (e le donne di- stare di casa con lui. scepole da lei rappresentate), una donna Nel suo voltarsi indietro, di grande va- che ha creduto nel Signore Gesù e lo ha lore simbolico, Maria rilegge tutta la amato. di p. Gianfranco Lunardon, camilliano
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO Alla ricerca del “genio” femminile Donne nella Chiesa: una riflessione L a donna ha dazione Canossiana che accompagnano avuto un ruolo in tutto il mondo giovani donne, ragazzi fondamentale e bambini in condizione di difficoltà affin- nella storia della ché possano divenire protagonisti positivi Chiesa, edificandola nelle loro società. attraverso la propria Ma che cosa intendiamo per ‘genio fem- attività svolta con minile’? Pensiamo a quell’apporto, indi- dignità, grazia, per- spensabile, che la Chiesa riconosce come severanza e umiltà. proprio della donna nelle varie realtà di Nella sua lettera di della vita, fatto di sensibilità, intuizione, Alina Trabattoni, gratitudine alle donne capacità che le donne hanno per natura. giornalista del 1995, San Giovan- Ad esempio, la speciale attenzione fem- ni Paolo II, coniando minile verso gli altri, che si esprime in il termine “genio femminile,” ha lodato modo particolare, anche nella maternità. le tante “iniziative di straordinaria rile- Qualità che rafforzano la Chiesa e gioca- vanza sociale”, in particolare a servizio no un ruolo decisivo nella trasmissione dei più poveri, realizzate dalle donne, della fede. 12 ricordando le martiri, sante e mistiche È una lettura che viene fortemente soste- che hanno lasciato un segno indelebile nuta anche da Papa Francesco. Il Papa nella storia. Tra queste, Santa Caterina in numerose occasioni ha ripetuto quanto da Siena e Santa Teresa d’Avila, le quali la Chiesa abbia bisogno del genio fem- continuano a fornire ispirazione al mon- minile, concretizzato nella donna che si do femminile cattolico di oggi. Ma pensia- ritrova nella propria vocazione anche nel mo a S. Maddalena di Canossa e S. Giu- ruolo di guida e supporto nelle proprie seppina Bakhita, la loro santità, opera e comunità, sia di famiglia, di fede, che testimonianza, continuano a mantenere sociali e professionali. Nell’Esortazione vitale la storia dell’Istituto Canossiano Apostolica “Evangelii Gaudium”, Papa e la fiducia in migliaia di devoti presenti Francesco riconosce “con piacere come nei cinque Continenti. molte donne condividono responsabilità Negli ultimi decenni, ancor più che mai, pastorali insieme con i sacerdoti, danno il le donne hanno continuato a rafforzare loro contributo per l’accompagnamento di le comunità di fede con determinazione persone, di famiglie o di gruppi ed offrono e perseveranza, attraverso posizioni isti- nuovi apporti alla riflessione teologica”. tuzionali o laiche nella Chiesa, nonché Il dibattito sui ministeri femminili e tramite ministeri pastorali e famiglie, sul ruolo della donna all’interno della associazioni ed altri enti. L’operato delle Chiesa continua a tenere banco in molte donne – motivato dal loro coraggio, dalla comunità cristiane negli ultimi decenni, loro creatività, energia e intelligenza partendo dalla stessa Chiesa cattolica, – fortifica la Chiesa e incarna la com- che tutt’oggi non ammette nemmeno le passione, l’empatia e la collaborazione. diaconesse. Infatti, benché il Concilio Va- Emblematiche, in tal senso, sono le atti- ticano II abbia ripristinato il diaconato ed vità delle Madri Canossiane e della Fon- ammesso la figura del diacono sposato, la
vita più Chiesa cattolica tuttora esclude la possi- diaconato femminile, indicando che “si bilità di un’introduzione della figura della tratta di integrare la donna come figura diaconessa. Il mondo cattolico, che dall’e- della Chiesa nel nostro pensiero. E pen- sterno può apparire fortemente tradizio- sare anche la Chiesa con le categorie di nale e perfino conservatore, cela però un una donna”. terreno fertile per una maturazione del La storia, anche contemporanea, è pie- ruolo delle donne e anche per la crescita na di figure femminili che hanno fatto di un “femminismo cattolico” positivo di grandi contributi teologici alla riflessione cui ci sono ancora poche tracce ufficiali ed sulla Chiesa, sull’essere umano e su Dio, istituzionalizzate. ma la strada è ancora lunga; molto de- Fin dal momento della sua elezione Papa v’essere ancora fatto nel riconoscimento Francesco ha subito evidenziato l’impor- del ruolo della donna nella Chiesa. tanza e la rilevanza del ruolo delle donne La storia della Chiesa è contrassegnata all’interno dell’universo cattolico, sottoli- da donne che hanno dimostrato grandi neando l’urgente necessità di rivalutare doti di governo insieme alla schiettezza la natura gerarchica e comunionale della necessaria per richiamare l’attenzione Chiesa. Queste considerazioni le ha rei- alla fedeltà al Vangelo. Anche se non sarà terate in numerosi interventi negli ultimi immediato superare una certa mentalità anni, quando ha sottolineato la necessità implicita nel cammino condiviso da tutti di “accrescere gli spazi per una presenza fino ad oggi, personalmente auspico una femminile più incisiva nella Chiesa,” sempre maggiore valorizzazione della affermato che teologia del- “la Chiesa non la donna e può essere se sulla donna, stessa senza la in modo da 13 donna e il suo “meglio rico- ruolo,” richie- noscere ciò sto che venga che questo introdotta la implica rispet- figura femmi- to al possibile nile “là dove ruolo della si esercita donna lì dove l’autorità dei si prendono diversi ambiti decisioni im- della Chiesa” portanti, nei e proclamato diversi ambiti che “la donna per la Chiesa è imprescin- della Chiesa” (EG 104). Una soluzione dibile.” starebbe nel riconoscere pari dignità pur Ancora Papa Francesco, nel documento nella distinzione dei ruoli, mantenendo finale del Sinodo sui giovani, ha specifi- unite l’uguaglianza e la diversità della cato che “è solo dalla reciprocità che può vocazione maschile e femminile e al emergere una valorizzazione e una inte- contempo maggiormente valorizzando il grazione del maschile e del femminile”. genio femminile. Come anticipato da San Pur essendosi concluso il recentissimo Si- Giovanni Paolo II nella sua lettera alle nodo sull’Amazzonia senza venire a una donne, la “Chiesa nel terzo millennio non conclusione unanime sulla questione del mancherà di registrare nuove e mirabili ruolo della donna, il Papa ha preannun- manifestazioni del «genio femminile»”. ciato che riconvocherà la commissione sul
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO La bellezza della Parola nella Donna che cura la vita Tempo, ascolto, relazione: accompagnare alla vita M i chiamo e perfino le persone. Ecco che imparia- Maria Cri- mo a comunicare con un tweet, un sms stina, sono e mettiamo un like per dire: che bella una moglie, una ma- questa idea, oppure quanto mi manchi, o dre, figlia, sorella, come vorrei essere lì con te. amica e lavoro come Che tipo di parole generiamo e che tipo Counselor: nella mia di relazioni viviamo? Per generare re- vita non posso fare a lazioni buone, la parola richiede atten- meno delle parole! zione, cura (di sé) e un tempo dedicato. di Per questo mi piace È quello che sperimentano le persone Maria Cristina sceglierle, provarle, quando vengono nel mio studio per col- Falaschi, misurarle, e nel caso loqui di counseling. Riscoprono la loro counselor, cambiarle per trova- capacità di essere generativi, in primis presidente re quella giusta. E di se stessi e poi del proprio benessere. dell’associazione poi abbino il tono, il Nel colloquio, io sto con la persona in un professionale di ritmo, il volume per tempo fatto di presenza e di ascolto, di counseling pronunciarla adegua- parole e di silenzi. Un tempo necessario REICO 14 tamente alla situa- perché l’altro possa capire se può fidarsi. zione. Infine, la porgo E affidarsi. al destinatario. Un pezzo di artigianato, La persona per me è importante perché insomma. La parola è uno strumento è. Porta con sé e racconta la sua fatica, delicato e prezioso, per questo merita il disorientamento, talvolta la sfiducia alcuni spunti di riflessione. a causa dei fallimenti. E io sono lì con Innanzitutto: una parola può esistere da lui/lei, non ho soluzioni né risposte ma- sé? A cosa servirebbe una parola senza giche: accolgo le sue parole nell’ascolto qualcuno che l’abbia pronunciata e qual- attento, privo di giudizio. Non devo cun altro che l’abbia ascoltata? La paro- stabilire se ha ragione o torto: sono lì la chiede che ci siano almeno due perso- per accoglierlo e accettarlo così com’è. ne che abbiano l’intenzione e il desiderio Questo consente l’avvio di quel miracolo di entrare in relazione l’una con l’altra. meraviglioso che è il processo trasforma- Ecco che dallo scambio della parola ini- tivo, il cambiamento: quando la persona zia una relazione. Possiamo dire che la sente di essere accettata e riconosciuta parola è generativa, nel bene e nel male. per quel che è, inizia a intravvedere la Le relazioni che viviamo quotidiana- possibilità di fare un piccolo cambiamen- mente infatti risentono delle parole che to per stare un po’ meglio. Questo può le abitano, in quanto possono nutrire o avvenire solo all’interno di una relazio- avvelenare le relazioni. Nei nostri scam- ne solidale di fiducia, fatta di presenza, bi quotidiani spesso andiamo talmente parole e silenzio. E di un tempo dedica- veloci che non ci prendiamo il tempo to. Ecco allora che il tempo della parola per generare parole buone e nutrienti. diventa un tempo nuovo, dove la persona Tutto deve essere veloce e va consumato scopre di poter attribuire un senso nuo- rapidamente. Talvolta anche le relazioni vo a ciò che sta vivendo. Questo è il bello
vita più di quello che accade dentro. La persona inizia a respi- rare con con- sapevolezza, inizia a contat- tare altro den- tro di sé oltre le voci della mente. Io sono lì con lei, testi- mone silenzio- so e presente di qualcosa che accade per la prima vol- del mio lavoro: aiutare le persone a vive- ta: la persona re meglio le relazioni, a trovare il senso ora sceglie le parole per esprimersi e di ciò che vivono, a scegliere come stare per dare forma a quanto ha contattato meglio. Ho scelto di diventare Counselor dentro di sé. Da quel momento, intuisce perché questo è il mio posto in un mondo significati nuovi per quella situazione in cui tutto corre e viene consumato ve- problematica, o prospettive diverse per locemente, e la Vita rischia così di essere risolvere il suo problema. Questo è il sprecata. bello del mio lavoro, accompagnare le 15 C’è un tempo per pronunciare parole e persone a recuperare la preziosità e la uno per il silenzio. I colloqui di Counse- generatività delle parole, e avere così ling non sono fatti solo di parole. All’i- relazioni più nutrienti. La parola rende nizio la persona parla parla parla ed io presente la relazione con l’altro. la lascio fare, ascolto tutto quello che Ma come faccio a scrivere di parola, viene. Poi ad un certo punto faccio una generatività, relazione senza far riferi- domanda semplice, elementare, chiedo: mento alla Parola per eccellenza? Quello stai respirando? La persona mi guarda che vivo con le persone nel mio lavoro come se cercasse in me la sua risposta. richiama inevitabilmente l’esperienza E poi si accorge che no, non sta respi- di fede, quando il Verbo, nel silenzio del rando. Allora mi chiedo come sono state mistero e in un tempo preciso della Sto- generate tutte quelle parole uscite come ria, sceglie di incarnarsi nella relazione un fiume in piena? O forse sono state tra un uomo e una donna, e la feconda. solo…vomitate? Di cosa ha veramente È Dio che si rende presente nella re- bisogno questa persona qui davanti a lazione con l’uomo, a partire dalla sua me? Forse di recuperare il suo respiro, Parola. Tutto torna per me e acquista l’alito della Vita che l’ha generata. Da significato: il senso della nostra esisten- quel momento, la persona non ha più za nasce da una relazione generativa, la bisogno di rovesciare fuori tante parole. relazione con un Dio che si prende cura E il tempo sembra sospendersi, cala il di ciascuno di noi, che non tradisce mai silenzio per un po’ e io resto lì insieme la sua promessa di Amore, fedele alla a lei. È un tempo di intimità, dove tutto sua Parola. il rumore di fondo si deposita, si fer- ma, dove il silenzio avvolge il mistero
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO Al lavoro per il futuro della donna Accanto alle ragazze guaranì. Una testimonianza da Encarnación M i chiamo che vengono all’Hogar, spinte dal de- Sandra siderio di andare oltre, di raggiungere Jara, ho ciò che i loro genitori non hanno potuto 26 anni, sono spo- realizzare o, in qualche caso, essere le sata con Gustavo e prime della famiglia a finire le scuole su- abbiamo un figlio, periori e magari arrivare fino al sognato Gioacchino. Lavoro titolo universitario. Ho incontrato giova- dal 2016 nell’Hogar ni con obiettivi molto chiari e ben decise Kuñatai-Roga, la a raggiungerli, con molta speranza, altre di Casa della Giovane alla ricerca di comprendere ciò che de- Sandra Jara, “Santa Maddalena siderano dalla vita, ma tutte con il biso- operatrice della di Canossa” di En- gno di sentirsi accompagnate, di sapere Casa della carnación, Paraguay. che non sono sole e che ce la possono Giovane di L’Hogar è per me fare. Tutte loro hanno necessità di affet- Encarnación, una famiglia, a cui to, accompagnamento, comprensione ... Paraguay sono arrivata appena Ogni anno la storia si ripete: ogni ragaz- finita l’università ad za vive in una maniera diversa l’adat- 16 indirizzo - servizi sociale. Una grande tamento alla città, il vivere con persone gioia. nuove, le abitudini di una casa grande… Il mio lavoro consiste nell’accompagnare nell’Hogar imparano a condividere le le giovani che arrivano in questa nostra “loro” cose per avere le “nostre cose”; e “Casa”. Sono donne adolescenti e giovani poco alla volta cresce il valore della fa- di tutta la zona di Itapúa, nella maggior miglia e della vita in comunità. La fatica parte provenienti da famiglie con scarse più grande? Il distacco, il “techaga´u”, la risorse economiche, obbligate a lasciare nostalgia che sentono. Sì, queste ragazze casa per poter completare gli studi. Ogni fanno un grande sacrificio per progredi- anno riceviamo queste giovani donne re e aiutare i loro cari. Ognuna arriva con una storia, carattere, alle- grie, ferite, dolori diversi. Per tutte c’è amore e alle- gria, caratteristi- che che distinguo- no le canossiane. Il primo regalo di questa casa è proprio la fiducia. La fiducia nei loro doni, in tutti i talenti che Dio ha
vita più loro regalato, nella capacità di accoglier- altri. È bello guardare indietro, vedere si per come sono: giovani donne amate la mia crescita riflessa nelle ragazze. Fa da Dio e anche da ognuna di noi che le palpitare i cuori. L’Hogar Kuñataí Roga stiamo sostenendo, dando con umiltà il non cessa di crescere. Nel poco tempo in poco che abbiamo, spinte dall’Amore del cui ho prestato servizio qui, ho vissuto Padre e dal desiderio di Santa Maddale- momenti che hanno segnato la mia vita. na di promuovere ed aiutare la crescita Ho visto la gioia dei genitori seduti nel delle donne. Il mio contributo insieme parco dell’Hogar con le loro figlie vestite alle Madri canossiane è partecipare alla col vestito più bello, la “toga” per ricevere formazione delle ragazze, aiutarle a stu- il titolo universitario. Ho capito come sia diare, ascoltarle, animarle, comunicare grande la missione che Gesù ci consegna, con loro in guaraní, la nostra lingua ma- quella di essere ponti, per mezzo dei qua- dre. Per noi, infatti, è molto importante li tante donne hanno la possibilità e il esprimerci nell’idioma che parlano i no- sostegno per lottare per le loro mete, rico- stri genitori e nonni: sembra sia l’unico noscendo che Dio è buono, perché ha tra- modo di dire tutto quello che sentiamo. sformato molti sogni in bellissime realtà. Questo ci aiuta a far sì che la nostalgia Da donna laica professionista, come vivo sia sempre minore e a dimostrare che l’esperienza di trasmettere la Parola? At- è possibile sognare e raggiungere le traverso gesti d’amore nella concretezza proprie mete. Un importante ambito di della quotidianità. attenzione è che le ragazze si educhino Questa esperienza canossiana per me a una corretta cultura del lavoro. Vigi- è un regalo del Signore. Ho trovato la- liamo sul rispetto di corrette condizioni voro, appena finita l’università, nel mio di lavoro. Evitiamo che le più piccole paese, dove è molto difficile trovarlo. E lavorino fuori dall’Hogar, attraverso il che lavoro! Dove tu stessa sei aiutata a 17 progetto “Vy`apope” (“in allegria”): un costruirti personalmente, a convivere in sogno realizzato che ci permette di rac- armonia con le tue allegrie e fallimenti. cogliere fondi tramite la vendita di pro- Spronata e accolta da una famiglia. Un dotti di cucina e oggetti artigianali, che miracolo. Ho conosciuto tante Madri e realizziamo in casa, ad aziende ed isti- ragazze che mi hanno insegnato tanto, tuzioni. Abbiamo scoperto in loro molte ognuna dando con la sua propria singo- competenze e doni. Un’avventura che ci larità qualcosa alla mia vita. Ringrazio ha portato a scoprire competenze e doni la comunità canossiana, specialmente inaspettati! in questa missione in Paraguay; un E poi curiamo l’aspetto spirituale, per Aguyje, “Gracias”, di cuore e chiedo al una formazione integrale della persona. Signore che possiamo continuare a rac- Non solo delle giovani ospiti, ma anche contare più storie di Kuñatai Roga. Che di noi laici che collaboriamo nell’Hogar. molte più giovani possano sentirsi parte Momenti quotidiani e periodici, che vivo di questa avventura e che, come sem- anche insieme alla mia famiglia, che pre dicono le Madri, possano riuscire a ormai si sente parte di Kuñatai Roga. lasciare l’Hogar ricche di insegnamenti, La Parola di Dio è viva, efficace e posso resilienti, autonome e forti, convinte del- testimoniare che crea un cuore nuovo e la bellezza e dell’amore che sono, con la che intorno ad essa si costruisce la frater- nostra Santissima Madre come modello, nità. Questa esperienza mi ha arricchito ispirate a Lei, nella sua umiltà, carità tantissimo anche dal punto di vista pro- e generosità. Grazie a voi per aver letto fessionale. La casa ha un ritmo proprio, questa testimonianza e chiedo a tutti dinamico e mi ha insegnato che è possibi- che ricordino la nostra Casa nella pre- le aiutare, avendo sempre cura di accom- ghiera. pagnare senza usurpare gli spazi degli
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO Con lo sguardo al futuro: Essere donne negli anni Venti. Una testimonianza dall’Estremo Oriente S ono nata e Parola ai bambini che studiavano nelle cresciuta a La- scuole pubbliche, a oltre 3 chilometri di guna, nelle Fi- distanza che percorrevo a piedi! lippine. Dopo varie esperienze lavorati- Ho ricevuto la mia formazione universi- ve nel settore finan- taria al Collegio di San Giovanni in La- ziario nelle Filippine terano di Calamba. Ero attiva in varie e in Giappone, oggi associazioni religiose e attività dentro e lavoro in Giappone, fuori dal campo. Militavo nella squadra di dove sono vicepresi- di atletica, ma la mia “corsa” preferita Amina dente di una società era quella su per le montagne per di- De Ramos di servizi finanziari e stribuire cibo agli anziani bisognosi. Ho Papera dove insegno inglese completato gli studi presso la PLM di part-time. Una delle Manila. benedizioni più grandi della mia vita è stata essere introdotta in giovane età Durante quegli anni sentivo forte il desi- alla fede cattolica. Devo tutto a una mia derio di consacrarmi come religiosa, ma 18 zia, che badava a me e ai miei fratelli le strade della vita mi hanno portato, durante gli orari di lavoro di nostra dopo la morte di mio padre nel 1989, madre. La zia mi portava con sé mentre ad altre scelte, mettendo la famiglia al svolgeva servizio in parrocchia. Ricordo primo posto. Così, nel 1997, una volta la sua devozione, il suo impegno nella che anche i miei fratelli hanno concluso preghiera. gli studi, mi sono sposata con mio mari- to. Avevo 31 anni. Siamo subito entrati È stato così che, da bambina, ho compre- nelle “Coppie di Cristo”, un gruppo in so che Dio mi chiamava al suo servizio. cui gli sposi si impegnano in attività di Ho frequentato la “Canossa Academy” evangelizzazione, di educazione e di as- a Calamba, dove sono stata formata sistenza ai poveri. come donna e come cristiana. E dove ho Le nostre tre splendide figlie – Josemiah iniziato a fare catechesi e annunciare la Faith, Jonaziah Hope e Jepheziah Love – sono cresciute nella fede. Posso dire di aver avuto un matrimonio felice fino al 2015, anno in cui mi fu diagnosticato un tumore. All’apice della mia fragilità fisica, mio marito fu travolto da una crisi emotiva e cercò consolazione altrove. Ero fisicamente ed emotivamente provata, ma mi sono scoperta spiritualmente forte. È stata la
vita più fede l’unica cosa che mi ha sostenuto. Essere un’insegnante mi ha permesso Dal gennaio 2016 mio marito ha smesso di servire il Signore nell’incontro con gli di sostenerci economicamente. Grazie a studenti e nella diffusione della Buona Dio ho trovato un lavoro come insegnan- Notizia. Piano piano, mi è stato chiesto te di inglese e successivamente sono di formare nuovi formatori, di prestare entrata in contatto con l’azienda per cui accompagnamento spirituale, di inco- lavoro ora. I miei amici erano preoccu- raggiare gli altri membri del gruppo e pati per come avrei potuto gestire la mia guidare i momenti di preghiera. Persino difficile situazione. Ma io non ho mai du- di accompagnare le coppie nel corso del- bitato che il Signore mi fosse vicino. la loro formazione: il Signore è capace di fare meraviglie dei nostri limiti e delle nostre ferite! E, dal mio dolore sono nate occa- sioni per sostenere altri 19 che attraversano un Proprio mentre pensavo di aver toccato dolore. È tutto opera sua. Penso spesso il fondo, ho realizzato quanto il Signore alle parole di un canto che dice: “Non si stesse prendendo cura di me. Sentivo possiamo diventare quello che abbiamo il suo abbraccio tramite la famiglia e gli bisogno di diventare/se rimaniamo come amici che mi sostenevano. Le cure non siamo/perciò, dai tutto te stesso, dai il mi hanno mai impedito di pregare e di meglio di te/e lascia a Dio il resto”. svolgere servizio. Mi sono unita ad altri gruppi di vita cristiana, con incontri di Sì, resto fedele a questa parola, alla Pa- preghiera e condivisione della Parola di rola del Signore, e continuerò a condivi- Dio, e attività musicali. derla con gli altri. Con lo sguardo rivolto al futu- ro, in questo nuovo decen- nio.
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO 20
vita più INTRODUZIONE ALL’INCHIESTA IL VOLTO. LA PROFEZIA. Qual è il volto della famiglia canossia- Quale vino nuovo emerge per il futuro? na che si appresta a varcare la grande Con quale sguardo affrontiamo questo soglia del XVII Capitolo Generale d’I- nuovo decennio, gli anni Venti del se- stituto, da cui emergeranno la Madre colo Duemila? (E non dimentichiamolo: Generale e il Consiglio che ci guideran- non si mette vino nuovo in otri vec- no nei prossimi anni? Quali occhi, quale chi…) respiro, quale sorriso, quale ascolto? Sono questi gli interrogativi che ab- biamo approfondito nell’Inchiesta sul mondo canossiano di questo numero di LA FRATERNITÀ. VitaPiù. Per raccogliere spunti e rifles- Come la dimensione interculturale in- sioni emersi dal cammino di ascolto in terroga il nostro vivere fraterno? Come questi mesi. E continuare a camminare, 21 aprirsi all’incontro con persone e cultu- insieme. re diverse dalle nostre origini diventa un’occasione di crescita, personale e comunitaria? Come lo stare dentro un mondo sempre più “meticcio” ci chiama a rinnovare lo slancio missionario e la vocazione “ad gentes” in ogni luogo e in ogni ministerialità? di Paolo Bovio IL VOLTO PAG 22 LA FRATERNITÀ PAG 24 LA PROFEZIA PAG 26
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO IL VOLTO Donne della Parola che amano senza misura A lla vigilia del XVII Capitolo Ge- alle parole dell’altro, al suo esprimer- nerale, qual è il volto oggi incar- si. La scelta di avvicinarsi al Capitolo nato dalle Figlie della Carità Ca- Generale chiedendo alle sorelle di tutte nossiane? Chiedercelo oggi – dopo oltre le Comunità, Province e Delegazioni di un anno di cammino di ascolto che ha offrire le proprie esperienze e riflessioni coinvolto tutta la famiglia canossiana per tracciare insieme la rotta è il segno – significa lasciarci provocare dai ric- di un Istituto che intende camminare chissimi spunti di riflessione e proposta in uno stile di sempre maggiore condi- emersi in questo entusiasmante per- visione e corresponsabilità. Dove anche corso. quello della Migliaia leadership di voci, è un mini- come stero, più migliaia che un ruo- di piccoli lo; un pren- colpi di dersi cura, pennello e non solo 22 che – una respon- ciascuno sabilità. nella sua uni- Così non ci cità – si stupisce che lasciano il secondo lavorare dettaglio da un che attira Artista sapiente, da Colui che ogni gior- la nostra attenzione sia il…naso. Un no fa danzare pennello e colori per cre- naso capace di respirare profonda- are un ritratto unico, carico di bellezza mente, come profondo è il respiro della e di luce. preghiera. Una preghiera che le sorelle in tutto il mondo riconoscono essere il Proviamo a osservarlo. vero ossigeno che accende la vita. Per- sonale e comunitaria. Un ossigeno che Il primo dettaglio che ci colpisce sono… riempie i polmoni della spiritualità e le orecchie. Sì, perché in questo inten- torna all’esterno come amore e servizio so anno di preparazione la famiglia al prossimo. Ma perché questo respiro canossiana si è esercitata soprattutto possa dare ritmo alla vita, occorre che nell’arte dell’ascolto. Mettersi in ascolto non si lasci soffocare dalle corse quoti- è sempre, soprattutto, un atto di liber- diane, che alla preghiera siano lasciati tà. Perché chi ascolta si mette in gioco, tempi e spazi adeguati, che possa cre- si mette in discussione: lascia spazio scere e fortificarsi. Così che anche l’aria
vita più 23 intorno abbia un profumo sempre più Fratelli e sorelle a cui la bocca pro- canossiano. clamerà la buona notizia, porterà una parola di consolazione, farà conoscere Come sono gli occhi di questo volto? Gesù. Non solo con le parole, certa- Sono occhi ben aperti: sono rivolti all’al- mente. Con la vita tutta. E anche con il tro, guardano il mondo con sguardo silenzio: una bocca pronta a tacere per puro, ne sanno cogliere la bellezza, an- accogliere una confidenza, per lasciare che quella nascosta in ciò che è piccolo che l’altro sia altro. E pronta, sempre, e umile. E non hanno paura di rivolger- ad aprirsi al sorriso e alla gioia. si anche verso quei luoghi dove la luce non arriva. Verso quelle situazioni dove Guardando ancora questo volto, siamo c’è dolore, solitudine, ingiustizia. Per colpiti dalla bellezza della sua pelle: questo sono occhi velati, talvolta, da che non è di nessun colore, perché è di qualche lacrima: perché non distolgono tutti i colori. Perché il volto della fami- lo sguardo da chi soffre, sono pronti a glia canossiana è il volto delle sorelle raggiungerlo, a orientare il passo in e delle comunità, degli allievi e dei col- direzioni dei fratelli che si sentono soli, laboratori, dei familiari e degli amici. lasciati indietro. Un volto sempre più compiutamente interculturale.
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO LA FRATERNITÀ L’incontro fraterno nella dimensione dell’intercultura L a dimensione della fraternità è si intreccia inevitabilmente con quella da sempre al centro della vita, interculturale. Se il volto delle Figlie della spiritualità e del carisma della Carità, nel 2020, è un volto sem- della famiglia canossiana. Sorelle che pre più colorato, anche le nostre comu- cercano il Signore nell’incontro con il nità lo saranno. Lo sono già. povero, con i giovani, con le famiglie. Non è una questione che riguarda solo Per le strade del mondo, tra le aule di la famiglia canossiana, naturalmente. una scuola o il cortile di un oratorio, Tutto il mondo – sempre più in movi- alle porte della parrocchia o nei corridoi mento, sempre più “meticcio” – è attra- di un ospedale. Sorelle che si radicano versato da un vero e proprio fermento nella preghiera, coltivano spiritualità e interculturale. Che, come in tutti i mo- pensiero, spezzano il pane. Sorelle che menti di dinamismo, porta con sé anche condividono il quotidiano, le sue luci tensioni e interrogativi. Quello che ci e le sue fatiche. Sorelle che vivono la possiamo chiedere è: esiste uno specifi- comunità come il luogo dove i talenti di co dello stile canossiano con cui vivere ciascuna fanno brillare le speranze di al meglio l’interculturalità? 24 tutto il gruppo, dove i sogni diventano Un dato appare certo: le sorelle canos- progetti, missione, mani che si intrec- siane considerano l’interculturalità ciano, passi che vanno lontano. E dove come un valore, una peculiarità del le differenze diventano ricchezza. Vangelo stesso. E, per questo, perfetta- All’inizio di questo nuovo decennio, la mente risonante con l’identità profon- dimensione comunitaria e fraterna oggi da dell’Istituto, che è internazionale e aperto al mondo. Non solo. L’inter- culturalità vissuta come fonte di ricchezza e di crescita, personale e comunitaria, può essere letta come parte inte- grante del carisma, del
vita più 25 DNA canossiano. E può diventare una formarsi a un orizzonte permanente spinta decisiva per rilanciare la nostra di interculturalità, dotandosi – per- missionarietà. sonalmente e comunitariamente – di Questo slancio di fraternità intercultu- strumenti adeguati, tempi di scambio rale ci spinge in due direzioni. e conoscenza, momenti che entrano nel In una prospettiva interna, dobbiamo quotidiano e momenti distesi, di vera e accogliere con gioia la crescita di co- propria immersione. munità canossiane sempre più inter- E poi l’esterno, l’apertura al mondo. culturali. Che crescono in un clima di Un mondo, abbiamo detto, sempre più accoglienza, libertà e condivisione dei interculturale e animato dal continuo valori, usi e costumi di cui ogni sorella incontro di popoli e culture. Dentro cui è portatrice. Un clima di famiglia! Tutto la vocazione “ad gentes” è chiamata a questo è un traguardo che può essere ridestarsi: un richiamo forte a vivere conquistato, però, soltanto superando la dimensione in ogni ministerialità, atteggiamenti di precomprensione e lasciarsi incontrare per incontrare tutti chiusura, ed dando invece espressione con cuore accogliente, generoso, capace all’apprezzamento e al rispetto delle di fare spazio all’altro per camminare differenze. Le chiavi sono il dialogo, insieme. una comunicazione più inclusiva, e la formazione. Sì, perché è necessario
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO LA PROFEZIA Il vino nuovo che emerge per il futuro Q uale è lo sguardo con cui ci rivol- sioni – la possibilità di vivere l’intercul- giamo al futuro che si apre da- turalità come incontro e non come scon- vanti a noi, a questi anni Venti tro, la fraternità come via possibile, del ventunesimo secolo? l’apertura al fratello, il prendersi cura delle fragilità rappresentano realmente È uno sguardo di apertura e di fiducia. una via e un linguaggio capace di par- Guardiamo al futuro non come una lare al mondo. E di parlare canossiano! minaccia, non come qualcosa che ci incute timore. Siamo realisti, certo. Quel “si tratta di più”, formidabile in- Sappiamo di abitare tempi incerti, tuizione di una donna veneta e interna- pieni di interrogativi. Non smettiamo zionale vissuta a cavallo tra Settecento di farci provocare dall’insegnamento di e Ottocento – anch’esso non un periodo Papa Francesco, che ci ha insegnato che non stiamo vivendo un’epoca di 26 cambiamento, ma un cambiamento d’epoca. Ma al fondo di tutto c’è, roccia solida, una grande fiducia. È fiducia nell’u- manità. È fiducia nella possibilità di essere fedeli al carisma canossiano in di cambiamenti, ma un vero e proprio modo creativo, perfettamente contem- cambiamento d’epoca – ci spinge in poraneo. Come sorelle di un mondo at- avanti. Ci spinge ad osare. traversato da contraddizioni e fatiche, ma anche ricco di talenti, connessioni, Ci ha spinto ad osare l’ascolto, con un speranze. cammino partecipato di condivisione di avvicinamento al Capitolo Generale È la grande fiducia che la dimensione mai sperimentato prima. Un cammino interculturale – quella che più di tutte che ha mostrato quanto le sorelle, le ci chiama a una riconfigurazione, a comunità, le province e delegazioni, le un lavoro personale e comunitario di regioni, l’istituto tutto siano disponibili conversione – sia in se stessa profetica. al confronto, al mettersi in gioco e in di- Perché in uno scenario come quello di scussione. E questa qualità dell’ascolto oggi – caratterizzato troppo spesso da è certamente un’esperienza che potrà paure, chiusure, frammentazioni e divi- portare ancora molto frutto e germina-
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