DONNE DELLA PAROLA Voci dal mondo Alle soglie del Capitolo Generale - Suore Canossiane

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DONNE DELLA PAROLA Voci dal mondo Alle soglie del Capitolo Generale - Suore Canossiane
DONNE DELLA PAROLA
                      Voci dal mondo

                      INCHIESTA SUL MONDO CANOSSIANO
                      Alle soglie del Capitolo
                      Generale

                      SOCIAL FOTOGRAFICO
N° 10                 Parole di Donne:
GENNAIO/APRILE 2020   arti, poesia, fotografia
DONNE DELLA PAROLA Voci dal mondo Alle soglie del Capitolo Generale - Suore Canossiane
vita
             più
     C
              arissime, carissimi,                    bellezza della Parola nella Donna che si
              è con emozione che vi presentiamo       prende cura della vita, e due testimonianze
              questo primo “VitaPiù” del nuovo        dal Sud America e dall’Estremo Oriente
      decennio. Il nostro 2020 si apre con sen-       su cosa significhi cercare di vivere con co-
      timenti di gratitudine per il cammino di        erenza e coraggio la fede oggi, da donne.
      ascolto e condivisione che la famiglia canos-   Nell’Inchiesta sul mondo canossiano, ci sia-
      siana ha compiuto in questi mesi, metten-       mo chiesti quale sia il volto della famiglia
      dosi in discussione per aprirsi a nuove pro-    canossiana alla vigilia del capitolo, come
      spettive in vista del XVII Capitolo Generale    la dimensione della fraternità sia attraver-
      d’Istituto. Questo appuntamento fondamen-       sata da quella interculturale, e quale vino
      tale – un evento grande, non solo d’Istituto,   nuovo, quale profezia stia sgorgando per il
      ma di Chiesa – è ormai alle porte. Il Tema      futuro. Il futuro è un po’ il protagonista di
      lo conosciamo: “ Donne della Parola che         questo numero, anche con le Dieci sfide per
      amano senza misura. Riconfigurazione a          gli anni Venti e le prossime tappe dal cam-
      una vita di santità nella e per la missione,    mino della Chiesa insieme a Papa Fran-
2
      oggi”. Ed ecco che in questo primo “VitaPiù”    cesco. Infine, le consuete rubriche e una
      del 2020 abbiamo scelto di approfondire che     pagina fotografica che vuole essere un dono
      cosa significhi essere “Donne della Parola”.    a tutte le donne.
      Abbiamo chiesto di aiutarci ad approfondire     Buona lettura!
      questo interrogativo a cinque amiche e ami-
      ci. Cinque “voci dal mondo”, con contributi
      preziosi sulla figura di Maria di Magdala,
      sul “genio femminile” nella Chiesa, sulla                     Paolo Bovio

    VITA PIÙ                                          PROPRIETARIO Casa Generalizia delle
                                                      Figlie della Carità Canossiane
                                                      DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Bovio
    N. 10 - GENNAIO - APRILE 2020                     CONCEPT E GRAFICA Studio Bertin
                                                      REDAZIONE Paolo Bovio
    Autorizzazione Trib. di Roma                      AREA COMUNICAZIONE ISTITUTO
    N. 52/87 del 6 febbraio 1987                      CANOSSIANO
                                                      Sandra Maggiolo (referente generale)
                                                      Maria Grazia Bongarzone (coordinatrice)
                                                      Paolo Bovio (responsabile operativo)

       www.canossian.org           infocanossiane

        infocanossiane             youtube
DONNE DELLA PAROLA Voci dal mondo Alle soglie del Capitolo Generale - Suore Canossiane
Il Signore ti conceda quella pace
vera che desidero di cuore, per te
(S. Maddalena, 4-1-1826)

C
        arissimi Lettori,                    che qualcuno di noi intervenga a livel-
         abbiamo iniziato questo nuovo       lo internazionale, ma come Famiglia
        anno 2020 celebrando il 1° gen-      Canossiana, formata da Religiosi e da
naio la 53a giornata Mondiale della          Laici, che siamo nel mondo e viviamo
Pace. Ci siamo scambiati auguri di gio-      l’internazionalità, abbiamo tante possi-
ia, di abbondanti benedizioni e di pace,     bilità di dare il nostro apporto alla pace,
in mille modi e in tutte le lingue. È vero   che si realizza anche con accordi, ma
che in alcuni casi possono essere stati il   soprattutto come testimoni, educatori e
frutto dell’abitudine o solo espressioni     portatori di pace fra i giovani e fra tutte
formali, ma è anche vero che l’inizio di     le persone che incontriamo ogni giorno.
un nuovo anno è qualcosa di inedito, che     Per essere portatori di pace è impor-
ci attrae ed entusiasma, perché ci offre     tante partire da noi stessi, coltivandola
nuove opportunità che aprono alla spe-       nei nostri cuori, nelle nostre famiglie,
ranza.                                       nei nostri ministeri. La pace nel mondo
Dopo due giorni, gli avvenimenti acca-       nasce nel cuore di ogni donna e di ogni
                                                                                           3
duti ci hanno sorpresi. Non parlavano        uomo sulla terra.
certo di pace, al contrario, di aggressio-   Un atteggiamento sereno, paziente e
                                             rispettoso verso tutti, una parola taciu-
ni, di morte che si aggiungevano a tutti
                                             ta o detta con bontà, attenuano le ten-
gli eventi, verificatisi nell’anno appena
                                             sioni che si possono creare nei diversi
terminato. Credo sia stato per tutti un
                                             ambienti e fanno sperimentare la pace.
momento triste, preoccupante, che ha
                                             È il modo di vivere il Vangelo ed essere
provocato incertezza e timore. Più di
                                             donne e uomini della “Parola” come si
uno di noi si sarà chiesto: “Cosa succede
                                             esprime, ampliandolo, il tema del nostro
con la pace? È ancora possibile? È un’u-
                                             XVII Capitolo Generale.
topia? A che serve augurarci la pace se
                                             La preghiera e la testimonianza attiva
non è possibile realizzarla?”                siano la nostra forza, aprano il nostro
C’è una realtà di cui dobbiamo esse-         cuore insieme a quello dei nostri fratelli
re consapevoli: la pace dipende da           e sorelle alla “Pace, come cammino di
ciascuno di noi, perché tutti pos-           speranza”.
siamo essere costruttori di pace.            Maria, la Madre di Dio, interceda per
Chiediamoci: ”In che modo? Cosa pos-         noi e ce ne faccia dono.
siamo fare?”. Forse non sarà possibile

                                             M. Annamaria Babbini
                                                Superiora Generale
DONNE DELLA PAROLA Voci dal mondo Alle soglie del Capitolo Generale - Suore Canossiane
Indice

     PAGINE DI VITA                  PAG. 6

     Maddalena, Donna dell’ascolto

     PAG I N E D I V I TA
    DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO

    «Donna, perché piangi? Chi cerchi?»                     PAG. 10
    Alla ricerca del “genio” femminile                      PAG. 12
    La bellezza della Parola nella Donna che cura la vita   PAG. 14
    Al lavoro per il futuro della donna                     PAG. 16
    Con lo sguardo al futuro                                PAG. 18

4
     INCHIESTA                  PAG. 20
     MONDO CANOSSIANO

     Il volto. La fraternità.
     La profezia.

                                               LETTURE                PAG. 30

                                               Spunti online e ofline

                                                    VERSO IL CAPITOLO GENERALE

                                                         Dieci sfide
                                                         per gli anni
                                                         Venti PAG. 28
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vita
                                                                                                                                                                                             più

NEWS

In cammino                                                                                                                                   PAG. 32

con Francesco

     SOCIAL FOTOGRAFICO                                                                                                                                                 SOCIAL FOTOGRAFICO   PAG. 34
     Le parole delle donne: nelle arti,
     nella, poesia, nella fotografia

                                                                                                                                                                        Parole di Donne:
      Stupenda
      immacolata fortuna
      per te tutte le creature
      del regno
      si sono aperte                                                                                                    Chi educa un bambino, educa un uomo.
      e tu sei diventata la regina                                                                                      Chi educa una donna, educa un villaggio.
      delle nostre ombre                                                                                                [Proverbio africano]
      per te gli uomini

                                                                                                                                                                        nelle arti, nella
      hanno preso
      innumerevoli voli
      creato l’alveare del           Ogni volta che una donna lotta per se
      pensiero                       stessa, lotta per tutte le donne.
      per te donna è sorto           [Maya Angelou]
      il mormorio dell’acqua
      unica grazia
      e tremi per i tuoi

                                                                                                                                                                                                       5
      incantesimi
      che sono nelle tue mani

                                                                                                                                                                        poesia, nella
      e tu hai un sogno
34    per ogni estate                                                                                                                                              35
      un figlio per ogni pianto
      un sospetto d’amore
      per ogni capello
      ora sei donna
      tutto un perdono                                                             Donna, non sei
                                                                                                      soltanto l’opera
      e così come vi abita                                                         ma anche degli                        di Dio,
                                                                                                      uomini, che sempre
      il pensiero divino                                                          ti fanno bella con

                                                                                                                                                                        fotografia
                                                                                                         i
      fiorirà in segreto                                                          I poeti ti tessono loro cuori.
                                                                                                       una rete
      attorniato                                                                  con fili di dorate
                                                                                                      fantasie;
      dalla tua grazia.                                                          i pittori danno
                                                                                                    alla tua forma
      [Alda Merini]                                                              sempre nuova
                                                                                                   immortalità.
                                                                                 Il mare dona le
                                                                                                    sue perle,
                                                                                le miniere il loro
                                                                                                      oro,
                                                                                i giardini d’estate
                                                                                                       i loro fiori
                                                                                per adornarti,
                                                                                                 per coprirti,
                                                                                per renderti sempre
                                                                               Il desiderio del            più preziosa.
                                                                                                  cuore
                                                                               ha steso la sua
                                                                                                  gloria
                                                                               sulla tua giovinez
                                                                                                     za.
                                                                               Per metà sei donna,
                                                                              e per metà sei
                                                                                                sogno.
                                                                              [Rabindranath
                                                                                                 Tagore]

                                                                                                                                     EVENTI
     EVENTI                                                                  PAG. 36

     CALENDARIO

     FONDAZIONE VOICA                                                                              PAG. 38

     UNA DONNA “PIÙ”
     Ritratto al femminile:
     Madre Iolanda Vezzoli
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PAGINE DI VITA

    Maddalena, Donna dell’ascolto

    M
                otori a reazione. A dispetto        da ‘ginnastica dell’introspezione’. Il
                di quello che ci piace pensare,     profondo mistero dell’identità di ognuno
                la gran parte delle nostre          è infatti tempio dello Spirito Santo, e per
    cosiddette ‘azioni’, buone o cattive che        poterci dimorare in pienezza, ciascuno
    siano, sono in realtà piuttosto delle           deve diventare familiare non solo con
    ‘reazioni’. La vita ci precede e ci sorpassa,   sé, ma anche con Lui, lo Spirito Santo.
    la realtà ci bussa per dentro e per fuori,      Detto in altre parole, la preghiera è la
    ed inevitabilmente il nostro agire è            casa dell’interiorità. Proprio come ebbe
    più esattamente un reagire a tutto ciò          ad imparare Maddalena di Canossa
    che ci capita intorno e dentro. Tanto           nei lunghi e pazienti anni della sua
    per dire: già ben prima di svegliarci, le       formazione all’ascolto.
    “voci” di dentro ci anticipano l’agenda
    della giornata, girando la chiave               Fatti di ascolto. Il mondo che noi
    di un motore di reazioni che senza              umani abitiamo non è fatto di ‘cose’ e
6                                                   di inerti accadimenti, ma di brulicanti
    nemmeno aver messo il fatidico primo
    piede fuori dal letto- attiva un sistema        significati. Di relazioni e comunicazioni
    semi-automatico di pre-disposizioni             per le quali abbiamo una innata
    (buone o cattive), pre-valutazioni,             predisposizione, essendo noi tutti dei
    umori ed energie che costituiscono la           naturali e talentuosissimi ascoltatori. È
    gran parte del carburante col quale             proprio attraverso il senso dell’ascoltare
    circumnavighiamo ogni santo giorno.             che il Signore ci viene incontro e dentro
    Capirci qualcosa del funzionamento del          in tre modalità, come racconta e canta
    ‘motore a reazione’ che ci romba dentro         il delizioso salmo 19. “I cieli narrano
    è parte cruciale, delicata ed affascinante      la gloria di Dio, (…) Non è linguaggio
    del tragitto di ogni percorso umano.            e non sono parole di cui non si oda il
    Acquisire poi la sapienza di saperci            suono” (1,4): il creato annuncia afono
    mettere le mani, dentro nell’interiorità,       il volto raggiante del Creatore, agli
    per lenire i disfunzionamenti e per             orecchi dello stupore e dell’ammirazione
    aumentare le virtù dei meccanismi               dei figli di Dio. “La legge del Signore è
    virtuosi, beh, questo è ciò che si dice         perfetta, (…), i comandi del Signore
    lasciarsi incontrare dallo Spirito Santo.       sono limpidi” (8,9): Dio incarna la sua
    Per ciascun essere umano la grazia di           Paternità nel comunicare con i suoi figli,
    potere abitare nel segreto della propria        fino a comunicare se stesso nella Parola
    interiorità non è certo materia da              che si fa carne. “Il timore del Signore è
    ‘geologia dell’intimità’, e nemmeno roba        puro, dura sempre” (10): Dio ha preso
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vita
                                                                                    più

casa, ha piantato la sua tenda e costruito      decide di far fuori il Messia, il Figlio di
il suo Tempio nella profonda interiorità        Dio, e Dio Padre, invece di far fuori lui,
dei sentimenti e degli aneliti di ciascuno      patisce insieme a tanti innocenti vittime
dei suoi figli e lì lo Spirito Santo abita      giornaliere della insana violenza dei
e prega. Da laggiù (o lassù ) lo Spirito        violenti (Mt 2,13). Dio si rivela Padre
santo parla al cuore di ciascuno, proprio       della vita (e non della morte), Amore
nel modo in cui lo ha descritto il Signore:     che si consegna, che si carica del male
“Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà     del mondo, e morendo per la salvezza
tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).       dei figli e fratelli che ama più della
                                                sua stessa vita vince l’assurda spirale
Azione, reazione, passione. È infatti           della morte che porta morte, e apre il
proprio della grazia dello Spirito dare         passaggio alla vita eterna.
vita alle Scritture e far risorgere il
Verbo che in esse continuamente si              Maddalena del sentire e dell’ascol-
dona, cosicché alla mente ed al cuore dei       tare. Quanto a ‘sentire le voci’, certo       7
figli di Dio appaia la luce del mistero del     Maddalena non era seconda a nessu-
volto del loro Padre celeste. Il mistero,       no. Anche troppo. E infatti don Libera
cioè, dell’amare e dell’agire di Dio. Il        dovette usare pazienza e sapienza per
quale, da tutta e per tutta l’eternità,         sette lunghi anni per poter educare sua
non agisce né reagisce: patisce. Si dona        figlia a distogliere le sue attenzioni dal
senza misura, si consegna inerme ed             sentir frusciare ogni stormir di foglia
indifeso, si fida ed affida, nella Trinità ed   interiore e invece dedicarsi ad “ascolta-
ai suoi figli. Ce lo svelano i racconti del     re il suo cuore” dove, immancabilmen-
Natale, che sono una grande catechesi           te, Maddalena trovò lo Spirito santo ad
che anticipa il significato della Passione      aspettarla e a parlarle. Tanto intenso e
e Croce di Gesù. Per esempio: un tipo           saziante fu l’incontro con il divino che le
che si credeva padrone del mondo,               abitava dentro, che per Maddalena pas-
l’imperatore, decide di contare le teste di     sare dal proprio al Cuore di Dio fu un
coloro sui quali crede di comandare, e il       solo salto. Per temperamento donna di
Creatore delle innumerevoli stelle e dei        progetti e di azione (si pensi al grande
granellini della sabbia del mare patisce        Piano di Fondazione stilato appena usci-
e si lascia censire (Lc 2,1). Un altro tipo,    ta dalla scuola di ascolto e discernimen-
di nome Erode, ancora più fuori di testa,       to di don Libera), dall’ascolto del Cuore
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PAGINE DI VITA

    Maddalena dell’Ascolto

    di Dio Maddalena imparò l’amore per il       per infondere in loro lo ‘Spirito
    Crocifisso e per il Patire di Dio. Il suo    generosissimo’ e ‘le virtù’ del Crocifisso.
    tragitto di vita e di fondazioni divenne     In questo testo si rivela la chiara
    quindi un rosario di ‘passioni’, ovvero di   comprensione di Maddalena del mistero
    appassionata interiore disposizione ad       dell’agire / patire di Gesù come unica
    abbracciare la realtà, gli accadimenti e     via di salvezza ed il suo evidente con-
    le persone consegnando pienamente e fi-      sentire (cioè comune profondo sentire)
    duciosamente se stessa a ciascuno come       a modellare la sua vita all’esempio del
    nelle mani stesse di Dio, e di paziente      Crocifisso. Ugualmente interessante e
    accettazione di patire le altrui azioni e    toccante è la sensibilità di Maddalena
    reazioni alla scuola del suo amatissimo      per tutti i testi della Scrittura, anche
    Crocifisso, confortata dalla presenza ai     quelli più inconsueti (si pensi, ad
    piedi di ogni croce – di Maria Madre         esempio, al “Nel tino ho pigiato da
    Addolorata. Non serve certo una lente        solo” di Is 63,3), nei quali si intravede
8
    di ingrandimento per riconoscere come        e si preannuncia il mistero del patire
    Maddalena abbia condotto con consa-          di Dio. Pur non potendo accedere alla
    pevole e libera passione la storia della     Scrittura se non tramite la Liturgia ed
    prima Fondazione di Verona. La vicen-        alcuni libri di meditazione, Maddalena
    da poi della fondazione dei Canossiani       si sentì sempre decisamente a casa, lì
    fu davvero un pellegrinaggio di passione     dove abita lo Spirito Santo. Lo Spirito
    in passioni.                                 che la aspettò nell’interiorità del suo
                                                 proprio cuore e che poi per tutta la vita
    Passione e com-passione. Della               le insegnò e ricordò il cosa ed il come di
    sensibilità di Maddalena all’ascolto         quello che il Signore ha fatto.
    del suo proprio e del Cuore di Dio,
    colpisce la delicatezza nel com-patire
    le passioni del Signore per amore dei
    propri figlioli e fratelli. Il documento
    nel quale la compassione per Dio di
    Maddalena emerge in maniera più
    evidente sono le ‘Sette Commemorazioni
    del Preziosissimo Sangue e dei Dolori
    di Maria’, con annessi ‘Riflessi’ scritti
    per amore dei suoi figli della gracile
    ‘Congregazione dei Figli della Carità’,
                                                                      di p. Angelo Bettelli
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vita
                          più

DONNE DELLA PAROLA:
VOCI DAL MONDO

                                9
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DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO

     «Donna, perché piangi? Chi cerchi?»
     Maria di Magdala, alle origini della fede

     «H
                   anno portato via il Signore      lontanissimi dal Vangelo che egli ha an-
                   dal sepolcro e non sappiamo      nunciato e dalla proposta di vita che egli
                   dove l’hanno posto!». Le paro-   ha incarnato fino all’estremo del dono di
     le di Maria Maddalena, dopo la scoperta        sé sulla croce. È bene che ci misuriamo
     che la tomba di Gesù era aperta, espri-        anche con questa vertigine, per ricordare
     mono una preoccupazione, una paura,            che cosa è in gioco, nella fede pasquale
     che è ancora più forte di quella speri-        che noi professiamo. Il cuore della Mad-
     mentata con la morte di Gesù. Perché la        dalena è un sepolcro, dove l’amato è pre-
     presenza di un sepolcro e sapere che esso      sente come morto e assente come risorto.
     racchiude il corpo di una persona amata,       Solo quando si sente chiamata per nome
     è in qualche modo rassicurante: c’è il do-     esce dal suo lutto per entrare nella vita
     lore del lutto, ma c’è un segno che ancora     piena: le lacrime sono il filtro attraverso
     ci lega alla persona scomparsa. Se inve-       cui vedere il risorto, ossia la vita vera!
     ce la tomba è profanata, se il corpo del       Gesù nel Vangelo di Giovanni, chiama
     Signore è stato                                               solo per nome Lazzaro e,
     portato via, come                                             dicendo Lazzaro, lo fa uscire
     Maria sospetta                                                dal sepolcro. Sentire il tuo
10   senza darsi nep-                                              nome pronunciato dalla
     pure la pena di                                               sua bocca, ti fa uscire dalla
     verificare, allora                                            morte alla vita. Poi chiama
     non ci resta dav-                                             Filippo per nome: “Filippo,
     vero nulla.                                                   non sai che chi vede, me
     Mi chiedo se le                                               vede il Padre?” Filippo non
     parole di Maria                                               conosceva il volto: uscire
     di Magdala non                                                alla vita vuol dire vedere il
     diano voce al                                                 volto del Padre e della Ma-
     timore forse più grande per un credente        dre, che lo vedi nel Figlio, in Gesù. Poi
     che si guarda attorno nel mondo di oggi:       sarà Pietro, che ha rinnegato tre volte
     e cioè, precisamente, il timore che il Si-     e tre volte verrà chiamato per nome:
     gnore, con tutto ciò che la sua persona        uscirà dal peccato al perdono, alla ricon-
     implica per chi si è affidato a lui (fede =    ciliazione. E poi questa donna che è la
     consegna-fiducia), sia stato portato via,      sposa. Solo con il nome e basta! Non c’è
     sia stato cancellato da questo mondo, in       altro da dire. Mentre con gli altri c’è sem-
     un modo forse più sottile, ma non meno         pre qualcosa da dire, qui niente. Basta il
     devastante, rispetto a chi duemila anni        nome, perché essa è molto di più del solo
     fa lo ha condotto sulla croce. La fede pa-     nome.
     squale è insidiata da questo timore, che è     Perché Maria, passato il sabato, appena
     quello della dimenticanza, della rimozio-      possibile, va alla tomba? Possiamo dire
     ne; il timore che Gesù sia stato ormai ir-     che in lei c’è un desiderio di stare vicino
     rimediabilmente messo da parte, che non        al corpo morto di Gesù: colui che Maria
     si sappia più dove trovarlo, in un mondo       ha amato è morto, ora il suo corpo è là
     i cui criteri di orientamento ci appaiono      nella tomba e Maria vuole stargli sem-
vita
                                                                                    più
plicemente vicino. È come torturata
dall’“ardente intimità dell’assenza”
(Rainer Maria Rilke). Gli angeli le
chiedono: “Donna, perché piangi”?
Maria continua ad affermare in modo
ossessivo la sua ricerca di Gesù, che
definisce “il mio Signore”. Maria
resta lì, come con l’intuizione che
il chicco di grano germoglia dove è
stato seminato, non può allontanarsi
da lì, perché lì è il suo ricordo, il ri-
cordo della sua vita, l’amore estremo
rivelato, quella ferita, quella deposi-
zione nel sepolcro, quel profumo. E           sua vita con Gesù, fa anamnesi del suo
allora sta lì, ferma. E piange: certe cose,   rapporto carico di amore con lui e quindi
dicevano gli antichi, le può vedere solo      continua a piangere anche per la nostal-
un occhio che ha pianto. Questo pian-         gia per ciò che è stato e non potrà più ri-
to esprime certamente l’abisso del suo        tornare. Nel suo dolore, si volta indietro,
amore al quale manca la persona che           non guarda più la tomba né gli angeli,
ama. E tutto il Vangelo vuole portarci a      ma scorge un uomo, il quale le pone la
desiderare il Signore. Se non lo desideri     medesima domanda: “Donna, perché
non c’è. Perché Dio è amore e dono. E ne      piangi?”. A questo punto Gesù, con il
ricevi nella misura del desiderio. Questo     suo volto contro il volto di Maria, le dice:
pianto è come l’acqua ‘battesimale’ dalla     “Mariám!”, la chiama per nome, e subito
quale questa donna sta rinascendo a           lei, “voltandosi” nuovamente verso di lui,
                                                                                               11
nuova vita.                                   il Gesù glorificato, è pronta a riconoscer-
C’è qualcosa di straordinario in questo       lo e a dirgli: “Rabbunì, mio maestro!”.
amore persistente al di là della morte:       Quante volte era avvenuto quel dialogo
a Maria non bastano né il ricordo, né le      tra lei e Gesù: lei, la pecora perduta ma
parole, né il sepolcro che è un memoriale:    ritrovata da Gesù (cf. Mt 18,12-14; Lc
vuole stare accanto al corpo di Gesù. Ri-     15,4-7), chiamata per nome, riconosce la
cerca amorosa, fedele, perseverante, che      voce del pastore (cf. Gv 10,3-4).
fatica ad accettare la realtà della fine di   Il riconoscimento è proprio una chiamata
un rapporto, perché per lei Gesù signifi-     personale per nome. E il finale è questa
cava tutto. Maria Maddalena desidera la       chiamata, che diventa immediatamen-
‘persona’ di Gesù: l’amore è guarito solo     te una missione; cioè tu realizzi il tuo
dalla presenza di chi ami. “Hanno porta-      nome andando verso gli altri. In questo
to via il mio Signore, non so dove lo han-    incontro con il Risorto, Maria di Magdala
no posto, se sapete qualcosa, ditemelo!”.     è subito resa ‘apostola’, inviata ai disce-
A lei interessa dove sta il suo Signore.      poli, ai fratelli di Gesù, per portare loro
Perché lì sta di casa anche lei: il dove è    l’annuncio pasquale. Ed essa, in piena
fondamentale, sia nel primo incontro con      obbedienza, dichiara “Ho visto il Signo-
Gesù (“Maestro, dove dimori?”), sia qui.      re”, e riferisce ciò che egli le ha detto. Sì,
Il problema fondamentale è dove è, dove       all’origine della fede pasquale vi è innan-
sta di casa, in modo che anch’io possa        zitutto Maria di Magdala (e le donne di-
stare di casa con lui.                        scepole da lei rappresentate), una donna
Nel suo voltarsi indietro, di grande va-      che ha creduto nel Signore Gesù e lo ha
lore simbolico, Maria rilegge tutta la        amato.

                                              di p. Gianfranco Lunardon, camilliano
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO

     Alla ricerca del “genio” femminile
     Donne nella Chiesa: una riflessione

                          L
                                   a donna ha       dazione Canossiana che accompagnano
                                   avuto un ruolo   in tutto il mondo giovani donne, ragazzi
                                   fondamentale     e bambini in condizione di difficoltà affin-
                            nella storia della      ché possano divenire protagonisti positivi
                            Chiesa, edificandola    nelle loro società.
                            attraverso la propria   Ma che cosa intendiamo per ‘genio fem-
                            attività svolta con     minile’? Pensiamo a quell’apporto, indi-
                            dignità, grazia, per-   spensabile, che la Chiesa riconosce come
                            severanza e umiltà.     proprio della donna nelle varie realtà
     di                     Nella sua lettera di    della vita, fatto di sensibilità, intuizione,
     Alina Trabattoni, gratitudine alle donne       capacità che le donne hanno per natura.
     giornalista           del 1995, San Giovan-    Ad esempio, la speciale attenzione fem-
                           ni Paolo II, coniando    minile verso gli altri, che si esprime in
     il termine “genio femminile,” ha lodato        modo particolare, anche nella maternità.
     le tante “iniziative di straordinaria rile-    Qualità che rafforzano la Chiesa e gioca-
     vanza sociale”, in particolare a servizio      no un ruolo decisivo nella trasmissione
     dei più poveri, realizzate dalle donne,        della fede.
12   ricordando le martiri, sante e mistiche        È una lettura che viene fortemente soste-
     che hanno lasciato un segno indelebile         nuta anche da Papa Francesco. Il Papa
     nella storia. Tra queste, Santa Caterina       in numerose occasioni ha ripetuto quanto
     da Siena e Santa Teresa d’Avila, le quali      la Chiesa abbia bisogno del genio fem-
     continuano a fornire ispirazione al mon-       minile, concretizzato nella donna che si
     do femminile cattolico di oggi. Ma pensia-     ritrova nella propria vocazione anche nel
     mo a S. Maddalena di Canossa e S. Giu-         ruolo di guida e supporto nelle proprie
     seppina Bakhita, la loro santità, opera e      comunità, sia di famiglia, di fede, che
     testimonianza, continuano a mantenere          sociali e professionali. Nell’Esortazione
     vitale la storia dell’Istituto Canossiano      Apostolica “Evangelii Gaudium”, Papa
     e la fiducia in migliaia di devoti presenti    Francesco riconosce “con piacere come
     nei cinque Continenti.                         molte donne condividono responsabilità
     Negli ultimi decenni, ancor più che mai,       pastorali insieme con i sacerdoti, danno il
     le donne hanno continuato a rafforzare         loro contributo per l’accompagnamento di
     le comunità di fede con determinazione         persone, di famiglie o di gruppi ed offrono
     e perseveranza, attraverso posizioni isti-     nuovi apporti alla riflessione teologica”.
     tuzionali o laiche nella Chiesa, nonché        Il dibattito sui ministeri femminili e
     tramite ministeri pastorali e famiglie,        sul ruolo della donna all’interno della
     associazioni ed altri enti. L’operato delle    Chiesa continua a tenere banco in molte
     donne – motivato dal loro coraggio, dalla      comunità cristiane negli ultimi decenni,
     loro creatività, energia e intelligenza        partendo dalla stessa Chiesa cattolica,
     – fortifica la Chiesa e incarna la com-        che tutt’oggi non ammette nemmeno le
     passione, l’empatia e la collaborazione.       diaconesse. Infatti, benché il Concilio Va-
     Emblematiche, in tal senso, sono le atti-      ticano II abbia ripristinato il diaconato ed
     vità delle Madri Canossiane e della Fon-       ammesso la figura del diacono sposato, la
vita
                                                                                     più
Chiesa cattolica tuttora esclude la possi-      diaconato femminile, indicando che “si
bilità di un’introduzione della figura della    tratta di integrare la donna come figura
diaconessa. Il mondo cattolico, che dall’e-     della Chiesa nel nostro pensiero. E pen-
sterno può apparire fortemente tradizio-        sare anche la Chiesa con le categorie di
nale e perfino conservatore, cela però un       una donna”.
terreno fertile per una maturazione del          La storia, anche contemporanea, è pie-
ruolo delle donne e anche per la crescita       na di figure femminili che hanno fatto
di un “femminismo cattolico” positivo di        grandi contributi teologici alla riflessione
cui ci sono ancora poche tracce ufficiali ed    sulla Chiesa, sull’essere umano e su Dio,
istituzionalizzate.                             ma la strada è ancora lunga; molto de-
Fin dal momento della sua elezione Papa         v’essere ancora fatto nel riconoscimento
Francesco ha subito evidenziato l’impor-        del ruolo della donna nella Chiesa.
tanza e la rilevanza del ruolo delle donne      La storia della Chiesa è contrassegnata
all’interno dell’universo cattolico, sottoli-   da donne che hanno dimostrato grandi
neando l’urgente necessità di rivalutare        doti di governo insieme alla schiettezza
la natura gerarchica e comunionale della        necessaria per richiamare l’attenzione
Chiesa. Queste considerazioni le ha rei-        alla fedeltà al Vangelo. Anche se non sarà
terate in numerosi interventi negli ultimi      immediato superare una certa mentalità
anni, quando ha sottolineato la necessità       implicita nel cammino condiviso da tutti
di “accrescere gli spazi per una presenza       fino ad oggi, personalmente auspico una
femminile più incisiva nella Chiesa,”           sempre maggiore valorizzazione della
affermato che                                                                teologia del-
“la Chiesa non                                                               la donna e
può essere se                                                                sulla donna,
stessa senza la                                                              in modo da        13
donna e il suo                                                               “meglio rico-
ruolo,” richie-                                                              noscere ciò
sto che venga                                                                che questo
introdotta la                                                                implica rispet-
figura femmi-                                                                to al possibile
nile “là dove                                                                ruolo della
si esercita                                                                  donna lì dove
l’autorità dei                                                               si prendono
diversi ambiti                                                               decisioni im-
della Chiesa”                                                                portanti, nei
e proclamato                                                                 diversi ambiti
che “la donna per la Chiesa è imprescin-        della Chiesa” (EG 104). Una soluzione
dibile.”                                        starebbe nel riconoscere pari dignità pur
Ancora Papa Francesco, nel documento            nella distinzione dei ruoli, mantenendo
finale del Sinodo sui giovani, ha specifi-      unite l’uguaglianza e la diversità della
cato che “è solo dalla reciprocità che può      vocazione maschile e femminile e al
emergere una valorizzazione e una inte-         contempo maggiormente valorizzando il
grazione del maschile e del femminile”.         genio femminile. Come anticipato da San
Pur essendosi concluso il recentissimo Si-      Giovanni Paolo II nella sua lettera alle
nodo sull’Amazzonia senza venire a una          donne, la “Chiesa nel terzo millennio non
conclusione unanime sulla questione del         mancherà di registrare nuove e mirabili
ruolo della donna, il Papa ha preannun-         manifestazioni del «genio femminile»”.
ciato che riconvocherà la commissione sul
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO

     La bellezza della Parola nella Donna
     che cura la vita
     Tempo, ascolto, relazione: accompagnare alla vita

                         M
                                     i chiamo      e perfino le persone. Ecco che imparia-
                                     Maria Cri-    mo a comunicare con un tweet, un sms
                                     stina, sono   e mettiamo un like per dire: che bella
                           una moglie, una ma-     questa idea, oppure quanto mi manchi, o
                           dre, figlia, sorella,   come vorrei essere lì con te.
                           amica e lavoro come     Che tipo di parole generiamo e che tipo
                           Counselor: nella mia    di relazioni viviamo? Per generare re-
                           vita non posso fare a   lazioni buone, la parola richiede atten-
                           meno delle parole!      zione, cura (di sé) e un tempo dedicato.
     di                    Per questo mi piace     È quello che sperimentano le persone
     Maria Cristina      sceglierle, provarle,     quando vengono nel mio studio per col-
     Falaschi,           misurarle, e nel caso     loqui di counseling. Riscoprono la loro
     counselor,          cambiarle per trova-      capacità di essere generativi, in primis
     presidente          re quella giusta. E       di se stessi e poi del proprio benessere.
     dell’associazione poi abbino il tono, il      Nel colloquio, io sto con la persona in un
     professionale di    ritmo, il volume per      tempo fatto di presenza e di ascolto, di
     counseling          pronunciarla adegua-      parole e di silenzi. Un tempo necessario
     REICO
14                       tamente alla situa-       perché l’altro possa capire se può fidarsi.
                         zione. Infine, la porgo   E affidarsi.
     al destinatario. Un pezzo di artigianato,     La persona per me è importante perché
     insomma. La parola è uno strumento            è. Porta con sé e racconta la sua fatica,
     delicato e prezioso, per questo merita        il disorientamento, talvolta la sfiducia
     alcuni spunti di riflessione.                 a causa dei fallimenti. E io sono lì con
     Innanzitutto: una parola può esistere da      lui/lei, non ho soluzioni né risposte ma-
     sé? A cosa servirebbe una parola senza        giche: accolgo le sue parole nell’ascolto
     qualcuno che l’abbia pronunciata e qual-      attento, privo di giudizio. Non devo
     cun altro che l’abbia ascoltata? La paro-     stabilire se ha ragione o torto: sono lì
     la chiede che ci siano almeno due perso-      per accoglierlo e accettarlo così com’è.
     ne che abbiano l’intenzione e il desiderio    Questo consente l’avvio di quel miracolo
     di entrare in relazione l’una con l’altra.    meraviglioso che è il processo trasforma-
     Ecco che dallo scambio della parola ini-      tivo, il cambiamento: quando la persona
     zia una relazione. Possiamo dire che la       sente di essere accettata e riconosciuta
     parola è generativa, nel bene e nel male.     per quel che è, inizia a intravvedere la
     Le relazioni che viviamo quotidiana-          possibilità di fare un piccolo cambiamen-
     mente infatti risentono delle parole che      to per stare un po’ meglio. Questo può
     le abitano, in quanto possono nutrire o       avvenire solo all’interno di una relazio-
     avvelenare le relazioni. Nei nostri scam-     ne solidale di fiducia, fatta di presenza,
     bi quotidiani spesso andiamo talmente         parole e silenzio. E di un tempo dedica-
     veloci che non ci prendiamo il tempo          to. Ecco allora che il tempo della parola
     per generare parole buone e nutrienti.        diventa un tempo nuovo, dove la persona
     Tutto deve essere veloce e va consumato       scopre di poter attribuire un senso nuo-
     rapidamente. Talvolta anche le relazioni      vo a ciò che sta vivendo. Questo è il bello
vita
                                                                                    più
                                                                          di quello che
                                                                          accade dentro.
                                                                          La persona
                                                                          inizia a respi-
                                                                          rare con con-
                                                                          sapevolezza,
                                                                          inizia a contat-
                                                                          tare altro den-
                                                                          tro di sé oltre
                                                                          le voci della
                                                                          mente. Io sono
                                                                          lì con lei, testi-
                                                                          mone silenzio-
                                                                          so e presente
                                                                          di qualcosa
                                                                          che accade per
                                                                          la prima vol-
del mio lavoro: aiutare le persone a vive-                                ta: la persona
re meglio le relazioni, a trovare il senso    ora sceglie le parole per esprimersi e
di ciò che vivono, a scegliere come stare     per dare forma a quanto ha contattato
meglio. Ho scelto di diventare Counselor      dentro di sé. Da quel momento, intuisce
perché questo è il mio posto in un mondo      significati nuovi per quella situazione
in cui tutto corre e viene consumato ve-      problematica, o prospettive diverse per
locemente, e la Vita rischia così di essere   risolvere il suo problema. Questo è il
sprecata.                                     bello del mio lavoro, accompagnare le            15
C’è un tempo per pronunciare parole e         persone a recuperare la preziosità e la
uno per il silenzio. I colloqui di Counse-    generatività delle parole, e avere così
ling non sono fatti solo di parole. All’i-    relazioni più nutrienti. La parola rende
nizio la persona parla parla parla ed io      presente la relazione con l’altro.
la lascio fare, ascolto tutto quello che      Ma come faccio a scrivere di parola,
viene. Poi ad un certo punto faccio una       generatività, relazione senza far riferi-
domanda semplice, elementare, chiedo:         mento alla Parola per eccellenza? Quello
stai respirando? La persona mi guarda         che vivo con le persone nel mio lavoro
come se cercasse in me la sua risposta.       richiama inevitabilmente l’esperienza
E poi si accorge che no, non sta respi-       di fede, quando il Verbo, nel silenzio del
rando. Allora mi chiedo come sono state       mistero e in un tempo preciso della Sto-
generate tutte quelle parole uscite come      ria, sceglie di incarnarsi nella relazione
un fiume in piena? O forse sono state         tra un uomo e una donna, e la feconda.
solo…vomitate? Di cosa ha veramente           È Dio che si rende presente nella re-
bisogno questa persona qui davanti a          lazione con l’uomo, a partire dalla sua
me? Forse di recuperare il suo respiro,       Parola. Tutto torna per me e acquista
l’alito della Vita che l’ha generata. Da      significato: il senso della nostra esisten-
quel momento, la persona non ha più           za nasce da una relazione generativa, la
bisogno di rovesciare fuori tante parole.     relazione con un Dio che si prende cura
E il tempo sembra sospendersi, cala il        di ciascuno di noi, che non tradisce mai
silenzio per un po’ e io resto lì insieme     la sua promessa di Amore, fedele alla
a lei. È un tempo di intimità, dove tutto     sua Parola.
il rumore di fondo si deposita, si fer-
ma, dove il silenzio avvolge il mistero
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO

     Al lavoro per il futuro della donna
     Accanto alle ragazze guaranì.
     Una testimonianza da Encarnación

                         M
                                     i chiamo      che vengono all’Hogar, spinte dal de-
                                     Sandra        siderio di andare oltre, di raggiungere
                                     Jara, ho      ciò che i loro genitori non hanno potuto
                            26 anni, sono spo-     realizzare o, in qualche caso, essere le
                            sata con Gustavo e     prime della famiglia a finire le scuole su-
                            abbiamo un figlio,     periori e magari arrivare fino al sognato
                            Gioacchino. Lavoro     titolo universitario. Ho incontrato giova-
                            dal 2016 nell’Hogar    ni con obiettivi molto chiari e ben decise
                            Kuñatai-Roga, la       a raggiungerli, con molta speranza, altre
     di                     Casa della Giovane     alla ricerca di comprendere ciò che de-
     Sandra Jara,         “Santa Maddalena         siderano dalla vita, ma tutte con il biso-
     operatrice della     di Canossa” di En-       gno di sentirsi accompagnate, di sapere
     Casa della           carnación, Paraguay.     che non sono sole e che ce la possono
     Giovane di           L’Hogar è per me         fare. Tutte loro hanno necessità di affet-
     Encarnación,         una famiglia, a cui      to, accompagnamento, comprensione ...
     Paraguay             sono arrivata appena     Ogni anno la storia si ripete: ogni ragaz-
                          finita l’università ad   za vive in una maniera diversa l’adat-
16   indirizzo - servizi sociale. Una grande       tamento alla città, il vivere con persone
     gioia.                                        nuove, le abitudini di una casa grande…
     Il mio lavoro consiste nell’accompagnare      nell’Hogar imparano a condividere le
     le giovani che arrivano in questa nostra      “loro” cose per avere le “nostre cose”; e
     “Casa”. Sono donne adolescenti e giovani      poco alla volta cresce il valore della fa-
     di tutta la zona di Itapúa, nella maggior     miglia e della vita in comunità. La fatica
     parte provenienti da famiglie con scarse      più grande? Il distacco, il “techaga´u”, la
     risorse economiche, obbligate a lasciare      nostalgia che sentono. Sì, queste ragazze
     casa per poter completare gli studi. Ogni     fanno un grande sacrificio per progredi-
     anno riceviamo queste giovani donne           re e aiutare i loro cari.
                                                                             Ognuna arriva
                                                                             con una storia,
                                                                             carattere, alle-
                                                                             grie, ferite, dolori
                                                                             diversi. Per tutte
                                                                             c’è amore e alle-
                                                                             gria, caratteristi-
                                                                             che che distinguo-
                                                                             no le canossiane.
                                                                             Il primo regalo
                                                                             di questa casa è
                                                                             proprio la fiducia.
                                                                             La fiducia nei loro
                                                                             doni, in tutti i
                                                                             talenti che Dio ha
vita
                                                                                     più
loro regalato, nella capacità di accoglier-    altri. È bello guardare indietro, vedere
si per come sono: giovani donne amate          la mia crescita riflessa nelle ragazze. Fa
da Dio e anche da ognuna di noi che le         palpitare i cuori. L’Hogar Kuñataí Roga
stiamo sostenendo, dando con umiltà il         non cessa di crescere. Nel poco tempo in
poco che abbiamo, spinte dall’Amore del        cui ho prestato servizio qui, ho vissuto
Padre e dal desiderio di Santa Maddale-        momenti che hanno segnato la mia vita.
na di promuovere ed aiutare la crescita        Ho visto la gioia dei genitori seduti nel
delle donne. Il mio contributo insieme         parco dell’Hogar con le loro figlie vestite
alle Madri canossiane è partecipare alla       col vestito più bello, la “toga” per ricevere
formazione delle ragazze, aiutarle a stu-      il titolo universitario. Ho capito come sia
diare, ascoltarle, animarle, comunicare        grande la missione che Gesù ci consegna,
con loro in guaraní, la nostra lingua ma-      quella di essere ponti, per mezzo dei qua-
dre. Per noi, infatti, è molto importante      li tante donne hanno la possibilità e il
esprimerci nell’idioma che parlano i no-       sostegno per lottare per le loro mete, rico-
stri genitori e nonni: sembra sia l’unico      noscendo che Dio è buono, perché ha tra-
modo di dire tutto quello che sentiamo.        sformato molti sogni in bellissime realtà.
Questo ci aiuta a far sì che la nostalgia      Da donna laica professionista, come vivo
sia sempre minore e a dimostrare che           l’esperienza di trasmettere la Parola? At-
è possibile sognare e raggiungere le           traverso gesti d’amore nella concretezza
proprie mete. Un importante ambito di          della quotidianità.
attenzione è che le ragazze si educhino        Questa esperienza canossiana per me
a una corretta cultura del lavoro. Vigi-       è un regalo del Signore. Ho trovato la-
liamo sul rispetto di corrette condizioni      voro, appena finita l’università, nel mio
di lavoro. Evitiamo che le più piccole         paese, dove è molto difficile trovarlo. E
lavorino fuori dall’Hogar, attraverso il       che lavoro! Dove tu stessa sei aiutata a        17
progetto “Vy`apope” (“in allegria”): un        costruirti personalmente, a convivere in
sogno realizzato che ci permette di rac-       armonia con le tue allegrie e fallimenti.
cogliere fondi tramite la vendita di pro-      Spronata e accolta da una famiglia. Un
dotti di cucina e oggetti artigianali, che     miracolo. Ho conosciuto tante Madri e
realizziamo in casa, ad aziende ed isti-       ragazze che mi hanno insegnato tanto,
tuzioni. Abbiamo scoperto in loro molte        ognuna dando con la sua propria singo-
competenze e doni. Un’avventura che ci         larità qualcosa alla mia vita. Ringrazio
ha portato a scoprire competenze e doni        la comunità canossiana, specialmente
inaspettati!                                   in questa missione in Paraguay; un
E poi curiamo l’aspetto spirituale, per        Aguyje, “Gracias”, di cuore e chiedo al
una formazione integrale della persona.        Signore che possiamo continuare a rac-
Non solo delle giovani ospiti, ma anche        contare più storie di Kuñatai Roga. Che
di noi laici che collaboriamo nell’Hogar.      molte più giovani possano sentirsi parte
Momenti quotidiani e periodici, che vivo       di questa avventura e che, come sem-
anche insieme alla mia famiglia, che           pre dicono le Madri, possano riuscire a
ormai si sente parte di Kuñatai Roga.          lasciare l’Hogar ricche di insegnamenti,
La Parola di Dio è viva, efficace e posso      resilienti, autonome e forti, convinte del-
testimoniare che crea un cuore nuovo e         la bellezza e dell’amore che sono, con la
che intorno ad essa si costruisce la frater-   nostra Santissima Madre come modello,
nità. Questa esperienza mi ha arricchito       ispirate a Lei, nella sua umiltà, carità
tantissimo anche dal punto di vista pro-       e generosità. Grazie a voi per aver letto
fessionale. La casa ha un ritmo proprio,       questa testimonianza e chiedo a tutti
dinamico e mi ha insegnato che è possibi-      che ricordino la nostra Casa nella pre-
le aiutare, avendo sempre cura di accom-       ghiera.
pagnare senza usurpare gli spazi degli
DONNE DELLA PAROLA: VOCI DAL MONDO

     Con lo sguardo al futuro:
     Essere donne negli anni Venti.
     Una testimonianza dall’Estremo Oriente

                          S
                                 ono nata e         Parola ai bambini che studiavano nelle
                                 cresciuta a La-    scuole pubbliche, a oltre 3 chilometri di
                                 guna, nelle Fi-    distanza che percorrevo a piedi!
                           lippine. Dopo varie
                           esperienze lavorati-     Ho ricevuto la mia formazione universi-
                           ve nel settore finan-    taria al Collegio di San Giovanni in La-
                           ziario nelle Filippine   terano di Calamba. Ero attiva in varie
                           e in Giappone, oggi      associazioni religiose e attività dentro e
                           lavoro in Giappone,      fuori dal campo. Militavo nella squadra
     di                    dove sono vicepresi-     di atletica, ma la mia “corsa” preferita
     Amina                dente di una società      era quella su per le montagne per di-
     De Ramos             di servizi finanziari e   stribuire cibo agli anziani bisognosi. Ho
     Papera               dove insegno inglese      completato gli studi presso la PLM di
                          part-time. Una delle      Manila.
     benedizioni più grandi della mia vita è
     stata essere introdotta in giovane età         Durante quegli anni sentivo forte il desi-
     alla fede cattolica. Devo tutto a una mia      derio di consacrarmi come religiosa, ma
18   zia, che badava a me e ai miei fratelli        le strade della vita mi hanno portato,
     durante gli orari di lavoro di nostra          dopo la morte di mio padre nel 1989,
     madre. La zia mi portava con sé mentre         ad altre scelte, mettendo la famiglia al
     svolgeva servizio in parrocchia. Ricordo       primo posto. Così, nel 1997, una volta
     la sua devozione, il suo impegno nella         che anche i miei fratelli hanno concluso
     preghiera.                                     gli studi, mi sono sposata con mio mari-
                                                    to. Avevo 31 anni. Siamo subito entrati
     È stato così che, da bambina, ho compre-       nelle “Coppie di Cristo”, un gruppo in
     so che Dio mi chiamava al suo servizio.        cui gli sposi si impegnano in attività di
     Ho frequentato la “Canossa Academy”            evangelizzazione, di educazione e di as-
     a Calamba, dove sono stata formata             sistenza ai poveri.
     come donna e come cristiana. E dove ho         Le nostre tre splendide figlie – Josemiah
     iniziato a fare catechesi e annunciare la      Faith, Jonaziah Hope e Jepheziah Love
                                                              – sono cresciute nella fede.

                                                            Posso dire di aver avuto un
                                                            matrimonio felice fino al 2015,
                                                            anno in cui mi fu diagnosticato
                                                            un tumore. All’apice della mia
                                                            fragilità fisica, mio marito fu
                                                            travolto da una crisi emotiva e
                                                            cercò consolazione altrove. Ero
                                                            fisicamente ed emotivamente
                                                            provata, ma mi sono scoperta
                                                            spiritualmente forte. È stata la
vita
                                                                                 più
fede l’unica cosa che mi ha sostenuto.       Essere un’insegnante mi ha permesso
Dal gennaio 2016 mio marito ha smesso        di servire il Signore nell’incontro con gli
di sostenerci economicamente. Grazie a       studenti e nella diffusione della Buona
Dio ho trovato un lavoro come insegnan-      Notizia. Piano piano, mi è stato chiesto
te di inglese e successivamente sono         di formare nuovi formatori, di prestare
entrata in contatto con l’azienda per cui    accompagnamento spirituale, di inco-
lavoro ora. I miei amici erano preoccu-      raggiare gli altri membri del gruppo e
pati per come avrei potuto gestire la mia    guidare i momenti di preghiera. Persino
difficile situazione. Ma io non ho mai du-   di accompagnare le coppie nel corso del-
bitato che il Signore mi fosse vicino.       la loro formazione: il Signore è capace di
                                             fare meraviglie dei nostri limiti e delle
                                                               nostre ferite! E, dal mio
                                                               dolore sono nate occa-
                                                               sioni per sostenere altri

                                                                                           19
                                                               che attraversano un
Proprio mentre pensavo di aver toccato       dolore. È tutto opera sua. Penso spesso
il fondo, ho realizzato quanto il Signore    alle parole di un canto che dice: “Non
si stesse prendendo cura di me. Sentivo      possiamo diventare quello che abbiamo
il suo abbraccio tramite la famiglia e gli   bisogno di diventare/se rimaniamo come
amici che mi sostenevano. Le cure non        siamo/perciò, dai tutto te stesso, dai il
mi hanno mai impedito di pregare e di        meglio di te/e lascia a Dio il resto”.
svolgere servizio. Mi sono unita ad altri
gruppi di vita cristiana, con incontri di    Sì, resto fedele a questa parola, alla Pa-
preghiera e condivisione della Parola di     rola del Signore, e continuerò a condivi-
Dio, e attività musicali.                    derla con gli altri.
                                                                        Con lo sguardo
                                                                        rivolto al futu-
                                                                        ro, in questo
                                                                        nuovo decen-
                                                                        nio.
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

20
vita
                                                                                più

INTRODUZIONE ALL’INCHIESTA

IL VOLTO.                                    LA PROFEZIA.
Qual è il volto della famiglia canossia-     Quale vino nuovo emerge per il futuro?
na che si appresta a varcare la grande       Con quale sguardo affrontiamo questo
soglia del XVII Capitolo Generale d’I-       nuovo decennio, gli anni Venti del se-
stituto, da cui emergeranno la Madre         colo Duemila? (E non dimentichiamolo:
Generale e il Consiglio che ci guideran-     non si mette vino nuovo in otri vec-
no nei prossimi anni? Quali occhi, quale     chi…)
respiro, quale sorriso, quale ascolto?
                                             Sono questi gli interrogativi che ab-
                                             biamo approfondito nell’Inchiesta sul
                                             mondo canossiano di questo numero di
LA FRATERNITÀ.                               VitaPiù. Per raccogliere spunti e rifles-
Come la dimensione interculturale in-        sioni emersi dal cammino di ascolto in
terroga il nostro vivere fraterno? Come      questi mesi. E continuare a camminare,      21
aprirsi all’incontro con persone e cultu-    insieme.
re diverse dalle nostre origini diventa
un’occasione di crescita, personale e
comunitaria? Come lo stare dentro un
mondo sempre più “meticcio” ci chiama
a rinnovare lo slancio missionario e la
vocazione “ad gentes” in ogni luogo e in
ogni ministerialità?                                                  di Paolo Bovio

                 IL VOLTO PAG 22                   LA FRATERNITÀ PAG 24

                                   LA PROFEZIA PAG 26
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     IL VOLTO
     Donne della Parola che amano senza misura

     A
             lla vigilia del XVII Capitolo Ge-     alle parole dell’altro, al suo esprimer-
             nerale, qual è il volto oggi incar-   si. La scelta di avvicinarsi al Capitolo
             nato dalle Figlie della Carità Ca-    Generale chiedendo alle sorelle di tutte
     nossiane? Chiedercelo oggi – dopo oltre       le Comunità, Province e Delegazioni di
     un anno di cammino di ascolto che ha          offrire le proprie esperienze e riflessioni
     coinvolto tutta la famiglia canossiana        per tracciare insieme la rotta è il segno
     – significa lasciarci provocare dai ric-      di un Istituto che intende camminare
     chissimi spunti di riflessione e proposta     in uno stile di sempre maggiore condi-
     emersi in questo entusiasmante per-           visione e corresponsabilità. Dove anche
     corso.                                                                       quello della
     Migliaia                                                                     leadership
     di voci,                                                                     è un mini-
     come                                                                         stero, più
     migliaia                                                                     che un ruo-
     di piccoli                                                                   lo; un pren-
     colpi di                                                                     dersi cura,
     pennello                                                                     e non solo
22   che –                                                                        una respon-
     ciascuno                                                                     sabilità.
     nella
     sua uni-                                                                     Così non ci
     cità – si                                                                    stupisce che
     lasciano                                                                     il secondo
     lavorare                                                                     dettaglio
     da un                                                                        che attira
     Artista sapiente, da Colui che ogni gior-     la nostra attenzione sia il…naso. Un
     no fa danzare pennello e colori per cre-      naso capace di respirare profonda-
     are un ritratto unico, carico di bellezza     mente, come profondo è il respiro della
     e di luce.                                    preghiera. Una preghiera che le sorelle
                                                   in tutto il mondo riconoscono essere il
     Proviamo a osservarlo.                        vero ossigeno che accende la vita. Per-
                                                   sonale e comunitaria. Un ossigeno che
     Il primo dettaglio che ci colpisce sono…      riempie i polmoni della spiritualità e
     le orecchie. Sì, perché in questo inten-      torna all’esterno come amore e servizio
     so anno di preparazione la famiglia           al prossimo. Ma perché questo respiro
     canossiana si è esercitata soprattutto        possa dare ritmo alla vita, occorre che
     nell’arte dell’ascolto. Mettersi in ascolto   non si lasci soffocare dalle corse quoti-
     è sempre, soprattutto, un atto di liber-      diane, che alla preghiera siano lasciati
     tà. Perché chi ascolta si mette in gioco,     tempi e spazi adeguati, che possa cre-
     si mette in discussione: lascia spazio        scere e fortificarsi. Così che anche l’aria
vita
                                                                                   più

                                                                                            23

intorno abbia un profumo sempre più           Fratelli e sorelle a cui la bocca pro-
canossiano.                                   clamerà la buona notizia, porterà una
                                              parola di consolazione, farà conoscere
Come sono gli occhi di questo volto?          Gesù. Non solo con le parole, certa-
Sono occhi ben aperti: sono rivolti all’al-   mente. Con la vita tutta. E anche con il
tro, guardano il mondo con sguardo            silenzio: una bocca pronta a tacere per
puro, ne sanno cogliere la bellezza, an-      accogliere una confidenza, per lasciare
che quella nascosta in ciò che è piccolo      che l’altro sia altro. E pronta, sempre,
e umile. E non hanno paura di rivolger-       ad aprirsi al sorriso e alla gioia.
si anche verso quei luoghi dove la luce
non arriva. Verso quelle situazioni dove      Guardando ancora questo volto, siamo
c’è dolore, solitudine, ingiustizia. Per      colpiti dalla bellezza della sua pelle:
questo sono occhi velati, talvolta, da        che non è di nessun colore, perché è di
qualche lacrima: perché non distolgono        tutti i colori. Perché il volto della fami-
lo sguardo da chi soffre, sono pronti a       glia canossiana è il volto delle sorelle
raggiungerlo, a orientare il passo in         e delle comunità, degli allievi e dei col-
direzioni dei fratelli che si sentono soli,   laboratori, dei familiari e degli amici.
lasciati indietro.                            Un volto sempre più compiutamente
                                              interculturale.
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     LA FRATERNITÀ
     L’incontro fraterno nella dimensione dell’intercultura

     L
             a dimensione della fraternità è      si intreccia inevitabilmente con quella
             da sempre al centro della vita,      interculturale. Se il volto delle Figlie
             della spiritualità e del carisma     della Carità, nel 2020, è un volto sem-
     della famiglia canossiana. Sorelle che       pre più colorato, anche le nostre comu-
     cercano il Signore nell’incontro con il      nità lo saranno. Lo sono già.
     povero, con i giovani, con le famiglie.      Non è una questione che riguarda solo
     Per le strade del mondo, tra le aule di      la famiglia canossiana, naturalmente.
     una scuola o il cortile di un oratorio,      Tutto il mondo – sempre più in movi-
     alle porte della parrocchia o nei corridoi   mento, sempre più “meticcio” – è attra-
     di un ospedale. Sorelle che si radicano      versato da un vero e proprio fermento
     nella preghiera, coltivano spiritualità e    interculturale. Che, come in tutti i mo-
     pensiero, spezzano il pane. Sorelle che      menti di dinamismo, porta con sé anche
     condividono il quotidiano, le sue luci       tensioni e interrogativi. Quello che ci
     e le sue fatiche. Sorelle che vivono la      possiamo chiedere è: esiste uno specifi-
     comunità come il luogo dove i talenti di     co dello stile canossiano con cui vivere
     ciascuna fanno brillare le speranze di       al meglio l’interculturalità?
24   tutto il gruppo, dove i sogni diventano      Un dato appare certo: le sorelle canos-
     progetti, missione, mani che si intrec-      siane considerano l’interculturalità
     ciano, passi che vanno lontano. E dove       come un valore, una peculiarità del
     le differenze diventano ricchezza.           Vangelo stesso. E, per questo, perfetta-
     All’inizio di questo nuovo decennio, la      mente risonante con l’identità profon-
     dimensione comunitaria e fraterna oggi       da dell’Istituto, che è internazionale
                                                                               e aperto al
                                                                               mondo. Non
                                                                               solo. L’inter-
                                                                               culturalità
                                                                               vissuta come
                                                                               fonte di
                                                                               ricchezza e
                                                                               di crescita,
                                                                               personale e
                                                                               comunitaria,
                                                                               può essere
                                                                               letta come
                                                                               parte inte-
                                                                               grante del
                                                                               carisma, del
vita
                                                                               più

                                                                                        25

DNA canossiano. E può diventare una         formarsi a un orizzonte permanente
spinta decisiva per rilanciare la nostra    di interculturalità, dotandosi – per-
missionarietà.                              sonalmente e comunitariamente – di
Questo slancio di fraternità intercultu-    strumenti adeguati, tempi di scambio
rale ci spinge in due direzioni.            e conoscenza, momenti che entrano nel
In una prospettiva interna, dobbiamo        quotidiano e momenti distesi, di vera e
accogliere con gioia la crescita di co-     propria immersione.
munità canossiane sempre più inter-         E poi l’esterno, l’apertura al mondo.
culturali. Che crescono in un clima di      Un mondo, abbiamo detto, sempre più
accoglienza, libertà e condivisione dei     interculturale e animato dal continuo
valori, usi e costumi di cui ogni sorella   incontro di popoli e culture. Dentro cui
è portatrice. Un clima di famiglia! Tutto   la vocazione “ad gentes” è chiamata a
questo è un traguardo che può essere        ridestarsi: un richiamo forte a vivere
conquistato, però, soltanto superando       la dimensione in ogni ministerialità,
atteggiamenti di precomprensione e          lasciarsi incontrare per incontrare tutti
chiusura, ed dando invece espressione       con cuore accogliente, generoso, capace
all’apprezzamento e al rispetto delle       di fare spazio all’altro per camminare
differenze. Le chiavi sono il dialogo,      insieme.
una comunicazione più inclusiva, e
la formazione. Sì, perché è necessario
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     LA PROFEZIA
     Il vino nuovo che emerge per il futuro

     Q
            uale è lo sguardo con cui ci rivol-   sioni – la possibilità di vivere l’intercul-
            giamo al futuro che si apre da-       turalità come incontro e non come scon-
            vanti a noi, a questi anni Venti      tro, la fraternità come via possibile,
     del ventunesimo secolo?                      l’apertura al fratello, il prendersi cura
                                                  delle fragilità rappresentano realmente
     È uno sguardo di apertura e di fiducia.      una via e un linguaggio capace di par-
     Guardiamo al futuro non come una             lare al mondo. E di parlare canossiano!
     minaccia, non come qualcosa che ci
     incute timore. Siamo realisti, certo.        Quel “si tratta di più”, formidabile in-
     Sappiamo di abitare tempi incerti,           tuizione di una donna veneta e interna-
     pieni di interrogativi. Non smettiamo        zionale vissuta a cavallo tra Settecento
     di farci provocare dall’insegnamento di      e Ottocento – anch’esso non un periodo
     Papa Francesco,
     che ci ha
     insegnato che non
     stiamo vivendo
     un’epoca di
26   cambiamento, ma
     un cambiamento
     d’epoca. Ma al
     fondo di tutto c’è,
     roccia solida, una
     grande fiducia.

     È fiducia nell’u-
     manità. È fiducia
     nella possibilità di
     essere fedeli al carisma canossiano in       di cambiamenti, ma un vero e proprio
     modo creativo, perfettamente contem-         cambiamento d’epoca – ci spinge in
     poraneo. Come sorelle di un mondo at-        avanti. Ci spinge ad osare.
     traversato da contraddizioni e fatiche,
     ma anche ricco di talenti, connessioni,      Ci ha spinto ad osare l’ascolto, con un
     speranze.                                    cammino partecipato di condivisione
                                                  di avvicinamento al Capitolo Generale
     È la grande fiducia che la dimensione        mai sperimentato prima. Un cammino
     interculturale – quella che più di tutte     che ha mostrato quanto le sorelle, le
     ci chiama a una riconfigurazione, a          comunità, le province e delegazioni, le
     un lavoro personale e comunitario di         regioni, l’istituto tutto siano disponibili
     conversione – sia in se stessa profetica.    al confronto, al mettersi in gioco e in di-
     Perché in uno scenario come quello di        scussione. E questa qualità dell’ascolto
     oggi – caratterizzato troppo spesso da       è certamente un’esperienza che potrà
     paure, chiusure, frammentazioni e divi-      portare ancora molto frutto e germina-
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