Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei

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Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
ABBONAMENTO ANNUO: PAGAMENTO ASSOLTO MEDIANTE QUOTA ASSOCIATIVA

                                                                  RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE PIACENZA MUSEI (FEDERATA FIDAM) - PERIODICO - APRILE 2021 ANNO XXVI N. 1
                                                                    POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART.1 COMMA 1 – CN/PC
                                                                    GRAFICHE LAMA (PC) - IN CASO DI MANCATO RECAPITO SI CHIEDE LA RESTITUZIONE IMPEGNANDOSI A PAGARE LA TASSA DOVUTA

                                                                    Due Capolavori
                                                                    Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale

                                                                                                                                                              Storie e aneddoti sui
                                                                                                                                                              celebri dipinti Ecce
                                                                                                                                                              Homo di Antonello
                                                                                                                                                              da Messina e
                                                                                                                                                              Madonna adorante
                                                                                                                                                              il Bambino con
                                                                                                                                                              San Giovannino di
                                                                                                                                                              Sandro Botticelli.

                                                                                                                                                                 Sommario
                                                                                                                                                               1-4 Antonello da Messina e
                                                                                                                                                               Sandro Botticelli
                                                                                                                                                               6-8 Il Monumento ai
                                                                                                                                                               Pontieri di Salazzari
                                                                                                                                                               9 La chiesa di San
                                                                                                                                                               Francesco a Piacenza
                                                                                                                                                               10-13 I luoghi di ritrovo di
                                                                                                                                                               un tempo nella Piacenza
                                                                                                                                                               storica
                                                                                                                                                               14-16 L’appartamento del
                                                                                                                                                               Cardinale Alberoni
                                                                                                                                                               17-18 La mostra sulle
                                                                                                                                                               donne del ‘500 e del ‘600
                                                                                                                                                               19-20 La Poesia in vetrina…
                                                                                                                                                               a Piacenza
                                                                                                                                                               21 cARTElloni, l’Arte si fa
                                                                                                                                                               per strada
                                                                                                                                                               22 La Veletta di Gussoni
                                                                                                                                                               23 5x1000 a Piacenza
                                                                                                                                                               Musei

                                                                         Antonello da Messina, Ecce Homo, 1465-75 ca., olio su tavola, Collegio Alberoni,
                                                                         Piacenza
Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
www.piacenzamusei.it                                                                                                Aprile 2021

I
     dipinti antichi più         eccellente della storia           figure; approdò a Venezia         sangue caduto dalla fronte
     rappresentativi di          neotestamentaria,                 verso il 1474 e lì incontrò la    coronata di spine, il cappio
     Piacenza sono il Tondo      all’impossessamento della         dolcezza e la naturalità          da condannato attestano un
Botticelli e l’Antonello da      prospettiva geometrica e          irresistibili di Giovanni         forte realismo e collocano il
Messina, che rimandano alle      delle tecniche migliori su        Bellini.                          dipinto prima dell’incontro
radici umanistiche del           tavola lignea e poi su tela.      Tornato in Sicilia, mise a        con la pittura di Bellini,
rinascimento italiano.           Antonello da Messina              frutto i suoi riporti in          prima del Salvator Mundi
Entrambi risalgono agli anni     (1430-1479) è tra gli esempi      capolavori assoluti. L’Ecce       della National Gallery e
Settanta del Quattrocento        più significativi; ventenne,      Homo del Collegio Alberoni        dell’Annunciata di Palermo
proprio quando si entrava nel    dopo l’iniziazione alla pittura   di Piacenza, con la sua           (1475 e 1476), dove la
volano generativo dell’arte      in botteghe tra Messina e         innovativa mestica di olio su     serenità dei volti è coniugata
moderna, nel cuore della         Palermo, risalì la penisola e a   tavola di rovere, appartiene al   sia con il dominio dello
storia dell’Occidente, nel       Napoli, entrò nella bottega di    momento della piena               spazio, in cui le mani sono
rinascimento italiano che ha     Colantonio e cominciò a           maturazione di Antonello,         impeccabilmente scorciate,
fecondato generosamente          conoscere l’intreccio tra         firmato e datato sul cartiglio    sia con la tornitura morbida
l’Europa, totalmente             pittura fiamminga,                pieghettato aperto sul            del colorare veneto. Peraltro
affascinata dal magnifico        provenzale e spagnola,            basamento (ANTONELLUS             il cartiglio della tavola
scenario italiano delle          crogiuolo affascinante di         MESSANEUS ME PINXIT               piacentina appare come la
signorie e dei piccoli stati     culture nell’età angioina e       1473). Sul fondo scuro            prima firma con data in
indipendenti, bocconi            aragonese. Per un decennio        appare la sofferenza              numeri, preliminare a quello
prelibati per i regni europei.   rimase a Napoli, poi              umanissima del figlio di Dio,     del Salvator Mundi, più
Il rinascimento italiano è una   intraprese il viaggio per         mostrato al popolo                disteso, più scritto, con la
lunga stagione di                Roma, Firenze e Arezzo,           dileggiante e con le braccia      data in parole. Nella tavola
contaminazione di idealità       dove dalle opere disseminate      legate alla colonna; le tre       piacentina il Cristo è
artistiche tendenti alla         da Piero della Francesca          lacrime sul volto provato e       presentato come nei
perfezione, alla bellezza        apprese la visione prospettica    umiliato, le labbra piegate, le   numerosi ritratti su fondo
assoluta, all’interpretazione    dello spazio rapportata alle      piccole gocce rapprese di         scuro, alla fiamminga, a parte

                                                                                                       Panorama Musei
                                                                                                       Periodico dell’Associazione
                                                                                                       Piacenza Musei
                                                                                                       iscritto al n. 490 del Registro
                                                                                                       Periodici del Tribunale di
                                                                                                       Piacenza
                                                                                                       Anno XXVI N. 1
                                                                                                       www.associazionepiacenzamusei.it
                                                                                                       info@associazionepiacenzamusei.it

                                                                                                       Direttore Responsabile
                                                                                                       Federico Serena

                                                                                                       Redazione
                                                                                                       c/o Studiart
                                                                                                       Via Conciliazione, 58/C
                                                                                                       29122 Piacenza
                                                                                                       Tel. 0523 614650

                                                                                                       Progetto Grafico
                                                                                                       Studiart
                                                                                                       Grafic Executive
                                                                                                       Luca Mazzoni
                                                                                                       Coordinamento editoriale
                                                                                                       Chiara Alovisi

                                                                                                       Stampa
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                                                                                                       Strada ai Dossi di Le Mose 5/7
                                                                                                       29122, Piacenza

                                                                                                       Disegni e foto, anche se non
                                                                                                       pubblicati, non verranno restituiti
        Botticelli, particolare Madonna adorante il Bambino con San Giovannino, 1475-80
        ca., tempera su tavola, Musei Civici Palazzo Farnese, Piacenza, Foto Bersani

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Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
Aprile 2021

la pallida luminescenza della
colonna centrale in secondo
piano; mancando la scena
storica con gli sgherri
torturatori, tutto il significato
è concentrato sul volto e sul
busto dai particolari indiziari
minimi: le lacrime non di
dolore ma di consapevolezza
del supplizio iniziato e del
sacrificio supremo
(richiamano il sentimento di
amarezza profondissima
dell’inizio del patimento
finale nell’orto degli ulivi), le
piccole gocce di sangue
come segno della sofferenza
fisica subita. Si omettono per
questioni di spazio le                    Botticelli, particolare volto La Primavera, Flora,1482, Galleria degli Uffizi, Firenze
considerazioni sulle due
opere affini e meno rifinite
del Metropolitan di N. Y. e di      apparizione sacra; in verità
Palazzo Spinola di Genova.          anche Raffaello nella
La piccola tavola si trovava        Madonna Sistina (1513)
nel palazzo romano del              avrebbe usato lo stesso
cardinale Alberoni, palazzo         espediente tecnico per fare
appartenuto al card.                appoggiare i due disinvolti
Giovanni Nicola Conti, e            angioletti. Il Tondo
pervenne al Collegio di             piacentino, recentemente
Piacenza, affidato ai Padri         anticipato agli anni 1475-
della Missione, con tutte le        1480, è un insieme di
opere della sua collezione          innovazioni iconografiche
insieme alla tavola del             per la storia dell’arte in
fiammingo Jan Provost; anche        genere: il San Giovannino
questa presenza comprova il         compresente a Gesù,
gusto del cardinale per             episodio tratto dalla
l’impatto realistico della          duecentesca Meditationes
pittura fiamminga.                  vitae Christi del francescano
                                    Giovanni Cauli da San
La Madonna adorante il              Giminiano a partire dalla
Bambino con San                     Madonna del roseto del
Giovannino dei Musei Civici         Louvre (1468), ritorna nel             Botticelli, particolare volto La nascita di Venere,1485,
di Piacenza, di Sandro              dipinto piacentino, che                Galleria degli Uffizi, Firenze
Botticelli (1444-1510), ha          richiama anche le undici
una vicinanza temporale             opere in cornice circolare       dall’intensità degli sguardi      il tema assolutamente nuovo
all’Ecce Homo e una                 dello stesso tema negli stessi   assorti e diretti tra madre e     di Giovanni Battista
vicinanza culturale per             anni; il gesto del Bambino       figlio, nella consapevolezza      Bambino, figlio degli anziani
l’eccellenza del pensiero           alludente alla circoncisione     di un destino solo a loro         Zaccaria ed Elisabetta sterile
rinascimentale; addirittura         dichiarante l’appartenenza       rivelato e segna                  e predestinata madre e
entrambe le tavole hanno un         alla stirpe di David come        l’autenticazione della mano       parente di Maria, insieme a
basamento: la prima con il          annunciato dai profeti; il       del maestro. Il San               Gesù Bambino: l’annunciante
cartiglio e la seconda con la       paesaggio atmosferico            Giovannino rivela invece un       e il Messia insieme per la
scritta QUIA RESPESIT               leonardesco del fondo,           intervento di bottega. Si         prima volta, con età diverse,
HUMILITATE ANCILE SUE               inconsueto nel Botticelli; il    consideri che San Giovanni        anche se erano distanti di soli
(che si completerebbe nel           simbolismo delle rose rosse      Battista era il protettore di     sei mesi.
cantico con ECCE ENIM EX            come preannuncio del             Firenze e non poteva essere       Le velature del volto e del
HOC BEATAM ME DICENT),              sacrificio del Redentore,        presentato soltanto come          nimbo della Beata Vergine
in primo piano, che delimita        adagiato sul mantello della      predicatore o decollato;          sono stesure con bianco
la distanza spaziale tra            madre adorante.                  Botticelli riprende e amplifica   d’uovo, che Botticelli usa per
l’osservatore e la retrostante      L’umanizzazione è esaltata       dal suo maestro Filippo Lippi     onorata tradizione della

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Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
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       Botticelli, Venere e Marte, 1482-83 ca., tecnica mista su tavola, National Gallery, Londra

tempera, non conoscendo            Michelangelo.                      il 1537 nel palazzo dove poi     nel 1865 (rogito Luigi
ancora la tecnica all’olio di      Ma da dove viene questo            sorse il convento delle          Guastoni e Nicola Salvetti del
Antonello e dei veneti.            Tondo eseguito a Firenze?          Orsoline e poi in quello di      12 aprile 1865), a
Il volto della Madonna è           La risposta al quesito riporta     via Scalabrini ora Borromeo e    conclusione della trattativa
ancora quello dell’imperitura      unicamente alle vicende dei        si imparentarono con tutte le    tra il Comune di Piacenza e il
Simonetta Cattaneo, andata         principi Appiani d’Aragona di      maggiori famiglie                Ministero della guerra per la
in moglie a Marco Vespucci,        Piombino, aggregati alla           aristocratiche muovendo          cessione del complesso di S.
ma rimasta innestata come          famiglia reale di Aragona e        grandi patrimoni dotali.         Agostino sullo Stradone
icona perfetta nella mente         grandi imprenditori nel            L’ipotesi più verosimile è che   Farnese per insediarvi un
dei Medici e dei loro              commercio, che intrecciò           il Tondo Botticelli, come        reggimento di cavalleria.
fedelissimi artisti: è lo stesso   rapporti stretti con i dogabili    quadro di arredo privato, sia    Il conte Faustino Perletti
volto della Nascita della          Cattaneo, i Medici, i              entrato nei beni degli Appiani   (Sindaco di Piacenza
Primavera proprio di quegli        Botticelli, i nobili Vespucci, i   e portato da Porzia, figlia di   1860-1861) si era interessato
anni ma anche quello di            conti Landi; amici dei Medici      Gerolamo, nella dote per il      del tondo perché aveva avuto
Venere con Marte dedicato al       e committenti del Botticelli,      matrimonio con Ottaviano II      come avo Fausto Perletti,
matrimonio di un Vespucci,         nonché ospitanti i Cattaneo        Landi; la figlia maggiore di     fidato giurista di Ranuccio II,
famiglia di approdo di             esiliati da Genova, avevano        Porzia, Eleonora, che ebbe in    che lo aveva inviato alla
Simonetta (le vespe dello          allevato nella loro corte dal      eredità tutti i suoi beni        corte imperiale di Vienna per
stemma Vespucci in alto a          1460 Simonetta Cattaneo            mobili, si unì ai primi del      ottenere il placet di
destra nel dipinto sono            (1453-1476), che a sedici          ‘600 con Ippolito Landi di       investitura del principato
determinanti).                     anni fu promessa sposa a           Rivalta, agnato legittimo alla   Landi e che conosceva bene
Il tema della Madonna con          Marco Vespucci, figlio di          successione del principato di    il castello di Bardi. Anche se
Bambino e San Giovannino           Pietro, importante uomo            Bardi e Compiano dei Landi.      il Botticelli non era ancora
nel Botticelli è continuato nel    d’affari che frequentava la        Il Tondo Botticelli, è stato     stato riconosciuto eccelso
primo ventennio di attività        corte degli Appiani                individuato dallo scrivente      come oggi né valorizzato
1465-1485 ed ebbe un               d’Aragona. Simonetta fu            (Archivi Landi Doria Panphili    dalla critica d’arte, il tondo
successo enorme anche per          amata da Giuliano de Medici        di Roma e Landi di               era molto ambìto e rimase
l’impiego che ne fecero            e ammirata dal fratello            Chiavenna di Piacenza) in un     dietro la scrivania del
Raffaello (Madonna del             maggiore Lorenzo, lasciando        inventario (1642)                Sindaco fino al 1891 per
cardellino) e Leonardo             anche dopo la sua precoce          dell’oratorio del castello di    passare all’Istituto Gazzola,
(Madonna delle rocce) per la       morte il modello di bellezza       Bardi nell’attuale parmense,     prima sede del Museo, e poi
compresenza dei due                assoluta rappresentato dal         dove era utilizzato come pala    a Palazzo Farnese, dove ora si
bambini coetanei. Il ricorso       Botticelli, che la raffigurò       d’altare, tra i beni del         trova.
al formato in tondo, con           nella Primavera (Flora e           principe Federico II, la cui
sontuosa cornice intagliata e      Grazie) e nella Nascita di         unica erede Polissena andò
dorata, è un inno alla             Venere, fino all’altrettanto       in sposa a Gian Andrea
generatività come forza            celeberrima Venere e Marte         Doria. Lì fu registrato ancora
naturale e alla forma del          dedicata al matrimonio di un       nel 1680 e 1691, quando il                       Stefano Pronti
cerchio, geometria                 Vespucci, famiglia di              principato fu acquistato dal
rinascimentale per                 approdo di Simonetta.              duca Ranuccio II Farnese, e lì
eccellenza, che giunge fino        Con Gerolamo gli Appiani si        rimase fino all’unificazione
al Tondo Doni di                   stabilirono a Piacenza verso       italiana; giunse a Piacenza

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Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
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Un Gioiello da Riscoprire

Il Monumento ai Pontieri di Piacenza
Realizzato dal grande scultore e poeta Mario Salazzari

P
        er chi giunge a             al ponte sul fiume. Il piazzale   basamento, su cui si innalza     struttura alta circa 16 metri,
        Piacenza dalla              e il monumento sono infatti       una stele con quattro alti       sono disposti quattro gruppi
        Lombardia il                la prima immagine della città     fasci littori angolari, con      di statue bronzee: sul lato
monumento al Pontiere               che si presenta a chi proviene    ghirlande e stemmi delle città   verso la città i pontieri che, in
d’Italia è il biglietto da visita   dalla Lombardia. La struttura     di Roma, Venezia, Piacenza e     una scena molto dinamica e
della città. Pur essendo            in marmo è posta su un            Verona. Alla base della          concitata, con visibile sforzo
collocato in una posizione
visivamente strategica,
rimane tuttavia assai poco
fruibile per un osservatore
attento e interessato, infatti si
trova al centro di una rotonda
di smistamento traffico per
cui chi giunge in automobile
è concentrato nella guida e
non può certo distrarsi a
guardarlo, mentre i pedoni
non possono materialmente
avvicinarsi allo stesso.
Potremmo dunque affermare
che, paradossalmente, il
monumento ai Pontieri è
conosciuto da tutti coloro
che vi transitano, ma visto in
concreto da pochissimi. Fu
posizionato nel 1928, per
volere del podestà di
Piacenza, Giuseppe
Barbiellini Amidei, per
celebrare la fondazione del
Genio Pontieri di Piacenza
avvenuta nel 1883 e il suo
operato durante la prima
guerra mondiale nelle
spedizioni militari e nelle
attività di soccorso alla
popolazione durante le piene
del fiume Po. Il progetto del
monumento fu scelto sulla
base di un bozzetto
presentato da un giovane
scultore veronese in servizio
al Genio Pontieri, Mario
Salazzari (1904-1993). Fu
costruito in posizione
scenografica, in un piazzale
prospiciente il corso del Po,
come snodo terminale di
viale Risorgimento, nuovo
asse urbano verso Milano,
realizzato a prolungamento
                                         Mario Salazzari, Il Monumento ai Pontieri, 1928, Piazzale Milano, Piacenza
di viale Cavour per collegarlo

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Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
Aprile 2021

portano in secca un loro         maggio 1928 alla presenza           1918 dallo scultore Eugenio        ma successivamente
barcone; sopra di essi è posta   del re Vittorio Emanuele III.       Prati che gli offre lavoro nella   posizionata dagli anni ‘60 del
una figura femminile, a petto    Poco nota ai piacentini è la        bottega di arte funeraria del      Novecento in Lungadige
seminudo, che rappresenta        personalità artistica dello         fratello Celeste. Dal 1919 al      Capuleti; il Monumento ai
l’Italia nelle vesti della Dea   scultore Mario Salazzari,           1923 Mario Salazzari               Caduti di Gazzo Veronese
Roma e che solleva               anche perché egli ha                frequenta l’Accademia di           (simile a quello di Borgo
ritualmente una piccola          effettivamente lasciato alla        Belle Arti, diretta da Savini e    Roma) e il Monumento ai
Vittoria alata. Verso il fiume   città un monumento di               Girelli, su insistenza ancora      Caduti di Raldon, concepito
Po due soldati salvano dalle     grande pregio ed imponenza,         di Eugenio Prati. Nel 1920         con figura a tutto tondo
acque una donna e una            ma lo stesso viene visto quasi      vince il concorso per il           poggiante su un blocco di
giovane, mentre sopra di loro    sempre “di sfuggita” poiché si      Monumento ai Caduti, situato       marmo sbozzato. Nel 1934,
una madre alza il suo            trova al centro di un trafficato    a Verona in Borgo Roma,            sulla scia del successo
bambino verso il cielo in        crocevia che non consente la        opera che terminerà nel            ottenuto dal grande
segno di ringraziamento e di     possibilità, per chi vi transita,   1925. In quel periodo, nella       monumento ai Pontieri di
continuità generazionale. Ai     di approfondire i suoi alti         bottega di Celeste Prati,          Piacenza, partecipa al
due lati figure simboliche di    significati allegorici e            conosce i “secessionisti” di       concorso indetto per la
vecchi con lunghe barbe, che     l’intrinseco valore storico,        Ca’ Pesaro, fra i quali            realizzazione di gruppi
versano l’acqua da grandi        documentario e artistico.           Umberto Moggioli, Gino             equestri destinati al
anfore, rappresentano il Piave   Mario Salazzari nasce a             Rossi e Arturo Martini.            completamento del ponte
ad est e l’Isonzo ad ovest,      Lugagnano di Sona (VR) il 16        Entrato come recluta nel           della Vittoria di Verona. Su 62
fiumi simbolo del                novembre 1904, inizia a             1924 al Genio Pontieri di          bozzetti presentati da parte di
patriottismo e dell’eroismo      lavorare giovanissimo, a soli       Verona, intreccia nuove            44 concorrenti, quelli di
durante la prima guerra          12 anni nel 1916, come              relazioni che favoriscono          Salazzari vengono proclamati
mondiale e sui quali si          apprendista tornitore in            l’assegnazione di ulteriori        vincitori per il lato verso città
distinsero i Pontieri. La        un’officina meccanica. La           incarichi artistici: una grande    nel 1936. Tali opere furono
solenne inaugurazione del        sua passione istintiva per il       targa celebrativa dell’arma        solennemente inaugurate nel
monumento avvenne il 27          disegno viene notata nel            collocata allora in caserma,       gennaio del 1941 per essere

     Mario Salazzari, Il Monumento ai Pontieri, 1928, Piazzale Milano, Piacenza

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tolte pochi anni dopo, al fine     vantaggio di una produzione
di proteggerle dai                 di piccolo e medio formato
bombardamenti (saranno             nella quale si evidenzia il
ricollocate solo nel 1955).        mutamento radicale del suo
Ormai la guerra incalza e          linguaggio – che lui stesso
dopo l’8 settembre del ’43         definisce “del vuoto per il
Salazzari prende parte alla        pieno” – e che trova riscontro
Resistenza, assumendo il           nelle opere esposte alla sua
comando della zona tra la          prima mostra personale nel
valle di Selva di Progno e la      1964, presso la galleria Notes
val Squaranto. In un’azione        di Verona. Vi sono esposte
eroica riesce a liberare degli     alcune formelle per il portale
ostaggi, probabilmente             della Cappella Pomari,
destinati alla deportazione in     inaugurata quello stesso anno
Germania, a Velo Veronese,         al Cimitero Monumentale di
ma il 27 novembre viene            Verona, accanto alle figure
arrestato e per molti giorni       del nuovo filone animalista
seviziato. Le torture subite gli   con Ragno, Vacca all’albero,
hanno però procurato danni         Disegno plastico, Rospo,
irreversibili alla mano destra:    Pollastro, Tacchino
per ritornare a scolpire e a       (acquistato alla sua morte dal
disegnare deve così imparare       Museo di Castelvecchio,
ad usare la sinistra. Il primo     dove è tuttora collocato nella
incarico post bellico gli arriva   sala di lettura della
dall’Associazione Nazionale        Biblioteca) come anche del
dei Partigiani d’Italia per il     filone mitologico e religioso
Monumento al Partigiano,           con lavori come Giovane
inaugurato il 27 aprile del        centauro innamorato,
1947 in piazza Bra a Verona        Susanna, Nearco, Adamo ed
alla presenza del Sindaco          Eva. Infine due ritratti, il
Aldo Fedeli e del prof. Egidio     Busto di Egidio Meneghetti e
Meneghetti, rettore                il bellissimo Violoncellista
dell’Università di Padova.         che rappresenta l’amico
Nello stesso anno realizza tre     Cesare Bonzanini. La poetica
lunette all’interno del            del “vuoto per il pieno”, già
ricostruito Municipio di           messa in atto nell’Anima
Verona. È il periodo               addolorata, attraversata dalla
dell’insegnamento alla             luce come un fantasma, posta            Mario Salazzari, Il Monumento ai Pontieri, 1928,
Scuola Brenzoni di                 nel 1960 in alto sulla                  Piazzale Milano, Piacenza
Sant’Ambrogio di                   Cappella Paini del Cimitero
Valpolicella: insieme agli         Monumentale di Verona,            private. Nell’ultimo             Piacenza una significativa
studenti, Salazzari progetta       raggiunge risultati molto alti    ventennio di vita, Salazzari     testimonianza del suo
l’architrave del portale della     nel portale bronzeo per la        riduce il suo impegno            talento, attraverso un’opera
chiesa di Ceraino (VR), in         Cappella Pomari, poco             artistico per dedicarsi sempre   che costituisce uno dei
marmo rosa e in stile              distante dalla Paini. Salazzari   più alla poesia. Nel 1982 si     monumenti più scenografici
neoromanico, e le gesta            ritorna poi a cimentarsi con      separa, dopo 50 anni di          ed imponenti della città.
dell’arcangelo San Michele         la misura monumentale nel         matrimonio, da Maria Bossi e
per l’archivolto della chiesa      1966, con il Monumento ai         decide di condividere la sua
omonima di Gaium (VR).             Martiri di Cefalonia e Corfù,     esistenza con la ex
Nelle opere di piccolo             collocato sul bastione della      partigiana, a sua volta
formato si distingue per uno       circonvallazione Oriani (VR),     scultrice, Giovanna Rossi.                       Marco Horak
stile molto vicino alla            e nel 1970 con il                 Mario Salazzari muore a
produzione di Arturo Martini.      Monumento ai Caduti di            Verona il 6 giugno del 1993.
Dagli anni Cinquanta               guerra di Palù (VR). Gli viene    Le righe che precedono,
Salazzari torna a dedicarsi        anche commissionato un            seppur necessariamente
all’arte funeraria e nel           Monumento ai Partigiani per       sintetiche, ci consentono
contempo mostra di voler           Mantova, che però non verrà       comunque di percepire
trascurare la dimensione           mai realizzato e di cui           l’elevata caratura artistica
monumentale, alla quale            rimane il bozzetto in gesso       dello scultore Mario
tornerà solo più tardi, a tutto    smembrato in due collezioni       Salazzari, che ha lasciato a

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Gli Eventi Interessanti

Salita in S. Francesco
Un’inedita e fantastica vista su Piazza Cavalli

L
       ’emergenza sanitaria        Ministero della Salute e         dal mondo materiale si            gotico. La preghiera sale
       non ferma la cultura.       del divieto ad ogni evento       ascende a quello immateriale      verso la dimora del Padre,
       Sembra questo il            espositivo di richiamo nei       delle gerarchie celesti”          nello sfolgorante scintillio
termine più adatto per             fine settimana, le modalità      (Suger). Giunti sulla cima        di luci che riverberano
definire le tante attività messe   di accesso hanno previsto        della passerella, due finestre    dalle vetrate policrome,
in campo dalla Diocesi di          ingressi su prenotazione         circolari, aperte al vento e      specie quelle del rosone
Piacenza Bobbio in questo          contingentati di 4 o 6           alle correnti nordiche, si        che si staglia alle nostre
momento così difficile per il      persone al massimo in caso       offrono come quinta scenica       spalle. Comincia così il
settore turistico e culturale.     di congiunti o famiglie,         per quei fotografi in cerca di    tragitto di discesa che si
Oltre alle visite virtuali e in    ogni 30 minuti tra le 16.00      dettagli e scorci del centro      snoda lungo il secondo
presenza, durante i lavori         e le 19.00 del giovedì           storico, magari gli stessi        ponteggio sul lato opposto
di restauro per la messa in        pomeriggio, con visita           cavalli in vetroresina nera di    a quello di partenza, dove
sicurezza delle coperture          guidata fissata nella sola       Mimmo Paladino, che per           ci attende la monumentale
nella basilica di S. Francesco,    giornata di martedì.             alcuni mesi hanno dialogato       Moltiplicazione dei pani e
è stato creato un doppio           Il percorso prende avvio         a distanza con i capolavori       pesci di Benedetto Marini
ponteggio con lo scopo             dall’impalcatura in ferro        di Francesco Mochi. Dopo          e Girolamo della Rovere
di offrire la possibilità di       che si erge sul lato nord        aver sostato alcuni minuti        detto il Fiamminghino,
ammirare, a circa 20 metri         in facciata, con una salita      davanti ai maestosi archi         datata con certezza al 1625.
d’altezza, la nostra splendida     graduale e modulata.             rampanti che sostengono           Le dimensioni non devono
Piazza Cavalli e l’imponenza       Davvero straordinario quasi      e articolano come una             ingannare sulla tecnica
del sagrato che si apre            da togliere il fiato è poter     galleria il fianco nord, una      esecutiva: si tratta di varie
davanti la chiesa. Come noto       vedere da vicino l’altezza       piccola porticina in legno        tele cucite insieme, un tempo
l’evento ha subito diverse         di una delle finestre,           conduce verso il lungo            collocate su una delle pareti
chiusure e rallentamenti per       decisamente più alte di una      ballatoio di controfacciata.      del refettorio e qui trasferite,
le numerose restrizioni cui        normale persona; e questo        Qui siamo colti di sorpresa:      dopo la soppressione
il nostro territorio è stato       perché “dalle mille piccole      la compostezza formale e          del convento nel 1805.
soggetto. Così, a fronte           luci che brillano nel mondo      l’altezza contenuta che si        Nonostante la visione non
dei numerosi protocolli            sensibile si deduce il fulgore   avverte entrando in chiesa,       ottimale ai margini della
di sicurezza richiesti dal         compatto della luce divina,      lascia il posto al verticalismo   composizione, la vicinanza
                                                                                                      consente di scorgere
                                                                                                      particolari insoliti.
                                                                                                      Dopo l’inaugurazione il
                                                                                                      18 ottobre scorso, poche
                                                                                                      sono state le occasioni per
                                                                                                      valorizzare degnamente
                                                                                                      questo angolo cittadino. Ci
                                                                                                      si augura pertanto di poter
                                                                                                      riaprire nuovamente ai
                                                                                                      visitatori questa salita verso
                                                                                                      il cielo, risposta cristiana e di
                                                                                                      fede alla più nota e gettonata
                                                                                                      terrazza dell’Albergo Roma.

                                                                                                                          Luca Maffi
                                                                                                                     Gruppo Giovani
                                                                                                                     Piacenza Musei

       Veduta dalla chiesa di S. Francesco, Piacenza

                                                                                                                                     9
Due Capolavori Vicini nel tempo e nello splendore Rinascimentale - Associazione Piacenza Musei
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Le Grandi Mostre

La Piacenza che era
Luoghi di ritrovo di un tempo
Per gli effetti dell’ultimo      tutte quelle scomparse, in         pranzo futurista durante il      Zocca (sede di gran
DPCM, la mostra - curata         quanto neppure tutto intero        quale Filippo Tommaso            contrattazioni nei giorni di
dalle prof.sse Laura Bonfanti,   questo numero sarebbe stato        Marinetti e i soci               mercato), della Liguria
Valeria Poli e Mariateresa       sufficiente.                       movimentalisti gustarono un      (funzionante anche come
Sforza Fogliani -, la cui                                           menu “floreale” a base di        albergo in cui alloggiavano
apertura era prevista per il     Nelle trattorie ed osterie a       petali di rosa, gigli, anemoni   diversi musicisti e attori che
13 dicembre 2020, è stata        mangiare “come un tempo”           e camelie. A far le veci del     poi si esibivano al
rinviata a data da destinarsi.   e non solo                         padrone di casa il pittore       Municipale) e San Marino
                                                                    Osvaldo Bot. Chi poteva          tutte in Via della Povertà (ora

C
         ome annunciato nel      Tra la fine dell’Ottocento e i     permetterselo, aveva anche la    Via Illica); la Trattoria
         nostro scorso           primi del Novecento la zona        scelta tra il ristorante         Sant’Ilario, nota per i suoi
         numero, ecco la         intorno a Largo Battisti era un    dell’albergo Cappello, del       primi, che lasciò il posto
prosecuzione della ricerca       fiorire di trattorie e di          Cavalletto, del Leon d’Oro,      negli anni Ottanta al Bonnie
della “Piacenza che era” da      qualche ristorante di classe:      dell’hotel Croce Bianca, del     Prince Charlie pub del
parte di Maria Teresa Sforza     in Via del Guasto                  Milano e, fuori dal centro,      vulcanico barman Medardo
Fogliani, oggi dedicata alle     grandeggiava il lussuoso           dell’elegante Buffet della       Casella; le Trattorie del
trattorie e osterie scomparse.   albergo Italia, che annoverò       Stazione. Un ristoro meno        Cannon d’Oro e dello Scudo
Parlando appunto della città     tra i suoi ospiti, per ben due     dispendioso, ma comunque         d’Italia in Via San Donnino,
che “era” non parla delle        volte, il condottiero Giuseppe     gratificante, lo fornivano le    quelle dei Tre Re, delle Tre
trattorie e osterie tuttora      Garibaldi. Qui gli                 svariate trattorie. All’epoca    Corone e la Genova in Via
esistenti come, ad esempio,      avvenimenti mondani si             erano già attive la Trattoria    Sopramuro. Una, la trattoria
“Le tre ganasce”, neppure le     susseguivano e, tra l’altro, nel   del Bottegone in Piazza          ‘d Pasquéi, ha peregrinato per
è stato possibile accennare a    suo ristorante, si tenne un        Cavalli, le Trattorie della      un po’ prima di fermarsi

        Interno Sala Vecchia Croce Bianca, 1950, Piacenza, foto Archivio Storico Croce

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        Trattoria da Pasquino con Iselli sullo sfondo, Piacenza, foto Archivio Storico Croce

all’angolo tra Via Borghetto e    nella zona della stazione: la      Baldini e la moglie Carmen         spontanei di tante
Via Cittadella, ma il suo         Bolognese e la Lombarda sul        sono stati a lungo stimati         “macchiette” e la solidarietà
piatto forte rimase sempre - e    Piazzale, poi la San Savino in     divulgatori dell’eccellente        dell’amicizia. Tra le osterie
ovunque – la picula, cucinata     via Torricella; sulla stessa via   cucina tipica piacentina fatta     piacentine una, in particolar
alla perfezione e venduta a       al 45 la trattoria Mazzini, al     in casa. Ai tavoli di Renato si    modo, diventò leggendaria:
buon prezzo. La sua gustosa       61 quella del Giardino e le        è seduta anche la stragrande       l’Osteria dal Bambèin della
ricetta fu tramandata da          Due stelle all’85. Sempre in       maggioranza dei turisti in         borgata di Porta Galera (la
Ettore Volpini, per anni socio    zona, in Via Trebbiola, la         visita a Piacenza, per             parte finale di Via Cavallotti
del nipote di Pasquéi, nella      trattoria Scudo di Francia e,      alzarsene compiaciuta a fine       – odierna Via Roma – e di Via
trattoria Cavour (detta ‘d        in via delle Orfane (attuale       pasto. Un ventaglio davvero        Scalabrini e le loro
Volpéi) in Largo Romagnosi,       via dei Mille), la trattoria       ampio, dunque, quello delle        adiacenze). Era un locale
quando si mise in proprio.        della Stella d’Oro. In             trattorie che ci fa capire         popolare che contava tra i
Tante altre trattorie sorsero     prossimità del Po erano            quanto i piacentini gradivano      suoi avventori numerosi
nei punti più disparati della     collocate la trattoria Isola dei   mangiare fuori dalle mura          dazieri (qui si trovava una
città, la Trattoria del           Pescatori e la Baia d’Assab,       domestiche, per non parlare        delle barriere daziarie della
Commercio in Via Dazio            nonché la trattoria ‘d             del cospicuo numero delle          città), agricoltori, artigiani,
Vecchio, la Trattoria del Soro    Fraschèi, soprannominata del       osterie, raggruppate, per la       mercanti di bestiame,
e la Trattoria Risorgimento in    Pesce Fritto dal momento che       quasi totalità, nelle borgate      grossisti di frutta e verdura,
Piazza Cittadella, ed ancora      vi si poteva gustare tutta la      della città. L’osteria             stallieri, carrettieri, facchini,
la Trattoria del Ponte, i Buoni   gamma dei pesci del Po, fritti     rappresentava un porto sicuro      insomma i vari lavoratori
Amici e la Trattoria della        direttamente da lui. Sul finire    per gli habituès che, tra i suoi   della zona. Il locale doveva
Concordia in Via delle Saline,    degli anni Cinquanta,              muri, trovavano buon vino,         in parte la sua fama al fatto
la Trattoria degli Appennini a    all’angolo tra Via Calzolai e      un pasto caldo, il                 che proprio lì terminavano i
Porta San Raimondo, la            Via Illica, aprì un ristorante-    divertimento tra giochi di         cortei funebri e, mentre i
Trattoria della Croce Rossa in    trattoria che ha lasciato          carte, di bocce, della morra,      parenti accompagnavano il
Via Pace, la Trattoria            un’impronta inconfondibile         esibizioni canore, spesso          carro funebre al cimitero, gli
Veneziani e la Trattoria          nei bei ricordi dei piacentini:    accompagnate da chitarre,          amici spesso si fermavano
Gandolfi in Via Chiapponi,        l’Agnello, conosciuto anche        mandole, mandolini e               per una bella bevuta per
oltre alle numerose situate       come “da Renato”. Renato           fisarmoniche, spettacoli           rinfrancare lo spirito. Un

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concentrato di altre osterie     personaggio della via,            sorseggiando il buon vino        che si recavano in visita ai
punteggiava la zona di Porta     l’osteria ‘d Vulpèi, all’inizio   nuovo. Nella borgata di          reclusi del vicino carcere.
Galera. Gente dalle umili e      di Via Nicolini e molte altre     Sant’Agnese – area tra via       Uscendo dalla borgata di
dure condizioni di vita          locande. Borghetto: altra         Genocchi, via X Giugno, via      Sant’Agnese, merita di essere
trovava un po’ di                borgata, altro sciame di          Benedettine, Via Gioia e altre   menzionata l’osteria ‘d
spensieratezza nel clima         osterie. All’angolo di Via San    viuzze a saliscendi come i       Ghigini, un locale particolare
allegro dell’osteria, come       Bartolomeo con Via                Cantoni della Filanda o          ospitato nell’antico palazzo
all’Osteria ‘d Cisò,             Cantarana era posta l’osteria     Montagnola – povera ma           Gazzola sede della scuola di
soprannominata                   ‘dla Grasiusa, gestita con        ricca di buonumore e di          Belle Arti, in Via San Tomaso.
scherzosamente “Sutmarèi”,       buonsenso e fermezza da           voglia di divertirsi, tra le     Lo stesso proprietario,
sottomarino, per via del suo     un’ostessa: Graziosa              osterie più frequentate si       Torquato Ghigini, più che un
soffitto decisamente basso.      Campelli. Qui si                  collocava quella di Fedele:      oste era un enologo che
Qui tra i vapori deliziosi       ritempravano non solo             nel suo vecchio camino           selezionava accuratamente il
emanati dai cudghei e la         pescatori, carrettieri,           sobbollivano pentoloni di        buon vino da offrire.
musica di Carlei Bobba e di      legnaioli, rigattieri, ma anche   polenta e si cuocevano sfilze    Un’ultima osteria impossibile
sua moglie Orsolina, il tempo    le comari cui la Graziosa         di cotechini. Il figlio di       da dimenticare era l’osteria
scorreva in maniera              serviva un “bianchetto”. Al       Fedele, Ernesto, da tutti        del Pretö di Piazza Duomo.
piacevole. Un vino               numero 106 di Via Borghetto       chiamato Flàc, gestì diverse     Lo strano soprannome si
meritevole costituiva una        si trovava l’osteria ‘d’la        osterie della borgata prima di   riferiva al proprietario,
forte attrattiva per scegliere   Culonna, condotta da Vittorio     prendere il posto del padre,     Augusto Astorri, già da
l’Osteria dal Leinsi, situata    Rizzi e dalla moglie Ida,         tra cui una celebre per le       bambino, per via del
subito dopo il Cantone del       benvoluta da tutti per la sua     clamorose sfide tra i migliori   grembiulino nero con il
Pozzo. Sempre in zona c’era      grande generosità. Ida            giocatori di bocce – il          colletto bianco che metteva
Mariòn, dal nome dell’oste       rappresentava la vera             barbiere Napuleon ed il          all’asilo. Dal Pretö il vino era
con una predilezione per i       razdura, donna volitiva           futuro oste di Piazza Duomo      sincero, la cucina varia,
salumi, e l’osteria del Fasàn,   sempre capace di affrontare       detto al Pretö, per citarne      gustosa e genuina, i prezzi
rinomata per la qualità dei      le situazioni della vita e alla   qualcuno. Ed ancora l’osteria    modici: per queste ragioni
suoi vini, ed ancora il Gatto    quale occorre obbedire.           Cifö (piatto forte della casa    l’osteria risultava sempre
Nero, dall’ottima cucina         Sempre in Via Borghetto, al       polenta con ciccioli e           affollata, non di rado con la
locale e vini altrettanto        civico 55, c’era l’osteria la     cipolle), la Cinèla, ‘d’l’Idei   fila fuori. Innumerevoli altre
degni, l’osteria ‘d’la Carlòta   Carafa: durante l’autunno, il     – tra i suoi assidui il decano   osterie hanno fatto parte del
Bernieri, vicino a Cantone       proprietario usava cuocere        dei venditori ambulanti          tessuto della nostra città, ma
Madoli, per molti anni il        nell’ampio camino le              Törinö, all’anagrafe Ernesto     soprattutto, grandi o piccole
regno del popolarissimo          caldarroste da mangiare poi       Gelati –, della Dogana,          che fossero, più o meno
Burtlòn, eclettico               in compagnia degli avventori,     frequentata anche da coloro      conosciute, hanno accolto e
                                                                                                    condiviso frammenti di vita
                                                                                                    dei loro avventori. Sul
                                                                                                    prossimo numero di
                                                                                                    Panorama Musei entreremo
                                                                                                    nei cinema che hanno
                                                                                                    incantato i piacentini fin
                                                                                                    dalle prime proiezioni.

                                                                                                                      Maria Teresa
                                                                                                                    Sforza Fogliani

       Particolare Trattoria da Pasquino, Piacenza, foto Archivio Storico Croce

                                                                                                                                 13
www.piacenzamusei.it                                                                                             Aprile 2021

In Città

Restauro all’appartamento del Cardinale Alberoni
L’Ecce Homo raggiunge il centro storico di Piacenza

G
          li ultimi interventi     Groppi si occupa del               ha spiegato il capo               «Devo pubblicamente
          all’appartamento del     design dell’illuminazione;         economato della Banca             ringraziare il ministro
          cardinale Alberoni       nelle finestre (già                di Piacenza, ing. Roberto         Franceschini – ha detto – che,
risalgono a circa vent’anni        permanentemente chiuse)            Tagliaferri – si è provveduto     attraverso la sua segreteria,
fa e l’Opera Pia, presieduta       saranno ricavate due nicchie       a migliorare il sistema           è riuscito in una mattinata
dal dottor Giorgio Braghieri,      per ospitare e valorizzare le      di climatizzazione per            a risolvere alcuni problemi
ne ha giudicato necessario         due tavole del fiammingo Jan       proteggere con tutti i crismi     burocratici e a sbloccare la
un restyling intraprendendo        Provost, risalenti al ‘500 e       due tele uniche al mondo,         situazione. Ringrazio anche
il lungo iter per dare il via ai   raffiguranti la Madonna della      controllando costantemente        il dottor Braghieri dell’Opera
lavori.                            Fontana e Bicchiere con Fiori.     le condizioni igrometriche.       Pia che ha reso possibile
                                   Inoltre, saranno annesse due       Lo stesso schema (sicurezza e     arrivare a questa eccezionale
È quindi iniziato il restauro      stanze: un’anticamera (da cui      climatizzazione), col quadro      ostensione».
dell’appartamento che il           il cardinal Alberoni guardava      all’interno di una teca di
cardinale si era riservato         la chiesa sottostante) e la        sicurezza, è stato ripetuto       La tavola dell’Ecce Homo
presso il “suo” collegio di        cappella dei Vincenziani. La       nel confinante Palazzo Galli      (dipinto nel 1475 e
San Lazzaro. Da quelle             durata dei lavori era prevista     nei giorni dell’esposizione       raffigurante Cristo legato alla
stanze l’alto prelato, talvolta,   in tre mesi e nasceva quindi       dell’Antonello (cui abbiamo       colonna), è la prima volta
seguiva le funzioni religiose      l’esigenza di trasferire in un     brevemente accennato nel          che lascia il collegio Alberoni
che si celebravano nella           luogo sicuro l’Ecce Homo           nostro ultimo numero).            per approdare in centro
chiesa sottostante, mentre         di Antonello da Messina.                                             città (circa vent’anni fa era
la sua vera e propria casa         La Banca di Piacenza ha            L’annuncio dell’evento era        stata esposta, come riferito
era in città, in un palazzo al     generosamente offerto, a           stato dato dal presidente del     sul nostro scorso numero e
numero dieci della via che         titolo gratuito, il proprio        Comitato esecutivo della          all’epoca delle giornate di
oggi porta il suo nome.            caveau, che già ha ospitato        Banca, avvocato Corrado           studio tenutesi a Genova nel
                                   il Ritratto di signora di Klimt.   Sforza Fogliani, chiaramente      2000).
Come ha spiegato il                Oltre ad offrire tutte le          soddisfatto per essere riuscito
presidente Braghieri               garanzie necessarie in termini     con tenacia a realizzare          «Nonostante le difficoltà
viene rivisto l’impianto di        di sicurezza (guardiania           quello che sembrava fino          di questo periodo – ha
climatizzazione, mentre            armata, antifurti ridondanti,      a pochi giorni prima una          sottolineato il presidente
il “mago delle luci”,              videosorveglianza,                 possibilità di difficile          del comitato esecutivo
il piacentino Davide               rilevamento fumi) – come           realizzazione.                    della Banca –, con il dottor
                                                                                                        Braghieri abbiamo voluto
                                                                                                        ugualmente esporre il quadro
                                                                                                        per dare il senso di una città
                                                                                                        che nonostante tutto tenta
                                                                                                        di aprire le porte verso un
                                                                                                        ritorno alla normalità ed
                                                                                                        anche come buon auspicio
                                                                                                        per il futuro».

                                                                                                        «È un’occasione unica nella
                                                                                                        storia della tavola – ha
                                                                                                        concluso Braghieri – da
                                                                                                        quando venne portata
                                                                                                        a Piacenza da Roma e
                                                                                                        collocata nelle stanze del
                                                                                                        cardinale Alberoni. Per la
                                                                                                        prima volta sarà in centro
                                                                                                        città. Diciamo che viene
                                                                                                        incontro ai cittadini».
       Vittorio Sgarbi esamina L’Ecce Homo, Collegio Alberoni, Piacenza
                                                                                                        L’autunno culturale della

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www.piacenzamusei.it                                                                                 Aprile 2021

                                                                                              10. PRESENTAZIONE
                                                                                              VOLUME “EINAUDI A
                                                                                              PIACENZA NEL 1949” di
                                                                                              ROBERT GIONELLI

                                                                                              11. PRESENTAZIONE
                                                                                              LIBRO “PIER LUIGI
                                                                                              FARNESE – VITA, MORTE E
                                                                                              SCANDALI DI UN FIGLIO
                                                                                              DEGENERE” di MARCELLO
                                                                                              SIMONETTA

                                                                                              12. ECCE HOMO
                                                                                              PRESENTAZIONE VOLUME
                                                                                              DI ALESSANDRO
                                                                                              MALINVERNI Edizioni TEP

                                                                                              13. CONCORSO DI
                                                                                              PITTURA SULL’ECCE
                                                                                              HOMO

                                                                                              14. LETTURE
                                                                                              SULL’ANTONELLO DA
                                                                                              MESSINA AL PICCOLO
                                                                                              MUSEO DELLA POESIA
       Sforza, Braghieri, Gionelli durante il finissage, caveau Banca di Piacenza, Piacenza
                                                                                              15. VISITA GUIDATA
Banca di Piacenza (che,           Collegati all’esposizione,     MINO MANNI                   A GENOVA – ECCE
come sempre, non beneficia        questi gli eventi proposti                                  HOMO DELLA GALLERIA
di contributi né pubblici né      dalla Banca di Piacenza e      6.    PRESENTAZIONE          NAZIONALE DI PALAZZO
della comunità) ha visto,         tenutisi prevalentemente in    TOUCH SCREEN ALLESTITO       SPINOLA
abbinate all’esposizione della    diretta streaming              NEL SALONE DELLA SEDE
tavola, 20 manifestazioni                                        CENTRALE CON VISITA          16. FARMACIA E
collaterali fra cui l’apertura     1.   INAUGURAZIONE            VIRTUALE ALLA SALITA         INCUNABOLI A SANTA
della Salita al Pordenone,         COLLEZIONE FRANCESCO          AL PORDENONE E ALLA          MARIA DI CAMPAGNA
un concerto in Santa Maria         GHITTONI RECENTEMENTE         BASILICA DI SANTA MARIA
di Campagna, un reading           ACQUISTATA DALLA               DI CAMAGNA, A CURA DI        17. VISITA GIUDATA AL
teatrale, la presentazione        BANCA DI PIACENZA, CON         MARCO STUCCHI                SALONE DEGLI ARAZZI
di un libro sull’Ecce Homo,       INTERVENTO DI VITTORIO                                      E ALLA COLLEZIONE
l’apertura a San Lazzaro          SGARBI                         7.   PRESENTAZIONE           ARTISTICA DEL COLLEGIO
della Sala degli Arazzi e della                                  ULTIMO QUADRO DI             ALBERONI
collezione dell’Alberoni,          2.    CONCERTO                BARTOLOMEO ARBOTORI
la Salita alla terrazza            IN SANTA MARIA DI             ACQUISTATO DALLA             18. CONCORSO DI
panoramica della Banca e           CAMPAGNA Orchestra            BANCA, A CURA DI             FOTOGRAFIA SULL’ECCE
due concorsi, uno di pittura      sinfonica di Piacenza          VALERIA POLI                 HOMO
e uno fotografico. Insieme
all’inaugurazione del ritorno     3.   APERTURA                   8.   PRESENTAZIONE          19. VISITA RISERVATA
del Klimt alla Galleria Ricci     STRAORDINARIA SALITA AL         MOSTRA “LA PIACENZA         DIOCESI PIACENZA
Oddi, ci si augura che            PORDENONE                       CHE ERA” A CURA DI          BOBBIO
possano essere occasione                                         LAURA BONFANTI, CON
per rilanciare Piacenza in        4.    APERTURA                 VALERIA POLI E MARIA         20.   FINISSAGE
una serie di manifestazioni       STRAORDINARIA                  TERESA SFORZA FOGLIANI
senza precedenti. Gli             TERRAZZA PANORAMICA            IN FAVA
incontri – tutti a ingresso       DELLA BANCA CON
libero con prenotazione           VISITA ALLA COLLEZIONE          9.   LETTURE SU GUSTAV
obbligatoria – si sono            PITTORICA DELL’ISTITUTO         KLIMT AL PICCOLO                        Federico Serena
svolti nell’osservanza della                                      MUSEO DELLA POESIA
normativa sull’emergenza          5.   READING TEATRALE
sanitaria.                        SUL TEMA “ANTONELLO
                                  DA MESSINA” DI E CON

16
Aprile 2021

Le Mostre

Le Signore dell’Arte
Storie di donne tra ‘500 e ‘600

D
          al 2 marzo al 25        così come lascia per la            Tra le eroine in mostra         quella degli stessi pittori
          luglio 2021 le sale     prima volta Palermo la pala        a Palazzo Reale domina          uomini dell’epoca e il
          di Palazzo Reale        di Rosalia Novelli Madonna         per celebrità la figura di      suo successo la porta allo
di Milano ospiteranno una         Immacolata e San Francesco         Artemisia Gentileschi:          scarto dalla sua categoria
mostra unica dedicata alle        Borgia, unica opera certa          figlia di Orazio, icona di      sociale; un esempio di lotta
più grandi artiste vissute        dell’artista, del 1663, della      consapevolezza e rivolta,       contro l’autorità e il potere
tra ‘500 e ‘600: Artemisia        Chiesa del Gesù di Casa            artista e imprenditrice,        artistico paterno, contro il
Gentileschi, Sofonisba            Professa; o la tela Matrimonio     la sua arte rivaleggia con      confinamento riservato alle
Anguissola, Lavinia Fontana,      mistico di Santa Caterina di
Elisabetta Sirani, Fede           Lucrezia Quistelli del 1576,
Galizia, Giovanna Garzoni e       della parrocchiale di Silvano
molte altre.                      Pietra presso Pavia.
La mostra è promossa dal          Sotto la curatela di Anna
Comune di Milano-Cultura e        Maria Bava, Gioia Mori
realizzata da Palazzo Reale       e Alain Tapié, le opere
e Arthemisia, con il sostegno     selezionate per la mostra
di Fondazione Bracco, e           provengono da ben 67
aderisce al palinsesto “I         diversi prestatori, tra cui – a
talenti delle donne”, dedicato    livello nazionale – le gallerie
all’universo delle donne,         degli Uffizi, il Museo di
focalizzando l’attenzione,        Capodimonte, la Pinacoteca
per tutto il 2020 e fino ad       di Brera, il Castello
aprile 2021, sulle loro opere,    Sforzesco, la Galleria
le loro priorità e le loro        nazionale dell’Umbria,
capacità.                         la Galleria Borghese, i
Con la mostra “Le Signore         Musei Reali di Torino e la
dell’Arte. Storie di donne        Pinacoteca nazionale di
tra ‘500 e ‘600”, l’arte e        Bologna e – dall’estero – dal
le incredibili vite di 34         Musée des Beaux Arts di
diverse artiste vengono oggi      Marsiglia e dal Muzeum
riscoperte attraverso oltre       Narodowe di Poznan
150 opere, a testimonianza        (Polonia).
di un’intensa vitalità            Figlie, mogli, sorelle di
creativa tutta al femminile,      pittori, o a volte donne
in un singolare racconto di       di religione: la mostra Le
appassionanti storie di donne     Signore dell’Arte presenta
già “moderne”.                    non solo la grandiosa abilità
Vi sono le artiste più note       compositiva di queste pittrici,
ma anche quelle meno              ma – attraverso il racconto
conosciute al grande              delle loro storie personali
pubblico; ci sono nuove           – guarda al ruolo da loro
scoperte, come la nobile          rivestito nella società del
romana Claudia del Bufalo,        tempo, al successo raggiunto
che entra a far parte di questa   da alcune di esse presso le
storia dell’arte al femminile,    grandi corti internazionali,
e ci sono opere esposte per       alla loro capacità di sapersi
la prima volta come la Pala       relazionare, distinguere e
della Madonna dell’Itria          affermare trasformandosi in
di Sofonisba Anguissola,          vere e proprie imprenditrici,
realizzata in Sicilia, a          e di sapersi confrontare con
Paternò, nel 1578 e mai           i loro ideali e diversi stili di         Fede Galizia, Giuditta con la testa di Oloferne, 1596
                                                                           ca., olio su tavola, Ringling Museum of Art, Florida
uscita prima d’ora dall’isola;    vita.

                                                                                                                                 17
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                                                                                                    buona coscienza di sé. Con
                                                                                                    la mano destra si aggiusta
                                                                                                    delicatamente il guanto che
                                                                                                    veste la sua mano sinistra,
                                                                                                    con cui tiene la spada. È
                                                                                                    vestito di oro, di argento
                                                                                                    e di bianco e risalta sul
                                                                                                    fondo scuro. Sottili veli di
                                                                                                    ombreggiature rendono viva
                                                                                                    la sua espressione, sorridente,
                                                                                                    serena, fiduciosa. L’immagine
                                                                                                    del giovane appare
                                                                                                    spontanea, al contrario di
                                                                                                    quella delle regine e delle
                                                                                                    infante che l’Anguissola in
                                                                                                    quegli anni dipingeva in
                                                                                                    Spagna: ingabbiate e statiche,
                                                                                                    nei loro ricchissimi abiti
                                                                                                    damascati, ornati di gemme.
                                                                                                    Main sponsor della mostra
                                                                                                    Fondazione Bracco, da
                                                                                                    sempre attenta al mondo
                                                                                                    dell’arte e della scienza, con
                                                                                                    un forte focus sull’universo
                                                                                                    femminile. Con entusiasmo
                                                                                                    Fondazione Bracco ha
                                                                                                    aderito al progetto della
                                                                                                    mostra, inserito per altro nel
                                                                                                    palinsesto ideato dal Comune
                                                                                                    di Milano I Talenti delle
                                                                                                    donne, di cui Fondazione
                                                                                                    Bracco è Main Partner.

                                                                                                                     Associazione
                                                                                                                  Piacenza Musei
                                                                                                                  Gruppo Giovani

        Sofonisba Anguissola, Alessandro Farnese, 1560 ca., olio su tela, National Gallery of
        Ireland, Dublino

donne.                            di essere visitata addirittura   Cremona. Una delle opere
Esponente della nobile            dal celeberrimo Antoon van       maggiormente conosciute
famiglia piacentina degli         Dyck nel 1624. Dell’artista      di Sofonisba, che lega
Anguissola è invece               cremonese saranno esposti        l’artista cremonese alla città
Sofonisba; cremonese di           capolavori assoluti come         di Piacenza, è il ritratto di
nascita, visse oltre dieci        la Partita a scacchi (del        Alessandro Farnese, divenuto
anni alla corte di Filippo II a   1555 e proveniente dal           in seguito duca di Parma
Madrid, per poi spostarsi in      Muzeum Narodowe di               e Piacenza. Il dipinto è
Sicilia quando sposa il nobile    Poznan, Polonia), la già         stato realizzato intorno al
Fabrizio Moncada. Visse poi       citata Pala della Madonna        1560, quando Alessandro
a Genova dopo il secondo          dell’Itria (1578), che è stata   era ancora adolescente. Il
matrimonio con Orazio             oggetto di un importante         ragazzo è ritratto in una posa
Lomellini, e di nuovo tornò       restauro realizzato grazie       a tre quarti, mentre fissa
in Sicilia. La sua fama era       alla collaborazione con il       lo spettatore, dimostrando
tale all’epoca da permetterle     Museo civico Ala Ponzone di      di avere già acquisito una

18
Aprile 2021

I Musei Piacentini

Il Piccolo Museo della Poesia
La poesia in vetrina

C
          oncettualmente l’idea   cultura, curiosità e               all’intendimento di ridurre il      è costituita da manoscritti,
          stessa di un museo      suggestione, raccoglimento e       diaframma, la fenditura, tra la     libri autografi, libri non editi
          della poesia appare     dinamicità. Un luogo,              sua parola poetica e la realtà      e solo stampati, edizioni
come un ossimoro. E mettere       soprattutto, dove il fruitore      che egli sussume in poesia.         speciali, antologie, carteggi,
la Poesia in vetrina allora?      avverte di poter restituire e      Senza dubbio il Piccolo             manifesti letterari, riviste
Qualcuno ha detto “una            persino implementare il            Museo della Poesia non              letterarie, opere d’arte di
provocazione”, noi                valore generativo della            risolverà mai definitivamente       poesia visiva, concreta,
preferiamo definirlo un           Poesia. Mettere la Poesia in       le proprie intrinseche              lineare; e ancora quadri,
intendimento che interseca        vetrina quindi, ovvero             contraddizioni, ma rimane           sculture, installazioni relative
consapevolmente un                segnalarne la rilevanza con        sorprendente la percezione          ad autori o poesie. Fanno
territorio borderline. E          un’azione ad alto valore           di poeti e appassionati, i          parte di questa sezione
tuttavia in questi primi anni     paradigmatico, significa           quali tratteggiano l’incontro       manufatti di assoluta rarità.
di attività (dal 2014), in un     rendere proattivamente             con questa nostra realtà,           Vista la vastità numerica
groviglio di prassi e             dialettica l’interazione tra chi   facendo intendere di averne         delle opere, in relazione allo
teorizzazioni museali, quella     la Poesia la ricerca e chi la      introiettato il controverso         spazio espositivo museale,
che allora fu mera intuizione,    Poesia l’ha posta in essere.       mistero.                            una parte delle stesse sono
oggi si configura sempre più      Una siffatta interlocuzione, di    Le persone:                         conservate nella Biblioteca
come una performance              per sé, aggiunge carattere di      • Massimo Silvotti: direttore       poetica attigua alla Chiesa.
museale a tutto tondo. Un         veridicità allo sforzo del         • Sabrina De Canio:                 Alcuni tra i gioielli del
luogo dove si fondono e           poeta, il quale per                condirettrice e direttrice area     museo:
interloquiscono bellezza e        definizione è consacrato           internazionale                      • Giuseppe Ungaretti,
                                                                     • Giusy Cafari Panico:              Viaggetto in Etruria, 1966,
                                                                     direttrice comitato scientifico     stamperia Alut, dedica
                                                                     e area poesia al femminile          autografa al poeta Leonardo
                                                                     • Doriana Riva: responsabile        Sinisgalli, altro autografo
                                                                     sezione poesia piacentina           dell’artista Bruno Caruso, 60
                                                                     • Edoardo Callegari:                esemplari numerati, numero
                                                                     responsabile relazioni esterne      51, libro totalmente
                                                                     • Domenico Ferrari Cesena:          sconosciuto alla critica
                                                                     presidente della Associazione       poiché non in commercio;
                                                                     Piccolo Museo della Poesia.         • Vittorio Sereni,
                                                                                                         Appuntamento ad ora
                                                                     Sezione di Poesia classica          insolita, 1964, Vanni
                                                                     In questa Sezione è                 Scheiwiller, 300 esemplari
                                                                     compresa, e ulteriormente           numerati, numero 118,
                                                                     arricchita, la collezione del       dedicato e autografato dal
                                                                     precedente Museo di via             poeta;
                                                                     Pace; il luogo si caratterizza      • Poesia, 1905, primo
                                                                     per un’atmosfera magica e           numero della Rivista di
                                                                     ricca di suggestioni. Tutto         Marinetti;
                                                                     l’arredo è rigorosamente di         • Antologia Poeti d’oggi di
                                                                     cristallo, a voler significare      Papini e Pancrazi, prima
                                                                     una relazione tra opera e           edizione, copia appartenuta
                                                                     fruitore già sedimentata dal        (e firmata) a Clemente
                                                                     tempo e quindi caratterizzata       Rebora;
                                                                     da trasparenza e chiarità.          • lettera autografa in francese
                                                                     Focus della collezione              di Giuseppe Ungaretti
                                                                     museale è la poesia del ’900        all’amico poeta belga
                                                                     italiano, ma non mancano            Hellens;
                                                                     opere di poeti e artisti di altri   • lettera autografa di
                                                                     periodi e nazioni.                  Ardengo Soffici in cui egli
       Facciata ex. chiesa di San Cristoforo, 1690, Piacenza
                                                                     Complessivamente la Sezione         parla di Campana;

                                                                                                                                     19
www.piacenzamusei.it                                                                                                Aprile 2021

• Giacomo Leopardi,               a questi abbiamo affiancato       ragione del loro consistente        stata formalmente consegnata
Crestomazia italiana Poetica,     altri giovani poeti,              numero, hanno trovato               la categoria del reale,
1828, prima edizione;             significativi per                 collocazione nella adiacente        prevalente e imperante, a
• Eugenio Miccini, 1972,          riconoscibilità stilistica o      Biblioteca poetica. A questo        discapito di una natura
Antologia della poesia visiva     innovazioni tematiche; tutti      proposito è importante              residuale e/o falsamente
italiana, Sarmic / Brescia,       costoro fanno parte della         ricordare come la stessa            ammaestrata. In sintesi uomo
testi in italiano e in inglese,   collezione museale attraverso     biblioteca rappresenti uno          e natura ai margini, al centro
prima edizione scritta con la     loro testi poetici soprattutto    spaccato di fondamentale            gli oggetti, assiomi pensanti
macchina da scrivere;             inediti e, in molti casi,         importanza del mondo                della contemporaneità. Ma in
• Arrigo Lora Totino, Opera       manoscritti. Una particolare      letterario, soprattutto italiano.   questo accatastamento di
di Poesia visiva, in 30           attenzione è rivolta alla         Oltre mille autori che hanno        oggetti e di genti per nulla
esemplari numerati,               poesia al femminile, a cui        generosamente donato le             virtuale, anche se il virtuale
autografata dall’artista;         vorremmo dedicare nel             loro opere, peraltro quasi          ne fa parte integrante come il
• Pablo Neruda, discorso          prossimo futuro una Sezione       tutte autografate.                  rovescio di una stessa
durante la Conferenza per         specifica. Al centro dello        Le attività performative            medaglia, fondando
l’assegnazione del Premio         spazio espositivo, una sorta      Al fianco di una attività per       fantasmagoriche praterie del
Nobel.                            di Agorà poetico artistica,       così dire consueta, in questi       nulla relazionale, quanto ci
                                  sono collocate due Opere          anni il Piccolo Museo della         sta accadendo riduce sempre
Sezione di Poesia                 d’arte, entrambe                  Poesia si è particolarmente         di più lo spazio di
contemporanea                     rappresentative del               caratterizzato per l’ideazione      movimento di un’azione
La Sezione di Poesia              Movimento del Realismo            di performance poetico              orientata alla felicità. Gli
contemporanea, che è anche        terminale. Ai lati della sala,    artistiche estremamente             oggetti, emblemi i tablet o gli
Galleria d’Arte, è                negli spazi delle due             variegate, che hanno visto il       smartphone, ci impongono
doverosamente aperta a tutte      Cappelle, si trovano appunto      coinvolgimento di centinaia         simbiotiche felicitanti
le sensibilità e/o correnti       i manoscritti a cui si faceva     di artisti da tutto il mondo.       monogamie. Di residuali ci
poetico artistiche                cenno in precedenza; i            Obiettivo della Direzione           restano fedifraghe
internazionali; la sua            visitatori, quindi, sono in       artistica è di sempre più           frequentazioni con nostri
caratteristica preminente         condizione di poter fruire        implementare questa nostra          simili, non di rado persino
riguarda il dinamismo. Lo         persino a livello tattile delle   tipicità.                           soddisfacenti. Spesso ci è
spazio espositivo, dunque         poesie inedite presenti nel                                           accaduto di rimarcare le
non solo poetico, arredato        Museo. Non solo le Poesie si      Realismo terminale                  storture di un consumismo
rigorosamente con oggetti di      possono toccare, ma queste        Opere Realiste terminali            esasperato, ma qui la
plastica a voler simboleggiare    opere, così importanti e rare,    Catasta Poetica (di Laura e         questione di una soggettività
il nostro tempo, è                tutte plastificate, possono       Massimo Silvotti)                   degli oggetti, travalica
assolutamente trasformabile e     accompagnare il visitatore        Vestito di Xiao Bing (di Antje      qualitativamente il tema
modificabile. È qui accolta,      che volesse fruirne durante il    Stehn)                              relativo a un eccesso di
in differenti modalità            corso della sua visita. Anche     Cenni teorici                       accumulazione di cose; si
espositive, la gran parte dei     in questa Sezione, come per       Dalla Città che sale di             pensi allo scoramento
poeti contemporanei               l’altra Sezione di Poesia         Boccioni, alla città che stride     provato per un cellulare che
storicizzati e antologizzati      classica, gran parte delle        e collide di Oldani. Sono           non abbia campo, magari
(numerosi anche gli stranieri);   Opere poetiche (e non), in        passati cent’anni;                  colpevolmente concausa
                                                                    millenovecentodieci la tela         della sua obsolescenza.
                                                                    futurista, duemiladieci, la         Intorno agli anni Ottanta si
                                                                    pubblicazione di questo             era coniata l’accezione di
                                                                    dirompente distillato di            status symbol, per rimarcare
                                                                    poetica. Inconsapevolmente          il conseguimento di cose
                                                                    il quadro si dimostrò               destinate a pochi privilegiati:
                                                                    premonitore. Pathos di              le cose significavano chi tu
                                                                    raccozzati inurbamenti,             fossi. Oggi, alcuni oggetti in
                                                                    intersezione di perimetri,          particolare ci dicono da chi
                                                                    dinamismi disumanizzanti;           tu dipenda.
                                                                    figure e sfondi permearsi. Il
                                                                    Futurismo aveva prefigurato
                                                                    uno sviluppo centrifugo,
                                                                    l’esito del Realismo terminale
                                                                    constata un movimento                             Massimo Silvotti
                                                                    centripeto. Esseri umani
                                                                    visceralmente attratti dalla
        Oratorio della Morte ex. chiesa di San Cristoforo,          necessità di congiungersi,
        1690, Piacenza                                              sempre più, a oggetti a cui è

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