Camminiamo insieme Direttore responsabile Sabrina Penteriani anno 14 Dcembre 2020
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comunità comenduno camminiamo insieme Direttore responsabile Sabrina Penteriani anno 14 Dcembre 2020 117
IN QUESTO NUMERO 3 Carissimi, BUON NATALE! 4 Calendario solidale e orari nei giorni di festa 6 “Tendi la tua mano al povero” 8 La vecchia, la vacca, il Natale Parroco 10 Qual è il vero spirito del Natale? Don Alfio Signorini tel. casa: 035 774 045 12 Natale in poesia cell.: 338 219 71 80 comenduno@diocesibg.it 13 Di nuovo chiusi in casa, ma arriverà Natale! comenduno Scrivi a: 14 Anniversari di matrimonio redazione.com.com@gmail.com 15 Il 2020 del Gruppo Alpini Visualizza il bollettino in anteprima su www.oratoriocomenduno.it 16 La pergamena del ricordo 17 comunità Le escursioni del Museo della Torre Redazione: Don Alfio Signorini, Alessandro 18 Dal circolo Laudato sì Cagnoni, Enrico Belotti, Ester Mignani, Fausto Noris, Isella Rizzi, Maria Teresa Rosbuco. 21 Bilancio economico parrocchiale 2019 La redazione si riserva di decidere in merito alla pubblicazione del materiale 22 Scuole paritarie in difficoltà per il quale ne venga fatta richiesta. Le foto per le quali si richiede la 24 Essere genitori, il mestiere più difficile. pubblicazione devono necessariamente essere inviate separatamente dal testo e con una risoluzione non inferiore ai 25 Riflessioni sul rientro a scuola 300 dpi. Qualora le foto allegate ai testi inviati non risultassero conformi la 26 Pastorale 2.0 redazione si riserva di decidere in merito alla loro pubblicazione. Per motivi grafici e di spazio non tutte le foto pervenute 30 Angolo della memoria potranno essere pubblicate. 32 Comenduno Flash PER BONIFICI IN BANCA l’IBAN della Parrocchia è 33 Rinati nel Battesimo IT56T0886952480000000010002 34 Defunti e anniversari NUMERI UTILI Scuola dell’Infanzia 035 751668 Scuola Primaria 035 751190 Chi volesse contribuire con un proprio scritto Scuola secondaria 035 753161 o una propria esperienza Centro Sociale 035 752379 può inviare il materiale Farmacia 035 755349 Anteas 035 752379 ENTRO IL 15 GENNAIO Museo della Torre 035 753710 a redazione.com.com@gmail.com Guardia Medica 035 3535 Seguici sul sito Numero unico emergenze 112 www.oratorio-comenduno.it
Carissimi, BUON NATALE! Mai come in questo anno, l’augurio di un Natale con strutture sanitarie che tanta fatica hanno vissuto, ma belle sorprese e tanto affetto di famiglia sembra op- che tanta generosa professionalità hanno sempre ga- portuno e necessario! Abbiamo tutti bisogno di sicu- rantito! Natale di gratitudine che cresce nelle camere rezza e di buone notizie. Gesù bambino è sempre una delle terapie intensive e riempie corridoi e spazi di buona notizia! Lo sono stati i 18 bambini battezzati ospedali e case di riposo abitate da donne e uomi- in questo anno. Lo sono ogni giorno i 58 bambini ni spaventati, circondati da donne e uomini prepa- della scuola dell’infan- rati, sempre pronti ad zia che nel nostro asi- aiutare e a rassicurare lo, riempiono di paro- con sorrisi carichi di le nuove i discorsi tra anni di professionalità. genitori nonni e mae- Buon Natale di gratitu- stre. Lo sono i ragazzi dine anche dal nostro che sul far delle 8.00 sistema sanitario. Buon di mattina scorrazzano Natale anche dalle no- con zaini nelle nostre stre chiese, che hanno strade per raggiugere raccolto preghiere di la scuola. Ogni figlio, gratitudine e di dispe- ogni bambino in que- razione, di affidamento sto tempo è una buona e di consegna. Avam- notizia, una benedi- posti dell’identità di zione! Allora, almeno comunità che raccoglie il Natale, quest’anno, famiglie e anziani, ad sia festa di gratitudine! allargare il perimetro Perché abbiamo biso- delle relazioni affet- gno di trovare motivi tive per comprendere per dire grazie, e dav- altri amici e vicini da vero ce ne sono, anche chiamare fratelli nella in questo anno! Si pos- fede. Natale in chiesa, sano raccogliere pen- raccolti in ascolto del sieri di gratitudine per Dio che parla con ge- i doni che sono i figli sti silenziosi di carez- e i nipoti nelle nostre ze e sostegno, o con case. Buon Natale, sia la Parola amplificata anche il lavoro quoti- da donne e uomini che diano che con fatica prestano voce e vita riusciamo a vivere ogni per riascoltare la storia giorno. Lavoro fatto da di Gesù bambino. Ser- casa o in cantiere, den- vire la vita dove la vita tro un ufficio o in un accade. È il bellissimo magazzino, sia sempre lavoro benedetto! Assediato dalla precarietà, dalla cassa integrazione o dalla so- titolo della lettera apostolica che il Vescovo France- spensione temporanea, sia comunque esperienza di sco ha scritto nel cuore di questo anno tormentato benedizione e gratitudine. Terra fortemente segnata per la nostra diocesi. Parole che raccontano soffe- da sofferenza e morte, la nostra valle Seriana, resta renza, tratteggiano speranza, orientano ad uno stile comunque una terra di grandi opportunità di lavoro. di testimonianza. Un dono che vogliamo arrivi in tan- Merito di imprenditori intelligenti e generosi, merito te case, stimolo ad una lettura che accenda riflessio- di gente comune volenterosa e disponibile, sicura- ni e pensieri nuovi per continuare a camminare verso mente il nostro territorio conferma la sua vocazio- un orizzonte di vita comunque abitato dall’abbraccio ne al lavoro innovativo e mondiale. Sia buon Natale di un Dio bambino che allarga le mani per incontrare anche grazie per il lavoro che genera possibilità di chi a lui si rivolge bisognoso di cura. futuro e di orizzonti da riempire con sogni e progetti. Che sia un Buon Natale, perché, comunque, abbiamo Buon Natale anche dai nostri ospedali! Buone notizie, tanti motivi per dire grazie! come auguri di nuova nascita alla vita, anche dalle Don Alfio Comunità Comenduno 3
Solidarietà UN CALENDARIO SPECIALE Sabato e domenica 28 e 29 novem- bre, abbiamo avuto la possibilità di sostenere la fondazione Piero e Lucille Corti, a favore di un gran- de ospedale in Uganda, nell’Africa centrale. Questo, tramite un’offerta libera per un calendario, che ogni giorno dell’anno ci permette di leggere e riflettere su poche righe della Pa- rola di Dio, e non solo, ma anche su tuazione politica assunse aspetti 2003 per una malattia incurabile. pensieri, scritti, di persone specia- drammatici, ci furono eccidi di Il loro costante e assiduo lavoro ha li, tra le quali Papa Francesco, Ma- massa, estrema miseria, fame e reso possibile assicurare a questo dre Teresa e tanti altri, meritevoli malnutrizione infantile. ospedale il titolo di un’efficien- della nostra più viva attenzione. L’ospedale divenne anche un ri- te struttura completamente afri- Questo ospedale, chiamato Lacor fugio perchè durante i conflitti canizzata rendendolo altamente Hospital, è stato fondato circa 60 che l’Uganda ha subito da parte operativo e uno dei più attrezzati anni fa, nel 1961, dai medici Pie- di guerriglieri armati, la gente nel della zona. ro Corti, italiano brianzolo, e Lu- corso di questi anni, dovette ab- Nel 1995, era stata autorizzata in cille, canadese, che all’inizio della bandonare le proprie case per am- Italia la nascita della Fondazione loro professione medica, arrivati massarsi in posti più sicuri, grandi ed ora come presidente c’è la figlia in Uganda, si erano recati ad un campi profughi. Dominique Corti anche lei con tut- piccolo ospedale locale, che allora Le persone che decisero di non ab- te le sue forze impegnata per aiu- era poco più che un ambulatorio, bandonare le loro case invece, al tare al meglio gli amici ugandesi. tenuto da quattro suore. crepuscolo iniziarono a percorrere Ora, questo ospedale conta circa Qui funzionavano da un anno il ogni giorno anche dieci chilometri 270.000 persone curate ogni anno, reparto maternità, mentre il re- per poter dormire in un luogo più tra cui l‘80% di donne e bambini parto di medicina e gli altri servizi sicuro dalle incursioni dei guerri- sotto i sei anni, 10.000 parti all’an- erano in costruzione. glieri, e il Lacor dovvette allestire no, e impiega 750 dipendenti, 900 La giovane coppia decise di re- un campo profughi per oltre mille studenti tutti ugandesi, per cui si stare in Uganda per dedicarsi in- persone e accoglierne altre miglia- pensi a quanto sia importante dare teramente all’attività medica data ia ogni sera. occupazione e formazione a perso- l’urgenza di venire in aiuto a quel- Nel 2000, un nuovo terrificante ne locali. le popolazioni, con lo scopo anche dramma: l’epidemia Ebola, uno Il Lacor Hospital è molto più di un di reperire i fondi necessari per il tra i più letali e pericolosi virus ospedale, è il più grande datore di completamento dell’ospedale e esistenti. lavoro dell’Uganda del nord ed il per il suo sviluppo. L’ospedale cercò di organizzarsi, più importante centro di forma- Gli sforzi furono coronati da suc- fece campioni di sangue, si ado- zione e sviluppo. cesso, e per cinque anni furono i però per tutte le misure necessarie A Comenduno sono stati raccolti soli medici dell’ospedale mentre per limitare il contagio, organizzò in totale € 1.090 per questa fon- dal 1965 in poi, nei venti anni suc- e guidò gli eroici volontari che ri- dazione, il signor Achille Rosa, cessivi si avvalsero dell’aiuto di schiarono la vita in ogni momento consigliere della fondazone, che tre o quattro medici volontari. lavorando scafandrati con indu- ogni anno viene da noi per offri- Riuscirono a creare una rete di menti protettivi nel reparto di iso- re questi calendari, ma quest’anno solidarietà coinvolgendo gruppi lamento appositamente allestito. purtroppo non ha potuto venire di parenti e amici, ognuno di loro Degli eroici volontari, dodici sani- perchè si è rotto un braccio e ha preposti ad un compito ben de- tari pagarono il proprio impegno dovuto subire un intervento chi- finito, dall’aiuto per l’acquisto e con la vita. rurgico, ringrazia caldamente tutti l’invio di medicine, all’assistenza La signora Lucille morì nell’agosto i comendunesi e don Alfio, per la in campo oftalmologico e giorna- del 1996 per aver contratto l’AIDS generosità dimostrata a sostegno listico. eseguendo un intervento chirurgi- di questa iniziativa. Nel frattempo in Uganda la si- co e il marito Piero morì a Milano nel Consilia 4
Magistero “Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32) Papa Francesco nel messaggio per la IV Giornata Mondiale dei Poveri, si è ispirato al Siracide, uno dei libri dell’Antico Testamento, nel quale troviamo le pa- role di un maestro di saggezza vissuto circa duecento anni prima di Cristo, che chiede a Dio il dono della sapienza, e che il Signore certamente non gli farà man- care. Anche il Papa, come il libro del Siracide, con il suo messaggio vuole essere concreto e arrivare a tutti: A chi è nella prova «Non ti smarrire nel tempo della prova. Stai unito ai poveri. a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi Tendere la mano fa scoprire, prima di tutto a chi lo ultimi giorni. Accetta quanto ti capita e sii paziente fa, che dentro di noi esiste la capacità di compiere nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il gesti che danno senso alla vita. fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Nelle malattie e nella povertà confida in lui. Affidati a A chi non crede nei segni lui ed egli ti aiuterà, raddrizza le tue vie e spera in lui. Tendere la mano è un segno che richiama imme- Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia diatamente alla prossimità, alla solidarietà, all’amore. e non deviate, per non cadere» (2,2-7). Come non si può non vedere la presenza di Dio nella mano tesa del medico che si preoccupa di ogni pazien- Ai Cristiani “praticanti” te cercando di trovare il rimedio giusto. Nella mano La Preghiera, la partecipazione alla S. Messa e ai tesa dell’infermiera e dell’infermiere che, ben oltre i Sacramenti, raggiungono il loro scopo e sono graditi loro orari di lavoro, rimangono ad accudire i malati. a Dio, solamente se sono accompagnati dal servizio Nella mano tesa di chi lavora nell’amministrazione ai poveri. e procura i mezzi per salvare quante più vite possi- A chi antepone se stesso agli altri bile. Nella mano tesa del farmacista esposto a tante la Parola di Dio oltrepassa lo spazio, il tempo, le richieste in un rischioso contatto con la gente. Nella religioni e le culture, e il suo messaggio è chiaro: la mano tesa del sacerdote che benedice con lo strazio generosità deve sostenere il debole, consolare l’af- nel cuore. Nella mano tesa del volontario che soccor- flitto, lenire le sofferenze, restituire dignità a chi ne è re chi vive per strada e quanti, pur avendo un tetto, privato, solo così una vita si può definire umana. La non hanno da mangiare. Nella mano tesa di uomini scelta di dedicare attenzione ai poveri, ai loro tanti e e donne che lavorano per offrire servizi essenziali e diversi bisogni, non può essere condizionata dal tem- sicurezza. po a disposizione o da interessi privati, né da progetti pastorali o sociali disincarnati. Non si può soffocare la A chi pensa di essere solo forza della grazia di Dio per la tendenza narcisistica di La pandemia ci ha fatto sperimentare la restrizio- mettere sempre sé stessi al primo posto. ne della libertà, la perdita del lavoro, la perdita de- gli affetti più cari, la mancanza di relazioni. Le no- A chi non si sente chiamato in causa stre ricchezze spirituali e materiali sono state messe In un mondo egoista e ipocrita, nel quale ogni gior- in discussione e abbiamo scoperto di avere paura. La no, ogni ora, ogni minuto, la dignità dei poveri, degli pandemia ci ha fatto scoprire che senza l’etica, la bon- uomini “ombra”, è violata nei bisogni fondamentali, tà, la fede, l’onestà, il mondo del degrado morale che quale è il nostro compito? Davvero ci si può sentire “a abbiamo costruito e che ci sta mettendo sempre più posto” compilando un bollettino postale o consegnan- l’uno contro l’altro, forse non è così bello come pen- do una moneta a chi tende la mano? Purtroppo se la savamo!!! Ora più che mai abbiamo bisogno di una povertà non viene vissuta in prima persona, a partire nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima dalla povertà di cui parla Gesù nel Vangelo, difficil- vicendevole, abbiamo bisogno di tornare alla sempli- mente si potrà sentire il grido assordante dei poveri, cità e all’essenziale. che per molti rimane silenzioso. A chi vuole mettersi in gioco A chi pensa che il mondo sia perduto Ricorda San Paolo: «Mediante l’amore siate a ser- Esiste una realtà tenuta nascosta dai media, che vizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la quotidianamente esercita il bene nel silenzio e con sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo pros- grande generosità. Esistono i santi “della porta accan- simo come te stesso. […] Portate i pesi gli uni degli al- to”, «quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso tri» (Gal 5,13-14; 6,2). della presenza di Dio» (Esort. ap. Gaudete et exsultate, Sono belle parole, ma come possiamo amare i poveri 7), che esercitano la vera Carità Cristiana, accoglien- se non li riconosciamo nemmeno? Se nel barbone ve- do, portando una parola di conforto, stando accanto diamo solo un ubriacone, se nell’accattone vediamo 6
Magistero mettiamo come fine l’Amore, non c’è possibilità di in- successo, perché qualsiasi risultato avremo ottenuto, l’Amore vincerà sempre. Spesso un sorriso è la miglio- re medicina, perché porta Gioia e Pace, valori che non hanno prezzo... Riflettendo sulle parole del Papa Se questo momento è difficile per noi, vi siete mai chiesti quanto lo sia per un immigrato che deve vivere di elemosina nonostante il lockdown? Proviamo ad immaginare se dietro al povero si na- scondesse la persona che amiamo di più al mondo... se dietro a quei volti sofferenti, ci fosse il volto dei nostri figli, di nostra moglie, di nostro marito, o dei i nostri genitori... beh considerando come siamo messi nel mondo, ma anche solo nelle periferie delle nostre solo uno scansafatiche, se nell’immigrato vediamo città, ci sarebbe da impazzire!!! Vorremmo sicuramen- solo uno staniero, se nello zingaro vediamo solo un te aiutare tutti, consolare chi soffre, sostenere chi cade, ladro. Se noi per primi non ci sentiamo poveri, come rialzare chi sta a terra, senza se... e senza ma... tranne potremo amare altri poveri come noi? E chi è a questo forse uno: “ma” sono troppi!!! punto il vero povero? Se non ci svuotiamo del super- Ora, con i volti dei miei cari, vedrei poveri agli angoli fluo come potrà Cristo venire ad abitare il nostro cuo- di ogni strada, li vedrei sul posto di lavoro, tra gli ami- re e donarci occhi nuovi per vedere la vera povertà? ci, tra i vicini, in Parrocchia, dappertutto... siamo tutti «Non evitare coloro che piangono» (Sira- poveri! Come vorrei ci fosse un modo per amarli tutti! cide 7,34). «Non esitare a visitare un mala- Questo non è forse il modo in cui ci guarda Dio? Per to» (Siracide 7,35). Lui non siamo tutti, ma proprio tutti, Figli Amati? Chissà quanta sofferenza per un Padre che con amore- Agli indifferenti vole pazienza, ci chiama, ci guida, ci aspetta... C’è chi tende la mano, ma c’è anche chi la ritrae e la Come puoi dire di amare Dio che non vedi, se non ami mette in tasca, oppure la tende per digitare su un com- il fratello che vedi? puter e spostare grandi somme di denaro, in modo da «Se uno dice: “Io amo Dio”, ma odia suo fratello, è bugiar- creare scompiglio, e magari fare fallire anche interi do; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può Paesi, perché la ricchezza resti sempre tra le mani di amare Dio che non ha visto. Questo è il comandamento che pochi. Oppure c’è chi la tende per vendere armi a po- abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami anche suo poli, a bambini, che le useranno per seminare morte e fratello.» (1Gv 4,20-21) povertà. O ancora chi la tende per spacciare droga ed Per questo Gesù ci dice che nel volto del fratello si arricchirsi vendendo dosi di morte. nasconde il Suo volto, perché in ogni fratello, in ogni La cultura del mondo senza Dio, l’illusione di poter uomo c’è Lui. E se aiutiamo il fratello, amiamo Lui, lo fare a meno di Lui, ha generato uno stile di vita del sfamiamo, lo dissetiamo, lo vestiamo, lo visitiamo, lo possesso, che esclude gli altri, un egoismo diffuso accogliamo, lo consoliamo. nascosto nella sete di apparire e di protagonismo. Vi- È così che diventiamo tutti figli di un unico Padre che vendo così, è inevitabile il dilagarsi dell’indifferenza, soffre, che prega, che soccorre, come faremmo noi con “quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di i nostri cari. provare compassione dinanzi al grido di dolore de- E più Amiamo i fratelli, più ci avviciniamo a Dio, co- gli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli noscendolo sempre meglio, sempre più a fondo. E più altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse conosciamo Dio, più ci rendiamo conto della Sua gran- una responsabilità a noi estranea che non ci compe- dezza, della sua forza, della Sua Misericordia, dell’in- te” (Esort. ap. Evangelii gaudium, 54). finito Amore che riversa ogni giorno su ciascuno di noi. E più sperimentiamo il Suo Amore, più ci accor- A chi non ha uno scopo nella vita giamo della nostra miseria, di quanto siamo piccoli, di «In tutte le tue azioni, ricordati della tua quanto siamo fragili e inutili. E più diventiamo picco- fine» (Sir 7,36). Questa frase del Siracide sembra proprio li, più diventa facile quando lo incontriamo, corrergli un monito a tutti noi, che guardiamo indifferenti alla incontro, abbandonarci nel calore del Suo abbraccio, costruzione di questo nuovo mondo con al centro appoggiare l’orecchio al Suo Cuore, per sentirne il bat- l›uomo e i suoi bisogni, e che sta dimenticando di tito, per imparare a seguirne il ritmo, perché sia Lui a inserire Dio nella propria vita e nei gesti quotidiani. vivere in noi e in tutti i poveri del mondo. Forse ricordarsi il destino comune può essere di aiuto In attesa del nostro Natale, quello in cui Gesù viene ad per condurre una vita all’insegna dell’attenzione, a chi abitare il nostro cuore, facciamoci guidare da Maria la è più povero e non ha avuto le stesse nostre possibi- Madre di tutti i poveri, che ha vissuto la condizione di lità. C’è anche una seconda interpretazione di questa povera e di profuga, e il cui cuore batte sempre all’u- frase, che evidenzia l’importanza di avere uno scopo nisono con quello di suo Figlio e nostro Signore Gesù nella vita. È infatti lo scopo di un’azione che ne deter- Cristo. mina la realizzazione: se in tutto quello che facciamo Alessandro Cagnoni Comunità Comenduno 7
Natale LA VECCHIA, LA VACCA, IL NATALE È la sera della vigilia di Natale, in una baita sotto le quando era bambina, pensava che la natura e la volon- case del paese si vedeva la luce fioca della lampada a tà di Dio avrebbero provveduto. petrolio, perché i fili dell’elettricità passavano alti sui L’animale sbuffava nuvole di vapore malato. La don- prati ma non si fermavano alla cascina. na in un angolo aveva preparato un ramo robusto con Una vecchia doveva passarci anche la notte di Natale una corda legata ai due capi e adesso non c’era che perché la vacca aveva superato il termine della gravi- aspettare che la vacca decidesse di non morire insie- danza ma non riusciva a partorire, aveva una coperta me al vitello che doveva nascere: sarebbe stata una di- sulla schiena e di tanto in tanto voltava la testa a guar- sgrazia e magari i figli sarebbero stati perfino contenti, dare la padrona con gli occhi pieni di sofferenza. così avrebbero venduto la cascina e il prato e se ne La donna si era portata in baita due nipotini per man- sarebbero tornati in città senza preoccuparsi dei due darli a chiamare aiuto caso mai venisse il momento. vecchi che stavano ancora a dannarsi l’anima e il cor- Essi si erano addormentati in un angolo su un muc- po lavorando per niente. chio di fieno, mentre nel pentolone sul camino, l’ac- La vacca intanto si era coricata e sembrava decisa a qua bolliva da ore e la donna si alzava dallo sgabello fare lo sforzo di partorire. La vecchia svegliò i bambini per attizzare il fuoco, pensando, senza rancore, al ma- e li mandò a chiamare aiuto in paese dal nonno che rito che se ne stava a festeggiare la vigilia all’osteria stava di sicuro all’osteria e raccomandò loro di dargli giocando a carte con gli amici, aspettando che si faces- la mano sul sentiero perché non si sapeva quanti bic- se la mezzanotte per andare in chiesa. chieri avesse in corpo. La vecchia era di guardia e non aveva voluto distur- I bambini risero pensando ai bicchieri nel corpo del bare il veterinario perché certe cose le aveva viste fare nonno ma filarono via contenti della missione, con 8
Natale la pila che inquadrava il sentiero; dopo un po’ non si E così tutti riuscirono a risalire verso il paese per assi- vide altro che il nero della notte della vigilia. stere alla Messa di Mezzanotte. E proprio durante la Il vitello si presentò con i piedi uniti e la vecchia legò Messa si ricorda che molti anni fa nacque veramente la corda alle zampe e prese a tirare lentamente per un bambino, si ripete il miracolo di un essere che vie- aiutare l’animale; era sudata come non le succedeva ne al mondo per amare ed essere amato. Si ripropose da quando era ragazza e cercava di fare coraggio alla il mistero. Si ripeté il “Natale”. Accanto alla culla, Dio vacca: “Dai che è quasi finita, fai la brava, così quan- depose un sogno. E’ vocazione comune di ogni per- do arrivano è tutto finito. Facciamogli una sorpresa al sona portare a compimento questo sogno, nel miglior vecchio ubriacone e ai due cittadini, forza, spingi!”. modo possibile. Nonostante ciò la maternità di Ma- Non si sentiva rumore dalla parte del sentiero e ades- ria è un motivo di gioia. Quale è la ragione di questa so la donna sperava che non arrivassero subito, per- gioia? Forse un riconoscimento sociale? No, è l’unità ché ce l’avrebbero fatta da sole, lei e la sua Boba. di vita tra Madre e Figlio (la sublime struttura di una Ci volle del tempo ma quando si videro le luci che se- mamma che accoglie come suo un figlio di Dio). gnavano il sentiero e le voci che chiamavano dal pra- E cosa vedono i pastori? A loro è stato concesso il pri- to gelato e finalmente il marito entrò nella stalla con vilegio di capire che ogni giorno può essere Natale. già le maniche rimboccate, si trovò sull’uscio il vitello È Natale quando credo in quella povertà che fa di Dio malfermo sulle lunghe gambe piazzate di lato alla ri- l’unica ricchezza. cerca dell’equilibrio, mentre la moglie era indaffarata È Natale quando mi fido degli altri come Dio si è fida- a dar da bere alla vacca e le stava parlando per con- to di noi. solarla di quello che aveva passato; perché anche lei È Natale quando mi chino su un bambino vedendo in ci era passata ma adesso era tutto finito e il vitello era lui i lineamenti del Dio che si fa uomo perché l’uomo sano e ogni tanto cadeva slittando con le zampe sullo si faccia Dio. strame. Enrico Belotti Comunità Comenduno 9
Natale Qual è il vero spirito del Natale? Quando pensiamo al Natale e alla Scuola Materna ci vengono in mente parecchie cose: spettacoli divertenti quanto interminabi- li, gonne vaporose in tulle e gilet eleganti, cene chiassose e lunghe tavolate. Posti in piedi e cellulari pronti a riprendere la messinscena e sì…anche qualche lacrimuccia, dei bimbi presi improvvisamen- te dal panico della “prima” dopo settimane di prove estenuanti e di quei genitori che sanno che quello sarà l’ultimo spettacolo alla Scuola dell’Infanzia prima di spiccare il volo verso la Scuola Elementare. Che entusiasmo nella fatidica sera la porterà a scoprire, insieme al Un augurio di buone feste da dei saluti prima delle agognate burbero e spassoso Grinch, che la tutti i bambini e dal personale vacanze, quanti abbracci, quante vera magia di questa festa non la della Scuola dell’Infanzia di emozioni. possiamo trovare sotto l’albero o Comenduno A volte però, così sommersi dentro il “rostacchino”, bensì nei dall’atmosfera festosa, dall’attesa nostri cuori, nel nostro amore per fremente dei regali, dalla scelta le persone che ci sono più vicine, del vestito più bello da indossare quelle con cui viviamo tutti i gior- per essere al meglio quella sera e ni e a cui forse non sappiamo dire nei giorni seguenti, sembra che si abbastanza spesso “ti voglio bene, perda il significato più autentico, sei speciale per me”. lo spirito più genuino del Natale. È vero, forse quest’anno non ci Ma qual è questo spirito? E’pro- sarà il grande spettacolo di Natale prio quello che si chiede la pic- al teatro dell’Oratorio, forse non ci cola Cindy Lou, protagonista del sarà la fetta di panettone da divi- celebre racconto natalizio del Dr dere insieme, però resterà l’amore, Seuss, “Il Grinch”. Cindy, così dol- il volersi bene (anche a distanza!) e ce e innocente, si chiede se il senso i cellulari non li useremo per regi- del Natale siano tutti quei regali, strare la recita ma magari per salu- quelle corse frenetiche all’ultimo tare i nonni, gli zii oppure gli ami- acquisto, quelle decorazioni lumi- ci lontani, rimasti nella loro casa, nose e appariscenti...Sarà proprio come noi. E questa magia, che è la quello lo spirito natalizio di cui vera magia del Natale, nessun CO- tutti parlano? La ricerca di Cindy VID al mondo può cancellarla. I cesti di Natale e l’attesa di Santa Lucia 10
Natale I disegni dei bambini NATALE 2020 Quelli che stiamo vivendo sono tempi difficili, segnati da fanatismo, disuguaglianze, paure. Il virus continua a seminare contagi, dopo averci terrorizzato durante tutta la primavera; l’economia arranca sotto i colpi delle chiusure e già le piazze si sono riempite di gente rabbiosa che non accetta le misure imposte dal governo; la scuola della didattica a distanza ha reso ancora più evidenti le disuguaglianze sociali, togliendo ai giovani il diritto di crescere in una comunità di coetanei; gli estremisti dell’Islam integralista hanno rialzato la testa compiendo gesta sanguinarie; il nostro pianeta soffre a causa dello sfruttamento selvaggio delle sue risorse e dell’inquinamento operati dall’uomo e i cambiamenti climatici con i loro fenomeni estremi ne sono la conseguenza. La situazione è davvero triste e si avvicina ormai il Natale… Mentre riaffiora la nostalgia e il rimpianto dei natali della mia infanzia, quando davanti al presepio e sotto l’albero si ripeteva la scenografia dell’attesa, alimentata dal racconto della natività, rifletto sulla trama natalizia così come ci è narrata nei Vangeli e scopro che non sono tutte rose e fiori: Maria e Giuseppe si saranno chiesti più volte “Cosa ci sta succedendo?”, la stessa domanda che si posero certo i pastori quando furono svegliati di soprassalto; il luogo stesso della natività testimonia la durezza delle circostanze! Se i fatti fossero accaduti diversamente non avrebbero potuto certo servire da modello a tutta la storia umana. La storia che stiamo vivendo ci deve stimolare a reagire perché ora più che mai abbiamo bisogno di speranza. Il Natale di Gesù, il mistero dell’incarnazione ci apre orizzonti nuovi, di speranza in una vita che non è una marcia incessante che va dalla nascita verso la morte, ma una continua rinascita: Natale non è la commemorazione di un fatto passato,ma la celebrazione della nascita di Cristo in ciascuno di noi. Suor Benedetta della Croce ( al secolo Edith Stein) scrive: “Il Natale è l’inizio di un’avventura che non è altro che quello di lasciare la Grazia penetrare di vita divina tutta la vita umana”. Speriamo dunque perché se Dio è con noi, saremo capaci di scorgere la ricchezza delle possibilità ancora nascoste, nonostante la durezza del cammino. Che anche quest’anno sia per tutti un buon Natale! Isella Comunità Comenduno 11
Natale Due righe di ringraziamento ad Amadio Bertocchi per le sue gradite poesie bergamasche che mi vengono inviate ogni giorno sul mio telefono e che, se devo essere sincero, mi fanno molto NATALE 2020 piacere perché hanno sempre un significato vero. La poesia “Ol Nedàl de st’an” sarà nei nostri Anche quest’anno, dentro un periodo difficile di cuori visto che non si potrà passare il Natale pandemia e burrascoso, è arrivato il Natale, come al solito o, come l’anno scorso, non solo in porta sempre freddo e neve, creando un’atmosfera di famiglia, ma anche con gli amici dell’oratorio. buona armonia per festeggiare questa festa speciale Amadio, nonostante le sue delusioni, ha sempre un pensiero per tutti con le sue poesie, sia con Questa bella festa, ci dà la forza di affrontare al meglio quelle via telefono che con quelle sul libro o CD che mi ha regalato e che ho accettato con il COVID e raggiungere l’obiettivo di una rinascita, entusiasmo. Grazie Amadio Bertocchi, sei una bisogna restare uniti con responsabilità e sacrificio, persona speciale. Che i tuoi cari ti veglino sempre nella condivisione, solidarietà per superare le da lassù. e continua a regalarci le tue bellissime poesie. E che il Natale di quest’anno porti via difficoltà. questa pandemia che è piombata nelle nostre città e paesi in maniera brusca e che ci ha separato C’è bisogno di un Natale pieno di umanità, per dai nostri amici e parenti, e che ci ha portato via ricordare con amore i nostri cari anziani, i nostri cari in maniera molto rude. Auguriamo è venuta a mancare la loro saggezza, esperienza, a tutti un buon Natale e felice anno nuovo. Che sapere, per colpa del COVID, in silenzio se ne sono il 2021 porti buone notizie e che, come dice Amadio, ci trovi impegnati ad essere tutti fratelli. andati. Claudio Breda e famiglia Questo periodo buio per il COVID, con la ricorrenza OL NEDÀL DE ST’AN, della nascita di Gesù bambino ci porti luce speranza, illumini il nostro cammino, per costruire dentro i PER ÉSS TÖCC FRADÈI valori, di amicizia, gentilezza l’umana fratellanza. Ol mónd töt ‘n d’ü momènt a’l s’è troàt ’n d’öna fògia d’isolamènt, C’è bisogno di un Natale solidale, superare le barriere dopo guère, teremòcc e distrüssiù ‘l mancàa anche stà bröta sitüassiù, e costruire ponti, per aiutare, di più e meglio, che per colpa di stà pandemìa i più bisognosi, i vecchi, gli ammalati i diversamente spöl piö stà gnàch ‘n compagnìa abili, gli immigrati, compiere buone azioni con con quarciàt ol vìs da la müsaröla orgoglio. a ‘n vèt piö la boca ‘ngrignaröla, a’n ricognòs piö parécc e amìs C’è bisogno di un Natale, di responsabilità e impegno perché i à cambiàt aspèt ‘n vìs. per la natura e l’ambiente, da curare e salvaguardare, Pörtròp, i popolassiù co la tecnologìa la terra è la nostra preziosa casa comune, piena di I à facc galopà l’economia infinite bellezze di vite, da ammirare e da rispettare. col sul interèss de guadagnà e a i operàre portàga vià laurà. C’è bisogno di un Natale, di collaborazione, di I sciòre i mé fàa crèt che la libertà relazioni sane e umane fatte con amore e gentilezza, l’éra sigüra per laurà e mangià. ma la gròsa tarelàda l’è riàda dare tutti il meglio di noi per il bene comune, la con de sto töbercol sènsa contròi dignità di ogni persona sia garantita e diventi una e töcc a ‘n s’è finicc in d’ü brött imbròi certezza. che per püdì alméno la pèl salvà a gh’à düsit seràs ‘n cà. C’è bisogno di una società, dove il diritto alla salute, Incö töcc i pöl dì tance sólcc i guadagnàcc, all’istruzione, al lavoro, al cibo, da bere e da mangiare, ma ‘n dla miséria a ‘n se piombàcc. sia garantito a tutti i cittadini del mondo, ci sia una A ‘n s’è ‘ngosàcc de lüsso e comodità distribuzione delle risorse più equa e più solidale. m’à perdìt, però, ol göst dla vera fraternità, a m’à sircàt de troà töte i solüssiù Sarà tutti i giorni Natale, se al centro metteremo la ma a ‘n s’è finic con tata ansia e cönfüsiù persona con i suoi bisogni e se insieme sconfiggeremo presunér de smarfhon e virtüalità sènsa capì ‘l valùr de la vera realtà. l’indifferenza , allora riusciremo a costruire un mondo La pura e la solitüdine de stà pandemìa più umano, più giusto e migliore, l’à portàt vià la nòsta véra alegrìa. dentro un percorso luminoso, di impegno concreto, Cara la mé zét che ol Bambì al mè faghe pensà con gentilezza e intelligenza per raggiungere gli a chi valùr di nòscc vècc, a chèla ümiltà l’obiettivi di fratellanza, di giustizia sociale, di pace che la nòsta éta la gh’à de éss rispetàda e di rinascita, con azioni fatte con umiltà e con il cuore. ‘n d’öna società piö organisàda, perche töcc i riflète con coscènsa, Francesco Lena ‘n del rispèt dela nòsta esistensa. Ma ‘n dla mà a ‘n gh’à de èss töcc fradei, almeno stó Nedàl éss mia de giödèi. Amadio 12
Natale DI NUOVO CHIUSI IN CASA, MA ARRIVERÀ NATALE! Di nuovo chiusi in casa. Dopo un’estate in cui ognuno di noi ha potuto prendere una boccata d’aria e respirare un po’ di normalità, ci viene chiesto di fare ancora un passo indietro e prendere nuovamente le distanze dalle nostre abitudini quotidiane. Anche se in una forma più «soft», siamo di nuovo in lockdown. Personalmente quello che mi colpisce di più di questa situazione è il silenzio: il silenzio del paese, il silenzio della valle... Soprattutto la sera e la domenica. Con gli oratori e i centri di aggregazione chiusi, le scuole semichiuse, ci troviamo a vivere situazioni che mai avremmo immaginato. Niente di drammatico ma ammetto che provo un po’ di tristezza nel vedere i miei figli di 15 e 19 anni seguire le lezioni al PC, anche perché so benissimo che la scuola è tutta un’altra cosa. Non nego nemmeno che mi dispiace chiedere continuamente ai bambini di rispettare le limitazioni imposte, soprattutto respingendo le loro richieste di potersi incontrare tra amici ma continuo anche a ribadire che siamo fortunati e che non ci manca nulla. C’è poi l’altro lato della medaglia che è quello del tempo trascorso in famiglia e qui sono certa che ognuno di noi avrebbe tante cose da raccontare... storie di tanti colori e sfumature diverse... In questi mesi per qualcuno la famiglia può essere stato un piacevole ritrovarsi scoprendo magari anche nuovi equilibri e nuovi modi di abitare le proprie case dedicandosi a cure e attenzioni reciproche, ma per qualcun altro può essere stato un motivo di grande fatica e sofferenza o di solitudine; per altri ancora un posto dove rifugiarsi e trovare consolazione alle proprie angosce e preoccupazioni, ai propri lutti, e per qualcuno un posto in cui tendere la mano e rendersi utile per delle situazioni di bisogno... Difficile interpretare i sentimenti che in questo momento attraversano le nostre molteplici e variegate realtà. Molte cose sono già state dette e scritte in questi mesi... Penso che il silenzio di queste giornate possa suggerire qualcosa di buono ad ognuno di noi. Nell’attesa... mettiamoci in ascolto. Buon Avvento. Francesca Carrara Comunità Comenduno 13
Vita di comunità ANNIVERSARI DI MATRIMONIO Domenica 29 novembre erano davvero in tanti!! 32 coppie di sposi a dir grazie per il dono del matrimonio e della famiglia! Una bella testimonianza di vita in questo anno pieno di sofferenza e paura. Fedeltà composta in storie di famiglia fatte di gioia e perdono, vicinanza e distanza. Vita di fede che plasma valori cristiani e li rende credibili e pieni di verità ancora oggi, nel tempo delle incertezze e delle precarietà. Grazie amici sposi per aver pregato insieme e per la vostra vita quotidiana che si riempie di testimonianza giorno dopo giorno! 14
Vita di comunità il 2020 del Gruppo Alpini Come per tutti gli altri gruppi ed associazioni della nostra comuni- tà, anche noi Alpini ci siamo arresi (per ora) a questo Virus Covid-19. Abbiamo perso tre soci “Andati Avanti” ricordati nella santa Mes- sa del 2 giugno, e si son fermate le tante attività istituzionali in pro- gramma: incontri, ritrovi, adunate. Non si sono invece fermati gli in- terventi di volontariato fatti nel- la comunità, sempre nel rispetto alle sante Messe in ricordo degli pensarci due volte. Siamo ormai delle normative in vigore. Reperi- Alpini Deceduti, a Sotto Il Monte a fine anno, ed abbiamo tanta tri- mento pacchi alimentari per i più ad Albino e altre funzioni. stezza per quanto ci ha dato questo bisognosi, il Banco farmaceutico, Non ci siamo dimenticati, di ricor- anno 2020. Si vorrebbero fare mil- servizio di controllo alla riapertu- dare i nostri caduti nelle guerre nei le cose, ma le rinunce sono molte ra dei cimiteri, servizio in occasio- giorni del 4 ed 8 novembre. Ceri- e vorremmo abbracciare e saluta- ne dei test positività al Covid-19, monie che anche se fatte da poche re tutti i nostri soci che continua- servizio per montaggio struttu- persone per rispetto dei divieti, no a dare forza al Gruppo Alpini re del CRE ai ragazzi, controllo hanno mantenuto l’emozione ed il Comenduno. Dovremo rinuncia- in occasione della festività della ricordo per tutti i caduti dei con- re anche ad essere presenti nella Madonna della Gamba, senza di- flitti che ci hanno donato la libertà funzione della Santa Messa della menticare quanto svolto dai soci che abbiamo oggi. mezzanotte per il classico e buon che attraverso la protezione civile Non sono state fatte cose straor- bicchiere caldo dopo la funzione. hanno fatto servizio all’ospedale dinarie, ma il nostro contributo Ma addirittura ci troviamo a do- da campo in Fiera a Bergamo. Ma non è mai mancato , e i soci che ver rinunciare anche alla nostra anche attività di sistemazione del- si sono impegnati in questo anno consueta assemblea riepilogativa la sede con tinteggiatura degli in- difficile son tutti da elogiare, per la che avremmo fatto ad inizio gen- terni ed infissi esterni, la sistema- loro dedizione e l’energia messa in naio 2021. Come Consiglio Alpini zione con tinteggiatura interna ed questo momento difficile della no- abbiamo preso la decisione di non esterna della Cappella Alpini sul stra sanità. Il Gruppo Alpini come fare questa assemblea , nel rispetto Monte Rena, pulizia e sistemazio- soldi… “naviga a vista” di anno in delle norme anti Covid-19, ma IN ne Monumento caduti. anno cercando di stare a galla, ma PARTICOLARE per il rispetto Il consiglio ha poi deciso l’apertura questo non ci ha fatto dimentica- ed attenzione di TUTTI i Nostri della sede solo dopo aver sanifica- re di dare un aiuto economico ai Soci Alpini iscritti , cercando di to i locali, anche l’acquisto di stru- nostri ospedali che erano in prima non metterli a rischio contagio menti per produrre l’ozono per linea in questa lotta al Virus. Noi in una assemblea. l’ambiente. I soci in vari momenti non abbiamo guardato al nostro A tutti diciamo che ci rivedremo si sono alternati per partecipare conto corrente, e quello che ave- presto ed anche nelle difficoltà, all’assemblea ANA Provinciale, vamo lo abbiamo donato senza MOLA MIA!!! Comunità Comenduno 15
Magistero Centro Anziani luogo di incontro e di amicizia: la pergamena del ricordo Domenica 18 ottobre i ragazzi scorrere degli anni ha sempre ma- in onore degli amici del Centro e in cammino verso la festa della nifestato la sua attenzione verso i volontari ANTEAS che ci hanno Cresima, si sono incrociati con i problemi degli anziani. lasciato nella prima triste ondata tetimoni di vita buona e fedele a Il nostro Centro ha la fortuna di del Coronavirus. valori grandi celebrati dal Centro disporre di una sede accogliente Nella Messa solenne di Domenica anziani insieme all’Amministra- e funzionale per poter svolgere 25 ottobre, che ha coinvolto Amici zione comunale con il Vicesindaco le varie attività, sia sotto l’ambito del Centro Anziani, Volontari An- Esposito. ricreativo sia per quanto riguarda teas e Comunità parrocchiale, con Con una pergamena, il Centro An- l’ufficio informativo e formativo. la partecipazione dei ragazzi che si ziani ricorda e rende onore agli È in tale contesto che il Diretti- stanno preparando per ricevere il amici e volontari Anteas che ci vo, anche in questo anno pur così Sacramento della Santa Cresima, hanno lasciato nei mesi scorsi: un complicato per l’emergenza del ci siamo uniti per ricordare questi modo per testimoniare e valoriz- Coronavirus, ha cercato, nei limite nostri amici volontari e testimo- zare i rapporti di amicizia matu- del possibile e con tutte le precau- niare alle loro famiglie solidarietà, rati durante la frequentazione del zioni del caso, di svolgere le sue stima, riconoscenza e affetto. Centro e nella condivisione dei attività principali. Nella Santa Messa, ben animata e servizi di volontariato. Tra i vari appuntamenti fissi, ogni arricchita da profonde riflessioni Il Centro diventa luogo d’incontro anno alla fine di Ottobre era con- da parte del nostro Parroco Don per coltivare amicizie, per socializ- suetudine ritrovarsi per la cele- Alfio, che ha richiamato i valori zare ma, anche e soprattutto, come brazione della Festa annuale dei della presenza degli anziani den- occasione per stringere buoni rap- Pensionati, iniziando con la Santa tro la comunità e ringraziato per la porti e rinforzare la stima reciproca. Messa e proseguendo con il pran- bellezza di una chiesa che, nono- Credo sia questo il valore più im- zo sociale; in tale occasione veniva stante le difficoltà di questo tempo, portante di un Centro come il no- inoltre svolta la cerimonia per l’as- da’ segni di vitalità e di speranza, stro, quello dei pensionati. segnazione del premio Pensionato con questi ragazzi che stanno fa- È infatti in nome del nobile senti- dell’anno, evento che si ripeteva cendo un passo importante per il mento dell’amicizia che si trova- ormai dal 2002. loro cammino di fede. no le motivazioni importanti per Quest’anno purtroppo non é sta- Alla cerimonia era presente, in continuare questa opera attiva to possibile organizzare la festa a rappresentanza dell’Amministra- nella nostra comunità quasi da causa dei vincoli di Legge e per i zione Comunale il dott. Daniele sessant’anni , nata grazie all’atti- rischi causati da questa pandemia vità di alcune persone che già nel che continua ad essere un pericolo Esposito, onorando così l’evento tempo avevano avvertito la neces- non solo nei nostri paesi ma anche in ricordo dei nostri amici e volon- sità di favorire luoghi e momenti in tutta la nostra Italia ed, in gene- tari che ci hanno lasciato. d’incontro. rale, per l’umanità intera, consi- La pergamena del ricordo sarà E’ una lunga storia con una ric- derato il suo espandersi in tutto il poi esposta nella sala riunioni del chezza di esperienze maturate mondo. Centro e rimarrà come richiamo a nel tempo, anche in collaborazio- Cosicché come Direttivo abbiamo ricordo di questo periodo di soffe- ne con altre associazioni e gruppi deciso di sospendere il premio renza di tutta la Comunità per la presenti nella comunità ma soprat- pensionato dell’anno e di sostitu- perdita di tante persone care. tutto con la Parrocchia, che nel tra- irlo con la pergamena del ricordo, Pietro Noris 16
Vita di comunità Museo della Torre Le escursioni del Museo della Torre ci hanno portato il 31 ottobre e il 1 novembre alla scoperta del centro storico di Albino. Anche in quest’occasione il grandis- simo conoscitore di Albino Giampiero Tiraboschi ha dovuto guidare l’uscita in due giornate per le molte adesioni ricevute, in rispetto alle norme anti Covid. Partendo dal piazzale del municipio di Albino, dove sorgeva la Casa del Popolo, il percorso ha seguito il cosiddetto “put di schissade” sul torrente Albina, ha seguito le “strecie” per raggiungere via don Rossi dove sorgeva la scomparsa chiesa dei Santi Lorenzo e Gottardo, piazza Caduti e piazza Carnovali, per ter- minare nella chiesa di S.Bartolomeo. La cosa che più ha sorpreso i comendunesi presenti all’iniziativa, è come si possono vedere ancor oggi dei simboli che segnalano l’importanza dei nostri antenati per la storia di tutto il comune. terzo decennio del Seicento per le sue gesta al coman- do di truppe dell’imperatore Federico II d’Asburgo. Ma chi erano i Comenduno? I Signori (Seniores = an- ziani) di Comenduno sono una articolata parentela che nel corso del tempo ha acquisito importanza ci- vica e benessere. Le famiglie più importanti di questa parentela hanno poi assunto come nuovo cognome Comenduno. La figura di riferimento nella seconda metà del Trecento è quella di Antonio Signori detto Bugatto Comenduno, capo guelfo nel territorio berga- masco, i cui figli Conzino, Giovanni e Isnardo nel 1428 furono i protagonisti della dedizione delle valli berga- masche alla Repubblica di Venezia e figure di rilievo del governo della città di Bergamo. Tutte queste scoperte, queste note date da Giampiero Tiraboschi, ci fanno capire come il nostro, piccolo, pa- ese sia sempre stato legato alla storia con la S maiusco- la. Siamo soliti pensare che un paese come il nostro, per innumerevoli generazioni di nostri avi, sia stato un semplice villaggio come tanti altri, probabilmente molto dedito alle attività primarie e nulla più. Invece sui nostri passi di tutti i giorni, nei nostri sguar- di assorti, si celano dei segni che raccontano una storia In piazza Carnovali c’è anche una targa che lo segna- totalmente diversa. Albino, Comenduno, erano parte la, sulla Ca’ del Pradelì. Sul portone di questa casa attiva di relazioni regionali ed extraregionali, erano affrescata, l’ultima rimasta di una storia che vedeva un paese importante per diversi motivi, sia commer- dipinte tutte le case del centro storico albinese, c’è ciali che politici. E fra i nostri antenati si nascondono lo stemma dei Comenduno. E non è l’unico, perché storie incredibili, personaggi importanti, di cultura, ce ne sono altri 3, di cui due ben visibili sul portone rispettati in tutto il mondo antico. dell’edificio che ospita la biblioteca e sul portale di via E’ importante che qualcuno ci faccia vedere questi Mazzini 16. Un quarto stemma dei Comenduno era segni, che ci faccia nascere curiosità mostrandoci so- sul portale dell’edificio conosciuto come Quartér, di lamente una cosa che ogni giorno abbiamo visto, ma fronte all’attuale municipio di Albino, demolito negli mai in questo modo. anni Settanta del secolo scorso. È custodito in casa Ve- Probabilmente ogni volta che camminerò di nuovo dovati che nel dopoguerra esercitava in quell’edificio per il mio paese proverò a guardare con occhi diversi la falegnameria e diceva che all’interno c’erano grandi e più attenti ciò che mi sta intorno, lo devo anche alla affreschi di battaglie a ricordo del capitano Bartolo- lontana storia dei nostri antenati. meo Comenduno, un personaggio resosi famoso nella Fiorella Comunità Comenduno 17
Vita di comunità IL RICICLO INIZIA DALL’ACQUISTO La plastica è stata davvero un’in- venzione che ha cambiato le no- stre vite rendendole più comode e semplici. Oggi ne parliamo però spesso come una minaccia. Ce n’è troppa e troppa viene dispersa nell’ambiente. Non è possibile per nessuno, oggi, pensare di farne a meno. Quello che è possibile fare, però, è mettere in atto delle scelte quotidiane che possano garantire un corretto rici- clo della plastica e così limitarne la dispersione. Il 40% della plastica prodotta nel Vecchio Continente è utilizzata ne- senza di “colle”, “stampe”, agenti diverse. Questo ci dice che è pos- gli imballaggi. Pertanto è su questi inquinanti, etichette particolari,… sibile farlo anche oggi. Le mag- che bisogna fare maggiormente at- Tra i tanti tipi di plastica in com- giori possibilità di riciclo iniziano tenzione. mercio il PET è quello più ricicla- dall’acquisto di beni e materiali In molti casi infatti il tipo di im- bile. Spesso proviene da bottiglie che possono essere facilmente rici- ballaggio non permette il riciclo. di acqua o comunque di bibite e clati e solo alla fine correttamente Il processo di smaltimento ha dei per questo è facilmente idoneo per smaltiti. limiti dovuti alle tecniche con cui essere riutilizzato anche in ambito Ecco allora alcune indicazioni con- esso avviene. alimentare. crete che possono aiutarci non tan- Per essere il più possibile sempli- Le plastiche riciclate sono per lo to ad essere “green”, come se an- ce, automatico ed efficace, ecco che più rimesse nel mercato come im- che noi avessimo bisogno di una vengono scartati nella maggior ballaggi (31%) mentre il 25% viene etichetta per sentirci bene, ma, in parte dei casi imballaggi di pla- utilizzato per le costruzioni. (Fon- linea con quanto ci indica il Papa, stica accoppiata con altri materiali te Altroconsumo) ad essere effettivamente sempre - separarli prevede un costo mag- più responsabili del nostro piane- A questo punto è bene farsi delle giore che non viene compensato ta, del nostro mare. domande: come ricicliamo? Ma dalla vendita del materiale ricicla- Stiamo attenti prima di tutto a non anche e soprattutto: come acqui- to - imballaggi in plastica di colore disperdere nulla nell’ambiente stiamo? nero - non hanno un grosso valore naturale. Non è scontato, giardan- sul mercato del riciclo perché ren- Se in questi anni moltissime case produttrici hanno iniziato ad adot- doci in giro per strade, parchi e dono il risultato “grigio” - imbal- tare imballaggi riciclabili o di “bio giardini, e il “cosa vuoi che sia?” laggi che prevedono piccoli pezzi di plastica - non vengono visti dai plastiche”, non è solo per amo- ci tenta ogni volta che dobbiamo sensori che distinguono i vari ma- re dell’ambiente o rispetto delle portare un rifiuto, specialmente se teriali - pellicole leggere - anche leggi, ma è perché i consumatori piccolo, a casa. in questo caso il costo dell’opera- nelle loro scelte quotidiane hanno Alcuni esempi: un mozzicone zione non vale la pena - la pre- indirizzato lo sviluppo di filiere di sigaretta, che troviamo molto 18
Vita di comunità della plastica usa e getta anche a queste altre due tipologie di pro- dotti. Tanto per farci un’idea: solo in Italia all’anno vengono consu- mati circa 6 miliardi e mezzo di bicchieri di plastica… Anche la Parrocchia, l’Oratorio, potrà fare la sua parte. Non è certo il periodo, ma la speranza è che si possa ricominciare far festa nei lo- cali del Bar, o dopo il catechismo, e a vedere l’Atalanta alla TV dopo una pizza da asporto. Perché non sia tutto come prima, possiamo ripensare all’utilizzo della plasti- ca monouso nelle nostre attività? Crediamo che in questo vi sia, spesso per strada e - che fastidio! – Acquisto Solidale (ad Albino ve ne oltre ad un aspetto di attenzione in spiaggia, ci mette oltre un anno sono alcuni e coinvolgono centi- attiva all’ambiente, un messaggio a decomporsi nella natura; un naia di famiglie) garantisce spesso educativo molto importante da chewing gum, 5 anni; l’olio della una buona qualità, ad un giusto proporre alla nostra Comunità. macchina se non smaltito corret- prezzo e imballaggi riutilizzabili Molte cose sono possibili. Qui ne tamente, 10 anni; una lattina di al- od ecologici. abbiamo segnalate alcune. La spe- luminio, 100 anni; un sacchetto di Una delle cose a cui dovremo abi- ranza è che ognuno di noi si metta plastica non biodegradabile: 450 tuarci in fretta sarà quella di utiliz- in discussione e faccia lo sforzo di anni… (Fonte: Focus). Può bastare? zare alternative ecologiche a piat- individuare una o due cose con- Non tutta la plastica può essere tini, bicchieri, posate in plastica, crete che può cambiare nella sua differenziata, purtroppo. Questo palloncini, … L’Europa metterà al vita, senza particolari sforzi. Qual- varia a volte da comune a comune, bando entro il 2021 piatti, posate che abitudine da “convertire” – la ma in linea di massima la plastica e cannucce di plastica, ma l’Italia “conversione ecologica” è proprio utilizzata per imballaggi può esse- ha deciso di fare ancora di più, questo processo - un po’ di tempo re differenziata – avendo cura di dicendo addio anche a bicchieri e in più nel leggere le etichette e nel separare bene i materiali. La pla- palloncini. Il Parlamento italiano curare la differenziata (almeno le stica “dura” va messa nell’indiffe- prime volte), cose reali e concrete infatti andrà oltre quanto previsto renziata o conferita in discarica. che potranno diventare sempre più dalla direttiva europea in fatto di Ecco che la scelta nell’acquisto single-use plastics, aggiungen- nuove abitudini per ognuno di noi. dei prodotti è forse la parte più do nel testo proposto un emen- Per il Circolo Laudato Sì importante di tutto il processo di damento che amplia l’abolizione Stefano Maistrello riciclo: possiamo scegliere imbal- laggi “semplici”, mono materiale, o comunque dove l’indicazione di smaltimento è segnalata chia- ramente. In molti casi possiamo orientarci verso prodotti che non hanno imballaggi (Es. la verdura è sugli scaffali sia già porziona- ta, e perciò imballata, che sfusa) o che utilizzano carta o bio-pack. Per quel che riguarda molti pro- dotti, ad esempio i detersivi, sa- poni e bagno schiuma, possiamo scegliere di acquistare confezioni più grandi (“famiglia”), o ricarica- bili. Il detersivo ed il sapone sfu- so sarebbe il top, anche se è anco- ra poco diffuso. Mediare i propri acquisti attraverso un Gruppo di Comunità Comenduno 19
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