Il risorto della Cappella Pinardi - Rivista fondata da S. Giovanni Bosco nel 1877 - il Bollettino Salesiano
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Mensile - Anno CXLV - n. 04 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art.1, comma 1 Aut. GIPA/ C / Padova - Spedizione n. 04/2021 AP nel 1877 RIL E2 02 1 Rivista fondata da S. Giovanni Bosco Pinardi Cappella della Il risorto
I FIORETTI DI DON BOSCO B.F. «Io vi salverò» N ubi minacciose si addensaro- do: «Anche al Ministero ci hanno no su Torino negli ultimi detto che è troppo tardi, che la mesi dell’anno 1858 e nei pratica è ormai chiusa ed è impos- primi del 1859. Il governo piemonte- sibile ogni aggiunta». se aveva imprudentemente deciso di «Ebbene rivolgetevi al Ministero fare la guerra all’Austria che occupa- di Grazia e Giustizia per le vostre va Lombardia e Veneto. E incomin- ragioni; voi, come chierici, dovete ciò a reclutare soldati. Tutti i giovani essere esenti». piemontesi dovevano vestire la divisa Ritornarono la terza volta sospi- e imparare a sparare fucilate. A rando ed esclamando: «Alla Curia Valdocco però non ci pensavano e ai Ministeri ci son tutti contro. troppo e la vita dell’Oratorio andava Tutti dicono che è troppo tardi, avanti come sempre. Semplice e che si tratta di guerra e bisogna serena. partire». Ma il fulmine arrivò. Due dei «Voi non partirete, ripeto! Dovete «Persuada la Curia ad esaminare migliori chierici di don Bosco, essere esenti... Io vi salverò!» e togliere dalla lista presentata al Cagliero e Francesia, ricevettero Quei due poveri figlioli, commossi Governo coloro, che sarebbero esenti l’ordine di presentarsi in caserma fino alle lacrime, gridano: «Oh pa- per altri motivi oltre quello di essere e partire per la guerra del 1859 dre! Perché tanto disturbo per noi?... chierici; per famiglia, salute o altro e contro gli austriaci. Se bisogna partire, partiremo. ci sarà posto anche per i suoi racco- Spaventati a morte, i due giovani Vittorio Emanuele avrà due soldati mandati». corsero ansimando da don Bosco, il di più. O morremo sul campo, o Don Bosco volò in Curia e trovò il quale, sereno e ridente, disse loro: ritorneremo con le spalline da uffi- cancelliere che sbuffava perché dove- «Niente paura... Io vi salverò! Andate ciali. Non si prenda troppi fastidi». va scrivere le lettere di esenzione alle alla Curia Vescovile, e fatevi iscrivere «Ed io invece me li voglio prendere famiglie dei chierici. Con la solita nella lista di quelli che si debbono questi fastidi, proprio per voi. Vi ho furbizia, don Bosco si offrì di scri- presentare per l’esenzione. C’è una detto che vi salverò, e vi salverò ad verle lui. Così trovò che due, proprio legge proprio per evitare ai chierici ogni costo!» due, fra gli elencati, si trovavano, di andare in guerra». Don Bosco cominciò il giro dei come figli di madre vedova, già in I due obbedirono premurosamente; ministeri. A Grazia e Giustizia era condizione di essere esenti. Allora ma poco dopo ritornarono dicendo: ministro l’anticlericale Conte De Fo- volò con aria di trionfo al Ministero «Oh, don Bosco! in Curia ci hanno resta, ma don Bosco era don Bosco e della Guerra e poté farli sostituire risposto che è troppo tardi, perché il ministro gli dette la dritta giusta: con Cagliero e Francesia. l’elenco è già stato spedito al Mini- stero». «E voi andate al Ministero, pregando LA STORIA di essere aggiunti nell’elenco». Questa storia è raccontata nelle Memorie Biografiche VI, pagina 133 e seguenti. Ritornarono più affannati, afferman- 2 APRILE 2021
Mensile - Anno CXLV - n. 04 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art.1, comma 1 Aut. GIPA/ C / Padova - Spedizione n. 04/2021 Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo in 66 edizioni, 31 lingue diverse Rivista fondata da S. Giovanni Bosco e raggiunge 132 Nazioni. APRILE 2021 nel 1877 ANNO CXLV Direttore Responsabile: AP RIL E2 02 1 NUMERO 04 Bruno Ferrero Segreteria: Fabiana Di Bello Mensile di informazione e cultura religiosa edito dalla Congregazione Redazione: Il risorto Salesiana di San Giovanni Bosco Il Bollettino Salesiano della Via Marsala, 42 - 00185 Roma Cappella Tel./Fax 06.65612643 Pinardi La copertina: Il Gesù risorto della Cappella e-mail: biesse@sdb.org Pinardi segno della nostra Speranza radicale web: http://biesseonline.sdb.org (Dipinto di P.G. Crida). Hanno collaborato a questo numero: Agenzia Ans, Pierluigi Cameroni, Roberto Desiderati, Emilia Di Massimo, Ángel Fernández 2 I FIORETTI DI DON BOSCO Artime, Carmen Laval, Cesare Lo 4 IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE Monaco, Alessandra Mastrodonato, 12 Francesco Motto, Marcella Orsini, DON BOSCO NEL MONDO 6 Pino Pellegrino, Ambrose Pereira, Formosa O. Pori Mecoi, Mario Robustellini, 10 GIOVANI Luigi Zonta, Fabrizio Zubani. I nuovi Michele Magone Diffusione e Amministrazione: Giampietro Pettenon (Roma) 12 SALESIANI Fondazione Don Omar Delasa DON BOSCO NEL MONDO ONLUS 16 FMA Via Marsala, 42 - 00185 Roma L’Auxilium College Tel. 06.656121 - 06.65612663 e-mail: donbosconelmondo@sdb.org 18 LE NOSTRE GUIDE web: www.donbosconelmondo.org Juan Carlos Perez Godoy CF 97210180580 18 22 IN PRIMA LINEA Banca Intesa Sanpaolo IBAN: IT84 Y030 6909 6061 0000 0122 971 Don Reto Wanner BIC: BCITITMM 24 IL TEMPO DELLO SPIRITO Ccp 36885028 Miracoli quotidiani Progetto grafico e impaginazione: 26 LE CASE DI DON BOSCO Puntografica s.r.l. - Torino Mogliano Veneto Stampa: Mediagraf s.p.a. - Padova 30 LA NOSTRA STORIA Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949 La Marchesa di Barolo 34 COME DON BOSCO La certificazione PEFC™ garantisce 36 LA LINEA D’OMBRA che la materia 30 prima per la 38 LA STORIA SCONOSCIUTA DI DON BOSCO produzione della carta deriva da foreste gestite 40 I NOSTRI SANTI in maniera sostenibile secondo standard rigorosi riconosciuti a 41 IL LORO RICORDO È BENEDIZIONE livello internazionale che tutelano le foreste, l’ambiente e i lavoratori. 42 RELAX Associato alla Unione Stampa 43 LA BUONANOTTE Periodica Italiana
IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE La vera Risurrezione Don Ángel Fernández Artime Quella che tocca la vita sco nel 1846 ha subito molte trasformazioni e oggi delle persone e le trasforma. C è un piccolo e prezioso luogo di serena adorazione eucaristica. Non era bella né in buono stato quella ari amici, lettori del Bollettino Salesiano, tettoia! Ma Dio sembra avere una predilezione per vi saluto con il solito affetto attraverso le baracche e le stalle per incominciare le sue rea- questa rivista fondata dallo stesso don lizzazioni. Bosco, che attraverso essa ha voluto far Don Francesia che era uno dei ragazzi di allora te- conoscere la realtà salesiana di quella giovane Con- stimoniò: «Quando don Bosco visitò per la prima gregazione che era nata con lui su disegno di Dio volta quel locale, che doveva servire pel suo orato- e che stava crescendo a poco a poco. Come si legge rio, dovette far attenzione per non rompersi la testa, nel Bollettino Salesiano del 1877, questo “viene perché da un lato non aveva che più di un metro pubblicato per dare un resoconto delle cose fatte o di altezza; per pavimento aveva il nudo terreno, e da fare secondo il fine della missione salesiana che quando pioveva l’acqua penetrava da tutte le parti. è la cura delle anime e il bene della società civile”. D. Bosco sentì correre tra i piedi grossi topi, e sul Spero che il Bollettino Salesiano vi aiuti a capo svolazzare pipistrelli». sentire che la Famiglia Salesiana di Don Ma per don Bosco era il più bel posto del mondo. Bosco, oggi, a 162 anni dall’inizio della E partì di corsa: «Corsi tosto da’ miei giovani; li Congregazione Salesiana, continui a raccolsi intorno a me e ad alta voce mi posi a grida- dare umilmente re: – Coraggio, miei figli, abbiamo un Oratorio più il suo contribu- stabile del passato; avremo chiesa, sacristia, camere to per rendere per le scuole, sito per la ricreazione. Domenica, do- questo mondo più menica, andremo nel novello Oratorio che è colà umano, più degno, in casa Pinardi. – E loro additava il luogo. Quelle più pieno di vita parole furono accolte col più vivo entusiasmo. Chi autentica, più illumi- faceva corse o salti di gioia; chi stava come immo- nato da quella vera luce bile; chi gridava con voci e, sarei per dire, con urli che viene da Dio. e strilli». Domenica era Pasqua. Domenica Quell’umilissima origine dove il carisma salesiano, di Pasqua 1846 ispirato dallo Spirito Santo, ha messo radici, oggi Per la copertina di que- ci ricorda che la Risurrezione del Signore ha tra- sto mese abbiamo scelto il sformato e trasforma tutto. Sta a noi, con la nostra quadro del Cristo risorto libertà, fare di questa Umanità una realtà come Dio che si trova nella l’ha “sognata” per noi. Cappella Pinardi. La mia curiosità mi ha portato a cercare nei motori La misera tettoia di ricerca internet che cosa riportavano alla paro- affittata da don Bo- la “Risurrezione”. Ho trovato riferimenti alla fede 4 APRILE 2021
cristiana, certo, ma nello stesso “ripostiglio digi- tale” ho trovato di tutto. C’erano anche dei film con questo titolo e che, naturalmente, non avevano niente a che vedere con la fede. Come ‘The Me- chanic: Resurrection’, una brutta storia di violenza e vendetta. Proprio il contrario del mistero centrale della nostra fede. Ve lo confido perché voglio sottolineare che vivia- mo in un mondo dove, alla rinfusa, troviamo di tutto: fede e condanna della fede, libertà e schiavi- tù, promozione dei diritti dei bambini e lavoro for- zato dei minori, rispetto della dignità delle donne e sfruttamento delle donne, giustizia sociale e in- giustizia e abuso, solidarietà e distribuzione di cibo e mancanza di tutto il necessario per vivere con dignità. E potrei continuare. Sembra che il nostro mondo sia un mercato delle pulci dove possiamo trovare merce di ogni genere. Senza alcuna distin- zione, senza valutazioni. Ma non tutto è buono e non tutto è buono per noi. «Non posso permettermi di vivere senza speranza» Il tempo pasquale che stiamo celebrando e il gran- de evento della Pasqua del Signore, della sua morte e risurrezione, ci parlano di Vita piena, di Vita-Al- avuto fiducia, hanno teso una mano di fronte alle tra; ci parlano di speranza, di umanità in cammi- necessità degli altri. no, di presente e futuro in Dio, di realtà semplici Il Cristo Risorto nella Cappella Pinardi di Valdoc- dove ogni giorno è evidente la presenza di Dio che co ci ricorda che cosa significa lasciarsi guidare da è Amore. Dio, che cosa significa vivere di Fede, come faceva Nel momento stesso in cui sto scrivendo queste ri- don Bosco, con la testa nel Cielo e i piedi profonda- ghe, il Santo Padre si sta recando in Iraq, in un mente piantati sulla terra, attenti alle implorazioni viaggio pastorale che vuole annunciare la pace, la e ai pianti di chi ci è vicino. riconciliazione e la giustizia. Tutti vediamo in lui Io sono uno di quelli che, forse come molti di voi, l’uomo di profonda fede che vive in Dio e lo implo- vogliono continuare ad avere speranza, una speran- ra perché le ferite provocate dagli errori umani si za profonda che si nutre della forza che viene da rimarginino e lascino il posto ad incontri fraterni. Dio. E sapete perché? Perché non posso permet- È chiedere troppo? È illusorio o utopistico? termi di vivere senza speranza, perché allora non Non credo. Credo che sia possibile perché, come ho saprei come vivere, perché quel modo di vivere per detto molte volte, ogni giorno nel mondo accadono me non sarebbe più vita, o almeno “vita piena”. quei “miracoli” che cambiano la vita e il cuore delle Vi auguro una bella Pasqua e un tempo prezioso persone grazie ad altri che hanno creduto, hanno pieno della presenza di Dio. APRILE 2021 5
DON BOSCO NEL MONDO Marcella Orsini Un posto da chiamare “casa” La protezione dei minori a Formosa Nell’Argentina Nord, nella città di Formosa, a circa 1200 chilometri da Buenos Aires, sorge l’opera salesiana che ha fatto dello spirito di famiglia la forza di una popolazione ricca solo di speranza. È L’opera di forte il legame che unisce l’Italia e l’Argen- Formosa è un mosaico tina, così come forte è quello tra il Paese di attività sudamericano e i Figli di Don Bosco. Qui, costituito don Bosco, il giorno 11 novembre del 1875, dalla Parrocchia, mandava i suoi primi missionari, dieci uomini che l’Oratorio, si inserivano nel flusso migratorio delle popolazio- il Centro giovanile, ni europee di contadini, tra cui moltissimi italiani, (undp) oggi l’Argentina si trova al 46° posto per le scuole attirati in Sud America dalla possibilità di acqui- Indice di Sviluppo Umano (isu) su 186 Paesi. I cir- Primaria e sire lotti fondiari messi a disposizione dallo Stato ca 45 milioni di abitanti si collocano per isu, livello Secondaria, il Centro di Federale. di crescita economica e qualità della vita al terzo avviamento posto dei Paesi dell’America Latina. al lavoro La tragica altalena Tuttavia la popolazione ha subìto nove grandi crisi CC.SS. la radio e il Da quel primo nucleo missionario a Buenos Aires a economiche nella sua storia, ben cinque di queste Centro per oggi i Salesiani di Don Bosco sono presenti, dall’e- hanno colpito il Paese soltanto dal 1980 al 2020, i ragazzi in difficoltà. stremo Sud in Patagonia fino ai confini dell’estre- quando la pandemia di Covid-19 ha aggiunto alle mo Nord di quello che è il secondo Paese più esteso condizioni di vita preesistenti delle popolazioni di del Sud America, con più di 70 opere e migliaia di tutto il mondo alcune variabili ancora lontane dal beneficiarie e beneficiari. poter essere valutate, in termini di livello di benes- Nel panorama internazionale l’Argentina non offre sere sociale e di qualità della vita. uno scenario drammatico, in apparenza. Secondo È soprattutto la popolazione adolescente che, non il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo avendo opportunità d’integrazione nel sistema edu- 6 APRILE 2021
cativo, formativo, occupazionale e più generalmen- te sociale, rimane esclusa da un sano processo di sviluppo integrale e inclusivo. La speranza di Formosa I Salesiani di Don Bosco concentrano il loro ope- rato principalmente alla formazione professiona- le e al sostegno dello sviluppo e della crescita in una dimensione autenticamente transdisciplinare, secondo il modello educativo e formativo basato sul Sistema Preventivo il cui obiettivo è riempire il vuoto creato dalle ripetute crisi economiche e so- ciali del Paese. peratori, il Centro Ex allievi, gli Exploradores, il L’Hogar Don Nell’Ispettoria Salesiana dell’Argentina Nord, Centro di avviamento al lavoro CC.SS. la radio e il Bosco è un vero e proprio all’estremo Nord-Est del Paese, a circa 1200 chi- Centro per i ragazzi in difficoltà. focolare di lometri da Buenos Aires, sorge l’opera salesiana di Tutto a Formosa verte intorno a una parola, che è protezione dallo Formosa, capitale della Provincia omonima e rico- anche un luogo, fondamentale: l’“hogar”, la “casa- sfruttamento, perta per la maggior parte dalla pianura del Chaco famiglia” che accoglie e protegge, che forma ed dall’abuso, dalla violenza Central. educa bambine, bambini e adolescenti bisognosi, e dalle Secondo l’ultimo censimento demografico, effet- nella piena attuazione della Pedagogia della gioia. dipendenze, tuato dall’Instituto Nacional de Estadística y Censos La Fondazione Don Bosco nel Mondo segue e un luogo confortevole (indec) ormai nel 2010, nella Provincia di For- supporta la missione salesiana in Argentina da e accogliente. mosa vivevano 530 mila persone, l’1,3% della po- molti anni e, grazie all’aiuto di amici e sostenitori, polazione totale del Paese. Il censimento del 2010 ha realizzato numerosi progetti per la protezione ha costituito per la presenza salesiana una notevole dell’infanzia vulnerabile e a rischio, per l’inclusione spinta per potenziare l’impegno in una Pro- sociale di giovani e adulti e per la ridu- vincia in cui sia il tasso di analfabetismo zione della povertà economica attra- sia la percentuale di famiglie i cui biso- verso la promozione di iniziative gni di base rimanevano insoddisfatti di autoimprenditorialità. risultavano essere il doppio della me- dia nazionale. L’Hogar Don Bosco L’opera salesiana di Formosa sorge nel L’edificio della Scuola centro cittadino, è diretta da don Hogar Don Bosco è Alejandro Musolino ed è gui- stato costruito circa data da una piccola comunità 45 anni fa e in alcune di sei salesiani in tutto. Appare occasioni sono stati come un mosaico di attività co- realizzati interventi stituito dalla Parrocchia, di ristrutturazione, l’Oratorio, il Centro ma non risolutivi. giovanile, le scuole L’area attualmente Primaria e Secon- gravemente degra- daria, il Centro Coo- data corrisponde APRILE 2021 7
DON BOSCO NEL MONDO un’infermiera, un’assistente sociale, uno psicologo e una psicopedagogista, si occupa di assistenza e di promozione di processi partecipati e multilivel- li che favoriscano l’ingresso e la permanenza nel sistema educativo e sociale e sviluppa spazi di so- stegno scolastico e di rinforzo alla scolarizzazione formale, caratterizzati da laboratori e da attività ludico-sportive orientate al potenziamento della socialità e di abilità extra scolastiche. In particolare il progetto della Fondazione Don Bosco nel Mondo a Formosa ha come obiettivo generale la tutela dell’infanzia vulnerabile e la ri- duzione dell’esclusione sociale dei giovani a rischio attraverso la formazione professionale e lavorativa sostenibile e di qualità. all’ala più antica dell’edificio. Nonostante sia in funzione, è urgente la sua riparazione, per fornire Il nostro obiettivo un ambiente migliore e sano in cui accogliere, pro- Obiettivo specifico è il miglioramento dei servizi teggere e far crescere bambini, adolescenti e giova- offerti attraverso l’adeguamento strutturale degli ni esclusi dal sistema sociale. spazi dell’edificio della Scuola Hogar Don Bosco. La povertà economica e la disoccupazione o la mancanza di un lavoro formale per i loro genito- ri spinge i minori per strada e ad abbandonare la scuola. Privi d’istruzione, di assistenza sanitaria e di accesso a pasti completi ogni giorno vedono negato il diritto fondamentale a un sano sviluppo psico-fisico. Qualora i bambini e i ragazzi riescano a frequentare la scuola, spesso non si ritrovano destinatari di un programma mirato e fondato sui loro bisogni e così Il Centro abbandonano comunque quello che ritengono un sviluppa spazi sistema insoddisfacente e distante dalla loro realtà. di sostegno Non c’è soluzione di continuità al degrado e al disa- scolastico e di rinforzo alla gio. Da un lato la strada espone i minori all’abuso e scolarizzazione allo sfruttamento, dall’altro in famiglia sono vittime formale, caratterizzati di violenza non solo subita, ma anche assistita, nel da laboratori caso della violenza di genere perpetrata ai danni del- e da attività le madri le quali, pur in presenza di organizzazioni ludico-sportive orientate al e di servizi per il contrasto alla violenza di genere, potenziamento rimangono isolate e impossibilitate a usufruirne. della socialità e di abilità extra La comunità salesiana, insieme a 17 docenti, un scolastiche. direttore, un team interdisciplinare composto da 8 APRILE 2021
Beneficiari diretti del progetto sono 120 bambine, bambini, adolescenti e giovani di età compresa tra i 6 e i 20 anni, provenienti dai quartieri poveri della città di Formosa e appartenenti a famiglie in situazione di bisogno ma- teriale e di marginalità sociale. La maggior parte è costituita da famiglie con figli piccoli e monopa- rentali in cui la madre, priva di reti per il sostegno psicologico e l’empowerment economico e di acces- so ai servizi di tutela, è l’unica figura di riferimento adulta. L’Hogar Don Bosco è un vero e proprio focolare di protezione dallo sfruttamento, dall’abuso, dalla violenza e dalle dipendenze, un luogo confortevole e accogliente in cui poter trovare la cura quotidia- na attraverso le attività principali d’istruzione, for- di assistenza sanitaria, tuttavia la presa in carico dei L’obiettivo mazione professionale, ma anche di accompagna- minori e dei giovani in difficoltà non può realizzar- del nostro intervento mento psicologico e pastorale per tutto il nucleo si in modo completo ed essere di qualità se non ci è reperire i familiare, di protezione dalla violenza di genere e sono spazi dignitosi e ben equipaggiati da dedicare finanziamenti per riparare al raggiungimento dei migliori obiettivi. gli ingenti Attualmente la Scuola Hogar Don Bosco, a causa danni che ha subìto dei problemi strutturali al tetto che provocano per- la struttura dite d’acqua, umidità e distacco di intonaco e di ri- dell’Hogar. vestimenti, riversa in uno stato di degrado che deve essere risolto al più presto, al fine di dare continuità e qualità allo sviluppo delle numerose attività edu- cative e pastorali dell’opera. La situazione di estremo bisogno delle famiglie im- poverite di Formosa è stata acuita dalla pandemia, tanto che l’opera salesiana da Marzo del 2020 ha orientato lo sforzo economico all’acquisto di sacchi di riso e di prodotti per l’igiene non solo per le 120 famiglie beneficiarie del progetto, ma anche per tut- ta la popolazione di Formosa in difficoltà che dal lock-down del Paese a oggi continua a rivolgersi ai Salesiani per i beni di prima sussistenza. Per poter garantire un ambiente sicuro a tutti quei bambini e a quei ragazzi che chiamano l’Hogar Don Bosco “casa”, la piccola comunità dei Figli di Don Bosco di Formosa ha bisogno dell’aiuto di tut- ti noi. APRILE 2021 9
GIOVANI ANS I nuovi Michele Magone Willy, Romeo, Virgilio… Cominciano ad essere troppi. Ragazzi che perdono la vita nella violenza cieca e stupida di una rissa tra giovani. E la loro tragica fine è filmata e messa in rete. D Don i nuovo l’ennesima rissa tra ragazzi. In osservatore del mondo giovanile. «Dentro ci sono Jean-Marie Petitclerc, piazza. Per strada. Un ragazzo di 17 anni è degli elementi che sono connotati da sempre, e non salesiano morto accoltellato a Formia, mentre a Na- sono solo italiani, e che riguardano il confronto tra ed esperto poli sul lungomare ben due risse tra bande classi sociali, periferia e centro a quelli legati più educatore. in meno di 24 ore per uno sguardo “di troppo”. Poi strutturalmente alla malavita a quelli che lo sono ci sono le “risse da movida”, sempre più frequenti. di meno, a scontri di gruppi etnici. Ne ricordo a «È più di 15 anni che studio il fenomeno delle baby decine, anche ai miei vecchi tempi». gang» scrive la psicologa Maura Manca «e il dato che Sembra la vecchia storia dei “Ragazzi della via fa riflettere non è solo legato all’età di questi ragazzi, Pal...”. «In parte sì, ma oggi molto peggiorata, per- ma anche al fatto di essere di “buona famiglia”. Oggi ché di nuovo rispetto a trenta-quarant’anni fa c’è non dobbiamo più andare a cercare la violenza dentro ad esempio un’enorme esposizione della violenza in condizioni particolarmente svantaggiate o pensare a tutti i media. Basta accendere la tv, da Fox Crime ragazzi con dei profili a rischio ben evidenti e con- h24 che non c’era quando eravamo ragazzi noi. C’è clamati. Troviamo la violenza in quelli che possono tutto un apparato espressivo, narrativo, letterario essere considerati agli occhi di genitori e insegnanti legato a un noir estremo, dagli ‘scrittori maledetti’ adolescenti in un certo senso “normali”. Negli ultimi ai ‘cannibali’ al pulp. Quel che c’è di nuovo, oltre anni, infatti, la devianza minorile ha subito profon- la tv, è la Playstation e giochi non violenti, violen- de trasformazioni. Apparentemente a questi ragazzi, tissimi». non manca niente e possono veder soddisfatta ogni Come ovviare? «Dovrebbe stare al buon senso dei loro richiesta, ma manifestano una marcata onni- genitori», risponde Crepet, secondo cui il ruolo dei potenza, non si accontentano e devono cercare nella genitori nel tempo «è venuto meno e questo è un messa in atto di queste condotte un altro modo di altro elemento del puzzle che è impazzito». manifestare il proprio potere e nascondere a se stessi il vuoto interiore e il bisogno di riconoscimento». Uno sguardo salesiano Don Jean-Marie Petitclerc, salesiano, educatore, Perché la gioventù è così inquieta? coordinatore della Rete “Don Bosco Action Socia- «È una storia vecchia come l’Italia» risponde il pro- le” (dbas), ha proposto una riflessione che, parten- fessor Paolo Crepet, sociologo, psichiatra, attento do da un caso di cronaca che ha fatto scalpore in 10 APRILE 2021
Francia – il pestaggio di un ragazzo di 15 anni, conta di più per l’adolescente è trovare il suo po- Yuriy, a Parigi, ad opera di altri adolescenti – inten- sto nella banda, senza alcuna considerazione per la de mettere a tema la responsabilità educativa degli vittima. adulti, soprattutto verso i giovani problematici. Quasi un mese fa, il pestaggio di Yuriy nel 15° ar- Quindi, secondo lei, la cosa più rondissement di Parigi ha fatto precipitare il Paese importante è la mancanza di empatia? in uno stato di terrore. Gli assalitori, che da allora Ciò che caratterizza le immagini insopportabili sono stati arrestati, sono quasi tutti adolescenti. E, dell’aggressione a Yuriy è la totale mancanza di come per ogni fatto di cronaca violenta, l’emozione empatia di questi giovani verso la vittima stesa a sperimentata porta tra i politici e i media ad una terra e riempita di colpi. sovrabbondanza di proposte di natura repressiva. Il dottor Berger, un grande nome della psichiatria Una volta che l’emozione si è placata, vale però la infantile, ci ricorda che gli adolescenti ultra-violen- pena fare un passo indietro per analizzare questo ti sono stati spesso loro stessi vittime di abusi fami- fenomeno di “guerra tra bande”, che ha effetti così liari, senza che chi vi era attorno reagisse. devastanti nell’adolescenza. È paradossale vedere oggi la nostra società simpatizzare con la sofferenza delle giovani vittime Si tratta di un fenomeno nuovo? e chiedere pesanti condanne per i giovani carnefici, Non penso. All’inizio degli anni 2000, in seguito quando, anche se naturalmente non tutte le vittime al violentissimo scontro tra bande di diverse città diventano carnefici, purtroppo un buon numero di della periferia ovest di Parigi, avvenuto di sabato giovani carnefici sono in verità ex-vittime. pomeriggio nel cuore del centro commerciale “La Quanto è chiaro, allora, che prendere in conside- Défense”, pubblicai un articolo dal titolo “La guerra razione le parole delle vittime, a partire dall’infan- dei Bottoni, versione anno 2000” (in riferimento al zia, può essere un punto forte per la libro di Louis Pergaud del 1912, NdT). Il fatto che prevenzione della violenza bande di adolescenti cercassero di appropriarsi del tra gli adolescenti! Ri- loro territorio, e venissero ad attaccare il territorio cordiamo l’incontro vicino, esisteva infatti già ai tempi di Louis Pergaud! di don Bosco con un La novità non è costituita da questi scontri, ma piccolo monello della dall’esplosione di violenza che arriva fino al tentato periferia di Torino, omicidio. La novità è la mancanza di integrazione quel Michele Ma- dei limiti in questi adolescenti, che si dimostra- gone che pretendeva di no incapaci di controllare la loro aggressività. Gli essere generale nel suo adulti non dovrebbero essere ritenuti responsabili territorio: don Bosco sa- di questo? Chi è che dovrebbe trasmettere questi peva discernere dietro il limiti, se non tutti coloro che sono chiamati a svol- volto di questo adole- gere un ruolo educativo? scente provocatore la Forse dovremmo anche sottolineare il ruolo degli sofferenza del bam- “schermi”, che sono dei veri e propri distruttori bino abbandonato. E dell’empatia. Perché il problema di tutti questi gio- lo accolse nell’opera che chi e video basati sulla violenza è che non vediamo aveva fondato a Torino per né la sofferenza della vittima, né di chi gli è vicino. tutti quegli adolescenti Infine, notiamo l’importanza del gruppo: ciò che disorientati. APRILE 2021 11
SALESIANI O. Pori Mecoi Tonj, Sud Sudan Don Omar Delasa «Voglio realizzare il sogno di John Lee». Don Omar Puoi autopresentarti? Delasa: «Ho incontrato Mi chiamo don Omar Delasa e sono un salesiano Tonj perché la di don Bosco, un «missionario estivo». Sono nato in Provvidenza ha voluto un piccolissimo paese della provincia di Bergamo, così». diocesi di Brescia, Castelfranco di Rogno, 400 abi- tanti, paese che ha dato i natali a 4 salesiani prima di me: padre Benedetto Delvecchio, oggi missio- nario in Equador, suor Lucia Tognola fma oggi nella comunita di Clusone (BG), padre Innocente Clementi, missionario in usa e don Lorenzo Macario, per tanti anni docente di Pedagogia all’ups, oggi entrambi residenti in Paradiso a godere di quel riposo che Dio regala agli ami- ci buoni e fedeli. Nella mia piccolissima comunità parrocchiale ho Com’è nata la tua vocazione? imparato quei valori propri del cristianesimo che per un bergamasco si traducono quasi esclusivamente Conseguita la maturità classica mi sono iscritto alla nella concretezza e nella semplicità della vita, nel facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di lavoro assiduo, nell’aiuto agli altri. Le persone, ma Brescia. Sono stati anni belli, impegnativi, anni nei soprattutto le mie nonne, mi hanno insegnato che quali ho potuto conoscere e confrontarmi con al- nulla regala più gioia che il poter essere d’aiuto a chi cune figure significative. Negli anni degli studi ho ne ha bisogno. In loro ho trovato molti esempi di conosciuto don Silvio Galli, salesiano per il quale carità fattiva, nascosta e silenziosa. Quello che mi è in corso la causa di beatificazione. È stato lui ad hanno trasmesso è un cristianesimo forse un po’ aprirmi gli occhi su un futuro che poteva andare lontano dalle sacrestie ma decisamente immerso nel ben al di là dell’esercizio della professione medi- mondo, nel sociale. In questa parte di mondo che si ca. Mi ha coinvolto nell’Auxilium, l’opera da lui affaccia sulle montagne e sul Lago d’Iseo ho col- fondata per l’assistenza e l’aiuto ai poveri. È lì che, tivato prima il sogno di diventare medico e poi ho grazie alla sua guida saggia e sapiente, ho iniziato a sentito la voce di Dio che mi chiamava a qualcosa pensare alla consacrazione religiosa prima e ai sale- di grande, diventare salesiano e spendere la mia vita siani di don Bosco in un secondo momento. per gli altri, magari in missione, come lo era stato Ho iniziato così il lungo cammino di formazione, il per gli altri religiosi di Castelfranco. noviziato a Pinerolo, gli studi a Nave e alla Crocet- 12 APRILE 2021
ta e il ministero come sacerdote e catechista presso strava davvero unica, anche grazie all’incontro con il Centro di Formazione Professionale di Sesto San due figure che ritengo, dopo don Galli, fondamentali Giovanni, dove mi trovo da ben 11 anni. Ho sempre e significative per il mio cammino vocazionale: mon- voluto essere missionario. L’Africa ha sempre eserci- signor Mazzolari, vescovo di Rumbek e padre John tato su di me un fascino irresistibile e inspiegabile. Lee Taesok, salesiano coreano che da quel giorno è Quello di essere missionario in terra d’Africa o in diventato ed è tuttora il mio eroe, un modello di vita qualsiasi altra parte del mondo, a tempo pieno e non sicuramente da imitare nella sua capacità di amore part-time, continua ancora ad essere un sogno che incondizionato per i più poveri tra i poveri. un giorno spero di realizzare, anche se tra i ragaz- zi della Formazione Professionale e nella comunità Ti consideri l’erede di John Lee? salesiana di Sesto San Giovanni sto davvero bene. Erede sì, ma per essere come lui sento che ne ho ancora di strada da fare. Solo chi l’ha conosciu- Come hai scelto Tonj? to può capire. Un uomo eccezionale, un salesiano Non l’ho scelto io Tonj. Ho incontrato Tonj perché perfetto, un cristiano ben riuscito. Quante doti e la Provvidenza ha voluto così. Avevo chiesto al Con- qualità: sapeva suonare tutti gli strumenti musicali sigliere per le missioni, nel lontano 2006, di poter con i quali veniva in contatto; era un medico come vivere un’esperienza missionaria in Africa. Volevo pochi, attento ai pazienti, competente e capace; sperimentarmi e capire se davvero questo era il cam- un insegnante invidiabile, capace di affascinare e po dove il Signore mi chiamava ad essere maestro ed stregare qualsiasi ragazzo avesse la possibilità di amico dei giovani, soprattutto quelli più poveri. Alla incontrarlo dietro un banco di scuola per una le- mia richiesta il Consigliere aveva risposto tempesti- zione di chimica o biologia. E i lebbrosi poi! Non vamente indicandomi dapprima come meta il Con- poteva vivere senza di loro così come loro senza di go, ma dopo qualche giorno ricredendosi e propo- lui. Sempre sorridente, anche durante la terribile nendomi come destinazione Tonj, diocesi di Rubek, malattia che a soli 42 anni lo ha portato via dal Sud Sudan Meridionale. Il Sud Sudan infatti, essendo il Sudan e dall’affetto delle tantissime persone che gli più giovane stato del Mondo nato solo nel 2011 dopo volevano un bene dell’anima. Don Omar 23 anni di guerra civile, ancora non esisteva. Era una Questo era John Lee Taesok. Era arrivato a Tonj e i suoi terra, o meglio un popolo in cerca della sua indipen- nel 2001 scoprendo così un paese duramente pro- collaboratori. denza dal Sudan musulmano. La proposta era quella di affiancare e sostituire per qualche mese un confratello che da alcuni anni aveva dato vita ad un piccolo dispensario sanitario. Inco- scientemente, ignaro di quello che mi aspettava, ho accettato. Paura, preoccupazioni non solo mie ma an- che da parte di chi mi voleva bene non hanno fermato il desiderio di sperimentarmi in un’esperienza missio- naria e così sono partito per Tonj dove sono arrivato dopo una serie di scali: Londra, Nairobi, Rumbek e poi 7 ore di jeep su una strada inesistente. Già dai primi momenti trascorsi in questo Paese che solo nel 2011 è diventato indipendente, ho capito che nono- stante la difficoltà della lingua, l’esperienza si dimo- APRILE 2021 13
SALESIANI vato dalla guerra civile, un paese per il quale è stato un autentico e benefico «ciclone» di attività in mez- zo ai giovani, ai bambini, ai poveri e agli ammalati che ha curato con una dedizione assoluta di cui mi piacerebbe essere capace. È stato eroico nella sua semplicità. Nel novembre del 2008 gli è stato diagnosticato un cancro del colon ma ha continuato a lavorare fino alla fine, a scrivere e a telefonare tanto a Tonj quanto in Italia per essere certo che non avremmo abbandonato i suoi pove- ri. Le ultime parole che ha consegnato ai volontari a mille e più attività di raccolta fondi, ma soprattut- dell’associazione sono state: «Non sono più in grado to grazie alla generosità della famiglia Pesenti, nel di realizzare i miei sogni per Tonj ma vi prego di 2011 abbiamo messo mano al progetto che è termi- «Ci sono portarli avanti». nato con la costruzione di questa struttura capace medici, ostetriche, Grazie a lui, coinvolgendo poi amici e conoscenti, di offrire fino a 50 posti letto e servizi di ostetricia, infermieri in abbiamo iniziato a sognare lo sviluppo del piccolo pediatria, cura delle malattie infettive e tropicali, pensione e non solo che dispensario che oggi è diventato, grazie all’aiuto di vaccinazioni… decidono di molte persone, un vero e proprio ospedale. Non riceviamo nessun finanziamento da governi o passare parte istituzioni. La collaborazione con alcune fondazioni del loro tempo a Tonj a fianco Come opera la tua fondazione? come Missioni don Bosco e Fondazione Opera don del personale Siamo un gruppo di una cinquantina di volontari. Bosco, il lavoro dei volontari e la carità di tanta gente locale per formarlo e Tutti o quasi hanno avuto la possibilità di passare semplice che il più delle volte desidera rimanere ano- incoraggiarlo». qualche mese a Tonj. Grazie al lavoro dei volontari, nima, ci ha permesso di fare tutto questo. Gestiamo l’ospedale e ne garantiamo il funzionamento grazie al lavoro di una ventina di persone tra medici, infer- mieri e tecnici. Il lavoro sanitario è coordinato dal- le instancabili e preziosissime suore Missionarie di Maria Ausliatrice, quattro suore indiane che vivono e lavorano nel John Lee Memorial Hospital. In questi anni, oltre alla costruzione e alla gestione dell’ospedale, insieme ai salesiani e alla popolazio- ne di Tonj abbiamo potuto realizzare altri proget- ti. Abbiamo portato acqua potabile alla missione e all’ospedale attraverso lo scavo di alcuni pozzi e il posizionamento di un impianto di depurazione e potabilizzazione; abbiamo costruito la casa per i volontari capace di accogliere fino ad una quin- dicina di persone che intendono passare qualche mese o anno della loro vita ad aiutare questa popo- lazione. Tra i progetti anche quello dell’informa- tizzazione dei dati dei pazienti e la costruzione di un piccolo archivio con le principali informazioni 14 APRILE 2021
mediche e sanitarie. È stata fatta molta formazio- E i tuoi sogni? ne che ha permesso di poter impiegare personale Trasferirmi definitivamente a Tonj mi piacerebbe, locale, scelto il più delle volte tra le persone più ma allo stesso tempo credo che l’impegno e il lavoro povere o escluse o emarginate dalla società. da portare avanti in Italia per mantenere l’ospedale aperto e funzionante, in questo momento sia la pri- Chi sono i tuoi collaboratori? orità. Dovessi compilare una lista dei sogni scriverei I migliori collaboratori sono indubbiamente i giova- così: 1) Ampliare la struttura per implementare il ni. Per scelta personale, ogni anno nei tre mesi estivi servizio dell’attuale laboratorio analisi da arricchire porto con me a Tonj almeno una decina di giovani attraverso l’acquisto di nuovi macchinari e l’assun- dai 16 ai 25 anni, allievi o ex allievi del Centro di zione di ulteriore personale; 2) Assumere un altro Formazione Professionale di Sesto San Giovanni nel medico chirurgo e un anestesista per poter iniziare a quale lavoro come catechista e formatore. Loro, in- far funzionare a pieno regime la piccola sala operato- sieme ai volontari storici e a quelli un po’ più in là ria; 3) ogni anno garantire almeno una nuova borsa negli anni, garantiscono tutte quelle prestazioni di di studio perché almeno un ragazzo o una ragazza manutenzione ordinaria e straordinaria alla struttura della scuola superiore salesiana possa continuare gli e agli impianti. Ci sono poi volontari che con il loro studi presso l’Università di Juba e poi lavorare presso lavoro in Italia garantiscono l’entrata dei fondi ne- il John Lee Memorial Hospital portando le proprie cessari a coprire le spese di gestione dell’ospedale. Ci conoscenze e competenze; 4) Un nuovo impianto sono medici, ostetriche, infermieri in pensione e non fotovoltaico capace di fornire maggiore energia all’o- solo che decidono di passare parte del loro tempo spedale; 5) Una casa capace di accogliere e dare ospi- «A causa a Tonj a fianco del personale locale per formarlo e talità ai dipendenti dell’ospedale, quelli più poveri, dell’emergenza sanitaria incoraggiarlo. Ci sono le signore anziane che con- e alle loro famiglie; 6) Una clinica mobile per poter mondiale le fezionano vestitini e copertine per i neonati, chi or- organizzare visite e interventi sanitari presso i leb- difficoltà a ganizza cene; c’è chi rinuncia a qualche euro perché brosari … e poi la pace per un Paese che ormai mi reperire fondi sono aumentate. l’opera possa continuare a garantire assistenza e far- ha rubato il cuore. I bisogni maci. Grazie a Dio i collaboratori sono tanti e diversi continuano ad essere tanti e nelle loro competenze e nel loro aiuto. Notizie su chi siamo e cosa facciamo le si possono i soldi troppo reperire sul sito www.tonjproject.com pochi ma non Quali sono le tue difficoltà? disperiamo». A causa dell’emergenza sanitaria mondiale le dif- ficoltà a reperire fondi sono aumentate. La nostra associazione raccoglieva soldi a partire da alcuni eventi come vendite di prodotti, cene solidali… Sempre per questo problema da febbraio nessuno dei volontari è riuscito a raggiungere Tonj e nessu- no scenderà se non avremo segnali di miglioramen- to della situazione. I bisogni continuano ad essere tanti e i soldi troppo pochi ma non disperiamo. La Provvidenza che ha voluto quest’opera saprà mo- strarci la strada da percorrere, ma soprattutto saprà toccare il cuore di tante persone buone e generose, come ha fatto fino ad oggi. APRILE 2021 15
FMA Emilia Di Massimo L’Auxilium College La rivoluzione dolce A Vellore, India, le Figlie di Maria la odierna: pochissime donne erano autorizzate a ricevere l’istruzione, seppur elementare. Eppure Ausiliatrice, con una scuola il desiderio di sapere, la sete della conoscenza, era all’avanguardia, da 66 anni ed è il sogno di moltissime donne che l’Auxilium College ha realizzato mantenendo la tradizione cambiano la vita e il destino indiana all’interno di un graduale processo di mo- di migliaia di giovani donne. dernità. Le Figlie di Maria Ausiliatrice, mediante l’istruzione scolastica, hanno dato una svolta alla società, circa il dominio patriarcale, ottenendo l’ac- cesso alla cultura per le giovani donne che vive- vano in uno stato di arretratezza sociale. Il corpo docenti ha ben chiaro che insegnare non equivale solo ad istruire ma soprattutto a formare ed educa- re, per questo si impegna nell’educazione integrale dei giovani, rivolgendosi particolarmente a quelli economicamente più svantaggiati e alle donne ap- partenenti agli strati più bassi della società. Sembra proprio che il sistema educativo funzioni, conside- rando che la maggior parte delle studentesse che È il primo collegio femminile che da 66 anni accoglie giovani donne povere, emargina- te, promuovendole mediante la cultura ma soprattutto tramite la formazione integrale della persona che, insieme all’istruzione, favorisce una graduale esperienza di rinascita che conduce le giovani ad essere protagoniste attive nella società a loro contemporanea declinando il motto Conoscen- za e Virtù. Tutto questo avviene in India, nel distretto di Vel- lore, all’Auxilium College dove, negli anni ’60, la condizione giuridica della donna all’interno della struttura sociale era notevolmente diversa da quel- 16 APRILE 2021
hanno frequentato il Collegio oggi sono figure di riferimento per la società; nel 1976 un’ex allieva del College, è stata la prima donna ad essere nominata Vice Ispettore generale della Polizia di Stato. Le suore e i docenti laici seguono quotidianamente 3700 studenti ed offrono loro 19 corsi di laurea, 12 licenze, 8 ricerche in diverse discipline all’interno del clima di famiglia, tipico della spiritualità sale- siana, pieno di vita, di gioia, di giovinezza! Tutti parte di un unico mondo Sin dall’inizio l’Auxilium College ha sempre edu- cato i suoi studenti all’amore verso i più poveri nell’agosto del 2015. Circa 14 studenti ed alcuni aderendo allo “Schema di Servizio Nazionale” e al membri del personale del Collegio hanno parte- “Programma Nazionale di Educazione per Adul- cipato a vari eventi nel settembre del 2017, tra cui ti” dello Stato. Le relative attività di sviluppo, l’interazione con i Ministri del Governo dello Sri realizzate in tre villaggi, hanno svolto un ruolo Lanka e con i componenti del Parlamento che si importante sia per il processo di trasformazione occupano delle politiche dei giovani. Nel 2019 cir- delle zone sia perché i giovani hanno imparato ca 33 studenti hanno visitato la Malesia ed hanno maggiormente il valore di sentirsi tutti parte di un partecipato alle attività di scambio dei giovani con unico mondo con uguali diritti e doveri vivendo l’India, evento organizzato in collaborazione con un’esperienza di cittadinanza attiva. Sulla stessa Audacious Dreams Foundation. linea educativa, l’organizzazione dei programmi I social sono un altro campo nel quale il College fa di interscambio con lo Sri Lanka e la Malesia; la differenza all’interno della località in cui opera, ospitati dall’Auxilium College, 15 studenti e 3 co- tanto che il Dipartimento dei Media di Comuni- ordinatori dello Sri Lanka hanno visitato l’India cazione ha firmato un protocollo d’intesa con la rete televisiva Vanoviya per fornire un’esposizione mediatica agli studenti, in tempo reale, nelle aree di sceneggiatura, videografia, montaggio e pianifi- cazione della produzione. Le Figlie di Maria Il pluralismo religioso è una realtà della società in- Ausiliatrice, diana ma non per il Collegio al cui interno si offre mediante la possibilità di una coesistenza armoniosa tra gli l’istruzione scolastica, aderenti alle diverse confessioni i quali si riunisco- hanno dato no per celebrare la maggiore festa di ogni religione. una svolta alla società, circa L’evoluzione del Collegio non fa perdere di vista il dominio alle Salesiane chi si trova in difficoltà, infatti ai patriarcale, giovani che provengono dalle aree rurali offrono ottenendo l’accesso alla la possibilità di alloggiare in un ostello a costi ra- cultura per le gionevoli, in modo che possano essere formati alla giovani donne che vivevano leadership, alla convivenza pacifica sviluppando la in uno stato di capacità di collaborare con gli altri. arretratezza. APRILE 2021 17
LE NOSTRE GUIDE Joaquim Antunes Juan Carlos Perez Godoy «Dal vostro sì o dal vostro no dipende la felicità di molti». È cresciuto negli ambienti salesiani, ha fatto quasi tutta la sua formazione scolastica a Utrera, la prima casa salesiana in Spagna. È stato responsabile della Pastorale Giovanile, della Famiglia Salesiana e poi Ispettore e presidente della Federazione delle scuole cattoliche di Spagna. È il nuovo Consigliere del Rettor Maggiore per la Regione Mediterranea. «Sono nato Lei è l’attuale Consigliere Che tipo di giovane è stato? in una famiglia per la Regione Mediterranea, Sono nato a Burguillos (Siviglia). Sono il maggiore semplice, che comprende Portogallo, Spagna, di sei fratelli, tre ragazzi e tre ragazze. Mio padre felice e molto unita». Italia e Medio Oriente. È una missione era portalettere e mia madre casalinga. Una fami- chiaramente impegnativa. glia semplice, felice e molto unita. I miei genitori Sì, lo è. Prima di tutto perché è una novità per ci hanno insegnato ad essere sempre rispettosi, ad me. È una fase diversa. E in secondo luogo, a aiutarci gli uni gli altri. Ci hanno inculcato i valori causa delle sfide che la nostra regione mediterra- cristiani e l’amore per la Madonna del Rosario. Ho nea presenta. È una regione giovane e dobbiamo frequentato la scuola primaria del mio villaggio, e continuare a lavorare per il suo consolidamento gli studi secondari dai salesiani di Utrera, la prima percorrendo la strada della sinergia delle forze e casa salesiana in Spagna. della condivisione di progetti ed esperienze nella realizzazione della missione salesiana. Ma è an- Che cosa l’ha spinta a diventare che una regione che deve continuare ad affron- salesiano? tare la sfida vocazionale, cioè la fedeltà creativa Non conoscevo i salesiani. Grazie ad una borsa di e dinamica al dono delle vocazioni da una parte studio, sono andato a studiare dai Salesiani di Utre- e, dall’altra, la fecondità vocazionale, che sarà il ra all’età di 10 anni. Sono stato lì per sette anni. La frutto della nostra Pastorale Giovanile che aiuta i prima cosa che ha attirato la mia attenzione sono giovani a scoprire e realizzare il Progetto di Vita a stati proprio i salesiani. Li ho visti diversi, erano re- cui Dio li chiama. ligiosi speciali, allegri, vicini, si preoccupavano per 18 APRILE 2021
noi, giocavano con noi e allo stesso tempo erano Fu chiamato presto a ricoprire esigenti. Poi ho conosciuto la vita di Don Bosco e incarichi importanti nelle Ispettorie ho capito perché i salesiani erano così. In principio Salesiane di Spagna. mi attiravano gli aneddoti, i fatti meravigliosi, poi Quella che ha segnato la mia vita di salesiano è ho cominciato a capire un po’ di più la sua attualità stata quella di Delegato Ispettoriale per la Pasto- spirituale così semplice, la sua opera diffusa in tutto rale Giovanile. La prima volta avevo solo un anno il mondo, ma soprattutto il senso della festa e del- di sacerdozio. Sono stato Delegato della Famiglia «Come ha detto papa la gioia. Ci dicevano che la santità è essere sempre Salesiana per due anni e poi Ispettore due volte, Francesco: gioiosi. Quando è arrivato il momento di decidere prima dalla Ispettoria di Siviglia quando c’erano “Il salesiano del mio futuro, ho sentito nel mio intimo l’inquie- sette ispettorie in Spagna e poi della Ispettoria di del XXI secolo non tudine della chiamata ad essere salesiano. In un ri- Madrid, dopo la ristrutturazione delle Ispettorie in deve essere tiro mi ha colpito questa frase: “Dal tuo sì o dal tuo Spagna. Sono stato anche per cinque anni il diret- pessimista, né ottimista, no dipende la felicità di molti”. E ho deciso di dire tore della Casa di Cadice, un’esperienza indimen- ma un uomo sì al Signore. ticabile. di speranza”». APRILE 2021 19
LE NOSTRE GUIDE Gli anni da 1950 al 1990 hanno visto nella fioritura della Famiglia Salesiana... Il futuro un meraviglioso sviluppo dei salesiani è un’incognita. in Spagna. Sì, decisamente sì. Una grande generazione di sale- I laici sono un sostituto o una parte siani che ha dato vita a tante iniziative a favore dei integrante del carisma del Fondatore? giovani, soprattutto i più poveri. Merita un vero e Non si può tornare indietro. E non principalmente proprio tributo. Questi sono quelli che oggi han- perché è una realtà che si impone, ma perché è una no 80 e 90 anni. Oggi, dobbiamo imparare dalla questione di fedeltà carismatica, di fedeltà a don loro grande generosità, dalla grande abnegazione, il Bosco. Sappiamo bene che fin dall’inizio della sua grande spirito di sacrificio per amore di don Bosco missione a Valdocco don Bosco ha avuto molti laici, e dei ragazzi. Tutto questo ha provocato una grande amici e collaboratori come parte della sua missione fioritura vocazionale. tra i ragazzi. Nonostante qualche resistenza, questa è una strada senza ritorno, perché il modello ope- Oggi la situazione è diversa. rativo della missione condivisa con i laici è come lo Come vede il futuro? ha proposto il Capitolo Generale 24 “l’unico valido Oggi, la società è cambiata, la Chiesa è cambia- e praticabile nelle condizioni attuali”. Dobbiamo ta, la Congregazione è cambiata, come i giovani, riconoscere che la missione condivisa tra salesiani e le loro famiglie, la cultura dominante. E noi siamo laici è il nostro modello di essere e vivere la Chiesa diminuiti, ma, ha detto papa Francesco, “Il sale- con i giovani. siano del XXI secolo non deve essere pessimista, né ottimista, ma un uomo di speranza”. Ci sono Il CG28 ha tracciato orientamenti anche segni di speranza nel ritorno della Congre- per l’effettivo inserimento dei laici gazione ai più poveri, nel numero di laici impegnati nella missione? con cui condividiamo la vocazione salesiana, nelle Sì, il CG28, nella riflessione post-capitolare, offre tante famiglie e giovani che vibrano con don Bosco, su questo punto un orientamento molto preciso Don Juan Carlos con Il Rettor Maggiore. 20 APRILE 2021
REGIONE MEDITERRANEA - UN RITRATTO IN NUMERI La Regione del Mediterraneo è stata creata nel 2015. Comprende 10 ispettorie: Circoscrizione Speciale Italia Centrale, Circoscrizione Speciale Italia Piemonte-Valle D’Aosta, Italia Lombardo-Emiliana, Italia Meridionale, Italia Nord-Est, Italia Sicilia, Medio Oriente, Spagna e Portogallo. Riguarda sette nazioni: Italia, Spagna, Portogallo, Israele, Palestina, Siria, Libano ed Egitto. Ne fanno parte anche altri paesi (Svizzera, Lituania, Albania, Kosovo, Moldavia, Romania, Tunisia e Capo Verde). In totale sono 343 pre- senze salesiane. I Salesiani nella Regione sono 2.829. Rispetto al 2014, c’è stata una diminuzione di 384 salesiani. L’età media dei salesiani nella regione mediterranea è di 66 anni (6%: – 30 anni; 17,4%: 31-50 anni; 24,8%: 51-70 anni; 51,8%: + 71 anni). per tutta la Congregazione. Da un lato, ci chiede opere e delle co- di assumere con decisione che la missione condi- munità per rispon- visa tra consacrati e laici è il modo di essere Chie- dere alla sfida di sa che più attrae i giovani. D’altra parte, ci invita annunciare il Van- a garantire spazi e tempi di formazione e comuni- gelo, la buona notizia cazione di vita congiunta tra consacrati e laici, per di Gesù, ai giovani, ai condividere la passione educativo-pastorale, l’im- più poveri e a coloro che pegno nella Comunità Educativa e la promozione sono a rischio di esclusione. del territorio. Il momento Non si perde tempo in troppi dell’elezione Nei paesi della sua Regione è in atto convegni e riunioni? di don Juan Carlos a una scristianizzazione strisciante. Che Il Vangelo si può annunciare solo lasciandosi evan- Consigliere cosa proponete? gelizzare. Abbiamo bisogno di essere convertiti. del Rettor Maggiore per Certamente il processo di secolarizzazione è molto Questo non viene fatto per inerzia. Abbiamo biso- la Regione avanzato in Spagna e Italia. Purtroppo, in alcune gno di incoraggiamento per motivarci. È a questo Mediterranea. zone si è raggiunto il vero laicismo e l’indifferen- che servono le riunioni e i convegni. za religiosa. Questo colpisce, ovviamente, in modo particolare i giovani. La Famiglia Salesiana è con- Molti giovani implorano: “Avete sapevole di questa realtà e cerca di organizzarsi, i nostri cuori. Non dimenticateci mai”. non senza difficoltà, per affrontare questa sfida che Stiamo dimenticando? va alla radice dell’evangelizzazione, del primo an- Questo è stato il grande “grido” dei giovani nel- nuncio. Questo è uno dei punti chiave del nostro la preparazione della CG28 e di quelli che erano programma come Regione. presenti nel Capitolo. Incombe su di noi il grande pericolo di dimenticare, di chiuderci nei nostri sa- Non pensa che i salesiani abbiano loni comunitari o nei nostri uffici e di trascurare la molte strutture e pochi “annunci”? presenza fisica in mezzo ai giovani. Tutti possiamo Questo è il grande pericolo. E dobbiamo essere vi- correre questo pericolo. Ne sono convinto. Ognu- gili. Non possiamo rimanere in manutenzione di no in modi diversi. È così importante che il nostro grandi strutture. Per questo tutte le Ispettorie, se- Rettor Maggiore lo ha indicato come uno dei punti guendo gli orientamenti degli ultimi Capitoli Ge- forti della sua lettera programmatica. Lo chiama nerali, sono coinvolte in processi di “ridisegno” delle “il sacramento salesiano”. APRILE 2021 21
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