Con Il futuro si costruisce a scuola
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con consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci coop liguria | n°7 settembre 2020 Il futuro si costruisce a scuola Con tutte le sue incognite, la ripartenza delle lezioni diventa un test decisivo per l'intero paese SUL WEB COOP A CASA ECCO COOPSEITU SPESA A DOMICILIO IL NUOVO SITO A GENOVA DELLE ATTIVITÀ SOCIALI E A SAVONA A PAGINA 40 A PAGINA 45
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sommario consumatori 7 | settembre 2020 Primo piano Consumare Vivere bene Rubriche Coop Liguria informati 6 Tutti a scuola 26 Per l'igiene 32 Susine e 11 Difendere 43 Ribassi del 20% Silvia Fabbri dei bambini formaggi, l'ambiente sui prodotti che coppia! Luca Mercalli del territorio 14 Prezzi giusti, più 28 Arrivano i primi diritti e legalità e-scooter 38 Riscopriamo la 18 Bisogno di scuola 44 DeGusto Coop Dario Guidi Claudio Strano nostra cultura Simona Vinci a Savona Paola Minoliti da ottobre 19 Coop a caccia 25 Scegliere "zero" di plastica 40 Le mostre: Cartier ma non sempre 49 Un nuovo Seabin Bresson e... Michele Sculati a Sestri Ponente 20 E ora riduciamo il contagio 41 I libri del mese 33 Artusi e la ricetta 50 Percorsi didattici da fake news liberata prenotazioni Claudio Strano 30 Coop, premi in 43 Intervista Massimo Montanari al via plastica riciclata a Bugo Chiara Faenza Pierfrancesco 40 Ecco il vero Pacoda Capodanno 31 Passione podcast Massimo Cirri Alessandra Farabegoli Coop Liguria Numero verde 800 011 761 14 40 Mensile della Direttore responsabile Progetto grafico Coop Editrice Consumatori Cooperazione Dario Guidi Kitchen di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16 Redazione Impaginazione e grafica Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 Viale Aldo Moro 16, Monica Di Martino, Ilde Ianigro C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna 40127 Bologna Silvia Fabbri, Alice n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative Tel. 051.6316911 Munerato, Andrea Responsabile della pubblicità a mutualità prevalente n. A108296 Fax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it Pertegato, Silvia Pizzorno, Paolo Ortolani Lina Sini, Claudio Strano Consiglio di amministrazione Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Stampa Presidente Andrea Mascherini Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Rotopress International srl Vice Presidente Silvio Ambrogio Copia singola euro 0,34 (Loreto- Bologna) Tiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Abbonamento annuo euro 3,10 Andrea Pertegato, Enrico Quarello Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale
primo piano istruzione Tutti a scuola, contro le diseguaglianze — Silvia Fabbri La difficile sfida del ritorno in classe, per superare le differenze e risalire la china, tra necessità di distanziamento e nuove regole. Ma il rischio peggiore è l’aumento della dipersione scolastica, in un paese che sul sapere è tra i peggiori d’Europa inalmente si torna a scuola. Una lockdowm ha fatto esplodere, perché tantissimi F scuola mai così desiderata e sono i ragazzi, specie nella fascia delle elementari, vagheggiata, da genitori, insegnan- che non hanno avuto alcuna didattica a distanza, ti e studenti. A tutti la scuola è o erano privi degli strumenti per connettersi in mancata. Ma che scuola è quella che rete e seguire le lezioni. Tornare a scuola significa, apre i battenti il 14 settembre per 8 milioni di prima di tutto, provare a cancellare queste macro- studenti italiani? scopiche differenze. Le incognite e i problemi aperti, al momento Perché ciò che il Covid-19 ha messo in luce in cui scriviamo - a scuola ancora chiusa - sono è che di scuola c’è tanto bisogno: e anche se la ancora tanti. Quel che però è certo è che nella didattica a distanza è riuscita in parte, talvolta capacità di far ripartire al meglio questo mondo e grazie alla capacità di reagire di insegnanti di investire da subito quanto serve (in personale e famiglie, a sopperire alla necessità di andare e strutture) sta uno dei test fondamentali per avanti coi programmi e non perdere di vista tante capire se questo paese sarà davvero capace di giovani menti, si è scoperto che non basta. Non ripartire dopo l’emergenza Covid-19 e affrontare basta perché non tutti hanno tablet o pc, non con successo il suo futuro. tutti hanno famiglie in grado di fornire quell’aiuto, Per il rientro in classe dopo i lunghi mesi quel sostegno e quella cura che è necessaria di lockdown le regole sono dettate dalla alla didattica “da remoto”. «Anche perché sicurezza, dalla necessità di evitare la scoprire con i propri occhi quanto le case trasmissione del contagio di un virus che è siano ancor più discriminanti della scuola e ancora tra noi. E qui sta la prima gran- avvilirsi per i troppi bambini e ragazzi ridotti de sfida, cioè riuscire a garantire a fantasmi perché irraggiungibili, ha portato (almeno in larghissima parte) un a un bagno di realtà che ha ravvivato il senso ritorno alle lezioni con presenza di responsabilità sociale di una professione fisica nelle aule, pur rispettando tristemente impoverita e troppe volte vili- regole e distanze, con le innu- pesa», spiega Franco Lorenzoni, maestro e merevoli problematiche che fondatore della Casa-laboratorio di Cenci, un ciò comporta in termini di spazi centro di sperimentazione educativa. disponibili e di personale. Questi pro- Una professione tristemente impoverita, blemi, se le risposte (e le risorse) non sa- quella degli insegnanti? In effetti sì, perché ranno adeguate, rischiano di aggravare i docenti di ogni ordine e grado sono i meno la malattia che la scuola italiana deve, pagati d’Europa. Sono anche i più anziani e prima di ogni altra cosa combattere con una quota di precariato molto con- che è quella della diseguaglian- sistente. Una quota certamente za. Una malattia che il periodo di destinata a salire, visto che ci sarà 4 Consumatori settembre 2020
bisogno di nuovi insegnanti, a causa della neces- Università, prove di ripartenza: ma il rischio è un calo di studenti sità di ridurre il numero di studenti per classe e talvolta estendere la durata del tempo scuola. Ma la questione del personale non è solo un fatto di numeri. A fronte di una buona dotazione tec- Accanto al tema della ripartenza della scuola c’è quello della ripartenza dell’università. nologica (oltre il 90% delle scuole usa il registro Che forse, a proposito di didattica a distanza, se l’è cavata meglio: nonostante qualche elettronico, ad esempio), meno di un docente su difficoltà iniziale, lezioni, esami e lauree da remoto hanno funzionato anche online, tanto due si é formato sugli strumenti digitali. Anche per che moltissime università continueranno a farne ampio uso: la previsione è che ci sarà un questo un capitolo delle linee guida, già da luglio, mix di lezioni classiche e di lezioni a distanza, a seconda delle necessità e dell’affollamen- era dedicato all’aggiornamento professionale del to dei corsi. «La didattica a distanza – si legge infatti in una nota della Crui, la Conferenza personale scolastico. A onore dei nostri insegnanti dei rettori italiani - è stato uno strumento indispensabile per garantire il diritto allo va detto che il nostro Paese risulta quello in cui la studio durante il picco della pandemia. Ma la didattica è un’esperienza formativa sociale, Dad (didattica a distanza) ha funzionato meglio: non solo cognitiva. Quindi l’università non può prescindere dall’aula in presenza, ovvero lo dice una ricerca effettuata dalla casa editrice il luogo in cui studenti e docenti si incontrano. Con questa decisione, le università con- specializzata Pearson: durante il lockdown, il 77% fermano la loro responsabilità nei confronti dei territori di appartenenza. Responsabilità degli insegnanti ha svolto videolezioni in diretta che continua a ispirare la progettazione delle misure necessarie a garantire la sicurezza e il 49% ha proposto contenuti audio e video regi- del rientro di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo». Nonostante questo, strati. Inoltre i docenti dichiarano di voler proporre però le previsioni sono fosche e prevendono un forte calo di studenti, dovuto anche (e so- sempre di più verifiche e test interattivi, passando prattutto) all’impoverimento di tante famiglie, tanto che anche il ministro per la ricerca dal 37 attuale al 45% e di voler accrescere l’utilizzo Gaetano Manfredi ha lanciato l’allarme: «Temiamo che il 20% degli studenti abbandoni i di contenuti e libri digitali. E questa è una buona corsi». Una preoccupazione suffragata dai dati Svimez, secondo cui circa 10mila studenti notizia perché di una quota di didattica a distanza potrebbero non iscriversi agli atenei italiani. ci sarà ancora bisogno. Si parla, in particolare, di circa 9.500 studenti su scala nazionale, di cui 6.300 nel mezzo- «Si lavora– spiega il presidente dell’associazione giorno e i restanti 3.200 per il centro nord. La crisi di iscrizioni, se ci sarà, è figlia della crisi nazionale presidi, Antonio Giannelli – sull’ipo- economica provocata dal Covid-19; e in un paese che ha la percentuale di laureati tra le tesi che, in caso di necessità per nuovi ma circo- più basse d’Europa. Nel 2018, infatti, secondo i numeri raccolti da Eurostat, il 32,3% dei scritti focolai, si debba sospendere la didattica in cittadini europei tra i 15 e i 64 anni era laureato; mentre nessuna delle regioni italiane presenza in una scuola o in una singola classe. E ha una percentuale di laureati superiore alla media europea. La media italiana è ferma al sono convinto che la situazione sarebbe migliore 27,8% al penultimo posto, davanti soltanto alla Romania. E vanno ringraziate le donne che in passato: la scuola sarebbe più organizzata, i che hanno raggiunto il 34% di laureate contro il 21,7% dei laureati uomini. docenti sarebbero più esperti». Secondo il “mae- Dunque occorre correre ai ripari. Verranno introdotte misure economiche rivolte agli stro di strada” Marco Rossi Doria con studenti come l’allargamento della no tax area fino a 20mila euro, la misura che permette la didattica a distanza sarebbe nato agli studenti con redditi bassi di non pagare le tasse universitarie. Quindi molte più «un modello di classe rovesciata famiglie potrebbero avere un esonero totale. molto interessante: spesso sono Ma l’allargamento dell’esenzione dalle tasse universitarie, per garantire il diritto allo stu- stati i ragazzi ad aiutare gli adulti, dio nell’anno terribile del Covid-19 - a cui vanno sommati gli sconti previsti (fino all’80%) in una forma cooperativa molto per i redditi sotto i 30mila euro, e alle borse di studio e agli incentivi per colmare il divario efficace». digitale - rischiano di far saltare i bilanci di molti atenei. Anche qui dunque è necessario Ma, in questo strano inizio un ingente investimento da parte dello Stato. di anno scolastico, dovrebbe esserci consapevolezza del fatto 3,5% che la scuola abbia bisogno di ingenti risorse, perché è di gran lunga l’investimento più produttivo che si possa fare in Italia questo periodo di crisi. Anche per provare a rimediare, se possibile, al gap con gli altri paesi europei. Secondo i dati Eurostat più recenti, del 2017, 4,6% l’Italia ha investito nell’istru- zione pubblica il 7,9 % della sua media spesa pubblica, risultando ultima tra Europea gli stati Ue. In rapporto al Pil, invece, nel 2017 l’Italia ha speso una cifra equivalente al 3,5 % della spesa per istruzione continua a pagina 6 in rapporto al Pil Consumatori settembre 2020 5
primo piano istruzione INTERVISTA «Per la scuola è un anno costituente, il futuro del paese passa da qui» rofessore, secondo lei il paese crescita civile. Il problema è che il nostro paese, P ha capito che la scuola è forse anche prima del virus, era un paese che non l’unico antidoto alla disegua- cresceva abbastanza, cioè con una crescita così glianza e alla crescita sociale e bassa, dello 0,3% che indicava che metà del paese civile dei suoi cittadini? era già sotto. E che dire dei tassi di abbandono C’è stata una presa di attenzione della rilevanza scolastico? Alcune regioni, in particolare l’Emi- della scuola come fattore di uguaglianza e di lia-Romagna, sono allineate all’Europa, ma nelle crescita per un paese. Ma ho l’impressione che regioni del sud il tasso di abbandono raggiunge avendo enfatizzato molto il concetto dell’emer- praticamente il 30%, il che vuol dire che un ragaz- PATRIZIO BIANCHI genza, oggi la richiesta è “si ritorni come prima”. zo su tre non va più a scuola. Siamo un paese che CATTEDRA UNESCO Invece bisognerebbe pensare che comunque il per anni non ha investito sulla scuola. Un paese IN EDUCAZIONE, “prima” non è più adeguato a un’epoca come la che quando si dice “autonomia” non ha capito cosa CRESCITA, UGUAGLIANZA nostra. L’enfatizzazione su tutta la parte mecca- vuol dire, ed è contro quell’idea di responsabilità ALL’UNIVERSITÀ nica della ripresa, cioè su metri di distanziamento, che sta alla base dell’autonomia, e cioè contro i DI FERRARA E mascherine, spazi, è giustissima, ma bisognerà patti educativi di comunità che abbiamo proposto COORDINATORE DELLA anche soffermarsi su quello che la scuola vuol dire al governo. Eppure molti presidi, in situazioni di COMMISSIONE DI come fattore di crescita. La pandemia ha messo in straordinaria difficoltà, nei mesi scorsi, hanno ESPERTI DEL MINISTERO evidenza che cosa vuol dire mancanza di scuola, dimostrato che è possibile stabilire una regola DELL’ISTRUZIONE e dunque ci dà anche la straordinaria opportunità nazionale, ovvere delle linee guida, ma poi occorre di ripensare che la scuola nel nostro secolo deve lasciare ai dirigenti scolastici, alle comunità la essere la via per permettere ai ragazzi di utiliz- responsabilità di riuscire ad applicarle al meglio. zare al meglio e con coscienza gli strumenti per Noi dobbiamo puntare dunque su un paese che comprendere di più un mondo complicato. E per vuole uscire da questa crisi con più democrazia creare un forte senso di comunità tra eguali. e partecipazione. e ovviamente servono anche risorse adeguate. Eppure si farà fatica a uscire dall’emer- genza, i mesi estivi sono trascorsi tra le Cosa intende precisamente quando parla polemiche… di patti educativi di comunità? Un paese che continua a parlare di emergenza I patti di comunità sono uno un scambio conti- non va avanti. Bisogna andare oltre, e trasfor- nuo e non casuale tra un territorio e la scuola. mare quello che è avvenuto in una occasione di Uno scambio che non è semplicemente portare continua da pagina 5 ricchezza nazionale, quintultima in graduatoria e si trovano gli spazi – prosegue Giannelli – allora il ben al di sotto della media europea (4,6 %). dirigente scolastico deve fare dei sottogruppi, Sono proprio queste cifre a rendere difficile oggi dei turni, e dunque occorre un docente in più». l’uscita dall’emergenza. «Non c’è dubbio – conti- Secondo i sindacati, la situazione è drammatica nua Antonio Giannelli – che di recente siano state e le condizioni per riaprire faticano ad esserci: «I aggiunte molte risorse, ma queste non possono dirigenti scolastici – spiega il leader della Cgil scuo- recuperare 30-40 anni di trascuratezza. Ad la, Francesco Sinopoli – sono a caccia di spazi; esempio: non sono state costruite aule dove oggi serve un organico straordinario per garantire la servirebbero di più. Cioè nelle grandi città e nella riapertura della scuola in presenza». Per questo la scuola secondaria, dove si tende ad avere classi un ministra Azzolina ha chiesto al ministero dell’E- po’ più affollate. Abbiamo calcolato che abbiamo conomia 80mila nuovi docenti. Una cosa è certa: circa il 10% di classi da sistemare». Significa circa c’è bisogno di tante risorse e molta fantasia per 30mila aule. «Se per queste 30mila situazioni non quello che Patrizio Bianchi, il capo della task force 6 Consumatori settembre 2020
i bambini al museo, ad esempio. È riuscire ad da casa la didattica delle scuole. Cosa Diplomati avere con il territorio una contiguità stabile, coi chiede oggi la scuola a queste famiglie? musei, certo, ma anche con le imprese. Insomma Che continuino ad essere protagoniste. L’auto- 62,2% tutto deve diventare un patrimonio educativo. nomia scolastica si giustifica solo se le famiglie Ci hanno chiesto, a proposito del rapporto finale ne fanno parte. Purtroppo oggi assistiamo più che abbiamo consegnato al governo a metà luglio: che altro a famiglie che sono antagoniste della Italia che cosa c’è di nuovo? Noi abbiamo risposto che scuola. Ma la scuola in territorio funziona solo se non c’è niente di nuovo, c’è solo l’obbligo di portare le famiglie partecipano a questa autonomia. Il mio coerentemente fino in fondo quello che si è co- minciato, perché nella scuola si cominciano tante auspicio è che le famiglie tornino ad occuparsi della scuola, e a chiedere che la scuola dei loro figli 78,8% riforme che poi non si portano a termine. E l’idea sia una buona scuola per questa epoca. Non può media più importante che dobbiamo portare a termine è essere la scuola di 30, 40 anni fa: il che non vuol europea quella della scuola come luogo di uguaglianza e di dire rinunciare ai programmi, che sono importan- crescita. ti, però devono essere calibrati e messi in relazio- ne con le esigenze di oggi. Come sarà questo anno scolastico? Tutto l’anno dovrà essere un anno costituente. Un tempo scuola prolungato potrebbe es- Cioè non solo di recupero ma di avanzamento. sere un antidoto alle dispersione scolasti- Tutto l’anno deve essere un anno in cui si ripen- ca, anche per restituire ai ragazzi il tempo Laureati sa profondamente e positivamente alla scuola. Il che è stato loro tolto? problema, ad esempio, non sono le mascherine, Dipende da cosa ci mettiamo dentro, in questo ma educare i nostri bambini al fatto che la ma- scherina è un segno di rispetto nei confronti de- tempo. La scuola non è un badantato, che è una funzione anche importante, si badi bene, ma 19,6% gli altri e di se stessi, è uno strumento che serve non è questo il punto. Se noi potessimo riempire Italia per la vita sociale che va riconquistata. Bisogna il tempo dei bambini di informatica, musica, vita inventarsi una pedagogia della crisi, perché i sociale ed educazione alla vita collettiva, alla bambini vivranno altre crisi, vivranno altri lutti: per questo dovrà essere un anno costituente Costituzione, allo sport come fisicità, avremmo fatto un’operazione meritoria. Insomma, bisogna 33,2% nel senso di ripensare a cosa serve la scuola. La che in quelle ore in più ci sia un contenuto educa- media scuola serve per fare uguaglianza. Oggi c’è un tivo, non semplicemente il tenere inchiodato un europea malessere sociale che solo in parte è colpa del bambino al suo banco. virus, perché il virus ha semplicemente messo in Dati Istat 2019 evidenza dei problemi che c’erano anche prima e Anche nelle Università si potrebbe verifi- che vanno affrontati. La dispersione scolastica, care un forte calo degli iscritti… ad esempio. Diciamocelo francamente: la disper- Il problema dell’università non è la didattica a sione scolastica non è causata dall’assenza di distanza o in presenza. Se si ripristinasse l’idea copertura di rete. che l’università sia uno strumento fondamentale per la crescita delle persone e per la loro afferma- Professore, durante l’emergenza le fami- zione nel lavoro, certamente non ci sarebbe calo glie hanno un grande ruolo nel sostenere degli iscritti. di esperti nominato da governo, chiama “anno traguardo europeo che prevede un tasso di costituente” della scuola italiana (vedi l’intervista abbandono scolastico inferiore al 10%. L’Italia in queste pagine). Per recuperare quello che la anche qui si piazza agli ultimi posti della sociologa Chiara Saraceno ha chiamato «lo scanda- classifica europea (fanno peggio solo Romania, lo della disattenzione sulla scuola che sembra non Malta e Spagna). In alcune regioni il tasso è avere limite», perchè «la scuola sembra sempre un elevatissimo (Sardegna 33%, Campania 29,2%) e problema di contratti, di numero di docenti, di orari la crisi che stiamo attraversando rischia di e non è mai un problema di apprendimento e di peggiorare ancora la situazione. «Sono 30 anni diritti educativi dei ragazzi». - conclude Giannelli - che purtroppo conosciamo il E dire che da qualche anno la dispersione tasso di abbandono scolastico e soprattutto il forte scolastica, seppure sempre grave, era in calo. Nel divario tra nord e sud. Per questo bisogna fare in 2018 era pari al 14,5%, contro il 20,8% del 2006. modo che la scuola migliori il suo livello qualitati- Un dato che tuttavia non è ancora in linea con il vo, in particolare al sud». Consumatori settembre 2020 7
primo piano istruzione INTERVISTA «Usiamo bene la didattica online E le lezioni non siano monologhi» lla professoressa aprendo le porte a forme di didattica non lineare, che consente A Maria Ranieri, che alle persone di modellare i tempi sulla base dei propri bisogni e in collaborazione ritmi di apprendimento. Nella didattica asincrona, infatti, c’è un con Coop ha propo- momento giusto per tutti e per ciascuno. I processi creativi non sto una serie di rispettano gli orari dettati dalla campanella. lezioni web sui temi della In terzo luogo, tutto ciò che è digitale è editabile, riusabile, didattica a distanza, abbiamo quindi adattabile, contestualizzabile, facilmente esportabile. La chiesto quali possono essere i produzione di contenuti digitali richiede tempo e impegno, ma la punti di forza della didattica loro riutilizzabilità e adattabilità compensa ampiamente gli sforzi MARIA RANIERI online e come può convivere iniziali. DOCENTE DI TECNOLOGIE con quella in presenza, guar- Anche alla luce di quanto avvenuto durante il lock- DELL’INFORMAZIONE E dando al di là dell’esperienza down, in che misura le tecnologie disponibili possono DELLA COMUNICAZIONE Covid-19. condizionare/limitare o potenziare l’uso di questo tipo ALL’UNIVERSITÀ DI Vorrei segnalare tre principali punti di di didattica? FIRENZE forza della didattica online, stretta- Una pratica piuttosto diffusa durante il lockdown è stata quella di mente legati al concetto di persona- realizzare videolezioni sincrone o registrate sulla falsariga della lizzazione/individualizzazione dei lezione frontale, dove il docente spiega e gli studenti ascoltano. I processi di apprendimento. sistemi di videoconferenza supportano questo tipo di approccio In primo luogo, nella didattica online l’insegnamento e l’appren- didattico di taglio trasmissivo, che però nella didattica a distanza dimento avvengono indipendentemente dalla condivisione di rischia di rendere ancora più povero il processo formativo. Ma i uno spazio fisico come condizione per lo scambio: il docente può sistemi di conferenza possono anche abilitare lezioni interattive, articolare diversamente le relazioni con gli studenti, alternando lezioni basate sullo scambio dialogico, la discussione e il coinvol- interazioni individuali, interazioni in piccoli gruppi, interazio- gimento attivo degli studenti. La tecnica è sempre la stessa: la ni con tutta la classe. Non un unico spazio relazionale, quello domanda socratica, il dialogo autentico, l’ascolto attivo. Non è la dell’aula fisica, ma una molteplicità di relazionali generative di tecnologia ad ostacolare questo approccio… ma la disposizione spazi per apprendere. dell’insegnante. In secondo luogo, nella didattica online l’insegnamento e l’ap- Quali gli errori da evitare nel rapporto con i ragazzi? prendimento possono avvenire anche in modalità asincrona, Riparto dalla risposta data alla precedente domanda: evitare di Torna Saperecoop: dalle piazze... allo scaffale digital Dalle piazze delle Giornate dei giovani consumatori del 1980, con le prime responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla proposte di pedagogia dei consumi all’insegna dell’imparare facendo, allo vita civica, culturale e sociale della loro comunità; lo sviluppo sostenibile scaffale digitale del 2020 che arricchisce la consolidata offerta di percorsi per affermare una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo in presenza di contenuti e strumenti didattici da fruire in autonomia o in non solo ambientale ma anche economico e sociale; la cittadinanza digi- modalità mista (in presenza e a distanza) per supportare la scuola che cam- tale per un uso responsabile, sostenibile e critico delle tecnologie digitali. bia. Con particolare attenzione a metodologie e contenuti innovativi, torna Quest’anno c’è un nuovo progetto grafico per la guida e il sito Saperecoop anche quest’anno Saperecoop, il progetto capace di coinvolgere 250.000 (www.saperecoop.it) elaborato dalla casa editrice il Barbagianni e affi- bambini e ragazzi, 11.000 classi e 13.000 insegnanti. Quest’anno Sapereco- dato all’anima di Daniela Pareschi (illustratrice, disegnatrice, scenografa op è un “kit di risorse” offerto gratuitamente a supporto della didattica e di cinema e teatro) capace con la sua mano di ben interpretare i messaggi dei piani dell’offerta formativa per stimolare bambini e ragazzi a sviluppare chiave dell’educazione al consumo consapevole: l’uomo come attore il pensiero critico, il consumo consapevole e la cittadinanza attiva. centrale, dalle cui scelte dipendono le sorti del mondo e la correlazione fra Una proposta educativa di particolare attualità perché fortemente coe- tutto ciò che ci circonda, per cui ogni azione e ogni soggetto non sono mai rente con i tre assi, che costituiscono obiettivi di apprendimento, indicati isolati e a se stanti ma parte di un tutto. nelle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica emanate dal Come di consueto si è chiesto a esperti e firme autorevoli una riflessione ministero dell’Istruzione: lo studio della Costituzione, per formare cittadini sulla scuola e sul mondo che cambia perché diventi uno stimolo ai docenti: 8 Consumatori settembre 2020
Terra, uomini e clima fare lezioni assimilabili a monologhi, gli studenti Luca Mercalli vanno coinvolti in modo attivo, vanno ascoltati e Presidente società resi partecipi del processo di insegnamento-ap- meteorologica italiana prendimento. Occorre poi evitare di caricare gli studenti di compiti senza restituire un feedback puntuale nell’ottica della valutazione formativa: Se la scuola insegna i ragazzi si aspettano dagli adulti considerazio- ne, incoraggiamento, è nostro dovere orientarli nella complessità, favorendo lo sviluppo della loro a difendere l’ambiente autonomia emotiva e cognitiva. Infine, raccomando di evitare di far finta di nulla: ogni tanto, con un sorriso, chiedete loro “Come va?”, specie in situazio- ni di emergenza come quella che abbiamo vissuto. A Vedrete che otterrete non solo gratitudine per il vostro interessamento ma anche spunti straordi- scuola è più facile che si studino le Guerre puniche che il riscaldamento glo- nari per una didattica autentica, nonostante gli bale. Chissà perché la contemporaneità è sempre al fondo dei programmi e schermi, nonostante le piattaforme, che dividono, non ci si arriva mai entro l’anno scolastico. Allora invertiamo il programma: ma ci uniscono anche. cominciamo dai problemi pressanti di oggi e via via andiamo indietro nel tempo. Dal punto di vista dei ragazzi e delle fami- Se poi non fosse possibile occuparsi delle gesta di Alessandro Magno, pazienza! glie, quale deve essere il corretto approccio Meglio conoscere chi fu Svante Arrhenius, il premio Nobel per la chimica che nel a esperienze di questo tipo? 1896 identificò nella combustione del carbone il futuro riscaldamento del nostro La tecnologia digitale in questi mesi ci ha permesso pianeta! di rimanere connessi anche se distanti. Il distanzia- L’educazione ambientale, che dall’anno scolastico 2020-21 dovrebbe diventare mento fisico non si è tradotto in distanziamento materia obbligatoria, è fondamentale per preparare i nostri giovani al futuro che sociale, almeno per larga parte della popolazione. E li attende e alle azioni indispensabili subito per ridurre l’entità dei danni che pur- ciò lo dobbiamo alle tecnologie di rete. Detto ciò, troppo dovranno affrontare. L’aspetto interessante dello studio dei rischi climatici bisogna anche stare attenti al rovescio della e ambientali è che si tratta di una materia trasversale, che investe tutti i saperi: medaglia. L’uso della tecnologia può scivolare ovviamente si parte dalle scienze naturali, con la fisica, la chimica e la matemati- nell’ipertrofia tecnologica, vale a dire nell’uso ca, strumenti di base per capire il funzionamento dei processi che avvengono sul eccessivo delle piattaforme digitali, ai danni del pianeta. Ma poi la storia e la geografia che si sviluppano anche in base ai tipi di benessere psicofisico della persona. Si comincia climi e ai loro cambiamenti nel tempo in relazione alla produttività agricola, da oggi a parlare di benessere digitale e credo sia cui carestie, conflitti militari ed economici, migrazioni di popoli. La letteratura sempre più necessario parlarne. Occorre maturare apparentemente lontana da questi temi, spesso li ha invece anticipati e compresi un rapporto equilibrato con le tecnologie, integran- meglio della scienza stessa: Manzoni nel descrivere la peste di Milano del 1630 do le opportunità dell’immateriale digitalizzato con illustra benissimo la mancanza di lungimiranza e prevenzione della società dell’e- i benefici del fare esperienza diretta del corpo. poca, non molto diversa da oggi; Italo Calvino ci parla di speculazione edilizia, smog e rifiuti con eccezionale capacità narrativa, fino ai romanzi di climate-fiction dei giorni nostri, come “Qualcosa là fuori” di Bruno Arpaia, che ipotizza una Pino Boero propone una riflessione su Gianni Rodari (nel futura migrazione degli italiani fiaccati dalla siccità verso la Scandinavia, dove centenario della nascita); Elena Granata immagina in vengono respinti come noi facciamo oggi con gli africani sui barconi. modo visionario come potrebbe svolgersi la nuova scuola, Le scienze sociali e la psicologia sono importanti per capire come mai non mentre Maria Ranieri (intervistata in queste pagine) entra siamo capaci di reagire correttamente agli allarmi ambientali, mentre la filosofia nel concreto di come dovrebbe articolarsi una didattica potrebbe indirizzarci verso una maggior etica della natura e una sobrietà nei digitale; Massimo Cirri incentra il suo pezzo su come gli consumi. Perfino l’arte ha relazioni con il clima: i pittori fiamminghi del ‘500 e ‘600 strumenti tecnologici di oggi condizionino la dieta media- con i loro gelidi paesaggi hanno contribuito a descrivere quella che oggi chiamia- tica dei ragazzi e fa riflettere su come la vicinanza fisica tra mo “Piccola età glaciale”. E poi c’è il diritto, ovvero le leggi che dovrebbero difen- il fornitore e il fruitore di contenuti cambi il rapporto con dere il clima e l’ambiente, c’è l’economia, che dovrebbe completamente cambiare il mondo. registro diventando “verde”, c’è l’agricoltura che dovrà adattarsi a nuovi climi, c’è Da settembre ripartirà anche Coop per la scuola 2020, l’architettura che si dovrà orientare verso il risparmio energetico e l’impiego delle iniziativa che sostiene le scuole del territorio attraverso energie rinnovabili lavorando insieme agli ingegneri dell’ambiente e dell’energia. la fornitura di materiali didattici e informatici e tanti altri E infine ci sono le nuove materie, come l’economia circolare, il riciclo dei rifiuti, articoli che le scuole potranno richiedere gratuitamente. la comunicazione e il giornalismo ambientale. Per insegnare tutto questo servono All’iniziativa le famiglie aderiscono con il meccanismo del però anche docenti preparati, quindi bisogna pensare anche a un imponente piano collezionamento dei buoni scuola ottenuti attraverso i formativo per professoresse e professori su temi che sono in continua evoluzione. punti sulla spesa. Certo, le Guerre puniche erano più comode... (Carmela Favarulo) Consumatori settembre 2020 9
primo piano economia e società Prezzi giusti, più diritti e legalità — Dario Guidi Continua la battaglia contro caporalato e sfruttamento nelle campagne. Una indagine di Oxfam sulla grande distribuzione premia Coop. Ma la sfida è ancora lunga e, come spiegano le voci di chi opera in prima linea, servono più trasparenza e informazione verso i consumatori 10 Consumatori settembre 2020
è un nucleo di concetti su cui «Coop c'è, ma non C' concordano tutti quelli che si battono tutte le imprese davvero e lo fanno sul campo (a cominciare da associazioni, enti di volontariato e sindacati) contro lo sfruttamento, il caporalato e per la tutela dei diritti di chi lavora nella filiera agricola italiana. Un nucleo di concetti che si può riassumere così: a un prezzo sono uguali» giusto ed equo non si arriva inseguendo la logica — Maura Latini del prezzo più basso ottenuto a spese dei diritti dei Amministratore delegato di Coop Italia lavoratori agricoli; il prezzo giusto va costruito partendo da un adeguato riconoscimento del lavoro dei produttori e di chi opera nei campi; i consumatori impegno di Coop sul fronte della lotta all’illegalità e al L' devono essere messi in grado di sapere cosa c’è caporalato, per il rispetto dei diritti dei lavoratori e la dietro al prodotto che comprano e c’è un ruolo costruzione di rapporti costruttivi con i produttori è una fondamentale che, in particolare le catene della storia lunga. Già più di vent’anni fa Coop è stata tra i primi distribuzione, possono svolgere in questo senso; in Europa a ottenere la certificazione etica SA8000; dunque servono trasparenza e informazione, un’adesione volontaria che ha significato adeguare i processi produttivi perché solo da qui possono nascere scelte consape- di molte aziende italiane a norme tali da aumentare il rispetto e la voli e sostenibili. tutela dei diritti dei lavoratori con standard verificabili da enti terzi. In un pase complicato come l’Italia cambiare le Siamo stati spesso pionieri nel chiedere ai nostri fornitori di sotto- cose e sconfiggere davvero il caporalato non è cosa scrivere capitolati e impegni, un tempo considerati impossibili e troppo facile e semplice, anche se passi avanti e risultati esigenti. Ma alla fine queste scelte sono state uno sprone per un importanti sono stati conseguiti (a cominciare miglioramento di tutta la filiera. E non solo della nostra. Questo è dalla specifica legge di contrasto varata durante il un altro valore della cooperazione: non lavorare solo per se stessa ma governo Gentiloni). Continuano però a mancare, a pensare e agire in maniera inclusiva. completamento della legge, quelle organizzazioni Negli ultimi anni abbiamo portato avanti la campagna “Buoni e giu- dei servizi che sono indispensabili per questi lavo- sti”, individuando 13 filiere agricole più a rischio e svolgendo decine e ratori spesso stranieri, senza dimora, senza mezzi decine di controlli, con una attività importante e rigorosa che è tuttora di trasporto, senza formazione, che devono essere in corso. indirizzati e aiutati anche solo a recarsi nei luoghi di Quando lo scorso anno la Camera dei deputati ha discusso la norma lavoro. Ma quel che è evidente è che ai controlli e contro le aste al doppio ribasso abbiamo espresso la nostra sod- alla necessaria repressione sul campo occorre disfazione: è una misura che va nella giusta direzione, ma occorre assolutamente affiancare molte altre cose, i che diventi legge. Subito aggiungendo che questo strumento noi, a servizi appunto, ma anche comportamenti consape- differenza di altre catene soprattutto di discount, non lo abbiamo mai voli e responsabili di tutti gli altri attori della filiera, usato, proprio perché consapevoli che così si introducevano logiche che sino ad arrivare a chi acquista nei negozi, che deve rischiano di penalizzare i produttori. Dunque il primo punto che per noi chiedere e pretendere prodotti, certo convenienti, è fondamentale sottolineare è che le catene della grande distribuzione e ma anche buoni e giusti. gli operatori presenti sul mercato non sono tutti uguali. Altro concetto fondamentale da non dimenti- Troppo spesso c’è chi fa generalizzazioni che sono per noi inaccetta- care è che non tutti gli attori sulla scena sono bili. Continueremo comunque a impegnarci per fare la nostra parte e uguali e non tutti mettono lo stesso impegno per per stimolare i nostri interlocutori ad ogni livello, perché convinti che far cambiare questo stato di cose. E dunque rispetto l’affermazione di prezzi giusti ed equi non si ottiene per legge, ma è un a generalizzazioni e considerazioni superficiali, percorso che richiede il contributo di tutti. che spesso si sentono e omologano tutte le realtà, In questo percorso dobbiamo considerare che l’anello debole della è bene avere le antenne dritte ricordando che tra filiera non è solo chi produce e/o raccoglie ma lo sono anche una parte produttori come tra industrie o catene della distri- di coloro che acquistano. buzione ci sono differenze importanti e c’è chi (e lo Un prezzo è giusto se è alla portata di tutte le fasce di reddito vedremo dopo in particolare per quel che riguarda degli acquirenti, ancora di più adesso dove le difficoltà economiche del Coop) è impegnato da anni perché le cose cambino post Covid sono ancora tutte da comprendere. Ecco quindi la necessità davvero, mentre c’è chi invece certi problemi se li di lavorare sempre più per ricercare maggiore efficienza nei processi pone molto meno. produttivi; ridurre al minimo le intermediazioni, rendere efficiente la E questo chiama in causa anche le scelte raccolta in campo, usare la tecnologia per ridurre i consumi di fertiliz- d’acquisto che il consumatore farà: perchè se zanti di fitofarmaci e di acqua, ridurre i costi energetici e migliorare la quando compra penserà solo a spender poco (cosa rete dei trasporti. Efficienza dunque per ricercare il prezzo giusto ovviamente comprensibile in tempi di diseguaglian- per il produttore e per il consumatore. continua a pagina 12 Consumatori settembre 2020 11
primo piano economia e società continua da pagina 11 ze crescenti difficili come quelli che stiamo vivendo), Come spiega Marco Omizzolo, sociologo che da quando si troverà a vestire i panni del lavoratore, anni si occupa di agromafie (le sue inchieste hanno magari di quella stessa filiera, avrà vita più difficile permesso di sollevare il velo sulla condizione dei nel chiedere tutele e diritti. lavoratori agricoli nell’Agro Pontino) «nel nostro Quelle accennate sono tematiche a cui, fortunata- Paese, queste agromafie muovono 25 miliardi mente, si sta prestando sempre più attenzione. E c’è di euro: una montagna di denaro che alimenta i una spinta che viene da quei soggetti citati all’inizio sistemi criminali, compresi quelli che si sono inseriti (associazioni, volontariato, sindacati, ecc.) che con in qualche filiera». Sul versante della repressione, il iniziative di tipo diverso vogliono promuovere una piano triennale di contrasto al caporalato varato nei maggiore conoscenza sulla situazione esistente e mesi scorsi ha fatto fare grandi passi avanti, ma le sollecitare comportamenti virtuosi dei soggetti in vere sfide, sostiene Omizzolo, sono sul lato cultura- campo. Se l’estate è la stagione in cui spesso le vi- le: «L’alleanza tra consumatori e distribuzione può cende legate alla filiera agricola finiscono alla ribalta fare la differenza». della cronaca (spesso per situazioni problematiche Le filiere agroalimentari sono particolarmente se non peggio), ciò che conta però è far sì che la spin- complesse: tanti passaggi non sempre agevolano la Non basta la ta a migliorare la situazione continui anche nel resto trasparenza. Una parte della grande distribuzione repressione, per dell’anno e non finisca nel dimenticatoio. (non Coop ovviamente) continua a inseguire il mas- Un esempio significativo in questo senso è quello simo ribasso «con il sistema delle doppie aste cambiare certe cose dell’indagine “Al giusto prezzo”, giunta alla all’acquisto di prodotti (un sistema informatico che serve un impegno seconda edizione, che Oxfam (una organizzazio- mette in gara i produttori e vince chi fa il prezzo più ne internazionale che si batte contro ingiustizia e basso ndr) rivenduti a pochi centesimi e ricoperti di tutti i soggetti povertà) realizza per misurare come si comportano da operazioni di marketing», spiega ancora Oliviero lungo la filiera rispetto a quattro temi chiave - la trasparenza e Forti. l’accountability, i diritti dei produttori di piccola In più, proprio nei giorni della crisi del Covid-19 è scala, i diritti dei lavoratori agricoli e i diritti delle emersa con maggior forza la necessità di presidiare donne – le più importanti catene della distribuzione eticamente la filiera produttiva perché, spiega Elisa in Italia (Coop, Conad, Esselunga, Gruppo Selex ed Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Ita- Eurospin). Ebbene, nel contesto di un miglioramen- lia, «nessuno è al sicuro se non lo siamo tutti. E per to generale dei dati, Coop si conferma la migliore tanti lavoratori agricoli, costretti a vivere in luoghi in tutti gli ambiti dell’indagine, mantenendo un fatiscenti e ad accettare situazioni di lavoro ai limiti netto e significativo distacco rispetto ai concorrenti. dello sfruttamento, il rischio di veder peggiorate le Coop migliora il suo posizionamento ottenendo un proprie condizioni è molto alto». 40% come punteggio complessivo quando tutti i L’integrazione, la convivenza, la cittadinanza competitor si posizionano al massimo al di sotto sono dunque questioni di giusto prezzo. «Quan- del 30% . In particolare sul segmento trasparenza do una grande catena si mette in gioco davvero, e accountability Coop sale al 46% (+13% sull'anno completa un tassello importante perché non basta precedente), per i diritti dei lavoratori si posiziona contrastare repressivamente il capolarato», conclu- al 54% (+12%), per i diritti dei produttori di piccola de Forti. Bisogna fare un passo avanti e «creare le scala sale al 42% (+15%) e sul tema delle donne le condizioni affinché questo mercato non sia preda di azioni implementate per migliorare la condizione imprenditori senza scrupoli». femminile con azioni sistematiche permettono di E questo, per il responsabile di Caritas, «si fa raggiungere il 14%. alzando la soglia di consapevolezza etica tra i «L’obiettivo del nostro lavoro e di questo rappor- consumatori». Una consapevolezza per la cura della to – spiega Roberto Barbieri, direttore generale di “casa comune”. Oxfam – è di evitare che i problemi si scarichino sugli «La trasparenza deve riguardare tutta la filiera anelli più deboli della catena, che sono i produttori e i - aggiunge il segretario della Fali-Cgil, Oliviero lavoratori nei campi. Se la repressione verso chi viola Mininni - così come il prezzo giusto si definisce le norme è fondamentale, serve però soprattutto un partendo dal basso e non dall'alto». lavoro di prevenzione dei problemi. E, in particola- Un prezzo al ribasso favorisce l’incremento delle re, noi chiediamo alle catene della distribuzione di disuguaglianze. Un giusto prezzo, assunto con garantire a clienti e consumatori di non diventare consapevolezza dal consumatore si rivela uno complici inconsapevoli di violazioni o illegalità». stimolo fondamentale per accrescere la responsabi- Di «mettere i consumatori in grado di sapere cosa lità sociale dei fornitori e dei subfornitori. E per c’è dietro a ogni prodotto» parla anche Oliviero dimostrarsi, come fa Coop, all’avanguardia di un Forti, direttore dell’area migranti della Caritas nuovo impegno per una responsabilità al tempo Italiana. stesso economica, sociale e civile. 12 Consumatori settembre 2020
«Per combattere contro le mafie c'è bisogno di una filiera etica» — Toni Mira caporedattore e inviato speciale del quotidiano “Avvenire” Intervista al procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho che racconta le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo agro-alimentare restituiscono al coltivatore nemmeno il costo del lavoro. Di qui l’ulteriore conseguenza dello sfrutta- mento della manodopera, che è soprattutto fatta di immigrati che si adattano al lavoro sottopagato e senza alcuna copertura previdenziale. Su questi elementi di illegalità si fonda l’infiltrazione delle mafie nel settore alimentare» spiega il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho. Quali condizioni del mondo agricolo favorisco- no questa infiltrazione? In primo luogo l’isolamento del coltivatore, che si tro- va molto esposto a rischio di mafia, camorra, ‘ndran- gheta. Quanti omicidi sono avvenuti nei confronti di coltivatori diretti che non avevano osservato le indicazioni, spesso implicite, delle organizzazioni Nella foto il procuratore infiltrazione da parte della ‘ndranghe- criminali! Il terreno non è protetto e quindi consente nazionale antimafia L' Federico Cafiero De ta nel mercato ortofrutticolo di Milano facilmente una reazione delle cosche nei confronti di Raho con il fondatore di o quella di mafia e camorra nel chi non si adegua alle indicazioni che provengono da Libera don Luigi Ciotti mercato di Fondi, in provincia di determinati centri di potere. Da parte loro, poi, i sog- Latina, o ancora in quello di Vittoria, getti mafiosi a volte si mimetizzano dietro consorzi, in Sicilia, ci raccontano che le mafie si cibano anche false cooperative, soggetti economici che hanno di prodotti agricoli. Come raccontano alcune indagini una tradizione, e possono così controllare il mercato. su Cosa nostra, clan dei “Casalesi”, cosca Piromalli. Accade per il calcestruzzo, ma anche per i prodotti «La compravendita dei prodotti ortofrutticoli ortofrutticoli. Tutti sono costretti ad aderire, ma all’ingrosso avviene spesso a prezzi che non poi chi ne beneficia è il soggetto mafioso. continua a pagina 14 Il racconto dei fornitori «Coop sempre in prima linea per stimolarci a migliorare» Coop durante l’estate ha realizzato una attività di comunicazione sui temi stranieri. E noi abbiamo bisogno che queste persone possano stabilizzarsi e che affrontiamo in queste pagine con diverse interviste a rappresentanti sin- non restino figure di passaggio legate alla stagionalità». dacali e di associazioni, a propri fornitori, che sono state proposte sul web e Altra testimonianza è quella di Alessandra Damiani, della Orsini e Damiani, sui social. Ora questi materiali sono tutti visibili all’indirizzo www.e-coop.it una impresa che tra Marche e Abruzzo coordina 40 produttori agricoli: Tra le testimonianze proposte c’è quella di Fabio Grimaldi, uno dei titolari «Dobbiamo riconoscere che Coop è stata spesso pioniera nelle scelte della Pietro Grimaldi, azienda in provincia di Salerno che produce conserve e quindi nelle richieste verso i suoi fornitori. Dunque una realtà molto e prodotti a base di pomodoro: «Lavoriamo con Coop dagli anni ’70 e ricordo esigente, ma anche capace di affiancarti nel portare avanti i cambiamenti, bene le resistenze del mondo agricolo che abbiamo dovuto superare perché cioè cose che poi sono pian piano diventate la normalità per tutto il settore. i requisiti che Coop già allora chiedeva non li pretendeva nessun altro. Da Tra le ultime scelte di Coop quella di chiedere ai fornitori l’adesione alla allora tanta strada è stata fatta e tanti passi avanti ci sono stati, anche se Rete agricola di qualità, quando ancora l’Inps non era pronta a fornire la oggi è doveroso riconoscere che la filiera italiana di qualità, che consente di documentazione necessaria. Ma anche su questo siamo arrivati a tagliare produrre le nostre eccellenze, si fonda in gran parte sul lavoro di immigrati insieme un traguardo importante». Consumatori settembre 2020 13
Le parole per dirlo primo piano economia continua da pagina 13 photo Angelo Palombini Simona Vinci I prezzi sono talmente bassi che parlano da scrittrice soli... È chiaro che sono determinati da soggetti rispetto ai quali chi vende non può rifiutare quel prezzo. Che ruolo hanno i gruppi della grande di- Bisogno di scuola stribuzione organizzata? Possono svolgere un’azione di controllo? Un meccanismo di controllo è necessario, perché al- trimenti il coltivatore diretto sarà sempre costretto a utilizzare manodopera non regolare. Ci sono infiltra- “A chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; zioni mafiose sia dal lato del caporalato, che svolge il a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa compito illegale di intermediazione di manodopera I avere la parola.” Gianni Rodari, la grammatica della fantasia, 1973 irregolare, che dal lato dell’acquisto del prodotto: n un racconto della scrittrice americana Shirley Jackson, la signorina Helen Spen- alcune indagini hanno dimostrato come ‘ndranghe- cer, mite insegnate di scuola elementare in una piccola cittadina, viene cooptata per ta, camorra, Cosa nostra, siano entrate anche nei dare una mano nello svolgimento della fiera estiva annuale. Si era preparata per una grandi centri di distribuzione alimentare. Non pos- solitaria serata di riviste da leggere e invece le tocca precipitarsi verso la fiera senza siamo generalizzare, pur tuttavia sono emersi casi neanche sapere cosa si troverà a dover fare. Un attimo ed eccola pronta: ha un turbante specifici in cui a investire in questo settore erano scarlatto in testa, uno scialle e in mano un mazzo di tarocchi: La Regina degli Zingari proprio le mafie, che vanno dove ci sono occasioni di che spiega il passato e legge il futuro! Ma la povera signora Spencer ammutolisce da- guadagno e possibilità di far circolare denaro. vanti alla fila di persone in attesa di farsi svelare la vita. Lei non sa leggerle, le carte! Neanche io so leggerle, e infatti mi trovo qui, in questo punto dell’estate È necessaria una filiera etica? 2020 a cercare di immaginare che cosa accadrà nelle scuole del nostro Paese Una filiera etica che guardi però ai singoli compor- quando, il 14 settembre, secondo l’ordinanza del ministro dell’istruzione tamenti e alle singole organizzazioni, alle regole di Azzolina, dovrebbe ricominciare l’anno scolastico. Le linee guida ci sono, ma trasparenza e di correttezza: sarebbe una con- ogni plesso scolastico ha variabili ancora tutte da verificare riguardo la gestione quista straordinaria. La magistratura interviene degli spazi e la capienza delle aule per garantire il "distanziamento". Mi doman- dopo, a fatti avvenuti, a colpire la patologia. Nel do cosa ne avrebbe dedotto la signora Spencer in questa selva di se e ma. Servono più settore agricolo, e in particolare nella gestione del bidelli, più insegnanti, servono i banchi monoposto, quelli con le rotelle, la distanza lavoro, servirebbe un ispettorato del lavoro che si tra le “rime buccali” deve essere di minimo un metro, due dall’insegnante, mascherina recasse sui campi. Se ciò avvenisse, i coltivatori in tutti i luoghi d’incontro, turni differenziati, didattica mista, una babele di variabili non si avvarrebbero più di manodopera irregolare, che fa girare la testa e fa, forse, dimenticare il motivo essenziale per il quale le scuole di immigrati senza permesso, non ci sarebbe più lo devono riaprire. La maestra Spencer, via via che i suoi compaesani le scorrono da- sfruttamento del lavoro, né le grandi truffe a dan- vanti, scopre di essere molto a suo agio nella lettura dei tarocchi. Forse è stato il suo no dell’ente previdenziale. Ci vorrebbero verifiche lavoro di maestra a insegnarle come si leggono le persone, i dubbi, i sogni, le fragilità. effettive, così come avviene nelle altre tipologie di E forse, a questo punto capirebbe quello che aveva capito il pedagogista e maestro imprese. Mario Lodi: «Il concreto, nell’educazione, è il bambino: non il progetto educativo, non il programma scolastico, non la tecnica didattica in sé..». C’è un libro molto bello Perché la regolarizzazione dei lavoratori ex- scritto da Vanessa Roghi, si intitola Lezioni di Fantastica ed è la storia “pubblica” di tracomunitari è uno strumento utile per spez- Gianni Rodari, amatissimo scrittore per ragazzi e provocatorio intellettuale nei con- zare il legame tra lavoro nero, sfruttamento e fronti della “vecchia” scuola dei contenuti e del voto. Come Mario Lodi, Gianni Rodari infiltrazione mafiosa? aveva ben presente che il centro di tutto il dibattito sulla scuola non è una mera Nel momento in cui l’immigrato non è posto sotto la questione di didattica e abbraccia al suo cuore il bambino. La bambina, i bambini, tagliola del rilevamento della sua irregolarità, può ovvero i grandi assenti di questi mesi del 2020. I piccoli fantasmi dei quali si di- finalmente far valere i propri diritti. Fra cui quello scute come pacchi da appoggiare, spedire e ritirare riguardo i quali ancora non al lavoro, un diritto riconosciuto dalla Costituzione, si è fatto nessun serio ragionamento su ciò che in questi mesi abbiano perso in e al giusto salario. Con un lavoratore regolare, non è termini di apprendimento intellettuale, relazionale ed emotivo. Confidiamo che più possibile uno sfruttamento puro e semplice, gli insegnanti certe domande se le siano fatte, e magari nelle notti agitate, ab- perché altrimenti lo stesso immigrato finirebbe per biano cercato di sognare i sogni dei loro scolari. Quando li reincontreranno non perdere la stessa regolarizzazione. Il lavoratore ci sarà da chieder loro conto solo della tabellina del nove e delle guerre puniche. inoltre avrà diritto al proprio medico, alle medicine, Ma dell’irruzione di una realtà angosciosa, multiforme e senza risposte certe, alle prestazioni sanitarie. Chi poi si sente cittadino, in un’età che le risposte le chiede a gran voce, anche quando viene ammutolita. effettivamente titolare di diritti, può anche far (Buona immaginazione e fantasia a tutte le maestre e a tutti i maestri: abbiamo valere le sue pretese nel momento in cui si vede tutti, grandi e soprattutto piccini, tanto bisogno di voi.) violato nei propri diritti, primo fra tutti quello a un salario giusto. 14 Consumatori settembre 2020
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