Investire nel bio - Mercato del vino in lenta ripresa I prodotti agricoli del territorio in vetrina sul bagnasciuga Due aziende reggiane premiate ...
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Agosto 2021 - n. 8 - Anno XXIV - http://emiliaromagna.cia.it Periodico di informazione agricola e tecnico economica EMILIA ROMAGNA E m ilia R o m a g n a Investire nel bio Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comm. 1 Mercato del vino in lenta ripresa I prodotti agricoli del territorio in vetrina sul bagnasciuga Due aziende reggiane premiate con Bandiera Verde Cia
attualità La frutta che vien dal mare: i prodotti del territorio in vetrina sul bagnasciuga della Riviera BOLOGNA – Vini, frutta, miele e formaggi: sono i Nella manifestazione, promossa da Sib e Cia, offerte prodotti del territorio offerti le eccellenze emiliano romagnole negli stabilimenti ai bagnati della Riviera ro- magnola il 26 luglio scorso balneari, arrivate dal mare in ‘moscone’ negli stabilimenti balneari della Romagna, dai lidi fer- to ospitato dal Bagno Astor rio della vacanza ai prodotti quest’iniziativa testimonia raresi passando da Milano (Porto Garibaldi, Comac- tipici, ovvero valorizzare e la volontà generale di ri- Marittima, Cesenatico e Ri- chio), Bagno Oreste (Milano promuovere le eccellenze partenza del Paese - dice mini dove il Sindacato Italia- Marittima), Spiaggia 61 (Ri- agroalimentari e i litorali: il presidente di Cia Emilia no Balneari e Cia- Agricolto- mini), Spiaggia Zona Cesari- mare e cibo costituiscono Romagna, Cristiano Fini - ri Italiani hanno promosso la ni (Cesenatico) dove i turisti infatti da sempre il sinonimo utilizzando luoghi a forte seconda edizione di “TipiCi hanno potuto apprezzare perfetto di vacanza. vocazione turistica per fare da Spiaggia”. La manifesta- frutta, formaggi, miele, Lam- “Siamo di fronte ad un nuo- promozione al buon cibo zione ha voluto promuovere brusco, Pignoletto, nonché vo modo di vivere la vacan- italiano. L’incontro diretto le eccellenze del territorio Sangiovese e Albana. za affiancando due realtà con gli agricoltori in spiag- offrendole ai turisti di alcuni Gli stabilimenti balneari, as- del nostro ‘made in Italy’: gia è un modo innovativo bagni del litorale romagno- sieme ai produttori agricoli, l’offerta turistico-balneare per valorizzare le eccellenze lo. L’evento, (che verrà ripe- hanno quindi dedicato que- degli oltre mille stabilimen- del made in Italy ed è anche tuto il 26 in cui le eccellenze sta giornata per promuovere ti romagnoli con la cultura un incentivo ad abbando- agroalimentari sei produt- territorio e tradizione eno- enogastronomica, ovvero nare i menu standardizzati tori Cia sono state traspor- gastronomica di casa no- fondere il mare con la terra”, scelti per praticità nei luoghi tate dal mare alla spiaggia stra. L’iniziativa, che è stata commenta il presidente del di villeggiatura, mettendo da ‘mosconi’ – pattino e realizzata in molte località Sib Emilia Romagna, Simo- più attenzione alla quali- barche dei pescatori) per del territorio nazionale ha ne Battistoni. tà delle materie prime che questa prima tornata è sta- voluto associare il territo- “Dopo un anno di pandemia, compongono i nostri piatti”. 2
editoriale L' L’accordo politico sulla riforma della Pac che abbiamo raggiunto il 25 giugno scorso a Strasburgo al Trilogo con la Commissione e il Consiglio Ue, rappresenta un valido compromesso che accompagnerà i nostri agricoltori, e tutti i cittadini europei, fino al 2027. Un risultato tutt’altro che scontato, visto che l’impianto normativo, con i tre regolamenti (Piani strategici, Orizzontale e Organizzazione comune dei mercati), nella proposta messa sul tavolo nel giugno 2018 dalla precedente Commissione prevedeva, di fatto, una ri-nazionalizzazione della Politica Riforma Pac, agricola comune, che avrebbe relegato le Regioni al ruolo di comprimarie. Mentre noi, al Parlamento, abbiamo chiesto, raggiunto l'accordo e ottenuto, di ribaltare quel paradigma, riportando il potere decisionale a Bruxelles con una proposta di menù articolato in eco-schemi da adattare, poi, a livello di Stati membri attraverso i Piani strategici nazionali. Una politica, insomma, ambiziosa e sostenibile, ’comune’ e più equa, pensata per evitare distorsioni di concorrenza tra gli agricoltori dei diversi Paesi. Paolo De Castro L’intesa tra i 27 Paesi Ue sui tre testi legislativi, che saranno coordinatore S&D alla Commissione agricoltura votati definitivamente l’autunno prossimo, poggia per la del Parlamento europeo. prima volta nella storia della Pac, su tre pilastri: economico, ambientale e sociale. Con una buona dotazione finanziaria, quasi 387 miliardi, nel complesso, pari al 32% del budget comunitario, di cui 51,5 miliardi per l’Italia, comprensivi del cofinanziamento nazionale, che vedrà le Regioni interloquire direttamente con l’Unione europea. L’obiettivo è gestire al meglio gli aiuti sulla base di progetti trasparenti e finalizzati a produrre beni agroalimentari nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Ed è proprio quella della condizionalità sociale, la novità più rilevante di questa riforma. Perché, a partire dal 2023, su base volontaria, e dal 2025 in via obbligatoria, la Pac non finanzierà più gli agricoltori che non rispettano i diritti dei propri dipendenti, ponendo fine alla concorrenza sleale verso la stragrande maggioranza degli imprenditori che, invece, si prende debitamente cura dei lavoratori. Tutto questo, senza indebolire gli obiettivi economici della politica agricola, con un 15% di aiuti diretti che sarà riservato al sostegno, accoppiato alle produzioni più rappresentative del Made in Italy, dal pomodoro all’olivicoltura. E, poi, rafforzando le misure di gestione dei rischi ambientali o di mercato contro le perdite di produzione o di reddito. Il settore agricolo sarà anche chiamato a un ulteriore sforzo ambientale, per realizzare sistemi produttivi sempre più sostenibili, per questo, gli eco-schemi premieranno fino al 25% dei pagamenti diretti, che per l’Italia si tradurranno in circa 900 milioni di euro l’anno. A beneficiarne saranno gli agricoltori che metteranno in campo pratiche innovative e in grado di proteggere i livelli unici di biodiversità che caratterizzano le aree rurali del nostro Paese. Con il regolamento sull’Ocm abbiamo anche introdotto misure sull’etichettatura del vino per una maggiore trasparenza delle informazioni ai consumatori. E poi, esteso a tutti i prodotti Dop e Igp, la possibilità di programmare la produzione per meglio rispondere alla volatilità dei mercati, senza alcun rischio di violazione delle norme sulla concorrenza. 3
sommario Bandiera Verde Cia, premiate due aziende Editoriale reggiane 18-19 Riforma Pac, raggiunto un buon compromesso 3 Crolla la produzione di pere in tutta Europa 20 Per salvare l'ortofrutta serve una strategia ATTUALITà aggressiva 20 Prodotti agricoli sul bagnasciuga con Anbi, Stefano Calderoni alla vicepresidenza 21 'Tipici da spiaggia' 2 Scatta il sistema a semaforo per i prelievi di acqua Dossier biologico dai fiumi 21 Una scelta necessaria per la transizione Asparago sotto i riflettori al prossimo Macfrut 22-23 agroecologica 5 L'anguilla è come il tenore del Rigoletto 23 Italia leader nel settore con Emilia Romagna tra le più virtuose 6-7 Pier Luigi Arata (Cia) alla guida di Asipo 24 Approvata in Senato la Legge sul bio 7 Riparte a rilento il mercato del vino 25 Con il Sana prodotti naturali in mostra: Cia presente con un'area espositiva 8 TECNICA Con il Pnrr a disposizione 300 milioni di euro 9 Decreto Sostegni bis, al via le richieste di contributo 26 Una filiera di carne biologica nel comacchiese 10 Sostanze pericolose, cambia la normativa 31 Un pollaio appenninico in territorio di Modena 11 A Cervia un allevamento di cozze biologiche 12 Un vigneto ecologico nella Valnure 13 Sostenibilità ambientale nell'azienda Prati al sole 14 Una scelta etica per coltivare 15 I primi vent'anni di Anabio 16 Si rafforza il Psr 2021-22 17 DAL TERRITORIO EMILIA CENTRO Nuovi impianti sperimentali per la Ciliegia di Vignola 27 Prezzi in rialzo per i cereali, buona la campagna 2021 29 REGGIO EMILIA Fabio Pedocchi è il nuovo direttore 28-29 FERRARA Cimice e maculatura delle pere in un incontro tra produttori e servizio fitosanitario regionale 30 centrale: Bologna - via Bigari, 5/2 Ravenna - via Faentina,106 n. 8391 del 29/08/2001 Tel. 051.6314311 Fax 051.6314333 Tel. 0544.460182 Fax 0544.463114 Registrazione: Tribunale di Bologna E-mail: agrimpresa@cia.it Reggio Emilia N. 6773 del 2 Marzo 1998 https://emiliaromagna.cia.it/ viale Trento Trieste, 14 Direttore responsabile: Tel. 0522.514532 Fax 0522.514407 Tipografia: Claudio Ferri Redazioni provinciali: Rimini - via Matteucci, 4 LITO GROUP srl Via dell’Industria, 63 c.ferri@cia.it Bologna - via Bigari, 5/2 Tel. 0541.54284 Fax 0541.21768 41042 Spezzano (MO) Tel. 051.6314411 Fax 051.6314444 Hanno collaborato: Ferrara - Chiesuol del Fosso Abbonamenti: Editore: Erika Angelini, Lucia Betti, via Bologna, 592/A 13 numeri 14,00 euro AGRICOLTURA È VITA Scrl Cristian Calestani, Mirco Conti, Tel. 0532.978550 Fax 0532.977103 Gruppo 1 - 70% Forlì - via A. Vivaldi, 11 Presidente: Stefano Calderoni Poste Italiane S.p.A. - Spedizione Alessandra Giovannini, Gabriele Papi, Giuseppe Romagnoli, Tel. 0543.22017 Fax 0543.22041 in abb. post. - D.L. 353/2003 Imola - via Fanin, 7/A Consiglio di amministrazione: (conv. in L. 27/02/2004 n.46) Luca Soliani Tel. 0542.646111 Fax 0542.643348 Arianna Alberici, Marco Bergami, art. 1, comm. 1 Progetto grafico e impaginazione: Modena - via Santi, 14 Matteo Pagliarani, Gianni Razzano Periodico associato all’Uspi: luisabacca@gmail.com Tel. 059.827620 Fax 059.330555 Unione stampa periodica italiana Parma - via Fratti, 22 Iscriz. Reg. Naz. della Stampa Copertina: Mirco Villa Tel. 0521.701011 Fax 0521.273801 ID/10162 del 04/03/98 Questo numero di Agrimpresa è stato Piacenza - via Colombo, 35 Iscrizione al Registro Operatori chiuso in redazione il 26 luglio 2021 Direzione, redazione e amministrazione Tel. 0523.606081 Fax 0523.594542 Comunicazione (ROC) e stampato in 20 mila copie 4
primo piano Lo sviluppo del biologico è una scelta necessaria per la transizione agroecologica Claudio Ferri È uno spazio che cresce, quello delle coltivazioni biologiche, un’area che ogni anno recupera terreno, in Italia e in Emilia Romagna. La tendenza, da molti anni a questa parte, è questa, perché c’è interesse dei produttori e molta attenzione da parte dei consumatori, più sensibili alla sostenibilità dei prodotti che consumano e dell’ambiente che li circonda. Nel maggio scorso è stata approvata in Senato la legge italiana sull’agricoltura biologica, elemento indispensabile per i coltivatori, necessaria per supportare la tanto declamata transizione agroecologica e consentire al Belpaese di raggiungere gli obiettivi del green deal, primi tra tutti, l’incremento delle superfici bio e il contenimento di prodotti chimici. A conferire un ulteriore impulso alle eco-produzioni, sarà anche il capitolo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha dedicato esclusivamente alle colture bio. Nella Penisola, a tutt’oggi, sono due milioni gli ettari investiti a coltivazioni organiche e che generano un valore di circa 3 miliardi e mezzo di euro, una cifra considerevole che ha grandi margini di crescita. Il clima che cambia è un fattore che condiziona il futuro delle produzioni agricole e che induce ad un approccio più sostenibile nelle scelte colturali. Situazioni estreme di caldo e freddo, limitata disponibilità di acqua e recrudescenza delle patologie dei vegetali comportano l’adozione di pratiche agronomiche a basso impatto ambientale, a prescindere dall’indirizzo colturale e dal metodo di coltivazione. Probabilmente, senza possibilità di scelte. Il Salone internazionale del biologico, che si svolgerà il prossimo settembre a Bologna, è un importante segnale di ripartenza dopo mesi di pandemia e sarà un luogo in cui si percepiranno gli umori degli operatori. Un ‘assaggio’ di come il settore sia gradito dai produttori viene dalle testimonianze raccolte in questo numero di Agrimpresa che ha dedicato un ampio spazio al bio. Si intuisce la volontà di fare impresa nel rispetto di ambiente e natura, con una forte predisposizione per le innovazioni tecnologiche. Un denominatore comune di coloro che hanno raccontato al giornale le proprie esperienze è l’interpretazione del termine ‘sostenibilità’: l’impegno dei produttori che imboccano questa strada, deve essere premiato economicamente, altrimenti l’agricoltura - e i coltivatori - non possono reggere. 5
biologico L’Italia leader nel settore bio, in Emilia R Alessandra Giovannini DALLA REDAZIONE - In attesa dei numeri aggiornati che mila ettari, si confermano in crescita le coltivazioni biologi- verranno presenti in occasione del Sana, il Salone Interna- che a grano duro (6%), orzo (3%) e riso (12%), girasole (26%) zionale del Biologico e del Naturale il 9 settembre a Bolo- e soia (15%), erba medica (8%), pomodori (21%) e legumi gnaFiere, gli ultimi elementi disponibili che riguardano il bio (13%). Passando all’esame delle colture permanenti, rag- fotografano la situazione nel 2019 e sono raccolti nel rap- giungono complessivamente quota 480.459 ettari nel 2019. porto “Bio in cifre” prodotti da Ismea, l’Istituto di Servizi per il Rispetto al 2018, sono da rilevare gli incrementi positivi di Mercato agricolo alimentare. Sono, comunque, numeri sem- olivo e vite, evidenziati in precedenza, e la sostanziale sta- pre più interessanti e in continuo aumento tra i consumatori. bilità delle categorie dei piccoli frutti e della frutta in guscio. Il biologico italiano vanta una superficie agricola utilizzata Mentre continua la corsa della frutta da zona subtropicale del 15,8%, contro una media europea del 7,8%. In Emilia Ro- (in particolare dei fichi e dei kiwi, che crescono rispettiva- magna l’incidenza è del 15,4%. mente di 102 e di 652 ettari); le superfici ad agrumi tornano La superficie biologica raggiunge quota 1.993.236 ettari se- ad aumentare, dopo la diminuzione del 2018, di un +3%. In- gnando, rispetto al 2018, un +35 mila ettari con una crescita fine, nonostante la flessione (-3%) del gruppo della frutta da contenuta al 2%. zona temperata, sono interessanti gli incrementi registrati L’analisi della distribuzione geografica conferma che, anche dalle mele e dalle pere, le cui estensioni raggiungono rispet nel 2019, il 51% dell’intera superficie biologica nazionale tivamente gli 8.235 e 2.788 ettari. si trova in 4 Regioni: Sicilia (370.622 ha), Puglia (266.274 In Emilia Romagna la superficie biologica maggiormente ha), Calabria (208.292 ha) ed Emilia Romagna (166.525). Ri rappresentativa è quella che occupa le colture foraggere spetto al 2018, nella nostra regione la variazione è in au- (64.973), seguono prati e pascolo (37.723), cereali (31.310, mento del 7%. Nel 2020, la superficie dedicata al biologico è -4,2%), ortaggi (8.022, +18%), vite (5.158, +14%), colture in- salita a 172mila ettari, secondo i dati forniti a ottobre dalla dustriali (4.893), frutta (3.130, +3,6), frutta in guscio (1.636), Regione Emilia Romagna in occasione della presentazione olivo (1.118, +14%). Da evidenziare che è continuato in Italia del Sana Restart. nel 2019, lo sviluppo del settore dell’acquacoltura biologi- Gli operatori biologici in Italia superano nel 2019 quota 80 ca. È, infatti, proseguita la crescita degli operatori coinvolti, mila unità, sono entrati nel sistema di certificazione per l’a- che hanno raggiunto le 59 unità a livello nazionale, con un gricoltura biologica circa 1600 nuovi operatori per un totale incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. Di queste, di 80.643 imprese registrate (+2% rispetto al 2018). In Emilia 23 sono in Emilia Romagna, nel 2018, sempre nella nostra Romagna nel 2019 il totale degli operatori è di 6.027, di que- regione, erano 22. sti in particolare, 4.190 sono produttori esclusivi (aziende Un dato interessante è anche quello relativo alla distribu- agricole), 1.073 preparatori esclusivi, 678 produttori/prepa- zione. I prodotti biologici non sono più “confinati” nei ne- ratori e 86 importatori. Un trend positivo per la nostra regio- gozi specializzati, come accadeva fino a pochi anni fa, ma ne che fa segnare un +2% rispetto al 2018. trovano invece sempre più spazio all’interno dei luoghi che, Come per l’agricoltura italiana, il livello compositivo resta abitualmente, vengono scelti dalle famiglie italiane per la stabile e definito dai 3 orientamenti produttivi che pesano loro spesa quotidiana. Il biologico, quindi, non è più solo un sul totale per oltre il 60%: prati pascolo (551.074 ha), coltu- fenomeno di nicchia, ma un universo alimentare sempre più re foraggere (396.748 ha) e cereali (330.284 ha). A queste apprezzato dai consumatori attenti alla salute e al benesse- categorie seguono, per estensione, le superfici biologiche re psicofisico. investite a olivo (242.708 ha) e a vite (109.423 ha). Tra i se- I consumi domestici di alimenti biologici si confermano, minativi e le colture ortive, che aumentano di poco più di 12 così, in grande ascesa. Secondo Ismea, nell’anno termi-4 6
biologico omagna aumentano le superfici 4 nante a giugno 2020 (quindi influenzato in parte anche e verdura fresca, secondo dalla pandemia) l’incremento è stato del 4,4%, portando il prodotto italiano più espor- giro d’affari fino a 3,3 miliardi di euro. Gli aumenti più impor- tato (+4% sul 2019) e terzo tanti si registrano nei discount (+10,7%) e nella grande di- nella classifica dei distinti- stribuzione (+5,7%), mentre tra i prodotti spiccano gli ortaggi vi del made in Italy secon- (+7,2%) e le uova (+9,8%). do il consumatore francese I dati sull’export del bio made in Italy che oggi vale 2,6 mi- (16%) e tedesco (18%). Infine, liardi (38% sul totale. 70% export dairy, 67% export Dop/Igp l’olio Evo, il 3% del nostro ex- e 38% vino), posiziona l’Italia al secondo posto tra gli espor- port a valore (+6,5% nel 2020 sul tatori di prodotti biologici, dopo Usa e prima di Spagna, Cina 2019). Per i francesi (27%) e i tede- e Francia. Proprio nell’anno del Covid, il settore è cresciuto schi (30%) primo prodotto made in Italy. dell’8% con un’incidenza sul totale agroalimentare del 3,5% Ma, al di là dei numeri, quali sono le motivazioni che spin- (5,7% nel 2019). Nel dettaglio, a livello mondiale, i consumi gono i nostri connazionali a scegliere e a preferire i prodotti bio sono cresciuti in 10 anni del 115% con Germania, Scan- biologici? Stando al rapporto “Il mercato italiano del bio", dinavia e Stati Uniti tra i mercati con le maggiori prospettive realizzato nel 2018 da Nomisma grazie alla collaborazione di crescita per i prodotti bio made in Italy. Ad attrarre i mer- con Assobio, il 51% degli intervistati li considera più sani, cati esteri sono la pasta (+15,5% nell’ultimo anno), in cima mentre il 47% ne apprezza la sicurezza e la qualità. Le at- alla classifica dei prodotti bio più apprezzati dal consuma- tenzioni ambientali, infine, sono essenziali per il 26% delle tore internazionale; il vino, primo prodotto più esportato persone. (+2,4% sul 2019, +4,7% dal 2014 al 2019) con il 93% dei con- sumatori americani e il 43% dei cinesi che ritiene importante l’origine italiana del vino bio che acquista. E ancora frutta g Legge sul biologico approvata in Senato, Cia: "avanti per Italia protagonista" ROMA - Dopo anni d’atte- competitività della produzio- verse strategie Ue. Al tempo per favorire l’ulteriore cre- sa, è stata approvata il 20 ne agricola, agroalimentare e stesso, la legge sul bio di cui scita di un settore che conta maggio dal Senato la Leg- dell’acquacoltura con meto- ora può disporre il settore, 2 milioni di ettari coltivati, ge italiana sull’agricoltura do biologico”, di cui ora si at- garantisce equilibrio e, quin- impegna 80.000 operatori biologica, uno strumento tende iter rapido e risolutivo di, rispetto anche per le altre e vale 3,5 miliardi di euro. normativo fondamentale anche alla Camera. “L’Italia forme di agricoltura pratica- “Nello specifico precisano per supportare la transizio- - scrivono in una nota - può te in Italia. “Ora che l’Italia Cia e Anabio -, faranno bene ne agroecologica e permet- dirsi più vicina a un ruolo da riapre - continuano Cia e allo sviluppo del bio, sotto tere di allineare l’Italia agli protagonista nel settore su Anabio -, facendo i conti con il profilo economico e am- obiettivi ambiziosi del green scala globale, forte di una le pesanti ripercussioni del- bientale, i biodistretti e tutti deal europeo e delle stra- leadership ampiamente rico- la pandemia sull’economia gli strumenti di aggregazio- tegie Farm to Fork e Biodi- nosciuta a livello Ue e inter- del Paese, una legge nazio- ne, in primis Oi e Op, oltre versità 2030, che puntano a nazionale, in termini di pro- nale di sistema specifica all’istituzione di un marchio triplicare la superficie colti- duzione, superfici, consumi per il biologico, settore non biologico italiano. Avere una vata a biologico e a ridurre e valore dell’export”. Per Cia salvo dalle gravi perdite per legge nazionale sul bio, vuol del 50% l’uso di pesticidi e e Anabio, l’attuale testo può il Covid, può rappresentare dire poter contare concreta- antibiotici e del 20% quello considerarsi coerente con la un’opportunità cruciale per mente su un pilastro fonda- dei fertilizzanti entro il 2030. nuova legislazione comuni- esplorare e capitalizzare tut- mentale per la costruzione Soddisfatte Cia-Agricoltori taria di riferimento e costi- te le potenzialità produttive del suo futuro agricolo come Italiani e Anabio, la sua as- tuisce, quindi, la forma più del comparto, quanto a di- indicato dal green deal Ue sociazione per la promozio- avanzata per consentire al fesa dell’ambiente e legame che vede proprio nel biolo- ne del biologico, del pas- biologico italiano di produrre con i territori di produzione, gico uno dei driver principali saggio definitivo in Senato valore per il Paese, di rece- salubrità e tutela dei diritti per la transizione del siste- della norma “Disposizioni pire le esigenze dei cittadini, sociali”. Il disegno, infatti, ma agroalimentare verso la per la tutela, lo sviluppo e la di essere coerente con le di- contiene misure importanti sostenibilità”. 7
biologico Sana, il salone del bio è pronto a ripartire Ale. Gio. DALLA REDAZIONE - Dal 9 al 12 set- tembre 2021, presso il quartiere fieri- Appuntamento a BolognaFiere dal 9 al 12 stico di Bologna, si terrà la 33esima edizione di Sana, il Salone Internazio- settembre. Numerose le aree espositive con nale del biologico e del naturale orga- prodotti del territorio nizzato da BolognaFiere in collabora- zione con FederBio, Assobio e con il supporto dell’Agenzia Ice per le azioni Hub. Fra le novità 2021 il nuovo Salone mai tradizionali aree dedicate a Food, di internazionalizzazione. tematico SanaTech, la rassegna inter- un’ampia panoramica della filiera L’edizione post pandemia sarà in pre- nazionale della filiera produttiva del agroalimentare, estesa ai nuovi trend senza e vedrà nuove iniziative che biologico e del naturale, una fiera nella di mercato, alle innovazioni e alla ri- metteranno in risalto la centralità della fiera che sarà una vetrina per i produt- cerca, Care&beauty in cui esporran- manifestazione per l’intera filiera, che tori di sementi, semilavorati, materie no le aziende produttrici di cosmetici, esce rafforzata da un anno provante prime, attrezzature, ingredienti e tec- prodotti per la cura del corpo naturale per l’economia mondiale. In apertura nologie al servizio del biologico. e bio, integratori ed erbe officinali, Gre- è prevista la terza edizione di Rivolu- Un’iniziativa innovativa, con una vi- en Lifestyle dedicata ai consumatori zione Bio, un momento di confronto tra sione globale su tutto il processo pro- alla ricerca di prodotti per uno stile di istituzioni, player della filiera ed esperti duttivo del biologico che, ogni anno, vita ecologico, sano e responsabile e del settore su temi di primaria rilevan- svilupperà focus dedicati a grandi aree Free from hub, una vetrina dedicata ai za e attualità. tematiche che spazieranno dalla co- prodotti free from e rich in, ovvero privi Durante questo appuntamento, gio- smesi naturale e biologica all’agricol- o ricchi di particolari componenti, che vedì 9 settembre alle 14.30, verrà pre- tura, dalla zootecnica agli ingredienti. rispondono a una crescente tendenza sentato l’Osservatorio Sana 2021, l’e- La seconda novità sarà Sana Tea, un nei consumi. laborato che monitora i numeri chiave inedito sguardo verso prodotti, tè e Si ripropone inoltre, anche nel 2021, La della filiera biologica, dalla produzione tisane, che vedono costantemente in via delle erbe, l’iniziativa organizzata alle dimensioni del mercato. Il progetto crescita il numero di raffinati appas- in collaborazione con Siste, la Società espositivo di Sana 2021 prevede alcu- sionati, amanti di bevande salutiste italiana di scienze applicate alle piante ne novità rispetto alle edizioni passate ma, anche, di prodotti con principi at- officinali e ai prodotti per la salute, che con l’allestimento di sei aree temati- tivi che trovano largo utilizzo per il be- proporrà un nuovo un focus di appro- che: Food, Care&Beauty, Green Life- nessere della persona. fondimento. style, SanaTech, Sana Tea e Free From Accanto a queste new entry le or- g La Cia presente con un'area espositiva Cia – Agricoltori Italiani con- ferma la partecipazione al Salone Sana anche per que- sta edizione con l’allestimen- to di uno spazio espositivo collettivo, per una superficie complessiva pari a circa mq 400. La superficie a disposizione sarà allestita con area espo- sitiva, area show cooking e talk show per lo svolgimen- to di focus group tematici e di degustazione grazie alla presenza di attrezzature di cucina, impianto di amplifi- cazione e monitor e un’area servizi e magazzino per lo stoccaggio dei prodotti. 8
biologico Nel Pnrr 300 ml di euro per il biologico ROMA - Il 30 giugno scor- lecitazioni e alle proposte so sono stati approvati in espresse dalle associazioni via definitiva dalla Camera del mondo del biologico, gli emendamenti al decre- Aiab, AssoBio, Associazio- to legge n. 59 del 6 maggio ne Biodinamica e FederBio, che istituisce il Fondo com- che avevano scritto al pre- plementare al Pnrr, il Piano sidente del Consiglio, Mario nazionale di ripresa e resi- Draghi, al ministro dell’agri- lienza. coltura, Stefano Patuanelli, Si tratta di uno stanziamen- e ai capigruppo di Camera to di 30 miliardi di euro che e Senato proprio per sottoli- si aggiunge alla dotazione neare l’importanza d’inseri- europea. re nel Pnrr misure di soste- Le modifiche al decreto leg- gno a favore del biologico, ge apportate in sede di con- come modello produttivo in versione definiscono che, grado di favorire la transi- nello specifico, 1,2 miliardi zione ecologica del sistema di euro siano riservati ai agricolo e alimentare del contratti di filiera e distret- nostro Paese, in coerenza tuali per i settori agroali- con le politiche europee del mentare, pesca e acquacol- green deal. tura, silvicoltura, floricoltura In particolare, nelle propo- e vivaismo. ste inviate, si evidenziava Di questo plafond di risorse, proprio la rilevanza di de- il 25%, 300 milioni distribuiti stinare finanziamenti per in un arco temporale di cin- la promozione di filiere di que anni, è destinato esclu- made in Italy Bio e di di- sivamente alle produzioni stretti biologici, con priorità biologiche. per le aree interne e naturali Un risultato molto positi- protette. vo che risponde alle sol- g 9
biologico "Presto una filiera di carne biologica" Erika Angelini COMACCHIO (Ferrara) – Nel- dustria, radicchio e natu- la Valle del Mezzano, un’am- ralmente tutti i seminativi e Ugo Pelosin conduce un’azienda pia zona di oltre 18mila le colture proteiche: pisello, ettari che comprende i co- grano, mais, soia, colza, gi- agricola di 400 ettari tra Valle muni di Argenta, Comacchio, rasole. La varietà – conti- Pega e Comacchio Ostellato, Portomaggiore, nua Pelosin – è essenziale le aziende sono tendenzial- per riuscire a gestire la ro- mente di grandi dimensioni tazione colturale, pratica Pelosin – è quello di creare bovino, ma anche polli bio- e negli ultimi anni stanno essenziale nell’agricoltura una filiera bio della carne, logici e conigli, abbattiamo scegliendo sempre di più il bio. Noi crediamo molto in con un grande allevamento 300-400 animali a settima- biologico. questo tipo di approccio per di bovini di razza francese, na per entrambe le specie, Scelta dettata anche dall’e- molte ragioni che sono ov- ma sto incontrando mol- al mercato di Loreggia (PD). sigenza di far convivere vie e sono la salubrità del te difficoltà. In primo luogo Proponiamo anche lavorati produzione agricola e tutela prodotto, la salvaguardia del perché occorre far arrivare i come hamburger, bistecche, ambientale, visto che siamo territorio e anche la salute di maschi dalla Francia, e i capi arrosti molto apprezzati dal in pieno Parco del Delta del Po, un patrimonio di biodi- versità riconosciuto dall’U- nesco. Proprio nel Mezzano e nel- la zona di Valle Pega, c’è l’azienda agricola biologica che Ugo Pelosin conduce insieme ai figli ventenni Le- onardo e Davide. Parliamo di circa 400 ettari, tra pro- prietà e affitto, che danno lavoro anche a sette operai agricoli. Come ci spiega Pe- losin, allevatore e produtto- re di origine padovana, per fare biologico ha scelto di noi operatori. Naturalmente devono avere caratteristiche pubblico. So che non è tut- spostarsi nelle vaste diste- un’azienda di queste dimen- precise a livello di pezzatu- to biologico certificato, ma i se agricole ferraresi, con il sioni deve generare un red- ra. Poi, naturalmente, se nostri bovini mangiano solo sogno di creare una filiera dito adeguato, anche perché l’allevamento è consisten- cereali e fieno della nostra della carne biologica. abbiamo la responsabilità te, devi trovare un macello azienda e la differenza, a li- “La mia famiglia è originaria di dare lavoro a sette operai che riesca a gestire molti vello di sapore e tenerezza del padovano, dove abbiamo praticamente tutto l’anno, e capi alla volta e uno sboc- delle carni, il consumatore la ancora un allevamento di devo dire che il biologico, a co commerciale importante, sente comunque. Chiudo – bovini da carne di razza Li- livello di prezzo, sta ancora magari facendo un accordo conclude Pelosin – dicendo mousine, ma in quelle zone dando una marginalità, an- con la Grande distribuzione, che la burocrazia, che ac- i terreni agricoli disponibili che se non sempre i prezzi dove però la carne bio è an- compagna la scelta di pro- sono sempre stati pochi e compensano i quantitativi cora una nicchia. Non nego, durre in regime di biologico, di piccole dimensioni. Così produttivi inferiori rispetto al dunque, che ci siano delle non è un peso se si fanno abbiamo scelto di spostar- convenzionale". problematiche da superare le cose in maniera corretta ci nella Valle del Mezzano Oltre alla produzione agri- ma, intanto, lavoriamo già e se c’è marginalità. Nono- per realizzare una grande cola, nell’azienda di Ugo Pe- come se la nostra carne stante fatichi a ottenere la azienda agricola che, dieci losin si allevano anche polli avesse la certificazione, uti- certificazione per la carne, anni fa, abbiamo converti- bio, conigli e, appunto, bovi- lizzando i prodotti biologici penso che regole chiare e to al biologico. Attualmente ni da carne, circa 70 capi tra dell’azienda agricola e la- un sistema di controlli serio gestiamo 400 ettari, 250 dei il padovano e Ferrara, non sciando gli animali a stabu- sia necessario per avere un quali di proprietà, che sono ancora certificati. lazione libera. Attualmente, vero biologico”. investiti a pomodoro da in- “Il mio sogno – continua vendiamo la nostra carne di g 10
biologico Le galline pascolano nell'Appennino modenese Claudio Ferri MONTESE (Modena) - Polli, io’. A poco più di ottocento che dell’allevamento non mi “Abbiamo messo a punto anatre, faraone e oche al- metri di altitudine, immersa consentono di andare ol- una terapia che si adatta levate allo stato semibrado nei boschi di castagni tipi- tre agli 8 mila polli all’anno alla montagna, con prodotti e in modo biologico. È l’at- ci dell’appennino, Dai Prà per via degli spazi vitali. Il naturali – osserva l’alleva- tività di Andrea Dai Prà che produce anche i cereali de- ‘semibrado’, per me, signi- tore –, un sistema che con- a Montalto, piccola frazione stinati all’alimentazione fica allevare a terra animali tiene la mortalità e che non di Montese, è fug- del pollame, una che hanno a disposizione fa uso di antibiotici”. gito dalla città filiera che si 10 metri quadrati a testa di Tra i pennuti allevati l’oca per investire chiude an- pascolo. Acquisto i pulcini di Tolosa e la Romagnola, nella picco- che con la che non hanno nemmeno 8 oltre che anatre mute. “A la frazione trasforma- ore di vita ed inizio ad ali- differenza dei polli - prose- del comune zione delle mentarli con i nostri mangi- gue Dai Prà -, anatre o oche di Montese, carni. mi, prodotti con una formula non rovinano la radice delle nell’Appenni- L’ a z i e n d a che abbiamo sviluppato in essenze su cui pascolano, no di Modena. agricola di- azienda. È a base di cereali occorre quindi fare atten- Un percorso che spone infatti di come orzo, girasole, sorgo zione all’avvicendamento non è più tanto inu- un piccolo locale e pisello proteico – spiega dei prati”. suale perché sono nume- idoneo per la macella- –, mentre utilizziamo meno L’allevatore si è costruito il rosi i giovani che investono zione ed uno spaccio per la mais e soia”. mercato in autonomia e si in agricoltura, anche come vendita diretta. Uno dei problemi in monta- rivolge a privati, gruppi di scelta di vita. “Vivevo e lavoravo a Mode- gna è la predazione da parte acquisto ed alla ristorazio- La casa di montagna del na poi ho deciso di venire di rapaci. ne. nonno, a Montalto appunto, a vivere nella casa di mon- “Poiane, falchi e cornacchie “I tempi lunghi di matura- è diventata la sua abitazio- tagna del nonno – raccon- sono sempre in agguato - zione ed i costi più alti che ne circondata da una decina ta Dai Prà - e ho fatto la precisa -, mentre per altri sostengo comportano l’a- di ettari, 3 dei quali a pasco- scommessa di investire in selvatici come volpi, faine e lienazione dei miei prodotti lo utili per il suo allevamento agricoltura. La dimensione lupi ho recintato il pascolo, a prezzi più elevati, ma di chiamato ‘il Vecchio Polla- del fondo e le caratteristi- oltre ad essere ‘protetto’ da qualità - dice -. Nel periodo LE RAZZE ALLEVATE Fulva di Modena Viene citata sporadicamente in alcuni testi come razza locale. Se- condo altri Autori la razza deriverebbe presumibilmente da incroci tra la Padovana Comune (Megiarola migliorata), Livorno Bianca e la Livorno Dorata. In ragione del suo colore predominante “fulvo- camoscio” era pure detta Fulva di Modena (Clementi F., 1950). Compare in alcuni antichi dipinti del pittore emiliano Gaetano Chierici. Si tratta di una razza piuttosto uniforme per la taglia ma estremamente difforme per la livrea. Più comuni la Dorata frumen- to e Dorata frumento blu. Bionda Piemontese cani maremmani”. I polli ar- del lockdown non mi sono Razza rustica e resistente alle malattie. La produzione di carne è rivano a maturazione in 120 fermato e, pur dovendo fare rilevante presentando la razza uno sviluppo precoce; gli animali giorni, mentre per faraone, i conti con il calo dei consu- allevati all’aperto vengono sacrificati a 112 giorni. il prodotto di punta dell’al- mi, ho investito nella catena Faraona Grigia levamento, anatre e oche del freddo ed ho iniziato a Razza con standard originaria dell’Italia del Nord, molto simile alla servono anche sei mesi per trasformare le carni produ- conferire alle carni equilibrio cendo anche tipi di ragout faraona selvatica (Numida meleagris). Inoltre, nella faraona dome- e sapore. che ho chiamato ‘ragout da stica elmo, bargigli e pieghe cutanee facciali sono più sviluppate Anche nella cura degli cortile’ – conclude - usando che in quella selvatica e il peso è decisamente superiore, in alcuni esemplari vengono adotta- ricette deri nostri nonni.” ceppi il maschio supera i 1,9 kg e la femmina sfiora quasi i 2,5 kg. ti accorgimenti particolari. g 11
biologico A Cervia si allevano cozze biologiche: presto anche le ostriche Lucia Betti CERVIA - Il vivaio di mitilicoltura dell’azienda cooperativa Le attività di selezione e confezionamento sono eseguite già “La Fenice” si trova a tre miglia dalla costa di Cervia, in ac- a bordo dei pescherecci a mano dai marinai. “Le nostre coz- que marine di classe A, ed è composto da filari galleggianti, ze hanno i requisiti sanitari necessari per essere destinate ognuno dei quali è lungo un chilometro. Qui, dal 1993, nasce, direttamente al consumo – sottolinea Grossi -. Possiamo cresce ed è raccolta la “Cozza di Cervia”: seme autoctono, venderle direttamente ad alberghi, pescherie e ristoranti del- frutto autoctono. Ogni anno, mediamente, sono prodotti la zona cervese e romagnola con consegne in tempo reale”. fra i trenta e i quaranta mila quintali di cozze di Cervia con Oltre alla vendita al dettaglio e per la ristorazione, grazie ai destinazione locale (ingrosso, mercati, ristoranti) ed estera centri di raccolta e confezionamento situati a bordo delle (Francia, Spagna, Est Europa). “Il periodo di produzione va, imbarcazioni, “La Fenice” spedisce direttamente le sue pro- circa, da marzo all’estate. In estate le scorte italiane finisco- duzioni ai mercati all’ingrosso, agli allevatori nazionali ed no perché c’è maggiore richiesta – spiega Fabrizio Grossi internazionali senza ulteriori passaggi. della coop. “La Fenice” –, e a fine stagione il prodotto nei “La Fenice” è composta da due persone a terra per ufficio e nostri mercati viene dalla Grecia (dove producono mitili solo vendita, sei imbarcazioni, lunghe dai 16 ai 21 metri (alcune per l’export) e dalla Spagna”. contengono fino a 22 bancali, un bilico intero), da oltre venti Le cozze sono già naturalmente bio in quanto si nutrono del marinai, che aumentano nei picchi di lavoro. fitoplancton e non hanno bisogno di mangimi per crescere, I quasi due anni di blocco per la pandemia hanno causa- ma “La Fenice” rispetta il protocollo del metodo biologico, to danni gravissimi a molte imprese e settori. “Noi ci siamo punta alla qualità e gli sforzi, come dice Grossi, sono ripa- salvati perché abbiamo venduto alla grande distribuzione e gati: “Le trecce e i filari vengono posizionati ad una distanza alle pescherie e abbiamo continuato ad esportare – raccon- maggiore gli uni dagli altri: le cozze, così, si nutrono meglio ta Grossi -. Il danno è che i prezzi si sono abbassati perché e crescono meglio. Non si usano prodotti che possano inter- tutti volevamo vendere alla grande distribuzione e il prodot- ferire con il metodo biologico, nemmeno sulle barche”. to era in sovrabbondanza. Se a gennaio 2022 i ristoranti sa- Per la burocrazia serve abbastanza tempo, vanno redatti ranno aperti le cose andranno bene, per tutti, diversamente alcuni documenti in più. “Ogni singola cozza e ogni treccia saranno dolori”. sono tracciabili. Di ognuna si può sapere la sua storia, da Il cambiamento climatico ha effetti anche sui mitili che ne- quando è seme a dov’è stata messa – specifica Grossi –. cessitano di una gran quantità di fitoplancton che si forma Questo serve anche per essere sicuri che le nostre cozze con una miscela perfetta di acqua salata e dolce. “Qualche sono esclusivamente di Cervia, seme compreso. Siamo in anno fa, con il Po ai minimi storici, fu un disastro per tutti, sperimentazione con le ostriche, sempre con protocollo bio, non solo per noi a Cervia – spiega Grossi -. I mitili soffri- il prossimo anno ne avremo una quantità minima”. rono molto, faticando a crescere e il mollusco era piccolo o Ogni volta che si realizza una vendita viene liberata una trec- assente per tutta la stagione. Nel 2020 e nel 2021 le cozze cia. Il seme che si è autoprodotto viene raccolto dai marinari sono sempre state piene, ma anche questa è un’anomalia: e reimmesso nel vivaio: è di due-tre centimetri e impiega un prima della prima- anno per raggiungere la pezzatura commerciale di sei-sette vera normalmente centimetri e mezzo. si svuotano”. 12
biologico “Ronco delle Rose”, il vigneto ecologico della Valnure Giuseppe Romagnoli Carmiano di Vigolzo- comparto agro-alimentare, ne (Piacenza) - Si chiama Davide li ha conosciuti ad “Ronco delle Rose” l’azienda eventi internazionali come vitivinicola di Davide Sacchi, il Sial di Parigi, a Colonia o ubicata nel suggestivo bor- al Sana di Bologna dove go di Casa Gatti di Carmiano vi ha partecipato in- di Vigolzone (PC). 12 ettari sieme a pochi altri di vitigni Doc dei colli pia- giovani imprenditori centini ai quali, considerato selezionati da Ismea il rasserenante paesaggio - l'Istituto di servizi collinare della Val Nure, è per il Mercato agrico- stato annesso un vasto agri- lo alimentare insieme turismo inaugurato nel 2002 al Ministero delle Politi- ricavato da un’antica stalla che agricole, per specifici e zolfo ven- no. sapientemente ristrutturata. programmi di “Promozione tilato, mentre Il vino pro- Un agriturismo che ha rice- dell'imprenditorialità giova- per l’oidio esi- dotto è im- vuto il premio “Pietro Fumi” nile in agricoltura" con par- ste in commercio bottigliato diret- dalla Provincia di Piacenza tecipazioni a eventi, fiere, un prodotto a base tamente in azienda e di Slow Food Piacenza, 1° workshop e corsi formativi. di fiori d’arancio, l’uso di bi- tramite una moderna linea classificato per la migliore In occasione di un talkshow carbonato di potassio come automatica, la cantina di- carta dei vini cui vengono nell'ambito del Salone In- antifungino è ancora da ve- spone delle più moderne at- naturalmente abbinati i sa- ternazionale del Biologico e rificare. Il mercato, come già trezzature ma, se per i bian- lumi Dop piacentini (coppa, del naturale al Sana, i giova- sottolineato, anche durante chi si utilizzano serbatoi in salame e pancetta) ed i piat- ni imprenditori agricoli del la pandemia, si è mantenuto acciaio inox, per i rossi vige ti della tradizione piacenti- biologico hanno usufruito di tonico, del resto oggi, i costi la regola dell’affinamento in na. È possibile anche il per- un'area dedicata nello stand per la produzione biologica, botte. nottamento ed è una meta istituzionale del Mipaaf, rispetto a quelli del conven- Davide da anni conduce l’a- molto “gettonata” conside- grazie alla vittoria del bando zionale, sono quasi gli stes- zienda da solo, con il sup- rata la vicinanza con il borgo indetto dallo stesso Mini- si. La voce più onerosa è la porto di qualche aiuto solo di Grazzano Visconti. stero per la partecipazione certificazione, sia in vigneto, per la vendemmia, utilizzan- Abbiamo detto “è”, ma sa- alle fiere nazionali e interna- sia in cantina, un onere del do scrupolosamente le me- rebbe più corretto utilizzare zionali del 2016. resto indispensabile a ga- todiche biologiche, ovvero, l’imperfetto “era”, perché Alla viticoltura biologica, ranzia dei consumatori che la mancanza di lavorazione quasi due anni di pandemia Davide Sacchi, perito agra- si affidano con fiducia ai del terreno, con filari alter- hanno costretto la struttura rio, si è dedicato fin dal suo prodotti bio. nati, il non utilizzo di pro- alla temporanea chiusura, in ingresso in azienda, a fianco Trattandosi di un giova- dotti di sintesi per la lotta attesa di tempi migliori, an- del padre, e ne ha attuato ne viticoltore, anche se già antiparassitaria, e solo rame che se l’attività agricola non la riconversione, favorito con tanti anni di esperienza è mai stata forzata a soste e anche dalla naturalità del- avendo iniziato l’attività al nemmeno il mercato dei vini la zona in cui sono ubica- termine degli studi tecnici, ci ne ha risentito, grazie so- ti i vigneti, ottenendo già sono, naturalmente, progetti prattutto ai clienti che sono vent’anni fa (ora Davide di ancora da attuare. Il primo per la maggioranza privati, e anni ne ha 42) la certifica- è di una ripartenza in gran- quindi non trattorie o risto- zione bio per Barbera, Bo- de stile per l’agriturismo, ranti. Numerosi anche quelli narda, Pinot nero, Cabernet ed i segnali cominciano ad di province limitrofe, ma non sauvignon e Fortana, un’uva arrivare ma, fondamentale mancano francesi e tede- quasi scomparsa e che in per il futuro, sarà anche un schi che, quando arrivano pochi vinificano nel piacen- ampliamento della cantina al “Ronco delle Rose", sog- tino. Ne deriva un vino fre- e questo comporta inve- giornano nell’agriturismo. sco, beverino, un “novello” stimenti che, però, devono Anche con loro si ripartirà. da gustarsi fresco in estate. essere adeguatamente sup- Diversi di questi ospiti, Ci sono poi i bianchi, ovvero, portati dal mercato stesso. per lo più imprenditori del Ortrugo, Malvasia e Trebbia- g 13
biologico Azienda 'Prati al sole': "innanzitutto la sostenibilità ambientale" Luca Soliani Pratissolo di Scandiano (Reggio anche un giardino di erbe aromatiche e alle materie prime locali” spiegano Emilia) - “La sostenibilità ambientale, e fiori eduli, con molte varietà a dispo- ancora Simone e Luca. Tra i servizi a la valorizzazione del territorio, la sta- sizione dei più fantasiosi appassionati disposizione dell’azienda per i clienti gionalità dei prodotti e la volontà di di cucina. Nell’ultimo anno “abbiamo c'è anche una forma di abbonamento fare rete per uscire dagli costruito due grandi serre, destina- chiamata Csa, Community Supported schemi della grande te soprattutto alla coltivazione delle Agriculture, che consiste nella fornitura distribuzione sono verdure da frutto e al prolungamento settimanale di una cesta di ortaggi mi- alcuni tra i princi- della stagione produttiva, e costan- sti. “L’abbonamento Csa è una forma pi che delineano temente studiamo come apporta- di collaborazione diretta tra gli agricol- il nostro lavoro”. re migliorie ai nostri impianti e alle tori e gli abitanti della comunità locale Parole di Luca nostre produzioni”. Con gli ortaggi - entrano nel dettaglio -. Ha una storia Verzelloni e Simone biologici dell’orto vengono pro- relativamente lunga, poiché all'estero Ronchelli, dell’azien- dotte alcune salse golose, viene messo in pratica da molti anni, da agricola “Prati al sole” come le salse contadine, soprattutto in America, ma anche in fondata nel 2014 a Pratissolo gli spalmabili e la con- alcuni paesi europei. Il suo punto di di Scandiano con il sogno di serva di pomodoro. Dal- forza risiede nel fatto che gli abbonati produrre localmente vino, ge- la cura “delle nostre api, diventano parte integrante dell'azienda neri alimentari e prodotti agri- otteniamo poi una pic- e si fanno protagonisti attivi del lavoro coli di alta qualità organolettica cola produzione di miele agricolo e della produzione alimentare e nutrizionale. È certificata biologi- millefiori, che ha origine dalle del proprio territorio, fornendo un sup- ca dal 2017 su tutta la superficie e, sia fioriture selvatiche dei dintorni e nasce porto economico all'agricoltore all'i- in campo che in cantina, vengono ap- in modo del tutto naturale”. A ‘Prati al nizio dell'anno e permettondogli, così, plicate le metodologie dell’agricoltura sole’ vengono anche coltivati alcuni di progettare efficacemente il lavoro biodinamica. ettari di grano tenero e grano duro “e della stagione produttiva e di ottene- L’azienda è formata da un vigneto di abbiamo scelto un mix di grani antichi. re una migliore qualità degli ortaggi”. circa due ettari “dedicato a diverse va- Le varietà antiche sono molto studiate L’abbonamento consiste nella fornitu- rietà di uve del territorio e curato, fin in questi ultimi anni, come risposta a ra settimanale di una cesta di ortaggi dal suo nascere, con tecniche di pota- problemi di salute, oggi molto diffusi, biologici, prodotti nel rispetto della tura studiate per la difesa della salute che sono attribuibili ad una dieta ba- stagionalità e con la garanzia della mi- e della longevità delle viti. Coltiviamo sata sul grano utilizzato per la produ- gliore scelta settimana per settimana, molte varietà di uva nera da Lambru- zione di cibo industriale, perché queste nonché della freschezza, della genu- sco e il Marzemino, e di uva bianca varietà contribuiscono a recuperare la inità e del valore nutrizionale dei pro- come la Malvasia e, soprattutto, la ricchezza genetica e le qualità nutri- dotti. La cesta può essere di 3 o 5 chili Spergola, il vitigno autoctono di Scan- zionali del grano”. Infine, non poteva- di ortaggi. E l’abbonamento può essere diano. La vinificazione avviene con no mancare le buonissime uova delle per l'intera stagione (durata di 24 set- metodo naturale, senza solfiti e con la galline nutrite con gli ortaggi biologici. timane, da maggio a novembre), mez- rifermentazione in bottiglia. Ottenia- Tutti i prodotti si possono comprare za stagione primaverile (12 settimane, mo così ‘Lambro’ (rosso frizzante) e direttamente in azienda. Ma non solo. da maggio ad agosto), oppure mezza ‘Gola’ (bianco frizzante) che arriviamo “Riforniamo anche ristoranti e botte- stagione autunnale (12 settimane, da a esportare in Europa, Usa, Canada e ghe del territorio, attenti alla qualità settembre a novembre). Giappone”. Nell’orto, di circa un ettaro, “L’agricoltore rende conto alla comu- vengono coltivate “numerose orticole nità dell’andamento del proprio lavoro applicando pratiche agronomiche vol- e l’abbonato si garantisce un prodotto te all’aumento della fertilità del terreno sano, nutriente, buono e, soprattutto, e della popolazione di microorganismi locale - concludono -. L’abbonamen- benefici. Abbiamo una quarantina di to Csa è, quindi, un potente strumen- piante orticole, alcune delle quali di to di condivisione di un percorso di non facile reperibilità: ad esempio, tutela ambientale e di tutela della sa- nella famiglia delle Brassicae, affian- lute, nonché un metodo estremamen- chiamo ai cavoli più comuni il cavolo te concreto e alla portata di tutti per riccio, il cavolo rapa e le insalate di adottare buone pratiche quotidiane di origine asiatica, dal gusto leggermen- sostenibilità”. te speziato”. A fianco dell’orto è nato g 14
biologico Quando coltivare in modo naturale è una scelta etica Erika Angelini PONTICELLI DI IMOLA – Un agronomo che non ha mai voluto rimanere “chiu- Nerio Cassani conduce un’azienda di 15 ettari so” in un ufficio e che ha sempre amato camminare sulla sua terra e coltivarla. tra sementi, frutta e vigneto: "le certificazioni Nerio Cassani ha scelto, nel 1998, di dei prodotti dovrebbero essere effettuate da convertirsi al biologico e adesso con- organismi statali" duce un’azienda agricola di quindici ettari certificata Icea a Ponticelli di Imola, una zona vocata per le produ- trattore, o un’altra macchina agricola, zioni frutticole e vitivinicole, dove la ri- possa essere pericoloso, che ci sono cerca della qualità assoluta è la norma. persone inesperte e anche, a dire il Molti scelgono il biologico per una vero, imprudenti. Ma per chi lavora in questione economica e di mercato. Il campagna da anni dover prendere un perché della tua “conversione”. patentino seguendo le indicazioni di È una banalità dire che un’azienda di chi, magari, non è mai salito su un trat- qualsiasi tipo deve generare reddito tore e conosce solo la teoria lo trovo e quindi, ovviamente, deve essere ri- davvero uno spreco di risorse di tempo conosciuto un prezzo adeguato a chi ed economiche. fa biologico e lo fa bene, seguendo le So che vuole fare un appello, di cosa regole. Ma non può essere solo que- si tratta? sto. Nel mio caso il bio è una vera e L’agricoltura biologica dovrebbe por- propria “vocazione”. Lo faccio come tare a una crescita economica e anche agricoltore che vuole lavorare la sua sociale: chi condurrà l’azienda dopo terra in modo sicuro e salubre, e come di me dovrebbe partire non da zero, consumatore che ha il diritto di man- ma da dove sono arrivato io e da quel giare prodotti di qualità e senza resi- punto crescere e migliorare, produrre dui. E con questo non voglio dire che Certo, la burocrazia è tanta ma, so- meglio con tecniche sempre più inno- nell’agricoltura tradizionale non ci sia prattutto, è “sbagliata”. I controlli ci vative. Nel corso degli anni ho avuto una certa attenzione e anche i control- devono essere, sono il primo a dirlo, molti stagisti provenienti dalle scuole li, ma il biologico è un approccio molto ma anche fare il controllore dovreb- di agraria e ho cercato di trasferirgli la diverso. be essere una “vocazione”. Quando mia esperienza, sperando che magari Cosa produce e dove commercializza i ho iniziato si osservava il prodotto in qualcuno ritornasse per vedere quel- prodotti? campo, mentre ora si compila molta lo che abbiamo seminato. Però, fino- La mia dimensione aziendale è media, carta. Preciso che questo non ra, non ho incontrato nessun nell’imolese le superfici tendenzial- va a inficiare i controlli, giovane potenziale agri- mente non sono ampie perché le col- effettuati da persone coltore che voglia af- ture sono più specializzate rispetto ad che semplicemente fiancarmi e magari, altri areali. Produco una vasta varietà seguono le norme tra qualche anno, di prodotti: uva, con tre ettari di vi- esistenti ma ser- ripartire da dove gneto, diverse sementi come basilico, virebbe, a mio ho lasciato. Il carota, cipolla, zucca, zucchina, timo avviso, un siste- mio appello è e origano e poi pomodori da conserva ma totalmen- proprio questo: e albicocche. Il mio principale sbocco te imparziale. se qualche ra- è un grande Gas (Gruppo di acquisto Ecco perché le gazzo o ragazza solidale) di Milano che riunisce 1.600 certificazioni do- vuole diventare famiglie che conoscono i prodotti e vrebbero essere agricoltore biologi- sostengono chi fa agricoltura biologi- statali, non effettua- co e non sa da dove ca in modo sostenibile. Facciamo an- te da enti certificatori, iniziare mi contatti, an- che i “Mercati delle terra” a Imola e per ce ne sono almeno undici che attraverso Cia Imola. Io le uve, nel caso di produzioni che non , che di fatto pagano le aziende. Un sono disposto a insegnarli quello che riusciamo a trasformare direttamente, altro aspetto della burocrazia che, in- so e a costruire insieme un futuro per conferiamo a una cantina del territorio. vece, non condivido sono i corsi sulla lui e la mia azienda. C’è troppa burocrazia? sicurezza. Comprendo che guidare un g 15
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