ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese

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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
ARTE
E MUSICA
TRA PELMO
E CIVETTA
Festival Internazionale
di Musica Antica in Val di Zoldo
II edizione
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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
ARTE
E MUSICA
TRA PELMO
E CIVETTA
Festival Internazionale
di Musica Antica in Val di Zoldo
II edizione
A cura dei maestri Andrea Marcon e Paolo Da Col
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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
La Fondazione Cariverona conferma il proprio
impegno nel sostenere le iniziative culturali dirette
a valorizzare l’identità spirituale e culturale dei
territori in cui è chiamata ad operare. Con questo
intento insieme al M° Andrea Marcon, personalità
di assoluto rilievo internazionale, al quale la
Fondazione è stata onorata di poter affidare la
direzione delle proprie iniziative musicali e che
ha voluto confermare la propria collaborazione
alla realizzazione della rassegna come direttore
responsabile, diamo continuità a questo progetto
che si è da subito distinto per qualità, profondità
progettuale ed impatto sul territorio.
Molte energie ha investito nel tempo la nostra
Fondazione per il recupero degli organi storici. Ora
il nostro obiettivo è quello di valorizzare l’impegno
e far emergere le eccellenze, sensibilizzando il
territorio montano, ricco di storia e di turismo a
capitalizzare quanto realizzato e programmarne
la durata nel tempo. La Fondazione Cariverona
intende essere anche in futuro vicino alle importanti
realtà del territorio di questo festival dolomitico, in
coerenza con il sempre più significativo nostro ruolo
di attivatore di reti, contribuendo alla promozione del
territorio della Val di Zoldo offrendo nel contempo
la possibilità di ascoltare raffinati interpreti del
repertorio barocco e riscoprire la voce antica degli
organi storici della valle. Il nostro impegno è anche
testimonianza del necessario cambiamento che i
tempi ci impongono e della tensione a stimolare la
diffusione della cultura musicale, a far comprendere
il linguaggio universale della musica che migliora
la qualità della vita di ciascuno, dialogando con
espressioni culturali di alto livello. Questa seconda
edizione ha visto poi un prologo di eccellenza nel
corso Alte vie barocche in Val di Zoldo, una masterclass
tenuta dal M° Andrea Marcon, che ha registrato
la partecipazione di numerosi giovani studenti,
provenienti da tutto il mondo, scelti per merito e
capacità. Una generazione di giovani interpreti che
ci auguriamo la rassegna possa ospitare in futuro
quali affermati musicisti.

Alessandro Mazzucco
Presidente della Fondazione Cariverona

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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
Desidero ringraziare il Circolo Culturale Bellunese e         L’iniziativa della scorsa stagione si è dimostrata
la Fondazione Cariverona per aver creduto                     duplicemente felice, trovando riscontro più che
anche quest’anno nella qualità di questo progetto, che        positivo sia sul piano territoriale che su quello
è stato ideato da Andrea Marcon e che rappresenta             musicale.
una nuova opportunità offerta alla Val di Zoldo.              La bellezza della Val di Zoldo non ha solo ospitato
Molte persone hanno contribuito con impegno                   ma ha partecipato agli eventi artistici ed il riscontro
alla realizzazione di questi eventi musicali e tra i          di questo unicum tra gli appassionati ne è stata la
primi naturalmente il Maestro, che con entusiasmo             prova.
rinnovato ha creduto nelle grandi potenzialità della          Il Circolo Culturale Bellunese ha accolto pertanto
valle. Siamo orgogliosi quindi di vedere l’attenzione         con gioia la nuova occasione di collaborare a questa
rivolta verso i nostri organi e le nostre chiese. Oggi        seconda edizione del Festival Internazionale
più che mai sentiamo la necessità di intraprendere            di Musica Antica che si presenta di particolare
una strada che ci porti a far emergere le nostre              interesse anche per meditate incursioni nel
peculiarità, che riesca a mettere in risalto i nostri         classicismo, a riprova che i confini tra i generi
punti di forza in un tessuto socioculturale provinciale       devono essere considerati occasioni di studio
che affannosamente cerca la propria identità. Per             ed approfondimento e non aridi steccati. Di ciò
questo l’arte, la cultura, la storia con le sue tradizioni,   ringraziamo la Direzione Artistica e quanti hanno
mescolate alla bellezza del territorio e della sua            collaborato al rinnovato impegno.
natura sono un connubio perfetto e occasione per
rivisitare paesi con uno sguardo diverso, esclusivo.          Sandro De Vecchi
Siamo quindi onorati di aprire a tutti le nostre chiese       Presidente del Circolo Culturale Bellunese
e la nostra valle, dando spazio alla musica, agli ospiti
e in particolare a chi nella musica cerca e trova
una dimensione dello spirito. La bellezza riflessa
nei loro occhi rappresenta un’opportunità per noi
tutti di riscoprire, nei nostri, la magia dei luoghi che
abitiamo.

Camillo De Pellegrin
Sindaco di Val di Zoldo

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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
È con gioia che presentiamo la seconda edizione
della manifestazione “Arte e Musica tra Pelmo e
Civetta - Festival Internazionale di Musica Antica
in Val di Zoldo”. Dopo il successo del primo anno,
tornano a risuonare gli organi delle Chiese della Val
di Zoldo in un corale tributo all’arte e alla bellezza
della natura nella quale sono collocati.
Un’occasione di crescita per giovani musicisti pro-
venienti da tante regioni del mondo, che hanno
così l’occasione di sperimentare suggestivi percor-
si musicali immergendo i suoni dell’organo e del
clavicembalo nelle verdi pagine del territorio della
Val di Zoldo. Una proposta culturale che fonde arte
e natura, musica e storia e che consente di avvici-
narsi a un ambiente ancora incontaminato che sa
accogliere e custodire e che conserva, tra gli altri
tesori d’arte, un ricco patrimonio di strumenti mu-
sicali da conoscere e valorizzare.
Questo nostro viaggio si realizza in condivisione
d’intenti con Fondazione Cariverona, il Circolo
Culturale Bellunese e il Comune di Val di Zoldo,
sotto la guida competente e appassionata dei
maestri Andrea Marcon e Paolo da Col.
La risposta del pubblico lo scorso anno ci ha inco-
raggiati a proseguire lungo questo cammino con
rinnovato entusiasmo nella missione che ci carat-
terizza fin dal nostro esordio: valorizzare e diffon-
dere la buona musica come espressione di bellezza
e di coesione tra persone e ambiente. Un obiet-
tivo che si somma alle proposte che Antiqua Vox
porta avanti con un respiro non solo locale ma
anche internazionale, con particolare attenzione
all’organo e al suo ricco patrimonio musicale. Pagine
d’Organo, Organi Estate, Restituire Bellezza, rassegne
concertistiche che, come questa in Val di Zoldo,
concorrono non solo a far conoscere questo affa-
scinante strumento e le sue potenzialità ma pro-
muovono anche un’idea di convivenza dove Arte e
Humanitas procedono insieme generando valore,
con uno sguardo attento alle giovani generazioni.

Claudio De Nardo
Fondazione Antiqua Vox

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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
Ai piedi di magnifiche vette dolomitiche, in ambienti      di Belluno e del Parroco di Val di Zoldo, dal ruolo
naturali di inarrivabile splendore, si ripete con          gestionale del Circolo Culturale Bellunese, dalle
slancio ancor maggiore l’iniziativa sorta la scorsa        capacità comunicative di Antiqua Vox di Treviso,
estate in Val di Zoldo: un Festival Internazionale         ancor più rafforzate nell’attività promozionale
rivolto ad unire arte, musica e natura che si svolge       dai contributi di Fondazione e Circolo. Ma in
all’ombra di due ideali ‘numi tutelari’, i monti           quest’armonico concorso vi è un ruolo che è stato
Pelmo e Civetta. La seconda edizione del Festival          e rimarrà fondamentale: quello del pubblico, che
prosegue lungo una via pulchritudinis, un percorso         ha accolto con calore e popolato ognuno degli
di bellezza che accosterà scelte pagine musicali           eventi della prima edizione. Un pubblico formato
(affidate all’esecuzione di eccellenti interpreti) al      non solo dagli abitanti e dagli occasionali turisti,
patrimonio architettonico e artistico di Val di Zoldo,     ma anche da persone convenute da luoghi lontani,
ben armonizzato in quel dolce paesaggio montano.           richiamate dal nome degli artisti e dall’interesse
Il Festival esplora ancora una volta repertori molto       dei programmi. Alcuni si sono fatti promotori di
ampi, sebbene iscrivibili all’ambito della ‘musica         quello che è diventato, nell’appellativo creatosi
antica’, espressione che di consueto definisce il          spontaneamente, il ‘terzo tempo’, ovvero il ritrovo
repertorio d’arte dei secoli XVI – XVIII, che precede      che ha avuto luogo dopo ogni concerto, perlopiù in
cioè il cosiddetto ‘periodo classico’. In realtà, gli      case private, allo scopo di festeggiare ed incontrare
artisti che si succederanno in quegli ambienti ricchi      informalmente gli artisti. Anche quest’anno, il
di storia e di spiritualità affronteranno anche pagine     Festival unisce alla musica l’arte. Con una nuova
musicali più recenti. Ma si distingueranno sempre          attività di valorizzazione, favorita anche da gesti
per il loro atteggiamento di interpreti rispettosi         munifici, ossia il restauro di preziosi beni artistici
delle prassi di esecuzione delle musiche del passato,      del territorio. Renza Clochiatti, restauratrice di
alla ricerca di sonorità il più possibile corrispondenti   grande esperienza, coordinerà gli interventi in
a quelle del loro tempo. In quest’opera di ricerca         favore di due opere: una coppia di sculture lignee
sonora condurranno in Val di Zoldo strumenti che           policrome, due Angeli reggi cero della chiesa di
solo da qualche decennio sono rinati pienamente            Coi, restaurata a cura degli Istituti Santa Paola di
a nuova vita, come liuto, arciliuto, clavicembalo,         Mantova; e la pala d’altare della chiesa di Brusadaz
salterio e viola da gamba. Ma anche strumenti più          (fine XVII sec.), raffigurante “Madonna del Carmelo
familiari come gli archi, ricondotti alla loro foggia      e Santi”. Un’opera che avremmo rischiato di veder
e resa timbrica originarie. E poi gli organi: alcuni       pesantemente danneggiata nella cromia, senza
restaurati da tempo, come l’organo cinquecentesco          l’urgente intervento del restauratore Pierangelo
di Dont, altri restituiti più recentemente al loro         Peviani di Verona. A tutto ciò, si aggiunge per la
suono, come gli organi Callido di Pieve di Zoldo e         prima volta l’impegno nell’attività formativa, con
Merlini di Goima. Ad essi si unirà presto un altro         la prima Accademia Internazionale di Organo,
strumento, il singolare organo tutto ligneo di             Clavicembalo e Musica Antica “Alte vie barocche
Fusine, capolavoro di alto artigianato locale di           in Val di Zoldo” (8 – 14 luglio, tenuto da Andrea
Agostino De Marco Brunet, ora in corso di restauro.        Marcon), dedicata alla scoperta di ciò che in una
Nei concerti non mancherà poi il canto, nelle              partitura antica è sempre nascosto e segreto, con al
sue espressioni solistiche (con il mezzosoprano            centro l’opera di Girolamo Frescobaldi per organo e
Romina Basso) e polifoniche (attraverso le voci            clavicembalo. Un’attività che ha radunato un grande
dei Cantori di Santomio e di Odhecaton, che                numero di giovani musicisti di tutto il mondo,
intoneranno musiche sacre mariane). Polifonica             attratti da un’occasione di crescita musicale e
è anche l’attività degli enti che concorrono a             artistica favorita dalla bellezza della natura montana
costruire il Festival, reso possibile dal sostegno         e dal silenzio evocativo della Val di Zoldo.
della Fondazione Cariverona e del Comune di Val
di Zoldo, dalla preziosa collaborazione della Diocesi      Andrea Marcon                           Paolo Da Col

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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
ARTE E MUSICA                                              Sabato 10 agosto, ore 20.45
                                                           Dont di Val di Zoldo
TRA PELMO E CIVETTA                                        VenEthos Ensemble, quartetto d’archi
                                                           Artists in Residence
Festival Internazionale di Musica Antica                   Dal Concerto al Quartetto d’archi, in terra Veneta
in Val di Zoldo - II edizione
                                                           Giovedì 15 Agosto, ore 20.45
dal 26 luglio al 24 agosto 2019                            Fusine di Val di Zoldo
                                                           Enrico Zanovello, organo
Venerdì 26 luglio, ore 20.45
                                                           I Cantori di Santomio
Goima di Val di Zoldo, frazione di Chiesa
                                                           Nicola Sella, direzione
Concerto inaugurale
                                                           “Coronata di Stelle”: la devozione mariana in musica
VenEthos Ensemble, quartetto d’archi
Artists in Residence
                                                           Venerdì 16 agosto, ore 20.45
Quartetti di Wiener Klassik: Mozart, Haydn, Beethoven
                                                           Fusine di Val di Zoldo
                                                           Andrea Marcon, organo
Sabato 27 luglio, ore 19.00 e ore 20.45
                                                           VenEthos Ensemble, quartetto d’archi
Coi di Val di Zoldo
                                                           Artists in Residence - Omaggio a Mozart nel 250°
Evangelina Mascardi, liuto e arciliuto
                                                           del primo viaggio in Italia
Percorsi paralleli: le musiche per liuto di Weiss e Bach
prenotazione obbligatoria*
                                                           Sabato 17 agosto, ore 20.45
                                                           Fusine di Val di Zoldo
Venerdì 2 agosto, ore 19.00 e 20.45
                                                           Romina Basso, mezzosoprano
Fornesighe di Val di Zoldo
                                                           Franziska Fleischanderl, salterio
Andrea Buccarella, clavicembalo
                                                           Deniel Perer, organo - Artist in Residence
Bach, le Variazioni Goldberg
                                                           La rinascita del Salterio
prenotazione obbligatoria*
                                                           Venerdì 23 agosto, ore 20.45
Sabato 3 agosto, ore 20.45
                                                           Pieve di Zoldo
Fornesighe
                                                           Marco Ruggeri, organo
Teodoro Baù, viola da gamba
                                                           Chiesa e teatro: le musiche di Pietro e Giovanni Morandi
Andrea Buccarella, clavicembalo
Reworkings.
                                                           Sabato 24 agosto, ore 20.45
Musica, originale e trascritta, di Johann Sebastian Bach
                                                           Pieve di Zoldo
                                                           Liuwe Tamminga, organo
Venerdì 9 agosto, ore 20.45
                                                           Ensemble vocale Odhecaton
Goima di Val di Zoldo, frazione di Chiesa
                                                           Paolo Da Col, direzione
Deniel Perer, organo
                                                           Tra prima e seconda “prattica”:
Artist in Residence
                                                           Monteverdi, Frescobaldi e de Macque
I colori dell’organo di Francesco Merlini,
da Frescobaldi a Giovanni Morandi
                                                           INGRESSO LIBERO
                                                           * Prenotazione obbligatoria. Per informazioni:
                                                           Comune di Val di Zoldo 0437 789177
                                                           oppure 347 8140647
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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
Venerdì 26 luglio, ore 20.45                                      VenEthos Ensemble:
Goima di Val di Zoldo, frazione di Chiesa                         Giacomo Catana, violino
                                                                  Mauro Spinazzè, violino
Quartetti della Wiener Klassik:                                   Francesco Lovato, viola
Mozart, Haydn, Beethoven                                          Massimo Raccanelli, violoncello
Emblema della Wiener Klassik, il quartetto d’archi fiorisce
a Vienna nella seconda metà del Settecento come forma
d’intrattenimento ma anche come genere colto, prendendo
il via dall’op. 33 di Haydn, non a caso considerato una sorta     W. A. MOZART         Quartetto in re maggiore
di padre della sinfonia e del quartetto moderno. Con il suo       (1756 – 1791)        KV 155
equilibrato ‘stile di conversazione’ si veste degli abiti della                        - Allegro
forma sonata, altro simbolo dello stile viennese e cifra                               - Andante
stilistica di tutta un’epoca.                                                          - Molto allegro
Il Quartetto KV 155, che Mozart scrive nel 1772 forse da
Bolzano, durante una tappa del suo terzo viaggio in Italia,
è nella forma del quartetto italiano, in tre tempi. Vi respira
un tono generale di divertimento, misto a una vena di             F. J. HAYDN          Quartetto in sol minore
sentimentalismo e a una cordialità semplice e affettuosa.         (1732 – 1809)        op. 74 n. 3 Hob:III:74
L’op. 74, composta da Haydn fra i due viaggi a Londra, è                               “Cavaliere”
concepita per un uditorio inglese e per essere eseguita in                             - Allegro
concerti pubblici anziché nelle accademie private, segnata                             - Largo assai
com’è da un notevole ampliamento dello stile cameristico                               - Menuetto. Allegretto
che si avvicina a quello sinfonico. L’epiteto “Il cavaliere”                           - Finale. Allegro con brio
sta nella saltellante idea d’apertura e nella cavalcata del
movimento finale. Con l’op. 18 Beethoven supera ormai il
modello haydniano, rivelando, con la preminenza assoluta
dell’elaborazione tematica nei confronti dell’esposizione del     L. VAN BEETHOVEN Quartetto in si bem.
tema vero e proprio, uno dei più tipici elementi del suo stile    (1770 – 1827)    maggiore op. 18 n. 6
compositivo.                                                                       - Allegro con brio
                                                                                   - Adagio ma non troppo
                                                                                   - Scherzo. Allegro
                                                                                   - Adagio “La malinconia”
                                                                                   - Allegretto quasi allegro

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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
Sabato 27 luglio, ore 19.00 e ore 20.45                               Evangelina Mascardi,
Coi di Val di Zoldo                                                   liuto e arciliuto
Percorsi paralleli: le musiche per liuto di Weiss e Bach              Liuto Cezar Mateus, New Jersey, 1999
Spesso la musica di Sylvius Leopold Weiss, grande virtuoso del
liuto e musicista di successo nella prima metà del Settecento,
viene oggi paragonata a quella di Johann Sebastian Bach, che          J.S. BACH             Preludio BWV 846
non necessita certo di presentazioni. Forse perché i loro dati        (1685 – 1750)         Aria e Gavotte
anagrafici quasi coincidono? Forse perché abbiamo bisogno
di riconfermare la maestria di un compositore meno noto                                     I-II BWV 1068
con quella di chi viene unanimemente considerato un genio?
Non lo so. Tuttavia, affrontando i brani di questi colossi del
repertorio barocco, più che concordanze trovo opposizioni,
ed è per questo che credo valga la pena ascoltarli insieme.           S. L. WEISS           Sonata in la minore
Mentre infatti la musica di Weiss prende vita dalla natura
strumentale del liuto e ne esalta le potenzialità, per quella         (1686-1750)           - Allemande – Andant
di Bach è necessario sollecitare lo strumento per farne                                     - Courante
emergere un idioma che a tratti, grazie ad un virtuosismo                                   - Bourrée
tutto intellettuale, lo superi. Nei primi tre decenni del                                   - Sarabande – Andante
Settecento il liuto era uno strumento ancora molto amato
e diffuso nelle principali corti europee. Che Weiss fosse lo                                - Menuet, Presto
strumentista più generosamente pagato della Hofkapelle di
Dresda, centro ambito da quasi tutti i musicisti dell’epoca,
ci fa capire quanta stima godesse tra i suoi contemporanei.
Della raffinatezza e padronanza strumentale che lo resero             S. L. WEISS           Fantasia, Aria
famoso troviamo testimonianza nella sua vastissima opera,
in cui le inesauribili e multiformi risorse del liuto sono            (1686-1750)           e Passacaglia
incessantemente esaltate dalla maestria strumentale del                                     in re maggiore
compositore. Esplorando la sua musica, possiamo ancora
oggi percepire cosa il liuto rappresentasse per lui. D’altro
canto, non v’è dubbio che Bach avesse incrociato più di una
volta il liuto e i liutisti, se alcune delle sue composizioni come
la Cantata BWV 198 Trauer Ode prevedono lo strumento
esplicitamente in organico. Ma è anche evidente che Bach
non gli abbia riservato un ruolo rilevante nella sua produzione.
Fortunatamente, Johann Christian Weyrauch (1694-1771),
allievo di Bach e liutista, volle trascrivere per il suo strumento,
secondo una pratica diffusissima tra i liutisti dell’epoca, alcuni
brani del maestro trasmettendo ai posteri le intavolature della
BWV 997 (limitatamente alla Fantasia, Sarabande e Giga),
BWV 995 e della Fuga BWV 1000. È plausibile che senza
queste intavolature ed altri imprevisti verificatisi nella storia
della catalogazione dell’opera completa di Bach nessuno
avrebbe ritenuto immaginabile l’esecuzione dei suoi brani al
liuto, privando così i liutisti e quindi i chitarristi del “grande
repertorio”. Per buona sorte non è andata così ed oggi, al
contrario di quello che mi insegna Weiss del suo strumento
attraverso la sua musica, quando mi siedo di fronte a un brano
di Bach devo riscoprire, anzi immaginare un liuto che forse
Bach non ha mai conosciuto, ma che sicuramente io devo
ancora inventare per rendere le mie corde all’altezza della sua
musica.
                                               Evangelina Mascardi
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ARTE E MUSICA TRA PELMO E CIVETTA - Festival Internazionale di Musica Antica in Val di Zoldo II edizione - Circolo Culturale Bellunese
Venerdì 2 agosto, ore 19.00 e 20.45                                    Andrea Buccarella, clavicembalo
Fornesighe di Val di Zoldo
                                                                       J.S. BACH       Variazioni Goldberg
Bach, le Variazioni Goldberg                                           (1685 – 1750)   BWV 988
Le Variazioni Goldberg devono il loro titolo ad un curioso
aneddoto contenuto nella prima biografia di Johann Sebastian
                                                                           (ARIA mit verschiedenen Veraenderungen vors
Bach, pubblicata nel 1802 da Johann Nikolaus Forkel. Secondo
                                                                           Clavicimbal mit 2 Manualen)
Forkel l’Aria con diverse variazioni per clavicembalo a due
manuali (questo il titolo originale dell’opera), sarebbe stata
commissionata a Bach dal conte Hermann Carl von Keyserling,                ARIA
diplomatico russo a Dresda, il quale aveva alle proprie                    Variatio I – à 1 Clav.
dipendenze come musicista di palazzo l’allora quattordicenne
                                                                           Variatio II – à 1 Clav.
Johann Gottlieb Goldberg: «…in cattiva salute, il Conte soffriva
sovente d’insonnia, e Goldberg che viveva in casa sua, doveva              Variatio III – Canone all Unisuono à 1 Clav.
distrarlo, in simili occasioni, durante le ore notturne, suonando          Variatio IV – à 1 Clav.
per lui in una stanza attigua alla sua. Una volta il Conte disse a         Variatio V – à 1 ò vero 2 Clav.
Bach che gli sarebbe molto piaciuto avere da lui alcuni pezzi da far       Variatio VI – Canone alla Seconda à 1 Clav.
suonare al suo Goldberg, che fossero insieme delicati e spiritosi,         Variatio VII – à 1 ò vero 2 Clav. (al tempo di Giga)
così da poter distrarre le sue notti insonni…». Nonostante                 Variatio VIII – à 2 Clav.
l’accattivante portata romantica dell’aneddoto, risulta difficile          Variatio IX – Canone alla Terza à 1 Clav.
immaginare che la genesi delle celebri Variazioni, considerate             Variatio X – Fughetta à 1 Clav.
uno dei vertici indiscussi dell’intera produzione bachiana, sia            Variatio XI – à 2 Clav.
realmente legata a simili circostanze. La maggior parte degli
                                                                           Variatio XII – Canone alla Quarta
studiosi ritengono infatti che le cosiddette Variazioni Goldberg
non nacquero come lavoro su commissione indipendente,                      Variatio XIII – à 2 Clav.
ma fossero piuttosto pensate come parte del progetto della                 Variatio XIV – à 2 Clav.
Clavier-Übung, raccolta di composizioni per strumento a                    Variatio XV – Canone alla Quinta à 1 Clav. (Andante)
tastiera che Bach diede alle stampe in tre parti tra il 1731 e 1739,       Variatio XVI – Ouverture à 1 Clav.
di cui costituirebbero la quarta ed ultima parte. Questa opera             Variatio XVII – à 2 Clav.
monumentale si compone di un’Aria, in forma di Sarabanda,                  Variatio XVIII – Canone alle Sexta à 1 Clav.
seguita da trenta variazioni, ordinate secondo uno schema di               Variatio XIX – à 1 Clav.
geometrica regolarità. Esse sono infatti suddivise in dieci gruppi         Variatio XX – à 2 Clav.
di tre variazioni ciascuno, di cui le prime due variazioni sono in         Variatio XXI – Canone alla Settima
forma di danza o toccata, mentre la terza in forma di canone. A
                                                                           Variatio XXII – 1 Clav. (Alla Breve)
loro volta i canoni sono ordinati ad intervalli progressivamente
crescenti, dall’unisono alla nona. La sola eccezione è costituita          Variatio XXIII – à 2 Clav.
dal Quodlibet, ultima variazione, che in luogo di un canone                Variatio XXIV – Canone all Ottava à 1 Clav.
alla decima si presenta come un vero e proprio “pasticcio                  Variatio XXV – à 2 Clav. (Adagio)
canonico”, in cui trovano posto, accanto al tema principale                Variatio XXVI – à 2 Clav.
dell’opera, i temi di due canzoni popolari e goliardiche. I testi di       Variatio XXVII – Canone alla Nona à 2 Clav.
queste canzoni, «Da molto tempo sono lontano da te» e «Crauti              Variatio XXVIII – à 2 Clav.
e rape mi hanno allontanato», alludono ironicamente al fatto               Variatio XXIX – à 1 ò vero 2 Clav.
che lo sviluppo e la complessità progressiva delle variazioni si è         Variatio XXX – Quodlibet à 1 Clav.
spinta molto oltre la purezza e semplicità dell’Aria iniziale. Forse       ARIA da Capo e Fine
anche per questo, la ripetizione in calce all’opera dell’Aria ci
appare come un lieto e nostalgico ritorno a casa dopo un lungo
peregrinare, metafora della parabola dell’esistenza umana.
                                               Andrea Buccarella
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Sabato 3 agosto, ore 20.45                                            Teodoro Baù, viola da gamba
Fornesighe di Val di Zoldo                                            Andrea Buccarella, clavicembalo

Reworkings.
Musica, originale e trascritta, di Johann Sebastian Bach
                                                                      J.S. BACH       Sonata in la maggiore per
Nel periodo in cui Bach soggiornò alla corte principesca di           (1685 – 1750)   viola da gamba e clavicembalo
Köthen (Turingia), ricoprì l’incarico di Kapellmeister, ovvero                        concertante BWV 1015
di massimo responsabile delle attività musicali (1717-1723). A                        (originale per violino
Köthen vigeva, però, il culto calvinista che a differenza di quello                   e clavicembalo concertante)
luterano era assai rigoroso e severo, e non consentiva nessuno                        - (Dolce)
sfarzo sonoro nelle celebrazioni liturgiche. Bach si trovò così                       - Allegro assai
a tralasciare la musica sacra per dedicarsi esclusivamente                            - Andante un poco
alla produzione strumentale o vocale profana, ad uso degli                            - Presto
eccellenti esecutori di quella cappella.
Le Sonate BWV 1015 e 1016, facenti parte di Sei Sonate
originali per violino e clavicembalo obbligato, appartengono                          Sonata in sol minore BWV
formalmente al tipo della sonata da chiesa in 4 tempi, mentre                         1029 per viola da gamba e
la BWV 1029 si riferisce al tipo della sonata da chiesa in 3 tempi                    clavicembalo concertato
derivato dal concerto strumentale. La celebre Chaconne,                               - Vivace
nota in più versioni strumentali (fra tutte quella per pianoforte                     - Adagio
di Busoni), è la ‘danza’ che conclude la II Partita a violino solo.                   - Allegro
Studi o approfondimenti del linguaggio musicale e della
tecnica strumentale, le Sonate e le Partite per violino solo
BWV 1001-1006 si pongono al vertice di questa produzione                              Chaconne, dalla Partita
che alterna lo schema della sonata da chiesa in 4 tempi a                             in re minore BWV 1004
quello della suite, o partita, con la sua leggiadra successione                       (originale per violino solo, tra-
di danze.                                                                             scrizione per viola da gamba
                                                                                      sola)

                                                                                      Sonata in re maggiore per
                                                                                      viola da gamba e clavicembalo
                                                                                      concertante BWV 1016
                                                                                      (originale in mi maggiore, per
                                                                                      violino e clavicembalo concer-
                                                                                      tante)
                                                                                      - Adagio
                                                                                      - Allegro
                                                                                      - Adagio ma non tanto
                                                                                      - Allegro

                                20                                                       21
Venerdì 9 agosto, ore 20.45                                     Deniel Perer, organo
Goima di Val di Zoldo, frazione di Chiesa
                                                                Organo Merlini, Venezia 1780
I colori dell’organo di Francesco Merlini,
da Frescobaldi a Giovanni Morandi                               M. ROSSI             Toccata VII
                                                                (1602 – 1656)
Attraverso un lungo percorso che copre un ambito
cronologico di tre secoli, si succedono alcuni dei maggiori
                                                                G. FRESCOBALDI       Capriccio sopra
compositori di musica ‘da tasto’ italiani, accanto ad alcuni
                                                                (1583 – 1643)        la Girolmeta
‘oltremontani’ che nella penisola ebbero la loro formazione.
L’opera del ferrarese Girolamo Frescobaldi, che conobbe
                                                                J. J. FROBERGER      Toccata II
un’enorme fortuna, rappresentò una sorta di archetipo per
                                                                (1616 – 1667)
i suoi allievi e per coloro che indirettamente si ispirarono
alla sua musica. Qui Frescobaldi è rappresentato da un
                                                                J. K. KERLL          Ciaccona
Capriccio il cui tema principale è tratto da un canto
                                                                (1627 – 1693)
popolare tuttora vivo nella tradizione, la Girometta.
Il genovese Michelangelo Rossi, anch’egli attivo
                                                                A. SCARLATTI         Toccata per Organo
lungamente a Roma, presenta nelle sue toccate, ricche
                                                                (1660 – 1725)
di contrasti e di vivaci passaggi virtuosistici alternati a
passaggi imitativi, elementi che ricorrono nell’analoga
                                                                T. BABOU             Fantasie du Cornet
produzione frescobaldiana. Diretti allievi di Girolamo
                                                                (1656 – c. 1740)
furono il sassone Kerll e lo svevo Froberger, che avviarono
                                                                                     Fantasie des Trompettes
la nuova scuola organistica sud-tedesca sotto l’impulso
                                                                                     basse et haute
degli insegnamenti ricevuti in Roma. Ma echi dello stile
improvvisativo e rapsodico delle toccate di Frescobaldi,
                                                                D. SCARLATTI         Sonata “Pastorale” K. 513
nelle quali ogni passo “si possa sonar separato l’uno
                                                                (1685 – 1757)
dall’altro” riecheggiano ancora in Alessandro Scarlatti, che
indicava che a ogni diversa sezione delle sue toccate “si può
                                                                N. PORPORA           Fuga V
finire qui, o seguitare appresso ad arbitrio”.
                                                                (1686 – 1767)
I restanti brani escono dall’alveo frescobaldiano e pongono
in risalto le risorse timbriche dell’organo di Francesco
                                                                F. DURANTE           Sonata IV
Merlini: spiccano le atmosfere bucoliche della Pastorale
                                                                (1684 – 1755)        - Adagio
di Domenico Scarlatti, i colori delle ance nelle pagine del
                                                                                     - Allegro
francese Babou, i registri di concerto e persino il timpano
                                                                                     - Divertimento
nello sgargiante brano dell’organista marchigiano Giovanni
Morandi.
                                                                G. VALERJ            Sonata XI
                                                                (1760 – 1822)

                                                                G. MORANDI           Introduzione, Tema con
                                                                (1777-1856)          variazioni e Finale con
                                                                                     l’imitazione di Piena
                                                                                     Orchestra

                             22                                                      23
Sabato 10 agosto, ore 20.45                                      VenEthos Ensemble:
Dont di Val di Zoldo                                             Giacomo Catana, violino
                                                                 Mauro Spinazzè, violino
Dal Concerto al Quartetto d’archi,                               Francesco Lovato, viola
in terra Veneta                                                  Massimo Raccanelli, violoncello
Il Barocco giunge a conclusione proprio quando vengono
fissate in via definitiva le forme concertanti di musica         Gianluca Geremia, tiorba
strumentale che ne rappresentano l’ideale: concerto
solistico, sonata, sinfonia, quartetto. Lo stile concertato e    T. ALBINONI      Concerto op. 7 n. 4 in sol maggiore
concertante, come sottolinea Alberto Basso, «rappresenta         (1671 – 1751)    - Allegro
l’esempio di maggiore dinamica ed elasticità, incarna                             - Adagio
una specie di ideale di libertà». Libertà che traspare nella                      - Allegro
mobilità strumentale degli autori veneziani del Settecento,
come il facoltoso borghese ‘dilettante’ Albinoni, che            B. GALUPPI       Concerto a quattro n. 4 in do minore
apre la via del concerto veneziano e già introduce chiari        (1706 – 1785)    - Grave
atteggiamenti vivaldiani.                                                         - Allegro
Il Concerto RV 157 di Vivaldi è per orchestra a quattro                           - Andante
parti, senza solisti, che testimonia, insieme all’esempio di
                                                                 A. VIVALDI       Concerto RV 157 in sol minore
Galuppi, la particolare fortuna del genere a Venezia. Celebri
                                                                 (1678 – 1741)    - Allegro
violinisti, come Tartini e il suo allievo padovano Dall’Oglio,                    - Largo
tentano invece una fusione fra il concerto solistico e la                         - Allegro
sinfonia, in cui prevalgono gli elementi concertistici. La
scrittura del concertino a quattro, praticato tra gli altri      G. TARTINI       Sinfonia in re maggiore C.551/78
dal veneziano Ferrandini, attivo anche a Padova, si riflette     (1692 – 1770)    - Allegro moderato, un poco maestoso
nell’esperienza italiana del tedesco Schuster e, più in                           - Andantino
generale, nella produzione della Germania meridionale,                            - Allegro
decretando il più ampio fenomeno del successo italiano
nelle corti, nei teatri e nell’editoria di tutta Europa.         D. DALL’OGLIO Sinfonia n. 1 in fa maggiore
                                                                 (c. 1700 – 1764) - Allegro
                                                                                  - Andante
                                                                                  - Presto

                                                                 J. SCHUSTER      dai “Quartetti Padovani”: Quar-
                                                                 (1748 – 1812)    tetto n. 3 in sol minore
                                                                                  - Adagio
                                                                                  - Allegro di molto
                                                                                  - Allegretto

                                                                 G. B. FERRANDINI Quartetto op. 1 in mi bem. mag-
                                                                 (c. 1710 – 1791) giore
                                                                                  - Adagio, Allegro moderato
                                                                                  - Larghetto
                                                                                  - Presto

                             24                                                        25
Giovedì 15 Agosto, ore 20.45                                     Enrico Zanovello, organo
Fusine di Val di Zoldo                                           I Cantori di Santomio
                                                                 Nicola Sella, direzione
“Coronata di Stelle”:
la devozione mariana in musica
                                                                 Coro
Quasi in un’ideale litania, e in spirituale sintonia con la
solennità dell’Assunta, si succedono in questo programma         F. BIANCIARDI       Hodie Maria Virgo
elaborazioni polifoniche di testi liturgici dedicati alla        (1570 – 1607)
Madonna, musicati nel corso dei secoli con stili e sensibilità
armoniche sempre nuove, ma con alcuni costanti requisiti:        G.P. DA PALESTRINA Ave Maris Stella
l’attenzione alla declamazione del testo, una misurata           (1525 – 1594)
elaborazione del contrappunto e una levità espressiva
che si conviene alla limpida dolcezza del modo mariano.          G. GABRIELI         Beata es virgo Maria
Nella prima e più antica sezione polifonica del programma        (1557 – 1612)
appaiono coppie di maestro e allievo.
Dapprima il toscano Francesco Bianciardi, attivo in Siena,       G. AICHINGER        Regina coeli
probabilmente allievo in Roma di Palestrina, dal quale ereditò   (1564 – 1628)
una notevole abilità nell’elaborazione del contrappunto.
Gregor Aichinger di Ratisbona venne invece ad istruirsi
in Venezia, presso l’organista marciano Giovanni Gabrieli.
Nella seconda sezione vocale, comprendente musiche del           Organo
XX secolo, prevale la semplicità d’espressione, l’unisono
e il trattamento omofonico delle voci. Sapientemente             G. FRESCOBALDI      dai Fiori Musicali
costruito sull’accento declamatorio della parola e su una        (1583 – 1643)       Toccata avanti la Messa
più elaborata ricerca armonica è l’antifona Salve Regina                             della Madonna
musicata dal compositore bellunese Manolo Da Rold.                                   Canzon dopo l’Epistola
Nel cuore del programma è l’organo a intonare pagine                                 Recercar sopra Sancta
mariane di Girolamo Frescobaldi, accanto a una Partita                               Maria (coro e organo)
del sassone Gottfried Heinrich Stölzel, la cui musica Bach,
apprezzò, suonò, e ricopiò per il figlio Wilhelm Friedemann.
Ad un altro figlio, Johann Christoph Friedrich, si devono le     G. H. STÖLZEL Partita in sol minore
variazioni su un celebre canto (“Ah! Vous dirai-je, Maman”)      (1690 – 1749) - Ouverture
che tanta fortuna ebbe in tutta Europa nel Settecento, e di      J. S. BACH 		- Air italien
cui è ben nota l’elaborazione mozartiana.                        (1685 – 1750) - Bourrée
                                                                               - Menuet I e II (BWV 929)

                                                                 J. C. F. BACH       Tema e variazioni sopra
                                                                 (1732 – 1795)       “Ah! Vous dirai-je,
                                                                                     Maman”

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Coro

M. DA ROLD      Salve regina
(1976)

Coro e organo

E. ELGAR        Ave maris stella
(1857 – 1934)

L. PEROSI 		    Mille volte benedetta
(1872 – 1956)   (armoniz. Marco Ruggeri)

L. GUIDA        Dell’aurora tu sorgi più bella
(1883 – 1951)   (armoniz. Marco Ruggeri)

                  28                             29
Venerdì 16 agosto, ore 20.45                                       VenEthos Ensemble:
Fusine di Val di Zoldo                                             Giacomo Catana, violino
                                                                   Mauro Spinazzè, violino
Omaggio a Mozart                                                   Francesco Lovato, viola
nel 250° del primo viaggio in Italia                               Massimo Raccanelli, violoncello
Quando Leopold Mozart ritenne che per il figlio Wolfgang
fosse giunto il momento di affrontare il melodramma italia-        Andrea Marcon, organo
no nella sua patria natale, organizzò ben tre viaggi in Italia.
Viaggi, già preceduti da altre uscite, che diventarono una
delle esperienze fondamentali del giovane Mozart. Furono           W. A. MOZART      Quartetto per archi in
viaggi di lavoro, segnati da fatica e malattie, ma nutriti della   (1756 – 1791)     sol maggiore KV 156
speranza di trovare un impiego presso sedi adeguate.                                 - Presto
Il primo viaggio, costellato da trionfi e riconoscimenti, fu il                      - Adagio
più lungo (dicembre 1769-marzo 1771). Il secondo e il terzo,                         - Tempo di Minuetto
di durata più breve, fecero entrambi capo a Milano (ago-
sto-dicembre 1771 e settembre 1772-giugno 1773), dove
Mozart allestì la serenata Ascanio in Alba e l’opera seria Lu-
cio Silla. Il Quartetto KV 156 fa parte di 6 Quartetti, com-
posti per l’appunto a Milano alla fine del 1772, vicini al ge-     W. A. MOZART      Adagio in do maggiore
nere d’intrattenimento del divertimento, alla maniera del          (1756 – 1791)     KV 356
milanese Sammartini.
D’ispirazione italiana è pure il Quartetto KV 80, la sua pri-
ma composizione quartettistica, composto in una locanda
di Lodi, il 15 marzo 1770 «alle 7 di sera», durante una sosta
sulla via per Bologna. Legate alla vita di corte salisburghese     N. MORETTI        Sonata del signor Mozart
sono invece le Sonate da chiesa, una ventina in tutto, scrit-      (1764 – 1821)     ridotta per l’organo dal
te tra il 1772 e il 1780. Sono composizioni semplici, lontane                        signor Nicoló Moretti
da una varietà di movimenti e ad uso pratico, destinate ad                           (dalla Sonata in re mag-
accompagnare le cerimonie religiose nelle chiese cattoli-                            giore per fortepiano a
che di Salisburgo.                                                                   quattro mani KV 381)
La Sonata KV 381 a quattro mani, genere piuttosto inedito
per l’epoca, fu composta per sé e la sorella Nannerl di ri-
entro dal secondo viaggio in Italia. Dell’ultimo anno di vita
sono le composizioni per Glasharmonika, come l’Adagio in
                                                                   W. A. MOZART      Sonata da Chiesa in fa
do maggiore (che Alfred Einstein ricolloca al n. 617a di ca-
                                                                   (1756 – 1791)     maggiore KV 44
talogo), scritto per la celebre virtuosa cieca dello strumento
Marianna Kirchgässner.

                                                                                     Sonata da Chiesa in re
                                                                                     maggiore KV 245

                              30                                                    31
W. A. MOZART    Sonata da Chiesa in sol
(1756 – 1791)   maggiore KV 274

                Sonata da Chiesa in do
                maggiore KV 328

                Fantasia in re minore
                KV 397

                Quartetto per archi in
                sol maggiore KV 80
                - Adagio
                - Allegro
                - Minuetto
                - Rondò

                 32                       33
Sabato 17 agosto, ore 20.45                                       Romina Basso, mezzosoprano
Fusine di Val di Zoldo                                            Franziska Fleischanderl, salterio
                                                                  Deniel Perer, organo
La rinascita del Salterio
“Laudate eum in psalterio”, recita il salmo 150, citando il
salterio come elemento di un variegato insieme vocale e           P. BERETTI         Sonata di Salterio e
strumentale, rivolto a un’ideale laudatio Dei. Da questo ed       (XVIII sec.)       Basso
altri passi delle Sacre Scritture derivarono innumerevoli                            - Allegro
rappresentazioni iconografiche che ci restituiscono l’im-                            - Andante
magine di uno strumento di volta in volta imbracciato da                             - Allegro
re David, o da angeli musicanti, spesso corrispondente ad
esemplari realmente esistenti e utilizzati nei secoli passati.    D. ZIPOLI          Organo solo
Solo negli ultimi anni si è indagata più approfonditamente        (1688-1726)
la fortuna conosciuta dal salterio nel XVIII secolo, testimo-
niata da una rilevante quantità di fonti musicali, anche di       F. BARBALDI        Sonata di Salterio solo
ambito sacro, grazie alla legittimità garantita dalle citazioni                      - Allegro
bibliche. Il musicografo Filippo Bonanni, nella sua opera su-                        - Largo
gli strumenti musicali Gabinetto Armonico (1722), lo descri-                         - Rondo
ve come “istromento di figura parallelogramma, nel quale
le corde col benefizio di due ponticelli formano la figura        G. F. HÄNDEL       Sonata, Gigue, Menuet, Air
triangolare onde ne nasce la varietà del suono, per la mino-      (1685 – 1759)      Arrangement per Salterio
re o maggiore estensione delle medesime”.                                            solo di Francesca Barbaldi
Egli cita anche cita la duplice possibilità di far risuonare le
corde di metallo con le dita (anche con plettri, tecnica del      G. B. MARTINI      Motetto per Salterio e
‘battuto’), oppure in altro modo, “il suono di cui riesce non     (1706 – 1784)      Clavicembalo obbligati
meno suave, percotendosi le corde con due bacchette”                                 per solo alto
(tecnica del ‘pizzicato’). Il concerto offre una rara occa-                          Introduzione
sione di ascoltare pagine di autori poco noti assieme alla                           (Andante posato)
trascrizione di un brano di Händel e a un prezioso mottetto                          “Ex tractatu Sancti
concertato di padre Martini, il grande teorico, storiogra-                           Augustini”
fo musicale e compositore bolognese (nonché maestro di                               “Protexisti me Deus”
contrappunto del giovane Mozart).                                                    (Recitativo)
                                                                                     “Iam ipsum”
                                                                                     (Allegro ma non presto)
                                                                                     “Multi martyres”
                                                                                     (Recitativo)
                                                                                     “Ibi melius” (Vivace)
                                                                                     “Protectus est”
                                                                                     (Recitativo)
                                                                                     “Parum ergo erat”
                                                                                     (Allegro)

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Venerdì 23 agosto, ore 20.45                                      Marco Ruggeri, organo
Pieve di Zoldo
                                                                  Organo Callido, Venezia 1812
Chiesa e teatro:
le musiche di Pietro e Giovanni Morandi
                                                                  P. MORANDI            Sonata in re
Tra i principali musicisti marchigiani del XVIII secolo, Pietro
                                                                  (1745 – 1815)
Morandi è stato compositore, organista, maestro di cap-
pella a Pergola e Senigallia, nonché eccellente maestro di
                                                                  G. MORANDI            Introduzione, tema con
canto. Padre di Giovanni Morandi, la sua attività è docu-
                                                                  (1777 – 1856)         variazione e Finale
mentata da poche fonti dirette, principalmente dall’epi-
stolario tenuto con Padre Martini di cui fu allievo. Tra la
                                                                                        Elevazione in mib (dalla V
sessantina di opere rimaste conservate – moltissime quelle
                                                                                        Raccolta di sonate,
andate perdute – sono da menzionare i 12 concerti per or-
                                                                                        op. XXI)
gano, rinvenuti di recente, che testimoniano la fortuna di
questo genere, poco praticato in Italia.
                                                                                        Offertorio in mib (dalla
Autore fecondo, Giovanni Morandi è considerato il più
                                                                                        XII Raccolta)
importante compositore di musica per organo della prima
metà del XIX secolo. A sua volta famoso maestro di canto,
                                                                                        Variazioni su “God save
fu allievo del padre, a cui successe come maestro di cap-
                                                                                        the King - Inno inglese
pella a Senigallia, dove si ritirò dopo la morte della moglie
                                                                                        dell’Immortal Hendel”
Rosa, celebre cantante lirica. La sua musica, che subisce
l’influsso dominante del melodramma nazionale, mette in
                                                                                        Pastorale in sol (dalla
risalto le potenzialità esecutive dell’organo Callido, diffuso
                                                                                        “Gran Raccolta di sonate
in area veneta e in un centinaio di esemplari nelle Marche,
                                                                                        di difficoltà progressiva”)
di cui cinque solo a Senigallia.
Amico di Rossini, pare che lo abbia introdotto alla carriera
teatrale con la farsa “La cambiale di matrimonio”.
                                                                                        Postcommunio in la (dal-
Eseguita nel 1810 al Teatro San Moisè di Venezia vide Rosa
                                                                                        la X Raccolta di sonate,
Morandi nella parte di Fanni.
                                                                                        op. XXVIII)

                                                                                        Rondò con imitazione de’
                                                                                        campanelli

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Sabato 24 agosto, ore 20.45                                         Liuwe Tamminga, organo
Pieve di Zoldo                                                      Ensemble vocale Odhecaton
Tra prima e seconda “prattica”:                                     Paolo Da Col, direzione
Monteverdi, Frescobaldi e de Macque                                 ODHECATON
Claudio Monteverdi giunse a Venezia nell’ottobre 1613,              Controtenori
chiamato dai procuratori di San Marco a reggere la cap-             Alessandro Carmignani
pella musicale della basilica di San Marco in seguito alla          Matteo Pigato
conclusione del suo servizio presso la corte gonzaghesca            Andrea Arrivabene
di Mantova.
La sua vita si divise tra l’oneroso esercizio dell’incarico in
                                                                    Gianluigi Ghiringhelli
San Marco, ove emersero le doti di sapiente contrappunti-           Tenori
sta, e il terreno stimolante della produzione madrigalistica e      Gianluca Ferrarini
teatrale reso fertile dalle tante occasioni veneziane di com-       Vincenzo Di Donato
mittenza privata. In entrambi i terreni egli seppe tradurre in      Bassi
musica un mondo poetico, quello degli “affetti” anche at-
                                                                    Enrico Bava
traverso un tessuto armonico ricco di inquietanti contrasti
armonici, fatti di “durezze” e “ligature”, espressione con la       Marcello Vargetto
quale gli antichi indicavano le dissonanze e i ritardi. La co-
esistenza di registri stilistici diversi nella scrittura musicale
di Claudio Monteverdi, specchio di un’alternanza tipica del         G. DE MACQUE         Intrada d’organo
suo tempo tra l’ossequio per la musica del passato e l’orgo-        (ca. 1550 – 1614)
gliosa rivendicazione delle novità introdotte dalla moderna
pratica, è evidente nel confronto tra la Missa “da capella”
a 4 voci con organo e la Salve Regina a tre voci, che venne
                                                                    C. MONTEVERDI        Cantate Domino, a 6
ritrovata solo pochi anni fa. La prima è un’elegante missa
brevis scritta nello stile antico, che sorprende per la varietà     (1567 – 1643)        voci e organo
di materiali che Monteverdi riesce a generare dal motivo                                 (G. C. Bianchi, Libro II de
iniziale del primo Kyrie con una scrittura severa, eppur lieve                           motetti a 5, Venezia 1620)
ed espressiva. La seconda venne descritta (confidenzial-
mente) dal musicologo Lorenzo Bianconi come «musica                                      Messa a quattro voci
palpitante, fremente, carne viva e sofferente: linea santa                               da capella, a 4 voci e
Teresa del Bernini». I silenzi e l’enfasi sulla dissonanza, pon-                         organo
gono la parola al centro dell’attenzione di chi canta e di chi                           (Messa a quattro voci et
ascolta. Quella poetica che lo stesso Monteverdi chiamò                                  Salmi […] con le Letanie
«parlar cantando», viene trasferita dal teatro alla chiesa.                              della B.V., Venezia 1650)
Le Litanie appaiono come perdurante espressione dell’on-
                                                                                         Kyrie
data di devozione mariana seguita alla vittoria dei veneziani
contro i Turchi nella battaglia di Lepanto nel 1571; una vitto-                          Gloria
ria che Papa Pio V imputò all’intercessione della Madonna
del Rosario. I veneziani ritenevano che la loro città godesse
di una protezione speciale della Vergine e la composizione          G. FRESCOBALDI       Canzon dopo l’Epistola
di Monteverdi, forse destinata alle processioni, dev’essere         (1583-1643)
stata cantata di frequente in città. Le invocazioni mariane
alternano interventi solistici a declamazioni corali, in un’in-
tensa preghiera collettiva.

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C. MONTEVERDI    Credo

G. FRESCOBALDI   Toccata avanti il Recercar
                 Recercar con obligo di can-
                 tar la quinta parte senza
                 toccarla
                 (“Intendomi chi può che
                 m’intend’io”)

C. MONTEVERDI    Salve Regina [II], a 3 voci
                 e organo
                 (Venezia c. 1650)

                 Sanctus

G. FRESCOBALDI   Toccata per l’Elevazione

                 Agnus Dei

G. DE MACQUE     Consonanze stravaganti

C. MONTEVERDI    Laetaniae della Beata
                 Vergine, a 6 voci e organo
                 (Messa a quattro voci et
                 Salmi)

                                               Note di sala a cura di Melita Fontana e Paolo Da Col

                  40                                                   41
CURRICULUM
     ARTISTI

42       43
“IV Concorso internazionale di viola da gamba
                                                       Principe Federico Maria Ruspoli” (2012) a
                                                       Vignanello (Roma), il primo premio al concorso
                                                       di musica da camera “Maurizio Pratola” (2012)
                                                       e il “Romanus Weichlein Preis” con l’ensemble
                                                       “Girandole Armoniche” all’International Biber
                                                       Wettbewerb 2013, a Sankt Florian (Austria). Ha
                                                       al suo attivo diverse registrazioni per le case
                                                       discografiche Deutsche Harmonia Mundi, Alpha,
                                                       Naxos, Decca e Diastema. Ha collaborato con
                                                       Cecilia Bartoli, I Barocchisti – Diego Fasolis,
                                                       Amandine Beyer - Gli Incogniti, Leonardo Garcia
                                                       Alarcon - Cappella Mediterranea, La Fonte
                                                       Musica - Michele Pasotti, La Cetra Basel – Andrea
                                                       Marcon. Teodoro è stato assegnatario per due
                                                       anni consecutivi (2013–2014 e 2014–2015) della
                                                       borsa di studio della confederazione svizzera per
                                                       le eccellenze in campo artistico e musicale.

Nato nel 1992, Teodoro Baù ha intrapreso
in giovane età lo studio della viola da gamba
con Claudia Pasetto presso il conservatorio
di Castelfranco Veneto, e si è diplomato nel
2012 con il massimo dei voti, lode e menzione
speciale sotto la guida di Alberto Rasi presso il
Conservatorio di Verona. Contemporaneamente
ha studiato anche liuto rinascimentale per otto
anni con Massimo Lonardi a Venezia.
Nel Maggio 2017 ha terminato con distinzione
gli studi alla Schola Cantorum Basiliensis, dove
ha studiato viola da gamba con Paolo Pandolfo e
tiorba con Peter Croton; ha inoltre frequentato
corsi di viola da gamba tenuti da Roberto
Gini. Successivamente, ha continuato gli studi
con Vittorio Ghielmi presso il Mozarteum di
Salisburgo. Nel luglio 2015 gli è stato assegnato
il primo premio al VI Bach-Abel Wettbewerb di
Köthen.
È stato inoltre finalista al VII Internationaler
Telemann Wettbewerb a Magdeburgo (2015)                Nata a Gorizia, Romina Basso si è diplomata in
e presso il concorso internazionale “Musica            Canto al “B. Marcello” di Venezia e laureata in
Antiqua” a Bruges (2014). Tra gli altri premi che      Lettere Moderne all’Università di Trieste. Ha
gli sono stati assegnati, il “Premio Nazionale delle   frequentato masterclasses con Peter Maag
Arti - 2010” come solista, il secondo premio al        e Regina Resnik, Rockwell Blake e Claudio

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Desderi, Elio Battaglia e Claudio Strudthoff,
specializzandosi nel repertorio Rossiniano e
Barocco. Si esibisce regolarmente nei più
prestigiosi teatri e sale da concerto europei, in
Sud America, Stati Uniti, Australia, Corea e
Giappone, collaborando con alcune tra le
più rinomate orchestre classiche e barocche
(Accademia Bizantina, Concerto Italiano, Il
Complesso Barocco, I Barocchisti, Cappella
della Pietà de’ Turchini, Concert des Nations,
Europa Galante, Ensemble 415, Ensemble
Matheus, Les Arts Florissants, Les Musiciens
de Louvre, King’s Consort, Modo Antiquo,
Muncher Rundfunkorchester, Sverige e RSO
Radio Symphonic Orchestra, Ricercar Consort,
Orchestra Age of Enlightenment, Orchestra
Santa Cecilia, Venice Baroque Orchestra, La
Scintilla, Zefiro.
Ha cantato sotto la direzione di eminenti
personalità quali P. Maag, M. Viotti, Sir Ch.
Mackerras, V. Jurowski, J. Savall, F. Bruggen, A.
Curtis, R. Alessandrini, F. Biondi, M. Minkowski,     Andrea Buccarella nasce a Roma nel 1987.
W. Christie, E. Haïm, P. McCreesh, J. C. Spinosi,     Intraprende gli studi musicali come Puer Cantor
O. Dantone, D. Fasolis, A. Marcon, R. King,           nel prestigioso Coro della Cappella Musicale
P. Pierlot, A. Florio, F. M. Sardelli, D. Gatti, G.   Pontificia Sistina. Dopo aver ottenuto i diplomi in
Ferro. Romina ha registrato per Kikko Classic,        organo (2008) e clavicembalo (2016), consegue
Bongiovanni, Mirare, Agogique, Fuga&Ricercar,         con il massimo dei voti il Master in clavicembalo
Deutsche        Grammophon,      Naive,    Glossa,    presso la Schola Cantorum Basiliensis, sotto la
Classic Voice, EMI/Virgin, Sony/Deutsche              guida di Andrea Marcon.
Harmonia Mundi e Decca. È docente di Canto            Nel 2018 vince il Primo premio al Concorso
Rinascimentale e Barocco al Conservatorio “G.         Internazionale di clavicembalo di Bruges e il
Rossini” di Pesaro.                                   Premio Outhere, primo italiano a vincere questi
                                                      premi nella storia del prestigioso concorso.
                                                      Dal 2011 è direttore dell’Ensemble Abchordis,
                                                      con il quale ha vinto l’Handel International
                                                      Competition di Göttingen (2015) e pubblicato
                                                      due dischi per Sony Deutsche Harmonia Mundi:
                                                      Stabat Mater e Dies irae.

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(Goldberg), Editor’s choice (Gramophone).
                                                   Odhecaton ha prodotto l’Amfiparnaso di Orazio
                                                   Vecchi, con la partecipazione dell’attore Enrico
                                                   Bonavera e le scene disegnate da Lele Luzzati.
                                                   Negli ultimi anni Odhecaton ha rivolto grande
                                                   parte del proprio impegno interpretativo
                                                   alla musica sacra di Claudio Monteverdi e
                                                   al repertorio contemporaneo (Sciarrino,
                                                   Scelsi, Pärt, Rihm, de Pablo). Nell’anno 2010
                                                   Odhecaton ha conseguito due diapason d’or
                                                   con le registrazioni O gente brunette e Missa
                                                   Papae Marcelli di Palestrina; quest’ultimo CD
                                                   (con il quale, secondo Le Monde, “les Italiens
                                                   d’Odhecaton ont détruit l’icône pour mieux
                                                   rendre Palestrina à la vie”) ha ottenuto un
L’ensemble Odhecaton, sin dal suo esordio          notevole successo presso la critica. Il CD di
nel 1998, ha ottenuto alcuni dei più prestigiosi   Odhecaton dedicato alla Missa In illo tempore
premi discografici e il riconoscimento, da         di Claudio Monteverdi (Ricercar), insignito
parte della critica, di aver inaugurato nel        dei premi diapason d’or de l’année, choc e
campo dell’esecuzione polifonica un nuovo          Grand Prix International de l’Académie du
atteggiamento interpretativo, che fonda sulla      disque lyrique, contiene la prima registrazione
declamazione della parola la sua lettura mobile    mondiale di tre mottetti inediti del compositore.
ed espressiva della polifonia. L’ensemble vocale   Le ultime realizzazioni discografiche di
deriva il suo nome da Harmonice Musices            Odhecaton comprendono la registrazione
Odhecaton, il primo libro a stampa di musica       integrale dei Mottetti di Gesualdo a cinque
polifonica, pubblicato a Venezia da Ottaviano      voci (diapason d’or settembre 2014), il CD
Petrucci nel 1501. Il suo repertorio d’elezione    Roland de Lassus, Biographie musicale vol. IV,
è rappresentato dalla produzione musicale          La vieillesse, (5 diapason gennaio 2015), opere
europea tra Quattro e Seicento. Odhecaton          sacre di Alessandro Scarlatti (choc di Classica
riunisce alcune delle più scelte voci maschili     ottobre 2016 e Editor’s choice di Gramophone
italiane specializzate nell’esecuzione della       gennaio 2017), la Missa Galeazescha di Compère
musica rinascimentale e preclassica sotto          (diapason d’or ed Editor’s choice novembre
la direzione di Paolo Da Col. L’ensemble ha        2017). Per le celebrazioni monteverdiane del
registrato una quindicina di CD, dedicati          2017 Odhecaton ha partecipato all’esecuzione
rispettivamente a musiche di Gombert, Isaac,       del film documentario per la televisione ARTE
Josquin, Peñalosa, ai maestri della Picardie,      «Monteverdi, aux sources de l’Opéra» con regia
ai compositori spagnoli e portoghesi attivi        di Philippe Béziat e ha realizzato una nuova
nel Seicento nelle isole Canarie, a Palestrina,    registrazione dedicata alla produzione sacra
Monteverdi, Carlo Gesualdo, Orlando di Lasso       della maturità del compositore cremonese
e Alessandro Scarlatti e Loyset Compère. Con       (Monteverdi in San Marco, Arcana).
questi programmi Odhecaton è ospite nelle          A Odhecaton è stato conferito nel 2018 il
principali rassegne in Europa e America e ha       Premio Abbiati della critica musicale italiana per
ottenuto i maggiori riconoscimenti discografici:   le sue esecuzioni, indicate quale «paradigma di
Grand Prix International de l’Académie du          stile, chiarezza espositiva e nobilitazione degli
disque lyrique, diapason d’or de l’année, 5        spazi sonori nei quali risuonano».
diapason (Diapason), choc (Classica), disco del
mese (Amadeus e CD Classics), cd of the Year

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Paolo Da Col ha compiuto studi musicali al             Franziska Fleischanderl è nata a Linz (Austria).
Conservatorio di Bologna e musicologici                Fu un momento indimenticabile per lei, quando
all’Università di Venezia. Sin da giovanissimo ha      sentì per la prima volta nella sua vita, all’età di
orientato i propri interessi al repertorio della       quattro anni, il suono di un salterio.
musica rinascimentale e preclassica, unendo            Si innamorò immediatamente del suo suono
costantemente ricerca ed esecuzione. Ha                chiaro ed etereo. Ha conseguito due master
fatto parte per oltre vent’anni di numerose            a Linz e a Basilea con Karl-Heinz Schickhaus,
formazioni vocali italiane, tra le quali la Cappella   Hopkinson Smith e Rudi Lutz e tiene concerti
di S. Petronio di Bologna e l’Ensemble Istitutioni     e conferenze in Europa e all’estero. Ha suonato
Harmoniche. È docente del Conservatorio                con ensemble come l’orchestra barocca La
di Trieste. Dal 1998 dirige l’ensemble vocale          Cetra, l’ensemble Sollazzo, La Ritirata, Tonhalle
Odhecaton. Ha diretto con Luigi Ferdinando             Orchester Zürich e Tonkünstlerorchester
Tagliavini la rivista L’Organo, ha collaborato         Niederösterreich e ha tenuto concerti alle
in qualità di critico musicale con varie riviste       Wiener Festwochen, allo Styriarte e alle
specializzate, ha diretto il catalogo di musica        Donaueschinger Musikwochen. Franziska ha
                                                       inciso numerosi CD e ha partecipato a numerose
dell’editore Arnaldo Forni di Bologna, è curatore
                                                       radioproduzioni di ORF, BR, SWR, Deutsche
di edizioni di musica strumentale e vocale,
                                                       Grammophon, Glossa e Christophorus.
autore di cataloghi di fondi musicali e di saggi
                                                       Da molti anni si concentra sulla ricerca di questo
sulla storia della vocalità. Attualmente svolge un     strumento nelle aree della musica antica e
lavoro di ricerca sulla vocalità del Rinascimento      contemporanea. Dal 2008 al 2015 si è dedicata
presso il Centre d’Études Supérieures de la            esclusivamente all’ampliamento dei suoni e del
Renaissance di Tours.                                  repertorio contemporaneo per salterio e alla
                                                       relativa notazione.
                                                       Ha presentato in anteprima circa 30
                                                       composizioni con diverse orchestrazioni che

                          50                                                  51
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