2 gennaio 2 aprile Foggia - Teatro del Fuoco ingresso ore 17.30 sipario ore 18.00 - Musica Civica
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2016 VII EDIZIONE Foggia Teatro del Fuoco ingresso ore 17.30 sipario ore 18.00 San Severo Teatro “G. Verdi” ingresso ore 18.30 sipario ore 19.00 Ingresso 2 gennaio • 2 aprile con abbonamento o biglietto
Unione Europea FSC 2007/2013 APQ rafforzato “Beni e Attività Culturali” Regione Puglia Provincia di Foggia Comune di San Severo Centrale En Plus Fondazione San Severo Fondazione Banca del Monte Foggia Apulia Felix PR MO DAUNIA Agenzia di Foggia Agenzia di San Severo Agenzia San Severo Gaeta Emilio e Gaeta Salvatore sas Pilato Enrico A. & Brillante Mauro Sas ASSIVIDA di Villani L. & d’Angelo R. srl Orsalibreria Minore
Musica Civica continua nel suo percorso virtuoso di promozione culturale del territorio, con l’obiettivo di implementare e rinnovare l’offerta concertistica e di stimolare la riflessione sui grandi temi della contemporaneità. Originale nella sua ideazione e molto apprezzata dal pubblico, la rassegna nell’edi- zione 2016 chiama a raccolta in Capitanata oltre 200 artisti e intellettuali, con la programmazione di sedici eventi da gennaio ad aprile che vedono grandi protago- nisti della scena concertistica internazionale. Eventi possibili grazie alla creazione di un vero e proprio polo culturale territoriale costituito da molti operatori e sog- getti che hanno deciso di lavorare in rete, condividendo idee e progetti e mettendo in comune risorse e competenze. Quest’anno il parterre di sostenitori si è ulteriormente ampliato ed è arrivato a coinvolgere realtà fortemente radicate nel territorio che hanno dato un apporto fondamentale alla crescita della manifestazione. Il sostegno da parte di tanti soggetti pubblici e privati è uno dei punti di forza di Musica Civica che da due anni è annoverata dalla Regione Puglia tra le “eccellenze festivaliere regionali” con pochi altri grandi festival pugliesi. Nella certezza che ampliare l’offerta di due prestigiosi contenitori culturali come il Teatro “G. Verdi” di San Severo e il Teatro del Fuoco di Foggia sia un arric- chimento per tutti e un modo per favorire la creazione di nuovo pubblico, oltre che per dare nuova linfa e rivitalizzare due centri della Capitanata, Musica Civica continua a proporre eventi innovativi, di grande impatto spettacolare e di elevato spessore culturale e civico, rappresentando un momento fondamentale di crescita del “capitale civile” della Capitanata e, più in generale, del Mezzogiorno d’Italia. Rispondere con la cultura e con l’arte ai bisogni sociali, etici, umani della nostra terra è un dovere per quanti operano in un territorio che mai come in questo mo- mento necessita di impegno, riflessione e innovazione. Buona Musica Civica! La direzione artistica, gli enti e i soggetti promotori, sostenitori e organizzatori
PROMOTORI Regione Puglia Loredana Capone Assessore Industria Turistica e Culturale Provincia di Foggia - Comune di San Severo Francesco Miglio Presidente - Sindaco Comune di San Severo Celeste Iacovino Assessore alla cultura SOSTENITORI Centrale En Plus di San Severo Alessandra Salvati, Responsabile Fondazione Apulia felix Giuliano Volpe, Presidente Promodaunia Maria Elvira Consiglio, Presidente Fondazione Banca del Monte di Foggia Saverio Russo, Presidente Fortore Energia Antonio Salandra, Presidente Banca Mediolanum Luigi Fantetti, Responsabile Gruppo Salatto Potito Salatto, Presidente Capobianco Macchine per l’Agricoltura Vincenzo Capobianco & Figli Associazione Per il Meglio della Puglia Piero Gambale, Presidente Centro Studi Apulia Emilio Gaeta, Presidente 4
Libreria Ubik • Foggia Libreria Orsa Minore • San Severo Cantine Teanum • San Severo Ditta Vittorio Fabbrini • Foggia Assicurazioni Generali • Agenzia di Foggia UnipolSai • Agenzia di San Severo Reale Mutua • Agenzia di San Severo ORGANIZZATORI Associazione Culturale Musica Civica Dino De Palma, Presidente Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di San Severo Pasquale Mininno, Dirigente Collaboratori organizzativi Norma Di Leo • Foggia Felice Miranda • San Severo UFFICIO STAMPA Enza Gagliardi • Giorgio Ventricelli GRAFICA Silvia Brighenti SITO WEB Sinkronia DIREZIONE ARTISTICA Gianna Fratta 5
2 gennaio 2016 • 2 aprile 2016 San Severo · Teatro Comunale “G. Verdi” Ingresso ore 18.30 · Sipario ore 19.00 Foggia · Teatro del Fuoco Ingresso ore 17.30 · Sipario ore 18.00 Calendario San Severo, sabato 2 gennaio Foggia, domenica 3 gennaio “Sentieri diVini” con Betty Mezzina e Marika Maggi Vino, donne e canto · Concerto degli auguri Il vino nell’opera, nell’operetta e nella canzone Orchestra Sinfonica Musica Civica e Owls Quartet Rocco Cianciotta, direttore San Severo, sabato 16 gennaio Foggia, domenica 17 gennaio “Solo bagaglio a mano” con Gabriele Romagnoli Senza ed essenza · Il minimalismo nella musica e nella vita Orchestra Sinfonica Musica Civica Ilaria Bellomo, soprano · Massimo Ottoni, sand-artist Gianluca Martinenghi, direttore San Severo, sabato 30 gennaio Foggia, domenica 31 gennaio “Pinuccio sono” con Alessio Giannoni, in arte Pinuccio A.A.A. Circo cerca clown. Richiedesi massima serità Vincenzo Vasi, Roberto De Nittis e Tools Toy Gang 6
San Severo, sabato 13 febbraio Foggia, domenica 14 febbraio “Una vita in bilico” con Manolo Zanolla Sfide · Esercizio e disciplina nello sport e nella musica Orchestra Sinfonica Musica Civica Miseon Oh, soprano · Dino De Palma, violino Mladen Tarbuk, direttore San Severo, sabato 27 febbraio Foggia, domenica 28 febbraio “Il Grigio e dintorni” · Note e parole per Giorgio Gaber Giampiero Mancini, attore · Silvia Carota, ballerina Musiche di e con Giuliano Di Giuseppe San Severo, sabato 12 marzo Foggia, domenica 13 marzo “Poesia in Francia, Argentina e Polonia” con Valerio Magrelli Musica in Francia, Argentina e Polonia Mariangella Vacatello, pianoforte Foggia, domenica 20 marzo ore 18.00 San Severo, domenica 20 marzo ore 20.30 Talenti di Capitanata per il mondo Storie e performance di artisti della nostra terra Interviste di Micky De Finis Foggia, venerdì 1 aprile “Missione futura: 200 giorni nello spazio” con Samantha Cristoforetti Ensemble Berlin · I Solisti dei Berliner Philharmoniker Musiche di Bach, Mozart, Mahler San Severo, sabato 2 aprile Ensemble Berlin · I Solisti dei Berliner Philharmoniker Musiche di Bach, Mozart, Mahler 7
Sabato 2 gennaio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” Domenica 3 gennaio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco Vino, donne e canto CONVERSAZIONE “Sentieri diVini” con Betty Mezzina e Marika Maggi Concerto degli auguri Il vino nell’opera, nell’operetta e nella canzone Orchestra Musica Civica Teresa Di Bari, soprano • Cataldo Caputo, tenore Matteo D’Apolito, bass-baritone Rocco Cianciotta, direttore Owls Quartet Veronica Granatiero, voce Francesco Magistro, chitarra Stefano Capasso, tastiere Luciano Pannese, basso Luciana Fumarola, coreografa e ballerina Gianpiero Caliandro, ballerino Dopo il concerto brindisi musicale con gli artisti nel foyer del teatro con aperitivo e degustazione di vini offerti da Cantine Teanum 8
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Note d’ascolto Musica Civica inaugura l’edizione 2016 con la conversazione “Sen- tieri diVini” di Betty Mezzina e Marika Maggi. Due “donne del vino”, sommelier la prima e produttrice la seconda, che ci guideranno attra- verso i sentieri della Puglia, ripercorrendo la storia dei vigneti della nostra terra e dei tre principali vitigni autoctoni. Il vino raccontato dallo sguardo e dalla sensibilità delle donne in un cammino ideale dalla Daunia al Salento. Al vino è dedicato anche il Concerto degli auguri, che si apre col cele- bre valzer di Johann Strauss “Vino, donne e canto” e continua con arie, duetti, brindisi e canzoni alla scoperta di come il nettare di Bacco sia stato celebrato nel melodramma, nell’operetta, nella canzone italiana e in quella internazionale. È un binomio, quello della musica col vino, legato da tante affinità: capa- cità di consolare, donare gioia, unire ed inebriare gli animi. È difficile ricordare un’opera in cui non vi sia una scena di bevute all’o- steria, un brindisi, un ubriaco o presunto tale che irrompe sul palco: dalla scena conviviale del brindisi della Cavalleria Rusticana di Masca- gni al vino come filtro per la seduzione nell’Elisir d’amore di Donizet- ti, dalle bollicine causa di equivoci ed intrecci nel Pipistrello di Strauss all’aria mozartiana passata alla storia come Aria dello champagne pre- sente nel Don Giovanni col titolo “Fin ch’han dal vino calda la testa”. Le voci di Teresa Di Bari, Cataldo Caputo e Matteo D’Apolito giocano, brindano, scherzano con le note e i versi dedicati al vino e rievocano il bere visto con lo sguardo di una società, quella borghese protagonista del melodramma, che non si formalizza di fronte all’ebbrezza, ma che anzi ne esalta il potere aggregativo e gaudente. E che brindisi sarebbe senza vino, senza bollicine? Ecco che nella Vienna imperiale, patria dei valzer, Strauss dedica proprio allo cham- 10
pagne e al vino polke e valzer, danze interpretate in modo molto origi- nale dai ballerini Luciana Fumarola e Gianpiero Caliandro. “Il vino è la sorgente delle note che si aggrappano alla melodia”, recita la regina del rock italiano Gianna Nannini. Con la stessa grinta e pas- sione, la preziosa voce di Veronica Granatiero ripercorre le note ed i testi che hanno celebrato il vino nella musica leggera e nella canzone. Si alternano sul palco, in una sorta di variopinto duetto, l’Orchestra Sinfonica Musica Civica, diretta dal maestro Rocco Cianciotta, e l’Owls Quartet. A chiudere la serata, le note e i versi del celebre Brindisi di Traviata, che col suo “Libiamo nei lieti calici” suggella il potere aggregativo del vino, invitando pubblico e artisti a festeggiare insieme, sempre a suon di vino, nel foyer del teatro! BETTY MEZZINA Dottore in Lettere Moderne, Betty Mezzina è sommelier professionista AIS, As- sociazione Italiana Sommelier. Per AIS è degustatrice ufficiale e relatrice, con un’intensa attività formativa in tutta Italia. Membro di giuria in numerosi con- corsi enologici, quali “Rosati d’Italia”, Bari (2013), “Selezione Vini del Lazio”, Roma (2008), “Radici”, Monopoli (2009 e 2010), Borgo Egnazia (2011), ha preso parte in qualità di degustatore e redattore alla realizzazione delle edizioni di “Guida Vini di Puglia”(2015, 2014 e 2013), “Guida Radici Wines” (2012), “Guida Vini di Puglia e Basilicata” (2007). Come docente ha svolto attività formative all’estero per CNIPA, Consorzio Na- zionale per l’Istruzione Professionale e Artigiana ed è stata relatrice in numerosi corsi in Italia e all’estero (“Il turismo del vino: le buone prassi”, “Turismo am- bientale ed enogastronomico” a Vancouver ecc.). In Puglia è stata docente dell’Accademia dell’Enogastronomia di Conversano e ha partecipato in qualità di relatrice al Corso di formazione professionale “Impre- sa in Rosa” (CNIPA), Bari. È membro dell’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino”, realtà unica nel 11
suo genere in Italia. Con venticinque anni di attività, l’Associazione conta 650 iscritte. Nel 2005 ha ricevuto il Premio «Donna e Lavoro 2005» dello Zonta Internatio- nal Club “per aver valorizzato, in qualità di sommelier, la figura femminile nel mondo del lavoro”. MARIKA MAGGI Imprenditrice e direttore commerciale della Cantina “La Marchesa” di Lucera, è stata rapita dalla passione per il vino sin da giovane. Background legato a stu- di letterari, è poi diventata sommelier professionista. Ha partecipato a numerosi workshop e master in tecniche di degustazione e abbinamento in Italia e all’este- ro. Imprenditrice allo stato puro, si occupa di promozione e marketing curando anche l’intera filiera produttiva: dalla scelta delle uve alla commercializzazione del vino prodotto. Ha presentato a “Bererosa 2014” (Roma) il suo rosato “Il Me- lograno”, arma vincente e prodotto di punta della cantina. Promuove con entusia- smo i suoi vini unitamente al territorio di produzione, alla cultura e alla bellezza della propria regione. ROCCO CIANCIOTTA Cianciotta è una personalità musicale con una formazione accademica estrema- mente completa. Laureato in violino, corno, composizione, strumentazione per banda, musica corale e direzione di coro, oltre che con 10 e lode in direzione d’orchestra sotto la guida di Rino Marrone, si è poi perfezionato in alcune tra le più prestigiose realtà europee, tra cui l’Università Mozarteum di Salisburgo, l’Accademia Chigiana di Siena, studiando con maestri del calibro di Mihalka Gyi- orgy, Konrad von Abel, Hans Zender, Yuri Ahronovitch. Ha diretto fin da giovanissimo numerose e prestigiose orchestre, come l’Orche- stra “I Pomeriggi Musicali” di Milano, opere in prima mondiale, come la Messa in Re per soli, coro e orchestra di Piccinni, calcando palcoscenici di prestigiosi teatri (recentemente al Teatro Comunale di Ferrara ha diretto l’opera Il mondo della luna di Haydn e Histoire du Soldat di Stravinsky). Come compositore ha scritto brani sinfonici, arrangiamenti e orchestrazioni 12
eseguiti in Italia, negli Stati Uniti e in Canada e ha trascritto e curato opere di Tommaso Traetta e Niccolò Piccinni, essendo un appassionato e un esperto di musiche di compositori pugliesi, per via delle sue origini baresi. All’attività di direttore d’orchestra, compositore ed arrangiatore, associa la car- riera di docente di Esercitazioni Orchestrali, materia che attualmente insegna presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia. TERESA DI BARI Nasce a Bari dove consegue la laurea in canto lirico presso il Conservatorio “N. Piccinni” con il massimo dei voti e la lode, sotto la guida del M° Luigi de Corato. Il suo lungo percorso tecnico-artistico è segnato da incontri prestigiosi e studi con Luciana Serra, Mirella Freni, Katia Ricciarelli. Teresa Di Bari interpreta molti titoli e ruoli del repertorio lirico. Negli ultimi anni è stata Musetta nella Bohème, Adina nell’Elisir d’amore, Gilda nel Rigoletto, Ser- pina nella Serva padrona, Olga nella Fedora, Jouvenot nell’Adriana Lecouvreur, Poppea in Agrippina, Rita nell’opera omonima, Contessa nel Chérubin di Mas- senet, Zaunschlupfer in Die Vogel di Braunfels, Oscar in Un ballo in maschera , Suor Genovieffa in Suor Angelica, Frasquita nella Carmen, Zerlina nel Don Gio- vanni, Elise nella Didon di Piccinni, Lauretta in Gianni Schicchi, Euridice in Or- feo e Euridice di Gluck, Najade in Ariadne auf Naxos di Strauss, Norina nel Don Pasquale, Violetta nella Traviata. Collabora abitualmente con i più grandi artisti del panorama internazionale in importanti teatri italiani ed europei: Ricciarelli, Cura, Carminati, Bonynge, Ab- bado, Obrazova, Cossotto, Matteuzzi, Palleschi, Ciofi, Bredt, Surian, Fagen, Pehlivanian, Bosman, Villaume. Di lei è stato scritto “ha saputo unire alla vocalità sicura e ben espressiva, una presenza scenica spigliata, che rispecchiava equilibratamente quel misto di sen- sualità e innocenza in cui si dibatte il personaggio di Poppea “ (Nicola Sbisà), “Più che apprezzabile la Zerlina di Teresa Di Bari; il personaggio è stato sfrondato dalle leziosità che spesso ne inficiano la sincera freschezza. Esemplare vocalmen- te, con chiarezza di accenti e delicate filature, la sua Zerlina è stata molto efficace scenicamente”, “dotata di una voce indubbiamente musicale e un’eccellente gusto 13
dell’esposizione della frase, Teresa Di Bari ha dato movenze anche sceniche alla figura di Euridice” (Operaclick, Dino Foresio). Ha effettuato registrazioni televisive e radiofoniche per Rai Radio Tre, Canale 5 e per la radiotelevisione svizzera. Incide per Kicco Classic, Dynamic, Bongiovanni, La Nuova Regaldi. È docente di canto al conservatorio “T. Schipa” di Lecce. CATALDO CAPUTO Diplomatosi in canto presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari col massimo dei voti e la menzione di lode, sotto la guida del baritono Luigi De Corato, si iscrive alla facoltà di Conservazione dei Beni Musicali. Con il debutto nel Barbiere di Siviglia al Teatro Politeama Greco di Lecce, inizia una rapida ed intensa carriera che lo porta a collaborare con le maggiori realtà musicali italiane e straniere: il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro San Carlo di Napoli, la Cleveland Orchestra, la Fondazione Are- na di Verona, il Teatro Regio di Torino, la Fondazione Goulbenkian di Lisbona, l’Opera Royal de Wallonie di Liege, il Teatro Rosalia Castro de La Coruna, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Carlo Felice di Genova, la Fondazione Pe- truzzelli di Bari, I Solisti Veneti, il Festival della Valle d’Itria, il Teatro Comunale di Bologna, la Philarmonique du Maroc, l’Accademia degli Astrusi, l’Hermitage Sinfony Orchesra, i Munchener Sinfonichern, il New York City Opera. Recentemente ha debuttato Traviata al Seoul Art Center, Werther di Massenet al Sofia National Opera, Mosè in Egitto di Rossini al New York City Opera e ha appena terminato una tournée del Don Chisciotte - Maestro di musica di Giovanni Battista Martini in Giappone con il Teatro Comunale di Bologna. Ha interpretato i più importati titoli del grande repertorio operistico, tra i quali Il Barbiere di Siviglia, Cenerentola, La Cambiale di matrimonio, Il turco in Italia, Il viaggio a Reims, Mosè in Egitto, La sonnambula, I Capuleti e i Montecchi, L’e- lisir d’amore, Don Pasquale, La fille du Regiment, Rita, Il campanello, Falstaff, La Traviata, Il Matrimonio segreto, Semiramide, Il Cappello di paglia di Firenze, Gianni Schicchi. Incide per Dynamic e Bongiovanni. 14
MATTEO D’APOLITO Compiuti gli studi musicali presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, si dimostra subito particolarmente portato per il repertorio buffo. È interprete di Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Rossini in diversi teatri ita- liani e esteri (Marrucino di Chieti, “A. Bonci” di Cesena, Opera Theatre di Busan in Corea, Varna Opera Theatre in Bulgaria, in tour in Belelux ecc.). Riscuote numerosi consensi anche nell’interpretazione di altri ruoli, tra i qua- li Mamma Agata nelle Convenienze ed inconvenienze teatrali, Don Profondo nel Viaggio a Reims, Leporello nel Don Giovanni, esibendosi in teatri italiani, quali il Teatro “G. Verdi” di Pisa, il “C. Goldoni” di Livorno, nel “Rossini Opera Festival” di Pesaro e in molte altre prestigiose realtà teatrali. Le sue tournée all’estero lo portano spesso ad essere in Corea del Sud dove si esibisce al “Seoul Arts Center”, al “Seoul Sejong Center” e al “Busan Interna- tional Performing Arts Festival”, interpretando ruoli come Dulcamara nell’Elisir d’amore, Betto di Signa e Talpa nel Trittico pucciniano e del Sagrestano in Tosca di Puccini. In altri ruoli della tradizione operistica italiana ha calcato il palco del Teatro Coliseo di Buenos Aires e preso parte al “Rossini in Wildbad – Belcanto Opera Festival” di Bad Wildbad (Germania). In prima esecuzione assoluta ha in- terpretato, all’Auditorium di Milano, Amarone ne Una Di Vino Commedia, opera buffa di Giancarlo Cignozzi, musicata da Luis Bacalov. In ambito sinfonico, canta nella IX Sinfonia di Beethoven, nel Requiem di Fauré e nei Carmina Burana di Orff. Ha inciso per le case discografiche Naxos e Bongiovanni e, oltre alla lirica, colla- bora come regista in un laboratorio teatrale che porta in scena scritti inediti. VERONICA GRANATIERO Accostatasi giovanissima alla musica, consegue il diploma in canto lirico con lode presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, sotto la guida di Angela Bon- fitto. Cantante versatile, ha un repertorio che spazia dalla lirica al jazz, dal pop al mu- sical e si esibisce in teatri come il Teatro Vittoria di Roma, l’Arena del Sole di Bologna, il Teatro dell’Archivio di Genova e in importanti realtà musicali italiane, come il “Festival dell’economia di Trento”, “La Repubblica delle idee” di Napoli, 15
il “Festival d’arte Apuliae”. Dal 2006 ricopre stabilmente il ruolo di corista nelle trasmissioni televisive na- zionali RAI, come “Una voce per Padre Pio”, “L’Oro del Golfo”, “Il Cerchio della Vita”, collaborando con voci del panorama lirico e leggero del calibro di Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Amii Stewart, Michael Bolton, Antonella Ruggiero, Patty Pravo. Nel 2009 si accosta allo studio del jazz, lavorando al fianco di Giancarlo Schiaffini e Silvia Schiavone nella prima assoluta dell’opera “Giove a Pompei” di Umberto Giordano, rivisitata in chiave jazz e realizzata all’interno di ”Orsara Jazz Festival”. Oltre oceano si esibisce in Canada al Powered center di Brampton e all’Avalon Theatre Fallsview di Toronto. Nel 2012 incide per la Casa editrice Musikstrasse due dei 24 CV della raccolta “KZ MUSIK – Alla ricerca della musica perduta” e per Promo Music e Mondadori “Occidente estremo” di e con Federico Rampini, spettacolo col quale è stata in tournée nei principali teatri italiani. Arricchisce il suo bagaglio di conoscenza sulla voce conseguendo nel giugno 2015 il Master di Alta Formazione in Vocologia Artistica, sotto la guida di Fran- co Fussi e Silvia Magnani. LUCIANA FUMAROLA Classe 1986, Fumarola è una tra le più interessanti e innovative ballerine del pa- norama italiano, oltre che promettente coreografa. Si laurea al biennio specialistico in discipline coreutiche e metodologia della danza contemporanea presso l’Accademia Nazionale di Danza a Roma e succes- sivamente si specializza partecipando a numerosi stage e workshop in Italia e all’estero: è in Cina, al Beijing Dance Academy e negli Stati Uniti al Martha Gra- ham Center of Contemporary Dance, al Merce Cunningham Dance Company, all’Alvin Aley Dance Shool, al Joffrey Ballet. In Italia, segue il corso di perfezio- namento al Balletto di Toscana, diretto da Cristina Bozzolini e nel 2013 è stagista presso la compagnia Mandala Dance Company di Paola Sorressa. Consegue in seguito il Master Internazionale “Arts – Thérapies” presso l’Univer- sità Sorbonne Paris Cité e si perfeziona a Berlino presso le scuole TanzFabrik e 16
Marameo, assistendo, altresì, insegnanti di fama internazionale. Nonostante la giovane età, vanta prestigiose collaborazioni ed esperienze arti- stiche con nomi come Maurice Causey, Thomas Zamolo, Sara Laurenco, Mauro De Candia, Sun Sunkyung, Konstantin Uralsky, Guillaume Siard, Dino Verga, Marco Ubaldi e molti altri coreografi di fama internazionale. Collabora con il coreografo Micha Van Hoecke per la realizzazione di Pathos; in qualità di coreografa/performer è al fianco del regista Fabio Ceresa in Giovanna d’Arco, nell’ambito del XXIX Festival Internazionale della Valle D’Itria. Per il V Festival dell’Immagine di Martina Franca realizza Evolve, in qualità di coreografa/danzatrice. Dal 2010 è insegnante presso la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca ne- gli incontri “Linguaggi della danza contemporanea” ed è docente in varie scuole professionali di danza a Roma. Attualmente è impegnata nella realizzazione dello spettacolo La mia Favola, per “Dance For Life” che, dopo la prima rappresentazione prevista a Perugia nell’a- prile del 2016, toccherà molti teatri italiani ed europei. 17
Sabato 16 gennaio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” Domenica 17 gennaio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco Senza ed essenza Il minimalismo nella musica e nella vita CONVERSAZIONE “Solo bagaglio a mano” con Gabriele Romagnoli Orchestra Sinfonica Musica Civica Arrangiamenti di Alberto Napolitano Ilaria Bellomo, soprano Massimo Ottoni, sand-artist Gianluca Martinenghi, direttore M. Nyman And do they do L. Einaudi Experience P. Glass Truman sleeps dal film The Truman show M. Torke Dai Four Proverbs n. 1 e 4 per soprano e orchestra M. Nyman The heart asks the pleasure first dal film Lezioni di piano F. J. Haydn Sinfonia n. 45 “Sinfonia degli Addii” Allegro assai - Adagio - Minuetto e Trio - Finale 18
G ab rie Ro le ma gn o li Gia hi nluca Martineng to ni o Ot Massim Ila Be ria llo mo 19
Note d’ascolto «Se il grande avvenire ce l’ho alle spalle, mi prendo lo straccio di futuro che resta e lo vivo come posso». Recita così il giornalista Gabriele Ro- magnoli nei suoi pensieri nati all’interno di una bara in Corea del Sud. Già viaggiatore instancabile e poco incline al radicamento, Romagnoli elabora le riflessioni esposte nel suo ultimo lavoro letterario, Solo ba- gaglio a mano, in un bizzarro rito-esperimento messo a punto in Corea del Sud: farsi chiudere in una cassa e, durante il proprio finto funerale, «dire addio a se stessi». È questo l’aneddoto cardine del suo libro; è questo il fondamento della riflessione sull’importanza di viaggiare, ma soprattutto di vivere legge- ri. Ecco che il bagaglio a mano, la valigia piccola, essenziale, diventa metafora di una leggerezza esistenziale che sollecita l’affrancamento dai bisogni e auspica l’eliminazione del superfluo, la rinuncia alle cer- tezze e agli oggetti-àncore per ampliare lo sguardo, vivere con la con- sapevolezza di avere abbastanza, far sì che l’instabilità sia un modo per accettare che il mondo è in movimento. Sottrarre, togliere orpelli, eliminare, ridurre e ridursi all’essenziale. Anche il minimalismo musicale, nato negli Stati Uniti negli anni Ses- santa, punta agli stessi obiettivi: aprire una nuova strada alla composi- zione, sollecitando l’utilizzo esclusivo degli elementi essenziali, creare musica col minimo, con poche cellule melodiche che il compositore lascia libere di svilupparsi ed adempiersi in un discorso musicale che spesso risulta costruito mediante la ripetizione, anche ossessiva. Sem- plici e brevi cellule melodiche e figure ritmiche immediate sono la base della musica minimale, il cui impianto armonico e timbrico si evolve creando sonorità inusuali. La paternità del termine si attribuisce a Michael Nyman, uno dei ma- estri indiscussi del minimalismo ed autore di alcune delle colonne sonore più memorabili del Novecento, come quella del capolavoro ci- 20
nematografico del 1993 Lezioni di piano, che l’orchestra proporrà al pubblico, insieme ad altri brani-simbolo del minimalismo musicale. Stupirà l’inserimento in programma di una sinfonia di Haydn, la Sinfo- nia degli Addii, scelta per una sorta di metaforico richiamo al concetto di “sottrazione”. In Haydn, ben lontano dal minimalismo musicale, la sottrazione non riguarda gli elementi del discorso musicale (semplificazione delle cel- lule melodiche, dell’armonia ecc.), ma è una vera e propria sottrazione fisica dei musicisti, a quei tempi pensata come originale forma di pro- testa verso l’abbassamento delle paghe ai professori d’orchestra. Una sorta di contestazione sindacale ante litteram. Haydn prevede, infatti, che durante l’ultimo movimento della sinfonia i musicisti abbandonino il palco lasciando solo il direttore d’orchestra. Il concerto propone, dunque, un delizioso excursus abbinato alla per- formance dal vivo di un artista della sabbia, il marchigiano Massimo Ottoni, che con questo semplice ed essenziale materiale crea disegni strabilianti proiettati dal vivo su un grande schermo durante le esecu- zioni dei brani. GABRIELE ROMAGNOLI Giornalista, scrittore, sceneggiatore, librettista, autore teatrale, opinionista. Roma- gnoli è un uomo che ha fatto della versatilità il suo cavallo di battaglia: ogni definizio- ne gli si addice, ma nessuna lo riassume interamente. Il suo esordio come scrittore avviene nel 1987 con Undici Calciatori, lavoro lettera- rio appartenente al progetto “UNDER 25” ideato da Tondelli per lanciare giovani talenti. Dal 1997 al 1999 è inviato italiano di La stampa a New York dove si occupa, in particolare, della questione della pena di morte. Sempre in qualità di inviato parte- cipa alle trasmissioni di Gad Lerner e collabora come opinionista con periodici e quotidiani quali La Repubblica, Avvenire, Vanity Fair, affrontando gli argomenti più disparati, dai desaparecidos all’amore in chat. 21
Tra i suoi lavori letterari e di narrativa si ricordano Passeggeri – Catalogo di ragioni per vivere e volare, L’artista, vincitore del “Premio Garda”, Navi in bottiglia, In tem- po per il cielo. Nel 2007 pubblica Il vizio dell’amore, raccolta di monologhi realizzati, successivamente, in cortometraggi interpretati da celebri volti femminili dello scena- rio teatrale e cinematografico italiano. È sceneggiatore televisivo (Uno bianca, Distretto di polizia) e cinematografico; è au- tore di Con le mani, azione scenica liberamente ispirata a Il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo. Curiosità umana, nomadismo fisico e mentale, flessibilità sono le sue peculiarità di uomo e di scrittore. Grande viaggiatore, a 55 anni Romagnoli ha abitato in 4 con- tinenti, 8 città, 27 appartamenti accendendo la sua penna nelle sale d’aspetto degli aeroporti, raccontando mondovisioni, aggregando gli istanti. Questa è la sua filosofia di vita, una filosofia che è il fulcro di Solo bagaglio a mano. GIANLUCA MARTINENGHI Martinenghi, già direttore artistico e sovrintendente al Teatro Massimo di Palermo, è uno dei direttori d’orchestra più conosciuti e più impegnati in Italia e all’estero. Dopo gli studi pianistici con Piero Rattalino e quelli di composizione con Bruno Bettinelli, si accosta alla direzione d’orchestra, avvalendosi di docenti come Donato Renzetti e Giacomo Zani e collaborando sin da subito con diverse orchestre. La sua carriera artistica lo vede direttore d’orchestra in produzioni liriche come I Capuleti e i Montecchi, La sonnambula, Otello, La Traviata in prestigiosi teatri nazionali ed internazionali, tra cui il Teatro dell’Opera di Roma, la Fondazione Arena di Verona, il Teatro della Misericordia di Palma de Mallorca, il Palm Beach Opera. Nel maggio 2007 debutta con successo all’Ireland Opera di Dublino con Don Pasquale e nel 2008 grandi consensi riscuote la sua lunga tournée di Andrea Chénier di Umberto Giordano. È inoltre alla direzione di istituzioni sinfoniche come l’Orchestra Sinfo- nica Siciliana, l’Orchestra Regionale dell’Abruzzo e altre. Dal 1997 dirige abitual- mente i principali titoli operistici e numerosi concerti sinfonici oltre ad importanti produzioni del repertorio del ‘900, come L’Arca di Noè di Benjamin Britten, il Polli- cino di Hans Werner Henze e Una favola per caso di Lucio Gregoretti e Nicola Sani. Di recente ha debuttato Lucia di Lammermoor alla Deutsche Oper di Berlino. Assistente e preparatore di prestigiosi concerti per musicisti quali Vladimir Ashke- 22
nazy, Rudolph Barshaj e Bruno Campanella, ha un’intensa attività anche come musi- cologo e saggista, avendo pubblicato saggi specialistici sul pianoforte per numerose riviste (Musica, Symphonia, Piano Time ecc.). MASSIMO OTTONI Nato a Fano nel 1975, ha frequentato la Scuola del Libro di Urbino, sezione Cinema d’Animazione. Ha realizzato numerosi film di animazione, tra cui 1998, Due di cuori, Mondo cane, Thelone, che hanno ottenuto premi e riconoscimenti nei principali festival nazionali e internazionali. Ha realizzato il videoclip Sister, sulla musica del gruppo End, trasmesso su MTV e la sigla del Siena International Short film Festival 2004. Uno dei suoi lavori, Wheels and love, è stato vincitore del primo premio Anima Mundi – 2011. Attualmente si esibisce dal vivo come light-artist, disegnando in estemporanea con varie tecniche. È stato il primo italiano a presentare al pubblico la tecnica, oramai nota, della sand-art, nel 1998. Nel suo percorso artistico ha affiancato musicisti ed attori come Stefano Bollani, John De Leo, Danilo Rea, Achille Succi, Alessandro Bergonzoni, Gianluca Petrella, Stefano Benni, Ettore Fioravanti, Roy Paci, Vincenzo Vasi, David Riondino, Tino Tracanna, Mirko Guerrini, Gianluigi Trovesi, Ellade Baldini, Peppe Servillo. Nelle sue esibizioni estemporanee, sempre molto apprezzate dal pubblico e dalla cri- tica specializzata, oltre alla sabbia, utilizza varie tecniche espressive: carte ritagliate, tempere ed alimenti che abbina e inventa in modo originale e innovativo. È conside- rato dalla critica italiana un artista eclettico e capace di innovare, con mezzi semplici e materiali essenziali, le tecniche e i linguaggi dell’arte contemporanea. 23
Sabato 30 gennaio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” Domenica 31 gennaio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco Satire e note di carnevale CONVERSAZIONE “Pinuccio sono” con Alessio Giannone, in arte Pinuccio A.A.A. Circo cerca clown. Richiedesi massima serietà Musiche di autori vari Vincenzo Vasi Roberto De Nittis & Tools Toy Gang Roberto De Nittis, pianoforte, toy piano, melody-horn e clavietta Zoe Pia, clarinetto, baby clarinet, flauto a coulisse e flauti dolci Davide Tardozzi, chitarra e ukulele tenore Glauco Benedetti, bombardino e sousaphon Giovanni Minguzzi, batteria e baby drum 24
Alessio Gia on n e, i n n ar te Pinuccio Vin en zo c V asi Rob erto De Nittis Tools To an yG g 25
Note d’ascolto Il comico barese Alessio Giannone porta in scena il suo personaggio Pinuccio nella conversazione Pinuccio sono, strumento satirico e di denuncia sociale. Con le sue telefonate irreali e irreverenti ai big della politica, della cultura e dello spettacolo e con i suoi monologhi esila- ranti sui fatti di attualità, Pinuccio ci regala, nel bel mezzo del carne- vale, una serata all’insegna della satira e dell’ironia, del divertimento e dello scherzo. Abbinato alla conversazione di Pinuccio, Musica Civica propone il concerto-spettacolo A.A.A. Circo cerca clown. Richiedesi massima se- rietà, manifesto del paradosso della società moderna. Lo scatenarsi della licenza artistica degli ideatori è, infatti, ispirata e strettamente connessa ai caratteri del carnevale, le cui origini sono da rintracciarsi nelle festività dionisiache greche e nei saturnali romani e il cui obiettivo è un temporaneo rinnovamento simbolico della so- cietà: nel periodo di festa rovesciamento dell’ordine, scherzo, disso- lutezza sostituiscono l’ordine costituito, quasi come un ritorno al caos primordiale; un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie è realizzato attraverso la violazione di tutti i divieti e la coin- cidenza di tutti i contrari. Le stesse caratteristiche che ritroveremo nell’orchestrazione di mu- siche di Saint-Saens, Monti, Listz, De Nittis realizzate per strumenti giocattolo, su cui il fantasioso ensemble Tools Toy Gang si esibirà nel- la prima parte, per poi passare agli strumenti tradizionali. Come nei riti carnascialeschi, dove le anime vengono onorate median- te corpi provvisori, le maschere, le musiche dei grandi autori si vesto- no di strumenti giocattolo e i gli strumenti “seri” si animano di ritmi giocosi, creando un mondo musicale dai colori inaspettati in cui satira e contrari sono i protagonisti assoluti. 26
Special guest della Tools Toy Gang non poteva che essere Vincenzo Vasi: polistrumentista e compositore versatile, dallo stile quasi surrea- le, considerato uno dei musicisti italiani più eclettici e geniali nell’am- bito delle musiche eterodosse e non. PINUCCIO Alessio Giannone, in arte Pinuccio, nasce a Bari nel 1979 dove affianca agli studi liceali le prime esperienze teatrali. Negli anni dell’università realizza come ideatore e promotore i primi laboratori di teatro nelle scuole superiori, esperienze dalle quali nasceranno diverse messe in scena, alcune delle quali premiate in festival teatrali. Conseguita la laurea in legge, intensifica la sua attività di regista, scrive programmi per alcune emittenti televisive pugliesi e scopre la satira sul web. Dal 2010 gira il documentario Favorite, storie di ebrei nel Salento, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino e pubblicato sul sito del Corriere della Sera, vince il concorso Progetto Memoria, indetto dall’Apulia Film Commission, con la sceneggiatura di Binari, ispirata alla storia dell’editore Vito Laterza, realiz- za il cortometraggio La Sala, che partecipa alla sezione Nuovi Orizzonti della 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il personaggio Pinuccio nasce nell’ottobre 2011 nella sezione di YouTube dedicata alla satira. Su Facebook e Twitter Pinuccio è così seguito da essere menzionato dai maggiori quotidiani e in vari programmi televisivi (da Ballarò a Blob), oltre ad essere invitato, nel 2013, a partecipare alla trasmissione La Guerra dei Mondi, in onda su Raitre. Diverse sono inoltre le incursioni di Pinuccio in programmi di radio locali e nazionali, come TG Zero, in onda su Radio Capital, e La Zanzara, su Radio 24. In seguito, inizia la collaborazione con La Gazzetta del Mezzogiorno e Il Fatto Quo- tidiano. Dal 2014 Giannone porta in teatro il suo spettacolo “Pinuccio chiama”. Attualmente è inviato di Striscia la Notizia. VINCENZO VASI Compositore e polistrumentista, Vincenzo Vasi spazia dalla sperimentazione elet- tronica al pop d’autore. Suona basso, marimba, vibrafono, elettronica, giocattoli, 27
percussioni, ukulele, flauto e voce. È attivo sin dal 1990 nell’ambito della musica di ricerca e, incrociando teatro, rimu- sicazione di film muti, installazione sonora, ha dato vita a progetti quali Ella Guru, Musica nel buio, Trio Magneto, N.O.R.M.A., Eva Kant, 66SIX, Tristan Honsinger’s Dilemma, Specchio Ensemble, Orchestra Spaziale, Gastronauti, Shellvibes, Vince Vasi QY Lunch. Da sempre attratto dalla musica elettronica e dalla spazializzazione del suono, ha preso parte a numerose installazioni sonore in Italia e in Canada, insieme a Mirko Sabatini e allo scultore Jean Pierre Gauthier. Nel 1998 diventa “theremista” e, anche se l’accostarsi allo strumento è accaduto un po’ per scherzo all’interno di un laboratorio teatrale, oggi è considerato un virtuoso del Moog Theremin; esegue workshop e concerti da solista e con il suo trio Ether- guys, insieme a Sabina Meyer e Gak Sato. Ha partecipato a numerosi festival internazionali e inciso oltre 40 CD, suonando con musicisti di fama internazionale come Chris Cutler, Tony Coe, Butch Morris, Anto- nello Salis, Tanaka Yumiko, Pierre Favre. In qualità di theremista ha collaborato in incisioni discografiche come Shachor dei Full Metal Kletzmer, Nita di Paolo Angeli, C’è vita su Marte dei Deadburger e molti altri. Attualmente collabora stabilmente con Vinicio Capossela, Mike Patton, Mauro Ot- tolini, Sousaphonix e Roy Paci. ROBERTO DE NITTIS & TOOLS TOY GANG La Tools Toy Gang è una formazione ad organico variabile, formata da musicisti pro- fessionisti e capitanata dal pianista d’origine foggiana Roberto De Nittis. I protagonisti della particolare gang sono Roberto De Nittis al pianoforte, toy piano, melody-horn e clavietta, Zoe Pia al clarinetto, baby clarinet, flauto a coulisse e flauti dolci, Davide Tardozzi alla chitarra e ukulele tenore, Glauco Benedetti al bombardi- no e sousaphon, Giovanni Minguzzi alla batteria e baby drum. Originalissimi per organico, repertorio, progetti realizzati, la Tools Toy Gang sta di- ventando un punto di riferimento nazionale per aver inventato uno stile e un genere, un sound e un utilizzo nuovo di oggetti e strumenti giocattolo con fini musicali, oltre ad essere un ensemble già molto affermato sugli strumenti tradizionali. 28
Il leader Roberto De Nittis, diplomato col massimo dei voti in pianoforte e con 10 e lode in jazz al Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, è un pianista, jazzista e arran- giatore che consegue la laurea specialistica col massimo dei voti al conservatorio di Rovigo in pianoforte e composizione jazz. De Nittis si esibisce nei maggiori festival nazionali ed internazionali (Ravello Festi- val, Verona Jazz Festival, Roma Jazz Festival, Delta Blues, Rive Jazz Festival), nei più importanti teatri (Auditorium Parco della Musica di Roma e principali teatri italiani), in programmi di Rai Radio 3 e Radio 24 collaborando con i più grandi jazzisti del panorama italiano. Vincitore del Premio Nazionale delle Arti – Sezione Jazz – indetto dal Ministero dell’Istruzione nel 2012 e nel 2013, ha suonato con artisti come Marco Tamburini, Stefano Onorati, Gegè Telesforo, Giancarlo Schiaffini, Omer Avital, Adres Jormin e molti altri. È pianista e polistrumentista dei Sousaphonix, uno dei più importanti gruppi jazz italiani, capitanato da Mauro Ottolini. 29
Sabato 13 febbraio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” Domenica 14 febbraio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco Sfide Esercizio e disciplina nello sport e nella musica CONVERSAZIONE “Una vita in bilico” con Manolo Zanolla Le quattro sfide La prima sfida: la cantabilità La seconda sfida: il virtuosismo La terza sfida: il tema e variazioni La quarta sfida: i ritmi popolari Musiche di Giordano, Massenet, Bellini, Brahms, Donizetti, Offenbach, Rossini, Bizet, Saint-Saens, de Sarasate, Paganini, Salieri Orchestra Sinfonica Musica Civica Miseon Oh, soprano • Dino De Palma, violino Mladen Tarbuk, direttore 30
31 u rb k Ta Mladen Miseon Oh a ol lm la Zan De Pa Manolo Din o
Note d’ascolto Una vita in bilico, i limiti dell’umano contro le forze della natura, una sfida quotidiana quella che Manolo Zanolla, pioniere dell’arrampica- ta libera e soprannominato “Il Mago”, ha vissuto e combattuto ogni giorno della sua vita offrendo per anni la schiena agli strapiombi. A proteggerlo solo la forza della sua mente, una ferrea disciplina sportiva e l’allenamento instancabile. «Io venivo dal Sessantotto, volevo il diritto di provare e ho fatto sempli- cemente ciò che in quel momento non soffocava i miei sogni: a volte le ri- voluzioni avvengono dentro di te». A sedici anni, al bivio tra la certezza di una fabbrica, cui era destinato, e la sospensione nel vuoto, ha lancia- to uno sguardo alle montagne che circondano la sua Feltre (Belluno) e, sostituendo gli scarponi da operaio con le scarpette da ginnastica, ha cominciato la sua sfida umana, sociale, fisica, morale, psicologica. Un viaggio educativo, pericoloso, doloroso e meraviglioso attraverso il quale ha conosciuto innanzitutto se stesso, comprendendo quanto indispensabili fossero l’esercizio, l’allenamento schematico e la co- stanza, senza i quali non è possibile coltivare ed esprimere il proprio talento. La dedizione assoluta lega un uomo allo sport così come un musicista al proprio strumento. Un violino contro una voce, un archetto contro un respiro: il violino di Dino De Palma incontra e scontra la voce di Miseon Oh nella gara musicale “Sfide”. Sfidandosi in quattro discipline diverse, i due competitors porteranno in scena brani e arie celebri, come la Zingaresca di de Sarasate, Casta Diva di Bellini o le variazioni sulla quarta corda di Paganini dal Mosè di Rossini. Senza soluzione di continuità, toccanti melodie, ritmi sfrenati, azioni sceniche e gags vedranno coinvolti tutti gli artisti presenti sul palco. Chi si aggiudicherà gli applausi più copiosi del pubblico? Chi 32
vincerà la sfida? Ma in fondo, chi è il reale competitor contro cui si co- struisce la propria sfida? Volendo usare le parole di Zanolla, «è bene sapere che più in alto c’è sempre un limite nuovo, poiché il limite è per definizione dietro l’oriz- zonte». MANOLO ZANOLLA Maurizio Zanolla, in arte Manolo (Feltre, 16 febbraio 1958) è l’inventore dell’ar- rampicata libera in Italia. Arrampicatore, alpinista e guida alpina, ha iniziato l’attività a 17 anni, con una predilezione per l’arrampicata su placca o verticale. L’evoluzione della sua tecnica è passata attraverso l’uso di appigli sempre più piccoli ed equili- bri molto precari. Ridefinendo il concetto di “inaccessibilità”, ha aperto e liberato vie lunghe di grande e crescente difficoltà, come Lucertola schizofrenica, Il mattino dei maghi, Supermatita, così da lui battezzate. Fautore del “free solo”, scalate senza corde e imbraghi, negli anni si è convertito ai chiodi nella roccia. Nel 1986 è stato il primo italiano a salire la via Ultimo Movimento in Totoga (difficoltà 8b). Nel 2008, a 50 anni, a Saint-Loup sale Bimbaluna, via di 9a+ ed è il primo italiano a raggiungere tale grado di difficoltà. L’anno dopo apre e chioda la via Eternit lungo una falesia del- le Dolomiti, via che pareva impraticabile. Lontano dalle competizioni, Manolo vive l’arrampicata in maniera personale e filosofica, sfidando solo e sempre se stesso e i limiti dell’uomo contro la natura. MLADEN TARBUK Personalità musicale eclettica, Tarbuk ha diretto regolarmente opera e concerti sin- fonici, ha scritto composizioni, ha revisionato e pubblicato le più importanti compo- sizioni croate tradizionali, ha scritto articoli e saggi di estetica e filosofia della mu- sica. È docente titolare di cattedra all’Accademia di Musica di Zagabria, dove tiene lezioni di composizione e direzione d’orchestra. La sua attività internazionale lo ha portato a dirigere il concerto d’apertura del Fe- stival Bartok con la MAV Symphony Orchestra, la Wien Concert-Verein Orchester al Musikverein di Vienna, ad essere direttore ospite principale al German Opera at Rhine a Duesseldorf. Ha diretto molte prestigiose orchestre, come Hungarian Radio 33
and Television Orchestra, State Opera Hannover e Koblenz, Kodaly Philharmonic Orchestra Debrecen, Symphony Orchestra of the State Mexico, Opera Lyra Otta- wa, Belgrade Philharmonic Orchestra, Slovenian Philharmonics, Ukrainian National Symphony Orchestra, Prague State Opera, solo per nominarne alcune. Nel 2005 la sua prima del Tristano e Isotta al Teatro Nazionale di Zagabria lo ha portato al successo, facendogli ottenere il mandato di direttore generale presso lo stesso teatro. Ha ricevuto premi e riconoscimenti per la sua attività di direttore e di compositore e nel 2013 ha ottenuto il ruolo di direttore musicale al Dubrovnik Summer Festival, di cui è diventato direttore generale l’anno seguente. Dirige regolarmente in tutto il mondo il repertorio sinfonico e quello operistico. MISEON OH Vincitrice del premio Corea 2015, come migliore cantante lirica coreana dell’anno, Oh Miseon è un’artista riconosciuta a livello internazionale che, laureata a Seoul col massimo dei voti, ha poi approfondito la sua formazione in Italia, diplomandosi con lode al conservatorio di Pescara. Tornata in Corea dopo quasi 10 anni di studio in Italia, è diventata il soprano solista principale dell’opera nazionale di Seoul, la più importante istituzione musicale della Corea del Sud. In questo ruolo, che ha rico- perto per quasi 10 anni, Oh Miseon ha cantato tutti i principali ruoli operistici: Mimì nella Bohème, la Contessa nelle Nozze di Figaro, Lucia nella Lucia di Lammermoor, Adina nell’Elisir d’amore, la Regina della notte nel Flauto Magico, Butterly nella Ma- dama Butterfly, Violetta nella Traviata, solo per citarne alcuni. Oh Miseon, che ha cantanto in Italia, Croazia, Russia, Corea, Cina, Giappone, Germa- nia, è attualmente docente di canto lirico alla Sungshin University di Seoul ed è uno dei soprani più richiesti ed acclamati della Corea dove si esibisce nei principali teatri (Seoul Art Center, Sejong Theatre, Busan Opera House ecc.). La sua voce versatile, dotata di grandi agilità e di una tecnica formidabile, è stata oggetto di recensioni molto lusinghiere da parte della critica specializzata. È spesso commissaria in giurie di concorsi di canto di rilievo internazionale e docente in lec- tures e masterclass in molte univeristà della Corea e non. DINO DE PALMA Diplomato in viola col massimo dei voti e in violino con lode, è laureato in Lettere 34
con 110/110 e lode con tesi di ricerca sui diari inediti di Giordano. Docente titolare di violino presso il Conservatorio di Foggia, oltreché visiting professor alla Sungshin University di Seul, De Palma ha tenuto master class in Italia e all’estero. Violino di spalla dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, della Filarmonica Marchigiana, dell’Orchestra da camera di Bologna, dell’Orchestra sinfonica Umberto Giordano, ha collaborato con le orchestre sinfoniche della RAI di Roma, Torino e Napoli e con i complessi da camera I Solisti Dauni e I Solisti Aquilani con i quali ha effettuato numerose tournée all’estero (Germania, Spagna, Turchia, Egitto, Francia ecc.). Col- labora con il complesso da camera I Filarmonici di Roma già Orchestra da camera di Santa Cecilia con cui effettua tournée in tutto il mondo con Uto Ughi ed è violista del gruppo I solisti di Pavia diretto da Enrico Dindo con cui ha effettuato concerti che lo hanno portato ad esibirsi a Mosca, San Pietroburgo, Vilnius, New York ed altre importanti città. Attualmente collabora con le orchestre del Teatro Regio di Parma, della Fenice di Venezia e dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. Per il cinema ha colla- borato con i Maestri Morricone, Bacalov e Piovani, mentre per il teatro ha realizzato importanti produzioni con Proietti, Gassmann, oltreché collaborazioni con Castel- litto, Mirabella, Benigni, Mazzantini, Placido e numerosi altri artisti. Ha effettuato tournée con personaggi come Jerry Lewis, Burt Bacharach, Liza Minnelli e ha suona- to al Festival di Umbria Jazz con Charlie Haden. Ha inciso come solista e camerista per BMG, Bongiovanni di Bologna, Velut Luna di Padova, Amadeus. Ha debuttato il 30 aprile 2010 alla Carnegie Hall di New York con l’Ensemble U. Giordano di cui è violinista e direttore artistico. Dal 2013 ad oggi ha suonato da solista in teatri come il Teatro Coliseum di Buenos Aires, il Teatro Sao Pedro di San Paolo del Brasile, il Teatro Solis di Montevideo, il Teatro di Krasnojarsk in Russia, il Seul Art Center in Sud Corea, la Smethana Hall di Praga, la Sala Tchaikovsky di Mosca, il Teatro Music Hall di San Pietroburgo e molti altri. Fervente organizzatore musicale, ha ideato e organizzato numerose stagioni concertistiche e liriche, festival, rassegne, master, progetti per le scuole in Italia e all’estero. 35
Sabato 27 febbraio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” Domenica 28 febbraio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco Il grigio e dintorni Note e parole per Giorgio Gaber Testi e musiche a cura dello SMO LAB di Pescara Giampiero Mancini, attore Silvia Carota, ballerina Musiche di scena Giuliano Di Giuseppe, tastiere con la partecipazione di Dino De Palma, violino 36
Gia mp ro ie M anc in i p sep e Giuli i u ano Di G Silv aC i ro ta a 37
Note d’ascolto Il Grigio, capolavoro in prosa di Gaber e Luporini, è l’unico spet- tacolo, insieme al Dio Bambino, che si discosta dalla tradizione di teatro-canzone. Nella sua versione originale, infatti, si tratta di un “dialogo” tra il protagonista e l’ospite indesiderato della casa, un to- polino, dialogo che è in realtà un monologo interiore, un’occasione di riflessione su se stessi e sulla propria vita. La vicenda narra la storia di un uomo di quarant’anni, un uomo co- mune, che afflitto dallo squallore e dalla pochezza della sua quotidia- nità decide di andare a vivere in campagna per ritrovare se stesso e riprendere in mano le redini della sua vita, nel silenzio proprio della vita campestre. Ma la sua auspicata solitudine è presto invasa e minacciata dalla pre- senza enigmatica di un topolino. Lo scontro con “il grigio” diventa una lotta contro se stesso, contro le contraddizioni ed i punti oscuri della sua vita. Lo sfuggente topo assurge a coscienza, tormento, rab- bia, sconfitta. Una lotta interiore che diventa anche lotta dei contrari: il bisogno di eliminare un essere indegno e il riconoscersi simili ad un topo spor- co; la certezza di essere vincenti, di averlo eliminato e il sollievo di scoprirlo ancora vivo per avere qualcuno o qualcosa che tenga sve- glio il dubbio e la ricerca, che dia un volto ai propri fallimenti per poterli superare; il bisogno di liberarsi dalle trappole dell’abitudine e la paura che la certezza della gabbia svanisca, perché la sconfinata e incontrollabile libertà spaventa. La regia e l’abile interpretazione di Giampiero Mancini, uno dei più grandi talenti del teatro italiano, propone una messa in scena virtuo- sistica e personale del testo del cantautore e commediografo mila- nese, che vede il tessersi della vicenda in contrappunto all’ascolto di 38
brani ispirati dalle canzoni di Gaber. Alternando momenti di estrema drammaticità a situazioni esilaranti, il racconto rende lo spettatore totalmente partecipe degli stati d’ani- mo del protagonista. La musica e la danza saranno sullo sfondo e musicisti e ballerina ap- pariranno come ombre cinesi alle spalle del protagonista, senza vol- ti, senza identità a dare esclusivamente voce e movimento ai pensieri di un uomo, alla sua storia, che è poi la storia di tutti. GIAMPIERO MANCINI Definito dalla critica “uno dei talenti più cristallini del teatro italiano”, Mancini è un acclamato attore abruzzese impegnato nel cinema, nella televisione, nel tea- tro, nel teatro-canzone, nella pubblicità. La sua poliedricità lo ha sempre condotto a cimentarsi in attività artistiche diame- tralmente distanti tra loro, dalle fiction (La prima volta di mia figlia, Zio Gianni, Angeli, Squadra Antimafia 6, I Segreti di Borgo Larici, Sarò sempre tuo padre, Caccia al Re, R.I.S, Distretto di Polizia, I Delitti del Cuoco, La Squadra, 7 Vite, Benvenuti a tavola, Che Dio ci aiuti, R.I.S Roma, Il Commissario Rex) alla condu- zione di programmi per SKY (Bollicine sotto torchio e Piatto ricco), dalle pubbli- cità (testimonial con Francesco Totti e la Roma per la Volkswagen, per la guida del Gambero Rosso e protagonista degli spot pubblicitari di Pizza Hut) ai voice off (voce di Vallanzasca ne La storia siamo noi di Gianni Minoli per Raitre), dai radiodrammi ai readings (Pasolini, Bukowsky, D’Annunzio e l’ultima fortunatis- sima Lectura Dantis con la quale ha debuttato a Salisburgo). Con Tuo Hank, Maree e Far finta di essere Gaber, il legame con la musica diventa imprescindibile. Come attore-cantante Mancini trova la sua dimensione ideale collaborando sta- bilmente con le più importanti istituzioni sinfoniche nazionali ed internazionali in spettacoli come Strappami la Vita, Histoire du soldat, Il demone e la fanciulla, Pierino e il lupo, Il Bue sul tetto, Il Carnevale degli animali, Io Mozart, Carmen, 39
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