ANNO 50 N.6 GIUGNO 2019 - Copertina storica de "La Comunità sanvittorese "- Gennaio 1984 - Dicembre 1999

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ANNO 50 N.6 GIUGNO 2019 - Copertina storica de "La Comunità sanvittorese "- Gennaio 1984 - Dicembre 1999
ANNO 50                      N.6               GIUGNO 2019
Copertina storica de “La Comunità sanvittorese “- Gennaio 1984 - Dicembre 1999
ANNO 50 N.6 GIUGNO 2019 - Copertina storica de "La Comunità sanvittorese "- Gennaio 1984 - Dicembre 1999
- Sommario Giugno 2019 -
L’editoriale                                            pag.1
    Grazie
Calendario parrocchiale                                 pag.2
Notizie dalla soglia                                    pag.4
   Work in progress: La chiesa, il discorso sulla
   comunità dei discepoli
Point de Vue                                             pag.6
    Quaresima: una esperienza di condivisione a distanza
Notizie dall’oratorio                                   pag.8
   L’oratorio estivo 2019 è BELLA STORIA
   Adolescenti a Roma
La mia prima Comunione                                  pag.12
    Risonanze di prima Comunione
Caritas Parrocchiale                                    pag.14
    La rosa di Gerico – Sweet home!
     La nostra carità, la nostra casa
Ente Morale                                             pag.16
    Il cuore di Gesù fonte di amore
Errando si impara                                       pag.18
     Pausa relax a Trequanda
Pagina della famiglia - Radio Punto                     pag.22
    Lo sapevi che…?                                     pag.23
    Occhio alla truffa!
    Dalla Diocesi                                       pag.26
    Dialogo tra religioni
L’angolo del nutrizionista                              pag.28
    Integratori, alimenti e farmaci
    Archivio parrocchiale                               pag.29
    Spazio aperto                                       pag.30
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L’EDITORIALE
                                     Grazie!

                             “Vi devo dare una comunicazione. Dopo un periodo di
                             discernimento, ho chiesto all’Arcivescovo di dedicare
                             un tempo per lo studio e l’approfondimento della Pa-
                             rola di Dio e per un’esperienza diversa da quella della
                             Chiesa di Milano. E’ un discernimento nato
                             dall’esigenza di dedicarmi in futuro alla predicazione
                             e a nuove forme di evangelizzazione.
                             L’Arcivescovo ha dato il suo consenso, per cui da set-
                             tembre mi trasferirò nella Diocesi di Pozzuoli, per e-
                             sercitare il ministero in un quartiere periferico di Na-
                             poli e frequentare la Facoltà Biblica dei Gesuiti. Sono
                             molto dispiaciuto nel dover lasciare questa comunità,
dove ho vissuto cinque anni molti belli e preziosi, in particolare per il lavoro pasto-
rale condiviso e ancor di più per l’amicizia con don Alain, don Giancarlo, Padre
Sergio, Stefano, le suore, la comunità delle Memores e tutti voi. Ho chiesto di po-
ter dare questa comunicazione prima dell’estate, perché ci fosse un tempo
sufficiente per preparare questo cambiamento e per preparare l’annuncio del mio
successore, che il Vicario Mons. Luca Raimondi darà nel mese di giugno.
Avremo così l’estate per un passaggio di consegne al nuovo parroco e dare conti-
nuità al lavoro svolto insieme in questi anni. Vi ringrazio per l’ascolto e vi chiedo
una preghiera.”
Carissimi, con queste parole vi ho comunicato nelle S. Messe di sabato e do-
menica 18 e 19 maggio, la decisione di vivere un tempo diverso di ministero.
Avrò modo nei mesi estivi di ringraziarvi per questi cinque anni per me molti
belli e che hanno contribuito a questa mia scelta.
Penso ai tanti volti incontrati e, in questi giorni, al vostro commovente soste-
gno. A volte il Signore ci spinge su strade diverse e questo ci appare doloroso,
ma nella Fede, nell’Amicizia e nella Chiesa, si rimane sempre in Comunione.
Non potrò mai dimenticare la ricchezza di questi anni, non mancherà la mia
preghiera per voi e, ogni tanto, potrà capitare di rivedersi e raccontare i frutti
sorprendenti che la vita non smette di far fiorire.
Finché le strade si riuniscono, il cammino si riposa e nulla più separa.
Vi voglio bene,
                                                           don Davide

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CALENDARIO PARROCCHIALE
                                     Giugno 2019

2 domenica     VII DOMENICA DI PASQUA
               Raccolta “Operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose del-
               la parrocchia
               Ore 19.00 Cena di Fraternità

3 lunedì       Consiglio Pastorale Parrocchiale

4 martedì      ore 21 in Sacra Famiglia, Verifica Catechisti

5 mercoledì    Ore 21.00 al centro sacra famiglia incontro di preparazione al
               battesimo

9 domenica     DOMENICA DI PENTECOSTE
               Ore 16.00 Battesimi
               Ore 17.30 fino alle 19.00, Apertura Oratorio Estivo
               “Bella Storia”

12 mercoledì   ore 20,30 Rosario e S. Messa nella Chiesetta di S. Stefano

16 domenica    I^ DOMENICA DOPO PENTECOSTE – SS. TRINITÁ
               Ore 11.00 S. Messa celebrata da don Giovanni Maggioni
               Ore 21 Incontro Biblico in Sacra Famiglia “Il Libro di Rut”

19 mercoledì   ore 20,30 Rosario e S. Messa nella Chiesetta di S. Stefano

20 giovedì     SS. CORPO e SANGUE di CRISTO

23 domenica    2^ DOMENICA DOPO PENTECOSTE

26 mercoledì   ore 20,30 Rosario e S. Messa nella Chiesetta di S. Stefano

30 domenica    3^ DOMENICA DOPO PENTECOSTE

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RROCCHI
                                         Luglio 2019

5 venerdì       Ore 21.00 Festa di chiusura della prima parte dell’Oratorio e-
                stivo in oratorio

7 domenica      4^ DOMENICA DOPO PENTECOSTE
                Raccolta “Operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose del-
                la parrocchia

                Partenza Primo Turno Koinè -
                Elementari

                           ********************************

 Per aggiornamenti e modifiche del calendario, si rimanda al foglietto settimana-
                            le disponibile in chiesa.

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NOTIZIE DALLA SOGLIA
                           Work in progress:
       La Chiesa, il discorso sulla comunità dei discepoli
                    Carissimi amici,
                    questo mese abbiamo condiviso un brano del Vangelo di Mat-
                    teo (18,1-10) facente parte del discorso ecclesiale, uno dei
                    cinque discorsi presentati dall’evangelista unitamente al di-
                    scorso della montagna, a quello missionario, a quello in para-
                    bole e al discorso sulla fine dei tempi. I discepoli esprimono
                    un interrogativo fondamentale: “Chi è il più grande nel Regno
                    dei cieli?”, e Gesù coglie l’occasione per indirizzare loro, e
quindi tutti noi impegnati nella Chiesa di oggi, all’attenzione verso i “piccoli”
attraverso la metafora dei bambini e all’importanza di non scandalizzare nes-
suno di loro.
Gesù ci fornisce delle linee di comportamento
per vivere concretamente la sua Parola; ci si
deve prendere cura di coloro che hanno una fe-
de fragile, di chi non ha potere, dei bisognosi,
ma anche del peccatore, dell’omicida, del tradi-
tore, del bestemmiatore, in un’ottica di perdo-
no e accoglienza: ecco chi sono i bambini, e
quindi “i piccoli”, del brano di Matteo.
Dalla stessa domanda dei discepoli a Gesù sia-
mo dunque partiti anche noi, al fine di capire
quanto il “criterio del più grande” sia vivo in cia-
scuno e nella società in cui ci troviamo a vivere.
Grazie al confronto sono emerse risposte non
facili che ci hanno messo di fronte ad un altro aspetto insito nell’animo
dell’uomo, quello “della doppiezza”, strettamente legato al desiderio di essere
appunto “grandi” agli occhi del mondo.
Il desiderio di piacere agli uomini più che a Dio e di essere riconosciuti ed ap-
prezzati può infatti condurci al giudizio facile e molto spesso superficiale
dell’altro e della sua fede, ma il Vangelo quando parla di giudizio si riferisce a
tutt’altro, fa riferimento alla croce di Cristo, al dono fatto per amore di un Uo-
mo che ci chiede di prendere la propria di croce e seguirlo, per trasformare la
vita in perdono reciproco e unione. Ogni persona è molto più dell’azione che
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ha commesso e della sua condotta anche errata, e Lui ci spinge a scoprirlo fa-
cendo un’esperienza d’amore. Non bisogna quindi essere d’inciampo alla fede
dei “piccoli”, non bisogna trascurarli proprio per non scandalizzarli, ricordando
che il Regno dei Cieli a cui Egli si riferisce è proprio la vita che stiamo condu-
cendo, il nostro presente e tutto ciò che è altro rispetto a noi, e quindi anche il
fratello che incontriamo sul cammino.
Le mani, i piedi e gli occhi citati nel brano sono tutti elementi doppi che indica-
no appunto la doppiezza degli atteggiamenti che siamo portati ad assumere,
ma per Gesù ogni doppiezza è scandalo perché impedisce all’altro di evolvere e
perché allontana noi dal quel senso di giustizia puro che non scende a com-
promessi, proprio del bambino che si fida e affida perché solo nell’interezza
siamo vivi, solo nell’unità possiamo entrare nella vita, come cita Matteo.
Il brano spaventa, ci rimette in discussione e ci fa porre la domanda su come
poter mantenere un atteggiamento differente ed in contrasto con i criteri del
mondo. È necessario quindi compiere scelte, riflettere sulla nostra fede e sulla
nostra spiritualità e prendere coscienza del nostro umano desiderio di voler es-
sere “grandi” nella vita, quando invece è necessario spogliarsi e farsi “piccoli”
in un atteggiamento di docilità e gratuità per stare alla Sua sequela.
L’esercizio della carità può essere una strategia, ma bisogna fare attenzione a
non ricercare anche in questo approccio un personale riconoscimento o un
proprio tornaconto: deve essere compiuta senza speculazione affinché sia di
valore e gradita al Signore.
Quello che Lui ci chiede è difficile, proprio come il brano di Vangelo esaminato;
può fare paura, ma dobbiamo camminare nella certezza del Suo amore per
noi, nel desiderio di essere sempre più piccoli, perché nella storia dell’uomo
Dio ha sempre agito così, da sempre ha scelto ed innalzato gli ultimi. Non ci re-
sta che augurarci un buon cammino, insieme nella fraternità che viene dal
perdono reciproco, dal rimettere i debiti, dal sopportare gli uni i pesi degli altri.
Serena estate a tutti!

                                   Dall’incontro con la Parola nelle nostre case
                 Con tutte le persone che ne hanno voluto condividere il valore

                                                                 Diacono Stefano

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ALAIN, POINT DE VUE
    Quaresima: una esperienza di condivisione a distanza

                      La Quaresima di quest’ anno 2019 è stata un’occasione per
                      la nostra comunità sanvittorese di meditare sul senso del
                      dolore e della sofferenza. La figura di Giobbe è stata per
                      ciascuno di noi la scoperta di un uomo sensibile, un model-
                      lo di fiducia, di fedeltà, di perseveranza, di amore e di fede
                      in Dio.
                      Siamo grati alla mostra che ci ha fatto vedere e capire il
                      senso della sofferenza che non è castigo ma una prova che
                      possiamo superare con la grazia di Dio.
Dunque facendo una rilettura dell’Antico e del Nuovo Testamento con don
Davide e don Giancarlo, è stato possibile accorgersi che al di là della sofferen-
za, c’è sempre la gioia, la tenerezza della presenza di Dio che accompagna il
suo popolo.
Nella prospettiva di compiere il progetto della salvezza, l’attitudine di Gesù at-
traverso le sue parole e gesti era di ridare speranza alle persone deboli, agli
esclusi e ai poveri. E la prova suprema dell’amore di Gesù era di percorrere gli
stessi sentieri degli uomini tranne che il peccato. Nella sua sofferenza, Gesù ha
vinto la morte sulla croce dando la sua vita per noi peccatori.

Per poter condividere le sofferenze degli altri al di là del nostro paese di San
Vittore Olona, il parroco ha fatto la proposta di aiutare per la seconda volta
consecutiva le persone deboli e ammalate della Diocesi di Ngaoundéré di cui
sono incardinato come prete.
L’iniziativa di arredare gli ambulatori della di-
ocesi con i letti e i materiali sanitari ha per
scopo quello di riempire un secondo contai-
ner. L’idea di questo progetto era di
coinvolgere i giovani dell’oratorio per conce-
pire il modello di una maglia da proporre alla
comunità.
Chi ha ordinato la maglietta ha potuto vedere
la mappa di San Vittore Olona, un biglietto
sulla forma di un aereo che porta un messag-

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gio di speranza e sostegno in Camerun. Questa bella idea richiedeva anche una
firma semplice, sotto la rappresentazione dell’Italia fino al Camerun.
L’obiettivo della maglia era di sostenere le spese per poter pagare e sdoganare
il container in Camerun.

Vogliamo approfittare di questo spazio nel bollettino per ringraziare tutta la
comunità che attraverso il Parroco ha voluto che ci chiniamo verso la diocesi di
Ngaoundéré per migliorare le condizioni di ricovero degli ammalati negli am-
bulatori delle zone periferiche dove lo Stato non è presente.
La mia gratitudine si rivolge alle persone che si sono impegnate a fornire i letti,
le carrozzine, le biciclette e tutte le cose necessarie per riempire il container.

Grazie anche per tutti quelli che si impegneranno per sistemare e trasportare i
materiali.
Grazie a chi ci ha dato lo spazio per radunare tutto ciò che stiamo raccoglien-
do. In modo particolare vogliamo riconoscere e ringraziare il sostegno dei
bambini dell’Asilo delle suore e dell’oratorio che hanno contribuito a portare a
buon fine questo progetto.
Che il Signore benedica la nostra comunità dandoci il coraggio e la forza ne-
cessaria per vivere l’amore vero gli uni gli altri aspettando con fiducia
l’effusione dello Spirito Santo alla pentecoste che ci porterà alla verità intera.

                                                                    d. Alain

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NOTIZIE DALL’ORATORIO
             L’oratorio estivo 2019 è BELLA STORIA

Ci siamo quasi, stiamo per dare il via all’oratorio estivo 2019 e siamo sicuri che
sarà proprio una vera e propria BELLA STORIA.
Vogliamo fare un breve riassunto di tutto quello che c’è da sapere per vivere al
meglio le sei settimane che passeremo insieme.

COSTI: l’iscrizione all’oratorio estivo è di 20 euro a bambino a fare in segrete-
ria con un modello cartaceo scaricabile dal sito:
           www.Parrocchiasanvittoreolona.com;
il costo della settimana è di 15 euro per il primo figlio e di 12 euro per gli altri
figli.
Rimanete collegati ai nostri canali:
   SANSONE che permette di pagare l’iscrizione della settimana, la quota delle
   gite della piscina e della mensa direttamente da casa, senza passare per for-
   za dalla segreteria.
   TELEGRAM: Attraverso il quale saranno rigirate informazioni e avvisi diret-
   tamente dalla segreteria.

ORARI:
 7.30 alle 9.30: accoglienza
 9.00-12.00: attività del mattino
 12.00-12.15: USCITA PER CHI NON SI FERMA A MENSA
 13.30-14.00: INGRESSO POMERIDIANO
 16.15: Unico momento per uscite anticipate, previa autorizzazione firmata in
 segreteria
 17.30: Termine attività e uscita
 17.30-18.30: Possibilità di rimanere in oratorio nei giorni di Lunedì, Mercole-
 dì, Venerdì.

La settimana è organizzata secondo lo schema classico:
il lunedì, mercoledì e venerdì la giornata si svolgerà tutta in oratorio con vari
laboratori a tema durante la mattina, la possibilità di rimanere a mensa e i gio-
chi durante il pomeriggio.

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Il martedì durante la mattinata si svolgeranno i tornei tra le squadre, il pranzo
sarà al sacco per poi trascorrere il pomeriggio in piscina.

Il giovedì tutto l’oratorio andrà in gita, per chi non partecipa alla gita l’oratorio
rimane chiuso.
GITE:
  - 13 Giugno: Navigazione sui Navigli e Darsena sul dragon boat
  - 20 Giugno: ACQUANEVA, parco avventura e parco acquatico
  - 27 Giugno: Lago di Cadrezzate, dove ci sarà la possibilità di fare il bagno
  - 4 Luglio: Tropical parck, Parco acquatico
  - 11 Luglio: ZOOM TORINO: bioparco con piscine
  - 18 Luglio : ONDALAND: parco acquatico.

Come ogni anno sono diverse le associazioni che collaboreranno con noi per i
laboratori del mattino, e per questo non possiamo fare altro che ringraziarle,
perché ogni estate mettono a disposizione i loro professionisti per avvicinare i
nostri bambini allo sport.

Ricordatevi un abbigliamento comodo e di lasciare a casa i cellulari, che non
servono e ci si diverte di più.

BUONA ESTATE!

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NOTIZIE DALL’ORATORIO
                          Adolescenti a Roma

Roma, la città eterna. E’ qui che i preadolescenti di terza media di San Vittore
Olona, insieme con quelli di Cerro Maggiore e Cantalupo, hanno vissuto una
tappa fondamentale del loro cammino che li conduce alla Professione di Fede:
un pellegrinaggio culminato con l’udienza del Papa di mercoledì 24 aprile.
L’esperienza del viaggio, cara di per sé ai ragazzi perché permette loro di sco-
prire maggiori libertà, costruire nuovi rapporti e sentirsi indipendenti, si è
arricchita, nel corso dei tre intensi giorni in cui hanno solcato le magnifiche vie
dell’Urbe, di una componente spirituale che difficilmente è possibile cogliere
nella routine delle nostre piccole cittadine, ma che si manifesta più esplicita-
mente nell’infinita varietà di monumenti, chiese, strade e persone in cui è
possibile imbattersi nella capitale.

Arrivato alla stazione Termini la mattina del 22 aprile, il gruppo ha visitato, nel
corso di un piovoso ma elettrizzante lunedì dell’Angelo, le bellezze della Roma
antica e delle prime costruzioni paleocristiane, riflettendo sulle tragiche vicen-
de dei cristiani dei primi secoli e sulla loro dolorosa quanto fondamentale
ascesa, culminata con la costruzione della Basilica di San Giovanni in Laterano,
che affascina con la sua imponente monumentalità.
I ragazzi hanno vissuto con entusiasmo la prima giornata del pellegrinaggio,
percorrendo ben 20 km insieme agli educatori e alla guida (spirituale e non)
don Lucasz, e con il medesimo entusiasmo, alternato a qualche lamentela sulla
sveglia (precoce ma necessaria), hanno affrontato la Messa tenutasi in San
Pietro la mattina seguente e presieduta dal Arcivescovo di Milano Mario Del-
pini: un’esperienza segnante, impreziosita dalla maestosità della Basilica
papale, la cui vista ha lasciato tutti senza fiato.
Il resto della giornata è stato trascorso visitando gli edifici più importanti della
Roma “capitale”: Quirinale, Montecitorio, Palazzo Chigi e rafforzando le nuove
amicizie nate tra i ragazzi dei diversi oratori, senza le quali il pellegrinaggio a-
vrebbe perso una sua componente fondamentale.
Mercoledì mattina si è svolto l’evento centrale del pellegrinaggio: l’udienza di
Papa Francesco, ascoltata insieme ad altri seimila preadolescenti della diocesi
di Milano e da altre migliaia di fedeli. L'arrivo del Santo Padre in papamobile è
stato accolto dallo sventolio di sciarpe e striscioni, che ondeggiavano nella
piazza in una stupenda e meritata giornata di sole.
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Nella catechesi il Papa invita a riflettere sull’espressione del Padre nostro:
“Come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. «È proprio dell’uomo essere debito-
re. Rimane sempre un debito incolmabile che mai potremo restituire, per
quanto ci sforziamo Egli ci ama più di quanto noi amiamo. E ci sarà sempre
qualcosa per cui chiedere perdono davanti a Dio, da cui abbiamo ricevuto tut-
to. In questa settimana di Pasqua pensiamo se siamo capaci di perdonare…».
Proseguendo nella giornata con lo stesso carisma con cui è stata vissuta l'u-
dienza, il gruppo ha alternato la visita delle bellezze "barocche" della città,
come Piazza Navona e la Fontana di Trevi, alle riflessioni conclusive sull'espe-
rienza del pellegrinaggio, che seppur in modi diversi, ha arricchito ognuno dei
partecipanti.
Un Frecciarossa ha poi riaccompagnato a casa i ragazzi, ponendo fine ad un vi-
aggio che di fatto ha concluso, nel migliore dei modi, il percorso di tre anni di
catechismo ed è servito come trampolino di lancio per il nuovo cammino a se-
guito della Professione di Fede, in cui ognuno dei ragazzi si inserirà
pienamente all'interno della Comunità parrocchiale.

                                                            Federico

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LA MIA PRIMA COMUNIONE
                         La mia prima Comunione
Domenica 26 Maggio la nostra Comunità Parrocchiale ha condiviso la gioia di
80 ragazzi/e che hanno partecipato alla Messa della loro Prima Comunione.

ALBE' IVAN                            MACRI ALICE
AMMENDOLA ANTONIO                     MANUZZATO GIACOMO
ANANIA ASIA                           MARCHIANTE MATTIA SEVERINO
ARICI SERENA                          MARTINI ANDREA
BARBUZZI ALESSIA                      MARZANO ALESSANDRO VASCO
BARLOCCO RICCARDO                     MASSIRONI ANDREA
BARLOCCO TEO                          MICHELIZZI CRISTINA
BARZELATTO MATTEO                     MIETTO BEATRICE
BETTINELLI TOMMASO                    MONTAGNA MATTEO
BONIOTTI FABIO                        MUSAZZI FEDERICO
BORRONI GABRIEL                       NIGRO GIORGIA
BOYANOVA SARNI VANESSA                OLGIATI ASIA ISABELLA
CALZARETTA ALESSIO                    PALESCANDOLO ANDREA
CAMERA ELISABETTA                     PANCALLI ANDREA
CAPILUPPI CARLOTTA                    PEREZ SEAN
CAPRA MIRANDA                         PERNIGOTTO ANNA
CAPUANO GIADA                         PETITTI DI RORETO SOFIA
CASOLI LUCIA ESMERALDA                PIVATI ALICE
CAUCHI CHRISTIAN                      POGLIANA ALICE
COLOMBO EMMA                          POLI SIMONE
COLOMBO MARTINA                       POLINELLI CARLO
COLOMBO SAMUELE PIETRO                PRIVITERA FILIPPO
COMPAGNONE MARIA                      RECALDE ARIANNA
COZZI EMMA                            ROSSETTI RICCARDO
CRIBIU' ALICE                         SALVATO SOFIA
CUTINI VERONICA                       SANTASILIA FEDERICO
ESPOSITO MINERVA JILL                 SAPIENTI RICCARDO
FIORENZA NICOLO'                      SAVASTIO DARIO
GALLO GINEVRA                         SAVASTIO GIULIO
GARAVAGLIA VERONICA                   SCALISE MATTIA
GIORGIO ALESSIO                       SCHEMBRI ANDREA
GNANI NOEMI                           SPORTILLO NICOLE
GRAMIGNOLI MANUEL                     TOSTO CRISTINA
GRANCINI VIOLA                        TUZIO EMANUELE
INVERNIZZI FILIPPO                    UGATTI CECILIA
LA CAMERA MICOL PIA                   USAI BEATRICE
LA RAGIONE VALENTINA                  VACCHINO DAVIDE
LEDDA ANGELICA                        VARANO ASIA
LONGHI MATTEO                         VIDANGOS MICOL
LUCCHI ALESSANDRO                     VIGNATI LUNA BEATRICE
                                    12
A MIA PRIMA COMUNIONE
           Risonanze di Prima Comunione

Che cosa accade quando s’incontra il Signore Gesù nell’Eucaristia?
Anche se siamo grandi e pieni di esperienza, ciascuno di noi, colto alla sprovvi-
sta, forse risponderebbe “Devo ancora scoprirlo…”e questa possibile risposta è
proprio vera perché, come ci ha fatto notare il nostro Parroco domenica, tanto
ancora dobbiamo scoprire e sperimentare di questa COMUNIONE con Gesù e
tra di noi; infatti anche noi un poco.. lo vediamo e un poco.. non lo vediamo.
Riportiamo alcuni pensieri dei nostri bambini di prima comunione.
“Ero un po’ invidioso quando vedevo le persone fare la comunione, ma dome-
nica ho provato tanta gioia perché anch’io ho potuto ricevere Gesù e potrò
farlo tutte le domeniche”
“Mi sono emozionato quando ho visto che una signora ha fatto sedere i miei
nonni che erano in difficoltà mettendoli addirittura in prima fila, così mi hanno
visto meglio”
“Ero emozionata nel ricevere l’ostia. Mi è piaciuto vivere la festa con i miei ge-
nitori e i parenti. Terminata la Messa ho abbracciato con gioia i miei genitori.”
“Ho sentito Gesù nel mio cuore e Gli ho detto che Gli voglio bene.”
“Quando ho presto l’Ostia ho sentito che Gesù faceva parte della mia vita”.
“Il dono più bello è stato quello di ricevere Gesù. Ho rivisto nonni e cugini che
abitano lontano.”
“Mi sono emozionata nel momento del Battesimo, quando ho ricevuto la Co-
munione sono stata felice.”
“Mi sono sentita liberata quando ho preso l’Ostia …. E mi è piaciuto.”
“Ho avuto esplosione di gioia nel cuore nel ricevere Gesù”
“Mi sono emozionato quando mi sono messo in fila per ricevere Gesù”.
“Ho provato tanta emozione sia perché ho ricevuto il Battesimo, sia perché
Gesù è venuto nel mio cuore”.

                                             Le catechiste di quarta elementare

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CARITAS PARROCCHIALE
                           Rosa di Gerico – Sweet Home!

La rosa di Gerico è una pianta originaria della Terrasanta, chiusa a riccio e
completamente secca quando è privata d’acqua ma appena le sue radici ne ri-
cevono, comincia piano piano ad aprirsi, a sbocciare, e riprende il suo bel
colore verde; essa è simbolo di “rinascita” anche nell’arido deserto, perché le
basta un piccolo aiuto per riprendersi e rifiorire.
Gerico è la città dell’uomo Zaccheo, colui che dopo essere stato chiamato da
Gesù decide di donare parte dei suoi beni a chi vive in difficoltà.
Rosa Prandoni è una conosciutissima e stimata maestra sanvittorese, venuta a
mancare nel 2015, che ha lasciato una intera palazzina, ubicata nel nostro co-
mune, in dono alla Fondazione Monza Insieme Onlus per finalità sociali.
La nostra Caritas, con il suo Centro di Ascolto attivo e coordinato con i Servizi
Sociali del Comune, e con il gesto caritativo comunitario mensile di “Operazio-
ne Zaccheo”, ha potuto in questi anni accompagnare famiglie e individui in
difficoltà seguendo più da vicino gli sviluppi delle loro precarie situazioni, spe-
cialmente riguardo alle vicende lavorative e abitative.
Questa originalità di fattori ha agevolato l’idea di un progetto abitativo, un
tentativo per superare gli impedimenti che il mercato immobiliare impone ai
soggetti più deboli, coloro che non hanno le solidità economiche richieste o
che risultano colpevoli di insolvenza nei pagamenti o addirittura soggetti a
sfratto; un progetto che prende poi il suo avvio concreto con la collaborazione
tra il Centro di Ascolto parrocchiale e la Fondazione Monza Insieme Onlus,
poiché è quest’ultima che mette a disposizione l’immobile ricevuto da Rosa
Prandoni ottenendone un reddito mantenendo però gli scopi benefici.
Ecco: vi presentiamo il “condominio solidale Rosa di Gerico”, con cinque ap-
partamenti assegnati ad affittuari individuati dalla parrocchia come i più idonei
per necessità, compatibilità e disponibilità verso un’esperienza di convivenza
solidale; inquilini tutti regolarmente residenti nel Comune, e da diversi anni,
ma di provenienze culturali e nazionalità differenti.
Fondazione Monza Insieme ha ottenuto dalla parrocchia le garanzie richieste:
fornire supporto stabile ai soggetti collocati verso il raggiungimento della loro
piena autonomia materiale ed economica, assistere e monitorare i soggetti in
affitto promuovendo l’integrazione tra di loro nel condominio, ma anche tra
loro e l’intera società civile.

                                        14
I cinque contratti stipulati nel mese di aprile e maggio hanno durata di diciotto
mesi in quanto la locazione ha natura transitoria, al termine del periodo ver-
ranno valutate le condizioni per accordare l’eventuale rinnovo e una tempistica
adeguata a ciascuno degli affittuari.
Alcuni bambini abitano negli appartamenti della Rosa di Gerico con le loro fa-
miglie: è stato commovente veder tornare il sorriso sui loro volti dopo molti
mesi di preoccupazione per la ricerca di una dimora stabile, sicura e dignitosa (i
bambini infatti vivono i drammi e le difficoltà dei genitori). E’ un gesto grande
della nostra comunità sostenere la speranza dei più piccoli quando sono nel di-
sagio e promuovere azioni migliorative nei loro confronti. Siamo certi che
anche le autorità amministrative locali vorranno contribuire alla buona riuscita
del progetto….
Buona avventura a tutti!
                                                        Marialetizia
           IL CENTRO DI ASCOLTO
              La nostra carità, la nostra casa
Fortunata carità la nostra, si ritrova con la casa nuova!
Dopo questo lungo tempo di chiusura per i lavori di ristrutturazione, finalmente
torna disponibile, pronta per una rinnovata apertura, la sede di Caritas parroc-
chiale e San Vincenzo; mercoledì 12 giugno riprenderemo a darci appuntamento
dalle 9,30 alle 12 negli appositi ambienti, adeguatamente rinnovati e attrezzati
secondo la loro propria funzione.
Avremo lo spazio per distribuire i generi alimentari e altri generi di prima necessi-
tà, lo spazio per incontrare e ascoltare persone che vogliono rivolgersi alla
comunità parrocchiale per loro necessità o per loro disponibilità, lo spazio per
riunirci durante questo cammino di volontariato. I nostri locali sono luminosi e
spaziosi, l’arredamento semplice… ma le sedie sono arancioni!
La San Vincenzo continua la sua opera di volontariato promuovendo nel nostro
paese progetti di formazione e sviluppo delle capacità della persona e di promo-
zione umana; sta anche organizzando nuove modalità di visita e compagnia a
persone sole o a famiglie in difficoltà.
Teniamoci tutti quanti pronti, riprenderemo a proporre raccolte di generi alimen-
tari o di prima necessità durante le Messe della domenica, sicuri dei buoni
risultati perché consapevoli che questa non è la carità di alcuni… questa è la carità
di tutta la nostra popolazione, di ciascuno di noi che si offre, perché offre qualco-
sa di sé agli altri semplicemente e come può.
                                                           Caritas parrocchiale
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ENTE MORALE SVO
                           Il cuore di Gesù fonte di amore

Nel mese di giugno la Chiesa celebra la solennità del Sacro Cuore di Gesù, una
festa che ci fa pensare alla misericordia di Gesù, al suo Cuore come sorgente
del suo amore infinito.
Nello scorrere del tempo prende sempre più consistenza nelle persone la de-
vozione al Sacro Cuore attraverso alcune pratiche come: l’atto di
consacrazione, le litanie del Sacro Cuore, l’atto di riparazione, la pratica dei
nove primi venerdì del mese… Queste e altre pratiche nutrono profondamente
il cuore e la vita di Madre Geltrude.
Nelle sue Note Intime del gennaio 1883, contem-
plando l’amore infinito di Dio, così scrive: “Poiché
questo amore che tanto bramo e sospiro non mi
può venire che dal tuo Sacratissimo Cuore, che è la
sorgente inesausta del santo e perfetto amore, ad
esso mi stringo indissolubilmente, e alla tua presen-
za voglio vivere e dimorare per sempre. Sì voglio
sempre contemplare quelle fiamme amorose che
salgono di continuo dal tuo ardentissimo Cuore, e
che sono l’oggetto del tuo ardentissimo amore per
me.
Alla vista, al contatto di quella fornace d’amore an-
che il mio cuore si accenderà, si distruggerà per te;
così lo stesso fuoco consumerà due vittime. Potrò
dire che anch’io mi sono immolata per Te, come tu,
amor mio, ti sei immolato per me”.
Questa preghiera ci fa pensare che per Madre Gel-
trude il Cuore non indica una parte del corpo di Gesù, ma è tutta la sua perso-
na, è lui stesso nella sua essenza più intima e profonda, cioè nel suo immenso
amore e nella sua sconfinata carità. Per lei, il Cuore di Gesù rivela, come il Cro-
cifisso, l’amore infinito di Dio, per cui stringersi al Cuore di Gesù è abbracciare
Gesù Crocifisso.
Madre Geltrude ha sempre dimostrato tanta confidenza nel Cuore di Gesù.
Dalle sue Note Intime leggiamo: “…Con l’aiuto di Dio voglio corrispondere a
tutto ciò che Lui mi domanda; lo spero dal cuore di Gesù, da Lui aspetto ogni

                                        16
bene…”. E ancora: “Si sta bene nel cuore di Gesù; sì in Lui solo si trova la pa-
zienza, la quiete, la forza, la pace”.
Di tale confidenza ne parla anche alle sue Suore. Scrive ad una Suora: “Ti lascio
nel Divin Cuore di Gesù, dove troverai la pace intima del tuo afflitto e povero
cuore”. E ad un’altra scrive: “Sprofondati nel Cuore adorabile di Gesù…Egli ti
aiuterà, ti illuminerà; abbandonati in quel Cuore e non dubitare mai del suo
amore”. E scrivendo ad un’altra così la esorta: “Cara sorella, il tuo Gesù non
cessa un momento di amarti; ogni istante della tua vita è un tratto d’amore; e
tu avrai in cuore un solo istante per non pensare a Lui e non amarlo? La inco-
stanza lasciala alle anime fredde, ai cuori infelici… tu sprofondati in quel Cuore
e troverai motivi per sempre amare”.
Quando Madre Geltrude, con la comunità nascente pregava nella cappella
dell’Istituto davanti al quadro del Sacro Cuore, (quadro che ancora oggi è con-
servato nella sua camera nella Casa Madre di Bergamo) non possiamo
dimenticare che in quella immagine lei amava contemplare un amore “a caro
prezzo”, un amore, cioè, che raggiunge ogni uomo nella sua debolezza, nel suo
limite, nel suo peccato.
Sapeva vedere, quindi, nel Cuore di Gesù un amore ricco di misericordia e di
pazienza, carico di perdono e di carità che brucia e distrugge il peccato del
mondo. Di fronte a tanto amore Madre Geltrude, fin da ragazza, sentiva il bi-
sogno di rendere “amore per amore” e quindi di associarsi a quel Cuore ferito
dai peccati degli uomini “ricambiando” e “riparando” con la preghiera e la pe-
nitenza la sete d’amore di Gesù Crocifisso.

E’ bello allora pensare che, oggi come allora, la Chiesa, il mondo hanno biso-
gno di persone che sanno rivolgersi al Sacratissimo Cuore di Gesù, che sanno
“accendersi” per lui e che, da quel Cuore si lasciano plasmare dal suo ardente e
infinito amore.

                                                             Le Suore

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Errando si impara
                             Pausa relax a Trequanda

Rapido itinerario per un viaggio rilassante e di meditazione nel cuore della Toscana
tra Siena e Arezzo, “poca” arte tanta spiritualità, per un periodo medio - breve di
soggiorno e per chi ha voglia di “staccare” senza doversi affidare a scelte banali.

L: Allora, sono pronto per questo lungo fine settimana in Toscana, dove mi
porti? Nella lussureggiante Siena, nella maestosa Firenze, nella equestre A-
rezzo, nella malvagia Pistoia, oppure nella pendente Pisa? Aspetta, aspetta lo
so mi vuoi portare nella fumettosa Lucca! Ho indovinato?
F: No, per niente, sono quasi sicuro che dove ti porterò nemmeno lo hai mai
sentito nominare.
L: E dove nella gialla Prato?
F: No a Trequanda.
L: A la celeberrima!
  - 4 ore e mezza dopo –
L: Wow che poso pittoresco a 20 min dalla
A1, eppure così bello e selvaggio, un para-
diso per i cinghiali! E dimmi che opere
d’arte ci sarebbero in questa Trequanda…
F: Nessuna.
L: Nessuna! Non ci credo!
F: Nessuna che valga la pena venire fin qui
a vedere, a meno che non si sia un appas-
sionato oppure uno studioso.
L: Eccoci in Trequanda dunque…
F: Cittadina molto antica con origine etru-
sche costruita sopra una collina. Di pregio,
in particolare, il torrione quattrocentesco
del castello Cacciaconti e soprattutto la
piazza con la chiesa parrocchiale dei santi
Pietro e Andrea dalla caratteristica faccia-
ta in tufo e travertino a “scacchiera” e costruita dal XIV secolo. All’interno una
pala d’altare del ‘400 del senese Giovanni di Paolo, un affresco del XIV secolo

                                        18
con una Madonna in trono fra santi e un affresco dei primi decenni del ‘500 o-
pera del Sodoma.
L: Bello, ma è tutto qui il relax?
F: Trequanda paese è solo il capoluogo di un comune formato da tre principali
borghi, (Trequanda, Petroio e Castelmuzio) e numerosi casali e località, an-
dando verso l’abitato di Petroio troviamo l’Abbadia Sicille, antica
“commenda” dei cavalieri templari costruita a partire dal 1263.
L: Siamo ora arrivati a Petroio giusto? Sembra restato fermo al medioevo, an-
cora con tutte le vie e le strade come una volta il tutto costruito su una collina
quasi a picco su una stretta valletta dove passa un torrente.
F: E qui siamo alla seconda tappa dove troviamo in centro le due chiese di S.
Pietro e S. Giorgio con la canonica del parroco. Nella prima troviamo un gran-
de affresco di scuola senese del ‘400 e nel transetto una lunetta, unico avanzo
di un dipinto di Taddeo di Bartolo pittore senese tardo trecentesco.
L: Ma qui vedo che nel pa-
lazzo Pretorio di questo
piccolo paese addirittura
è conservato un museo.
F: Giusto, si tratta del
Museo della terracotta,
grande vanto del territo-
rio assieme agli ulivi e alle
chianine, i
 Famosi bovini dalla carne
pregiata.
L: Passeggiare per questi
vicoli e assaporare scorci intimi e fantasiosi è un vero piacere, tutto sembra es-
sersi fermato in questo angolo di mondo ma… vedo che la fibra ottica è
arrivata sin qui.
F: Si, ma ora procediamo, verso Castelmuzio altra perla di questo percorso.
L: Che bella anche questa Castelmuzio! Un vero borgo ancora racchiuso nelle
sue mura, con i suoi vicoli, le sue salite e i suoi… bagni pubblici!?
F: E si caro Luciano, hai potuto constatare come questi servizi sono ben curati
e tenuti qui a “Castello”, i pochi commercianti rimasti hanno infatti deciso di
trasformare il paese in un “Borgo salotto”, arredando alcune aree pubbliche in
maniera decorosa e particolarmente domestica. Questo ha portato alcune zo-
ne del paesino ad essere effettivamente come appendici di una specie di “casa
comune”, in particolare questo scorcio che abbraccia una meravigliosa vista

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che punta sulla magnifica Pienza, la val d’Orcia, il monte Amiata e il lontano
castello di Radicofani. Ma soprattutto sulla chiesa di S.Anna in Camprena,
convento noto per contenere affreschi del giovane Sodoma, e per essere stato
il Set cinematografico del film “Il paziente inglese”.
L: Ah! Si quel cattivo film vincitore di
9 oscar… se non altro ha legato il suo
nome a questa località.
F: Ma continuiamo visitando la pic-
cola chiesetta e il piccolissimo
“Museo d’Arte sacra” stanza con
all’interno alcune tavole del 3-400.
L: Ma qui sembra tutto chiuso, solo
la chiesa è aperta.
F: Devi sapere che queste chiese e
questi tre paesi sono officiati da un
solo parroco.
L: E da solo si gira tutti questi posti
per dir messa?
F: Esatto! E pensa che siccome i par-
rocchiani sono pochi e sempre più anziani (e che l’impegno nel sociale eccle-
siastico di queste terre una volta rossissime è limitato, mentre le spese sono
enormi visto il numero di chiese anche antiche da gestire e la dignità con cui
tiene a gestire questi luoghi di culto addobbandoli e infiorandoli) questo pove-
ro parroco deve anche a lavorare per l’ospedale di Siena, in modo da
racimolare i soldi per mandare avanti la parrocchia oberata da debiti e debi-
tucci. Se poi tieni presente che per mantenere un minimo di coesione sociale
nel paese sia lui medesimo a dover organizzare le feste per il patrono, non ti
dico che tipi di spese debba affron-
tare per mantenere vivo il folklore
locare.
L: Ma noi eravamo qui per rilassar-
ci giusto?
F: Giusto! Prendiamo posto pure in
uno dei numerosi agriturismi che
sorgono nella zona e godiamoci la
rilassante atmosfera di questo ma-
re verde e oro, a tratti marroncino
delle colline che, come onde, si ri-

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frangono sugli scogli delle pievi e dei borghi, con un moto, immoto, dalla rilas-
sante atmosfera a cui, la sola contemplazione, basta per ritenersi soddisfatti.
“E il naufragar m’è dolce in questo mare…”
L: Che poeta!
F: Ricordo inoltre ai nostri lettori che nelle vicinanze di Petroio è visitabile,
quando aperta, l’antica Pieve romanica dell’XI secolo, di S. Stefano a Cenna-
no, oltre, poco lontana la bella Val d’Orcia usata come set per alcune scene del
Gladiatore, oppure l’ancora più bella Pienza, patrimonio dell’UNESCO per la
famosa piazza rinascimentale, oppure ancora Montalcino e Montepulciano
campioni del vino rosso e non solo, ma anche l’abbazia di Monte Oliveto e le
bellissime Crete Senesi.
L: Ma l’invito è soprattutto quello alla meditazione grazie anche al silenzio e al-
la pace che garantiscono questi luoghi, oltre alla visita incuriosita e alla
                                                  scoperta sempre nuova di pa-
                                                  esi, borghi e opere d’arte,
                                                  nascosti ma mirabili.
                                                  F: E ricordiamo le info per una
                                                  visita generica, ricordando
                                                  che per accedere alle varie
                                                  chiese, se chiuse, si può chie-
                                                  dere all’indaffarato parroco, il
                                                  quale se dite di essere di S.
                                                  Vittore Olona, potrebbe ri-
                                                  servare non poche sorprese
alla visita…
E ricordate entrando nelle chiese di lasciare una “cospiqua”offerta.

Trequanda dista circa 20 minuti in macchina dall’uscita autostradale dell’A1 Si-
nalunga Bettolle val di Chiana

                                                        Samuele

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Ogni domenica alle ore 10.00 su RADIO PUNTO dopo il radiogiornale Ti-
no t’invita all’ascolto della PAGINA DELLA FAMIGLIA: un punto d’incontro
su temi di attualità che coinvolgono direttamente o indirettamente la sfera
familiare.

Ecco gli argomenti delle prossime trasmissioni:

  2 giugno     Il perché di un lavoro comune sulle povertà
  9 giugno     Vivo virtuale, ma so far male, adolescenti difficili
  16 giugno    Come crescere senza stampelle
  23 giugno    Mobilitata la società civile.
               A Milano una slot ogni 150 abitanti
  30 giugno    Ne piccoli ne adulti. Così si può aiutarli
  7 luglio     Maternità vera, sfida al femminile

                                      E-mail: tino.bottazzi@libero.it

Radio Punto si può ascoltare alle frequenze FM 88.15 – 89.10 – 88.80
Per chi non avesse la possibilità di muoversi o uscire di casa, ricordiamo che
è possibile seguire la S. Messa in streaming sul sito
www.livestream.com/radiopunto.

Sul sito ufficiale www.radiopunto.it è possibile ascoltare un breve commen-
to del parroco al Vangelo della domenica. (lo trovate nel menu – podcasting
– gli speciali).
Per poter ascoltare Radio Punto anche fuori casa potete scaricare
l’applicazione e non perdere i numerosi appuntamenti che la radio propone

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LO SAPEVI CHE…?
                                    Occhio alla truffa!

Furto d'identità, phishing, e-mail trappola. In una parola le intramontabili truf-
fe online che sono tantissime e molto più pericolose di quanto non si creda.
Nonostante l'azione svolta dalla Polizia Postale, è molto difficile riuscire a tute-
larsi dalle insidie di questi criminali del web. Nel 2018 sono state 3.355 le
persone denunciate, 39 quelle arrestate, 22.687 gli spazi virtuali sequestrati.
Via via che Internet continua a espandersi in ogni aspetto della società, le truf-
fe online stanno diventando più sofisticate. Quello che le truffe online hanno in
comune è che approfittano dell’ingenuità e dell’ignoranza del loro pubblico,
dell’empatia, della paura e dell’avidità degli utenti di Internet. A differenza di
quanto si possa pensare le più pericolose non sono, però, quelle in cui ti rubano
dei soldi. L'inganno che tocca il portafogli (o la carta di credito) reca danni fa-
cilmente quantificabili ma a mettere più paura sono quei crimini che non
hanno solo risvolti economici o finanziari, ma che pongono a rischio i diritti
fondamentali dei cittadini. Il furto di identità e la conseguente sostituzione di
persona può creare problemi ad ampio spettro: chi agisce in nome e per conto
di un utente ignaro di quel che sta succedendo può determinare situazioni dif-
ficilmente risolvibili e spesso destinate ad avere strascichi infiniti. Ecco alcune
delle truffe online più sofisticate su Internet.
Phishing. Il phishing è un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la qua-
le un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire
informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente
affidabile in una comunicazione digitale. Si concretizza principalmente attra-
verso messaggi di posta elettronica ingannevoli. Attraverso una e-mail, solo
apparentemente proveniente da istituti finanziari (banche o società emittenti
di carte di credito) o da siti web che richiedono l'accesso previa registrazione
(web-mail, e-commerce ecc.), il messaggio invita, riferendo problemi di regi-
strazione o di altra natura, a fornire i propri riservati dati di accesso al servizio.
Solitamente nel messaggio, per rassicurare falsamente l'utente, è indicato un
collegamento (link) che rimanda solo apparentemente al sito web dell'istituto
di credito o del servizio a cui si è registrati. Qualora l'utente inserisca i propri
dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali. Con la stessa fina-
lità di carpire dati di accesso a servizi finanziari on-line, un pericolo più subdolo
arriva dall’utilizzo dei virus informatici. Le modalità di infezione sono diverse.
La più diffusa è sempre il classico allegato al messaggio di posta elettronica;
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oltre i file con estensione .exe, i virus si diffondono celati da false fatture, con-
travvenzioni, avvisi di consegna pacchi, che giungono in formato .doc .pdf .
La truffa del principe nigeriano. E uno dei tranelli più vecchi su internet. La
truffa venne alla ribalta negli anni ’90 ed è indicata dall’FBI come “Frode nige-
riana” o “419”. Una mail di un sedicente principe della Nigeria vi offre di
condividere con lui un’enorme somma di denaro se lo aiutate. Basta che ver-
siate un piccolo anticipo per le pratiche burocratiche. La vittima paga, ma non
vede mai la somma promessa: c'è sempre qualche problema che richiede altri
soldi per risolverlo. Man mano le somme versate si accumulano e possono
ammontare a decine o centinaia di migliaia di dollari, euro o franchi.
Biglietti falsi. Un’altra popolare truffa online è la frode sui biglietti, in cui i con-
sumatori sono indotti a comprare biglietti falsi per eventi sportivi, concerti e
altri eventi. I truffatori (o scammer) di solito puntano a eventi di alto profilo i
cui biglietti probabilmente vanno esauriti in modo che possano trarre vantag-
gio dall’aumento della domanda. Spesso i biglietti che inviano ai clienti hanno
codici a barre contraffatti o sono copie duplicate di biglietti legittimi. Altre
volte i consumatori non riceveranno alcun biglietto dopo aver pagato.
Ransomware Alcune delle truffe online più insidiose riguardano il ransomwa-
re, cioè dei virus informatici che rendono inaccessibili i dati dei computer
infettati e chiedono il pagamento di un riscatto (in inglese ransom) per ripristi-
narli. In un attacco ransomware, gli hacker installano malware (cioè un
programma per danneggiare il nostro pc) che limita l’accesso di una vittima ai
loro file. Al posto del classico sfondo vedremo comparire un avviso che sembra
provenire dalla polizia o da un’altra organizzazione di sicurezza e propone
un’offerta. In cambio di una password in grado di sbloccare tutti i contenuti, in-
tima di versare una somma di denaro abbastanza elevata (comunque quasi
sempre sotto i 1.000 euro): in genere la moneta usata è il bitcoin, la valuta e-
lettronica. L’obiettivo dei malintenzionati è, quindi, quello di batter cassa. Il
governo di Atlanta è stato colpito da un attacco di ransomware nel 2018 e, se-
condo un rapporto Wired, è costato alla città più di $ 2,6 milioni. Uno dei
principali canali di diffusione dei ransomware sono gli annunci pubblicitari dei
siti con contenuti per adulti. Ma vengono usate anche e-mail che ci invitano a
cliccare su un determinato link o a scaricare un certo file: posta elettronica che
viene mascherata in modo che risulti inviata da qualcuno di cui ci fidiamo, ad
esempio un collega di lavoro o un amico.

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Nel peggiore dei casi, le frodi ransomware minano il senso di sicurezza e
privacy della vittima. In una terrificante variante, i malintenzionati rivendicano
via email di aver ottenuto l’accesso alla webcam mentre la vittima guardava si-
ti per adulti. L’annuncio, che è sostenuto dalla ripetizione della password
dell’utente nell’email, è un mezzo per ricattare: inviaci bitcoin o inviamo il fil-
mato a tutti i tuoi contatti. La realtà? Manipolazione pura. I truffatori non
hanno dossier di filmati. Non hanno nemmeno mai violato le tue informazioni:
la password che si sono vantati di avere non è stata rubata, ma raccolta, presa
da database disponibili pubblicamente di password e e-mail trapelate. Quindi
non c’è bisogno di coprire la fotocamera del portatile.

Frode sulla carta di credito. Nonostante sia le società che gestiscono i circuiti
delle carte di credito che le piattaforme che incassano il denaro (online ma an-
che offline) adottino le regole più ferree per evitare problemi sulle carte di
pagamento, incappare in una frode non è così infrequente. Va detto comun-
que che tutti i circuiti di carte di credito hanno delle assicurazioni mediante le
quali i fondi sottratti vengono rifondati ai legittimi proprietari. In altre parole,
nonostante di fronte a una carta di credito clonata o rubata sia facile farsi
prendere dal panico, bisogna sapere che è possibile ottenere facilmente il rim-
borso totale delle spese effettuate dai malintenzionati. Le statistiche di questo
tipo di reati segnalano che le transazioni più pericolose sono quelle effettuate
via Internet o per telefono quando non è necessario esibire fisicamente la car-
ta. Le truffe vengono compiute attraverso l'utilizzazione del numero della
carta di credito che viene riprodotto illegalmente su carte "clonate" che ven-
gono utilizzate sia per lo shopping tradizionale sia per il commercio elettronico.
Per impedire ciò le società che gestiscono le carte stanno adottando dei sofi-
sticati sistemi anticontraffazione per le carte di ultima generazione. Nel
frattempo, però, bisogna non perdere mai di vista la propria carta (per evitare
che i dati possano essere memorizzati e successivamente trasferiti su carte
clonate) quando si pagano i propri acquisti e seguire precauzioni particolari per
il commercio via Internet.

                “La prima volta che m’inganni la colpa è tua,
                    ma la seconda volta la colpa è mia.”
                                (Proverbio arabo)

                                                                               Vale

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DALLA DIOCESI
                                 Dialogo tra religioni

L’Arcivescovo scrive ai musulmani per la fine del Ramadan, richiamando il si-
gnificato del recente incontro tra il Papa e l’Imam di Al-Azhar: «Continuiamo a
lavorare insieme nel costruire relazioni pacifiche e fraterne, ottenendo come frut-
to l’armonia anche qui nella Milano sempre più società plurale»

     Carissimi fedeli musulmani,

     mi rivolgo a voi nell’imminenza della grande festa di Eid Al-Fitr,
     con cui chiudete il mese sacro di Ramadan. Mi rivolgo a voi come
     fratelli e vi ringrazio per la testimonianza di fede che ci avete dato
     in questi giorni, con la vostra fedeltà al digiuno, alla preghiera, alla
     carità per i più poveri.

     Papa Francesco e Ahmad Al-Tayyib, il grande Imam della moschea
     di Al-Azhar – che ho recentemente visitato, in occasione di un mio
     viaggio in Egitto con i preti giovani della Diocesi ambrosiana – ci
     hanno invitato nell’incontro comune ad Abu Dhabi lo scorso 4 feb-
     braio «a restare ancorati ai valori della pace, a sostenere i valori
     della reciproca conoscenza, a ristabilire la saggezza, la giustizia e
     la carità».

     Questo mese di Ramadan è stato l’occasione per dare concretezza
     a questi impegni, lavorando assieme qui a Milano per testimoniare
     che il dialogo tra le religioni abramitiche è un bene, non soltanto
     per i credenti, ma per l’intera comunità umana. Come afferma il
     documento di Abu Dhabi, è nel nome di Dio che Al-Azhar e la Chie-
     sa cattolica dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via,
     la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca
     come metodo e criterio. È nel nome di Dio e nell’esercizio della
     preghiera che tutti insieme esprimiamo il desiderio che si realizzi
     una pace universale di cui possano godere tutti gli uomini della ter-
     ra.

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Il messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso,
che allego al mio saluto, richiama le tre linee guida che Papa Fran-
cesco ha evidenziato per un proficuo dialogo tra persone di diverse
religioni: «il dovere dell’identità, il coraggio dell’alterità e la sinceri-
tà delle intenzioni». Sono sicuro che queste regole hanno preso
forma e concretezza in particolare in quei luoghi in cui alcuni di voi
sono stati ospiti per i momenti significativi del mese di Ramadan
presso parrocchie o comunità cattoliche. Proprio questa ospitalità
ha permesso di mostrare a tutti che il primo obiettivo che condivi-
diamo è quello di credere in Dio, di onorarlo e di chiamare tutti gli
uomini a credere che il mondo che abitiamo dipende da un Dio che
lo governa, che ci ha creati e ci ha concesso il dono della vita, dan-
doci come impegno la custodia della sua opera.

Continuiamo a lavorare insieme nel costruire queste relazioni paci-
fiche e fraterne, dando in questo modo testimonianza al Creatore
Onnipotente al quale rendiamo culto, ottenendo come frutto
l’armonia anche qui nella Milano sempre più società plurale. Dob-
biamo lavorare per irrobustire quelle attitudini di incontro e di
dialogo, di ascolto reciproco e di rispetto, di collaborazione nel ri-
spondere ai bisogni e nel cercare la pace, che già sono presenti ma
rischiano di essere logorate dal clima di tensione e di non rispetto
che la comunicazione, anche politica, in queste settimane ha se-
minato a piene mani.

In un atteggiamento di preghiera e di stima, vi saluto

Milano, 4 giugno 2019

                                            monsignor Mario DELPINI
                                               Arcivescovo di Milano

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L’ANGOLO DEL NUTRIZIONISTA
                  Una vitamina indispensabile per la vita
La vitamina C, o acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile indispensabile
per l’organismo, già più di un secolo fa infatti ci si era resi conto della sua im-
portanza e che la sua carenza era causa di una patologia mortale (lo scorbuto).
Ad oggi, sono state scoperte molte altre importanti funzioni che essa svolge: è
un potente antiossidante e coadiuva l’assorbimento del ferro nell’intestino,
partecipa alla sintesi del collagene (una proteina adibita alla rigenerazione del
tessuto connettivo di pelle, legamenti e ossa), aiuta a combattere condizioni di
stress e recenti studi confermano che sia una valido aiuto nelle terapie antitu-
morali.
Ancor più nota è la sua efficacia immuno-protettiva contro le infezioni batteri-
che.
Alla luce di quanto appena decritto, risulta evidente come tale vitamina sia
fondamentale per la vita, tanto che la maggio parte degli animali è in grado di
sintetizzarla, fanno eccezione, alcune specie tra cui il porcellino d’india, il pipi-
strello, le scimmie e l’uomo.
Il nostro fabbisogno quindi può essere soddisfatto solo attraverso
l’alimentazione e trattandosi poi di una vitamina idrosolubile, cioè che
l’organismo riesce a trattenere per non più di 3-4 ore, non è raro diventarne
carenti. Per questo motivo andrebbe assunta più volte nell’arco della giornata.
Le fonti ideali dove trovarla sono prodotti freschi quali frutta e verdura (la Vi-
tamina C è molto instabile al calore e rischia di essere distrutta con la cottura
dei cibi), quali kiwi, agrumi, fragole, papaya, ortaggi a foglia verde, broccoli,
pomodori, etc.
Considerata però la non freschezza dei nostri alimenti, conservati per lunghi
mesi in serre prima di arrivare sulle nostre tavole e l’instabilità di questa vita-
mina, potrebbe valere la pena ipotizzare di integrarla con un integratore
alimentare che tra l’altro è tra i meno costosi.
Ma quanta assumerne? La dose consigliata dai parametri nazionali ed europei
è di circa 60-90 mg/gg. tuttavia, tale quantitativo risale ai primi studi effettuati
sulla Vitamina C, quando era nota per lo più come causa di prevenzione dello
scorbuto. Dati i numerosi benefici emersi negli ultimi decenni e considerato
quanto indispensabile sia per il nostro organismo, recenti studi confermano
che un quantitativo adeguato si aggira intorno a 1-2 grammi, distribuiti
nell’arco della giornata o assunti in formulazione retard.
                                                          Prof. Andrea Fossati
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ARCHIVIO PARROCCHIALE
            BATTESIMI
            Sono entrati nella comunità cristiana, la Chiesa, con l’impegno dei loro ge-
            nitori e dei padrini a credere in Cristo e nella fede cattolica:
     11   Francesco di Farano Fabrizio e Giannola Giuseppina
     12   Emma di Sabia Rocco Roberto e Casa Roberta
     13   Martina di Maronati Marco e Micheli Monica
     14   Megan Luna di Garcia Rodriguez Alexander e Accorinti Anna
     15   Gabriel di Merico Giuseppe e Pitronaci Veronica
     16   Vanessa di Sarni Pietro e Boyanova Desislava Raycheva
     17   Lucia Esmeralda di Casoli Stefano Andrea e Dei Alessandra
     18   Arianna di Recalde Paterson e Sanchez Irina

          UNITI IN MATRIMONIO
          Hanno assunto l’impegno di formare la famiglia con amore perenne e ispira-
          to al vangelo:

     1    Montoli Simone con Meroni Giulia
     2    Dell’Erba Marco con Longo Giuliana
     3    Sacchetti Matteo con Modirca Elena

          DEFUNTI
          La nostra preghiera di suffragio interceda presso Dio, perché, nella sua miseri-
          cordia e perdono, conceda la vita eterna:

     42    Morelli Francesca             di anni       90
     43    Bosani Enrica            di anni   77

UN GRAZIE PER CHI SI È RICORDATO
DELLA PARROCCHIA:
S. Messe € 890 - Matrimoni € 600 - Funerali € 500 –-Mercatino Missionario €
150 – Condòmini Via Foscolo n. 16, per rosario mese di maggio € 100.
DEL CENTRO GIOVANILE
Gruppo Amichevolmente € 250

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