INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo

Pagina creata da Cristina Beretta
 
CONTINUA A LEGGERE
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
INNO ALLA VITA
L'Aquila, 2 luglio 2019
Fontana delle 99 cannelle
Performance a cura di Lucia Zappacosta foto di Gino Di Paolo

                                                               II L'Aquila Rinasce
                                                               Testi di Lucia Arbace, Alessia Di Stefano,
                                                               Jean-François Cabestan,
                                                               Marta Vittorini, Giuseppe D’Annunzio

                                                               Foto di Gino Di Paolo e Tommaso Basti
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
La Madre generosa
            Dal culto di Iside alla Madonna lactans
                      al Munda Una mostra beneaugurale per una città che rinasce

                                               Testo di Lucia Arbace

Comunicano l’irresistibile fascino delle       condizionata dal rapporto con la natura          On show in the Museo
terre lontane, delle pietre preziose, delle    e quindi con la Madre terra, felicemente         Nazionale d’Abruzzo
stoffe e delle perle venute da Oriente,        irrigata dai percorsi fluviali, sorgente di      a fascinating series of
                                                                                                Madonna Lactans. The
colpiscono per l’intonazione austera,          vita, in territori impervi, di montagne,
                                                                                                theme originates in
la regalità della posa e l’essenzialità del    di valli e di orridi. Sin dall’alto Medioevo     pagan cults related to
tratto, trasmettono il carisma distaccato      la Vergine Maria è fatta percepire ai            fertility and as early as
                                               fedeli come Madre suprema, in grado di           the sixth century BC,
dell’amore vittorioso perché fuggente
                                                                                                widespread among
ed eppure appaiono così vicine, così           donare il latte che è simbolo del logos,         Italic peoples. The
umane, grazie all’ostentazione del seno,       della natura divina del verbo, trasmesso         exhibition includes
amorevolmente offerto al Bambino.              al Figlio attraverso un gesto di grande          items from ancient
                                               umanità. Del resto nel contesto sociale la       Egypt, loaned by
Non si rimane certo indifferenti nel
                                                                                                Naples archaeological
corso della visita al Museo Nazionale          donna resta il porto sicuro, il punto fermo      museum, and
d’Abruzzo, ormai noto come Munda,              di una umanità in perenne cammino con            terracotta pieces from
dinanzi alle più autorevoli e maestose         l’alternanza delle lunghe, silenziose e          Capua, Herculaneum,
                                                                                                and Chieti. Also
icone esposte. Stupiscono e affascinano        operose tappe degli uomini che siano stati
                                                                                                worthy of note are a
soprattutto quelle collocate nella sala del    pellegrini, in arme, mercanti o pastori.         Kourotrophos (child
Medioevo, dove alla severa iconografia         Non può sfuggire quindi l’evidente               nurturer), brought to
della Madonna come Regina, diffusasi           significato benaugurale di questa proposta       light in Canzano, in
                                                                                                the Peligno sanctuary
dopo il Concilio di Efeso fino al              espositiva che parte da un lontanissimo          of ancient Ocriticum,
Trecento, si sovrappone, nella doppia          passato per giungere al presente, come           as well as Renaissance
valenza dottrinale e devozionale, la           viatico per la comunità locale tanto             paintings, with the
                                               provata dall’esperienza del terremoto e          plump commoner
rappresentazione della Madonna del latte.
                                                                                                women of the 17th-
Non mi risulta che ci siano altri musei        dal successivo processo di ricostruzione         century Antinori crib,
nel mondo che possano vantare, come            non ancora concluso.                             and the votive tiles
quello aquilano, ben tre dipinti di analogo    Del resto se si volge lo sguardo all’intero      of Castelli. The core
                                               nostro paese, si percepisce un diffuso           of the exhibition,
soggetto tanto antichi e prestigiosi, che si                                                    naturally, is made up
configurano anche come rari capolavori         disagio, ed è non solo L’Aquila, ma              of the rare icons from
d’arte. Proprio la consapevolezza              la stessa Italia, ormai addirittura al           the ancient abbeys
dell’eccellenza di queste straordinarie        di sotto della crescita zero, che deve           of Abruzzo, which
                                                                                                prove the continuity
presenze nel Munda e l’opportunità di          ripopolarsi e ritrovare entusiasmo,
                                                                                                of devotion for the
doverle adeguatamente raccontare per           riconoscendosi con orgoglio nel proprio          nursing mother,
trasmettere a un più vasto pubblico il         illustre passato. Il messaggio ci arriva         the supreme Virgin
                                               soprattutto dalle tenaci genti che nei           Mother Mary, able
senso della loro importanza, già da tempo
                                                                                                to give the milk that
hanno fatto maturare l’idea di dedicare        secoli hanno abitato l’Appennino,                symbolizes the logos,
la mostra clou nell’anno del decennale del     inclini e abili nell’esaltazione della figura    the divine nature of
sisma proprio alla Madonna lactans.            femminile, della madre come fulcro della         the word, shared
                                               famiglia e della società. Pertanto, non          with the Son in a truly
Il tema ha origini lontane nel tempo,
                                                                                                human act. The oldest
in culti pagani variamente legati alla         è un caso che il tema della fecondità            of the masterpieces
fertilità, diffusi anche nell’antico           così ben rappresentato dal nobile gesto          found at the MuNdA
Egitto con una accezione particolare.          dell’allattamento al seno, sia documentato       include the Madonna
                                                                                                lactans de Ambro,
È contemporaneamente attestato,                nella raccolta aquilana esibita nell’ex
                                                                                                datable to the first half
già dal sesto secolo a.C., in seno alle        mattatoio anche da una statuina acefala,         of the 13th century
genti italiche la cui civiltà era assai        collocata nella vetrina dei votivi della         for the mysterious
                                                                                                writing discerned on

XXVI                      speciale l'aquila rinasce                                            D’Abruzzo n. 126 anno 2019
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
sezione archeologica.
  È una testimonianza di quanto cara fosse
  la kourotrophos alle genti italiche che
  popolarono il territorio degli Abruzzi,
  in parallelo alla diffusione del culto di
  Iside allattante Horus, affermatosi nel
  IV secolo a.C. presso l’antico Egitto,
  così ben documentato dagli esemplari
  in pietra o in bronzo del Museo
  Archeologico Nazionale di Napoli.
  Un riscontro evidente si trova in altre
  terrecotte votive affini che rappresentano
  la madre-nutrice, indicative di una
  devozione assai diffusa tra le genti
  italiche e nella Magna Grecia, dal VI
  secolo a.C. fino all’età imperiale di Roma.
  In mostra particolarmente significativi
  sono inoltre la Kourotrophos, con il capo
  circondato da foglie d’edera, scavata a
  Canzano, nel santuario peligno dell’antica
  Ocriticum, che si colloca tra gli esemplari
  più antichi, e la splendida terracotta
  scavata ad Ercolano, interpretata finora
  come Iside, la quale propone il tema in
  termini tanto naturalistici da apparire
  addirittura un preannuncio della
  fioritura rinascimentale e della grande
  tradizione plastica abruzzese di cui
  è campione indiscusso Saturnino
  Gatti. L’esposizione non ignora
  altresì il culto per la suggestiva
  Mater Matuta che si attesta
  nell’antica Capua, donna con in
  braccio tanti neonati in fasce,
  in qualche caso addirittura
  attaccati ad entrambi i seni.
  Dopo la sezione dedicata ai
  culti pagani, il fulcro della
  mostra è naturalmente
  rappresentato dalle
  Lactans che evidenziano
  la continuità della
  devozione per la
  madre-nutrice che
  si riafferma dopo

Iside lactans,
ante 43 d.C.
scultura in
terracotta
firmata
Pausania
Parco
Archeologico
di Ercolano

                                                XXVII
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
l’anno Mille, riconoscendo tale nobile
prerogativa alla Vergine Maria.
Tra le più precoci attestazioni in
Abruzzo, particolarmente significativa
è la Madonna ancora oggi oggetto di
culto a Carsoli, raffigurata su una tavola
lignea collocata nel Museo d’Arte Sacra
della Marsica nel Castello Piccolomini,
la cui datazione potrebbe precedere
l’anno 1132, indicato anche sulle
monumentali imposte lignee anch’esse
esposte a Celano, provenienti dalla stessa
località allora ben collocata nell’orbita
benedettina, dipendente dall’Abbazia
di Montecassino. Tra i capolavori in
permanenza al Munda la più antica è
Madonna lactans cosiddetta de Ambro
per l’ancora misteriosa scritta tracciata
in basso, databile nella prima metà del
tredicesimo secolo. Ieratica e solenne,
quest’icona un tempo miracolosa,
proviene dalla ormai diruta chiesa
di Santa Maria a Graiano, annessa
all’omonimo monastero fondato a San
Pio di Fontecchio una dozzina d’anni
prima del Mille sotto la regola di San
Benedetto. Paludata in abiti sontuosi
con una mantellina azzurra che riveste
una sottostante cappa rossa, la Vergine
Maria reca sul capo una pesante corona
adorna di pietre, mentre la capigliatura
è racchiusa in una rete di perle
intrecciate a fettucce, convergenti nei
pendilia. Nessun contatto è tra la madre
e il figlio, salvo il gesto di avvicinare
alla sua bocca il capezzolo stringendo
il seno con l’indice e il medio, mentre
il piccolo, paludato come un dignitario
romano, le tocca il braccio, con un
intreccio di straordinaria evidenza
spontanea.
Il medesimo gesto è proprio della
sontuosa lactans, dipinta su pergamena,
in deposito al Munda ma proveniente
dall’Abbazia di Santa Maria in Pantanis
di Montereale, scoperta meno di
cinquant’anni fa dal soprintendente
Raffaello Delogu nella locale chiesa
prossima al cimitero. Qui si nota una
diversa e più eccentrica posizione
delle dita sia del Bambino, che piega
l’anulare destro sfiorando il polsino
della madre, sia di quest’ultima che
a sua volta allunga il proprio seno
divaricando a forbice le dita mediane.

XXVIII                   speciale l'aquila rinasce   D’Abruzzo n. 126 anno 2019
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
La medesima iconografia, con poche
varianti si riscontra nella più celebre e
miracolosa Madonna di San Guglielmo,
oggi collocata nel Museo dell’Abbazia
di Montevergine, presso Mercogliano,
tra le più celebrate già in antico dalla
devozione mariana.
La terza lactans esposta al Munda
non esibisce gli smaglianti colori
dall’evidenza smaltata delle prime
due ma non per questo riserva minore
interesse. Del resto quest’ultima ha
una particolarità di non secondaria
importanza. Sul suppedaneo della
Madonna sono tracciati l’anno 1283
e il nome dell’autore, il maestro
Gentile da Rocca che continuo a
credere sottintenda Rocca di Mezzo,
situata su un percorso tratturale e non
lontana da quella singolare chiesa tutta
affrescata, Santa Maria ad Cryptas,
da cui proviene questo tabernacolo
con le ante richiudibili, che offre
una interpretazione più sintetica
dell’iconografia della Vergine Maria,
come austera regina e nello stesso
tempo amorevole madre.
Fino agli anni della Controriforma, tale
iconografia trova riscontro nei dipinti
e nella statuaria, sviluppata in una
accezione pienamente rinascimentale.
Lo documentano in maniera esemplare
le belle tavole dipinte di Matteo da
Campli e da Antoniazzo Romano,              Ph Antonio Cardone
attivo nel reatino che, per secoli e fino
all’inoltrato Novecento, è stata parte
                                            Giacomo Colombo (attr.), fine sec. XVII         the bottom. In the
autorevole degli antichi Abruzzi.           Particolare di una popolana del Presepe         shuttered tabernacle
Sopravvissuto nell’immaginario              Antinori, Lanciano, Convento di Sant'Antonio.   from Santa Maria
popolare, il tema della fertilità legato    Nella pagina precedente: Madonna de             ad Cryptas, a
                                            Ambro, I metà sec. XIII pergamena dipinta       hieratic, solemn
al seno materno è ravvisabile in mostra     L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo.
                                                                                            Mary appears as an
attraverso le due splendide popolane del                                                    austere queen but
Presepe Antinori, realizzato nel tardo      raffigurato ad esempio nel bel dipinto          equally as a loving
Seicento.                                   di Andrea Vaccaro, giunto al Munda              mother. We cannot
Nel secolo successivo e oltre,                                                              fail to appreciate
                                            tramite la collezione Cappelli.
                                                                                            the auspicious
innumerevoli mammelle votive simili         In occasione del vernissage della mostra il     significance of this
a quelle archeologiche, provenienti         2 luglio è stata proposta una performance       exhibition, starting
dai musei di Chieti, vennero realizzate     a cura di Lucia Zappacosta (foto a pag.         from a very distant
                                                                                            past to reach the
in maiolica dalle officine di Castelli.     XXV).
                                                                                            present, a viaticum
Le stesse diedero anche forma a un                                                          for the local
dolce tipico dell’Abruzzo frentano, le      Mostra                                          community, sorely
cosiddette “sise delle monache”, il quale   LA MADRE GENEROSA                               tried by the 2009
                                            Dal culto di Iside alla Madonna lactans         earthquake and
trova un equivalente anche in Sicilia,                                                      by the subsequent
dove è legato al culto di Sant’Agata        Museo Nazionale d’Abruzzo (MuNDA)
                                                                                            reconstruction
patrona di Catania, martirizzata con        L’Aquila, 2 luglio - 29 settembre 2019          process still in
il taglio del seno, con l’esito cruento                                                     progress.

D’Abruzzo n. 126 anno 2019                  speciale l'aquila rinasce                                        XXIX
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
Iacopo di Notar Nanni
     Abile mercatore!
                     Le insegne del ricco mercante sui Tesori rinascimentali aquilani

                                              Testo di Alessia Di Stefano

Nell’ambito della migliore attività             pregio.                                         In Renaissance
artistica dell’Italia centrale, L’Aquila        Chiamato anche Iacopo Baroncelli di             L’Aquila, Iacopo di
partecipa gloriosamente alla bella vita         Notar Nanni, era uomo assai portato per         Notar Nanni was an
                                                                                                outstanding figure
rinascimentale, con Firenze e Perugia; la       promuovere Opere Pubbliche come si legge        among notaries and
sua fiorente economia di produzione e           nei manoscritti antinoriani in biblioteca       traders, businessmen
scambi, legata al panno di lana, zafferano      Tommasi; figlio del notaio Giovanni di          and directors of
                                                                                                outright financial
e pastorizia transumante, la pone in            Civitaretenga, iniziò a maneggiare denaro
                                                                                                holdings. His
posizione eminente lungo la via degli           attraverso una fortunata vincita nel            uncommon generosity
Abruzzi, asse portante dei commerci.            gioco delle carte, somma che poi ebbe           came to light after the
L’attività dei mercanti è frenetica: su         la capacità di investire come mercante,         1461 earthquake (6.4
                                                                                                on the Richter Scale)
banchi posti principalmente lungo la            divenendo imprenditore e prestatore di
                                                                                                and the appalling
parte bassa di piazza Duomo, alla svelta i      denaro, arrivando poi a “sponsorizzare”         plague epidemic that
notai rogano compravendite e su registri        opere emblematiche del rinascimento             broke out in 1477,
di protocollo riassumono in breve quanto        aquilano.                                       surviving in the works
                                                                                                he commissioned and
stipulato, che, scritto velocemente, è oggi     Iacopo, dispensiere di ricchezze                still surprise us today.
di difficile lettura.                           straordinarie, interviene nella Bellezza        The Notar Nanni coat
Il commercio detta i tempi delle attività       e nell’Arte della spiritualità aquilana,        of arms can be seen
                                                attraverso le forme che esprimono la            on the façade and
produttive e i commercianti, referenti
                                                                                                inside the Madonna
della politica cittadina, divengono             più alta pietà popolare. Come un vero           del Soccorso church
imprenditori e capofila di vere e               stratega della comunicazione ante litteram,     and after 1493,
proprie holding finanziarie. Si distingue       finanzia opere d’arte cogliendo occasioni       Iacopo commissioned
                                                                                                the construction of
il facoltoso Iacopo di Notar Nanni,             di visibilità e ritorno d’immagine
                                                                                                a mausoleum for
mercante di non comune generosità,              per attrarre potenziali investitori ad          Bernardino, the Siena
sempre pronto a foraggiare opere che            incremento della sua arte della mercatura.      saint’s refined stone
sorprendono ancora di più se viste come         Le sue insegne, usate come “logo                tomb bearing not only
                                                                                                to the patron’s eulogy
risposta a superare tempi drammatici            aziendale” campeggiano in bella vista           in the epigraph
vissuti in città e contado, durante la fase     sulle grandi e frequentatissime opere           inscribed, but also
emergenziale post terremoto del 1461 – di       religiose che finanzia; il primo emblema        the a newly designed
magnitudo 6,4 della scala Richter – alla        che usa riporta l’iniziale del suo nome di      emblem: a tower
                                                                                                and two lions that
quale si aggiunge la spaventosa pestilenza      battesimo, la lettera I maiuscola tenuta        local scholars believe
iniziata nel 1477.                              tra due punti, iscritta all’interno di un       symbolizes the
Sembrerebbe essersi fatto da sé, Iacopo         simbolo derivante dall’ambito notarile dal      Civitaretenga origins
                                                                                                of the donor, while
di Notar Nanni, originario del castello di      quale discende: è ben visibile e scolpito
                                                                                                the original emblem
Civitaretenga – oggi frazione di Navelli        sulla facciata della chiesa della Madonna       was simply a letter I.
– borgo dalle potenzialità economiche           del Soccorso, sul tabernacolo della sua         Certainly Iacopo had
legate al commercio dello zafferano e           cappella interna e su una parte di capitelli    come a long way,
della lana, che già prima del Quattrocento      del chiostro dell’annesso convento.             Tabernacolo
aveva attratto una comunità ebraica di          Tutto il complesso architettonico,              rinascimentale,
cui resta oggi il caratteristico ghetto,        fortemente voluto dal vescovo aquilano          1469-1471; chiesa
                                                                                                della Madonna del
miracolosamente conservato e di notevole        Amico Agnifili, è eretto tra il 1469 e 1472,    Soccorso, L'Aquila.

XXX                       speciale l'aquila rinasce                                            D’Abruzzo n. 126 anno 2019
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
Ph. Tommaso Basti

               sotto la spinta di una grande devozione        oltre all’elogio del donatore nell’iscrizione
               popolare verso l’immagine della Vergine        epigrafata, è presente anche l’emblema
               dipinta sulla parete rocciosa di una vasca     con una nuova forma: una torre, che
               di servizio di un terreno sito fuori le mura   indicherebbe, secondo studiosi locali, la
               della città.                                   provenienza del donatore dal castello di
               Il grande afflusso di devoti e pellegrini      Civitaretenga.
               determina la riapertura, il 4 aprile del       Certamente di strada ne aveva fatta
               1469, della vicina Porta Leoni, chiusa         Iacopo, avendo ottenuto, nel 1484
               ormai da tempo, passaggio che genera           da Niccolò Caracciolo di Napoli, il
               maggiore transito anche davanti la             riconoscimento di doganiere generale
               costruenda basilica di San Bernardino,         di Puglia, eletto poi camerlengo con
               dove Iacopo, all’apice della sua attività      l’appellativo di camerarius dignissimus,
               imprenditoriale, sponsorizza, dopo il          come anche Sindico di Civitaretenga,
               1493, la costruzione del mausoleo del          depositario del Demanio Pubblico e
               Santo, essendo già procuratore della           consigliere della Casa Reale, così come si
               stessa fabbrica. Costante è il rapporto        legge nei manoscritti antinoriani.
               tra il Mercante e la bottega di Silvestro      Sulla sua casa in Città, nel quarto di
               dell’Aquila, che per la chiesa del             Santa Maria di Paganica, ancora oggi
               Soccorso realizza, oltretutto, l’algido San    campeggia ad angolo del loggiato, lo              Deposito funebre
                                                                                                                di Iacopo di Notar
               Sebastiano, e, come noto, per la basilica      stemma divenuto ormai della famiglia              Nanni,1504; chiesa
               di San Bernardino, il ricercatissimo           Notar Nanni, stemma che continua ad               della Madonna del
                                                                                                                Soccorso, L'Aquila
               deposito lapideo del Senese, sul quale,        arricchirsi di particolari come i due leoni

               XXXII                     speciale l'aquila rinasce                                            D’Abruzzo n. 126 anno 2019
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
fiancheggianti la torre, emblema questo                                                         obtaining from
che si ritrova scolpito anche sul deposito                                                      Niccolò Caracciolo
                                                                                                of Naples the
funebre dello stesso Iacopo, sepolto                                                            title of general
presso la chiesa della Madonna del                                                              customs officer
Soccorso, deposito che reca sulla parte                                                         of Puglia in 1484,
destra il primitivo emblema con la I.                                                           then appointed
                                                                                                chamberlain
Forse colto da morte improvvisa nel mese                                                        – Camerarius
di gennaio mentre era fuori città per                                                           Dignissimus – and
lavoro, il ricco Mercante viene a mancare                                                       also Sindico of
                                                                                                Civitaretenga,
nel 1504: aveva già perso la prima moglie
                                                                                                custodian of the
e la sua unica figlia, Caterina, dalla quale                                                    public estate
era nata la nipote, Lucrezia Manieri, che                                                       office, and
fece sposare con Silvestro di Tancredi                                                          councillor of the
                                                                                                Royal House.
Scala di Sulmona, suo figlio adottivo per                                                       When Iacopo
averne sposato in seconde nozze la madre                                                        died in 1504 his
rimasta vedova, Diana, dalla quale non                                                          designated heir
ebbe figli… sì, una successione ereditaria                                                      was Tancredi Scala
                                                                                                of Sulmona, whom
blindata! La moglie pone l’iscrizione sul                                                       he had adopted
deposito funebre, scolpita al centro tra                                                        after marrying his
i due emblemi di famiglia Notar Nanni:                                                          mother.
                                                                                                Worth noting, next
l’epitaffio ricorda il Mercante come un
                                                                                                October Iacopo
rarissimo uomo le cui fortune accrebbero                                                        di Notar Nanni’s
grazie all’intervento di Dio, della libertà                                                     book of hours will
e della sollecitudine: queste tre parole                                                        “illuminate” an
                                                                                                exhibition at the
Deus Liberalitas Solertia si ritrovano in
                                                                                                MuNdA, as part of
un cartiglio inserito in un’altra forma                                                         the L’Aquila Città
dell’emblema di Iacopo di Notar Nanni:                                                          d’Arte project.
in questo caso lo stemma è miniato
all’interno dello stupefacente libro d’ore
che il Mercante ha commissionato per
la propria soddisfazione. Finemente e
riccamente miniato, il codice brilla nel
vero senso della parola! Su pregiatissima
pergamena virginea, fioriscono
incantevoli pagine completamente
miniate e particolareggiate con
rappresentazioni dell’Annunciazione,
della Crocifissione, ma anche scene della
vita del profeta David, monogrammi
bernardiniani, santi francescani e un San
Sebastiano, oltre a pagine con scrittura
umanistica, lettere in oro su fondi
azzurro lapislazzuli, con puttini paffutelli
e angeli che sostengono a coppie o a
quadriglie, decorazioni a candelabri,
formelle, ghirlande, fiorami, uccelli, pesci,
perle… per una composizione decorativa          al MuNdA, nell’ambito di “L’Aquila città
elegante e sontuosa, dai ricchi colori e        d’Arte”, progetto coordinato da Lucia
                                                                                                Casa Notar Nanni,
lumeggiature che colpiscono e rapiscono         Arbace, direttrice del Polo Museale             sec. XV seconda
l’occhio dell’osservatore.                      d’Abruzzo; al MuNdA è anche esposta             metà; ingresso
                                                                                                principale in
Silvestro, legittimo e unico erede e            una tavola dell’ambito di Francesco da          via Bominaco,
successore di Iacopo, donerà alla beata         Montereale, con particolari pittorici           L'Aquila.
                                                                                                In basso:
Cristina, monaca aquilana morta in odore        riferibili alla tecnica della miniatura, dono   particolare della
di santità, il libro d’ore che “illuminerà”     anch’essa di Silvestro alla Monaca sua          loggia in via San
                                                confidente.                                     Martino, L'Aquila.
nel prossimo mese di ottobre, una mostra

D’Abruzzo n. 126 anno 2019                      speciale l'aquila rinasce                                    XXXIII
INNO ALLA VITA L'Aquila, 2 luglio 2019 Fontana delle 99 cannelle - Polo Museale dell'Abruzzo
Rinascita dei palazzi
nobiliari aquilani
Testo di Jean-François Cabestan

XXXIV
Dettaglio del prospetto
principale del palazzo
Centi. Il movimento della
balconata che sembra
fare girare le colonne è
un'interpretazione tanto
libera quanto virtuosa
della facciata di San Carlo
alle Quattro Fontane del
Borromini.
                              XXXV
Architetto per formazione, storico            tanto ben visibili di strutture recuperate        Architect, architecture
dell’architettura e del recupero degli        dopo il sisma del 1703, oppure del 1461,          historian and lecturer
                                                                                                at the Université Paris
edifici, insegno da una ventina di anni       che quello del 2009 ha contribuito a              1 Panthéon–Sorbonne
all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne      riportare di nuovo alla luce. Avevo avuto         visited, Jean-François
e giro per motivazione personale l’Italia     la possibilità di entrare in molte case e         Cabestan visited
                                                                                                L’Aquila for the first
dall’inizio degli anni ’80.                   palazzi - i portoni si aprivano facilmente
                                                                                                time in the summer
La prima mia visita all’Aquila risale         all’epoca - che costituiscono la sostanza         of 1987 and was
all’estate 1987, un soggiorno che mi aveva    storica essenziale della città.                   stunned by the quality
consentito di scoprire parte delle bellezze   I palazzi nobiliari dell’Aquila possono           of the urban fabric
                                                                                                and stately homes. He
di questa città e del suo rapporto molto      sostenere il paragone con quelli dei più
                                                                                                shares his impressions
forte col territorio montagnoso che la        bei centri storici italiani. Si resta stupiti     of the city below.
circonda. Il corso Vittorio Emanuele          della grandiosità di alcuni di essi, con          Completed in 1776,
che offre su ambedue le sue prospettive       i loro androni e scaloni maestosi, da             for scholars Palazzo
                                                                                                Centi stands as
uno sfondo di pendici verdeggianti, i         costituire un intero isolato. Adornati            the most illustrious
quartieri a scacchiera ordinati attorno       di motivi architettonici, trabeazioni,            example of a Late-
a una rete di chiese che risalgono nella      sculture e bassorilievi eseguiti in               Baroque Italian
maggior parte al Medioevo creano              travertino su di uno sfondo di intonaco           palazzo, with a square
                                                                                                plan and four white
un ambiente cittadino di rara qualità,        bianco, i fronti dominati da cornicioni
notevolmente elogiato da vari autori, tra i   sporgenti si fanno notare e contrastano          Facciata principale del
quali il francese Pierre Lavedan nella sua    con il resto dell’edilizia.                      palazzo Pica-Alfieri.
monumentale “Histoire de l’urbanisme”.        Completato nel 1776, il palazzo Centi            Da notare l'uso degli
                                                                                               ordini e delle colonne
In veste di studioso di edilizia civile del   ne offrirebbe secondo gli studiosi               libere al pianoterra,
Siècle des Lumières in Francia, il tessuto    l’esempio più illustre. A pianta quadrata        le paraste giganti
                                                                                               ai piani superiori,
urbano mi aveva colpito per la sua            e provvisto di quattro facciate bianche,         la modanatura
apparente omogeneità settecentesca. La        simbolizza, a mio parere, una forma di           contrastatissima e il
                                                                                               ritmo dei fori basato
maggior parte dell’edilizia civile risale     idealizzazione del palazzo italiano tardo        su di una ritmica
a quell’epoca, ma presenta tracce ogni        barocco, quasi teorica dal punto di vista        binaria.

XXXVI                     speciale l'aquila rinasce                                           D’Abruzzo n. 126 anno 2019
della tipologia, controbilanciata dalla        L’edilizia minore abbonda di numerosi         façades, offset by
sua decorazione, molto originale. Sul                                                        very original and
                                               e significativi esempi di case a schiera
                                                                                             dynamic decoration.
lato sud-est dove si entra, le sei colonne     colorate dall’età sconosciuta, in molti       Private construction
che sostengono la balconata centrale           casi di origine medioevale. Quinte di         abounds with
sono una libera citazione borrominiana         facciate senza pretese ma ben equilibrate     numerous striking
                                                                                             examples of coloured
della facciata di San Carlino. Le              coesistono armoniosamente sia con i           townhouses of an
colonne toscane e i loro capitelli girati      fronti nobiliari che con le chiese spesso     unspecified age
a 45° creano un effetto dinamico che           isolate su tutti i loro lati. A causa della   and in many cases
si estende a tutta la facciata. I limiti di    ricostruzione urbana quasi generale           of Mediaeval origin.
                                                                                             The comprehensive
questa pagina di scrittura architettonica      successiva al terremoto del 1703, i palazzi   urban reconstruction
si concretizzano con paraste angolari          e le case aquilane hanno un’impronta          in the wake of the
colossali, offrendo una sintesi nell'uso       settecentesca, su di una planimetria          1703 earthquake
degli ordini classici di grande originalità.                                                 means that the
                                               ereditata dalla fondazione della città nel
                                                                                             mansions and houses
                                                                                             of L’Aquila show an
                                                                                             18th-century imprint,
                                                                                             the layout a legacy
                                                                                             of the city’s 13th-
                                                                                             century foundation.
                                                                                             After the earthquake,
                                                                                             three mansions
                                                                                             were particularly
                                                                                             noteworthy: de
                                                                                             Nardis, Pica-Alferi
                                                                                             and Cappa-
                                                                                             Camponeschi.
                                                                                             Despite the staircase
                                                                                             not being accessible
                                                                                             it was possible to
                                                                                             visit Palazzo de
                                                                                             Nardis and it was
                                                                                             found that some of
                                                                                             the steps and vaults
                                                                                             had collapsed. It was
                                                                                             thrilling to explore
                                                                                             the rooms with their
                                                                                             frescoed vaults, sadly
                                                                                             fissured; painted
                                                                                             gilded ceilings that
                                                                                             were cracked; spaces
Ph. Luca Cococcetta                                                                          filled to bursting with
                                                                                             surviving curtains,
tredicesimo secolo.                            successivamente dai proprietari. Le           tapestries, mirrors,
Per tre anni ho pensato non fosse              stampelle metalliche ostruivano gli           chandeliers, paintings
opportuno portare gente all’Aquila             interni notevolmente danneggiati in           and various objets
                                                                                             d’art. One of the
ed è solo nella primavera del 2012             modo da rendere complesso muoversi.
                                                                                             first re-building sites
che ho deciso di organizzare una gita          Lo scalone del palazzo de Nardis non          in the old town was
scolastica con una selezione di studenti       era agibile, una parte dei gradini e          Palazzo Cappa-
                                               delle volte erano crollate. Abbiamo           Camponeschi,
preparati e di colleghi interessati. Siamo
                                                                                             perhaps because
stati accolti dai nostri omologhi, che,        camminato con emozione attraverso il          the complex is one
a causa dei danni subiti alla Facoltà          susseguirsi di stanze voltate affrescate      of the oldest in
di Ingegneria di Monteluco di Roio,            e purtroppo fessurate, a soffitti dipinti     L’Aquila, it is small,
avevano trovato sede in un capannone           e dorati che presentavano delle crepe,
                                                                                             Androne e cortile
di Rio Piano. Con l’aiuto di questi            spazi ammobiliatissimi, dove le tende,        interno del
                                               gli arazzi, gli specchi, i candelabri,        palazzo Cappa-
professori e del regista Luca Cococetta                                                      Camponeschi.
che avevo incontrato a Venezia mentre          i quadri e vari oggetti d’arte erano          Originati da
presentava “Radici, L’Aquila di cemento”       sopravvissuti, sotto un velo di polvere       stratificazioni
                                                                                             successive - il
alla Biennale, siamo stati in grado di         quasi pompeiano. Interni di un fascino        fabbricato risale
esaminare con attenzione la città.             simile al film di Visconti il Gattopardo.     al Trecento -,
                                                                                             gli elementi
Tre palazzi mi hanno particolarmente           A palazzo de Nardis, ci era anche             architettonici di varie
colpito : de Nardis, Pica-Alferi e Cappa-      stato consentito l’accesso all'Oratorio       epoche coesistono
                                               Sant’Antonio dei Cavalieri dallo stesso       senza dolore.
Camponeschi, dove siamo stati accolti

D’Abruzzo n. 126 anno 2019                     speciale l'aquila rinasce                                      XXXVII
Ph. Luca Cococcetta
nome, dall'altra parte della strada, allora
in pessime condizioni, dove si percepiva
attraverso le impalcature e i fogli di
plastica lo splendore tardo barocco del
complesso danneggiato. Tanto a palazzo
Pica-Alfieri che al palazzo Cappa-
Camponeschi, le crepe e gli intonaci
caduti a terra rivelavano le stratificazioni
volontariamente nascoste su di una
decorazione omogenea.
Col passare degli anni, la foresta di gru
che caratterizza oggi l’orizzonte della
città con la sua silhouette si è fatta più
densa. Venivo quasi ogni anno, sia con
studenti oppure da solo, ed ho potuto
seguire i progressi dei lavori in corso.
Il primo cantiere che ho visitato è stato
quello del palazzo Cappa-Camponeschi,
dove il proprietario ci spiegò come
il baldacchino del suo letto l’avesse
protetto provvidenzialmente della
caduta di parte del soffitto durante
la notte del 6 aprile 2009. Il palazzo
trecentesco offre una testimonianza
interessantissima dell’architettura tardo-
gotica, avendo resistito a più terremoti
nelle sue disposizioni originali. Da
notare gli archi ogivali del pianoterra e
le elegantissime finestre bifore del piano
nobile. Il fatto che il complesso fosse tra
i più antichi di tutta L’Aquila, che avesse
delle dimensioni ristrette e che ci vivesse
                                                                                                 and the owner lives
il proprietario forse spiega che i lavori       tutta l’Italia - del recupero delle strutture
                                                                                                 in it. The city rises
siano partiti tra i primi del centro storico.   tradizionali. L’Aquila rinasce dalle sue         from its ruins and it
È passato un po’ di tempo per l'inizio          macerie ed è proprio stupefacente vedere         is astonishing to see
del restauro dei palazzi de Pica-Alfieri e      emergere un centro storico risanato,             the restored historic
                                                                                                 centre develop more
de Nardis, probabilmente a causa della          più affascinante persino di una volta.           fascinating than ever.
misura di questi edifici e del degrado del      Non precisamente com’era e dov’era               Not exactly as it was
quale avevano sofferto.                         perché si vede bene che molti edifici            but the restoration
Le competenze delle imprese                                     soffrivano degli effetti di      of certain buildings
                                                                                                 bringing to light
incaricate dai lavori e                                       insufficiente manutenzione.        forgotten facts and
l’accompagnamento                                     Anzi, il restauro di certi palazzi ha      unknown structures,
scientifico garantito                                consentito di fare delle scoperte e         like the Palazzo Centi
                                                     far apparire strutture ignote, come         ice house.
della soprintendenza si
misurano alla luce dei                                    la neviera di palazzo Centi,           Finestra bifora
                                                                                                 tardo-gotica del
risultati registrati.                                       recuperata sotto il cortile dopo     piano nobile al
A titolo personale,                                          anni di oblio.                      palazzo Cappa-
                                                             Il disastro del 2009 ha dato        Camponeschi.
mi meraviglio del
                                                                                                 A lato: Stemma
lavoro eseguito                                              una spinta alle strategie urbane    coronato sul palazzo
nel giro di appena                                           e possibilità di riconsiderare      De Nardis.
dieci anni, dovuto                                           un patrimonio architettonico,       Nella pagina
                                                                                                 precedente: soffitto
all'azione coniugata di                                        urbano e paesaggistico che        dipinto e dorato
moltissimi specialisti                                          fa dell’Aquila uno delle città   dell'Oratorio
                                                               italiane tra le più degne di      Sant'Antonio dei
- sono particolarmente                                                                           Cavalieri a Palazzo
numerosi e preparati in                                nota, a poca distanza di Roma.            de Nardis.

D’Abruzzo n. 126 anno 2019                      speciale l'aquila rinasce                                         XXXIX
La famiglia Dragonetti
     tra collezioni d’arte e dimore storiche
                               Maria Dragonetti De Torres Cappelli, Donna artista

                                                  Testo di Marta Vittorini

La varietà e la bellezza dei palazzi
dell’Aquila costituisce la memoria
visiva dell’illustre storia delle famiglie
aristocratiche aquilane, che esprimevano in
architetture e decori la loro solida nobiltà
attingendo alle tendenze stilistiche più
aggiornate. Tra queste ebbero un ruolo di
spicco i Dragonetti. L'origine della famiglia,
che alcune fonti erudite riferiscono
addirittura al XII secolo in Taddeo e
Gualtieri signori di Bazzano, è riconducibile
con attestazioni più certe almeno al XIV
secolo, appunto nella terra di Bazzano, con
Giovanni, morto nel 1406 e la cui lapide
tombale è tuttora visibile a Roma nella
Chiesa di Santa Maria in Monterone. Da
suo figlio Dragonetto, che combatté sotto
le insegne di Luigi Colonna nell’esercito
inviato dal Papa Martino V contro Braccio
Fortebraccio da Montone, ebbe il nome la
stirpe, che diede lustro alla città dell'Aquila
con valenti uomini d'arme, dottori di legge,
medici e intellettuali.
Nel Quattrocento i Dragonetti si
stabilirono all'Aquila dove abitavano nel
palazzo sito in prossimità della chiesa di
Santa Giusta, fatto costruire da Giovanni,
figlio di Dragonetto, nella seconda metà
del secolo, e nella villa sita nella valle di
Bazzano, corrispondente all'attuale via
Fortebraccio, che si configurava come una
residenza suburbana con orti e frutteti.
Dopo oltre quattro secoli, in cui i membri
della famiglia si sono distinti per le loro
qualità professionali e hanno avuto un ruolo
rilevante nella storia politica del Regno, il
matrimonio di Luigi Dragonetti con Laura
De Torres, nel 1816, suggella il legame tra
le due famiglie e, alla morte di Bartolomeo
de Torres, fratello di Laura, rende i
Dragonetti, attraverso i nipoti Giulio e
Giovan Battista, eredi dell'importante

XL
patrimonio di residenze e collezioni d'arte     Damini, una splendida collezione di            There are many
della famiglia spagnola. I Dragonetti, che      dipinti – frutto delle acquisizioni degli      venerable families
per disposizione testamentaria aggiungono                                                      in L’Aquila but the
                                                Antonelli, dei De Torres e infine dei          Dragonettis played
il cognome De Torres, acquisiscono il           Dragonetti – attira illustri visitatori, tra   a prominent role.
palazzo a via Roio, donato da Don Claudio       cui lo storico Gregorovius, il principe        Some scholarly
Antonelli, privo di eredi, a Giovanni           Leopoldo di Borbone, Achille Ratti, futuro     sources trace their
                                                                                               origins back as far as
De Torres, padre di Laura, con tutte le         papa Pio XI, Gabriele D’Annunzio, il re        the 12th century, to
suppellettili, compresa la collezione d’arte,   Vittorio Emanuele III, venuto nel 1928         Taddeo and Gualtieri,
che comprendeva dipinti già di proprietà        in città per inaugurare alla Villa comunale    lords of Bazzano,
degli Antonelli.                                il monumento ai caduti di Nicola               but more reliable
                                                                                               documentation states
Luigi Dragonetti e sua moglie vivono nel        d’Antino e, nel 1935, S.A.R. Adalberto di      the 14th century,
palazzo in via Roio dove, nel piano nobile,     Savoia-Genova, duca di Bergamo, vice           precisely in the
nelle ampie sale decorate da Vincenzo           comandante della divisione fanteria del        Bazzano district, with
                                                                                               Giovanni, who died
                                                                                               in 1406 and whose
                                                                                               tombstone is still
                                                                                               visible in Rome, in
                                                                                               the church of Santa
                                                                                               Maria in Monterone.
                                                                                               The bloodline takes
                                                                                               its name from his
                                                                                               son Dragonetto,
                                                                                               who fought under
                                                                                               the banner of Luigi
                                                                                               Colonna in the army
                                                                                               sent by Pope Martin
                                                                                               V against Braccio
                                                                                               Fortebraccio da
                                                                                               Montone. The family
                                                                                               brought prestige to
                                                                                               the city of L’Aquila
                                                                                               with expert soldiers,
                                                                                               lawyers, physicians
                                                                                               and intellectuals.
                                                                                               The history of
                                                                                               the Dragonetti
                                                                                               residences, which
                                                                                               extends to the former
                                                                                               Antonelli and De
                                                                                               Torres dwellings, and
                                                                                               then to that of the
                                                                                               Cappelli, including
                                                                                               Palazzo Ardinghelli,
                                                                                               through splendid
                                                                                               architecture, tells
                                                                                               a tale of illustrious
                                                                                               figures, dynasties,
                                                                                               art collectors, and
                                                                                               a woman painter.
                                                                                               Maria was a student
                                                                                               of the painter Patini
                                                                                               and is honoured
                                                                                               in a portrait by the
                                                                                               Master. She herself
                                                                                               left two splendid
                                                                                               canvases, signed and
                                                                                               dated 1908, found in
                                                                                               the Via Santa Giusta
                                                                                               palazzo, and she
                                                                                               was also the author
                                                                                               Palazzo Dragonetti
                                                                                               in via Santa Giusta,
                                                                                               cortile rinascimentale
                                                                                               a tre livelli, i primi
                                                                                               due con archi a tutto
                                                                                               sesto e il terzo con
                                                                                               architravi di legno.

                                                                                                                  XLI
Gran Sasso e comandante della brigata            con fanciulla e natura morta di fiori e            of religious works
fanteria della divisione stessa, ospite          frutta, l'altro due fanciulli con cacciagione.     and various portraits.
                                                                                                    Her artistic skills were
dei marchesi Dragonetti De Torres nel            Queste due delicate scenette andavano ad           recognized at the 1910
loro palazzo dell'Aquila, e onorato di un        impreziosire il ricco corredo decorativo del       Turin International
ricevimento nella villa di Paganica.             piano nobile costituito da dipinti murali di       Women’s Fine Arts
                                                                                                    Exhibition, the first
Il castello di Pizzoli, appartenuto ai De        scuola patiniana raffiguranti angeli, putti
                                                                                                    such event reserved
Torres, diviene anch'esso residenza dei          e paesaggi, quadri della stessa Maria, di          for females. In 1932,
Dragonetti De Torres, che acquisiscono           Teofilo Patini, di Carlo Patrignani e mobili       Maria Dragonetti
il titolo di marchesi di Pizzoli e Baroni di     in noce intagliati da Sabatino Tarquini. Di        Cappelli participated
                                                                                                    in the first regional
Cagnano, e si aggiunge alla villa di Paganica    Patrignani spicca una copia della tempera
                                                                                                    exhibition of Abruzzo-
che, da casa di campagna esistente già           su intonaco eseguita da Patini per l’aula          Molise art organized
dalla fine del Cinquecento, assume nel           magna del Liceo – L’Aquila – con una dedica        in L’Aquila by the
Settecento la veste di villa residenziale        “Alla Marchesa Maria Cappelli | anima              Sindacato Fascista
                                                                                                    delle Belle Arti (Fascist
dove Lucia Dragonetti, madre del noto            eletta d’artista | questa copia | d’un quadro      union of Fine Arts) for
giurista Giacinto, trascorreva l’estate, e che   del Grande Scomparso | C. Patrignani |             its members, held in
lo stesso Giacinto farà decorare da artisti      reverente | d. 1909”.                              September in Palazzo
francesi al ritorno dall'esilio marsigliese a    Lo stile limpido e grazioso che connota            San Salvatore. Her
                                                                                                    marriage to Alfonso
cui fu costretto per la partecipazione attiva    i due soprapporta caratterizza anche le            Cappelli confirmed the
alla Repubblica napoletana, nel 1803.            opere sacre dell'artista: la tela della chiesa     union of two families
La discendenza di Luigi Dragonetti -             di Sant'Eusanio Forconese, del 1915, è una         equally dedicated to
                                                                                                    the collection of art in
Giulio, il figlio Alfonso e i figli di Alfonso   copia rivisitata del dipinto attribuito da
                                                                                                    their residences. Maria
Giovan Battista, Clementina e Maria Laura        Enzo Carli a Fabrizio Santafede.                   Dragonetti became
- erediterà il palazzo dei De Torres, mentre     Maria è autrice di svariati ritratti, da quelli    the custodian of an
Maria Dragonetti, sorella di Alfonso             raffiguranti il padre Giulio Dragonetti e          important collection
                                                                                                    located both in
e moglie di Alfonso Cappelli, vivrà nel          Antonio Antinori, a quelli di Maria Laura          the Corso Vittorio
palazzo presso Santa Giusta, dove ospiterà       Dragonetti De Torres, Almina Rusconi, fino         Emanuele II palazzo
le nipoti negli anni della seconda guerra.       al Ritratto di fanciulla con colomba.              and the San Demetrio
Pittrice allieva di Patini, onorata di un        Le sue doti di artista trovano un
                                                                                                     Soprapporta,
ritratto dal Maestro, Maria ha lasciato due      riconoscimento all’Esposizione                      raffigurante un
splendidi soprapporta dipinti su tela – con      internazionale femminile di belle arti di           amorino e una
                                                                                                     fanciulla con natura
la sua firma e l’indicazione dell’anno, il       Torino del 1910, prima manifestazione               morta, firmato e
1908 – proprio nel palazzo in via Santa          artistica internazionale riservata alle donne,      datato dall'artista
Giusta, raffiguranti l'uno un amorino            promossa dalla rivista “La Donna”, dove             “Maria Cappelli
                                                                                                     1908”.

XLII                        speciale l'aquila rinasce                                              D’Abruzzo n. 126 anno 2019
espone La lettera dell’emigrato, Ritratto della    Il legame di Maria Dragonetti Cappelli con        villa. She introduced
signora Masci, Ritratto di sua Nipote.             Patini conduce verso un’altra dimora dei          illustrious art scholars,
                                                                                                     from Luigi Serra to
La rassegna, seguita da una seconda nel 1913       Cappelli, il palazzo già Franchi, noto come       Enzo Carli, to the
(22 maggio – 30 giugno), con il patrocinio         palazzo Ardinghelli, in cui nel 1882 l’artista    collection, and in
della regina Elena e la presidenza onoraria        fonda la Scuole delle Arti e dei Mestieri.        1938 led the latter
della principessa Laetitia di Savoia in cui la                                                       to discover the
                                                   La storia delle residenze dei Dragonetti,
                                                                                                     works of Cavallino.
marchesa torna a partecipare con Ritratto          che si allarga alle dimore già Antonelli          In the same year
di signora e Ritratto, si colloca in un periodo,   e De Torres, e poi, con Maria, a quelle           some paintings
a cavallo tra fine Ottocento e inizio              dei Cappelli, comprendendo palazzo                of the collection
Novecento, in cui la donna – in questo caso                                                          were exhibited in
                                                   Ardinghelli, costituisce un tracciato che
                                                                                                     Naples. In 1973 the
la donna artista – riceve una legittimazione       attraverso le splendide architetture racconta     Martyrdom of Saint
nella sua espressione sociale, culturale e         di uomini illustri, di casate, di collezionismo   Bartholomew was
artistica. Scopo dell’esposizione del 1910         d’arte, e di una donna pittrice.                  sent to Bucharest
                                                                                                     for an exhibition
era togliere “la donna artista dal breve e         Il palazzo su via Roio è stato acquistato         of 17th-century
oscuro sentiero delle eccezioni, per farle         dalla Regione Abruzzo nel 1980, le                Neapolitan painting.
posto nell’ampia e soleggiata strada in cui        splendide decorazioni pittoriche della villa      The building on Via
serenamente e a parità di condizioni tutti i       di Paganica fanno oggi da cornice a un            Roio was purchased
                                                                                                     by Abruzzo Regional
valori umani si incontrano e si cimentano in       raffinato ristorante, il palazzo dei Cappelli     Authority in 1980,
un’aperta e nobile gara di superiorità” (Nino      a San Demetrio è diventato proprietà della        while the splendid
G. Caimi).                                         Curia diocesana, quello su corso Vittorio         pictorial decorations
Nel 1932 Maria Dragonetti Cappelli                                                                   of the Paganica
                                                   Emanuele II è passato alla famiglia Cappa
                                                                                                     villa are now the
partecipa alla prima mostra regionale d'arte       per vincoli di parentela.                         backdrop for a
abruzzese-molisana organizzata all'Aquila          Il palazzo su via Santa Giusta, invece, dopo      refined restaurant.
dal sindacato fascista delle Belle Arti per        un importante intervento di restauro post         The Cappelli
i suoi iscritti, tenutasi a settembre nel                                                            mansion in San
                                                   sisma eseguito con la supervisione della          Demetrio is owned
“Palazzo San Salvatore”, alla presenza di          Soprintendenza, torna ad essere residenza         by the diocesan curia,
numerosi ospiti, tra cui il Soprintendente         della famiglia. Fabrizio De Agostini              another on Corso
alle Belle Arti Riccoboni, esponendo tre           Dragonetti, primogenito di Giulio e già           Vittorio Emanuele II
                                                                                                     is now the property
ritratti “animati in classica purezza”.            diplomatico di carriera, tornerà ad abitare       of the related Cappa
Il suo matrimonio con Alfonso Cappelli fa          nel palazzo, con l’auspicio di farne un luogo     family. The building
da nodo di congiunzione tra le due famiglie        di accoglienza per la vita sociale e culturale    on Via Santa Giusta,
altrettanto dedite, nelle loro residenze, alla                                                       on the other hand,
                                                   dell’Aquila.
                                                                                                     after some important
raccolta di opere d’arte. Maria Dragonetti                                                           post-earthquake
diventa custode di un’importante collezione                                                          restoration
divisa tra il palazzo su Corso Vittorio                                                              supervised by the
Emanuele II e la villa di San Demetrio, alla                                                         Soprintendenza
                                                                                                     department is once
cui conoscenza introduce illustri studiosi                                                           again home to the
d’arte, da Luigi Serra a Enzo Carli che                                                              family. Fabrizio De
nel 1938 guida alla scoperta delle opere                                                             Agostini Dragonetti,
                                                                                                     a retired career
di Cavallino nella villa a San Demetrio.
                                                                                                     diplomat, will return
Nello stesso anno 1938 alcuni dipinti della                                                          to live there and
collezione sono esposti a Napoli. Nel 1973                                                           hopes to open its
il Martirio di San Bartolomeo sarà inviato                                                           doors to L’Aquila’s
                                                                                                     social and cultural
a Bucarest nella Mostra della pittura                                                                life.
napoletana del Seicento. La vasta collezione
                                                                                                     Manifesto della prima
sarà riunita nel palazzo di Corso Vittorio                                                           mostra regionale
Emanuele II; nel 1945 al termine della                                                               d'arte organizzata dal
guerra, i tedeschi, che avevano occupato la                                                          Sindacato fascista di
                                                                                                     belle arti all'Aquila
villa di campagna, lasciarono San Demetrio                                                           dal 4 al 18 settembre
portando con sé mobili e tre dipinti, due                                                            1932.
nature morte e la Natività di Francesco                                                              Treviso, Mu­seo
                                                                                                     nazionale, Collezione
Solimena. Nel 1975 la collezione è donata                                                            Salce; Polo museale
dal marchese Francesco Cappelli al comune                                                            del V
                                                                                                         ​ eneto, s​ u
                                                                                                     concessione del
dell’Aquila, che la ha affidata al Museo                                                             Ministero per i beni e
Nazionale d’Abruzzo.                                                                                 le attività cultu­rali.

D’Abruzzo n. 126 anno 2019                         speciale l'aquila rinasce                                             XLIII
Tre capolavori
per la città dell’Aquila
Nel corso della stagione tardo medioevale e fino all’inoltrato Cinquecento la ricchezza della
città dell’Aquila giustifica committenze di dipinti e manufatti di notevole livello richiesti non solo
ai maestri locali ma anche ad artisti stranieri

Testo di Giuseppe D’Annunzio

Monumento Camponeschi                         un’arca che si erge su due leoni stilofori e    Camponeschi
in San Giuseppe Artigiano                     tre mensole figurate, e una loggia con arco     Monument
                                                                                              Artistic culture in early
La cultura artistica a L’Aquila nei primi     a sesto acuto polilobato. Tra le colonne,       15th-century L’Aquila
decenni del Quattrocento è ancora             in una lastra sulla parete, è scolpito un       was still closely linked
fortemente legata al gusto internazionale     fantasioso drago che artiglia uno stemma        to the international
                                                                                              taste typical of the
tipico del tardo gotico.                      bipartito, a sinistra dei Camponeschi
                                                                                              Late Gothic period.
Numerose sono le testimonianze                e a destra dei Gaglioffi, e una scritta in      Many works were also
architettoniche superstiti e in scultura      cui sono ricordati i personaggi a cui è         commissioned from
importanti lavori sono affidati anche         dedicato il monumento, ovvero il figlio di      artists from northern
                                                                                              Europe, including
ad artisti che arrivano dal nord Europa.      Battista e Chiara Gaglioffi (i committenti)
                                                                                              Gualtiero d’Alemagna,
Tra questi va evidenziato Gualtiero           e lo zio Ludovico. Quest’ultimo, Battista       attributed with
d’Alemagna, riconosciuto in Walter            e Antonuccio, che si distinse nella             the Camponeschi
di Monaco, al quale è attribuito il           battaglia del 1424 contro Braccio da            Monument, located
                                                                                              in the church now
Monumento Camponeschi.                        Montone, erano figli del celebre Lalle          called San Giuseppe
Queste opere, però, non sono affatto          II Caponeschi. Il sarcofago, delimitato         Artigiano. The most
da ritenersi indicative di un’arretratezza    sopra e sotto da cornici con tralci di          influential families of
culturale della città. Oltre a re e papi,     vite e grappoli, è decorato frontalmente        the city lived around
                                                                                              the church, including
eminenti personalità, come Cosimo de’         da tre pannelli figurati, quello centrale       the Camponeschis
Medici, sono ancora fortemente legate         con la scena dell’incoronazione della           and the Gaglioffis.
alla cultura d’oltralpe e agli artisti del    Vergine e quelli laterali con quattro           The monument,
                                                                                              dedicated to these
nuovo corso umanistico preferiscono           apostoli per lato. Degli altri due pannelli
                                                                                              families, is in coloured
quelli che, attraverso la ridondanza dei      interessante è la cornice quadrilobata          limestone. A slab on
decori e l’uso dell’oro, sicuramente meglio   mistilinea, identica a quelle sulle porte       the wall between the
riuscivano a rappresentare la ricchezza       bronzee di Pisano e Ghiberti a Firenze.         columns is carved
                                                                                              with a whimsical
del committente.                              Nella loggia, che si slancia verso l’alto       dragon clawing at
Il monumento Camponeschi si trova             con ghimberga e pinnacoli, tra due angeli       a two-part coat of
nella chiesa ora denominata San Giuseppe      che si appoggiano alle colonnine, è il          arms, representing the
Artigiano, anticamente San Biagio             corpo disteso del giovane Camponeschi           Camponeschi on the
                                                                                              left and the Gaglioffi
di Amiternum, dal nome della città            custodito dal fedele cagnolino                  on the right.
romana che vantava la più antica sede         accovacciato ai suoi piedi. Sullo sfondo        Pala by Andrea
episcopale della vallata dell’Aterno, tanto   fa la scenografica apparizione la statua        della Robbia in San
                                                                                              Bernardino
che l’arciprete di San Vittorino pretese      equestre del più importante zio Ludovico,
                                                                                              The trade and art
di continuare a esercitare un controllo       esponente di rilievo di quel mondo di           contacts between
di competenza quasi vescovile sulle           cavalieri e condottieri che, appena dieci       Florence and L’Aquila
chiese di quel territorio. Nel cuore della    anni prima, era venuto a scontrarsi sotto       were very intense,
città, proprio intorno a questa chiesa        le mura dell’Aquila per decidere le sorti        Gualtiero
                                                                                               d’Alemagna,
vivevano le più influenti famiglie come       dell’intera penisola.                            Monumento
i Camponeschi, i Gaglioffi e i Pretatti, e                                                     funebre di Ludovico
                                                                                               Camponeschi e del
quest’opera è l’espressione di ben due di     Pala di Andrea della Robbia                      suo giovane nipote,
queste tre famiglie.                          in San Bernardino                                1432, Chiesa di San
Il monumento, in pietra calcarea colorata,    L’ultimo decennio del Quattrocento               Giuseppe Artigiano,
                                                                                               già San Biagio di
si compone di tre parti: un basamento,        segna l’apoteosi della scuola aquilana           Amiternum.

XLIV                      speciale l'aquila rinasce                                          D’Abruzzo n. 126 anno 2019
con Silvestro di Giacomo che, all’apice
della sua carriera, lavora al grandioso
Mausoleo di San Bernardino e Saturnino
Gatti che, forse da poco tornato da un
soggiorno fiorentino, si afferma con
opere sensazionali come l’affresco della
Resurrezione nella chiesa di San Panfilo
a Villagrande. I contatti commerciali
ed artistici tra Firenze e Aquila erano
fittissimi, tanto che i proprietari della
cappella Vetusti-Oliva, che si trova nella
stessa navata di quella di San Bernardino
all’epoca in fase di ultimazione, per
poter ben figurare commissionano
direttamente a Firenze la pala d’altare.
La bottega è quella del ceramista Andrea
della Robbia (Firenze 1435-1525), nipote
del più famoso Luca, inventore della
tecnica della terracotta invetriata, grazie
alla quale questi prodotti risultavano
particolarmente resistenti. Il bianco delle
figure, che emerge dal celeste del fondo e
lo scintillio della smaltatura, le rendono
più che apprezzate. Andrea aveva già
realizzato pale di un certo rilievo, come
quella dell’Assunzione di Maria (1480-85)
per la Basilica dell’Osservanza a Siena,
ma raggiunse la notorietà realizzando i
tondi con i putti in fasce sulla facciata
dello Spedale degli Innocenti di Filippo
Brunelleschi, apprezzati anche da Giorgio
Vasari.
La pala della Resurrezione di Cristo,
centinata nella parte superiore e provvista
di una predella, si presenta come una
“maestosa macchina rinascimentale”, con
una molteplicità di scene e un numero
considerevole di angeli e personaggi. La
composizione è estremamente rigorosa
e lucida. Nella predella ci sono quattro
scene della vita di Gesù, nell’ordine
l’Annunciazione, la Natività, l’Adorazione dei
Magi e la Circoncisione con la Presentazione
al Tempio. Nel riquadro principale,
esattamente sull’asse, Cristo si erge
sul sarcofago aperto: la lastra tombale
è ribaltata all’indietro, con la mano
sinistra regge il vessillo crociato e con la
destra benedice. Intorno i soldati ancora
dormono, mentre assistono alla scena, in
una sacra conversazione, San Benedetto
da Norcia, Santa Scolastica, Santa Chiara
e San Francesco d’Assisi. Nella porzione
superiore, tra due schiere di angeli
disposti in coppia su quattro registri,

D’Abruzzo n. 126 anno 2019                       speciale l'aquila rinasce   XLV
Cristo incorona la Vergine, mentre al             L’opera, uscita dalla bottega del grande        to the point that
centro appare sotto forma di colomba lo                                                           the owners of the
                                                  maestro del Rinascimento nel 1518 (o
                                                                                                  Vetusti–Oliva chapel
Spirito Santo. Un trionfo della vita sulla        forse 1519), è rimasta in questa cappella       commissioned the
morte che gli angeli accompagnano prima           fino al 1655, quando per le brame del Re        altarpiece directly
con la preghiera e poi, nell’esultanza, con       di Spagna Filippo IV, e nonostante gli          in Florence. The
il suono delle trombe.                                                                            workshop was
                                                  aquilani le tentassero tutte per impedirlo,     that of ceramist
                                                  fu requisita, portata a Napoli e di qui         Andrea della Robbia
Raffaello nella cappella Branconio nella chiesa   in Spagna, dove ancora si trova esposta         (Florence 1435–1525)
di San Silvestro                                  nel Museo del Prado. Da allora è stata
                                                                                                  Andrea della Robbia
La cappella Branconio in San Silvestro            sostituita da una copia attribuita a            attr., Resurrezione di
è stata senza dubbio lo scrigno della             Giulio Cesare Bedeschini, autore anche          Cristo, Incoronazione
                                                                                                  della Vergine e santi,
più importante opera d’arte che sia mai           degli affreschi eseguiti nella cappella in      ca 1490, Cappella
arrivata a L’Aquila: La visitazione firmata       occasione della ristrutturazione del 1625.      Oliva, Basilica di San
Raffaello Sanzio.                                                                                 Bernardino.
                                                  La tela, in origine una tavola, si sviluppa

XLVI                        speciale l'aquila rinasce                                           D’Abruzzo n. 126 anno 2019
su due registri come altre opere di            è soprattutto nell’opera di Pompeo               The altarpiece
Raffaello: in primo piano la Visitazione                                                        is a “majestic
                                               Cesura, il maggiore protagonista                 Renaissance
con le due monumentali figure di Maria         dell’arte aquilana del ‘500, che si              machine”, with a
ed Elisabetta, sul fondo il Battesimo di       ritrova la lezione di Raffaello. Nel             multiplicity of scenes.
Cristo, con Dio Padre che, sostenuto da        1625 Girolamo Branconio, abate                   The composition is
                                                                                                extremely rigorous
pargoli, appare in cielo. In basso, a destra   commendatario di San Clemente a                  and well organized.
e a sinistra, due scritte: “RAPHAEL            Casauria, nipote di Giovan Battista, fece        The Branconio chapel
URBINAS, F” e “MARINUS                         ristrutturare la cappella. La decorazione        in San Silvestro
BRANCONIUS, F,F”, interpretate dagli                                                            Undoubtedly the
                                               venne affidata a Giulio Cesare
                                                                                                casket of the most
studiosi con “Raffaello urbinate fece,         Bedeschini, un bravo pittore giunto              important artwork
Marino Branconio fece fare”.                   a L’Aquila al seguito di Margherita              that ever arrived in
Tralasciando tutta la discussione sulla        d’Austria. I pannelli principali si              L’Aquila: Raphael’s
reale paternità dell’opera, sulle parti                                                         Visitation (1518), now
                                               sviluppano sulle pareti laterali della
                                                                                                in Museo del Prado
realmente dipinte dal maestro e quelle         cappella dove, in due edicole, sono
dagli allievi, va chiarito come mai uno        posti anche il busto di Girolamo e dello         Altare maggiore
                                                                                                della Cappella
dei massimi artisti di tutti i tempi, al       zio. I temi trattati sono quelli della           Branconio, chiesa
servizio di papi e di re, si sia preso la      Purificazione e Presentazione al Tempio          di San Silvestro. La
                                                                                                pala è una copia
briga di dipingere un’opera per una            di Gesù, la Presentazione al Tempio di           della Visitazione di
piccola cappella privata. Marino era           Maria e, sul soffitto, L’incoronazione di        Raffaello, che ha
il padre di Giovan Battista Branconio                                                           ornato l’altare dal
                                               Maria l’Incoronazione di Maria, i quattro        1518 al 1655 e che
(1473-1522), il vero committente,              Evangelisti, i re d’Israele Davide e Salomone,   ora è conservata al
un orafo venuto a stretto contato              Mosè e il Padre Eterno. Intorno alle scene       Museo del Prado di
                                                                                                Madrid.
con ben due papi, Giulio II Della              una cornice con una serie di figure              Nella pagina
Rovere e Leone X de' Medici, figlio di         allegoriche e in particolare, vicino a           successiva: Giulio
Lorenzo il Magnifico, tanto che gli fu         quella della Poesia, anche Annone, un            Cesare Bedeschini,
                                                                                                volta della Cappella
concesso di riportare sul suo stemma           elefante albino che il re del Portogallo         Branconio, 1625,
araldico sia la quercia dei Della Rovere       aveva regalato al papa Leone X nel 1514          chiesa di San
                                                                                                Silvestro. Al centro
che le palle dei Medici. Vivendo in            e che era stato affidato in custodia a           l’Incoronazione della
stretto contatto con la corte papale           Giovan Battista Branconio.                       Vergine.
sono documentati i rapporti con
Michelangelo, Leonardo e tanti altri
artisti, in particolare con Raffaello,
tanto che questi gli aveva progettato
il palazzo su via della Conciliazione,
Palazzo Branconio, divenuto a Roma
un modello alternativo al più noto
Palazzo Caprini di Bramante. Questo
palazzo venne poi abbattuto nel 1660, al
tempo della costruzione di Piazza San
Pietro, ma ne rimangono alcuni esempi
a questo ispirato, come Palazzo Spada.
Altre vicende testimoniano questo
stretto rapporto e il più importante, dal
punto di vista umano, è che Raffaello,
morto prematuramente nel 1522,
aveva nominato l’amico suo esecutore
testamentario.
La Visitazione, giunta a L’Aquila dopo
la morte di Silvestro di Giacomo e
Saturnino Gatti, divenne una vera e
propria scuola per tanti artisti della
generazione successiva. In un recente
studio si è dimostrato che sui taccuini
di Cola dell’Amatrice ci sono rilievi
delle due scene della Visitazione, ma

D’Abruzzo n. 126 anno 2019
Puoi anche leggere