Il Papa a Palermo, gioia dei ragazzi e dei giovani del Movimento dei Focolari - Movimento dei Focolari Italia

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Il Papa a Palermo, gioia dei ragazzi e dei giovani del Movimento dei Focolari - Movimento dei Focolari Italia
Il Papa a Palermo, gioia dei
ragazzi e dei giovani del
Movimento dei Focolari
In occasione del 25° anniversario della morte del beato don
Pino Puglisi, ucciso il 15 settembre 1993 da un killer di Cosa
Nostra, Papa Francesco è venuto in Sicilia con una prima tappa
a Piazza Armerina e poi Palermo. Chiaro il messaggio del
Pontefice che ha invitato i mafiosi alla conversione durante
la celebrazione eucaristica al Foro Italico di Palermo: «Non
si può essere mafiosi e cristiani al tempo stesso».

In questa sua visita pastorale il Santo Padre ha abbracciato
diverse sfumature della società palermitana, facendo la scelta
di visitare gli ultimi della città, visitando e poi pranzando
alla “Missione Speranza e Carità” di Biagio Conte, incontrando
alcuni abitanti e associazione del quartiere Brancaccio dove
viveva Padre Puglisi, per poi incontrare i religiosi, le
religiose e i sacerdoti in cattedrale, soffermandosi in
preghiera davanti la tomba di Padre Puglisi, e nel pomeriggio
rispondere alle domande rivolte dai giovani in Piazza
Politeama. Accoglienza, impegno, identità, questi i temi
principali che il Papa ha affrontato con i giovani provenienti
da tutta la Sicilia, molti di loro arrivati a Palermo il
giorno prima per il convegno: “Signore dove abiti?”, in
preparazione dell’evento. In attesa che Papa Francesco
arrivasse in Piazza Politeama tante le esibizioni realizzate
da gruppi diversi sul palco: tra questi i gen (giovani del
Movimento dei Focolari) e ragazzi per l’unità di Palermo con
alcuni studenti del liceo Ernesto Basile di Brancaccio hanno
presentato una coreografia sulle note di turn it up– alza il
volume, fai sentire la tua voce – del Gen Verde. Uno dei
ragazzi che ha partecipato alla coreografia ha detto: «Per me
è stata un’emozione indescrivibile e penso sia lo stesso per
tutti i miei compagni. Noi ci stiamo e credo che tutti quelli
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che ci hanno visto hanno recepito il nostro messaggio».

Una delle tre domande rivolte al Papa è stata letta da
Francesca, una gen di Palermo che subito dopo ha scritto ai
giovani dei focolari di tutta Italia: «Il discorso del Papa al
Politeama mi è sembrato ci rispecchiasse molto, ci ha invitato
a metterci in cammino in relazione con gli altri e a essere
costruttori del nostro futuro spendendoci per un grande
ideale. Inoltre ha detto così: ‘Ascoltate i vecchi che vi
daranno le radici per la speranza’. Questo ci invita ancora
di più ad incontrarci maggiormente con i nostri adulti e
vivere la comunità».

Alcuni giovani dei focolari sono arrivati anche da Catania:
«Siamo molto contenti– hanno detto. Abbiamo pensato che Papa
Francesco per ciò che dice e fa sia un po’ focolarino. Ci
piace pensare questo perché ci sono molte cose che coincidono
con il nostro ideale e con il nostro carisma, i suoi discorsi
spesso riflettono i nostri e questo ci rende felici».

Parlando dei siciliani il Santo Padre ha ribadito come «la
vostra vocazione è sempre stata e sarà sempre quella di essere
uomini e donne d’incontro», avendo un’appartenenza, delle
radici, mettendo in circolo i propri talenti per portare
cambiamento e generare una civiltà nuova nell’amore.

«La vita si fa nel compromesso – ha proseguito Papa Francesco
nel suo discorso – nel giocarsi la propria vita per un
ideale», ed è questo che quotidianamente, sulla scia
dell’ideale di Chiara Lubich, i giovani e non solo provano a
fare, spendendosi con amore per la propria realtà e per i
contesti in cui sono inseriti.

Ed è ciò che hanno fatto anche i focolari, in rete con
l’Ufficio di Pastorale Giovanile, per accogliere i gruppi che
arrivavano per il convegno nell’accoglierli, aiutarli a
superare i disagi mantenendo un clima di gioia, di festa ma
anche di raccoglimento interiore in preparazione all’incontro
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con Papa Francesco. ”Siate albe di speranza”: un mandato che
il Santo Padre ha dato a tutti coloro presenti in piazza
Politeama, in un pomeriggio che rimarrà indelebile nei cuori
di ciascuno. Un mandato per far fiorire una società migliore
che tesse le proprie relazioni con il filo dell’amore
autentico.

Video di Papa Francesco a Palermo con i giovani

Progetto giovani Loppiano
Ho 22 anni.Sono stato un giorno a Loppiano e vorrei tornarci
perché mi è piaciuta. Potrei vivere con voi per un po’?Il
fatto è che a volte sogno di silenziare tutto e di capire chi
sono veramente io, ma non mi va di farlo da solo.Forse a
Loppiano posso fare questo “reset”…Una cosa importante: non mi
piacciono i lunghi discorsi.

SE È COSI’… ABBIAMO UNA PROPOSTA PER TE!!

Loppiano Progetto Giovani

Oggi, per i giovani dai 18 ai 30 anni, si apre una nuova
possibilità di scoperta della vita di Loppiano. Grazie a
Loppiano Progetto Giovani, è possibile trascorrere nella
cittadella internazionale un periodo che va da pochi giorni a
qualche mese, al di fuori delle classiche esperienze delle
“scuole”, per sperimentare la vita della cittadella, e fare
un’esperienza di fraternità e di Vangelo vissuto, attraverso
la conoscenza e la convivenza con persone di altre culture.

I programmi di immersione nella vita della cittadella possono
essere personalizzabili.
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I ragazzi saranno ospitati nella casa colonica “Casa Nuova” in
località Tracolle, vicino alla Fattoria Loppiano, le ragazze,
nella casetta “Giubilo”, una delle storiche casette
prefabbricate tipiche della cittadella, fin dalla sua
fondazione, nel 1964.

Tutor di questa particolare esperienza-Loppiano saranno Ciro
Ercolanese e Paola Serafini.

Per   contattarli,      basta     scrivere   una    mail   a:
giovani@loppiano.it

Fonte: dal sito www.loppiano.it

Testimonianze                         su       Carlo
Grisolia     ed                              Alberto
Michelotti
Una speciale occasione per presentare “la vita e le virtù
eroiche” di Alberto Michelotti e Carlo Grisolia, i due Gen di
Genova che sono morti nel 1980 e per i quali è avviata la
fase diocesana della Causa di Beatificazione,       ci è stata
data, direi provvidenzialmente, il 10 agosto a La Spezia.
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Lì sono convenuti da
                                       varie route oltre 200
                                       ragazzi rappresentanti
                                       delle varie diocesi
                                       della Liguria e Tortona
                                       in     procinto      di
                                       raggiungere a Roma papa
                                       Francesco per “Siamo
                                       Qui”, la veglia di
preghiera dei giovani italiani al Circo Massimo promossa dal
Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei. Chi
l’avrebbe detto di riuscire ad avere un tale uditorio?

L’appuntamento era alle 16 di una torrida giornata di agosto,
ma la Costa Crociere ha dato ospitalità al convegno nella
frescura della sala d’aspetto del Terminal. Proiettata sullo
schermo gigante, ci attendeva la foto di Alberto e Carlo, con
lo sfondo del canalone ghiacciato del Lourusa. Erano presenti
alcuni vescovi che accompagnano i loro ragazzi.

                                       Dopo   il   saluto   dei
                                       Vescovi     e    delle
                                       autorità ospitanti, due
                                       giovani        ed    un
                                       focolarino      vengono
                                   accolti e presentati
                                   ad una sala attenta e
                                   desiderosa di ascoltare
                                   le storie normali,
                                   eppure straordinarie,
dei due Nostri, a cui seguono alcune domande dei giovani
presenti.

Per conoscere di più Carlo e Alberto visita il sito
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LoppianoLab 2018 è young!
La nona edizione di LoppianoLab è ricca di novità. Tra queste,
un programma pensato ad hoc per bambini e ragazzi.

Mentre gli adulti avranno i loro laboratori, secondo lo stile
caratteristico di LoppianoLab, il laboratorio nazionale di
economia, cultura, comunicazione e formazione promosso dal
Polo Lionello Bonfanti, dal Gruppo Editoriale Città Nuova,
dall’Istituto Universitario Sophia, dal Movimento dei Focolari
in Italia e dal Centro internazionale di Loppiano (FI),
quest’anno un’attenzione particolare sarà rivolta alle nuove
generazioni con un programma distinto per fasce di età, grazie
al contributo delle riviste del Gruppo editoriale rivolte a
giovani lettori:

LoppianoLab junior, per i più piccoli (4 – 10 anni), e
LoppianoLab teens, per i ragazzi (11 – 17 anni, in gruppi
distinti tra ragazzi che frequentano le scuole medie e le
superiori).

Per i più piccoli, in collaborazione con il giornalino Big,
Bambini in gamba, di Città Nuova, sono previsti dei laboratori
sulle emozioni, anche con la psicopedagogista Stefania
Cagliani, percorsi formativi alle abilità pro-sociali tra
natura, arte e divertimento, con Ciro Cipollone e la sua arte
povera e con Mirco Castello e le sue danze, e un laboratori
presso la Fattoria didattica Loppiano Prima di Pietro Isolan.

Per i ragazzi dagli 11
ai   17    anni,    in
collaborazione con la
redazione          del
bimestrale Teens, il
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giornale rivolto ai
ragazzi e scritto dai ragazzi, sono previsti:

     Un laboratorio giornalistico. Si tratta di un
     laboratorio che mira a fornire le basi della scrittura
     giornalistica, dell’organizzazione del lavoro di una
     redazione, a fare esperienza pratica sul campo.
     L’intento è quello di offrire chiavi di lettura per la
     comprensione della società contemporanea affrontando in
     modo semplice e con il linguaggio dei ragazzi anche
     tematiche complesse. I migliori lavori saranno
     pubblicati su Teens bimestrale e altri avranno
     visibilità sul Blog di Teens.
     Un workshop sui social media. L’obiettivo è quello di
     fornire le basi per un lavoro giornalistico attraverso i
     Social Media, ad integrazione della redazione
     giornalistica classica e a offrire strumenti di
     storytelling. Dopo aver fornito le basi teoriche si darà
     spazio alla parte pratica attraverso dirette Facebook,
     live twitting, Instagram Stories.
     Due laboratori dedicati all’educazione ambientale e ad
     un’equa distribuzione delle ricchezze. Entrambi
     comprendono una visita presso la Bottega Ciro Cipollone
     e la sua arte povera e la Fattoria didattica Loppiano
     Prima di Pietro Isolan.

  1. #ZeroHungerGeneration: educare i ragazzi ai temi della
     distribuzione delle ricchezze e delle risorse sul
     pianeta e alle azioni per uno stile di vita sostenibile.
     Durante il laboratorio ci si eserciterà a “non produrre
     rifiuti” e a “riciclare”.
  2. Laboratorio ecologico in collaborazione con Eco One:
     seguendo anche il percorso dell’ecologia come via per
     arrivare all’obiettivo FameZero, si sensibilizzeranno i
     ragazzi ai temi della protezione dell’ambiente e degli
     stili di vita sostenibili.

     Un laboratorio di Educazione alla pace attraverso una
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nuova cultura sportiva con Sportmeet.
     “Cercando Te nel nostro io”: laboratorio di educazione
     al dialogo, ascolto, fraternità.

Per la scheda di prenotazione clicca qui.

Info: 055 9051102 – www.loppianolab.it

Ufficio Stampa LoppianoLab

Elena     Cardinali     –    mob:     347.4554043         –
339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it

Tamara Pastorelli – mob: 338.5658244        –   335.6165404
– ufficio.comunicazione@loppiano.it

Periferie d’Italia: per i
giovani parte da qui il
Il Papa a Palermo, gioia dei ragazzi e dei giovani del Movimento dei Focolari - Movimento dei Focolari Italia
cambiamento
COMUNICATO STAMPA – Roma, 1 agosto 2018

Ritornano al Corviale di Roma e, per la prima volta a Torino,
i Campus estivi dei giovani dei Focolari tra attività
culturali e di riqualificazione del territorio e dibattiti su
integrazione, cittadinanaza attiva, mafie e pace. A pochi
giorni dall’appuntamento dei giovani italiani con Papa
Francesco.

                                          “In tempi come questi,
                                          in cui anche la scena
                                          politica sembra aver
                                      dimenticato i problemi
                                      del Paese a favore
                                      delle lotte tra le
                                      parti, abbiamo deciso
                                      di guardare là dove è
                                      urgente cambiare. Éper
                                      questo che da alcuni
                                      anni abbiamo scelto di
                                      lavorare         nelle
periferie delle nostre città”. É così che Raffaele Natalucci,
portavoce dei giovani dei Focolari a Roma spiega il motivo
della edizione 2018 dei Campus dei giovani dei Focolari che
quest’anno si svolgono a Roma (3-12 agosto) e Torino (28
luglio–6 agosto).
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Dieci giorni di azione-
                                     formazione       nelle
                                     periferie delle due
                                     città per un centinaio
                                     di giovani circa, in
                                     arrivo da tutt’Italia e
                                     non solo, tra i 18 e i
                                     30 anni, per rispondere
                                     all’invito           di
PapaFrancesco di «uscire, per andare incontro agli altri,
verso le periferie, verso quelli che sono più lontani».
Convergeranno poi con i migliaia di giovani all’appuntamento
con Papa Francesco nella Capitale nel weekend dell’ 11 e 12
agosto.

Molte e diversificate le attività in programma: azioni sociali
e di volontariato in sinergia con altre associazioni
cittadine, laboratori artistici con i bambini dei quartieri,
azioni di riqualificazione, corsi formativi e workshop aperti
a tutti gli abitanti su tematiche che interpellano
quotidianamente (in allegato il programma).

                                      “La        periferia:
                                      capitale,    d’Italia”
                                      racchiude l’impegno che
                                       da diversi anni i
                                       giovani dei Focolari
                                       portano avanti nelle
                                       periferie del nostro
                                       paese       (Caserta,
                                       Siracusa,       Roma).
                                       L’obiettivo, come si
                                       legge nella “carta
                                       d’identità del Campus”,
è quello di vivere «un’esperienza che promuove esviluppa
relazioni interpersonali, tra associazioni e con le
istituzioni, da cui emerge un“Noi” che diventa soggetto agente
sul territorio».

A Roma, da venerdì 3 agosto i giovani dei Focolari ritornano
al Corviale; filo conduttore delle attività sarà il rapporto
tra scelte consapevoli e cittadinanza attiva. Diversi i
dibattiti in programma: sulle migrazioni con l’avv. Loredana
Leo e l’avv. Flavia Cerino, Claudio Torre operatore S.P.R.A.R.
di Roma; sull’ “Inutilità della guerra” con il giornalista
                                       Ennio Remondino e il
                                       gruppo di Economia
                                       Disarmata; “La politica
                                       come servizio” con il
                                       prof.          Claudio
                                       Guerrieri,       Liceo
                                         Montale Roma e Michele
                                         Molè,     consigliere
                                         Municipio IX   Milano;
                                         “Legalità.        Alle
                                      mafiediciamo NOi” con
il giornalista Gianni Bianco, e tante testimonianze.

Il campus in corso a Torino presso la Cartiera, l’ex fabbrica
della circoscrizione IV della città, punta a creare ponti di
fraternità in un crocevia di culture e popolazioni, andando
incontro ai problemi e alle ricchezze, della periferia situata
all’interno del tessuto cittadino torinese.

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Ufficio stampa e comunicazione:

Roberta Formisano
Cell. 3209484000 rformisano7@gmail.com

PROGRAMMA ROME SUMMER CAMPUS 3-12 agosto 2018

vedi
anche: www.focolaritalia.it/2018/06/17/summer-campus-2018-limp
egno-dei-giovani-nelle-periferie-ditalia/

Genfest               2018            a      Tirana,
Albania
Il Genfest in Albania “Beyond all borders-Pertej Kufijve (in
albanese) è stato in contemporanea con quello che si è tenuto
nelle Filippine, a Manila, e ha accolto circa 120 partecipanti
da varie paesi e città dell’Albania con un gruppo di giovani
da Skopije (Macedonia), una giovane tedesca di Stoccarda,
cristiani, musulmani e non credenti. In particolare nella
settimana pregenfest, i due focolari sono stati cantiere-luogo
di incontro tra albanesi e chi era venuto dall’Italia, in
un’esperienza di famiglia e di amore scambievole molto
semplice ed intensa.
Come un intreccio passando dal locale al globale, sono stati
realizzati 4 workshop nell’ambito dell’ economia civile, della
cultura della legalità, sui pregiudizi, sui rapporti
interpersonali e i social network, che insieme ai collegamenti
streaming con Manila hanno aiutato i giovani a vivere “Beyond
all borders” aprendosi alla realtà del mondo unito. I gen, con
le loro competenze di studio, si sono impegnati ad essere
“costruttori attivi” in questi gruppi di lavoro in un dialogo
con gli esperti venuti dall’Italia e quelli albanesi, aprendo
cammini   per dare la possibilità di addentrarsi con occhi
nuovi nella realtà locale/mondiale e vedere possibili
cambiamenti concreti.
Il sabato pomeriggio (7 luglio) si sono vissuti semi di
fraternità, visitando realtà concrete (case con disabili e
senza tetto) e conoscendo alcune realtà ecumeniche ed
interreligiose in Tirana. La visita nella Cattedrale ortodossa
accompagnati dal Vescovo ortodosso Ate Asti, nella Moschea,
presso il Centro Nazionale delle Chiese Evangeliche con il
Pastore Ergst, hanno preceduto il flash mob al Parku Rinja nel
centro della città, dando visibilità al Genfest.

C’è stata ogni giorno la presenza dei vescovi Mons. Massafra
di Scutari, Mons Vitale di Lehze (responsabile della Pastorale
Giovanile nazionale), Mons Frendo Arcivescovo di Tirana, ed il
Nunzio apostolico Mons.Charles Brown.
Il Genfest è stato accompagnato da momenti di festa e
preghiera con l’impegno di tutti per far sì che fosse “un
momento di Dio”: c’era un clima di gioia tra tutti i giovani.
E’ servito a mettere in rete il nord e il sud del paese, e far
sperimentare allo stesso tempo l’internazionalità e la
bellezza della nuova generazione che di per sé è portata a
superare i confini. Nelle impressioni comunicate in vari
momenti o in sala, si sono visti la gratitudine, la gioia dei
partecipanti e il desiderio di rimanere in contatto e uniti
nell’impegno di “amare, ricominciare, condividere”. come ha
detto Maria Voce al Genfest a Manila. Ognuno è ripartito con
queste tre parole stampate su un cartoncino.
Oltre i giovani intorno al focolare, la maggioranza dei
partecipanti era accompagnata da religiose e religiosi
presenti in Albania. La nota caratteristica di questo Genfest
è stato proprio il lavorare insieme alla Chiesa in Albania nel
percorso verso il Sinodo dei giovani, una tappa per riprendere
tanti rapporti con cristiani di altre chiese e con i musulmani
che ora vogliono proseguire in questo cammino di dialogo
concreto.

Genfest    2018:   a  Manila
migliaia di giovani per un
mondo unito. Come seguire la
diretta streaming.
SEGUI LA DIRETTA

Domenica 8 luglio alle 20.00 ora         italiana,   ci   sarà
il Collegamento speciale Genfest
Circa 6.000 giovani provenienti da tutto il mondo stanno
arrivando a Manila, sede ufficiale del Genfest edizione 2018,
che si terrà dal 6 all’8 luglio, mentre altre migliaia
dovrebbero partecipare alle 23 edizioni del Genfest sparse nei
continenti.

Quali sono    le aspettative da parte di questi giovani? Le
tematiche sono davvero attuali e tutte vertono nelll’aspirare
a un mondo unito, alla fraternità universale. Difesa ai
confini, migrazioni forzate, alleanze degli Stati per
proteggere le identità e le economie nazionali, quote umane
per il controllo dei flussi migratori: cosa c’è dietro tutte
queste parole chiave che sono diventate il leitmotiv in questi
ultimi mesi? “Da questo Genfest ci aspettiamo di superare
tutte queste domande al fine di dare risposte e strumenti per
superare le barriere e creare cambiamenti positivi nella
nostra vita quotidiana”, dicono gli organizzatori.

Maria Voce, presidente dei Focolari, non ha dubbi sull’enorme
capacità dei giovani nell’andare al di là delle frontiere,
visibili e invisibili, che ci tagliano fuori da ogni futuro.
“Spesso è la paura la madre di ogni steccato e atteggiamento
protezionistico. Eppure per i giovani questa non sembra essere
la soluzione definitiva. Credono invece che i confini siano
orizzonti, punti di partenza, diversità di cui arricchirsi”.
Saranno ben 110 i forum
e workshop su temi
chiave      per      la
costruzione di società
aperte e solidali:
dalle    tecniche    di
pulizia urbana e cura
del territorio, alle
forme    di    impresa
sociale, alla gestione
dei conflitti personali
e politici, all’uso dei
social media per la
pace, e molto. Una
formidabile opportunità
è quella di poter
seguire in diretta streaming la manifestazione. Ecco le
coordinate per poter accedere al collegamento che sarà seguito
in tutto il mondo.

Trasmissione Streaming

La trasmissione del programma in sala sarà trasmesso in
inglese; è prevista la possibilità di seguire anche in
francese, italiano, portoghese, spagnolo.

Orari live streaming, ora italiana (CEST):

     6 luglio 2018: 10:00-12:30 (Programma in sala) e
     14:00-15:45 (Accoglienza dell’Asia)

(Ora Manila: 16:00-18:30 e   20:00-21:45)

      7 luglio 2018: 11:45-12:45 (Time Out) e 14:00-15:45
     (Concerto internazionale)

(Ora Manila: 17:45-18:45 e   20:00-21:45)

       8 luglio 2018: 3:00-4:30 (Santa Messa – solo in
inglese) – 4:30-7:00 (Programma in sala)

(Ora Manila: 9:00-10:30 – 10:30-13:00)

Potete seguire tutto il Genfest attraverso i nostro social
media. Saranno aggiornati continuamente:

Facebook:      https://www.facebook.com/genfest/ o @genfest

Twitter:                https://twitter.com/genfest_en o
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YouTube:       genfest-official

Summer Campus 2018: l’impegno
dei giovani nelle periferie
d’Italia
“La periferia: capitale d’Italia” è il titolo che i Giovani
del Movimento dei Focolari hanno scelto per i Summer Campus
che quest’anno si svolgeranno a Torino e a Roma. Due città, la
prima storica capitale d’Italia e l’attuale, unite da una
prospettiva comune: concepire la periferia come valore, come
“capitale” umano e sociale.

E’ iniziato il Summer Campus di Torino, vedi articolo:
https://www.cittanuova.it/iniziato-torino-summer-campus/

“Dai semi di speranza piantati pazientemente nelle periferie
dimenticate del pianeta, da quei germogli di tenerezza che
lottano per sopravvivere nel buio dell’esclusione, cresceranno
alberi grandi, sorgeranno boschi fitti di speranza per
ossigenare questo mondo”. Le parole di Papa Francesco,
trascritte in un murales all’entrata della scuola Martoglio di
Siracusa, sede del primo Summer Campus nel 2014, sono rimaste
impresse nella memoria dei Giovani per un Mondo Unito, che,
nella “Carta d’identità del Campus” redatta di recente, lo
hanno definito come “un evento estivo inserito in un progetto
più ampio in risposta ad un’esigenza sociale di una
determinata periferia e aperto a giovani dal Nord al Sud
dell’Italia che diventano protagonisti di un’esperienza di
donazione, scambio e confronto”.

Il “Torino Summer Campus” si svolgerà dal 28 luglio al 6
agosto presso la Cartiera, un’ex fabbrica della Circoscrizione
IV della città. In seguito ad un’opera di riqualificazione è
diventata uno spazio polivalente a disposizione del
territorio, gestito da un coordinamento di enti associativi
con sale per la danza, spazi per la psicomotricità, una
palestra e un’area teatrale. L’obiettivo di questa
riconversione è quello di creare un luogo di socializzazione e
aggregazione dove i ragazzi possono essere protagonisti e
instaurare rapporti con il tessuto culturale e sociale
cittadino. L’area in cui questa realtà si inserisce è abitata
da numerose famiglie composte da immigrati di prima e seconda
generazione.
Ed è proprio in questa
                                       dimensione
                                       interculturale che il
                                       Campus      andrà     a
                                       collocarsi. Seguendo il
                                       format collaudato di
                                       azione-formazione    le
                                       mattinate     verranno
                                       dedicate ad attività
                                       con i bambini del
quartiere, con divisione in laboratori di danza, musica,
teatro, pittura-riciclo e giornalismo. I bimbi, così divisi in
base alle loro passioni, avranno il compito di portare in
scena uno spettacolo nella serata finale. I momenti
pomeridiani invece verranno utilizzati, dagli iscritti
all’esperienza Campus, per approfondire temi attuali
attraverso una serie di momenti di formazione. Gli argomenti
affrontati saranno molteplici e spazieranno dal Fine Vita alla
Legalità, dalla Guerra alla cura dell’ambiente che ci
circonda. L’obiettivo del Campus di Torino è quello di creare
ponti di fraternità in un crocevia di culture e popolazioni,
cercando di andare a toccare con mano i problemi, ma anche le
ricchezze, di una periferia situata all’interno del tessuto
cittadino torinese.

Il “Rome Summer Campus”si svolgerà dal 3 al 12 agosto a
Corviale, un quartiere situato nella zona sud-ovest della
capitale, noto per il “Serpentone”, una controversa opera
architettonica di 958 metri in cui vivono più di 8000 persone,
e per il “Campo dei Miracoli”, sede del progetto
“Calciosociale”, che, cambiando le regole del gioco, promuove
i valori dell’accoglienza e del rispetto delle diversità. Sarà
questa struttura, attrezzata con palestra e campi sportivi, la
base operativa dove risiederanno i giovani partecipanti il cui
obiettivo è quello di aprirsi al quartiere e mettersi in
ascolto di quanti vi abitano. In linea con il format, che
prevede l’alternanza di azione e formazione, durante le
mattinate verranno svolte opere di riqualificazione del
quartiere, attività a favore dell’associazione “Sempre
Persona”, che sostiene le famiglie di ex detenuti in stato di
indigenza, e alcuni laboratori per i più piccoli, quest’ultima
iniziativa sorta grazie alla collaborazione con la parrocchia
di San Paolo della Croce situata nel quartiere Corviale.

Durante le notti del 4 e del 10 agosto i giovani animeranno le
puntate di Radio Impegno: una web radio (www.radioimpegno.it),
che va in onda in diretta streaming da mezzanotte alle 8 del
mattino dalla struttura del Campo dei Miracoli. Nei momenti
pomeridiani si avrà un focus iniziale su periferie, spazi
urbani e relazionali ed alcuni laboratori interattivi su
tematiche come la legalità, la cittadinanza attiva o il
disarmo, collegate da un filo conduttore: il valore delle
scelte secondo coscienza nella prospettiva di crescere come
cittadini attivi e incidere nella società. Infine l’11 e il 12
agosto, insieme a giovani provenienti da tutta Italia, sarà
possibile partecipare al Pre-sinodo con il Papa al Circo
Massimo, un evento che segnerà, idealmente, la tappa finale
del percorso intrapreso con il Campus.
Noi siamo la Legalità del Noi
Giornata della “Legalità del Noi” al Gramsci-Keynes-Prato

A cura di
Ylenia Flamia, Sara Bagnai, Noemi Dugo, Miranda Martini,
Monica Mancini

Il giorno 18 maggio 2018, circa 250 studenti dell’ISIS Gramsci
Keynes, si sono riuniti in Auditorium per celebrare la seconda
edizione del progetto promosso dal professor Giuseppe
Consentino sulla Legalità del NOI in presenza dei due autori
del libro omonimo, il giornalista vicecaporedattore del TG3
Gianni Bianco e il Magistrato della Direzione Distrettuale
Antimafia Giuseppe Gatti. Gli alunni, i veri protagonisti
della mattinata, hanno preso parte all’incontro convideo,
racconti e striscioni.

Al progetto hanno partecipato molte classi, abbiamo raccolto
le loro idee sulla loro esperienza:
La 1ee ha eseguito due lavori: uno su “Cosa Nostra” e una
sulla “Sacra Corona Unita”. La cosa che li ha colpiti di più è
stato vedere il mondo da un’altra prospettivae scoprire come
agiscono le mafie. La seconda riflessione era sulla mafia
cinese, effettuato dai ragazzi di origine cinese, che sperano
che in Italia qualsiasi forma di criminalità organizzata venga
sconfitta affinché ognuno possa vivere onestamente del proprio
lavoro senza che altri possano approfittarsene illecitamente.

La 1ce ha voluto ricordare Pietro Nava, testimone
dell’omicidio del giudice Livatino,sottolineando l’importanza
del dovere civico e del senso di responsabilità come
cittadini.
La 2ee ha lavorato sulla mafia in Toscana e ha dimostrato che
la mafia nella nostra regione opera a basso profilo a
differenza dei reati nel Sud Italia.

Il lavoro della classe 3fe riguardava la vita di Rosario
Livatino, detto il “Giudiceragazzino”, morto prematuramente a
causa della mafia.
La 3ae ha rappresentato la camorra immedesimandosi nella vita
delle vittime della mafia e raccontando, in prima persona, la
loro storia.

La classe 2be ha mostrato un video sulla vita di Michela
Buscemi. I ragazzi hanno imparato l’importanza del Noi e che
bisogna essere pronti a far parte di questo Noi per
sconfiggere la mafia.
La 2bt ha portato una ricerca su Giuseppe Di Matteo e ha
riferito che affrontando questo argomento si è potuta rendere
conto della presenza di attività illecite anche all’interno
della nostra città.

Gli   studenti   della   3ce   hanno   presentato   un   lavoro
sull’ecomafia e hanno affermato di vivere in una società dove
tante cose vengono celate ma in realtà tutti i giorni veniamo
a contatto con la mafia anche se non è così evidente.
Inoltre, è emerso come la Sicilia sia vista come la terra
madre di questa organizzazione che è un organismo talmente
grande da risultare difficile da combattere ma non impossibile
se uniamo tutte le nostre forze.

La 3de e la 3als hanno realizzato e proiettato un filmato
sulla loro gita in Sicilia, mentre la 3albs ha effettuato
un’analisi    dettagliata     sull’illegalità     nei   mezzi
dicomunicazione.
Ultime, ma non per importanza, le classi 1ce e 2ce hanno
realizzato un cartellone con la scritta “Noi siamo la Legalità
del Noi” firmato da tutti partecipanti al progetto e che oggi
è custodito nell’atrio della scuola a testimonianza
dell’esperienza vissuta.Gli autori hanno ascoltato con grande
ammirazione e stupore gli interventi degli alunni, esprimendo
le loro osservazioni e riflessioni.

In particolare il magistrato Gatti ha voluto ricordare che lo
scorso anno, sempre inoccasione dell’incontro sulla Legalità
del Noi, ha ricevuto in regalo dagli studenti della 2ce uno
striscione con su scritto “La mafia uccide, il silenzio pure.
Quanto è forte il Noi?”, che lui ha deciso di appendere nel
suo ufficio.

                                Secondo Gianni Bianco:” Non ci
                                è   rimasto   che   prendere
                                appunti. Perché la cosa più
                                bella è proprio questa: che i
                                protagonisti sono ormai loro,
                                il Noi cammina sulle loro
                                gambe e a noi non resta che
                                dire loro forza, coraggio e
                            arrivederci. A ottobre si
riparte piantando alberi per ridare colore ai quartieri
periferici”.

L’iniziativa ci è apparsa davvero coinvolgente in quanto tutti
i ragazzi hanno avuto modo di esprimersi e collaborare. Ci è
piaciuto il fatto che l’evento sia stato organizzato e svolto
da tutti noi ragazzi così che ci siamo sentiti partecipi della
giornata in prima persona.

Riteniamo anche che gli interventi degli studenti realizzati
con cura all’interno delle loro classi siano risultati in
perfetto accordo tra loro, venendo a comporre un puzzle
armonioso, senza averlo previsto prima, che da ogni quadratino
faceva riecheggiare il NOI.

E noi vogliamo vivere per diffondere questo Noi.

Alcune studentesse della IV EE e della II CE hanno profuso il
loro impegno nell’organizzazione e nella riuscita dell’evento
dividendosii compiti nel seguente modo:Greta Rossi e Alice
Skinner: coordinamento e conduzione incontro.
Sara Agoglia: cura degli avvisi, della scaletta e dei tempi di
presentazione delle attività.
Laura Pieroni: cura aspetto informatico, audio, video e luci.
Balteanu Cosmina, Costin Diana e Tipaldi Margherita: aiuto per
la sala.
Miranda Martini: fotografia e realizzazione filmato.
Mancini Monica, Noemi Dugo, Sara Bagnai, Ylenia Flamia e
Miranda Martini: redazione articolo dell’evento da pubblicare
insieme al filmato da pubblicare nel sito della scuola.

http://www.focolaritalia.it/wp-content/uploads/2018/06/Noi-
siamo-la-legalità-del-noi.mp4
Colonna sonora – Canzone: “I cento passi” dei Modena City
Ramblers

Estate giovani 2018: proposte
del Movimento dei Focolari in
Italia
http://www.focolaritalia.it/2018/06/17/summer-campus-2018-limp
egno-dei-giovani-nelle-periferie-ditalia/

http://www.focolaritalia.it/events/summer-campus-2018-roma-e-t
orino/
http://www.focolaritalia.it/events/go_miti-creativi-ancona-25-
30-giugno/

 Ripudio della guerra. Un laboratorio a Camaldoli

 Da Loppiano città dei giovani . . . in cammino verso Roma
Se sogni puoi farlo…
Riceviamo e pubblichiamo da un’insegnante del Liceo “E.
Basile” di Palermo l’esperienza degli studenti che hanno
partecipato al progetto “Palermo, Capitale dell’unità e della
fraternità”. 12-14 maggio 2018.

Tornati da Loppiano un anno fa con i miei guerrieri del Liceo
Basile, un piccolo gruppetto di ragazzi del triennio, eravamo
pieni di entusiasmo. Abbiamo vissuto a pieni polmoni il mondo
unito, abbiamo conosciuto la realtà dell’Istituto
universitario Sophia, abbiamo ritrovato le amiche del Gen
Verde e poi l’esperienza bellissima del Primo Maggio!
Poi siamo stati messi a conoscenza di quanto bolliva in
pentola nella nostra città: ricordare l’anniversario della
cittadinanza onoraria a Chiara il 20 gennaio di 20 anni fa,
1998 e l’occasione speciale, unica ed irripetibile di Palermo
capitale della cultura, proprio in questo anno 2018. Mi hanno
chiesto, come docente di questo Liceo di periferia di Palermo,
nel quartiere di don Pino Puglisi, nel quartiere del Castello
di Maredolce, se i miei ragazzi avevano voglia e piacere di
essere coinvolti, di farsi mettere in gioco ancora una volta,
dopo il progetto Start now col Gen Verde vissuto a febbraio
2017. Ci siamo messi subito in contatto, dopo pochi giorni dal
ritorno da Loppiano ed è partita l’avventura.
Abbiamo cominciato a sognare cosa avremmo potuto fare:
workshop,maratone,momentidifestae
                                       condivisione. Abbiamo
                                       creato        un     piccolo
                                       gruppo        di     “menti”
                                       pensanti, ci siamo
                                       definiti “i carbonari”
                                       del Basile ed abbiamo
                                       individuato a scuola
                                       una piccola aula che
                                       abbiamo chiamato “il
                                       covo”. Eravamo 5 e
volevamo solo cambiare Palermo, la nostra città. Ci siamo dati
un motto: se puoi sognarlo puoi farlo. Ci abbiamo creduto.
Avevamo il desiderio di far provare ad altri giovani, amici,
compagni di classe la nostra stessa esperienza di meraviglia e
stupore nella scoperta di questi ideali profondamente umani:
pace, tolleranza, rispetto, unità.
Le idee hanno cominciato a prendere forma e ci siamo
concentrati su alcuni eventi: workshop col Gen Verde nei
locali del Liceo scientifico Ernesto Basile, con l’Istituto
universitario Sophia al Gonzaga di Palermo sul tema della
comunicazione digitale ed un flashmob in via Maqueda a
Palermo, nella centralissima zona pedonale.
L’emozione era sempre più forte col passare dei mesi (12 per
l’esattezza), non sono mancati i momenti di difficoltà di ogni
genere e specie, anche un lutto familiare che ha colpito una
di noi un giorno prima dell’inizio dei workshop col Gen Verde,
ma alla base di tutto la certezza che il sogno stava per
realizzarsi. Nulla ci ha fermato.
Questi eventi sono
stati il nostro piccolo
ma      significativo
contributo         alle
innumerevoli iniziative
di Palermo capitale
italiana della cultura.
La cultura che vogliamo
diffondere è l’unica
che esiste: quella che
coltiva l’uomo, che lo
ama e lo rispetta. Questa è la cultura che noi vogliamo
portare nel mondo, nella società, in politica: la cultura
della pace, della fraternità, del dialogo.
Ogni pietra, ogni angolo di questa città urla questa cultura,
ogni via, ogni strada è un tripudio di colori, di odori, di
lingue diverse; la storia di questa città è storia di popoli,
dominazioni che hanno mescolato razze, culture, religioni
diverse. Palermo ha respirato per secoli accoglienza,
tolleranza, condivisione, pur nella diversità.
Purtroppo per tanti anni, per troppo tempo questa cultura,
questa storia, è stata oscurata, quasi annichilita da un’altra
anticultura: l’anticultura della morte, della vendetta, della
violenza, della mafia. Quante donne, quanti uomini hanno
dovuto offrire le loro vite per combattere questa anticultura.
Loro sono i nostri testimoni, i nostri supereroi, i nostri
martiri, loro hanno avuto il coraggio di offrire la loro vita
per la cultura della vita contro la morte, della mitezza
contro la violenza. Con queste iniziative abbiamo voluto
consegnare idealmente quelle stesse chiavi della città che 20
anni fa Chiara Lubich ha ricevuto dal Sindaco Leoluca Orlando
e passarle a loro, i giovani che hanno creduto in questo
progetto “Palermo capitale della cultura dell’unità e della
fraternità”.      Loro
                                       hanno sognato questi
                                       workshop,       queste
                                       attività e noi adulti
                                       in tutti questi mesi li
                                       abbiamo   accompagnati
                                       mano nella mano a
                                       realizzare quel sogno
                                       che è diventato realtà.
                                       A loro le chiavi della
                                       città, a noi adulti il
compito di aprire le porte di questa città perché i loro sogni
possano essere accolti e realizzati. Questo sarà possibile se
ogni mattina scegliamo di far scorrere nelle nostre vene la
cultura del perdono, della pace. Questa cultura è dentro
ciascuno di noi, non è fuori di noi. Questa cultura è l’unico
antidoto per combattere quell’anticultura che distrugge i
sogni di questa città. Grazie Ragazzi, perché avete permesso
anche a noi adulti di imparare a sognare insieme a voi!

Maria Rita Di Benedetto

Io credo nel noi – Meeting
giovani al Centro la Pace di
Benevento
Benevento    – Centro la Pace – Incontro dei giovani del
Movimento Parrocchiale

                                 21 – 22 aprile 2018

Ripartendo da Gennaio, dove abbiamo ancorato il nostro amore a
Dio Padre, unico timone della nostra vita, eccoci a
raccontarci una nuova esperienza di condivisione con i nostri
giovani della CAMPANIA, LAZIO e PUGLIA. Eravamo più di 110
pronti a metterci in gioco, scoprirci e viverci come ormai è
nello stile beneventino! Non manca la gioia, fatta di
abbracci, nel ritrovarsi e finalmente guardarsi negli occhi e
dirsi ancora una volta CI SIAMO! E poi le “nuove strette di
mano” e i benvenuti a chi per la prima volta varca la soglia
della struttura che, come sempre, non ci fa mai sentire
estranei, ma parte di una famiglia!

                                      Il tema di questo week
                                      end   è  l’amore    al
                                      fratello. Believe in
                                      us, infatti, è una
                                      sfida a scoprire la
                                      bellezza, la fortezza e
                                      la gioia del credere
                                      nel noi. L’obiettivo
                                      previsto è quello di
                                      diventare      giovani
                                      costruttori di comunità
attraverso l’ascolto, la cooperazione e il dono di sé per
l’altro. Tema importante e obiettivi arditi non fermano il
programma che inizia la sua corsa…

Nell’accoglienza ciascuno riceve un cartellino dove scrivere
il proprio nome, associato ad una nota musicale che servirà a
formare i diversi gruppi. Iniziano le prime attività con i
giochi di conoscenza per sciogliere quell’imbarazzo tra
persone che per la prima volta s’incontrano e nulla sanno l’un
l’altro. Sorrisi e risate confermano che i giochi mettono
d’accordo tutti quanti nonostante la differenza di età. I
gruppi iniziano a cucire i lori timidi rapporti, facendo
tesoro di questa prima esperienza.

Si pranza fuori, al sole, con chi capita ed anche qui non si
perde occasione per fare nuove conoscenze e condividere tutto:
un panino, i taralli, una piccola esperienza di lavoro, e
intanto qualcuno riceve un piatto di riso, un pezzo di dolce e
una forte esperienza di perdono in famiglia! È proprio vero
quello che dicono: donarsi per l’altro ti apre e rigenera il
cuore!

Ritornando al programma, i gruppi si riuniscono per fare altri
giochi! Si resta in cerchio con il sorriso stampato sul viso
per il divertimento e così, mano nella mano, l’empatia inizia
a circolare! Tra questi giochi c’è quello dell’ANGELO CUSTODE.
Lo scopo è prendersi cura, come un angelo custode, di un
componente del gruppo, il cui nome viene pescato e non
rivelato fino alla fine del week end. Immaginate come ci si
può prendere cura di una persona che abbiamo incontrato per la
prima volta e non si conosce, in così poco tempo? Eppure tutti
accettano la sfida!

                                      In sala Rosalba e
                                      Andrea ci spiegano, con
                                      le   loro      piccole
                                      esperienze    di vita
                                      ordinaria, come il
                                      prossimo sia stato
                                      sempre un’opportunità
                                      per dare il meglio di
                                       se stessi, anche quando
questo si è rivelato difficile da amare. In particolare
Rosalba raccontava della sua timidezza e della difficoltà di
fare il primo passo, soprattutto nei confronti di un’amica che
non perdeva occasione per metterla in imbarazzo. Come
affrontarla? Un aneddoto: prima di andare a dormire, provare a
cancellare come con il cancellino alla lavagna, tutto ciò che
è avvenuto durante la giornata, nel bene e nel male, compresi
i nostri limiti, le nostre paure e le nostre barriere, per
essere pronti a ricominciare e avere occhi nuovi per amare,
accettare e vivere quell’amico….così difficile.

Nel pomeriggio vengono presentati 5 forum o, come alcuni hanno
chiamati, momenti di dialogo, divisi per tematiche: POLITICA,
AMBIENTE, SOCIALE, ARTE E SPORT. L’intento è quello di
scoprire che quel noi (in piccolo) fatto di amici, famiglia,
scuola, comunità parrocchiale, possa realmente diventare un
NOI (in grande) come una nuova realtà o un nuovo progetto.
Moderatori, esperti e la condivisione di alcune esperienze
parrocchiali sono i protagonisti di ciascun forum dove
all’interno i partecipanti interagiscono con la vita di
qualcuno, “esperto” e comunità ecclesiale, che ha creduto
nella possibilità di spendersi per l’altro, relativamente al
proprio ambito, tanto da sposare un grande obiettivo, cambiare
la propria vita quasi radicalmente, andare controcorrente,
modificare una vecchia abitudine dannosa per sé e per l’altro.

Tutti questi forum celano un’impronta di speranza, quella che
ti spinge a credere fino in fondo che nulla è impossibile se
condiviso e pensato per e con l’altro, a vivere pensando che
vale davvero la pena spendersi, fino ad andare fuori da sé
stessi, per gli altri, a trovare il senso di tutto. Alla
conclusione di ogni forum, si raccolgono i primi commenti a
caldo: ci si ritrova in un “credevo di annoiarmi e invece ho
avuto delle grandi risposte”, oppure “ignoravo la possibilità
di essere nel mio piccolo un potenziale cambiamento” e ancora
“ma perché queste storie così belle e cariche di gioia, non
fanno rumore in tv come le cattive notizie?”….

                              La sera, dopo cena, i vari
                              gruppi si ritrovano sul prato
                              per    giocare    nuovamente
                              insieme. Stavolta però i
                              giochi   verranno    eseguiti
                              assieme ad altri gruppi. Si
                              prova così a mettere in
                              pratica ciò che si è appreso
                              nel pomeriggio con i forum. Il
clima è diventato più famigliare e accogliente, ciascuno di
noi si sente parte importante del suo gruppo, ormai ci si
conosce tutti e quell’io iniziale e timido che in mattinata
era “ma che ci faccio qui?”, “non conosco nessuno” oppure “chi
sono queste persone?” ora è diventato un “cosa faremo ora?”,
“proviamoci”, e ancora “dai che ce la facciamo insieme”!! e
così tra occhi bendati e fiduciosi solo di una pacca sulle
spalle, tra abbracci in equilibrio, ancorati solo da un foglio
di carta come una piccola zattera, tra poche note ascoltate e
riconosciute e tanti altri giochi, si scopre concretamente che
insieme è davvero più bello! Quel noi fatto in piccolo può
diventare un grande NOI. Alla fine dei giochi i capigruppo
ricevono delle note musicali che devono portare su un gigante
pentagramma a significare l’importanza che ciascuno nel suo
piccolo gruppo e con la sua nota, messa assieme ad altre note
di altri gruppi, compone una melodia armoniosa. Infatti
qualcuno prova a suonarla ed ecco:

“…non sono un supereroe, IO CREDO NEL NOI se io ci sono per te
e tu per me possiamo vincere”

questo brano ha nella sue parole il senso di tutto ciò che
fino ad ora si è fatto e siamo certi che sarà la colonna
sonora che ci accompagnerà in questa esperienza.

Eccoci a domenica! La colazione è fatta di latte e risate: si
ripensa ai giochi della sera e si commentano tutti gli episodi
nei vari gruppi, le tavolate si mescolano sempre di più e
anche il servizio diventa un’occasione per continuare a
costruire un rapporto con quel fratello appena conosciuto o a
consolidare uno già esistente…. tutto viaggia su un’unica
armonia, quelle note nella loro splendida melodia, si stanno
facendo sentire.
In sala incontriamo
                                      mons. Lucio Lemmo, il
                                      vescovo del sorriso! La
                                      sua gioia nel vederci ed
                                      incontrarci è davvero
                                      contagiosa. I ragazzi
                                      gli chiedono come amare
                                      il fratello sempre e
                                      soprattutto quando è
                                      difficile, quanto ci
                                      costa. Le sue parole in
risposta a queste domande sono semplici e arrivano al cuore di
tutti. Ci consiglia a buttarci ad amare gratuitamente senza
aspettarsi nulla in cambio, a prenderci cura degli ultimi
semplicemente senza etichettare o giudicare nessuno, a non
aver paura di mescolare la propria vita con l’altro, a far
sentire unico chiunque incontri il nostro cammino come se
amassimo solo quel fratello in quel momento e poi quel
fratello in quell’altro momento, affinché quell’amore non
cessi mai di circolare. Don Lucio ci mostra il lato più umano
e dolce della Chiesa, quel luogo in cui poter credere che si
può essere piccoli costruttori di comunità perché la Chiesa è
dei giovani!…lui crede nel NOI!

È il momento di donare: i gruppi sono chiamati a costruire e
poi portare qualcosa che rappresenti il NOI nato e cresciuto
in questi giorni ed è inevitabile il confronto e la
condivisione. Ognuno porta la sua personale esperienza di vita
che vuole condividere con tutti: c’è chi si promette di
continuare ad essere vicini l’uno con l’altro nonostante le
distanza geografiche perché contano sulla presenza di Dio che
ha permesso questi incontri nuovi; c’è chi dona coraggio e
forza a chi è nella prova; c’è chi ringrazia tutti per aver
avuto in questi giorni una rinascita di sé; c’è chi “credendo
nel noi” ha ritrovato la fiducia in se stesso; c’è anche chi
venendo solo e non conoscendo nessuno ringrazia per aver
trovato nuovi amici e il vero significato di amore gratuito.
Questo torrente di
                                  amore reciproco arriva
                                  in sala con i simboli
                                  che ciascun gruppo ha
                                  pensato, realizzato e
                                  motivato in gruppo.
                                  Tante      sono      le
                                  sfaccettature che si
                                  colgono tra i gruppi:
                                  amicizia innanzitutto,
                                  poi serenità, speranza,
                                  tanta fiducia, gioia
piena e sincera, affiatamento, dono per l’altro, aiuto
reciproco, presenza!

C’è una strofa del brano, colonna sonora del nostro week end,
che dice: “… Apro il mio cuore e scopro che se io penso al
bene degli altri do il meglio di me….”, credere nel noi non è
utopia ma verità, possibile realtà. Dare importanza al noi
richiede una forte dose di fiducia nell’IO, aldilà delle mie
paure e dei miei limiti, e nel TU portatore di nuovi rapporti
e di nuove scoperte INSIEME!

La chiave di violino è il simbolo che ci viene donato per
ricordarci che per iniziare a scrivere una bella canzone sul
pentagramma della vita, dobbiamo partire da quella chiave che
è Dio, per far sì che ciascuna nota, nel suo posto e assieme
ad altre note, possa far sentire quella melodia che apre il
cuore e dona il meglio sé per gli altri!

Grazie a tutti ed alla prossima!
Genfest Italia: la scelta dei
giovani di andare oltre se
stessi . . .
               GENFEST ITALIA (LOPPIANO – FI) –
“LA SCELTA DEI GIOVANI DI ANDARE OLTRE SE STESSI, DI SUPERARE
                      TUTTI I CONFINI”.

È la scenografia di una città che vola a chiudere il Genfest
Italia, la grande festa che ha raccolto a Loppiano 3.700
giovani. Sì,una città composta nella coreografia finale sulle
parole del testo di Chiara Lubich “Una città non basta”: “Con
Dio, una città è troppo poco. Egli è colui che ha fatto le
stelle, che guida i destini dei secoli e con Lui si può mirare
più lontano, alla patria di tutti, al mondo. Alla fine della
vita facciamo in modo di non doverci pentire di aver amato
troppo poco”. Il 1° maggio è stato la festa per tutti coloro
che lavorano per il bene comune, nelle periferie delle città e
del mondo, per andare incontro agli ultimi, per aiutare i più
deboli, per integrare gli emarginati.

Vedi articolo apparso su Città Nuova

Servizio su TGR Toscana
Giovani   e  Gen                          Verde  a
Crotone,     un                           cocktail
spumeggiante
Tra sfide, scoperte e sorprese, echi di un’autentica scuola di
vita e di fraternità

video del Gen Verde

https://youtu.be/bWyCB96YSOM

video da WeSud news

https://youtu.be/GJm94YYBP2Y

https://youtu.be/ofrCS3XUfew

Genfest Italia – Loppiano 1°
Maggio    –   Rivedere    lo
streaming
         “BEYOND ME”- ARTEFICI DI PACE E DI SPERANZA
              a Loppiano (FI) il 1° MAGGIO 2018
                        GENFEST ITALIA

              Puoi rivedere la Diretta streaming
               www.primomaggioloppiano.it/live
“Essere ovunque artefici di pace e di speranza”, è l’augurio
che giunge da papa Francesco ai partecipanti al Genfest
Italia, con l’incoraggiamento “ad attingere sempre nuova luce
da Gesù e dal Vangelo, per camminare uniti e gioiosi sulle
strade della condivisione e della solidarietà, mostrando a
tutti la bellezza del vivere in comunione”. Il pontefice
visiterà la cittadella internazionale dei Focolari a Loppiano,
sulle colline toscane, il prossimo 10 maggio, nello stesso
giorno in cui sarà accolto anche nella comunità di don Zeno
Saltini, a Nomadelfia.
 “Beyond Me” è la tappa italiana del Genfest, un mix di generi
– festa, musica, teatro, arte, storie, spiritualità – per
portare un unico messaggio: diventare responsabili di sé
stessi e del mondo. Sul palco del 1° maggio a Loppiano si
alterneranno le storie di Michele Tranquilli (YouAid), Sara
Fabris (pittrice), Simone Barlaam (campione paraolimpico di
nuoto), George e Michael Nakhla (di Homs, Siria), Alessandra
Leanza (volontariato con i bambini Rom in Sardegna), Roberto
Spuri (Amatrice) e Elena Sofia Ferri (Arquata del Tronto),
Alessio Lanfaloni e Maria Chiara Cefaloni (Economia
Disarmata), Marco Tancredi e Luca Salerno (Dialoghi in
Architettura)

Filo conduttore – La voglia di andare oltre i propri limiti e
confini per operare un cambiamento personale e soprattutto
sociale, e trasformare l’ambiente attorno a sé: da qui il
titolo della manifestazione, BEYOND ME e l’offerta di
“progetti adottabili” cui partecipare una volta tornati a
casa.

L’arte al Genfest – Un corpo coreografico di 100 giovani – tra
cui i ballerini di DanceLAB Armonia – costruirà delle figure
imponenti per far entrare il pubblico nell’esperienza
sensoriale della distruzione della guerra e del terremoto,
coordinati e guidati da coreografi e ballerini come Gabriel
Ledda, fra gli otto migliori ballerini hip hop al mondo. Le
scenografie che andranno a costruire e ricostruire le città
sono curate da Enzo Gagliardi e dal suo team. La regia è di
Fernando Muraca.
 Interverranno gli artisti Marco Voleri, tenore e promotore di
Sintomi di felicità, la cantante Cli, la band dei Medison.
L’evento si concluderà con un concerto dei Reale.

Il Genfest è una grande festa per i giovani nata negli anni
’70 da un’idea di Chiara Lubich per diffondere un forte
messaggio di fraternità. Quest’anno l’edizione internazionale
si svolgerà dal 7 al 9 luglio a Manila.

Ufficio stampa Genfest Italia:
Maria Chiara De Lorenzo +39 349 5843084
Roberta Formisano +39 320 948 4000

Info: www.genfestitalia.it

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BEYOND ME – IL GENFEST ITALIA
con il Sinodo dei Giovani
Proporre   una   controcultura   fondata   sul   bene   comune   e
desiderare di spendersi per gli altri. Quando la precarietà la
fa da padrona, ha ancora senso questo per un giovane? È
attorno ad una grande domanda di senso che ruota la
preparazione del Genfest Italia, evento che il 1° maggio
radunerà migliaia di giovani a Loppiano. Un mix di generi –
festa, musica, storie, spiritualità – per portare un unico
messaggio: diventare responsabili di sé stessi e del mondo.

                                       Il   Genfest     Italia
                                       desidera offrire al
                                       Sinodo dei Giovani il
                                       proprio contributo di
                                       domande, riflessioni,
                                       storie. Attraverso i
                                       canali dedicati si
                                       condividono i contenuti
in preparazione al Sinodo, mentre i giovani coinvolti nella
preparazione del Genfest partecipano via Facebook alla
riunione presinodale in corso. Un cammino che si vuole fare
insieme a tutta la Chiesa per poi ritrovarsi l’11 e il 12
agosto, con i giovani italiani attorno a papa Francesco.

I giovani dei Focolari, quindi, lavorano in piena sintonia con
i 315 coetanei riuniti a Roma dal 19 al 24 marzo per la
riunione presinodale. Con la paraguayana Naomi Sanches, loro
rappresentante al presinodo, sono anche altri giovani chiamati
a collaborare in vario modo. Nell’ambito dei giovani
                                     provenienti da università
                                     cattoliche              è
                                     rappresentato      anche
                                     l’Istituto Universitario
                                     Sophia di Loppiano, la
                                     cittadella dei Focolari
                                     che   si    prepara    ad
                                     accogliere papa Francesco
                                     il prossimo 10 maggio,
                                     quando nell’arco della
mattinata visiterà le due comunità di Nomadelfia e di
Loppiano.

20180320CSGenfestItalia_1

https://www.youtube.com/watch?v=ur9lM7Zty8o

Info e prenotazioni:

www.genfestitalia.it

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Ogni generazione è generativa
a modo suo
“L’essere ognuno dell’altro ora maestro, ora discepolo…
Questi e altri simili segni di cuori innamorati l’uno
dell’altro
sono l’esca della fiamma che fonde insieme le anime
e di molte ne fa una sola.”
Agostino

Ogni generazione è generativa a modo suo. Con questo gioco di
parole si potrebbero sintetizzare i due giorni di formazione a
360° vissuti da circa 150 giovani del Movimento dei Focolari,
provenienti da Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia e
Trentino Alto Adige, dal titolo GENeratività.
Il weekend, tra le nebbie del Monte Grappa, ha cercato su più
piani di affrontare tre temi scelti dai partecipanti: cosa
fare di grande, la noità come equilibrio tra identità
personale e collettiva, Maria donna del nostro tempo.
Tre sfumature diverse ma ugualmente importanti per capire come
poter essere generativi in un tempo che a gran velocità cambia
si evolve e ci evolve.
Oltre a momenti di formazione vera e propria, per approfondire
e vivere i tre aspetti sono state fondamentali le occasioni di
meditazione, condivisione e gioco, che nell’arco del weekend
hanno rafforzato il gruppo e calato nella realtà i temi
affrontati.

Non solo i contenuti, ma anche il processo di costruzione dei
due giorni è stato a suo modo generativo.
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