Il Papa a Palermo, gioia dei ragazzi e dei giovani del Movimento dei Focolari - Movimento dei Focolari Italia
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Il Papa a Palermo, gioia dei ragazzi e dei giovani del Movimento dei Focolari In occasione del 25° anniversario della morte del beato don Pino Puglisi, ucciso il 15 settembre 1993 da un killer di Cosa Nostra, Papa Francesco è venuto in Sicilia con una prima tappa a Piazza Armerina e poi Palermo. Chiaro il messaggio del Pontefice che ha invitato i mafiosi alla conversione durante la celebrazione eucaristica al Foro Italico di Palermo: «Non si può essere mafiosi e cristiani al tempo stesso». In questa sua visita pastorale il Santo Padre ha abbracciato diverse sfumature della società palermitana, facendo la scelta di visitare gli ultimi della città, visitando e poi pranzando alla “Missione Speranza e Carità” di Biagio Conte, incontrando alcuni abitanti e associazione del quartiere Brancaccio dove viveva Padre Puglisi, per poi incontrare i religiosi, le religiose e i sacerdoti in cattedrale, soffermandosi in preghiera davanti la tomba di Padre Puglisi, e nel pomeriggio rispondere alle domande rivolte dai giovani in Piazza Politeama. Accoglienza, impegno, identità, questi i temi principali che il Papa ha affrontato con i giovani provenienti da tutta la Sicilia, molti di loro arrivati a Palermo il giorno prima per il convegno: “Signore dove abiti?”, in preparazione dell’evento. In attesa che Papa Francesco arrivasse in Piazza Politeama tante le esibizioni realizzate da gruppi diversi sul palco: tra questi i gen (giovani del Movimento dei Focolari) e ragazzi per l’unità di Palermo con alcuni studenti del liceo Ernesto Basile di Brancaccio hanno presentato una coreografia sulle note di turn it up– alza il volume, fai sentire la tua voce – del Gen Verde. Uno dei ragazzi che ha partecipato alla coreografia ha detto: «Per me è stata un’emozione indescrivibile e penso sia lo stesso per tutti i miei compagni. Noi ci stiamo e credo che tutti quelli
che ci hanno visto hanno recepito il nostro messaggio». Una delle tre domande rivolte al Papa è stata letta da Francesca, una gen di Palermo che subito dopo ha scritto ai giovani dei focolari di tutta Italia: «Il discorso del Papa al Politeama mi è sembrato ci rispecchiasse molto, ci ha invitato a metterci in cammino in relazione con gli altri e a essere costruttori del nostro futuro spendendoci per un grande ideale. Inoltre ha detto così: ‘Ascoltate i vecchi che vi daranno le radici per la speranza’. Questo ci invita ancora di più ad incontrarci maggiormente con i nostri adulti e vivere la comunità». Alcuni giovani dei focolari sono arrivati anche da Catania: «Siamo molto contenti– hanno detto. Abbiamo pensato che Papa Francesco per ciò che dice e fa sia un po’ focolarino. Ci piace pensare questo perché ci sono molte cose che coincidono con il nostro ideale e con il nostro carisma, i suoi discorsi spesso riflettono i nostri e questo ci rende felici». Parlando dei siciliani il Santo Padre ha ribadito come «la vostra vocazione è sempre stata e sarà sempre quella di essere uomini e donne d’incontro», avendo un’appartenenza, delle radici, mettendo in circolo i propri talenti per portare cambiamento e generare una civiltà nuova nell’amore. «La vita si fa nel compromesso – ha proseguito Papa Francesco nel suo discorso – nel giocarsi la propria vita per un ideale», ed è questo che quotidianamente, sulla scia dell’ideale di Chiara Lubich, i giovani e non solo provano a fare, spendendosi con amore per la propria realtà e per i contesti in cui sono inseriti. Ed è ciò che hanno fatto anche i focolari, in rete con l’Ufficio di Pastorale Giovanile, per accogliere i gruppi che arrivavano per il convegno nell’accoglierli, aiutarli a superare i disagi mantenendo un clima di gioia, di festa ma anche di raccoglimento interiore in preparazione all’incontro
con Papa Francesco. ”Siate albe di speranza”: un mandato che il Santo Padre ha dato a tutti coloro presenti in piazza Politeama, in un pomeriggio che rimarrà indelebile nei cuori di ciascuno. Un mandato per far fiorire una società migliore che tesse le proprie relazioni con il filo dell’amore autentico. Video di Papa Francesco a Palermo con i giovani Progetto giovani Loppiano Ho 22 anni.Sono stato un giorno a Loppiano e vorrei tornarci perché mi è piaciuta. Potrei vivere con voi per un po’?Il fatto è che a volte sogno di silenziare tutto e di capire chi sono veramente io, ma non mi va di farlo da solo.Forse a Loppiano posso fare questo “reset”…Una cosa importante: non mi piacciono i lunghi discorsi. SE È COSI’… ABBIAMO UNA PROPOSTA PER TE!! Loppiano Progetto Giovani Oggi, per i giovani dai 18 ai 30 anni, si apre una nuova possibilità di scoperta della vita di Loppiano. Grazie a Loppiano Progetto Giovani, è possibile trascorrere nella cittadella internazionale un periodo che va da pochi giorni a qualche mese, al di fuori delle classiche esperienze delle “scuole”, per sperimentare la vita della cittadella, e fare un’esperienza di fraternità e di Vangelo vissuto, attraverso la conoscenza e la convivenza con persone di altre culture. I programmi di immersione nella vita della cittadella possono essere personalizzabili.
I ragazzi saranno ospitati nella casa colonica “Casa Nuova” in località Tracolle, vicino alla Fattoria Loppiano, le ragazze, nella casetta “Giubilo”, una delle storiche casette prefabbricate tipiche della cittadella, fin dalla sua fondazione, nel 1964. Tutor di questa particolare esperienza-Loppiano saranno Ciro Ercolanese e Paola Serafini. Per contattarli, basta scrivere una mail a: giovani@loppiano.it Fonte: dal sito www.loppiano.it Testimonianze su Carlo Grisolia ed Alberto Michelotti Una speciale occasione per presentare “la vita e le virtù eroiche” di Alberto Michelotti e Carlo Grisolia, i due Gen di Genova che sono morti nel 1980 e per i quali è avviata la fase diocesana della Causa di Beatificazione, ci è stata data, direi provvidenzialmente, il 10 agosto a La Spezia.
Lì sono convenuti da varie route oltre 200 ragazzi rappresentanti delle varie diocesi della Liguria e Tortona in procinto di raggiungere a Roma papa Francesco per “Siamo Qui”, la veglia di preghiera dei giovani italiani al Circo Massimo promossa dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei. Chi l’avrebbe detto di riuscire ad avere un tale uditorio? L’appuntamento era alle 16 di una torrida giornata di agosto, ma la Costa Crociere ha dato ospitalità al convegno nella frescura della sala d’aspetto del Terminal. Proiettata sullo schermo gigante, ci attendeva la foto di Alberto e Carlo, con lo sfondo del canalone ghiacciato del Lourusa. Erano presenti alcuni vescovi che accompagnano i loro ragazzi. Dopo il saluto dei Vescovi e delle autorità ospitanti, due giovani ed un focolarino vengono accolti e presentati ad una sala attenta e desiderosa di ascoltare le storie normali, eppure straordinarie, dei due Nostri, a cui seguono alcune domande dei giovani presenti. Per conoscere di più Carlo e Alberto visita il sito
LoppianoLab 2018 è young! La nona edizione di LoppianoLab è ricca di novità. Tra queste, un programma pensato ad hoc per bambini e ragazzi. Mentre gli adulti avranno i loro laboratori, secondo lo stile caratteristico di LoppianoLab, il laboratorio nazionale di economia, cultura, comunicazione e formazione promosso dal Polo Lionello Bonfanti, dal Gruppo Editoriale Città Nuova, dall’Istituto Universitario Sophia, dal Movimento dei Focolari in Italia e dal Centro internazionale di Loppiano (FI), quest’anno un’attenzione particolare sarà rivolta alle nuove generazioni con un programma distinto per fasce di età, grazie al contributo delle riviste del Gruppo editoriale rivolte a giovani lettori: LoppianoLab junior, per i più piccoli (4 – 10 anni), e LoppianoLab teens, per i ragazzi (11 – 17 anni, in gruppi distinti tra ragazzi che frequentano le scuole medie e le superiori). Per i più piccoli, in collaborazione con il giornalino Big, Bambini in gamba, di Città Nuova, sono previsti dei laboratori sulle emozioni, anche con la psicopedagogista Stefania Cagliani, percorsi formativi alle abilità pro-sociali tra natura, arte e divertimento, con Ciro Cipollone e la sua arte povera e con Mirco Castello e le sue danze, e un laboratori presso la Fattoria didattica Loppiano Prima di Pietro Isolan. Per i ragazzi dagli 11 ai 17 anni, in collaborazione con la redazione del bimestrale Teens, il
giornale rivolto ai ragazzi e scritto dai ragazzi, sono previsti: Un laboratorio giornalistico. Si tratta di un laboratorio che mira a fornire le basi della scrittura giornalistica, dell’organizzazione del lavoro di una redazione, a fare esperienza pratica sul campo. L’intento è quello di offrire chiavi di lettura per la comprensione della società contemporanea affrontando in modo semplice e con il linguaggio dei ragazzi anche tematiche complesse. I migliori lavori saranno pubblicati su Teens bimestrale e altri avranno visibilità sul Blog di Teens. Un workshop sui social media. L’obiettivo è quello di fornire le basi per un lavoro giornalistico attraverso i Social Media, ad integrazione della redazione giornalistica classica e a offrire strumenti di storytelling. Dopo aver fornito le basi teoriche si darà spazio alla parte pratica attraverso dirette Facebook, live twitting, Instagram Stories. Due laboratori dedicati all’educazione ambientale e ad un’equa distribuzione delle ricchezze. Entrambi comprendono una visita presso la Bottega Ciro Cipollone e la sua arte povera e la Fattoria didattica Loppiano Prima di Pietro Isolan. 1. #ZeroHungerGeneration: educare i ragazzi ai temi della distribuzione delle ricchezze e delle risorse sul pianeta e alle azioni per uno stile di vita sostenibile. Durante il laboratorio ci si eserciterà a “non produrre rifiuti” e a “riciclare”. 2. Laboratorio ecologico in collaborazione con Eco One: seguendo anche il percorso dell’ecologia come via per arrivare all’obiettivo FameZero, si sensibilizzeranno i ragazzi ai temi della protezione dell’ambiente e degli stili di vita sostenibili. Un laboratorio di Educazione alla pace attraverso una
nuova cultura sportiva con Sportmeet. “Cercando Te nel nostro io”: laboratorio di educazione al dialogo, ascolto, fraternità. Per la scheda di prenotazione clicca qui. Info: 055 9051102 – www.loppianolab.it Ufficio Stampa LoppianoLab Elena Cardinali – mob: 347.4554043 – 339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it Tamara Pastorelli – mob: 338.5658244 – 335.6165404 – ufficio.comunicazione@loppiano.it Periferie d’Italia: per i giovani parte da qui il
cambiamento COMUNICATO STAMPA – Roma, 1 agosto 2018 Ritornano al Corviale di Roma e, per la prima volta a Torino, i Campus estivi dei giovani dei Focolari tra attività culturali e di riqualificazione del territorio e dibattiti su integrazione, cittadinanaza attiva, mafie e pace. A pochi giorni dall’appuntamento dei giovani italiani con Papa Francesco. “In tempi come questi, in cui anche la scena politica sembra aver dimenticato i problemi del Paese a favore delle lotte tra le parti, abbiamo deciso di guardare là dove è urgente cambiare. Éper questo che da alcuni anni abbiamo scelto di lavorare nelle periferie delle nostre città”. É così che Raffaele Natalucci, portavoce dei giovani dei Focolari a Roma spiega il motivo della edizione 2018 dei Campus dei giovani dei Focolari che quest’anno si svolgono a Roma (3-12 agosto) e Torino (28 luglio–6 agosto).
Dieci giorni di azione- formazione nelle periferie delle due città per un centinaio di giovani circa, in arrivo da tutt’Italia e non solo, tra i 18 e i 30 anni, per rispondere all’invito di PapaFrancesco di «uscire, per andare incontro agli altri, verso le periferie, verso quelli che sono più lontani». Convergeranno poi con i migliaia di giovani all’appuntamento con Papa Francesco nella Capitale nel weekend dell’ 11 e 12 agosto. Molte e diversificate le attività in programma: azioni sociali e di volontariato in sinergia con altre associazioni cittadine, laboratori artistici con i bambini dei quartieri, azioni di riqualificazione, corsi formativi e workshop aperti a tutti gli abitanti su tematiche che interpellano quotidianamente (in allegato il programma). “La periferia: capitale, d’Italia” racchiude l’impegno che da diversi anni i giovani dei Focolari portano avanti nelle periferie del nostro paese (Caserta, Siracusa, Roma). L’obiettivo, come si legge nella “carta d’identità del Campus”, è quello di vivere «un’esperienza che promuove esviluppa relazioni interpersonali, tra associazioni e con le istituzioni, da cui emerge un“Noi” che diventa soggetto agente
sul territorio». A Roma, da venerdì 3 agosto i giovani dei Focolari ritornano al Corviale; filo conduttore delle attività sarà il rapporto tra scelte consapevoli e cittadinanza attiva. Diversi i dibattiti in programma: sulle migrazioni con l’avv. Loredana Leo e l’avv. Flavia Cerino, Claudio Torre operatore S.P.R.A.R. di Roma; sull’ “Inutilità della guerra” con il giornalista Ennio Remondino e il gruppo di Economia Disarmata; “La politica come servizio” con il prof. Claudio Guerrieri, Liceo Montale Roma e Michele Molè, consigliere Municipio IX Milano; “Legalità. Alle mafiediciamo NOi” con il giornalista Gianni Bianco, e tante testimonianze. Il campus in corso a Torino presso la Cartiera, l’ex fabbrica della circoscrizione IV della città, punta a creare ponti di fraternità in un crocevia di culture e popolazioni, andando incontro ai problemi e alle ricchezze, della periferia situata all’interno del tessuto cittadino torinese. Seguici su: Facebook: @gmuitalia – Instagram: @giovaniperunmondounito Ufficio stampa e comunicazione: Roberta Formisano Cell. 3209484000 rformisano7@gmail.com PROGRAMMA ROME SUMMER CAMPUS 3-12 agosto 2018 vedi anche: www.focolaritalia.it/2018/06/17/summer-campus-2018-limp
egno-dei-giovani-nelle-periferie-ditalia/ Genfest 2018 a Tirana, Albania Il Genfest in Albania “Beyond all borders-Pertej Kufijve (in albanese) è stato in contemporanea con quello che si è tenuto nelle Filippine, a Manila, e ha accolto circa 120 partecipanti da varie paesi e città dell’Albania con un gruppo di giovani da Skopije (Macedonia), una giovane tedesca di Stoccarda, cristiani, musulmani e non credenti. In particolare nella settimana pregenfest, i due focolari sono stati cantiere-luogo di incontro tra albanesi e chi era venuto dall’Italia, in un’esperienza di famiglia e di amore scambievole molto semplice ed intensa. Come un intreccio passando dal locale al globale, sono stati
realizzati 4 workshop nell’ambito dell’ economia civile, della cultura della legalità, sui pregiudizi, sui rapporti interpersonali e i social network, che insieme ai collegamenti streaming con Manila hanno aiutato i giovani a vivere “Beyond all borders” aprendosi alla realtà del mondo unito. I gen, con le loro competenze di studio, si sono impegnati ad essere “costruttori attivi” in questi gruppi di lavoro in un dialogo con gli esperti venuti dall’Italia e quelli albanesi, aprendo cammini per dare la possibilità di addentrarsi con occhi nuovi nella realtà locale/mondiale e vedere possibili cambiamenti concreti. Il sabato pomeriggio (7 luglio) si sono vissuti semi di fraternità, visitando realtà concrete (case con disabili e senza tetto) e conoscendo alcune realtà ecumeniche ed interreligiose in Tirana. La visita nella Cattedrale ortodossa accompagnati dal Vescovo ortodosso Ate Asti, nella Moschea, presso il Centro Nazionale delle Chiese Evangeliche con il Pastore Ergst, hanno preceduto il flash mob al Parku Rinja nel centro della città, dando visibilità al Genfest. C’è stata ogni giorno la presenza dei vescovi Mons. Massafra di Scutari, Mons Vitale di Lehze (responsabile della Pastorale Giovanile nazionale), Mons Frendo Arcivescovo di Tirana, ed il Nunzio apostolico Mons.Charles Brown.
Il Genfest è stato accompagnato da momenti di festa e preghiera con l’impegno di tutti per far sì che fosse “un momento di Dio”: c’era un clima di gioia tra tutti i giovani. E’ servito a mettere in rete il nord e il sud del paese, e far sperimentare allo stesso tempo l’internazionalità e la bellezza della nuova generazione che di per sé è portata a superare i confini. Nelle impressioni comunicate in vari momenti o in sala, si sono visti la gratitudine, la gioia dei partecipanti e il desiderio di rimanere in contatto e uniti nell’impegno di “amare, ricominciare, condividere”. come ha detto Maria Voce al Genfest a Manila. Ognuno è ripartito con queste tre parole stampate su un cartoncino. Oltre i giovani intorno al focolare, la maggioranza dei partecipanti era accompagnata da religiose e religiosi presenti in Albania. La nota caratteristica di questo Genfest è stato proprio il lavorare insieme alla Chiesa in Albania nel percorso verso il Sinodo dei giovani, una tappa per riprendere tanti rapporti con cristiani di altre chiese e con i musulmani che ora vogliono proseguire in questo cammino di dialogo concreto. Genfest 2018: a Manila migliaia di giovani per un mondo unito. Come seguire la diretta streaming. SEGUI LA DIRETTA Domenica 8 luglio alle 20.00 ora italiana, ci sarà il Collegamento speciale Genfest
Circa 6.000 giovani provenienti da tutto il mondo stanno arrivando a Manila, sede ufficiale del Genfest edizione 2018, che si terrà dal 6 all’8 luglio, mentre altre migliaia dovrebbero partecipare alle 23 edizioni del Genfest sparse nei continenti. Quali sono le aspettative da parte di questi giovani? Le tematiche sono davvero attuali e tutte vertono nelll’aspirare a un mondo unito, alla fraternità universale. Difesa ai confini, migrazioni forzate, alleanze degli Stati per proteggere le identità e le economie nazionali, quote umane per il controllo dei flussi migratori: cosa c’è dietro tutte queste parole chiave che sono diventate il leitmotiv in questi ultimi mesi? “Da questo Genfest ci aspettiamo di superare tutte queste domande al fine di dare risposte e strumenti per superare le barriere e creare cambiamenti positivi nella nostra vita quotidiana”, dicono gli organizzatori. Maria Voce, presidente dei Focolari, non ha dubbi sull’enorme capacità dei giovani nell’andare al di là delle frontiere, visibili e invisibili, che ci tagliano fuori da ogni futuro. “Spesso è la paura la madre di ogni steccato e atteggiamento protezionistico. Eppure per i giovani questa non sembra essere la soluzione definitiva. Credono invece che i confini siano orizzonti, punti di partenza, diversità di cui arricchirsi”.
Saranno ben 110 i forum e workshop su temi chiave per la costruzione di società aperte e solidali: dalle tecniche di pulizia urbana e cura del territorio, alle forme di impresa sociale, alla gestione dei conflitti personali e politici, all’uso dei social media per la pace, e molto. Una formidabile opportunità è quella di poter seguire in diretta streaming la manifestazione. Ecco le coordinate per poter accedere al collegamento che sarà seguito in tutto il mondo. Trasmissione Streaming La trasmissione del programma in sala sarà trasmesso in inglese; è prevista la possibilità di seguire anche in francese, italiano, portoghese, spagnolo. Orari live streaming, ora italiana (CEST): 6 luglio 2018: 10:00-12:30 (Programma in sala) e 14:00-15:45 (Accoglienza dell’Asia) (Ora Manila: 16:00-18:30 e 20:00-21:45) 7 luglio 2018: 11:45-12:45 (Time Out) e 14:00-15:45 (Concerto internazionale) (Ora Manila: 17:45-18:45 e 20:00-21:45) 8 luglio 2018: 3:00-4:30 (Santa Messa – solo in
inglese) – 4:30-7:00 (Programma in sala) (Ora Manila: 9:00-10:30 – 10:30-13:00) Potete seguire tutto il Genfest attraverso i nostro social media. Saranno aggiornati continuamente: Facebook: https://www.facebook.com/genfest/ o @genfest Twitter: https://twitter.com/genfest_en o @genfest_en Instagram: https://www.instagram.com/genfest.official/ YouTube: genfest-official Summer Campus 2018: l’impegno dei giovani nelle periferie d’Italia “La periferia: capitale d’Italia” è il titolo che i Giovani del Movimento dei Focolari hanno scelto per i Summer Campus che quest’anno si svolgeranno a Torino e a Roma. Due città, la prima storica capitale d’Italia e l’attuale, unite da una prospettiva comune: concepire la periferia come valore, come “capitale” umano e sociale. E’ iniziato il Summer Campus di Torino, vedi articolo:
https://www.cittanuova.it/iniziato-torino-summer-campus/ “Dai semi di speranza piantati pazientemente nelle periferie dimenticate del pianeta, da quei germogli di tenerezza che lottano per sopravvivere nel buio dell’esclusione, cresceranno alberi grandi, sorgeranno boschi fitti di speranza per ossigenare questo mondo”. Le parole di Papa Francesco, trascritte in un murales all’entrata della scuola Martoglio di Siracusa, sede del primo Summer Campus nel 2014, sono rimaste impresse nella memoria dei Giovani per un Mondo Unito, che, nella “Carta d’identità del Campus” redatta di recente, lo hanno definito come “un evento estivo inserito in un progetto più ampio in risposta ad un’esigenza sociale di una determinata periferia e aperto a giovani dal Nord al Sud dell’Italia che diventano protagonisti di un’esperienza di donazione, scambio e confronto”. Il “Torino Summer Campus” si svolgerà dal 28 luglio al 6 agosto presso la Cartiera, un’ex fabbrica della Circoscrizione IV della città. In seguito ad un’opera di riqualificazione è diventata uno spazio polivalente a disposizione del territorio, gestito da un coordinamento di enti associativi con sale per la danza, spazi per la psicomotricità, una palestra e un’area teatrale. L’obiettivo di questa riconversione è quello di creare un luogo di socializzazione e aggregazione dove i ragazzi possono essere protagonisti e instaurare rapporti con il tessuto culturale e sociale cittadino. L’area in cui questa realtà si inserisce è abitata da numerose famiglie composte da immigrati di prima e seconda generazione.
Ed è proprio in questa dimensione interculturale che il Campus andrà a collocarsi. Seguendo il format collaudato di azione-formazione le mattinate verranno dedicate ad attività con i bambini del quartiere, con divisione in laboratori di danza, musica, teatro, pittura-riciclo e giornalismo. I bimbi, così divisi in base alle loro passioni, avranno il compito di portare in scena uno spettacolo nella serata finale. I momenti pomeridiani invece verranno utilizzati, dagli iscritti all’esperienza Campus, per approfondire temi attuali attraverso una serie di momenti di formazione. Gli argomenti affrontati saranno molteplici e spazieranno dal Fine Vita alla Legalità, dalla Guerra alla cura dell’ambiente che ci circonda. L’obiettivo del Campus di Torino è quello di creare ponti di fraternità in un crocevia di culture e popolazioni, cercando di andare a toccare con mano i problemi, ma anche le ricchezze, di una periferia situata all’interno del tessuto cittadino torinese. Il “Rome Summer Campus”si svolgerà dal 3 al 12 agosto a Corviale, un quartiere situato nella zona sud-ovest della capitale, noto per il “Serpentone”, una controversa opera architettonica di 958 metri in cui vivono più di 8000 persone, e per il “Campo dei Miracoli”, sede del progetto “Calciosociale”, che, cambiando le regole del gioco, promuove i valori dell’accoglienza e del rispetto delle diversità. Sarà questa struttura, attrezzata con palestra e campi sportivi, la base operativa dove risiederanno i giovani partecipanti il cui obiettivo è quello di aprirsi al quartiere e mettersi in ascolto di quanti vi abitano. In linea con il format, che prevede l’alternanza di azione e formazione, durante le
mattinate verranno svolte opere di riqualificazione del quartiere, attività a favore dell’associazione “Sempre Persona”, che sostiene le famiglie di ex detenuti in stato di indigenza, e alcuni laboratori per i più piccoli, quest’ultima iniziativa sorta grazie alla collaborazione con la parrocchia di San Paolo della Croce situata nel quartiere Corviale. Durante le notti del 4 e del 10 agosto i giovani animeranno le puntate di Radio Impegno: una web radio (www.radioimpegno.it), che va in onda in diretta streaming da mezzanotte alle 8 del mattino dalla struttura del Campo dei Miracoli. Nei momenti pomeridiani si avrà un focus iniziale su periferie, spazi urbani e relazionali ed alcuni laboratori interattivi su tematiche come la legalità, la cittadinanza attiva o il disarmo, collegate da un filo conduttore: il valore delle scelte secondo coscienza nella prospettiva di crescere come cittadini attivi e incidere nella società. Infine l’11 e il 12 agosto, insieme a giovani provenienti da tutta Italia, sarà possibile partecipare al Pre-sinodo con il Papa al Circo Massimo, un evento che segnerà, idealmente, la tappa finale del percorso intrapreso con il Campus.
Noi siamo la Legalità del Noi Giornata della “Legalità del Noi” al Gramsci-Keynes-Prato A cura di Ylenia Flamia, Sara Bagnai, Noemi Dugo, Miranda Martini, Monica Mancini Il giorno 18 maggio 2018, circa 250 studenti dell’ISIS Gramsci Keynes, si sono riuniti in Auditorium per celebrare la seconda edizione del progetto promosso dal professor Giuseppe Consentino sulla Legalità del NOI in presenza dei due autori del libro omonimo, il giornalista vicecaporedattore del TG3 Gianni Bianco e il Magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia Giuseppe Gatti. Gli alunni, i veri protagonisti della mattinata, hanno preso parte all’incontro convideo, racconti e striscioni. Al progetto hanno partecipato molte classi, abbiamo raccolto le loro idee sulla loro esperienza: La 1ee ha eseguito due lavori: uno su “Cosa Nostra” e una sulla “Sacra Corona Unita”. La cosa che li ha colpiti di più è stato vedere il mondo da un’altra prospettivae scoprire come agiscono le mafie. La seconda riflessione era sulla mafia cinese, effettuato dai ragazzi di origine cinese, che sperano che in Italia qualsiasi forma di criminalità organizzata venga sconfitta affinché ognuno possa vivere onestamente del proprio lavoro senza che altri possano approfittarsene illecitamente. La 1ce ha voluto ricordare Pietro Nava, testimone dell’omicidio del giudice Livatino,sottolineando l’importanza del dovere civico e del senso di responsabilità come cittadini. La 2ee ha lavorato sulla mafia in Toscana e ha dimostrato che
la mafia nella nostra regione opera a basso profilo a differenza dei reati nel Sud Italia. Il lavoro della classe 3fe riguardava la vita di Rosario Livatino, detto il “Giudiceragazzino”, morto prematuramente a causa della mafia. La 3ae ha rappresentato la camorra immedesimandosi nella vita delle vittime della mafia e raccontando, in prima persona, la loro storia. La classe 2be ha mostrato un video sulla vita di Michela Buscemi. I ragazzi hanno imparato l’importanza del Noi e che bisogna essere pronti a far parte di questo Noi per sconfiggere la mafia. La 2bt ha portato una ricerca su Giuseppe Di Matteo e ha riferito che affrontando questo argomento si è potuta rendere conto della presenza di attività illecite anche all’interno della nostra città. Gli studenti della 3ce hanno presentato un lavoro sull’ecomafia e hanno affermato di vivere in una società dove tante cose vengono celate ma in realtà tutti i giorni veniamo a contatto con la mafia anche se non è così evidente. Inoltre, è emerso come la Sicilia sia vista come la terra madre di questa organizzazione che è un organismo talmente grande da risultare difficile da combattere ma non impossibile se uniamo tutte le nostre forze. La 3de e la 3als hanno realizzato e proiettato un filmato sulla loro gita in Sicilia, mentre la 3albs ha effettuato un’analisi dettagliata sull’illegalità nei mezzi dicomunicazione. Ultime, ma non per importanza, le classi 1ce e 2ce hanno realizzato un cartellone con la scritta “Noi siamo la Legalità del Noi” firmato da tutti partecipanti al progetto e che oggi è custodito nell’atrio della scuola a testimonianza dell’esperienza vissuta.Gli autori hanno ascoltato con grande ammirazione e stupore gli interventi degli alunni, esprimendo
le loro osservazioni e riflessioni. In particolare il magistrato Gatti ha voluto ricordare che lo scorso anno, sempre inoccasione dell’incontro sulla Legalità del Noi, ha ricevuto in regalo dagli studenti della 2ce uno striscione con su scritto “La mafia uccide, il silenzio pure. Quanto è forte il Noi?”, che lui ha deciso di appendere nel suo ufficio. Secondo Gianni Bianco:” Non ci è rimasto che prendere appunti. Perché la cosa più bella è proprio questa: che i protagonisti sono ormai loro, il Noi cammina sulle loro gambe e a noi non resta che dire loro forza, coraggio e arrivederci. A ottobre si riparte piantando alberi per ridare colore ai quartieri periferici”. L’iniziativa ci è apparsa davvero coinvolgente in quanto tutti i ragazzi hanno avuto modo di esprimersi e collaborare. Ci è piaciuto il fatto che l’evento sia stato organizzato e svolto da tutti noi ragazzi così che ci siamo sentiti partecipi della giornata in prima persona. Riteniamo anche che gli interventi degli studenti realizzati con cura all’interno delle loro classi siano risultati in perfetto accordo tra loro, venendo a comporre un puzzle armonioso, senza averlo previsto prima, che da ogni quadratino faceva riecheggiare il NOI. E noi vogliamo vivere per diffondere questo Noi. Alcune studentesse della IV EE e della II CE hanno profuso il loro impegno nell’organizzazione e nella riuscita dell’evento dividendosii compiti nel seguente modo:Greta Rossi e Alice Skinner: coordinamento e conduzione incontro.
Sara Agoglia: cura degli avvisi, della scaletta e dei tempi di presentazione delle attività. Laura Pieroni: cura aspetto informatico, audio, video e luci. Balteanu Cosmina, Costin Diana e Tipaldi Margherita: aiuto per la sala. Miranda Martini: fotografia e realizzazione filmato. Mancini Monica, Noemi Dugo, Sara Bagnai, Ylenia Flamia e Miranda Martini: redazione articolo dell’evento da pubblicare insieme al filmato da pubblicare nel sito della scuola. http://www.focolaritalia.it/wp-content/uploads/2018/06/Noi- siamo-la-legalità-del-noi.mp4 Colonna sonora – Canzone: “I cento passi” dei Modena City Ramblers Estate giovani 2018: proposte del Movimento dei Focolari in Italia
http://www.focolaritalia.it/2018/06/17/summer-campus-2018-limp
egno-dei-giovani-nelle-periferie-ditalia/ http://www.focolaritalia.it/events/summer-campus-2018-roma-e-t orino/
http://www.focolaritalia.it/events/go_miti-creativi-ancona-25-
30-giugno/ Ripudio della guerra. Un laboratorio a Camaldoli Da Loppiano città dei giovani . . . in cammino verso Roma
Se sogni puoi farlo… Riceviamo e pubblichiamo da un’insegnante del Liceo “E. Basile” di Palermo l’esperienza degli studenti che hanno partecipato al progetto “Palermo, Capitale dell’unità e della fraternità”. 12-14 maggio 2018. Tornati da Loppiano un anno fa con i miei guerrieri del Liceo Basile, un piccolo gruppetto di ragazzi del triennio, eravamo pieni di entusiasmo. Abbiamo vissuto a pieni polmoni il mondo unito, abbiamo conosciuto la realtà dell’Istituto universitario Sophia, abbiamo ritrovato le amiche del Gen Verde e poi l’esperienza bellissima del Primo Maggio! Poi siamo stati messi a conoscenza di quanto bolliva in pentola nella nostra città: ricordare l’anniversario della cittadinanza onoraria a Chiara il 20 gennaio di 20 anni fa, 1998 e l’occasione speciale, unica ed irripetibile di Palermo capitale della cultura, proprio in questo anno 2018. Mi hanno chiesto, come docente di questo Liceo di periferia di Palermo, nel quartiere di don Pino Puglisi, nel quartiere del Castello di Maredolce, se i miei ragazzi avevano voglia e piacere di essere coinvolti, di farsi mettere in gioco ancora una volta, dopo il progetto Start now col Gen Verde vissuto a febbraio 2017. Ci siamo messi subito in contatto, dopo pochi giorni dal ritorno da Loppiano ed è partita l’avventura. Abbiamo cominciato a sognare cosa avremmo potuto fare:
workshop,maratone,momentidifestae condivisione. Abbiamo creato un piccolo gruppo di “menti” pensanti, ci siamo definiti “i carbonari” del Basile ed abbiamo individuato a scuola una piccola aula che abbiamo chiamato “il covo”. Eravamo 5 e volevamo solo cambiare Palermo, la nostra città. Ci siamo dati un motto: se puoi sognarlo puoi farlo. Ci abbiamo creduto. Avevamo il desiderio di far provare ad altri giovani, amici, compagni di classe la nostra stessa esperienza di meraviglia e stupore nella scoperta di questi ideali profondamente umani: pace, tolleranza, rispetto, unità. Le idee hanno cominciato a prendere forma e ci siamo concentrati su alcuni eventi: workshop col Gen Verde nei locali del Liceo scientifico Ernesto Basile, con l’Istituto universitario Sophia al Gonzaga di Palermo sul tema della comunicazione digitale ed un flashmob in via Maqueda a Palermo, nella centralissima zona pedonale. L’emozione era sempre più forte col passare dei mesi (12 per l’esattezza), non sono mancati i momenti di difficoltà di ogni genere e specie, anche un lutto familiare che ha colpito una di noi un giorno prima dell’inizio dei workshop col Gen Verde, ma alla base di tutto la certezza che il sogno stava per realizzarsi. Nulla ci ha fermato.
Questi eventi sono stati il nostro piccolo ma significativo contributo alle innumerevoli iniziative di Palermo capitale italiana della cultura. La cultura che vogliamo diffondere è l’unica che esiste: quella che coltiva l’uomo, che lo ama e lo rispetta. Questa è la cultura che noi vogliamo portare nel mondo, nella società, in politica: la cultura della pace, della fraternità, del dialogo. Ogni pietra, ogni angolo di questa città urla questa cultura, ogni via, ogni strada è un tripudio di colori, di odori, di lingue diverse; la storia di questa città è storia di popoli, dominazioni che hanno mescolato razze, culture, religioni diverse. Palermo ha respirato per secoli accoglienza, tolleranza, condivisione, pur nella diversità. Purtroppo per tanti anni, per troppo tempo questa cultura, questa storia, è stata oscurata, quasi annichilita da un’altra anticultura: l’anticultura della morte, della vendetta, della violenza, della mafia. Quante donne, quanti uomini hanno dovuto offrire le loro vite per combattere questa anticultura. Loro sono i nostri testimoni, i nostri supereroi, i nostri martiri, loro hanno avuto il coraggio di offrire la loro vita per la cultura della vita contro la morte, della mitezza contro la violenza. Con queste iniziative abbiamo voluto consegnare idealmente quelle stesse chiavi della città che 20 anni fa Chiara Lubich ha ricevuto dal Sindaco Leoluca Orlando e passarle a loro, i giovani che hanno creduto in questo progetto “Palermo capitale della cultura dell’unità e della
fraternità”. Loro hanno sognato questi workshop, queste attività e noi adulti in tutti questi mesi li abbiamo accompagnati mano nella mano a realizzare quel sogno che è diventato realtà. A loro le chiavi della città, a noi adulti il compito di aprire le porte di questa città perché i loro sogni possano essere accolti e realizzati. Questo sarà possibile se ogni mattina scegliamo di far scorrere nelle nostre vene la cultura del perdono, della pace. Questa cultura è dentro ciascuno di noi, non è fuori di noi. Questa cultura è l’unico antidoto per combattere quell’anticultura che distrugge i sogni di questa città. Grazie Ragazzi, perché avete permesso anche a noi adulti di imparare a sognare insieme a voi! Maria Rita Di Benedetto Io credo nel noi – Meeting giovani al Centro la Pace di Benevento Benevento – Centro la Pace – Incontro dei giovani del Movimento Parrocchiale 21 – 22 aprile 2018 Ripartendo da Gennaio, dove abbiamo ancorato il nostro amore a
Dio Padre, unico timone della nostra vita, eccoci a raccontarci una nuova esperienza di condivisione con i nostri giovani della CAMPANIA, LAZIO e PUGLIA. Eravamo più di 110 pronti a metterci in gioco, scoprirci e viverci come ormai è nello stile beneventino! Non manca la gioia, fatta di abbracci, nel ritrovarsi e finalmente guardarsi negli occhi e dirsi ancora una volta CI SIAMO! E poi le “nuove strette di mano” e i benvenuti a chi per la prima volta varca la soglia della struttura che, come sempre, non ci fa mai sentire estranei, ma parte di una famiglia! Il tema di questo week end è l’amore al fratello. Believe in us, infatti, è una sfida a scoprire la bellezza, la fortezza e la gioia del credere nel noi. L’obiettivo previsto è quello di diventare giovani costruttori di comunità attraverso l’ascolto, la cooperazione e il dono di sé per l’altro. Tema importante e obiettivi arditi non fermano il programma che inizia la sua corsa… Nell’accoglienza ciascuno riceve un cartellino dove scrivere il proprio nome, associato ad una nota musicale che servirà a formare i diversi gruppi. Iniziano le prime attività con i giochi di conoscenza per sciogliere quell’imbarazzo tra persone che per la prima volta s’incontrano e nulla sanno l’un l’altro. Sorrisi e risate confermano che i giochi mettono d’accordo tutti quanti nonostante la differenza di età. I gruppi iniziano a cucire i lori timidi rapporti, facendo tesoro di questa prima esperienza. Si pranza fuori, al sole, con chi capita ed anche qui non si perde occasione per fare nuove conoscenze e condividere tutto:
un panino, i taralli, una piccola esperienza di lavoro, e intanto qualcuno riceve un piatto di riso, un pezzo di dolce e una forte esperienza di perdono in famiglia! È proprio vero quello che dicono: donarsi per l’altro ti apre e rigenera il cuore! Ritornando al programma, i gruppi si riuniscono per fare altri giochi! Si resta in cerchio con il sorriso stampato sul viso per il divertimento e così, mano nella mano, l’empatia inizia a circolare! Tra questi giochi c’è quello dell’ANGELO CUSTODE. Lo scopo è prendersi cura, come un angelo custode, di un componente del gruppo, il cui nome viene pescato e non rivelato fino alla fine del week end. Immaginate come ci si può prendere cura di una persona che abbiamo incontrato per la prima volta e non si conosce, in così poco tempo? Eppure tutti accettano la sfida! In sala Rosalba e Andrea ci spiegano, con le loro piccole esperienze di vita ordinaria, come il prossimo sia stato sempre un’opportunità per dare il meglio di se stessi, anche quando questo si è rivelato difficile da amare. In particolare Rosalba raccontava della sua timidezza e della difficoltà di fare il primo passo, soprattutto nei confronti di un’amica che non perdeva occasione per metterla in imbarazzo. Come affrontarla? Un aneddoto: prima di andare a dormire, provare a cancellare come con il cancellino alla lavagna, tutto ciò che è avvenuto durante la giornata, nel bene e nel male, compresi i nostri limiti, le nostre paure e le nostre barriere, per essere pronti a ricominciare e avere occhi nuovi per amare, accettare e vivere quell’amico….così difficile. Nel pomeriggio vengono presentati 5 forum o, come alcuni hanno
chiamati, momenti di dialogo, divisi per tematiche: POLITICA, AMBIENTE, SOCIALE, ARTE E SPORT. L’intento è quello di scoprire che quel noi (in piccolo) fatto di amici, famiglia, scuola, comunità parrocchiale, possa realmente diventare un NOI (in grande) come una nuova realtà o un nuovo progetto. Moderatori, esperti e la condivisione di alcune esperienze parrocchiali sono i protagonisti di ciascun forum dove all’interno i partecipanti interagiscono con la vita di qualcuno, “esperto” e comunità ecclesiale, che ha creduto nella possibilità di spendersi per l’altro, relativamente al proprio ambito, tanto da sposare un grande obiettivo, cambiare la propria vita quasi radicalmente, andare controcorrente, modificare una vecchia abitudine dannosa per sé e per l’altro. Tutti questi forum celano un’impronta di speranza, quella che ti spinge a credere fino in fondo che nulla è impossibile se condiviso e pensato per e con l’altro, a vivere pensando che vale davvero la pena spendersi, fino ad andare fuori da sé stessi, per gli altri, a trovare il senso di tutto. Alla conclusione di ogni forum, si raccolgono i primi commenti a caldo: ci si ritrova in un “credevo di annoiarmi e invece ho avuto delle grandi risposte”, oppure “ignoravo la possibilità di essere nel mio piccolo un potenziale cambiamento” e ancora “ma perché queste storie così belle e cariche di gioia, non fanno rumore in tv come le cattive notizie?”…. La sera, dopo cena, i vari gruppi si ritrovano sul prato per giocare nuovamente insieme. Stavolta però i giochi verranno eseguiti assieme ad altri gruppi. Si prova così a mettere in pratica ciò che si è appreso nel pomeriggio con i forum. Il clima è diventato più famigliare e accogliente, ciascuno di noi si sente parte importante del suo gruppo, ormai ci si
conosce tutti e quell’io iniziale e timido che in mattinata era “ma che ci faccio qui?”, “non conosco nessuno” oppure “chi sono queste persone?” ora è diventato un “cosa faremo ora?”, “proviamoci”, e ancora “dai che ce la facciamo insieme”!! e così tra occhi bendati e fiduciosi solo di una pacca sulle spalle, tra abbracci in equilibrio, ancorati solo da un foglio di carta come una piccola zattera, tra poche note ascoltate e riconosciute e tanti altri giochi, si scopre concretamente che insieme è davvero più bello! Quel noi fatto in piccolo può diventare un grande NOI. Alla fine dei giochi i capigruppo ricevono delle note musicali che devono portare su un gigante pentagramma a significare l’importanza che ciascuno nel suo piccolo gruppo e con la sua nota, messa assieme ad altre note di altri gruppi, compone una melodia armoniosa. Infatti qualcuno prova a suonarla ed ecco: “…non sono un supereroe, IO CREDO NEL NOI se io ci sono per te e tu per me possiamo vincere” questo brano ha nella sue parole il senso di tutto ciò che fino ad ora si è fatto e siamo certi che sarà la colonna sonora che ci accompagnerà in questa esperienza. Eccoci a domenica! La colazione è fatta di latte e risate: si ripensa ai giochi della sera e si commentano tutti gli episodi nei vari gruppi, le tavolate si mescolano sempre di più e anche il servizio diventa un’occasione per continuare a costruire un rapporto con quel fratello appena conosciuto o a consolidare uno già esistente…. tutto viaggia su un’unica armonia, quelle note nella loro splendida melodia, si stanno facendo sentire.
In sala incontriamo mons. Lucio Lemmo, il vescovo del sorriso! La sua gioia nel vederci ed incontrarci è davvero contagiosa. I ragazzi gli chiedono come amare il fratello sempre e soprattutto quando è difficile, quanto ci costa. Le sue parole in risposta a queste domande sono semplici e arrivano al cuore di tutti. Ci consiglia a buttarci ad amare gratuitamente senza aspettarsi nulla in cambio, a prenderci cura degli ultimi semplicemente senza etichettare o giudicare nessuno, a non aver paura di mescolare la propria vita con l’altro, a far sentire unico chiunque incontri il nostro cammino come se amassimo solo quel fratello in quel momento e poi quel fratello in quell’altro momento, affinché quell’amore non cessi mai di circolare. Don Lucio ci mostra il lato più umano e dolce della Chiesa, quel luogo in cui poter credere che si può essere piccoli costruttori di comunità perché la Chiesa è dei giovani!…lui crede nel NOI! È il momento di donare: i gruppi sono chiamati a costruire e poi portare qualcosa che rappresenti il NOI nato e cresciuto in questi giorni ed è inevitabile il confronto e la condivisione. Ognuno porta la sua personale esperienza di vita che vuole condividere con tutti: c’è chi si promette di continuare ad essere vicini l’uno con l’altro nonostante le distanza geografiche perché contano sulla presenza di Dio che ha permesso questi incontri nuovi; c’è chi dona coraggio e forza a chi è nella prova; c’è chi ringrazia tutti per aver avuto in questi giorni una rinascita di sé; c’è chi “credendo nel noi” ha ritrovato la fiducia in se stesso; c’è anche chi venendo solo e non conoscendo nessuno ringrazia per aver trovato nuovi amici e il vero significato di amore gratuito.
Questo torrente di amore reciproco arriva in sala con i simboli che ciascun gruppo ha pensato, realizzato e motivato in gruppo. Tante sono le sfaccettature che si colgono tra i gruppi: amicizia innanzitutto, poi serenità, speranza, tanta fiducia, gioia piena e sincera, affiatamento, dono per l’altro, aiuto reciproco, presenza! C’è una strofa del brano, colonna sonora del nostro week end, che dice: “… Apro il mio cuore e scopro che se io penso al bene degli altri do il meglio di me….”, credere nel noi non è utopia ma verità, possibile realtà. Dare importanza al noi richiede una forte dose di fiducia nell’IO, aldilà delle mie paure e dei miei limiti, e nel TU portatore di nuovi rapporti e di nuove scoperte INSIEME! La chiave di violino è il simbolo che ci viene donato per ricordarci che per iniziare a scrivere una bella canzone sul pentagramma della vita, dobbiamo partire da quella chiave che è Dio, per far sì che ciascuna nota, nel suo posto e assieme ad altre note, possa far sentire quella melodia che apre il cuore e dona il meglio sé per gli altri! Grazie a tutti ed alla prossima!
Genfest Italia: la scelta dei giovani di andare oltre se stessi . . . GENFEST ITALIA (LOPPIANO – FI) – “LA SCELTA DEI GIOVANI DI ANDARE OLTRE SE STESSI, DI SUPERARE TUTTI I CONFINI”. È la scenografia di una città che vola a chiudere il Genfest Italia, la grande festa che ha raccolto a Loppiano 3.700 giovani. Sì,una città composta nella coreografia finale sulle parole del testo di Chiara Lubich “Una città non basta”: “Con Dio, una città è troppo poco. Egli è colui che ha fatto le stelle, che guida i destini dei secoli e con Lui si può mirare più lontano, alla patria di tutti, al mondo. Alla fine della vita facciamo in modo di non doverci pentire di aver amato troppo poco”. Il 1° maggio è stato la festa per tutti coloro che lavorano per il bene comune, nelle periferie delle città e del mondo, per andare incontro agli ultimi, per aiutare i più deboli, per integrare gli emarginati. Vedi articolo apparso su Città Nuova Servizio su TGR Toscana
Giovani e Gen Verde a Crotone, un cocktail spumeggiante Tra sfide, scoperte e sorprese, echi di un’autentica scuola di vita e di fraternità video del Gen Verde https://youtu.be/bWyCB96YSOM video da WeSud news https://youtu.be/GJm94YYBP2Y https://youtu.be/ofrCS3XUfew Genfest Italia – Loppiano 1° Maggio – Rivedere lo streaming “BEYOND ME”- ARTEFICI DI PACE E DI SPERANZA a Loppiano (FI) il 1° MAGGIO 2018 GENFEST ITALIA Puoi rivedere la Diretta streaming www.primomaggioloppiano.it/live
“Essere ovunque artefici di pace e di speranza”, è l’augurio che giunge da papa Francesco ai partecipanti al Genfest Italia, con l’incoraggiamento “ad attingere sempre nuova luce da Gesù e dal Vangelo, per camminare uniti e gioiosi sulle strade della condivisione e della solidarietà, mostrando a tutti la bellezza del vivere in comunione”. Il pontefice visiterà la cittadella internazionale dei Focolari a Loppiano, sulle colline toscane, il prossimo 10 maggio, nello stesso giorno in cui sarà accolto anche nella comunità di don Zeno Saltini, a Nomadelfia. “Beyond Me” è la tappa italiana del Genfest, un mix di generi – festa, musica, teatro, arte, storie, spiritualità – per portare un unico messaggio: diventare responsabili di sé stessi e del mondo. Sul palco del 1° maggio a Loppiano si alterneranno le storie di Michele Tranquilli (YouAid), Sara Fabris (pittrice), Simone Barlaam (campione paraolimpico di nuoto), George e Michael Nakhla (di Homs, Siria), Alessandra Leanza (volontariato con i bambini Rom in Sardegna), Roberto Spuri (Amatrice) e Elena Sofia Ferri (Arquata del Tronto), Alessio Lanfaloni e Maria Chiara Cefaloni (Economia Disarmata), Marco Tancredi e Luca Salerno (Dialoghi in Architettura) Filo conduttore – La voglia di andare oltre i propri limiti e confini per operare un cambiamento personale e soprattutto sociale, e trasformare l’ambiente attorno a sé: da qui il titolo della manifestazione, BEYOND ME e l’offerta di “progetti adottabili” cui partecipare una volta tornati a casa. L’arte al Genfest – Un corpo coreografico di 100 giovani – tra cui i ballerini di DanceLAB Armonia – costruirà delle figure imponenti per far entrare il pubblico nell’esperienza sensoriale della distruzione della guerra e del terremoto, coordinati e guidati da coreografi e ballerini come Gabriel Ledda, fra gli otto migliori ballerini hip hop al mondo. Le scenografie che andranno a costruire e ricostruire le città sono curate da Enzo Gagliardi e dal suo team. La regia è di Fernando Muraca. Interverranno gli artisti Marco Voleri, tenore e promotore di
Sintomi di felicità, la cantante Cli, la band dei Medison. L’evento si concluderà con un concerto dei Reale. Il Genfest è una grande festa per i giovani nata negli anni ’70 da un’idea di Chiara Lubich per diffondere un forte messaggio di fraternità. Quest’anno l’edizione internazionale si svolgerà dal 7 al 9 luglio a Manila. Ufficio stampa Genfest Italia: Maria Chiara De Lorenzo +39 349 5843084 Roberta Formisano +39 320 948 4000 Info: www.genfestitalia.it FB |http://www.facebook.com/primomaggioloppiano/ IG |https://www.instagram.com/1maggioloppiano/ TW |https://twitter.com/1MaggioLoppiano
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20180427CSGenfestItalia_3
20180427CSGenfestItalia_3 20180411CSGenfestItalia_2 20180320CSGenfestItalia_1 BEYOND ME – IL GENFEST ITALIA con il Sinodo dei Giovani Proporre una controcultura fondata sul bene comune e desiderare di spendersi per gli altri. Quando la precarietà la fa da padrona, ha ancora senso questo per un giovane? È attorno ad una grande domanda di senso che ruota la preparazione del Genfest Italia, evento che il 1° maggio radunerà migliaia di giovani a Loppiano. Un mix di generi – festa, musica, storie, spiritualità – per portare un unico messaggio: diventare responsabili di sé stessi e del mondo. Il Genfest Italia desidera offrire al Sinodo dei Giovani il proprio contributo di domande, riflessioni, storie. Attraverso i canali dedicati si condividono i contenuti in preparazione al Sinodo, mentre i giovani coinvolti nella preparazione del Genfest partecipano via Facebook alla riunione presinodale in corso. Un cammino che si vuole fare insieme a tutta la Chiesa per poi ritrovarsi l’11 e il 12 agosto, con i giovani italiani attorno a papa Francesco. I giovani dei Focolari, quindi, lavorano in piena sintonia con
i 315 coetanei riuniti a Roma dal 19 al 24 marzo per la riunione presinodale. Con la paraguayana Naomi Sanches, loro rappresentante al presinodo, sono anche altri giovani chiamati a collaborare in vario modo. Nell’ambito dei giovani provenienti da università cattoliche è rappresentato anche l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, la cittadella dei Focolari che si prepara ad accogliere papa Francesco il prossimo 10 maggio, quando nell’arco della mattinata visiterà le due comunità di Nomadelfia e di Loppiano. 20180320CSGenfestItalia_1 https://www.youtube.com/watch?v=ur9lM7Zty8o Info e prenotazioni: www.genfestitalia.it Partecipa alla discussione con l’hashtag #beyondme e condividi i contenuti del social wall. SEGUICI! FB | http://www.facebook.com/primomaggioloppiano/ IG | https://www.instagram.com/1maggioloppiano/ TW | https://twitter.com/1MaggioLoppiano Youtube | https://www.youtube.com/channel/UCx23VLGBlLeqvKsgAFSzk-A SOSTIENI IL GENFEST ITALIA CON UNA DONAZIONE
https://www.gofundme.com/gen-fest-italia Ogni generazione è generativa a modo suo “L’essere ognuno dell’altro ora maestro, ora discepolo… Questi e altri simili segni di cuori innamorati l’uno dell’altro sono l’esca della fiamma che fonde insieme le anime e di molte ne fa una sola.” Agostino Ogni generazione è generativa a modo suo. Con questo gioco di parole si potrebbero sintetizzare i due giorni di formazione a 360° vissuti da circa 150 giovani del Movimento dei Focolari, provenienti da Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia e Trentino Alto Adige, dal titolo GENeratività. Il weekend, tra le nebbie del Monte Grappa, ha cercato su più piani di affrontare tre temi scelti dai partecipanti: cosa fare di grande, la noità come equilibrio tra identità personale e collettiva, Maria donna del nostro tempo. Tre sfumature diverse ma ugualmente importanti per capire come poter essere generativi in un tempo che a gran velocità cambia si evolve e ci evolve. Oltre a momenti di formazione vera e propria, per approfondire e vivere i tre aspetti sono state fondamentali le occasioni di meditazione, condivisione e gioco, che nell’arco del weekend hanno rafforzato il gruppo e calato nella realtà i temi affrontati. Non solo i contenuti, ma anche il processo di costruzione dei due giorni è stato a suo modo generativo.
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