UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
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Lunedì, 21 luglio 2014 Prime Pagine 21/07/2014 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 21/07/2014 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 2 21/07/2014 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 3 21/07/2014 Prima Pagina La Voce di Romagna 4 Enti locali 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 ROSSELLA CADEO Bonus al city manager con la «Qualità della vita» 5 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Milano capitale delle multe 7 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 GIANNI TROVATI Rosso locale, emergenza nazionale 8 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Semestre in negativo per gli incassi degli enti 10 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 GIANNI TROVATI Automobilisti nel labirinto delle multe 12 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Lavori (normativi) sempre in corso 14 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5 ALESSANDRO SELMIN Per le imprese tante illusioni e risultati deludenti 16 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5 FRANCESCA BARBIERI Semplificazioni in cerca di rilancio 18 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 In manette costruttore di Palermo: 20 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Una vergogna l' abuso di contratti a termine nella scuola 21 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 13 Gettito record dell' Irpef «straniera» a quota 6,7 miliardi 23 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19 L' AGENDA DEI DECRETI LEGGEA CURA DI Roberto Turno 25 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 22 Gli immobili del Demanio non evitano il prelievo Ici 26 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 22 MARCO NESSI La rettifica deve «pesare» il tipo specifico di attività 28 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Bonifiche in tempi ridotti 30 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Per la nuova Via progettazione su un solo livello 32 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Cig e dati sulle varianti fermano ancora i lavori 34 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 26 L' armonizzazione blocca più di 2 miliardi nel 2015 36 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Le massime 38 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 6 PAGINA A CURA DI FABRIZIO G. POGGIANI Unico, tempi extra non per tutti 40 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 10 PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO IciImu, l' accorpamento esenta 42 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 10 La Suprema corte: conta la destinazione 44 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 11 PAGINA A CURA DI FABRIZIO G. POGGIANI Recuperi illimitati 45 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 12 Reddito determinato per cassa 47 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 13 NICOLA FUOCO Brevi 48 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 20 PAGINA A CURA DI VINCENZO DRAGANI Rifiuti verdi su doppia corsia 50 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 51 Fattura differita per le prestazioni di servizi Prestazioni di servizi/2... 52 Web 21/07/2014 PavaglioneLugo.net Un chicco di senape 54 21/07/2014 PavaglioneLugo.net Al via i lavori in viale Manzoni a Lugo 55
21/07/2014 PavaglioneLugo.net Verso la semplificazione del volontariato 56 21/07/2014 PavaglioneLugo.net A proposito del "Paese dell'acqua buona e delle fontane", Crespino del... 57 21/07/2014 PavaglioneLugo.net Il grande coro delle balle di paglia a Cotignola 58 21/07/2014 PavaglioneLugo.net Maltrattamenti alla convivente 59 21/07/2014 PavaglioneLugo.net Torna il mercatino bio a Fusignano 60 21/07/2014 PavaglioneLugo.net Andiamo al cinema nella Bassa Romagna 61 21/07/2014 Lugonotizie.it All'Arena di Cotignola, Ramin Bahrami, il gigante del pianoforte... 62 21/07/2014 Lugonotizie.it Cade dal pub della Rocca di Lugo, ricoverato all'Ospedale di Ravenna in... 63 21/07/2014 Lugonotizie.it Frutta in spiaggia, al via l'operazione "Pesca d'aMare" di Coldiretti per... 64 21/07/2014 Lugonotizie.it Fusignano / Domani sera torna il mercatino Bio in via Piancastelli 66 21/07/2014 Lugonotizie.it "Cattivissimo me 2", di Pierre Coffin e Chris Rrenaud al Parco del Lago... 67 21/07/2014 Più Notizie Lugo, cade a terra dal giardino pensile della Rocca 68 21/07/2014 Settesere.it Precipita dal pub della Rocca, grave 40enne | 69 20/07/2014 Ravenna24Ore.it "Run in the Sea", di corsa in mezzo al mare 70 20/07/2014 RavennaNotizie.it Cade dal pub della Rocca di Lugo, ricoverato all' Ospedale di Ravenna... 72 20/07/2014 RavennaNotizie.it La classifica dei vincitori di Run in the Sea, svoltasi ieri a Marina di... 73 20/07/2014 RavennaNotizie.it Santarella (M5S): "Mannaggia alle villette!" 74 Il Resto del Carlino Ravenna 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7 BRUNI VALERIA Cinema: la serata a Oriolo, Faenza, Lugo e 76 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7 In via Piancastelli a Fusignano torna il mercatino bio 77 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7 Semplificazione del volontariato, se ne parla alla Rocca di Lugo 78 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8 Tim Grimm e la musica delle origini d' Oltreoceano 79 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8 Maxi coro a Cotignola 80 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8 Tra soul e blues 81 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8 Officine musicali 82 Corriere di Romagna Ravenna 21/07/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 22 Precipita nel vuoto dalla balaustra del locale Grave un gestore del Rocca' 83 21/07/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 22 Mercatino bio a Fusignano 85 La Voce di Romagna Ravenna 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 1 Precipita dal locale: giallo al Roccà 86 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 11 Strade Blu Sul palco Tim Grimm e Ruth Gerson 87 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 11 All' Arena di Cotignola è il momento del coro delle Balle di Paglia 88 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 Arena delle balle di paglia: ultimi balli 89
21 luglio 2014 Il Sole 24 Ore Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
21 luglio 2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
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21 luglio 2014 La Voce di Romagna Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4
21 luglio 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali A BERGAMO PREMIO LEGATO AL PIAZZAMENTO IN GRADUATORIA. Bonus al city manager con la «Qualità della vita» Rossella Cadeo La qualità, com' è noto, non ha prezzo. Però ha un valore in busta paga: 10mila euro l' anno in più, se così deciderà Il Sole 24 Ore. È quanto si pensa di fare a Bergamo, dove il nuovo contratto del neodirettore generale del Comune, Michele Bertola, sarà legato al miglioramento della città nella classifica della Qualità della vita, la graduatoria che ogni anno mette in fila i territori italiani valutandone la vivibilità sulla base di 36 indicatori: dal reddito alla disoccupazione, dalle infrastrutture alla formazione, dai reati agli svaghi. Certo, si obietterà, difficile incidere sul clima, sul tasso di divorzi o sull' importo della pensione, ma su altri parametri l' impegno potrebbe dare buoni frutti. di Rossella Cadeo Ad esempio, il prezzo della casa lo fa anche l' appeal intorno, la presenza imprenditoriale è favorita dalla dotazione di servizi, il buon voto in ambiente si ottiene con l' educazione dei cittadini, il controllo della sicurezza dipende pure dalla fiducia nelle istituzioni, la diffusione del volontariato è alta dove maggiore è la coesione sociale. Insomma, ci sono parecchi fronti sui quali è possibile concentrarsi per migliorare il benessere collettivo, non solo in senso economico. E anche se occorre ricordare che la classifica del Sole 24 Ora è ricavata su dati provinciali, è innegabile che, di solito, è il Comune capoluogo a tirare la volata o a trascinare in coda il resto del gruppo. «Legare i compensi del management locale ai risultati reali ottenuti è uno dei principi base contenuti nei 44 punti del progetto di riforma della Pubblica amministrazione», osserva il diretto interessato, Michele Bertola, city manager di Bergamo dal 15 luglio scorso. «Non ritengo che il Pil basti a misurare la vivibilità, ci sono altri indicatori che riescono a completare il quadro. Anche se quelli della ricerca del Sole 24 Ore sono dati provinciali, da qualche parte bisogna pure cominciare per impegnarsi concretamente e verificare le performance, senza rimandare oltre l' attuazione delle buone intenzioni indicate dal Governo. Quando altre fonti costruiranno rilevazioni in grado di misurare nel dettaglio comunale o più compiutamente il trend di un territorio non esiteremo a utilizzarle come strumento di riferim ento». Intanto il neodirettore generale si è preso il rischio di giocarsi il 50% della parte variabile (in totale 20mila euro di bonus, mentre il fisso lordo ammonta a 120mila euro) dello stipendio ai gradini in più che la città riuscirà a salire nella tradizionale ricerca sulla Qualità della vita. Bergamo peraltro non è mal posizionata: già lo scorso anno aveva guadagnato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5
21 luglio 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali LE CLASSIFICHE DEL SOLE 24 OREGli importi vanno dai 170 euro lombardi ai 60 centesimi di Caserta. Milano capitale delle multe Ma nelle casse dei Comuni diminuiscono le entrate: 20% in meno. Milano in cima alla classifica delle multe, e anche tra i pochi casi, fra le grandi città, in cui non si avverte la riduzione degli incassi che nei primi mesi del 2014 è stata invece registrata in quasi tutta Italia. Non solo per il pagamento delle contravvenzioni al Codice della strada (con riduzioni anche oltre l' 80%) ma più in generale per tutte le entrate degli enti locali, con un calo complessivo vicino al 20 per cento. La crisi, lo stop alla riscossione, lo «sconto» del 30% per chi paga subito hanno condizionato pesantemente le entrate d e i sindaci, che confidano però in un recupero nel secondo semestre, con il ritorno al recupero coattivo delle somme. Servizi u pagine 2 e 3. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7
21 luglio 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali I CONTI DEGLI ENTI. Rosso locale, emergenza nazionale Gianni Trovati Dopo lunghi mesi di immobilismo sull' orlo del baratro, Roma ha appena preparato un nuovo piano d i rientro, ancora da approvare e soprattutto da attuare, per evitare di ripetere il "fallimento di fatto" già vissuto nel 2008. Intanto ogni mese il pagamento degli stipendi ai 24mila dipendenti del Campidoglio è un film di Hitchcock, perché i contratti sono fuori norma, nessuno sa come rimetterli a posto e le contestazioni per danno erariale sono già partite. Napoli ha appena ottenuto un sofferto via libera al piano anti dissesto scritto ormai un anno fa e ora da rifare perché nel frattempo tutto è cambiato, ma il suo ultimo bilancio è stato spedito dall' opposizione al Tar che ha accolto la sospensiva: tutto congelato fino a novembre, insomma, quando i giudici decideranno se i conti partenopei sono legittimi o no. Milano sta molto meglio, ma ha appena terminato la lunga maratona della TasiImu e ora lavora a un bilancio preventivo pieno di incognite, mentre il tentativo di "prevenire" il caos romano sul personale ristrutturando gli integrativi della polizia locale si è subito scontrato con il "niet" dei diretti interessati. Questa è la condizione delle prime tre città italiane, e conosce qua e là per l' Italia infinite repliche anche peggiori, senza scomodare la Reggio Calabria eternamente commissariata o la sua dirimpettaia, Messina, dove 73 fra politici, dirigenti e funzionari sono appena stati messi sotto indagine con l' accusa di aver truccato i conti per "dissimulare" il default. I "casi" più o meno limite rischiano però di nascondere il problema vero: oggi nella finanza locale è la fisiologia a essere patologica, e la produzione incessante di regole spesso contraddittorie rischia di non farne rispettare nessuna. Agli amministratori, e soprattutto ai ragionieri e ai revisori dei conti che devono ogni giorno sbrogliare questa matassa, può andare un po' di umana solidarietà, ma il problema è assai più ampio. Se «non esistono soldi pubblici, ma esistono solo i soldi che i contribuenti danno al settore pubblico», come spiegava Margaret Thatcher con felice sintesi, il caos dei conti riguarda prima di tutto gli italiani che ogni anno sborsano 32 miliardi di tasse locali e 6 miliardi abbondanti di tariffe, multe e diritti vari: e siccome parliamo di Comuni, cioè degli enti che più direttamente assicurano i servizi sul territorio, la questione interessa da vicino chi usa le strade, e oltre a prendere multe vede abbandonata la manutenzione, chi cerca un posto all' asilo per il figlio, l' anziano che aspetta l' assistenza, e così via. Il problema, insomma, riguarda tutto, perché tutto si Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8
21 luglio 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali I conti dei Comuni. Semestre in negativo per gli incassi degli enti locali Rispetto allo stesso periodo del 2013 mancano all' appello oltre 19 miliardi. Per le multe la frenata degli incassi che si è registrata nei primi sei mesi di quest' anno è in larga parte temporanea, legata al blocco della riscossione che ha accompagnato la sanatoria delle vecchie cartelle (si vedano i servizi a pagina 3). Quando però si allarga lo sguardo alle altre entrate degli enti locali, e si nota che il segno meno domina praticamente tutte le voci più importanti, c' è da farsi qualche domanda in più. Certo, il quadro riguarda solo i primi sei mesi, e la seconda parte dell' anno può dare qualche inversione di tendenza, ma due numeri aiutano a capire le dimensioni del problema: dal 1° gennaio al 30 giugno, nelle c a s s e d e i Comuni sono entrati tra tasse, trasferimenti e tariffe 19,3 miliardi, il 19,9% in meno rispetto allo stesso periodo dell' anno scorso, mentre il totale delle spese correnti è rimasto praticamente immutato: 24,1 miliardi, con un microaumento dello 0,6 per cento rispetto a dodici mesi fa. Prima di invocare spending review e razionalizzazioni, sicuramente indispensabili, o parlare di "buchi" nei conti è bene usare qualche cautela. I dati, presi dal sistema ufficiale (Siope) con cui il ministero dell' Economia monitora entrate e uscite pubbliche, riguardano la cassa, mentre i bilanci locali funzionano per competenza. La realtà però, come sanno bene per esempio i fornitori quando aspettano di essere pagati per le loro prestazioni, guarda alla cassa più che alla competenza. Seconda precisazione, prima di andare nei numeri: a frenare le entrate concorrono diversi fattori, dal caos continuo sui tributi (che ha fatto slittare in molti Comuni i pagamenti di Tasi e Imu) alla crisi economica, che diminuisce anche i "consumi" di alcuni servizi e soprattutto ferma i pagamenti da parte delle famiglie. Fatto sta che le casse soffrono, e insieme alla loro febbre è salita l' intensità delle richieste degli amministratori di vedersi riconosciute nuove quote del «fondo di solidarietà» (gli ex trasferimenti) nell' eterna attesa che vengano definiti i criteri di distribuzione. Anche perché a zoppicare sono prima di tutto le «entrate extratributarie», cioè prima di tutto le tariffe dei servizi che in questi anni sono stati la prima leva utilizzata per compensare i tagli imposti dalle varie manovre. Le mense scolastiche, solo per fare qualche esempio, nei primi sei mesi del 2014 hanno portato in cassa il 10% in meno di quanto avevano prodotto nello stesso periodo dell' anno scorso, lo stesso è accaduto ai canoni per l' occupazione di aree pubbliche, mentre negli asili nido la flessione è del 13% e nelle residenze per gli anziani si registra un meno 20 per cento. Migliorano di poco rispetto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10
21 luglio 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Enti locali I conti dei Comuni. Automobilisti nel labirinto delle multe Nel consuntivo degli incassi 2013 Milano in testa con 170 euro per patentato, chiude Caserta a 60 centesimi. Gianni Trovati Milano capitale delle multe, e anche unico caso, fra le grandi città, in cui non si avverte la moria delle riscossioni che nei primi mesi del 2014 è stata registrata in quasi tutta Italia, complice lo stop quasi semestrale a l l a riscossione ( t e r m i n a t o i l 1 6 g i u g n o ) imposto dalla sanatoria delle vecchie cartelle. Firenze, che un tempo svettava nelle graduatorie sugli incassi prodotti dalla strada, oggi è solo seconda, seguita da Bologna e Parma dove invece il business della Polizia locale è in crescita: Roma e Napoli arrivano dietro, e a chiudere la classifica degli incassi ci sono un gruppo di città mediopiccole, soprattutto del CentroSud, dove evidentemente le multe non sono un problema per gli automobilisti. Chiude la graduatoria Caserta, dove qualche inciampo nella contabilizzazione può aiutare a spiegare i soli 60 centesimi a patentato. La geografia dei verbali Che nel capoluogo lombardo la vita dell' automobilista non sia semplice è cosa nota a tutti i suoi frequentatori, tra divieti di sosta a strascico, zone a traffico limitato e i nuovi autovelox sulle principali strade d' ingresso alla città. Il tabelloone qui a fianco traduce questa sensazione in numeri, e mostra che negli incassi in rapporto ai patentati Palazzo Marino non teme confronti. Certo, il conto cresce anche per i tanti pendolari che ogni giorno entrano in città, e che portano Milano fra i primatisti continentali nel rapporto fra automobili e superficie. Lo stesso fenomeno dei city users spinge in alto anche Firenze e Bologna, mentre tra le città più "tranquille" spiccano i dati di Treviso e Rovigo. Insieme a Venezia, che arriva poco sotto nella graduatoria grazie ovviamente alla parte di Mestre, fanno del Veneto uno dei territori più multati d' Italia. Assai più serena l' esistenza sulle strade dei vicini friulani, che annoverano Trieste al 68° posto e le altre città ancora più in basso, con i goriziani (98esimi) fra gli italiani meno multati d' Italia. Anche questo, forse, è uno dei benefici dello Statuto di autonomia, che rende più leggero il patto di stabilità e più facile la vita alla finanza locale, e quindi spinge meno a cercare risorse fra auto in divieto di sosta e automobilisti troppo dinamici. La tendenza Va detto, però, che gli anni d' oro delle multe sembrano finiti, e dopo il periodo buono che fra 2008 e 2011 ha fatto crescere gli incassi del 15% portandoli a sfiorare gli 1,5 miliardi di euro, nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
21 luglio 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Enti locali Il Codicecantiere. Lavori (normativi) sempre in corso Per il Codice della strada i lavori (parlamentari e ministeriali) non finiscono mai: forse per analogia con la manutenzione stradale vera e propria, anche norme e regolamenti risultano costantemente in aggiornamento, tra interventi d' urgenza, modifiche annunciate e mai completate, disposizioni in attesa d' attuazione. La commissione Trasporti della Camera sta affrontando sia la Delega al Governo per la r i f o r m a d e l Codice della strada (decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285)in un testo unificato che raccoglie una decina di proposte e di cui ha appena concluso l' esame, sia le «Modifiche al codice della strada in materia di semplificazione delle azioni di contrasto dell' evasione dell' obbligo di assicurazione dei veicoli, per favorire la circolazione dei carrelli elevatori e per contrastare le esportazioni irregolari di veicoli da demolire e le fittizie immatricolazioni di veicoli all' estero». I provvedimenti non riusciranno a diventare efficaci prima della pausa estiva, anche perché, nella delega, è stato tra l' altro ipotizzato di inserire il reato di omicidio stradale, con conseguenti interventi sul Codice penale e prevedibile allungamento dei tempi. Il mandato al Governo, che avrà poi dodici mesi per i decreti delegati, punta a una razionalizzazione del Codice della strada, ricorrendo soprattutto alla delegificazione, e quindi rimandando a futuri regolamenti le parti marcatamente tecniche e/o bisognose di frequenti aggiornamenti. Chissà se la scelta di ricorrere alle normative secondarie risulterà poi vincente. L' esperienza insegna che delegificazione non è sinonimo di attuazione: all' ultimo conteggio del Sole 24 Ore sui provvedimenti attuativi da varare, risultavano più di 500 decreti smarriti. Tra i quali per stare in tema figurano anche le misure per attivare l' archivio unico telematico tra Pra e Motorizzazione, annunciate entro il 1° marzo dalla legge di stabilità per il 2014 ma ora rinviate perlomeno a settembre, in un futuro decreto. Ritardo trascurabile, peraltro, se paragonato al «decreto autovelox» (si veda il corsivo in questa stessa pagina): programmato dal 2010, sembrava imminente a maggio (2014, si intende) ma si è nuovamente incagliato per le perplessità dell' Anci, l' associazione dei Comuni. Motivo della contesa, l' uso degli autovelox da parte dei sindaci per fare cassa, da bilanciare con l' obbligo di destinare parte dei proventi a manutenzione e sicurezza stradale. Intanto i rilevatori in città fanno gli straordinari: oltre all' esempio di Milano, di cui riferiamo qui accanto, c' è quello di Roma, dove Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14
21 luglio 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Enti locali L' ANALISI. Per le imprese tante illusioni e risultati deludenti Alessandro Selmin Da tempo, quando Parlamento, Governo, Ministeri e Regioni preannunciano semplificazioni, l' accoglienza è un profondo scetticismo. Quelle che riguardano l' inizio di un' impresa sono state riproposte, con crescente insistenza, a partire dal 2010 con il decreto legislativo 59/10 che attua la direttiva servizi europea e con la legge 122/10 che sostituisce la Dia con la Scia, in quanto ritenute strumenti indispensabili sia per riformare la burocrazia, ma anche per superare la crisi economica e contenere la spesa pubblica. I risultati pratici sono stati del tutto inferiori alle attese, soprattutto nelle prospettive delle imprese. Dalle indagini internazionali sul funzionamento della Pa risulta che tra i Paesi della Ue l' Italia è in ottima posizione (quarta) riguardo i giorni (in media) per avviare un' impresa e invece quasi in coda riguardo i costi per questo avvio. Questi dati, apparentemente contraddittori, si spiegano il primo con la forte incidenza, nella media, delle numerose attività (soprattutto manifatturiere e agricole) che da sempre sono libere e il secondo con il fatto che la difficoltà di interpretazione delle regole per esercitare un' attività e la complessità delle nuove procedure come Scia, Suap, Comunica, eccetera obbligano di fatto l' imprenditore a farsi assistere da consulenti e associazioni; in Italia l' attuale semplificazione costa. Nel Def 2014 i temi della razionalizzazione delle norme e riduzione dei costi per agevolare la nascita delle imprese sono inclusi nell' azione "semplificazione per le imprese" e la scadenza è fissata ad ottobre 2014. Promesse di semplificazioni/liberalizzazioni ancora più esplicite sono previste all' articolo 12 della legge 35/12 e in altre leggi che hanno rinviato a regolamenti che non hanno mai visto la luce. Anche la Commissione parlamentare per la semplificazione nel documento conclusivo del 31 marzo ha elencato le possibili terapie. A questo punto non resta che lavorare sul concreto. Da anni addetti ai lavori e studiosi sottolineano che semplificare e liberalizzare è "faticoso", ma sicuramente sono obiettivi raggiungibili in tempi accettabili. Sul fronte delle semplificazioni procedurali è prioritario valutare gli aspetti psicologici, comportamentali e ambientali che emergono nella fase di inizio di un' impresa e solo dopo definire procedure idonee, comprensibili e fruibili. Assai delicata è la valutazione dell' impatto delle tecnologie sia sugli imprenditori e loro consulenti, ma Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16
21 luglio 2014 Pagina 5 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Enti locali Le vie della ripresa. Semplificazioni in cerca di rilancio Le procedure non armonizzate rallentano ancora l' avvio in tempi rapidi delle nuove aziende. Francesca Barbieri Una strada delle buone intenzioni, costellata però da tante pietre insidiose che fanno inciampare e allontanano il traguardo. In attesa dell' agenda per le semplificazioni prevista dal decreto legge 90 all' esame del Parlamento per la conversione che dovrebbe essere approvata entro ottobre e fissare moduli standard nazionali in materia di permessi edilizi e avvio d' impresa, oggi chi punta a mettersi in proprio deve ancora affrontare procedure spesso diverse, a seconda di dove si trova. Qualche esempio? Per aprire un' edicola, o un bar, in certi Comuni è richiesta la Scia (segnalazione certificata di inizio attività), in altri no, spesso a pochi chilometri di distanza. E se lo sportello unico per le attività produttive, il cosiddetto Suap, è ormai stato adottato dalla totalità dei Comuni italiani, l' obiettivo di avviare l'"impresa in un giorno" per via interamente telematica in molti casi è ancora una chimera. A parlare l' ultimo rapporto Doing Business, che posiziona l' Italia al 90° posto su 190 Paesi per l' avvio di startup e addirittura al 112° per l' ottenimento dei permessi edilizi, con sei procedure necessarie per far partire l' attività e un costo superiore al 14% del reddito pro capite. Eppure ogni aspirante capitano d' azienda dovrebbe poter non solo consultare sul portale www.impresainungiorno.gov.it gli adempimenti, ma anche scaricare la modulistica, compilarla e inviarla, effettuare i pagamenti di oneri e diritti comodamente seduto davanti al pc. Per la predisposizione della pratica, invece , in base a un' indagine condotta nel 2013 dal ministero dello Sviluppo economico, solo il 27% dei Comuni utilizzava in via esclusiva moduli online. «La pratica più diffusa evidenzia Roberto Cerminara, responsabile commercio e legislazione d' impresa di Confcommercio è quella di fare il download del modello, compilarlo, farne la scansione e inviarlo via Pec». In questo caso, il ciclo di vita della pratica non genera modalità automatizzate di gestione del procedimento, a differenza di quanto accade invece adottando la pratica telematica. Performance superiori si registrano negli sportelli gestiti dalle Camere di commercio, dove la maggior parte dei dossier viaggia su web e da gennaio 2012 a oggi gli adempimenti completati hanno superato quota 200mila. «Il sistema fortemente orientato sui servizi online spiega Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere dà certezze alle imprese su come assolvere gli adempimenti e consente, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18
21 luglio 2014 Pagina 5 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Enti locali POSTIT. In manette costruttore di Palermo: 20 luglio 1996. Viene arrestato a Portofino Manlio Drago Ferrante, costruttore 35enne originario di Bagheria, ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa di Caccamo. Drago Ferrante era ricercato da alcuni mesi ed era fuggito da Palermo. Per lui l' accusa di aver riciclato i miliardi della mafia nell' edilizia e in particolare di aver investito, assieme ai suoi fratelli (anch' essi arrestati), il denaro dei fratelli Graviano, costruendo un complesso residenziale presso Trabia (Pa). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20
21 luglio 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Enti locali Lettere. Una vergogna l' abuso di contratti a termine nella scuola Sono molto contento del fatto che l' avvocato generale della Corte di giustizia Ue abbia bocciato, come scrivete sul Sole 24 Ore di venerdì scorso, la successione di contratti a termine senza indicazioni certe sulla data di conclusione nel settore della scuola. Pratica che a quanto ho capito in Italia usiamo regolarmente per coprire i vuoti in organico in assenza di concorsi. Non sono un giurista e non mi addentro nel merito della pronuncia, che ha basi tecniche certamente ben fondate. Da profano, dico che è una vergogna che tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi hanno abbiano operato tagli continui nei finanziamenti alla scuola pubblica e che per giunta abbiano fatto ricorso, come ci conferma la Corte Ue, al ricorso abusivo alla successione dei contratti a t e r m i n e . L a precarizzazione e i tagli alla scuola minano alla base il futuro del Paese, che risparmia su quella che dovrebbe essere la priorità assoluta, cioè la cultura e la formazione dei suoi giovani. Salvo poi inscenare piagnistei politici sulla disoccupazione giovanile e inventare a valle del problema sgravi fiscali per i ragazzi che a compensi tagliati e ridicoli dovrebbero trovare lavoro in un' industria che non c' è più. L. S. email Ma senza Province si risparmia? Scusate ma io non ho ancora capito se questa storia dell' abolizione delle Province porti risparmi effettivi o sia un grande bluff. Intanto, mi risulta che il decreto che doveva assegnare a Comuni e Regioni le funzioni delle Province doveva essere emanato entro il 7 luglio ma ancora non è stato emanato affatto, quindi le Province decadute mantengono le loro funzioni ma con 440 milioni di euro in meno quest' anno e consegnuenti tagli per strade, scuole, trasporti, ambiente. poi nasceranno le nuove province e le città metropolitane...qualcuno ci può dire quanto risparmieremo in tutto questo e quanti soldi ci costerà rimpiazzare privatamente i servizi che ci taglieranno? Valerio Pagani email Il titolo di «commercialista» Nell' articolo apparso sul Sole 24 Ore del 14 luglio e dedicato alle elezioni di categoria per l' Albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili, ancora una volta si ingenera confusione sul titolo professionale e quindi sulle relative prerogative dei «ragionieri commercialisti» regolarmente iscritti alla «Sezione A Commercialisti» del nuovo Albo. I ragionieri commercialisti iscritti all' Albo vengono infatti definiti solo come «ragionieri», con ciò ingenerando nell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21
21 luglio 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Enti locali Fisco. I contribuenti sono 2,2 milioni. Gettito record dell' Irpef «straniera» a quota 6,7 miliardi Sei miliardi e settecento milioni (6,738, per la precisione): è il totale dell' Irpef pagata in Italia, sulla base delle dichiarazioni presentate nel 2013, da contribuenti nati all' estero e tenuti al pagamento. Una platea di 2 milioni e 200mila soggetti per i quali è stata calcolata un' imposta netta positiva e che rappresenta poco meno dei due terzi sul totale dei soggetti Irpef non nati in Italia(il 63,5%). Lo segnalano le elaborazioni della Fondazione Leone Moressa sui dati del ministero delle Finanze, indicando una crescita, rispetto a quanto versato l' anno prima, del 2,6 per cento. Complessivamente comunica la Fondazione Moressa l' Irpef pagata da contribuenti stranieri vale il 4,4% del totale. I valori medi del versato e la distribuzione territoriale forniscono ulteriori indicazioni: i nati all' estero sono il 7,2% dei contribuenti che versano l' Irpef e pagano mediamente 3mila euro pro capite, contro un valore medio dei nati in Italia di 5mila euro. L' incidenza dell' imposta netta versata dagli stranieri è in costante aumento dal 2009, ed è cresciuta di quasi mezzo punto da allora. Quanto alle Regioni, le elaborazioni della Fondazione indicano che oltre un quinto dei contribuenti Irpef nati all' estero risiede in Lombardia (21,7%), mentre sono decisamente più basse le percentuali del Veneto (11,5), dell' Emilia Romagna (11,3), del Lazio (10,2). Quattro Regioni che comunque raccolgono più della metà dell' Irpef straniera. Se però si rapporta il numero dei paganti al totale regionale dei contribuenti Irpef, i territori con le percentuali più elevate diventano il Trentino Alto Adige (11,9%) e il Friuli Venezia Giulia (11%): zone di confine, dove facilmente può essere più elevato il numero di cittadini italiani nati all' estero. I contribuenti di provenienza europea sono in genere caratterizzati da un' imposta versata decisamente più elevata rispetto agli altri Stati (si veda la tabella più sotto), ma con l' eccezione della Romania che, pur avendo la più alta percentuale tra i contribuenti nati fuori Italia, presenta un valore medio di Irpef sotto i 1.800 euro, molto lontano dai valori della Francia (5.500) o della Germania (4.520). La Fondazione completa poi il suo studio stimando l' impatto del mancato gettito da attribuire agli stranieri che hanno lasciato l' Italia: l' ammanco per l' Erario, considerando gli oltre 38mila cancellati dall' anagrafe nel 2012, può essere valutato attorno ai quasi 61 milioni di euro. M. Me. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23
21 luglio 2014 Pagina 13 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Enti locali L' AGENDA DEI DECRETI LEGGEA CURA DI Roberto Turno Sotto la pressione dell' ingorgo parlamentare, il Parlamento accelera il forcing per varare i decreti in scadenza e il Governo prepara una raffica di voti di fiducia. Il Dl competività è da giovedì in aula al Senato (poi andrà a Montecitorio). Intanto la Camera sarà impegnata sul decreto Pa (Dl 90) e su quello (Dl 92) che si occupa anche di custodia cautelare: anche in questo caso dovranno essere trasferiti al Senato. Tutto a rotta di collo, tutto sotto una valanga di emendamenti. E di fiducie. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25
21 luglio 2014 Pagina 22 Il Sole 24 Ore Enti locali Tributi locali. Esclusa l' esenzione per l' Agenzia. Gli immobili del Demanio non evitano il prelievo Ici Rosanna Acierno Niente esenzione Ici per gli immobili di proprietà del Demanio. Sono esonerati, infatti, lo Stato italiano, le Regioni, le Province e i Comuni ma non gli enti pubblici economici che operano nel regime delle persone giuridiche private. Inoltre alla dichiarazione e al pagamento dell' imposta comunale sugli immobili (ora sostituita da Imu e Tasi) non è tenuto l' utilizzatore di fatto dell' immobile, ma il proprietario o il titolare di altro diritto reale, come l' usufruttuario. È quanto precisa la sentenza 500/10/2014 della Ctr Emilia Romagna. La pronuncia trae origine da tre avvisi di accertamento emessi per gli anni 2005 2007 da un Comune verso l' agenzia del Demanio per omessa dichiarazione dell' Ici per otto immobili di sua proprietà (quattro definiti opere idrauliche di seconda categoria e quattro opere di bonifica). I l Demanio h a i m p u g n a t o g l i a t t i i n C t p sostenendo innanzitutto l' esenzione dall' Ici in quanto si trattava di immobili posseduti dallo Stato italiano e destinati a finalità istituzionali. In alternativa, l' Agenzia ha chiesto comunque l' annullamento dell' accertamento, ritenendo che l' imposta comunale dovesse gravare sul soggetto che utilizzava gli immobili (in questo caso la Regione) secondo quanto stabilito dall' articolo 3, comma 2, del Dlgs 504/1992. Il Comune ha sostenuto, invece, la fondatezza della pretesa, sottolineando da un lato la soggettività impositiva del Demanio in quanto si tratta di ente pubblico economico operante nel regime delle persone giuridiche private (come riconosciuto dalla risoluzione 5/DPF/2007 del ministero dell' Economia) e, dall' altro, che gli immobili erano tutti intestati all' Agenzia e nessuno risultava classificato in categoria catastale E (e, dunque, esente). I giudici di primo grado hanno respinto il ricorso. Allora l' Agenzia ha presentato appello sostenendo la propria estraneità all' imposizione Ici dal momento che il nudo proprietario degli immobili accertati era il Mef mentre l' utilizzatore era la Regione. Il collegio di secondo grado ha respinto l' istanza e ha ritenuto legittima l' imposizione Ici per carenza di requisiti soggettivi e oggettivi necessari all' esenzione. Secondo la Ctr, infatti, i fabbricati accertati, anche se non utilizzati, sono comunque di proprietà del Demanio e non risultano classificati nella categoria catastale «E» ossia tra gli immobili esenti di diritto. Inoltre, l' Agenzia non può essere equiparata allo Stato italiano (per cui spetterebbe l' esclusione dall' Ici) o, comunque, a un soggetto passivo esente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26
21 luglio 2014 Pagina 22 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 22 Il Sole 24 Ore Enti locali Studi di settore. Il vero core business era la vendita di spazi pubblicitari e non l' editoria. La rettifica deve «pesare» il tipo specifico di attività Marco Nessi La rettifica da studi di settore deve considerare le specificità dell' attività svolta. È quanto emerge dalla sentenza 2600/18/2014 della Ctr Lombardia. Il contenzioso riguarda la rettifica dei ricavi dichiarati da una Srl nel periodo d' imposta 2005 sulla base delle risultanze degli studi di settore. La società ha presentato ricorso e contestato l' infondatezza della pretesa erariale in virtù dell' atipicità dell' attività svolta rispetto a quella ordinaria dei piccoli editori. A riprova di ciò, la società ha dimostrato di avere conseguito ricavi dal l' attività editoriale (nel caso specifico costituita dalla vendita di un solo libro) in minima parte (13%), mentre la quota più significativa è derivata dalla cessione di spazi pubblicitari che sono stati inseriti nell' edizione annuale del libro (82%) e dalla vendita di pubblicità e servizi attraverso internet (5%). Pertanto, il vero core business della società non è stato l' esercizio dell' attività editoriale ma la vendita degli spazi pubblicitari c h e s o n o s t a t i i n s e r i t i n e l l a pubblicazione. Nell' accogliere il ricorso, la Ctp ha riconosciuto l' inattendibilità delle risultanze derivanti dagli studi di settore, vista la specificità dell' attività svolta dalla società. L' ufficio ha presentato appello e ha sottolineato il fatto di avere applicato gli studi di settore sulla base del codice attività che era stato indicato dalla società. Peraltro, la mancata presentazione al contraddittorio da parte della società aveva giustificato l' accertamento operato sulla base delle sole risultanze degli studi di settore. Oltre a ciò, secondo l' amministrazione finanziaria, i dati dichiarati dalla società nelle annualità precedenti avevano evidenziato delle incongruenze reiterate nel tempo e sintomatiche della tenuta di una condotta antieconomica della stessa. Dal canto suo la società, ha ribadito l' inadeguatezza dello studio di settore a rappresentare le specificità dell' attività svolta, e sottolineato che la riduzione progressiva dei ricavi era in linea con la forte crisi che aveva coinvolto il settore pubblicitario e che aveva determinato la necessità di ridurre il personale con il ricorso alla cassa integrazione in deroga. Il collegio d' appello ha respinto l' interpretazione fornita dal Fisco e confermato la pronuncia di primo grado. In particolare nel richiamare la giurisprudenza sul punto (Cassazione, sentenze 11633/2013 e 26635/2009), il collegio di secondo grado ha dapprima ribadito che la mancata risposta all' invito al contraddittorio da parte del contribuente non preclude la possibilità (da un lato) dell' ufficio di motivare l' accertamento sulla base dell' applicazione dei soli standard e (dall' altro) del contribuente, di impugnare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28
21 luglio 2014 Pagina 22 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Enti locali Risanamento. La Conferenza di servizi deve approvare il piano presentato dal privato entro 90 giorni. Bonifiche in tempi ridotti Il Dl 91/2014 semplifica la procedura per il proprietario dell' area. PAGINA A CURA DI Federico Vanetti Bonifiche più veloci e più semplici. Questo l' obiettivo del decreto legge «competitività e ambiente» in vigore dal 24 giugno scorso. Il Dl 91/2014 integra, infatti, il Dlgs 152/2006 con un nuovo articolo (articolo 242bis) dedicato espressamente alla procedure semplificate di bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati. La novità più rilevante riguarda sicuramente l' inversione degli schemi procedurali ordinari. In caso di bonifica di un sito contaminato, il soggetto interessato, volendo procedere in modo celere al recupero ambientale della propria area, potrà direttamente presentare agli enti un progetto di intervento volto a raggiungere i valori tabellari di legge (Csc) riferiti alla specifica destinazione d' uso del sito. Non sarà più necessario, quindi, «caratterizzare» preliminarmente il sito sotto il controllo delle autorità, ma l' operatore potrà raccogliere in modo autonomo e sotto la propria responsabilità tutte le informazioni necessarie per predisporre il progetto di bonifica (anche mediante indagini private). La «caratterizzazione» del sito in contraddittorio con l' Arpa, invece, sarà eseguita solo dopo il completamento dell' intervento per verificare il raggiungimento degli obiettivi. La validazione della stessa Arpa, dunque, costituirà certificazione di avvenuta bonifica. Se gli obiettivi non vengono raggiunti, l' operatore dovrà integrare il progetto eseguito, il quale, tuttavia, verrà istruito secondo le procedure ordinarie, uscendo così dalla procedura semplificata. Sarà quindi interesse degli operatori privati raccogliere ogni informazione utile al fine di progettare interventi efficaci e completi, così da evitare contaminazioni residuali e un allungamento della bonifica dell' area. La nuova disposizione, inoltre, impone specifici termini entro cui deve essere svolta la procedura. La Regione (o i Comuni delegati a loro favore) dovrà convocare la conferenza di servizi per valutare il progetto di bonifica entro 30 giorni dalla sua ricezione e il progetto dovrà essere approvato nei successivi 90 giorni. I lavori di bonifica autorizzati dovranno, quindi, essere completati entro dodici mesi da parte dell' operatore (salva la possibilità di proroga per ulteriori sei mesi). Decorso il termine, si perde il beneficio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30
21 luglio 2014 Pagina 24 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Enti locali Le altre modifiche. Valutazione unificata. Per la nuova Via progettazione su un solo livello Oltre a introdurre una specifica procedura di bonifica semplificata, il decreto legge 91/2014 contiene ulteriori novità o modifiche delle disposizioni di tutela in materia ambientale. Le più importanti sono le modifiche che il decreto «Competitività e ambiente» introduce in materia di Via (valutazione di impatto ambientale) : l e d e f i n i z i o n i d i p r o g e t t o preliminare e definitivo sono sostituite da un' unica definizione di progetto ancorata ai livelli di progettazione disciplinati dal Codice sugli appalti pubblici. Rispetto alla procedura di verifica, viene stabilito che i criteri di individuazione delle soglie dei progetti da sottoporre a tale procedura di screening saranno stabiliti con decreto ministeriale. Infine, vengono apportate integrazioni ai sistemi di pubblicazione dei decreti Via e delle altre informazioni che devono essere messe a disposizione del pubblico, prevedendo anche la pubblicazione via web. Un' altra modifica apportata all' articolo 216 del Dlgs 152/2006 (procedure di autorizzazione di impianti di gestione rifiuti) è volta a sottoporre le attività di trattamento degli aggregati, dei rifiuti di carta e di vetro, dei metalli, dei pneumatici e dei rifiuti tessili alle procedure semplificate di cui all' articolo 214 del medesimo decreto legislativo, ferma restando l' osservanza dei criteri e requisiti stabiliti a livello comunitario. Questa previsione, dunque, comporta una semplificazione anche rispetto alla gestione di alcuni specifici rifiuti. Vengono inoltre sottratte alla disciplina del testo unico ambientale le procedure per la gestione di rifiuti prodotti dai sistemi di difesa nazionale, i quali saranno sottoposti a una specifica disciplina definita di concerto dai ministeri competenti. È poi il turno della bonifica delle aree militari, rispetto alle quali viene previsto l' inserimento di una norma ad hoc (articolo 241bis) nel Codice ambientale. La norma prevede che per i siti esclusivamente destinati alla Difesa le Csc (concentrazione soglie di contaminazione) di riferimento sono quelle per i siti industriali e commerciali. In caso di superamento di queste soglie, gli obiettivi di bonifica dovranno essere comunque stabiliti mediante specifica analisi di rischio che tenga anche conto del rischio per le aree limitrofe. L' articolo 241bis, dunque, prevede che in caso di declassamento del sito militare a destinazione residenziale, le soglie di riferimento dovranno essere quelle previste per tale destinazione (tabella 1, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32
21 luglio 2014 Pagina 24 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Enti locali Appalti. Correttivi da approvare per far ripartire il sistema. Cig e dati sulle varianti fermano ancora i lavori Alberto Barbiero Tutte le amministrazioni che gestiscono appalti di lavori pubblici (comprese le società partecipate) devono trasmettere gli atti sulle varianti in corso d' opera all' autorità anticorruzione entro trenta giorni dalla loro approvazione. La disposizione prevista dal l' articolo 37 del Dl 90/2014 presenta molti profili problematici nella sua applicazione, rispetto ai quali è parzialmente intervenuto a chiarimento il comunicato del presidente dell' Anac del 16 luglio 2014. Il nuovo dato normativo circoscrive le tipologie di varianti per cui è previsto l' obbligo di trasmissione dei documenti a quelle determinate da cause impreviste e imprevedibili, da eventi inerenti la natura dei beni verificatisi in corso di esecuzione o da rinvenimenti imprevisti, nonché a quelle che derivano da cause geologiche o idriche, quando rendano più onerosa la prestazione dell' appaltatore. Rispetto a queste tipologie, tuttavia, l' articolo 37 non individua alcuna soglia di valore, per cui enti locali e società devono trasmettere la documentazione relativa anche a varianti di importo modesto. In base alla disposizione non rientrano nell' obbligo le varianti derivanti da innovazioni normative e quelle conseguenti a errori progettuali. Lo spartiacque temporale è individuato nel 25 giugno (entrata in vigore del decreto): le varianti approvate a partire da quella data sono assoggettate all' obbligo, mentre ne restano escluse quelle approvate prima. Per semplificare l' adempimento, l' Anac ha precisato che nella documentazione da inviare vanno ricompresi il provvedimento di approvazione, l' atto di validazione, la relazione del Rup e il quadro comparativo di variante, anche se le stazioni appaltanti devono essere disponibili (su richiesta) a fornire ogni altro documento progettuale utile. Le stazioni appaltanti possono inviare i documenti mediante posta elettronica certificata, ma anche per posta ordinaria, dovendo tuttavia specificare nel l' oggetto che si tratta della comunicazione prevista dall' articolo 37 e dovendo indicare il codice identificativo gara. Proprio in relazione al Cig, il presidente dell' Anac ha informato il governo dell' impossibilità, per l' autorità, di dar corso all' intesa approvata in Conferenza unificata sulla "sospensione" del diniego del codice ai Comuni non capoluogo che procedano ad acquisizioni di lavori, servizi o forniture in forma autonoma, senza avvalersi di uno dei modelli obbligatori previsti dal nuovo comma 3bis dell' articolo 33 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34
21 luglio 2014 Pagina 26 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Enti locali AUTONOMIE LOCALI. L' armonizzazione blocca più di 2 miliardi nel 2015 Gli effetti del fondo svalutazione per i crediti dubbi. Luciano Cimbolini Con l' armonizzazione contabile (Dlgs 118/2011) vanno a sistema i meccanismi dei fondi "di garanzia" già introdotti da una serie di norme (da ultimo il comma 550 della legge di stabilità 2014 per le perdite delle partecipate). Lo strumento più rilevante è senza dubbio rappresentato il Fondo crediti di dubbia esigibilità previsto dal Dpcm del 28 dicembre 2011. Proprio qui si concentrano molti problemi rilevanti per l' avvio della nuova contabilità, come evidenziato anche dal parere della bicamerale sul federalismo che chiede un avvio "graduale" della riforma (si veda Il Sole 24 Ore del 10 luglio) Si tratta di un fondo rischi che blocca l' impiego di entrate d i dubbia esigibilità. Contabilmente è una posta di spesa non impegnabile, che aumenta il risultato di amministrazione vincolato al fine di sterilizzare future inesigibilità. Le entrate "dubbie" sono accertate per intero, essendo vietato il cosiddetto accertamento per cassa. Nel bilancio, però, sarà obbligatorio il fondo crediti determinato in base alla dimensione delle previsioni di entrata, alla natura e all' andamento delle riscossioni nei cinque anni precedenti, con vincolo sull' avanzo. Non c' è accantonamento per i trasferimenti da altre Pubbliche amministrazioni, per i crediti assistiti da fidejussioni e per le entrate tributarie da accertare per cassa, e possono motivatamente essere escluse dal calcolo anche altre poste. Il Fondo "pesa" sia sul bilancio di previsione, sia su variazioni e rendiconto. N e l bilancio, definite le entrate rilevanti, in prima applicazione, si calcola la media fra incassi (competenza più residui) e accertamenti dei cinque anni. A regime, invece, varranno solo gli incassi di competenza. Le percentuali, che varranno anche nel pluriennale, possono calcolarsi con tre metodi: e media semplice: per ogni anno, rapporto fra incassi e accertamenti, somma dei risultati e divisione per 5; r somma degli incassi annui ponderati (0,10 per i primi 3 anni e 0,35 per gli altri) da rapportare con la somma degli accertamenti annuali ponderati con gli stessi pesi; t media ponderata: rapporto tra incassi e accertamenti annui pesati con i coefficienti di cui sopra. È necessario motivare la scelta del metodo. Nel primo anno si potrà stanziare il 50% della somma emersa dai calcoli; nel secondo si sale al 75% e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 36
21 luglio 2014 Pagina 26 Il Sole 24 Ore
21 luglio 2014 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Enti locali Le massime CONSIGLIO COMUNALE A s s e n z a ingiustificata da accertare È illegittima la delibera d e l c o n s i g l i o c h e d i c h i a r a l a decadenza di un consigliere per tre assenze consecutive ingiustificate, se l' ultima assenza non è stata puntualmente "accertata". Tar Sardegna, sentenza 606 dell' 11 luglio 2014 Il segretario aveva verbalizzato che a causa dell' affollamento della seduta «non aveva potuto accertare la presenza del consigliere». SOCIETÀ AEROPORTUALE Stop del prefetto allo sciopero È legittima l' ordinanza del Prefetto che ha intimato ai dipendenti di una società aeroportuale di cessare lo sciopero e di riprendere il lavoro. Tar Veneto, sentenza 1009 del 10 luglio 2014 I trasporti aeroportuali sono servizi essenziali e l' articolo 1 della legge 146/90 garantisce il diritto alla libertà di circolazione. ANIMALI RANDAGI No al divieto di alimentarli È illegittima l' ordinanza del sindaco che vieta di somministrare alimenti a cani e gatti randagi e ai colombi. Tar PugliaLecce, sentenza 1736 dell' 11 luglio 2014 Il divieto di alimentare animali che vivono in libertà contrasta con l' articolo 2 della legge 281/91. PERMESSO EDILIZIO/1 Annullamento e demolizione L' annullamento in sede giurisdizionale del permesso di costruire non comporta necessariamente la demolizione delle opere. Tar Piemonte, sentenza 1171 dell' 8 luglio 2014 L' amministrazione deve valutare, prima della demolizione, la possibilità della restituzione in prìstino o della sanzione pecuniaria. PERMESSO EDILIZIO/2 Il rispetto delle distanze È illegittimo il diniego del permesso di costruire perché l' interessato non ha dimostrato il rispetto delle distanze previste dalla legge. Tar CampaniaSalerno, sentenza 1257 del 10 luglio 2014 La prova del mancato rispetto delle distanze doveva essere fornita dal Comune. DIRITTO DI ACCESSO Chi segnala l' abuso edilizio È legittimo il diniego alla richiesta di conoscere le generalità della persona che ha segnalato l' abuso edilizio. Tar LombardiaMilano, sentenza 1656 del 26 giugno 2014 La richiesta doveva precisare che la mancata conoscenza della persona che aveva effettuato la segnalazione impediva la tutela dei propri interessi giuridici. VINCOLO ARCHEOLOGICO Assenza di scavi o ritrovamenti È illegittimo il vincolo se, anche per assenza di scavi o ritrovamenti, vi è obiettiva incertezza sulla valenza archeologica del sito. Tar Umbria, sentenza 358 del 26 giugno 2014 Il sacrificio del diritto di proprietà è giustificato soltanto dall' accertamento di un "effettivo" interesse archeologico. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 38
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