UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
          Lunedì, 21 luglio 2014
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
Lunedì, 21 luglio 2014

Prime Pagine
 21/07/2014 Prima Pagina
 Il Sole 24 Ore                                                                                                        1
 21/07/2014 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                     2
 21/07/2014 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                    3
 21/07/2014 Prima Pagina
 La Voce di Romagna                                                                                                    4
Enti locali
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1                                                                ROSSELLA CADEO
 Bonus al city manager con la «Qualità della vita»                                                                     5
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
 Milano capitale delle multe                                                                                           7
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1                                                                  GIANNI TROVATI
 Rosso locale, emergenza nazionale                                                                                     8
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2
 Semestre in negativo per gli incassi degli enti                                                                       10
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                                  GIANNI TROVATI
 Automobilisti nel labirinto delle multe                                                                               12
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3
 Lavori (normativi) sempre in corso                                                                                    14
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                            ALESSANDRO SELMIN
 Per le imprese tante illusioni e risultati deludenti                                                                  16
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                            FRANCESCA BARBIERI
 Semplificazioni in cerca di rilancio                                                                                  18
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10
 In manette costruttore di Palermo:                                                                                    20
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10
 Una vergogna l' abuso di contratti a termine nella scuola                                                             21
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 13
 Gettito record dell' Irpef «straniera» a quota 6,7 miliardi                                                           23
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19
 L' AGENDA DEI DECRETI LEGGEA CURA DI Roberto Turno                                                                    25
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 22
 Gli immobili del Demanio non evitano il prelievo Ici                                                                  26
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 22                                                                   MARCO NESSI
 La rettifica deve «pesare» il tipo specifico di attività                                                              28
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 24
 Bonifiche in tempi ridotti                                                                                            30
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 24
 Per la nuova Via progettazione su un solo livello                                                                     32
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 26
 Cig e dati sulle varianti fermano ancora i lavori                                                                     34
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 26
 L' armonizzazione blocca più di 2 miliardi nel 2015                                                                   36
 21/07/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 26
 Le massime                                                                                                            38
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 6                                         PAGINA A CURA DI FABRIZIO G. POGGIANI
 Unico, tempi extra non per tutti                                                                                      40
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 10                                           PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO
 Ici­Imu, l' accorpamento esenta                                                                                       42
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 10
 La Suprema corte: conta la destinazione                                                                               44
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 11                                        PAGINA A CURA DI FABRIZIO G. POGGIANI
 Recuperi illimitati                                                                                                   45
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 12
 Reddito determinato per cassa                                                                                         47
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 13                                                               NICOLA FUOCO
 Brevi                                                                                                                 48
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 20                                         PAGINA A CURA DI VINCENZO DRAGANI
 Rifiuti verdi su doppia corsia                                                                                        50
 21/07/2014 Italia Oggi Sette Pagina 51
 Fattura differita per le prestazioni di servizi Prestazioni di servizi/2...                                           52
Web
 21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 Un chicco di senape                                                                                                   54
 21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 Al via i lavori in viale Manzoni a Lugo                                                                               55
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 Verso la semplificazione del volontariato                                                      56
 21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 A proposito del "Paese dell'acqua buona e delle fontane", Crespino del...                      57
 21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 Il grande coro delle balle di paglia a Cotignola                                               58
 21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 Maltrattamenti alla convivente                                                                 59
 21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 Torna il mercatino bio a Fusignano                                                             60
 21/07/2014 PavaglioneLugo.net
 Andiamo al cinema nella Bassa Romagna                                                          61
 21/07/2014 Lugonotizie.it
 All'Arena di Cotignola, Ramin Bahrami, il gigante del pianoforte...                            62
 21/07/2014 Lugonotizie.it
 Cade dal pub della Rocca di Lugo, ricoverato all'Ospedale di Ravenna in...                     63
 21/07/2014 Lugonotizie.it
 Frutta in spiaggia, al via l'operazione "Pesca d'aMare" di Coldiretti per...                   64
 21/07/2014 Lugonotizie.it
 Fusignano / Domani sera torna il mercatino Bio in via Piancastelli                             66
 21/07/2014 Lugonotizie.it
 "Cattivissimo me 2", di Pierre Coffin e Chris Rrenaud al Parco del Lago...                     67
 21/07/2014 Più Notizie
 Lugo, cade a terra dal giardino pensile della Rocca                                            68
 21/07/2014 Settesere.it
 Precipita dal pub della Rocca, grave 40enne |                                                  69
 20/07/2014 Ravenna24Ore.it
 "Run in the Sea", di corsa in mezzo al mare                                                    70
 20/07/2014 RavennaNotizie.it
 Cade dal pub della Rocca di Lugo, ricoverato all' Ospedale di Ravenna...                       72
 20/07/2014 RavennaNotizie.it
 La classifica dei vincitori di Run in the Sea, svoltasi ieri a Marina di...                    73
 20/07/2014 RavennaNotizie.it
 Santarella (M5S): "Mannaggia alle villette!"                                                   74
Il Resto del Carlino Ravenna
 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7                         BRUNI VALERIA
 Cinema: la serata a Oriolo, Faenza, Lugo e                                                     76
 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7
 In via Piancastelli a Fusignano torna il mercatino bio                                         77
 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7
 Semplificazione del volontariato, se ne parla alla Rocca di Lugo                               78
 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8
 Tim Grimm e la musica delle origini d' Oltreoceano                                             79
 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8
 Maxi coro a Cotignola                                                                          80
 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8
 Tra soul e blues                                                                               81
 21/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8
 Officine musicali                                                                              82
Corriere di Romagna Ravenna
 21/07/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 22
 Precipita nel vuoto dalla balaustra del locale Grave un gestore del Rocca'                     83
 21/07/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 22
 Mercatino bio a Fusignano                                                                      85
La Voce di Romagna Ravenna
 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 1
 Precipita dal locale: giallo al Roccà                                                          86
 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 11
 Strade Blu Sul palco Tim Grimm e Ruth Gerson                                                   87
 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 11
 All' Arena di Cotignola è il momento del coro delle Balle di Paglia                            88
 21/07/2014 La Voce di Romagna Pagina 32
 Arena delle balle di paglia: ultimi balli                                                      89
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
21 luglio 2014
                           Il Sole 24 Ore
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
21 luglio 2014
                 Corriere di Romagna
                    (ed. Ravenna)
                                    Prima Pagina

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
21 luglio 2014
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Ravenna)
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
21 luglio 2014
                 La Voce di Romagna
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
21 luglio 2014
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  A BERGAMO PREMIO LEGATO AL PIAZZAMENTO IN GRADUATORIA.

  Bonus al city manager con la «Qualità della vita»
  Rossella Cadeo La qualità, com' è noto, non ha prezzo. Però
  ha un valore in busta paga: 10mila euro l' anno in più, se così
  deciderà Il Sole 24 Ore. È quanto si pensa di fare a Bergamo,
  dove il nuovo contratto del neo­direttore generale del
  Comune, Michele Bertola, sarà legato al miglioramento della
  città nella classifica della Qualità della vita, la graduatoria che
  ogni anno mette in fila i territori italiani valutandone la vivibilità
  sulla base di 36 indicatori: dal reddito alla disoccupazione,
  dalle infrastrutture alla formazione, dai reati agli svaghi.
  Certo, si obietterà, difficile incidere sul clima, sul tasso di
  divorzi o sull' importo della pensione, ma su altri parametri l'
  impegno potrebbe dare buoni frutti.
  di Rossella Cadeo Ad esempio, il prezzo della casa lo fa
  anche l' appeal intorno, la presenza imprenditoriale è favorita
  dalla dotazione di servizi, il buon voto in ambiente si ottiene
  con l' educazione dei cittadini, il controllo della sicurezza
  dipende pure dalla fiducia nelle istituzioni, la diffusione del
  volontariato è alta dove maggiore è la coesione sociale.
  Insomma, ci sono parecchi fronti sui quali è possibile
  concentrarsi per migliorare il benessere collettivo, non solo in
  senso economico. E anche se occorre ricordare che la
  classifica del Sole 24 Ora è ricavata su dati provinciali, è
  innegabile che, di solito, è il Comune capoluogo a tirare la
  volata o a trascinare in coda il resto del gruppo. «Legare i
  compensi del management locale ai risultati reali ottenuti è
  uno dei principi base contenuti nei 44 punti del progetto di
  riforma della Pubblica amministrazione», osserva il diretto
  interessato, Michele Bertola, city manager di Bergamo dal 15
  luglio scorso. «Non ritengo che il Pil basti a misurare la
  vivibilità, ci sono altri indicatori che riescono a completare il
  quadro. Anche se quelli della ricerca del Sole 24 Ore sono
  dati provinciali, da qualche parte bisogna pure cominciare
  per impegnarsi concretamente e verificare le performance,
  senza rimandare oltre l' attuazione delle buone intenzioni
  indicate dal Governo. Quando altre fonti costruiranno
  rilevazioni in grado di misurare nel dettaglio comunale o più
  compiutamente il trend di un territorio non esiteremo a
  utilizzarle come strumento di riferim
  ento». Intanto il neo­direttore generale si è preso il rischio di
  giocarsi il 50% della parte variabile (in totale 20mila euro di bonus, mentre il fisso lordo ammonta a
  120mila euro) dello stipendio ai gradini in più che la città riuscirà a salire nella tradizionale ricerca sulla
  Qualità della vita. Bergamo peraltro non è mal posizionata: già lo scorso anno aveva guadagnato

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 21 luglio 2014 - Unione dei Comuni della ...
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  LE CLASSIFICHE DEL SOLE 24 OREGli importi vanno dai 170 euro lombardi ai 60 centesimi
  di Caserta.

  Milano capitale delle multe
  Ma nelle casse dei Comuni diminuiscono le entrate: 20% in meno.

  Milano in cima alla classifica delle multe, e
  anche tra i pochi casi, fra le grandi città, in cui
  non si avverte la riduzione degli incassi che
  nei primi mesi del 2014 è stata invece
  registrata in quasi tutta Italia.
  Non solo per il pagamento delle
  contravvenzioni al Codice della strada (con
  riduzioni anche oltre l' 80%) ma più in generale
  per tutte le entrate degli enti locali, con un calo
  complessivo vicino al 20 per cento.
  La crisi, lo stop alla riscossione, lo «sconto»
  del 30% per chi paga subito hanno
  condizionato pesantemente le entrate d e i
  sindaci, che confidano però in un recupero nel
  secondo semestre, con il ritorno al recupero
  coattivo delle somme.
  Servizi u pagine 2 e 3.

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  I CONTI DEGLI ENTI.

  Rosso locale, emergenza nazionale
  Gianni Trovati Dopo lunghi mesi di immobilismo sull' orlo del
  baratro, Roma ha appena preparato un nuovo piano d i
  rientro, ancora da approvare e soprattutto da attuare, per
  evitare di ripetere il "fallimento di fatto" già vissuto nel 2008.
  Intanto ogni mese il pagamento degli stipendi ai 24mila
  dipendenti del Campidoglio è un film di Hitchcock, perché i
  contratti sono fuori norma, nessuno sa come rimetterli a posto
  e le contestazioni per danno erariale sono già partite. Napoli
  ha appena ottenuto un sofferto via libera al piano anti­
  dissesto scritto ormai un anno fa e ora da rifare perché nel
  frattempo tutto è cambiato, ma il suo ultimo bilancio è stato
  spedito dall' opposizione al Tar che ha accolto la sospensiva:
  tutto congelato fino a novembre, insomma, quando i giudici
  decideranno se i conti partenopei sono legittimi o no. Milano
  sta molto meglio, ma ha appena terminato la lunga maratona
  della Tasi­Imu e ora lavora a un bilancio preventivo pieno di
  incognite, mentre il tentativo di "prevenire" il caos romano sul
  personale ristrutturando gli integrativi della polizia locale si è
  subito scontrato con il "niet" dei diretti interessati.
  Questa è la condizione delle prime tre città italiane, e
  conosce qua e là per l' Italia infinite repliche anche peggiori,
  senza scomodare la Reggio Calabria eternamente
  commissariata o la sua dirimpettaia, Messina, dove 73 fra
  politici, dirigenti e funzionari sono appena stati messi sotto
  indagine con l' accusa di aver truccato i conti per
  "dissimulare" il default. I "casi" più o meno limite rischiano
  però di nascondere il problema vero: oggi nella finanza locale
  è la fisiologia a essere patologica, e la produzione incessante
  di regole spesso contraddittorie rischia di non farne rispettare
  nessuna.
  Agli amministratori, e soprattutto ai ragionieri e ai revisori dei
  conti che devono ogni giorno sbrogliare questa matassa, può
  andare un po' di umana solidarietà, ma il problema è assai
  più ampio. Se «non esistono soldi pubblici, ma esistono solo i
  soldi che i contribuenti danno al settore pubblico», come
  spiegava Margaret Thatcher con felice sintesi, il caos dei
  conti riguarda prima di tutto gli italiani che ogni anno
  sborsano 32 miliardi di tasse locali e 6 miliardi abbondanti di
  tariffe, multe e diritti vari: e siccome parliamo di Comuni, cioè
  degli enti che più direttamente assicurano i servizi sul territorio, la questione interessa da vicino chi usa
  le strade, e oltre a prendere multe vede abbandonata la manutenzione, chi cerca un posto all' asilo per il
  figlio, l' anziano che aspetta l' assistenza, e così via. Il problema, insomma, riguarda tutto, perché tutto si

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  I conti dei Comuni.

  Semestre in negativo per gli incassi degli enti locali
  Rispetto allo stesso periodo del 2013 mancano all' appello oltre 19 miliardi.

  Per le multe la frenata degli incassi che si è
  registrata nei primi sei mesi di quest' anno è in
  larga parte temporanea, legata al blocco della
  riscossione che ha accompagnato la sanatoria
  delle vecchie cartelle (si vedano i servizi a
  pagina 3). Quando però si allarga lo sguardo
  alle altre entrate degli enti locali, e si nota che
  il segno meno domina praticamente tutte le
  voci più importanti, c' è da farsi qualche
  domanda in più. Certo, il quadro riguarda solo
  i primi sei mesi, e la seconda parte dell' anno
  può dare qualche inversione di tendenza, ma
  due numeri aiutano a capire le dimensioni del
  problema: dal 1° gennaio al 30 giugno, nelle
  c a s s e d e i Comuni sono entrati tra tasse,
  trasferimenti e tariffe 19,3 miliardi, il 19,9% in
  meno rispetto allo stesso periodo dell' anno
  scorso, mentre il totale delle spese correnti è
  rimasto praticamente immutato: 24,1 miliardi,
  con un micro­aumento dello 0,6 per cento
  rispetto a dodici mesi fa.
  Prima di invocare spending review e
  razionalizzazioni, sicuramente indispensabili,
  o parlare di "buchi" nei conti è bene usare
  qualche cautela. I dati, presi dal sistema
  ufficiale (Siope) con cui il ministero dell'
  Economia monitora entrate e uscite pubbliche, riguardano la cassa, mentre i bilanci locali funzionano
  per competenza. La realtà però, come sanno bene per esempio i fornitori quando aspettano di essere
  pagati per le loro prestazioni, guarda alla cassa più che alla competenza. Seconda precisazione, prima
  di andare nei numeri: a frenare le entrate concorrono diversi fattori, dal caos continuo sui tributi (che ha
  fatto slittare in molti Comuni i pagamenti di Tasi e Imu) alla crisi economica, che diminuisce anche i
  "consumi" di alcuni servizi e soprattutto ferma i pagamenti da parte delle famiglie.
  Fatto sta che le casse soffrono, e insieme alla loro febbre è salita l' intensità delle richieste degli
  amministratori di vedersi riconosciute nuove quote del «fondo di solidarietà» (gli ex trasferimenti) nell'
  eterna attesa che vengano definiti i criteri di distribuzione.
  Anche perché a zoppicare sono prima di tutto le «entrate extratributarie», cioè prima di tutto le tariffe dei
  servizi che in questi anni sono stati la prima leva utilizzata per compensare i tagli imposti dalle varie
  manovre. Le mense scolastiche, solo per fare qualche esempio, nei primi sei mesi del 2014 hanno
  portato in cassa il 10% in meno di quanto avevano prodotto nello stesso periodo dell' anno scorso, lo
  stesso è accaduto ai canoni per l' occupazione di aree pubbliche, mentre negli asili nido la flessione è
  del 13% e nelle residenze per gli anziani si registra un meno 20 per cento. Migliorano di poco rispetto
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  I conti dei Comuni.

  Automobilisti nel labirinto delle multe
  Nel consuntivo degli incassi 2013 Milano in testa con 170 euro per patentato, chiude
  Caserta a 60 centesimi.

  Gianni Trovati Milano capitale delle multe, e
  anche unico caso, fra le grandi città, in cui non
  si avverte la moria delle riscossioni che nei
  primi mesi del 2014 è stata registrata in quasi
  tutta Italia, complice lo stop quasi semestrale
  a l l a riscossione ( t e r m i n a t o i l 1 6 g i u g n o )
  imposto dalla sanatoria delle vecchie cartelle.
  Firenze, che un tempo svettava nelle
  graduatorie sugli incassi prodotti dalla strada,
  oggi è solo seconda, seguita da Bologna e
  Parma dove invece il business della Polizia
  locale è in crescita: Roma e Napoli arrivano
  dietro, e a chiudere la classifica degli incassi ci
  sono un gruppo di città medio­piccole,
  soprattutto del Centro­Sud, dove
  evidentemente le multe non sono un problema
  per gli automobilisti. Chiude la graduatoria
  Caserta, dove qualche inciampo nella
  contabilizzazione può aiutare a spiegare i soli
  60 centesimi a patentato.
  La geografia dei verbali Che nel capoluogo
  lombardo la vita dell' automobilista non sia
  semplice è cosa nota a tutti i suoi
  frequentatori, tra divieti di sosta a strascico,
  zone a traffico limitato e i nuovi autovelox sulle
  principali strade d' ingresso alla città. Il
  tabelloone qui a fianco traduce questa sensazione in numeri, e mostra che negli incassi in rapporto ai
  patentati Palazzo Marino non teme confronti. Certo, il conto cresce anche per i tanti pendolari che ogni
  giorno entrano in città, e che portano Milano fra i primatisti continentali nel rapporto fra automobili e
  superficie. Lo stesso fenomeno dei city users spinge in alto anche Firenze e Bologna, mentre tra le città
  più "tranquille" spiccano i dati di Treviso e Rovigo.
  Insieme a Venezia, che arriva poco sotto nella graduatoria grazie ovviamente alla parte di Mestre, fanno
  del Veneto uno dei territori più multati d' Italia. Assai più serena l' esistenza sulle strade dei vicini
  friulani, che annoverano Trieste al 68° posto e le altre città ancora più in basso, con i goriziani (98esimi)
  fra gli italiani meno multati d' Italia.
  Anche questo, forse, è uno dei benefici dello Statuto di autonomia, che rende più leggero il patto di
  stabilità e più facile la vita alla finanza locale, e quindi spinge meno a cercare risorse fra auto in divieto
  di sosta e automobilisti troppo dinamici.
  La tendenza Va detto, però, che gli anni d' oro delle multe sembrano finiti, e dopo il periodo buono che
  fra 2008 e 2011 ha fatto crescere gli incassi del 15% portandoli a sfiorare gli 1,5 miliardi di euro, nel
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  Il Codice­cantiere.

  Lavori (normativi) sempre in corso
  Per il Codice della strada i lavori (parlamentari
  e ministeriali) non finiscono mai: forse per
  analogia con la manutenzione stradale vera e
  propria, anche norme e regolamenti risultano
  costantemente in aggiornamento, tra interventi
  d' urgenza, modifiche annunciate e mai
  completate, disposizioni in attesa d'
  attuazione.
  La commissione Trasporti della Camera sta
  affrontando sia la Delega al Governo per la
  r i f o r m a d e l Codice della strada (decreto
  legislativo 30 aprile 1992, n. 285)in un testo
  unificato che raccoglie una decina di proposte
  e di cui ha appena concluso l' esame, sia le
  «Modifiche al codice della strada in materia di
  semplificazione delle azioni di contrasto dell'
  evasione dell' obbligo di assicurazione dei
  veicoli, per favorire la circolazione dei carrelli
  elevatori e per contrastare le esportazioni
  irregolari di veicoli da demolire e le fittizie
  immatricolazioni di veicoli all' estero». I
  provvedimenti non riusciranno a diventare
  efficaci prima della pausa estiva, anche
  perché, nella delega, è stato tra l' altro
  ipotizzato di inserire il reato di omicidio
  stradale, con conseguenti interventi sul Codice
  penale e prevedibile allungamento dei tempi. Il mandato al Governo, che avrà poi dodici mesi per i
  decreti delegati, punta a una razionalizzazione del Codice della strada, ricorrendo soprattutto alla
  delegificazione, e quindi rimandando a futuri regolamenti le parti marcatamente tecniche e/o bisognose
  di frequenti aggiornamenti.
  Chissà se la scelta di ricorrere alle normative secondarie risulterà poi vincente. L' esperienza insegna
  che delegificazione non è sinonimo di attuazione: all' ultimo conteggio del Sole 24 Ore sui
  provvedimenti attuativi da varare, risultavano più di 500 decreti smarriti. Tra i quali ­ per stare in tema ­
  figurano anche le misure per attivare l' archivio unico telematico tra Pra e Motorizzazione, annunciate
  entro il 1° marzo dalla legge di stabilità per il 2014 ma ora rinviate perlomeno a settembre, in un futuro
  decreto.
  Ritardo trascurabile, peraltro, se paragonato al «decreto autovelox» (si veda il corsivo in questa stessa
  pagina): programmato dal 2010, sembrava imminente a maggio (2014, si intende) ma si è nuovamente
  incagliato per le perplessità dell' Anci, l' associazione dei Comuni.
  Motivo della contesa, l' uso degli autovelox da parte dei sindaci per fare cassa, da bilanciare con l'
  obbligo di destinare parte dei proventi a manutenzione e sicurezza stradale. Intanto i rilevatori in città
  fanno gli straordinari: oltre all' esempio di Milano, di cui riferiamo qui accanto, c' è quello di Roma, dove

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  L' ANALISI.

  Per le imprese tante illusioni e risultati deludenti
  Alessandro Selmin Da tempo, quando
  Parlamento, Governo, Ministeri e Regioni
  preannunciano semplificazioni, l' accoglienza è
  un profondo scetticismo. Quelle che
  riguardano l' inizio di un' impresa sono state
  riproposte, con crescente insistenza, a partire
  dal 2010 con il decreto legislativo 59/10 che
  attua la direttiva servizi europea e con la legge
  122/10 che sostituisce la Dia con la Scia, in
  quanto ritenute strumenti indispensabili sia per
  riformare la burocrazia, ma anche per
  superare la crisi economica e contenere la
  spesa pubblica. I risultati pratici sono stati del
  tutto inferiori alle attese, soprattutto nelle
  prospettive delle imprese.
  Dalle indagini internazionali sul funzionamento
  della Pa risulta che tra i Paesi della Ue l' Italia
  è in ottima posizione (quarta) riguardo i giorni
  (in media) per avviare un' impresa e invece
  quasi in coda riguardo i costi per questo avvio.
  Questi dati, apparentemente contraddittori, si
  spiegano il primo con la forte incidenza, nella
  media, delle numerose attività (soprattutto
  manifatturiere e agricole) che da sempre sono
  libere e il secondo con il fatto che la difficoltà
  di interpretazione delle regole per esercitare
  un' attività e la complessità delle nuove procedure come Scia, Suap, Comunica, eccetera obbligano di
  fatto l' imprenditore a farsi assistere da consulenti e associazioni; in Italia l' attuale semplificazione
  costa.
  Nel Def 2014 i temi della razionalizzazione delle norme e riduzione dei costi per agevolare la nascita
  delle imprese sono inclusi nell' azione "semplificazione per le imprese" e la scadenza è fissata ad
  ottobre 2014.
  Promesse di semplificazioni/liberalizzazioni ancora più esplicite sono previste all' articolo 12 della legge
  35/12 e in altre leggi che hanno rinviato a regolamenti che non hanno mai visto la luce. Anche la
  Commissione parlamentare per la semplificazione nel documento conclusivo del 31 marzo ha elencato
  le possibili terapie.
  A questo punto non resta che lavorare sul concreto.
  Da anni addetti ai lavori e studiosi sottolineano che semplificare e liberalizzare è "faticoso", ma
  sicuramente sono obiettivi raggiungibili in tempi accettabili. Sul fronte delle semplificazioni procedurali è
  prioritario valutare gli aspetti psicologici, comportamentali e ambientali che emergono nella fase di inizio
  di un' impresa e solo dopo definire procedure idonee, comprensibili e fruibili.
  Assai delicata è la valutazione dell' impatto delle tecnologie sia sugli imprenditori e loro consulenti, ma

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  Le vie della ripresa.

  Semplificazioni in cerca di rilancio
  Le procedure non armonizzate rallentano ancora l' avvio in tempi rapidi delle nuove
  aziende.

  Francesca Barbieri Una strada delle buone
  intenzioni, costellata però da tante pietre
  insidiose che fanno inciampare e allontanano il
  traguardo. In attesa dell' agenda per le
  semplificazioni ­ prevista dal decreto legge 90
  all' esame del Parlamento per la conversione ­
  che dovrebbe essere approvata entro ottobre
  e fissare moduli standard nazionali in materia
  di permessi edilizi e avvio d' impresa, oggi chi
  punta a mettersi in proprio deve ancora
  affrontare procedure spesso diverse, a
  seconda di dove si trova. Qualche esempio?
  Per aprire un' edicola, o un bar, in certi
  Comuni è richiesta la Scia (segnalazione
  certificata di inizio attività), in altri no, spesso a
  pochi chilometri di distanza.
  E se lo sportello unico per le attività produttive,
  il cosiddetto Suap, è ormai stato adottato dalla
  totalità dei Comuni italiani, l' obiettivo di
  avviare l'"impresa in un giorno" per via
  interamente telematica in molti casi è ancora
  una chimera. A parlare l' ultimo rapporto Doing
  Business, che posiziona l' Italia al 90° posto su
  190 Paesi per l' avvio di start­up e addirittura
  al 112° per l' ottenimento dei permessi edilizi,
  con sei procedure necessarie per far partire l'
  attività e un costo superiore al 14% del reddito pro capite.
  Eppure ogni aspirante capitano d' azienda dovrebbe poter non solo consultare sul portale
  www.impresainungiorno.gov.it gli adempimenti, ma anche scaricare la modulistica, compilarla e
  inviarla, effettuare i pagamenti di oneri e diritti comodamente seduto davanti al pc. Per la
  predisposizione della pratica, invece , in base a un' indagine condotta nel 2013 dal ministero dello
  Sviluppo economico, solo il 27% dei Comuni utilizzava in via esclusiva moduli online. «La pratica più
  diffusa ­ evidenzia Roberto Cerminara, responsabile commercio e legislazione d' impresa di
  Confcommercio ­ è quella di fare il download del modello, compilarlo, farne la scansione e inviarlo via
  Pec». In questo caso, il ciclo di vita della pratica non genera modalità automatizzate di gestione del
  procedimento, a differenza di quanto accade invece adottando la pratica telematica.
  Performance superiori si registrano negli sportelli gestiti dalle Camere di commercio, dove la maggior
  parte dei dossier viaggia su web e da gennaio 2012 a oggi gli adempimenti completati hanno superato
  quota 200mila. «Il sistema fortemente orientato sui servizi online ­ spiega Ferruccio Dardanello,
  presidente di Unioncamere ­ dà certezze alle imprese su come assolvere gli adempimenti e consente,
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  POST­IT.

  In manette costruttore di Palermo:
  20 luglio 1996.

  Viene arrestato a Portofino Manlio Drago
  Ferrante, costruttore 35enne originario di
  Bagheria, ritenuto appartenente alla famiglia
  mafiosa di Caccamo.
  Drago Ferrante era ricercato da alcuni mesi ed
  era fuggito da Palermo. Per lui l' accusa di
  aver riciclato i miliardi della mafia nell' edilizia
  e in particolare di aver investito, assieme ai
  suoi fratelli (anch' essi arrestati), il denaro dei
  fratelli Graviano, costruendo un complesso
  residenziale presso Trabia (Pa).

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  Lettere.

  Una vergogna l' abuso di contratti a termine nella
  scuola
  Sono molto contento del fatto che l' avvocato
  generale della Corte di giustizia Ue abbia
  bocciato, come scrivete sul Sole 24 Ore di
  venerdì scorso, la successione di contratti a
  termine senza indicazioni certe sulla data di
  conclusione nel settore della scuola. Pratica
  che a quanto ho capito in Italia usiamo
  regolarmente per coprire i vuoti in organico in
  assenza di concorsi. Non sono un giurista e
  non mi addentro nel merito della pronuncia,
  che ha basi tecniche certamente ben fondate.
  Da profano, dico che è una vergogna che tutti i
  governi che si sono succeduti negli ultimi
  hanno abbiano operato tagli continui nei
  finanziamenti alla scuola pubblica e che per
  giunta abbiano fatto ricorso, come ci conferma
  la Corte Ue, al ricorso abusivo alla
  successione dei contratti a t e r m i n e . L a
  precarizzazione e i tagli alla scuola minano
  alla base il futuro del Paese, che risparmia su
  quella che dovrebbe essere la priorità
  assoluta, cioè la cultura e la formazione dei
  suoi giovani. Salvo poi inscenare piagnistei
  politici sulla disoccupazione giovanile e
  inventare ­ a valle del problema ­ sgravi fiscali
  per i ragazzi che a compensi tagliati e ridicoli
  dovrebbero trovare lavoro in un' industria che non c' è più.
  L. S. email Ma senza Province si risparmia? Scusate ma io non ho ancora capito se questa storia dell'
  abolizione delle Province porti risparmi effettivi o sia un grande bluff. Intanto, mi risulta che il decreto
  che doveva assegnare a Comuni e Regioni le funzioni delle Province doveva essere emanato entro il 7
  luglio ma ancora non è stato emanato affatto, quindi le Province decadute mantengono le loro funzioni
  ma con 440 milioni di euro in meno quest' anno e consegnuenti tagli per strade, scuole, trasporti,
  ambiente. poi nasceranno le nuove province e le città metropolitane...qualcuno ci può dire quanto
  risparmieremo in tutto questo e quanti soldi ci costerà rimpiazzare privatamente i servizi che ci
  taglieranno?
  Valerio Pagani email Il titolo di «commercialista» Nell' articolo apparso sul Sole 24 Ore del 14 luglio e
  dedicato alle elezioni di categoria per l' Albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili, ancora una
  volta si ingenera confusione sul titolo professionale e quindi sulle relative prerogative dei «ragionieri
  commercialisti» regolarmente iscritti alla «Sezione A ­ Commercialisti» del nuovo Albo. I ragionieri
  commercialisti iscritti all' Albo vengono infatti definiti solo come «ragionieri», con ciò ingenerando nell'

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  Fisco. I contribuenti sono 2,2 milioni.

  Gettito record dell' Irpef «straniera» a quota 6,7
  miliardi
  Sei miliardi e settecento milioni (6,738, per la
  precisione): è il totale dell' Irpef pagata in Italia,
  sulla base delle dichiarazioni presentate nel
  2013, da contribuenti nati all' estero e tenuti al
  pagamento. Una platea di 2 milioni e 200mila
  soggetti per i quali è stata calcolata un'
  imposta netta positiva e che rappresenta poco
  meno dei due terzi sul totale dei soggetti Irpef
  non nati in Italia(il 63,5%). Lo segnalano le
  elaborazioni della Fondazione Leone Moressa
  sui dati del ministero delle Finanze, indicando
  una crescita, rispetto a quanto versato l' anno
  prima, del 2,6 per cento. Complessivamente ­
  comunica la Fondazione Moressa ­ l' Irpef
  pagata da contribuenti stranieri vale il 4,4% del
  totale.
  I valori medi del versato e la distribuzione
  territoriale forniscono ulteriori indicazioni: i nati
  all' estero sono il 7,2% dei contribuenti che
  versano l' Irpef e pagano mediamente 3mila
  euro pro capite, contro un valore medio dei
  nati in Italia di 5mila euro. L' incidenza dell'
  imposta netta versata dagli stranieri è in
  costante aumento dal 2009, ed è cresciuta di
  quasi mezzo punto da allora. Quanto alle
  Regioni, le elaborazioni della Fondazione
  indicano che oltre un quinto dei contribuenti Irpef nati all' estero risiede in Lombardia (21,7%), mentre
  sono decisamente più basse le percentuali del Veneto (11,5), dell' Emilia Romagna (11,3), del Lazio
  (10,2). Quattro Regioni che comunque raccolgono più della metà dell' Irpef straniera. Se però si
  rapporta il numero dei paganti al totale regionale dei contribuenti Irpef, i territori con le percentuali più
  elevate diventano il Trentino Alto Adige (11,9%) e il Friuli Venezia Giulia (11%): zone di confine, dove
  facilmente può essere più elevato il numero di cittadini italiani nati all' estero.
  I contribuenti di provenienza europea sono in genere caratterizzati da un' imposta versata decisamente
  più elevata rispetto agli altri Stati (si veda la tabella più sotto), ma con l' eccezione della Romania che,
  pur avendo la più alta percentuale tra i contribuenti nati fuori Italia, presenta un valore medio di Irpef
  sotto i 1.800 euro, molto lontano dai valori della Francia (5.500) o della Germania (4.520). La
  Fondazione completa poi il suo studio stimando l' impatto del mancato gettito da attribuire agli stranieri
  che hanno lasciato l' Italia: l' ammanco per l' Erario, considerando gli oltre 38mila cancellati dall'
  anagrafe nel 2012, può essere valutato attorno ai quasi 61 milioni di euro.
  M. Me.

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  L' AGENDA DEI DECRETI LEGGEA CURA DI
  Roberto Turno
  Sotto la pressione dell' ingorgo parlamentare,
  il Parlamento accelera il forcing per varare i
  decreti in scadenza e il Governo prepara una
  raffica di voti di fiducia. Il Dl competività è da
  giovedì in aula al Senato (poi andrà a
  Montecitorio). Intanto la Camera sarà
  impegnata sul decreto Pa (Dl 90) e su quello
  (Dl 92) che si occupa anche di custodia
  cautelare: anche in questo caso dovranno
  essere trasferiti al Senato. Tutto a rotta di
  collo, tutto sotto una valanga di emendamenti.
  E di fiducie.

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  Tributi locali. Esclusa l' esenzione per l' Agenzia.

  Gli immobili del Demanio non evitano il prelievo Ici
  Rosanna Acierno Niente esenzione Ici per gli
  immobili di proprietà del Demanio. Sono
  esonerati, infatti, lo Stato italiano, le Regioni, le
  Province e i Comuni ma non gli enti pubblici
  economici che operano nel regime delle
  persone giuridiche private. Inoltre alla
  dichiarazione e al pagamento dell' imposta
  comunale sugli immobili (ora sostituita da Imu
  e Tasi) non è tenuto l' utilizzatore di fatto dell'
  immobile, ma il proprietario o il titolare di altro
  diritto reale, come l' usufruttuario. È quanto
  precisa la sentenza 500/10/2014 della Ctr
  Emilia Romagna.
  La pronuncia trae origine da tre avvisi di
  accertamento emessi per gli anni 2005­ 2007
  da un Comune verso l' agenzia del Demanio
  per omessa dichiarazione dell' Ici per otto
  immobili di sua proprietà (quattro definiti opere
  idrauliche di seconda categoria e quattro
  opere di bonifica).
  I l Demanio h a i m p u g n a t o g l i a t t i i n C t p
  sostenendo innanzitutto l' esenzione dall' Ici in
  quanto si trattava di immobili posseduti dallo
  Stato italiano e destinati a finalità istituzionali.
  In alternativa, l' Agenzia ha chiesto comunque
  l' annullamento dell' accertamento, ritenendo
  che l' imposta comunale dovesse gravare sul soggetto che utilizzava gli immobili (in questo caso la
  Regione) secondo quanto stabilito dall' articolo 3, comma 2, del Dlgs 504/1992.
  Il Comune ha sostenuto, invece, la fondatezza della pretesa, sottolineando da un lato la soggettività
  impositiva del Demanio in quanto si tratta di ente pubblico economico operante nel regime delle
  persone giuridiche private (come riconosciuto dalla risoluzione 5/DPF/2007 del ministero dell'
  Economia) e, dall' altro, che gli immobili erano tutti intestati all' Agenzia e nessuno risultava classificato
  in categoria catastale E (e, dunque, esente).
  I giudici di primo grado hanno respinto il ricorso. Allora l' Agenzia ha presentato appello sostenendo la
  propria estraneità all' imposizione Ici dal momento che il nudo proprietario degli immobili accertati era il
  Mef mentre l' utilizzatore era la Regione.
  Il collegio di secondo grado ha respinto l' istanza e ha ritenuto legittima l' imposizione Ici per carenza di
  requisiti soggettivi e oggettivi necessari all' esenzione. Secondo la Ctr, infatti, i fabbricati accertati,
  anche se non utilizzati, sono comunque di proprietà del Demanio e non risultano classificati nella
  categoria catastale «E» ossia tra gli immobili esenti di diritto. Inoltre, l' Agenzia non può essere
  equiparata allo Stato italiano (per cui spetterebbe l' esclusione dall' Ici) o, comunque, a un soggetto
  passivo esente.

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  Studi di settore. Il vero core business era la vendita di spazi pubblicitari e non l' editoria.

  La rettifica deve «pesare» il tipo specifico di attività
  Marco Nessi La rettifica da studi di settore
  deve considerare le specificità dell' attività
  svolta. È quanto emerge dalla sentenza
  2600/18/2014 della Ctr Lombardia.
  Il contenzioso riguarda la rettifica dei ricavi
  dichiarati da una Srl nel periodo d' imposta
  2005 sulla base delle risultanze degli studi di
  settore. La società ha presentato ricorso e
  contestato l' infondatezza della pretesa
  erariale in virtù dell' atipicità dell' attività svolta
  rispetto a quella ordinaria dei piccoli editori. A
  riprova di ciò, la società ha dimostrato di avere
  conseguito ricavi dal l' attività editoriale (nel
  caso specifico costituita dalla vendita di un
  solo libro) in minima parte (13%), mentre la
  quota più significativa è derivata dalla
  cessione di spazi pubblicitari che sono stati
  inseriti nell' edizione annuale del libro (82%) e
  dalla vendita di pubblicità e servizi attraverso
  internet (5%). Pertanto, il vero core business
  della società non è stato l' esercizio dell'
  attività editoriale ma la vendita degli spazi
  pubblicitari c h e s o n o s t a t i i n s e r i t i n e l l a
  pubblicazione.
  Nell' accogliere il ricorso, la Ctp ha
  riconosciuto l' inattendibilità delle risultanze
  derivanti dagli studi di settore, vista la specificità dell' attività svolta dalla società. L' ufficio ha presentato
  appello e ha sottolineato il fatto di avere applicato gli studi di settore sulla base del codice attività che
  era stato indicato dalla società. Peraltro, la mancata presentazione al contraddittorio da parte della
  società aveva giustificato l' accertamento operato sulla base delle sole risultanze degli studi di settore.
  Oltre a ciò, secondo l' amministrazione finanziaria, i dati dichiarati dalla società nelle annualità
  precedenti avevano evidenziato delle incongruenze reiterate nel tempo e sintomatiche della tenuta di
  una condotta antieconomica della stessa.
  Dal canto suo la società, ha ribadito l' inadeguatezza dello studio di settore a rappresentare le
  specificità dell' attività svolta, e sottolineato che la riduzione progressiva dei ricavi era in linea con la
  forte crisi che aveva coinvolto il settore pubblicitario e che aveva determinato la necessità di ridurre il
  personale con il ricorso alla cassa integrazione in deroga.
  Il collegio d' appello ha respinto l' interpretazione fornita dal Fisco e confermato la pronuncia di primo
  grado. In particolare nel richiamare la giurisprudenza sul punto (Cassazione, sentenze 11633/2013 e
  26635/2009), il collegio di secondo grado ha dapprima ribadito che la mancata risposta all' invito al
  contraddittorio da parte del contribuente non preclude la possibilità (da un lato) dell' ufficio di motivare l'
  accertamento sulla base dell' applicazione dei soli standard e (dall' altro) del contribuente, di impugnare

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  Risanamento. La Conferenza di servizi deve approvare il piano presentato dal privato entro 90
  giorni.

  Bonifiche in tempi ridotti
  Il Dl 91/2014 semplifica la procedura per il proprietario dell' area.

  PAGINA A CURA DI Federico Vanetti
  Bonifiche più veloci e più semplici. Questo l'
  obiettivo del decreto legge «competitività e
  ambiente» in vigore dal 24 giugno scorso. Il Dl
  91/2014 integra, infatti, il Dlgs 152/2006 con un
  nuovo articolo (articolo 242­bis) dedicato
  espressamente alla procedure semplificate di
  bonifica e messa in sicurezza dei siti
  contaminati. La novità più rilevante riguarda
  sicuramente l' inversione degli schemi
  procedurali ordinari. In caso di bonifica di un
  sito contaminato, il soggetto interessato,
  volendo procedere in modo celere al recupero
  ambientale della propria area, potrà
  direttamente presentare agli enti un progetto di
  intervento volto a raggiungere i valori tabellari
  di legge (Csc) riferiti alla specifica
  destinazione d' uso del sito.
  Non sarà più necessario, quindi,
  «caratterizzare» preliminarmente il sito sotto il
  controllo delle autorità, ma l' operatore potrà
  raccogliere in modo autonomo e sotto la
  propria responsabilità tutte le informazioni
  necessarie per predisporre il progetto di
  bonifica (anche mediante indagini private).
  La «caratterizzazione» del sito in
  contraddittorio con l' Arpa, invece, sarà eseguita solo dopo il completamento dell' intervento per
  verificare il raggiungimento degli obiettivi. La validazione della stessa Arpa, dunque, costituirà
  certificazione di avvenuta bonifica.
  Se gli obiettivi non vengono raggiunti, l' operatore dovrà integrare il progetto eseguito, il quale, tuttavia,
  verrà istruito secondo le procedure ordinarie, uscendo così dalla procedura semplificata.
  Sarà quindi interesse degli operatori privati raccogliere ogni informazione utile al fine di progettare
  interventi efficaci e completi, così da evitare contaminazioni residuali e un allungamento della bonifica
  dell' area.
  La nuova disposizione, inoltre, impone specifici termini entro cui deve essere svolta la procedura. La
  Regione (o i Comuni delegati a loro favore) dovrà convocare la conferenza di servizi per valutare il
  progetto di bonifica entro 30 giorni dalla sua ricezione e il progetto dovrà essere approvato nei
  successivi 90 giorni.
  I lavori di bonifica autorizzati dovranno, quindi, essere completati entro dodici mesi da parte dell'
  operatore (salva la possibilità di proroga per ulteriori sei mesi). Decorso il termine, si perde il beneficio
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  Le altre modifiche. Valutazione unificata.

  Per la nuova Via progettazione su un solo livello
  Oltre a introdurre una specifica procedura di
  bonifica semplificata, il decreto legge 91/2014
  contiene ulteriori novità o modifiche delle
  disposizioni di tutela in materia ambientale.
  Le più importanti sono le modifiche che il
  decreto «Competitività e ambiente» introduce
  in materia di Via (valutazione di impatto
  ambientale) : l e d e f i n i z i o n i d i p r o g e t t o
  preliminare e definitivo sono sostituite da un'
  unica definizione di progetto ancorata ai livelli
  di progettazione disciplinati dal Codice sugli
  appalti pubblici.
  Rispetto alla procedura di verifica, viene
  stabilito che i criteri di individuazione delle
  soglie dei progetti da sottoporre a tale
  procedura di screening saranno stabiliti con
  decreto ministeriale.
  Infine, vengono apportate integrazioni ai
  sistemi di pubblicazione dei decreti Via e delle
  altre informazioni che devono essere messe a
  disposizione del pubblico, prevedendo anche
  la pubblicazione via web.
  Un' altra modifica apportata all' articolo 216 del
  Dlgs 152/2006 (procedure di autorizzazione di
  impianti di gestione rifiuti) è volta a sottoporre
  le attività di trattamento degli aggregati, dei
  rifiuti di carta e di vetro, dei metalli, dei pneumatici e dei rifiuti tessili alle procedure semplificate di cui
  all' articolo 214 del medesimo decreto legislativo, ferma restando l' osservanza dei criteri e requisiti
  stabiliti a livello comunitario.
  Questa previsione, dunque, comporta una semplificazione anche rispetto alla gestione di alcuni specifici
  rifiuti.
  Vengono inoltre sottratte alla disciplina del testo unico ambientale le procedure per la gestione di rifiuti
  prodotti dai sistemi di difesa nazionale, i quali saranno sottoposti a una specifica disciplina definita di
  concerto dai ministeri competenti.
  È poi il turno della bonifica delle aree militari, rispetto alle quali viene previsto l' inserimento di una
  norma ad hoc (articolo 241­bis) nel Codice ambientale. La norma prevede che per i siti esclusivamente
  destinati alla Difesa le Csc (concentrazione soglie di contaminazione) di riferimento sono quelle per i siti
  industriali e commerciali.
  In caso di superamento di queste soglie, gli obiettivi di bonifica dovranno essere comunque stabiliti
  mediante specifica analisi di rischio che tenga anche conto del rischio per le aree limitrofe.
  L' articolo 241­bis, dunque, prevede che in caso di declassamento del sito militare a destinazione
  residenziale, le soglie di riferimento dovranno essere quelle previste per tale destinazione (tabella 1,

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  Appalti. Correttivi da approvare per far ripartire il sistema.

  Cig e dati sulle varianti fermano ancora i lavori
  Alberto Barbiero Tutte le amministrazioni che
  gestiscono appalti di lavori pubblici (comprese
  le società partecipate) devono trasmettere gli
  atti sulle varianti in corso d' opera all' autorità
  anticorruzione entro trenta giorni dalla loro
  approvazione.
  La disposizione prevista dal l' articolo 37 del
  Dl 90/2014 presenta molti profili problematici
  nella sua applicazione, rispetto ai quali è
  parzialmente intervenuto a chiarimento il
  comunicato del presidente dell' Anac del 16
  luglio 2014.
  Il nuovo dato normativo circoscrive le tipologie
  di varianti per cui è previsto l' obbligo di
  trasmissione dei documenti a quelle
  determinate da cause impreviste e
  imprevedibili, da eventi inerenti la natura dei
  beni verificatisi in corso di esecuzione o da
  rinvenimenti imprevisti, nonché a quelle che
  derivano da cause geologiche o idriche,
  quando rendano più onerosa la prestazione
  dell' appaltatore.
  Rispetto a queste tipologie, tuttavia, l' articolo
  37 non individua alcuna soglia di valore, per
  cui enti locali e società devono trasmettere la
  documentazione relativa anche a varianti di
  importo modesto.
  In base alla disposizione non rientrano nell' obbligo le varianti derivanti da innovazioni normative e
  quelle conseguenti a errori progettuali. Lo spartiacque temporale è individuato nel 25 giugno (entrata in
  vigore del decreto): le varianti approvate a partire da quella data sono assoggettate all' obbligo, mentre
  ne restano escluse quelle approvate prima.
  Per semplificare l' adempimento, l' Anac ha precisato che nella documentazione da inviare vanno
  ricompresi il provvedimento di approvazione, l' atto di validazione, la relazione del Rup e il quadro
  comparativo di variante, anche se le stazioni appaltanti devono essere disponibili (su richiesta) a fornire
  ogni altro documento progettuale utile.
  Le stazioni appaltanti possono inviare i documenti mediante posta elettronica certificata, ma anche per
  posta ordinaria, dovendo tuttavia specificare nel l' oggetto che si tratta della comunicazione prevista
  dall' articolo 37 e dovendo indicare il codice identificativo gara.
  Proprio in relazione al Cig, il presidente dell' Anac ha informato il governo dell' impossibilità, per l'
  autorità, di dar corso all' intesa approvata in Conferenza unificata sulla "sospensione" del diniego del
  codice ai Comuni non capoluogo che procedano ad acquisizioni di lavori, servizi o forniture in forma
  autonoma, senza avvalersi di uno dei modelli obbligatori previsti dal nuovo comma 3­bis dell' articolo 33

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  AUTONOMIE LOCALI.

  L' armonizzazione blocca più di 2 miliardi nel 2015
  Gli effetti del fondo svalutazione per i crediti dubbi.

  Luciano Cimbolini Con l' armonizzazione
  contabile (Dlgs 118/2011) vanno a sistema i
  meccanismi dei fondi "di garanzia" già
  introdotti da una serie di norme (da ultimo il
  comma 550 della legge di stabilità 2014 per le
  perdite delle partecipate).
  Lo strumento più rilevante è senza dubbio
  rappresentato il Fondo crediti di dubbia
  esigibilità previsto dal Dpcm del 28 dicembre
  2011. Proprio qui si concentrano molti
  problemi rilevanti per l' avvio della nuova
  contabilità, come evidenziato anche dal parere
  della bicamerale sul federalismo che chiede
  un avvio "graduale" della riforma (si veda Il
  Sole 24 Ore del 10 luglio) Si tratta di un fondo
  rischi che blocca l' impiego di entrate d i
  dubbia esigibilità. Contabilmente è una posta
  di spesa non impegnabile, che aumenta il
  risultato di amministrazione vincolato al fine di
  sterilizzare future inesigibilità.
  Le entrate "dubbie" sono accertate per intero,
  essendo vietato il cosiddetto accertamento per
  cassa. Nel bilancio, però, sarà obbligatorio il
  fondo crediti determinato in base alla
  dimensione delle previsioni di entrata, alla
  natura e all' andamento delle riscossioni nei
  cinque anni precedenti, con vincolo sull' avanzo.
  Non c' è accantonamento per i trasferimenti da altre Pubbliche amministrazioni, per i crediti assistiti da
  fidejussioni e per le entrate tributarie da accertare per cassa, e possono motivatamente essere escluse
  dal calcolo anche altre poste.
  Il Fondo "pesa" sia sul bilancio di previsione, sia su variazioni e rendiconto.
  N e l bilancio, definite le entrate rilevanti, in prima applicazione, si calcola la media fra incassi
  (competenza più residui) e accertamenti dei cinque anni. A regime, invece, varranno solo gli incassi di
  competenza.
  Le percentuali, che varranno anche nel pluriennale, possono calcolarsi con tre metodi: e media
  semplice: per ogni anno, rapporto fra incassi e accertamenti, somma dei risultati e divisione per 5; r
  somma degli incassi annui ponderati (0,10 per i primi 3 anni e 0,35 per gli altri) da rapportare con la
  somma degli accertamenti annuali ponderati con gli stessi pesi; t media ponderata: rapporto tra incassi
  e accertamenti annui pesati con i coefficienti di cui sopra.
  È necessario motivare la scelta del metodo.
  Nel primo anno si potrà stanziare il 50% della somma emersa dai calcoli; nel secondo si sale al 75% e
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  Le massime
  CONSIGLIO              COMUNALE A s s e n z a
  ingiustificata da accertare È illegittima la
  delibera d e l c o n s i g l i o c h e d i c h i a r a l a
  decadenza di un consigliere per tre assenze
  consecutive ingiustificate, se l' ultima assenza
  non è stata puntualmente "accertata".
  Tar Sardegna, sentenza 606 dell' 11 luglio
  2014 ­ Il segretario aveva verbalizzato che ­ a
  causa dell' affollamento della seduta ­ «non
  aveva potuto accertare la presenza del
  consigliere».
  SOCIETÀ AEROPORTUALE Stop del prefetto
  allo sciopero È legittima l' ordinanza del
  Prefetto che ha intimato ai dipendenti di una
  società aeroportuale di cessare lo sciopero e
  di riprendere il lavoro.
  Tar Veneto, sentenza 1009 del 10 luglio 2014 ­
  I trasporti aeroportuali sono servizi essenziali e
  l' articolo 1 della legge 146/90 garantisce il
  diritto alla libertà di circolazione.
  ANIMALI RANDAGI No al divieto di alimentarli
  È illegittima l' ordinanza del sindaco che vieta
  di somministrare alimenti a cani e gatti randagi
  e ai colombi.
  Tar Puglia­Lecce, sentenza 1736 dell' 11 luglio
  2014 ­ Il divieto di alimentare animali che
  vivono in libertà contrasta con l' articolo 2 della legge 281/91.
  PERMESSO EDILIZIO/1 Annullamento e demolizione L' annullamento in sede giurisdizionale del
  permesso di costruire non comporta necessariamente la demolizione delle opere.
  Tar Piemonte, sentenza 1171 dell' 8 luglio 2014 ­ L' amministrazione deve valutare, prima della
  demolizione, la possibilità della restituzione in prìstino o della sanzione pecuniaria.
  PERMESSO EDILIZIO/2 Il rispetto delle distanze È illegittimo il diniego del permesso di costruire
  perché l' interessato non ha dimostrato il rispetto delle distanze previste dalla legge.
  Tar Campania­Salerno, sentenza 1257 del 10 luglio 2014 ­ La prova del mancato rispetto delle distanze
  doveva essere fornita dal Comune.
  DIRITTO DI ACCESSO Chi segnala l' abuso edilizio È legittimo il diniego alla richiesta di conoscere le
  generalità della persona che ha segnalato l' abuso edilizio.
  Tar Lombardia­Milano, sentenza 1656 del 26 giugno 2014 ­ La richiesta doveva precisare che la
  mancata conoscenza della persona che aveva effettuato la segnalazione impediva la tutela dei propri
  interessi giuridici.
  VINCOLO ARCHEOLOGICO Assenza di scavi o ritrovamenti È illegittimo il vincolo se, anche per
  assenza di scavi o ritrovamenti, vi è obiettiva incertezza sulla valenza archeologica del sito.
  Tar Umbria, sentenza 358 del 26 giugno 2014 ­ Il sacrificio del diritto di proprietà è giustificato soltanto
  dall' accertamento di un "effettivo" interesse archeologico.
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