Con questo Governo finalmente lo sport nella scuola - ASI Nazionale
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Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma Aut C/RM/08/2016 Anno XIX, n. 10 - Ottobre 2018 Con questo Governo finalmente lo sport nella scuola Eroi di sport, eroi di guerra Quel pasticciaccio brutto di Viale Tiziano Trieste: scienza e sport insieme al traguardo
SOMMARIO Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Anno XIX, n. 10 Ottobre 2018 Reg.ne Trib. Roma n. 634/97 Iscr. al Registro Nazionale della Stampa numero p.7650 3 Editoriale editore Claudio Barbaro Claudio Barbaro 4 Adesso facciamo lavorare Gabriele Gravina Italo Cucci direttore Italo Cucci 6 Eroi di sport, eroi di guerra Gianmaria Italia direttore responsabile 10 Doping: la storia sempre attuale Gianluca Montebelli Marco Zanetti coordinamento editoriale 14 La figura del moderno allenatore Sandro Giorgi Alessandro Cini capo redattore 18 Quel pasticciaccio brutto di Viale Tiziano Fabio Argentini Massimiliano Morelli 20 La forza del gruppo hanno collaborato Donatella Italia Alessandro Cini, Donatella Italia, Gianmaria Italia Chiara Minelli, 23 Pagine di sport Massimiliano Morelli, Umberto Silvestri. Fabio Argentini Marco Zanetti 24 Per l’ASI due squadre in A1 Fabio Argentini marketing Achille Sette 28 Frosinone ha ospitato i Campionati Nazionali di salto ad ostacoli direzione e amministrazione Chiara Minelli Via Capo Peloro, 30 - 00141 Roma Tel. 06 69920228 - fax 06 69920924 30 Alvignano ha ospitato il Campionato Nazionale ASI di corsa su strada redazione Sandro Giorgi primato@asinazionale.it 32 De Akker, Tutto nacque in un pub di Cape Town Fabio Argentini progetto grafico Promedia Audiovisivi s.r.l. 36 Scienza e sport, insieme al traguardo Fabio Argentini impaginazione 38 Tuttonotizie Francesca Pagnani 39 Asi Organizza stampa Stamperia Lampo - Roma 44 Asi attività Chiuso in redazione: 27/10/2018 46 Controcopertina Umberto Silvestri 2
EDITORIALE Con questo Governo finalmente lo sport nella scuola Finisce la supplenza del CONI zie a una volontà politica dichiarata che > Claudio Barbaro e inizia ritiene l’operazione sostenibile. Nei lunghi anni di vita del nostro Ente di la docenza di ruolo E anche noi ne siamo fortemente con- Promozione Sportiva ci siamo sempre dello Stato vinti. Pensiamo, ad esempio, che sareb- fatti portavoce della necessità di raffor- be possibile destinare una quota delle zare la cultura sportiva per la crescita dell’ampliamento dell’offerta formativa risorse derivanti dalla commercializza- quantitativa e qualitativa dell’intero mo- saranno intraprese misure per assicura- zione dei diritti televisivi delle partite di vimento. Abbiamo sempre individuato re il reclutamento dei docenti con titoli calcio di Serie A e B proprio al finanzia- nella scuola l’istituzione su cui investire idonei all’insegnamento […] dell’educa- mento di questa operazione. Un sog- per innescare un processo virtuoso, dal zione motoria nella scuola primaria an- getto nuovo, come ad esempio la Fede- basso, capace di rivelare lo sport per che utilizzando, nell’ambito delle risorse razione degli Sport Scolastici (sia che si quello che effettivamente è: un indiscu- di organico disponibili, docenti abilitati costituisca alle dipendenze del Miur o di tibile volano di benessere sia nella sua all’insegnamento per la scuola primaria in un Ministero dello Sport o oggetto dele- componente materiale che immateriale. possesso di competenze certificate. Saran- gato), potrebbe occuparsi della gestione Abbiamo sempre stimolato il CONI affin- no dunque oggetto di valutazione nuove di questi fondi e potrebbe ad esempio ché sensibilizzasse lo Stato sulle neces- classi di concorso e i requisiti per accedere essere impegnato nella costruzione di sità di introdurre lo sport sin dal ciclo di all’insegnamento di dette discipline nella un percorso di collaborazione con i pri- educazione primaria, non solo in vista scuola primaria. Occorre inoltre rivedere vati, finalizzato al potenziamento dell’e- di un accrescimento civico, ma anche la disciplina (risalente al 1958) relativa dilizia scolastica. come preziosa misura di welfare. all’organizzazione delle attività sportive In questo senso, negli ultimi anni il CONI, scolastiche […]’ In attesa che nella futura legge di Bilan- con vari progetti, si è comportato come cio si delinino sul piano operativo le un supplente, impegnato a colmare con Ecco dunque che un governo ‘bicefalo’, modalità di attuazione di questa misura vari progetti di media portata questa en- salutato da diversi come un esperimen- prevista dal Governo e si cristallizzino demica carenza. to destinato ad inciampare su questioni le coperture, non possiamo comunque ‘storiche’, lancia tanto inaspettatamen- non gioire pensando a come la scuola Finalmente sembra essere giunta la te quanto positivamente un concreto finalmente si appresti a diventare il ba- svolta che tutti noi aspettavamo da lun- segnale di cambiamento. Un cambia- luardo di una rivoluzione culturale fina- ghi anni. Per stare nella metafora, po- mento che, appunto, va nella direzione lizzata al benessere. tremmo dire che lo Stato ha deciso di a lungo da noi sperata: lo sport entra riprendere la docenza di ruolo. Infatti, nella scuola con personale qualificato, *L’editoriale è stato scritto all’indomani nella Nota esplicativa al DEF recente- con competenze certificate e funzionali dell’approvazione del Consiglio dei Mini- mente deliberato* si legge: ‘[…] Ai fini ai processi di apprendimento. Lo fa gra- stri della nota di aggiornamento al DEF 3
L’opinione Adesso facciamo lavorare Gabriele Gravina che mai perché > Italo Cucci partoriva risulta- appetito da ricchi ti interessanti. Del stranieri, cinesi e non ricco progetto riformatore solo. Con queste note ho Gabriele Gravina è il nuovo Presidente della di Gravina (“vasto programma” sostenuto la candidatura di Federazione Italiana Gioco Calcio. Lo han- avrebbe detto De Gaulle) sarebbe già im- Gravina sui media nazionali, no eletto all’unanimità (97,5%) e contraria- portante se ne sortisse la parte tecnica, ri- naturalmente augurandomi che lo facciano mente a quello che si possa pensare non è guardante la Nazionale, con la creazione del lavorare. Anche se - come dicevo - non vor- una buona notizia. Club Italia da far gestire da un professioni- rei che l’unanimità diventasse una trappola. Unanimità vuol dire “Non sappiamo chi sta stipendiato (vedi Marotta, ad esempio) Ho conosciuto tutti i presidenti federali del fare fino al 2020: ci accontentiamo di que- per evitare l’esistenza puramente platonica dopoguerra, a partire da Ottorino Baras- sto”. della Federazione nel momento in cui il cal- si, l’uomo che salvò la Coppa Rimet dalla Per tradizione, la poltrona più alta del calcio cio ha bisogno di rispettare l’ottimo bilancio bramosia di tesori delle SS ma non riuscì (non la più importante, è la Lega che decide economico lasciato da Tavecchio e Uva. a salvare l’Italia dalla umiliante lezione i fatti, la FIGC controlla l’applicazione del- È comunque d’obbligo essere ottimisti: per- di Belfast che le vietò la partecipazione al le regole) è stata oggetto di mire politiche, ché Gravina è dirigente affidabile e perché Mondiale di Svezia 1958. Lo ricordo volen- economiche o di semplice potere, e il dibat- la Federcalcio ne ha viste anche di peggio tieri perché fu un grande presidente, elaborò tito interno quanto più vivace era tanto più ma il gioco è sempre in crescita, oggi più la riforma che prese il suo none - il “Lodo 4
Eletto all’unanimità, probabilmente perché non c’erano alternative, adesso bisogna permettere al nuovo Presidente della Federcalcio di attuare le auspicate riforme per rilanciare il nostro mondo del pallone. Riforma dei campionati, rilancio della nazionale, nascita del Club Italia alcuni dei punti del “vasto programma” presentato dal successore di Tavecchio Barassi” - che si prefiggeva di ridurre gli or- ropa e consente a Gravina di iniziare il suo stabilitosi in Abruzzo, trae lo spunto per una ganici delle serie calcistiche e limitare l’in- viaggio da vincitore, alla faccia di chi gli carriera dirigenziale che dopo stagioni tra- gaggio dei calciatori stranieri in Italia. augurava un cammino irto d‘ostacoli. Che vagliate del settore lo porta alla presidenza Sessant’anni dopo siamo a chiedere le stesse peraltro non mancano. della Lega Pro (già Serie C), trampolino di cose a Gabriele Gravina, successore di Car- Gabriele Gravina può finalmente diventare lancio per la presidenza federale che gli vie- lo Tavecchio, pure lui vittima di un... cin- l’uomo giusto. Il mio giudizio è influenzato ne condegnata quasi all’unanimità. quantotto. Proprio in questi giorni Franco dall’aver avuto insieme a lui un amico im- Il problema è - come sempre - fra il dire Carraro, il “più presidente” di tutti col quale portante che nella sua purtroppo breve esi- e il fare. Tavecchio dice che una congiura ho rapporti dagli Anni Settanta, ha giusta- stenza ha solo costruito e ha dotato il calcio di palazzo l’ha fatto fuori proprio mentre mente... riabilitato Tavecchio che ha lasciato di una sponda culturale prima inesistente: stava mettendo mano alla riforma dei cam- in eredità una Nazionale da ricostruire (cosa parlo di Luciano Russi, scomparso nel 2009, pionati. Ne aveva parlato con me, promet- che sta facendo Mancini) e una ricca Fede- già magnifico rettore dell’Università di Te- tendo una Serie A a 18 e una B a venti; e razione, orgogliosamente spiegata al popolo ramo, editore di “Lancillotto e Nausicaa”, garantendo una revisione del rapporto fra (e ai critici intransigenti) dal direttore gene- rivista di storia e critica dello sport. In tempi giocatori stranieri e italiani in ogni forma- rale Michele Uva. Altri presidenti coi quali diversi, ma poi insieme, Gravina e io lavo- zione (si parlava di 6+5 o addirittura 7+4) ho avuto a che fare intensamente, Artemio rammo con Russi al nascente corso di laurea per aiutare la Nazionale a darsi nuovi e Franchi, novello Granduca di Toscana che in “Discipline giuridiche e economiche del- più attendibili protagonisti. E lì è caduto, fu anche presidente UEFA, e Tonino Matar- lo Sport”, facoltà di “Scienze Politiche” con Tavecchio. Per lo stesso motivo che aveva rese, che ho fustigato forse più del necessa- sede in Atri. Russi e Gravina avevano avuto castigato Barassi. E di lì deve ricominciare rio per ragioni tecniche (ad esempio non gli anche un’esperienza... di campo alla guida Gravina per riconquistare la partecipazione andava bene il mio caro amico Bearzot). del famoso Castel di Sangro che, fra l’84 e il al Mondiale. Con Roberto Mancini che ha A Gravina ho dedicato - senza aver alcuna ’96, conquistò cinque promozioni fino alla anticipato la sua nomina con una fortunata certezza della sua elezione - un ritratto che Serie B, esperienza che fu raccontata, con vittoria in Polonia che dovrà essere ribadita è al tempo stesso una raccomandazione. Nel la mia collaborazione, anche da uno scrit- fra un mese a Milano contro il Portogallo frattempo, l’Italietta di Mancini ha battuto tore americano, Joe McGinnis. Da quelle di Cristiano Ronaldo. la Polonia, non è caduta nella Serie B d’Eu- esperienze Gravina, imprenditore pugliese Buon lavoro, presidente. 5
Memorie Eroi di sport, eroi di guerra Dalle divise da atleta a quelle di soldato, cento anni fa, allo scoppiare della Grande Guerra, tanti campioni del nostro sport imbracciarono il fucile. Molti di loro non tornarono a casa ... 6
> Gianmaria Italia Non sono molti a sapere che nei pres- di Imperia al caporale Nino Ciccione, si della Gradinata Nord dello stadio portiere del Genoa, morto pochi anni Marassi, il più antico d’Italia tuttora in dopo la guerra per le gravi ferite ripor- Si era nel maggio 1915; negli stadi di funzione, il 1° gennaio 1933 venne sep- tate durante la vittoriosa conquista del Genova, Milano, Pisa e Roma gli arbitri, pellita la medaglia d’argento conferita Monte Nero. Nello stesso assalto cadde invece di fischiare l’inizio, lessero un te- al tenente Luigi Ferraris; al suo nome eroicamente il sottotenente degli alpini legramma della Federazione:“In seguito Genova ha intitolato quella struttura che Alberto Picco, calciatore spezzino a cui mobilitazione per criteri opportunità so- era stata inaugurata nel 1911. Ferraris è intitolato lo stadio di La Spezia. Il Cal- spendesi ogni gara”. Il campionato ven- era centrocampista del Genoa, cadde cio Padova dedicherà al proprio capita- ne interrotto a data da destinarsi quando durante la Grande Guerra come altri 25 no Silvio Appiani, volontario in guerra mancava una gara alla fine. soci del club rossoblù tra cui il terzino e caduto sul Carso, lo stadio adiacente Non resse la tradizionale tregua olimpi- Claudio Casanova, il portiere Adolfo al Prato della Valle. Cremona comme- ca, al contrario, la guerra interruppe lo Gnecco, l’ala Carlo Marassi, l’attaccan- morerà il portiere dell’U.S. Cremonese Sport. Nel giro di pochi giorni dalle ma- te Alberto Sussone e il terzino Claudio Giovanni Zini, bersagliere morto sul gliette e calzoncini quei ragazzi passa- Casanova. Carso nell’agosto 1915, con l’impianto rono alla giubba e ai pantaloni in panno Non vi fu squadra di calcio che non ebbe sportivo di via Persico. A Giuseppe Si- grigioverde; come loro molti ginnasti, i suoi caduti ai quali vanno ricondotti nigaglia, che nell’agosto 1916 fu colpito ciclisti, nuotatori, vogatori. i nomi di alcuni stadi italiani. Quello a morte sul Monte San Michele, Como Il Sacrario militare Redipuglia, in ricordo delle vittime della Prima Guerra Mondiale 7
Memorie Luigi Ferraris: al nome del giocatore del Genoa e della Nazionale, è stato intitolato lo stadio del capoluogo ligure ha dedicato lo stadio, una piscina ed una poi dell’Internazionale, che cadde come contratta in guerra. via: fu uno dei più forti vogatori italiani nostro combattente a Gallio nel gennaio Una citazione particolare va riservata ad del XX secolo. 1918 meritandosi la medaglia d’argento. Enrico Toti che possiamo definire il pri- Sono testimonianze, oggi sconosciute Alla fine della guerra l’Inter pianse 26 mo atleta paralimpico della nostra Storia. ai più, dell’enorme tributo di sangue e tesserati tra cui Il centrocampista Virgi- Si espresse egregiamente nel nuoto, nei vite umane che lo Sport pagò alla gran- lio Fossati, morì il 29 giugno 1916 su un tuffi e come ciclista. Dato che, da ferro- de conflagrazione che chiamò alle armi reticolato, a Monfalcone, durante un’au- viere, ebbe amputata la gamba sinistra in 5.903.000 Italiani, “la meglio gioventù”. dace azione per la quale venne insignito un incidente sul lavoro, fece adattare la Nei soli primi tre mesi di guerra moriro- di medaglia d’argento al valore militare: sua bicicletta e nel 1911 percorrerà gran no 27 calciatori. Numerose le squadre era capitano della Brigata Cuneo. parte delle strade d’Europa. Partì dalla che videro decimati i loro organici dalla Come non ricordare Enrico Canfari, so- sua Roma e, passando per Milano, rag- tragedia bellica: Bologna, Cremonese, cio fondatore e secondo presidente della giunse la Costa Azzurra, Parigi, Belgio, Genoa, Internazionale, Juventus, Lazio, Juventus tra il 1898 e il 1900, che morì da Olanda, Germania, Danimarca, Svezia, la Spezia, Milan, Monza, Vicenza. eroe nel 1915 nella terza battaglia dell’I- Lapponia, Finlandia percorrendo 8.000 Durante il conflitto il Milan, da cui partì sonzo da capitano di fanteria. km! Morì eroicamente, da bersagliere per il fronte il maggior numero di tesse- Lunga la schiera degli atleti della S.S. del 3° battaglione ciclisti presso Quota rati, perse 12 dei suoi uomini tra calcia- Lazio, erano calciatori, podisti, nuotatori: 85, a Monfalcone il 6 agosto 1916. tori e dirigenti tra cui Glauco Nulli (me- Alberto Canalini, Orazio Gaggiotti, Ro- Molto significativo il tributo anche dagli daglia d’oro al v.m.), il vicepresidente dolfo De Mori, Giovanni De Rinaldis, En- altri Sport. Giberto Porro Lambertenghi, Erminio rico Laviosa, Valerio Mengarini, Arnaldo Oltre al canoista Sinigaglia ricordiamo il Brevedan, Alessandro Calderari, En- Ausenda, Pietro Nazzari, Florio Marsili, ciclista Carlo Oriani, vincitore del Giro rico Canfari, Arnaldo Carito, Edoardo Pier Italo Rivalta, Gaetano Chiesa, Loren- di Lombardia del 1912 e del Giro d’Ita- Colombo, Luigi Forlano, Ugo Gardella, zo Gaslini: tutti caduti in combattimento lia del 1913, morì di polmonite contratta Lorenzo Gaslini, Domenico Moda, Egi- mentre Camillo Monetti morì nel gennaio mentre tentava di salvare un commili- dio Rovelli (medaglia d’argento v.m.), 1919 per un morbo conseguente alle feri- tone sul Tagliamento; il ginnasta Guido Giuseppe Soldera e Paolo Wilmant. A te riportate in combattimento il 17 agosto Romano, medaglia d’oro alle Olimpiadi loro si aggiunga il paraguaiano Julio Ba- 1916 e Giovanni Kustermann, nuotatore di Stoccolma del 1912, caduto sull’Alto- vastro, giocatore dapprima del Milan e e pallanuotista, si spense nel 1924 per tisi piano dei Sette comuni nel giugno 1916 8
durante un volo di collaudo sopra l’aero- porto milanese di Taliedo. Giovanni Cocchi, arrivato 2° alla terribi- le Sanremo del 1910 dove giunsero solo in 4 al traguardo, era ad Anversa quando scoppiò la guerra. Si arruolò nell’eser- cito belga e ottenne la croce d’argento dell’ordine di Leopoldo, massima onori- ficenza militare. Un altro ciclista fu Edoardo Cucchetti, capitano della 77ma squadriglia aeropla- ni, morì a 30 anni per ferite riportate in combattimento. Ma non è solo ad atleti caduti che si deve un ricordo, anche ai tantissimi che furono feriti ed ebbero stroncata la loro carriera sportiva, uno per tutti il mar- ciatore Fernando Altimani, bronzo alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912, fu ferito all’anca destra e non poté tornare Insieme ai suoi giocatori, nella foto c’è alle gare. L’eroe bersagliere Enrico Toti, Enrico Canfari (nel cerchietto), socio nuotatore, tuffatore e ciclista, L’Italia la servirono tutti quanti loro, fondatore e secondo Presidente della dopo l’amputazione della gamba, Juventus tra il 1898 e il 1900, che morì molto meglio di quanto avrebbero mai fece adattare la sua bicicletta e nel da eroe nel 1915 nella terza battaglia potuto fare con addosso la maglia della 1911 percorrerà gran parte delle dell’Isonzo da capitano di fanteria Nazionale. strade d’Europa Gran parte dei loro nomi, di quella Il ciclista Amedeo Polledri, nato nel “schiera dei Forti”, sono incisi su tar- indifferenti; forse, se levassimo gli occhi 1890 a Parigi da genitori piacentini, ot- ghe poste sui muri di stadi, scuole, edi- per leggerli, sarebbe anche un alzare uno tenne il brevetto di pilota, ma precipitò fici pubblici davanti alle quali passiamo sguardo di gratitudine verso il Cielo. Il sacrario militare di Redipuglia Friuli-Venezia Giulia, Redipuglia, in provincia di Gorizia: quì sorge un monumento che contiene le spoglie di oltre 100.000 soldati italiani ca- duti durante la Prima Guerra. Il monumento è incastonato in un parco commemorativo di oltre 100 ettari che comprende una parte del Carso goriziano-monfalconese, teatro durante la Grande guerra di durissime battaglie. Le enormi dimensioni e l’ampia area coinvolta a parco della memoria ne fanno il più grande sacrario militare d’Italia e uno dei più grandi al mondo 9
Sport e Doping Doping, la storia sempre attuale > Marco Zanetti* trovano nel doping anche inconsapevol- è solo la cima dell’iceberg di un sistema mente un supporto psicologico. Il “Di- molto più diffuso di quanto l’opinione Presidente FIBBN, sturbo del Comportamento Sportivo” pubblica è in realtà a conoscenza. Solo Fitness Italia termine da me coniato per includere tutte quando atleti conosciuti sono rilevati po- Body Building Italia. quelle pratiche sportive incluse il doping sitivi e fungono da capri espiatori di una Specialista e dottore che danneggiano la salute dell’atleta a pratica diffusa se ne parla ampiamente e in Scienza della Alimentazione e Nutrizione Umana lungo termine è un serio problema nello diffusamente sui giornali, ma se le positi- sport. Purtroppo le silenti e comuni prati- vità non sono rilevate continua impertur- che di atleti amatoriali supportano un si- bata l’attività di spacciatori e praticanti L’uso e l’abuso di farmaci dopanti nel- stema dannoso per lo sport e per la salute nella diffusione del doping sportivo. lo sport è e rimane un problema attuale. in genere. La rilevazione con test antido- Alla domanda se si riuscirà mai a Sempre più atleti amatoriali e ricreativi ping di una positività in una federazione sconfiggere il doping nello sport 10
Sempre più atleti amatoriali e ricreativi trovano nelle sostanze, che alterano le prestazioni anche inconsapevolmente, un supporto psicologico. Il “Disturbo del Comportamento Sportivo” è un serio problema. Questa l’attenta analisi di un fenomeno sempre più diffuso 11
Sport e Doping sperimentare farmaci come la caffeina, la Apollonio di Atene. nitroglicerina, l’oppio e la stricnina che a Statua in bronzo del pugile vinto. vario titolo potevano fungere da calman- Nel 3° secolo aC i greci , ti post trauma e facilitatori del recupero nella loro pratica sportiva , muscolare (Burks, Drug Use in athlete, ingerivano funghi per incrementare la performance sportiva 1981). La prima morte derivante dall’uso di un farmaco è stata registrata molti anni fa, nel 1896, quando un ciclista inglese morì per una overdose di trymethil (Dymen, Drugs and the adolescent athlete. Ped Ann, 1984). Ma anche l’Olimpiade di Roma del 1960 è stata per puro caso le prima della storia che ha registrato una morte per supposto doping. Il ciclista Knut Enermark Jensen decedette dopo una caduta, ma l’autopsia evidenziò una concentrazione di farmaci stimolanti nel sangue elevatissimo. Dobbiamo aspettare la Seconda Guerra Mondiale per vedere le prime sperimen- tazioni sui soldati sia dalla parte tedesca che dalla parte degli alleati il cui scopo era aumentare la loro resistenza sul cam- po per stanchezza e privazione alimenta- re; esse hanno permesso di comprendere alcuni meccanismi di azione e iniziare la ricerca scientifica sull’aiuto ergogenico da parte di alcuni farmaci nello sport. I famosi steroidi anabolizzanti sono stati per la prima volta utilizzati proprio dai soldati per migliorare il loro recupero e resistenza. Dopo la Seconda Guerra è difficile dare una risposta convincente comunità scientifica che è divisa tra chi Mondiale l’uso dei primi farmaci anabo- anche a chi come me da un ventennio di- supporterebbe un appoggio al Doping, lizzanti iniziava a circolare nelle primor- vulga uno sport in palestra pulito e sano, ma controllato dalla Sanità e chi invece diali palestre e già negli anni cinquanta i il doping sta allo sport come la prostitu- ritiene che il Doping deve essere combat- primi fisici anabolizzati fecero comparsa zione sta alla civiltà sono sempre esistiti tuto con azioni repressive, ma soprattutto anche se in termini di sviluppo ancora in modi e pratiche differenti. divulgative sulla pratica sportiva che può molto distanti dai livelli di sviluppo mu- Per quel che concerne il doping è la stessa e dovrebbe essere abbracciata in modo scolare oggi visibili nelle maggiori fede- naturale. La storia ci insegna che l’aiu- razioni di Cultura Fisica mondiale. to ergogenico nello sport è sempre stato Nel 1983, 7 sollevatori di pesi provenien- ricercato. Nel 3° secolo aC i greci nella ti da cinque diversi paesi furono trovati loro pratica sportiva ingerivano funghi positivi a steroidi durante i Giochi Pa- per incrementare la loro performance namericani. Nel 1986, 21 giocatori di sportiva (Clinical sports medicine 5:77, footbal dilettanti di collegi americani fu- 1986), già i gladiatori nel 600 BC usa- rono banditi dalla Federazione americana vano stimolanti durante le loro esibizio- per positività ad alcuni steroidi (Washin- ni al Circo Massimo (The enciclopedia gton Post 1986) e nel 1987 il 6% di 1600 of psychoactive Drugs. Chelsea House, giocatori testati dalla NFL risultarono New York, 1987, p. 19) per combattere positivi all’uso del doping (Steroid Use la fatica e resistere al dolore e ai traumi. in NFL. The New York Times. October Nel 19° secolo gli atleti hanno iniziato a 8, 1988). 12
L’uso del Doping nello sport non è limita- to a sport di forza e potenza come la Cul- Knud Enemark Jensen è stato un ciclista su strada danese, deceduto a causa di un malore tura Fisica e il sollevamento pesi o il Fo- occorsogli durante la partecipazione ai Giochi della XVII Olimpiade di Roma. otball, ma anche sport aerobici che per la È noto per essere stata uno delle prime vittime del doping nello sport prima volta furono nella storia olimpica scossi dalla morte di un ciclista per abuso di anfetamine (1960). Se negli Anni ‘70 e ‘80 han fatto da protagonisti gli eccitanti farmacologici con la morte di numerosi atleti dilettanti e professionisti come Don Rogers, dagli Anni ‘80 e ‘90 si è visto il boom di più sofisticati ormoni anabo- lizzanti e l’uso di Gh (Growth Hormon) l’ormone della crescita non rintracciabile con le tecniche di analisi e la loro diffu- sione a tappeto in palestre e centri ricre- ativi diventati luoghi di malsane pratiche sportive. Il caso Ben Johnson medaglia d’oro all’Olimpiade di Seoul del 1988 ha aperto l’attenzione mondiale verso l’uso di anabolizzanti, uso che comunque era già conosciuto e praticato da anni dai Qualunque sia la discussione e l’approc- gici validi sia per motivi etici, che impe- culturisti e sollevatori di pesi dei Paesi cio che si deve avere nei riguardi del disce l’abuso di sostanze farmacologiche dell’Est e non solo; atleti spesso immu- Doping esso non può prescindere da una nate per curare e prevenire malattie e non ni ai test antidoping in quanto la Cultu- analisi completa della vita degli atleti che per migliorare la capacità atletica degli ra Fisica proprio a motivo di questa sua passa attraverso un sistema educativo che sportivi, sia per la difficoltà di fare uno pratica illegale si è vista rifiutare l’acco- deve essere ben coordinato tra le associa- studio su atleti che ne hanno fatto uso in glienza al CIO diverse volte nonostante zioni e federazioni sportive, la scuola con passato in quanto tendono per motivi etici le continue richieste da parte dell’allora il Ministero della Pubblica Istruzione e o legali a celare la loro pratica. L’intera- presidente della IFBB Ben Weider. la famiglia con un loro coinvolgimento e zione quindi di tutti gli elementi sarebbe informazione continuo sui rischi, campa- essenziale nella prevenzione, riconosci- Al momento in Italia, secondo i dati del nelli di allarme e metodi di prevenzione. mento e trattamento dei “Disturbi del Ministero della Salute, in quasi una pale- Mancano poi ricerca e studi epidemiolo- Comportamento sportivo DCS”. stra su sei con strutture da body building circolano sostanze dopanti e ne fanno uso Al momento in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, in quasi una palestra su sei 1 body-builder su tre. Un affare da oltre con strutture da body building circolano sostanze dopanti e ne fanno uso 1 body-builder su tre 500 milioni di euro all’anno, dove i pro- tagonisti principali sono gli steroidi. Due sono i problemi da me evidenziati come difficoltà nel reprimere certe azioni malsa- ne nello sport, gli atleti professionisti sono espressione di una eccezionale capacità performante da farli ritenere guru e punti di riferimento degli atleti più giovani. Si aggiunge a questo un loro aspetto esteti- camente salutare con basse percentuali di grasso e alto sviluppo muscolare. I giovani atleti agli amatori sono vulnerabili alle ca- pacità e alla bellezza fisica dei loro benia- mini e inoltre lo stress imposto dalle gare e le richieste sempre più alte di performance di livello rendono l’uso non solo obbligato, ma anche appagante per gli effetti che ha nella riduzione dello stress da sport. 13
L’inchiesta - (prima parte) La figura del moderno allenatore Il ritorno di Julio Velasco in Italia ha inevitabilmente riaperto i termini di una questione mai esaurita, e sempre attuale: quale ruolo deve avere un insegnate di sport e quali metodi attuare per la crescita fisica e umana dei giovani atleti? 14
> Alessandro Cini atleta sa quanto sia importante imparare a tù del fatto che trascorre con i ragazzi una riconoscere, comprendere e gestire le pro- notevole quantità di tempo. Si pensi che un prie emozioni, in primis la paura in tutte le bambino o un adolescente può arrivare ad Julio Velasco, che qualcuno - a torto o ra- sue sfumature (dall’ansia da prestazione allenarsi (a seconda del tipo di sport) due, gione - ha voluto definire come “L’uomo alla paura di vincere o di deludere allena- tre o anche più ore al giorno». che ha inventato la pallavolo in Italia”, è tore e famigliari). tornato ad allenare nel nostro Paese e per Crescere praticando uno sport significa Con il ritorno sulla panchina del Modena l’esattezza a Modena. A 66 anni l’ex Ct anche acquisire e perfezionare la consape- Volley di una figura dall’indiscusso profilo azzurro ha deciso di ripartire laddove tutto volezza del proprio corpo, delle proprie po- tecnico come Julio Velasco, si è tornati a era iniziato, crescendo una generazione di tenzialità e dei propri limiti così come anche parlare del “Mestiere dell’ allenatore”. Pos- atleti di grande profilo tecnico e agonistico, imparare a porsi degli obiettivi e a lavorare siamo stilare l’identikit del buon tecnico? che tanto hanno dato allo sport nazionale. Il con costanza e disciplina per raggiungerli, «Il “mestiere dell’allenatore” comporta ritorno sulla scena italiana di una figura ca- mantenendo sempre viva la propria motiva- grandi responsabilità e richiede una prepa- rismatica come quella di Velasco ha inevita- zione. Significa, inoltre, imparare a gestire razione specifica. Sappiamo bene che il suc- bilmente riaperto i termini di una questione la grinta e l’aggressività finalizzandole al cesso in gara è in buona parte determinato mai esaurita, e sempre attuale: il ruolo del risultato, ma anche potenziare le attività dall’interazione tra allenatore e atleti. L’i- moderno allenatore. Per sondare al meglio mentali di base come la memoria e la con- dentikit del buon tecnico prevede, in sinte- il terreno della motivazione e delle capaci- centrazione. si, la capacità di fare riferimento a tre aree tà necessarie a un tecnico per condurre al Non dimentichiamo, poi, quegli aspetti del- fondamentali: la preparazione scientifica, successo un gruppo di atleti, ci siamo affi- la crescita individuale che si riflettono sulla l’esperienza professionale e l’intuizione. dati a Cristiana Francesia, Psicologa Clini- comunità sociale: dalla promozione di cor- La dimensione scientifica viene acquisi- ca e dello Sport, con una solida esperienza retti stili di vita, alla funzione di inclusione ta nei corsi di formazione universitari e nel campo della gestione dello stress e del e aggregazione fino alla diffusione della in quelli successivi di aggiornamento e di “mental training” sportivo. cultura della legalità. ulteriore specializzazione. L’allenatore Vista la molteplicità dei fattori e delle figure però non può limitarsi a proporre in modo La crescita di un giovane atleta, prima anco- coinvolte risulta complesso indicare un mo- astratto carichi di lavoro, registrare dati, ra che fisica è umana (psicologica, affettiva, dus operandi ideale per promuovere la cre- analizzarli, farli seguire da altri carichi motivazionale etc..). Quali sono le principa- scita ottimale dell’individuo. Si tratta di un etc... Deve piuttosto applicare le conoscenze li implicazioni di questo processo? processo continuo che richiede la creazione acquisite in maniera intelligente e flessibile «L’attività fisica in generale è parte fonda- e il mantenimento di delicati equilibri tra per gestire in maniera razionale l’allena- mentale della crescita di ciascun individuo le varie figure che operano nelle squadre mento. L’allenatore decide cosa sia meglio sotto tutti i profili, a cominciare dal fatto sportive. Certamentre la figura dell’alle- fare sulla base delle conoscenze scientifiche che la pratica costante di uno sport, con le natore gioca un ruolo fondamentale perchè e delle caratteristiche psicofisiche attuali relative regole, implica l’utilizzo della pro- non solo rappresenta per l’atleta un impor- degli atleti oltre che sulle abilità tecnico/ pria intelligenza cognitiva, emotiva e moto- tante punto di riferimento ma anche in vir- tattiche padroneggiate in quel momento. Il ria per apprendere ed eseguire sequenze di movimenti con l’obiettivo di ottimizzare la prestazione di gara. La crescita psicologica e quella fisica pro- cedono di pari passo. I bambini, ad esem- pio, si avvicinano allo sport soprattutto per divertirsi e poi per migliorare le proprie abilità fisiche. Negli adolescenti, al diver- timento e al miglioramento delle abilità si affianca l’obiettivo di imparare a vincere. Infine, per l’atleta esperto, lo sport diventa principalmente il mezzo per avere successo e vincere in gara, anche se il divertimento, il miglioramento e l’imparare a vincere sono componenti sempre presenti soprattutto in allenamento. In tutte le fasce di età, anche se in modi diversi, l’agonismo sportivo im- plica la consapevolezza che, prima ancora di battere l’avversario, occorre vincere i propri fantasmi rappresentati dalle paure, dalle insicurezze, dall’autodisistima. Ogni 15
L’inchiesta - (prima parte) una espressione verbale o altro, lo fa dopo avere: 1) analizzato la situazione attua- Roberto Mancini, neo allenatore le, 2) comparato tutte le conoscenze e le della Nazionale Italiana esperienze relative a situazioni pregresse similari oltre alle soluzioni messe in campo e agli esiti di queste. Il tutto in brevissimo tempo e senza che nulla o quasi traspaia a livello cosciente. In gara ciò significa avere ben chiara la preparazione tecnico/tattica di ciascuno, gli stati d’animo del momento e gli aspetti delle rispettive personalità, così da saper trovare le parole giuste, il giusto tono di voce, il giusto modo per far leva sul- le potenzialità di ciascuno. Significa anche essere in grado di decidere chi fare entrare in campo, chi sostituire e con chi sulla base della situazione contingente. In allenamen- to significa capire se, ad esempio, in un mo- mento di stanchezza sia meglio interrompe- re o insistere per mettere alla prova l’abilità degli atleti di reagire a quelle condizioni tutto tenendo conto del tempo a disposizio- C’è poi il terzo fattore, importantissimo, psico-fisiche. In questo caso, per operare ne, degli obiettivi, del sesso, dell’età, del rappresentato dall’intuizione, l’abilità di la scelta corretta è necessario saper intuire livello competitivo, della fase della carrie- prevedere in anticipo una reazione o un ri- le condizioni degli atleti e rapportarle agli ra agonistica, del calendario gare, delle sultato ed agire di conseguenza in maniera obiettivi della sessione di allenamento. aspettative della società sportiva etc... rapida. Un po’ come dire: saper fare la cosa Non esiste la perfezione, ciascun allenatore Le conoscenze scientifiche non bastano, è giusta la momento giusto. L’intuizione non esprimerà livelli differenti in ciascuna delle necessaria anche l’esperienza professio- è una dote innata stabile bensì una capa- aree descritte, ma è indispensabile fare ri- nale che l’allenatore costruisce nel tempo cità che si costruisce nel tempo grazie alle ferimento sempre a tutte e tre al fine di pro- grazie alla riflessione costante sulla pro- conoscenze e alle esperienze: quando il muovere e sostenere la crescita equilibrata pria attività. Questo significa prestare at- cervello invia, apparentemente in maniera degli atleti e permettere loro di esprimere al tenzione alle interazioni con i singoli atleti istantanea l’impulso per un’azione, che si massimo le potenzialità personali». e con la squadra sia in allenamento che tratti di una decisione, di un movimento, di (Fine prima parte) in gara; valutare l’efficacia del proprio lavoro e le reazioni degli atleti; analizza- re le difficoltà e poi valutare le soluzioni Rudic, tecnico di riferimento adottate. Questa riflessione non deve es- nella pallanuoto sere riservata a momenti di difficoltà e a problemi da risolvere bensì rappresentare un processo costante. Solo così l’allenato- re può acquisire consapevolezza di quali siano i parametri per comprendere l’ef- ficacia di un allenamento, di cosa debba aspettarsi dagli atleti in relazione al tipo di allenamento, delle difficoltà che potran- no incontrare e delle relative soluzioni, di come procedere di fronte agli imprevisti o come affrontare determinate competizioni e valutarne i risultati. La riflessione costante permette inoltre all’allenatore di comprendere il proprio modo di gestire gli stress connessi alla pro- fessione e di come si rapporta con lo staff e con la dirigenza. 16
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Dentro la notizia Quel pasticciaccio brutto di Viale Tiziano Roma per due anni senza l’unico Palazzetto dello sport omologato per l’attività di vertice. Cronaca di un restauro che, colpevolmente, deve ancora iniziare dopo mesi di attesa e che durerà per un periodo irragionevolmente troppo lungo > Massimiliano Morelli da parte dei comuni e dalla burocrazia, ma improcrastinabili lavori di restauro. anche delle pessime condizioni in cui ver- Come è noto l’impianto situato nel cuore sano, causa della mancanza di manutenzio- del Villaggio Olimpico, a due passi dallo Questa è più che una brutta storia. Incipit ne, alcuni dei più importanti impianti già Stadio Flaminio, altro momento al degrado semplice per raccontare uno dei tanti, trop- esistenti. e all’incuria, è l’unico disponibile, oltre al pi momenti neri delle infrastrutture sportivi Vogliamo stigmatizzare e porre l’accento Palaeur, deputato all’attività di vertice in del nostro Paese che soffre non solo della sulla situazione, paradossale, che riguarda una città di quattro milioni di abitanti come mancanza di nuove strutture, la cui costru- il Palazzetto dello Sport di viale Tiziano di Roma. zione è bloccata dalla mancanza di risorse Roma, struttura gioiello, oggi chiusa per La sua chiusura, che si protrarrà per oltre 18
due anni, mette in ginocchio squadre di Uno scatto dell’interno dell’impianto basket, pallavolo ed altre discipline, parlia- mo di Serie A non certo di formazioni, che oggi non sanno dove svolgere le proprie partite, visto che non esistono alternative. Costruito nella seconda metà degli Anni Cinquanta, regno inizialmente del pugila- to e poi “casa” degli sport di squadra. Un luogo carico di storia che non è stato ri- spettato, per incuria, per dimenticanza, per il colpevole silenzio delle istituzioni. Ma quel che è fatto è fatto, come si dice, inu- tile piangere sul latte versato. Ora bisogna guardare al futuro cercando di rimediare quello che è stato fatto, meglio non è stato fatto in passato con l’augurio e la speranza che non si perda ulteriore tempo. Riccardo Viola, Presidente del CONI La- zio, uno di quelli che si è battuto e conti- nua a battersi per lo sport romano allarga le braccia e stigmatizza: «L’attuale situazione dell’Assemblea Capitolina, Presidente tare? «Tutti quelli elencati in precedenza, del Palazzetto dello sport è una sconfitta della Commissione “Sport, benessere e più qualsiasi imprevisto che potrà acca- per Roma e per lo sport, rispetto all’anno qualità della vita”, di spiegare la situazio- dere nei prossimi mesi. Esempio, qualche scorso non c’è più la deroga per utilizzar- ne dal punto di vista dell’Amministrazione giorno fa c’è stato un allagamento. I fattori lo, ragion per cui bisognerà aspettare il comunale. imprevedibili sono molti». completamento dei lavori. Ed è assurdo, «Il Palazzetto, come tutti sanno, attual- visto e considerato che si tratta dell’unico mente è chiuso. Si è completata la proget- A chi verrà assegnato il Palazzetto dello impianto pubblico al coperto per lo sport tazione degli interventi, il prossimo step sport una volta ultimati i lavori? L’ultimo ad alto livello della città». sarà pubblicare la gara per assegnare i gestore è stato Claudio Toti, presidente del- «Dal punto di vista sportivo – prosegue lavori». la squadra di basket di Roma. È già stata Viola – è una sconfitta enorme non avere individuata la persona o la società cui affi- nella Capitale un impianto al coperto, ba- Il mondo dello sport romano aupica che dare la struttura? sti pensare che qualcuno è stato costretto la chiusura sia di breve durata: «In realtà «Il palazzetto sarà affidato tramite una ad andare fuori provincia per poter di- non si ipotizza di chiudere i lavori in tempi procedura pubblica: verrà pubblicato un sputare il campionato, le sue partite. Qui brevi. Gli interventi sono divisi in due lotti bando e il nuovo concessionario sarà il bisogna poi ragionare sul fatto che non si (lavori interni e lavori esterni), per i qua- soggetto che proporrà il progetto gestiona- tratta solo di un impianto legato al qua- li occorrerà: completare la progettazione le migliore. Naturalmente, essendo il pa- drante nord della capitale. In una città esecutiva, pubblicare la gara per assegna- lazzetto un impianto di interesse per tutte come Roma, divisa in municipi che hanno re i lavori, aspettare i tempi per i ricorsi, le squadre romane di eccellenza di palla- la densità abitativa di vere e proprie città, consegnare l’impianto alla ditta che vin- volo e basket, una delle condizioni che sa- con in media 250000/350000 abitanti... sa- cerà la gara, aspettare la conclusione dei ranno previste nel bando sarà l’impegno di rebbe auspicabile che ogni quartiere aves- lavori». mettere la struttura a disposizione di tutti». se un palazzetto dello sport e un campo Mala tempora currunt… rassegnamoci. di calcio di medie dimensioni ma è pura Quali dovrebbe durare tutto l’iter di re- utopia solo pensarlo. A Roma restano solo stauro restyling? «Non è possibile preve- l’Olimpico e il PalaEur, una situazione derlo con certezza. Ogni fase può essere Il Palazzetto in costruzione davvero triste». rallentata da fattori esterni. Per esempio Amara la conclusione del numero uno del per la necessità di soccorso istruttorio, Comitato Regionale del CONI: «In tan- se alcune delle ditte che partecipano alla ti anni di sport ne ho viste e ne ho sentite gara dovessero aver fornito documentazio- tante ma che a volte passa perfino la voglia ne incompleta, e poi ci sono gli eventuali di sperare, di combattere, di crederci». ricorsi delle ditte che non vinceranno la gara. L’obiettivo è avere il palazzetto nuo- Coinvolta direttamente nel pasticciaccio vamente agibile per la stagione sportiva brutto del palazzetto Roma Capitale de- 2020/2021». manda ad Angelo Diario, Consigliere Quali sono i problemi principali da affron- 19
Cinematografia sportiva La forza del gruppo 20
Miracle Season, diretto da Sean MacNamara, racconta la storia di Caroline e Kelly e di una tragedia che lo sport e la “squadra” aiutano a superare di tutto per sostenerla e non farle pesare la depressione. > Donatella Italia sua situazione. La loro allenatrice Kathy Bresnahan, imper- Inizia la nuova stagione di gioco e la squadra sonata dal Premio Oscar Helen Hunt, decide Il cinema sportivo racconta sempre delle liceale di Line e Kelly, la West High School, allora di prendere in mano la situazione e grandi imprese e quando queste sono acca- deve confermarsi campione dopo aver vin- sprona le giovani a reagire, partendo proprio dute anche nella realtà, le emozioni che ci to il titolo l’anno precedente. Dopo la prima da Kelly. Le ragazze faticano a reagire, an- vengono comunicate volano in alto; vere partita – purtroppo persa – contro un’altra che perché Line era il fulcro della squadra come la storia di Caroline in Miracle Season squadra liceale, il City, Line organizza una sia emotivamente – per la sua incontenibi- (in italiano Una Stagione da Ricordare) di- festa nel capannone di casa con le sue ami- le energia – sia all’atto pratico: da lei infatti retto da Sean MacNamara. che; tutti si divertono e anche il padre ha passavano tutte le azioni. “Bretz”, come le Caroline è una ragazza di 17 anni, bella, modo di distrarsi dalla situazione della mo- ragazze chiamano scherzosamente la loro solare e piena di vita. Kelly ha la sua stessa glie intrattenendo le amiche della figlia con coach, deve quindi trovare tra queste quin- età, è timida e insicura e le due ragazze sono giochi di prestigio. Al termine della festa la dici giovani una nuova alzatrice, per ironia amiche per la pelle, da sempre. giovane, ignorando le premurose raccoman- della sorte sarà proprio Kelly a prendere il Caroline è la capitana della West High, squa- dazioni di Kelly che non vuole che l’amica ruolo dell’amica del cuore. dra di pallavolo del liceo frequentato dalle guidi stanca su una strada di campagna buia, Dopo le prime partite di assestamento, le due giovani, e ne è anche l’alzatrice, ruolo salta sul suo motorino e corre in ospedale per atlete capiscono finalmente che se la loro molto delicato perché significa essere sem- dare la buonanotte alla madre. Purtroppo, amica Line era la loro forza, devono ora tro- pre al centro di ogni azione di gioco. “Line” Line all’ospedale non ci arriverà. vare la stessa energia in loro stesse e nello prende tuttavia il suo ruolo di guida con La notizia della morte di Caroline arriva ve- spirito di gruppo. Capito questo, i risultati l’allegria e l’apparente leggerezza con cui locemente dalla famiglia alle orecchie di tut- non si fanno attendere: le West iniziano in- affronta tutto nella vita, anche se nel cuo- ta la squadra e del liceo, con effetti devastan- fatti a collezionare successi e recuperano in re porta un macigno enorme: sua mamma, ti. Alla veglia parteciperanno 40mila ragazzi breve tempo il terreno perso con le sconfitte infatti, è costretta da anni a letto a causa di dalle scuole vicine per onorare Line e la sua precedenti. una brutta malattia e la ragazza e suo padre memoria. Kelly e le altre ragazze non riesco- Arriviamo così alla finale, dove le West si Ernie (il Premio Oscar Wiliam Hurt) fanno no a riprendersi e precipitano in un baratro di trovano ad affrontare proprio il famigerato 21
Cinematografia sportiva City e le sue imponenti attaccanti. Le emo- La festa finale è la giusta celebrazione scomparsa di Line, ma riprendendo un zioni giocano nuovamente un brutto scherzo dell’impresa di queste ragazze straordinarie buon ritmo nelle fasi di ripresa delle giova- alle nostre eroine, che considerandosi infe- e il regista MacNamara fa scorrere le imma- ni. I caratteri dei personaggi sono ben de- riori rispetto alle avversarie, perdono i primi gini – vere – di Line e delle sue amiche. lineati e su tutti due interpretazioni: quella due set. Bretz, allora, ricorda alle sue ragaz- Sean MacNamara non è nuovo alle gran- che William Hurt fa di un padre (e mari- ze che Line non avrebbe accettato di perdere di storie di Sport con la S maiuscola, suo to) che, inizialmente distrutto dal dolore, così malamente e che loro dovranno reagire infatti è anche Soul Surfer. Egli racconta gradatamente riesce a ritrovare, se non la e fare di tutto per recuperare e vincere, per la le vicende realmente accadute nella West felicità, almeno il sorriso. Altrettanto rile- loro amica e per loro stesse. Le parole della High School con maestria, lasciandosi vante la figura di una coach, in apparenza coach hanno un effetto tonificante e Kelly andare forse un po’ troppo al melodram- burbera ma in realtà materna in grado di riesce a guidare la squadra verso la vittoria. matico nei momenti subito successivi alla risvegliare le sue ragazze e ricordare loro che nella vita bisogna sempre saper lottare, che ci regala Helen Hunt: sono punti di for- za di questa pellicola. Infine, due note di merito alle giovani pro- tagoniste: Danika Yarosh, che ben rende l’allegria e il sorriso contagioso e solare di Line, ed Erin Moriarty nel ruolo della “falsa fragile” Kelly, da gregaria a guida e spirito del gruppo. Due ruoli non facili per raccontare una storia realmente acca- duta, la fine improvvisa di una meravi- gliosa ragazza che faceva della pallavolo il suo angolo di mondo dove rifugiarsi dai problemi della vita di tutti i giorni e poterli poi affrontare con coraggio e un luminoso sorriso sulle labbra. 22
Pagine di sport a cura di Fabio Argentini Cercalo su ebay In libreria Roma 60, evento universale grazie alla Tv Cinquanta anni dopo le testi- monianze sono concordi: le Olimpiadi di Roma del 1960 non sono state soltanto uno straordinario avvenimento sporti- vo, ma un evento irripetibile nella storia Episodi di mezzo Secolo fa Sessantotto, l’anno del nostro Paese e soprattutto della città di Roma. Sono stati i giochi che hanno fatto emergere forze nuove che avreb- bero cambiato per sempre il mondo dello sport, rendendolo da un lato più egualitario, più democratico e aperto a tutti, ma dall’altro più condizionato dai soldi, dalle organizzazioni statali, dal- del non ritorno Ci sono momenti che rimangono impressi lo stile che ha però affinato e portato sotto i la propaganda politica, dagli sponsor come pochi altri. Quelli accaduti nel 1968 riflettori con l’oro olimpico; Tommie Smith e soprattutto... dalle televisioni. Non è sono tra questi: indelebili. Lo sono perché in nei 200 metri è stato il primo uomo al mon- strano, quindi, che oggi, nel celebrare quella stagione della vita sono accadute tan- do a correre ufficialmente sotto i 20”00 con il cinquantenario di quell’evento, la Rai te cose e molte non solo hanno sconvolto il 19”83 sulla pista in tartan prima di dare vita, se ne occupi, attraverso questo volume, mondo: lo hanno cambiato. sul podio, alla clamorosa protesta insieme a in una chiave particolare, che riguarda Viene voglia di esclamare: che anno il 1968! John Carlos con il pugno guantato di nero, soprattutto il rapporto fra quelle gare e E’ davvero stato un anno spartiacque, nella pagando poi a caro prezzo quel gesto. In casa la loro rappresentazione mediatica che vita e nello sport, segnato da molteplici even- Italia, Giuseppe Gentile ha realizzato due pri- fu, per la prima volta, totalmente tele- ti: dal Vietnam al Messico, dagli omicidi di mati del mondo nel salto triplo, 17,10 in qua- visiva. È come se tante cose si fossero Martin Luther King e di Bob Kennedy alle lificazione e poi 17,22 in finale, ma è finito date appuntamento a Roma in quell’e- contestazioni studentesche senza dimentica- al terzo posto; Eddy Ottoz nei 110 ostacoli state del 1960. Le Olimpiadi, infatti, re la Primavera di Praga. La rivoluzione è ha centrato anche lui il bronzo mentre Klaus hanno rappresentato uno spartiacque stata globale. Dibiasi ha stupito il mondo nei tuffi. per molteplici aspetti della vita econo- Il libro di Carlo Santi, di rapida lettura, ricor- Anno, il 1968, di grandi conquiste e di inno- mica e sociale dell’Italia, e sono state da alcuni episodi della vita di mezzo secolo vazioni come la creazione dei Giochi della al tempo stesso un traguardo raggiun- fa, dalla battaglia andata in scena a Roma a Gioventù ma anche l’inizio del progetto che to e l’inizio di una nuova stagione per Valle Giulia con la manifestazione davanti ha portato nel 1969 l’uomo sulla Luna. la televisione e per la Rai. La “prima alla facoltà di Architettura; a Parigi, a Berlino «Abbiamo capito che nel 1968 a Città del volta” per tante cose: diretta in Mon- e negli Stati Uniti, sempre con centinaia di Messico abbiamo perduto una grande occa- dovisione, sponsorizzazioni, a partire migliaia di persone hanno manifestato nelle sione per far sentire la nostra voce, anche se dal Totocalcio, telecronache e radio- strade. Infine, l’ottobre messicano, a piazza allora la voce degli atleti, sia pure di grandi cronache per tutto il giorno, atleti rac- delle Tre Culture nell’immediata vigilia delle campioni, non era ascoltata come avviene contati anche nei loro aspetti privati, Olimpiadi quando l’esercito ha sparato sugli oggi», ha scritto Michele Maffei nella postfa- linguaggio giornalistico meno retorico, studenti uccidendo centinaia di persone e fe- zione. nuovi apparecchi televisivi, radioline a rendone migliaia. Una mattanza per reprime- transistor. re ogni idea. Il libro, “Sessantotto, l’anno del non ritor- Il mondo dello sport non è stato da meno in no” (144 pagine, 13 euro), di Carlo Santi, Il libro “Roma 1960. Le Olimpiadi del- questa rivoluzione. Alle Olimpiadi messica- edito da Infinito Edizioni con la prefazione di la Tv” (154 pagine, 25 euro), di Bar- ne di quell’anno Bob Beamon ha saltato 8,90 Italo Cucci è un racconto veloce, un rapido bara Scaramucci e Claudio Ferretti, è metri; Dick Fosbury ha rivoluziona il salto in diario, di tutto questo. Può essere acquistato edito da RAI-ERI, 2010 alto dopo essere stato considerato un clown in libreria ma può essere richiesto all’editore anche se non è stato lui l’inventore di quel- sul sito infinitoedizioni.it 23
Mondo ASI Pallanuoto femminile Per l’ASI due squadre in A1 SIS Roma e CSS Verona, due società che, forti del proprio la promozione in Serie A1 ma voglio invece ricordare il primo scudetto giovanile nel settore giovanile, sono nella serie maggiore 2013. Vincemmo con la favorita Cosenza: della pallanuoto italiana. Entrambe con una struttura in quella squadra giocava Domitilla Picoz- zi che oggi è il nostro capitano. Questo a importante e voglia di crescere sottolineare come la SIS tenga a valorizza- re i prodotti del suo vivaio, a creare una fa- > Fabio Argentini Cominciamo da Roma… miglia e a rappresentare un polo di aggre- «La SIS nasce dieci anni fa dalle ceneri gazione sul territorio. Giovani - uomini e dell’AGEPI, incamera i settori agonistici donne - che da noi imparano il rispetto per Due squadre in Serie A1. Roma e Verona, della Roma Nuoto e va subito veloce nella l’avversario, cultura dello sport, sacrificio. pallanuoto femminile, entrambe gioielli vasca coperta del Foro Italico, tempio del- Consegniamo anche un codice etico ai no- dell’ASI che si coccola due eccellenze del- lo sport nazionale fino a tre finali promo- stri iscritti e questo la dice lunga sul valore lo sport italiano. zione consecutive. La prima persa contro sociale che cerchiamo di rappresentare. Le Ragazze in vasca, a difesa di due società il Bogliasco, la seconda con Prato e final- ragazze escono da scuola e passano 4 ore fortemente radicate con il territorio così mente la promozione contro Milano chiu- ad allenarsi, quasi tutti i giorni. Poi le par- come rivendicato orgogliosamente dai due dendo imbattuti la stagione»: così racconta tite, le trasferte…». Presidenti. Flavio Giustolisi, Presidente della SIS e Due realtà descritte come potrebbero fare Responsabile del Settore Nuoto ASI. Per la SIS, da quest’anno, c’è un nuovo dei padri con i propri figli. «Il momento più bello? Sarebbe facile dire campo da gioco. Dal Foro Italico a Ostia, 24
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