CSV FC - ASSIPROV Mercoledì, 02 gennaio 2019
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CSV FC - ASSIPROV Mercoledì, 02 gennaio 2019 Prime Pagine 02/01/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 1 02/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 02/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile 02/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 43 Alla scoperta di Santa Sofia con un percorso di trekking urbano 4 csv e scenario locale 02/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 14 GIAN PAOLO CASTAGNOLI In piazza in 5 mila ad applaudire Belli e il 5 02/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 34 Sitting volley: sfida fuori dal campo Raccolta fondi per mezzo attrezzato 6 02/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 40 Diocesi, centinaia in marcia per la pace 8 02/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 40 Immigrazione, al via un corso di alta formazione per operatori 9 02/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 45 Pranzo e musica per aiutare chi soffre 10 volontariato 02/01/2019 Avvenire Pagina 2 MAURO BERRUTO Marchisio, Marisa e altri «generosi» 11 02/01/2019 Avvenire Pagina 3 RICOMINCIAMO DAL RISPETTO 13 02/01/2019 Avvenire Pagina 4 DIEGO MOTTA Migranti e welfare il territorio attende fatti 15 02/01/2019 Avvenire Pagina 6 «Più peso Italia in Ue» 16 02/01/2019 Avvenire Pagina 6 «Valori condivisi per sentirsi comunità Cè sicurezza... 17 02/01/2019 Avvenire Pagina 6 VINCENZO R. SPAGNOLO Il controcanto della maggioranza 19 02/01/2019 Avvenire Pagina 7 L' eco dell' espressione adottata da Bassetti 21 02/01/2019 Avvenire Pagina 7 ANGELO PICARIELLO Mattarella con l' Italia «che ricuce» L' appello sfonda anche... 22 02/01/2019 Avvenire Pagina 10 GIANCARLO SALEMI «Io, medico, tra i più deboli» 24 02/01/2019 Avvenire Pagina 10 Mense vincenziane, centomila pasti in più 26 02/01/2019 Avvenire Pagina 15 L' Italia e la «buona politica» che valorizza il bene comune 28 02/01/2019 Avvenire Pagina 15 GABRIELLA ZUCCHI Morto padre Rigamonti animatore missionario 31 02/01/2019 Avvenire Pagina 16 Geico Taikisha inserisce la prevenzione dell' Alzheimer 32 02/01/2019 Avvenire Pagina 20 MAURIZIO FANTONI MINNELLA Ciak in periferia, il set architettonico 33 02/01/2019 Avvenire Pagina 24 DOMENICO MARINO Terapie per tutti basta videopoker 36 02/01/2019 Corriere della Sera Pagina 1 MARZIO BREDA Il Quirinale e il bisogno di una tregua 37 02/01/2019 Corriere della Sera Pagina 2 Virginia Piccolillo Il boom di ascolti per Mattarella «La sicurezza è... 39 02/01/2019 Corriere della Sera Pagina 4 PAOLO FOSCHINI Ora il governo tolga davvero la «tassa sulla bontà» 41 02/01/2019 Corriere della Sera Pagina 11 ELEONORA LANZETTI A lezione nella scuola abbandonata Per studiare pianeti e costellazioni 42 02/01/2019 Corriere della Sera Pagina 31 Di molti dei 33 «eroi della Repubblica» decorati con una... 44 02/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Manovra, ora 161 decreti per attuarla 45 02/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Marco Mobili Non profit, sconto sull' Ires nel decreto semplificazioni 46
02/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Lina Palmerini Economia e sicurezza, boom sui social per il «controcanto» di... 48 02/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 16 Filantropia, Intesa in linea con i target 50 02/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Pagina a cura diMarco Piazza Interessi passivi, deducibilità da ancorare al Rol fiscale 51 02/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Matteo Meneghello La bontà che paga 53 02/01/2019 Italia Oggi Pagina 3 GIAMPIERO DI SANTO M5S, ora tagli ai parlamentari 55 02/01/2019 La Repubblica Pagina 2 CLAUDIO TITO La svolta di Capodanno la nuova strategia del Colle sul governo gialloverde 58 02/01/2019 La Repubblica Pagina 2 Sicurezza, no a zone franche con cittadini soli e indifesi 60 02/01/2019 La Repubblica Pagina 4 MATTEO PUCCIARELLI " Non si può tollerare tutto ma noi della Lega non siamo i cattivi" 61 02/01/2019 La Repubblica Pagina 26 MICHELE SERRA IL CARDINE DELLA BONTÀ 63 02/01/2019 La Repubblica Pagina 34 ALESSANDRA RETICO Tra i ricordi di Schumi un' eredità che corre a trecento all' ora 65 01/01/2019 Redattore Sociale BOLOGNA - "È la pace l' anima dell' Europa. 67
2 gennaio 2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
2 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
2 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
2 gennaio 2019 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) ambiente e protezione civile Alla scoperta di Santa Sofia con un percorso di trekking urbano Il progetto di 5 giovani professionisti donato all' amministrazione di OSCAR BANDINI UN GRUPPO di giovani professionisti e studiosi ha regalato al Comune di Santa Sofia il progetto 'A spasso', un percorso di trekking urbano alla scoperta di Santa Sofia, realizzato da Elvira Laura Bandini, Andrea Batani, Lorenzo Bellini, Stefano Ravaioli e Stefano Tempesti. Nel corso dell' ultimo consiglio comunale infatti i cinque giovani, dai 25 ai 29 anni, hanno consegnato al sindaco Daniele Valbonesi l' elaborato che nel prossimo anno si dovrebbe tradurre in realtà. «SI TRATTA di un percorso di circa 1,5 km di lunghezza - precisano i curatori - da percorrere a piedi in circa 45 minuti. Sono 18 punti di interesse, 9 dei quali descritti tramite pannelli in ferro e 9 tramite targhetta qrcode che rimanda al sito internet 'visitsantasofia.it' che avrà una sezione dedicata al progetto. Inoltre - aggiungono - sarà realizzata una mappa cartacea del percorso distribuita gratuitamente dal punto di partenza al centro viste del Parco nazionale a Palazzo Nefetti. Ogni pannello avrà un breve riassunto della storia del punto e una foto storica ante terremoto 1918. L' INTENTO è di creare una rete con i percorsi già esistenti (Cai, Parco fluviale e delle sculture all' aperto) e la finalità è di offrire al turista e al cittadino un percorso che permetta di conoscere Santa Sofia nei suoi luoghi più importanti e significativi, creando anche l' occasione per valorizzare e recuperare alcuni di essi fra cui il ponte sul Rio Pondo e quello sul Rio Sasso». L' iniziativa è stata apprezzata da tutti i consiglieri presenti a partire dal primo cittadino e dall' assessore al turismo Ilaria Marianini. «SIAMO grati a questi giovani professionisti e studiosi - hanno commentato Valbonesi e Marianini - che, innamorati del loro paese, hanno deciso di vivere e lavorare a Santa Sofia mettendo a disposizione della comunità idee e progetti. Un progetto prezioso il loro suscettibile di allargamenti alle altre realtà comunali e vicine sulle quali coinvolgere l' ente parco e Romagna Acque». Sulla stessa lunghezza d' onda gli assessori Goffredo Pini e Tommaso Anagni oltre alla capogruppo della minoranza Fleana Campitelli che si augurata che «il progetto prenda corpo in tempi brevi». Nel frattempo per suggerimenti e contatti è stato creato l' indirizzo e-mail: aspasso.santasofia@gmail.com. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
2 gennaio 2019 Pagina 14 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale In piazza in 5 mila ad applaudire Belli e il volontariato Nessun problema di capienza per il limite massimo che era stato indicato a quota 8 mila spettatori Il sindaco elogia chi si prende cura di chi ha bisogno CESE NA GIAN PAOLO CASTAGNOLI Circa 5.000 persone hanno deciso di salutare il 2018 e dare il benvenuto al nuovo anno ritrovandosi in piazza del Popolo e godendosi il concerto di Paolo Belli e della sua Big Band. Si è rimasti quindi abbondantemente a quota 8.000, soglia massima che era stata consentita per ragioni di sicurezza, monitorando gli ingressi dai tre varchi predisposti per l'o cc asione. Zero problemi Una gran voglia di serenità senza eccessi è l'atmosfera che si è respirata per questa ventesima edizione del capodanno nel cuore della città, che ha visto ancora una volta generosamente impegnati i volontari d i Vivere il tempo. Un adeguato presidio della polizia municipale, degli agenti del Commissariato e dei carabinieri ha contribuito a garantire che tutto filasse via nel migliore dei modi. Da parte delle forze dell'ordine non è stato segnalato alcun problema. Sotto controllo anche l'uso di botti e petardi. Plauso al volontariato In occasione del brindisi collettivo di mezzanotte, ha preso la parola dal palco anche il sindaco, che ha rivolto al pubblico parole molto in linea con lo spirito di quelle pronunciate dal presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno trasmesso in televisione. Una coincidenza interessante, visto che ancora Paolo Lucchi non aveva avuto modo di ascoltare il messaggio di Sergio Mattarella. Anche il primo cittadino cesenate, in sintonia con il capo dello Stato, ha voluto fare un ringraziamento speciale al mondo del volontariato, a chi aiuta le persone con disabilità, a chi opera in ambito sanitario, sportivo e culturale, di chi si prende cura dei bambini e ragazzi e degli anziani. Un modo per evidenziare che la comunità cesenate, per fortuna, sa distinguersi ancora per questa voglia di fare anche per gli altri, senza chiudersi in paure e rabbie, che pure ci sono. E non è forse un caso che questo breve saluto, più spontaneo e meno istituzionale di altre volte, sia stato accompagnato da applausi più scroscianti e sentiti rispetto a quanto era avvenuto negli anni passati. GIAN PAOLO CASTAGNOLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
2 gennaio 2019 Pagina 34 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Sitting volley: sfida fuori dal campo Raccolta fondi per mezzo attrezzato Serve un pulmino munito di pedana per le trasferte: lanciata una campagna per raccogliere 7 mila euro CESENA "Tutti a bordo" per finanziare l' acquisto di un pulmino attrezzato per gli atleti e le atlete del Sitting Colley Club Cesena. Si chiama così il progetto lanciato per un nobile scopo: mettere a disposizione delle giocatrici disabili che praticano la pallavolo "da seduti" (nuovo sport paralimpico sia per chi ha handicap deambulatori sia per i normodotati) un mezzo munito di pedana laterale di sollevamento. Si punta a raccogliere 7.000 euro, attraverso donazioni a partire da 5 euro. Sport e socialità L' iniziativa è in linea con lo spirito del Volley Club Cesena, la cui attività non ha solo finalità agonistiche ma anche sociali. E così, nel segno dell' inclusione, già da tempo alle 60 squadre che coinvolgono quasi 1.000 giovani dai 6 ai 18 anni, il soda lizio sportivo ha deciso di aggiungere anche un team di sitting volley. I risultati si sono subito visti, sul piano collettivo e anche su quello individuale, come testimonia la convocazione in Nazionale di Roberta Pedretti e il quarto posto conquistato con la maglia azzurra al Mondiali disputati la scorsa estate in Olanda. Esigenza per trasferte e inviti «Dal 2015 - spiega l' allenatrice Monica Tartaglione - abbiamo deciso di aprirci al mondo della disabilità, perché ci siamo resi conto dell' importanza di dedicare tempo a chi non ha la possibilità di fare sport in piedi, inserendo nella nostra attività un corso di sitting volley. Ci alleniamo a Cesena, ma spesso siamo impegnati in lunghe trasferte per partecipare alle gare. Purtroppo, muoverci senza un pulmino attrezzato per il trasporto disabili rende tutto complicatissimo. Noi siamo dinamici, ma con il sostegno di tutti potremmo spostarci con più facilità e soprattutto con più sicurezza. Chiediamo dunque a tutti di contribuire ad acquistare un minibus con la pedana laterale,, aiutandoci a "dare gas" alle nostre trasferte». Il presidente Maurizio Morganti si unisce a questo appello, nella speranza di «veder girare presto il pulmino del Sitting volley Cesena per le strade della Romagna e non solo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 6
2 gennaio 2019 Pagina 40 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale Diocesi, centinaia in marcia per la pace Il corteo ha sfilato per le vie del centro, poi la messa in Duomo con il vescovo SI È SVOLTA ieri la tradizionale marcia della pace proposta dalla diocesi di Forlì-Bertinoro. Dopo essersi ritrovati alle 16.15 davanti alla basilica di San Mercuriale, centinaia di forlivesi hanno assistito alla consegna sul sagrato da parte del vescovo, mons. Livio Corazza, del messaggio di papa Francesco in occasione della 52ª Giornata mondiale della pace dal titolo 'La buona politica è al servizio della pace'. Il messaggio è stato consegnato al sindaco Davide Drei e a Michele Truppi in rappresentanza del prefetto. Dopo una breve introduzione sull' impegno dei cristiani quale parte attiva nella società civile il corteo, con in testa lo striscione e la Luce di Betlemme quale simbolo di pace, è partito alla volta della Cattedrale, attraversando piazza Saffi, via delle Torri e piazza Ordelaffi. Quindi nel duomo don Franco Appi e Luciano Ravaioli, già presidente Acli Forlì-Cesena, hanno illustrato il messaggio del Papa attraverso una partecipata riflessione a conclusione della marcia stessa. Infine alle 17.30 mons. Corazza ha celebrato la messa nella solennità di Maria Madre di Dio. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
2 gennaio 2019 Pagina 40 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale Immigrazione, al via un corso di alta formazione per operatori SONO aperte le iscrizioni al corso di alta formazione per operatori nel settore d e l l ' immigrazione diretto dal prof Marco Balboni (tutoraggio a cura del dottor Federico Ferri). Verrà avviato a febbraio, su iniziativa dell' Università di Bologna (dipartimento di Scienze politiche e sociali) con il contributo del progetto europeo 'Shaping Fair Cities' e la collaborazione di Serinar. Il corso prevede 96 ore didattiche e 250 di tirocinio. L' iter formativo, che si svolgerà presso il Campus di Forlì (via Giacomo La Torre 3 - viale Corridoni, 20), è rivolto a persone già attive nell' ambito professionale del processo migratorio, operatori interessati che appartengono alla pubblica amministrazione (centrale o periferica), agli enti locali, al settore privato, alle cooperative e alle organizzazioni di volontariato e non governative. Il bando e tutte le informazioni necessarie per l' iscrizione al corso sono disponibili sul sito www. www.unibo.it/it/didattica/corsi-di-alta- formazione oppure sul sito www.serinar.unibo.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
2 gennaio 2019 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale VALLE DEL SAVIO Pranzo e musica per aiutare chi soffre CONNUBIO tra musica e solidarietà. La Pro Loco di Sarsina, in collaborazione con la Banda Città di Sarsina e la Banda S.Cecilia di Bagno di Romagna, aveva organizzato nei mesi scorsi in piazza Plauto a Sarsina un pranzo benefico preceduto da una conferenza tenuta dal dottor Gabriele Bronzetti, cardiologo pediatrico del Policlinico Sant' Orsola di Bologna. Il ricavato di quell' iniziativa, che ammonta a 2.900 euro, è stato devoluto qualche giorno fa alla 'Onlus Piccoli Grandi Cuori' associazione d i volontariato c h e s i occupa di dare sostegno alle famiglie e ai bambini portatori di cardiopatie congenite. La Pro Loco, con alcuni elementi delle due Bande musicali, si è recata nei reparti del S.Orsola a Bologna per consegnare l' assegno d e l l a donazione, visionare il prezioso lavoro che svolge l' Onlus e donare piccoli doni di Natale ai bimbi ricoverati. Sottolinea il presidente della Pro Loco, Roberto Alessandrini: «L' Onlus Piccoli Grandi Cuori è un' associazione meravigliosa. L' idea è che questa iniziativa di beneficenza possa diventare un appuntamento fisso del calendario di eventi organizzati dalla nostra Pro Loco». Molto soddisfatta anche l' Amministrazione di Sarsina, il sindaco Enrico Cangini e l' assessore Filippo Collinelli: «Quando si presentano nel nostro territorio eventi come questo la risposta del comune sarà sempre positiva. Un grazie alla nostra Pro Loco per averci permesso di conoscere una realtà così bella come quella dell' Onlus Piccoli Grandi Cuori e per aver organizzato una conferenza estremamente interessante tenuta da Gabriele Bronzetti luminare della medicina». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 10
2 gennaio 2019 Pagina 2 Avvenire volontariato Senza rete Marchisio, Marisa e altri «generosi» Si è chiuso un anno di sport. Una foresta, come sempre, cresce silenziosa intorno a singoli alberi che cadono fragorosamente: un ragazzo ucciso in un' azione di guerriglia urbana, gli ululati contro i giocatori di colore, il tutti-contro-tutti a cadenza domenicale. Meglio precisare, tuttavia: così si è chiuso l' anno calcistico, non quello sportivo. La tendenza a confondere il mondo dello sport con il calcio è sempre dietro l' angolo, lo ha ricordato anche il Presidente Sergio Mattarella nel suo straordinario discorso alla nazione: «Il modello di vita dell' Italia non può essere quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi. Lo sport è un' altra cosa». Sia chiaro, io sono un grande appassionato di calcio. Ritengo, citando Marcelo Bielsa (un grandissimo allenatore di cervelli, oltre che di corpi), che il calcio custodisca stati emotivi che raggiungono livelli di intensità inaudita. «È per questo - sostiene Bielsa - che, in termini di emozioni, niente nella vita è come il calcio'. L' anno che inizia, dunque, porta con sé una rinnovata e aumentata responsabilità al mondo del calcio e ai suoi protagonisti: penso a tifosi, dirigenti, tecnici, giornalisti e cantori di questo meraviglioso sport. Ma quelli che davvero sono chiamati a un cambio di passo, sono gli atleti. Gente il cui cognome finisce sulla schiena di ragazzi di ogni ceto sociale, religione e razza, in ogni parte del mondo e che ha, nelle proprie mani, il potere di cambiare un paradigma. Se i calciatori decidessero di staccare la spina tutto, evidentemente, finirebbe. Certo non sarebbe un' operazione conveniente, soprattutto per chi è abituato a non guardare oltre che al proprio interesse. Lo standing, la presa di posizione netta, per cambiare un paradigma non è cosa da tutti e, considerato che spesso si parla di fuga dei cervelli, voglio segnare un caso di eccellenza nel mondo del calcio: un atleta-pensante al quale voglio assegnare il mio personalissimo pallone d' oro. Si tratta di Claudio Marchisio, per tanti anni protagonista con la Juventus, ora in forza allo Zenit San Pietroburgo. Tornato nella sua Torino per qualche giorno, ha voluto richiamare l' attenzione dei suoi oltre 6 milioni di followers sulla Onlus fondata da Marisa Amato, sopravvissuta alla tragedia di Piazza San Carlo, scrivendo: «A volte mi chiedo cosa significhi davvero essere generosi. Il giorno della finale di Champions League, Marisa insieme al marito stava passeggiando nei pressi di piazza San Carlo, quando all' improvviso una folla in preda al panico, in fuga dalla piazza, li ha investiti. A causa dei traumi subiti, oggi Marisa è paralizzata. Credo che da un gioco del destino così crudele possano nascere sentimenti di rabbia, sfiducia e frustrazione, invece Marisa non solo non si è arresa, ma ha deciso di fondare I sogni di Nonna Marisa Onlus con l' obiettivo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 11
2 gennaio 2019 Pagina 2 Avvenire
2 gennaio 2019 Pagina 3 Avvenire volontariato RICOMINCIAMO DAL RISPETTO Dalla prima pagina C' è, dunque, anzitutto il rispetto per ogni vita e per ogni realtà territoriale, senza del quale è inutile parlare di sicurezza. Dove comandano le mafie, ad esempio, anche se gli immigrati non vengono più fatti approdare non si può certo parlare di sicurezza. Dove il degrado sociale non viene contrastato, la scuola registra abbandoni precoci e il lavoro è una chimera, è inutile chiudere i centri accoglienza nei paraggi per garantire la tranquillità della popolazione. C' è poi il rispetto per le attese dei giovani, per la dignità degli anziani, per chi fa silenziosamente ogni giorno il proprio dovere. E in particolare, il rispetto per quella che il Presidente ha definito l'«Italia che ricuce »: ovvero quanti si spendono gratuitamente per i più sfortunati tra i nostri concittadini, spesso dimenticati dalle istituzioni. Qui il messaggio del Capo dello Stato sul Terzo Settore, minacciato da inasprimenti fiscali dalle conseguenze devastanti, non poteva essere più esplicito: niente «tasse sulla bontà», figlie di una logica punitiva e in ultima analisi autolesionista per le stesse finanze pubbliche. C' è inoltre, e non è un elemento secondario, quello che potremmo definire il rispetto per noi stessi, per la capacità del Paese di farcela nonostante tutti i cultori dell' autodenigrazione nazionale, contando sui traguardi raggiunti finora (come il Servizio sanitario nazionale che ha appena compiuto 40 anni) e sulle risorse di cui ancora disponiamo, nonostante le difficoltà innegabili che solo «il lavoro tenace, coerente, lungimirante» può affrontare. Ma è il fronte del rispetto per le istituzioni e per i suoi uomini quello che al Presidente premeva in particolar modo evidenziare, in un fine anno reso incandescente dal varo in extremis della manovra economica. Perché sarà vero che non è stato questo Governo a inaugurare la prassi di ridurre il Parlamento a mera sede di ratifica delle leggi, senza possibilità effettiva di discussione o di modifica, ma mai come questa volta si è assistito all' annullamento totale anche solo del tempo di lettura delle norme poste in votazione. Il messaggio parla di «grande compressione dell' esame parlamentare» e di «mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali», con l' invito a fare da adesso in poi, in sede di attuazione e di verifica dei provvedimenti assunti, quello che non si è fatto prima. È implicito l' avvertimento che il Quirinale svolgerà il suo compito di vigilanza senza altri sconti. Mentre è molto netta e chiara, in tempi in cui si parla di soldati da usare per tappare le buche stradali della Capitale, la richiesta di non 'snaturare' i compiti delle Forze dell' ordine e delle Forze armate. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 13
2 gennaio 2019 Pagina 3 Avvenire
2 gennaio 2019 Pagina 4 Avvenire volontariato Come sanare le tensioni tra italiani e stranieri I clima di tensione che il Paese non merita. RIPRODUZIONE RISERVATA IL PAESE Migranti e welfare il territorio attende fatti Il 2019 riuscirà a ridurre la distanza tra italiani e stranieri? Messo alle spalle un anno di rancori diffusi e ostilità crescenti verso i migranti, ruota intorno all' ideale di una comunità finalmente pacificata il destino sociale del nostro Paese. Se è vero infatti che, nel nascondimento e nel silenzio generale, sono cresciuti comunque gli esempi di integrazione e solidarietà dal basso, testimoniati anche dalle ultime onorificenze assegnate dal Quirinale agli 'eroi del quotidiano', non si può tacere la contemporanea ondata di intolleranza, se non di razzismo, cui si è assistito negli ultimi mesi. I provvedimenti del governo in materia di immigrazione e di welfare, dal mese di gennaio, sono attesi alla prova dei fatti e i segnali arrivati sono tutt' altro che incoraggianti: i cinque milioni di cittadini stranieri regolari aspettano risposte sul fronte dell' integrazione e della pari cittadinanza (senza le discriminazioni avvenute nei casi noti delle mense scolastiche e delle graduatorie delle case popolari) mentre il mezzo milione abbondante di irregolari, vittima della propaganda 'cattivista' del governo, sta già facendo i conti con il caos determinato dal decreto sicurezza nelle strutture di accoglienza. Il territorio sarà dunque la cartina di tornasole degli annunci (e in parte degli atti normativi) del 2018: per riaprire un dialogo con le realtà sociali che fanno da ponte tra centro e periferia, tra ceto medio e dimenticati della globalizzazione, il primo fatto concreto, atteso a giorni, sarà proprio l' abolizione tramite decreto di quella 'tassa sulla bontà' evocata dal presidente Mattarella, che penalizza in modo del tutto ingiustificato il terzo settore. Si tratterebbe solo di un mero atto di giustizia, nulla di più, in attesa di altri chiamati a svelenire un. DIEGO MOTTA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 15
2 gennaio 2019 Pagina 6 Avvenire volontariato «Più peso Italia in Ue» «Bene Mattarella che ci richiama al valore della comunità, che difende la centralità del Parlamento, il volontariato e la dignità delle divise, che chiede più Stato al Sud, che invita a ridurre il debito pubblico, che vuole un' Italia più influente nell' Unione Europea» Antonio TAJANI Presidente (Fi) Parlamento Ue. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 16
2 gennaio 2019 Pagina 6 Avvenire volontariato IL DISCORSO DI FINE ANNO «Valori condivisi per sentirsi comunità Cè sicurezza se tutti si sentono rispettati» Pubblichiamo integralmente qui di seguito il testo del discorso di fine d' anno, pronunciato la sera del 31 dicembre, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Care concittadine e cari concittadini, siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana. Tempi e abitudini cambiano ma questo appuntamento - nato decenni fa con il primo Presidente, Luigi Einaudi - non è un rito formale. Mi assegna il compito di rivolgere, a tutti voi, gli auguri per il nuovo anno: è un appuntamento tradizionale, sempre attuale e, per me, graditissimo. Permette di formulare, certo non un bilancio, ma qualche considerazione sull' anno trascorso. Mi consente di trasmettere quel che ho sentito e ricevuto in molte occasioni nel corso dell' anno da parte di tanti nostri concittadini, quasi dando in questo modo loro voce. E di farlo da qui, dal Quirinale, casa di tutti gli italiani. Quel che ho ascoltato esprime, soprattutto, l' esigenza di sentirsi e di riconoscersi come una comunità di vita. La vicinanza e l' affetto che avverto sovente, li interpreto come il bisogno di unità, raffigurata da chi rappresenta la Repubblica che è il nostro comune destino. Proprio su questo vorrei riflettere brevemente, insieme, nel momento in cui entriamo in un nuovo anno. Sentirsi 'comunità' significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa 'pensarsi' dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese. Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, come è giusto, per le proprie idee rifiutare l' astio, l' insulto, l' intolleranza, che creano ostilità e timore. So bene che alcuni diranno: questa è retorica dei buoni sentimenti, che la realtà è purtroppo un' altra; che vi sono tanti problemi e che bisogna pensare soprattutto alla sicurezza. Certo, la sicurezza è condizione di un' esistenza serena. Ma la sicurezza parte da qui: da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 17
2 gennaio 2019 Pagina 6 Avvenire
2 gennaio 2019 Pagina 6 Avvenire volontariato Politica e nuovo anno Il controcanto della maggioranza Dalle piste da sci messaggio all' attacco di Di Maio e Di Battista: «Una classe di privilegiati ci combatte» In vista una legge per il taglio degli stipendi dei parlamentari. Salvini declina a modo suo la sicurezza el primo capodanno del governo gialloverde, il tradizionale messaggio quirinalizio a reti unificate incassa fra i partiti un plauso in apparenza trasversale, ma con accenti e interpretazioni ben diverse. Fedeli alla modalità di comunicazione always on (sempre in connessione), i leader di Lega e M5s Matteo Salvini e Luigi Di Maio (con Alessandro Di Battista come 'spalla') replicano con dirette via Facebook. Una sorta di controcanto 'a social unificati' in cui, accanto a una proclamata sintonia con le parole del Colle, affiora tuttavia la tendenza a rivendicare l' azione di governo, anche su punti delicati rispetto ai quali il messaggio quirinalizio pone interrogativi vibranti. Così il vicepremier Di Maio, pur dicendosi toccato dal passaggio sulla solitudine natalizia della signora Anna alleviata dai Carabinieri, non appare scalfito dal monito del Colle a non tassare la bontà (dopo lo scivolone su IN res e non profit in manovra). E anzi rivendica «l' attenzione a chi è più debole, l' importanza del lavoro e della sicurezza». Temi che, assicura, «come governo, continueremo a portare avanti. Il nostro impegno è di non lasciare indietro nessuno e lo stiamo facendo con il reddito di cittadinanza e quota 100». Ricostituendo il duo politico Di Maio & Dibba, in un video girato in una località sciistica di Val di Fassa e diffuso via Facebook, il ministro del Lavoro incalza: «Vi abbiamo promesso che vi regaleremo una bella legge per tagliare gli stipendi a tutti i parlamentari della Repubblica ». E, con a fianco un sorridente e imbacuccato Di Battista, insiste: «Nel 2018 abbiamo combattuto una classe di privilegiati, che ci sta combattendo anche in questi giorni perché stiamo bloccando le pensioni d' oro». Proclami ai quali replica a stretto giro l' altro leader di maggioranza, Salvini, elencando i cavalli di battaglia del Carroccio: «Giusto tagliare sprechi e spese inutili, è nel contratto di governo e lo faremo. Ma per la Lega, le priorità degli italiani sono cose anche più concrete: avanti con taglio delle tasse, estensione della Flat Tax e della pace fiscale, taglio della burocrazia e revisione del codice degli appalti, cancellazione definitiva della legge Fornero, approvazione dell' Autonomia e finalmente una legge nuova che garantisca il diritto alla legittima difesa». Rispetto al messaggio del Colle invece Salvini ha già commentato a caldo, il 31 sera, producendosi in una singolare interpretazione 'estensiva' del pensiero mattarelliano: «Il presidente della Repubblica non ha potuto essere così esplicito, ma limitare gli accessi in Italia riporta un po' d' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
2 gennaio 2019 Pagina 6 Avvenire
2 gennaio 2019 Pagina 7 Avvenire volontariato LA CITAZIONE L' eco dell' espressione adottata da Bassetti «È l''Italia che ricuce' e che dà fiducia». Salta agli occhi, in questo passaggio del discorso di fine d' anno del capo dello Stato, l' uso del verbo «ricucire». E il pensiero va immediatamente al cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che di quello stesso verbo ha fatto una sorta di bandiera, citandolo spesso nei suoi interventi pubblici. Un semplice caso o una voluta consonanza? Propendiamo decisamente per la seconda ipotesi. In altri campi (quello cinematografico, ad esempio) si parlerebbe di 'citazione'. Tanto più che il contesto in cui la frase è inserita nel discorso del presidente Mattarella - riferimento alla grande risorsa tutta italiana del volontariato, sottolineatura della solidarietà come una delle virtù del Paese - rafforza questa sensazione. E il tono complessivo del messaggio, con l' invito a riscoprirsi comunità, va proprio nel senso più volte auspicato dal presidente dei Vescovi. Il quale proprio meno di due mesi prima delle elezioni del 4 marzo scorso vedeva il futuro dell' Italia all' insegna di tre verbi: «Ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società». E indicava alle forze politiche alcune priorità - lavoro, famiglia, giovani - per la loro azione. Guarda caso gli stessi temi toccati lunedì sera da Mattarella. (M.Mu. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 21
2 gennaio 2019 Pagina 7 Avvenire volontariato Politica e nuovo anno Mattarella con l' Italia «che ricuce» L' appello sfonda anche sui social Roma Un discorso all'«Italia che ricuce», che considera gli altri un valore e recupera il senso della comunità, il tema più ricorrente quest' ultimo - della sua presidenza. tema, questo, che Sergio Mattarella ha messo al centro anche di questo delicato discorso di fine anno, all' indomani dell' approvazione in tempo limite della legge di Bilancio. Un discorso che è partito - non certo a caso - citando i social, i luoghi di una politica spesso incattivita e aggregata per rivalità. E che proprio nei numeri del web incontra il riscontro, forse, più insperato negli ascolti: superati i 3 milioni e mezzo di contatti su Twitter. L' ITALIA CHE RICUCE. È soprattutto un grazie all' Italia che costruisce, che unisce, e non alimenta odi e paure, che una recente ricerca del Censis ha portato alla luce. Un grazie a quell'«"Italia che ricuce" e che dà fiducia», dice Mattarella in sintonia con le parole più volte usate dal presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti. SICUREZZA COME RISPETTO. Ma è sulla sicurezza che batte maggiormente, Mattarella. Per mettere in risalto che è proprio un ritrovato senso della comunità l' antidoto più efficace ai rischi che si manifestano per la tranquilla convivenza. Battersi per le proprie idee», ma «rifiutare l' astio, l' insulto, l' intolleranza, che creano ostilità e timore ». E, sottolinea, non è «retorica dei buoni sentimenti». La sicurezza, insiste, non consiste in un difendersi dagli altri, ma si fonda proprio su questo sentirsi parte di un' unica comunità. MAFIA: NO A ZONE FRANCHE. E, a pochi giorni dall' inquietante segnale di Pesaro dell' uccisione di uno stretto congiunto di un pentito di 'ndrangheta, Mattarella torna su un altro tema a lui caro anche per drammatiche ragioni familiari: la lotta alla mafia. La vera insidia alla nostra sicurezza, ricorda, non viene da un' insidia esterno, ma dal male irrisolto della criminalità organizzata. NO TASSE SULLA BONTÀ. Poi entra nel merito di una polemica emersa a margine della sulla Manovra: l' odioso raddoppio dell' Ires per gli enti Non profit. «Vanno evitate "tasse sulla bontà"», avverte Mattarella. Il ripensamento venuto dal governo anche dopo le prese di posizione della Chiesa italiana per ora è solo un impegno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
2 gennaio 2019 Pagina 7 Avvenire
2 gennaio 2019 Pagina 10 Avvenire volontariato IL TESTIMONE «Io, medico, tra i più deboli» Partito per l' Africa per specializzarsi, ha capito di dover restare per prendersi cura dei tanti bisogni di quella terra. Con l' attuale direttore dell' Organizzazione mondiale della sanità ha attivato un centro sanitario riducendo le morti per parto Da trent' anni, il dermatologo Morrone fa volontariato in Etiopia, dove ha aperto nuovi ospedali «I sorrisi di uomini, donne e bambini raccontano ogni giorno che qui c' è tanta voglia di vivere» Due rette parallele non s' incontrano mai. In geometria questo è un principio fondamentale. Ma che non si applica alla vita. La prova è tutta nell' esperienza del professor Aldo Morrone, sessantaquattro anni e oltre trenta spesi per curare i più deboli e bisognosi. Infettivologo di fama mondiale, da Roma, dall' Istituto San Gallicano, di cui è direttore scientifico, ha tracciato la sua retta che è arrivata fino ad Addis Abeba, il nuovo fiore, la capitale dell' Etiopia, là dove si è mossa secoli fa la civiltà umana. Già, l' Etiopia, un Paese in forte crescita, dove grandi, "violente" le definisce Morrone, restano le contraddizioni. Qui vanno di moda le grandi opere, la più mastodontica è la Grand Ethiopian Renaissance Dam, cioè la Grande Diga del Rinascimento Etiope: un ciclopico muraglione alto 175 metri e largo 1.800 lo sta costruendo la Salini Impregilo - che sbarrerà il Nilo Azzurro prima di entrare in Sudan, formando un bacino di oltre 1.500 chilometri quadrati ( cioè come mezza Valle d' Aosta). «Poi ci sono le zone rurali, i vil- laggi con le capanne fatte di fango e paglia, dove manca l' elettricità, l' acqua potabile, il riscaldamento, dove si vive come nel Medioevo», racconta Morrone. È qui che alla fine degli anni Ottanta il giovane medico, chiamato da un collega per la sua specializzazione in malattie infettive come la lebbra, fa il suo primo viaggio. «Ero stato prima in India, ma è stata l' Etiopia a cambiarmi la vita». Va al nord, nell' area del Tigrai, al confine con l' Eritrea. La guerra tra i due Paesi tra il 1998 e il 2000 provocherà migliaia di morti e un' odissea di profughi. Ma Morrone decide che è qui che vuole operare. «Ma in modo organico, strutturato - racconta - perché l' aiuto temporaneo è fine a se stesso». Allora si mette a cercare contatti con il governo locale insieme ad un giovane biologo, Tedros Adhanom Ghebreyesus (destinato a diventare Ministro della Salute e oggi è il nuovo direttore dell' Organizzazione Mondiale della Sanità) e pochi anni dopo nasce il primo ospedale nella cittadina di Sheraro. Là dove tre donne su cinque morivano mentre davano alla luce i propri bambini in capanne fatiscenti. «Da tre anni non è più morta nessuna donna, nessun neonato», dice con un sorriso pieno di soddisfazione Morrone. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
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2 gennaio 2019 Pagina 10 Avvenire volontariato Mense vincenziane, centomila pasti in più UN' INIZIATIVA PER FAR FRONTE ALLA POVERTÀ SEMPRE CRESCENTE "Pane amore e fantasia", il progetto che riguarda 20 strutture gestite in Italia da 11mila volontari Saranno 400mila l' anno i pasti offerti alle famiglie povere nelle 20 mense gestite direttamente dai volontari vincenziani. Centomila tra pranzi e cene in più rispetto al 2017. E questo grazie a un finanziamento di 500mila euro da parte del fondo bancario Intesa San Paolo. Sono oltre 11mila, oggi, i volontari dell' opera di San Vincenzo (diretti discendenti delle "Dame di carità") divisi in 860 gruppi presenti in 19 regioni èer far fronte alle sempre più numerose richieste di persone ingenti. «La domanda di assistenza ha superato di gran lunga la nostra possibilità di aiuto, per questo motivo - spiega Gabriella Raschi, presidente nazionale dei Gruppo di Volontariato Vincenziano -, abbiamo lanciato "Pane, amore e fantasia vincenziana", un progetto pensato per aumentare il numero di pasti erogati su base annua migliorando, al tempo stesso, le modalità del servizio. Questo significa - ha proseguito la presidente - poter garantire cibo specifico ai neonati (omogeneizzati e pappe per svezzamento), agli anziani, spesso alle prese con difficoltà di masticazione oppure a persone che per motivi di salute o religiosi devono seguire una dieta specifica». Le carenze da affrontare sono diverse, a seconda delle realtà e della tipologia di utenza: «In Sicilia - dice Gabriella Raschi - la sottoalimentazione sta diventando un problema sociale e mettere della carne in tavola per molte famiglie è diventato un lusso». In base a un' indagine dell' Istat (dati 2017), 1 milione e 778 mila famiglie, per un totale di 5 milioni e 58 mila persone, vivono in condizione di povertà assoluta, impossibilitate cioè a procurarsi beni e servizi di prima necessità (8,4% dei residenti rispetto al 7,9% del 2016). Stessa tendenza anche per la cosiddetta povertà relativa, condizione che riguarda 3 milioni 171 mila famiglie per un totale di 9 milioni 368 mila persone (15,6% del totale contro il 14% del 2016). La povertà cresce ovunque: al Nord (+0,2%), al Centro (+0,1%) e al Sud (+5%). «Sappiamo bene - continua Gabriella Raschi - che un pasto alla mensa o un pacco viveri da soli non risolvono il problema della povertà nel nostro Paese che, anzi, rischia di diventare strutturale con gravi conseguenze sociali. Quello che i nostri volontari fanno, anche tramite il servizio mensa, è mettersi in ascolto della persona in condizione di bisogno e collegarli ad altri servizi vincenziani (docce e distribuzione di indumenti, corsi di formazione e di avviamento al lavoro, consulenze pensionistiche o cure mediche) per garantire un' assistenza che sia davvero funzionale alle esigenze delle persone che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
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2 gennaio 2019 Pagina 15 Avvenire volontariato LA FESTA L' Italia e la «buona politica» che valorizza il bene comune L' impegno solidale per la nazione al centro delle riflessioni dei vescovi italiani nelle celebrazioni del "Te Deum" e del primo giorno dell' anno Il forte invito a spendersi nella società, via di riconciliazione L' impegno per la pace, il ruolo della politica, la presenza dei cristiani nelle istituzioni a servizio del bene comune. Ma anche i fatti di cronaca, le urgenze del Paese, l' accoglienza di chi bussa alle nostre porte. Sono alcuni dei temi affrontati dai vescovi italiani nelle celebrazioni del 31 dicembre e di ieri, solennità di Maria Santissima Madre di Dio e 52ª Giornata mondiale della pace. Bagnasco: diamo volto alla giustizia «La Chiesa ha ricevuto dal Signore un messaggio, e il messaggio è la persona di Cristo, il Figlio di Dio» ed «è consapevole che, annunciando Gesù, promuove la dignità profonda di ogni uomo, lo riconosce al centro dell' organizzazione sociale, il termine di riferimento della legge che deve dare volto alla giustizia». Così li ha spiegati il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, nel discorso pronunciato al Te Deumil 31 dicembre. Il porporato ha ricordato che «il cuore dell' umanesimo è l' essere immagine e somiglianza di Dio», che «la relazione definisce la persona» e che «solo la bontà e la giustizia qualificano un rapporto come relazione, altrimenti si entra su un piano che è solo apparentemente umano, ma che in realtà è disumano, non personale ma solo individuale ». Con questa consapevolezza è possibile leggere anche episodi di cronaca recente come «i frequenti episodi di violenza di ogni tipo, specialmente verso le donne e quella negli stadi» che sono sintomo di «un forte deficit antropologico, e quindi educativo, che tocca tutti, giovani e adulti ». Betori: la cosa pubblica non va demonizzata Una «duplice fedeltà al silenzio e all' annuncio deve guidare il modo con cui la Chiesa si pone di fronte alle vicende del mondo e intende comprenderle nella luce della fede». Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell' omelia di ieri pomeriggio nel Duomo di Santa Maria del Fiore ricordando come i Pontefici lo facciano ogni anno da oltre mezzo secolo nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale della pace. A propo- sito del tema di quest' anno, Betori ha ribadito l' invito del Papa a pensare che possa esserci una «buona politica» anche se «suona controcorrente in tempi in cui l' impegno politico è così spesso demonizzato, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
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2 gennaio 2019 Pagina 15 Avvenire volontariato CONSOLATA Morto padre Rigamonti animatore missionario Si svolgeranno oggi alle 10,30 nella parrocchia della Stella di Rivoli, i funerali di padre Giordano Rigamonti, missionario della Consolata dal 1959 e sacerdote da 54 anni, morto lo scorso 30 dicembre, Nato a Barzago (Lecco) nel 1938, ha speso la sua vita in luoghi di missione: dal 1974 a fine 1981 è in Kenya, prima nella diocesi di Marsabit e poi parroco a Nairobi. Per il resto della vita è chiamato all' animazione missionaria qui in Italia, grazie alla sua grande capacità di educare adulti e ragazzi all' apertura al diverso, all' attenzione ai piccoli e ai dimenticati del mondo. Nel 1965 inizia la sua attività pastorale nella Torino del cardinale Pellegrino, coinvolgendosi in iniziative con l' Abbé Pierre e la sua comunità di Emmaus. Due anni più tardi avvia l' impegno con il movimento Mani Tese, con cui promuove la realizzazione di un ospedale a Iringa ( Tanzania). Trascorsa l' esperienza in Kenya, nel 1982 viene richiamato a Torino e, da direttore del Centro animazione missionaria della Consolata, si fa promotore di varie iniziative, tra le quali una in favore degli indios Yanomami del Brasile. Nel 1999 Rigamonti è nominato segretario generale dell' evento giubilare «Expo Missio 2000: Tutti i popoli vedranno la tua salvezza», voluto dal Comitato centrale del Giubileo, dalla Congregazione per l' evangelizzazione dei popoli e dagli Istituti religiosi e missionari maschili e femminili. Realizzata a Roma presso l' abbazia delle Tre Fontane, è visitata da oltre 500mila persone. Dal 1996 a fine 1998 coordina la campagna nazionale a sostegno dei campesinos della Colombia amazzonica che resistono al narcotraffico. In questo contesto, dall' intuizione di padre Giordano nasce nel 1997 l' associazione «Impegnarsi serve», organizzazione di volontariato volta a sostenere progetti di sviluppo nel sud del mondo in stretta collaborazione coi missionari della Consolata. Destinato nel 2007 alla casa di Rivoli - dove il beato Giuseppe Allamano fondò l' Istituto nel 1901 - in dieci anni ne ha fatto un luogo in cui per religiosi e laici è possibile riscoprire le origini di un carisma e di un impegno oggi quanto mai attuali. RIPRODUZIONE RISERVATA. GABRIELLA ZUCCHI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 31
2 gennaio 2019 Pagina 16 Avvenire volontariato WELFARE AZIENDALE Geico Taikisha inserisce la prevenzione dell' Alzheimer Geico Taikisha, azienda italiana leader internazionale nella progettazione e costruzione di impianti di verniciatura auto, in collaborazione con la Fondazione IGEA Onlus, ha inserito nel welfare aziendale un nuovo progetto per la prevenzione ai dipendenti contro l' invecchiamento cerebrale e l' Alzheimer. Il protocollo 'Train the Brain' è stato ideato dal neurofisiologo Lamberto Maffei. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 32
2 gennaio 2019 Pagina 20 Avvenire volontariato Ciak in periferia, il set architettonico Il crescente interesse catalizzato dalle periferie urbane e metropolitane nel dibattito pubblico e in sede accademica ci porta a formulare una serie di considerazioni che riguardano, innanzitutto, il modo o i modi con cui esse fanno prepotentemente irruzione nell' immaginario collettivo. Soggetto assai poco presente nella dimensione letteraria, ha trovato, invece, nel cinema una efficace cassa di risonanza, non esente tuttavia, da ingenuità e mistificazioni. Dalle periferie pasoliniane del sottoproletariato romano a quelle di coloro che si definivano pasoliniani (Caligari, Camarca, Capuano, Grimaldi, Grieco, Minello), che talora, come nel caso di Grimaldi, spostavano l' azione in altre latitudini urbane (Palermo) pur conservando lo spirito originario, all' antinferno napoletano di Gomorra (2008) e dei suoi cascami televisivo- seriali, o di un' opera indipendente come La-bas-Educazione criminale (2011) di Guido Lombardi. Per non dire del recentissimo Dogman( 2018) di Matteo Garrone. Napoli o Roma, lo sfondo urbano è sempre lo stesso, segnato da una desolazione quasi metafisica, nel quale si muovono personaggi sospesi tra verità sociale e iperrealtà narrativa. Oggi le periferie si pongono al centro del dibattito critico e progettuale quasi in contrapposizione ai nuclei storici in un divenire che vede quest' ultimi sposare sempre di più il fenomeno della cosiddetta gentrification con il quale una borghesia emergente si sostituisce alle vecchie classi popolari residenti o alle cosiddette "classi pericolose", come ebbe a definirle lo scrittore napoletano Mastriani, generando in tal modo nuovi e immensi profitti. Mentre i centri storici di molte città italiane (con l' eccezione dei grandi centri urbani del Mediterraneo come Genova, Napoli, Palermo, etc... dove le periferie fanno prepotentemente irruzione nel tessuto storico degli angiporti, le strade della miseria e dell' umanità) si trasformano in "vetrine del lusso", suggestivi fondali dove va in scena la rappresentazione e la conservazione dell' antico, quasi luoghi ricreati di un immaginario parco tematico, nelle tante periferie grandi e piccole sorte intorno a inquietanti falansteri, simili a ricoveri per esseri umani in difficoltà o in pericolo piuttosto che ad abitazioni per cittadini dagli uguali diritti, si agitano speranze, conflitti, voglia di riscatto sociale, ma anche degrado e ma-lavita, di una specie diversa e più insidiosa rispetto a quella del passato. È da queste latitudini per molti ancora oscure e impraticabili che nascerebbe la volontà di sperimentare nuove e più umane possibilità di vita urbana laddove all' idea di periferia-ghetto, viene sostituendosi quella di periferia-centro. Secondo l' architetto genovese Renzo Piano, da anni impegnato nel recupero di interi brani di architetture e di città "dimenticate", è proprio in questi luoghi invisibili, di cui non si parla mai «tranne Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 33
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2 gennaio 2019 Pagina 24 Avvenire volontariato Dulcis in fundo Terapie per tutti basta videopoker Un ricco e attrezzato poliambulatorio, di alta qualità e senza frontiere, in un bene confiscato al re dei videopoker. È una gran bella storia di solidarietà e cittadinanza attiva quella scritta a Villa San Giovanni dall' associazione Smail - «Solidarietà medica assistenza integrata locale» - presieduta da Domenico Cotroneo, nata in seno alla consulta comunale del terzo settore. È un medico anche lui come i molti che hanno già dato la disponibilità per essere coinvolti nella realtà sanitaria intitolata al medico santo Giuseppe Moscati. «Nel suo stile - spiega Cotroneo - offriamo diagnostica e visite specialistiche a chi non può permetterselo, stranieri inclusi. Non è previsto neanche il rimborso spese». Nella struttura saranno attivi un neonatologo, un neuropsichiatra infantile, un pediatra, un internista nefrologo, un cardiologo, un ginecologo, un chirurgo urologo, uno psichiatra e un geriatra. Anche personale amministrativo e addetti alle pulizie sono volontari. La struttura, una vecchia sala biliardi, è stata ristrutturata grazie all' aiuto di chi ha donato ciò che ha potuto. La recente sistemazione della targa che ricorda la vittoria dello Stato sui clan grazie alla confisca è stata l' ultimo passo prima dell' entrata in funzione del poliambulatorio. RIPRODUZIONE RISERVATA. DOMENICO MARINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 36
2 gennaio 2019 Pagina 1 Corriere della Sera volontariato l' analisi Il Quirinale e il bisogno di una tregua È stato il messaggio della «maturità», perché è giunto al culmine del suo mandato da presidente della Repubblica. Un discorso nel quale forma e sostanza erano in un equilibrio tale da renderlo inattaccabile, nel contempo dicendo tutto quel che voleva dire. Il bilancio di un anno fra i più duri da quando è al Quirinale, che ci ha fatto sfiorare la crisi di sistema e gli ha imposto di uscire dall' ombra. Un anno, il 2018, in cui ha dovuto allargare la fisarmonica delle proprie prerogative per guidare la transizione verso il «governo del popolo», l' unico possibile dopo il 4 marzo. Una riflessione in cui, facendosi interprete della parte migliore del Paese («l' Italia che ricuce»), ha esortato tutti a rompere la spirale di rancori che ci rende «delusi, incattiviti e ostaggi di una sorta di sovranismo psichico», secondo l' ultimo rapporto del Censis. Non è con questo clima, ha detto Sergio Mattarella, che una società può stare insieme. Sono invece «i buoni sentimenti che la migliorano», e non bisogna aver timore di dimostrarli. Invito accolto con larghissimo consenso, legato a un boom di ascolti da chi guardava la tv l' altra sera. A riprova che di una tregua c' è grande bisogno. Messaggio «buonista», come ha sentenziato qualcuno? No. Diciamo piuttosto che stavolta il capo dello Stato ha fatto forza sul suo linguaggio levigato e mite per suggerire, con critiche precise ma senza l' asprezza dei moniti, la sua idea di come ricostruire i princìpi costituzionali resi fragili da questo clima. Concetti semplici, dunque. Utili alla gente comune e, soprattutto, agli esponenti del governo. Un esempio lo dà l' incipit, dedicato ai social e alla rete «in cui molti» (politici compresi, che ne hanno l' ossessione, ndr) «vivono connessi comunicando di continuo». Occhio - è il sottile retropensiero - perché la realtà non si esaurisce nello storytelling virtuale, magari corredato da campagne d' insulti. Nodo, questo, da appaiare alla frase in cui incita tutti a esprimersi «con parole di verità», il che sottintende i rischi di opinioni pubbliche manipolate. Ecco il senso dello stile einaudiano - dire tutto ciò che va detto, ma con garbo, senza avere un partito alle spalle com' è nel suo caso - al quale si è ispirato Mattarella. Diversi i punti di censura, che le opposizioni (Pd in primis) avrebbero di sicuro voluto più aspra. Per esempio la «grande compressione del dibattito parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto» sulla legge di bilancio, motivo per lui di profondo disagio. E la «tassa sulla bontà» che il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 37
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