La Cooperazione Italiana Informa - AICS

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La Cooperazione
                   ANNO VII N.10 - DICEMBRE 2017 DIRETTORE RESPONSABILE IVANA TAMAI

Italiana Informa

YEMEN, OLTRE
L’EMERGENZA
L’INTERVENTO DELL’ITALIA

COP23
DA BONN TUTTI
GLI AGGIORNAMENTI
DELL’ULTIMO NEGOZIATO
                                                                                      Registrazione al Tribunale di Roma n. 192/2011 del 17 giugno 2011
SUL CLIMA

DIASPORE
IL 1° SUMMIT NAZIONALE
A ROMA

PROFIT
E COOPERAZIONE
UN ESEMPIO DAL SENEGAL
CON LA COOP
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Registrazione al Tribunale di Roma        La riproduzione, totale o parziale,
n. 192/2011 del 17 giugno 2011.           del contenuto della pubblicazione
Direttore responsabile Ivana Tamai.       è permessa previa autorizzazione
Anno VII n. 10 – dicembre 2017            dell’editore e citandone la fonte.

Per commenti e suggerimenti scrivere a:   Le opinioni espresse nei documenti
cooperazione.informa@aics.gov.it          pubblicati non rispecchiano
                                          necessariamente il punto di vista
Questo periodico è realizzato a scopo     dell’Agenzia italiana per la cooperazione
divulgativo e ne è vietata la vendita.    allo sviluppo.
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EDITORIALE

                                            di Laura Frigenti
                    Direttore dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo

                   Ci avviamo verso la conclusione di un al-        mone al Canada la presidenza italiana ha
                   tro intenso anno di lavoro, ma siamo con-        voluto un ulteriore appuntamento di spes-
                   vinti che il nostro impegno, nei vari pro-       sore in linea con gli intenti del summit di
                   getti di Cooperazione in tutto il mondo,         Taormina, confermando così l’impegno
                   non è certo finito.                              dei Paesi più sviluppati nei confronti del-
                   Anzi, continua con più forte determina-          la periferie dimenticate del mondo. Dal
                   zione anche alla luce degli importanti ap-       primo rapporto realizzato dall’Osservato-
                   puntamenti che stiamo vivendo e di cui           rio di Pavia, presentato a Roma da COSPE
                   parliamo ampiamente in questo numero             Onlus, FNSI e USIGRAI, emerge la neces-
                   del nostro Magazine.                             sità di maggiori spazi di approfondimen-
                   Non solo momenti attuali ma anche fu-            to per far conoscere contesti locali appa-
                   turi: sappiamo che il prossimo anno si           rentemente lontani geograficamente ma
                   aprirà con il grande evento della Prima          sempre più vicini per le interdipendenze
                   Conferenza Nazionale della Cooperazio-           di una società globalizzata.
                   ne, un’occasione di grande ri-                                In linea con gli sforzi dell’I-
                   levanza per rilanciare la no-                                 talia per applicare l’Accordo
                   stra iniziativa in un momento                                 di Parigi sulla riduzione del-
                   in cui ne avvertiamo tutti la ne-                             le emissioni dannose a livello
                   cessità, di fronte alle sfide che                             climatico, la riunione di Bonn
                   abbiamo come quella dell’im-                                  per rilanciare il negoziato sul
                   migrazione e delle migrazio-                                  clima si pone come un nuovo
                   ni. Il Summit delle Diaspore,                                 tassello verso un condiviso “li-
                   verso le quali la nostra Agen-                                bro delle regole” contro ogni
                   zia sta riservando la massima attenzione         forma di inquinamento che finisce per co-
                   si è svolto recentemente a Roma e ha po-         stituire una causa rilevante del crescente
                   sto con forza l’esigenza di favorire sempre      squilibrio tra i Paesi più e meno sviluppa-
                   più alti livelli di convivenza nel nostro Pa-    ti di ogni continente. Infine, ma non certo
                   ese e in Europa, fondati sui valori dell’ac-     per importanza in quanto rappresentano
                   coglienza, dell’integrazione e della con-        il cuore del nostro lavoro, i reportage e gli
                   vivenza, rispettosa delle diverse identità,      stimoli che ci vengono rappresentati dai
                   che devono coniugarsi col rispetto del-          Paesi dove l’Aics sta lavorando con inizia-
                   le regole, dello sviluppo, dell’uscita dalla     tive e progetti concreti: Etiopia, El Salva-
                   crisi e dell’impegno verso più alti livelli di   dor, Perù, Giordania, Mozambico, Sudan,
                   occupazione. La componente sociale del-          Myanmar, Somalia, Senegal.
                   le diaspore impegnata anche come vola-           Un anno dunque che si avvia alla sua con-
                   no di sviluppo nei loro Paesi d’origine. E       clusione, ma non termina il nostro impe-
                   ancora, a Firenze, si è svolto il Vertice del-   gno per la Cooperazione, per un mondo
                   le Agenzie della Cooperazione dei Paesi          solidale ed ecosostenibile, un mondo ve-
                   membri del G7: prima di lasciare il testi-       ramente per tutti!

La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017                                                               3
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IN QUESTO NUMERO

3    EDITORIALE                                         16   Pane, pizza e fagiolini: con le cooperative
                                                             dall’Italia al Burkina Faso e ritorno
                                                             - di Gianfranco Belgrano
     EMERGENZE
6    Dalla Siria allo Yemen, dall’emergenza,            18   COP23: tutti gli aggiornamenti dall’ultimo
     oltre l’emergenza: l’intervento dell’Italia             negoziato sul clima - di Emanuele Bompan
     in una visione regionale
      - di Umberto De Giovannangeli                     24   Intervista a Tanja Gönner: clima, immigrazione
                                                             e stabilità, la via tedesca alla cooperazione
8    Emergenze nel mondo - di Sara Bonanni                   - di Emanuele Bompan

     DOSSIER                                                 AICS NEL MONDO
10   A Roma le voci delle diaspore.                     28   SUDAN: Obiettivo di sviluppo sostenibile 2,
     Dalle comunità al mondo, meno paura                     “Zero Hunger” - di Francesca Nardi
     e più cooperazione - di Vincenzo Giardina
                                                        30   ETIOPIA: un intervento di cooperazione che
14   Da Tassette a Mantova, come produrre                    aiuta anche le comunità ospitanti a garanzia
     sviluppo in Senegal e salvare posti di lavoro           di pace stabilità - di Dario Poddighe
     in Italia - di Gianfranco Belgrano
                                                        32   PERÙ: verso l’Impresa Sociale: rafforzamento
                                                             della filiera alimentare del tarwi organico sulle
                                                             Ande del Perù - di Sara Catucci

4                                                    La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017
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IN QUESTO NUMERO

34   MOZAMBICO : uguaglianza di genere                  ATTUALITÀ
     ed empowerment delle donne in dialogo         50   Illuminare le periferie: temi e luoghi
     con la società civile - di Gloria Pracucci         dimenticati dal mondo dell’informazione
                                                        - di Ivana Tamai
36   KENYA: non solo spiagge e safari, anche
     un ricco patrimonio archeologico              51   Università italiane e Cooperazione
     e culturale - di Laura Burani                      - di Massimo Santucci

38   MYANMAR: lo Stato Chin, l’ultimo miglio       52   L’impatto delle migrazioni sull’economia
     del paese - di Alessia Bisson                      italiana - di Elena Ambrosetti

40   SENEGAL: il successo è anche scegliere
     di restar – di Chiara Barison                      BRUXELLES
                                                   54   L’AICS e la nuova Rete Europea
44   GIORDANIA: A tavola con i rifugiati                dei Practitioners (PN) - di Chiara Venier
     - di Federico Geremei

46   SOMALIA : Storie di cooperazione.             56   ABSTRACTS
     Non ridere del matto, ridi con lui!
     - di Massimiliano Reggi
                                                   58   LE SEDI ESTERE
                                                        DELLA COOPERAZIONE ITALIANA

La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017                                                    5
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EMERGENZE

Dalla Siria allo Yemen, dall’emergenza, oltre l’emergenza: l’intervento dell’Italia
in una visione regionale
La tragedia umanitaria che sconvolge lo Yemen si aggiunge a quella che segna ancora
la Siria.
                                                                                              di Umberto De Giovannangeli

                                                                                  umanitari e 60 milioni per inter-
                                                                                  venti di resilienza. Ma intervenire
                                                                                  sull’emergenza non significa,
                                                                                  almeno per l’Italia, restare impri-
                                                                                  gionati in una ottica “emergen-
                                                                                  zialista”, incapace di una visione
                                                                                  strategica che vada oltre la dram-
                                                                                  matica contingenza. Ecco allora i
                                                                                  finanziamenti a Iraq, Giordania,
                                                                                  Libano, Siria, Turchia, attraverso
                                                                                  accordi bilaterali e multilaterali, in
                                                                                  settori strategici quali lo sviluppo
                                                                                  economico, l’istruzione, la crescita
                                                                                  di una governance democrati-
                                                                                  ca fondata sulla società civile e
                                                                                  delle sue istanze organizzate, così
                                                                                  come l’attenzione al sostegno
                                                                                  di istituzioni e organismi impe-
                                                                                  gnati nel campo dei diritti umani
                                                                                  e dell’affermarsi di uno stato di
                                                                                  diritto. Uno schema che ha dato i
Dall’emergenza, oltre l’emergenza.        Italiana, attraverso il contributo      primi frutti e che oggi è chiamato
Assumendo un’ottica regionale e           finanziario a Ong, agenzie delle        a misurarsi anche con la tragedia
tenendo bene uniti il sostegno alle       Nazioni Unite, Croce rossa inter-       yemenita. Una tragedia che ha
popolazioni in fuga con il supporto       nazionale. Impegni già realizzati       inizio nel marzo del 2015, con una
ai Paesi ospitanti. È l’ottica con cui    ed altri che saranno implementati       guerra civile che ha determinato
l’Italia, attraverso l’Agenzia Italiana   nei prossimi anni. Sull’emergenza       conseguenze gravissime per la po-
per la Cooperazione allo Svilup-          siriana, la Cooperazione italiana       polazione. I dati, certo, non sono
po – AICS, interviene in una delle        ha investito – in Iraq, Giordania,      tutto, perché dietro i numeri vi
aree più nevralgiche ed esplosive         Libano, Siria, Turchia e a livello      sono volti, storie, dolori indicibili
al mondo: il Medio Oriente. Dalla         regionale) circa 147 milioni di         e un futuro negato. D’altra parte,
Siria allo Yemen: conflitti che si        euro, in un arco temporale che va       però, i numeri possono dar conto
trasformano in esodi biblici, in          dal 2012 al 2017. Più nel dettaglio,    delle dimensioni di un disastro.
apocalisse umanitaria. Con l’Aiuto        92 milioni di euro sono andati in       Nello Yemen, oltre 20milioni di
allo Sviluppo, l’Italia è presente in     aiuti umanitari, circa 55 in azioni     persone necessitano di assistenza
tutti i Paesi dell’area che devono        per la resilienza. Per il triennio      umanitaria per sopravvivere, 17
misurarsi, quotidianamente, con           2016-2018 a Londra nel febbraio         milioni sono colpiti da insicurezza
l’esodo di milioni di siriani e, se       2016 (conferenza "Supporting            alimentare, 7 milioni sarebbero
la situazione dovesse precipitare         Syria and the Region"), l'Italia ha     a rischio carestia e si contano 2,2
ulteriormente, anche con l’eso-           annunciato un pacchetto com-            milioni di bambini malnutriti, tra
do degli yemeniti da un Paese             plessivo pari a 400 milioni di dol-     cui 385.000 bisognosi di assistenza
trasformato in un devastato campo         lari che include conversione del        terapeutica per sopravvivere. Lo
di battaglia. Un intervento diretto       debito, crediti di aiuto e contributi   Yemen conta inoltre una delle più
o, ed è un altro punto caratteriz-        a dono per 135 milioni di euro, di      alte percentuali di sfollati interni
zante l’azione della Cooperazione         cui 75 milioni destinati a progetti     al mondo: 2 milioni di persone in

6                                                          La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017
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EMERGENZE

21 governatorati che si aggiungono        macerie lo Stato caraibico. Il tutto     2017, 3 milioni di euro sono stati
ad oltre 1 milione di “returne-           mentre nel Paese mediorientale           erogati al Programma Alimentare
es” che vivono in condizioni di           il prezzo dell’acqua è raddoppia-        Mondiale – PAM ed al Comitato
assoluta precarietà. Lo Yemen sta         to, i tassi di cambio sono crollati      Internazionale della Croce Rossa
implodendo, il suo popolo è in            e i prezzi del carburante sono           - CICR per la risposta urgente al
condizioni disperate. A lanciare          aumentati del 60%. “Milioni di           rischio carestia mediante distri-
l'allarme è il capo degli Affari uma-     bambini in Yemen sono ancora             buzione di aiuti alimentari urgen-
nitari dell'Onu, Mark Lowcock,            vivi grazie agli aiuti alimentari e      ti. Il contributo rientra nel quadro
parlando con i giornalisti dopo           ai medicinali che sono entrati nel       del Piano italiano di risposta alle
una riunione a porte chiuse del           Paese attraverso i porti. Finora è       carestie da 10 milioni di euro per
Consiglio di sicurezza delle Nazio-       stato già molto difficile consentire     i quattro Paesi maggiormente
ni Unite, presieduto dall'Italia. La      l’ingresso degli aiuti umanitari,        colpiti, che includono, oltre allo
decisione della Coalizione (a guida       considerato che per anni siamo           Yemen, anche Sud Sudan, Nigeria
saudita) di ordinare, tra le altre        stati costretti a utilizzare vie d’ac-   e Somalia. Anche qui, come in
misure, la chiusura temporanea di         cesso lunghe e impervie. Ma se i         Siria: dall’emergenza, oltre l’e-
tutte le vie d’accesso terrestri, dello   punti di accesso verranno chiusi         mergenza. Va in questa direzione,
spazio aereo e dei porti in Yemen è       completamente, anche solo per            ad esempio, un finanziamento di
arrivata lunedì 13 novembre.              una settimana, ci troveremo di           642.000 euro assegnato all’Orga-
 Tale decisione è stata motivata          fronte a un vero e proprio disa-         nizzazione Internazionale per la
dalla Coalizione con la volontà di        stro, a uno scenario da incubo e         Migrazione -OIM per intervenire
affrontare i casi di vulnerabilità        milioni di bambini perderanno la         nel settore educativo a favore dei
nel corso del processo di ispe-           vita. È dunque quanto mai fonda-         minori appartenenti alle popo-
zione, consentendo allo stesso            mentale che tutti i blocchi ven-         lazioni sfollate e alle comunità
tempo l’ingresso e l’uscita di aiuti      gano rimossi e che gli operatori         ospitanti nei governatorati di
e personale umanitario. Tuttavia,         umanitari e gli aiuti essenziali         Shabwah e di Lahj, che consen-
la Coalizione non ha fornito alcun        come cibo, medicine e carburan-          tiranno la riabilitazione di 11
chiarimento circa la durata del           te possano entrare in Yemen libe-        strutture scolastiche utilizzate per
blocco né sulle modalità degli            ramente e senza ritardi”, avverte        ospitare sfollati ed il supporto a
interventi umanitari. A causa della       Tamer Kirolas, Direttore di Save         insegnanti e studenti attraverso
grave crisi alimentare e dell’epide-      the Children in Yemen. “Nelle            la fornitura di materiale scola-
mia di colera in corso in Yemen,          ultime settimane la Coalizione           stico. E altrettanto indicativo è
qualsiasi ritardo nella ripresa e         non ha permesso a Medici senza           un progetto mirato del valore
nell’espansione dell’accesso uma-         frontiere di volare da Gibuti a          di 350.000 mila euro avviato in
nitario porterebbe alla perdita di        Sana'a o Aden, nonostante le             collaborazione con l’UNFPA nei
vite di donne, uomini e bambini           continue richieste di autorizza-         governatorati di Al Hudaydah,
in tutto il Paese. Al momento, sette      zione dei nostri voli. L'accesso al      Ibb e Taizz per la realizzazione di
milioni di persone rischiano di           personale umanitario e ai cargo          interventi nel settore della salute
morire di fame e più del doppio           in Yemen è essenziale per fornire        riproduttiva a favore di donne e
necessitano di farmaci e assistenza       assistenza a una popolazione già         ragazze in giovane età, la preven-
medica, un'emergenza umanitaria           gravemente colpita da più di due         zione e l’assistenza alle vittime
resa ancora più urgente da un’epi-        anni e mezzo di conflitto”, gli fa       delle violenze di genere attraver-
demia di colera in corso che entro        eco Justin Armstrong, capo mis-          so servizi di consulenza, supporto
fine anno potrebbe interessare            sione di MSF in Yemen. In questo         psicologico, cure ostetriche di
oltre un milione di persone. Da           scenario apocalittico, l’Italia ha       urgenza mediante cliniche mobili
fine aprile sono oltre 2.177 i nuovi      annunciato, in occasione della           e la distribuzione di kit igienici.
casi sospetti, che hanno fatto salire     Conferenza Internazionale dei            Un impegno umanitario che non
il numero delle persone conta-            donatori per lo Yemen tenutasi           conosce soste ma che deve fare i
giate – secondo OMS – a 862.000.          a Ginevra il 25 aprile scorso, un        conti con una guerra per procura
Per intendersi, oltre 50.000 casi in      contributo finanziario comples-          a cui solo un condiviso impegno
più di quelli registrati ad Haiti nei     sivo di 10 milioni di euro per il        diplomatico della comunità inter-
sette anni successivi al terremoto        biennio 2017-2018, equamente             nazionale può porre fine. Prima
catastrofico del 2010 che ridusse in      ripartito tra i due anni. Per il         che sia troppo tardi.               •

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EMERGENZE

Emergenze nel mondo                                                          mediante il rafforzamento dei
                                                           di Sara Bonanni   sistemi di erogazione, a livello
                                                                             nazionale e locale, di servizi
LIBANO: iniziativa HoPE              della popolazione rifugiata             educativi e sanitari di qualità e
                                     è rappresentata da minori in            il miglioramento degli stru-
Intervento bilaterale del valore     età scolare: i dati ufficiali, vale     menti di protezione sociale.
di 5,75 milioni di euro da rea-      a dire quelli che fanno riferi-
lizzarsi in Libano in collabo-       mento solo ai siriani registrati        Verranno realizzate attività
razione con le OSC presenti in       presso UNHCR in Libano, poco            volte ad aumentare e migliora-
loco, nei settori dell’istruzione,   più di un milione di persone, i         re la qualità dell’offerta forma-
protezione e salute. L’inter-        minori in età scolare (tra 3 e 18       tiva, allargando la capacità di
vento rientra nell’ambito degli      anni) sarebbero circa 490mila.          assorbimento delle strutture
impegni assunti dall’Italia in       Tuttavia, prendendo in con-             scolastiche e a rafforzare la
occasione della Conferenza dei       siderazione anche i siriani             domanda di servizi educativi
donatori sulla Siria tenutasi a      non ufficialmente registrati            tra i gruppi più vulnerabili.
Londra il 4 febbraio scorso, per     da UNHCR, stimati in circa              Inoltre, verranno potenziati i
un totale di 45 Milioni di euro      500mila persone, e volendo              servizi sanitari di qualità, con
(circa 50 milioni di dollari), di    presumere la stessa compo-              focus sulla disponibilità e sulla
cui 25 Milioni di Euro desti-        sizione anagrafica, il numero           qualità dei servizi e sul raffor-
nati a progetti umanitari. Ciò       dei minori siriani in età scolare       zamento del network pubblico
nell'ambito di un pacchetto          presenti in Libano arriverebbe          esistente. Infine, si prevedono
complessivo di aiuti pari a 400      a circa 700 mila.                       interventi per rafforzare l’effi-
milioni di dollari per il triennio                                           cacia dei meccanismi e degli
2016-2018.                           L’intervento, dal titolo “HoPE –        strumenti di protezione sociale
                                     Salute, Protezione e Istruzione         per i gruppi più vulnerabili nel
Tra i numerosi effetti causa-        per i gruppi più vulnerabili tra i      contesto della crisi libanese,
ti dall’afflusso dei rifugiati, il   rifugiati e le comunità ospitan-        in particolare minori, donne,
sistema scolastico nazionale         ti”, mira a contribuire alla pro-       anziani, persone con bisogni
è stato, sin dall’inizio, uno dei    tezione dei diritti per le fasce        speciali e altri gruppi minorita-
settori messi più a dura prova,      più vulnerabili tra i rifugiati e       ri esposti a pericolo di discri-
visto che una quota rilevante        le comunità ospitanti in Libano         minazione e abuso.

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EMERGENZE

                                                                               di Kermanshah). In collaborazio-
                                                                               ne con la Base di Pronto Inter-
                                                                               vento Umanitario delle Nazioni
                                                                               Unite di Brindisi (UNHRD) sono
                                                                               stati disposte due operazioni
                                                                               umanitarie con destinazione Su-
                                                                               leymania in Iraq, per la successi-
                                                                               va distribuzione alla popolazione
                                                                               vittima del recente terremoto.
                                                                               Un Boeing 767 della nostra
LIBIA: Contributo a UNOPS               Sono stati inoltre realizzati due      Aeronautica Militare è partito
                                        progetti per un totale comples-        da Brindisi diretto in Iraq, con
È stato sviluppato un programma         sivo di 6.200.000 euro a favore        un carico di 13 tonnellate di
di salute ambientale per la città       dei gruppi vulnerabili in Libia        generi di prima necessità (tende,
di Tripoli: gestione sostenibile        attraverso interventi umanitari nei    coperte, kit igienici e attrezzature
dei rifiuti solidi urbani               centri migranti e rifugiati di Gha-    per cucinare) messi a disposizio-
                                        rayan, Sabratha, Zwara, Khoms,         ne dalla Cooperazione Italiana
L’iniziativa, che avrà una durata       Garabulli e di rafforzamento dei       e dalla Protezione civile. Il volo
di 15 mesi, si propone di: i) con-      servizi sanitari e di protezione       ha fatto scalo negli Emirati Arabi
tribuire al miglioramento delle         delle comunità libiche ospitanti,      Uniti prima di essere trasportato
condizioni igienico-ambientali          insieme all’iniziativa di emergen-     con due successive rotazioni a
della popolazione residente nella       za da attuare in Libia, di durata      destinazione.
municipalità di Tripoli tramite un      di 15 mesi, denominata “l’inizia-      Un secondo volo umanitario
più efficiente sistema di raccolta      tiva di emergenza a favore della       è decollato sempre dalla Base
e gestione dei rifiuti solidi urbani;   popolazione dei centri migranti e      di Brindisi, con un carico di
nonché ii) rafforzare le capacità       rifugiati di Tarek al Sika, Tarek al   oltre 10 tonnellate di aiuti della
di programmazione e di gestione         Matar e Tajoura in Libia.              Cooperazione Italiana presenti
tecnica ed amministrativa della                                                nello stock della Base, tra cui kit
raccolta dei rifiuti solidi da parte    IRAQ                                   sanitari, tende, coperte e altri
della General Service Company                                                  generi di prima necessità come
(GSC) e garantire l'applicazione        La Cooperazione Italiana ha            kit igienici e attrezzature per
di misure volte al conseguimen-         prontamente risposto all’emer-         cucinare.
to degli standard ambientali            genza terremoto di magnitudo           Altri 2 contributi dal valore com-
minimi per la gestione dei rifiuti      7.2 che ha colpito le zone a con-      plessivo di 3 milioni di euro sono
a Tripoli. I beneficiari dell’inter-    fine di Iraq (Governatorato di         stati deliberati dal VM lo scorso
vento saranno gli abitanti della        Sulaymaniyah) e Iran (provincia        17 novembre.                       •
municipalità di Tripoli (circa 1,3
milioni di abitanti) e dell’area
urbana della grande Tripoli (circa
3 milioni di abitanti). Beneficiari
diretti saranno anche il personale
del Ministero del governo locale,
nonché altri Ministeri e agen-
zie coinvolte nella gestione dei
rifiuti, come l'Autorità Generale
dell'Ambiente, la General Service
Company (GSC) e la Società di
Pubblica Utilità di Tripoli.

Il progetto, che sarà realizzato
attraverso un contributo pari a 2
milioni di Euro a UNOPS, è finan-
ziato attraverso il Fondo Africa.

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DOSSIER

                                        A Roma
                                 le voci delle diaspore

                Dalle comunità al mondo, meno paura e più cooperazione.
Un caleidoscopio di associazioni per la prima volta tutte insieme dopo mesi di confronto
e incontri sul territorio. Con l’obiettivo di favorire la convivenza, contro gli “imprenditori
     della paura”. Per un’Italia più ricca, pronta a riscoprire un suo ruolo nel mondo.

                                              di Vincenzo Giardina

        “L
                           a prossima tappa è Oua-                gli sprechi” spiega Sakande: “In Burkina Faso
                           gadougou” sorride Madi                 la corrente elettrica è per pochi e allora i mer-
                           Sakande, mostrando la ma-              cati popolari sono assediati da montagne di
                           glietta con l’Africa stilizzata e      prodotti marcescenti”.
         la scritta “Burkina Faso”. È proprio lì, nel cuo-        A parlare non è uno qualsiasi. Nel 2016 Sakan-
         re del Sahel, che il prossimo anno la sua New            de è stato premiato come imprenditore stra-
         Cold System dovrebbe cominciare a produrre               niero dell’anno dalla presidente della Camera
         celle per refrigerazione alimentate da pannelli          dei deputati, Laura Boldrini. Il merito? Aver
         solari. “Una soluzione all’avanguardia ma l’u-           rilevato un’azienda storica del bolognese, in
         nica possibile per conservare il cibo e tagliare         difficoltà a causa della crisi, trasformando-

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DOSSIER

         la in una realtà tra più dinamiche nel settore     Che non sia un’esagerazione non lo si
         della refrigerazione. E che si tratti di impresa   capisce dalle statistiche: nella Penisola le
         sociale lo confermano i numeri delle Nazioni       imprese di stranieri sono più di 350mila
         Unite: circa il 70 per cento della frutta, delle   e le associazioni di migranti circa 2100.
         verdure e delle derrate alimentari prodotte in     Sono loro, ong, onlus e cooperative, gran-
         Africa vanno perse per la mancanza di sistemi      di, piccole e piccolissime, le protagoniste
         di conservazione. Sakande è appena torna-          della giornata romana. “Il Summit delle
         to dalla Tunisia, un altro dei Paesi dove offre    diaspore non è un progetto ma un pro-
         consulenze come esperto dell’Unido, l’Orga-        cesso di partecipazione politica” spiega
         nizzazione delle Nazioni Unite per lo svilup-      Ada Ugo Abara. Si definisce “nigeriana,
         po industriale. L’intervista si tiene a Roma il    afroitaliana e sognatrice” e rilancia un
         18 novembre, a margine del primo Summit            impegno fatto proprio dalle istituzioni.
         delle diaspore, un appuntamento promosso           “Il ruolo delle diaspore deve essere in-
         dal ministero degli Affari esteri e dall’Agen-     cisivo, devono contare” conferma Ma-
         zia italiana per la cooperazione allo sviluppo     rio Giro, vice-ministro degli Affari este-
         (Aics) dopo mesi di dialogo e incontri con le      ri e della cooperazione internazionale.
         associazioni dei migranti dalla Lombardia          Convinto che con le comunità migranti
         alla Sardegna. Secondo Sakande, “è l’econo-        sia necessario dialogare sempre e che a
         mia il lubrificante universale” e “tanto più in    loro spetti il compito di “combattere gli
         un momento di crisi come questo le comunità        imprenditori della paura”, fautori di un
         straniere possono essere i migliori ambascia-      Paese chiuso, incapace di vita. “Prende-
         tori dell’Italia nel mondo, aiutando a trovare     te la parola ovunque e dovunque come
         sbocchi sui mercati internazionali”.               comunità della diaspora, in tv o sui social

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DOSSIER

           media” l’appello di Giro: “Questo è il mo-         nizio di un percorso” sintetizza Emilio
           mento della svolta; o si va verso l’alto o si      Ciarlo, di Aics che cita uno studio pubbli-
           cade verso il basso. Gli italiani di nascita       cato quest’anno insieme con l’Università
           potranno elaborare la nuova coscienza              di Roma Tor Vergata: “Dalle rimesse agli
           del Paese, rendendolo più ricco”. E poi            investimenti in loco, le diaspore sono la
           c’è la cooperazione internazionale. “Le            chiave”.                                •
           associazioni migranti ne sono soggetti
           spontanei” sottolinea Andrea Stocchie-
           ro, ricercatore del Centro studi di poli-
           tica internazionale (Cespi): “Sentono
           l’obbligo morale di sostenere le famiglie
           e i Paesi d’origine e sviluppano natural-
           mente competenze preziose”. Una risor-
           sa tutta da utilizzare, che si tratti di pro-
           iettare l’Italia nel mondo o di avvicinare
           il mondo all’Italia. Durante il Summit è
           stato presentato un documento di sintesi
           con le richieste delle comunità stranie-
           re, sui criteri per il riconoscimento come
           organizzazioni della società civile, per la
           partecipazione ai bandi, per le proposte
           e gli interventi nei Paesi d’origine. “È l’i-

CLEOPHAS DIOMA: CHE ENTUSIASMO,                                                   Migrazioni e sviluppo. “Ci siamo
                                                                                  confrontati sulla legge 125/2014
ORA RISPONDIAMO ALLE ASPETTATIVE                                                  per la cooperazione italiana, una
                                                                                  riforma ancora poco conosciuta,
                                                                                  che bisogna ora rendere efficace
                                                                                  e concreta”. Nel testo, per la prima
                                                                                  volta, le diaspore sono ricono-
                                                                                  sciute come strumento chiave
                                                                                  nella prospettiva delle relazioni
                                                                                  internazionali. “L’Italia – si legge
                                                                                  all’articolo 26 – promuove la
                                                                                  partecipazione delle associazioni
                                                                                  di comunità di immigrati che
                                                                                  mantengano con i Paesi di origi-
                                                                                  ne rapporti di cooperazione e so-
                                                                                  stegno allo sviluppo”. Il Summit,
                                                                                  allora, può essere l’inizio di un
                                                                                  percorso. “A partire dagli incontri
                                                                                  territoriali delle settimane scorse
                                                                                  abbiamo presentato una road
“C’è tanta voglia di partecipare”      occasione di confronto con le              map per favorire la partecipazio-
sorride Adrien Cleophas Dioma,         associazioni migranti, in Italia           ne delle diaspore alla cooperazio-
documentarista e scrittore origi-      ben 2100. “A Roma siamo arrivati           ne internazionale” spiega Dioma.
nario del Burkina Faso, direttore      dopo sette incontri territoriali,          Convinto che un primo risultato
del Festival Ottobre africano e        da Cagliari a Padova, e dopo due           sia già stato raggiunto: “C’era
animatore del Consiglio nazio-         appuntamenti a Torino e Milano             pessimismo mentre ora parlerei
nale per la cooperazione allo          con gli imprenditori” spiega               addirittura di entusiasmo; spe-
sviluppo. Parla del primo Sum-         Dioma che presso il Consiglio              riamo che il governo risponda a
mit nazionale delle diaspore,          coordina il gruppo di lavoro               tutte queste aspettative”.

12                                                         La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017
DOSSIER

L’AMBASCIATORE VENIER: DIASPORE                                              migliaia di euro. L’obiettivo era
MODELLO SENEGAL                                                              far leva sulla diaspora in Italia per
                                                                             un’azione organica di partecipa-
                                                                             zione allo sviluppo del Senegal,
                                       l’ambasciatore d’Italia in Sene-      con il rafforzamento del settore
                                       gal, Paolo Venier, sul Summit di      privato. Un esperimento riusci-
                                       Roma del 18 novembre. E secon-        to, spiega Venier, che evidenzia
                                       do il diplomatico, l’impegno del-     come ora il governo di Dakar ab-
                                       la nostra cooperazione nel Paese      bia chiesto il bis. “Noi vogliamo
                                       africano si arricchirà ancora.        farlo allargando con risorse Ue
                                       “Vogliamo allargare all’Unione        del fondo fiduciario della Valletta
                                       Europea – sottolinea Venier - per     e puntando alla soglia dei 30 mi-
                                       replicare un progetto capace di       lioni” dice l’ambasciatore. Con-
                                       trasformare l’energia delle dia-      vinto che il lancio potrà avvenire
                                       spore in imprese al servizio dello    presto anche perché, fin d’ora, si
                                       sviluppo dell’Africa”. Plasepri è     stanno mettendo a punto i mec-
                                       l’acronimo per Piattaforma di         canismi con il Senegal. “Della
                                       appoggio al settore privato e alla    partita è anche la Cassa depositi e
“Si può ritenere che il Plasepri       valorizzazione della diaspora         prestiti” sottolinea Venier: “Lavo-
abbia fatto un po’ da precursore,      senegalese in Italia. Tra il 2009 e   riamo al ‘fine-tuning’, ai ritocchi,
avendo l’intento di rendere la         il 2015, a partire da un accordo      consapevoli che in prospettiva la
diaspora un vero attore di coo-        siglato dai governi di Roma e         sfida fondamentale è agganciare
perazione, come del resto ha poi       Dakar, è stato possibile erogare      i fondi privati per colmare il gap
previsto la legge 125/2014”: così      credito a imprese per decine di       degli investimenti”.

OPPORTUNITÀ BURKINA FASO:                                                    villaggi - sottolinea Gentile – pre-
CIAK SI GIRA                                                                 sentiamo le possibilità nuove per
                                                                             il credito, la formazione e l'im-
                                                                             prenditoria offerte grazie a Jem,
                                                                             un programma finanziato da
                                                                             Aics con la cooperazione belga
                                                                             e realizzato dall'Organizzazione
                                                                             internazionale per le migrazioni".
                                                                             In Burkina Faso, in particolare
                                                                             nelle regioni centro-orientali,
                                                                             la mancanza di opportunità
                                                                             generatrici di reddito e l'alto tasso
                                                                             di disoccupazione giovanile sono
                                                                             storicamente alla base di un
                                                                             ampio fenomeno di migrazione.
                                                                             Dai villaggi si parte verso centri
“L'accento è sulle opportunità,        serali dei film nei villaggi, una     urbani come Ouagadougou e
con le iniziative del governo loca-    formula storica, continua a           Bobo Dioulasso ma anche verso
le e il sostegno alle micro-imprese    essere occasione di dibattito,        i Paesi europei. "In queste regioni
veicolato dall'Organizzazione          confronto e sensibilizzazione.        al confine con il Ghana e il Togo
internazionale delle migrazioni”:      Ci sono le informazioni sui           CinemArena era già arrivato
Bruno Gennaro Gentile, direttore       rischi dell'emigrazione, rispetto     alcuni mesi fa" spiega Gentile:
in Burkina Faso della sede dell'A-     sia al viaggio che alle difficoltà    "Ritornando possiamo verifi-
genzia italiana per la cooperazio-     dell'integrazione per chi riesce a    care l'impatto degli interventi,
ne allo sviluppo (Aics), parla della   raggiungere l'Europa. Ma questa       incentrati sul credito rotatorio e il
nuova campagna di CinemArena.          volta, tra novembre e dicembre,       rafforzamento dell'occupazione e
Il progetto, con le proiezioni         in evidenza c’è anche altro. "Nei     delle capacità imprenditoriali".

La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017                                                              13
DOSSIER

                  Da Tassette a Mantova,
            come produrre sviluppo in Senegal
              e salvare posti di lavoro in Italia

La capitale italiana dei meloni ha puntato sul Paese dell’Africa occidentale per allungare
i periodi di produzione: una risposta intelligente alle pressioni della globalizzazione e dei
supermercati che ha aiutato un piccolo villaggio ma ha anche contribuito a rafforzare
                 l’occupazione negli stabilimenti produttivi situati in Italia.

                                        di Gianfranco Belgrano

         U
                      n circolo virtuoso lega da           sione dallo Stato, in accordo con la comu-
                      cinque anni Tassette, piccolo        nità locale” racconta Silvano Chieregati,
                      villaggio senegalese, con Ro-        responsabile commerciale dell’impresa
                      digo, in provincia di Mantova.       mantovana OP Francescon, coinvolto fin
         Se quest’ultima può fregiarsi del titolo di       dall’inizio in questa operazione che alla
         capitale italiana dei meloni, la gemella          fine non è solo commerciale ma parla
         senegalese da cinque anni sta seguendo            di sviluppo, difesa del lavoro e coopera-
         la stessa strada contribuendo alla crescita       zione, grazie anche al coinvolgimento di
         di un progetto di cooperazione economi-           Coop Italia e della onlus fiorentina Fon-
         ca e sociale che si fonda sul rispetto e sul      dazione Giovanni Paolo II.
         reciproco vantaggio.                              Cosa abbia spinto l’azienda italiana a tro-
         A due ore di auto da Dakar, dopo aver la-         vare partner locali e a scegliere il Senegal,
         sciato alle spalle Thiés e aver imboccato         Chieregati lo ha ben chiaro: “Non si è trat-
         una polverosa strada in terra battuta, si         tato di delocalizzare la nostra produzione
         arriva a Tassette. Qui, da circa tre anni, è      ma di rispondere a precise esigenze di
         disponibile un centro sanitario fornito di        mercato e di dare stabilità ai nostri lavo-
         ambulanza e finanziato dalla vendita di           ratori a Rodigo”.
         quegli stessi meloni che la gente del posto       Quale sia il collegamento è presto detto.
         ha imparato a produrre per il mercato ita-        Il progetto nasce da una doppia esigenza:
         liano. “Abbiamo 286 ettari dati in conces-        commerciale, perché la globalizzazione

14                                                      La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017
DOSSIER

         impone di avere tutti i frutti tutto l'anno, e   buona accoglienza del progetto da parte
         aziendale, dal momento che Francescon            dei senegalesi dei villaggi coinvolti e del-
         produce solo meloni e nel periodo che va         lo sviluppo che si sta creando non solo in
         da febbraio ad aprile sarebbe costretta a        termini di occupazione diretta (circa 250
         fermarsi. In Italia, racconta ancora Chie-       senegalesi hanno lavoro nel periodo di
         regati, “la produzione di meloni comin-          massimo impiego) ma anche di indotto.
         cia in Sicilia alla fine di aprile, in Senegal   “Inoltre - conclude Chieregati - lavorare
         possiamo invece cominciare a produrre            con una onlus sta creando un valore ag-
         già a febbraio”. Questo significa allungare      giunto determinato dalla sicurezza che i
         la stagione e dare lavoro agli operai in Ita-    fondi siano utilizzati in maniera appro-
         lia che possono occuparsi del packaging e        priata a beneficio della comunità locale
         delle operazioni di magazzino già all’arri-      e dalla conoscenza del territorio che la
         vo dei primi meloni senegalesi. La scelta        stessa onlus ha maturato nel tempo”. •
         del Senegal è stata invece suggerita dalla
         Coop, uno dei principali clienti dell’a-
         zienda mantovana. Una sinergia sfociata
         poi in una precisa assunzione di respon-
         sabilità sociale.
         “Tre anni fa, in accordo con Coop Italia
         - prosegue Chieregati - abbiamo varato
         progetti che prevedevano un’autotassa-
         zione per entrambe le parti di 5 centesimi
         al chilo sul prodotto che veniva venduto
         nei supermercati. Questi proventi, trami-
         te la Giovanni Paolo II Onlus, sono stati
         usati per costruire un centro medico a
         Tassette, che allora ne era privo; abbiamo
         preso un’ambulanza e macchinari per
         fare esami. Il secondo anno abbiamo rea-
         lizzato alcune aule nella scuola di un vil-
         laggio vicino, dove attingiamo personale
         che lavora in azienda. Adesso stiamo at-
         trezzando la scuola con i banchi, le sedie
         e altro materiale didattico”.
         Che questa sinergia che vede coinvolti
         comunità locale, un’azienda italiana e
         il terzo settore funzioni, lo testimonia la

        Il centro sanitario di Tassette, finanziato dai meloni prodotti in Senegal e venduti
        in Italia, è uno dei fiori all’occhiello dell’impegno congiunto messo in atto da Coop
        e Francescon e dalla onlus Fondazione Giovanni Paolo II. “La realtà solidale - dice
        Bruno Francescon, presidente e amministratore dell’azienda che porta il suo nome - è
        stata la ciliegina sulla torta di un percorso che ci sta dando soddisfazioni immense dal
        punto di vista umano. Abbiamo scoperto che si può fare del bene senza rinunciare al
        business. E i vantaggi sono per tutti”.
        Un impegno che si è tradotto anche in uno sforzo di formazione del personale locale
        (coltivatori, trattoristi e falegnami per la costruzione delle cassette), in un trasferimen-
        to di competenze e di prassi. Ma anche gli standard lavorativi sono, per quanto pos-
        sibile, italiani: ai lavoratori sono garantiti la copertura sanitaria, la formazione di base
        su norme igienico-sanitarie, di dispositivi di protezione individuale e un servizio di
        trasporto dai villaggi vicini alle zone di lavoro.

La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017                                                         15
DOSSIER

     Pane, pizza e fagiolini: con le cooperative
        dall’Italia al Burkina Faso e ritorno

                                        di Gianfranco Belgrano

      U
                  nicoop Firenze, Movimento Sha-             mappa di un continente gigantesco. “Ma la
                  lom e comunità locali burkinabé            scelta di puntare sul Burkina Faso ha ripa-
                  hanno avviato una collaborazio-            gato perché il prodotto si è rivelato buono e
                  ne che è riuscita a coniugare le           perché siamo stati in grado di generare un
      esigenze di un marchio commerciale a una               valore sociale forte” sottolinea Claudio Van-
      grande sensibilità sociale con ricadute posi-          ni, responsabile relazioni esterne di Unicoop
      tive e concrete per l’occupazione giovanile e          Firenze e membro del Consiglio di ammini-
      per alcuni significativi progetti di solidarietà.      strazione della Fondazione Il cuore si scio-
      Panifici e ortaggi. Pane e fagiolini per parla-        glie, onlus cui Unicoop ha delegato i suoi
      re di cose concrete, costruire iniziative che          progetti di cooperazione.
      siano legate a un modo di fare business so-
      lidale e sostenibile. E in campo alcuni attori         Vanni, ci parli della vostra storia in Burki-
      fondamentali per la riuscita dell’iniziativa:          na Faso. Partendo magari dai fagiolini…
      un marchio noto nella grande distribuzione             Nei primi anni Duemila, tramite il Movimen-
      come quello di Unicoop, una storica realtà             to Shalom veniamo a conoscenza di una co-
      associativa come il Movimento Shalom, una              operativa di coltivatori burkinabé che fino ad
      cooperativa di contadini burkinabé e tanti             allora aveva lavorato per il mercato francese.
      giovani del Burkina Faso pronti a sbracciarsi          Quando i francesi però optano per procurarsi
      per costruire il proprio futuro.                       i fagiolini in Egitto, questa cooperativa si tro-
      Quando nei primi anni Duemila, Unicoop                 va improvvisamente senza il committente di
      Firenze viene invitata dal Movimento Sha-              peso che fino ad allora aveva avuto. Così en-
      lom in Burkina Faso, questo Paese dell’Africa          triamo in gioco noi, prendendo la decisione
      occidentale appare lontano, un punto nella             di subentrare ai francesi pur consapevoli di

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DOSSIER

         una serie di difficoltà logistiche. Viene creata    ma, dove si sta definendo un accordo con
         la cooperativa Scobam e ogni famiglia riceve        il carcere locale per permettere ai detenuti
         2000 m2 di terreno che in ottobre è semina-         minorenni a fine pena di poter essere inse-
         to con fagiolini e mais: tra gennaio e marzo        riti in un percorso formativo, e Kupela, dove
         avviene la raccolta dei fagiolini, la cui prima     grazie a un accordo con la Comunità di San
         scelta è poi venduta alla Coop a un prezzo          Patrignano due giovani di Kupela hanno im-
         equo e garantito nel tempo, mentre la secon-        parato le basi del mestiere nel centro di for-
         da scelta e il mais restano alle famiglie. Da al-   mazione della Comunità. Inoltre abbiamo in
         lora (anche se purtroppo il prossimo anno il        programma l’avvio di una iniziativa analoga
         progetto verrà sospeso per motivi organizza-        in Benin il prossimo anno.
         tivi) i nostri supermercati ricevono forniture
         di fagiolini prodotti nelle campagne del Bur-       In questo caso qual è stato il vostro modus
         kina Faso, conservati nelle celle frigorifere di    operandi?
         cui nel frattempo la cooperativa si è dotata e      Il Movimento Shalom ha individuato il luo-
         trasportati quindi per via aerea in Italia.         go, noi abbiamo finanziato, Shalom ha sele-
                                                             zionato i giovani, noi siamo andati giù a fare
         In che modo ha funzionato questa colla-             la formazione e a gestire l’avviamento. Ma la
         borazione tra voi, che siete un’entità com-         storia non finisce qui perché tra i nostri di-
         merciale, il Movimento Shalom e la comu-            pendenti e i ragazzi burkinabé è rimasta una
         nità locale?                                        relazione: così alcuni nostri colleghi di lavoro
         Shalom è stato l’anello iniziale, ha interagi-      ogni tanto in maniera autonoma vanno giù e
         to con agronomi propri, lavorando in stret-         danno una mano. I panifici sono tutti e tre in
         to contatto con la cooperativa di contadini,        attivo e con risultati buoni: producono utili
         seguendo anche la parte logistica e com-            che servono poi a finanziare le attività sociali.
         merciale. Il Movimento opera in Burkina
         con personale burkinabé e questo ha sicu-           Una sorta di emblema solidale.
         ramente rappresentato un vantaggio perché           È un progetto che ha fatto scuola e che sta
         ha consentito di instaurare un dialogo senza        avendo riflessi importanti sul piano sociale.
         eccessivi filtri, rappresentando anzi un valo-      Oltre a dar lavoro ai giovani burkinabé, si è
         re aggiunto. Ha infine avuto un’importanza          creato un circuito positivo che va a vantaggio
         determinante sia nel dialogo con la comu-           delle comunità locali. Abbiamo raggiunto un
         nità locale sia nella formazione. Un tipo di        doppio obiettivo, in qualche modo simboleg-
         approccio che in definitiva si è sposato bene       giato da un tipo di pane inventato dai nostri
         con la nostra volontà di costruire una rela-        dipendenti. È una baguette, ma con sesamo
         zione che poggiasse su criteri di sostenibilità,    e olio, che ha riscontrato un enorme succes-
         responsabilità e reciproco vantaggio.               so commerciale; attorno a questo simbolo
                                                             di prosperità è stato costruito un futuro per
         Parallelamente alla produzione di fagioli-          giovani che cercavano lavoro e per i piccoli
         ni, la vostra presenza in Burkina Faso è le-        ospiti dell’orfanotrofio.                    •
         gata allo sviluppo di un altro progetto che
         ha avuto successo…
         Negli stessi anni abbiamo aperto un pani-
         ficio-pizzeria a Loumbila. In questa zona al
         centro del Burkina Faso la scommessa è stata
         quella di creare un’attività imprenditoriale,
         di affidarla a giovani locali e usare i proventi
         per pagare gli stipendi ma anche per finan-
         ziare un orfanotrofio adiacente che aveva
         messo a disposizione l’area in cui realizzare
         il panificio. La scommessa è stata vinta tan-
         to che oggi i panifici aperti sono tre: oltre a
         Loumbila, lavoriamo anche a Fada N’gour-

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DOSSIER

                  COP23: tutti gli aggiornamenti
                  dall’ultimo negoziato sul clima

I lavori sul clima avanzano lentamente: si deciderà nel 2018 il “libro delle regole” per
implementare dal 2020 l’Accordo di Parigi. Tra i nodi irrisolti la finanza climatica e le
        strategie per sostenere i paesi meno sviluppati esposti ai disastri climatici.
    Approvato il piano di azione di genere e la piattaforma delle popolazioni indigene.
                  Italia: «Stop al Carbone entro il 2025 e COP26 a Milano»

                                         Di Emanuele Bompan

        «A
                          l prossimo anno», si sa-          plicare l’accordo di Parigi, dall’accoun-
                          lutano i delegati e gli ad-       ting per il sostegno economico ai Paesi
                          detti ai lavori lasciando la      meno sviluppati per mitigazione e adat-
                          desolata Bula Zone, nel           tamento allo sviluppo di un processo che
         quartiere ONU di Bonn. La ventitreesima            dovrebbe aiutare i paesi a rivedere e ad
         conferenza delle parti del negoziato sul           aumentare i loro impegni per ridurre le
         clima si è chiusa con una serie di risultati       emissioni. Il lavoro continuerà per tutto il
         molto tecnici, tante discussioni rimanda-          2018 con due incontri preliminari a Bonn
         te al 2018 e qualche vittoria. Toccherà alla       e tramite il Talanoa Dialogue, un tavolo
         COP24 in Polonia, a Katowice, il compito           aperto dove si lavorerà sugli impegni dei
         di definire i meccanismi più delicati, il          paesi, consultando negoziatori, ONG, or-
         RuleBook, il “libro delle regole” per ap-          ganizzazioni internazionali e scienziati.

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DOSSIER

         Perdura il senso di urgenza, ma si riman-      mo minuto», ha dichiarato Frank Baini-
         dano le decisioni, in attesa di maggiore       marama, primo ministro delle isole Fiji e
         assenso politico, che potrebbe essere cor-     presidente della COP di quest’anno.
         roborato da un maggiore protagonismo
         dei paesi industrializzati, senza deraglia-    Quella di Bonn è stata la prima con-
         re dal percorso inaugurato nel lontano         ferenza sul clima dove gli USA, come
         1992. Persistono le divisioni tra i paesi in   governo, sono stati quasi ininfluenti:
         via di sviluppo e di nuova industrializza-     tantissimi invece i governatori, sindaci
         zione, esacerbati dalla richiesta dei PVS      e businessman americani presenti per
         ai paesi firmatari del Protocollo di Kyoto     sostenere “noi ci siamo ancora” con
         di raggiungere gli obiettivi di riduzione      #WeAreStillIn, una piattaforma per mo-
         delle emissioni fissati dalla seconda fase     strare cosa sta facendo concretamente
         di impegno - per il periodo 2013-2020 –        l’America per decarbonizzarsi, ignoran-
         che però non ha ancora ottenuto il nu-         do Donald Trump. Assurge a ruolo di
         mero necessario di ratifiche entrare in        leader la Cina, che ha ribadito il proprio
         vigore. Senza di questo le richieste sulla     impegno per sostenere l’accordo di Pa-
         finanza climatica potrebbero aprire una        rigi, ponendosi sia come interlocutore
         faglia insanabile nei prossimi due round       con l’Occidente che come leader del
         di negoziati.                                  G77. L’Europa procede felpata, cauta
                                                        soprattutto sul nodo della finanza cli-
         «Accogliamo con piacere i molti progres-       matica, ovvero dove (e come) prendere
         si fatti, tuttavia molti elementi sono sta-    i 100 miliardi necessari per il 2020, cre-
         ti trascurati. Questo mina l’obiettivo di      ando risorse addizionali – non conteg-
         terminare il “libro delle regole” entro la     giando ad esempio i soldi investiti nella
         data stabilita, la fine del 2018. Dobbiamo     cooperazione allo sviluppo – e sugli im-
         rimetterci subito al lavoro per finalizzare    pegni pre-2020, quando di fatto entrerà
         questo set di regole, senza corse all’ulti-    in pieno vigore l’accordo di Parigi.

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DOSSIER

     Italia, per la prima volta protagonista          dell’accordo #PoweringPastCoal per di-
                                                      smettere il carbone come fonte di elet-
     La differenza nel blocco EU l’ha fatta in        tricità. «Saremo fuori dal carbone entro il
     parte l’Italia che cerca il ruolo da prota-      2025», ha annunciato il ministro durante
     gonista guidando l’alleanza per il pha-          una conferenza stampa a Bonn. «Abbia-
     se-out del carbone e marcando stretto            mo costruito la SEN su obiettivi ambien-
     per promuovere il Belpaese – Milano in           tali basati sull’Accordo di Parigi, inclu-
     particolare – come sede dell’importante          dendo questo obiettivo. Questa decisione
     COP26 del 2020, quando gli stati dovran-         va nella direzione di ridurre le emissioni
     no mostrare la vera ambizione nelle poli-        del 40%, raggiungere una quota del 28%
     tiche industriali e ambientali per la ridu-      di energie alternative sui consumi com-
     zione delle emissioni, al fine di rimanere       plessivi al 2030 rispetto al 17,5% del 2015,
     sotto la soglia di 1,5°C di aumento medio        raggiungendo per il solo consumo elettri-
     della temperatura globale. Un evento             co una quota del 55%. Chiudere le centra-
     che, se sarà confermato, spingerà l’Italia       li a carbone costerà tre miliardi. Ma è una
     e il futuro governo ad essere sempre più         scelta necessaria».
     ambiziosa sulle strategie di mitigazione,        Il governo italiano e la Convenzione Qua-
     sia in casa che attraverso i propri proget-      dro ONU per i cambiamenti climatici
     ti. «Noi vogliamo obiettivi ambiziosi, ma        (UNFCCC) hanno lanciato un program-
     l’Europa ci deve seguire», ha dichiarato il      ma di borse di studio finalizzato a raffor-
     ministro dell’ambiente Gianluca Galletti.        zare la capacità istituzionale dei piccoli
     E sempre l’Italia si è posta tra i firmatari     Stati insulari in via di sviluppo e dei paesi

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DOSSIER

         meno sviluppati di rispondere alle le sfi-
         de derivanti dai cambiamenti climatici. Il
         nuovo programma CAPACITY, acronimo
         di Capacity Award Programme to Advan-
         ce Capabilities and Institutional Training
         in one Year, punta sulla formazione di
         professionisti in grado di lavorare su temi
         di sviluppo sostenibile, dagli esperti di
         resilienza ai negoziatori, dagli economi-
         sti per lo sviluppo sostenibile alla forma-     Oltre l’Accordo di Parigi
         zione di leader politici green.
         «L’Italia ha accettato di fornire un fi-        Se gli stati faticano a trovare l’intesa sul “li-
         nanziamento di 2,5mln di euro per il            bro delle regole” per implementare il Paris
         programma di borse di studio, che sarà          Agreement, per la prima volta si ha l’im-
         inizialmente lanciato per un periodo di         pressione che il grosso dei lavori per accele-
         cinque anni», spiega sempre il Ministro         rare la decarbonizzazione del pianeta non si
         Galletti, durante una serie d’interviste nel    svolga all’interno dell’area negoziale ma ne-
         padiglione italiano. «Con l’ambizione di        gli spazi delle organizzazioni internazionali,
         coinvolgere altri paesi in questo impor-        business e società civile. Tra impegni delle
         tante programma, il governo italiano cre-       grandi città a nuove alleanze d’imprese per
         de fermamente che migliorare la capacità        la decarbonizzazione, per grandi piani di
         di individui, organizzazioni e istituzioni      mitigazione e adattamento, fino al lavoro
         nei paesi in via di sviluppo di identificare,   delle agenzie di cooperazione e sviluppo per
         pianificare e implementare modi per mi-         accelerare i processi di mitigazione e adat-
         tigare e adattarsi ai cambiamenti climati-      tamento (si veda anche l’intervista a GIZ in
         ci è fondamentale per consentire ai paesi       questo numero).
         in via di sviluppo di perseguire i nostri       Una forza laterale, rinforzata dalla reticenza
         obiettivi comuni per lo sviluppo sosteni-       degli USA, unico stato oggi che si vuole fuori
         bile in modo rispettoso del clima».             dall’Accordo di Parigi, che durante la COP23
                                                         non ha saputo far di meglio che organizzare
                                                         una conferenza ufficiale sul carbone. «L’equi-
                                                         valente di organizzare un incontro promozio-
                                                         nale sulle sigarette ad una convention sul can-
                                                         cro», ha commentato sprezzante l’ex sindaco
                                                         di NY, Michael Bloomberg. «Credo che questo
                                                         grande attivismo del mondo degli affari, delle
                                                         città, dell’associazionismo sia una dimostrazio-
                                                         ne che anche dal basso l’azione deve essere im-
                                                         ponente, e che la rapidità necessaria arriverà
                                                         da questi attori», spiega Mariagrazia Midulla,
                                                         responsabile clima di WWF Italia. «Le imprese,
                                                         i territori e le ONG hanno un ruolo centrale in
                                                         questo. Deve crescere l’attenzione su questo
                                                         tipo di azioni, da parte di ogni attore». E chissà
                                                         che le prossime COP non diventino una gran-
                                                         de fiera della decarbonizzazione. Dopo l’EXPO
                                                         sul Cibo di Milano nel 2020 potremmo avere un
                                                         EXPO sulle strategie di mitigazione ed adatta-
                                                         mento, su green finance, sul ruolo dell’agricol-
                                                         tura sostenibile nel ridurre metano e anidride
                                                         carbonica, sull’economia circolare come stra-
                                                         tegia industriale a basse emissioni.

La Cooperazione Italiana Informa - dicembre 2017                                                              21
DOSSIER

     Loss and Damge                                   sistema di finanziamento incontrollato
                                                      per ogni disastro, giacché gli uragani, ad
     Uno dei meccanismi discussi a Bonn è             esempio, non sono direttamente correla-
     stato quello del Loss & Damage, noto an-         ti al cambiamento climatico», spiega una
     che come Warsaw International Mecha-             fonte negoziale che preferisce non rivela-
     nism (WIM), il meccanismo di compen-             re la sua identità per coinvolgimento nel
     sazione delle perdite dovute ai fenomeni         negoziato. «La mancanza di correlazione
     meteo estremi causati dai cambiamenti            diretta tra evento catastrofico e climate
     climatici nei paesi meno sviluppati, nato        change rende il meccanismo complesso.
     con la COP19 di Varsavia. Per il WIM è           Inoltre c’è forte pressione da parte delle
     stata definita una tabella di marcia di          grandi imprese energetiche che temono
     cinque anni, la quale vede soddisfatti           che questo meccanismo apra il vaso di
     Unione Europea e Umbrella Group (i               pandora per una serie di processi dove le
     paesi sviluppari non-EU), ma trova un            compagnie petrolifere o carbonifere deb-
     forte dissenso dal gruppo AOSIS (l’alle-         bano pagare direttamente per gli impat-
     anza dei piccoli stati insulari) e i Least       ti catastrofici del climate change». Una
     Developed Countries (LDCs) i quali               paura fondata. Si è discusso ampliamen-
     chiedono molte più risorse economiche            te di azioni legali per il clima: nei prossi-
     per il Warsaw International Mechanism            mi anni c’è da scommettere sull’aumento
     (WIM). «Noi abbiamo bisogno di una               delle class action contro le società legate
     soluzione chiara per i danni che il cam-         ai combustibili fossili.
     biamento climatico, con l’aumento dei            Intanto le soluzioni agli impatti del cam-
     livelli del mare, infliggerà alle mie isole,     biamento arrivano anche dal settore pri-
     alle città costiere e a tutte le comunità        vato. A Bonn si è lanciata l’InsuResilience
     del mondo», ha commentato l’amba-                Global Partnership for Climate and Di-
     sciatore delle Seychelles Ronny Jumeau,          saster Risk Finance and Insurance Solu-
     sottolineando che «un elemento chiave            tions, un piano per aumentare la coper-
     della soluzione è il Loss & Damage. Ab-          tura assicurativa contro gli impatti avversi
     biamo bisogno di una strategia finanzia-         degli eventi meteo estremi, a 400 milioni
     ria per affrontare gli impatti. Servirebbe       di poveri nei PVS entro il 2020. La part-
     una tassa sui danni climatici, come fon-         nership supporterà l’analisi del rischio, il
     te finanziaria, scalabile ed equilibrata.        capacity building e soluzioni assicurative
     Questa proposta deve avanzare».                  e finanziarie, supporto per l’implementa-
     Varie soluzioni di finanziamento sono            zione, il monitoraggio e la valutazione di
     state prese in considerazione, ma il bloc-       progetti di messa in sicurezza, in partico-
     co negoziale europeo avanza con i piedi          lare per le popolazioni urbane più pove-
     di pietra. «Il rischio è che questo crei un      re, e le attività agricole in aree depresse.

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