Orizzonte digitale: Telepass e il futuro della mobilità - IDEE PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO - Autostrade
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IDEE PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO Orizzonte digitale: Telepass e il futuro della mobilità febbraio 2018 Versione A1 18 gruppo
Orizzonte digitale: N° 18 Telepass e il futuro febbraio della mobilità 2018 IDEE PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO Versione A1 gruppo Direttore Collaboratori Art direction Una rivista di Edita da Responsabile esterni e progetto grafico Autostrade per l’Italia Codice Edizioni Francesco Delzio Simone Arcagni Undesign via A. Bergamini 50 via San Francesco Elisa Barberis 00159 Roma da Paola 37 Direttore Editoriale Davide Coero Borga Banca immagini www.autostrade.it 10123 Torino Vittorio Bo Emanuela Donetti Getty Images t +39 011 19700579 Fabrizio Esposito www.codiceedizioni.it Coordinamento Paolo Piacenza Immagine agora@codiceedizioni.it Editoriale Enrico Remmert di copertina Silvia Gambadoro © J.W. Banagan Stefano Milano Getty Images Traduzioni Leonie Smushkovich Laura Culver Isabella Spinella Joan Rundo Managing Editor Cecilia Toso Redazione Distribuzione Cristina Gallotti esclusiva per l’Italia Messaggerie Libri spa t 800 804 900
contributors Gabriele Emanuela Valeria Benedetto Donetti Portale Amministratore Geografa, esperta Laureata in ingegneria Delegato di Telepass, di mobilità e presso il Politecnico di all’interno del gruppo innovazione territoriale, Milano e specializzata Atlantia ricopre anche nel 2007 ha fondato in amministrazione il ruolo di Responsabile Urbano Creativo, e gestione aziendale, dello Sviluppo Digitale azienda che si occupa di è Direttrice delle controllate. smart city e consulenza dell’Osservatorio Mobile Ha iniziato la sua strategica e vision Payment & Commerce attività in Telepass planning per città ed enti del Politecnico di nel 2016 e ha costruito pubblici. Ha insegnato Milano. Le sue aree di la sua carriera nel innovazione alla Haute competenza e di ricerca mondo della consulenza Ecole de Paysage, sono pagamenti digitali, direzionale lavorando Ingégnerie, Architecture Blockchain e contabilità in Value Partners, di cui di Ginevra. distribuita, app mobile, è diventato responsabile Nel 2016 ha ricevuto Fintech, innovazione dell’ufficio di Milano. il premio del Women nella vendita al Ha inoltre consolidato Economic Forum a dettaglio, pianificazione le proprie conoscenze Dehli come una delle aziendale e gestione nei Financial Services donne che, attraverso dell’innovazione. lavorando in Europa l’innovazione, sta e in Asia e presso provando a trasformare Capgemini e Sony il mondo. Europe.
48 L’evoluzione della mobilità intelligente. Uno sguardo al futuro di Emanuela Donetti Orizzonte digitale: Sei in un Paese meraviglioso Telepass e il futuro BRIANZA NORD 54 della mobilità Brianza d’artista di Elisa Barberis sommario 62 RISCOPRIRE I CAMPI 06 Introduzione ATTRAVERSO I CEREALI a cura di Slow Food Italia Strade Visioni 08 L’acquisto GLI ECHI DELLA STORIA è mobile: servizi Intervista a 28 a cura di Valeria Portale e strumenti Touring Club Italiano Pagamenti digitali: di pagamento una questione digitale culturale di Simone Arcagni 18 Going digital? A che punto è l’Italia di Paolo Piacenza Muoversi con le parole 34 Intervento di Gabriele Benedetto 66 La letteratura che inventò il futuro Infografica Telepass Pay. di Enrico Remmert Digital Economy Un’iniziativa italiana Outlook 2017 24 Obiettivo digitale 26 Il ruolo dell’impresa 40 Infografica 42 Reportage Una giornata 70 English nel mondo version di Telepass di Davide Coero Borga
06 introduzione La trasformazione digitale, con la sua capacità di stimo- lare le economie, è ormai considerata una delle principali priorità dell’agenda globale. È quanto emerge dall’ultimo rapporto OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che conferma il trend di crescita della digitalizzazione di tutti i Paesi membri: connessione, uso della rete internet e anche accesso alla banda larga sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi anni. In Italia però la disponibilità di un servizio non sempre si traduce in un suo uso reale e il nostro Paese si conferma in ritardo rispetto all’Europa. Per fare un esempio, nella classifica dei modelli di spesa siamo solo al ventiquattresimo posto su 28 Stati che utilizzano forme di pagamento digitali (dati Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano). A fare la differenza è l’uso degli strumenti a disposizione: la popolazione italiana, pur avendo accesso a internet, ne utilizza poco i servizi, rimanendo sostanzial- mente diffidente nei confronti della rete. È ormai chiaro che la digitalizzazione è un processo cultu- rale al quale si deve essere “educati”, per poter superare le numerose perplessità che lo accompagnano. In questo processo di educazione possono giocare un ruo- lo fondamentale sia i Governi sia i privati, con proposte e iniziative volte a facilitare l’accesso ai servizi da parte degli utenti. Buoni esempi arrivano da misure statali, come quella di Industria 4.0 (celebrata anche dall’OCSE nel Di- gital Economy Outlook), mentre una best practice in campo aziendale è rappresentata dalle novità introdotte da Tele- pass, con la nascita di Telepass Pay: un sistema integrato di pagamenti che permette di pagare carburante e strisce blu, ma presto anche il bollo dell’auto, il taxi, il trasporto pub- blico locale e il car sharing, tutto attraverso un’unica app. Agorà in questo numero affronta il tema complesso della digitalizzazione dei servizi, partendo da un suo settore spe- cifico, quello dei new digital payment, i pagamenti digitali attraverso dispositivi mobili, app e altri strumenti. Per dimostrare che ciò che sembrava appartenere a un fu- turo lontano, oggi è già parte integrante della nostra quo- tidianità. fotografia H. Watanabe
08 Agorà 18 09 L’acquisto è mobile: Fare acquisti e pagamenti digitali è ormai un’abitudine per molti di noi. In Italia nel 2016 il mercato è cresciuto del 16%, per un valore totale di 30,4 milioni di euro. Una fetta sempre più servizi e strumenti importante dei pagamenti online è costituita dal mobile payment attraverso smartphone. Il 70% degli italiani utilizza questo di pagamento digitale sistema, tuttavia solo il 39% ne usufruisce oltre tre volte l’anno. Ma l’universo del pagamento digitale è in grande evoluzione e si stanno moltiplicando i servizi che lo rendono possibile. Strade Visioni
10 Agorà 18 11 01 E-commerce I vantaggi dello shopping online non sono certo un segreto: confrontare i prodotti, i prezzi e potersi informare sulle caratteri- stiche in rete sono possibilità che hanno conquistato gli utenti. Nel 2016, infatti, in Italia gli acquisti online sono cresciuti del 14%, con una spesa di 18,7 miliardi di euro. Se l’operazione avviene attraverso lo smartphone si parla di mobile commerce, e da lì proviene ben il 17% dell’e-commerce. Che si navighi su siti mobile oppure con le specifiche app per lo shopping online, la maggior parte degli acquisti riguarda l’ab- bigliamento (22%), l’arredamento (26%) e l’editoria (26%). fotografia Bloomberg Strade Visioni
12 Agorà 18 13 02 Mobile remote payment In Italia, nei prossimi tre anni la semplice interazione tra il proprio smartphone e una piattaforma digitale arriverà a muovere ben un miliardo di euro. Si tratta del sistema che permette di pagare un bene o un ser- vizio con l’invio di un sms, la navigazione su un sito ottimizzato mobile o le più prati- che app. È forse la categoria di pagamento via smartphone più conosciuta; nel 2016 nel nostro Paese è aumentata del 61% ed è sta- ta utilizzata soprattutto per le bollette e il car e bike sharing (rispettivamente 20% e 16%). Il moltiplicarsi di questi servizi ha generato la necessità di app che funzionino come aggregatori di più operazioni, come l’innovativa Telepass Pay. fotografia T. Vesalainen Strade Visioni
14 Agorà 18 15 03 Mobile money transfer Genitori che trasferiscono soldi ai propri fi- gli studenti, immigrati che inviano denaro ai famigliari che si trovano nei Paesi di ori- gine. Per i trasferimenti one to one bastano due telefoni e tecnologie variabili: sms, ap- plicazioni specifiche o il più comune Blueto- oth. Un passaggio virtuale che non richiede, quindi, uno scambio fisico. Nel 2016, solo in Italia sono stati trasferiti con questo sistema 20 milioni di euro. fotografia U. Baumgarten Strade Visioni
16 Agorà 18 17 04 Mobile proximity payment Quando utilizziamo il telefono come se fos- se fisicamente una carta di credito ci tro- viamo nella categoria di servizi mobile pro- ximity payment. Si parla di proximity perché questo è l’unico caso in cui è necessario che l’acquirente e il venditore siano nello stesso luogo. Attraverso la rete cellulare, il QR code o altre tecnologie wireless di comuni- cazione, il telefono può sostituire una carta di credito o un bancomat. In Italia sono già utilizzati oltre 85.000 POS mobile e nei prossimi tre anni ci si aspetta che le tran- sazioni mediante POS superino il miliardo e mezzo di euro. fotografia Bloomberg Strade Visioni
18 Agorà 18 19 Going digital? A che punto è l’Italia La digitalizzazione, in quanto opportunità, è una meta verso la quale tutti i Paesi si stanno dirigen- do. Ma a velocità diverse. L’Italia procede più lenta degli altri Paesi avanzati, ma con lodevoli eccezioni. Agorà analizza il nuovo rapporto dell’OCSE (Orga- nizzazione per la cooperazione e lo sviluppo eco- nomico) Digital Economy Outlook: una panoramica fondamentale sui risultati ottenuti dagli Stati membri e sui settori in cui investire di più. di Paolo Piacenza fotografie Getty Images
20 Agorà 18 21 D a una parte le opportunità, umana e di una sfera di inviolabilità per enormi. Dall’altra i ritardi, i garantire fiducia. Sfide che richiedono timori, le carenze, che vedono più coordinamento e – soprattutto nel l’Italia indietro rispetto ai Pa- belpaese – maggiori sforzi da parte di esi avanzati, nonostante alcune tutti i soggetti interessati: Stato, impre- buone pratiche come la misura Industria se, cittadini. 4.0. Il Digital Economy Outlook 2017 Pubblicato lo scorso ottobre, il Digital dell’OCSE, fondamentale report bien- Economy Outlook indica un punto di nale sullo stato della digitalizzazione nei svolta nella conferenza ministeriale di 35 Paesi associati, non fa sconti, ma ha Cancún (giugno 2016), dove si è regi- il grande pregio di chiarire la posta in strata una chiara presa d’atto da parte gioco. Sfide che si chiamano rete aperta, dei Governi coinvolti. «Oggi, la trasfor- accesso per tutti, lavoro, crescita, com- mazione digitale, con la sua capacità petenze, sicurezza, tutela della dignità di stimolare le economie, è considerata come una delle principali priorità dell’a- genda globale», si legge nel rapporto. Dove però si sottolinea pure che «no- nostante si siano riscontrati progressi positivi nell’applicazione delle strategie digitali nazionali tra i Paesi dell’OCSE, il coordinamento resta la sfida maggiore». Insomma, la strada è tracciata, ma deve considerata la nuova internet, con la sua ziale». L’Italia registra ancora un nume- In queste pagine: il digitale nella nostra essere percorsa insieme per massimizza- possibilità di velocizzare e dare sicurezza ro piuttosto basso di abbonamenti alla quotidianità. re i risultati e ridurre i rischi. agli scambi commerciali. rete veloce, ma sta recuperando terreno, © Bloomberg © Baranozdemir Due grandi pilastri sostengono e orien- Le telecomunicazioni continuano a gio- con un +4% nel 2016. Se la banda larga © PJPhoto69 tano la trasformazione digitale in atto: care un ruolo cruciale. «La crescita dei di un gigabit per secondo (Gbps) non è digitalizzazione e interconnessione. Da mercati delle comunicazioni – si legge più un valore limite e nei Paesi OCSE si un lato c’è, dunque, lo scambio di in- nella sintesi – è trainata dalla domanda. registrano le prime offerte commerciali formazioni e comunicazioni che si è di- Inoltre, in molti Paesi, essa è incorag- a 10 Gbps, oggi «si guarda a una nuova gitalizzato via via, con una forte acce- giata da quadri normativi adeguati che impennata dei dati da trasmettere, come lerazione a partire dalla diffusione degli stimolano la concorrenza, l’innovazione quelli dei veicoli connessi e autonomi». smartphone; dall’altro c’è lo sviluppo e gli investimenti». Nelle telecomunica- Un campo ricco di possibilità, come delle infrastrutture, quasi completato – zioni gli investimenti sono cresciuti di quello che riguarda la data analysis (in almeno per quelle di base – nei Paesi peso (con l’Italia ben piazzata in clas- Italia il 9% delle imprese la sta attuan- Oggi la trasformazione digitale, OCSE. La crescita di questo ecosiste- sifica), continua lo sviluppo della fibra, do, il 29,8% di quelle medio-grandi), lo ma, secondo il Digital Economy Outlo- mentre «i prezzi medi sono diminuiti sia sviluppo dell’intelligenza artificiale, la con la sua capacità di stimolare ok, segue oggi quattro nuove direttrici: per la banda larga fissa sia per quella diffusione dei robot (con Giappone, Stati le economie, è considerata come Internet of Things, analisi dei big data, mobile e gli abbonamenti sono aumen- Uniti, Corea e Germania a far la parte una delle principali priorità intelligenza artificiale e apprendimento tati, e in alcuni Paesi l’uso dei servizi del leone – 70% dei 750.000 robot dei dell’agenda globale delle macchine, la blockchain, da molti dati via mobile cresce in modo esponen- Paesi OCSE sono in questi quattro Stati
22 Agorà 18 23 – e l’Italia in buona posizione, con un In Italia ciò che colpisce non è tanto il sesto posto dopo la Cina che vale circa contributo limitato del settore ICT, quanto 34.000 unità). l’insufficiente attitudine delle imprese a La crisi ha inizialmente frenato il pro- cesso, ma poi ha soprattutto contribuito investire nella digitalizzazione. a trasformarlo. Tra 2008 e 2015, nell’a- Con alcune eccezioni rea dei 35 Paesi dell’OCSE il settore ICT è rallentato (+1,3%): al calo di prodotti In queste pagine: ICT e delle telecomunicazioni ha corri- © H. Sorensen sposto però una crescita marcata della Il ritardo italiano, in fondo, riguarda produzione software e soprattutto dei proprio l’uso di internet: meno del 69% servizi IT. E ora ci sono segnali di forte della popolazione accede alla rete contro ripresa, con il valore degli investimenti la media OCSE dell’84%. La popolazio- in capitale di rischio nelle ICT tornato ne anziana ha un accesso decisamente ai picchi del Duemila. «Il settore ICT – più basso della media (42% degli italiani si legge nel rapporto – resta un fattore tra i 55 e i 74 anni contro il 63% OCSE) trainante importante per l’innovazione e tra i giovani si registra una delle per- e, nell’area dell’OCSE, esso rappresen- del totale. Se Taiwan (75%) o la Corea centuali più basse nei Paesi avanzati (il ta la più grande quota-parte della spe- (53%) sono casi particolari, le imprese 90% tra i giovani tra i 16 e i 24 anni sa delle imprese, destinata alla ricerca e italiane sono lontane anche dalle con- contro il 96,5% OCSE). Infine, secondo sviluppo, e oltre un terzo del totale delle correnti israeliane (45%) e statuniten- un’indagine del 2012 citata dal rapporto, richieste di brevetti in tutto il mondo». si (35%). Infine, nel 2016 solo il 71% l’Italia è il Paese (tra i 20 misurati) con In media l’ICT contribuisce per il 5,4% delle aziende italiane aveva un sito web il minore utilizzo quotidiano di internet al valore aggiunto nei Paesi OCSE (dati o una home page (il 69% per le PMI), nell’attività lavorativa. In compenso è 2015), ma in realtà il peso effettivo varia contro una media OCSE del 77%. E il piuttosto alta la percentuale di chi de- molto da Paese a Paese: si va da oltre il ritardo riguarda in particolare le PMI, nuncia attacchi informatici (30%) e di 10% in Corea al 7% circa di Svezia e in linea peraltro con quanto avviene nel chi naviga nel deep web attraverso Tor, il Finlandia, fino a sotto il 3% per Turchia resto dei Paesi OCSE. sistema di navigazione anonima. e Messico, con l’Italia nella parte bassa Secondo l’OCSE, il Governo italiano su La sfida appare innanzitutto culturale, della classifica, con un 3,6%. questo fronte ha fatto la scelta giusta: anche perché il digital divide formativo In Italia ciò che colpisce non è tanto il per il Digital Economy Outlook, infat- rischia di far crescere le diseguaglian- contributo limitato del settore, quanto ti, misure del Governo che permettono ze. «L’uso efficace delle ICT nella vita un’insufficiente attitudine delle imprese grandi ammortamenti per gli investi- quotidiana e per il lavoro – si legge nel in generale a investire nella digitalizza- menti in digitale e innovazione (come rapporto – richiede competenze adegua- zione. Con alcune eccezioni. Una sorta è il caso di Industria 4.0) sono quelle te». Non è solo un problema di dispo- di ritrosia tutta italiana nell’intraprende- che più favoriscono una veloce digita- nibilità di specialisti ICT per il mondo re con decisione una strada di cui si è lizzazione della produzione di beni e del lavoro, quanto di una formazione più capito il valore, visto che su due fron- servizi. Tuttavia serve che le imprese complessiva, secondo l’OCSE. E se mol- ti più recenti come l’analisi dei dati o facciano la loro parte. E serve anche che ti Paesi puntano sulle competenze come l’uso del cloud le imprese del belpaese l’altro grande terreno di intervento sta- driver della trasformazione digitale, «solo non sono messe male. Ma le cifre sugli tale, quello della digitalizzazione della pochi Paesi hanno adottato una strategia investimenti dicono altro: le imprese ita- Pubblica Amministrazione, faccia passi onnicomprensiva di competenze ICT». liane dedicano alla spesa su ricerca e svi- in avanti: nell’e-government l’Italia è a luppo nelle ICT solo lo 0,76% del PIL, fondo classifica con un 30% di accesso, contro il 2% delle aziende tedesche e il ma meno del 25% di effettivo utilizzo 3,6% delle aziende di Israele. La spesa di servizi digitali, per di più senza alcun complessiva italiana nell’ICT è il 14% miglioramento dal 2010 al 2016.
24 Agorà 18 25 La popolazione OCSE Infografica a cura di Undesign utilizza internet per: OBIETTIVO Come sta reagendo il mondo alla digitalizzazione? DIGITALE Il nuovo rapporto dell’OCSE in materia offre un quadro variegato. Il 95% Circa il 32% Il processo di digitalizzazione, infatti, è ancora in corso e procede a velocità diverse. Il digital divide si allarga e si restringe a seconda dei per le e-mail VS per prenotare viaggi DIGITAL ECONOMY Paesi e del livello di istruzione, e l’uso del digitale non ha per tutti lo OUTLOOK 2017 stesso scopo. Digital divide Nel 2016 aveva accesso a internet: Circa il 73% Circa il 22% per leggere notizie VS per cercare lavoro Oltre il 97% della popolazione di: Circa il 60% della popolazione di: VS Danimarca 84% Nel 2016 in media il 10,7% In media oltre il 50% della Giappone Messico della popolazione OCSE ha seguito popolazione OCSE ha utilizzato corsi online internet per fare acquisti Popolazione OCSE Islanda 68,9% Turchia Italia Brasile Il 37,4% in Canada L’ 83% nel Regno Unito Norvegia Lussemburgo Persone tra i 16 e i 24 anni Persone tra i 55 e i 74 anni VS Il 95% della popolazione OCSE Meno del 63% della popolazione OCSE Il 6,9% in Italia Il 29% in Italia Il 90% della popolazione italiana Più del 42% della popolazione italiana di cui di cui Il 92% L’ 88% L’ 83% Il 22% con un con un con un con un Il 3,4% in Giappone Il 5% in Colombia alto livello basso livello alto livello basso livello di istruzione di istruzione di istruzione di istruzione dati OCSE 2017
26 Agorà 18 27 Strumenti ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) Infografica a cura di Undesign usati dalle aziende sopra i 10 dipendenti IL RUOLO Nel processo di digitalizzazione le imprese hanno un DELL’IMPRESA ruolo fondamentale per suggerire investimenti, soluzioni e strategie a Governi e cittadini. Per questo l’OCSE dedica una parte importante del suo Digital Economy DIGITAL ECONOMY Outlook al rapporto fra imprese, digitale e tecnologie OUTLOOK 2017 dell’informazione e della comunicazione (ICT). 94,3% 68,5% 37,1% 31,6% 22,6% banda larga sito web social ordini CRM network online customer 94% il delle con oltre relationship management aziende 250 90% il delle aziende dipendenti è connesso a internet il 73,9% 22,3% 16,5% 15,1% 13,6% 8,5% delle ERP cloud vendita SCM big data imprese sotto i 50 pianificazione computing online gestione dipendenti delle risorse della catena d’impresa di distribuzione % ca ac g eca ico lov 4 a le rch nd S rve a C ae pu o Me blica Tu Zela Re nit Be arca Isr re No blic Nu allo St nia Slo iti Sv ne Au ia Ca ria Un ia Sin lia Da nia Ta a oU po Un na Sp a da d lia ia ia er ia o a ia Ola da ia a e b b nim g a a ni o lan nd pp i a lon ga ve nc ss rm gh rto 3,5 izz ov pu str str ipe gn ag lgi na ez ati a re n sto Ita e Cin Gia Irla Fin Fra Ge Re Re Au Po Po Co Sv Cil E 3 2,5 Spesa delle imprese 2 Investimenti in ricerca e sviluppo 1,5 ICT 1 Espressi in percentuale al PIL 0,5 0 dati OCSE 2017
28 Agorà 18 29 I pagamenti online sono comodi, facili e sicuri. In Italia, Pagamenti digitali: però, si preferiscono ancora i contanti, e solo un processo di educazione permetterà al digital payment di diffondersi. una questione Agorà ne parla con Valeria Portale, direttrice dell’Osser- vatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di culturale Milano, per scoprire che in Italia dobbiamo ancora impa- rare a fidarci. intervista a di fotografie Valeria Portale Simone Arcagni Getty Images
30 Agorà 18 31 generale il numero di transazioni dei contanti si attesta all’in- Pensiamo ai parcheggi... circa sull’85%. Il 10% è rappresentato dalle carte e il 5% da le soluzioni mobile tutto il resto. permettono di non essere Leggendo i dati si capisce che l’Italia risulta fanalino di schiavi delle monetine; coda rispetto al resto dell’Europa. inoltre possiamo gestire Ma non si tratta di una questione tecnologica, in quanto le con precisione il tempo di infrastrutture sono paragonabili a quelle degli altri Paesi euro- parcheggio e pagare la sosta pei: a fare la differenza è l’uso. I numeri sull’utilizzo di queste solo per i minuti effettivi forme di pagamento ci portano a occupare il ventiquattresimo posto sui 28 Stati membri. I cittadini italiani realizzano in me- dia 43 transazioni pro capite all’anno, contro la media europea di 100. In Svezia il contante copre meno del 2% della spesa totale, tanto per fare un paragone... I dati del 2016 segnalavano una crescita; in che direzione vanno i trend del 2017? Non abbiamo ancora i dati finali che sono in corso di rileva- zione ed elaborazione. Continua però a registrarsi un trend S cusi posso pagare con la carta? Mi spiace ma non ho il POS su questo taxi... mi spiace ma per cifre sotto i dieci euro non accettiamo pa- In queste pagine: il mondo degli acquisti in cambiamento. Dall’acquisto in negozio ai centri commerciali di crescita: quest’anno il valore delle transazioni digitali si dovrebbe attestare intorno ai 215-220 miliardi. Anche se è la velocità di crescita a non essere sufficiente se vogliamo rag- giungere nel breve periodo la media europea. Inoltre, anche gamenti con la carta... mi scusi ma non siamo allo shopping online. Paesi che hanno al momento risultati inferiori ai nostri – come ancora attrezzati. Quante volte ci siamo trovati in questa si- © Bloomberg © S. Platt tuazione? Di contro, chi ha usato app come EasyPark o Tele- © Bloomberg pass Pay per parcheggiare nelle strisce blu o ha acquistato un volo online e ha il biglietto elettronico sullo smartphone, sa benissimo quale comodità può rappresentare la digitalizzazio- ne dei pagamenti. Ma la domanda è: qual è il reale rapporto degli italiani con i pagamenti digitali? Per rispondere a questo interrogativo abbiamo incontrato Valeria Portale, direttrice dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politec- nico di Milano. Iniziamo con una prima e semplice classificazione dei pagamenti. Da una parte abbiamo i contanti, dall’altra la carta e, infine, la casella “altro”, in cui rientrano bonifici e assegni. Gli italiani privilegiano il contante, e questo è un dato consolidato. I dati relativi al 2016 dichiarano un valore dei consumi degli italiani pari a 780 miliardi, di cui solo 198 realizzati con carta. Parlia- mo quindi di circa il 25%. Riguardo il restante: 50% è con- tante e 25% “altro”. Il numero delle transazioni in contante è però molto più elevato, anche perché è quello in cui rientrano le piccole spese quotidiane come il caffè, mentre il bonifico normalmente lo ritroviamo per acquisti più consistenti ma nu- mericamente assai inferiori, come quello di un’automobile. In
32 Agorà 18 33 Bulgaria, Romania e Grecia – si stanno muovendo con tassi lavorare per comunicare ed educare, dimostrando realmente più elevati. Rischiamo così di essere sorpassati anche da loro che si tratta di comodità funzionali. In questo senso le banche in questa classifica dei modelli di spesa. avrebbero dovuto fare di più per spiegare la sicurezza delle carte e per educare a un uso corretto dei pagamenti online. Par- Il comparto che invece potrebbe offrire delle sorprese è lando di diffidenza culturale, non dobbiamo dimenticare che quello del cosiddetto new digital payment. esiste anche una questione legata al nero; ma la diffidenza si Sì, è quello che comprende l’e-commerce con la carta usata può combattere con l’educazione, rassicurando e informando. a distanza... pensiamo agli acquisti su Amazon, per esempio. Poi abbiamo le carte contactless – che basta avvicinare pochi Mi piacerebbe a questo punto chiudere con alcune con- secondi al terminale senza bisogno di alcun contatto – più siderazioni riguardanti il mondo della mobilità... rapide, sicure (non passano in mano altrui) e veloci. Han- Anche in questo caso si tratta di una questione culturale. Mi no inoltre il merito di rendere psicologicamente più accettati ricordo fino a qualche anno fa le code che si formavano ai anche i piccoli pagamenti. Con la carta tradizionale la media caselli autostradali mentre le corsie di pagamento con carta di spesa è di circa 64 euro, con la carta contactless si abbassa erano libere. Tuttavia le ricadute in questo ambito possono a 50. Con il contactless il POS è girato verso il consumatore, essere molte. Pensiamo ai parcheggi... le soluzioni mobile per- una modalità ben attestata in tutta Europa e che finalmente mettono di non essere schiavi delle monetine; inoltre possiamo pare essere adottata anche dai consumatori italiani. Terzo mo- gestire con precisione il tempo di parcheggio e pagare la sosta dello è il mobile, i pagamenti tramite smartphone che stanno solo per i minuti effettivi. C’è poi il mondo del bike e del car facendo da ponte tra digitale e fisico. Si utilizzano carte che sharing, come nel caso di Enjoy, dove per aprire e chiudere però sono virtualizzate all’interno del telefono, con notevoli l’automobile ho bisogno del cellulare con la carta virtualiz- vantaggi soprattutto a livello di comodità. La carta virtuale zata. Ma questo modello potrebbe adattarsi a tutta la rete di sullo smartphone (ad esempio con soluzioni come Android trasporti urbani come il bus o il tram, o la metropolitana. Un Pay, Apple Pay, già disponibile in Italia, Samsung Pay, PayGo caso emblematico da questo punto di vista è la metropolitana di Intesa San Paolo, Nexi Pay, Vodafone Pay) permette di In queste pagine: di Londra, dove le barriere di accesso ai treni sono attrezzate © R. Lavine avere uno schermo interattivo che aiuta nella spesa e nella © T. Ohsumi con POS che accettano i pagamenti con le carte. propria rendicontazione. E, inoltre, possiamo agganciarci mol- to facilmente offerte fedeltà, sconti e coupon, andando così a risparmiare e avendo sott’occhio le nostre spese e budget. Ma se – come si diceva – il problema non è struttu- rale né tecnologico è interessante capire quali sono le motivazioni dello scarso utilizzo da parte degli italiani. Se facilita la vita, la soluzione digitale dovrebbe essere adottata rapidamente. Certo! E infatti molti italiani lasciano i dati della propria carta nella memoria di Amazon o di Apple perché è comodo, e allo- ra anche la sicurezza è percepita con meno ansia. Bisogna però Molti italiani lasciano i dati della propria carta nella memoria di Amazon o di Apple perché è comodo, e allora anche la sicurezza è percepita con meno ansia. Bisogna però lavorare per comunicare ed educare, dimostrando realmente che si tratta di comodità funzionali
34 Agorà 18 35 Telepass Pay. La mobilità è un concetto in continua ridefinizio- ne, in cui i servizi giocano un ruolo chiave. Lo sa Un’iniziativa bene Telepass, che da anni offre agli automobilisti la comodità del telepedaggio. Oggi, attraverso il italiana nuovo aggregatore di servizi Telepass Pay, l’utente ha un’offerta ancora più ampia di servizi per la mobilità. A raccontarci la sfida di Telepass, l’am- ministratore delegato Gabriele Benedetto. intervento di fotografie Gabriele Benedetto F. Esposito, Autostrade per l’Italia, Getty Images
36 Agorà 18 37 la vita ci porti, la mobilità è sempre to di pagamenti che porta la comodità più un fattore in grado di influenzarne a un nuovo livello: benzina, tutti i tipi la qualità». La digitalizzazione, l’urba- di parcheggi, spostamenti, pagamen- nizzazione e i cambiamenti generazio- to delle tasse di proprietà e di multe nali in corso stanno trasformando l’ap- uniti in modo nuovo, immediato e in proccio agli spostamenti di ciascuno di continua evoluzione con un pagamento noi. Un nuovo modello sostenibile di semplice e invisibile “in perfetto stile mobilità può diffondersi e prosperare Telepass”. Il nostro obiettivo è quin- solo attraverso l’integrazione di tutti i di promuovere la libertà di movimen- servizi offerti. Da queste riflessioni è to, attraverso un’unica piattaforma. In nato Telepass Pay, un sistema integra- pratica stiamo aggiornando la mobilità. Il nostro sogno è allargare il modello di interconnessione insito in Telepass a tutta la mobilità. Il nostro cliente deve poter uscire di casa a Milano, prendere un taxi o un bike sharing, arrivare alla stazione della metro più vicina e salire su un treno per Roma, affittare un’auto e fare benzina. Tutto con un’unica app È notizia recente che l’infra- struttura e i modelli di busi- ness legati ai pagamenti digi- Telepass Pay, pensata oltre un anno fa, nasceva proprio dall’intuizione dell’ar- rivo di questo cambiamento nel mer- tali sono finalmente maturi. cato. Il team che ha lavorato a questo Nella giornata del 13 gennaio, è stata entusiasmante progetto aveva capito pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la anche un’altra cosa: la sfida non si sa- nuova Direttiva sui pagamenti. Qual- rebbe giocata sulle “forme tecniche” cuno l’ha definita una disruptive inno- del pagamento digitale (plastiche, app, vation. Si tratta di una serie di nuo- prepagato, debito, credito…), ma sui ve norme che di fatto ridefiniscono il servizi. D’altronde la stessa Telepass mercato europeo dei pagamenti e se- ha da sempre fondato il suo successo gnano un profondo stacco con le rego- sulla solidità e utilità del servizio e su le passate. In sintesi, sono aumentati un’esperienza-cliente imbattibile. gli elementi di sicurezza per gli utiliz- Da qui nasce la sfida Telepass Pay: zatori di moneta elettronica, sono state prendere due industrie separate – ridotte le commissioni legate alle carte Payment & Trasportation – e farle di credito e di debito, ma soprattut- convergere in una nuova industria. to si è aperta l’era dell’open banking. Lo spirito di questa iniziativa tutta ita- Da quest’anno, i prestatori di servizio liana è ben descritto in #ilbellodimuo- di pagamento avranno accesso alle in- versi, una campagna che ha precedu- formazioni dei conti di pagamento e to il lancio della nuova società, con la potranno iniziare transazioni da questi finalità di evidenziare l’attenzione che conti verso quelli degli esercenti; ov- Telepass pone verso il cambiamen- viamente, solo nel caso in cui abbiano to delle abitudini quotidiane di chi si raccolto un esplicito consenso da parte muove. Infatti, #ilbellodimuoversi na- del cliente. sceva da una consapevolezza: «ovunque
38 Agorà 18 39 Il nostro sogno è allargare il modello fare benzina prima di riconsegnarla. di interconnessione insito in Telepass Ecco, oggi questo tipo di esperien- a tutta la mobilità. Un esempio potrà za può essere fatta in modo digitale, rendere più chiara la nostra mission. “smart”, disponendo di sei app (It Ventotto anni fa Telepass creò un si- Taxi, Mobike, ATM, Trenitalia, Eu- stema che permetteva di entrare in un ropCar, Q8), sei credenziali di acces- casello e uscire in un altro senza ren- so, sei sistemi di pagamento associato. dersi conto di aver attraversato diver- Entro la fine del 2018 Telepass Pay se concessionarie autostradali. Tanto ha l’obiettivo di farvi fare tutto con ci pensava Telepass a regolare il pa- un’unica piattaforma di prenotazione, gamento! Prendiamo questo esempio un solo addebito a fine mese e magari e replichiamo questa esperienza nella qualche sconto in più! Oggi benzina e verticale della mobilità quotidiana. Il strisce blu; tra poco taxi, sharing mobi- nostro cliente deve poter uscire di casa lity e molto altro. a Milano, prendere un taxi oppure fru- Questo per noi è #ilbellodimuoversi: URBANnext ire del bike sharing, arrivare alla stazio- i nostri clienti potranno contare sulla ne della metropolitana più vicina e sali- soluzione giusta per raggiungere la de- re su un treno alta velocità verso Roma stinazione desiderata. per poi affittare un’auto a noleggio e Niente potrà fermarli! URBANnext è la nuova acquisizione del Gruppo Telepass – di cui è entrata a far parte ad agosto 2017 – che sottolinea l’im- pegno e l’interesse del Gruppo verso una mobilità moderna e sostenibile. URBAN- next è la start up creatrice di URBI: una app unica per la mobilità urbana, condivisa in 25 città in Italia e in Europa. URBI è In queste pagine: un aggregatore di tutta la urban mobility, le app Urbi e Telepass Pay, e la segnaletica che permette agli utenti di trovare e pre- Telepass. notare la soluzione migliore per raggiun- © Undesign © sam74100 gere la propria destinazione, confrontando le diverse opzioni disponibili: car, scooter e bike sharing, taxi e ride sharing, trasporto pubblico.
40 Agorà 18 41 Con Telepass si può pagare: Autostrade Parcheggi ZTL Traghetti 7 oltre 6 30% I numeri milioni Paesi in di Telepass Europa di market share 12 milioni di clienti Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Polonia e Austria. A breve di titoli di anche Germania e Ungheria pagamento attivi Infografica Telepass è una società in costante evoluzione a cura di Undesign che lavora per offrire un’esperienza di mobilità TELEPASS PAY senza barriere. Per semplificare la vita di tutti i giorni è nato Telepass Pay, un circuito IL BELLO di pagamento che integra tutti i servizi legati DI MUOVERSI al bisogno di mobilità non solo dei possessori di auto, ma di chiunque si muova. Luglio Con 2017 Telepass Pay 2017 2018 si può pagare: Telepass presenta Strisce blu Benzina Shared Mobility Taxi Telepass Pay oltre 40 stazioni di servizio dove è attivo I numeri il pagamento di Telepass Pay 170.000 città con dispositivo oltre in cui pagare Telepass 950 le strisce blu adesioni 200 stazioni di servizio con pagamento tramite app
42 Agorà 18 43 Reportage Una giornata nel mondo di Telepass La storia di Giulia e Fabio, due ipotetici clien- ti tipo, che in poche ore riscoprono il valore del tempo. Agorà immagina un futuro prossimo con o senza Telepass Pay, insieme al team che ha realizzato l’applicazione. di fotografie Davide Coero Borga Fabrizio Esposito
44 Agorà 18 45 Se fino a ieri Telepass è stata la soluzione più semplice per pagare autostrada, parcheggi, area C di Milano e traghetti sullo stretto di Messina, oggi con Telepass Pay l’offerta si allarga a carburante e strisce blu Le buone giornate cominciano con una doccia Nella pagina precedente, di bike sharing e in meno di dieci minuti una schermata della app L calda e una tazza di latte e biscotti. Giulia lo sa e celebra il rito laico del risveglio scrupolosa- Telepass Pay. In queste pagine: in basso, Luca Grasso. raggiunge lo studio, pronta per entrare in riunione. Hey, un momento. Il col- mente, ogni mattina. Infila il cappotto e sale in A destra in alto, lega Fabio non è ancora arrivato, c’è il auto. Le bastano poco più di venti minuti di au- Maurizio Giorgi, Luca tempo per rivedere con calma la presen- Telarico, Maria Teresa tostrada per arrivare in città: oggi ha un’importante riunione Nasini, Francesco tazione del progetto e prendere un caffè. di lavoro, non può fare tardi. Stamattina la sveglia per Fabio Arenella, Michele Orbini Con le strade bloccate dai manifestan- Michelucci. Sotto, l’app di è suonata prima del solito. C’è quell’importante riunione di Telepass Pay. ti, Fabio non ha trovato altra soluzione lavoro, non può fare tardi, e Dio solo sa il traffico che può che abbandonare l’auto sulle strisce blu. trovare per strada. Al casello c’è una coda interminabile. Frugando nelle tasche non trova monete Ma che ci fanno tutti qui? sufficienti a pagare la sosta. Tocca entra- Quando Giulia esce dall’autostrada e infila la corsia del Te- re in un bar e pregare che gli cambino lepass, Fabio ha appena allungato le banconote al casellante. una banconota. Ecco, ci siamo. Via di Ormai è fatta, pensa. E invece… In centro è in corso una corsa alla fermata della metropolitana manifestazione e alcune vie sono chiuse al traffico. Giulia lo ha più vicina. Poi bisogna prendere un au- appena scoperto chiedendo a una vigilessa. Poco male, la li- tobus per l’ultimo tratto. Che fatica. nea della metropolitana passa lì vicino. Parcheggia sulle strisce Quando varca la soglia della sala riunio- blu e mentre raggiunge a piedi la stazione più vicina attiva il ni Fabio è la copia sbiadita di se stesso, parcometro dal cellulare. Poche fermate e arrivata nel quar- arranca fra gli imprevisti della giornata. alle 20 al ristorante», gli dice Giulia prima di uscire. «Ok, a tiere dove lavora. L’ufficio non è vicinissimo alla metro, ma Fortuna che Giulia gli ha preso una tazza dopo!», riesce a rispondere Fabio prima che la porta si chiuda. con una bicicletta sono sufficienti pochi minuti. Giulia riapre di caffè. L’incontro con il cliente non va Smartphone alla mano, Giulia cerca un taxi che la possa ac- l’applicazione già utilizzata per programmare la sosta auto e affatto male, Giulia ha presentato il pro- compagnare a recuperare l’auto. Alla fine, ha dovuto fermarsi acquistare il biglietto del trasporto pubblico, accede al servizio getto con voce sicura. «Allora ci vediamo in ufficio più del previsto. Per fortuna è possibile prolungare
46 Agorà 18 47 mobilità, non solo per chi sta al volante ma per chiunque si muova. Su quattro, due ruote o a piedi. Se fino a ieri Telepass è stata la soluzio- ne più semplice per pagare autostrada, parcheggi in struttura, area C di Mila- no e traghetti sullo stretto di Messina, oggi con Telepass Pay l’offerta si allarga a carburante e strisce blu. Con la nuova app Telepass Pay niente più vagabon- daggi alla ricerca di un parchimetro o delle monetine da inserire nella macchi- netta: esponi il tagliando e programmi la sosta con il tuo smartphone. Hai fatto tardi con gli impegni? Prolunghi la so- sta via app. Sei uscito prima dal lavoro? Termini in anticipo la sosta e paghi solo i minuti effettivi di parcheggio. Il servizio è già presente in oltre 40 città distribuite su tutto il territorio nazionale. In autostrada puoi fare benzina senza bi- sogno di contanti o carte: utilizzi lo stesso Costruiamo nuove esperienze per vecchio dispositivo Telepass o la nuova chi guida. Il primo pensiero che app di Telepass Pay. Le stazioni di servi- abbiamo avuto è stato che il conducente zio convenzionate sono già 200 – Q8, Ta- non dovesse nemmeno alzare le mani In queste pagine: in alto, Luca Grasso e Manuela De Vita; in basso moil, TotalErg, Eni – di cui 130 distribui- dal volante per fare rifornimento gli strumenti di lavoro, a destra un te su tutta la rete autostradale. in Area di Servizio casello con corsie Telepass. «Costruiamo nuove esperienze per chi guida. Il primo pensiero che abbiamo la sosta auto via app, evitando di prendere una multa. Sulla avuto è stato che il conducente non do- mobility, tasse di proprietà e molto altro ancora», spiega Maria strada del rientro deve far benzina, il serbatoio è in riserva. vesse nemmeno alzare le mani dal vo- Teresa Nasini, che in Telepass guida il team IT innovation. «Il Ancora una volta, Giulia impugna il cellulare. La sua app tor- lante per fare rifornimento in Area di gruppo di cui faccio parte è pieno di giovani brillanti che pre- na buona anche per il rifornimento carburante. Pochi secondi Servizio», ricorda Luca Grasso, che in sto arriveranno a stravolgere la parte tecnologica di Telepass e si riparte. Telepass è responsabile mass market - Pay. Con Telepass Pay abbiamo dato vita a un vero e proprio Con la mezz’ora di ritardo che lo contraddistingue più di un canali di distribuzione e responsabile aggregatore di servizi: una app che fa a meno delle decine di marchio di fabbrica, Fabio è l’ultimo a prendere posto al ri- dell’avvio del servizio di rifornimento app cui un cittadino è costretto a ricorrere mentre si muove. storante. «Buon compleanno!», gli strilla Giulia dal fondo della carburante. «Se vogliamo, è sufficiente Siamo noi a integrare i servizi con i singoli erogatori di servi- tavolata. Si alzano i calici, si brinda, si festeggia. Si spengono indicare il dispositivo all’operatore del- zio. I nostri clienti vogliono semplicità». le candeline sulla torta. Si scartano i regali. la pompa di benzina. Non devi neanche La storia di Giulia e Fabio è futuro prossimo. E domani l’e- «Fabio caro, quest’anno ho deciso di regalarti un po’ di tempo. scendere dal veicolo. Un sms ti notifica sperienza italiana potrebbe diventare un case study a livello Tempo per la vita, tempo per te stesso». Il bello di muoversi l’addebito sul tuo conto Telepass Pay e europeo e mondiale. «Vogliamo che Telepass Pay sia un’e- con Telepass Pay. sei pronto a ripartire». Fuori dal circui- sperienza che fa la storia», racconta Manuela De Vita, che in Ovunque la vita ci porti, la mobilità è ogni giorno di più un to autostradale? Basta entrare in città Telepass segue lo sviluppo business nell’ambito dei sistemi fattore in grado di influenzare la qualità della nostra gior- per trovare una delle oltre 900 stazioni di pagamento e moneta elettronica. «Immaginate una app in nata. In un momento in cui città sempre più smart stanno di servizio Q8 Easy che hanno aderito grado di proporvi un bouquet di soluzioni per intraprendere trasformando l’approccio agli spostamenti di ciascuno di noi, all’iniziativa. un percorso. Tragitti diversificati per tempi e costi: auto, bi- Telepass ha deciso di lanciare Telepass Pay: un circuito di pa- «Presto con Telepass Pay avremo a di- cicletta, taxi, mezzi pubblici. Per muoversi con stile». Povero gamento che mira a integrare tutti i servizi legati al bisogno di sposizione anche i servizi di taxi, shared Fabio, non avrà più scuse al suo ritardo.
48 Agorà 18 49 L’evoluzione della La mobilità sta cambiando e in un domani molto vi- cino il protagonista della smart mobility sarà un viag- mobilità intelligente. giatore individuale che, con il supporto delle giuste tecnologie, creerà un modo di muoversi più intelli- Uno sguardo al futuro gente, ridisegnando l’essenza stessa del viaggio. di Emanuela Donetti fotografie Getty Images
50 Agorà 18 51 G uardare una città dall’alto è come vedere un universo in movimento. I treni portano le persone da e verso il lavoro, i taxi circolano disegnando figure astratte, i camion trasportano le merci, i pedoni riempiono gli spazi urbani, i ciclisti fanno zigzag nel traffico. La mobilità è la linfa vitale delle nostre città: vitale perché senza poterci muovere non ci sarebbe avventura, scambio, cultura, economia. Ma questa esigenza ha delle conseguenze: le città sono rumorose, congestio- nate, inquinate. Tuttavia, l’innovazione tecnologica sotto forma di produzione e stoccaggio di energia, la connettività e l’autonomia sono all’oriz- zonte per suggerire soluzioni, insieme a un drastico cambio nel modello di business dell’automobile. Il risultato sarà un futuro radicalmente nuovo, in cui nel cuore Le persone viaggeranno di più, perché sarà più conveniente e fa- Il volume di affari delle del cambiamento c’è il viaggiatore individuale. Sarà il consuma- cile. Il numero di auto resterà potenzialmente lo stesso, o cresce- tecnologie al servizio della tore a decidere la vera evoluzione della mobilità, diversa in ogni rà, perché la condivisione dei veicoli porterà a un uso intensivo, mobilità in Italia, nel 2016, città, aperta a nuove tecnologie e servizi. Ciascuno di noi avrà e quindi a una vita media inferiore dei veicoli rispetto a quella molte scelte per spostarsi: pulite, sostenibili, flessibili, economi- di oggi. era di 1,5 miliardi di euro che. E il confine tra privato, pubblico e condiviso si farà via via Comprendendo la situazione della mobilità oggi, è più facile im- ed è decuplicato negli più sfumato. maginare quel che potrà accadere domani. ultimi dieci anni A comporre la spina dorsale delle possibilità della mobilità sarà A Parigi, per esempio, dove l’80% dei veicoli in transito trasporta una combinazione di automobili condivise e un trasporto pubbli- solo una persona, più della metà dei conducenti guida unicamente co di sempre maggiore qualità. Questo sarà reso sempre più facile all’interno della ville lumière e l’80% degli spostamenti è fatto per dalla nascita di piattaforme software smart che gestiranno i flussi uso privato e non professionale, si è dimostrato che soltanto il di traffico e l’intermodalità. 22% degli automobilisti ha realmente bisogno di un’auto di pro- prietà. Eppure, in termini di infrastrutture, la città ha sviluppato una fitta rete differenziata di trasporto pubblico, per offrire un Nelle pagine precedenti: modo veloce e alternativo, ma soprattutto sostenibile, di fare il il traffico romano. © L. Szirtesi pendolare. Nonostante 23.000 biciclette in bike sharing, 400 auto di car sharing, 16 linee di metropolitana con 300 stazioni, e 597 In queste pagine: la tecnologia nella km di piste ciclabili, i parigini scelgono ogni giorno di sprecare mobilità, con la Google 40 minuti nel traffico, in pratica poco meno di una settimana car e il car sharing. © sam74100 all’anno passata al semaforo. Per questo, dallo scorso gennaio, per © Bloomberg poter circolare in una zona specifica, quando l’inquinamento sta © zorazhuang raggiungendo il picco, è necessario possedere un adesivo speciale “Crit’Air” sul parabrezza. L’adesivo mostra quanto ogni veicolo sia portatore di inquinamento, costa poco più di 4 euro, e non viene concesso ai veicoli più inquinanti, che quindi vengono au- tomaticamente banditi dalla zona designata durante la settimana. Ma sta davvero in un adesivo l’evoluzione? Più probabilmente il progresso sta nell’innovazione tecnologica e lo dimostrano i nu- meri: il volume di affari delle tecnologie al servizio della mobilità in Italia nel 2016 era di 1,5 miliardi di euro (è decuplicato negli ultimi dieci anni). Infatti, la mobilità individuale si conferma la grande passione degli italiani, malgrado le politiche ambientali e
52 Agorà 18 53 Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi nante (è l’anima del sistema di infomobilità che vedete una volta anni? L’“auto connessa”: dispositivi atterrati a Malpensa). connessi a internet (dal 4G al 5G) per Negli Stati Uniti, ad esempio, la città di Chicago, con Array of l’e-call, per le radio online, ma anche Things, raccoglie un’enorme massa di dati – attraverso dei senso- per la scatola nera, un sistema di grande ri – che comprendono la qualità dell’aria, l’intensità della luce e i livelli di rumore, calore, precipitazioni, vento e traffico. Le infor- impatto sulle abitudini degli automobilisti mazioni sono rese disponibili in cloud a ricercatori, sviluppatori e imprenditori per effettuare degli studi o sviluppare strumenti e applicazioni con cui migliorare il sistema della mobilità locale. Veniam invece, un’azienda – non stiamo neanche a dirlo – ca- liforniana, sta creando il cosiddetto Internet of Cars: sapendo che a bordo di ogni autoveicolo praticamente c’è almeno uno smartphone connesso, la soluzione di Veniam prevede di metterli di contrasto del traffico portino a cercare di cambiare questa abi- in comunicazione per creare un’enorme rete wireless mobile. tudine, spingendoci verso nuove forme di spostamento. L’obiettivo è quello di espandere la copertura di rete ma soprat- Cosa dobbiamo aspettarci, quindi, dai prossimi anni? Partiamo tutto raccogliere terabyte di dati utilizzabili. Come avviene nel da quella che ormai tutti chiamano “auto connessa”. Dispositivi trasporto locale di New York City e Singapore o nella flotta di connessi a internet (dal 4G al 5G) per l’e-call, per le radio online, autobus pubblici di Porto, in Portogallo, che offrono connessione ma anche per la scatola nera, un sistema di grande impatto sul- Wi-Fi gratuita a più di 500.000 utenti. le abitudini degli automobilisti: traccia il comportamento di chi Saremo presto tutti connessi, indipendentemente dal luogo in cui guida e lo condivide con le assicurazioni. Per questo ci si attende ci troveremo e dalla velocità di movimento. un profondo cambiamento nella gestione del traffico, soprattutto nei grandi centri urbani e in particolare in termini di sicurezza. Con un Grande Fratello incorporato, chi mai azzarderà più un sorpasso o passerà con il giallo al semaforo? Lo sharing, la condivisione di auto, moto, biciclette è oramai di- ventata un’abitudine tra gli italiani: lo è meno nei centri più piccoli, che invece si sono abituati al pooling, ovvero a sistemi di condivisione del passaggio. Basta un click sullo smartphone per viaggiare in Italia e all’estero, semplicemente salendo a bordo di un’automobile che fa la stessa tratta, e condividendo i costi di viaggio e un caffè in stazione di servizio. I dati del 2015 ci dicono come si comportano gli italiani su Bla- blacar (la piattaforma più utilizzata): il viaggio medio è di 320 chilometri, solo il 21% degli iscritti è studente, il 71% è com- posto da lavoratori, che per la maggior parte – sei su dieci – vive nel Nord Italia. Per fare degli esempi, il 20% vive in Lombardia, il 12% in Emilia-Romagna e l’11% nel Lazio. È la gestione del traffico la materia Un grande balzo resta da fare al trasporto pubblico locale, per cui in cui la tecnologia più ci stupirà. le tecnologie innovative pensano a strumenti per la bigliettazione Il futuro è dei sistemi di controllo intermodale, per lo smart ticketing, per il pagamento veloce e con e gestione a partire dai dati in real time. carta di credito. Oltre ovviamente ai mezzi automatici e di piccole Un bell’esempio è l’italianissimo dimensioni per i centri storici. ecosistema E015, avviato durante Expo Ma è la gestione del traffico la materia in cui la tecnologia più ci stupirà. Il futuro è dei sistemi di controllo e gestione a partire In queste pagine: dai dati in real time. Un bell’esempio è l’italianissimo ecosistema il traffico di Milano E015, avviato durante Expo ma ancora perfettamente funzio- © S. Maze
55 di Elisa Barberis Brianza BRIANZA NORD d’artista ~ È una Brianza di artisti e letterati quella che si scopre in questo nuovo itinerario di Sei in un Paese meraviglioso. Aree industriali che hanno lasciato spazio all’arte contemporanea, architetture gotiche, romane e liberty e vicoli Sei in un Paese meraviglioso in cui ancora aleggia una delle storie che più ha segnato la letteratura italiana. Parchi, abbazie e castelli medievali, musei di ogni tipologia e per le passioni più svariate, P passeggiate nella natura e ville storiche da vi- sitare: per chi vive a Milano o vuole fare una gita fuori porta, sono tantissime le opportunità di divertimento a pochi chilometri dalla città. Il nostro itinerario nel cuore della Brianza parte proprio dal capoluogo lombardo, e più precisamente da uno dei luoghi più affascinanti per chi ama l’arte e il design: l’Hangar Bicocca a Sesto San Giovanni, ex polo siderurgico che nella prima metà del Novecento ha costruito una parte importante d’Italia e che oggi rivive come parco archeologico industriale. Gli scheletri di ferro degli stabilimenti di Breda, Marelli, Falk, Campari e Pirelli nell’ultimo decennio si sono trasformati in uno spazio in continua evoluzione che ospita i talenti della creatività con- temporanea, mostre e performance di artisti internazionali. Una babele di linguaggi creativi ben rappresentata da I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, alti fino a 18 metri e collo- In queste pagine: a sinistra, la vista dal castello cati all’interno di una delle tre navate dell’hangar. Tra le tante dell’Innominato; attività organizzate, veniamo guidati in bicicletta alla scoperta a destra, l’Hangar Bicocca. © G. Castelli e M. Verin dell’intero quartiere industriale – che ha rappresentato un se- colo di sudore, innovazione e ricerca – prima di dirigerci verso lo spazio MIL, Museo dell’Industria e del Lavoro. Qui l’eco di migliaia di voci degli operai che lavoravano alle acciaierie è restituito da un’installazione sonora su cui sono state scritte le date salienti della città delle fabbriche, nata a Sesto a ini- zio Novecento. Ai rumori delle macchine si sono sostituite le chitarre dei concerti rock e di altre manifestazioni all’aperto, che in estate animano la monumentale struttura del Carro-
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