UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Giovedì, 28 maggio 2015 - Unione dei Comuni della ...

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Giovedì, 28 maggio 2015 - Unione dei Comuni della ...
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
         Giovedì, 28 maggio 2015
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Giovedì, 28 maggio 2015 - Unione dei Comuni della ...
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
                                                   Giovedì, 28 maggio 2015

Prime Pagine
 28/05/2015 Prima Pagina
 Il Sole 24 Ore                                                                                               1
 28/05/2015 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                           2
Enti locali
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                       IsabellaBufacchi
 La credibilità è il vero «jolly» che rende i...                                                              3
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                       Nicoletta Picchio
 Industria decisiva per ripartire                                                                             5
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4
 RIFORME STRUTTURALI                                                                                          7
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                          Gianni Trovati
 A rischio la rinegoziazione dei mutui degli enti                                                             8
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5
 I NUOVI STRUMENTI                                                                                            10
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5
 LA BOZZA                                                                                                     11
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5
 Spending, spinta dalle nuove tecnologie                                                                      12
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10
 BREVI DALL' INTERNO                                                                                          14
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10
 Voto di scambio, 5 arresti in Sicilia                                                                        15
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13                                                       Carmine Fotina
 Venture capital, parte con 50 milioni il Fondo Invitalia                                                     16
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 14
 La seconda vita dell' elettricità                                                                            18
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15                                                        Elena Comelli
 Città italiane prime nei piani di Bruxelles                                                                  20
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15
 IDEE LUMINOSE                                                                                                22
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 27                                                                M.Lud.
 L' Italia: bene, ma vogliamo più risorse                                                                     23
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 29                                                          Marina Brogi
 Vie per una crescita durevole                                                                                25
 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 47                                         Marzio BartoloniGianni Trovati
 Più peso per gli incentivi alle esperienze all' estero                                                       27
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 6                                                            TINO OLDANI
 Il professor Guarino ha dimostrato che modificare i trattati Ue con i...                                     29
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 13
 lettere                                                                                                      31
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 29                                                  BENEDETTA PACELLI
 Medici, via alle selezioni                                                                                   33
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 31
 Immobili strumentali, l' Imu 2014 è deducibile al 20%                                                        35
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 31                                                     DEBORA ALBERICI
 Sequestro, manager immune                                                                                    37
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 32                                                     DEBORA ALBERICI
 La fattura falsa si tollera se non fa danni all' erario                                                      38
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 32                                              ANTONIO MONTEMURRO
 Non può fallire la srl a totale partecipazione pubblica                                                      39
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35                                                    MATTEO BARBERO
 Ai comuni 5.600 beni statali                                                                                 40
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35                                                       DARIO FERRARA
 Appalto in salvo se la newco è già pronta                                                                    42
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35                                                    MATTEO BARBERO
 La certificazione crediti a misura di split payment                                                          43
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35                                                       DARIO FERRARA
 La tassa tardiva non esclude dalla graduatoria                                                               44
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 36
 Così i professionisti possono accedere al fondo garanzia Pmi                                                 45
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 39                                                      FABIO GIORDANO
 Confermate le regole di versamento. E anche la loro complessità                                              47
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 39
 Fatture online senza forzature                                                                               49
 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 42
 Comitato scientifico al debutto                                                                              51
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Giovedì, 28 maggio 2015 - Unione dei Comuni della ...
28/05/2015 Italia Oggi Pagina 43
 Alle famiglie il 90% delle case italiane                                                        52
Il Resto del Carlino Ravenna
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 9
 Marco e Andrea campioni di saldatura                                                            53
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 12
 Progetti per 1 milione per lavori nelle scuole                                                  54
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 26
 Un milione per le scuole superiori                                                              55
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29
 CENA E FILM CON EMERGENCY' IN CORSO GARIBALDI                                                   56
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29
 Operaio precipita in una vasca                                                                  57
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29
 Scontro sul ponte, Adriatica bloccata per oltre un'ora                                          58
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31
 Da Lugo a Bagnacavallo tante iniziative per...                                                  59
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31
 «Si appropriò dei fondi donati all'Aido» Condannata a...                                        60
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31
 «Il Pd ha proposto un ordine del giorno in cui non si esprime contro...                         61
 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34
 ACRYLICO Un concerto a Bagnacavallo                                                             62
Corriere di Romagna Ravenna
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 3
 Bimbo di un mese muore in ospedale Aperta un' inchiesta, tre medici...                          63
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 3
 Morti in corsia, Tonini rincuora lo staff di Lugo                                               65
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 9
 Il passaggio dalla bolletta cartacea a quella on line fa crescere il verde                      66
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 28
 ALFONSINE BAGNACAVALLO                                                                          67
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 29
 Via libera ai lavori da un milione di euro in diverse scuole                                    68
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 30
 Soldi spariti dall' Aido, condannata 46enne                                                     70
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 30
 Infortunio al depuratore, 59enne al Bufalini                                                    71
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 30
 Palio di Alberico, i rioni pronti a sfidarsi                                                    72
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 30
 La città dei bambini                                                                            73
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 30
 Via alla tradizionale sagra                                                                     74
 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 35                 MASSIMO PREVIATO
 Il meteo non spaventa i turisti Il 2 giugno previsto il pienone                                 75
La Voce di Romagna Ravenna
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 4
 Spegnetela!                                                                                     76
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 34
 La Provincia dà il via libera ai lavori nelle scuole                                            78
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 35
 La giungla dei nuovi requisiti pensionistici                                                    79
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36
 Fondi Aido spariti: condanna a ex cassiera I                                                    80
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36
 ALFONSINE SAGRA AL VIA                                                                          81
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36
 Don Stefano Casadio Il ricordo. a 14 anni dalla scomparsa                                       82
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36
 Incidente al cantiere Hera: grave operaio                                                       83
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36
 Lugo Domani mattina il gioco del Pavaglione                                                     84
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36
 SPADONI: "CITTADINI DI VOLTANA PRESI IN GIRO"                                                   85
 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 41
 La Biennale parla in romagnolo                                                                  86
La Repubblica Bologna
 28/05/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 18
 Regione                                                                                         88
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Giovedì, 28 maggio 2015 - Unione dei Comuni della ...
28 maggio 2015
                           Il Sole 24 Ore
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Giovedì, 28 maggio 2015 - Unione dei Comuni della ...
28 maggio 2015
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Giovedì, 28 maggio 2015 - Unione dei Comuni della ...
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  L' ANALISI.

  La credibilità è il vero «jolly» che rende i debiti
  sostenibili
  Il 14 maggio scorso, il Tesoro ha rimborsato
  7,15 miliardi di BoT annuali in scadenza. Il
  pagamento non ha fatto notizia, è routine per
  un Paese come l' Italia che mensilmente
  emette tra i 13 e i 16 miliardi di BoT, che l'
  anno scorso ne ha venduti in asta per 182
  miliardi e che quest' anno complessivamente
  ne rimborserà 160 miliardi circa.
  L' Italia è abituata ai maxi­rimborsi e così il
  mercato, ma non è questo il punto: il
  pagamento di un BoT scaduto, per quanto di
  importo rilevante, è una non­notizia perchè l'
  Italia è un debitore affidabile. Quegli stessi 7
  miliardi, quando si riferiscono ai titoli di Stato
  greci in scadenza, fanno tremare i polsi al
  mondo intero. Nel caso della Grecia, non è
  tanto una questione di importo ­ per quanto
  veramente maxi rispetto al Pil del paese ­ ma
  di liquidità e soprattutto solvibilità. La Grecia
  deve rimborsare titoli di Stato in scadenza che
  si trovano nel portafoglio della Bce, il 20 luglio
  per un importo di 3,491 miliardi e per 3,188
  miliardi il 20 agosto.
  Atene non ha i soldi in cassa per farlo e quel
  che è più grave, non ha lo standing creditizio
  per chiedere un prestito al mercato, non gode
  della fiducia degli investitori privati per fare nuovo debito e rimborsare quello in scadenza. Per questo,
  saranno le istituzioni europee a dover anticipare i 7 miliardi alla Grecia: il meccanismo di stabilità ESM,
  per esempio, e cioè i partners europei, non di certo la BCE.
  L' alto debito pubblico dunque diventa un problema grave solo nel momento in cui il creditore nutre seri
  dubbi sulla capacità del debitore di ripagare il suo debito puntualmente e integralmente.
  Lo stock del debito pubblico rispetto al Pil, alla capacità del Paese di generare ricchezza, è un
  indicatore importante e che fa notizia quando è alto e continua a salire di anno in anno (nell' ultima
  relazione annuale della Banca d' Italia è stato ricordato come «tra il 2008 e il 2014 il rapporto tra il debito
  e il prodotto è aumentato di 32,4 punti percentuali»). Nel caso dell' Italia, in occasione della
  pubblicazione mensile di nuove statistiche si torna a parlare in maniera concitata delle dimensioni del
  debito pubblico mostre che orbita attorno ai 2.200 miliardi.
  Sui mercati, però, sono le aste a tenere banco. Perchè è in quel momento che il debitore viene messo
  alla prova, in quanto deve finanziarsi tramite il collocamento di nuovi titoli di debito per rimborsare il
  debito in scadenza. Il cosiddetto "servizio del debito". Il Tesoro italiano quest' anno intende raccogliere
  410­420 miliardi con aste e collocamenti di titoli di Stato per rimborsare i titoli in scadenza, pagare gli
  interessi sul debito e più generalmente finanziare il fabbisogno, non coperto tra altri tipi di entrate.
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  Industria decisiva per ripartire
  Oggi l' intervento del presidente Squinzi all' assemblea di Confindustria all' Expo di
  Milano.

  roma L' aveva già annunciato l' anno scorso: l'
  assemblea di maggio 2015 si sarebbe tenuta
  all' Expo. A riprova dell' impegno delle
  imprese per questo grande evento, su cui il
  presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi,
  ha creduto sin dall' inizio, come occasione di
  ripartenza del paese.
  «Confindustria ha scelto di esserci, di metterci
  anima e faccia, Expo sarà un' occasione
  irripetibile per l' Italia, la possibilità di far
  vedere al mondo il meglio del paese e della
  nostra industria», ha detto Squinzi il 6 maggio,
  intervenendo all' assemblea privata.
  Lo ripeterà questa mattina, davanti a duemila
  invitati all' assemblea pubblica.
  Mettere l' industria al centro, come motore
  della crescita, creare un contesto competitivo,
  favorevole allo sviluppo: su queste battaglie si
  è cimentato Squinzi nei tre anni di presidenza.
  Un impegno che gli è stato riconosciuto dal
  presidente del Consiglio, Matteo Renzi: «caro
  Giorgio, hai posto al centro del tuo mandato il
  recupero della centralità del manifatturiero
  nella nostra economia. È un paradigma che il
  governo condivide pienamente e su cui sta
  concentrando il suo impegno con riforme e
  misure che puntano a rafforzare la competitività del nostro sistema industriale», è scritto nella lettera
  che Renzi ha inviato a Squinzi.
  Il presidente del Consiglio, come scrive nelle prime righe, è impegnato in un lungo viaggio nel
  Mezzogiorno: oggi sarà a Melfi, nella fabbrica Fca, con l' ad Sergio Marchionne, e poi a Olbia per l'
  apertura del cantiere dell' Ospedale Mater Olbia. Ma ha voluto far arrivare a Squinzi gli auguri per l'
  assemblea. All' Expo, appunto: «Abbiamo vinto questa sfida insieme ­ ha scritto Renzi ­ e per questo
  desidero ringraziarti, pregandoti di estendere il mio ringraziamento a tutte le donne e gli uomini di
  Confindustria, che hanno contribuito con il loro impegno a centrare questo obiettivo». Ci sono segnali di
  ripresa: e l' invito di Renzi agli industriali è di continuare a lavorare insieme, mettendo al centro «il
  rilancio dello sviluppo della manifattura e dell' economia reale».
  Alcune riforme realizzate dal governo sono anche frutto del pressing di Confindustria: il mercato del
  lavoro, la nuova Sabatini, il taglio dell' Irap, il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione.
  Bisogna andare avanti con la semplificazione burocratica, la giustizia, il fisco. Bisogna eliminare quegli
  ostacoli di contesto, sottolineati anche dal Governatore della Banca d' Italia nella relazione di martedì,
  per consentire alle aziende di essere competitive, crescere, investire di più e innovare. Un rinascimento
  industriale, come l' ha definito più volte Squinzi, come motore di sviluppo e occupazione.

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  RIFORME STRUTTURALI
  Dalla semplificazione al fisco Alcune riforme
  realizzate dal governo sono anche frutto del
  pressing di Confindustria: il mercato del
  lavoro, la nuova Sabatini, il taglio dell' Irap, il
  p a g a m e n t o d e i d e b i t i d e l l a Pubblica
  amministrazione. Per Confindustria bisogna
  a n d a r e a v a n t i c o n l a semplificazione
  burocratica, la giustizia, il fisco.
  Occorre eliminare quegli ostacoli di contesto
  per consentire alle aziende di essere
  competitive.

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  Finanza locale. Manca ancora all' appello il decreto legge che potrebbe liberare fino a 2 miliardi
  in tre anni.

  A rischio la rinegoziazione dei mutui degli enti locali
  MILANO Nemmeno questa sembra la
  settimana buona per il decreto enti locali. Ad
  oggi la convocazione del consiglio dei ministri,
  attesa anche per il via alle assunzioni di 2.500
  persone nella Polizia e il varo di una serie di
  provvedimenti attuativi del Jobs Act, non è
  ancora arrivata, e in ogni caso l' intenzione del
  Governo sembra quella di rimandare i
  provvedimenti in programma dopo il voto
  amministrativo di domenica prossima. Se ne
  parlerà la prossima settimana, quindi, ma l'
  ennesimo rinvio del provvedimento non è
  senza conseguenze per casse e bilanci locali.
  Uno dei problemi più delicati è quello della
  rinegoziazione dei mutui, che potrebbe
  liberare fino a due miliardi di euro in tre anni
  secondo le stime circolate nelle scorse
  settimane ma rischia di inciampare proprio
  nelle lungaggini del decreto. Il nuovo
  provvedimento dovrebbe infatti permettere di
  accedere alla rinegoziazione anche alle
  m i g l i a i a d i enti c h e a n c o r a n o n h a n n o
  approvato il preventivo (spesso per le
  incertezze sui numeri determinate ancora una
  volta dal mancato via libera al decreto), e
  aprire a un utilizzo almeno parziale dei
  risparmi anche per finanziare la spesa corrente.
  In attesa del decreto, finora l' operazione è stata puntellata con sostegni che però il passare dei giorni
  rischia di rendere vani.
  La Cassa depositi e prestiti ha concesso una proroga che consente di aderire entro lunedì prossimo e di
  inviare le delibere entro venerdì 5 giugno, e la stessa presidenza del consiglio è intervenuta con una
  circolare firmata dal sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa (si veda Il Sole 24 Ore del
  26 maggio) per incoraggiare gli enti in esercizio provvisorio ad andare avanti comunque alla luce della
  «prossima approvazione» del provvedimento. Per rinegoziare i mutui occorre però passare in consiglio
  comunale, e senza copertura normativa il cammino è tutt' altro che scontato.
  Se il testo arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri la prossima settimana, è difficile che il decreto
  arrivi alla firma del Capo dello Stato e alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prima dell' 8 giugno. Un
  quadro di questo tipo renderebbe indispensabile un nuovo ritocco dei termini, ma gli spazi non sono
  infiniti perché in ballo ci sono le rate in scadenza al 30 giugno. Va detto che già con il primo rinvio la
  Cassa ha mostrato la propria attenzione su un' operazione ad alto valore strategico per gli enti locali,
  ma ora tutto il meccanismo balla sul filo dei giorni.
  La questione è strategica anche perché per molte amministrazioni (fra cui parecchie Province e Città
  metropolitane) i risparmi possibili con l' adeguamento dei mutui ai tassi di interesse attuali
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  I NUOVI STRUMENTI
  La digitalizzazione Il ministro dell' economia
  Padoan ha sottolineato che la spending review
  «non deve essere un meccanismo di tagli
  lineari, perché in questo Paese sono già stati
  fatti tagli in maniera sostanziosa». Un aiuto
  può venire da alcuni strumenti già disponibili
  all' interno della Pa come la fatturazione
  elettronica o la piattaforma di gestione del
  ciclo passivo Ripartire le competenze Il
  governatore del Lazio Zingaretti ha auspicato
  una nuova «grande riforma nel rapporto tra
  Stato e Regioni» per ridare allo Stato «alcune
  competenze anche in chiave esclusiva», come
  ad esempio la logistica dei porti, degli
  aeroporti, delle infrastrutture.

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  LA BOZZA
  Mutui La Cassa depositi e prestiti ha lanciato
  una maxi­operazione di rinegoziazione dei
  mutui degli enti locali, per aggiornarli al livello
  attuale dei tassi, più basso rispetto all' epoca
  in cui i contratti sono stati sottoscritti. Dopo
  una prima proroga, per l' adesione c' è tempo
  fino al 1° giugno, e fino al 5 giugno per
  perfezionare l' operazione, ma il decreto enti
  locali dovrebbe permettere l' accesso anche
  alle molte amministrazioni che non hanno
  approvato il preventivo 2015 (la scadenza è
  ora al 30 luglio); il provvedimento, poi,
  dovrebbe consentire l' utilizzo «eccezionale»
  di una quota dei risparmi per la copertura della
  spesa corrente, in particolare in Province e
  Città metropolitane Anticipo di cassa Nelle
  bozze di decreto è prevista un' anticipazione
  da 1,2 miliardi per aiutare le casse dei Comuni
  in attesa dei riversamenti dell' acconto Imu e
  Tasi. I primi mesi dell' anno sono infatti poveri
  di incassi, e ogni anno (l' anno scorso a
  marzo) occorre un sostegno per evitare il
  blocco dei pagamenti; il ritardo del decreto,
  quindi, moltiplica i rischi di allungamento dei
  tempi di pagamento della Pa locale Riforma
  dei bilanci Nel decreto sono previste anche la
  riforma del Patto di stabilità, la distribuzione dei tagli fra gli enti locali e le indicazioni sul riaccertamento
  dei residui, tutti aspetti fondamentali per chiudere i preventivi 2015.

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  Forum Pa. Monitoraggio della spesa più capillare con l' uso della fatturazione elettronica e l'
  apertura dei dati ­ Zingaretti: ridare allo Stato alcune competenze «esclusive»

  Spending, spinta dalle nuove tecnologie
  Marco Rogari ­ ROMA Un uso più massiccio
  delle nuove tecnologie per dare maggior
  spinta alla spending review anche con l'
  obiettivo di calibrarla meglio. Anche perché la
  revisione della spesa non può passare più
  attraverso l' antico percorso dei tagli lineari ma
  deve avere anzitutto la funzione di far luce sui
  veri flussi delle uscite, facendo leva ad
  esempio sulla digitalizzazione, per poi
  eliminare gli sprechi e allocare meglio le
  risorse. Un' operazione che si sta in parte
  realizzando sfruttando alcuni strumenti già
  disponibili all' interno della Pa come la
  fatturazione elettronica o la piattaforma d i
  gestione del ciclo passivo. È questo il
  messaggio che esce dal convegno "Dal
  privato cittadino alle casse pubbliche, e ritorno
  ­ Come creare valore collettivo con la buona
  gestione delle risorse", organizzato a Roma
  nell' ambito di Forum Pa 2015 e al quale
  hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dell'
  Economia, Pier Carlo Padoan, il Governatore
  del Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Ascoli
  e delegato Anci, Guido Castelli, il presidente
  dell' Istat, Giorgio Alleva, e il presidente dell'
  Associazione Openpolis, Vittorio Alvino.
  «Digitalizzare vuole dire conoscere i flussi reali di spesa, cosa che ora non accade», ha detto Castelli
  secondo cui la riorganizzazione digitale passa proprio per i Comuni. E lo stesso Padoan ha sottolineato
  che la "spending" «non deve essere un meccanismo di tagli lineari, perché in questo Paese sono già
  stati fatti tagli in maniera sostanziosa». Per il ministro la revisione della spesa è «un elemento
  fondamentale nel processo decisionale del Governo» e l' obiettivo deve essere «cambiare i meccanismi
  di spesa e farlo a tutti i livelli» con una cooperazione che interessi anche i vari organi istituzionali.
  E su quest' ultimo punto ha insisto anche Zingaretti per il quale serve un a nuova «grande riforma nel
  rapporto tra Stato e Regioni» da realizzare «al di là dei budget di spesa che tutti noi abbiamo» per
  ridare allo Stato «alcune competenze anche in chiave esclusiva», come ad esempio la logistica dei
  porti, degli aeroporti, delle infrastrutture e delle politiche energetiche. Allo stesso tempo andrebbe
  affidata alle Regioni la gestione di alcuni particolari settori come le politiche del lavoro.
  Alleva ha annunciato che l' Istat sta lavorando a un progetto a medio termine per fornire trimestralmente
  informazioni sul mercato del lavoro. E già per l' estate sempre l' Istituto di statistica dovrebbe rendere
  disponibile una nuova nota congiunturale mensile per forniture un quadro più ampio di tutte le
  informazioni targate Istat.
  Proprio i dipendenti dell' Istat hanno protestato ieri facendo sentire la loro voce anche durante il
  convegno chiedendo interventi per i precari della ricerca. Quando alla spending, anche Alleva ha
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  BREVI DALL' INTERNO
  parentopoli Ama, condannato l' ex ad
  Panzironi Franco Panzironi, già arrestato per
  Mafia Capitale ed ex ad di Ama (braccio
  destro dell' ex sindaco di Roma Gianni
  Alemanno), è stato condannato a 3 anni ed 8
  mesi di reclusione in relazione alla cosiddetta
  p a r e n t o p o l i n e l l ' A z i e n d a Municipalizzata
  Ambiente del Comune di Roma. I giudici
  hanno anche disposto altre tre condanne e
  quattro assoluzioni per ex dirigenti della
  società. Il procedimento riguarda 841
  assunzioni sospette tra il 2008 e il 2009.
  SOLDI DELLA DIOCESI Castello di Narni,
  indagato mons. Paglia Sarebbe stata fatta con
  il presunto utilizzo indebito di denaro della
  diocesi di Terni, Narni, Amelia la
  compravendita del castello narnese di San
  Girolamo, finita al centro dell' inchiesta che
  vede tra i dieci indagati anche l' ex vescovo di
  Terni e attuale presidente del Pontificio
  consiglio per la famiglia, monsignor Vincenzo
  Paglia. È quanto sostiene la procura nell'
  avviso di conclusione indagine notificato ieri.
  «Ovviamente resto a disposizione dell' autorità
  inquirente e confido totalmente anche nella
  giustizia terrena», la reazione di mons. Paglia
  IL PG NON SI OPPONE Mediaset, pena estinta per Berlusconi Silvio Berlusconi è definitivamente
  libero. La Procura Generale di Milano non ha presentato opposizione all' estinzione della pena
  dichiarata dal Tribunale di Sorveglianza al termine dell' affidamento in prova ai servizi sociali concessi
  all' ex premier, al posto della detenzione, per scontare l' anno residuo della condanna inflittagli dalla
  Cassazione per il caso Mediaset. Per il leader di Fi rimane però l' incandidabilità. Berlusconi potrà
  quindi tornare a votare, potrà di nuovo recarsi all' estero, ma non candidarsi alle elezioni fino al
  novembre 2019.

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  Regionali 2012. In manette due deputati regionali: promettevano incarichi e lavori.

  Voto di scambio, 5 arresti in Sicilia
  Pacchetti di consensi per 150 euro, promesse
  di incarichi con guadagni fino a 15mila euro e
  altre utilità: è il "mercato dei voti" per le
  regionali del 2012 scoperto in Sicilia dalla
  Procura di Palermo con un' indagine che ha
  portato all' arresto di cinque persone. In
  manette con l' accusa di corruzione elettorale
  sono finiti due deputati regionali, Nino Dina,
  eletto nell' Udc e presidente della Bilancio, e
  Roberto Clemente del Pid­Cp, il partito di
  Saverio Romano, anche lui membro della
  commissione; con loro ai domiciliari anche l' ex
  parlamentare di Grande sud Franco Mineo e
  Giuseppe Bevilacqua, personaggio centrale
  dell' inchiesta e che fallì per una manciata di
  v o t i l ' e l e z i o n e a l consiglio comunale d i
  Palermo ma che, secondo l' accusa, avrebbe
  cercato di far fruttare il "tesoretto" nella
  successiva campagna elettorale per le
  regionali.
  Ai domiciliari anche il finanziere Leonardo
  Gambino.
  L' inchiesta, coordinata dal procuratore
  Francesco Lo Voi, ha portato gli uomini della
  Guardia di finanza fin dentro il "santuario" di
  Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento
  più antico e più indagato d' Europa, con 30 deputati su 90 coinvolti in inchieste giudiziarie.
  In un blitz di mezz' ora, le Fiamme gialle hanno perquisito e sequestrato documenti e hard disk negli
  uffici della commissione Bilancio, dove passano tutte le leggi di spesa, comprese quelle per i 100mila
  precari della Sicilia. Gli investigatori stanno cercando prove per incrociare la documentazione con le
  intercettazioni da cui è emerso lo spaccato di collusioni. Il "metodo Bevilacqua" ruotava attorno a un
  pacchetto di voti che avrebbe conquistato anche grazie ai suoi rapporti con esponenti di spicco del
  mandamento mafioso palermitano di Tommaso Natale. Ai boss, in cambio del sostegno, Bevilacqua
  avrebbe promesso posti di lavoro mentre ai politici in cambio delle preferenze avrebbe chiesto
  finanziamenti per le proprie associazioni, incarichi professionali per sé e i suoi amici.
  Con l' inchiesta di ieri che ha scosso ancora una volta Palazzo dei Normanni salgono a 30 (su un totale
  di 90) i deputati ­ vengono chiamati così i consiglieri regionali dell' isola ­ dell' Assemblea regionale
  siciliana coinvolti in inchieste giudiziarie.
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  Startup. Arcuri: ingresso in 150 Pmi innovative.

  Venture capital, parte con 50 milioni il Fondo
  Invitalia
  ROMA «Un target potenziale di 150 imprese
  innovative, per investimenti iniziali di 50
  milioni». Parte con questi numeri la missione
  del nuovo Fondo di venture capital di Invitalia,
  una risposta all' esiguità del mercato italiano
  del capitale di rischio.
  Domenico Arcuri, amministratore delegato di
  Invitalia, annuncia per giugno l' avvio del
  nuovo strumento che può contare su un
  finanziamento di 50 milioni del ministero dello
  sviluppo economico a valere sul Fondo
  crescita sostenibile. «Investiremo nell' equity di
  Pmi e startup innovative, con un orizzonte
  temporale di uscita di 5­7 anni, e con un
  vincolo: dovrà esserci almeno un altro
  investitore».
  Si tratta di un Fondo comune di tipo chiuso,
  riservato a investitori istituzionali, che sarà
  gestito operativamente da Strategia Italia spa
  (Sgr interamente partecipata da Invitalia). Il
  Fondo ­ si legge nel decreto attuativo ­
  investirà unitamente a investitori privati
  indipendenti, il cui contributo dovrà pesare per
  almeno il 30% dell' investimento totale.
  «Considerato anche questo schema ­ dice
  Arcuri ­ e quindi ulteriori apporti di risorse,
  stimiamo un investimento medio di 500mila euro e una platea di circa 150 startup. Sono numeri
  significativi se comparati all' andamento del venture capital in Italia».
  Basta leggere la relazione di Banca d' Italia: nel 2014 gli investimenti di società di private equity e
  venture capital sono rimasti in linea con l' anno precedente, ma hanno interessato un numero minore di
  imprese (311 rispetto a 368).
  «Per le aziende da selezionare ­ aggiunge l' a.d. ­ guarderemo con particolare interesse alle startup
  finanziate con gli incentivi Smart&Start, che conosciamo molto da vicino, ma il Fondo sarà aperto anche
  ad altre imprese innovative. Non escludiamo, ad esempio, sinergie con il Fondo italiano di investimento
  che potrebbe già avere disponibili dossier interessanti per il nostro strumento». Non ci saranno
  doppioni o sovrapposizioni, rassicura Arcuri: «Abbiamo posizionamenti diversi. Fii investe attraverso
  altri fondi mentre noi entreremo direttamente nell' equity delle aziende».
  Alla dotazione del nuovo veicolo (che potrà essere incrementata con risorse Fesr della programmazione
  Ue 2014­2020) va comunque sottratta una quota destinata all' Sgr di Invitalia, Strategia Italia, per la
  gestione. Il regolamento indica una commissione annua massima del 2% (1 milione) e una
  commissione di performance legata ai risultati.
  Nel dettaglio, il Fondo interverrà prevalentemente per finanziare investimenti successivi in imprese già
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  Il Cambiamento. La «generazione distribuita» e l' informatica impongono rapporti differenti fra
  fornitori e clienti.

  La seconda vita dell' elettricità
  I nuovi modi di produrre e consumare modificano il paradigma energetico.

  Jacopo Giliberto ­ Le tecnologie stanno per
  cambiare in modo radicale il mondo dell'
  elettricità come l' abbiamo conosciuto finora.
  Una nuova rivoluzione tecnologica. Quella che
  vediamo oggi, che sta sconvolgendo lo
  scenario per consumatori e aziende elettriche,
  è forse solamente un' anticipazione di come
  potrà essere il futuro. Nei prossimi anni ci sarà
  una tendenza verso nuovi modi di produrre e
  consumare l' energia e in particolare l'
  elettricità.
  Indietro nel tempo Bisogna tornare con l'
  immaginazione al 26 dicembre 1883, a Milano,
  in occasione dell' affollatissima prima della
  Gioconda di Amilcare Ponchielli, l' opera lirica
  in cui c' è anche la celebre danza delle ore.
  Milano e tutte le altre città del mondo
  sviluppato erano illuminate con le fiammelle
  dei beccucci del gas illuminante nei lampioni
  stradali, nei teatri, nelle case. Odoraccio,
  fumo, rischio di incendi. La galleria Vittorio
  Emanuele, piazza della Scala e il teatro si
  illuminarono (coro di oh) con la luce incerta e
  giallastra di 2.450 nuovissime e stupefacenti
  lampadine elettriche accese dalla prima
  centrale termoelettrica d' Europa, quella a
  fianco del Duomo. Da allora, pur con l' evoluzione della tecnologia, lo schema fino a oggi è rimasto lo
  stesso. Le grandi centrali elettriche, la rete di fili che portano la corrente ai punti di consumo.
  La rivoluzione del silicio Complice il silicio, elettrico ed elettronico insieme fanno nascere una nuova
  energia alternativa ai combustibili fossili, autoprodotta dai prosumer (orrendo neologismo che somma
  nella stessa figura il consumatori e il prduttore), conservata nelle batterie, usata dai mezzi di trasporto e
  in mille altre applicazioni, elaborata dall' informatica. Ormai appena la metà dell' energia che abbiamo
  in rete viene da centrali termoelettriche, il 51% in aprile (dato Terna).
  La riforma del sistema Il mutamento richiede nuovi strumenti di business, nuove regole sul rapporto fra
  produttori e consumatori, grandi investimenti tecnologici, un sistema tariffario e contrattuale diverso da
  quello covenzionale e un cambiamento delle aziende energetiche. Già s' intuisce l' assetto futuro: la
  tedesca E.On si divide in due società diverse (una green e una brown) e l' amministratore delegato dell'
  Enel, Francesco Starace, ha delineato un futuro senza combustibili fossili. Il rischio è che scelte
  convenzionali rimaste alla Milano del 1883 condizionino in Italia la crescita, come la paura di un mercato
  libero, destrutturato e fluido.
  La smart grid La locuzione smart, applicata a volte a sproposito, in alcuni casi è insostituibile. Come

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  Le Smart City. Dopo Genova e Bari, anche Milano, Firenze e Cesena corrono per gli 11 miliardi
  di finanziamenti Ue.

  Città italiane prime nei piani di Bruxelles
  Reti intelligenti, generazione distribuita,
  sistemi di accumulo, mobilità elettrica,
  illuminazione a led. Sono ingredienti che
  faranno parte dei sistemi elettrici prossimi
  venturi, con cui le città intelligenti
  risponderanno in maniera proattiva alle
  richieste dei cittadini. Ma non è facile
  immaginare come tutti questi elementi s'
  integreranno in un sistema diverso da quello
  attuale.
  Expo2015 servirà come laboratorio per testare
  sul campo le tecnologie di digitalizzazione dell'
  energia, che potranno essere applicate in
  seguito a città di medie dimensioni.
  L' obiettivo di Smart City Expo è soddisfare i
  consumi del nuovo quartiere espositivo,
  equivalente a quelli di una città da 100mila
  abitanti, con le più avanzate soluzioni
  tecnologiche di produzione, distribuzione e
  fruizione del chilowattora.
  Smart City Expo non è la prima
  sperimentazione in materia sul territorio
  italiano ma è la prima che nasce da zero, fin
  dal progetto iniziale, a differenza degli
  esperimenti condotti finora nel mondo, in cui l'
  innovazione viene aggiunta a una rete
  "stupida" già esistente.
  Le prime città intelligenti sono state Genova e Bari, con una smart grid, una rete di colonnine per la
  mobilità elettrica, l' illuminazione pubblica efficiente e il coinvolgimento attivo dei consumatori, con
  sistemi di gestione dell' energia e di elettrodomestici intelligenti.
  La necessità d' intelligenza nelle reti energetiche è particolarmente sentita in un Paese come il nostro,
  dove le fonti rinnovabili, con la loro nota instabilità, coprono ormai oltre un terzo del fabbisogno elettrico
  nazionale.
  Con 32 milioni di contatori intelligenti già installati nelle case di tutti, l' Italia potrebbe essere all'
  avanguardia sul fronte delle reti intelligenti. Basterebbe partire da questo elemento di eccellenza e fare
  sistema, sviluppare una gestione più trasparente del traffico dati, oltre alla comunicazione istantanea fra
  utenti, generatori di energia e gestori del sistema elettrico.
  Solo in materia di smart grid, il potenziale d' investimento è stimato sui 10 miliardi di euro da qui al 2020
  in uno studio del Politecnico di Milano per Anie Energia.
  Ma non ci sono solo le smart grid. L' Italia potrebbe puntare all' eccellenza anche sugli altri aspetti delle
  città intelligenti.
  Da Buxelles, infatti, sono in arrivo 11 miliardi di euro da qui al 2020 per il finanziamento di Smart Cities
  and Communities e i primi due round hanno premiato proprio l' Italia, con Genova in testa, unica città
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  IDEE LUMINOSE
  39 milioni I programmi europei Trust Epc
  South, Remourban e R2 Cities sono
  programmi Ue finanziati con 39 milioni di euro
  per l' efficienza energetica.
  Vi partecipano Officinæ Verdi, Wwf e
  UniCredit.
  450 mwh Il solare A2A di Varese L' A2A ha
  inaugurato a Varese una centrale solare
  termica che produce 450 megawattora
  (migliaia di chilowattora) di calore per
  climatizzare le case.
  63,5 miliardi di $ Il mercato dei led Northeast
  Group stima che in dieci anni nel mondo ci
  saranno 352 milioni di impianti di illuminazione
  pubblica a led per un mercato di 63,5 miliardi
  di dollari.
  40mila Uffici da spegnere a New York Il
  municipio di New York valuta se imporre di
  spegnere le lugi degli uffici vuoti di notte. Sono
  40mila le strutture interessate, la multa
  ipotizzata è mille dollari.

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  Le reazioni. Comincia il negoziato per arrivare a un compromesso al consiglio europeo dei capi
  di Stato e di Governo a fine giugno.

  L' Italia: bene, ma vogliamo più risorse
  L' Italia combatterà a tutto campo sul piano Ue
  immigrazione definito ieri. Il nervosismo
  crescente lo fa intendere a Porta a Porta il
  ministro dell' Interno, Angelino Alfano: «A fine
  giugno ci sarà il consiglio dei capi di Stato e di
  governo dell' Unione europea e lì capiremo se
  c' è fregatura». I 24mila migranti indicati dal
  piano Ue, da trasferire nel resto d' Europa,
  riguardano nuovi arrivi e non incidono sulla
  mole degli sbarchi 2015 sulle nostre coste.
  Sulla raccolta delle impronte «monitoreremo
  Italia, Grecia e altri stati membri» ammonisce il
  commissario Ue all' immigrazione Dimitris
  Avramopoulos e arriva la replica del titolare
  degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni:
  «Registriamo, fotografiamo, prendiamo le
  impronte digitali. Non siamo qui a prendere
  lezioni da nessuno in Europa». Al dipartimento
  Ps guidato dal prefetto Alessandro Pansa si
  definiscono comunque procedure più rapide di
  identificazione. Alle Libertà civili, condotto dal
  prefetto Mario Morcone, sono in fase di
  progetto gli «hub regionali» per l' accoglimento
  dei migranti dopo l' accoglimento nei porti.
  C' è un altro tema, poi, meno esposto finora
  nelle dichiarazioni, ma cruciale: le risorse
  finanziarie assegnate. Italia e Grecia, secondo il piano, vedrebbero arrivare 60 milioni in più: troppo
  poco per un flusso di migranti destinato ad arrivare, se le stime saranno confermate,a 200mila persone
  nel 2015 (sono state 170mila l' anno scorso). Basta ricordare che l' anno scorso per l' accoglienza l'
  Italia ha speso 630 milioni, con tanto di necessità di assestamento di bilancio. Quest' anno sono
  disponibili poco più di 400 milioni ma il rischio concreto è che ne servano circa il doppio. Tanto che l'
  Anci, per incentivare i Comuni a farsi avanti nell' accoglienza, discuterà con l' Economia l' ipotesi di
  incentivi sui bilanci dei municipi e di mini­deroghe al patto di stabilità.
  Ieri, poi, il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, ha visto a Roma l' omologo tedesco, il
  ministro Michael Roth. «È una grande sfida non dei singoli stati europei ma dell' intera Unione» ha
  osservato Roth . Piena consonanza tra Italia e Germania nella consapevolezza che «occorre più
  solidarietà» e va accresciuto il livello di cooperazione con i paesi «dove vanno individuate le radici delle
  migrazioni verso l' Europa». La Germania ­ ha osservato Roth ­ è paese di immigrazione e ha dunque
  tutto l' interesse ad affrontare «questa grande tragedia che si sta consumando nel Mediterraneo» di
  concerto con gli altri paesi europee e le istituzioni comunitarie.
  «La priorità è combattere contro l' orribile traffico di esseri umani».
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  Vie per una crescita durevole
  Il percorso indicato dalla Banca d' Italia serve a consolidare i segnali di ripresa.

  Nelle Considerazioni Finali il Governatore ha
  delineato il percorso per il consolidamento
  della ripresa con un' ampia e puntale disamina
  dell' economia italiana all' interno del contesto
  internazionale, confermando la necessaria
  visione sovranazionale riferita all' area euro
  (per la politica monetaria e per il meccanismo
  di vigilanza unica) , all' unione europea (per la
  regolazione e azione pubblica i n m a t e r i a
  economica e finanziaria) e al resto del mondo
  (per l' economia reale trainata dall' export). Dei
  numerosi spunti meritevoli di
  approfondimento, tre paiono di particolare
  momento guardando avanti.
  Il primo: l' Unione Bancaria. Il Governatore ne
  ha ricordato l' avvio rapido ed efficace e la
  capacità dimostrata dalle banche italiane,
  tranne due, di farsi trovare preparate al test
  europeo. La convergenza, e con essa la
  possibilità di competere su un piano di gioco
  davvero livellato, è però solo incominciata e
  rimangono aperte diverse partite molto
  delicate per le banche italiane. Con il
  programma di supervisione 2015, concordato
  per la prima volta a livello comune, è stata
  avviata l' analisi dei modelli interni applicati
  dalle banche e validati in passato dalle autorità di vigilanza nazionali. Le banche degli altri paesi dell'
  eurozona presentano rapporti tra gli attivi ponderati per il rischio (calcolati appunto con i modelli interni)
  e il totale attivo molto più bassi rispetto al 58% delle banche italiane (del 37% per le banche tedesche e
  francesi e 47% per le spagnole) quindi presentano coefficienti patrimoniali più alti . Una maggiore
  uniformità tra i modelli interni potrebbe portare ad un incremento dei fabbisogni patrimoniali per le
  grandi banche degli altri paesi e questo potrebbe in qualche modo favorire le banche italiane. Per
  livellare il terreno di gioco occorrerà però anche progressivamente correggere l' anomalia della parziale
  indeducibilità delle rettifiche su crediti e della conseguente iscrizione di attività per imposte anticipate
  trasformate in crediti di imposta che vengono attualmente conteggiati nel capitale di base (stimati in
  circa il 10% dello stesso). Sebbene le modalità con cui si sono formate facciano escludere che si tratti di
  aiuti di stato (si tratta di importi pagati all' erario), e ne giustifichino l' inclusione nel patrimonio, non si
  può non considerare che si tratta di un unicum a livello europeo e che vi sia quindi la richiesta che
  vengano riassorbite per consentire una maggiore comparabilità dei bilanci. L' altro aspetto ancora da
  risolvere riguarda i crediti in sofferenza e gli altri prestiti deteriorati presenti nei bilanci delle banche
  italiane per ben 350 miliardi, considerati dal Governatore un ostacolo all' erogazione di nuovi prestiti.
  Il secondo: Quantitative easing ed economia reale. L' allentamento quantitativo già ha prodotto due
  effetti espansivi ­ l' indebolimento dell' euro e tassi di interesse molto contenuti ­ si tratta però di effetti
  temporanei che richiedono l' adozione di misure che conducano a risultati durevoli. L' indebolimento
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  Università. Oggi il decreto alla firma del ministro Giannini.

  Più peso per gli incentivi alle esperienze all' estero
  Più peso alle esperienze internazionali degli
  studenti, un po' meno alla regolarità degli
  iscritti negli esami, e ampliamento a quattro
  anni dell' orizzonte temporale per raggiungere
  quota 20% nel reclutamento di professori da
  altri atenei ottenendo così il premio dedicato
  alla mobilità.
  Sono questi i correttivi principali imbarcati dal
  decreto sulla distribuzione dei 6,9 miliardi di
  fondo ordinario alle università statali ­ il Ffo
  2015 ­ che dovrebbe arrivare oggi alla firma
  del ministro Stefania Giannini. In questo modo,
  il Governo riesce ad anticipare di parecchi
  mesi rispetto ai tempi lunghi degli anni scorsi il
  varo del finanziamento ministeriale
  incrementando secondo i programmi la quota
  «incentivante», cioè legata ai risultati ottenuti
  da ogni università nella ricerca e nella
  didattica. E proprio sui meccanismi per
  assegnare questa quota si sono concentrati gli
  ultimi correttivi, dopo il confronto con rettori,
  consiglio universitario nazionale e
  rappresentanti degli studenti. La quota
  incentivante vale quest' anno 1.385 milioni (il
  14% in più dell' anno scorso). Al suo interno, la
  regolarità degli studenti ­ misurata in termini di
  percentuale di iscritti che hanno ottenuto almeno 20 crediti nel 2014 ­ servirà a distribuire poco meno di
  100 milioni (il 7,5% della quota premiale) e lo stesso valore avranno le esperienze internazionali (nella
  versione iniziale i due indicatori distribuivano rispettivamente il 12 e il 3%: 166,2 milioni e 41,55).
  L' altro correttivo riguarda l' incentivo alla mobilità, che prevede il cofinanziamento al 50% dei professori
  reclutati da altre università, a patto che questi ex "esterni" rappresentino almeno il 20% dei punti
  organico: la base di calcolo viene ampliata da tre a quattro anni, venendo incontro a una richiesta degli
  atenei.
  Come si vede, comunque, si tratta di modifiche di dettaglio, che non modificano l' architettura tripartita
  del nuovo fondo ordinario. La quota base, quella legata alla spesa storica, scende drasticamente per
  fare spazio alle risorse che seguono i «costi standard», misurati in base al numero degli studenti
  regolari e alle cattedre presenti, e rappresentano quest' anno il 25% (doveva in realtà essere il 40%)
  della quota base: 1,2 miliardi. L' altra fetta è rappresentata appunto dalla quota premiale, che viene
  decisa dai risultati ottenuti nella didattica e nella ricerca. Proprio quest' ultima voce continua ad avere un
  ruolo da protagonista, e quest' anno saranno 1.177 i milioni distribuiti seguendo le pagelle realizzate
  dall' Anvur sull' attività di ricerca 2004­2010.
  Proprio su quest' ultimo fronte arriva un' altra novità, perché in questi giorni dovrebbe vedere la luce
  anche il provvedimento che avvia il nuovo ciclo di valutazione, relativo al 2011­2014. In questo modo,
  secondo il presidente dell' agenzia di Valutazione delle università Stefano Fantoni, i risultati finali
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  torre di controllo.

  Il professor Guarino ha dimostrato che modificare i
  trattati Ue con i regolamenti è illegale, ma Merkel e
  Hollande ci riprovano
  Nel tentativo di sedare gli euroscettici, usciti
  vincitori nelle elezioni tenute in Gran Bretagna,
  Spagna e Polonia, Angela Merkel e Francois
  Hollande hanno preparato un documento
  comune. L' obiettivo è di modificare la
  governance dell' eurozona e renderla più
  incisiva, accentrando in capo a organismi
  europei vecchi e nuovi la gestione delle
  cosiddette riforme strutturali, soprattutto in
  materia di welfare e disoccupazione. In
  pratica, una robusta sottrazione di sovranità ai
  governi dell' eurozona, come auspica da
  tempo il governatore della Bce, Mario Draghi.
  Sulla stessa linea (vedi ItaliaOggi di ieri) è
  schierato un documento del governo italiano,
  firmato da Matteo Renzi, inviato alla
  Commissione Ue e alla Bce come contributo al
  vertice di fine giugno dei capi di Stato e di
  governo.
  I contenuti del documento franco­tedesco non
  sono noti per ora, quindi ingiudicabili, mentre è
  ben chiaro il metodo. Merkel e Hollande sanno
  di dovere offrire risposte convincenti al
  premier britannico, David Cameron, che è
  deluso dall' Europa, ha promesso agli inglesi
  un referendum per decidere dentro o fuori
  dalla Ue, e vuole ricondurre sotto il controllo
  del governo nazionale competenze che oggi
  sono in capo alla Commissione Ue, quali fisco, welfare, immigrazione e libera circolazione dei cittadini
  comunitari. In pratica, Cameron sta chiedendo di rivedere i Trattati europei, a cominciare da quello di
  Lisbona, che su queste materie hanno il valore di una costituzione sovranazionale. Ma, da questo
  orecchio, Merkel e Holande non ci sentono: riscrivere i trattati richiederebbe troppo tempo, dicono,
  soprattutto darebbe modo agli euroscettici di farne una crociata ostile, assai scomoda per chi come
  Germania e Francia deve andare alle urne nel 2017.
  Per questo, invece di riscrivere i Trattati (che poi devono essere ratificati dai Parlamenti nazionali e, ove
  previsto, dai referendum popolari), Merkel e Hollande sono orientati a cambiarne la sostanza giuridica
  su alcuni punti, con dei regolamenti ad hoc. In pratica, la stessa strada seguita per il Two Pack, il Six
  Pack e il Fiscal Compact, regolamenti che hanno imposto vincoli demenziali come l' obbligo del
  pareggio di bilancio, l' abbattimento annuale di un ventesimo del debito nazionale, e così via. Vincoli
  che dal 2008 in poi hanno provocato austerità e recessione, da cui solo la Germania è uscita indenne,
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  lettere
  Ce la farà Pippo Civati a prendere lo 0,2 per
  cento? Possibile.
  Filippo Merli Il pianto greco C' è chi piange
  perché, a seguito dell' austerità, i greci dei ceti
  popolari non si curerebbero più per mancanza
  di risorse. Il motivo, se la notizia è vera, è che
  si sono curati troppo in passato: sull' isola di
  Zante,ad esempio, c' è una percentuale di
  ciechi superiore di cinque volte rispetto alla
  media mondiale (con relativi assegni). Gli
  armatori greci, lo prevede addirittura
  esplicitamente la Costituzione greca (!), non
  pagano le tasse. Il catasto, in pratica, non
  esiste e, quindi sulle case, i greci pagano poco
  o niente. In compenso, noi italiani siamo stati
  costretti a finanziare, per solidarietà, la Grecia
  scucendo 40 miliardi (!) che non rivedremo più
  (i tagli negli enti locali italiani, per dare, per
  confronto, l' idea della cifra, sono costati 4,5
  miliardi di euro).E questi 40 miliardi già dati,
  purtroppo, non bastano ancora. Tsipras a
  Varoufakis ne vogliono altri per poter
  continuare la danza. Se no, dicono, falliscono.
  E che falliscano, allora. Pagheremo ciò che c'
  è da pagare ma almeno si chiude un'
  emorragia da giugulare.
  Pierpaolo Albricci L' aborto non si abbatte con
  un assegno Bello l' articolo di Bucchi
  pubblicato ieri da ItaliaOggi sulla proposta della Comunità di don Benzi sull' aborto: sono brava gente,
  ma l' idea che l' aborto, oggi, nel 2015, sia un problema di povertà fa tenerezza. L' interruzione della
  gravidanza è, né più né meno, un contraccettivo, solo un po' più impegnativo dal punto di vista sanitario.
  Eppure ricordo bene, nel 1981, la difesa della legge 194 e il dibattito di quei giorni in cui gli abortisti,
  che si offendevano persino a esser chiamati così, ricordavano tutta la (bella) premessa di quella norma
  in cui si esplicitava come l' Ivg fosse una drammatica extrema­ratio, tanto che si organizzavano, prima
  di autorizzarla, una serie di verifiche psicologiche e mediche. E nelle discussioni nei bar o nei luoghi di
  lavoro, quando si doveva sostenere la giustizia dell' aborto si utilizzava il caso di una donna violentata o
  di malformazioni terribili del nascituro. Come era ampiamente prevedibile, si abortisce in ben altre
  circostanze, in condizioni di istruzione e di reddito buone, anche se c' è, è vero, un forte ricorso all' ivg
  delle donne immigrate, come le molte che i volontari di don Benzi aiutano. La gestione di un contributo
  di 800 euro in funzione antiaborto sarebbe, si deve ammetterlo, molto problematica: ci sarebbe la fila di
  gestanti pronte a dichiararsi sul punto di interrompere la gravidanza per avere quell' assegno.
  Franco Sensini C' è spot e spot Più di una volta la Presidentessa della Camera ha lanciato un accorato
  allarme in difesa della donna: l' industria, soprattutto multinazionale, la denuda e ne sfrutta il corpo per
  vendere i prodotti. Una offesa alla dignità femminile. Più che giusto. Nei paesi islamici non accade. Ma
  occorre anche porre alcune domande: il capitalismo è sempre colpevole, d' accordo, ma nelle tasche di
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  Il ministro Stefania Giannini firma il bando con le modalità di accesso.

  Medici, via alle selezioni
  Specializzandi sui banchi dal 28 al 31 luglio.

  Firmato dal ministro dell' istruzione, università
  e ricerca Stefania Giannini, il bando per l'
  accesso alle scuole di specializzazione in
  medicina. Le selezioni quest' anno si
  svolgeranno dal 28 al 31 luglio interesseranno
  circa 10 mila candidati che dovranno spartirsi
  6.363 borse, 6 mila messe a disposizione dallo
  stato, 334 dalle regioni e 29 da altri enti.
  Ogni candidato, all' atto di iscrizione, potrà
  scegliere un massimo di tre scuole (non più di
  due per area, clinica, medica o chirurgica) e
  indicare l' ordine di preferenza delle sedi. Le
  domande restano 110 come lo scorso anno: 70
  comuni a t u t t i i c a n d i d a t i , 3 0 comuni a
  ciascuna area, 10 comuni per tipologia di
  scuola. Le 70 comuni faranno, però, maggiore
  riferimento alla formazione clinica del percorso
  di laurea. Viene ridotto, per favorire una
  maggiore selettività, il tempo di svolgimento
  dei quiz.
  L' ultimo scorrimento delle graduatorie quest'
  anno avverrà entro il 20 ottobre 2015.
  La data di inizio delle attività didattiche è
  fissata in concomitanza con l' inizio dell' anno
  accademico per il 1° novembre 2015.
  «Come ministero abbiamo fatto uno sforzo
  importante per incrementare il numero delle
  borse», sottolinea il ministro Stefania Giannini.
  «Lo scorso anno partivamo da una base di 3.300 borse statali che, con uno sforzo economico
  aggiuntivo, siamo riusciti a portare a 5 mila. Quest' anno avevamo una dotazione iniziale di 4.400 borse
  statali che abbiamo portato a 6 mila grazie all' impegno di questa amministrazione per il reperimento
  delle risorse necessarie». Al concorso possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia che
  abbiano conseguito il titolo prima del termine di scadenza per la presentazione della domanda di
  iscrizione.
  Ciascun candidato potrà iscriversi esclusivamente online sul portale universitaly (www.
  universitaly.it).
  La procedura sarà attivata mercoledì 3 giugno 2015 e si chiuderà martedì 23 giugno 2015. L' elenco
  delle sedi di svolgimento della prova di ammissione sarà pubblicato il prossimo 6 luglio 2015 sul sito
  www.universitaly.it.
  Ai titoli saranno attribuiti fino a 15 punti, di cui fino a 2 punti per il voto di laurea, fino a 13 per il
  curriculum degli studi.
  Le graduatorie saranno pubblicate giovedì 6 agosto 2015 sul sito riservato alle specializzazioni.

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