Tutelare giovani e anziani - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020

Tutelare giovani
e anziani
di don Gianni Antoniazzi

Il campo di Reparto scout è una
scuola di vita. I ragazzi, veloci,
piantano le tende con padronanza.
Col bel tempo le costruzioni sem-
brano uguali e il campo pare com-
posto da architetti. Quando però
piove e soffia il vento si distingue
la qualità del lavoro: chi ha fissato
i tiranti, chi ha scelto con cura il
posto e scavato le canalette ade-
guate. Alcune tende reggono, altre
meno. Col Covid abbiamo consta-
tato che la costruzione sociale
dell’Italia è fragile: molte realtà
sono cadute al primo soffio. Se poi,
al posto della pioggia, sulle tende
viene una bufera, si vede chi è for-
te e generoso: gli scout più compe-
tenti e altruisti lavorano sotto le
intemperie e lasciano al riparo chi
ha bisogno di aiuto. L’emergenza
sanitaria ha mostrato quali siano
le persone generose intorno a noi…
Purtroppo, però, ci siamo dimen-
ticati di mettere al riparo anziani
e bambini. I primi, più sensibili al
Virus, sono esposti alla solitudine.
I secondi, perduta la scuola, nei
prossimi decenni dovranno anche
pagare i debiti contratti dallo Sta-
to in questo periodo. Un’ipoteca
sul loro futuro. Il Natale del Signo-
re non ha lasciato fuori nessuno.
Anzi, al centro c’è proprio il bam-
bino, avvolto in fasce e posto sulla
mangiatoia (Lc 2). Anche gli anzia-
ni sono protagonisti: c’è il vecchio
Simeone e la profetessa Anna, fi-
glia di Fanuele, (Lc 2,25-38) che
festeggiano il bambino. Confidia-
mo che in questo Natale possa
ripetersi quel miracolo e sia pos-
sibile custodire chi è più fragile.
L'intervista

                        Chi paga il conto
                        di Matteo Riberto

Anziani nelle case di riposo e studenti: due categorie distanti che sono però tra le più
colpite dalla pandemia a causa di un Paese che spesso dimentica i suoi nonni e figli
Il virus sta colpendo tutti: quasi tut-   anziani sono più risicati che a marzo    la scorsa settimana, erano 650 gli
te le categorie economiche hanno          affermando che gli infermieri pre-        alunni scovati positivi nell’area Usl
visto ridurre i propri incassi. Tante     senti nelle case di riposo della pro-    3. Un numero, in percentuale, per
imprese sono fallite, altrettanti di-     vincia di Venezia sarebbero passati      nulla elevato tanto che a novem-
pendenti hanno perso il lavoro. Un        da circa 450 a meno di 350. E con        bre ogni 100 positivi solo tre erano
prezzo altissimo, per aspetti diver-      meno infermieri è tutto più compli-      studenti che spesso, secondo l’Usl,
si, lo stanno pagando le case di ri-      cato. Sempre Uripa si è poi soffer-       hanno oltretutto contratto il Covid
poso e le scuole. Le prime, anche         mata su un aspetto: una settantina       al di fuori delle mura scolastiche.
in questa seconda ondata, sono tra-       di infermieri sono stati persi perché    Nonostante ciò a novembre – proba-
volte dal Covid tanto che, nell’area      sono andati a lavorare negli ospe-       bilmente per alleggerire i trasporti
dell’Usl 3, un morto su quattro per       dali (dove gli stipendi sono più ele-    pubblici - è stata imposta la didat-
Covid era ospite di una casa di ri-       vati) che in questi mesi hanno fatto     tica a distanza per gli studenti del-
poso. La scorsa settimana abbiamo         nuove assunzioni per reggere l’urto      le superiori dopo che già per metà
raggiunto un picco di contagi nelle       della pandemia. Diversi direttori        dello scorso anno scolastico tutti gli
nostre strutture per anziani dove         delle case di riposo, anche se le Usl    alunni hanno fatto scuola da dietro
risultava positivo un ospite su dieci     stano dando supporto alle strutture,     un monitor. Cosa ha comportato
(335 anziani contagiati su un totale      hanno quindi lanciato un appello al      questo per le scuole e per l’appren-
di 3192 ospiti). Drammatica la situa-     sistema sanitario per avere un so-       dimento degli scolari? Ce lo spiega
zione in alcune residenze: a Villa        stegno maggiore in una situazione        Luigi Zennaro, preside dell’Ic Cam-
Fiorita a Spinea, dove a novembre         sempre più disperata. Se gli anzia-      ponogara e presidente veneziano
è scoppiato un focolaio, sono morti       ni delle case di riposo – tra i sog-     dell’associazione nazionale presidi.
oltre trenta ospiti. Ma sono tantissi-    getti più fragili della nostra società
me le residenze del Veneziano dove        – stanno pagando un prezzo altissi-      Preside, che anno è stato per le
sono divampati focolai. Nonostante        mo, un conto salato, sotto tutt’altro    scuole?
l’esperienza della prima ondata, le       aspetto, lo stanno pagando anche         "Inizio dal marzo dello scorso anno
case di riposo non sono riuscite a        le scuole in un Paese che pare di-       scolastico: la pandemia, scoppiata
sigillarsi. Anzi, sembrano più in dif-    menticarsi della sua memoria e del       così improvvisamente, ha imposto
ficoltà. Uripa (l’Unione regionale         suo futuro. Spesso si sente dire che     alle scuole la didattica a distanza.
istituti per anziani) ha denunciato       le scuole sono fucine di contagi:        I miei ricordi sono veramente unici
che gli organici delle strutture per      dal suono della prima campanella,        nella mia vita professionale a scuola:
                                                                                   tutte le sedi chiuse (eccetto la sede
                                                                                   centrale con gli uffici); tutti a casa.
                                                                                   È stata per noi dirigenti una fatica
                                                                                   del tutto nuova: all’inizio, in tutta
                                                                                   fretta, predisporre le piattaforme
                                                                                   su cui far scuola, poi dare subito in-
                                                                                   dicazioni operative su questa nuova
                                                                                   modalità di fare scuola ai docenti
                                                                                   e agli alunni e aiutare le famiglie
                                                                                   che non potevano disporre di ade-
                                                                                   guata strumentazione tecnologica".

                                                                                   Ci fa qualche esempio concreto
                                                                                   del lavoro svolto per consentire la
                                                                                   didattica?
                                                                                   "L’istituto comprensivo di Cam-
                                                                                   ponogara che dirigo è stato velo-
                                                                                   cissimo a mettere a disposizione
                                                                                   di alunni e docenti la GSuite: la

2                                                                                      ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020
L'intervista

piattaforma virtuale dove fare la
didattica a distanza. Nella nostra
scuola fu subito chiaro che molte
famiglie non disponevano di ade-
guata strumentazione a casa. Sem-
bra strano: ma tutti oggi hanno uno
smartphone, sono attivi sui social
e in ogni tipo di chat, ma non tutti
hanno a casa un pc con una connes-
sione a internet. Quando la notizia
di queste difficoltà iniziò a girare
ricevemmo subito una donazione
di tablet (dotati di scheda prepa-
gata per tre mesi) da un negozio di
elettronica di Camponogara. Dopo
la didattica a distanza, è venuta la
nostra terribile estate, con i pre-
parativi per rendere la scuola vivi-          d’accordo? Secondo Lei gli studen-       ai richiami (via telefono o via mail)
bile in presenza (e con regole che            ti hanno perso un anno?                  della scuola. La didattica a distanza
cambiavano quasi ogni giorno). An-            "Se è stato un anno perso, lo sapre-     può funzionare; è però molto selet-
cora una volta abbiamo fatto tanto            mo solo in futuro. Devo però pre-        tiva e il conto di questa scuola sen-
con l’aiuto di volontari: il traccia-         cisare che la didattica a distanza       za relazioni lo pagano i più deboli".
mento delle aule, con indicazione             ha evidenziato fin da subito un fat-
precisa mediante nastro giallo in             to: gli alunni capaci, con adeguata      Che cosa si aspetta dal prossimo
vinile della posizione di ciascun             strumentazione tecnologica a casa        anno? E cosa possono aspettarsi le
banco. Tutte le scuole hanno vis-             (non solo device ma anche connes-        famiglie?
suto le stesse mie difficoltà: ricor-           sione), con famiglie disponibili e in    "Prima non ho ricordato i grandi
diamo solo - in aggiunta a quanto             grado di aiutarli non hanno sofferto      problemi di questi giorni: segnala-
detto - il dialogo serrato duran-             nulla dal punto di vista cognitivo.      zioni di casi di positivi; richiesta di
te l’estate con le amministrazioni            Il prezzo però lo hanno pagato gli       esecuzioni a scuola di test rapidi;
comunali e provinciali per le aule,           alunni più deboli: devo qui ricorda-     classi in quarantena; casi di positi-
per adeguare entrate e uscite da              re subito - fra chi ha pagato il prez-   vità fra alunni e docenti a scuola.
scuola, per migliorare le connessio-          zo più alto - il mondo della disabi-     Ecco: nel prossimo anno mi aspetto
ni, per i trasposti, per le mense".           lità, gli alunni con bisogni educativi   che tutto questo inizi a diminuire
                                              speciali, i disturbi specifici; ma an-    e poi finisca, con o senza vaccino.
Molti ritengono che la didattica              che tutti gli alunni di famiglie che     Sarebbe certo un sospiro di sollie-
a distanza non riesca a fornire               vivono forme di marginalità sociale      vo per tutti noi, e consentirebbe di
un’adeguata preparazione, Lei è               ed economica. In generale possia-        dedicare tutte le nostre risorse alla
                                              mo dire che l’anno non è stato per-      scuola e alla didattica. Mi aspetto,
                                              duto: ma all’interno dell’espressio-     in buona sostanza, un ritorno gra-
                                              ne “in generale” c’è qualcuno che        duale alla normalità, magari con
                                              non ha perso nulla, qualcuno che         mascherina e distanziamento an-
                                              ha perso qualcosa, qualcuno che ha       cora per mesi. Le famiglie… è dif-
                                              perso molto e infine anche qualcu-        ficile dire cosa possono aspettar-
                                              no che è perfino regredito. Pensate       si! credo che per chi ha figli alle
                                              solo agli alunni con disturbi dello      superiori, l’attesa principale sarà
                                              spettro autistico: per loro è stato      per la riapertura della didattica in
                                              impossibile connettersi, non hanno       presenza (preannunciata per gen-
                                              più avuto contatti neppure con il        naio). Per chi ha i figli nel primo
                                              loro docente di sostegno; per que-       ciclo (infanzia, primaria e seconda-
                                              sti alunni è stato un baratro irre-      ria di primo grado), credo che tutti
                                              cuperabile. Ma consideriamo pure         possano sperare in un attenuarsi
                                              tutti gli alunni che per varie ragioni   del contagio attorno a noi, nel-
                                              non si sono mai connessi: c’è stata      la speranza che continui la scuola
                                              infatti una percentuale minima ma        in presenza. Credo però che una
                                              significativa di alunni che non si è      certa normalità la potremo vedere
                                              mai connessa e non ha mai risposto       solo dal prossimo anno scolastico".

ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020                                                                                 3
Sottovoce

                        Chi fa scuola, chi scandalo
                        di don Gianni Antoniazzi

Nel nostro tempo ci sono anziani           Per restare negli USA, merita ammi-       nella Casa Bianca. Insomma: ad ogni
che, nonostante l’avanzare degli           razione Biden, il nuovo presidente        età si può donare qualcosa di buono
anni, fanno scuola. Talvolta il loro       eletto: ha 78 anni e si è messo in gio-   agli altri, edificare il bene e la vita,
insegnamento rischia di essere tra-        co nonostante questa crisi non ren-       oppure rovinare la realtà. Anche
scurato, ma il tempo fa sempre             da semplice alcun progetto. Forse, a      se da principio può esserci qualche
emergere il valore delle persone.          quell’età, un uomo preferirebbe an-       confusione, è il tempo a distingue-
Penso, per esempio, a Papa Bene-           dare a pesca, piuttosto che agitarsi      re i maestri di vita dagli incapaci.
detto XVI. Ha deciso di cedere il
passo a chi aveva energie più fre-
sche. L’ha fatto con una sapienza
non sempre compresa. Ha dato le
dimissioni e, per tutti questi anni,
è rimasto fra 4 mura, pur di non
infastidire il successore. Per contro
vi sono situazioni scandalose: viene
in mente Trump, che, nonostante le
indicazioni di diritto, fatica a lascia-
re la sua poltrona. Una vignettista
lo ritrae mentre parla con Melania
in dialetto romanesco: “M’ha detto
un amico mio vigile che se qui ce sta
un anziano, non ce possono caccià”.
Ma, capiamoci, la questione non
è dare o meno le dimissioni. Anzi.

In punta di piedi

Serve buon senso
Se non ho capito male, le nuove regole emanate per la           Il 25 e il 26 sono rispettivamente venerdì e sabato. Poi
pandemia, prevedono un forte rigore negli spostamenti           però viene la domenica, 27 dicembre, ed è facile preve-
soprattutto il 25 e 26 dicembre oltre che il 1° gennaio.        dere che quanti prima sono rimasti chiusi celebrino il 27
Il 24 e il 31 dicembre niente cenoni perché il coprifuoco       dicembre il vero Natale con parenti e amici. Così anche
resta fermo alle 22. Il senso della legge è chiaro e degno      al primo dell’anno cade ugualmente di venerdì ma subito
di essere rispettato: durante i giorni di festa bisogna fare    ci sarà il sabato 2 e la domenica 3 e probabilmente po-
molta attenzione a non diffondere il Virus. Ma chi ha            trebbero esserci lì i botti, i brindisi i baci e gli abbracci.
scritto queste regole ha guardato anche il calendario?          Insomma: la questione si risolve se ciascuno di noi resta
                                                                legato più al buon senso che alla legge formale. E d’al-
                                                                tra parte ripeto sempre che la legge, in sé, non ha una
                                                                vera e propria forza di vita. Al massimo vieta ciò che si
                                                                oppone alla vita. È l’amore l’anima propulsiva di questa
                                                                società, è per amore che la gente matura. C’è poi la
                                                                norma che prevede la quarantena per chi, durante le
                                                                feste, dovesse rientrare in Italia. La traduco in questo
                                                                modo: Natale e Capodanno sono un invito per molti dei
                                                                nostri residenti nei Centri don Vecchi ad avere contatti
                                                                con l’esterno. Chi volesse passare tutte le feste da pa-
                                                                renti e amici presti la massima attenzione a farsi alme-
                                                                no un tampone prima di rientrare. Intelligenti pauca.

4                                                                                         ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020
Camminare insieme

                             Sogniamo
                             di don Sandro Vigani

Viviamo in un mondo che spesso dà risposte solo a domande che non sono più attuali
Non dobbiamo temere di cambiare: di sognare nuove strade per raggiungere nuove mete
Il tempo dell’Avvento ha al cen-              espresse ed inespresse, degli uo-       È proprio una Chiesa a misura di
tro Dio che si è fatto uomo. Non              mini che incontra, degli stessi uo-     sognatori! Eppure mi piace quel-
ascolta il Creatore della vita chi            mini che la fanno Chiesa. Qual è il     la prima persona plurale con la
non si mette in umile ascolto del-            volto di una Chiesa che si mette in     quale inizia questo breve brano:
le sue creature e non imparerà ad             ascolto degli uomini e della paro-      "Sogniamo". Detta così, al presen-
ascoltarle chi non si mette, qual-            la del Signore, allora? È il volto di   te, come un'affermazione quasi
che volta anche soltanto incon-               una Chiesa profondamente umana,         perentoria! Non: "Sogneremmo".
sapevolmente, in ascolto di Dio.              esperta in umanità, obbediente          Proprio: "Sogniamo"! Credo che la
Una comunità cristiana che vuole              alla propria e alla altrui umanità.     Chiesa possa diventare esperta in
ascoltare il Signore e la sua paro-           E come potrà essere al proprio in-      umanità, quando accetta la sfida
la, deve mettersi in ascolto degli            terno una Chiesa esperta in uma-        del sogno col rischio, l'avventura
uomini. Ascoltare gli uomini non              nità? Sogniamo “una comunità che        che esso porta con sé. Se impara
è però solo “sentire”, così come              diventa la casa di tutti coloro che     di nuovo a sognare. Sognarono gli
guardare non vuol dire solo “vede-            desiderano conoscere il Signore.        apostoli, quando andarono in giro
re”. È un atteggiamento radicale,             Dove donne e uomini, adulti, gio-       per il mondo a seminare la parola
l’ascolto, che nasce dal profondo             vani, anziani, bambini, laici, reli-    del Vangelo. Sognava Maria, men-
del cuore e coinvolge tutta la per-           giose, religiosi, diaconi, presbiteri   tre preparava la nascita del figlio
sona. È farsi accoglienti, fare spa-          e vescovi sono aiutati a mettere in     che aveva nel grembo. Sognavano
zio all'altro dentro di noi, dentro la        comune i propri doni e le proprie       i Magi, quando seguivano la stella.
nostra vita. È qualcosa che si av-            capacità. Dove è possibile trovare      Oggi non si sogna più. Viviamo in
vicina all'obbedienza. È significati-          sostegno reale alle difficoltà, mo-       un mondo che ha tante risposte e
vo che in alcune lingue, ad esem-             strare anche la propria vulnerabi-      poche domande... o forse non sa
pio nella lingua romena, il verbo             lità e le proprie ferite, condividere   riconoscere le domande più vere e
"obbedire" si renda proprio con il            i dubbi, chiedere perdono per gli       più profonde sul senso della vita e
verbo "ascoltare". Così anche nel             errori”. Dove la trovi una comuni-      delle cose, alle quali si può rispon-
latino: ob-audire. La Chiesa che              tà cristiana fatta in questo modo,      dere soltanto attraverso la forza
impara ad obbedire alla parola di             nella quale ciascuno trova il pro-      dirompente del sogno. Occorre
Dio è quella Chiesa che si fa ob-             prio posto, dove l'accoglienza non      riprendere a sognare, anche nella
bediente di fronte gli uomini, sa             è solo una parola o un traguardo        Chiesa. Volare alto… farci pellegri-
cioè ascoltare le vere domande,               lontano... bensì uno stile di vita?     ni verso mete che non sono già pre-
                                                                                      determinate, per strade che non si
                                                                                      sono ancora mai battute. Credere
                                                                                      che i sogni si possano realizzare,
                                                                                      che è possibile farcela, qualcosa
                                                                                      può cambiare. Rompere, quando
                                                                                      è necessario, gli schemi troppo
                                                                                      angusti dentro i quali abbiamo co-
                                                                                      stretto la forza rivoluzionaria del
                                                                                      Vangelo.. Forse anche abbatte-
                                                                                      re i muri di una certa prudenza,
                                                                                      che molte volte è stata proposta
                                                                                      come una virtù, e invece rischia
                                                                                      di essere soltanto l'estrema difesa
                                                                                      dell'esistente, l’antidoto alla pau-
                                                                                      ra del cambiamento, per imparare
                                                                                      ad aprirsi di più alla novità di Dio,
                                                                                      che ha sognato un mondo dove gli
                                                                                      uomini possono veramente amare.

ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020                                                                              5
Pensieri a voce alta

                      #Unasutre
                      di Federica Causin

La convivenza forzata imposta dal Covid ha reso più drammatica la situazione delle donne
vittime di maltrattamenti: sono quindi nati nuovi strumenti che offrono un aiuto immediato
La mattina mentre mi preparo per                                               tate) che consente di chiamare il
andare al lavoro ho l’abitudine di                                             112 con un singolo tocco e il primo
ascoltare la radio. Il 25 novembre,                                            sportello europeo digitale di ascol-
Giornata internazionale contro la                                              to femminile ad opera dell’associa-
violenza sulle donne, le prime due                                             zione Mama Chat. Lo sportello, al
notizie che ho sentito sono stati                                              quale si accede dal sito mamachat.
due femminicidi. Una tragica con-                                              org è anonimo, gratuito, non ri-
ferma della statistica secondo la                                              chiede alcuna registrazione e fun-
quale muore una donna ogni otto                                                ziona come una chat. 17 psicologhe
minuti. Purtroppo nel mondo la                                                 volontarie ascoltano e indirizzano
violenza domestica è ancora la                                                 la donna in difficoltà ai servizi ter-
prima causa di morte per le don-                                               ritoriali o del Terzo settore più ido-
ne fra i 16 e i 44 anni. Il numero                                             nei. In tre anni di attività, più di
di assassinii volontari nei primi sei                                          7.000 donne, tra i 25 e i 44 anni,
mesi del 2020 è sceso a 131, con-                                              hanno contattato Mama Chat. Il 25
tro i 161 dello scorso anno, ma                                                novembre, l’associazione ha lancia-
quello di donne uccise è salito da                                             to l’hastag #Unasutre. “Una donna
56 a 59. La morte è il prezzo più                                              su tre vorrebbe dire basta, ma nel-
alto che le vittime pagano, tutta-                                             la maggior parte dei casi pensa che
via non è l’unico e spesso all’inizio                                          non vi sia nessuno ad ascoltarla”,
i soprusi non vengono riconosciuti                                             hanno spiegato i fondatori. È stato
come tali, perché l’artefice è una                                              creato anche uno sfondo da cari-
persona che professa amore. Alla                                               care sui profili social, che raffigura
violenza fisica si aggiungono quella                                            una serie di volti femminili e a una
psicologica, lo stalking, la violen-                                           donna su tre è stata cancellata la
za sessuale e la vendetta attuata       emozioni, se non nella misura in       bocca. Lo sfondo, una volta carica-
diffondendo sul web video intimi,        cui sono strumentali al soddisfaci-    to, parte prima con tutte le donne
il così detto “revenge porn”. L’ulti-   mento dei propri bisogni e del pro-    in bianco e nero, andando poi a co-
mo caso di cronaca ha avuto come        prio piacere. Spesso le donne non      lorarne solo una su tre, un modo
protagonista una maestra che è          denunciano perché temono ritor-
                                                                               per rompere il muro del silenzio.
stata licenziata, dopo che l’ex         sioni, pensano di meritare quello
compagno ha messo in rete foto e        che subiscono, hanno paura di non
video privati che la ritraevano. Mi     essere credute, ma anche perché              L’editrice L’incontro
fa sempre molto riflettere il fatto      non hanno la certezza della pena.       La nostra editrice pubblica anche:
che, dietro questa violenza cieca       In Italia, solo il 27,9% dei partner    Sole sul nuovo giorno, un quaderno
che mira all’eliminazione fisica o       denunciati è stato imputato per         mensile utile per la meditazione
alla distruzione psicologica della      la violenza e di questi solo l’8,3%     quotidiana; Il messaggio di Papa
                                                                                Francesco, settimanale che riporta
donna, si cela l’idea che l’amore       condannato. La convivenza forza-        i passaggi più importanti dei di-
sia possesso, che l’altro esista non    ta imposta dalla pandemia ha reso       scorsi tenuti dal Pontefice; Favole
in quanto persona con un’identità,      ancora più drammatica la situazio-      per adulti, quindicinale di racconti
una volontà e una vita bensì come       ne delle donne vittime di maltrat-      di fantasia con una finalità morale;
un’appendice di sé della quale si       tamenti ed è emersa con forza la        Il libro delle preghiere, delle verità
                                                                                e delle fondamentali regole mora-
può disporre a piacimento, deci-        necessità di offrire dei canali di       li per un cristiano, edito in 8 mila
dendo se ha il diritto di continua-     contatto gestibili dal cellulare. Ed    copie. Il settimanale è pubblicato
re a vivere. Significa considerare       ecco che sono diventati fondamen-       in 5 mila copie in distribuzione
la sopraffazione l’unico modo per        tali strumenti come “Bright Sky”,       gratuita in tutta la città, ma può
tenere una donna legata a sé. Vuol                                              essere letto anche con la versio-
                                        l’app gratuita realizzata da Fonda-     ne digitale scaricabile dal sito in-
dire non attribuire alcun valore alla   zione Vodafone, Polizia di Stato e      ternet www.centrodonvecchi.org
sua vita, alle sue capacità, alle sue   Cadmi (Casa delle donne maltrat-

6                                                                                  ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020
Il bello della vita

                             Aver voglia di..
                             di Plinio Borghi

La sensazione di essere segregati in casa o limitati a svolgere talune attività scatena
negli animi una generalizzata esplosione di desideri e voglie scarsamente registrate prima
L’altra domenica mia moglie ed io, vi-          scientifici, viste le sceneggiate che i      gozi o dei supermercati, quando pri-
sta la discreta giornata di sole, vole-         vari esperti non ci fanno puntualmen-       ma era una sofferenza mettersi in fila
vamo uscire per far due passi e, come           te mancare, a partire dai vertici del-      e si provvedeva una tantum uscendo
al solito, mangiarci un gelato passeg-          la Protezione Civile e passando per i       con carrelli strapieni. Restano le esi-
giando. Per i primi non ci sarebbe              vari virologi ed epidemiologi, diventa-     genze psicologiche tradizionali di cui
stato problema, anche se, pur in zona           ti ormai meglio dei politici in quanto      si disquisiva le volte scorse. Soluzioni?
gialla, erano caldamente sconsiglia-            a diverbi. Li si critica per l’eccessiva    Ci sarebbero quelle alla cinese, evi-
ti in assenza di un buon motivo. Per            esposizione, ma sono le testate stesse      dentemente non praticabili in una de-
il secondo: tassativamente proibito.            che, per sostenere la loro fetta di au-     mocrazia come la nostra. Io sarei per
Stiamo attraversando un periodo, così           dience, li assillano (e magari li pagano)   la totale apertura di qualsiasi attività,
presumo sia per molti, in cui l’insoffe-         e poi li accusano. Il grande assente è      però accompagnata da un comune e
renza sta montando, proprio a causa             un Governo che sappia far sintesi con       generalizzato senso di responsabilità
delle costrizioni in sé, più che per la         l’autorevolezza necessaria a convin-        per un ferreo rispetto delle disposi-
rinuncia a certe iniziative. Poco dopo,         cere noi governati. Di questo passo,        zioni, purché queste siano univoche
mentre stavamo giocando la nostra               da un lato i “danneggiati” a qualsiasi      e comprensibili. Basta schermirsi col
abituale partita a Scarabeo, abbiamo            titolo (sanitario, economico, cultura-      “io non posso mica stare qui a fare lo
entrambi convenuto sorridendo: aven-            le, ecc.) si sentono in dovere di tirare    sceriffo”! Vuoi tenere aperto? Fai an-
do potuto scegliere, forse saremmo ri-          il più possibile la giacca affinché l’ac-     che lo sceriffo con la gente che non
masti lo stesso a casa, ma senza sen-           qua scorra al proprio mulino, con la        vuol capire. Altrimenti chiusura forza-
tirci “segregati”! A mano a mano che            speranza che, mal che vada, qualche         ta solo per chi non sa far rispettare le
vengono sciorinati i DPCM, assistiamo           goccia in più serva almeno a placare        norme. Naturalmente questo richiede
a uno scatenarsi di reazioni da ogni            la sete, e dall’altro vanno crescendo i     in primis la serietà, l’adempienza e
parte, frutto di visioni particolaristi-        desideri più strampalati e si sviluppa-     soprattutto la tempestività da parte
che: perché qui sì e là no, perché il           no tendenze compulsive mai registra-        della pubblica amministrazione: non si
ristorante sì e il teatro no, il mercato        te prima. Oggi sembra che tutti deb-        può passare l’estate a trastullarsi e poi
sì e il museo no, come mai mille at-            bano andare a sciare e siano presi da       diventare paladini delle scuole aperte
tenzioni a scuola e in autobus pigiati          un raptus di religiosità che non c’era      in condizioni pietose, salvo chiuderle
come sardine, quest’estate al mare              prima della pandemia. La più frequen-       a macchia di leopardo se fonti di con-
sì e a Natale a sciare no, la Messa a           te è quella di andare a far spese di ge-    tagio! La confusione sgretola ogni au-
mezzanotte no e quella alle 20 sì e             neri di prima necessità anche a costo       torevolezza e alla fine ti rimane solo
via dicendo. A poco valgono gli appigli         di far code a ripetizione fuori dei ne-     l’autorità di chiudere campi da sci.

                                                                                             Testamento a favore della
                                                                                              Fondazione Carpinetum
                                                                                             La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                             scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                             accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                             senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                             palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                             più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                             stiene solo con le offerte e i contri-
                                                                                             buti della gente di buona volontà che
                                                                                             vengono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                             neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                             fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                             avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                             lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                             grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                             in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                             vantaggio del prossimo che ha bisogno.

ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020                                                                                               7
Dal cuore

                        Esagerati                                                        Lente d'ingrandimento
                                                                                            di don Gianni Antoniazzi
                        di Luciana Mazzer
                                                                                                 Don Vecchi
E’ morto a sessant’anni, ne dimo-          levisione italiana esistente l’argomen-           e vaccini anti-Covid
strava molti, molti di più. Per circa      to principale è stato il decesso del        Cari amici, ho avuto un incontro con
                                                                                       l’Assessore Simone Venturini ed ho
trent’anni ha vissuto clamore, gloria,     pibe de oro. Sempre sullo stesso argo-
                                                                                       esposto a lui qualche preoccupa-
dissolutezze, garantite dalla sua gran-    mento trasmissioni commemorative,
                                                                                       zione per i Centri don Vecchi. Mi ha
de abilità di giocare a pallone durante    tavole rotonde, dibattiti, interviste       suggerito di scrivere questa lettera
adolescenza e giovinezza. Del grande       monotematiche che tutt’ora conti-           alle autorità competenti. Eccola:
goleador di un tempo in lui era rima-      nuano. Pur non esitando a cambiar           Gentile Assessore Lanzarin e autorità
sto poco o niente. Capisco, pur condi-     canale, ho sentito definire lo scom-         sanitarie del nostro territorio, sono
videndolo solo in particolari occasio-     parso: dio, unico, supremo, divino;         don Gianni Antoniazzi, parroco di
ni, il piacere e l’entusiasmo di seguire   non solo da esaltati, urlanti tifosi ma     Carpenedo. Scrivo in qualità di presi-
una partita di calcio, come pure capi-     anche da uomini e donne di teatro e         dente della Fondazione Carpinetum.
sco il tifo per questa o quella squadra    del giornalismo. Noi umani dovrem-          Leggo dai giornali che il futuro vac-
calcistica o l’ammirazione per un cal-     mo rappresentare la razza animale           cino per fronteggiare il Covid-19 sarà
ciatore. Quanto visto e quanto conti-      più progredita, per intenderci quella       da principio destinato alle persone
nuo a vedere per la morte di Diego Ar-     che occupa il gradino cerebrale più         a rischio, e con questa categoria
mando Maradona mi ha però lasciata         alto della scala…. Vedendo quanto so-       vedo incluso personale sanitario e
negativamente basita. Anche in Italia,     pra, c’è da dubitarne fortemente. Poi       residenti di Rsa. Vi segnalo fin d'ora
                                                                                       la necessità di includere i residenti
in particolare Campania e Napoli nel-      penso che ogni tempo abbia avuto o
                                                                                       dei 7 centri don Vecchi di Carpene-
la cui squadra il defunto aveva gioca-     creato i suoi falsi idoli, idoli d’argil-
                                                                                       do - Mestre ove alloggiano più di 500
to si sono viste urla, lacrime, lumini     la che eventi e i loro stessi “creatori”    anziani, molti dei quali, pur auto-
accesi, botti, sbandieramenti, cortei      hanno contribuito a distruggere. Lui,       nomi, hanno una salute precaria e
di macchine a claxon spiegati, iste-       che pur avendo conosciuto miseria e         instabile. Fin qui, con fatica e un po'
rici assembramenti e vere e proprie        privazioni, dopo aver raggiunto fama        di fortuna, non abbiamo avuto gravi
folle con o senza mascherine in bar-       e molto denaro ha consumato il resto        conseguenze per l'epidemia in atto
ba alle disposizioni di contenimento       della sua non lunga vita in eccessi e       ma non sappiamo quanto ancora la
dell’epidemia; più carnevale che lutto     stravizi che lo hanno portato ad una        struttura potrà difendersi con altret-
(speriamo che questi assembramenti         malata obesità, tanto che molti dei         tanto vigore. Vi ringrazio molto per
non vengano pagati a caro prezzo).         suoi colleghi sembravano suoi figli e        l'attenzione. don Gianni Antoniazzi
Per la morte di Maradona in ogni tv        non coetanei. Come per ogni altro es-
privata o nazionale, anche il Covid        sere, all’anima dell’osannato defunto       A questa lettera ha risposto subito
e gli aggiornamenti sulla pandemia         nulla giova al di fuori della preghie-      il direttore dell’Ulss3: allego il testo.
hanno perso importanza: dal giorno         ra: chissà che qualche tifoso ammira-       Silenzio ancora dall’assessore della
                                                                                       Regione Veneto, Lanzarin.
del decesso “dell’immortale” in ogni       tore pensi di rendergli omaggio pro-
                                                                                       Gent.mo, ho ricevuto la sua richie-
edizione del telegiornale, in ogni te-     prio in quest’ultimo modo possibile.
                                                                                       sta riguardo al vaccino contro il Co-
                                                                                       vid-19, e le assicuro ogni attenzione
                                                                                       dell'Azienda sanitaria veneziana per
                                                                                       le persone anziane e per le strutture
                                                                                       che le accolgono. L'Ulss 3 Serenissima
                                                                                       darà attuazione con urgenza, come
                                                                                       ha sempre fatto fin qui durante tutto
                                                                                       il periodo della pandemia, alle indi-
                                                                                       cazioni che giungeranno in proposito
                                                                                       dall'Unità di Crisi regionale; e perse-
                                                                                       guendo la miglior efficacia possibile
                                                                                       del nuovo presidio sanitario costitu-
                                                                                       ito dal vaccino, che tutti attendia-
                                                                                       mo, lo distribuirà nel pieno rispetto
                                                                                       delle priorità, a tutela delle persone
                                                                                       più a rischio. Colgo l'occasione per
                                                                                       augurare buon lavoro a lei e alla
                                                                                       Fondazione Don Vecchi, nel comune
                                                                                       impegno per le persone anziane del
                                                                                       nostro territorio. Giuseppe Dal Ben

8                                                                                        ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020
Viaggio nella mente

                             Non è mai troppo tardi
                             di Nelio Fonte

La Geragogia, ovvero l'educazione             cominciano ad essere sempre più          nostri pensieri e le nostre azioni?".
permanente dell'anziano, è definita            conosciuti – in fondo sono molto         L'esperienza di tutti i giorni ci inse-
da due parole greche: vecchio ed              semplici: curare il proprio corpo,       gna che chi riduce la propria vita
educazione, è la disciplina che stu-          il proprio aspetto, il proprio stato     intellettuale e cognitiva all'appren-
dia e cerca di indiviuare-precisare           mentale per assicurarsi una soddi-       dimento soltanto di informazioni
i meccanismi dell'invecchiamento              sfacente condizione di salute; oltre     legate ad un unico ambito e non è
e di proporre gli interventi per in-          al mantenere buoni rapporti con i        aperto a dedicarsi a studi ed ag-
fluenzarli favorevolmente. La Gera-            familiari e con gli amici, coltivare     giornamenti in altri settori, si espo-
gogia quindi è il campo esperien-             rapporti di socializzazione in grup-     ne fortemente al rischio di emargi-
ziale che si occupa della così detta          pi, in associazioni, frequentare cir-    nazione dopo il pensionamento. Ciò
educazione al buon invecchiamen-              coli al di fuori dell'ambiente lavora-   significa per l'adulto non dedicarsi
to. Il suo principio fondamentale è           tivo (già prima del pensionamento),      totalmente ed esclusivamente al
quello di occuparsi dell'educazione           partecipare ad iniziative culturali,     lavoro, ma cercare di lasciare spa-
rivolta all'individuo senza preclu-           impegnarsi nel sociale, nel volon-       zio alle attività creative e ricreati-
sioni d'età e pregiudizi sulle capa-          tariato, nonchè svolgere attività        ve; e per l'anziano significa invece
cità di apprendimento. Educare,               motorie, artistiche e ludiche nel        prevedere un costante impegno
dal latino "educere", vuol dire tirar         tempo libero. Che in sintesi vuol        culturale nell'imparare cose nuo-
fuori, far emergere potenzialità la-          dire, con il breve ma efficace con-        ve, valorizzare le proprie capacità
tenti, poco, se non mai, messe in             cetto, seguire l'antico consiglio del    creative, essere aperto ad acquisire
atto o del tutto dimenticate. Scopo           "Mens sana in corpore sano" (fra-        forme di competenze socialmente
della Geragogia è insegnare a cia-            se di Giovenale del I° secolo d.C.,      utili da svolgere come volontariato
scuno ad invecchiare nel migliore             inserita nelle sue Satire – unica        (nel regolare il traffico vicino alle
dei modi. Ai nostri giorni, infatti,          Opera del poeta latino) frase che        Scuole, nella protezione dell'am-
pur avendo di fronte a noi un "tem-           completa canta così: "Orandum est        biente, nella Protezione Civile
po di anzianità" progressivamen-              ut sit mens sana in corpore sano"        ecc.), oppure impegnarsi in opere
te crescente, non abbiamo ancora              (Satire, X, 356) che tradotto signi-     di solidarietà. Tutto questo ci in-
la preparazione sufficiente, cioè               fica "Bisogna pregare affinché ci sia       segna che l'obiettivo da perseguire
il bagaglio culturale adeguato per            una mente sana in un corpo sano".        è quello di praticare un'esperienza
affrontare questo lungo cammino                La citazione non è casuale, per-         di educazione permanente che sia
senza traumi, sofferenze e rinun-              ché apre l'argomento ad una nuova        quindi adeguata ad ogni periodo
ce. I principi fondamentali per una           domanda: "Sappiamo, al crescere          della nostra vita, e perciò anche
buona educazione e quindi prepa-              dell'età, sviluppare ed utilizzare       alla terza età, ovvero mettere in
razione all'invecchiamento - che              bene, cioè in armonia e coerenza, i      atto concretamente la Geragogia.

                                                                                                 Il nostro aiuto
                                                                                                è rivolto a tutti
                                                                                        Molti pensano che i generi alimenta-
                                                                                        ri, la frutta e la verdura, i mobili, gli
                                                                                        indumenti e gli oggetti per la casa,
                                                                                        distribuiti al Don Vecchi, siano desti-
                                                                                        nati esclusivamente ai senza tetto,
                                                                                        ai disperati e ai mendicanti. In real-
                                                                                        tà tutto ciò che viene raccolto e che
                                                                                        si può ricevere a fronte di un’offerta
                                                                                        simbolica, destinata ai costi di gestio-
                                                                                        ne, è a disposizione di chiunque abbia
                                                                                        una difficoltà ad arrivare alla fine del
                                                                                        mese: disoccupati, precari, lavorato-
                                                                                        ri con stipendio inadeguato, famiglie
                                                                                        numerose o in situazioni di disagio.
                                                                                        Per fortuna di prodotti e materiali ne
                                                                                        abbiamo spesso in abbondanza: chi ne
                                                                                        avesse bisogno non esiti a farsi avanti!

ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020                                                                                         9
Proverbi africani

                       Il saper vivere
                       di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

Una buona educazione, la delicatez-       capotribù, la persona più adulta, il      ra Kasonga saluta per andare via”
za nelle parole e negli atteggiamen-      giovane…nello stesso modo. Occor-         (Basonge, Congo RDC). (Si sconsiglia
ti, il rispetto di ogni persona, degli    re seguire i gesti e i segni che l’edu-   di farsi invitare a pranzo o a cena in
usi e dei costumi che caratterizzano      cazione offre per ognuna di queste         una famiglia. Tuttavia, nel contesto
la nobiltà di un uomo: tutti questi       particolari situazioni). Naturalmen-      di un altruismo a caratteri sponta-
elementi e tanti altri che fanno par-     te non bisogna eccedere nei saluti,       nei, la solidarietà richiede nel caso
te del codice del saper-vivere sono       ma bisogna saper cosa fare. “Volen-       specifico di coincidenza con l’ora-
altissimi valori etico-sociali racco-     do troppo salutare, saluterai una         rio, di partecipare alla comunio-
mandati dalla sapienza africana.          collina che si rovescerà su di te”        ne di tavola in modo gioiosamente
L’etica della vita definisce i conte-      (Abbey, Costa d’Avorio). Uno che si       spontaneo. Tale comportamento,
nuti del saper vivere e alcune mo-        crede troppo educato, cioè un su-         pur inopportuno, rende felici le
dalità per acquisirlo. E ora andiamo      perbo, dovrebbe avere più umiltà,         persone ospitanti. Il contrario crea
ai proverbi. “Alzare gli occhi non è      conoscendo quali devono essere i          disagio). Quando qualcuno arriva
salutare” (Hutu, Rwanda). (l’educa-       propri atteggiamenti. “Colui che si       proprio alla fine del pranzo o della
zione africana insegna che il SALU-       compiace della propria chiara pelle,      cena, si dice “Sei arrivato dopo la
TO è la prima e più spontanea ma-         non si lava le mani” (Tutsi, Rwan-        morte della luna” (Hutu, Burundi).
nifestazione della generosità, della      da). Non si parla mai con la bocca        Interessante e utile. Quando lasci
solidarietà e del rispetto che si ha      piena(!). “Se hai il cibo in bocca,       un paese, un quartiere, non devi
verso una persona o un gruppo di          non puoi fischiare” (Bassar, Togo).        rovinare le relazioni costruite. Per-
persone. Infatti, da una etnia ad         Se il figlio è ben educato, sarà sti-      ché gli imprevisti e le vicende della
un’altra, il saluto riveste vari codici   mato da tutti. “Un figlio salato al        vita umana potranno riportarti in
di comportamento. In ogni caso, bi-       punto giusto è un figlio di tutto il       quei luoghi. E avrai di nuovo biso-
sogna saper che il comportamento          paese” (Toucouleur, Senegal). Al          gno di qualche cosa o di qualcuno
obbligato della morale tradizionale       contrario, “Se un giovane è maledu-       che avevi lasciato. “Quando emigri
sia per le parole sia per i gesti, è      cato, è la disgrazia che lo divorerà”     da un villaggio, non tagliare tutte
l’espressione di una gioiosa acco-        (Toucouleur, Senegal). Per condurre       le piante del tuo campo” (Baluba,
glienza degli ospiti, di un profondo      bene gli affari, ci vuole tatto, deli-     Congo RDC). Quando sono andato a
augurio di vitalità verso le persone      catezza, educazione e diplomazia.         salutare il capo di una grande tribù,
salutate. E se si tratta di qualcuno      “Informa il cesto che poi trasmette-      mi è stato detto di togliere il cap-
di una classe superiore, il saluto        rà ai fagioli” (Basonge, Congo RDC).      pello, entrando nel “castello” del
va fatto con dovuto gesto simboli-        Questo è un consiglio speciale.           capo, perché solo lui lo può porta-
co, di rispetto, di venerazione del       “Quando si mette la pentola sul fuo-      re. “Quando vai via, saluta la gen-
ruolo che riveste tale personalità.       co, Kasonga non se ne va, quando          te, e al ritorno, sarai di nuovo ac-
Non si saluta il re, l’imperatore, il     arriva l’ora di andare a tavola, allo-    colto” (Bassar, Togo). (82/continua)

                                                                                              Servizio di
                                                                                          smaltimento mobili
                                                                                     Gli addetti ai magazzini San Giusep-
                                                                                     pe che fanno parte dell'ente solidale
                                                                                     Il Prossimo sono a disposizione per
                                                                                     ritirare gratuitamente i mobili che
                                                                                     possono essere donati ai poveri sen-
                                                                                     za necessità di sistemazione. Sono a
                                                                                     disposizione anche per sgomberare
                                                                                     appartamenti, destinando ai biso-
                                                                                     gnosi il mobilio che può essere recu-
                                                                                     perato e portando in discarica tutto
                                                                                     il resto, a fronte di un contributo
                                                                                     modesto per le spese di smaltimen-
                                                                                     to. Per prenotare l'intervento con-
                                                                                     tattare la direzione allo 0415353204:
                                                                                     la segreteria è sempre attiva men-
                                                                                     tre gli addetti sono presenti dal lu-
                                                                                     nedì al venerdì dalle ore 15 alle 18.

10                                                                                      ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020
Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
La signora Elena Biasin ha                    azione, pari a € 20, in ricordo della   La signora Anna Bigo ha
sottoscritto n. 60 azioni, pari a €           defunta Severina.                       sottoscritto quattro quinti di
3000.                                                                                 azione, pari € 40, per onorare la
                                              La famiglia della defunta Anna ha       memoria dei defunti Alessandra,
La famiglia Ticozzi ha sottoscritto           sottoscritto quasi mezza azione,        Veronica e Ada.
cinque azioni, pari a € 250, in               pari a € 20, in ricordo della loro
memoria della loro cara Elvira.               cara congiunta.                         I tre figli della defunta Annamaria
                                                                                      Casarin hanno sottoscritto due
Il figlio della defunta Elena                  La famiglia Daissé ha sottoscritto      azioni, pari a € 100,
Bartolini ha sottoscritto quattro             quasi mezza azione, pari a € 20, in     per onorare la memoria della loro
azioni, pari a € 200, per onorare la          memoria della loro cara congiunta.      cara madre.
memoria della sua cara madre.
                                              La famiglia De Marchi ha                Il signor Luciano ha sottoscritto
La moglie del defunto Gianni ha               sottoscritto quasi mezza azione,        quasi mezza azione, pari a € 20, in
sottoscritto mezza azione, pari a             pari a € 20, per onorare la             memoria di sua madre Angela.
€ 25, in suffragio dell’anima di suo           memoria dei defunti Ernesto e
marito.                                       Amerio.                                 La famiglia del defunto Natan
                                                                                      D’Antonio ha sottoscritto un’azione,
Le signore Amelia e Vally hanno               È stata sottoscritta quasi mezza        pari a € 50, per onorare la
sottoscritto quasi mezza azione               azione, pari a € 20, per ricordare      memoria del loro caro congiunto.
pari a € 20, in suffragio dei defunti          Gianni e i defunti della famiglia
delle loro famiglie.                          Carraro.                                I parenti della defunta Silvana
                                                                                      hanno sottoscritto mezza azione,
La famiglia Patrizio ha sottoscritto          È stata sottoscritta quasi mezza        pari a € 25, in ricordo della loro
quasi mezza azione, pari a € 20, in           azione, pari a € 20, in memoria         cara congiunta.
memoria dei suoi defunti Luigi e              dei defunti delle famiglie Cal e
Giuseppe.                                     Pistollato.                             I familiari del defunto Arnoldo
                                                                                      hanno sottoscritto quasi mezza
I familiari dei defunti: Vittoria,            È stata sottoscritta un’azione, pari    azione, pari a € 20, in suffragio del
Domenico e Angelo hanno                       a € 50, in memoria dei defunti:         loro congiunto.
sottoscritto due azioni, pari a €             Ferruccio, Adelia, Attilio e dei
100, in loro ricordo.                         defunti della famiglia Scaggiante.      Le due figlie della defunta Elina
                                                                                      hanno sottoscritto un’azione, pari a
Il signor Mario Bobbo ha                      La signora Paola ha sottoscritto        € 50, per onorare la memoria della
sottoscritto quasi mezza azione,              un’azione, pari a € 50, in suffragio     loro madre.
pari a € 20.                                  dei defunti delle famiglie Gatta e
                                              Haymar.                                 La moglie e le due figlie del
La signora Pierro ha sottoscritto                                                     defunto Mario hanno sottoscritto
mezza azione, pari a € 25, per                I tre figli della defunta Filomena       quasi un’azione e mezza, pari a
ricordare: Ignazio, Concetta, Maria,          La Gioia hanno sottoscritto quattro     € 70, per onorare la memoria del
Vincenzo e tutti i defunti della sua          azioni, pari a € 200, per onorare       loro caro congiunto.
famiglia.                                     la memoria della loro carissima
                                              madre.                                  È stata sottoscritta quasi mezza
Sono stati sottoscritti quattro                                                       azione, pari a € 20, per ricordare
quinti di azione, pari a € 40, in             La famiglia del defunto Riccardo        Elsa e tutti i defunti della famiglia
suffragio dei defunti: Plinio, Rina,           ha sottoscritto due azioni, pari a €    Trabucco.
Augusta, Loredana, Ida e dei                  100, in suo ricordo.
defunti delle famiglie Varagnuolo e                                                   I familiari della defunta Vanda
Bullo.                                        La signora Maria Antonietta Mazzer      Gatto hanno sottoscritto un’azione
                                              ha sottoscritto un’azione, pari a €     abbondante, pari a € 60, per
È stata sottoscritta quasi mezza              50, per i poveri.                       onorare la loro cara congiunta.

ANNO 16 - N° 50 / Domenica 13 dicembre 2020                                                                                11
Il punto di vista

                       Il nuovo Messale
                       di don Fausto Bonini

Chi si aspettava grandi novità sarà      parti più significative della liturgia           hanno “buona volontà”. La terza
rimasto deluso. Nel nuovo Messale,       e i fedeli a rispondere cantando.               variazione riguarda il Padre nostro.
quello che si usa sull’altare, ci sono   La liturgia è sempre festa. Ecco le             Anzi qui le variazioni sono due. La
infatti molte novità grafiche ma          novità significative che riguardano              prima: “rimetti a noi i nostri debi-
poche novità sostanziali rispetto a      direttamente l’assemblea e che è                ti, come anche noi li rimettiamo ai
quanto veniva fatto e proclamato         importante tener presenti. La pri-              nostri debitori” e la seconda “non
prima. Dopo il Concilio Vaticano II,     ma variazione di rilievo riguarda               abbandonarci alla tentazione, ma
papa Paolo VI promulgò nel 1970,         l’allargamento di genere: dove pri-             liberaci dal male”. Suonava troppo
e con alcune varianti nel 1975, il       ma si diceva “fratelli”, con il nuovo           negativa nei confronti del Signore,
nuovo Messale in latino, che doveva      Messale si dirà “Fratelli e Sorelle”,           grande nell’amore e ricco di miseri-
servire come riferimento per le tra-     per accogliere il superamento di                cordia, chiedergli di “non c’indurre
duzioni nelle varie lingue. La prima     una mentalità ancora troppo ma-                 in tentazione”, quasi che fosse lui
versione italiana, quella rimasta        schilista. Ad esempio: “Confesso a              il responsabile di portarci dentro
in uso fino a qualche giorno fa, fu       Dio onnipotente e a voi, fratelli e             alle tentazioni per farci cadere. Il
stampata nel 1983 e dalla prima          sorelle…”. La stessa cosa vale per il           Messale è il libro di preghiera per
domenica di Avvento di quest’anno        celebrante in altri testi della litur-          eccellenza della comunità radunata
viene proposta una nuova edizione        gia tutte le volte che si usava il ter-         per celebrare l’Eucaristia, cuore e
italiana. Nessuna novità sostanzia-      mine “fratelli”. La seconda varia-              centro di tutta la vita liturgica del-
le, dicevo, ma molte piccole novità      zione la troviamo nel “Gloria a Dio             la Chiesa. È un dono che accoglia-
di traduzione nelle preghiere del        nell’alto dei cieli e pace in terra agli        mo con fede dalle mani del Signore
celebrante e molte le novità dal         uomini amati dal Signore che sosti-             e dal lavoro intelligente di molte
punto di vista grafico con l’introdu-     tuisce “gli uomini di buona volon-              persone che ci hanno dato, all’ini-
zione anche di molti testi accom-        tà”, perché tutti gli uomini e donne            zio di un nuovo anno liturgico, uno
pagnati dalle note musicali per sol-     sono amati dal Signore, non solo                strumento di preghiera comunitaria
lecitare il celebrante a cantare le      quelli che fanno i bravi, cioè che              adeguato al tempo che viviamo.

                                                                                                     I recapiti
                                                                                               dei Centri don Vecchi
                                                                                           Don Vecchi 1: Carpenedo - viale
                                                                                           don Sturzo, 53 - tel. 0415353000

                                                                                           Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei
                                                                                           300 campi, 6 - tel. 0415353000

                                                                                           Don Vecchi 3: Marghera - via Car-
                                                                                           rara, 10 - tel. 0412586500

                                                                                           Don Vecchi 4: Campalto - via Or-
                                                                                           landa, 187 - tel. 0415423180

                                                                                           Don Vecchi 5: Arzeroni - via Mar-
                                                                                           sala, 14 - tel. 0413942480

                                                                                           Don Vecchi 6: Arzeroni - via Mar-
                                                                                           sala, 14 - tel. 0413942214

                                                                                           Don Vecchi 7: Arzeroni - via Mar-
                                                                                           sala, 14 - tel. 0413942214

                                         Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                         a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                         5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                         Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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