(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
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www.comunicareilsociale.com ottobre 2021 - n. 09 Testata reg. al Tribunale di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010 (R)accogliamoci Una società matura deve essere accogliente, inclusiva, protettiva. Ma l’accoglienza non è un traguardo: è un percorso culturale attraverso il quale ognuno deve sapersi mettere in relazione e aprirsi agli altri. 1
Sommario 8 12 Le storie Il focus 4. “Patto Napoli impegno per il Volontariato e i processi condivisi”: il nuovo sindaco dice sì alle proposte di CSV Napoli 5. Sentenza Casamonica, usura ed estorsione alla base dei fenomeni: «Rivedere la normativa per portare alla denuncia» di Giuseppe Ambrosio Direttore Responsabile Nicola Caprio 6. I bambini e il diritto alla corretta alimentazione: arriva il decalogo In redazione di Giuseppe Picciano Francesco Gravetti Walter Medolla 7. L’inclusione che parte dai banchi: Valeria Rega a Torre Annunziata è tempo di stare “Insieme per la Scuola” Impaginazione & Grafica di Marina Indulgenza Giuseppina Vitale 8. La città che sa accogliere: così Napoli Stampa aiuta i profughi afghani in copertina Tuccillo Arti Grafiche di Maria Nocerino (R)accogliamoci illustrazione di Ilaria Grimaldi Chiuso in redazione 10. Accoglienza familiare, l’affido come il 30 settembre 2021 gesto di solidarietà gratuita di Ornella Esposito Gli articoli firmati possono non rap- presentare la linea dell’editore ma, per 11. L’integrazione possibile nell’area metropolitana: una più ampia e completa informa- “Così ci prendiamo cura delle persone” zione, vengono pubblicate anche le di Franco Buononato opinioni non condivise. L’editore au- torizza la riproduzione dei testi e delle 12. Violenza sulle donne, il lavoro del volontariato e del terzo settore immagini a patto che non vengano uti- lizzate per finalità di lucro ed in ogni di Giuliana Covella caso citando la fonte. 14. Il sesso discrimina, il volontariato accoglie: a Napoli l’alloggio per la comunità Lgbt+ di Antonio Sabbatino 15. «Dopo di noi» tra percorsi virtuosi e criticità: «Agire insieme per dare autonomia ai disabili» Cdn Is. E1 - Napoli - tel. 0815624666 di Cristiano Faranna redazione@comunicareilsociale.com www.comunicareilsociale.com 16. Bond Building for Teens, il CSV Molise Testata registrata al Tribunale promuove le attività per ragazzi svantaggiati di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010 di Valentina Ciarlante 17. Rendicontazione del contributo, registro e Green pass a cura dell’area Consulenza del CSV Napoli 18. Alessandra, la malattia e la scrittura: «Invento storie contro le paure» di Bianca Bianco 3
Elezioni “Patto Napoli impegno per il Volontariato e i processi condivisi”: il nuovo sindaco dice sì alle proposte di CSV Napoli l’adesione a questo patto, che certifica la volontà di impegno su una tematica, quella del volontariato, troppe volte dimenticata o trascurata. Il patto, inoltre, rappresenta anche un riconoscimento del lavoro intra- preso dal Centro di Servizio per il Volon- tariato sul territorio della Città Metropoli- tana di Napoli per la valorizzazione delle azioni portate avanti dalle associazioni del mondo del volontariato, per la crescita del- la coscienza solidale e della responsabilità sociale condivisa, in un percorso di dialo- go e confronto costante con le istituzioni. Abbiamo proposto il patto in campagna elettorale proprio per chiedere a tutti i can- didati un impegno che poi dovrà concretiz- zarsi ad elezione avvenuto», spiega il presi- Antonio Bassolino, Matteo Brambilla, Ales- dente di CSV Napoli, Nicola Caprio. sandra Clemente, Gaetano Manfredi, Ca- Il patto è strutturato in tre punti, necessari tello Maresca e Rossella Solombrino sono per valorizzare le azioni della cittadinanza i candidati alla carica di sindaco di Napoli attiva e promuovere la coesione sociale per che hanno aderito, nel corso del mese di il benessere delle comunità settembre, al “Patto Napoli impegno per il 1. l’impegno dell’amministrazione pubbli- Volontariato e i processi condivisi”. ca alla piena ottemperanza dell’art.19 del In occasione delle elezioni comunali, in Codice del Terzo settore che sottolinea fatti, CSV Napoli ETS, il Centro di Servi- l’importanza di promuovere la cultura del zio per il Volontariato della città metropo- volontariato e le azioni di cittadinanza atti- litana di Napoli, ha proposto ai candidati va per il cambiamento culturale, sociale ed a Sindaco del capoluogo campano di con- economico della città frontarsi sui temi che portano alla valoriz- 2. il coinvolgimento degli Enti di Terzo set- zazione del volontariato e di impegnarsi a tore nella gestione condivisa per le politiche intraprendere processi di co-progettazione attive di welfare, la valorizzazione dei Beni e co-programmazione con tutti gli attori, comuni e dei Beni confiscati alla camorra. istituzioni, imprese, Terzo settore, società 3. la condivisione di processi e strategie civile, coinvolti a vario titolo nella crescita con il CSV Napoli - Centro di Servizio per civile e responsabile delle proprie comunità il Volontariato della città metropolitana di riferimento. Nello specifico, CSV Napoli di Napoli - per il supporto del volontaria- ha lanciato il “Patto Napoli impegno per il to, per la promozione della cittadinanza Volontariato e i processi condivisi”, chie- attiva, per l’attuazione di politiche sociali dendo ai candidati alla carica di sindaco la orientate all’amministrazione condivisa e disponibilità a sottoscrivere un documento alla costruzione di un welfare comunitario nel quale vengono indicate le proposte per e generativo. la città del CSV Napoli durante la campa- Sono stati invitati tutti i candidati alla cari- gna elettorale. «Riteniamo fondamentale ca di sindaco, hanno aderito in 6. 4
Editoriale Sentenza Casamonica, usura ed estorsione alla base dei fenomeni: «Rivedere la normativa per portare alla denuncia» di Giuseppe Ambrosio Presidente Forum Nazionale delle Associazioni Antiusura Nell’anno 2007, quasi 15 anni fa, l’Associa- favore, ma se da una parte vuol dire che l’at- zione CODICI, allora una delle più impor- tività repressiva ha sviluppato la capacità di tanti associazioni antiracket resistere alle componenti crimi- e antiusura (con oltre 20 sedi nali, dall’altro certifica il totale sparse in altrettante province fallimento delle politiche pre- italiane), denunciava la presen- ventive. I processi Gramigna, za della criminalità organizzata Gramigna Bis, Gambacurta, a Roma, tracciando, quartie- solo per citare i più importanti re per quartiere, la presenza di che si sono svolti negli ultimi associazioni di tipo mafioso, 10 anni a Roma (a cui ha par- nazionali e internazionali. Il tecipato l’Associazione CODICI, tutto veniva presentato in un costituendosi parte civile), han- Report indirizzato alla Prefettu- no visto l’assenza delle vittime ra – UTG di Roma, al Ministero seppur una costante presenza dell’Interno e al Commissario delle associazioni antiracket e Straordinario per il coordinamento del- antiusura e per il contrasto alla criminalità le Iniziative per contrastare i fenomeni del organizzata. Le Sentenze però mandano un racket e dell’usura ed a Roma Capitale (allo- grido di allarme: l’ennesimo. ra ancora Comune di Roma) Il mondo dell’associazionismo era il fulcro La reazione delle Amministrazioni coinvolte del meccanismo che portava alla denuncia. fu a dir poco scomposta: parlare di presen- Smantellato quel meccanismo, le vittime za della criminalità organizzata su Roma, non denunciano più. Poco importa se i 30 addirittura con metodologie di tipo mafioso anni, o i 25 anni di condanna al carcere - era “procurato allarme”. La mafia a Roma che oggi abbiamo visto cadere sulle teste del non poteva esistere, e chi denunciava tali fe- clan Casamonica, Spada e Di Silvio - non nomeni era in cerca di facili scoop e di un portano a rivedere gli strumenti di preven- po’ di visibilità. I dati si basavano su una ca- zione, gli strumenti di solidarietà e di incen- pillare ricerca di informazioni, elementi, e tivazione alla denuncia. Liberato uno spa- dinamiche che erano sotto gli occhi di tutti zio, se lo Stato non se ne riappropria, ci sarà (tranne di chi non voleva vederli); dovevano un altro clan a riprenderlo… e tra 15 anni essere solo raccordati, letti nel loro insieme e magari ci troveremo a festeggiare altre con- sintetizzati. L’associazione denunciava l’im- danne esemplari! La questione è che le Isti- portanza di un associazionismo qualificato e tuzioni sono state a dir poco miopi, se non del supporto delle istituzioni per portare alla scellerate, smantellando pezzo per pezzo denuncia le vittime di usura ed estorsione e il sistema costruito a fatica (e sicuramente della criminalità. La risposta delle istituzio- con grosse pecche ed errori) dal 1996. Ab- ni è stata la iattura del DM 220/07 che in un biamo visto sperperare milioni e milioni di goffo e scomposto tentativo di disciplinare il euro con risultati scadenti, inutili (si vadano settore ha determinato il frastagliamento e a verificare correttamente i risultati dei vari lo spezzettamento del mondo associativo e PON Sicurezza). Oggi festeggiamo la sen- la perdita di know-how. Non è un caso che tenza Gramigna bis (CODICI e il FORUM da allora le denunce in materia di usura ed delle Associazioni Antiusura erano costitu- estorsione, con l’unica eccezione dell’usura ite parte civile) come una vittoria di un ap- bancaria, si siano sempre più ridotte, pra- parato dello Stato, ma dobbiamo scendere a ticamente a zero. L’esito del processo Gra- lutto per il totale fallimento delle politiche di migna bis non può che essere accolto con prevenzione. 5
L’iniziativa I bambini e il diritto alla corretta alimentazione: arriva il decalogo di Giuseppe Picciano Dieci articoli che si ispirano alla Convenzio- di produzione dei cibi che ne garantissero la ne sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza tracciabilità. Per fortuna questi episodi sono dell’Onu, che tutela anche il diritto al cibo per sempre più rari». ogni bambino. Più che un decalogo, è una L’iniziativa della dirigente dell’Odav nasce vera e propria carta che contempla il diritto dall’analisi degli ultimi dati condizionati dal- dei bambini a ricevere la migliore alimen- lo scoppio della pandemia secondo i quali tazione possibile. L’ha scritta Monica Sal- molte diseguaglianze sociali si sono accen- vatore, avvocato tuate non solo in civilista, membro Paesi ritenuti a della delegazio- rischio, ma anche ne napoletana nei Paesi occi- dell’Odav, l’Osser- dentali, compre- vatorio del diritto sa l’Italia. Il nu- agroalimentare e mero di famiglie vitivinicolo. impossibilitate a «Questo docu- garantire ai pro- mento – spiega pri bambini pasti la Salvatore – è salutari e garanti- la riaffermazio- ti si è fortemente ne di un bisogno ridotto. «E’ que- essenziale di tut- sto lo spirito di ti i bambini, che fondo dell’inizia- spesso invece tiva, riaccendere viene ignorato se l’interesse dell’o- non addirittura foto © Maurizio Bergianti Progetto FIAF-CSVnet pinione pubbli- violato. Faccio un “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano” ca su questo ar- esempio. Tutti i gomento al di là ragazzi in età scolare hanno diritto a usufru- delle consuete e solenni giornate mondiali ire di mense scolastiche di qualità affinché di circostanza, che restano lettera morta. Ma diventino anche luogo di convivialità e un’oc- non solo: vorremmo fare del nostro opuscolo casione di integrazione sociale a prescindere uno strumento divulgativo per sensibilizza- dalle diseguaglianze economiche, che posso- re le famiglie e le scuole». Il testo del docu- no rappresentare una forte discriminante. E mento è stato trasmesso sia al ministero delle invece le cronache si sono interessate non di Politiche agricole sia a quello dell’Istruzione rado di alcuni bambini che, non potendo pa- per il patrocinio e al Vicedirettore generale gare la retta, sono stati emarginati e costretti aggiunto della Fao Maurizio Martina, con il a mangiare il panino portato da casa in un quale c’è un’interlocuzione costante. Infatti angolo della mensa». l’Odav ha fra i suoi scopi principali la tutela Uno dei punti fondanti della Carta dei diritti e la difesa di uno dei patrimoni nazionali più alimentari del fanciullo lanciata è la sicurez- importanti: quello agroalimentare e vitivini- za della filiera alimentare poiché non sempre colo. Ne fanno parte avvocati e professioni- ai bambini è servito cibo sicuro con etichet- sti su scala nazionale. Monica Salvatore si è te alimentari chiare e semplici sul contenuto specializzata in diritto agroalimentare: «Un e la composizione. «E’ successo – aggiunge segmento che in Italia è poco sviluppato. E la Salvatore – che in alcune mense sia stato su questo ci sarebbe molto da dire». difficile risalire sia all’origine sia al metodo 6
Genitori & Figli L’inclusione che parte dai banchi: a Torre Annunziata è tempo di stare “Insieme per la Scuola” di Marina Indulgenza Parlare di scuola inclusiva, di contenimen- con attività specifiche sulla psicomotricità.» to della dispersione scolastica, di abolizione «Insieme per la Scuola – continua il Presi- delle barriere sociali o di tutela del benes- dente – fa parte dell’albo delle associazioni sere psicofisico degli studenti può sembra- civiche cittadine e del Comitato Anti Ca- re quasi una provocazione alla luce di una morra di Torre Annunziata, e darà il suo ap- didattica a distanza che, in Campania spe- porto all’interno di un tavolo permanente la cialmente, ha subito un prolungamento tale cui finalità è quella di contenere prima e di da generare nuove urgenze e nuove criticità eliminare poi la dispersione scolastica. A tal all’interno di realtà già di per sé complicate. Nella città di Torre Annunziata, ad esem- pio, a seguito di misure ancora più restritti- ve anti-Covid emanate dal Sindaco, i giorni in presenza, nel corso dell’anno scolastico 2020/20201, sono stati notevolmente infe- riori rispetto ad altri comuni della regione. Da qui l’urgenza di un gruppo di genitori, supportati da Scuole Aperte Campania, di presentare ricorso al TAR e ottenere la ria- pertura degli istituti con modalità integrata. Da questo primo e importante risultato, a giugno 2021 è nata “Insieme per la Scuola”, un’associazione che promuove la difesa e il rispetto dell’art.34 della Costituzione Italia- na che riconosce nell’istruzione un diritto fondamentale ed essenziale. «In una città complessa come Torre An- nunziata, in cui molte famiglie vivono un foto © Franco Schianchi Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano” forte disagio economico, sociale e culturale – spiega il Presidente Raffaele Scigliano – è fondamentale attivarsi per arginare queste proposito, riteniamo sia necessario e impor- diseguaglianze e combattere la dispersio- tante rafforzare la componente genitoriale ne scolastica che ne consegue. L’idea che la nei consigli scolastici e lavorare, in sinergia nostra Associazione ha di una scuola “ac- con i rappresentanti d’istituto, i consiglieri, cogliente” e inclusiva prevede la possibilità, i docenti, i dirigenti. Ovviamente, insieme a per tutti gli alunni, di viverla a 360 gradi, ma progetti legati strettamente a finalità scola- perché questo accada bisogna fornire un stiche, abbiamo partecipato insieme ad altre servizio mensa e un tempo prolungato; dare associazioni civiche a proposte da inserire la possibilità di utilizzare le palestre anche nel nuovo Piano Urbanistico Comunale, che per attività extra scolastiche; realizzare una siano volte al miglioramento degli spazi ver- serie di progetti legati la teatro o alla musi- di e a una viabilità cittadina che preveda l’u- ca e attivare laboratori linguistici invece di tilizzo di mezzi ecologici, ovvero a una serie rivolgersi all’offerta privata; sensibilizzare di azioni fortemente finalizzate a creare una alla diffusione della cultura e della legalità e città a misura di bambino e di ragazzo». garantire l’inclusione ai disabili, ad esempio 7
La storia, le storie La città che sa accogliere: così Napoli aiuta i profughi afghani di Maria Nocerino I cittadini di Ponticel- “Quando sono arrivati li si sono cimentati erano stremati da un in una vera e propria viaggio stancante e gara di solidarietà lunghissimo, non pri- per i profughi afgha- vo di pericoli – spiega ni arrivati a Napoli. Raffaella Nocera, ope- Quando le 43 famiglie ratrice impegnata nella provenienti da Kabul prima accoglienza pro- hanno messo piede fughi – Da un punto nel Covid Residence, di vista fisico non sta- nella periferia est della vano male ma sul pia- città, oltre al supporto no psicologico erano della Protezione Civi- scioccati. Immaginia- le della Regione Cam- mo che queste persone pania e degli Ope- dalla sera alla mattina ratori socio-sanitari sono dovute partire, (Oss), hanno potuto scappare letteralmente contare sull’aiuto di così come erano vesti- tanti napoletani che te, portandosi dietro si affollavano davanti all’Ospedale del Mare il minimo indispensabile”. Tra gli oltre 120 con buste piene di generi alimentari, vestiti profughi, c’erano molte giovani donne e so- e tutine nuove per i più piccoli. Pasta, pane, prattutto bimbi, alcuni molto piccoli, anche latte, vestiti: erano queste le cose di cui ave- lattanti. “La cosa che mi ha sconvolto all’ini- vano strettamente bisogno queste persone, zio era lo sguardo pieno di terrore di questi scappate da un giorno all’altro dalla loro bambini– continua l’assistente socio-sani- casa, in fuga dalla dittatura e dalla morte. taria – Piano piano, però, abbiamo potuto notare con piacere che si sono addolciti, han- no preso a fidarsi di noi e, nonostante le barriere linguistiche e culturali, sono riusciti a farsi capire”. Quasi tutti i rifugiati arrivati qui tra agosto e settem- bre, dunque, erano in compagnia di familia- ri, solo in alcuni casi, si trattava di singoli. Alla luce di questo, la Prefettura di Napoli, intervenuta nella fase successiva alla prima accoglienza, più che “smistarli” all’interno dei Centri di accoglien- za straordinaria (Cas), 8
Dall’inferno di Kabul a una casa confiscata alla camorra Hanno trovato casa all’interno di un bene con- fiscato alla camorra a Quarto, che oggi ospita una famiglia afghana composta da sei per- sone, un medico, sua moglie e i loro quattro figli, il più piccolo di 5 e il più grande di 13 anni. “È così che si accoglie: in una dimensio- ne familiare, è così che si dovrebbe far senti- re a casa chi non ha volontariamente scelto di realizzare un progetto migratorio ma, dalla mattina alla sera, è stato costretto a scappare per sfuggire alla morte”, spiega don Gennaro Pagano, responsabile della Fondazione Regi- na Pacis di Quarto, che ha aperto le porte ai rifugiati afghani per la prima accoglienza, pri- ma cioè che venissero “smistati” in strutture della regione. “Ci è sembrato naturale e dove- roso metterci a disposizione sin dalla prima quindi strutture comunitarie per migranti, ha ora, soprattutto per le mamme con i bambini ritenuto opportuno sistemarli in unità abitati- piccoli, quindi per i minori non accompagna- ve autonome, dando priorità all’esigenza di te- ti e le persone più in difficoltà, cui sempre ci nere insieme i membri di una stessa famiglia. rivolgiamo, in maniera completamente gratu- “Un grande lavoro è stato svolto in questo sen- ita, prendendoci noi tutti gli oneri”, sottolinea so grazie soprattutto al contributo dei Comuni il parroco della fondazione diocesana. Poco e delle organizzazioni del terzo settore, che si dopo che sono andati via su nuove indicazioni sono presi l’onore di tutte le spese”, sottolinea della Prefettura di Napoli, è nata l’idea di dare Grazia Rutoli, dirigente dell’Ufficio Immigra- ospitalità a questa famiglia, una causa imme- zione della Prefettura di Napoli. Che aggiunge: diatamente sposata dalla parrocchia del Gesù “Un contributo prezioso lo hanno dato proprio Divino Maestro in sinergia con il Comune di i piccoli comuni, come quelli dell’avellinese, e il Quarto che ha, appunto, messo a disposizione comune di Quarto, dove, in collaborazione con un bene confiscato del territorio. “Dove prima la Diocesi, una famiglia di sei persone ha potuto c’era il male ora c’è il bene – dice don Pagano trovare accoglienza all’interno di un bene confi- – ma non è questa l’unica scommessa vinta in scato alla criminalità”. Nel frattempo, il nume- questa vicenda: trovare questa soluzione abi- ro dei profughi era sceso da 120 a 107, perché tativa dimostra che si può ospitare le famiglie alcuni hanno chiesto di cambiare regione per in piccoli comuni, all’interno di case piuttosto raggiungere altri parenti giunti in Italia: quelli che in megastrutture anonime, è così che si presenti in Campania sono stati collocati più o può realizzare una vera integrazione che può meno equamente nelle 5 province. Ma c’è anche agevolare una sorta di ritorno alla normalità chi cerca di aiutare il popolo afghano dall’Italia, di persone che non hanno scelto di partire, come l’associazione DiamoUnaMano, già attiva ma sono state sbattute fuori casa loro e hanno in paesi come la Siria, dove ha organizzato una perso tutto”. spedizione mensile di 2 tonnellate di farina per M.N. sostenere circa 100 persone in enormi difficoltà economiche a causa della guerra. “La cosa prin- cipale da fare in questi casi è spedire soldi con cui le famiglie possano acquistare beni di prima necessità – spiega il presidente Vittorio Emanue- le Iervolino – Io non penso alla pace del mondo, non solo perché non compete a me ma anche perché oggi la situazione è davvero troppo con- fusa, noi sappiamo poco di ciò che sta effettiva- mente succedendo a Kabul”. 9
La testimonianza Accoglienza familiare, l’affido come gesto di solidarietà gratuita di Ornella Esposito “I vostri figli non sono figli vostri e sebbene è andata via. «Nella nostra lunga esperien- stiano con voi, non vi appartengono”. Nei za sul campo - afferma Luigi Ferraro della celebri versi di una poesia di Gibran è ri- Fondazione “Giuseppe Ferraro”- abbiamo assunto il senso dell’essere genitori: accom- registrato che la maggiore difficoltà di un pagnare i figli lungo il sentiero della vita affidatario risiede nella paura di affezionar- lasciandoli liberi di andare per la propria si troppo ad un bambino che poi dovrà ri- strada. E se questo vale per un genitore bio- tornare con i suoi genitori, ma è una paura logico, vale ancor di più per un genitore af- su cui ci si può lavorare, anzi, quasi sempre fidatario che accoglie temporaneamente un le due famiglie restano in contatto anche bambino nella quando l’affido propria fami- finisce». E se glia per aiutar- questa paura lo a ricongiun- è superabile, gersi in futuro quella di esse- ai suoi genitori. re abbandonati Una forma no- dalle istituzioni bile e gratuita è quasi insor- di solidarietà montabile. tra famiglie. «Il maggior «Nella vita - ostacolo nel dice Maria, reperimento di mamma affida- potenziali af- taria per circa fidatari - con- due anni - può tinua Ferraro capitare che - è la sfiducia una mamma che nutrono e un papà attraversino momenti di forte nell’ente pubblico, molto spesso assente nei stress in cui non sono in grado di occuparsi momenti di difficoltà. E qui, le associazio- dei propri figli come è accaduto a me con ni di volontariato giocano un ruolo decisi- Manuela, una bambina che ho accolto nella vo perché offrono il necessario supporto mia famiglia per quasi due anni. Teresa, sua ad un’esperienza bella ma complessa». Gli madre, lavorava nel palazzo come donna fa eco Cristina Ricciardi - vice presidente alla pari presso una famiglia di persone an- dell’Associazione Ai.Bi. - la cui organizza- ziane e aveva con sé Manuela, senza padre. zione ha recentemente avanzato tre pro- Improvvisamente iniziò a non stare molto poste sulla legge delega per la “Riforma dei bene in salute, così mi resi disponibile a te- procedimenti per la tutela e l’affidamento nere spesso Manuela con me al ritorno da dei minori”, in discussione presso la Com- scuola e la domenica perché mi accorgevo missione Giustizia della Camera. «Secondo che nessuno poteva prendersene cura. noi - spiega Ricciardi - sul tema dell’affido Ad un certo punto Teresa si aggravò e allora familiare va valorizzato il ruolo e l’esperien- mi offrii di accoglierla in affido diurno resi- za del privato sociale attraverso un sistema denziale». Ci sono voluti molti mesi prima di accreditamento inclusivo che consente a che Teresa ritornasse a stare meglio e in tut- una famiglia e a un bambino di essere real- to quel tempo Maria si è presa cura di Ma- mente sostenuti da soggetti con requisiti di nuela proprio come fa una mamma, non na- qualità e che lavorano in integrazione con il scondendo il dispiacere di quando Manuela pubblico». 10
L’intervista L’integrazione possibile nell’area metropolitana: «Così ci prendiamo cura delle persone» di Franco Buononato Sono diventati il punto di riferimento dell’ac- Le tappe di questo impegno? coglienza agli extracomunitari in una zona “Sono tante: dalle celebrazioni annuali della che già verso la fine del secolo scorso aveva giornata del rifugiato ai tantissimi progetti di una forte comunità di origine africana e asia- accoglienza, di intercultura, di inclusione e tica: nigeriani, filippini, pachistani che qui, integrazione di adulti e minori. Uno dei pro- a nord di Napoli, regno della produzione di getti più belli è stato ‘Centro delle diversità’ in calzature e abbigliamento, venivano a trova- collaborazione con altre associazioni, con le re una nuova vita, benessere, libertà. Ma non scuole, con volontari italiani e stranieri con era semplice. E non lo è neppure adesso, in- la creazione di uno spazio multiculturale di tegrarsi qui, da Grumo Nevano a Casandrino, incontro tra individui, gruppi, associazioni, da Frattamaggiore a Sant’Antimo. Dal Cen- scuole e istituzioni del territorio in cui la di- tro Astalli di Grumo sono passati migliaia di versità culturale era percepita come una ric- uomini, donne e bambini in cerca di aiuto e chezza e fonte di esperienza”. accoglienza. La presidente, Giovanna Lauro, insegnante in pensione e volontaria a tempo pieno, accetta di parlare solo se si mette in ri- salto il lavoro di gruppo, di “assieme”. Presidente Giovanna Lauro, quando è ini- ziato il suo impegno? “Sono più di trent’anni che insieme ad un gruppo di persone amiche, mi dedico ad aiu- tare e accompagnare gli stranieri residenti nel territorio. Appartengo ad un gruppo cattolico, Vita Cristiana, che si ispira alla spiritualità di sant’Ignazio e quindi legato ai padri Gesuiti, in particolare a padre Gianni Notari. Intorno al 1990 ci demmo tre priorità al nostro agi- re: i giovani, i poveri e la cultura. Con alcuni del mio gruppo scelsi i poveri e nello specifi- co gli stranieri che già in quegli anni erano abbastanza numerosi. Prima scuola di ita- Quanti siete? liano, distribuzione pasti e, poi, un centro di “Come accoglienza e ospitalità più di 10 per- accoglienza nel 1992 a Casandrino. Giovani sone, ma tra scuola di italiano per adulti e e meno giovani, tutti volontari, diedero vita doposcuola e alfabetizzazione per bambini ad un servizio di accoglienza che già allora almeno 50/60 persone. Inoltre passano per lo non era solo ospitalità, ma accoglienza del- sportello legale e informativo circa un centi- la persona, prendendo spunto dall’impegno naio di persone all’anno. Cerchiamo di ascol- promosso dal Centro Astalli di Roma con il tare e accompagnare tutti nei loro bisogni quale siamo in rete. Nel 1996 siamo l’associa- ed esigenze, per quel poco che possiamo, nei zione di volontariato Centro Astalli Sud. Da loro progetti di vita, ci ‘prendiamo cura’ delle Casandrino, nel 2002 ci siamo spostati a Gru- persone”. mo Nevano, in un immobile che il Comune ha acquistato con i fondi residui della Legge Martelli”. 11
Il focus Violenza sulle donne, il lavoro del volontariato e del terzo settore In provincia di Napoli l’associazione Frida Kahlo si occupa di tutelare i diritti con un’assistenza h24 di Giuliana Covella Dalla presa in carico alla alla denuncia, al - Abbiamo così deciso di adottare un ap- sostegno legale e psicologico, alla fuoriusci- proccio/ protocollo denominato “Security e ta dal circuito della violenza. Ecco il senso resilience”». della parola “accoglienza” per l’associazio- Nella prima fase del lockdown c’è stata la ne Frida Kahlo di Marano, in provincia di chiusura al pubblico dello sportello, ma Napoli, che si occupa di tutelare i diritti di sempre reperibile e attivo h 24 con ascolto donne provenienti da tutta l’area nord ed e accoglienza telefonica; attivazione di co- ha uno sportello dedicato a due vittime di aching motivazionale in webinar (Skype, femminicidio, Enza Cappuccio e Fiorinda zoom, whatsapp); ingresso privilegiato in Di Marino. Un sostegno h 24 in mancan- sinergia con il numero 1522 e la compagnia za di uno stato sociale costante, soprattutto dei carabinieri di Marano per sostenere durante la pandemia. l’accompagnatore alla denuncia; partecipa- zione al progetto “Mimosa giù le mani”: con 1.600 far- macie della Campania che hanno esposto la lista dei Cav e degli sportelli effet- tivamente reperibili e con- tattabili, in collaborazione con Federfarma Campa- nia, Farmaciste Insieme, Vision Vittimiologia e la consigliera di parità di Città metropolitana. Nella seconda fase di lockdown c’è stata poi la riapertura al pubblico e l’accoglienza e la presa in carico in pre- senza. «Dopo il lockdown sono aumentate le richieste di aiuto al no- VIOLENZA ED EMERGENZA SANITARIA stro sportello - rimarca Fanelli - La legge sul La convivenza forzata ha rappresentato una Codice rosso non è intervenuta in maniera trappola insidiosa e pericolosa per molte significativa, essendo debole sul piano della donne durante il lockdown. Il confinamen- prevenzione e protezione. to e l’isolamento forzato hanno incremen- Occorrerebbe anzitutto intervenire sulla tato violenze e abusi, che tuttavia sono stati formazione delle forze dell’ordine come meno denunciati. previsto da quel testo. Formazione che do- «Come operatrici dello sportello antivio- vrebbe coinvolgere anche i magistrati. Ab- lenza del Comune di Marano, Le Porte di biamo letto di sentenze e provvedimenti da Frida, per il contrasto alla violenza e il sup- far accapponare la pelle, come la prima per porto alle donne non ci siamo mai ferma- il carnefice di Fortuna Bellisario». te - spiega la responsabile Stefania Fanelli LE PROPOSTE 12
Un piano straordinario per l’occupazione te telefonicamente 10 donne con una certa femminile per rendere le donne libere e au- regolarità tra i 38 e 55 anni. In gran parte ca- tonome nel presentare denuncia è la propo- salinghe o con lavoro precario e basso grado sta dell’associazione. «Bisogna che ogni isti- di scolarizzazione; tre donne hanno seguito tuzione, da quelle locali a quelle nazionali, il percorso di coaching motivazionale e due sostenga gli sportelli/centri antiviolenza e sono state accompagnate alla denuncia. In le strutture di accoglienza. Invece per man- particolare nel caso di una 55enne residen- canza di fondi, anziché spalancare le porte, te nel territorio di Marano successivamente le strutture vengono alla presa in carico, a “ chiuse. poche ore dal contat- Territorio per terri- to telefonico accom- torio bisogna inoltre pagnata alla denuncia promuovere proto- Un’alleanza sociale dopo 20 anni di abusi, colli d’intesa tra asso- violenze e minacce di ciazioni, forze dell’or- per accompagnare morte, gli inquiren- dine, servizi sociali, scuole e parrocchie. le donne fuori ti hanno proceduto all’arresto e alla reclu- Un’alleanza sociale per accompagnare le dal circuito sione con la carcera- zione per il coniuge donne fuori dal circu- della violenza maltrattante. ito della violenza. La Ad oggi siamo a cir- battaglia da condurre ca 30 donne nel 2021, è innanzitutto cultu- tra cui due di circa 20 rale, per debellare quell’idea di matrice pa- anni». Ma cos’altro manca per tutelare le triarcale nei confronti delle donne». vittime? «Referto psicologico e punti rosa in ogni pronto soccorso (abbiamo visto refer- I SERVIZI ti allucinanti con 8 punti di sutura sull’oc- Lo sportello è diventato anche il luogo dove chio); braccialetti elettronici in ogni misura le vittime possono incontrarsi e raccontarsi cautelare (dal divieto di avvicinamento e ar- attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto, il resti domiciliare)». cerchio delle donne e la biblioteca di genere. Tra gennaio e maggio 2021 sono state segui- 13
L’esperienza Il sesso discrimina, il volontariato accoglie: a Napoli l’alloggio per la comunità Lgbt+ di Antonio Sabbatino Luoghi di speranza, in cui lasciarsi alle spalle persona con una grave disabilità, doppiamen- i residui degli stigmi dell’intolleranza e dell’in- te discriminata, dopo un periodo ne Questa comprensione per il proprio orientamento Casa Non è un albergo si è trasferito in Emilia sessuale. In città, a Napoli gli esempi di acco- Romagna entrando nelle liste di collocamento glienza in favore appartenenti della comunità di quella Regione». La missione di tutela delle Lgbt+ discriminati dalla famiglia o dalla so- pari opportunità presuppone anche un occhio cietà che li circonda non sono poi tanti, sinto- all’attualità: a Iken si sono prodigati per l’ac- mo di un problema forse disquisito in modo coglienza di due ragazzi afgani, profughi sfug- vacuo nonostante i passi avanti. Le realtà esi- giti dalla persecuzione dei talebani e ancora stenti gettano il cuore più in pericolo per oltre gli ostacoli (eco- il loro orientamento nomici e burocrati- sessuale. Addirittura, ci). È il caso di Iken in Afghanistan chi è Napoli l’associazione gay a volte è costretto di promozione socia- a nascondersi nelle le che dal 2017 opera fogne per non essere in un bene confiscato ucciso». L’associa- alla camorra di via zione Iken ha parte- Antonio Genovese, cipato al bando del nei pressi dei Ponti Comune di Napoli Rossi, ribattezzata per la gestione della “Questa Casa Non è Casa delle Culture un Albergo - Rain- e dell’Accoglienza bow Center Napo- Lgbt+ assegnata in- li” dedicato a Silvia vece (con il ricorso al Ruotolo e tutte le vittime innocenti di camor- Tar perso) dall’Arcigay Napoli ad Associazione ra. Nel solo 2021 ci sono stati ben 800 ingressi, Trans a Pochos Napoli 2012, da Antinoo Ar- oltre alle segnalazioni non ancora approfondi- gigay alla cooperativa Dedalus. Da maggio ad te. Numeri importanti, sinonimo di lungimi- oggi 9 i casi segnalati e 3 accolti dalla struttura ranza. «Siamo aperti al territorio, accogliendo napoletana, di cui non viene rilevata l’ubica- chi è costretto a nascondere il proprio orien- zione proprio per la delicatezza delle storie di tamento sessuale. E ancora oggi succede» af- chi vi arriva. «Le discriminazioni e le violenze ferma Carlo Cremona, presidente di Iken. Uno si perpetrano soprattutto in famiglia – ricorda spazio con due posti letto, in cui ospitare chi fa per l’ennesima volta Sannino – Di recente ci parte del mondo gay, lesbo, identità di genere siamo occupati di due ragazze lesbiche addi- non binario. «Ci finanziamo da soli paghia- rittura minacciate di morte. In passato mi ri- mo utenze, bollette, accettando donazioni e ci cordo il caso che seguii a Monte di Procida di preoccupiamo di far stare a proprio agio chi, un uomo messo in un sottoscala dal fratello anche grazie al rapporto con l’Unar (l’Ufficio insieme ai topi perché gay». Il periodo di per- nazionale antidiscriminazioni razziali del Di- manenza arriva anche a 6 mesi con l’ausilio di partimento delle Pari Opportunità della Presi- psicologi, medici, avvocati per questioni lega- denza del Consiglio dei Ministri ndr.), ci chiede li. Anche in questo caso, un ruolo fondamen- aiuto» aggiunge Cremona. Il periodo di sog- tale lo svolge l’Unar. Come per Iken anche la giorno serve a rigenerarsi e trovare la propria casa delle Culture e dell’Accoglienza Lgbt+ è in strada senza doversi preoccupare di giustifica- contatto con rifugiati dell’Afghanistan facente re il proprio orientamento sessuale. «In certi parte della comunità gay. frangenti ci sono casi ancora più delicati. Una 14
Il progetto «Dopo di noi» tra percorsi virtuosi e criticità: «Agire insieme per dare autonomia ai disabili» di Cristiano Faranna Garantire l’autonomia e l’indipendenza delle bre 2020, vede la collaborazione di “A ruota persone disabili quando e ottenere tutta l’assi- libera Onlus”. Il progetto si svolge in un ap- stenza necessaria in particolar modo quando i partamento in un quartiere centrale di Napo- genitori non ci saranno più. Questi gli obietti- li. “Le ragazze e i ragazzi, sono 12 quelli che vi che hanno dato vita nel 2016 alla cosiddetta attualmente partecipano a turno, in gruppi di legge “Dopo di noi” (112/2016), che sta trovan- quattro e coadiuvati da due tutor, trascorrono do sempre più applicazioni in tutta Italia cen- il fine settimana, impegnandosi in tutte le atti- trate su luoghi di vita comune e progetti che vità di gestione di una casa (organizzazione dei implichino attività lavorative. Ne abbiamo tempi, spesa e preparazione dei pasti, pulizia, attività ricreative). Con i finanziamenti della legge è stato possibile ristruttura- re l’appartamento in maniera del tutto accessibile e sempre secondo ciò che prevede la legge, le famiglie contribui- scono alle spese della gestione”. Nono- stante alcune sospensioni dovute alle varie zone rosse perpetuatesi nel corso degli ultimi mesi il progetto sta andan- do avanti con risultati davvero positivi e con la ripresa a settembre ai ragaz- zi si è affiancata la collaborazione de- gli assistenti personali, figura prevista dalla legge. Per quanto riguarda invece il secondo ambito, ovvero quello della valorizzazione delle abilità dei giovani e della preparazione al lavoro, Vita At- tiva porta avanti molteplici attività. “Il progetto Usciamo in comitiva, trasfor- foto © Giancarlo Ortolani Progetto FIAF-CSVnet mato in epoca di lockdown in “Uscia- “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano” mo in comitiva… in rete!”. Abbiamo attivato a Gragnano, tra il 2020 e il 2021, due corsi-la- parlato con Roberta Calbi, referente di “Vita boratorio per Animatore sociale in collabora- Attiva”, associazione impegnata soprattutto zione con l’Agenzia Create Connections. Pro- nell’ambito delle attività rivolte ai ragazzi con prio questo settembre abbiamo inaugurato disabilità post obbligo scolastico, una fascia un orto sociale nella Valle dei Mulini sul quale della popolazione non del tutto tutelata anco- puntiamo molto per le numerose valenze che ra completamente in Italia. presenta, sia di ergoterapia che di inclusione “I progetti attivi vertono su due filoni con- sociale”. Una meta precisa alla quale puntare, vergenti sul durante noi/dopo di noi: speri- quella mostrata da Vita Attiva, sul solco del- mentazione di vita autonoma di ragazzi con la valorizzazione della persona. “Siamo for- disabilità e attività di inclusione sociale, valo- temente convinti che bisogna agire insieme rizzazione delle diverse abilità, preparazione sul piano culturale, sociale, dell’applicazione al lavoro”. delle leggi. Cerchiamo quindi di moltiplicare Per quanto riguarda il primo ambito Vita At- le esperienze di vita tra e con gli altri, di sti- tiva ha in atto il progetto “Imparo a vivere da molare le istituzioni a realizzare quanto è di solo”, il primo in Campania di cohousing per loro competenza, di creare partenariato tra ragazzi con diversabilità. Iniziato il 18 settem- associazioni con le medesime finalità”. 15
Dal CSV Molise Bond Building for Teens, il CSV Molise promuove le attività per ragazzi svantaggiati di Valentina Ciarlante Percorsi sperimentali di affidamento e tà di inserimento sociale. Progetto Fami- affiancamento familiare per adolescenti glia è una federazione di enti non profit cosiddetti ‘fuori famiglia’, attività tese a che opera principalmente nell’ambito del intessere relazioni adulto-ragazzo, propo- sostegno alla vita e alla maternità e nel ste solidali che creino benessere. campo dell’accoglienza di bambini e ra- Sono questi i punti nodali di Bond Buil- gazzi. Con l’iniziativa che ha ottenuto l’ok ding for Teens, iniziativa che la federazio- della Presidenza del Consiglio, si intende ne Progetto Famiglia sta per concretizza- promuovere il benessere dei ragazzi che re in collaborazione con altri enti di Terzo soffrono di privazioni familiari mediante Settore del centro e del sud d’Italia e che il potenziamento di reti relazionali inter- è destinataria di un finanziamento del Di- generazionali ed extrafamiliari, ma l’o- partimento per le Politiche familiari della biettivo è anche favorire un interscambio Presidenza del Consiglio dei ministri. Un tra giovani e adulti in modo da produrre lavoro di alto profilo sociale che ha tro- legami duraturi di ‘parentela sociale’. vato anche il consenso del CSV Molise. «Tutto nell’ottica del supporto alla cre- Il Centro di servizio per il volontariato scita e dell’accompagnamento per la vita e verso la pie- na autonomia - spiegano da Progetto Fa- miglia -. Uno degli scopi da raggiungere è anche quello di accompa- gnare verso l’affidamento familiare gli adolescenti e i preadolescen- ti out-of-home ha infatti concesso il proprio patrocinio che, a giudizio del servizio sociale terri- e contribuito a diffondere i dettagli nel toriale e dell’autorità giurisdizionale, ne mondo del non profit. La partecipazione avessero bisogno. Ci proponiamo anche di altri organismi senza scopo di lucro, di offrire agli altri adolescenti e preado- oltre a quelli che hanno già aderito, com- lescenti out-of-home la possibilità di tes- porterà infatti una penetrazione maggio- sere legami significativi con adulti-fami- re sul territorio. Le attività prenderanno il glie affiancanti del territorio». Secondo via a breve in provincia di Isernia per ter- la relazione presentata dalla federazione minare nel mese di luglio 2022 e saranno Progetto Famiglia il piano operativo si curate dalla referente Marilena Di Lollo. svolgerà attraverso quattro step: socia- I promotori stanno cercando associazio- lizzazione, affiancamento, affidamento ni e in generale organismi del non profit e sostegno. L’attuazione nei vari territori che siano interessati a istituire una par- viene condotta insieme ai partner e con la tnership e quindi a offrire a dei ragazzi collaborazione dei Comuni e degli Ambiti svantaggiati nuove e concrete opportuni- Territoriali coinvolti. 16
infoODV a cura dell’area Consulenza del CSV Napoli Rendicontazione del contributo, registro e Green pass È stato pubblicato il D.D. n. 488 del 22 set- La vidimazione del registro con le modalità tembre 2021 di adozione, ai sensi dell’art. descritte è importante proprio a garantire la 16, comma 1 del DPCM 23 luglio 2020, dei veridicità del documento e prevenirne una modelli di rendiconto relativi all’utilizzo del alternazione dei contenuti (ad esempio sop- contributo cinque per mille. Sul sito del Mi- primendo o inserendo delle pagine). nistero, viene messa a disposizione la nuova Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro modulistica da utilizzare per la rendiconta- pubblici e privati, anche per i volontari zione del contributo a partire dall’anno fi- È ufficiale: dal 15 ottobre al 31 dicembre nanziario 2020, accompagnata dalle relati- 2021 (termine di cessazione dello stato di ve linee guida. La precedente modulistica e emergenza) il possesso e l’esibizione della le relative linee guida restano valide per la certificazione verde Covid-19 (green pass) rendicontazione del contributo fino all’anno sono obbligatori nei luoghi di lavoro pubbli- finanziario 2019. Volontariato nel Terzo set- ci e privati. Lo stabilisce il dl 127/2021, pub- tore: il registro deve essere vidimato blicato nella Gazzetta ufficiale n. 226 del 21 Il Ministero del Lavoro e delle politiche so- settembre 2021. ciali stabilisce che per salvaguardare l’obbli- L’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, go di assicurazione deve avere la numerazio- che svolgono a qualsiasi titolo, la propria at- ne progressiva, la bollatura di ogni pagina e tività lavorativa, formativa o di volontariato l’apposizione della dichiarazione sul numero in luoghi lavorativi pubblici o privati, anche complessivo delle pagine da parte dell’auto- sulla base di contratti esterni. rità che le aveva bollate. Il chiarimento ar- In altre parole, lo stagista, il consulente, l’e- riva in una nota da parte del Ministero del sperto e il volontario – per accedere e svol- Lavoro e delle politiche sociali, questa volta gere la propria peculiare attività in luoghi su un tema trasversale agli enti del Terzo set- pubblici e privati in cui è svolta un’attività tore. In attesa del decreto ministeriale – in lavorativa – sono tenuti al possesso e all’esi- fase avanzata di elaborazione - che discipli- bizione del green pass. Questo riferimento na l’assicurazione dei volontari (art. 18, com- espresso ai volontari è sicuramente di estre- ma 2 del dlgs 117/2017), la direzione genera- ma rilevanza, dato che, sino all’emanazione le sottolinea la persistenza delle indicazioni di questo dl, i volontari non sono mai stati previste dal decreto del Ministro dell’Indu- citati nei provvedimenti emergenziali adot- stria, commercio e artigianato (ora Ministro tati in merito al green pass. Il provvedimento dello Sviluppo economico) del 14 febbraio – oltre ad assicurare lo svolgimento in sicu- 1992, previsto dall’art. 4 della legge quadro rezza del lavoro pubblico e privato median- sul volontariato n. 266 del 1991, il quale è te questa estensione dell’ambito applicativo stato abrogato dal codice del Terzo settore. della certificazione verde – rafforza anche il Nella nota si sottolinea che il codice del Ter- sistema di screening, prevedendo l’obbligo zo settore non ha espressamente abrogato per le farmacie di somministrare i test anti- il decreto del 14 febbraio 1992 e che, nono- genici rapidi applicando i prezzi definiti nel stante, la legislazione attuale non preveda protocollo d’intesa siglato dal Commissario l’obbligo di numerare e bollare le pagine e di straordinario per l’attuazione e il coordina- attestarne il numero complessivo, si tratti di mento delle misure di contenimento e con- adempimenti necessari per attuare uno degli trasto dell’emergenza epidemiologica, d’inte- obblighi previsti, e cioè quello assicurativo. sa con il Ministro della salute. 17
Il libro Alessandra, la malattia e la scrittura: «Invento storie contro le paure» di Bianca Bianco «I fuggiaschi di Padova» è il secondo roman- to completamente la realtà sin da bambina». zo di Alessandra Romano, 26enne di Porti- Il suo primo libro è stata «L’Isola di Agata», ci appassionata di giornalismo e scrittura che affronta la tematica dell’adozione. Ora è che ha deciso di dedicare il proprio talento arrivato questo nuovo scritto, stavolta qua- a una causa ben superiore rispetto al mero si autobiografico: « I fuggiaschi di Padova riscontro di pubblico narra di un gruppo di e critica. Alessandra giovani che hanno la è una donna tenace e mia stessa malattia coraggiosa che, dopo – racconta - Ognuno essersi ammalata di di loro è limitato nel- neurofibromatosi di la vita quotidiana e tipo due quando era a limitarli oltre alla poco più che ado- malattia è anche il lescente ed essersi contesto familiare. scontrata all’improv- Questo gruppo di ra- viso con il mondo gazzi decide di fuggi- della disabilità, ha in- re lontano, a Napoli canalato le sue legit- , per stare insieme e time paure e l’ango- raccontarsi delle sto- scia nello studio, poi rie. Le difficoltà che nel lavoro e nella sua vivono i miei prota- passione per i libri. gonisti sono in parte Oggi può dirsi una quelle che ho vissuto scrittrice, un ruolo e vivo anch’io nella attraverso il quale realtà . Anche la mia prova anche a sen- esperienza con l’amo- sibilizzare sulla sua re e con gli affetti più malattia. Non a caso, in generale si ritrova «I fuggiaschi di Pado- in questo romanzo». va» racconta di un gruppo di ragazzi affetti Il personaggio simbolo è Clara, in cui l’autri- dalla sua stessa condizione e il ricavato delle ce dice di riconoscersi, che utilizza la scrit- vendite del libro andranno alla ricerca, uni- tura come potente strumento per mettere a ca speranza per chi lo stesso male di Ales- nudo le paure, le emozioni e sensibilizzare. sandra. «Sono affetta da neurofibromatosi Il ricavato delle vendite del libro andrà alla di tipo 2 dalla nascita – racconta Alessandra ricerca: «Ho sempre avuto la speranza di – ma si è manifestata a 17 anni ed è stato ter- potere contribuire a dare una aspettativa a ribile. Ho subito diversi interventi, la conse- quelli come me e - inutile negarlo- anche a guenza è stata una paresi facciale e un calo me stessa – spiega Alessandra - Così ci ho dell’udito. Sembra un cammino, ma questa provato attraverso la scrittura. I protagoni- sventura mi ha dato la forza e il coraggio per sti del racconto incontrano molti ostacoli realizzare i miei sogni. Sono diventata scrit- ma chi non ne incontra. Una ragazza affetta trice, giornalista e mi sono laureata». Ad dalla mia malattia un giorno mi ha chiesto appena ventisei anni Alessandra Romano è “Perchè a noi?”. Io ho pensato “Perchè non una donna che si sta realizzando e ha basi a noi?”. Ognuno prima o poi si scontra con solide che riempie di emozioni: «Da quando la parte dura della vita: a chi arriva più pe- ero bambina – racconta - amavo scrivere e sante a chi più leggera. Sta a noi decidere inventare storie. L’immaginazione è sempre come affrontarla, se con il sorriso o con la stata un rifugio per me. Non ho mai accetta- paura». 18
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