(R)accogliamoci - Comunicare il sociale

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(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
www.comunicareilsociale.com
ottobre 2021 - n. 09
Testata reg. al Tribunale di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010

                                                               (R)accogliamoci
                                                               Una società matura deve essere accogliente, inclusiva, protettiva. Ma l’accoglienza non
                                                               è un traguardo: è un percorso culturale attraverso il quale ognuno deve sapersi mettere
                                                               in relazione e aprirsi agli altri.
                                                                                                           1
(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
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Sommario

                                                           8                       12
                                                 Le storie                        Il focus
4. “Patto Napoli impegno per il
   Volontariato e i processi condivisi”:
   il nuovo sindaco dice sì alle proposte
   di CSV Napoli
5. Sentenza Casamonica, usura ed
   estorsione alla base dei fenomeni:
   «Rivedere la normativa per portare
   alla denuncia»
    di Giuseppe Ambrosio
                                                                                             Direttore Responsabile
                                                                                             Nicola Caprio
6. I bambini e il diritto alla corretta
   alimentazione: arriva il decalogo                                                         In redazione
    di Giuseppe Picciano                                                                     Francesco Gravetti
                                                                                             Walter Medolla
7. L’inclusione che parte dai banchi:                                                        Valeria Rega
   a Torre Annunziata è tempo di stare
   “Insieme per la Scuola”                                                                   Impaginazione & Grafica
    di Marina Indulgenza                                                                     Giuseppina Vitale

8. La città che sa accogliere: così Napoli                                                   Stampa
   aiuta i profughi afghani                          in copertina                            Tuccillo Arti Grafiche
    di Maria Nocerino                                (R)accogliamoci
                                                     illustrazione di Ilaria Grimaldi        Chiuso in redazione
10. Accoglienza familiare, l’affido come                                                     il 30 settembre 2021
    gesto di solidarietà gratuita
    di Ornella Esposito
                                                                                             Gli articoli firmati possono non rap-
                                                                                             presentare la linea dell’editore ma, per
11. L’integrazione possibile nell’area metropolitana:                                        una più ampia e completa informa-
    “Così ci prendiamo cura delle persone”                                                   zione, vengono pubblicate anche le
    di Franco Buononato                                                                      opinioni non condivise. L’editore au-
                                                                                             torizza la riproduzione dei testi e delle
12. Violenza sulle donne, il lavoro del volontariato e del terzo settore                     immagini a patto che non vengano uti-
                                                                                             lizzate per finalità di lucro ed in ogni
    di Giuliana Covella                                                                      caso citando la fonte.

14. Il sesso discrimina, il volontariato accoglie:
    a Napoli l’alloggio per la comunità Lgbt+
    di Antonio Sabbatino
15. «Dopo di noi» tra percorsi virtuosi e criticità:
    «Agire insieme per dare autonomia ai disabili»                                           Cdn Is. E1 - Napoli - tel. 0815624666
    di Cristiano Faranna                                                                     redazione@comunicareilsociale.com
                                                                                             www.comunicareilsociale.com
16. Bond Building for Teens, il CSV Molise                                                   Testata registrata al Tribunale
    promuove le attività per ragazzi svantaggiati                                            di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010
   di Valentina Ciarlante
17. Rendicontazione del contributo, registro e Green pass
    a cura dell’area Consulenza del CSV Napoli
18. Alessandra, la malattia e la scrittura: «Invento storie contro le paure»
    di Bianca Bianco
                                                              3
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Elezioni

  “Patto Napoli impegno per il Volontariato
e i processi condivisi”: il nuovo sindaco dice sì
          alle proposte di CSV Napoli
                                                      l’adesione a questo patto, che certifica la
                                                      volontà di impegno su una tematica, quella
                                                      del volontariato, troppe volte dimenticata
                                                      o trascurata. Il patto, inoltre, rappresenta
                                                      anche un riconoscimento del lavoro intra-
                                                      preso dal Centro di Servizio per il Volon-
                                                      tariato sul territorio della Città Metropoli-
                                                      tana di Napoli per la valorizzazione delle
                                                      azioni portate avanti dalle associazioni del
                                                      mondo del volontariato, per la crescita del-
                                                      la coscienza solidale e della responsabilità
                                                      sociale condivisa, in un percorso di dialo-
                                                      go e confronto costante con le istituzioni.
                                                      Abbiamo proposto il patto in campagna
                                                      elettorale proprio per chiedere a tutti i can-
                                                      didati un impegno che poi dovrà concretiz-
                                                      zarsi ad elezione avvenuto», spiega il presi-
Antonio Bassolino, Matteo Brambilla, Ales-            dente di CSV Napoli, Nicola Caprio.
sandra Clemente, Gaetano Manfredi, Ca-                Il patto è strutturato in tre punti, necessari
tello Maresca e Rossella Solombrino sono              per valorizzare le azioni della cittadinanza
i candidati alla carica di sindaco di Napoli          attiva e promuovere la coesione sociale per
che hanno aderito, nel corso del mese di              il benessere delle comunità
settembre, al “Patto Napoli impegno per il            1. l’impegno dell’amministrazione pubbli-
Volontariato e i processi condivisi”.                 ca alla piena ottemperanza dell’art.19 del
In occasione delle elezioni comunali, in              Codice del Terzo settore che sottolinea
fatti, CSV Napoli ETS, il Centro di Servi-            l’importanza di promuovere la cultura del
zio per il Volontariato della città metropo-          volontariato e le azioni di cittadinanza atti-
litana di Napoli, ha proposto ai candidati            va per il cambiamento culturale, sociale ed
a Sindaco del capoluogo campano di con-               economico della città
frontarsi sui temi che portano alla valoriz-          2. il coinvolgimento degli Enti di Terzo set-
zazione del volontariato e di impegnarsi a            tore nella gestione condivisa per le politiche
intraprendere processi di co-progettazione            attive di welfare, la valorizzazione dei Beni
e co-programmazione con tutti gli attori,             comuni e dei Beni confiscati alla camorra.
istituzioni, imprese, Terzo settore, società          3. la condivisione di processi e strategie
civile, coinvolti a vario titolo nella crescita       con il CSV Napoli - Centro di Servizio per
civile e responsabile delle proprie comunità          il Volontariato della città metropolitana
di riferimento. Nello specifico, CSV Napoli           di Napoli - per il supporto del volontaria-
ha lanciato il “Patto Napoli impegno per il           to, per la promozione della cittadinanza
Volontariato e i processi condivisi”, chie-           attiva, per l’attuazione di politiche sociali
dendo ai candidati alla carica di sindaco la          orientate all’amministrazione condivisa e
disponibilità a sottoscrivere un documento            alla costruzione di un welfare comunitario
nel quale vengono indicate le proposte per            e generativo.
la città del CSV Napoli durante la campa-             Sono stati invitati tutti i candidati alla cari-
gna elettorale. «Riteniamo fondamentale               ca di sindaco, hanno aderito in 6.

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(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
Editoriale

   Sentenza Casamonica, usura ed estorsione
 alla base dei fenomeni: «Rivedere la normativa
            per portare alla denuncia»
                                        di Giuseppe Ambrosio
                        Presidente Forum Nazionale delle Associazioni Antiusura

Nell’anno 2007, quasi 15 anni fa, l’Associa-           favore, ma se da una parte vuol dire che l’at-
zione CODICI, allora una delle più impor-              tività repressiva ha sviluppato la capacità di
tanti associazioni antiracket                                         resistere alle componenti crimi-
e antiusura (con oltre 20 sedi                                        nali, dall’altro certifica il totale
sparse in altrettante province                                        fallimento delle politiche pre-
italiane), denunciava la presen-                                      ventive. I processi Gramigna,
za della criminalità organizzata                                      Gramigna Bis, Gambacurta,
a Roma, tracciando, quartie-                                          solo per citare i più importanti
re per quartiere, la presenza di                                      che si sono svolti negli ultimi
associazioni di tipo mafioso,                                         10 anni a Roma (a cui ha par-
nazionali e internazionali. Il                                        tecipato l’Associazione CODICI,
tutto veniva presentato in un                                         costituendosi parte civile), han-
Report indirizzato alla Prefettu-                                     no visto l’assenza delle vittime
ra – UTG di Roma, al Ministero                                        seppur una costante presenza
dell’Interno e al Commissario                                         delle associazioni antiracket e
Straordinario per il coordinamento del-                antiusura e per il contrasto alla criminalità
le Iniziative per contrastare i fenomeni del           organizzata. Le Sentenze però mandano un
racket e dell’usura ed a Roma Capitale (allo-          grido di allarme: l’ennesimo.
ra ancora Comune di Roma)                              Il mondo dell’associazionismo era il fulcro
La reazione delle Amministrazioni coinvolte            del meccanismo che portava alla denuncia.
fu a dir poco scomposta: parlare di presen-            Smantellato quel meccanismo, le vittime
za della criminalità organizzata su Roma,              non denunciano più. Poco importa se i 30
addirittura con metodologie di tipo mafioso            anni, o i 25 anni di condanna al carcere -
era “procurato allarme”. La mafia a Roma               che oggi abbiamo visto cadere sulle teste del
non poteva esistere, e chi denunciava tali fe-         clan Casamonica, Spada e Di Silvio - non
nomeni era in cerca di facili scoop e di un            portano a rivedere gli strumenti di preven-
po’ di visibilità. I dati si basavano su una ca-       zione, gli strumenti di solidarietà e di incen-
pillare ricerca di informazioni, elementi, e           tivazione alla denuncia. Liberato uno spa-
dinamiche che erano sotto gli occhi di tutti           zio, se lo Stato non se ne riappropria, ci sarà
(tranne di chi non voleva vederli); dovevano           un altro clan a riprenderlo… e tra 15 anni
essere solo raccordati, letti nel loro insieme e       magari ci troveremo a festeggiare altre con-
sintetizzati. L’associazione denunciava l’im-          danne esemplari! La questione è che le Isti-
portanza di un associazionismo qualificato e           tuzioni sono state a dir poco miopi, se non
del supporto delle istituzioni per portare alla        scellerate, smantellando pezzo per pezzo
denuncia le vittime di usura ed estorsione e           il sistema costruito a fatica (e sicuramente
della criminalità. La risposta delle istituzio-        con grosse pecche ed errori) dal 1996. Ab-
ni è stata la iattura del DM 220/07 che in un          biamo visto sperperare milioni e milioni di
goffo e scomposto tentativo di disciplinare il         euro con risultati scadenti, inutili (si vadano
settore ha determinato il frastagliamento e            a verificare correttamente i risultati dei vari
lo spezzettamento del mondo associativo e              PON Sicurezza). Oggi festeggiamo la sen-
la perdita di know-how. Non è un caso che              tenza Gramigna bis (CODICI e il FORUM
da allora le denunce in materia di usura ed            delle Associazioni Antiusura erano costitu-
estorsione, con l’unica eccezione dell’usura           ite parte civile) come una vittoria di un ap-
bancaria, si siano sempre più ridotte, pra-            parato dello Stato, ma dobbiamo scendere a
ticamente a zero. L’esito del processo Gra-            lutto per il totale fallimento delle politiche di
migna bis non può che essere accolto con               prevenzione.

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(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
L’iniziativa

I bambini e il diritto alla corretta
alimentazione: arriva il decalogo
                                           di Giuseppe Picciano

Dieci articoli che si ispirano alla Convenzio-             di produzione dei cibi che ne garantissero la
ne sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza            tracciabilità. Per fortuna questi episodi sono
dell’Onu, che tutela anche il diritto al cibo per          sempre più rari».
ogni bambino. Più che un decalogo, è una                   L’iniziativa della dirigente dell’Odav nasce
vera e propria carta che contempla il diritto              dall’analisi degli ultimi dati condizionati dal-
dei bambini a ricevere la migliore alimen-                 lo scoppio della pandemia secondo i quali
tazione possibile. L’ha scritta Monica Sal-                molte diseguaglianze sociali si sono accen-
vatore, avvocato                                                                        tuate non solo in
civilista, membro                                                                       Paesi ritenuti a
della delegazio-                                                                        rischio, ma anche
ne      napoletana                                                                      nei Paesi occi-
dell’Odav, l’Osser-                                                                     dentali, compre-
vatorio del diritto                                                                     sa l’Italia. Il nu-
agroalimentare e                                                                        mero di famiglie
vitivinicolo.                                                                           impossibilitate a
«Questo        docu-                                                                    garantire ai pro-
mento – spiega                                                                          pri bambini pasti
la Salvatore – è                                                                        salutari e garanti-
la riaffermazio-                                                                        ti si è fortemente
ne di un bisogno                                                                        ridotto. «E’ que-
essenziale di tut-                                                                      sto lo spirito di
ti i bambini, che                                                                       fondo dell’inizia-
spesso        invece                                                                    tiva, riaccendere
viene ignorato se                                                                       l’interesse dell’o-
non addirittura foto © Maurizio Bergianti Progetto FIAF-CSVnet                          pinione pubbli-
violato. Faccio un “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”                 ca su questo ar-
esempio. Tutti i                                                                        gomento al di là
ragazzi in età scolare hanno diritto a usufru-             delle consuete e solenni giornate mondiali
ire di mense scolastiche di qualità affinché               di circostanza, che restano lettera morta. Ma
diventino anche luogo di convivialità e un’oc-             non solo: vorremmo fare del nostro opuscolo
casione di integrazione sociale a prescindere              uno strumento divulgativo per sensibilizza-
dalle diseguaglianze economiche, che posso-                re le famiglie e le scuole». Il testo del docu-
no rappresentare una forte discriminante. E                mento è stato trasmesso sia al ministero delle
invece le cronache si sono interessate non di              Politiche agricole sia a quello dell’Istruzione
rado di alcuni bambini che, non potendo pa-                per il patrocinio e al Vicedirettore generale
gare la retta, sono stati emarginati e costretti           aggiunto della Fao Maurizio Martina, con il
a mangiare il panino portato da casa in un                 quale c’è un’interlocuzione costante. Infatti
angolo della mensa».                                       l’Odav ha fra i suoi scopi principali la tutela
Uno dei punti fondanti della Carta dei diritti             e la difesa di uno dei patrimoni nazionali più
alimentari del fanciullo lanciata è la sicurez-            importanti: quello agroalimentare e vitivini-
za della filiera alimentare poiché non sempre              colo. Ne fanno parte avvocati e professioni-
ai bambini è servito cibo sicuro con etichet-              sti su scala nazionale. Monica Salvatore si è
te alimentari chiare e semplici sul contenuto              specializzata in diritto agroalimentare: «Un
e la composizione. «E’ successo – aggiunge                 segmento che in Italia è poco sviluppato. E
la Salvatore – che in alcune mense sia stato               su questo ci sarebbe molto da dire».
difficile risalire sia all’origine sia al metodo

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(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
Genitori & Figli

 L’inclusione che parte dai banchi:
a Torre Annunziata è tempo di stare
      “Insieme per la Scuola”
                                       di Marina Indulgenza

Parlare di scuola inclusiva, di contenimen-            con attività specifiche sulla psicomotricità.»
to della dispersione scolastica, di abolizione         «Insieme per la Scuola – continua il Presi-
delle barriere sociali o di tutela del benes-          dente – fa parte dell’albo delle associazioni
sere psicofisico degli studenti può sembra-            civiche cittadine e del Comitato Anti Ca-
re quasi una provocazione alla luce di una             morra di Torre Annunziata, e darà il suo ap-
didattica a distanza che, in Campania spe-             porto all’interno di un tavolo permanente la
cialmente, ha subito un prolungamento tale             cui finalità è quella di contenere prima e di
da generare nuove urgenze e nuove criticità            eliminare poi la dispersione scolastica. A tal
all’interno di realtà già di per sé complicate.
Nella città di Torre Annunziata, ad esem-
pio, a seguito di misure ancora più restritti-
ve anti-Covid emanate dal Sindaco, i giorni
in presenza, nel corso dell’anno scolastico
2020/20201, sono stati notevolmente infe-
riori rispetto ad altri comuni della regione.
Da qui l’urgenza di un gruppo di genitori,
supportati da Scuole Aperte Campania, di
presentare ricorso al TAR e ottenere la ria-
pertura degli istituti con modalità integrata.
Da questo primo e importante risultato, a
giugno 2021 è nata “Insieme per la Scuola”,
un’associazione che promuove la difesa e il
rispetto dell’art.34 della Costituzione Italia-
na che riconosce nell’istruzione un diritto
fondamentale ed essenziale.
«In una città complessa come Torre An-
nunziata, in cui molte famiglie vivono un              foto © Franco Schianchi Progetto FIAF-CSVnet
                                                       “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”
forte disagio economico, sociale e culturale
– spiega il Presidente Raffaele Scigliano – è
fondamentale attivarsi per arginare queste             proposito, riteniamo sia necessario e impor-
diseguaglianze e combattere la dispersio-              tante rafforzare la componente genitoriale
ne scolastica che ne consegue. L’idea che la           nei consigli scolastici e lavorare, in sinergia
nostra Associazione ha di una scuola “ac-              con i rappresentanti d’istituto, i consiglieri,
cogliente” e inclusiva prevede la possibilità,         i docenti, i dirigenti. Ovviamente, insieme a
per tutti gli alunni, di viverla a 360 gradi, ma       progetti legati strettamente a finalità scola-
perché questo accada bisogna fornire un                stiche, abbiamo partecipato insieme ad altre
servizio mensa e un tempo prolungato; dare             associazioni civiche a proposte da inserire
la possibilità di utilizzare le palestre anche         nel nuovo Piano Urbanistico Comunale, che
per attività extra scolastiche; realizzare una         siano volte al miglioramento degli spazi ver-
serie di progetti legati la teatro o alla musi-        di e a una viabilità cittadina che preveda l’u-
ca e attivare laboratori linguistici invece di         tilizzo di mezzi ecologici, ovvero a una serie
rivolgersi all’offerta privata; sensibilizzare         di azioni fortemente finalizzate a creare una
alla diffusione della cultura e della legalità e       città a misura di bambino e di ragazzo».
garantire l’inclusione ai disabili, ad esempio

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(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
La storia, le storie

     La città che sa accogliere:
così Napoli aiuta i profughi afghani
                                           di Maria Nocerino

  I cittadini di Ponticel-                                                     “Quando sono arrivati
  li si sono cimentati                                                         erano stremati da un
  in una vera e propria                                                        viaggio stancante e
  gara di solidarietà                                                          lunghissimo, non pri-
  per i profughi afgha-                                                        vo di pericoli – spiega
  ni arrivati a Napoli.                                                        Raffaella Nocera, ope-
  Quando le 43 famiglie                                                        ratrice impegnata nella
  provenienti da Kabul                                                         prima accoglienza pro-
  hanno messo piede                                                            fughi – Da un punto
  nel Covid Residence,                                                         di vista fisico non sta-
  nella periferia est della                                                    vano male ma sul pia-
  città, oltre al supporto                                                     no psicologico erano
  della Protezione Civi-                                                       scioccati. Immaginia-
  le della Regione Cam-                                                        mo che queste persone
  pania e degli Ope-                                                           dalla sera alla mattina
  ratori socio-sanitari                                                        sono dovute partire,
  (Oss), hanno potuto                                                          scappare letteralmente
  contare sull’aiuto di                                                        così come erano vesti-
  tanti napoletani che                                                         te, portandosi dietro
  si affollavano davanti all’Ospedale del Mare           il minimo indispensabile”. Tra gli oltre 120
  con buste piene di generi alimentari, vestiti          profughi, c’erano molte giovani donne e so-
  e tutine nuove per i più piccoli. Pasta, pane,         prattutto bimbi, alcuni molto piccoli, anche
  latte, vestiti: erano queste le cose di cui ave-       lattanti. “La cosa che mi ha sconvolto all’ini-
  vano strettamente bisogno queste persone,              zio era lo sguardo pieno di terrore di questi
  scappate da un giorno all’altro dalla loro             bambini– continua l’assistente socio-sani-
  casa, in fuga dalla dittatura e dalla morte.           taria – Piano piano, però, abbiamo potuto
                                                                               notare con piacere che
                                                                               si sono addolciti, han-
                                                                               no preso a fidarsi di
                                                                               noi e, nonostante le
                                                                               barriere linguistiche e
                                                                               culturali, sono riusciti
                                                                               a farsi capire”. Quasi
                                                                               tutti i rifugiati arrivati
                                                                               qui tra agosto e settem-
                                                                               bre, dunque, erano in
                                                                               compagnia di familia-
                                                                               ri, solo in alcuni casi,
                                                                               si trattava di singoli.
                                                                               Alla luce di questo, la
                                                                               Prefettura di Napoli,
                                                                               intervenuta nella fase
                                                                               successiva alla prima
                                                                               accoglienza, più che
                                                                               “smistarli” all’interno
                                                                               dei Centri di accoglien-
                                                                               za straordinaria (Cas),

                                                     8
(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
Dall’inferno di Kabul
                                                      a una casa confiscata
                                                      alla camorra
                                                      Hanno trovato casa all’interno di un bene con-
                                                      fiscato alla camorra a Quarto, che oggi ospita
                                                      una famiglia afghana composta da sei per-
                                                      sone, un medico, sua moglie e i loro quattro
                                                      figli, il più piccolo di 5 e il più grande di 13
                                                      anni. “È così che si accoglie: in una dimensio-
                                                      ne familiare, è così che si dovrebbe far senti-
                                                      re a casa chi non ha volontariamente scelto
                                                      di realizzare un progetto migratorio ma, dalla
                                                      mattina alla sera, è stato costretto a scappare
                                                      per sfuggire alla morte”, spiega don Gennaro
                                                      Pagano, responsabile della Fondazione Regi-
                                                      na Pacis di Quarto, che ha aperto le porte ai
                                                      rifugiati afghani per la prima accoglienza, pri-
                                                      ma cioè che venissero “smistati” in strutture
                                                      della regione. “Ci è sembrato naturale e dove-
                                                      roso metterci a disposizione sin dalla prima
quindi strutture comunitarie per migranti, ha         ora, soprattutto per le mamme con i bambini
ritenuto opportuno sistemarli in unità abitati-       piccoli, quindi per i minori non accompagna-
ve autonome, dando priorità all’esigenza di te-       ti e le persone più in difficoltà, cui sempre ci
nere insieme i membri di una stessa famiglia.         rivolgiamo, in maniera completamente gratu-
“Un grande lavoro è stato svolto in questo sen-       ita, prendendoci noi tutti gli oneri”, sottolinea
so grazie soprattutto al contributo dei Comuni        il parroco della fondazione diocesana. Poco
e delle organizzazioni del terzo settore, che si      dopo che sono andati via su nuove indicazioni
sono presi l’onore di tutte le spese”, sottolinea     della Prefettura di Napoli, è nata l’idea di dare
Grazia Rutoli, dirigente dell’Ufficio Immigra-        ospitalità a questa famiglia, una causa imme-
zione della Prefettura di Napoli. Che aggiunge:       diatamente sposata dalla parrocchia del Gesù
“Un contributo prezioso lo hanno dato proprio         Divino Maestro in sinergia con il Comune di
i piccoli comuni, come quelli dell’avellinese, e il   Quarto che ha, appunto, messo a disposizione
comune di Quarto, dove, in collaborazione con         un bene confiscato del territorio. “Dove prima
la Diocesi, una famiglia di sei persone ha potuto     c’era il male ora c’è il bene – dice don Pagano
trovare accoglienza all’interno di un bene confi-     – ma non è questa l’unica scommessa vinta in
scato alla criminalità”. Nel frattempo, il nume-      questa vicenda: trovare questa soluzione abi-
ro dei profughi era sceso da 120 a 107, perché        tativa dimostra che si può ospitare le famiglie
alcuni hanno chiesto di cambiare regione per          in piccoli comuni, all’interno di case piuttosto
raggiungere altri parenti giunti in Italia: quelli    che in megastrutture anonime, è così che si
presenti in Campania sono stati collocati più o       può realizzare una vera integrazione che può
meno equamente nelle 5 province. Ma c’è anche         agevolare una sorta di ritorno alla normalità
chi cerca di aiutare il popolo afghano dall’Italia,   di persone che non hanno scelto di partire,
come l’associazione DiamoUnaMano, già attiva          ma sono state sbattute fuori casa loro e hanno
in paesi come la Siria, dove ha organizzato una       perso tutto”.
spedizione mensile di 2 tonnellate di farina per                                                  M.N.
sostenere circa 100 persone in enormi difficoltà
economiche a causa della guerra. “La cosa prin-
cipale da fare in questi casi è spedire soldi con
cui le famiglie possano acquistare beni di prima
necessità – spiega il presidente Vittorio Emanue-
le Iervolino – Io non penso alla pace del mondo,
non solo perché non compete a me ma anche
perché oggi la situazione è davvero troppo con-
fusa, noi sappiamo poco di ciò che sta effettiva-
mente succedendo a Kabul”.

                                                 9
(R)accogliamoci - Comunicare il sociale
La testimonianza

    Accoglienza familiare, l’affido
  come gesto di solidarietà gratuita
                                        di Ornella Esposito

“I vostri figli non sono figli vostri e sebbene    è andata via. «Nella nostra lunga esperien-
stiano con voi, non vi appartengono”. Nei          za sul campo - afferma Luigi Ferraro della
celebri versi di una poesia di Gibran è ri-        Fondazione “Giuseppe Ferraro”- abbiamo
assunto il senso dell’essere genitori: accom-      registrato che la maggiore difficoltà di un
pagnare i figli lungo il sentiero della vita       affidatario risiede nella paura di affezionar-
lasciandoli liberi di andare per la propria        si troppo ad un bambino che poi dovrà ri-
strada. E se questo vale per un genitore bio-      tornare con i suoi genitori, ma è una paura
logico, vale ancor di più per un genitore af-      su cui ci si può lavorare, anzi, quasi sempre
fidatario che accoglie temporaneamente un          le due famiglie restano in contatto anche
bambino nella                                                                    quando l’affido
propria fami-                                                                    finisce». E se
glia per aiutar-                                                                 questa paura
lo a ricongiun-                                                                  è superabile,
gersi in futuro                                                                  quella di esse-
ai suoi genitori.                                                                re abbandonati
Una forma no-                                                                    dalle istituzioni
bile e gratuita                                                                  è quasi insor-
di solidarietà                                                                   montabile.
tra famiglie.                                                                    «Il      maggior
«Nella vita -                                                                    ostacolo      nel
dice      Maria,                                                                 reperimento di
mamma affida-                                                                    potenziali af-
taria per circa                                                                  fidatari - con-
due anni - può                                                                   tinua Ferraro
capitare      che                                                                - è la sfiducia
una mamma                                                                        che      nutrono
e un papà attraversino momenti di forte            nell’ente pubblico, molto spesso assente nei
stress in cui non sono in grado di occuparsi       momenti di difficoltà. E qui, le associazio-
dei propri figli come è accaduto a me con          ni di volontariato giocano un ruolo decisi-
Manuela, una bambina che ho accolto nella          vo perché offrono il necessario supporto
mia famiglia per quasi due anni. Teresa, sua       ad un’esperienza bella ma complessa». Gli
madre, lavorava nel palazzo come donna             fa eco Cristina Ricciardi - vice presidente
alla pari presso una famiglia di persone an-       dell’Associazione Ai.Bi. - la cui organizza-
ziane e aveva con sé Manuela, senza padre.         zione ha recentemente avanzato tre pro-
Improvvisamente iniziò a non stare molto           poste sulla legge delega per la “Riforma dei
bene in salute, così mi resi disponibile a te-     procedimenti per la tutela e l’affidamento
nere spesso Manuela con me al ritorno da           dei minori”, in discussione presso la Com-
scuola e la domenica perché mi accorgevo           missione Giustizia della Camera. «Secondo
che nessuno poteva prendersene cura.               noi - spiega Ricciardi - sul tema dell’affido
Ad un certo punto Teresa si aggravò e allora       familiare va valorizzato il ruolo e l’esperien-
mi offrii di accoglierla in affido diurno resi-    za del privato sociale attraverso un sistema
denziale». Ci sono voluti molti mesi prima         di accreditamento inclusivo che consente a
che Teresa ritornasse a stare meglio e in tut-     una famiglia e a un bambino di essere real-
to quel tempo Maria si è presa cura di Ma-         mente sostenuti da soggetti con requisiti di
nuela proprio come fa una mamma, non na-           qualità e che lavorano in integrazione con il
scondendo il dispiacere di quando Manuela          pubblico».

                                               10
L’intervista

L’integrazione possibile nell’area metropolitana:
    «Così ci prendiamo cura delle persone»
                                          di Franco Buononato

 Sono diventati il punto di riferimento dell’ac-      Le tappe di questo impegno?
 coglienza agli extracomunitari in una zona           “Sono tante: dalle celebrazioni annuali della
 che già verso la fine del secolo scorso aveva        giornata del rifugiato ai tantissimi progetti di
 una forte comunità di origine africana e asia-       accoglienza, di intercultura, di inclusione e
 tica: nigeriani, filippini, pachistani che qui,      integrazione di adulti e minori. Uno dei pro-
 a nord di Napoli, regno della produzione di          getti più belli è stato ‘Centro delle diversità’ in
 calzature e abbigliamento, venivano a trova-         collaborazione con altre associazioni, con le
 re una nuova vita, benessere, libertà. Ma non        scuole, con volontari italiani e stranieri con
 era semplice. E non lo è neppure adesso, in-         la creazione di uno spazio multiculturale di
 tegrarsi qui, da Grumo Nevano a Casandrino,          incontro tra individui, gruppi, associazioni,
 da Frattamaggiore a Sant’Antimo. Dal Cen-            scuole e istituzioni del territorio in cui la di-
 tro Astalli di Grumo sono passati migliaia di        versità culturale era percepita come una ric-
 uomini, donne e bambini in cerca di aiuto e          chezza e fonte di esperienza”.
 accoglienza. La presidente, Giovanna Lauro,
 insegnante in pensione e volontaria a tempo
 pieno, accetta di parlare solo se si mette in ri-
 salto il lavoro di gruppo, di “assieme”.

 Presidente Giovanna Lauro, quando è ini-
 ziato il suo impegno?
 “Sono più di trent’anni che insieme ad un
 gruppo di persone amiche, mi dedico ad aiu-
 tare e accompagnare gli stranieri residenti nel
 territorio. Appartengo ad un gruppo cattolico,
 Vita Cristiana, che si ispira alla spiritualità di
 sant’Ignazio e quindi legato ai padri Gesuiti,
 in particolare a padre Gianni Notari. Intorno
 al 1990 ci demmo tre priorità al nostro agi-
 re: i giovani, i poveri e la cultura. Con alcuni
 del mio gruppo scelsi i poveri e nello specifi-
 co gli stranieri che già in quegli anni erano
 abbastanza numerosi. Prima scuola di ita-            Quanti siete?
 liano, distribuzione pasti e, poi, un centro di      “Come accoglienza e ospitalità più di 10 per-
 accoglienza nel 1992 a Casandrino. Giovani           sone, ma tra scuola di italiano per adulti e
 e meno giovani, tutti volontari, diedero vita        doposcuola e alfabetizzazione per bambini
 ad un servizio di accoglienza che già allora         almeno 50/60 persone. Inoltre passano per lo
 non era solo ospitalità, ma accoglienza del-         sportello legale e informativo circa un centi-
 la persona, prendendo spunto dall’impegno            naio di persone all’anno. Cerchiamo di ascol-
 promosso dal Centro Astalli di Roma con il           tare e accompagnare tutti nei loro bisogni
 quale siamo in rete. Nel 1996 siamo l’associa-       ed esigenze, per quel poco che possiamo, nei
 zione di volontariato Centro Astalli Sud. Da         loro progetti di vita, ci ‘prendiamo cura’ delle
 Casandrino, nel 2002 ci siamo spostati a Gru-        persone”.
 mo Nevano, in un immobile che il Comune
 ha acquistato con i fondi residui della Legge
 Martelli”.

                                                  11
Il focus

 Violenza sulle donne, il lavoro
del volontariato e del terzo settore
       In provincia di Napoli l’associazione Frida Kahlo
       si occupa di tutelare i diritti con un’assistenza h24
                                        di Giuliana Covella

Dalla presa in carico alla alla denuncia, al       - Abbiamo così deciso di adottare un ap-
sostegno legale e psicologico, alla fuoriusci-     proccio/ protocollo denominato “Security e
ta dal circuito della violenza. Ecco il senso      resilience”».
della parola “accoglienza” per l’associazio-       Nella prima fase del lockdown c’è stata la
ne Frida Kahlo di Marano, in provincia di          chiusura al pubblico dello sportello, ma
Napoli, che si occupa di tutelare i diritti di     sempre reperibile e attivo h 24 con ascolto
donne provenienti da tutta l’area nord ed          e accoglienza telefonica; attivazione di co-
ha uno sportello dedicato a due vittime di         aching motivazionale in webinar (Skype,
femminicidio, Enza Cappuccio e Fiorinda            zoom, whatsapp); ingresso privilegiato in
Di Marino. Un sostegno h 24 in mancan-             sinergia con il numero 1522 e la compagnia
za di uno stato sociale costante, soprattutto      dei carabinieri di Marano per sostenere
durante la pandemia.                               l’accompagnatore alla denuncia; partecipa-
                                                                      zione al progetto “Mimosa
                                                                      giù le mani”: con 1.600 far-
                                                                      macie della Campania che
                                                                      hanno esposto la lista dei
                                                                      Cav e degli sportelli effet-
                                                                      tivamente reperibili e con-
                                                                      tattabili, in collaborazione
                                                                      con Federfarma Campa-
                                                                      nia, Farmaciste Insieme,
                                                                      Vision Vittimiologia e la
                                                                      consigliera di parità di
                                                                      Città metropolitana. Nella
                                                                      seconda fase di lockdown
                                                                      c’è stata poi la riapertura
                                                                      al pubblico e l’accoglienza
                                                                      e la presa in carico in pre-
                                                                      senza. «Dopo il lockdown
                                                   sono aumentate le richieste di aiuto al no-
VIOLENZA ED EMERGENZA SANITARIA                    stro sportello - rimarca Fanelli - La legge sul
La convivenza forzata ha rappresentato una         Codice rosso non è intervenuta in maniera
trappola insidiosa e pericolosa per molte          significativa, essendo debole sul piano della
donne durante il lockdown. Il confinamen-          prevenzione e protezione.
to e l’isolamento forzato hanno incremen-          Occorrerebbe anzitutto intervenire sulla
tato violenze e abusi, che tuttavia sono stati     formazione delle forze dell’ordine come
meno denunciati.                                   previsto da quel testo. Formazione che do-
«Come operatrici dello sportello antivio-          vrebbe coinvolgere anche i magistrati. Ab-
lenza del Comune di Marano, Le Porte di            biamo letto di sentenze e provvedimenti da
Frida, per il contrasto alla violenza e il sup-    far accapponare la pelle, come la prima per
porto alle donne non ci siamo mai ferma-           il carnefice di Fortuna Bellisario».
te - spiega la responsabile Stefania Fanelli       LE PROPOSTE

                                               12
Un piano straordinario per l’occupazione       te telefonicamente 10 donne con una certa
femminile per rendere le donne libere e au-    regolarità tra i 38 e 55 anni. In gran parte ca-
tonome nel presentare denuncia è la propo-     salinghe o con lavoro precario e basso grado
sta dell’associazione. «Bisogna che ogni isti- di scolarizzazione; tre donne hanno seguito
tuzione, da quelle locali a quelle nazionali,  il percorso di coaching motivazionale e due
sostenga gli sportelli/centri antiviolenza e   sono state accompagnate alla denuncia. In
le strutture di accoglienza. Invece per man-   particolare nel caso di una 55enne residen-
canza di fondi, anziché spalancare le porte,   te nel territorio di Marano successivamente
le strutture vengono                                                   alla presa in carico, a

                         “
chiuse.                                                                poche ore dal contat-
Territorio per terri-                                                  to telefonico accom-
torio bisogna inoltre                                                  pagnata alla denuncia
promuovere proto-                  Un’alleanza sociale                 dopo 20 anni di abusi,
colli d’intesa tra asso-                                               violenze e minacce di
ciazioni, forze dell’or-           per accompagnare                    morte, gli inquiren-
dine, servizi sociali,
scuole e parrocchie.
                                        le donne fuori                 ti hanno proceduto
                                                                       all’arresto e alla reclu-
Un’alleanza sociale
per accompagnare le
                                           dal circuito                sione con la carcera-
                                                                       zione per il coniuge
donne fuori dal circu-                   della violenza                maltrattante.
ito della violenza. La                                                 Ad oggi siamo a cir-
battaglia da condurre                                                  ca 30 donne nel 2021,
è innanzitutto cultu-                                                  tra cui due di circa 20
rale, per debellare quell’idea di matrice pa-  anni». Ma cos’altro manca per tutelare le
triarcale nei confronti delle donne».          vittime? «Referto psicologico e punti rosa in
                                               ogni pronto soccorso (abbiamo visto refer-
I SERVIZI                                      ti allucinanti con 8 punti di sutura sull’oc-
Lo sportello è diventato anche il luogo dove chio); braccialetti elettronici in ogni misura
le vittime possono incontrarsi e raccontarsi cautelare (dal divieto di avvicinamento e ar-
attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto, il resti domiciliare)».
cerchio delle donne e la biblioteca di genere.
Tra gennaio e maggio 2021 sono state segui-

                                             13
L’esperienza

Il sesso discrimina, il volontariato accoglie:
 a Napoli l’alloggio per la comunità Lgbt+
                                          di Antonio Sabbatino

Luoghi di speranza, in cui lasciarsi alle spalle      persona con una grave disabilità, doppiamen-
i residui degli stigmi dell’intolleranza e dell’in-   te discriminata, dopo un periodo ne Questa
comprensione per il proprio orientamento              Casa Non è un albergo si è trasferito in Emilia
sessuale. In città, a Napoli gli esempi di acco-      Romagna entrando nelle liste di collocamento
glienza in favore appartenenti della comunità         di quella Regione». La missione di tutela delle
Lgbt+ discriminati dalla famiglia o dalla so-         pari opportunità presuppone anche un occhio
cietà che li circonda non sono poi tanti, sinto-      all’attualità: a Iken si sono prodigati per l’ac-
mo di un problema forse disquisito in modo            coglienza di due ragazzi afgani, profughi sfug-
vacuo nonostante i passi avanti. Le realtà esi-       giti dalla persecuzione dei talebani e ancora
stenti gettano il cuore                                                           più in pericolo per
oltre gli ostacoli (eco-                                                          il loro orientamento
nomici e burocrati-                                                               sessuale. Addirittura,
ci). È il caso di Iken                                                            in Afghanistan chi è
Napoli l’associazione                                                             gay a volte è costretto
di promozione socia-                                                              a nascondersi nelle
le che dal 2017 opera                                                             fogne per non essere
in un bene confiscato                                                             ucciso». L’associa-
alla camorra di via                                                               zione Iken ha parte-
Antonio Genovese,                                                                 cipato al bando del
nei pressi dei Ponti                                                              Comune di Napoli
Rossi, ribattezzata                                                               per la gestione della
“Questa Casa Non è                                                                Casa delle Culture
un Albergo - Rain-                                                                e     dell’Accoglienza
bow Center Napo-                                                                  Lgbt+ assegnata in-
li” dedicato a Silvia                                                             vece (con il ricorso al
Ruotolo e tutte le vittime innocenti di camor-        Tar perso) dall’Arcigay Napoli ad Associazione
ra. Nel solo 2021 ci sono stati ben 800 ingressi,     Trans a Pochos Napoli 2012, da Antinoo Ar-
oltre alle segnalazioni non ancora approfondi-        gigay alla cooperativa Dedalus. Da maggio ad
te. Numeri importanti, sinonimo di lungimi-           oggi 9 i casi segnalati e 3 accolti dalla struttura
ranza. «Siamo aperti al territorio, accogliendo       napoletana, di cui non viene rilevata l’ubica-
chi è costretto a nascondere il proprio orien-        zione proprio per la delicatezza delle storie di
tamento sessuale. E ancora oggi succede» af-          chi vi arriva. «Le discriminazioni e le violenze
ferma Carlo Cremona, presidente di Iken. Uno          si perpetrano soprattutto in famiglia – ricorda
spazio con due posti letto, in cui ospitare chi fa    per l’ennesima volta Sannino – Di recente ci
parte del mondo gay, lesbo, identità di genere        siamo occupati di due ragazze lesbiche addi-
non binario. «Ci finanziamo da soli paghia-           rittura minacciate di morte. In passato mi ri-
mo utenze, bollette, accettando donazioni e ci        cordo il caso che seguii a Monte di Procida di
preoccupiamo di far stare a proprio agio chi,         un uomo messo in un sottoscala dal fratello
anche grazie al rapporto con l’Unar (l’Ufficio        insieme ai topi perché gay». Il periodo di per-
nazionale antidiscriminazioni razziali del Di-        manenza arriva anche a 6 mesi con l’ausilio di
partimento delle Pari Opportunità della Presi-        psicologi, medici, avvocati per questioni lega-
denza del Consiglio dei Ministri ndr.), ci chiede     li. Anche in questo caso, un ruolo fondamen-
aiuto» aggiunge Cremona. Il periodo di sog-           tale lo svolge l’Unar. Come per Iken anche la
giorno serve a rigenerarsi e trovare la propria       casa delle Culture e dell’Accoglienza Lgbt+ è in
strada senza doversi preoccupare di giustifica-       contatto con rifugiati dell’Afghanistan facente
re il proprio orientamento sessuale. «In certi        parte della comunità gay.
frangenti ci sono casi ancora più delicati. Una

                                                  14
Il progetto

 «Dopo di noi» tra percorsi virtuosi e criticità:
«Agire insieme per dare autonomia ai disabili»
                                                         di Cristiano Faranna

  Garantire l’autonomia e l’indipendenza delle                       bre 2020, vede la collaborazione di “A ruota
  persone disabili quando e ottenere tutta l’assi-                   libera Onlus”. Il progetto si svolge in un ap-
  stenza necessaria in particolar modo quando i                      partamento in un quartiere centrale di Napo-
  genitori non ci saranno più. Questi gli obietti-                   li. “Le ragazze e i ragazzi, sono 12 quelli che
  vi che hanno dato vita nel 2016 alla cosiddetta                    attualmente partecipano a turno, in gruppi di
  legge “Dopo di noi” (112/2016), che sta trovan-                    quattro e coadiuvati da due tutor, trascorrono
  do sempre più applicazioni in tutta Italia cen-                    il fine settimana, impegnandosi in tutte le atti-
  trate su luoghi di vita comune e progetti che                      vità di gestione di una casa (organizzazione dei
  implichino attività lavorative. Ne abbiamo                         tempi, spesa e preparazione dei pasti, pulizia,
                                                                              attività ricreative). Con i finanziamenti
                                                                              della legge è stato possibile ristruttura-
                                                                              re l’appartamento in maniera del tutto
                                                                              accessibile e sempre secondo ciò che
                                                                              prevede la legge, le famiglie contribui-
                                                                              scono alle spese della gestione”. Nono-
                                                                              stante alcune sospensioni dovute alle
                                                                              varie zone rosse perpetuatesi nel corso
                                                                              degli ultimi mesi il progetto sta andan-
                                                                              do avanti con risultati davvero positivi
                                                                              e con la ripresa a settembre ai ragaz-
                                                                              zi si è affiancata la collaborazione de-
                                                                              gli assistenti personali, figura prevista
                                                                              dalla legge. Per quanto riguarda invece
                                                                              il secondo ambito, ovvero quello della
                                                                              valorizzazione delle abilità dei giovani
                                                                              e della preparazione al lavoro, Vita At-
                                                                              tiva porta avanti molteplici attività. “Il
                                                                              progetto Usciamo in comitiva, trasfor-
   foto © Giancarlo Ortolani Progetto FIAF-CSVnet                             mato in epoca di lockdown in “Uscia-
  “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”               mo in comitiva… in rete!”. Abbiamo attivato
                                                                     a Gragnano, tra il 2020 e il 2021, due corsi-la-
  parlato con Roberta Calbi, referente di “Vita                      boratorio per Animatore sociale in collabora-
  Attiva”, associazione impegnata soprattutto                        zione con l’Agenzia Create Connections. Pro-
  nell’ambito delle attività rivolte ai ragazzi con                  prio questo settembre abbiamo inaugurato
  disabilità post obbligo scolastico, una fascia                     un orto sociale nella Valle dei Mulini sul quale
  della popolazione non del tutto tutelata anco-                     puntiamo molto per le numerose valenze che
  ra completamente in Italia.                                        presenta, sia di ergoterapia che di inclusione
  “I progetti attivi vertono su due filoni con-                      sociale”. Una meta precisa alla quale puntare,
  vergenti sul durante noi/dopo di noi: speri-                       quella mostrata da Vita Attiva, sul solco del-
  mentazione di vita autonoma di ragazzi con                         la valorizzazione della persona. “Siamo for-
  disabilità e attività di inclusione sociale, valo-                 temente convinti che bisogna agire insieme
  rizzazione delle diverse abilità, preparazione                     sul piano culturale, sociale, dell’applicazione
  al lavoro”.                                                        delle leggi. Cerchiamo quindi di moltiplicare
  Per quanto riguarda il primo ambito Vita At-                       le esperienze di vita tra e con gli altri, di sti-
  tiva ha in atto il progetto “Imparo a vivere da                    molare le istituzioni a realizzare quanto è di
  solo”, il primo in Campania di cohousing per                       loro competenza, di creare partenariato tra
  ragazzi con diversabilità. Iniziato il 18 settem-                  associazioni con le medesime finalità”.

                                                                15
Dal CSV Molise

  Bond Building for Teens, il CSV Molise
promuove le attività per ragazzi svantaggiati
                                     di Valentina Ciarlante

 Percorsi sperimentali di affidamento e           tà di inserimento sociale. Progetto Fami-
 affiancamento familiare per adolescenti          glia è una federazione di enti non profit
 cosiddetti ‘fuori famiglia’, attività tese a     che opera principalmente nell’ambito del
 intessere relazioni adulto-ragazzo, propo-       sostegno alla vita e alla maternità e nel
 ste solidali che creino benessere.               campo dell’accoglienza di bambini e ra-
 Sono questi i punti nodali di Bond Buil-         gazzi. Con l’iniziativa che ha ottenuto l’ok
 ding for Teens, iniziativa che la federazio-     della Presidenza del Consiglio, si intende
 ne Progetto Famiglia sta per concretizza-        promuovere il benessere dei ragazzi che
 re in collaborazione con altri enti di Terzo     soffrono di privazioni familiari mediante
 Settore del centro e del sud d’Italia e che      il potenziamento di reti relazionali inter-
 è destinataria di un finanziamento del Di-       generazionali ed extrafamiliari, ma l’o-
 partimento per le Politiche familiari della      biettivo è anche favorire un interscambio
 Presidenza del Consiglio dei ministri. Un        tra giovani e adulti in modo da produrre
 lavoro di alto profilo sociale che ha tro-       legami duraturi di ‘parentela sociale’.
 vato anche il consenso del CSV Molise.           «Tutto nell’ottica del supporto alla cre-
 Il Centro di servizio per il volontariato        scita e dell’accompagnamento per la vita
                                                                              e verso la pie-
                                                                              na autonomia
                                                                              - spiegano da
                                                                              Progetto    Fa-
                                                                              miglia -. Uno
                                                                              degli scopi da
                                                                              raggiungere è
                                                                              anche quello
                                                                              di    accompa-
                                                                              gnare     verso
                                                                              l’affidamento
                                                                              familiare     gli
                                                                              adolescenti e i
                                                                              preadolescen-
                                                                              ti out-of-home
 ha infatti concesso il proprio patrocinio        che, a giudizio del servizio sociale terri-
 e contribuito a diffondere i dettagli nel        toriale e dell’autorità giurisdizionale, ne
 mondo del non profit. La partecipazione          avessero bisogno. Ci proponiamo anche
 di altri organismi senza scopo di lucro,         di offrire agli altri adolescenti e preado-
 oltre a quelli che hanno già aderito, com-       lescenti out-of-home la possibilità di tes-
 porterà infatti una penetrazione maggio-         sere legami significativi con adulti-fami-
 re sul territorio. Le attività prenderanno il    glie affiancanti del territorio». Secondo
 via a breve in provincia di Isernia per ter-     la relazione presentata dalla federazione
 minare nel mese di luglio 2022 e saranno         Progetto Famiglia il piano operativo si
 curate dalla referente Marilena Di Lollo.        svolgerà attraverso quattro step: socia-
 I promotori stanno cercando associazio-          lizzazione, affiancamento, affidamento
 ni e in generale organismi del non profit        e sostegno. L’attuazione nei vari territori
 che siano interessati a istituire una par-       viene condotta insieme ai partner e con la
 tnership e quindi a offrire a dei ragazzi        collaborazione dei Comuni e degli Ambiti
 svantaggiati nuove e concrete opportuni-         Territoriali coinvolti.

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infoODV                                                                        a cura dell’area
                                                                    Consulenza del CSV Napoli

Rendicontazione del contributo,
    registro e Green pass
È stato pubblicato il D.D. n. 488 del 22 set-     La vidimazione del registro con le modalità
tembre 2021 di adozione, ai sensi dell’art.       descritte è importante proprio a garantire la
16, comma 1 del DPCM 23 luglio 2020, dei          veridicità del documento e prevenirne una
modelli di rendiconto relativi all’utilizzo del   alternazione dei contenuti (ad esempio sop-
contributo cinque per mille. Sul sito del Mi-     primendo o inserendo delle pagine).
nistero, viene messa a disposizione la nuova      Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro
modulistica da utilizzare per la rendiconta-      pubblici e privati, anche per i volontari
zione del contributo a partire dall’anno fi-      È ufficiale: dal 15 ottobre al 31 dicembre
nanziario 2020, accompagnata dalle relati-        2021 (termine di cessazione dello stato di
ve linee guida. La precedente modulistica e       emergenza) il possesso e l’esibizione della
le relative linee guida restano valide per la     certificazione verde Covid-19 (green pass)
rendicontazione del contributo fino all’anno      sono obbligatori nei luoghi di lavoro pubbli-
finanziario 2019. Volontariato nel Terzo set-     ci e privati. Lo stabilisce il dl 127/2021, pub-
tore: il registro deve essere vidimato            blicato nella Gazzetta ufficiale n. 226 del 21
Il Ministero del Lavoro e delle politiche so-     settembre 2021.
ciali stabilisce che per salvaguardare l’obbli-   L’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni,
go di assicurazione deve avere la numerazio-      che svolgono a qualsiasi titolo, la propria at-
ne progressiva, la bollatura di ogni pagina e     tività lavorativa, formativa o di volontariato
l’apposizione della dichiarazione sul numero      in luoghi lavorativi pubblici o privati, anche
complessivo delle pagine da parte dell’auto-      sulla base di contratti esterni.
rità che le aveva bollate. Il chiarimento ar-     In altre parole, lo stagista, il consulente, l’e-
riva in una nota da parte del Ministero del       sperto e il volontario – per accedere e svol-
Lavoro e delle politiche sociali, questa volta    gere la propria peculiare attività in luoghi
su un tema trasversale agli enti del Terzo set-   pubblici e privati in cui è svolta un’attività
tore. In attesa del decreto ministeriale – in     lavorativa – sono tenuti al possesso e all’esi-
fase avanzata di elaborazione - che discipli-     bizione del green pass. Questo riferimento
na l’assicurazione dei volontari (art. 18, com-   espresso ai volontari è sicuramente di estre-
ma 2 del dlgs 117/2017), la direzione genera-     ma rilevanza, dato che, sino all’emanazione
le sottolinea la persistenza delle indicazioni    di questo dl, i volontari non sono mai stati
previste dal decreto del Ministro dell’Indu-      citati nei provvedimenti emergenziali adot-
stria, commercio e artigianato (ora Ministro      tati in merito al green pass. Il provvedimento
dello Sviluppo economico) del 14 febbraio         – oltre ad assicurare lo svolgimento in sicu-
1992, previsto dall’art. 4 della legge quadro     rezza del lavoro pubblico e privato median-
sul volontariato n. 266 del 1991, il quale è      te questa estensione dell’ambito applicativo
stato abrogato dal codice del Terzo settore.      della certificazione verde – rafforza anche il
Nella nota si sottolinea che il codice del Ter-   sistema di screening, prevedendo l’obbligo
zo settore non ha espressamente abrogato          per le farmacie di somministrare i test anti-
il decreto del 14 febbraio 1992 e che, nono-      genici rapidi applicando i prezzi definiti nel
stante, la legislazione attuale non preveda       protocollo d’intesa siglato dal Commissario
l’obbligo di numerare e bollare le pagine e di    straordinario per l’attuazione e il coordina-
attestarne il numero complessivo, si tratti di    mento delle misure di contenimento e con-
adempimenti necessari per attuare uno degli       trasto dell’emergenza epidemiologica, d’inte-
obblighi previsti, e cioè quello assicurativo.    sa con il Ministro della salute.

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Il libro

Alessandra, la malattia e la scrittura:
  «Invento storie contro le paure»
                                         di Bianca Bianco

«I fuggiaschi di Padova» è il secondo roman-       to completamente la realtà sin da bambina».
zo di Alessandra Romano, 26enne di Porti-          Il suo primo libro è stata «L’Isola di Agata»,
ci appassionata di giornalismo e scrittura         che affronta la tematica dell’adozione. Ora è
che ha deciso di dedicare il proprio talento       arrivato questo nuovo scritto, stavolta qua-
a una causa ben superiore rispetto al mero         si autobiografico: « I fuggiaschi di Padova
riscontro di pubblico                                                      narra di un gruppo di
e critica. Alessandra                                                      giovani che hanno la
è una donna tenace e                                                       mia stessa malattia
coraggiosa che, dopo                                                       – racconta - Ognuno
essersi ammalata di                                                        di loro è limitato nel-
neurofibromatosi di                                                        la vita quotidiana e
tipo due quando era                                                        a limitarli oltre alla
poco più che ado-                                                          malattia è anche il
lescente ed essersi                                                        contesto familiare.
scontrata all’improv-                                                      Questo gruppo di ra-
viso con il mondo                                                          gazzi decide di fuggi-
della disabilità, ha in-                                                   re lontano, a Napoli
canalato le sue legit-                                                     , per stare insieme e
time paure e l’ango-                                                       raccontarsi delle sto-
scia nello studio, poi                                                     rie. Le difficoltà che
nel lavoro e nella sua                                                     vivono i miei prota-
passione per i libri.                                                      gonisti sono in parte
Oggi può dirsi una                                                         quelle che ho vissuto
scrittrice, un ruolo                                                       e vivo anch’io nella
attraverso il quale                                                        realtà . Anche la mia
prova anche a sen-                                                         esperienza con l’amo-
sibilizzare sulla sua                                                      re e con gli affetti più
malattia. Non a caso,                                                      in generale si ritrova
«I fuggiaschi di Pado-                                                     in questo romanzo».
va» racconta di un gruppo di ragazzi affetti       Il personaggio simbolo è Clara, in cui l’autri-
dalla sua stessa condizione e il ricavato delle    ce dice di riconoscersi, che utilizza la scrit-
vendite del libro andranno alla ricerca, uni-      tura come potente strumento per mettere a
ca speranza per chi lo stesso male di Ales-        nudo le paure, le emozioni e sensibilizzare.
sandra. «Sono affetta da neurofibromatosi          Il ricavato delle vendite del libro andrà alla
di tipo 2 dalla nascita – racconta Alessandra      ricerca: «Ho sempre avuto la speranza di
– ma si è manifestata a 17 anni ed è stato ter-    potere contribuire a dare una aspettativa a
ribile. Ho subito diversi interventi, la conse-    quelli come me e - inutile negarlo- anche a
guenza è stata una paresi facciale e un calo       me stessa – spiega Alessandra - Così ci ho
dell’udito. Sembra un cammino, ma questa           provato attraverso la scrittura. I protagoni-
sventura mi ha dato la forza e il coraggio per     sti del racconto incontrano molti ostacoli
realizzare i miei sogni. Sono diventata scrit-     ma chi non ne incontra. Una ragazza affetta
trice, giornalista e mi sono laureata». Ad         dalla mia malattia un giorno mi ha chiesto
appena ventisei anni Alessandra Romano è           “Perchè a noi?”. Io ho pensato “Perchè non
una donna che si sta realizzando e ha basi         a noi?”. Ognuno prima o poi si scontra con
solide che riempie di emozioni: «Da quando         la parte dura della vita: a chi arriva più pe-
ero bambina – racconta - amavo scrivere e          sante a chi più leggera. Sta a noi decidere
inventare storie. L’immaginazione è sempre         come affrontarla, se con il sorriso o con la
stata un rifugio per me. Non ho mai accetta-       paura».

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