PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Overview e policy previste Cattaneo Zanetto & Co.

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PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Overview e policy previste Cattaneo Zanetto & Co.
PNRR – Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza
Overview e policy previste

Cattaneo Zanetto & Co.

Roma, 30 aprile 2021

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1. Premesse e obiettivi
La definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR – link) è stata fin da
subito uno dei principali filoni di attività del nuovo Governo Draghi. Come noto, lo
scorso gennaio il Governo Conte II aveva predisposto una prima versione del Piano, poi
trasmessa al Parlamento per l’espressione dei pareri. Il Governo Draghi è intervenuto a
partire da quella versione, anche tenendo in considerazione gli indirizzi votati dal
Parlamento in una articolata relazione.
Oltre a una leggera revisione dell’allocazione degli investimenti complessivi tra le sei
Missioni in cui è articolato in Piano, il nuovo testo si distingue soprattutto per
l’integrazione con contenuti di dettaglio prima mancanti e per una più accurata
declinazione della fase attuativa con cronoprogrammi dei progetti e obiettivi
quantitativi, come richiesto dall’Unione europea per un monitoraggio più efficace. Tale
declinazione è necessaria anche perché, su richiesta degli Stati membri, l’Unione potrà
comminare sanzioni ai Paesi che risultino in ritardo sulle scadenze prefissate, financo al
blocco dell’erogazione dei fondi.
Il presente documento intende offrire una panoramica dettagliata del PNRR, i dati
principali, le modalità attuative e le riforme del quadro regolatorio a supporto. È
presente, infine, un quadro delle Missioni e delle principali componenti.

2. Il Piano in numeri
La prima, rilevante novità del nuovo Piano è l’affiancamento alle risorse europee di un
extra-fondo (c.d. Fondo Complementare) di oltre €30 miliardi, volto al finanziamento
di progetti che, per le loro caratteristiche, non avrebbero potuto essere ricompresi nel
PNRR.
Grazie a tali risorse ulteriori, il Piano ammonta così a 235,14 miliardi di euro, suddivisi
tra:
    •   Risorse del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), stanziate
        direttamente dall’Unione europea a favore degli Stati membri e suddivise tra
        prestiti (€122,6 miliardi) e sovvenzioni (€68,9 miliardi);
    •   Risorse del Fondo Complementare, €30,64 miliardi finanziati attraverso lo
        scostamento pluriennale di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri dello
        scorso 15 aprile, che saranno utilizzate per finanziare i progetti rimasti esclusi
        dal Piano;
    •   Risorse del React EU, €13,7 miliardi, ossia il Pacchetto di Assistenza alla
        Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa, che rappresenta il secondo
        strumento principale del NGEU insieme al RFF.
Le sei Missioni in cui è articolato il Piano, immutate rispetto alla versione precedente,
riprendono i sei Pilastri indicati dall’Unione europea. Particolare attenzione viene
conferita alle due linee di intervento considerate prioritarie dall’Unione (transizione
ecologica e digitale), che rappresentano circa la metà dei fondi totali stanziati. In linea
con tali priorità, anche le risorse afferenti al Fondo Complementare sono state in gran
parte destinate proprio a transizione digitale e ecologica (M1 e M2).

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Il Governo stima che il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica
e sulla produttività del Paese. Il Governo infatti prevede che nel 2026, termine ultimo
per l’attuazione dei progetti, il PIL nazionale sarà di 3,6 punti percentuali più alto
rispetto allo scenario base (ossia senza il PNRR).
Il Piano, infatti, comporterà un aumento di consumi, investimenti e occupazione già dal
2021, che cresceranno in percentuale sempre maggiore entro il 2026, fino a raggiungere,
nel caso degli investimenti, scostamenti di oltre 10 punti rispetto allo scenario base.
Unico dato in calo, quello delle esportazioni, la cui crescita è prevista solo a partire del
biennio 2024-2026. Infine, di seguito si riporta la stima dell’impatto economico degli
investimenti previsti nel PNRR.

3. Le riforme: la conditio sine qua non
Il Piano prevede un insieme di riforme trasversali, orientate a ridurre gli oneri
burocratici e rimuovere i vincoli che rallentano la realizzazione degli investimenti nel
Paese o ne riducono la produttività, richieste in modo stringente dall’Unione europea
come condizione per l’erogazione dei fondi. L’obiettivo non è solo favorire un’efficace
attuazione degli interventi previsti dal PNRR, bensì anche generare un beneficio di
lungo termine sul funzionamento dell’intero Sistema-Paese. Il Governo ricorrerà a due

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tipi di strumenti: la decretazione d’urgenza per le misure più urgenti, e la delega
legislativa per le misure che devono essere semplificate in senso più ampio.
Due le principali aree di intervento:
      1. Riforme orizzontali (PA e Giustizia), d’interesse traversale a tutte le Missioni
         del Piano, consistenti in innovazioni strutturali dell’ordinamento, idonee a
         migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività di entrambi i settori;
      2. Riforme abilitanti (Semplificazioni e Concorrenza), ossia gli interventi
         funzionali a garantire l’attuazione del Piano e, più in generale, a rimuovere gli
         ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività
         economiche e la qualità dei servizi erogati nel Paese.

    Riforma della Pubblica Amministrazione. Una riforma strutturale della PA che
    tenga conto sia dei vincoli interni alla stessa, legati al necessario ricambio
    generazionale e all’adeguamento delle competenze, sia di quelli esterni, riconducibili
    ai ritardi nell’azione di semplificazione normativa e amministrativa, nonché di
    digitalizzazione delle procedure.

                DL Semplificazioni (maggio 2021)
    Riforma della Giustizia. Riforma sistemica che intervenga sulle principali direttrici
    dell’attuale sistema giudiziario, al fine di snellire i tempi processuali e migliorarne
    l’efficacia complessiva tramite la riforma dell’ufficio del processo, del processo
    civile, della giustizia tributaria, del processo e del sistema sanzionatorio penale, e
    dell’Ordinamento giudiziario.

              Delega legislativa (entro la fine del 2021 leggi delega, entro il 2022 decreti
                 legislativi attuativi. Entro il 2023 eventuali ulteriori strumenti attuativi, quali
                 decreti ministeriali e/o regolamenti)

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    Semplificazioni in materia di contratti pubblici. Semplificazione in materia di
    contratti pubblici e concessioni in fase sia di affidamento sia di pianificazione,
    programmazione e progettazione, su un doppio binario: 1) Misure urgenti per
    introdurre una normativa speciale sui contratti pubblici per rafforzare le previsioni
    del Decreto Semplificazioni e prorogarne l’efficacia fino al 2023; 2) Costruzione di
    una nuova disciplina in vista di una semplificazione normativa, anche grazie a una
    comparazione con quella di altri Stati UE.

                  DL Semplificazioni (maggio 2021 per le misure urgenti)
                  Legge delega (da presentare entro il 31 dicembre 2021 per la riforma
                     complessiva)

    Semplificazioni VIA. Semplificazione dei procedimenti in materia ambientale
    tramite l’introduzione di una Speciale VIA statale per le opere PNRR e
    l’ampliamento del Provvedimento Unico in materia Ambientale, oltre che al
    rafforzamento della capacità operativa del Ministero della Transizione Ecologica –
    MITE (misure urgenti).

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 DL Semplificazioni (maggio 2021 per le misure urgenti)
               Legge delega (da presentare entro il 31 dicembre 2021 per le misure a
                  regime)

Semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la
rigenerazione urbana. Accelerazione dell’efficientamento energetico e della
rigenerazione urbana, e rimozione degli ostacoli burocratici all’utilizzo del
Superbonus.

               DL Semplificazioni (maggio 2021 per le misure urgenti)

Semplificazione delle norme in materia di investimenti e interventi nel
Mezzogiorno. Revisione delle norme sugli investimenti nel Sud Italia per supportare
la ripresa e la crescita del Paese.

               Ddl semplificazione e razionalizzazione incentivi alle imprese del
                  Sud (da presentare entro il 30 settembre 2021)

Abrogazione e revisione di norme che alimentano la corruzione. Individuazione
delle norme che possono favorire più di altre l’insediamento della corruzione.

               Legge delega della normativa anticorruzione (da presentare entro
                  giugno 2021; 9 mesi dall’approvazione per l’adozione dei decreti
                  delegati)

Promozione della concorrenza. Assicurare la cadenza annuale della legge per il
mercato e la concorrenza.

               Ddl Concorrenza 2021 che terrà conto della segnalazione adottata
                  dall’AGCM a marzo 2021 (da presentare entro luglio 2021)

                              Cronoprogramma

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4. L’implementazione: fasi e soggetti attuatori
Nel Piano è delineato un modello organizzativo che,
sostanzialmente, individua alcune strutture incaricare delle
attività di controllo e gestione.
L’impostazione multilivello ha l’obiettivo di potenziare la
capacità istituzionale e l’apprendimento delle politiche tra
tutti i livelli di governo. Si prevedono, inoltre, standard di
processi, strumenti, dati e informazioni, con l’intento di
aumentare il livello di efficacia delle iniziative e, allo stesso
tempo, prevenire e correggere irregolarità.

                                     I soggetti coinvolti e le loro competenze

   omposiz ione e funz ionamento a efinir e on apposito
                                                  pr o e imento
                             nor mati o

        tr uttur a i oor inamento per il monitor aggio e er ifi a
        ell attuazione        egli        inter enti         ella
         issione omponente
        en i onto elle spese e ell a anzamento i ar get e          i
        ilestone al inister o ell e onomia e elle finanze
        uper isione      gener ale       sull effetti a   attuazione
        ell in estimento r ifor ma i r ifer imento                         in ase a ompetenze settor e i r ifer imento natur a inter ento

                                                                             ealizzazione egli inter enti gli atti sono sottoposti ai
                                                                             ontr olli i legalit e ai ontr olli amministr ati o onta ili
                                                                            pr e isti a legge
                                                                             ontr ollo r egolar it pr o e ur e e spese
                                                                             anzioni e r e uper o r isor se in e itamente utilizzate

                        agioner ia   ener ale ello tato
         oor inamento entr alizzato per l attuazione el
         unto      i ontatto uni o        ella  ommissione eur opea
         pr esenta la r i iesta i pagamento
         estis e il sistema         i monitor aggio sull attuazione
          er ifi a tar get e ilestone r en i ontati ai inister i
         ffettua la alutazione ei r isultati e l impatto el
         or nis e per io i a r en i ontazione egli esiti alla a ina
         i egia
                                                                         omposiz ione e funz ionamento a efinir e on apposito
                                                                                                                        pr o e imento
         r esso il      inister o ell onomia sar       pr esente un                                nor mati o
         r ganismo i au it in ipen ente r esponsa ile el sistema
         i ontr ollo inter no per or r egger e asi          i fr o e          er ifi al a anzamento      el iano e la sua attuazione
         or r uzione o onflitto i inter esse
                                                                              ssi ur a la ooper azione      on il par tenar iato e onomi o
                                                                             so iale e ter r itor iale
                                                                              ialoga on le amministr azioni r esponsa ili in            aso      i
                                                                              r iti it e pr opone poter i sostituti i
                                                                              r esenta mo ifi e nor mati e ne essar ie per la pi
                                                                             effi a e implementazione
                                                                               onitor a le pr ior it tr as er sali el   iano   lima    igitale
                                                                             impatto ter r itor iale e

                                                                          l o er no entr o il giugno i ias un anno tr asmette alle
                                                                          amer e una r elazione sull utilizzo elle r isor se e sui r isultati
                                                                            r aggiunti le e entuali misur e ne essar ie per a eler ar e
  el or so ell attuazione el iano sono gar antite atti it i                  l a anzamento ei pr ogetti l o er no r ifer is e inoltr e
infor mazione e omuni azione mir ate al oin olgimento egli             per io i amente alle amer e in mer ito al pr o esso i attuazione
       sta e ol er n por tale e e i ato fa iliter il                         el iano e su ogni altr o elemento utile alla r elati a fase
          oin olgimento e l a esso alle infor mazioni                              attuati a e alla alutazione ei suoi impatti

                                                                   6
5. Overview delle sei Missioni
La Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” si pone
l’obiettivo di rilanciare la competitività e la produttività del Sistema-Paese, agendo
orizzontalmente su alcuni temi-chiave del sistema economico, intervenendo sulla
connettività di cittadini, imprese e PA, adeguando il sistema produttivo e valorizzando
il patrimonio culturale e turistico. Con uno stanziamento totale di circa 50 miliardi di
euro, la Missione mira complessivamente a ridurre i divari strutturali di competitività,
produttività e digitalizzazione del Paese, attraverso sia componenti progettuali sia
interventi ordinamentali, con particolare riguardo all’innovazione strutturale della
Pubblica Amministrazione.

                       igitalizzazione inno azione e
                si urezza nella

                    igitalizzazione inno azione e
                ompetiti it nel sistema pro utti o

                      urismo e ultura

In linea con gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi, e sulla base della Strategia Farm
to Fork e del Piano d’Azione per l’economia circolare, la Missione 2 “Rivoluzione
verde e transizione ecologica” intende innescare la necessaria e radicale transizione
ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo sostenibile. Con
l’obiettivo di declinare e includere tutti gli aspetti della transizione ecologica, il Piano
destina a questo aspetto un totale di quasi 70 miliardi di euro, suddiviso per le quattro
componenti. Le Componenti, tra le quali la transizione energetica pesa in misura
maggiore sul totale stanziato per la Missione, sono finalizzate alla progressiva
decarbonizzazione in tutti i settori, e prevedono, tra gli altri, l’incremento della
penetrazione delle fonti rinnovabili, il rafforzamento delle reti, nonché interventi mirati
sulla sostenibilità degli usi finali in tutti gli altri settori, tra cui la mobilità sostenibile.

                    gri oltura sosteni ile e
               e onomia ir olare

                     ransizione energeti a e
               mo ilit sosteni ile

                      ffi ienza energeti a e
               ri ualifi azione egli e ifi i

                      utela el territorio e ella
               risorsa i ri a

La Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” è volta a sviluppare un
sistema infrastrutturale, moderno, digitale e sostenibile, sia per contribuire alla sfida

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della decarbonizzazione sia per ridurre i divari presenti sul territorio nazionale. A tal
fine, viene previsto uno stanziamento totale di circa 25 miliardi di euro, per la maggior
parte destinati agli investimenti sulla rete ferroviaria. In particolare, la Missione intende
realizzare opere necessarie a intervenire sui fattori che più penalizzano lo sviluppo
infrastrutturale del Paese, con particolare attenzione alle aree rurali e meno collegate,
favorendo la coesione sociale e la convergenza economica fra le diverse parti del
territorio, uniformando la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale.

                      ete ferro iaria a alta
                elo it apa it

                     ntermo alit e logisti a
               integrata

Alla luce delle criticità del sistema di istruzione, formazione e ricerca nazionale, la
Missione 4 “Istruzione e ricerca” intende rafforzare le condizioni per lo sviluppo di
un’economia ad alta intensità di conoscenza, competitività e resilienza. Con uno
stanziamento di circa 33 miliardi, declinati tra istruzione e ricerca per l’impresa, si mira
a colmare le carenze nell’offerta di servizi di educazione, il gap nelle competenze di
base, lo skills mismatch tra istruzione e domanda di lavoro, e ad aumentare la spesa in
R&S.

                      otenziamento ell offerta ei
               ser izi i istruzione: agli asili ni o
               alle ni ersit
                     alla ri er a all impresa

Con oltre 19 miliardi di risorse stanziate, la Missione 5 “Inclusione e coesione” ha un
ruolo di rilievo nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno
all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento
dell’occupazione giovanile, di riequilibrio territoriale e di sviluppo del Mezzogiorno e
delle aree interne. Nella definizione ed esecuzione dei progetti a valenza sociale e
territoriali, sono protagonisti i Comuni e le aree metropolitane, dove condizioni di
disagio sociale e vulnerabilità sono più diffuse.

                                                       8
oliti e per il la oro

                      nfrastrutture so iali famiglie
                   omunit e erzo settore

                        nter enti spe iali per la
                   oesione territoriale

Il COVID-19 ha reso evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale del sistema
sanitario nazionale. Durante i mesi, sono infatti emerse significative disparità territoriali
tra Regioni, inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali, tempi
di attesa elevati per l’erogazione delle prestazioni e scarsa capacità di conseguire
strategie sinergiche su rischi ambientali, climatici e sanitari. Con oltre 20 miliardi a
disposizione, la strategia del PNRR intende affrontare, tramite gli investimenti e le
riforme della Missione 6 “Salute”, le criticità esistenti, allineando i servizi ai bisogni
di cura dei pazienti, migliorando le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche e
promuovendo la ricerca e l’innovazione.

                        eti i prossimit strutture e
                 teleme i ina per l assistenza
                 sanitaria territoriale
                       nno azione ri er a e
                  igitalizzazione el ser izio sanitario
                 nazionale

                                                          9
Focus M1 “Digitalizzazione”
La Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” prevede
investimenti complessivi per circa 50 miliardi suddivisi in tre Componenti. Si riportano
di seguito i principali interventi.

  M1C1

          igitalizzazione inno azione e
   si urezza nella

        igitalizzazione1 inno
 La Componente                  azione e su tre aree di intervento. Di seguito i contenuti di
                           si articola
   ompetiti otenziamento
              it nel sistemaell
                             proofferta
                                   utti oei
 maggiore    interesse.
     ser izi i istruzione: agli asili ni o
     alle ni ersit
         urismo e ultura PA (6,14 mld). Percorso di digitalizzazione della PA articolato
 1. Digitalizzazione
             alla ri er a all impresa
    su sette     investimenti e tre riforme, tra cui:
     •    Investimento 1.1: Infrastrutture digitali (0,90 mld). Migrazione dei dati e
          degli applicativi informatici delle singole amministrazioni verso un ambiente
          cloud e razionalizzazione dei data center oggi distribuiti sul territorio.
     •    Investimento 1.2: Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud (1,00
          mld). Programma di supporto e incentivo per trasferire basi dati e
          applicazioni, in particolare rivolto alle amministrazioni locali.
     •    Investimento 1.3: Dati e interoperabilità (0,65 mld). Cambiamento
          dell’architettura e delle modalità di interconnessione tra le basi dati delle
          amministrazioni affinché l’accesso ai servizi sia trasversalmente e
          universalmente basato sul principio “once only”.
     •    Investimento 1.4: Servizi digitali e cittadinanza digitale (2,01 mld).
          Rafforzamento della diffusione di PagoPA e della app “IO” e introduzione
          di nuovi servizi come la piattaforma unica di notifiche digitali.
          Rafforzamento del sistema di identità digitale, partendo dalle piattaforme
          esistenti (SPID e CIE) ma convergendo verso una soluzione integrata.
     •    Investimento 1.5: Cybersecurity (0,62 mld). Rafforzamento dei presidi di
          front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio, costruzione delle
          capacità tecniche di valutazione e audit continuo della sicurezza degli
          apparati elettronici e delle applicazioni utilizzate per l’erogazione di servizi
          critici da parte di soggetti che esercitano una funzione essenziale. Inoltre,
          maggiori investimenti di personale nel settore pubblico per fronteggiare le
          minacce.
     •    Investimento 1.6: Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali
          (0,61 mld). Serie di interventi “verticali” mirati a ridisegnare e digitalizzare
          un insieme di use-case chiave nelle grandi amministrazioni centrali, ordinati
          in virtù della criticità degli snodi che rappresentano nell’erogazione di servizi
          al cittadino e dell’impatto in termini di efficienza complessiva dell’apparato
          pubblico.
     •    Investimento 1.7: Competenze digitali di base (0,20 mld). Supporto alle
          fasce della popolazione a maggior rischio di subire le conseguenze del digital
          divide tramite il network territoriale di supporto digitale e il Servizio Civile
          Digitale.

                                             10
M1C2igitalizzazione inno azione e
 si urezza nella

      igitalizzazione inno azione e
  ompetiti it nel sistema pro utti o

La Componente
            otenziamento
       urismo  e ultura 2 haelll’obiettivo
                                  offerta ei di rafforzare la competitività del sistema produttivo
     ser izi i istruzione:
rafforzandone                 agli asili nidi
                       il tasso             o digitalizzazione, innovazione tecnologica e
     alle ni ersit
internazionalizzazione attraverso una serie di interventi tra loro complementari. Si
articola sualla
              seiri aree
                    er a all impresa
                          di investimento e una riforma.
     •    Investimento 1: Transizione 4.0 (13,97 mld). Finanziamento del Piano
          Transizione 4.0, come modificato dalla Legge di Bilancio 2021.
     •    Investimento 2: Investimenti ad alto contenuto tecnologico (0,75 mld).
          Contributi per sostenere gli investimenti in macchinari, impianti e
          attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica (Allegato A di
          Industria 4.0) pari al 40% delle spese.
     •    Investimento 3: Reti ultraveloci (6,31 mld). Un complesso di interventi per
          portare connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026,
          anche grazie a processi autorizzativi.
     •    Investimento 4: Tecnologie satellitari ed economia spaziale (1,29 mld).
          Parziale finanziamento del Piano Nazionale (che include SatCom,
          Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit
          Economy, Downstream) per potenziare i sistemi di osservazione della terra
          per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e a
          rafforzare le competenze nazionali nella space economy.
     •    Investimento 5: Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione
          (1,95 mld). Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da
          SIMEST per favorire lo sviluppo delle PMI, e rafforzamento della
          competitività e della resilienza delle filiere produttive tramite il supporto
          finanziario agli investimenti attraverso lo strumento dei Contratti di
          Sviluppo.
     •    Riforma 1: Riforma del sistema della proprietà industriale (0,03 mld).
          Riforma per definire una strategia pluriennale per la proprietà industriale,
          con l’obiettivo di conferire valore all’innovazione e incentivare
          l’investimento nel futuro, elaborata dopo un processo di consultazione
          pubblica che avrà luogo nel 2021.

       igitalizzazione inno azione e
si urezza nella

    igitalizzazione inno azione e
 M1C3
ompetiti it nel sistema pro utti o

      urismo e ultura

La Componente 3 ha l’obiettivo di sostenere e rilanciare i settori del turismo e della
cultura otenziamento
           attraverso la      rigenerazione
                         ell offerta    ei     del patrimonio culturale e turistico, e la
valorizzazione      degliagli
   ser izi i istruzione:  asset
                              asilienidelle
                                       o    competenze distintive, nonché la digitalizzazione.
Si alle  ni ersit
   articola   in quattro aree d’intervento.
         alla ri er a all impresa

                                               11
1. Patrimonio Culturale per la prossima generazione (1,10 mld). Misure per
    creare un patrimonio digitale della cultura. Si articola in tre investimenti tra cui:
     •     Investimento 1.3: Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e
           musei (0,30 mld). Un complesso di interventi volti a migliorare l’efficienza
           energetica degli edifici legati al settore culturale/creativo, riducendo i costi
           di manutenzione legati a climatizzazione, illuminazione, comunicazione e
           sicurezza, e sostenendo il settore delle costruzioni e dell’impiantistica a
           livello locale.
 3. Industria Culturale e Creativa 4.0 (0,46 mld). Misure per il rilancio
    dell’industria cinematografica e a supporto dell’evoluzione degli operatori
    dell’industria culturale e creativa. Si articola in una riforma e due investimenti
    tra cui:
     •     Riforma 3.1: Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali.
           Migliorare l’impronta ecologica degli eventi culturali, includendo criteri
           sociali e ambientali negli appalti pubblici per eventi finanziati dalla pubblica
           autorità.
     •     Investimento 3.2: Capacity building per gli operatori della cultura per
           gestire la transizione digitale e verde (0,16 mld). Sostenere la ripresa e il
           rilancio dei settori culturali e creativi, favorendo l’attuazione di approcci
           innovativi, anche attraverso mezzi digitali, e incoraggiando un approccio
           green lungo la filiera, tramite la riduzione dell’impronta ecologica culturale
           e la promozione dell’eco-design inclusivo.

 o us              “ i oluzione er e e transizione e ologi a”
La Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” prevede investimenti
complessivi per circa 59,33 miliardi suddivisi in quattro Componenti.

  M2C1

       gri oltura sosteni ile e
  e onomia ir olare

 La Componente             1 intende
           ransizione energeti     a e perseguire un percorso di piena sostenibilità ambientale
 con
   mo l’obiettivo
        ilitotenziamentodi rendere
               sosteni ile              l'economia
                              ell offerta   ei      più competitiva e inclusiva, mirando a colmare
   ser izi i istruzione: agli asili ni o
 leallelacune
          ni ersit
                    strutturali       che   ostacolano   lo sviluppo dell’economia circolare e
            ffi ienza energeti
 prefiggendosi         l’obiettivoa e di una filiera agroalimentare sostenibile. Si articola in tre
   ri ualifialla ri er aegli
               azione    all impresa
 aree    d’azione,      cone 8ifiinvestimenti
                                    i
                                                  e 3 riforme. Di seguito i contenuti di maggiore
 interesse: utela el territorio e ella
  risorsa i ri a
 1. Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il
    paradigma dell’economia circolare (2,10 mld). Percorso mirato alla
    promozione dell’economia circolare e al miglioramento della gestione dei rifiuti.
     •     Investimento 1.1: Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e
           ammodernamento di impianti esistenti (1,50 mld). Miglioramento della
           rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e realizzazione di nuovi
           impianti innovativi di trattamento/riciclaggio di rifiuti organici, multi-
           materiale, vetro, imballaggi in carta, colmando differenze territoriali.

                                                12
•   Investimento 1.2: Progetti “faro” di economia circolare (0,60
       mld). Potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di
       trattamento/riciclo contribuendo al raggiungimento dei target europei.
   •   Riforma 1.1: Strategia nazionale per l’economia circolare. Revisione e
       aggiornamento della strategia esistente (del 2017), comprensiva di indicatori
       e sistemi di monitoraggio e di un nuovo sistema di tracciabilità. La nuova
       Strategia nazionale per l’economia circolare verrà adottata entro giugno
       2022.
   •   Riforma 1.2: Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Sviluppo
       di un programma per colmare le lacune impiantistiche e gestionali,
       migliorare i dati medi nazionali e raggiungere gli obiettivi previsti dalla
       nuova normativa europea e nazionale.
   •   Riforma 1.3: Supporto tecnico alle autorità locali. Supporto tecnico agli
       enti locali assicurato da MITE e MISE attraverso società interne e alle
       stazioni appaltanti nell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)
       fissati dalla Legge alle procedure di gara.
2. Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile (2,80 mld). Percorso mirato
   alla promozione della sostenibilità nella filiera agroalimentare.
   •   Investimento 2.1: Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca
       e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (0,80 mld). Colmare
       le lacune del Paese sulla competitività delle infrastrutture e adozione di un
       sistema logistico integrato per migliorare la sostenibilità ambientale (con
       interventi in materia di trasporti e traffico, tracciabilità dei prodotti,
       digitalizzazione della logistica, riduzione degli sprechi alimentari, export
       delle PMI, miglioramento della capacità logistica dei mercati all’ingrosso).
   •   Investimento 2.2: Parco Agrisolare (1,50 mld). Raggiungere gli obiettivi
       di ammodernamento e utilizzo di tetti di edifici a uso produttivo nei settori
       agricolo, zootecnico e agroindustriale per la produzione di energia
       rinnovabile attraverso incentivi per l’installazione di pannelli solari.
   •   Investimento 2.3: Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e
       alimentare (0,50 mld). Sostenere, attraverso contributi diretti,
       l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano nuove tecniche
       di agricoltura di precisione (es. riduzione di utilizzo pesticidi del 25-40% a
       seconda dei casi applicativi) e l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0,
       nonché l’ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le
       emissioni (-95% passando da Euro 1, circa 80% del parco attuale, a Euro 5).
       Inoltre, in ottica di economia circolare, l’investimento include
       l’ammodernamento della lavorazione, stoccaggio e confezionamento di
       prodotti alimentari, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità del processo
       produttivo, ridurre/eliminare la generazione di rifiuti, favorire il riutilizzo a
       fini energetici.
   •   *L’investimento sui contratti di filiera, incluso nella precedente versione
       del Piano, è stato aumentato a €1,2 miliardi e trasferito sul Fondo
       Complementare*.
3. Sviluppare progetti integrati (0,37 mld). Percorso per l’autonomia e lo
   sviluppo ecologico delle piccole isole, nonché per l’educazione della
   popolazione.

                                         13
•    Investimento 3.1: Isole verdi (0,20 mld). Investimenti su 19 piccole isole
         per modelli 100% green e autosufficienti su rete elettrica, infrastrutture,
         rifiuti, desalinizzazione e mobilità sostenibile.
    •    Investimento 3.2: Green communities (0,14 mld). Sviluppo sostenibile di
         territori rurali e di montagna per risorse idriche, forestali, paesaggistiche,
         energetiche (biomasse, biogas, rinnovabili in senso ampio) con piani
         dedicati, nonché tramite aziende agricole sostenibili e mobilità.
    •    Investimento 3.3: Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali
         (0,03 mld). Contenuti omni-channel sulla transizione ecologica, con una
         piattaforma aperta a tutti che contenga materiale educativo sulle tematiche
         ambientali, e coinvolgendo altresì influencer e leader di pensiero nella
         diffusione dei messaggi più rilevanti su tutta la cittadinanza.

        gri oltura sosteni ile e
 M2C2
 e onomia    ir olare

       ransizione energeti a e
 mo ilit sosteni ile

La Componente             2 intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici di
         ffi ienza energeti a e
decarbonizzazione
         otenziamento
  ri ualifi azione egli eell attraverso
                              ifiofferta
                                   i        ei l’incremento della quota di energie rinnovabili, il
 ser izi i istruzione:
potenziamento          e laagli   asili ni o
                             digitalizzazione        delle infrastrutture di rete, la promozione della
 alle niutela
            ersit el territorio e ella
produzione        e dell’utilizzo dell’idrogeno, e lo sviluppo di un trasporto locale più
  risorsaalla
          i riria er a all impresa
sostenibile.      Si articola in cinque aree d’azione, con 19 investimenti e 5 riforme. Di
seguito i contenuti di maggiore interesse:
1. Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile
   (5,90 mld). Percorso mirato a facilitare l’installazione di impianti per la
   produzione di energia da fonti rinnovabili.
    •    Investimento 1.1: Sviluppo agro-voltaico (1,10 mld). Diffondere impianti
         agro-voltaici di medie e grandi dimensioni con l’implementazione di sistemi
         ibridi agricoltura-produzione di energia e il monitoraggio delle realizzazioni
         e della loro efficacia.
    •    Investimento 1.2: Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e
         l’auto-consumo (2,20 mld). Sostegno alle comunità energetiche e alle
         strutture collettive di autoproduzione, individuando PA, famiglie e
         microimprese in Comuni con meno di 5.000 abitanti, garantendo le risorse
         necessarie per installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione
         elettrica in configurazione distribuita da parte di comunità delle energie
         rinnovabili e auto-consumatori di energie rinnovabili che agiscono
         congiuntamente.
    •    Investimento 1.3: Promozione impianti innovativi (incluso offshore)
         (0,68 mld). Sostenere la realizzazione di sistemi di generazione di energia
         rinnovabile offshore in assetti innovativi e integrati da sistemi di accumulo.
         L’intervento mira a realizzare nei prossimi anni impianti con una capacità
         totale installata di 200 MW da FER.

                                                 14
•   Investimento 1.4: Sviluppo biometano (1,92 mld). Riconvertire e
        migliorare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti verso la
        produzione totale o parziale di biometano, supportare la realizzazione di
        nuovi impianti per la produzione di biometano, promuovere la diffusione di
        pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas, promuovere la
        sostituzione verso veicoli alimentati a metano/biometano, migliorare
        l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di
        impianti agricoli di piccola scala che non possono essere riconvertiti.
    •   Riforma 1.1: Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli
        impianti rinnovabili onshore e offshore, nuovo quadro giuridico per
        sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e
        dell’ammissibilità degli attuali regimi di sostegno. Creazione di un quadro
        normativo semplificato e accessibile per gli impianti FER, in continuità con
        quanto previsto dal Decreto Semplificazioni, emanazione di una disciplina
        per definire i criteri per l’individuazione delle aree idonee e non idonee
        all’installazione di impianti di energie rinnovabili di potenza complessiva
        almeno pari a quello individuato dal PNIEC, completamento del
        meccanismo di sostegno FER e l'estensione del periodo di svolgimento
        dell’asta, agevolazione normative per gli investimenti nei sistemi di
        stoccaggio.
    •   Riforma 1.2: Nuova normativa per la promozione della produzione e del
        consumo di gas rinnovabile. Promuovere la produzione e l’utilizzo del
        biometano anche in altri settori (come quello dei trasporti), e nello specifico
        ampliare la possibilità di riconversione degli impianti esistenti nel settore
        agricolo.
2. Potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete (4,11 mld). Percorso mirato
   a un potenziamento strutturale delle reti nell’ottica di un aumento della
   produzione e della distribuzione di energia da fonti rinnovabili.
    •   Investimento 2.1: Rafforzamento smart grid (3,61 mld). Aumentare la
        quantità di energia prodotta da FER immessa nella rete di distribuzione e
        promuovere una maggiore elettrificazione dei consumi, incrementando la
        capacità di rete di ospitare e integrare ulteriore generazione distribuita da
        fonti rinnovabili, e aumentando capacità e potenza a disposizione delle
        utenze per favorire l’elettrificazione dei consumi energetici.
    •   Investimento 2.2: Interventi su resilienza climatica delle reti (0,50 mld).
        Aumentare la resilienza del sistema elettrico, con riduzione sia di probabilità
        che di durata ed entità di interruzioni di corrente in caso di stress derivante
        da fenomeni climatici estremi.
3. Promuovere la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell’idrogeno
   (3,19 mld). Percorso mirato all’introduzione di iniziative per lo sviluppo della
   filiera dell’idrogeno e del suo utilizzo, attraverso interventi infrastrutturali e
   investimenti nella ricerca.
    •   Investimento 3.1: Produzione in aree industriali dismesse (0,50 mld).
        Promuovere la produzione locale e l’uso di idrogeno nell’industria e nel
        trasporto locale, con la creazione delle c.d. hydrogen valleys, aree industriali
        con economia in parte basata su idrogeno.
    •   Investimento 3.2: Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate (2
        mld). Progressiva decarbonizzazione del processo produttivo dell’acciaio
        attraverso il crescente utilizzo dell’idrogeno.

                                          15
•   Investimento 3.3: Stazioni di ricarica di idrogeno per il trasporto
        stradale (0,23 mld). Promuovere la creazione di stazioni di rifornimento
        per camion e auto a base di idrogeno.
    •   Investimento 3.4: Stazioni di ricarica di idrogeno per il trasporto
        ferroviario (0,30 mld). Conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie
        non elettrificate in regioni caratterizzate da elevato traffico in termini di
        passeggeri con un forte utilizzo di treni a diesel e produzione di idrogeno
        verde in prossimità delle stazioni di rifornimento.
    •   Investimento 3.5: R&S sull’idrogeno (0,16 mld). Migliorare la conoscenza
        delle tecnologie legate all’idrogeno in tutte le fasi (produzione, stoccaggio e
        distribuzione) e sviluppare un vero network sull’idrogeno per testare diverse
        tecnologie e strategie operative, nonché fornire servizi di ricerca e sviluppo
        e ingegneria per gli attori industriali che necessitano di una convalida su
        larga scala dei loro prodotti.
    •   Riforma 3.1: Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli
        normativi alla diffusione dell’idrogeno. Elaborazione di una riforma che
        includa norme tecniche di sicurezza su produzione, trasporto, stoccaggio e
        utilizzo dell’idrogeno, semplificazione amministrativa per la realizzazione di
        piccoli impianti di produzione di idrogeno verde, regolamentazione della
        partecipazione degli impianti di produzione di idrogeno ai servizi di rete,
        sistema di garanzie di origine per l’idrogeno rinnovabile, misure per
        consentire la realizzazione di stazioni di rifornimento di idrogeno presso aree
        di servizio autostradali, magazzini logistici, porti, ecc.
    •   Riforma 3.2: Misure volte a promuovere la competitività dell’idrogeno.
        Istituzione di incentivi fiscali per sostenere la produzione di idrogeno verde
        in considerazione del suo impatto ambientale neutro (tasse verdi) e di misure
        per la diffusione del consumo di idrogeno verde nel settore dei trasporti
        attraverso il recepimento della Direttiva Europea RED II.
4. Sviluppare un trasporto locale più sostenibile (8,58 mld). Percorso mirato alla
   realizzazione di interventi infrastrutturali e investimenti per il rinnovo di veicoli
   per la promozione della mobilità sostenibile.
    •   Investimento 4.2: Sviluppo trasporto rapido di massa (3,60 mld).
        Sviluppo di sistemi di trasporto rapido di massa che spostino la domanda di
        mobilità dalle auto private. La misura prevede la realizzazione di 240 km di
        rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa suddivise in
        metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km) con focus
        sulle aree metropolitane delle maggiori città italiane.
    •   Investimento 4.3: Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica (0,75 mld).
        Costruzione di infrastrutture abilitanti per promuovere lo sviluppo di
        mobilità sostenibile. Accelerare la transizione del modello tradizionale di
        stazioni di rifornimento basate su carburante verso punti di rifornimento per
        veicoli elettrici.
    •   Investimento 4.4: Rinnovo flotte bus e treni verdi (3,64 mld). Investimenti
        in flotte di treni per trasporto regionale con propulsione alternativa elettrica
        o a idrogeno e in carrozze sviluppate con materiali riciclabili e rivestite con
        pannelli fotovoltaici. Rinnovo della flotta con autobus a basso impatto
        ambientale. Attuazione del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità
        Sostenibili.

                                          16
5. Sviluppare una leadership internazionale industriale e di ricerca e sviluppo
   nelle principali filiere della transizione (2 mld). Percorso mirato a investimenti
   per promuovere l’avanzamento della transizione ecologica sotto il profilo degli
   interventi infrastrutturali e degli investimenti della ricerca.
    •    Investimento 5.1: Rinnovabili e batterie (1 mld). Potenziamento delle
         filiere nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per
         il settore elettrico. Investimenti in infrastrutture industriali high-tech, brevetti
         e innovazione.
    •    Investimento 5.2: Idrogeno (0,45 mld). Installazione di circa 5GW di
         elettrolisi entro il 2030 e sviluppo di tecnologie per sostenerne l’utilizzo
         finale. Creazione di una catena europea nella produzione e nell’utilizzo
         dell’idrogeno.
    •    Investimento 5.3: Bus elettrici (0,30 mld). Diffusione e promozione di
         trasformazione tecnologica della produzione legata alla produzione di
         autobus, con espansione della capacità produttiva e miglioramento
         dell’impatto ambientale.
    •    Investimento 5.4: Supporto a start-up e venture capital attivi nella
         transizione ecologica (0,25 mld). Supporto allo sviluppo di un ecosistema
         di innovazione con focus sui settori della transizione verde tramite
         investimenti in venture capital diretti e indiretti. Istituzione di un Green
         Transition Fund.

       gri oltura sosteni ile e
  e onomia ir olare

M2C3 ransizione energeti    ae
 mo ilit sosteni ile

         ffi ienza energeti a e
  ri ualifi azione egli e ifi i

                          3 mira
         utela el territorio
La Componente                e ella ad aumentare l’efficientamento energetico del parco
         otenziamento ell offerta ei
  risorsa i ri a pubblico e privato, stimolando gli investimenti locali, la creazione di
immobiliare
  ser izi i istruzione: agli asili ni o
  alle di
posti   ni lavoro,
            ersit    la promozione della resilienza sociale ed integrazione delle energie
rinnovabili.     Si articola  in tre linee di azione, con quattro investimenti e una riforma.
         alla ri er a all impresa
Di seguito i contenuti di maggiore interesse:
1. Efficientamento energetico edifici pubblici (1,23 mld). Percorso mirato a
   facilitare e realizzare interventi di efficientamento energetico su edifici pubblici
   e a una semplificazione delle relative discipline.
    •    Investimento 1.1: Piano di sostituzione di edifici scolastici e di
         riqualificazione energetica (0,8 mld). Si concentra sulla progressiva
         sostituzione di parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto, circa 195
         edifici scolastici, per ridurne i consumi e le emissioni inquinanti, aumentarne
         la sicurezza sismica, coinvolgere tutti i soggetti per influenzare
         positivamente l’insegnamento, sviluppare la sostenibilità del territorio e dei
         servizi.
    •    Investimento 1.2: Efficientamento degli edifici giudiziari (0,41 mld).
         Intervento sulle strutture giudiziarie che influiscono negativamente
         sull’erogazione del servizio giudiziario. Manutenzione dei beni esistenti e

                                             17
recupero del patrimonio storico degli edifici, con analisi di monitoraggio e
          misurazione dei consumi energetici.
    •     Riforma 1.1: Semplificazione e accelerazione delle procedure per la
          realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico. Adozione di
          misure per superare le barriere non economiche che riducono le scelte di
          investimento. Aggiornamento Fondo nazionale per l’efficienza energetica.
          Potenziamento del Piano nazionale per l’efficienza energetica e del Piano di
          informazione e formazione rivolte al settore civile. Operatività del Portale
          nazionale per l’efficienza energetica degli edifici e accelerazione della fase
          realizzativa dei progetti finanziati dal programma PREPAC.
2. Efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica
   (13,79 mld). Percorso che comprende l’estensione temporale di bonus edilizi per
   interventi di efficientamento energetico e adeguamento sismico degli edifici.
    •     Investimento 2.1: Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza
          energetica e la sicurezza degli edifici (13,81 mld). Estensione della
          detrazione dal 2021 al 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP e fino alla
          fine del 2022 per gli interventi effettuati dai condomini. Introduzione di
          strumenti finanziari come la cessione del credito e il pagamento anticipato.
          La proroga della detrazione a tutto il 2023 è stata annunciata dal Governo
          nella Legge di Bilancio 2022.
3. Sistemi di teleriscaldamento (0,20 mld). Percorso mirato all’introduzione di
   sistemi di teleriscaldamento sostenibili.
    •    Investimento 3.1: Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento (0,20 mld).
         Potenziamento e costruzione o estensione di nuove reti di teleriscaldamento
         con priorità allo sviluppo del teleriscaldamento efficiente, basato su calore
         generato da fonti rinnovabili.
        gri oltura sosteni ile e
  e onomia ir olare

        ransizione energeti a e
  mo ilit sosteni ile

M2C4 ffi     ienza energeti a e
  ri ualifi azione egli e ifi i

         utela el territorio e ella
  risorsa i ri a

La Componente 4 mira a rafforzare la resilienza del territorio agli effetti del
          otenziamento ell offerta ei
cambiamento         climatico, soprattutto per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, la
   ser izi i istruzione: agli asili ni o
tutela
   alle della
         ni ersitbiodiversità e la sicurezza dell’approvvigionamento delle risorse idriche
lungo l’intero
          alla ri erciclo.  Si articola in quattro aree di azione, con 12 investimenti e quattro
                     a all impresa
riforme. Di seguito i contenuti di maggiore interesse:
1. Rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico
   (0,50 mld). Percorso mirato a migliorare le capacità di monitoraggio del
   territorio per un’ottimizzazione delle risorse.
    •     Investimento 1.1: Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di
          monitoraggio e previsione (0,5 mld). Realizzazione di un sistema che
          consenta il controllo da remoto del territorio e una conseguente
          ottimizzazione delle risorse in uso, nell’ottica di prevenire rischi ma anche
          di contrastare fenomeni come lo smaltimento illecito di rifiuti. Tra le
          tecnologie che saranno impiegate anche i droni, l’osservazione satellitare e
          la sensoristica da remoto.

                                              18
2. Prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di
   dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio (8,49 mld). Percorso
   mirato all’implementazione di interventi di contrasto al dissesto idrogeologico e
   messa in sicurezza del territorio.
    •   Investimento 2.1: Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la
        riduzione del rischio idrogeologico (2,49 mld). Realizzazione di un piano
        di interventi per la messa in sicurezza del territorio nelle aree a rischio. Tra
        gli interventi strutturali: messa in sicurezza da frane o riduzione dal rischio
        di allagamento; tra le misure non strutturali, quelle previste dai piani di
        gestione del rischio idrico e di alluvione, focalizzati sul mantenimento del
        territorio, sulla riqualificazione, sul monitoraggio e sulla prevenzione.
    •   Investimento 2.2: Interventi per la resilienza, la valorizzazione del
        territorio e l'efficienza energetica dei Comuni (6 mld). Aumento della
        resilienza del territorio mediante una serie di interventi di diversa portata da
        effettuare nelle aree urbane, focalizzati soprattutto su messa in sicurezza del
        territorio, la sicurezza e l’adeguamento degli edifici, l’efficienza energetica
        e i sistemi di illuminazione pubblica.
    •   Riforma 2.1: Semplificazione e accelerazione delle procedure per
        l'attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico. Superare le
        criticità di natura procedurale ricollegabili alla debolezza e all’assenza di un
        efficace sistema di governance rispetto al dissesto idrogeologico. In
        particolare, si prevede di accelerare le procedure di finanziamento dei singoli
        interventi, di rafforzare le strutture tecniche di supporto ai Commissari
        straordinari nonché le capacità operative delle Autorità di bacino distrettuale
        oltre alla sistematizzazione dei flussi informativi. La revisione completa
        della normativa dovrebbe avvenire entro la metà del 2022. Parte di queste
        modifiche dovrebbe essere inclusa nel DL di prossima emanazione sulle
        Semplificazioni per la Transizione Ecologica.
3. Salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso
   la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine (1,69 mld). Percorso
   finalizzato all’introduzione di misure per la riduzione dell’inquinamento
   atmosferico.
    •   Riforma 3.1: Adozione di programmi nazionali di controllo
        dell’inquinamento atmosferico. Allineamento della legislazione nazionale
        e regionale, con introduzione delle misure di accompagnamento per la
        riduzione degli inquinanti atmosferici e i gas climalteranti.
4. Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo e il
   miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime
   (4,38 mld). Percorso mirato alla realizzazione di interventi volti all’efficienza
   delle infrastrutture idriche, della rete di distribuzione dell’acqua e della gestione
   delle acque reflue.
    •   Investimento 4.1: Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la
        sicurezza dell'approvvigionamento idrico (2 mld). Garantire la sicurezza
        dell’approvvigionamento idrico di importanti aree urbane e delle grandi aree
        irrigue, così come il mantenimento della sicurezza delle grandi opere
        infrastrutturali, nell’ottica di una maggiore resilienza delle infrastrutture.
        Vengono quindi finanziati 75 progetti di manutenzione straordinaria
        sull’intero territorio nazionale.

                                          19
•    Investimento 4.2: Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione
          dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (0,90
          mld). Ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile (il target è -15% su
          15k di reti idriche), mediante la realizzazione di una smart grid per una
          gestione efficiente delle risorse.
     •    Investimento 4.3: Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo
          per una migliore gestione delle risorse idriche (0,88 mld). Aumentare la
          resilienza dell’agroecosistema anche ai cambiamenti climatici e agli eventi
          di siccità. Si prevede il finanziamento di un’installazione di contatori e
          sistemi di controllo da remoto per il monitoraggio.
     •    Investimento 4.4: Investimenti in fognatura e depurazione (0,60 mld).
          Rendere più efficace la depurazione delle acque reflue grazie alla tecnologia.
          Dove possibile, tali impianti saranno convertiti in “fabbriche verdi” che
          consentano il recupero di energia e fanghi, oltre al riutilizzo di acque reflue
          per scopi industriali.
     •    Riforma 4.1: Semplificazione normativa e rafforzamento della
          governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di
          approvvigionamento idrico. Intervenire sulla normativa per rendere il
          Piano Nazionale per gli interventi nel settore idrico lo strumento centrale di
          finanziamento per investimenti in questo ambito.
     •    Riforma 4.3: Misure per garantire la piena capacità gestionale per i
          servizi idrici integrati. Rafforzare il processo di industrializzazione del
          settore sostenendo la nascita di operatori integrati – pubblici o privati – per
          arrivare a economie di scala riducendo il divario esistente tra il Centro-Nord
          e il Mezzogiorno.

 o us           “ nfrastrutture e mo ilit sosteni ili”
La Missione 3 “Infrastrutture e mobilità sostenibili” prevede investimenti
complessivi per circa 25 miliardi suddivisi in due Componenti. Si riportano di seguito
gli interventi delle principali Componenti.

  M3C1

         ete ferro iaria a alta
   elo it apa it

         ntermo
 La Componente      alit e logisti
             otenziamento   1 si    a
                               ell articola
                                   offerta ei su due aree di intervento. Di seguito i contenuti di
  integrata
      ser izi  i istruzione:  agli  asili ni o
 maggiore interesse:
     alle ni ersit
 1. Investimenti       sulla
         alla ri er a all     rete ferroviaria (24,77 mld). Percorso di investimenti sulla
                          impresa
    rete ferroviaria articolato in otto investimenti e due riforme, tra cui:
     •    Riforma 1.1: Accelerazione dell’iter di approvazione del contratto tra
          MIMS e RFI. Riforma per velocizzare la progettazione e realizzazione
          lavori tramite accelerazione l’iter di approvazione contratto quinquennale
          MIMIS-RFI.

                                                20
•   Riforma 1.2: Accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti.
       Modifica normativa per anticipare localizzazione dell’opera al momento del
       PFTE e non attendere la fase definitiva di progettazione del progetto.
   •   Investimento 1.1: Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud
       per passeggeri e merci (4,64 mld). Investimenti per lo sviluppo di servizi
       ferroviari passeggeri e merci a lunga percorrenza tramite implementazione
       di interventi che riducano tempi di percorrenza e aumentino capacità sulla
       rete AV al Sud.
   •   Investimento 1.2: Linee ad Alta Velocità nel Nord che collegano
       all’Europa (8,57 mld). Potenziamento di servizi di trasporto su ferro,
       secondo logica intermodale e stabilendo connessioni efficaci per le merci.
       Potenziamento della capacità dei collegamenti ferroviari nel Nord Italia e
       con Europa tramite interventi su specifiche tratte.
   •   Investimento 1.3: Connessioni diagonali (1,58 mld). Interventi di
       miglioramento di velocità, frequenza e capacità delle linee ferroviarie
       diagonali esistenti, con l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza per
       passeggeri e merci tra Adriatico, Ionio e Tirreno.
   •   Investimento 1.4: Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto
       ferroviario (ERTMS) (2,97 mld). Aggiornamento dei sistemi di sicurezza
       e segnalazione esistenti, garantendo la piena interoperabilità con le reti
       ferroviarie europee e l’ottimizzazione della capacità e delle prestazioni della
       rete.
   •   Investimento 1.5: Rafforzamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei
       collegamenti nazionali chiave (2,97 mld). Potenziamento dei collegamenti
       metropolitani o suburbani per garantire servizi capillari con alte frequenze,
       servizi di viaggio a medio raggio e miglioramento di accessibilità e
       interscambio tra stazioni ferroviarie e altri sistemi di mobilità.
   •   Investimento 1.6: Potenziamento delle linee regionali (0,94 mld).
       Interventi per miglioramento sistema di trasporto in termini di numero
       passeggeri, aumento velocità di percorrenza, interconnessione tra centri
       urbani e altre infrastrutture con azioni su infrastruttura esistente e acquisto
       nuovi treni. Interventi per migliorare condizioni sicurezza trasporto
       ferroviario con installazione sistemi tecnologici e adattamenti infrastruttura
       esistente.
   •   Investimento 1.7: Potenziamento, elettrificazione e aumento della
       resilienza delle ferrovie nel Sud (2,4 mld). Interventi specifici per
       potenziare la rete ferroviaria in diversi punti critici del Sud Italia, per
       realizzare interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione di porti
       e aeroporti, per aumentare la competitività e la connettività del sistema
       logistico intermodale e per migliorare l’accessibilità ferroviaria di diverse
       aree urbane nel Mezzogiorno.
   •   Investimento 1.8: Miglioramento delle stazioni ferroviarie al Sud (0,70
       mld). Investimenti per riqualificare stazioni, migliorare funzionalità edifici,
       qualità servizi forniti agli utenti, livelli di efficienza energetica e sviluppo
       intermodalità ferro-gomma.
2. Sicurezza stradale 4.0. Intervento che prevedere riforme e investimenti per
   messa in sicurezza, con contrasto e adattamento al cambiamento climatico della

                                         21
reta stradale, con ammodernamento tecnologico con monitoraggio digitale
    avanzato, che si declina in due riforme:
    •    Riforma 2.1: Trasferimento della titolarità delle opere d’art relative alle
         strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello.
         Attuazione del DL Semplificazioni su trasferimento titolarità opere per
         consentire aumento sicurezza complessiva della rete stradale, trasferendo
         competenza a ANAS e/o società concessionarie autostradali.
    •    Riforma 2.2: Attuazione delle Linee guida per la classificazione e
         gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei
         ponti esistenti. Attuazione del processo di valutazione del rischio di ponti e
         viadotti per assicurare omogeneità rispetto a classificazione e gestione
         rischio, valutazione sicurezza e monitoraggio ponti, viadotti, rilevati,
         cavalcavia e opere similari, esistenti lungo strade statali o autostrade di
         ANAS e altri concessionari autostradali.

M3C2
        ete ferro iaria a alta
  elo it apa it

       ntermo alit e logisti a
 integrata

          otenziamento ell offerta ei
La Componente          2 si
   ser izi i istruzione: agliarticola
                              asili ni o su due aree di intervento. Di seguito i contenuti di
maggiore
   alle ni interesse.
           ersit
        alla ri er a all impresa
1. Sviluppo      del sistema portuale. Interventi di riforma sui porti, finalizzati a
   garantire intermodalità con linee di comunicazione europee, che si declina in due
   riforme:
    •    Riforma 1.1: Semplificazione delle procedure per il processo di
         pianificazione strategica. Predisposizione di aggiornamento della
         pianificazione portuale a livelli DPSS e PRP.
    •    Riforma 1.2: Attuazione del regolamento che definisce l’aggiudicazione
         competitiva delle concessioni nelle aree portuali. Definizione di
         condizioni per: durata concessione, poteri vigilanza e controllo, modalità di
         rinnovo, trasferimento impianti e individuazione limiti minimi dei canoni a
         carico dei concessionari.
    •    Riforma 1.3: Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli
         impianti di cold ironing. Definizione e approvazione di procedure
         semplificate per la realizzazione di infrastrutture per la fornitura elettrica da
         terra alle navi ormeggiate.
2. Intermodalità e logistica integrata (0,36 mld). Processo di digitalizzazione dei
   sistemi logistici con soluzioni tecnologiche innovative volte a efficientare il
   sistema ridurre impatto ambientale, che si declina in tre riforme e due
   investimenti:
    •    Riforma 2.1: Semplificazione delle transazioni di importazione ed
         esportazione attraverso l’effettiva implementazione dello Sportello
         Unico dei Controlli. Creazione di un portale apposito per permettere

                                             22
Puoi anche leggere