Architecture Portfolio - prototypes and selected works - Giulio Rosi / resume cv + works 2020 - Officine Fratti
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FORMAZIONE PUBBLICAZIONI E SEMINARI PREMI / CONCORSI 07/19 Abilitazione, Esame di stato per Architetto 10/18 “Artigianato, come cambia il racconto” Officine Fratti 2017 Università di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Civile-Ambientale Presentazione: Officine Fratti, showcase di un coworking artigiano Concorso Nazionale, progetto vincitore, incubazione Sezione A, Magistrale www.articity.it/it/news/artigianato-come-cambia-il-racconto 1- 65 Ente banditore: Comune di Perugia, ANCI www.officinefratti.com 06/18 Corso di formazione all’interno di “Officine Fratti” 10/18 “Remixing Cities Emilia” Progetto promosso dal Comune di Perugia, niziativa co-finanziata dalla Relatore del progetto di rigenerazione urbana Officine Fratti Presidenza del Consiglio dei Ministri e ANCI. www.officinefratti.com conferenza tenuta alla 4° edizione di Remixing Cities in Emilia Creativity camp Umbria 2015 Concorso, progetto vincitore del premio di 5000€ 12/16 Abilitazione, Esame di stato per Ingegnere 11/17 “Shake up your city” 1-150 Ente banditore: AUR - Agenzia Umbria Ricerche Università di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Civile-Ambientale Presentazione e gruppo di lavoro sui progetti finanziati da ANCI www.aur-umbria.it/progetti_home Sezione A, Magistrale conferenza tenuta alla 3° edizione di Shake Up Your City ad Ascoli 07/16 Laurea Magistrale in Ingegneria Edile -Architettura 04/17 “Consulto su Spoleto” 8 Idee x 1 Piazza 2014 Università di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Civile-Ambientale Presentazione della tesi di laurea a Spoleto Concorso accademico di idee in collaborazione con il Comune di Votazione finale: 108 Conferenza tenuta nel format organizzato da Comune di Spoleto e DICA 1- 80 Trevi, progetto vincitore www.ing1.unipg.it 06/15 Corso di formazione all’interno di “Creativity camp” 03/16 “Design Aided Craft” Progetto promosso dall’Agenzia Umbra Ricerche AUR Seminario tenuto al Nuovo Istituto Design “NID” di Perugia Progetto selezionato e vincitore www.innovazioneterziario.it www.nuovoistitutodesign.it/progetti/seminario-design-aided-craft SOFT SKILLS Giulio Rosi 07/09 Diploma di maturità Istituto tecnico Geometri “I.T.G” Arnolfo di Cambio, Perugia (PG) 10/15 “Quaderni di Storia 2” Progetti per l’area di piazza Garibaldi a Trevi, collana di approfondimento Nutro molta cura per gli aspetti progettuali che interessano diret- Votazione finale: 85 Luogo e data di nascita Articolo riguardante il progetto di concorso tamente le persone, che le coinvolgono e le stimolano a processi Perugia 11/11/1990 decisionali. L’attività di allenatore, l’esperienza con progetti e bandi 06/12 “Dalla forma urbana all’immagine della città” europei, insieme ai vari esami progettuali, mi hanno permesso di Nazionalità Tesi di Dottorato di Marco Filippucci - Menzione dei lavori accademici nel maturare capacità relazionali e gestionali tali da poter coordinare e Italiana ESPERIENZA PROFESSIONALE corso semestrale Tecniche della Rappresentazione, a.a. 2010-2011 gestire un gruppo di persone orientato verso un obiettivo comune e condiviso. Nell’ultimo periodo ho avuto la possibilità di gestire pro- Indirizzo getti di architettura complessi nell’ambito urbano, relazionandomi Via Annibale Vecchi, 26 - Perugia direttamente con la committenza e le istituzioni. Con Officine Fratti 12/17 - in attività _ Fondatore Officine Fratti ho avuto l’occasione di organizzare eventi e presentazioni pubbli- Attività di progettista freelance in ambito di rigenerazione urbana, PC SKILLS Telefono che, potendo costruire una comunicazione grafica e un’architettura progettazione di installazioni e di interni +39 3481026059 dei contenuti opportunamente calibrata per diversi interlocutori. Le recenti esperienze nel campo del design mi hanno portato ad ap- Email 06/17 - in attività _ Fondatore Collezione Alunni Autodesk AutoCad profondire temi riguardanti la strategia e il marketing, interessando- Attualizzazione dell’ebanisteria umbra di citazione rinascimentale, modellazione 2D Autodesk AutoCad Map giulio.rosi8@gmail.com mi ai principali framework, come l’analisi SWOT, il Business Model Restaurando delle opere di uno degli ultimi maestri ebanisti Umbri giulio.rosi@collezionealunni.it QGIS Canvas e il Business Plan. web 01/17 - 07/2019 _ Progettista, Project manager Eagle Projects Attività di progettazione di architetture di rete con sw BIM, coordinamen- Rhinoceros www.officinefratti.it Blender ARTISTIC SKILLS to della progettazione e visualizzazione con sw per realtà aumentata modellazione 3D www.collezionealunni.it SketchUp 10/13 - in attività _ Allenatore ASD Karate club Foligno, Via Monte Cervino n°6 06034 Foligno Nel corso della mia formazione mi sono sempre posto delle doman- modellazione parametrica Grasshopper de relative al processo creativo, credendo in una sorta di “attualità Corso di primo soccorso, attestato BLS-D nov. 2015 / dic.2017 della vecchia maniera”. Penso che vi sia un valore aggiunto nello 11/14 - 09/15 _ Collaborazione, progettista architettonico Adobe Photoshop smontare e rimontare gli elementi del progetto attraverso il dise- Studio Maiotti, Via D. Scarlatti n°22 06121, Perugia grafica e postproduzione Adobe Illustrator gno a mano e la costruzione di plastici di studio.Parallelamente al Progettazione architettonica, rapporti con le amministrazioni mio percorso accademico ho potuto fare esperienza diretta su ma- Adobe InDesign teriali e forme, grazie agli strumenti di mio nonno, falegname. Ma- nipolando direttamente la materia come il legno e i metalli al fine di V-ray realizzare plastici di studio e pezzi di design, affrontando la sfida LINGUE rendering Lumion della modalità costruttiva. Questo approccio mi ha portato a saper KeyShot disegnare schizzi concettuali, spaccati assonometrici, diagrammi architettonici oltre che a saper usare i principali strumenti manuali a sostegno dei più innovativi strumenti e sw per la progettazione e la fotografia Camera raw linkedin.com/in/giulio-rosi visualizzazione. Grazie a Officine fratti ho potuto disegnare e segui- Adobe Lightroom re il processo di realizzazione degli arredi interni di questo spazio, ITALIANO INGLESE relazionandomi direttamente con le maestranze. behance.net/giulio_rosi Madrelingua Livello B2 video Adobe Premiere collezionealunni WordPress web Elementor HTML5 2 Resume CV PORTFOLIO 2019 3
Index Architecture Portfolio 2020 06 - 40 ARCHITETTURA 42 - 52 DESIGN 54 - 61 FOTOGRAFIA *così come nella nostra contemporaneità, i confini tra le discipline presenti in questa pubblicazione sono incerti e mutevoli. Urbanistica, architettura, interni, installazioni, design, progettazione di mobili e fotografia, convivono in simbiosi e si contaminano tra loro. PORTFOLIO 2019 2020 4 5 Index
12 3 4 vista dell’ex tipografia e foto aerea, la Valle dello plastico di progetto, scala 1 dell’acropoli dalle pendici Staffolo e Via Martiri della 1:100. Materiali: legno mas- Spoleto City Hub di Colle Risana Resistenza separano il sello, piallacci, rame, poli- Sotto: Maglia strut- (foto scattata nel 1920) sistema orografico di Colle carbonato alveolare, forex, 1 vista dei locali interni e del- Sant’Elia e Colle Risana rete metallica turale in listelli di le macchine tipografiche (foto scattata nel 2016) pioppo che compone (foto scattata nel 1927) il corpo di fabbrica Strategie di rigenerazine urbana dell’ex tipografia dell’ex tipografia. Panetto e Petrelli nella valle Spoletina Plastico di studio in scala 1:50 2 SPOLETO CITY HUB Promozione dell’archeologia industriale nella Valle Umbra 3 Spoleto City Hub propone uno sce- Il progetto si pone come un cataliz- nario possibile e auspicabile attra- zatore dei diversi flussi stimolati da verso il riuso di un vuoto urbano che funzioni eterogenee ma compatibili, dagli anni venti del novecento ha rap- proponendo una visione sulla città presentato una realtà economica e densa di relazioni. sociale importante per la cittadinan- E’ necessario pensare al manufatto za. L’ex tipografia Panetto & Petrelli passando dal termine comunemente si colloca in un contesto di margine, usato “patrimonio industriale” a quel- tra Collerisana e la città consolidata, lo inglese “industrial heritage”: il con- nella valle che dal trecento ha su- cetto di eredità infatti ci responsabi- bito un percorso di antropizzazione lizza, tanto che sentiamo il bisogno che ha portato alla cementificazione di tramandare quel bene e renderlo dell’alveo del torrente Staffolo. partecipe del nostro tempo. la metafora adottata del “costruire La prima operazione concettuale che nel costruito” è fisiologica dell’acro- viene effettuata sulla preesistenza è poli. Il recupero è uno strumento che quella di rimozione delle superfeta- rappresenta un valore aggiunto, non zioni recenti, riportando in parte la solo perché è ricorrente nella nostra lettura originaria dell’opera. L’innesto cultura occidentale (costruire per di nuovi volumi permette di ampliare stratificazioni e aggiunte successive l’offerta di funzioni dipendentemen- è da sempre una prassi consolidata), te dal nuovo programma, funzioni e ma anche perché, garantendo il per- spazi eterogeni ma compatibili che durare della memoria storica in con- hanno l’ambizione di favorire un uso tinuità con il passato, stimola una continuativo del manufatto. Tipolo- riflessione sul valore del manufatto. gia architettonica concepita a inizio 4 Rispetto all’attuale programma, i secolo introversa, muta il suo carat- nuovi tracciati disegnano nella pree- tere dovendo fare i conti con nuovi sistenza pieni e vuoti che riprendono trend di contesto economico/socia- alcuni dei caratteri originali e identi- le, diventando estroversa, rivolta alla tari dell’impianto, permettono la per- città e a Colle Risana. L’invasione meabilità dell’area, aumentandone controllata del verde e le nuove di- la percezione dall’esterno, offrendo rettrici usate, permettono di riconfi- viste inedite sulla città,. ricucendo gurare lo scenario della permeabilità così lo strappo attuale. tra l’acropoli e il colle. PORTFOLIO 2019 6 7 Spoleto City Hub
5 6 7 schizzo della sezione ambientale che identifica l’orografia della città, Valle dello Staffolo e Colle 6 concept progettuale, diagrammi architettonici, rimozione delle superfetazioni e innesto dei nuovi volumi, uso di una grammatica industriale 789 pianta piano terra, illuminazione naturale diffusa in giallo. 5 sezione sugli uffici per corporate, sala lettura e zona ristoro pianta piano primo, sezione degli appartamenti e spazi verdi in copertura 8 9 PORTFOLIO 2020 8 9 Spoleto City Hub
10 10 11 spaccato assonometrico vista cielo, tracciati regolatori, nuove direttrici che dettano la composi- zione degli innesti e le aperture 11 schizzi di studio per la facciata su Via Martiri della resistenza, modellazione della facciata, schermatura dal traffico PORTFOLIO 2020 10 11 Spoleto City Hub
12 13 14 13 schema funzioanle rap- Maglia strutturale in listelli plastico di progetto, scala presentativo del nuovo di pioppo che compone il 1:200, realizzato con varie programma degli spazi al corpo di fabbrica dell’ex ti- essenze di legno massello primo e secondo piano del pografia. Plastico di studio e piallacci, rete metallica, Hub cittadino in scala 1:50 lastre di rame, forex, policarbonato alveolare e policarbonato compatto 12 14 PORTFOLIO 2020 12 13 Spoleto City Hub
15 18 18 plastico di progetto, vista 19 della nuova piazza dove affaccia bar, coworking e laboratori didattici 19 sezione longitudinale sui locali per il coworking illuminati dai lucernari preesistenti, la nuova rampa che definisce il giardino delle sculture 14 20 16 17 vista della corte verde retroprospetto da colle interna ricavata dalla risana, in evidenza i cinque rimozione delle aggiunte lucernari della sala più recenti 20 espositiva 15 modello della torre, strut- tura centrale in c.a. a sup- porto della scala, struttura perimetrale in U-glass 16 controcampo sulla sala espositiva illuminata dai grandi lucernari in krion, appoggiati alla nuova struttura in acciaio a cavalletti PORTFOLIO 2020 14 15 Spoleto City Hub
1 2 3 1 fase di assemblaggio delle fase di lavorazione dei vista del ingresso di Offi- Officine Fratti gradonate che caratteriz- desk che compongono il cine Fratti da Via Maestà zano l’ingresso e la zona coworking. delle Volte, verso Via Fratti relax a piano terra, pannelli taglio con la troncatrice in OSB incollati e inchiodati dei pannelli in lamellare di tra loro di testa abete Progetto di architettura d’interni per un coworking artigiano a Perugia 2 OFFICINE FRATTI Riqualificazione dell’ex mensa comunale in Via Fratti Con il Restauro e il riuso dell’ex men- che convive con molte epoche stori- sa comunale in Via Fratti, Perugia ha che, che ha accettato la sfida con la recuperato un episodio significativo contemporaneità coinvolgendo com- del centro storico della città. Uno petenze locali e nazionali. Proprio spazio che ha l’ambizione di stimola- come un grande tangram, il progetto re l’uso condiviso e di innescare re- degli allestimenti ha forma modula- lazioni e reti sociali. Un contenitore re. I nuovi elementi che occupano lo flessibile, aperto alla città e alle pro- spazio sono stati progettati in sezio- poste culturali e professionali. Un ni scomponibili, al fine di spronare gli luogo che ospita 8 start up, 8 diversi utenti, noi come gli ospiti, a pertur- progetti che operano nei campi della bare la struttura spontaneamente. moda, del open source e della ma- Esemplare è la possibilità di intera- nifattura culturale. L’intervento sul gire liberamente con la gradonata in 3 costruito è sempre complesso, il mio legno che diventa seduta per esterni, lavoro è stato guidato dalla volontà un palco che si fa passerella o sedu- di conferire un linguaggio contem- te per bambini. Durante i primi mesi poraneo agli interni, confrontandomi del 2018 è nata l’associazione cultu- con i vincoli storici e di budget, ac- rale “Officine Fratti APS”, ed abbiamo cettando la sfida della partecipazio- ospitato e condotto diversi eventi e ne. Il risultato è uno spazio plasmato occasioni di incontro. Abbiamo re- come da otto campi gravitazionali, alizzato vari workshop con ospiti di diversi per intensità e carattere. Ol- rilievo, come Francesca Negri, Marco tre alle attività individuali, ospitate in Sammicheli, Marco Bettiol, ospitato laboratori ed atelier. Gli spazi comuni gli eventi culturali più importanti che sono composti da una sala conferen- interessano la città, conoscendoli e ze/workshop che può accogliere 50 lavorando con loro. Se pensiamo alla persone, una temporary room, una città come luogo degli scambi, allo- sala relax per allestimenti di mostre ra officine fratti si sta proponendo ed eventi con affaccio sulla corte in- come un nuovo brano di città, pro- terna. Un coworking nel centro stori- prio per il tenore degli scambi che co di Perugia, a pochi passi da piazza sta portando avanti, scambi materia- Sopra: IV Novembre, in un contesto alta- li, ma anche e soprattutto scambi di Officine Fratti, interni 2018 mente stratificato. Un brano di città relazioni e di idee. PORTFOLIO 2019 16 17 Officine Fratti
4 4 plastico di studio in scala 1:50 realizzato con legno massello di pioppo, multi- stra to, piallacci di mogano da 10/10 e ottone per la re- alizzazione delle volte PORTFOLIO 2020 18 19 Officine Fratti
5 5 6 pianta del piano terra, di- diagramma architettoni- In grigio l’escape room, in sposizione interna delle co, utilizzo degli spazzi e blu i servizi, in rosso la sala postazioni di lavoro, degli layout funzionale, più del che ospita il reparto re- spazzi comuni e dei servizi. 50% del volume comples- stauro e stampi 3D, in ocra Schema dei percorsi e del- sivo che compone i locali, è il reparto tessile, in marro- la permeabilità di Officne utilizzato per aree comuni ne gli spazi comuni, sala Fratti e semiprivate. conferenze e coworking 6 PORTFOLIO 2020 20 21 Officine Fratti
7 8 9 diagramma architettonico della configurazione spa- ziale interna, composta da elementi di arredo modulari e scomponibili tra loro 89 foto dell’allestimento della mostra durante il PSPF del 2018. 10 7 foto dell’area relax, corri- doio interno caratterizzato dalla gradonata laterale in legno, scomponibile in 5 moduli che si integrano alle lesene nella parate 10 PORTFOLIO 2020 22 23 Officine Fratti
12 3 4 1 SUGGESTIONI: SUGGESTIONI: SUGGESTIONI: High Line, New York Zighizaghi, Favara, Sicilia Distretto Isola, Milano rigenerazione e integrazio- rigenerazione urbana tra- gradonata del bar animata ne tra verde e costruito in mite l’uso di strutture ef- dagli eventi del Fuorisalone un contesto urbano fimere in legno e verde nel 2018 urbano 2 Salotto dei Priori Progetto di installazioni urbane a riqualificazione di Via dei Priori SALOTTO DEI PRIORI Installazioni urbane per la riqualificazione di Via dei Priori 3 Il progetto ha l’ambizione di far fron- tiche a servizio della “vita in città” te e colmare alcune criticità che af- teorizzata da jan Ghel, che fa della fliggono la città, in particolare Via ricerca della qualità urbana la sua dei Priori, sviluppando strategie a missione. supporto del tessuto urbano e delle Il programma prevede l’uso di due emergenze architettoniche. elementi chiave per promuovere una Il cantiere che sta interessando il nuova percezione della città e aiuta- manto stradale non permette una re nel orientarsi cittadini e turisti. circolazione e una fruizione ottimale Sedute in legno microlamellare e to- della via, da parte di cittadini e turi- tem in policarbonato opalino che si sti. andranno ad integrare nell’architet- Inoltre, situazioni contingenti come tura preesistente. un sistema di segnaletica datato e Un fil rouge che colleghi idealmente poco funzionale, non facilita la visita Corso Vannucci e San Francesco al e la percorrenza della città. Prato, che ha l’obiettivo di rafforzare Infine il fattore morfologico, la pen- il flusso turistico di Via dei Priori. Ar- denza della via, insieme alle condi- chitettura parassita che si integra e zioni al contorno che rendono l’a- dialoga con la pietra e le emergenze cropoli tale, risultano a volte una che tocca. barriera all’accessibilità del centro storico da parte del segmento di tu- Le nuove strutture che si innestano risti che hanno maggiore capacità di nella via, fanno da cornice al traver- 4 spesa. tino, scaglia rosa del Subasio, pietra Il progetto si concretizza con una se- arenaria, pietra calcarea. rie di installazioni urbane che hanno Nuovi volumi che vogliono stimola- l’obiettivo di valorizzare le emergen- re l’incontro delle persone, permet- ze artistiche e culturali e che sappia tendo di sedersi, sostare, rilassarsi, invitare le persone alla sosta e alla stendersi, avere una nuova vista e permanenza lungo la via, godendo percezione sulle emergenze artisti- delle realtà artigianali e commerciali. che e culturali della città, ponendo il Sopra: scalinate del Un progetto pilota che si propone focus su morfemi a volte poco notati Duomo di Perugia, 2018 come sperimentazione di buone pra- dai turisti. PORTFOLIO 2019 24 25 Salotto dei Priori
5 6 7 Fotoinserimento del totem in policarbonato opalino e masterplan di progetto, collocazione delle installa- C delle sedute in legno, col- zioni urbane, sedute e to- locate tra Via dei Priori e tem in policarbonato Corso Vannucci, sotto l’Ar- co dei Priori 7 diagrammi architettonici delle installazioni. La forma delle nuove strut- ture in legno si adatta alla morfologia del terreno e della preesistenza 5 D 6 E PORTFOLIO 2020 26 27 Salotto dei Priori
8 10 11 10 8 dettaglio della seduta che pianta e sezione della ospita la ricarica wireles seduta, sviluppo longitudi- per telefoni e le prese USB nale sotto l’arco dei Priori, protette dallo sportello me- le nicchie delle sedute cre- tallico. ano configurazioni diverse Il pannello informativo di che consentono di sedersi misure 40x27 si integra e sdraiarsi nella struttura in legno mi- crolamellare 9 vista concettuale/assono- 11 metrica della seduta longi- dettaglio del angolo del to- tudinale, le piante officinali tem realizzato in policarbo- sono poste tra la seduta e nato opalino curvato trami- la muratura preesistente te una cordonatura del palazzo. I totem infor- mativi sono ancorati alla 12 spalla posteriore della se- dettaglio dell’incastro tra le duta della preesistenza tavole in legno microlamel- lare che compongono le sedute 12 9 PORTFOLIO 2020 28 29 Salotto dei Priori
1 2 34 1 SUGGESTIONI: SUGGESTIONI: SUGGESTIONI: Cabanon Umbria Round Lake Hut / Steven Cabanon / Le Corbusier / Grooming Retreat / Gart- Sotto: diagrammi architettoni- Holl / Rhinebeck. Rifugio Costa Azzurra. Rifugio in nerfuglen / Maiorca. Strut- ci dei moduli che compongono in riva al lago in legno e riva al mare in legno, mo- tura sopraelevata in legno. le installazioni nomadi. In ordi- catrame, studiolo riservato dulo abitabile di architettu- ne: i due rifugi, la piattaforma totalmente integrato nel ra minima CBN / Plus Ultra Studio / da campeggio e la torretta paesaggio lacuste. Pesaro. Una vecchia tor- Progetto di rifugi e installazioni nomadi a supporto belvedere retta di avvistamento per la caccia, riconvertita ad del paesaggio e del territorio umbro osservatorio per osservare gli animali selvatici 2 Cabanon Umbria Progetto di rifugi e installazioni nomadi a supporto del territorio 3 L’Umbria è una terra ricchissima, al lo slow tourism. Interventi che non suo interno cultura e natura coesi- risulteranno invasivi ma che diven- stono da sempre. Tra boschi, valli teranno complementari ed in grado e montagne ospita anche una va- di rivalutare questi spazi lungo gli rietà incredibile di architetture. Dalle itinerari promossi. Il progetto come grandi abbazie medievali, ai castelli, produttore di conoscenza quindi, re- dai sistemi fortilizi alle ville rinasci- alizzando le condizioni per far vivere mentali fino ad arrivare ai grandi im- e ri-vivere questi luoghi grazie a per- pianti produttivi di fine ottocento/ini- corsi non-ordinari, raccontandone la zio novecento diventati manufatti di storia e portando arte, design ed ar- archeologia industriale.Il tutto inse- tigianato con eventi, mostre ed esibi- rito in un contesto antropizzato che zioni che possano coinvolgere il più riesce ad integrarsi perfettamente vasto pubblico possibile. nella naturalità dei percorsi della mo- Scegliendo di intraprendere uno di bilità lenta come ad esempio la Via questi “nuovi” percorsi si avrà la pos- Francescana. Luoghi e manufatti che sibilità di vivere un’esperienza unica, fanno sicuramente parte della nostra fatta di una moltitudine di spunti di- identità storica e del nostro bagaglio versi, di interazioni: dalla base di ten- culturale, troppo spesso sconosciuti daggio dove potersi accampare ed sia dai turisti che dai locali stessi. accendere un fuoco in tutta sicurez- In concomitanza a questa sotto-uti- za, ai cabanon in grado di ospitare i lizzazione esistono delle “sacche di turisti con un letto e un camino, dalle 4 eccellenza” che vanno dall’artigiana- colonnine QR per scoprire la storia, to al design passando per le arti figu- aneddoti e visualizzare fotografie sul rative anche queste poco promosse posto che si è visitato, all’incentiva- e scarsamente conosciute. Questo zione a scoprire tutti i posti dell’itine- progetto ha l’ambizione di prendersi rario. La nostra ambizione è quella di cura e di proporre un punto di vista creare un nuovo modo di vivere il tu- inedito sul paesaggio umbro, conta- rismo, che sia immersivo ed interat- minando i sistemi storici con i nuovi tivo, volto al rispetto e alla curiosità, media ed i nuovi linguaggi figli della assolutamente inedito e premiante contemporaneità, offrendo un nuo- per il nostro territorio. vo modo di vivere l’esperienza del- PORTFOLIO 2019 30 31 Cabanon Umbria
5 67 5 8 9 La torretta è stata disegna- Plastico della torre in legno ta per inserirsi nelle cime di pino, faggio e pioppo, delle colline alberate, un controventature in ferro. punto di vista inedito che Un volume puro scavato riesce ad elevarsi dove gli sui lati e “svuotato” grazie alberi impediscono la vista ai travetti verticali in legno sul paesaggio. che raccordano la vertica- lità della torre al terreno impervio. 6 7 10 89 Fotoinserimento: vista del totem fronte Ab- bazia di Montelabate. Il totem è stato progettato per far fronte all’esigenza di turisti e avventurieri che si trovano a scoprire luoghi e architetture nel territorio, non sapendo e non trovan- do alcuna informazione su di esse 10 Fotoinserimento: Il rifugio da 14mq è stato disegnato e progettato per integrarsi ai contesti naturalistici e architettonici del centro italia. La struttura com- patta e smontabile si ada- gia al suolo, mantenendo inalterata la vegetazione esistente PORTFOLIO 2020 32 33 Cabanon Umbria
11 14 14 15 Render: Il rifugio è costituito da una forma compatta, rac- colta attorno ad un fuoco centrale, caratterizzato da un camino in metallo. Nel rifugio prendono posto un letto per due persone e un tavolo retrattile. Sono pre- senti dei corpi illuminanti alimentati da una batteria interna 16 Render: sezione prospettica del- la pianta del rifugio, sono presenti gli arredi minimi a garantire l’abitabilità in contesti remoti e isolati 15 11 12 13 Fotoinserimento: Il rifugio da 7mq è stato disegnato per essere inse- rito tra gli alberi, sospeso tra le fronde grazie ad un sistema di travi e tiranti che abbracciano il tronco dell’albero senza bucarlo in alcun modo 12 Plastico: torretta belvedere 16 13 Fotoinserimento: il sistema costruttivo a te- laio riprende i materiali uti- lizzati per il rifugio da 14mq, una struttura a telaio in le- gno resa visibile all’ester- no dall’ampia vetrata che rende labile il confine tra esterno e interno PORTFOLIO 2020 34 35 Cabanon Umbria
1 23 4 1 vista interna della volta foto aerea, l’Abbazia si vista della torre dal nuovo Abbadia Celestina in mattoni e della catena colloca in posizione strate- teatro in legno progettato installata durante l’ultimo gica, dominando la media da Dario Fo, inserito nell’ex restauro nel ‘67 Valle del Tevere. ala ovest dell’Abbazia Ruderi della facciata della Rilievo e restauro di un’Abbazia Benedettina del chiesa (destra) e del dormi- torio - foresteria (sinistra) 1200 nelle campagne perugine 2 ABBADIA CELESTINA Rilievo e restauro finalizzati al 3 riuso dell’abbazia La data di fondazione dell’edificio Monastero di Montelabate, rimasto religioso non è conosciuta, si sa che fedele alla propria osservanza. esisteva già, come casa benedettina, Dopo la partenza dei monaci celesti- nel 1109, con il nome di monastero di ni, l’Abbazia passò in Commenda fino San Paolo di Valdiponte, e tra il XIII al 1863, epoca in cui il Governo Italia- secolo e la prima metà del XIV, al suo no si impadronì di due monasteri e ne massimo splendore, ospitava circa vendette i beni, compresi conventi e dieci monaci. E’ altrettanto certo che chiese. i monaci lasciarono l’abbazia il monastero sia stato costruito dopo già nei primi anni del XIX secolo, da la fondazione dell’Abbazia di Santa allora iniziò l’abbandono e il degrado Maria di Valdiponte. E’ noto infatti, della struttura. Dopo l’unità d’Italia che nel 1110 l’abate Arnaldo II, reg- divenne proprietà dello Stato ed in 4 gente dell’abbazia di S.Maria di Val- seguito proprietà privata. Purtroppo, diponte “sostenne una causa contro i nuovi proprietari la ridussero ad un il Priore di S. Paolo di Valdiponte in cumulo di macerie, asportandone il Montemartello, il quale usurpati ave- materiale per costruire e riparare le va alcuni beni al Monastero spettanti. case coloniche. fu tolta dalla chiesa Fu la quistione dispendiosa, la quale di S. Paolo la pala dell’altare mag- non turbò tanto Arnaldo pel timore di giore, di forma cuspidale alta 2,50 perderla, quanto per la ribellione di m e larga 1,61 m, restaurata dal Prof. quel Priore, essendo al Monastero di Colarieti che fa riemergere il dipinto S. Maria di Valdiponte filiale. La qui- duecentesco di Marino o Marinello stione fu decisa favorevolmente dal di Elemosina che era stato ridipinto Cardinale Bonifacio di S. Pietro, e nel 1300. Al centro del quadro vi è dal Cardinale Devizone”. Fine XI sec la Vergine, sulle cui ginocchia sta il i monaci di San Paolo, adottando la Bambino con le braccia tese verso di riforma di Celestino V, si distaccano Lei. In basso a destra vi è l’Apostolo totalmente dall’Abbazia Matrice, da S. Paolo con la spada sguainata in allora il Monastero non venne più mano ed il libro delle Epistole e in chiamato S. Paolo di Valdiponte ma basso a sinistra S. Benedetto che semplicemente Abbazia Celestina tiene in mano il libro della Regola. In per indicare la separazione assunta alto vi sono due Angeli per parte, che Sopra: rudere della torre ora restaurata, foto scattata nel dalla Regola e dai possedimenti del adorano guardando al Divino Figlio. 1965 PORTFOLIO 2019 36 37 Abbadia Celestina
Inquadramento 5 6 Lungo la via principale verso Umbertide, a 4 km da Montelabate, sorge il Monastero di San Paolo di Valdiponte, detto Abbazia Celestina, a metà della co- sta orientale di Montemar- tello sulla cui vetta sorge il Castello di Civitella dei Bennazzoni. Don Alberico Amatori suppone che la localizzazione del com- plesso, scelta dai monaci di Montelabate, fosse stra- tegica in quanto dominava e controllava l’accesso alla valle della Resina inoltre i dirupi boscosi permette- vano di raggiungere per vie traverse Santa Maria di Valdiponte senza essere visti 5 trilaterazioni dello stralcio planimetrico rappresetante il chiostro, la cripta, la na- vata della chiesa e la torre 7 6 navigatori relativi alla pla- nimetria, alle sezioni A-A, B-B e agli spaccati assono- metrici (pagina successiva) 7 sezione longitudinale e tra- sversale della torre, misure prese tramite coltellamenti dai cinque piani. PORTFOLIO 2020 38 39 Abbadia Celestina
8 9 10 11 12 spaccati assonometrici dei quattro principali piani del- la torre, sono state proget- 8 tate una biblioteca inserita al terzo livello e una came- ra da letto all’ultimo piano 11 piante della torre, rilievo per trilaterazione 12 piante a confronto: Abbadia Celestina e Santa Maria in Valdiponte, si nota l’impianto simile di quelli che sono stati due im- portanti opere religiose dell’anno mille 13 dettaglio costruttivo della catena e piastra progettata per contenere la spinta della copertura. 13 9 10 PORTFOLIO 2020 40 41 Abbadia Celestina
1 23 4 1 frame da video realizzato concept, genesi proget- planimetria della città di Time Tube Trevi a camera fissa posta su un tuale disegnata su tela di Trevi realizzata nel 1819, si cavalletto in legno alto 5m, 12mq, video di presen- nota la cinta muraria che opportunamente costruito tazione realizzato con la esclude Piazza Garibaldi per alloggiare una reflex tecnica del timelapse sulla dal tessuto urbano medie- digitale piattaforma behance vale Riqualificazione urbana e rifunzionalizzazione di Piazza Garibaldi a Trevi 2 TIME TUBE TREVI Due sistemi a confronto, 3 paesaggio urbano/agrario Venendo dalla città bassa, si può co- La duplice opzione viene risolta e col- gliere un fatto che poche altre volte si legata con un segno lineare unificatore verifica con tanta forza nelle città italia- forte, che ricalca il tracciato dell’antico ne. La presenza di molti giovani olivi di acquedotto, trasformandolo da addut- densità tale da costruire un paesaggio tore d’acqua in adduttore di persone, unico, rende l’esperienza di salita alla e lo prolunga verso il centro storico at- città “immersiva”. traversando e ricucendo il sistema del- Il progetto prende atto della duplice le due piazze. Il tube si configura non identità fin dall’arrivo del visitatore, per- soltanto come accumulatore di tutti i correndo strade differenti. Di fatto, il percorsi, sia di collegamento verticale centro storico è raggiungibile median- (al fine di superare i notevoli dislivelli te due distinti percorsi, estremamente che caratterizzano la piazza) sia di col- diversi per morfologia e per qualità pa- legamento orizzontale (al fine di servire esaggistiche: il primo attraversa il co- le nuove destinazioni d’uso della piaz- struito, offrendo un’immagine della città za), ma soprattutto come spazio denso caratterizzata dalla maglia urbana sto- e multiforme in cui convivono le funzio- rica, il secondo attraversa il paesaggio ni formativa, associativa e informativa, agrario olivetato. Il progetto intende in- specchio della rinnovata identità della carnale tale ambiguità, proponendo il città e del suo spazio pubblico. 4 nuovo programma di Piazza Garibaldi i materiali utilizzati riflettono questo ponendo due piazze contrapposte: la pensiero, il laterizzio e la pietra, propri piazza “urbana” che riprende le diret- del tessuto storicizzato, vengono ibri- trici dei brani urbani del tessuto stoi- dati dal verde del paesaggio. co-medievale dell’acropoli, accoglien- unico elemento che ha la sua auto- do attività commerciali temporanee nomia è il “tube” il cui rivestimento in che si relazionano direttamente con la brise-soleil abbinato alle essenze ram- quotidianità trevana, la piazza “oliveta- picanti, permette di controllare la ra- ta” si presenta come una reinterpreta- diazione solare diretta, assolvendo alla zione della tettonica, su diversi livelli, funzione bioclimatica, fornendo una Sopra: dettaglio di un basso- rilievo del tredicesimo secolo accoglie dei segni densi, omogenei e ventilazione incrociata atta a favorire raffigurante il martirio di San uniformi, caratteristica estrapolata di- i locali seminterrati della biblioteca e Biagio, indice dell’importanza attribuita all’ulivo nell’epoca rettamente dal paesaggio. della fermata bus. PORTFOLIO 2019 42 43 Time Tube Trevi
8 9 10 sezione longitudinale dei sezione longitudinale del render del blocco espo- 5 6 laboratori didattici, bi- corpo espositivo lineare, le sitivo, segno lineare che blioteca e mercato fronte rampe raccordano le diver- riprende l’antico tracciato centro storico, in secondo se quote di piazza, spazio dell’acquedotto demolito piano la scuola progettata ipogeo e parcheggi nel dopoguerra da Carmassi Studio 8 5 7 sezioni longitudinali della galleria espositiva, corpo di collegamento tra diverse quote e stanze 6 stralcio di sezione sui locali della nuova biblioteca ipogea collocata sotto la piazza 7 9 planimetria di inquadra- mento del progetto, defini- zione delle due piazze uni- te dal segno lineare della galleria espositiva 10 PORTFOLIO 2020 44 45 Time Tube Trevi
Allestimento IID Progetto di allestimento in elementi modulari componibili in lamiera microforata A destra: sezione assonome- trica delle installazioni inserite nella sala. le tre taglie diverse consentono una composizione libera in pianta e in alzato Pagina a fianco: diagrammi architettonici delle installazio- ni in rete metallica, modulari e componibili, disposte all’in- terno della sala conferenze dell’istituto. Fotoinserimento nella sala, dialogo con la pre- esistenza PORTFOLIO 2020 2019 46 47 Allestimento IID
Collezione Alunni 1 23 4 1 Vezio Alunni ritratto insie- lavorazione alla troncatrice Studiolo di Gubbio del me ad un suo tavolo in- per la formazione dei me- Duca Federico da Monte- tarsiato, pubblicazione di andri feltro, una delle prime ope- Confartigianato re che vede protagoniste le Restauro e attualizzazione con innesti tarsie lignee prospettiche contemporanei su manufatti di alta ebanisteria 2 Collezione Alunni Cultural and manufacturing Heritage in Umbria Già da bambino ero solito andare a Vezio disegna e costruisce numerosi 3 trovare Vezio nella sua bottega. Lo tro- piani di tavoli a tarsia, comodini, sedie vavo spesso immerso in una polvere di e trumeau che non saranno mai com- trucioli, resa densa e palpabile dalla pletati a causa della sua malattia. La luce che filtrava dagli alti lucernari del singolarità sta nel fatto che su circa suo laboratorio. Mentre preparava gli duecento pezzi rimasti non ne esistono ultimi meandri per un tavolo, era affa- due perfettamente uguali, variandone scinante vedere all’opera l’espressio- la composizione, le tipologie di intarsi, ne della sensibilità umana attraverso le la fiamma, rendendoli dei pezzi unici e mani. Non potevo certo cogliere l’inte- irripetibili. rezza del suo lavoro, la perizia tecnica La mia ambizione è quella di porre l’ac- e la precisione, ero comunque incurio- cento su questo modus operandi, al di sito da quell’uomo e intuivo che nel suo là della visione anacronistica, accet- lavoro si celava il germe di un partico- tando la contaminazione con la con- lare tipo di qualità che va ben oltre gli temporaneità. Per non creare dei falsi stereotipi e i facili slogan pubblicitari a storici abbiamo la responsabilità di la- cui oggi siamo abituati. Il DNA di Vezio vorare con gli strumenti e le forme che Alunni è comune a quello dei grandi abbiamo a disposizione oggi. “Questa artisti del passato, ciò che più di tutto li prassi non costituisce un fenomeno di accomuna è una sensibilità per la ma- re-styling ma qualcosa di più, perchè teria al di sopra del comune, l’approc- ciò che si produce, e il relativo scarto cio umanistico, la dedizione, la ricerca tra vecchio e nuovo, va oltre l’orizzonte di una propria estetica. Vezio non si rifà conoscitivo consolidato.” 4 solo alla poetica e allo stile rinascimen- Parafrasando Richard Sennett: abbia- tale, ma fa sua una maniera di fare le mo il dovere di salvaguardare questa cose che è tipica dell’uomo artigiano, maniera di fare le cose, tipica dell’uo- divenuta oggi una delle merci più rare. mo artigiano, reinterpretando e attua- Io credo che questo modo di lavorare lizzando una delle eccellenze umbre e gli oggetti che produce abbiano un che certamente fa parte della nostra Sopra: tarsie a meandro valore aggiunto, e soprattutto facciano identità storica. La scelta del logo pone che vanno a comporre la parte della nostra identità storica. Nel l’accento sul tempo dell’ispirazione (ri- struttura dei cofanetti per orologi e gioglielli corso dei suoi ultimi anni di vita, nascimentale) dell’Ebanista. PORTFOLIO 2020 48 49 Collezione Alunni
5 5 7 tarsie lignee ricavate usan- do la tecnica del “mean- dro”. Semilavorati da applicare alla collezione di cofanetti. Elogio della diversità 6 disegno preparatori per la composizione delle tarsie, realizzato da Vezio Alunni negli anni ‘70 8 Elogio della diversità. Unico, mai uguale 6 7 Lineup dei cofanetti: tarsie lignee ricavate usan- do la tecnica del “mean- dro”. Semilavorati applicati alla collezione di cofanetti. 8 Lineup dei cofanetti: Tes- sere lignee come parole vengono tagliate, accosta- te e intersecate, a secon- da delle venature e delle sfumature cromatiche del legno, su di una superficie lineare, alla ricerca di par- ticolari effetti ottici PORTFOLIO 2020 50 51 Collezione Alunni
9 Lineup dei cofanetti 10 11 9 12 12 13 Coperchi in ASA+ stampati tarsie a meandro integrate e galvanizzati in bronzo. la nella struttura dei cofanetti superficie curva e scavata è stata composta secondo 13 particolari algoritmi che dettagli degli elementi, simulano la corrosione dei modanature interne del co- metalli. fanetto e sottrazione bole- ana del dettaglio d’angolo 14 Lineup dei cofanetti, com- posta da 4 formati diversi, cofanetti portaorologi, por- tagioielli che permettono una massima personalizza- zione e composizione delle essenze e tarsie 9 10 14 PORTFOLIO 2020 52 53 Collezione Alunni
15 18 Tessere lignee come parole vengono tagliate, accostate e intersecate, a seconda delle venature e delle sfumature cromatiche del legno, su di una superficie lineare, alla ricerca di particolari effetti ottici 15 innesti in bronzo brunito satinato che costituiscono il completamento dei piani dei tavoli. La nuova strut- tura è nata da un innesto minimo, complementare. 16 17 La cerchiatura è stata pro- gettata tenendo conto del minimo impatto sulla pree- sistenza 16 17 innesto in ottone satinato, dettaglio del nodo d’angolo che compone la cerchiatu- ra del tavolo, unendola alla gamba 18 dettaglio del nodo d’ango- lo, attacco alla cerchiatura tramite incastro a pressio- ne maschio femmina. La curva enfatizza il rac- cordo angolare tra le tarzie che compongono il tavolo. Il prototipo in ferro dell’in- nesto è stato stampato in FDM PORTFOLIO 2020 54 55 Collezione Alunni
Fatto a mano tempo fa, unico, contemporaneo Collezione Alunni si prende cura di una delle maggiori eccellenze dell’artigianato artistico umbro, contaminandolo con i linguaggi del design contemporaneo. La singolarità sta nel fatto che su circa duecento pezzi rimasti non ne esistono due perfettamente ugua- li, variandone la composizione, le tipologie di intarsi, la fiamma, ren- dendoli dei pezzi unici e irripetibili. Collezione Alunni ha l’ambizione di porre l’accento su questo modus operandi, accettando la contamina- zione con la contemporaneità, re- cuperando un’eredità materiale ma soprattutto immateriale ibridata da nuove forme materiali che sappiano esaltare il valore del manufatto e del processo che lo genera, racchiuden- do in sé diverse epoche storiche. 1/100 PORTFOLIO 2020 56 57 Collezione Alunni
MOS Table A destra: immagini relati- ve alle fasi costruttive del tavolo, lo sfrido dei piani in massello è stato usato come dima per l’incollaggio progetto e autocostruzione di un tavolo in dei piallacci alla struttura. legno massello e piallacci di Betulla Sotto: forma del tavolo in pianta, viene riprese e in- terpretata la planimetria della Lincoln House dise- gnata da Mary Otis Ste- vens e demolita nel 1999 sopra: prototipo del tavolo, i piallacci di betulla ripren- dono la forma di Lincoln House PORTFOLIO 2020 58 59 MOS Table
R-Library A destra: immagini relative alle fasi costruttive della libreria, la struttua modu- lare consente di comporre i diversi moduli all’altezza progetto e autocostruzione di una libreria in desiderata. le quattro tipo- logie di moduli consentono legno di tulipiè, piallacci e metallo di avere diverse soluzioni per riporre libri e riviste. Sotto: forma dei moduli che compongono il ripiano in prospetto, struttura in listelli in legno massello e ripiani in compensato A destra: prototipo della libreria, i moduli sono stati disegnati in modo tale da permettere diverse confi- gurazioni dei libri PORTFOLIO 2020 60 61 R - Library
B-Library A sinistra: immagini relative Sotto: piani in legno mi- al montaggio delle mensole crolamellare di Faggio, il e dei montanti che com- dettaglio dell’incastro tra pongono la libreria incas- mensola e montante oriz- sata in una nicchia nella zontale in legno di gelso parete invecchiato e fresato progetto e autocostruzione di una libreria in legno microlamellare sopra: piani della libreria in legno microlamellare di faggio, tagliati e fresati per l’inserimento nella struttu- ra portante PORTFOLIO 2020 62 63 B-Library
M-Abat Joure sotto: struttura verticale delle due abat joure in le- gno di mogano, trattato con una finitura ad acqua progetto e autocostruzione di una Abat Joure in legno di Mogano con portalampada in ASA+ A destra: immagini relative alle fasi costruttive della lampada, la verticalità è enfatizzata dai listelli di mogano che si incastrano con i listelli verticali in 4 co- lonne, tra le quali passa il cavo in teccia che alimenta la lampada Sopra: dettaglio dell’attac- co a terra delle lampade, le basi sono state lavorate alla toupie, è enfatizzato il cambio di dettaglio, curvo e dritto che completa la base PORTFOLIO 2020 64 65 M-Abat joure
F-Library A destra: dettaglio dell’in- serimento dei tubolari nei montanti orizzontali in legno di tulipiè che com- pongono l’ossatura della libreria progetto e autocostruzione di una libreria in legno di Tulipiè e metallo Sotto: dettaglio della strut- tura portante controventa- ta che sostiene la piastra in ferro spessa 2mm. I due tubolari in ferro da 10mm si incrociano e sovrappongo- no in modo tale da formare una struttura rigida auto- portante sopra: dettaglio dell’attac- co angolare tra montenti e ripiano orizzontale in la- miera tagliata al laser PORTFOLIO 2020 66 67 F - Library
La fotografia come strumento per interpretare PAST FROM ABOVE la trasformazione in atto sul paesaggio ↖ Castello di Antognolla, zenitale ↑ Castello di Antognolla, volo d’uccello ↗ Castello di Schifanoia, volo d’uccello ← Castello di Schifanoia, volo d’uccello • Abbazia di Montelabate, zenitale ← Castello di Ramazzano, zenitale CULTURAL HERITAGE ↙ Castello di Biscina, volo d’uccello La serie pone l’accento sul oblio, che è molto spesso co si propone come “pro- grande valore storico-cul- dato per scontato, a volte duttore di conoscenza”, ↓ Castello di Coldericoli, turale di alcuni manufatti privatizzato, senza i fondi stimolando l’interesse per volo d’uccello in stato di abbandono o di necessari per renderlo di- questi luoghi che generano sottoutilizzazione. sponibile e fruibile a cittadi- una percezione del tempo Centro storico di Perugia ↘ Castello di Ripa, un potenziale importante ni e turisti. Anche in questo ampia e complessa, fuori Fotografia zenitale di zenitale ad un passo dal rischio di caso il progetto fotografi dai facili stereotipi. Piazza IV Novembre. PORTFOLIO 2020 68 69 Fotografia
PAESAGGI RAREFATTI A sinistra: A sinistra: In basso: Rocca di Piediluco, fo- Dal basso fotografia ae- Fotografia aerea zenitale di tografia a volo d’uccello rea zenitale dell’Abbazia Castello Guglielmi all’Isola L’ ASSENZA DELL’UOMO del Castello che domina il di Montelabate, il Castello Maggiore, Ampliamento Lago omonimo. di Biscina e il Castello di neogotico ottocentesco Piediluco. questi manufatti dell’impianto francescano, In basso: sono attualmente in stato rimasto incompiuto. Can- Abbazia di Montelabate, di abbandono o di sottou- tiere fermo dal 2014 complesso del 1300 svi- tilizzazione. luppato attorno alla cripta, primo impianto del 900d.c. Attualmente utilizzata per visite sporadiche. PORTFOLIO 2020 70 71 Fotografia
PAESAGGI URBANI Sotto: Metro 5, Milano, 2016 Sociologi, antropologi, fotografi hanno da sempre inda- gato sulle ragioni e le pulsioni che portano l’uomo ad abitare luoghi e architetture consolidate nel tempo e di- venute parte della memoria collettiva e dell’esperienza dell’individuo. Minore attenzione si è data ai motivi che portano l’Uomo ad abbandonare un luogo dove negli anni ha vissuto, lavorato, maturato esperienze che han- no contribuito alla formazione della sua identità, e a ciò che produce questo processo di allontanamento e quin- di di mancanza. Quali sono le patologie che investono la città contemporanea? Esistono casi emblematici a defini- re le modalità di abbandono e i gradienti di percezione e di “investimento di senso” che coinvolgono città, luoghi e architetture in scala decrescente, avendo un effetto di- retto sulla memoria di chi li abita. Questo a dimostra- zione che il fenomeno è prevalente nella modernità ed è radicato tanto a scala urbanistica e ambientale che a sca- la locale, architettonica. I luoghi che produce evocano a volte un’estetica del sublime, l’estetica della catastrofe intesa come la potenza o la vastità di un oggetto che po- trebbe distruggere chi lo osserva. “L’anima che cambia di fronte alla natura che cambia”. Nelle pagine seguenti, vengono riportate alcune suggestioni che hanno accom- pagnato la mia ricerca. PORTFOLIO 2020 72 73 Fotografia
PAESAGGI DELLE ROVINE Sotto: A destra: sala delle turbine inserita corpo di fabbrica della sala nel contesto di archeologia di controllo, le ampie vetra- SCENARI DEL ABBANDONO industriale di Papigno. te in vetrocemento carat- Terni, 2017 terizzano lo spazio PORTFOLIO 2020 74 75 Fotografia
Giulio Rosi Architecture Portfolio 2020 www.collezionealunni.it
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