Velala - Santa Pasqua 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...

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Vela
                                la
                                                                                      N.21 aprile 2019

                  Periodico d’informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano
Pro Manuscripto

                    Santa Pasqua 2019
Velala - Santa Pasqua 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
PROGRAMMA DELLE FUNZIONI RELIGIOSE
                                     Domenica delle Palme 14 aprile
                                     Ore 10.15 Ritrovo davanti all’oratorio
                                     Inizio della Processione con i rami di ulivo
                                     verso la chiesa parrocchiale

                                     Giovedì Santo 18 Aprile
                                     Ore 10.00 Lodi Cattedrale
                                     S. Messa con tutti i Sacerdoti della Diocesi con
                                     benedizione degli olii

                                     Ore 21.00 Ospedaletto
                                     S. Messa in Coena Domini con la partecipazione
                                     di tutti i ragazzi che quest’anno riceveranno
                                     i Sacramenti, accompagnati dai loro genitori

                                     Venerdì Santo 19 Aprile
                                     Ore 9.00 Ufficio delle Letture con Lodi
                                     Ore 15.00 Via Crucis con bacio della Croce
                                     Ore 20.30 Ritrovo parcheggio di Via Balbi e
                                     Processione verso la Chiesa
                                     Ore 21.00 Azione Liturgica

                                     Sabato Santo 20 Aprile
                                     Ore 9.00 Ufficio delle Letture con Lodi
    Cappella Sacro Monte di Varese   Ore 21.30 Solenne Veglia Pasquale

                                     Domenica di Pasqua 21 Aprile
                                     Ore 8.00 - 10.30 Sante Messe per la Comunità

                                     Lunedì dell’Angelo 22 Aprile
                                     Ore 8.00 - 10.30 Sante Messe

2   la Vela - n.21 aprile 2019
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auguri

Una pietra rotolata
dall’amore
         La Pasqua anche per i               scientificamente che Dio non
          cristiani, che celebrano la        esiste. La precedenza è data al
         Crocifissione e la Risurrezione     professore ateo, orgoglioso di
        di Cristo, significa passaggio.      poter porre basi irrefutabili per
       Festeggiano il passaggio dalla        demolire la fede. Finita la lunga
     morte alla vita. Passaggio che è il     arringa, un pope ( un vescovo
     fondamento della nostra fede: la        ortodosso) è chiamato sul palco,
     Risurrezione non è un miracolo, ma      per un’eventuale confutazione
     un mistero di fede.                                   della tesi del docente.
     Per testimoniare                                      L’uomo di Dio
     l’autenticità di un                                   accarezza la folla con
     miracolo sarebbe                                      lo sguardo e si limita
     assurdo per un                                        a sussurrare: «Christòs
     cristiano affrontare il                               anesti (Cristo è
     martirio, ma, grazie                                  risorto)», e tutto il
     alla fede, per lui è un                               popolo, a viva voce
     privilegio donare la                                  risponde: «Alethés
     propria vita per dire                                 anesti (È veramente
     al mondo che Gesù                                     risorto)»...
     è vivo. Tanti cristiani,                              Chi vuole sradicare
     nello scorrere                                        Dio dal cuore
     dei secoli hanno                                      dell’uomo, assieme
     affrontato torture, hanno subito la     a Dio gli sradica il cuore. Ma
     morte sbranati dai leoni, si sono       al di là di ogni tentativo di
     lasciati mettere in croce, lodando il   indurre all’ateismo, al di là delle
     Signore e addirittura opponendosi       maschere che impone il regime o
     a quelli che li volevano salvare        il “politicamente corretto”, un po’
     da morte certa. Aspiravano              ovunque prevalgono il buon senso
     vivamente a unirsi al Risorto.          e la fede.
     Proclamavano tacitamente quanto         Dio, Cristo, Risurrezione, vita
     un po’ ovunque vado ripetendo:          eterna: di queste realtà ha sete
     “Una tomba è troppo piccola             l’umanità. Chi indossa un abito
     per contenere il mio amore.             clericale, chi non si vergogna
     Risorgerò”.                             di fare il segno della croce, chi
     A Mosca, agli inizi della rivoluzione   non teme di mostrarsi con il
     bolscevica, è indetto un dibattito      Vangelo in mano e di frequentare
     pubblico per dimostrare                 la Messa domenicale, scoprirà

                                                          n.21 aprile 2019 -   la Vela   3
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auguri

                           quanto sia facile e bello trovare      volgendosi al passato solo per
                           interlocutori interessati a iniziare   ricordare esperienze belle,
                           una discussione sulla ricerca          che servono a farci godere
                           di Dio, e sul nostro bisogno           del presente e a tenere viva la
                           di lasciarci da Lui cercare. E si      speranza di un futuro migliore.
                           accorgerà che molte persone            Ed è bello camminare aiutati
                           non smetterebbero mai                  dal Risorto, sperimentando che
                           d’interpellarlo sulla fede, sulla      nessuna pietra sepolcrale è tanto
                           morale e sulla Risurrezione.           pesante da non poter essere
                                                                  ribaltata dall’ Amore.
                                                                  Come i cristiani orientali
                                                                  ortodossi si salutano con
                                                                  l’espressione: “Cristo è risorto”.
                                                                  “Sì, è veramente risorto”,
                                                                  così i cattolici potrebbero
                                                                  sperimentare un’intima pace, se
                                                                  reciprocamente si scambiassero
                                                                  questo augurio: “Buon cammino.
                                                                  Buon passaggio. Buona Pasqua.
                                                                  Buona Risurrezione”.
                                                                  Certo la morte fa paura, ma essa
                                                                  ci aiuta a meditare che, siccome
                                                                  siamo mortali, occorre che ci
                                                                  aggrappiamo all’Eterno. Siccome
                                                                  siamo deboli, occorre cercare
                                                                  forza nella preghiera. Siccome
                                                                  possiamo morire da un momento
                                                                  all’altro, non attendiamo che
                                                                  sia troppo tardi per esprimere
                           Vorranno approfondire                  il nostro amore. Sono questi i
                           quest’idea di Pasqua-passaggio         miei auguri pasquali a tutta la
                           che ha fatto dire al Cardinale         comunità.
                           Newman: “Vivere significa              Non aspettare la partenza per
                           cambiare, e si                         dire: «Ti amo». Non aspettare
                           arriva alla perfezione cambiando       la lontananza per scrivere: «Ti
                           continuamente”.                        amo». Non aspettare la morte
                           Un aiuto per avvicinarsi alla          per esprimere con le lacrime:
                           perfezione è offerto dalle             «Ti amo».
                           celebrazioni annuali della             Buon cammino.
                           Pasqua e da nostri quotidiani          Buon passaggio.
                           cambiamenti. Cambiamenti               Buona Pasqua.
                           vitali nella misura in cui portano     Buona Risurrezione!
                           a correre verso il domani,                                        don Luca

4   la Vela - n.21 aprile 2019
Velala - Santa Pasqua 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
l’eredità di Gesù

IL SERVIZIO
Fondamento della Chiesa
            Nel vangelo di Giovanni       la Chiesa non respira. Senza
            (16-20) «Gesù si congeda»     l’amore, non cresce, si trasfor-
            dagli apostoli prima della    ma in una istituzione vuota,
           passione, è un momento         di apparenze, di gesti senza
         triste, di angoscia, quello in   fecondità». Con l’Eucaristia, in
      cui Gesù, che «sa cosa acca-        cui Gesù «dà da mangiare il suo
      drà», Gesù allora si congeda        corpo e da bere il suo sangue»,
      «con quel discorso lungo, bello,    egli «dice come noi dobbiamo
      dei capitoli di Giovanni», che      amare, fino alla fine».
      precede le ore del Getsemani        Vi è poi l’altro gesto, quello
      e della passione.                   della lavanda dei piedi, in cui
      In questo congedo il Signore        Gesù ci insegna il servizio, come
      compie due gesti, che sono          strada del cristiano. Infatti, il
      istituzioni: due gesti per i di-    cristiano esiste per servire, non
      scepoli e per tutta la Chiesa       per essere servito. Ed è una
      che verrà. Due gesti che sono       regola che vale «tutta la vita».
      il fondamento, per così dire, del   Tutto è racchiuso lì: infatti «tanti
      suo insegnamento: l’istituzione     uomini e donne nella storia»,
      dell’Eucaristia e la lavanda dei    che l’hanno «presa sul serio»,
      piedi. Da questi gesti nascono      hanno lasciato «tracce di veri
      i due comandamenti: i due           cristiani: di amore e di servizio».
      comandamenti che faranno            L’eredità di Gesù è questa:
      crescere la Chiesa se noi siamo     “Amatevi come io ho amato” e
      fedeli.                             “servite gli uni gli altri”. Lavate
                                          i piedi gli uni agli altri, come io
      I due comandamenti                  ho lavato a voi i piedi.
      Il «primo comandamento» che         Durante l’ultima cena, quindi,
      è quello «dell’amore». Ed è         il Signore ha lasciato i due
      «nuovo» perché c’era il co-         comandamenti dell’amore e
      mandamento dell’amore amare         del servizio, e poi un’avverten-
      il prossimo come me stesso,         za: «Voi dovete amare come
      ma questo dà un passo in più:       servi, dovete servire, perché
      amare il prossimo come io vi        siete servi». E la spiegazione
      ho amato.                           di queste parole è anche una
      Quindi: Gesù ci sta parlando di     regola di vita: “In verità, in
      un “amore senza limiti”, senza      verità io vi dico: un servo non
      il quale la Chiesa non va avanti,   è più grande del suo padrone,

                                                     n.21 aprile 2019 -   la Vela   5
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l’eredità di Gesù

                           né un inviato è più grande di        mai è più grande di quello che
                           chi lo ha mandato”. Cioè: “Voi       lo invia. In poche righe il «fon-
                           potrete celebrare l’Eucaristia,      damento della Chiesa».
                           voi potete servire, ma inviati
                           da me, mandati da me. Voi            Il servizio nell’Antico
                           non siete più grandi di me. Si       Testamento
                           tratta, in sostanza, dell’atteg-     Il servizio non è una delle tante
                           giamento dell’umiltà semplice,       cose necessarie per costituire il
                           non dell’umiltà finta: dell’umiltà   popolo del Signore, è l’essenza,
                           che viene dalla consapevolezza       è lo scopo.
                                                                Ricordate il racconto dell’Eso-
                                                                do: il popolo di Dio nasce con la
                                                                liberazione dall’Egitto. Ora, che
                                                                cosa ha significato la liberazione
                                                                dall’Egitto?
                                                                Secondo l’Esodo, fondamental-
                                                                mente, è la vocazione di Israele
                                                                è servire il Signore.
                                                                E la formula è: lascia partire Isra-
                                                                ele mio figlio, perché mi serva.
                                                                E il Signore libera Israele, per-
                                                                ché Israele, liberato, possa fare,
                                                                in piena libertà, questa scelta
                                                                di servire il Signore.
                                                                La Chiesa, come popolo di Dio,
                                                                ha le sue radici qui.
                                                                Un’osservazione da fare è che
                                                                la storia di Israele, concreta-
                                                                mente, può essere vista proprio
                                                                come la difficoltà, la fatica a
                                                                servire veramente il Signore.
                                                                Quindi teniamo presente: que-
                           che Lui è più grande di tutti        sto popolo è nato per servire il
                           noi, e noi siamo servi, e non        Signore. Ad un certo momento
                           possiamo oltrepassare Gesù,          si rende conto che fa fatica a
                           non possiamo usare Gesù. Lui         servire il Signore.
                           è il Signore, non noi. Lui è il
                           Signore.                             Il Nuovo Testamento: Gesù
                           Ecco quindi il testamento del        realizza la figura del Servo
                           Signore. Si dà da mangiare e         Quando ebbe lavato loro i pie-
                           bere, e ci dice: amatevi così.       di, riprese le vesti, sedette di
                           Lava i piedi, e ci dice: servitevi   nuovo e disse loro: Sapete ciò
                           così, ma state attenti, un servo     che vi ho fatto? Voi mi chiamate

6   la Vela - n.21 aprile 2019
Velala - Santa Pasqua 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
l’eredità di Gesù

Maestro e Signore e dite bene,          vero servizio non è lavare i piedi,
perché lo sono. Se dunque io            il vero servizio è dare la vita. Di
il Signore e Maestro ho lavato          questo il lavare i piedi è sim-
a voi i piedi, anche voi dovete         bolo, un segno, una profezia.
lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi   Il vero servizio non è lì nel
ho dato infatti l’esempio, per-         cenacolo, il vero servizio è sul
ché come ho fatto io facciate           Calvario, è lì che si compirà
anche voi (Gv 13,12-15).                tutto.
È un episodio importantissimo           E di fatti, il buon Pietro gli dirà:
nel Vangelo di Giovanni: la sua         Tu lavi i piedi a me?
vita si sta compiendo, adesso           Questo non lo capisci, gli dirà
si gioca il senso vero della sua        Gesù, lo capirai dopo!
vita, ma anche della nostra vita.       Quante volte Gesù ha detto:
Dopo aver amato i suoi che              Chi vede me, vede il Padre!
erano nel mondo li amò fino             Ecco chi è il nostro Padre: un
alla fine (Gv 13,1).                    servo.
Il modo di passare al Padre è           Gesù dunque che si fa servo,
morire per amore: li amò sino           esprime la rivelazione del Pa-
alla fine.                              dre, di Dio.
La sua vita si compie nel mo-           È Dio che manifesta sé stesso
mento in cui Gesù è trasformato         così.
totalmente in amore; non gli            Se vuoi veramente sapere
rimane più niente, tutto quello         com’è fatto Dio, devi guardare
che aveva lo dona. Trasformata          Gesù.
in amore, la sua vita passa da          E se uno vuole accettare Dio – il
questo mondo al Padre.                  Dio della Rivelazione del nuovo
Gesù sapendo - Giovanni in              Testamento – deve accettare
questo capitolo 13 sottolinea           un Dio che si è fatto suo servo.
spesso con l’espressione “sa-           Se mi lascio servire da Dio, se
pendo” che Gesù è consapevo-            riconosco che il volto di Dio è
le – che il Padre gli aveva dato        fondamentalmente quello del
tutto nelle mani.                       servizio, io non posso imposta-
Il Padre gli ha dato tutto nelle        re la mia vita se non nella logica
mani e lui prende nelle sue             del servizio. Come Gesù è servo
mani i piedi, questo è il suo           per nascita, il cristiano è servo
potere! Gesù è padrone della            per il battesimo, più che un
situazione. Sta per amare i suoi        atto, per il cristiano il servizio
fino alla fine.                         è una situazione di disponibilità
Che cosa sarà quella morte del          permanente.
venerdì santo? Sarà il servizio         Se uno, pertanto, vuole es-
di Gesù ai suoi.                        sere discepolo di Cristo deve
Gesù ha scelto liberamente di           riprodurre l’esempio di Gesù,
servire, di lavare i piedi, ma il       diventando come Lui “servo”.

                                                                         n.21 aprile 2019 -   la Vela   7
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campo invernale adolescenti

    Sermig da arsenale
    di morte ad arsenale di pace
    Venti                       Noi giovanissimi dell’ora-      che durante la guerra aveva
    giovanissimi                torio abbiamo deciso di         fabbricato le armi per l’esercito
    della                       trascorrere i primi giorni di   italiano, è stato trasformato così
    parrocchia                 questo 2019 a Torino. Non        da arsenale di morte ad arsenale
    hanno                    è stata una vacanza come           di pace.
    partecipato            tante, come tanti campi scuola       Oltre a promuovere progetti
    dal 3 al 6             che avevamo già frequentato.         di sviluppo in tutto il mondo e
    Gennaio                È stata un’esperienza nuova          inviare aiuti umanitari l’Arsenale,
                           ed unica. Il Sermig - Servizio       che sorge in un quartiere dove
    2019 ad un
                           Missionario Giovani - è nato nel     emarginazione, intolleranza,
    campo presso
                           1964 da un’intuizione di Ernesto     povertà non sono solo parole,
    il Sermig
                           Olivero e da un sogno condiviso      ha sentito il dovere di aiutare
    di Torino,             con molti giovani: sconfiggere       tutte quelle persone bisognose
    accompagnati           la fame con opere di giustizia e     che bussavano alla sua porta.
    da don Luca,           di sviluppo, vivere la solidarietà   La fraternità è aperta all’acco-
    Sofia, Chiara e        verso i più poveri e dare una        glienza 24 ore su 24 e tutti sono
    Arianna.               speciale attenzione ai giovani,      disponibili ad aiutare qualsiasi
                           per creare vie di pace. Il vec-      donna o uomo che, con sincerità,
                           chio arsenale militare di Torino     voglia uscire da qualsiasi situa-

8   la Vela - n.21 aprile 2019
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campo invernale adolescenti

zione di degrado, purché accetti      Abbiamo anche riflettuto sul
un metodo, una famiglia, una          tema della pace e delle guerre
severità. L’Arsenale non è solo       che ci sono nel mondo, anche
dentro l’Arsenale, è anche fuori:     vicino a noi e attraverso un gioco
le nostre fraternità sono persone     di ruolo abbiamo rappresentato
che vanno tra le persone, per         il mondo in una sala, con tutti i
condividere ed essere condivisi.      problemi e gli squilibri che
Tra i tanti progetti in atto è        esistono e abbiamo capito
presente un servizio medico           che non possiamo essere
che fornisce cure mediche a           felici se chi sta accanto a
persone in difficoltà, gestendo       me non lo è. Abbiamo im-
più di 45.000 cartelle cliniche.      parato questo anche grazie
Vi operano medici specialisti         al progetto Arsenale della
nei vari settori della medicina,      piazza: a Torino le porte
farmacisti, infermieri, nonché        dell’Arsenale della Pace si
volontari per l’accoglienza, per      sono aperte sulla piazza anti-
lo smistamento delle medicine,        stante e i giovani del Sermig
per le pulizie.                       hanno iniziato ad abitare la
                                      piazza incontrando bambini
Luogo di accoglienza                  e ragazzi dai sei ai diciotto
L’Arsenale è anche un luogo           anni, marocchini, tunisini,
che offre accoglienza notturna        egiziani, albanesi, rumeni,
a persone - italiane o straniere      somali, ghanesi, nigeriani,
- che non hanno una dimora.           ivoriani, congolesi, iraniani,
È gestito esclusivamente da           cinesi, peruviani, venezuela-
volontari che si alternano ogni       ni… Ma i bambini avevano
notte, tenendo aperte le due          bisogno di un posto in cui
accoglienze, maschile e fem-
minile, trecentosessantacinque
giorni all’anno.
Questi pochi giorni ci hanno
proiettato nel mondo facendoci
riflettere sulle realtà che esisto-
no a mille e mille chilometri di
distanza da noi, come la guerra,
la fame. Abbiamo trascorso le
nostre giornate riflettendo su
questi temi e svolgendo alcuni
servizi, come il doposcuola per
bambini in difficoltà o l’aiuto
in cucina. È un’esperienza che
ci ha colpito e che vogliamo
sicuramente ripetere.

                                                                      n.21 aprile 2019 -   la Vela   9
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campo invernale adolescenti

     trovarsi e crescere insieme; così dentro        6° Appuntamento
     l’Arsenale della Pace è nata Felicizia:
     il posto dove possono ritrovarsi ogni
     giorno per giocare e stare insieme, dove
                                                     GIOVANI
     possono imparare a volersi e a trattarsi
     bene, dove tutti accettano di rispettare
                                                     DELLA PACE
     le stesse regole e di parlare in italiano per   Bergamo 11 maggio 2019
     fare diventare le diversità una ricchezza.

     Giovani della Pace                              Una città, una piazza, testi-
     Negli anni è nato intorno agli Arsenali il      monianze di pace, decine di
     movimento internazionale dei “Giovani           migliaia di giovani da tutta Italia
     della Pace”, che si riconoscono in un           e delegazioni da altre Nazioni,
     impegno comune: io ci sto, ci metto la          nel segno del dialogo, della soli-
     mia faccia per la pace, per un mondo che        darietà, dell’impegno a costruire
     sconfigga la fame e la sete; ci metto la        un mondo migliore. Giovani e
     mia faccia per un mondo dove posso so-          adulti insieme per chiedere pace
     gnare una vita migliore non solo per me.        in un mondo segnato da conflitti,
     Un momento a cui tutti i giovani sono in-       per viverla in una società sempre
     vitati a partecipare è il 6° appuntamento       più divisa, anche nelle relazioni
     dei giovani della pace che quest’anno si        personali.
     svolgerà a Bergamo l’11 maggio 2019.            A breve info per poter parte-
     Non sarà una manifestazione di piazza,          cipare…
     ma un’occasione in cui gli adulti e le
     istituzioni possono ascoltare i giovani.
     Una città, una piazza, testimonianze di         CARTA DEI GIOVANI
     pace, decine di migliaia di giovani da          Patto tra generazioni
     tutta Italia e delegazioni da altre Nazioni,
     nel segno del dialogo, della solidarietà,       L’odio non ci fermerà. Ripartia-
     dell’impegno a costruire un mondo               mo dall’amore.
     migliore. Giovani e adulti insieme per          L’amore non è utopia. È un fatto,
     chiedere pace in un mondo segnato da            una scelta per il bene, un sì detto
     conflitti, per viverla in una società sempre    alla vita, alla giustizia e alla pace.
     più divisa, anche nelle relazioni personali.    Mai come oggi, noi, giovani e
                                                     adulti insieme:
     In quei pochi giorni abbiamo creato delle
     reti di amicizia e collaborazione che con       Sosteniamo la VITA
     il passare del tempo diventano sempre           Accogliamo la vita in ogni sua
     più forti. Non ci resta che invitarvi a To-     stagione, fragilità, diversità.
     rino per conoscere meglio questa bella          Uccidere è sempre sbagliato,
     realtà e a informarvi sui progetti che si       qualunque sia la motivazione.
     stanno attuando.                                Promuoviamo la GIUSTIZIA
     Ci vediamo a Bergamo!                           L’ingiustizia alimenta povertà,

10   la Vela - n.21 aprile 2019
incontro giovani

odio, guerra. Ognuno ha diritto             con semplicità e sobrietà. Ci edu-
alla stessa dignità. Ci impegniamo          chiamo a non sprecare le risorse
per un mondo in cui tutti abbiano           naturali, perché la vita di tutti i
accesso a cibo, casa, cure, scuola,         popoli possa crescere oggi e nelle
lavoro e in cui tutti possano vedere        generazioni future. Favoriamo la
tutelati il diritto alla libertà di reli-   ricerca per aprire nuove strade
gione, di pensiero, di espressione.         di sviluppo.

Costruiamo la PACE                          Mettiamo al centro
La pace parte da ognuno di noi,             il SERVIZIO
dai nostri gesti concreti. Pronti a         In ogni ambito della vita ci im-
chiedere e dare perdono, aboliamo           pegniamo a mettere in gioco le
dalla nostra vita parole come odio,         nostre potenzialità. Qualunque
nemico, infedele. Un mon-                   sia il nostro ruolo, ci impegniamo
do in pace conviene                         a vivere con onestà e trasparenza,
a tutti.                                    a fare di ogni responsabilità un
                                            servizio reso alla comunità e mai
Ricerchiamo                                 uno strumento di potere fine a
il DIALOGO                                  se stesso.
Siamo disponi-
bili a incontrare                           Scegliamo la BONTÀ
donne e uomini                               La bontà è una scelta dell’in-
di ogni cultura,                            telligenza e del cuore. La bontà
religione, etnia,                           disarma, dà speranza, ci fa essere
senza pregiudizi.                           persone sincere e amici veri. Ci fa
Siamo pronti a                              scoprire che il segreto della felicità
cambiare le no-                             è fare felici gli altri. La bontà è luce
stre idee per                                che annulla il buio.
costruire il
bene comune.                                Ascoltiamo la COSCIENZA
Usiamo la rete come strumento per           Solo la coscienza ci rende liberi
comunicare e non per diffondere             di valutare ciò che è bene e ciò
odio e disprezzo.                           che è male e di scegliere con
                                            responsabilità. Ci rende liberi da
Puntiamo sul DISARMO                        dipendenze e schiavitù, capaci
Chiediamo che le armi non siano             di amare.
più costruite perché uccidono,
sprecano risorse e intelligenze,            Risvegliamo la SETE
provocano vendetta, segnano per             DI INFINITO
sempre la vita dei sopravvissuti.           Ci impegniamo a ricercare in
                                            ogni momento il senso della vita
Custodiamo la TERRA                         e restiamo aperti verso l’Infinito
Preserviamo la natura, viviamo              che vive in noi.

                                                          n.21 aprile 2019 -   la Vela   11
accoglienza

     Un semplice gesto
     può cambiare l’atmosfera
     Qualche settimana fa, una domenica, intorno alle 16, il salone dell’Oratorio
     si è riempito di persone che nessuna di noi conosceva. Arianna, Giada, Lucia
     e Sofia hanno trascorso il pomeriggio in allegria insieme a questi amici.

          Sono dei ragazzi disabili,   senza sapere come muoverci;      Arianna ed io iniziamo a
          ci hanno detto; fanno        alla fine è un solo, semplice    scioglierci e a muoverci. Un
          parte dell’ADI (Associa-     gesto che cambia totalmente      signore, sui sessantacinque
         zione Disabili Insieme)       l’atmosfera: Sofia si avvicina   anni, un berretto grigio in
       di Casalpusterlengo ac-         al computer e dalle casse au-    testa, pochi denti in bocca,
     compagnati da Ivan il loro        dio escono le note e le parole   ma un sorriso furbo sulle
     educatore. Qualcuno sta se-       di “Azzurro”… quale can-         labbra, si avvicina e inizia a
     duto e osserva guardandosi        zone migliore per unire un       ballare con Giada; e poi a tur-
     intorno, qualcuno sorride         gruppo di italiani di tutte le   no ballerà con tutte quante
     e cammina. A noi era stato        età? Tutto d’un tratto stiamo    noi. C’è poi un ragazzo, alto
     chiesto di intrattenerli, farli   ballando facendo un trenino,     e magro con un maglione
     divertire, ma come? Non           decisamente scoordinato, c’è     rosso acceso che, superata in
     sono ragazzi e basta, hanno       chi canta al microfono e chi,    parte la timidezza si unisce al
     età molto diverse e modi di       pur rimanendo, seduto sor-       trenino con tutti noi e inizia
     fare molto diversi, noi stiamo    ride e batte le mani a ritmo.    a parlare, per poi andarsene
     lì davanti a loro, sorridiamo     A questo punto anche Giada,      e infine tornare. Una signora
                                                                        invece, ci confessa di voler
                                                                        ascoltare qualche canzone di
                                                                        Cristina D’Avena e quando
                                                                        la musica parte canta spen-
                                                                        sierata come una bambina,
                                                                        spargendo il buon umore. Un
                                                                        altro ragazzo vuole ballare
                                                                        in compagnia, si avvicina,
                                                                        parlando con fatica chiede
                                                                        il nostro nome e tiene le
                                                                        braccia pronte a ballare, lo
                                                                        fa per qualche secondo per
                                                                        poi andare via. Non tutti
                                                                        sono così vivaci e pieni di
                                                                        voglia (e di coraggio) di
                                                                        muoversi, c’è anche chi sta

12   la Vela - n.21 aprile 2019
Grest 2019

  La bella storia
  della vita di ognuno
  Ogni uomo che nasce sulla terra riceve una        preadolescenti durante il Grest. La prima
  missione speciale: fare della propria vita        storia siamo noi, nei nostri oratori, nei
  una storia, d’amore. Una storia, magari           giorni di questa estate. È una biografia,
  avventurosa e travagliata, il cui compi-          anzi un’autobiografia che racconta la vita
  mento è, però, già stato scritto dalla vita       di una comunità che si prende cura dei
  di Gesù. Raccontare vivendo è scegliere           più piccoli e racconta loro storie buone
  che il nostro tempo, le nostre energie, i         da ascoltare. Seguono poi un racconto
  nostri talenti e i nostri desideri raccontino     biblico, uno stralcio di cronaca, una storia
  di un amore, di una passione, di una pre-         antica che viene dall’Oriente, una riflessio-
  cisa direzione con cui abbiamo provato            ne. Ce le propone Giusi Quarenghi, che le
  a vivere ogni attimo la nostra esistenza.         ha scritte per noi. Sono parole di vita e di
  Abbiamo un’intera estate per scoprire             fantasia, di salvezza e di sapienza cariche di
  che la vocazione è la storia della vita di        promesse e di futuro. Bella l’estate, belle
  ognuno. È l’ultimo passo di un cammino            le vacanze, bello questo tempo insieme,
  iniziato tre estati fa. Ogni azione dell’uomo     da vivere e da inventare. Un tempo della
  nel mondo si realizza in tutta la sua potente     storia che ognuno di noi è, della storia che
  bellezza solo se inscritta in un orizzonte        possiamo costruire insieme, che vogliamo
  orientato ad una vita buona, che è il miglior     e possiamo riconoscere come nostra;
  compimento dei doni che il Creatore ha            e quindi farla, e raccontarla. Nel gesto
  fatto all’umanità. Sarà l’estate delle storie,    meraviglioso, riconoscente, generoso e
  le nostre e quelle di uomini e donne che          consapevole, di ricevere, portare, passare
  ci hanno preceduto o che esistono grazie          la fiaccola accesa della vita.
  al genio letterario di qualche scrittore.         Buon cammino, allora, in questa storia
  Ne abbiamo scelte quattro, anzi cinque            della vita che è nascere, crescere, avere
  (una + quattro) per mettere a fuoco ciò           desideri, fare progetti, realizzarli, fare
  che è importante consegnare a bambini e           realtà.

solo seduto a guardare senza        poi torna a godersi la vista     bicchieri di bibite arriva la
avere intenzione di alzarsi,        dalla sedia… Fino ad arrivare    fine di un paio d’ore che,
sta lì a godersi il relax e lo      alla conclusione di questo       però ci hanno insegnato che
spettacolo; tra loro c’è anche      pomeriggio particolare, una      con un po’ di musica, tanta
qualcuno combattuto tra il vo-      dolce merenda tutti insieme,     semplicità e in compagnia ci si
lersi unire alle danze e la forte   accompagnata da bevande          diverte più che con tante altre
timidezza o chi, data la nostra     di cui tutti abbiamo bisogno     cose e che non importa che
grande insistenza ci concede        date le performances di ballo    tutti facciano discorsi lunghi
un ballo, un girotondo, ma          e canto. Tra fette di torta e    e complicati, basta un sorriso!

                                                                         n.21 aprile 2019 -   la Vela   13
esercizi spirituali

     Una vita fatta di terra e di cielo,
     vissuta in compagnia di Dio
     Dal 15 al 17 Marzo, Anna, Chiara, Filippo, Ilaria e Sofia hanno vissuto tre
     giorni di esercizi spirituali a Lenno (CO) nella casa delle Suore adoratrici
     del SS. Sacramento.

                                 Sono stati tre giorni in cui      modo concreto che ognuno di
                                 abbiamo fatto silenzio, lon-      noi si dà per arrivare alla meta
                                 tani dalla frenesia di tutti i    desiderata. La meta della vita
                                giorni, per poter “ricaricare      spirituale è la relazione con il
                              le pile” e “ritornare in noi”,       Signore e con l’uomo, per una
                            nella nostra interiorità. Siamo        vita piena e umanissima, a “tre
                            stati accompagnati da don              dimensioni”. Quando si sceglie
                            Rossano Quercini, vice-rettore         di camminare non si procede a
                            del seminario di Como e da             caso, ma camminare significa
                            don Luca. Sono stati giorni che        sapere dove si è, da dove si
                            hanno lasciato un segno e che          viene, dove si va e per quale via.
                            abbiamo potuto vivere insieme          È necessario fare quindi discer-
                            a tanti altri giovani della diocesi.   nimento, per prendere decisioni
                            Abbiamo voluto metterci in             e orientare le proprie azioni
                            gioco per una vita dal Dio:            in situazioni di incertezza e di
                            dandoci una regola! La vita            fronte a spinte contrastanti. Nel
                            spirituale non è l’opposto di          documento preparatorio del
                            una vita incarnata, nel mondo,         Sinodo dei vescovi sui giovani,
                            concreta. Ha piuttosto il signi-       esso è declinato in tre parole:
                            ficato di una vita “secondo lo         riconoscere, interpretare e
                            Spirito”, sull’esempio di Gesù,        scegliere.
                            sulla strada del Vangelo. Una vita     “Il riconoscimento riguarda
                            fatta di terra e di cielo, vissuta     innanzi tutto gli effetti che gli
                            in compagnia di Dio; una vita          avvenimenti della mia vita, le
                            che punta verso l’alto, ma per         persone che incontro, le parole
                            le vie del mondo. Tutte le rela-       che ascolto o che leggo produ-
                            zioni hanno bisogno di cura, di        cono sulla mia interiorità: una
                            tempo, di incontro e, allo stesso      varietà di «desideri, sentimenti,
                            modo, anche la vita spirituale ha      emozioni» di segno molto diver-
                            bisogno di cura, perché è una          so: tristezza, oscurità, pienezza,
                            relazione. C’è quindi ’’esigenza       paura, gioia, pace, senso di vuo-
                            di mettere dei punti fissi nella       to, tenerezza, rabbia, speranza,
                            nostra vita, di una regola, di un      tiepidezza, ecc. Riconoscere

14   la Vela - n.21 aprile 2019
esercizi spirituali

richiede di far affiorare questa    delicata; richiede pazienza,
ricchezza emotiva e nominare        vigilanza e anche un certo ap-
queste passioni senza giudicar-     prendimento. Questo lavoro
le. Richiede anche di cogliere      di interpretazione si svolge
il “gusto” che lasciano, cioè la    in un dialogo interiore con il
consonanza o dissonanza fra ciò     Signore. Una volta riconosciu-
che sperimento e ciò che c’è di     to e interpretato il mondo dei
più profondo in me. Non basta       desideri e delle passioni, l’atto
riconoscere ciò che si è provato:   di decidere diventa esercizio
occorre “interpretarlo”, o, in      di autentica libertà umana e di
altre parole, comprendere a che     responsabilità personale. La
cosa lo Spirito sta chiamando       scelta non può restare impri-
attraverso ciò che suscita in       gionata in una interiorità che
ciascuno. Tante volte ci si ferma   rischia di rimanere virtuale, ma
a raccontare un’esperienza, sot-    è chiamata a tradursi in azione,
tolineando che “mi ha colpito       a prendere carne, a dare inizio
molto”. Più difficile è cogliere    a un percorso, accettando
l’origine e il senso dei desideri   il rischio di confrontarsi con
e delle emozioni provate e va-      quella realtà che aveva messo in
lutare se ci stanno orientando      moto desideri ed emozioni. Per
in una direzione costruttiva o      questo è importante “uscire”,
se invece ci stanno portando a      anche dalla paura di sbagliare
ripiegarci su noi stessi. Questa    che, come abbiamo visto, può
fase di interpretazione è molto     diventare paralizzante.

                                                                   n.21 aprile 2019 -   la Vela   15
esortazione apostolica

     Il Papa ai giovani:
     Cristo è vivo e vi vuole vivi
     Sono le parole di papa Francesco nell’esordio dell’esortazione apostolica
     che chiude il lungo percorso del Sinodo sui giovani, la fede
     e il discernimento vocazionale, dell’ottobre scorso.

          «Cristo vive. Egli è la nostra    le paure, i dubbi o i fallimenti,
          speranza e la più bella gio-      Lui sarà lì per ridarti la forza e
          vinezza di questo mondo.          la speranza».
         Tutto ciò che Lui tocca diven-     Il desiderio di farsi capire da una
       ta giovane, diventa nuovo, si        generazione ormai lontana anni
     riempie di vita. Perciò, le prime      luce dal linguaggio ecclesiale
     parole che voglio rivolgere a          emerge tutto nella frase in cui
     ciascun giovane cristiano so-          Francesco dichiara: «A tutti i gio-
     no: Lui vive e ti vuole vivo!».        vani cristiani scrivo con affetto
     Sono le parole di papa France-         questa Esortazione apostolica»,
     sco nell’esordio dell’esortazione      e subito si premura di aggiun-
     apostolica che chiude il lungo
     percorso del Sinodo sui gio-
     vani, la fede e il discernimento
     vocazionale dell’ottobre scorso.
     Il documento pontificio, che
     come da tradizione prende il
     titolo dalle parole del testo in
     latino, Christus vivit, è com-
     posto da nove capitoli oltre
     a una breve introduzione che
     sembra quasi una professione di
     fede di Bergoglio nella presenza
     vivificante di Cristo nella storia
     e un accorato appello ai giovani
     a lasciarsi toccare dall’incontro
     con Gesù. «Lui è in te, Lui è con
     te e non se ne va mai», scrive
     il Papa. «Per quanto tu ti possa
     allontanare, accanto a te c’è il
     Risorto, che ti chiama e ti aspetta
     per ricominciare. Quando ti senti
     vecchio per la tristezza, i rancori,

16   la Vela - n.21 aprile 2019
esortazione apostolica

gere: «vale a dire una lettera       Il Pontefice ammette che quan-
che richiama alcune convinzioni      do «un numero consistente di
della nostra fede e, nello stesso    giovani non chiedono nulla alla
tempo, incoraggia a crescere         Chiesa perché non la ritengono
nella santità e nell’impegno per     significativa per la loro esisten-
la propria vocazione».               za» o «chiedono espressamente
Nel primo dei nove capitoli          di essere lasciati in pace», non
papa Bergoglio spiega «cosa          lo fanno solo per «disprezzo
dice la parola di Dio sui giovani»   acritico e impulsivo», ma anche
passando in rassegna numerosi        per «ragioni serie e rispettabili»:
personaggi del Antico e Nuovo
Testamento, per poi addentrarsi
                                     «scandali sessuali ed economi-
                                     ci», l’impreparazione dei preti,        «Lui è
nel capitolo successivo sulla
figura di Gesù Cristo «la cui
                                     «la fatica della Chiesa di rendere
                                     ragione delle proprie posizioni
                                                                              in te,
giovinezza di illumina».
Il Papa avverte che «se per molti
                                     dottrinali».
                                     Altri giovani, invece, «chiedono
                                                                              Lui è
giovani Dio, la religione e la       una Chiesa che ascolti di più,          con te
Chiesa appaiono parole vuote,        che non stia continuamente a
essi sono sensibili alla figura di   condannare il mondo» e «non             e non
Gesù, quando viene presentata        vogliono vedere una Chiesa si-
in modo attraente ed efficace».      lenziosa e timida, ma nemmeno           se ne
                                     sempre in guerra per due o tre
                                     temi che la ossessionano», per-
                                                                            va mai»
                                     ché, benché la Chiesa «possieda
                                     la verità del Vangelo, questo non
                                     significa che l’abbia compresa
                                     pienamente».
                                     «Non possiamo limitarci a dire
                                     che i giovani sono il futuro del
                                     mondo», scrive il Papa nel terzo
                                     capitolo, essi «sono il presente,
                                     lo stanno arricchendo con il loro
                                     contributo» e quindi occorre
                                     dare loro fiducia riconoscendo
                                     ciò che portano di positivo. «In
                                     alcuni giovani riconosciamo un
                                     desiderio di Dio, anche se non
                                     con tutti i contorni del Dio rivela-
                                     to. In altri possiamo intravedere
                                     un sogno di fraternità, che non è
                                     poco. In molti ci può essere un
                                     reale desiderio di sviluppare le
                                     capacità di cui sono dotati per

                                                                      n.21 aprile 2019 -   la Vela   17
esortazione apostolica

                            offrire qualcosa al mondo. In          sto ti salva» e lo fa «gratuitamen-
                            alcuni vediamo una particolare         te»; infine, «egli vive», adesso,
                            sensibilità artistica, o una ricerca   e «questo è una garanzia che
                            di armonia con la natura. In altri     il bene può farsi strada nella
                            ci può essere forse un grande          nostra vita».
                            bisogno di comunicazione.              «Qualsiasi altra soluzione risul-
                            In molti di loro troveremo un          terà debole e temporanea». Il
                            profondo desiderio di una vita         capitolo successivo tratta della
                            diversa. Sono autentici punti          giovinezza come fase della vita
                            di partenza, energie interiori         in cui completare la formazione
                            che attendono con apertura             e prendere delle decisioni de-
                            una parola di stimolo, di luce         finitive per il futuro, ma senza
                            e di incoraggiamento».                 rinunciare a vivere il presente,
                            Il Papa si sofferma anche su           senza ripiegarsi su se stessi, non
                            alcuni fenomeni globali della          facendosi omologare e diven-
                            contemporaneità che hanno un           tando «missionari coraggiosi».
                            importante affetto sulle nuove         Il capitolo sesto Bergoglio lo
                            generazioni. Definisce il mondo        dedica al tema dell’importanza
                            digitale, «un approccio alla           delle «radici», al rapporto tra le
                            realtà che tende a privilegiare        generazioni e in particolare alla
                            l’immagine rispetto all’ascolto        forza dei giovani e alla saggezza
                            e alla lettura influenza il modo       degli anziani che insieme posso-
                            di imparare e lo sviluppo del          no fare grandi cose.
                            senso critico», mette in guardia       Della «pastorale dei giovani»
                            dalla possibile disumanizzazione       parla il capitolo settimo. Fran-
                            che può scaturire dalle relazioni      cesco parte da due premesse:
                            virtuali ma incoraggia anche ad        «È l’intera comunità» che evan-
                            usare il web per l’evangelizza-        gelizza i giovani ma ai giovani si
                            zione.                                 deve dare più spazio per essere
                            Quale annuncio di fede propor-         protagonisti nelle proposte pa-
                            re oggi ai giovani è il tema del       storali. Auspica poi che si faccia
                            quarto capitolo. Francesco lo          tesoro di «buone pratiche» che
                            sintetizza in tre punti: «Dio ti       funzionano: «Quelle metodo-
                            ama, non dubitarne mai»; «Cri-         logie, quei linguaggi, quelle

18   la Vela - n.21 aprile 2019
esortazione apostolica

motivazioni che sono risultati        menzogna», come anche vivere
effettivamente attraenti per          in uno «zapping costante», av-
avvicinare i giovani a Cristo e       verte il Papa. Che poi si sofferma
alla Chiesa. Non importa di che       sulla bellezza del Matrimonio,
colore siano, se “conservatori o      della vita consacrata e anche
progressisti”, se “di destra o di     sulla condizione di chi non è
sinistra”». Due le linee d’azione     chiamato a nessuna di queste
che indica: «Una è la ricerca,        due scelte. Anche il lavoro,
l’invito, la chiamata che attiri      aggiunge, è una vocazione.
nuovi giovani verso l’esperienza      Per discernere, Francesco offre
del Signore. L’altra è la crescita,   un consiglio d’oro: «Tante volte,
lo sviluppo di un percorso di         nella vita, perdiamo tempo a do-
maturazione di chi ha già vissuto     mandarci: “Ma chi sono io?”. Tu
quell’esperienza».                    puoi domandarti chi sei tu e
E comunque, secondo il Papa, la       fare tutta una vita cercando chi
pastorale giovanile deve esse-        sei tu. Ma domandati: “Per chi
re «popolare»: cioè «si tratta        sono io?”».
prima di tutto di non porre           La conclusione è un vero e pro-
tanti ostacoli, norme, controlli      prio mandato di fiducia: «Cari
e inquadramenti obbligatori».         giovani, sarò felice nel vedervi
«Non è nemmeno necessario             correre più velocemente di chi
che uno accetti completamen-          è lento e timoroso. Correte
te tutti gli insegnamenti della       “attratti da quel Volto tanto
Chiesa per poter partecipare ad       amato, che adoriamo nella santa
alcuni dei nostri spazi dedicati ai   Eucaristia e riconosciamo nella
giovani. Basta un atteggiamento       carne del fratello sofferente. Lo
aperto verso tutti quelli che han-    Spirito Santo vi spinga in questa
no il desiderio e la disponibilità    corsa in avanti. La Chiesa ha
a lasciarsi incontrare dalla verità   bisogno del vostro slancio, delle
rivelata da Dio».                     vostre intuizioni, della vostra
Infine Francesco affronta la          fede. Ne abbiamo bisogno! E
vocazione e il discernimento.         quando arriverete dove noi non
«Credere che nulla può essere         siamo ancora giunti, abbiate la
definitivo è un inganno e una         pazienza di aspettarci”».

                                                                      n.21 aprile 2019 -   la Vela   19
esperienza di vita

     SCONFINATI- Se la storia
     diventasse l’esperienza di
     un viaggio da vivere?
          Abbiamo colto subito        che fare con gli equilibri e i    matici rendono impossibile
          l’occasione e ci siamo      dialoghi tra persone e Paesi,     la sopravvivenza. Dietro la
          “imbarcati” in questa       chiama in causa governanti,       finzione e la simulazione
         esperienza. La locandina     politiche internazionali e        c’è la sofferenza stampata
       di presentazione ci invitava   nazionali, organizzazioni         sui volti di persone vere,
     ad un gioco di ruolo, anche      impegnate a difendere i           persone che quel percorso
     se in realtà non aveva niente    diritti umani a livello globale   che noi abbiamo compiuto
     a che fare con un gioco…         e nelle comunità locali e         in soli 30 minuti, loro lo han-
     Sì, perché la proposta della     dei singoli cittadini come        no vissuto tremendamente
     Caritas Ambrosiana in            noi che, per il solo fatto di     per mesi e anni. Inizialmente
     collaborazione con la Ca-        esistere, dovremmo sentirci       abbiamo ricevuto un pas-
     ritas diocesana, dal titolo      protagonisti della nostra         saporto, un’identità e dei
     “Sconfinati”, ci ha coinvolti    vita e di quella altrui. Con      soldi che ci sono serviti per
     in una realtà di cui vediamo     un gruppetto di giovanis-         assicurarci un passaggio di
     e sentiamo parlare ogni          simi della nostra comunità        fortuna verso la libertà. Con
     giorno in tv, sui giornali e     abbiamo voluto sperimen-          urla e minacce, i trafficanti
     sui social, ma che non pos-      tare sulla nostra pelle la        di esseri umani ci hanno
     siamo dire di conoscere e        millesima parte di quel che       derubato e costretto a salire
     capire fino in fondo. Provare    vive e prova un migrante che      a bordo di una vera barca…
     per credere! “Sconfinati”,       scappa dal proprio Paese          Il tempo della traversata,
     perché il tema delle migra-      d’origine, da tutti quei Paesi    seppur breve, ci è sembrato
     zioni non riguarda solo chi      dove guerra, povertà o gli        un’eternità: mare agitato,
     lascia la propria terra. Ha a    effetti dei cambiamenti cli-      urla, canti sofferenti in una

20   la Vela - n.21 aprile 2019
esperienza di vita

lingua sconosciuta e incom-       fissi delle quote d’ingresso      Cosa succede a una per-
prensibile, buio profondo         per motivi di lavoro subor-       sona che non ha i requisiti
interrotto da lampi improv-       dinato. In generale quindi,       per l’asilo?
visi ed accecanti e poi…          tenuto conto delle statisti-      Alle persone a cui viene
Poi finalmente lo sbarco…         che e di altri fattori, si può    notificato il rigetto della do-
Alcuni di noi sono riusciti       affermare che l’unico canale      manda di asilo viene ritirato
a sopravvivere alla traver-       aperto per il soggiorno di        il permesso di soggiorno e
sata, altri purtroppo non         lungo periodo in Italia è         viene lasciato loro il tempo
ce l’hanno fatta. I migranti      la richiesta di protezione        necessario per presentare
che ci hanno accompagnato         internazionale (asilo).           l’eventuale ricorso al tribu-
in questa esperienza tanto                                          nale. Scaduti i termini per la
coinvolgente quanto toc-          Cosa succede dopo che             presentazione del ricorso,
cante, sono riusciti a supe-      una persona ha fatto la           se vengono fermati dalla
rare la loro sofferenza e le      richiesta di asilo?               polizia vengono espulsi
loro sciagure e a raccontarci     A seguito della riforma           dall’Italia. Se invece hanno
di persona le loro storie e       legislativa di fine 2018          presentato ricorso al tri-
i loro drammi. L’emozione         l’accoglienza in Italia pre-      bunale possono richiedere
di entrambe è stata palesi e      vede, oltre al vitto (3 pasti     un nuovo permesso di
non si poteva nascondere. Il      al giorno nel rispetto del-       soggiorno in attesa della
messaggio esplicito lungo         le esigenze alimentari) e         sentenza del tribunale. Al-
tutto il percorso è stato         all’alloggio (e quindi anche      tre persone che non hanno
quello di sentirci in fondo       lenzuola, vestiti, prodotti       i requisiti nemmeno per
tutti sulla stessa barca, i       per l’igiene personale, …):       avanzare per la prima volta
muri materiali e mentali          – il sostegno al disbrigo         la richiesta di asilo, viene
non servono a nulla e mai             delle pratiche per il rico-   consegnato un decreto di
sono serviti, ce lo insegna           noscimento del diritto a      espulsione e sono accom-
la storia, ce lo insegnano le         soggiornare in Italia;        pagnati alla frontiera. Se
persone.                          – l’assistenza sanitaria          non è possibile accompa-
                                  – la possibilità di comunica-     gnarli direttamente sono
Cosa succede a chi lascia             re telefonicamente con i      obbligati a lasciare l’Italia
la propria terra?                     propri cari;                  con mezzi propri entro sette
Oggi in Italia i canali di        – un pocket money pari a          giorni. Chi non lascia l’Italia
ingresso regolare per sog-            €2,50 pro die/pro capite      entro i sette giorni previsti
giorni di lungo periodo               fino ad un massimo di         nel caso in cui venisse fer-
sono molto limitati. A parte          €7,50 pro die/ pro capite     mato dalla polizia, verrebbe
alcuni ingressi per motivi            in caso di famiglie.          processato e riceverebbe
di lavoro in situazioni spe-      Sono stati esclusi tutti i        un nuovo decreto di espul-
cifiche (es. oriundi italiani),   servizi, quali ad esempio         sione. Questa situazione di
le uniche possibilità sono        l’insegnamento della lingua       fatto è spesso il presuppo-
limitate ai ricongiungimen-       italiana, necessari a favorire    sto per una permanenza
ti familiari e ai motivi di       il percorso di inclusione         irregolare che espone la
studio. Da anni non viene         sociale dei richiedenti asilo     persona ad emarginazione
adottato un decreto che           in Italia.                        e criminalità.

                                                                         n.21 aprile 2019 -   la Vela   21
riflessione

     il discernimento
     Cosa è veramente?
                                Non è la vocazione a sposarsi     cospetto del Signore, come il
                                o diventare prete! Ma tutt’al-    Signore Gesù sta al cospetto
                                tro... «Per discernimento non     del Padre. È l’orientamento
                               si intende capire se uno si deve   profondo dell’essere. Non è una
                             sposare o fare prete, per carità     scelta singola, sussiste in tutte
                            di Dio. Quella è una fase seconda     le scelte. È la pasta della vita
                            di una esistenza che è già impa-      nuova che il Signore Gesù ha
                            stata nella comunione con Dio.        inaugurato nella carne umana.
                            Che disastro che stiamo facendo
                            a non fare questa distinzione!».      “Fiutando” la presenza
                                                                  di Dio Padre
                            Una dinamica                          Un gatto è sempre un latente
                            che guida l’uomo                      predatore, e quando svolge
                            Per discernimento intendiamo          l’attività predatoria è semplice-
                            quella dinamica che guida in-         mente se stesso; un cane è un
                            teriormente colui che vive al         latente segugio, e quando fiuta

22   la Vela - n.21 aprile 2019
riflessione

e punta non è un’attività “spe-      re, non finisce con la gioventù,
ciale”, è la sua propria attività.   ma si dovrà affrontare in tutta
Allo stesso modo, un figlio di       l’esistenza!
Dio non ha discernimento sulla       Ogni giornata dobbiamo capire
volontà di Dio perché ha letto       a cosa ci chiama Dio. Capire
un libro o perché si è sentito       la vocazione della vecchiaia,
centinaia di catechesi, ma perché    della maturità, la vocazione del
“fiuta” il Padre nelle cose, visto   lavoro, dell’amicizia. E si tratta
che lo conosce. Il discernimento     di non stare in una progettua-
non è una abilità.                   lità sterile, in utopie piccole e
È un’identità redenta messa in       grandi, ma nella realtà, nell’ob-
atto, è la relazione da figli con    bedienza alla vita.
il Padre che diventa sensibilità,    Ossia? Assecondare la vita per
occhio acuto, orecchio intonato.     come Dio l’ha stabilita. Bisogna
Il discernimento, anche quello       entrare nelle venature della
iniziale, ripetiamolo, si fa in      vita, saperla assecondare per
dialogo con il Signore, perché       come è. Ci è consegnata la vita
il discernimento non è un’abili-     benedetta. Questo è comando
tà, è una relazione.                 di Dio. La sua volontà è: obbe-
                                     dienza a questa benedizione.
Una relazione                        È vitale rinvenire, accogliere e
che non si improvvisa!               assecondare la benedizione di
Quando si parte senza luce si        Dio nella nostra esistenza.
pensa di poter improvvisare il
discernimento, e senza disci-        Dio come mi salva?
plina, ed è frequente a questo       C’è, nella prassi del discerni-
punto pensare di guardare alle       mento, una legge della continu-
cose e saper distinguere, e sud-     ità: c’è un modo che Dio ha per
dividere a senso, a impressione,     salvarmi che ha la sua coerenza.
a istinto. Senza alcun addestra-     Mi prende in genere per una
mento. Non funziona così             linea di grazia, per una chiave
Perlomeno ci vuole uno zero or-      di salvezza. Eterna è la sua mi-
togonale. Ci vuole un parametro.     sericordia, e la via del Signore
Altrimenti ogni valutazione ha       è diritta, non è contraddittoria.
le gambe corte, è occasionale,       Voglio costruire il bene? Voglio
ormonale, metereopatica. Non si      ricominciare? Questa è una del-
può campare così. E non si può       le cose principali: focalizzare
ricominciare a casaccio.             come Dio salva proprio me.

La vita benedetta                    I luoghi del Padre
Il discernimento sulla propria       Qualcuno ha detto che Dio si
vocazione, cioè in questa rela-      avvicina con passi di persona
zione quotidiana con il Signo-       conosciuta, si muove in un modo

                                                                     n.21 aprile 2019 -   la Vela   23
riflessione

                         che è percepito come riconosci-       Un movimento d’amore
                         bile. Lo Spirito del Signore ha il    L’amore è la luce che guida nel
                         suo modo di entrare nel cuore         riconoscere le prime evidenze, e
                         di ognuno.                            l’amore è la vera priorità. Ogni ispi-
                         Mille volte mi è servito tornare      razione è un movimento d’amore,
                         sui passi delle mie grazie, rin-      perché viene dallo Spirito Santo che
                         tracciare la tana del bene nel        è amore; le umiliazioni, se accolte,
                         mio territorio, ricordare i luoghi    rendono capaci di atti pasquali, che
                         abituali del mio lasciarmi ritrova-   sono atti d’amore; le proprie bene-
                         re dal Padre. So che ci sono cose     dizioni si identificano mettendosi
                         che se le faccio, mi fanno bene,      sulle tracce della manifestazione
                         mi hanno sempre fatto bene.           dell’amore nella nostra vita. Insom-
                                                               ma: il parametro di tutto è la vita
                         Generare vita!                        altrui. È la fecondità.
                         Lo stadio ultimo del discerni-        Se sto facendo un buon percorso
                         mento di primo livello è genera-      non lo dico io, lo dicono quelli che
                         re vita. Il parametro estremo di      stanno dalle mie parti. È a loro che
                         tutto questo percorso è la vita       va chiesto. Perché la mia essenza
                         altrui. Ogni cosa è un cammino        di uomo è la mia capacità di ge-
                         dalla solitudine alla relazione.      nerare vita.
                         Ogni cosa che farai, per ricomin-
                         ciare, ha un termine che valuta       Per chi sono?
                         tutto: controllare se ti porta a      Dunque la fecondità è il più nitido
                         generare la vita.                     dei principi di discernimento.
                                                                            Una delle cose più
                                                                            inutili è fare discerni-
                                                                            mento per arrivare a
                                                                            capire chi sono, ma la
                                                                            vera domanda è: per
                                                                            chi sono? Essere con-
                                                                            tento di me stesso -
                                                                            per me stesso e basta
                                                                            - sarà il mio orrore. Se
                                                                            alla fine non mi apro
                                                                            a nessuno, neanche io
                                                                            sono nessuno.
                                                                            Ecco l’esercizio per
                                                                            arrivare al bersaglio:
                                                                            farsi inchiodare dal-
                                                                            la domanda io per
                                                                            chi sono? Guardarsi
                                                                            intorno, e iniziare a
                                                                            rispondere.

24   la Vela - n.21 aprile 2019
Festa diocesana cresimandi

  Give me Fire!                                                                  Ricevi il sigillo dello Spirito Santo
  Domenica 17 marzo al “PalaCastellotti di Lodi” grande Festa dei cresimandi di tutta la diocesi.
  Anche quest’anno tutti i ragazzi che si preparano a ricevere il Sacramento della Cresima sono
  stati invitati al grande incontro con il Vescovo Maurizio. Costantino, Sofia, Maria, Federica,
  Eleonora, Matteo, Riccardo, Christian, Andrea, Greta, Andrea, Gabriele, Arianna, Giulia con le
  catechiste Silvia e Teresa hanno partecipato con gioia. Ecco i loro commenti...

                  Bellis sima festa,                                           È s t at
                                                                                         a                                                                                        ta
                                                                            f a n t a u n’e s p e r ie                                                                     asci a
           gran de divertime nto,
                                                                          a bbiam
                                                                                      s t ic a,
                                                                                                po
                                                                                                            nza                                                i s o n o l us ic a,
                                                                                                                                                        M               l a m re e
          sven tolav amo foula rd                                                     o ac c e i q u a n do                                                      e dal           e
          gialli , aran cioni e rossi
                                                                          de i c e ll
                                                                                      u
                                                                                                s o le t
                                                                                                         o rc                                 i n v o l ge r l le p re ghi v o.
                                                                         di ave la r i, s e m b ra e                                       co
                                                                                                                                                    a  l l i , d a de l Ve s c o e l
             per simb olegg iare il                                               re in t                 va                                dai   b                  le               b
                                                                       fiamm                 e
                                                                                e lle , p s t a t a n te                                                   p a ro              te u n
         fuoco. Appu nto il titolo:                                                       ro p r io                                             d a l le ve rame n p a s s at o
                                                                                                                                                          t  o               io
                         Give me fire!                                          lo Sp ir            c om
                                                                                            it o S a e                                          È s t a ome r ig g a l le g r i a .
                                                                                                     n t o.                                                   p               in

                                  a lch e
                     e n te q u l u t o
                  am             vo
          S ic u r av re bb e v a n o                                                                                                                             e
                                l di                                                                                                             eg at o an ch
        ra g a z zo      a  s u            y.                                                                                       Abbiamo pr                 o,
                eac
                     as            la Pla                                                                                             pe r pa pa  Fr an  ce sc
         s t a r o c a re c o n av amo                                                                                                                 n ore lo
               a gi          ce e r            .                                                                                       pe rchè il S ig
                      I n ve di 1. 500                                                                                                    so st en  ga ne lla
                             p iù       g a z zi!                                                                                                     e. E po i un
                            o rz a
                                     ra                                                                                               su a m is si on
                    Che f                                                                                                                                auso...
                                                                                              i                                          gran de appl
                                                                                     o le t t
                                                                   n  i   e  f a z z l lul ar i
                                                              cio                   ic  e
         A me è                                      St r i s , t o rc e de l’i n n o                                                                                                  ,
     p e rchè p iac iu t o m                                   ti                    re                                                                                            imi
                an                  o lt o          co l o r a
                                                                          r i t m  a                          I l Ve s                                                       t is s he
       s o n o s c o ra u n a v o                         c c e se a a ad a l t a i t o                c o n q u c o v o, c i h a                                        a n
                                                                                                                                                                       t h ie c o
                 t at o in             lt a             a                 Vi t              pi r                                         s                        o in       c           it
      m ie i a                s                                “H d . e ne l l o S t at o,                          e s te p
                                                                                                                             a ro le : a lu t at o            am a r ro c i s e n t c i
               m ic i d ie me a i                                    z  i o n             c a  n                    d i                « Le or m          a v
                                                                                                                                                        Er n te p o m a l l o ra l a
                         e l                                       i                    o                               G e sù
     di c at                  gr up                        defin Abbi am at o.                                   il mo n s o n o in t u t
                                                                                                                                                   e      t a ave v M a a z i de l
s e m p li e ch e s i, m a p o                                  n t o”.               p r eg     a                         d                     to                        .         z
          c e me n
                    te
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                                                                           l a t o e               p o s t o li   sono a
                                                                                                                             o , p e rch                    n o n i n a re rag a e do n o
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          r f a re p e r g io c a re                                bal                                                                  é i suo                             i
                     q u a lc o                                                                             il mo n n d at i in t u t i                       n om t a n t ch e c r G e sù!
                                                                                                                         do e n                                     o
         im p o r
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                                                                                                                   anc or on si s ono
                                                                                                                                               to              s o n i a e tà n te i n
                            .                                                                                               a fe r m                                m ame
                                                                                                                                       at i. ..»                       ve r

                                                                                                                                          n.21 aprile 2019 -           la Vela            25
oratorio e dintorni

     Domenica 3 febbraio 2019

     Nuovi ministranti

      Sono entrati a far parte del gruppo dei ministranti, da sinistra,
      Andrea Salvia, Nicolò Giannelli, Paolo Esposito. Nella foto con
      Diego Malusardi, Monsignor Dario Maggi e don Luca.

26   la Vela - n.21 aprile 2019
oratorio e dintorni

Domenica 24 febbraio 2019

Carnevale

                                 n.21 aprile 2019 -   la Vela   27
oratorio e dintorni

     Venerdì-Sabato-Domenica 25-27 gennaio 2019

     San Giovanni Bosco

     I festeggiamenti, per ricordare San            Alphonse con la canzone “Emozioni”,
     Giovanni Bosco fondatore degli oratori,        seguito da Rocco che ha cantato “Halle-
     sono iniziati nella serata di venerdì 25       lujah” e Alice con “Mondiali”. Prima degli
     Gennaio con una gara di karaoke. Ben 19        adulti hanno gareggiato i bambini: ha vinto
     le esibizioni, seguite con attenzione dal      Chiara emozionando tutti con la canzone
     numeroso pubblico e dalla giuria, guidata      dello Zecchino d’Oro “Il domani”. La festa
     dal maestro Liu Jing. Solo un punto di         è proseguita nei giorni successivi: sabato
     distacco tra i primi tre classificati: primo   26 serata di giochi per i ragazzi di prima e

28   la Vela - n.21 aprile 2019
oratorio e dintorni

                                                        araoke
                                                       K
                                                Serata
                                                              Chiara, la prima
                                                              classificata tra i bambini
                                                              con don Luca e Liu Jing
 Primo classificato,
         Alphonse
     con don Luca

seconda media, mentre
domenica 27, dopo la Santa
Messa animata dai ragazzi, per i più piccoli e le
famiglie pranzo in oratorio a base di hamburger e
patatine e pomeriggio di divertimento con il mago
David. Ultimo appuntamento domenica 3 Febbraio
per gli adolescenti, col pattinaggio sul ghiaccio e
al bowling e a seguire una pizzata tutti insieme.

                                                           n.21 aprile 2019 -   la Vela    29
oratorio e dintorni

     Domenica 9 dicembre 2018

     Santa Lucia

     Sabato 6 gennaio 2019

     Epifania

30   la Vela - n.21 aprile 2019
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