"La povertà energetica e gli anziani" - ABITARE E ANZIANI INFORMA
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i n f o r m a ABITARE E ANZIANI INFORMA Numero 3 – 2020 “La povertà energetica e gli anziani” Per una politica integrata di contrasto alla povertà
Sommario 03 Editoriale I n Italia 2,2 milioni i n f o r m a le famiglie in povertà energetica, l’8,6% del totale Numero 3/2020 delle famiglie Associazione AeA, Serena Rugiero - Responsabile Abitare e Anziani dell’Area di Ricerca Energia, Sviluppo Soci 2020 Auser, associazione per l’invecchiamento attivo 05 Sintesi del rapporto: Cgil Nazionale Fillea Cgil, federazione italiana “La povertà energetica lavoratori legno e affini e gli anziani” Spi-Cgil Nazionale, sindacato pensionati italiani Per una politica integrata di contrasto Sunia, sindacato unitario alla povertà nazionale inquilini Rapporto realizzato dalla Fondazione di Vittorio e assegnatari per conto e in collaborazione con lo Spi Cgil. AeA Informa 19 I presidi di assistenza Rivista periodica di informazione sui problemi abitativi socio-sanitaria territoriale degli anziani Numero 3/2020 per la tutela della popolazione longeva. Proprietà e editore AeA, Abitare e Anziani Gli insegnamenti dell’impatto avuto Via Nizza, 154 - 00198 Roma sulla popolazione anziana dal Tel 06.8440771 – Fax Covid–19 in relazione alla efficienza ed 06.84407777 efficacia del sistema sanitario e-mail info@abitareeanziani.it sito web www.abitareeanziani.it e assistenziale. (Su gentile concessione di Articolo 99 – Associazione per il dialogo sociale - Contributo di Direttore Responsabile analisi e proposte licenziato dal C.D di Articolo 99 Giusy Colmo il 3 giugno 2020) Comitato di Direzione Giusy Colmo, Marco Di Luccio, Claudio Falasca, Fabio Piccolino 29 Le rubriche Progetto grafico • Governo e istituzioni e impaginazione Massimiliano D’Affronto • Organizzazioni sociali 8x8 Srl e volontariato Foto di copertina • Osservatorio internazionale “La lampada ad arco” di • Osservatorio dell’innovazione Giacomo Balla 1909 - Museum of Modern Art di New York. • Indagini, studi, ricerche http://www.arte.it/opera/ a cura di Fabio Piccolino lampada-ad-arco-4628
Editoriale In Italia 2,2 milioni le famiglie in povertà energetica, l’8,6% del totale delle famiglie Serena Rugiero E Responsabile dell’Area di Ricerca Energia, Sviluppo, Innovazione della Fondazione Di Vittorio La “povertà energetica”, con cui si intende la difficoltà delle famiglie ad acquistare un paniere minimo di servizi energetici (elettricità, riscaldamento o raffrescamento adeguato della propria abitazione, acqua calda sanitaria, possibilità di cucinare i cibi), con effetti sul mantenimento di uno standard di vita dignitoso, sulla salute e, in ultima istanza, sulla mortalità, è una nuova forma di povertà e di rischio sociale che caratterizza in modo crescente le economie avanzate come l’Europa. I n Italia, nel 2016, erano ol- non adeguatamente climatiz- favorire l’incremento dell’effi- tre 2,2 milioni le famiglie zata in presenza di fenomeni di cienza energetica degli edifici in povertà energetica, pari ondate di caldo. e della loro accessibilità per le all’8,6% del totale delle Oltre alla stretta correlazione fasce di reddito più basse. In famiglie, in base alla misura uf- con lo stato di salute delle per- particolare, l’aiuto alle famiglie ficiale adottata con la Strategia sone, la povertà energetica di- attraverso il bonus energia elet- Energetica Nazionale del 2017. pende da numerosi altri fattori: trica e gas, che rappresenta lo Nella bozza del Piano integrato i livelli di reddito e di consumo, strumento principale in Italia energia e clima, inviato dal Go- la dimensione e composizione per contrastare la povertà ener- verno alla Commissione euro- della famiglia, il costo dell’e- getica e che consiste in uno pea, l’obiettivo è ridurre la po- nergia, ma anche la posizione sconto praticato alla platea di vertà energetica entro il 2030 geografica e l’inefficienza ener- famiglie in stato di disagio eco- in un intervallo fra il 7 e l’8% del getica del patrimonio abitativo. nomico stimato attraverso il va- totale delle famiglie (Oipe- Os- La lotta alla povertà energetica lore dell’indice ISEE-Indicatore servatorio Italiano sulla Povertà richiede pertanto politiche d’in- di Situazione Economica Equi- Energetica, 2020). tervento integrate - energetiche valente, non ha finora sortito i La povertà energetica colpisce e sociali – che agiscano sulle risultati sperati, considerando le fasce più deboli della popola- diverse determinanti del feno- che meno della metà della en- zione, in primis, gli anziani, più meno. tità complessiva del bonus è soggetti di altri alle conseguen- Accanto alla salvaguardia delle stato erogato alla platea delle ze sulla salute e sull’aumento fasce deboli della popolazione potenziali famiglie aventi diritto. del tasso di mortalità che de- ed ai tradizionali meccanismi Oltre al basso grado di utiliz- rivano dall’abitare in una casa di riduzione dei prezzi dell’e- zo del bonus è da considerare non adeguatamente riscaldata nergia, sono fondamentali gli inoltre che molte delle famiglie nei regimi climatici più rigidi o indirizzi strategici di policy volti che nel corso degli anni han- 3
no almeno una volta ottenuto di coloro i quali sono costretti una ricerca sulla povertà ener- il bonus per l’elettricità e/o gas a vivere in alloggi in cui manca getica focalizzata sulla popola- hanno deciso di non rinnovare l’accesso ai servizi energetici zione anziana, e in particolare la richiesta. La complessità del essenziali. sui pensionati, volta a rilevare meccanismo di erogazione che Le diseguaglianze legate alla oltre i classici indicatori di red- determina alti costi di gestione dignità degli alloggi e all’acces- dito e dei bilanci di spesa del- del sistema e amministrativi è so all’energia, enfatizzate dal- le famiglie anche variabili at- uno dei limiti principali di que- la condizione di reclusione in tualmente non rilevate dai dati sto imporrante strumento di casa imposta dalle politiche di statistici nazionali e di valutare contrasto alla povertà energeti- contenimento della emergenza nel giudizio degli intervistati la ca. Attualmente l’ARERA- Auto- sanitaria provocata dal nuovo conoscenza e l’efficacia delle rità di Regolazione per Energia coronvirus, hanno riguardato in attuali politiche di lotta alla po- Reti e Ambiente sta valutando modo particolare gli anziani, in vertà energetica anche al fine di le possibili modalità di funzio- quanto più vulnerabili al virus, calibrare al meglio gli interven- namento del sistema di ricono- ma va considerato che anche ti di mitigazione e contrasto al scimento automatico dei bonus in tempi normali, tendenzial- fenomeno. L’indagine, di cui di con l’obiettivo di garantirne l’e- mente, la popolazione anziana seguito si riportano i principali rogazione a tutti gli aventi diritto trascorre la maggior parte del risultati, ha permesso di trat- senza la necessità, per questi proprio tempo in casa rispetto teggiare i profili degli anziani ultimi, di presentare apposita alle altre fasce demografiche. in condizione di povertà ener- istanza di ammissione. In tal senso appare di fonda- getica, fornendo un’accurata Il rafforzamento dei meccani- mentale importanza contribu- descrizione delle loro caratteri- smi di sostegno per i consu- ire alla promozione di strate- stiche, del loro comportamento matori vulnerabili appare più gie di intervento appropriate e della loro percezione, nonché che mai necessaria in questa per ridurre i disagi economici di quelli “vulnerabili”, persone fase di crisi determinata dal- e sociali indotti dalla povertà che rischiano nel breve perio- la pandemia da COVID-19 che energetica, e con particolare do di cadere in condizione di sta inasprendo fortemente le attenzione al segmento del- povertà a causa di un peggio- condizioni di povertà energeti- la popolazione anziana, il cui ramento delle loro condizioni ca e di diseguaglianza abitativa peso demografico è da molti economiche o di salute, di un preesistenti. Nella fase di lock- anni crescente. aumento dei prezzi dell’energia down si è verificato un aumen- A tal fine la Fondazione Di Vit- o di situazioni inattese come la to delle bollette energetiche torio nel 2018 ha condotto, in crisi generata dalla pandemia cosi come della vulnerabilità collaborazione con lo Spi-Cgil, Covid- 19. 4
SINTESI DEL RAPPORTO “LA POVERTÀ ENERGETICA E GLI ANZIANI” Per una politica integrata di contrasto alla povertà Il rapporto è stato realizzato dalla Fondazione di Vittorio per conto e in collaborazione con lo Spi Cgil. Autori del rapporto: Serena Rugiero (coordinatrice scientifica), Giuliano Ferrucci, Pier Paolo Angelini I n Italia, come in altre econo- nale hanno condotto una ricerca vertà energetica che completino mie avanzate, cresce il nu- sul campo il cui scopo è contri- le informazioni, spesso parziali, mero di persone in “povertà buire al contrasto della povertà delle analisi ufficiali su questo energetica” (PE), espressio- energetica e agire in un’ottica di fenomeno. La ricerca ha con- ne con cui si intende la difficoltà prevenzione, sostenendo i con- sentito di rilevare, oltre ai classici ad acquistare un paniere minimo sumatori vulnerabili attraverso indicatori del reddito e dei bilan- di servizi energetici (elettricità, un’analisi mirata su un segmen- ci di spesa delle famiglie, anche riscaldamento o raffrescamento to specifico della popolazione variabili attualmente non osser- adeguato della propria abitazio- esposta - gli anziani – il cui peso vate e di valutare la conoscenza ne, acqua calda sanitaria, etc.) demografico è destinato a cre- degli intervistati sulle attuali po- con effetti sul mantenimento di scere e che le statistiche indica- litiche di contrasto alla povertà un standard di vita dignitoso, no più a rischio di altri. energetica, prendendo in con- sulla salute delle persone e, in L’indagine si è basata sulla som- siderazione sia gli strumenti di ultima istanza, sulla mortalità. In ministrazione di un questionario riduzione del costo dell’energia base a stime recenti della Com- semi-standardizzato ad una pla- - quali i bonus sociali energia missione Europea gli italiani che tea di 979 soggetti, attraverso il elettrica e gas – che agiscono vivono in famiglie in PE sarebbe- coinvolgimento di leghe dello Spi sugli effetti della condizione di ro poco più di 9 milioni, più del di: Liguria (307 interviste), Tosca- povertà energetica, sia quelli 15% del totale. na (295), Puglia (205) e Calabria che agiscono sul versante del- In questo scenario la Fondazione (102). La ricerca mira a produrre le cause, come l’efficienza ed il Di Vittorio e lo Spi CGIL Nazio- dati innovativi sul tema della po- risparmio energetico. 5
A) Principali risultati emersi dall’indagine L o scopo della ricerca è quello individuare cluster di famiglie che si possono considerare in condizione di po- vertà energetica o gruppi di citta- dini “vulnerabili” che, in un’ottica previsionale, potrebbero trovar- si in futuro nella condizione di energy poverty, poiché vivono in abitazioni energeticamente inefficienti, per la loro condizio- ne economica, per l’alto livello di consumo di energia. A tale fine, l’analisi è stata impostata classificando gli intervistati in tre gruppi - i “poveri energetici”, i “vulnerabili energetici” e gli al- tri (né poveri né vulnerabili) - in base ai dati rilevati sul campo1. Natalia Goncharova Lampada elettrica - 1913 1 In particolare, i poveri energetici sono coloro che soddisfano almeno uno dei criteri d’indagine che seguono: - hanno usufruito negli ultimi 12 mesi del bonus per la fornitura di energia elettrica o del gas; - hanno redditi familiari bassi, anche in relazione alla numerosità del nucleo familiare (inferiori a 10.000 euro netti annui per tutti i nuclei - familiari, compresi tra 10.000 e 20.000 euro per le famiglie con più di due persone); - riferiscono una condizione economica particolarmente disagiata (dichiarano di non riuscire a far fronte ai bisogni primari); - hanno usufruito negli ultimi 12 mesi di altre agevolazioni (quali sostegno da parte dei servizi sociali comunali, social card…). Al fine di evitare ‘falsi positivi’ – sarebbe a dire soggetti che, sulla base dei criteri menzionati, vengono inseriti tra i ‘poveri’ – sono stati esclusi coloro che non hanno avuto accesso al bonus elettrico/gas o non hanno beneficiato di altre agevolazioni a causa di un ISEE troppo elevato. Il gruppo dei vulnerabili include gli intervistati che soddisfano tutte le seguenti condizioni: - vivono in un’abitazione vetusta (costruita prima del 1980); - presentano un reddito familiare netto annuo non elevato, anche in relazione alla numerosità del nucleo familiare (escludendo, dunque, - coloro che hanno un reddito superiore a 40.000 euro o compreso tra 20.000 e 40.000 euro e vivono soli); - non hanno introdotto misure per incrementare l’efficienza energetica dell’abitazione (al netto di coloro che dichiarano che la propria abitazione è già efficiente); - vivono in un’abitazione nella quale gli infissi non sono dotati di doppi vetri. 6
Dalla classificazione risultano entrano né tra i poveri, né tra i veri’ (184 persone, il 19,1%); i quindi i seguenti tre gruppi: gli vulnerabili, pari a 632 individui ‘vulnerabili’ non poveri (146 in- ‘altri’, ovvero coloro che non ri- (pari al 65,7% del totale); i ‘po- tervistati, il 15,2%) (Fig. 1). Figura 1: Profilazione rispondenti Fonte: nostra elaborazione su dati di indagine A.1) Caratteristiche socio-anagrafiche D ai dati di indagine emer- ge, rispetto al genere, una lieve sovra-rap- presentazione dei poveri tra le donne. Le situazioni di disagio energetico tendono ad essere maggiormente diffuse con l’a- vanzare dell’età: difatti, le per- sone che non vivono in condi- zioni di difficoltà hanno un’età media di 71,9 anni, dato che cresce a 74,5 per i vulnerabili e a 75,1 per i poveri. Dal punto di vista territoria- le, la quota più sostanziosa di poveri energetici è in Calabria (45,4%) cui si contrappone net- tamente il dato osservato in To- Giacomo Balla - Dinamismo di un cane al scana (6,8% di poveri), mentre guinzaglio 1912 7
in Puglia e Liguria si osservano lo di istruzione, passando dal fessioni impiegatizie (84,6%). percentuali prossime al dato 61,4% di coloro che non hanno Rispetto al tipo di pensione globale (19,2%). alcun titolo di studio al 5,4% os- percepita, la povertà ha un’in- L’incidenza della povertà rad- servato tra i diplomati. Un trend cidenza maggiore tra coloro che doppia per coloro che sono se- simile, si osserva tra i vulnerabili. non percepiscono una pensione parati/e (o divorziati/e) o vedo- L’occupazione prima del pen- da lavoro (38,1% di poveri) e tra vi/e e arriva a superare il 30% sionamento mostra come i po- quelle categorie che, benefician- per nubili e celibi. La condizione veri siano sovra-rappresentati do di emolumenti quali la pen- di povertà energetica incide in tra ex-artigiani e casalinghe e sione di invalidità, l’indennità di misura più accentuata nelle fa- – in misura meno accentuata – accompagnamento, la pensione miglie mononucleari. tra gli operai. Diversamente, gli sociale e la reversibilità, sono in La quota dei poveri decresce rapi- ‘altri’ vanno a saturare il gruppo una condizione di fragilità econo- damente all’aumentare del livel- di intervistati che svolgeva pro- mica e/o di salute. A.2) Condizioni di salute L’ indagine mostra una della metà dei poveri dichiara di più rigido o più caldo. In ter- associazione forte tra stare bene o molto bene, valore mini generali, 6 poveri su 10 gli indicatori di povertà che cresce al 73,3% nel caso non vivono in una situazione energetica e gli indicatori medi- dei vulnerabili e all’83,4% negli confortevole, con temperature co-sanitari. La salute “va mol- ‘altri’ intervistati. domestiche troppo alte o trop- to male” solo nel 2,8% di chi Strettamente collegata alle po basse. Si tratta di una con- non è in condizione di disagio, condizioni di salute è la pos- dizione che nella quasi totalità percentuale che raddoppia nel sibilità di mantenere una di poveri e vulnerabili è dovuta caso dei vulnerabili (5,5%) e temperatura confortevole a spese eccessive per il riscal- supera l’11% se si considerano nell’ambiente domestico nei damento o il raffreddamento i poveri. All’opposto, poco più periodi dell’anno con un clima della casa. A.3) Informazioni sull’abitazione D ai dati emerge come rebbero di ridurre il costo della Condizioni di povertà e vulne- la necessità di pagare bolletta abbassando i consumi rabilità si associano anche a un affitto, o comunque di energia. dimensioni ridotte dell’abi- l’assenza della casa di pro- Del resto, l’aver effettuato la- tazione: il 35,9% dei poveri prietà, sia associata a condi- vori di ristrutturazione, even- vive in abitazioni di 41-60 mq zioni di difficoltà o disagio ener- to comunque collegato alla e il 10,9% in case ancora più getico: il 27,9% dei poveri e il proprietà dell’abitazione, è un piccole (fino a 40 mq), contro, 22,6% dei vulnerabili vive in af- fatto meno frequente tra i po- rispettivamente, il 28,8% e il fitto, contro il 16,1% degli ‘altri’. veri (26,1%) che tra i vulnerabili 6,2% dei vulnerabili e il 16,3% Inoltre, la condizione di affittuari (44,5%) e gli altri intervistati e l’1,1% degli ‘altri’. rappresenta un limite alla pos- (57,3%). La dotazione di riscaldamen- sibilità di realizzare interventi Si riscontra una percentuale to autonomo è più frequente infrastrutturali per il migliora- maggiore di poveri e vulnerabili tra coloro che non versano in mento dell’efficienza energetica che vivono in abitazioni mono- condizioni di disagio o difficoltà dell’abitazione che consenti- familiari o bifamiliari. (75,1%), rispetto ai vulnerabi- 8
li (63,0%) e ai poveri (48,9%), E’ da notare che il 18% dei impianto di riscaldamento mentre la presenza di un im- vulnerabili e ben più del 30% (condizione tendenzialmente pianto centralizzato è ugual- dei poveri energetici vivono in associabile ad uno stato di alta mente diffusa tra i tre gruppi. un’abitazione sprovvista di deprivazione materiale). A.4) Comportamenti associati al consumo di energia R iguardo l’utilizzo e la tra coloro che non vivono in una vestono maggiormente in com- gestione del riscalda- condizione di disagio/difficoltà portamenti che mirano a ridurre mento c’è una tendenza economica. In particolare, i poveri il fabbisogno di energia senza più accentuata da parte dei poveri e i vulnerabili tendono ad adotta- mutare le proprie abitudini di con- (73,8%) e dei vulnerabili (68,3%) re comportamenti di risparmio in sumo investendo maggiormente ad accendere i riscaldamenti termini di limitazione dei consu- nell’acquisto di tecnologie più ef- solo se strettamente necessa- mi, che producono un risparmio ficienti che comportano un rispar- rio, rispetto a quanto osservato immediato, mentre gli ‘altri’ in- mio nel medio-lungo termine. Carlo Carrà – Ciclista - 1913 9
Per quanto concerne la gestio- e 588 euro (altri). La forbice tra valori ben più bassi rispetto ai ne energetica sull’elettricità si poveri, da un lato, e vulnerabili e costi sostenuti dai vulnerabili, osserva come tra i poveri i con- ‘altri’, dall’altro lato, aumenta se che vanno dai 696 euro di co- sumi siano decisamente più si considerano i costi per i con- loro che utilizzano un impianto contenuti, con una media di 491 sumi di gas: tra i primi si riscon- centralizzato ai 728 euro di co- euro all’anno, rispetto agli altri trano medie annue di 258 euro loro che vivono in un’abitazione due gruppi per i quali i costi medi (riscaldamento condominiale) e dotata di impianto autonomo, e arrivano a 619 euro (vulnerabili) 531 euro (impianto autonomo), dagli ‘altri’. A.5) Stili di vita e partecipazione sociale I n merito agli stili di vita emerge svolgere attività formative. Più fre- lentemente nell’associazionismo la scarsa propensione da parte quenti sono in generale le attività sindacale, in misura maggiore per dei poveri alla lettura di gior- di cura e legate alle relazioni fami- gli ‘altri’, i quali rispetto ai poveri nali e periodici di informazione (la liari ma, anche in questo caso, si e ai vulnerabili hanno anche una metà degli appartenenti a questo osservano delle differenze sostan- maggiore tendenza a frequentare gruppo dichiara di non leggerli mai ziali tra i tre gruppi, denotando una associazioni culturali. Solo la par- e più del 40% lo fa solo saltuaria- maggiore situazione di isolamento tecipazione ad associazioni reli- mente), nonché la loro difficoltà a dal punto di vista relazionale per giose risulta essere più popolare partecipare ad eventi culturali (9 poveri e vulnerabili. La partecipa- tra i poveri (27,1%) e i vulnerabili su 10 non vi si dedicano mai), a zione sociale si sostanzia preva- (29,4%) rispetto agli ‘altri’. A.6) Sensibilità pro-ambientale S ebbene atteggiamenti di gruppi, tuttavia si registra una mag- che la protezione dell’ambiente sia scarsa o nulla sensibilità giore sensibilità per la protezione molto importante, valore che cre- ambientale sono comun- dell’ambiente da parte di vulnerabi- sce all’86,8% tra gli ‘altri’ mentre si que pressoché assenti in tutti e tre i li e ‘altri’. Tra i primi il 78,5% ritiene ferma al 68,5% tra i poveri. A.7) Analisi multivariata: un identikit degli anziani in povertà energetica A ttraverso il ricorso a tec- descrizione generale dell’infor- rali ed economiche delle tipo- niche di analisi multiva- mazione raccolta sul problema logie di consumatori vulnerabi- riata (analisi fattoriale e ad una verifica del potere discri- li, al fine di tarare al meglio gli analisi dei cluster) è stato pos- minante delle singole domande interventi sociali di mitigazione sibile delineare gruppi tipologi- del questionario. In tal modo è e contrasto al fenomeno della ci differenti di soggetti anziani stato ricostruito un quadro sin- povertà energetica. sotto il profilo della povertà tetico ma efficace dell’insieme Le variabili che da un confronto energetica, passando da una delle specificità sociali, cultu- tra le nostre ipotesi e i risulta- 10
ti delle interviste, sono emerse punto di vista del confort abi- mente in affitto, situate in con- come rilevanti sono state sele- tativo, sia per quanto riguarda dominio in contesti urbani; nelle zionate e aggregate in due fat- le condizioni economiche e zone rurali il modello abitativo tori funzionali alla costruzione di salute. vede abitazioni più ampie, a ca- delle tipologie: • Un secondo fattore, che speci- rattere mono/bi-familiare, ten- •Il fattore più rilevante lungo fica quanto definito dal primo, denzialmente di proprietà. il quale leggere il fenomeno riguarda l’aspetto territoria- A loro volta i suddetti fattori co- della povertà energetica degli le – dunque la localizzazione stituiscono indici sintetici degli anziani è composto da aspetti dell’abitazione – in concomi- aspetti che più caratterizzano riguardanti il confort abitativo e tanza ad altre caratteristiche i soggetti intervistati, che sono definisce un’area di povertà/di- della casa. Da questo punto di stati classificati in tre gruppi (clu- sagio nella quale l’impossibili- vista, emerge come la povertà ster): un primo gruppo include i tà di mantenere una tempera- energetica degli anziani possa “benestanti”, in un secondo grup- tura adeguata si accompagna manifestarsi nei contesti urbani po troviamo i soggetti “a rischio”, a carenze strutturali dell’abita- e rurali in dimensioni abitative mentre le persone che vivono le zione e condizioni economiche differenti. In città prevalgono condizioni più difficili sono clas- e di salute precarie, opposta situazioni che vedono case di sificate tra gli “indigenti” (terzo ad un’area di benessere sia dal dimensioni ridotte, tendenzial- gruppo). Umberto Boccioni – La città che sale – 1910 11
I “benestanti” vendo in condizioni di maggiore – anche a causa dell’assenza di La tipologia dei “benestanti” cor- agiatezza non usufruiscono del doppi vetri e di altre misure di risponde al gruppo più consi- bonus elettrico/gas e hanno una efficientamento energetico – pur stente in termini di numerosità casa di proprietà. Rispetto alle facendo affidamento, in alcuni (429 individui, il 52,7% del to- variabili socio-anagrafiche, sono casi, sul bonus elettrico/gas. Si tale). Questo gruppo identifica persone coniugate/conviventi, tratta generalmente di famiglie quelle persone che possono go- con un titolo di studio elevato e mononucleari, tendenzialmente dere di un maggiore benessere hanno svolto professioni impie- vedovi/e, che vivono in un’abita- tanto dal punto di vista finanzia- gatizie. Dal punto di vista territo- zione di dimensioni ridotte (fino a rio (possono affrontare spesso/ riale si tratta di individui che ten- 60 mq) situate in un condominio sempre spese non essenziali), denzialmente vivono in Toscana. in ambiente urbano. Per quan- quanto sul versante del con- to riguarda la professione svol- fort abitativo poiché riescono Gli anziani “a rischio” ta prima del pensionamento, si a mantenere una temperatura Il secondo gruppo (271 indivi- tratta principalmente di ex-casa- adeguata sia nella stagione esti- dui, 33,3%) è maggiormente linghe o collaboratori domestici. va, sia in quella invernale, senza associato a condizioni econo- Dal punto di vista territoriale si ripercussioni negative sulle con- miche familiari né agiate, né di tratta di persone generalmente dizioni di salute (giudicate come indigenza (riescono a far fronte residenti in Liguria. buone o molto buone), grazie ad ai bisogni primari, non alle spe- una maggiore disponibilità eco- se non essenziali) che comun- Gli “indigenti” nomica immediata per il paga- que non permette alle persone La tipologia che rientra sotto mento delle bollette e a consumi che ne fanno parte di raggiun- questa etichetta (114 individui, limitati dall’adozione di misure di gere una temperatura confor- 14,0%) comprende quelle per- efficientamento energetico. Vi- tevole nell’ambiente domestico sone che vivono in condizioni Figura 2: Proiezione dei clusters sullo spazio dimensionale definito dai primi due fattori dell’ACM Fonte: nostra elaborazione su dati di indagine 12
di indigenza, non riuscendo a di poter mantenere una tempe- stato di povertà energetica ed far fronte ai bisogni primari. Per ratura adeguata nell’abitazione, economica si accompagnano quanto, tendenzialmente, riesco- anche in ragione della totale as- condizioni di salute precarie e/o no ad accedere al bonus elettri- senza di misure di efficientamen- compromesse dalla presenza co/gas, non sono nelle condi- to energetico, a partire dai doppi di patologie specifiche. Si tratta zioni – al pari di coloro che sono vetri, e dalla mancanza dell’im- di persone che vivono principal- classificati nel secondo gruppo, pianto di riscaldamento. Ad uno mente in Calabria. B) Strumenti di contrasto alla povertà energetica I n Italia, lo strumento princi- la percentuale di famiglie ef- riscaldamento, verosimilmente pale per contrastare il feno- fettivamente agevolate sul to- le più povere, sono escluse dal meno della povertà energeti- tale delle famiglie aventi dirit- beneficio. ca è il bonus sociale energia to ha continuato ad attestarsi Altro aspetto critico nell’appli- elettrica e gas, introdotto in intorno al 30–32%. È rimasto cazione del bonus sociale è la Italia negli anni 2008 e 20092. quindi sostanzialmente stabile complessità dell’iter ammini- Tuttavia, l’aiuto alle famiglie at- e decisamente basso il take up strativo, che determina alti co- traverso i bonus non ha sortito della misura. sti di gestione del sistema e co- i risultati sperati. Da una parte, Per quanto riguarda l’Isee sti amministrativi ai distributori molte famiglie che oggi hanno come strumento di accesso al e venditori di energia elettrica e diritto ai bonus in base al va- bonus, si sottolinea il fatto che gas che devono provvedere a lore ISEE non ne fanno richie- è un indicatore reddituale e pa- corrispondere il bonus in fase sta; dall’altra, se anche tutte trimoniale che non tiene conto di fatturazione. le famiglie che oggi hanno di- di alcuni fattori importanti che Il bonus sociale resta nondime- ritto al bonus lo ricevessero, entrano nella definizione di po- no uno degli strumenti cruciali in base all’attuale architettura vertà energetica, quali la tipo- nella lotta alla povertà per la sua della misura, resterebbe co- logia di abitazione e il contesto capacità di dare sollievo imme- munque fuori una parte rile- locale di riferimento (urbano, diato alle famiglie più in diffi- vante delle famiglie che sono montano, rurale). coltà, in particolare quando la (de facto) in condizione di po- Per quanto concerne in parti- povertà energetica, come nella vertà energetica. colare le condizioni di accesso maggioranza dei casi, è asso- Prima della entrata in vigore nel al bonus gas, inoltre, gli attuali ciata alla povertà economica, 2015 del nuovo Isee le famiglie criteri escludono i soggetti che quando colpisce le persone potenzialmente beneficiarie del utilizzano fonti di energia diver- che non hanno una casa di pro- bonus elettrico e/o gas per di- se dal gas naturale e i soggetti prietà e le persone anziane alle sagio economico erano com- che ricorrono al teleriscalda- quali non si può chiedere di fare plessivamente 2,5/3 milioni; mento (perché non possono progetti di lungo periodo (come dopo la riforma quel numero si beneficiare degli sconti in bol- quelli richiesti dalle misure di è notevolmente ridotto (2 milio- letta). Anche le famiglie del efficientamento energetico). ni nel 2015 e 2,2 nel 2016) ma tutto sprovviste di impianto di Risulta perciò di fondamentale 2 Il bonus elettrico e gas consiste in una compensazione della spesa energetica alla platea di famiglie in stato di disagio economico stimato attraverso il valore dell’indice ISEE- Indicatore di Situazione Economica Equivalente o che sono in condizione di dovere richiedere, per motivi di salute, l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita. Per l’accesso al bonus si aggiungono le famiglie titolari di carta Acquisti: dal 2010, infatti, i titolari di carta acquisti ricevono automaticamente (l’INPS si interfaccia direttamente con SGAte) in bolletta il bonus elettrico (se dichiarano il POD). Inoltre, il d.lgs 147/2017 che ha istituito il Reddito di Inclusione ha previsto l’estensione automatica ai titolari di Carta Acquisti anche del bonus gas (inserendo il PDR) e l’estensione automatica del bonus elettrico e gas ai titolari di Carta REI (in attesa dei decreti attuativi). 13
importanza aprire una seria ri- flessione sui motivi dello scar- so accesso al bonus da parte degli aventi diritto e sulle pos- sibili misure correttive nell’ot- tica di un rafforzamento dello strumento, che oggi è reso an- cor più urgente dai rincari che dal primo ottobre 2018 porta- no la luce a costare il 7,6% in più (pari a 32 euro in più per un “consumatore medio” nell’an- no ‘scorrevole’ 2018), mentre il metano sale del 6,1% (+61 euro). Per quanto riguarda le misu- re volte ad accrescere l’ef- ficienza energetica delle abitazioni (le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici), esse consentono di abbattere il co- sto complessivo dell’energia riducendo i consumi, ma richie- dono di spostarsi sul fronte de- gli investimenti. Si passa per- tanto da provvedimenti di breve termine ad interventi infrastrut- turali di lunga durata in grado di ridurre i fabbisogni e dimi- nuire la spesa, dalle azioni di mitigazione a quelle di contra- sto della povertà energetica. Ci Gino_Severini - Ballerina in blue – 1912 sono, tuttavia, alcuni importan- ti fattori - impliciti nella natura debito irpef sufficiente a coprire detrazioni sono fruibili anche dell’investimento - che limitano il beneficio di imposta, sebbene dagli istituti autonomi case po- la pratica di questi interventi, in le attuali modalità di erogazio- polari, comunque denominati, particolare tra i più anziani. ne dell’ecobonus consenta- e dalle cooperative di abita- Un primo ostacolo è rappresen- no di raggiungere anche parte zione a proprietà indivisa ed è tato dal costo tendenzialmente degli incapienti e dei residenti possibile la cessione del cre- elevato, soprattutto per sog- nella case popolari, superan- dito fiscale dell’ecobonus alle getti in condizione di disagio do così uno dei principali punti imprese esecutrici o ad altri economico. Le famiglie a basso di debolezza della misura. La soggetti privati, mentre i contri- reddito non possono infatti ri- legge n. 205 del 27 dicembre buenti “incapienti” possono ce- correre alle detrazioni fiscali – e 2017 (Legge di Bilancio 2018) dere il credito relativo all’eco- quindi accedere alla misura - ha infatti prorogato le detrazio- bonus anche alle anche e agli perché non hanno maturato un ni3 e dal 2018 alcune di queste istituti finanziari. 3 Riducendole tuttavia al 50% della spesa sostenuta (dal 65%) per molte delle voci previste. 14
Altro punto critico, soprattutto bilmente meno inclini a fare gegnato e migliorato nel tem- per la popolazione anziana, è sacrifici che portino frutti nel po, richiede una prospettiva di la dimensione long term degli futuro. Questo aspetto incide medio lungo periodo affinché interventi di efficientamento. fortemente considerando che l’investimento si traduca in be- Gli anziani sono comprensi- l’ecobonus, seppure ben con- neficio economico netto. C) Indicazioni di policy L a lotta alla povertà energeti- strategie e politiche di intervento ri, il mondo della ricerca ed altri ca richiede politiche d’inter- in materia. Tra i soggetti princi- stakeholder. L’obiettivo ultimo do- vento integrate, energetiche pali troviamo gli amministratori vrebbe essere quello di operare e sociali, da attuarsi attraverso pubblici, l’Autorità competente, il all’interno di un processo condi- la promozione di un confronto Governo, gli Enti Locali, le grandi viso per la costruzione di una go- tra tutti gli attori socio-economi- aziende Multiutilities, i Sindacati, vernance finalizzata alla lotta alla ci interessati alla costruzione di i rappresentanti dei consumato- povertà energetica. C.1) Interventi correttivi dello strumento dei bonus sociali energia elettrica e gas. P er rafforzare lo strumento lori Isee (valori al 2016). to del bonus elettrico (totalmente del bonus si propone di: Un obiettivo ambizioso – e tutta- alimentato dalla componente ta- via doveroso nell’attuale conte- riffaria AS raccolta attraverso la • allargare la platea degli aventi sto di crescente disagio – è rad- bolletta elettrica a carico di tutti diritto; doppiare il numero di percettori, i clienti con l’esclusione di quel- • aumentare l’importo del bo- portando il take up della misura li agevolati), ha sostenuto una nus per garantire una maggio- (calcolato sui potenziali benefi- spesa compresa tra i 0,77 - 1,15 re copertura della spesa; ciari) dal 30-32% al 60-64%, euro anno. •semplificare l’iter amministra- aumentando, a tale scopo, le Incrementare le somme stan- tivo con una conseguente ridu- somme complessivamente ero- ziate per finanziare questi con- zione dei costi di gestione (e va- gate che nel 2017 si attestavano tributi monetari appare ineludi- lutando attentamente i possibili a 95 milioni di euro per il bonus bile, non solo per corrispondere benefici dell’automatizzazione). elettrico e a 57 milioni di euro ai bisogni di chi oggi ha diritto al Il primo punto all’ordine del per il bonus gas. Aumentare le sostegno ma non lo riceve, ma giorno è quindi ampliare la pla- risorse ad oggi corrisposte non anche per coprire una percen- tea dei percettori dei bonus so- comporterebbe un aumento rile- tuale maggiore di spesa che, ciali energia e gas, attualmente vante delle bollette a carico degli almeno per quanto riguarda il stimata in poco più di 700 mila utenti-contribuenti, consideran- gas naturale, risulta del tutto famiglie su circa 2,2 milioni di do che nel 2017 un cliente do- insufficiente (solo il 15% della quelle aventi diritto in base ai va- mestico tipo, per il finanziamen- spesa netta)4. 4 Come accennato, l’aumento recente dei prezzi dell’energia e del gas naturale comporta un aumento medio di spesa per famiglia pari a poco meno di 100 euro nell’anno: a bocce ferme, questi aumenti produrranno comunque un incremento delle somme corrisposte per i bonus sociali nella stessa misura percentuale dell’aumento dei prezzi (+7,6% per quello dell’energia elettrica, +6,1% per quello del gas naturale), aumento che graverà sui poveri energetici per la parte non coperta dai bonus (70% della spesa lorda per l’elettrico, 85% della spesa netta per il gas naturale). Occorrerebbe almeno prevedere le risorse necessarie per azzerare l’aumento dei prezzi nelle bollette scontate a carico dei poveri energetici attualmente percettori dei bonus sociali (energia e/o gas). 15
Con riferimento alla necessità be fissata in percentuale della platea dei beneficiari occorre di estendere il bonus gas anche spesa media annuale stimata aumentare la consapevolez- agli utenti attualmente esclusi in funzione di: za e la conoscenza dei cittadi- (utenze diverse dal gas natura- • sistema di riscaldamento della ni-consumatori promuovendo le), si propone di unificare i due casa e dell’acqua sanitaria (e di campagne di informazione e bonus in un unico bonus ener- alimentazione della cucina); comunicazione su tutto il territo- gia non più legato all’oggetto di • certificazione energetica dell’a- rio nazionale. Una informazione consumo (attualmente energia bitazione; chiara e completa è di fonda- elettrica per l’alimentazione dei • numero di componenti della fa- mentale importanza su questio- dispositivi domestici e il gas miglia; ni complesse come le procedu- naturale per la cucina, l’acqua zona climatica. re burocratiche per ottenere il sanitaria e il riscaldamento) - Un importante contributo ad bonus elettrico e gas e per su- e quindi alla relativa bolletta – un migliore utilizzo dei bonus perare le barriere psico-sociali ma esteso a tutte le materie e energetici può venire dalla de- connesse alla condizione di po- modalità possibili di riscalda- finizione di un regolamento che vertà (la reticenza ad ammettere mento. Questo comporterebbe migliori le possibilità di accesso la propria condizione di disagio e la corresponsione diretta del al di là dei limiti già sottolineati la diffidenza nell’esporsi e forni- contributo non più nella forma dello strumento Isee. Per la de- re informazioni) che si ripercuo- di sconto in bolletta ma come finizione del nuovo regolamento tono sulla volontà di chiedere e buono di spesa che andrebbe si considera fondamentale apri- ricevere supporto. Al riguardo vincolato all’acquisto dei beni re un tavolo presso l’Autorità di può essere efficace dare mag- e servizi energetici di cui la fa- Regolazione per Energia Reti e giore esecutività diretta alla rete miglia abbisogna (dall’energia Ambiente (Arera) con le rappre- dei CAF (centri di assistenza fi- elettrica al pellet, sulla base di sentanze istituzionali, di gestio- scale) per favorire una migliore quanto dichiarato nel modulo ne e dei sindacati finalizzato alla conoscenza degli aventi diritto e di richiesta del contributo). La stesura del nuovo regolamento. agevolare il rapporto con uffici e misura del contributo andreb- In ultimo, al fine di estendere la sportelli dedicati. C.2) Azioni di risparmio e misure per incentivare gli interventi di efficientamento energetico Per riconoscere anche alle fa- Per ‘rafforzare’ l’accessibilità stimento per questo segmento miglie meno abbienti il diritto degli interventi di efficientamen- specifico della popolazione. è a migliori condizioni di vita ri- to energetico agli anziani si po- matura la convinzione che i due strutturando la casa con in- trebbe pensare di intrecciare le strumenti di mercato preposti - terventi centrati sull’efficienza esigenze di ammodernamento la vendita della nuda proprietà energetica, si suggerisce di energetico con quelle di valoriz- e il prestito vitalizio ipotecario - calibrare la quota di spesa da zazione del patrimonio immobi- non si stiano rivelando idonei a portare in detrazione in base al liare attraverso la monetizzazio- rendere liquida questa ricchez- valore dell’ISEE, riconoscendo ne anticipata dell’immobile che za immobiliare (tema che esiste una percentuale maggiore ai riguarda soprattutto gli anziani anche per il concorso alla parte- meno abbienti (fino al 90% per che vengono definiti poveri di cipazione alla spesa dei servizi gli incapienti), e incrementando reddito ma – relativamente – ric- pubblici quando regolati dall’I- per quanto possibile i fondi a chi di patrimonio, incentivando SEE) e che sarebbe utile pensare disposizione. in tal modo meccanismi di inve- a strumenti ad hoc, più tutelanti 16
Umberto Boccioni – Bevitore – 1914 verso gli anziani nella determi- risparmio energetico e promuo- efficientamento dell’immobile. nazione dei valori e delle condi- vere interventi per migliorare Il contenuto tecnico-scientifico zioni, che coinvolgano EELL con l’efficienza energetica delle abi- degli interventi può avere infat- il supporto di soggetti del terzo tazioni è necessario diffondere ti un effetto “scoraggiante”, in settore come le Fondazioni, in una corretta informazione tanto particolare per i meno abbienti grado di coinvolgere in funzione sulle buone pratiche in ambito che in genere manifestano una di supporto, e non come attore domestico quanto sulle moda- maggiore debolezza nella com- principale, il sistema bancario. lità di accesso alle agevolazioni prensione di queste informa- Per stimolare comportamenti di fiscali e alle diverse soluzioni di zioni. 17
C.3) Azioni trasversali P er una politica coordi- Caf che attestano la presenza dei – Patronati – associazioni) con- nata degli strumenti di requisiti per ottenere i diversi be- sentirebbe di coprire in modo contrasto alla pover- nefici previsti. pressoché totale il territorio na- tà, un ruolo fondamentale può Le strutture sindacali grazie zionale. essere svolto dai Comuni at- alla loro presenza diffusa in La contrattazione sociale terri- traverso l’Anci e la Piattaforma tutti i territori possono svolge- toriale dei sindacati nelle loro SGATE. re un’utile azione di supporto articolazioni può essere un In primo luogo va promosso il informativo, come del resto ha ulteriore elemento di forte so- dialogo tra i diversi soggetti che evidenziato la ricerca attraver- stegno alla piena realizzazione gestiscono gli interventi (REI, bo- so il coinvolgimento delle strut- degli strumenti di contrasto alla nus, altre forme di agevolazione): ture territoriali dello Spi Cgil povertà definendo anche speci- i servizi sociali che fanno la presa che hanno diffuso il questiona- fici protocolli d’intesa sia con le in carico delle varie situazioni di rio da cui sono stati tratti i dati associazioni di rappresentanza disagio (non solo economico), i oggetto dell’analisi. Un’azione come le Anci regionali, sia con soggetti istituzionali preposti alla coordinata dei sindacati Cgil le realtà amministrative loca- gestione degli strumenti (Comu- Cisl Uil Confederali, dei Pensio- li in forma singola o associata ni, Inps, Agenzia delle Entrate), i nati e della rete dei servizi (Caf (Unioni di comuni). Carlo Carrà – Funerale dell’anarchico Galli – 1911 18
I PRESIDI DI ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORIALE PER LA TUTELA DELLA POPOLAZIONE LONGEVA. Gli insegnamenti dell’impatto avuto sulla popolazione anziana dal Covid–19 in relazione alla efficienza ed efficacia del sistema sanitario e assistenziale. Il Documento è stato elaborato dal Gruppo di lavoro formato da Claudio Falasca (che ha curato anche la stesura finale), Aldo Amoretti, Renato Matteucci, Giuseppe Taddei In progress al 3 giugno 2020 Anche Articolo 99 – Associa- accettarle e, coerentemente, C zione per il dialogo sociale, tenerne conto. i avviamo verso il con questa nota vuole dare il superamento del- suo contributo di idee e propo- Le misure del Governo la emergenza Co- ste ben sapendo che si potrà Innanzitutto è doveroso ricorda- vid-19. Una espe- corrispondere al debito con- re che il Governo nazionale con rienza durissima per il Paese tratto solo se sapremo attivare il D. L. Rilancio Italia interviene che richiederà tempo e cure per tempestivamente tutte quelle sulla sanità territoriale e sulla superare l’eredità che ci lascia. riforme tese a evitare che quan- rete ospedaliera. Malgrado che Tra queste il bilancio degli an- to accaduto si possa ripetere. il sistema sanitario italiano sia ziani morti a causa del virus, Consideriamo che questo sia considerato tra i migliori è in- un pesantissimo debito sulle anche il messaggio, più o meno dubbio che, nonostante l’impe- spalle della collettività per non implicito nei recenti importanti gno dei suoi operatori, numero- aver saputo proteggere ade- indirizzi maturati dalla Com- se sono state le falle venite alla guatamente la parte più fragile missione europea riguardo alle luce. Segnatamente riteniamo della popolazione. Su questo misure di sostegno economico che il punto di maggiore crisi drammatico argomento, che ha finanziarie per i Paesi più colpiti si sia manifestato nel sistema messo in evidenza tutti i limiti dalla pandemia. Riteniamo che dei presidi di assistenza socio del sistema italiano di assisten- se le eventuali condizionalità sanitaria territoriali. Che que- za sanitaria e sociale dei longe- saranno finalizzate a preveni- sto potesse avvenire era del vi, in numerosi hanno espresso re il ripetersi di una eventuale tutto prevedibile in quanto da le opinioni e dato consigli. pandemia è un dovere morale tempo le organizzazioni sociali 19
e del volontariato denunciano convenzionati. Risorse stan- infrastrutture e strumentazio- la poca attenzione che viene ziate per personale e servizi: ni: 72.271.204 euro. prestata ai distretti sociosa- 61 milioni di euro; assistenti sociali - Per la nitari con particolare riguardo infermiere di famiglia - É valutazione complessiva dei alle cure domiciliari. È quindi previsto il rafforzamento dei bisogni dei pazienti e l’integra- quanto mai opportuna, anche servizi infermieristici territoria- zione con i servizi socio-sani- se tardiva, l’attenzione conte- li, per potenziare l’assistenza tari, le USCA saranno integrate nuta nel DL a questo livello di domiciliare integrata ai pa- dalla figura degli assistenti so- servizi.Per lasanità territoriale è zienti in isolamento domicilia- ciali regolarmente iscritti all’Al- previsto, infatti,un investimento re e ai malati cronici, disabili, bo professionale. Risorse complessivo pari a 1 miliardo e persone con disturbi mentali stanziate: 14.256.000 di euro. 256 milioni di euro, destinato a o in situazioni di fragilità. Con strutture territoriali di iso- finanziare le aree che si sono ri- questo obiettivo viene intro- lamento - Laddove per appli- levate di maggiore criticità. Qui dotta la figura dell’infermiere care le misure di isolamento di seguito riportiamo alcune di quartiere, 9.600 nuovi infer- domiciliare e di quarantena, o delle misure contenute nel DL: mieri, 8 ogni 50mila abitanti, per ospitare pazienti dimessi assistenza domiciliare - anche a supporto delle USCA. dagli ospedali, sia necessario Verranno implementate sul Risorse stanziate per le nuo- disporre temporaneamente di territorio, con personale de- ve assunzioni: 332.640.000 immobili alternativi al domici- dicato, le azioni terapeuti- euro. Si aumenta inoltre, con lio privato, Regioni e Province che e assistenziali domici- 10 milioni di euro, la disponi- autonome potranno stipulare liari. L’assistenza ai pazienti bilità del personale infermieri- contratti d’affitto con strutture ultra 65enni passerà dagli stico a supporto degli studi di alberghiere o di tipologia ana- attuali 610.741, pari al 4% medicina generale, per fron- loga. Verranno stanziati fondi della popolazione over 65, a teggiare l’emergenza; per infermieri, operatori tecni- 923.500, pari al 6,7%. Risor- monitoraggio domiciliare - ci assistenziali, sanificazione, se stanziate per personale e Per una maggiore sorveglian- formazione del personale al- servizi: 733.969.086 euro; za sanitaria domiciliare verrà berghiero, lavanderia, manu- rete territoriale e USCA potenziato il monitoraggio, tenzione delle strutture. Risor- (Unità Speciali di Continui- anche attraverso l’uso di App se stanziate: 32.497.693 euro. tà Assistenziale) - In tutte le di telefonia mobile. Tutto ciò Regioni e Province autonome permetterà di coordinare al Il DL interviene anche sulla rete verrà potenziata l’attività di meglio i servizi d’assistenza ospedaliera, messa a dura prova sorveglianza attiva a cura dei necessari ai pazienti, che ri- nei mesi più caldi dell’emergenza Dipartimenti di prevenzione, ceveranno in dotazione anche coronavirus, con un investimen- in collaborazione con i me- i saturimetri per misurare i li- to complessivo pari a 1 miliardo dici di medicina generale e i velli di ossigenazione, e di in- e 467 milioni di euro. La logica di pediatri di libera scelta. Vie- dividuare subito un eventuale base è quella di garantire un’as- ne disposto l’incremento dei peggioramento clinico di un sistenza pronta e adeguata ai controlli nelle residenze sa- assistito a domicilio o in una pazienti più gravi che necessi- nitarie assistite (RSA), anche residenza assistenziale, met- tano di cure intensive rendendo attraverso la collaborazione tendo in moto una tempestiva possibili percorsi rigorosamente di medici specialisti. Sul ter- ospedalizzazione. A questo distinti per pazienti Covid o non ritorio sarà aumentata la fun- scopo saranno attivate cen- Covid. Qui di seguito alcune delle zionalità delle USCA, depu- trali operative regionali, dota- misure previste: tate al supporto dei servizi di te di apposito personale e di Covid-Hospital - Verrà in- assistenza domiciliare, anche apparecchiature per il telemo- crementata e resa stabile la reclutando al loro interno me- nitoraggio e telemedicina. Ri- realizzazione di Covid-Hospi- dici specialisti ambulatoriali sorse stanziate per personale, tal, un pezzo fondamentale 20
nella strategia contro il virus, dal momento che gli ospedali misti facilmente moltiplicano il contagio. Saranno struttu- re ad alto valore aggiunto in termini di innovazione, tecno- logia e competenze, dedicate esclusivamente ai pazienti Covid-19 che saranno curati da personale adeguatamente formato, all’interno di spazi strutturalmente distinti; terapie intensive e ospedali mobili - Vengono consolidati stabilmente 3.500 posti in più in terapia intensiva. Si passa da un numero di 5.179 (pre-e- mergenza) a 8.679, con un incremento del 70%. A questi si aggiunge la predisposizione alla terapia intensiva, con la sola implementazione di ven- tilazione meccanica e monito- raggio, di 2.112 posti letto di terapia semintensiva. Inoltre si aggiungono 300 posti letto di terapia intensiva suddivisi in 4 strutture movimentabili, Composizione - Natalia Goncharova - 1914 pronte per essere allestite in breve tempo nelle zone ad ac- cresciuto fabbisogno. Questo pronto soccorso - I pron- medico, infermiere e autista/ porta la disponibilità di terapie to soccorso e Dea verranno barelliere. intensive a 11.091 posti letto ristrutturati e riorganizzati, Il terzo asse del DL è relativo a di terapia intensiva, +115% prevedendo la separazione nuove assunzioni, incentivi, for- rispetto alla disponibilità in delle strutture, l’acquisto di mazione. Gli interventi previsti pre-emergenza. attrezzature, la creazione di per supportare i professionisti terapie semintensive - Si percorsi distinti per i malati del Servizio Sanitario Naziona- incrementano stabilmente Covid-19 e di aree di perma- le dopo la fase più acuta della su tutto il territorio naziona- nenza per i pazienti in attesa crisi coronavirus sono sostenu- le 4.225 posti letto di terapia di diagnosi. ti da un investimento comples- semintensiva, di cui il 50%, Covid-ambulance - Verran- sivo pari a 526 milioni di euro come sopra detto, prontamen- no acquistati mezzi di soc- così ripartiti: te convertibile in terapia in- corso h24 ad alto biocon- incentivi al personale del tensiva. Potranno cioè essere tenimento, da utilizzare per SSN - Incremento delle risor- trasformati immediatamente trasferimenti di pazienti Co- se per straordinari del perso- in vere e proprie postazioni di vid-19, per dimissioni protette nale ospedaliero, indennità rianimazione con la sola inte- o per trasporti interospedalie- contrattuali, produttività e grazione di apparecchiature di ri. Prevista anche la dotazio- risultato. Risorse stanziate: ventilazione e monitoraggio. ne di personale dedicato con 190 milioni di euro; 21
r isorse per ulteriori assun- previste per la emersione del domiciliari delle persone an- zioni - Altri 241 milioni servi- lavoro di cura (art. 103) e l’in- ziane. Se l’esito della rinno- ranno per ulteriori assunzioni cremento dei finanziamenti per vata attenzione tributata ai in ambito ospedaliero; il Fondo non autosufficienza servizi domiciliari consisterà formazione - un incremento di (art.104). nel reiterare – fedelmente ma 4.200 borse di specializzazio- su più ampia scala, grazie ai ne in area medica. In particola- Le osservazioni che avan- maggiori finanziamenti – le re, saranno aumentate le bor- ziamo a questo insieme di attuali criticità del settore, se in Anestesia e rianimazione, misure, nel quadro di un ge- sicuramente un maggior nu- Medicina d’urgenza, Pneumo- nerale apprezzamento per il mero di anziani verrà seguito logia, Malattie infettive e loro consistente sforzo nei finan- a casa propria, ma altrettan- specialità equipollenti. ziamenti previsti, sono fon- to certamente si sarà persa In questo quadro di interventi damentalmente riconduci- un’occasione fondamentale del Governo vanno anche ri- bili alla esigenza di un salto per rendere più adeguate le condotte le misure di sostegno di qualità nel sistema di cure risposte ai loro bisogni. Il parere del CNEL S u questa complessa e pianificazione e coordinamento zione tra sanità e sociale. Oc- delicata materia anche il in caso di emergenze a carat- corre definire i livelli essenziali CNEL ha ritenuto oppor- tere nazionale. Occorre quindi dell’assistenza sociale (LEPS) tuno esprimersi con un Docu- cogliere questa occasione per anche come passo indispen- mento di osservazioni e proposte investimenti che rafforzino il si- sabile per l’attuazione dei nuovi “Per la ricostruzione dopo la crisi stema sanitario nazionale per- LEA sanitari. Bisogna assicu- Coronavirus” approvato nella As- ché sia in grado di garantire ef- rare coincidenza tra i Piani So- semblea del 22Aprile 2020. fettivamente i livelli essenziali ciali e quelli Sanitari nonché la di assistenza e di fronteggiare centralità del distretto sociosa- Con riferimento al sistema sa- in futuro eventuali emergenze nitario. Occorre investire in pre- nitario il CNEL si esprime nel sanitarie in condizioni di sicu- venzione (rispettando il vincolo modo seguente: rezza e non con decretazioni di destinazione del finanzia- “La capacità di risposta del si- d’urgenza. Le risorse investite mento al 5% del FSN) per dare stema sanitario nazionale in nell’emergenza non riallineano al sistema la capacità di co- occasione di questa straordi- i finanziamenti al fabbisogno gliere le evoluzioni epidemiolo- naria pressione epidemica, se standard dopo i tagli dell’ul- giche e riorganizzarsi. Occorre da un lato ha confermato la timo decennio. Lo Stato deve recuperare il gap di personale, solidità, professionalità e qua- garantire un maggior presidio perché la qualità del lavoro è lità complessiva del sistema, territoriale. Bisogna potenzia- qualità dei servizi.” ha purtroppo anche messo in re l’assistenza continua con evidenza le disomogeneità tra una maggiore integrazione tra Con riferimento alle politiche regioni, le scoperture dei presi- medici convenzionati e servizi e servizi sociali il CNEL sotto- di di primo livello, le carenze di pubblici, sviluppare l’integra- linea come: “La pandemia ha 22
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