FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...

Pagina creata da Marco Rizzi
 
CONTINUA A LEGGERE
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
                                                           di Romano di Lombardia

FERMINFORMA
IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
TAVOLA DEI CONTENUTI                                        LA NOSTRA
                 DIARIO DI BORDO
                                                                REDAZIONE
                 Uscite didattiche e visite d’istruzione

                 INIZIATIVE
                 PROGETTI PER IL RISPETTO DI Sè E DEGLI ALTRI

                 BULLI & BULLE
                 ANALISI DI UN FENOMENO SOCIALE

                                                                1^A: Ali Frhhan, Diakite Ndombor Sall, El Yadini Youssef, Singh Asha, Singh Saleem,

                 CULTURE DAL MONDO                              1^B: Kaur Muskandeep, Kaur Akshita, Lusha Sara, Noor Harnoor Kaur, Tuka Ledis

                 VIAGGIO NELLA DIVERSITà                        1^C: Ahmed Aly Aly El Absawy Jana, Barhoum Aya, Celpica Enis, Dedja Asia, Henich Angel, Hovi Klevin, Meghras
                                                                Mohamed, Pjeci Emili

                                                                1^D: Adamo Kevin, Ademi Ines, Ardi Nada, Kadria Isabela, Legdah Zakaria, Touilb Salah

                                                                1^E: Bulku Ornela, Cullhai Marinela, Deaconu Diana Elena, El Asli Mariam, El Jihaoui Mohsin, Halluli Anxhelika,
                                                                Krasnici Arjonit, Ouafiq Yasser

                 CINEMA|MUSICA|SOCIAL                           2^A: Diouf Fambaye, Diouf Sagar, El Ouafiq Hiba, Elhalwati Youssef, Hadhiri Ritej, Kaur Jashandip, Laaouatni Ach-
                                                                raf, Ndiaye Mame Madame, Ouafiq Hamza, Singh Nehal
                 OPINIONI E RECENSIONI
                                                                2^C: Ouardouni Dina, Xu Lu

                                                                2^D: Aouni Ilias, Chiboub Anas, Hasa Vanesa, Sadiku Ilaria, Todorovic Nemanja, Xu Ke

                                                                3^A: Bertoli Sara, Elattaoui Fadoa, Hallulli Edlira, Singh Harmanpreet, Thind Harkunwarbeer Singh

                 PASSIONI E DINTORNI                            3^B: Ali Amir, Chafiq Amine, Singh Deeponkar

                 RACCONTI IN PRIMA PERSONA                      3^C: El Yadini Walid, Meghras Fatima Ezzahra, Mihalache Mara, Moujahid Yousra, Ndiaye El Hadji Talla

                                                                3^D: Chiboub Fedwa, Latifi Yassir, Olaru Adina, Salhi Ilyas, Sandhu Prabjot

                                                                Impaginazione e grafica a cura delle classi 1^B e 1^D.

2                                                                                                                                                                                   3
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                   ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
    di Romano di Lombardia                                                             di Romano di Lombardia

    USCITA DIDATTICA
    PARCO DEL SERIO                                  Le classi prime HANNO
                                                     SVOLTo nel Parco
                                                     del Serio un’attività
                                        UNO SCATTO   didattica di fotografia
                                        NELLA
                                        NATURA       naturalistica.
                                                     La visita al Parco del Serio ha avuto come scopo didattico
                                                     la conoscenza e la valorizzazione delle peculiarità natu-
                                                     ralistiche e ambientali del territorio del Parco.

                                                     Gli alunni, muniti di obiettivo fotografico e di spirito di
                                                     scoperta sono andati a caccia di soggetti particolarmente
                                                     interessanti da fotografare e da conoscere più da vicino.
                                                     Ciò ha consentito ai ragazzi di imparare ad utilizzare lo
                                                     strumento della fotografia come rappresentazione docu-
                                                     mentale ma anche artistica degli elementi naturali.

                                                     “Finalmente una gita al parco del Serio.
                                                     Appena arrivati, le guide si sono presentate e ci hanno
                                                     spiegato cosa avremo fatto.
                                                     Siamo andati a vedere il fiume Serio e abbiamo fatto
                                                     un gioco molto divertente: divisi in coppie dovevamo
                                                     fotografare un elemento del paesaggio; la particolar-
                                                     ità è stata che la macchina fotografica era rappresen-
                                                     tata da uno dei due componenti della coppia che, in
                                                     base alla posizione in cui veniva collocato dall’altro
                                                     compagno, doveva capire quale era l’elemento fo-
                                                     tografato...in pratica era un obiettivo-umano!
                                                     La guida ci ha poi detto di raccogliere un fiore o una
                                                     foglia che successivamente avremo dovuto disegnare
                                                     su un foglio con dei pennarelli.
                                                     Dopo un breve spuntino, a coppie ci siamo messi a
                                                     fare due foto: la foto macro e quella micro...due scat-
                                                     ti diversi che dovevano cogliere due momenti diversi,
                                                     ma ugualmente significativi di quello che c’era intorno
                                                     a noi. Io e la mia compagna abbiamo fotografato il pra-
                                                     to pieno di margherite e un’ape appoggiata su un fiore.
                                                     Dopo ci hanno lasciato liberi di giocare e di fare le foto
                                                     fino a quando ci siamo messi in cammino per ritornare
                                                     a scuola.”

                                                     A cura delle classi PRIME

4                                                                                                                  5
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                             ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
    di Romano di Lombardia                                                                                                       di Romano di Lombardia

    L’INIZIATIVA                                                LE NOSTRE
                                                                SCARPETTE ROSSE

    SCARPETTE
    ROSSE
    Si parla di femminicidio, di violenza, di prepotenza ma
    soprattutto si parla di donne.

    Solo in Italia, ogni due, tre giorni, una donna viene
    uccisa ed ogni giorno si sentono notizie di violenza e
    crudeltà sino a raggiungere il tragico dato di quattor-
    dici milioni di vittime ogni anno all’ interno del nostro
    Paese. La violenza può essere fisica o anche psico-          IL NOSTRO ISTITUTO HA
                                                                 VOLUTO DIRE NO ALLA
    logica.

    Il femminicidio è un tremendo fenomeno che non può
    essere trascurato ma deve essere combattuto con for-
    za e coraggio perché ogni donna ha il diritto di vivere,
                                                                 Violenza sulle Donne.
    di amare e di essere amata nella totale libertà e nel
    rispetto del suo essere umano.
                                                                 Tante sono le iniziative promosse nei vari Paesi e nelle città di tutto il mondo per po-
    Il 25 Novembre è la data che identifica una lotta che
                                                                 ter contrastare e dire una volta per tutte: BASTA AL FEMMINICIDIO, BASTA ALLA
    si deve fare giornalmente, la Lotta contro la Violenza
                                                                 VIOLENZA.
    sulle donne.
                                                                 Un progetto che ha trasmesso un forte sentimento di realtà, di dolore ma anche di
    Perché il 25 Novembre?
                                                                 forza, è stato quello lanciato dalla messicana Elina Chauvet, la quale ha creato un
    Perché in quella data del 1960 venivano uccise tre
                                                                 metodo per denunciare ed urlare la mondo l’orrore che il femminicidio compie quasi
    sorelle eroine che si batterono con tutta la loro forza
                                                                 quotidianamente e la forza di volontà di denunciare per poter rinascere.
    per la liberazione della Repubblica Dominicana, una
                                                                 Si tratta di “Zapatos Rojas” (Scarpe Rosse), ovvero una distesa di scarpe rigorosa-
    lotta che le ha viste spegnersi nelle barbare mani di
                                                                 mente rosse che identificano il numero delle violenze, delle morti e dei maltratta-
    agenti del dittatore Farael Trujillo, tra violenza e tor-
                                                                 menti che le Donne hanno subito nella loro vita.
    ture.
                                                                 Ogni paia di scarpe rappresenta una storia di paura ma, ancor di più, caratterizza
                                                                 l’enorme forza di volontà di voler combattere tutta questa paura e questo dolore per
                                                                 far sì che questo orrendo fenomeno sia definitivamente sconfitto, che la donna sia
                                                                 rispettata per la bellezza del suo essere.

                                                                 Il colore rosso è stato scelto in quanto simbolo dell’amore, della passione che si
                                                                 trasforma in male ed in violenza, simbolo dell’tossessione morbosa che diventa una
                                                                 trappola mortale e simbolo della femminilità che purtroppo, oggi, troppe volte viene
                                                                 violata.

                                                                 A cura delle classi SECONDE

6                                                                                                                                                           7
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                    ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
    di Romano di Lombardia                                                                                                              di Romano di Lombardia

                                                                   PARLIAMO DI
                                                                   BULLISMO

                                                                   Abbiamo parlato con alcuni studenti delle classi 1^B
                                                                   e 1^D cercando di capire come viene percepito il
                                                                   fenomeno del bullismo, un fenomeno crescente tra
                                                                   i giovanissimi, ormai presente anche nella scuola pri-
                                                                   maria. La sua diffusione preoccupa le autorità scolas-
                                                                   tiche, tanto che circa due anni fa il ministro dell’istru-
                                                                   zione ne ha fatto oggetto di una direttiva ministeriale
                                                                   per prevenirlo e contrastarlo in ambito scolastico.

                                                                   Il nostro consiglio!
                                                                   PARLA CON QUALCUNO
                                                                   Forse non lo sai, ma esiste un’associazione che si chiama
                                                                   Telefono Azzurro che può esserti utile.

                                        Che cos’è un bullo?                                           Come si riconosce un bullo?
                                        Il bullo è un ragazzo o una ragazza che fa del male a un      Di solito un bullo prende in giro ripetutamente e in
                                        compagno più debole.                                          modo pesante, intimidisce, minaccia, tira calci, pugni,

    L’INTERVISTA
                                        ll bullo fa del male con le azioni ma anche con le pa-        spinge o danneggia cose …
                                        role. I bulli si comportano male nei confronti di com-        I bulli possono mettere in atto questi comportamenti
                                        pagni che sono più deboli fisicamente, oppure che             nei confronti di più compagni, ma tendono a rivolgersi
                                        hanno colore della pelle diverso, o credono in una            in particolare ai più deboli e indifesi.

    VOCI DALLA SCUOLA
                                        religione diversa.
                                                                                                      Che cosa deve fare chi è colpito dai bulli?
                                        Cosa fanno i bulli?                                           Chi è colpito dai bulli non deve vergognarsi e deve
                                        I bulli si sentono forti quando sono in tanti e colpis-       chiedere aiuto ai compagni, agli insegnanti, ai genitori.
                                        cono i compagni quando sono soli.                             Tutti i compagni di classe hanno il compito di stare
                                        Chi è colpito si sente indifeso, spesso si vergogna e         vicini a chi è vittima di bulli.
                                        non si ribella.
                                                                                                      A cura delle classi PRIME

8                                                                                                                                                                 9
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                                                               ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                                                         di Romano di Lombardia

     PAESE CHE VAI                                                                                     Ci siamo chiesti se il Natale nel mondo si
                                                                                                       festeggia dappertutto allo stesso modo, o se            viaggio tra religione,

     NATALE CHE
                                                                                                       le tradizioni natalizie cambiano a seconda del
                                                                                                       paese.                                                  storia, tradizioni
                                                                                                       Ci siamo chiesti se in tutte le parti del mondo c’è
                                                                                                       l’albero di Natale, il presepe, lo scarto dei doni ed   e leggende DELLA
     TROVI
                                                                                                       il cenone di Natale con tutta la famiglia.

                                                                                                       Grazie alla presenza nella nostra scuola di molti
                                                                                                       compagni di culture diverse, abbiamo cercato di
                                                                                                                                                               TRADIZIONE NATALIZIA.
                                                                                                       rispondere alle nostre domande.

     Tradizioni natalizie in Albania

     Le antiche tradizioni e lo spirito dell’unione familiare in Albania sono molto sentite
     e rispettate.
     Anche in questo paese il 25 Dicembre viene trascorso in famiglia pranzando e ce-
     nando riuniti e scambiandosi i doni.
     Nel centro di Tirana viene esposto un albero gigantesco tutto addobbato ed illumi-
     nato.
     Nella tradizione albanese c’è un dolce che è chiamato “bakllava” ed è una torta ricca
     di ingredienti e molto diffusa, solitamente viene servita durante il pranzo di Natale.

     Tradizioni natalizie in India

     La Messa di mezzanotte dura dalle due alle tre ore e le chiese cattoliche vengono
     fastosamente addobbate.
     All’esterno le decorazioni sono fissate su enormi banani.
     I cristiani si fanno visite, si scambiano doni fatti di cesti di frutta, fiori e dolci. In loro
     è molto vivo il senso dell’ospitalità e quando si ritrovano nelle case insieme, cantano
     accompagnandosi con tamburi e cembali. Il padrone di casa offre thaili e focacce.
     I vicini, anche se non cristiani, sono molto interessati a questa festa di luci, perché
     nella religione indù c’è una festa che simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre
     e che si chiama Diwali.

     Tradizioni natalizie in Marocco

     Il Natale mussulmano non viene festeggiato in dicembre ma a febbraio, il giorno 25,
     data della nascita del profeta Mohamed. La mattina di Natale tutti si svegliano molto
     presto, gli uomini vanno in Moschea a pregare mentre le donne e i bambini riman-
     gono a casa a preparare la colazione di Natale. Vengono preparati tre tipi di pane:
     uno molto sottile da mangiare con burro e miele (si chiama “barrire”). Un altro tipo di
     pane molto morbido viene mangiato con olio di oliva e olive nere; il terzo è il pane
     che in Marocco si mangia ogni giorno. Oltre al pane si preparano dolci: dolci con
     mandorle, marmellata e cioccolato; si fanno anche dolci simili al nostro ciambellone.
     La colazione si fa tutti insieme, riunita la famiglia. Nel pranzo c’è sempre il tacchino
     cucinato a pezzi con verdure e semolino, che in Marocco si chiama cous-cous di
     Natale. Dopo il pranzo viene offerto tè con dolci, arachidi, mandorle e datteri. In
     Marocco si festeggia anche il Natale Cristiano il 31 dicembre: si addobba l’albero, si
     fa festa in casa con amici e parenti, si aspetta Babbo Natale che arriva su un cavallo
     bianco e porta doni a grandi e bambini e lascia per ognuno un bigliettino su cui è
     scritto un consiglio, un proverbio, un augurio.

     A cura delle classi PRIME, SECONDE E TERZE

10                                                                                                                                                                                                           11
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                             ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                       di Romano di Lombardia

     L’OPINIONE
     OCEANIA
     “Vaiana non è una principessa Disney come le altre. È
     soprattutto una giovane navigatrice che canta e col suo
     canto “How Far I’ll Go” fa esistere il mondo. Il nuovo mon-
     do, su cui posa la sua conchiglia. Che prende l’onda e tor-
     na al mare, come lei.”

     Vaiana ha pochi anni e grandi occhi, un’attitudine al
     prossimo e un’attrazione per il mare che non sfuggono
     agli dei.
     Radiosa e felice cresce sotto l’ala protettiva del padre,
     capo del villaggio, e lo sguardo immaginifico della non-
     na che favorisce la sua inclinazione al viaggio rivelan-
     dole un segreto: i Maori sono stati grandi marinai.
     Viaggiatori irriducibili alla scoperta delle isole del
     Pacifico, da secoli hanno smesso di viaggiare e nessu-
     no sa perché.
     Cresciuta tra il padre che sogna per lei una vita sull’iso-
     la e una nonna che nutre la sua fantasia, Vaiana ha de-
     ciso di prendere in mano il timone del proprio destino
     e di navigare in mare aperto, oltre la barriera corallina,
     limite imposto dal genitore.

     Il mondo intorno intanto sta misteriosamente moren-
     do. Accompagnata da un galletto, e da un semidio,
     Vaiana affronterà un viaggio epico per recuperare
     l’identità dei suoi avi e regalare al mondo una nuova
     primavera.

     “Questo film mi ha colpito molto perchè mi ha
     insegnato molte cose. Ad esempio la ragazza del film,
     che voleva a tutti i costi partire dalla sua isola, a causa
     degli altri, continuava a privarsi di questo suo deside-
     rio pur di non deludere le persone che le volevano
     bene; fino al momento in cui decide di partire e di
     inseguire i suoi sogni. Secondo me, l’insegnamento più
     importante è stato proprio questo: tutti noi dovremmo
     avere il coraggio di fare ciò che realmente vogliamo,
     anche a costo di sbagliare.”

     A cura delle classi PRIME E SECONDE

12                                                                                                         13
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                       ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                 di Romano di Lombardia

                                         LA VOCE DELLE
                                         NOSTRE PASSIONI
                                         Spesso le passioni si identificano anche con i nostri sogni o forse sono i sogni che si con-
                                         formano alle nostre passioni.
                                         Alcuni compagni del nostro Istituto hanno espresso le loro considerazioni circa le proprie
                                         passioni.

                                         “La boxe è la mia passione e credo che continuerò                “La mia passione è la musica.
                                         pure da grande, la pratico da 3 anni e prima                     In generale mi appassiona fare tutte le attività che si
                                         praticavo il karate. Mi piace molto il combattimen-              collegano alla musica ma in particolare, fin da piccola,
                                         to, mi sento più libero, la pratico alla palestra FREE           mi sono dedicata al canto e al ballo.
                                         COMBAT a Romano. Gli allenamenti sono il martedì                 Sono due passioni che considero fondamentali per me
                                         e il giovedì. È il mio sport preferito e mi piace molto.”        stessa, sopratutto perchè sono i mezzi che utilizzo per
                                                                                                          sfogarmi, per liberarmi dalle emozioni che molto spes-
                                         “Fortnite è il mio gioco preferito perché gioco qua-             so, inconsciamente tendo a tenere dentro,
                                         si sempre con il mio amico che urla in continuazione.            a nascondere.
                                         Questo gioco si trova su tante piattaforme: ad esem-             Il canto principalmente è una passione che non penso
                                         pio su playstation4/pc/xbox one/nintendo switch e                di abbandonare, o meglio, non penso che mi abban-
                                         sui telefoni compatibili. Questo gioco consiste in una           donerà mai.
                                         partita dove ci sono 100 giocatori che si devono ucci-           Una cosa che mi piace molto fare, è scoprire nuovi
                                         dere e l’ultimo che rimane in vita vince la partita.”            generi di musica, anche perchè in quasi tutte le occa-
                                                                                                          sioni, rispecchiano il mio carattere e la mia personalità.
                                         “ll mio passatempo preferito è giocare alla play, ma un          Ho iniziato ad appassionarmi al canto all’età di cinque
                                         gioco in particolare cioè fortnite.                              anni, da una serie tv “Violetta”; vedendo questa
                                         Il bello di questo di gioco è che puoi parlare e giocare         ragazza così appassionata di musica, che dava tutta
                                         con i tuoi amici, io di solito gioco sempre con il mio           se stessa e che si faceva scivolare addosso i giudizi,
                                         compagno di classe.”                                             ho cercato di diventare come lei..da lì è iniziato tutto.
                                                                                                          Questa passione mi ha anche aiutata a superare mo-
                                         “Il mio passatempo preferito è controllare i BTS (grup-          menti che consideravo insuperabili, impossibili.
                                         po musicale coreano formato da 7 membri “Bangtan                 Invece per quanto riguarda i miei momenti felici, le
                                         Sonyeondan” boy scouts bulletproof), che significa               mie esperienze, la musica mi ha aiutata anche in picco-
                                         “ragazzi a prova di proiettile”. Passo anche molto tem-          lo a rivevere dentro me stessa le emozioni che prova-
                                         po sui social network avendone tanti (instagram, tik             vo.
                                         tok, youtube, twitter ecc.)”.                                    Concludo dicendo che questa passione spero di colti-
                                                                                                          varla per molto tempo perchè penso che segnerà mol-
                                                                                                          to il corso della mia vita.

                                                                                                          A cura delle classi SECONDE E TERZE

14                                                                                                                                                                     15
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                      ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                di Romano di Lombardia

                                                              E’ il gioco che ha incassato di più nella storia dei
                                                              Videogames, e un motivo c’è. Sembra così “semplice”
                                                              a vederlo, così “fumettoso” e basilare in tutte le sue
                                                              componenti, dal menù principale alle vere e proprie
                                                              meccaniche in-game, che si fa davvero fatica ad in-
                                                              quadrarlo.

                                                              Il gioco ha sicuramente il merito di essere facilmente
                                                              “comprensibile” da chiunque, anche perchè è stato
                                                              evidentemente concepito per una fascia d’età che si
                                                              aggira dagli 8 fino ai 14 anni.

                                                              Grafica fumettosa, cel-shading ben costruito, modelli
                                                              dalle forme tondeggianti, tutto è studiato per rendere
                                                              il gioco fluido ed accattivante, ma sopratutto perfet-
                                                              tamente adatto al suo pubblico di riferimento. Molto
                                                              furba anche la scelta di introdurre contenuti aggiuntivi
                                                              a pagamento, come skin, accessori e oggetti vari, del
                                                              tutto superflui ma accattivanti e soprattutto “invidiabi-
                                                              li”. Ma sul serio c’è chi acquista questi “orpelli” collezi-
                                                              onabili? Evidentemente si, dato che si è stimato che,
                                                              solo per quanto riguarda i sistemi iOS, il fatturato di
                                                              Epic Games sia di circa due milioni di dollari al giorno!

                                                              Fortnite è più completo che mai, e anche se si presen-
                                                              ta ancora con la dicitura “Accesso Anticipato”, possiede
                                                              davvero un’ampia gamma di modalità di gioco. Ci sono
                                                              tre possibili tipi di “partita”: Salva il mondo, Creativa, e
                                                              la vera e propria Battle Royal, malamente tradotta in
                                                              italiano come “Battaglia Reale”.

                                                              Inutile dire che quella che sta davvero spopolando è la
                                                              modalità Battle Royal. Giocatori di tutto il mondo l’uno
                                                              contro l’altro in una mappa di gioco che si restringe
                                                              progressivamente in una safe-zone sempre più picco-
                                                              la, cosa desiderare di più? Ah si, la possibilità
                                                              di demolire completamente qualsiasi oggetto e al con-
                                                              tempo di costruire edifici per difendersi dagli avversa-
                                                              ri. Questo è davvero ciò che rende innovativo Fort-
                                                              nite, la possibilità di impostare anche una strategia di
                                                              questo tipo.

                                                              In conclusione, sommando tutti questi aspetti, si è
                                                              creato comunque un prodotto divertente, e soprattut-
                                                              to bello da giocare insieme.
                                         I RAGAZZI DEL
     FORTNITE
                                                              Il passaparola, il fatto che “tutti i miei amici ci gioca-
                                                              no, perchè io no?”, ha fatto in modo che questo vid-

                                         NOSTRO ISTITUTO LO   eogioco si sia autoalimentato nel corso del tempo,
                                                              portandolo a questo boom planetario, che può pia-
                                                              cere o non piacere, ma il cui successo è sicuramente

                                         HANNO ELETTO IL      innegabile.

     IL PIU’ AMATO DAI RAGAZZI           MIGLIORE VIDEOGAME
                                         ATTUALMENTE IN
                                                              A cura delle classi PRIME, SECONDE E TERZE

                                         CIRCOLAZIONE.
16                                                                                                                           17
FERMINFORMA IL GIORNALINO DELLA SCUOLA a.s. 2018/2019 - Istituto ...
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                 ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                           di Romano di Lombardia

     DISEGNA
       IL BULLO
     Rinchiudere i bulli in un fumetto per sconfiggerli nel-
     la realtà. Con questo scopo i ragazzi hanno potuto
     documentare le angherie che hanno subito, costrin-
     gendoli a ragionare sull’inutilità della prepotenza
     tra i banchi di scuola. Un’iniziativa interessante per-
     ché ha stimolato i ragazzi a dar libero sfogo alla loro
     creatività in un ambito fortemente istruttivo, con
     l’obiettivo di porre un freno a un fenomeno che è
     tutt’altro che debellato.

     Attraverso i fumetti, gli studenti hanno raccontato le
     loro esperienze di bullismo, che sono diventate un ot-
     timo mezzo per far immedesimare tutti i componenti
     della classe in coloro che subiscono dei torti. Attra-
     verso il lavoro gli studenti hanno, inoltre, avuto modo
     di costatare come una vittima di bullismo può soffrire
     e perdere la fiducia negli altri e in se stessa.

     A cura delle classi PRIME

                                                               FUMETTI CONTRO IL BULLISMO
                                                               in Italia un ragazzino su due TRA
                                                               GLI 11 E I 17 ANNI è vittima di episodi di
                                                               bullismo.

18                                                                                                                             19
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                      ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                di Romano di Lombardia

     La tabaski (Aid-el-KébiR)
                                         La tabaski è un giorno di pace in cui bisogna chiedere scusa per i torti commessi:
                                         ‘Balma akh’ è la frase che si pronuncia (‘scusami veramente’). ‘Balnala Akh’ è la risposta
                                         (‘va bene, non c’è problema’).

     UN GIORNO DI PACE
                                         La mattinata è dedicata alla preghiera: vestiti a festa milioni di musulmani si
                                         riuniscono nelle moschee di tutto il mondo per chiedere a Dio di “dare a ognuno di
                                         noi la forza necessaria ad affrontare le difficoltà”.

                                         Durante la festa si pratica il sacrificio rituale di un montone, per ricordare l’atto di
                                         fede compiuto da Abramo, chiamato da Allah a immolare il figlio Ismaele: “Chi ne ha
                                         la possibilità regala metà della carne a chi non può permettersi di acquistarla: se il
                                         prossimo anno sarò io a non poterla comprare tu aiuterai me”.
                                         La serata invece è dedicata agli amici: si prepara l’attaya, il tè tipico del Senegal, si
                                         canta e si balla in compagnia.
                                         Le ore vengono trascorse sulle stuoie stese nei cortili interni delle abitazioni, le
                                         preghiere si susseguono così come le visite. I lunghi scambi di saluti in wolof tra le
                                         persone che si incontrano nelle strade sabbiose sono solo uno dei segni che la fretta
                                         qui non è presente, soprattutto nei giorni di festa.

                                                                                                        L’ORIGINE
                                                                                                        DELLA FESTA
                                                                                                        Mentre la Bibbia racconta la storia del sacrificio di Abra-
                                                                                                        mo del figlio Isacco, il Corano si differenzia raccontando
                                                                                                        che era l’altro figlio, Ismaele che Ibrahim – come lo chia-
                                                                                                        mano in Arabo- era stato chiamato a sacrificare. Questa
                                                                                                        ricorrenza è di enorme importanza per la religione mus-
                                                                                                        sulmana perché celebra la vocazione di Ibrahim nel com-
                                                                                                        piere la volontà divina.

                                                                                                        Il sacrificio di una pecora, o di una capra, ricorda il mon-
                                                                                                        tone che fu sacrificato al posto di Ismaele.

                                                                                                        La Tabaski è la festa più importante del mondo musulma-
                                                                                                        no, in cui è nota con il nome arabo di Aid-el-Kébir.

                                                                                                        A Dakar i montoni, pronti per essere sacrificati, invadono
                                                                                                        le vie di Dakar, mentre intorno impazza la corsa per il loro
                                                                                                        acquisto e per i preparativi della festa.

                                                                                                        I quartieri si riempiono di grandi piatti di metallo che pas-
                                                                                                        sano di casa in casa in segno di amicizia. I vicini si saluta-
                                                                                                        no, si rende visita alle famiglie meno abbienti.

                                                                                                        A cura delle classi SECONDE

20                                                                                                                                                                       21
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                                                                         ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                                                                   di Romano di Lombardia

     SOCIAL NETWORK
                                         Uno studio di un istituto americano ha afferma-        media, anche su Instagram è necessario presentarsi           sul quale caricare i propri video.
                                         to che Facebook non è più la piattaforma on line       nei 150 caratteri a disposizione e parlare un po’ di sé.     Su YouTube infatti è possibile “Iscriversi” ad un canale
                                         preferita dagli adolescenti. I giovanissimi preferi-   Una volta aver dato sfogo al proprio estro creativo con      in modo da restare sempre aggiornato e non perdere
                                         rebbero piattaforme come Instagram, YouTube e          i filtri, la fotografia si può condividere su altri social   mai un nuovo video. Raggiungendo un certo nume-

     NON SOLO
                                         Snapchat .                                             network e aumentare così la sua visibilità. Sfruttando       ro di visualizzazioni è possibile “Monetizzare” i propri
                                         Gli adolescenti hanno quindi abbandonato Face-         gli hashtag è possibile categorizzare la propria foto per    video, ovvero guadagnare grazie alla pubblicità inseri-
                                         book per aderire a nuovi social network. Per i         argomento e renderla ritrovabile ad esempio all’inter-       ta da Google durante la fruizione del video.
                                         giovanissimi ciò che conta è non farsi leggere dai     no di una community di appassionati che raccoglie le
                                         genitori e stare in un “luogo” virtuale frequentato    proprie foto basandosi su una parola chiave dedicata.        Snapchat è un’applicazione che permette di scambiar-

     FACEBOOK
                                         principalmente dai coetanei.                                                                                        si foto e brevi video che vengono cancellati automati-
                                                                                                YouTube è un portale dove è possibile guardare video,        camente al termine della visualizzazione. Permette
                                         Ecco quali sono le nuove frontiere social:             alcuni dei quali hanno solo l’audio.                         inoltre di chattare con i propri amici in tempo reale e
                                                                                                Su YouTube è possibile creare un canale all’interno del      di condividere album pubblici di foto e video accessi-
                                         Instagram un’applicazione mobile gratuita e un         quale caricare i propri video. Gli utenti che decidono di    bili da tutti i propri contatti per un periodo di 24 ore.
                                         social network fotografico. Permette di scattare       farlo vengono chiamati “Creator”, creatori di contenuti
                                         fotografie e di condividerle istantaneamente           e, se raggiungono una certa popolarità, “YouTuber“.
                                         anche su altri social media. Come in altri social      Su YouTube infatti è possibile “Iscriversi” ad un canale

                                                                                                                                                             A cura delle classi TERZE

22                                                                                                                                                                                                                       23
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                         ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                   di Romano di Lombardia

     MACS
     LABORATORIO
     DIDATTICO
     Mercoledì 20 marzo, noi alunni delle classi prime sia-
     mo andati in visita al MACS, il Museo di Arte e Cultura
     Sacra di Romano.
     Arrivati, la nostra guida ci ha spiegato la funzione del
     museo e come è strutturato. In particolare la nostra
     classe avrebbe visitato una sala del museo dove sono
     conservati antichi libri sacri.
     Ci siamo inerpicati per una scaletta stretta stretta in
     pietra fino in cima all’edificio, al piano della biblioteca.
     Lì ci siamo accomodati e poi la nostra guida ha comin-
     ciato ad illustrarci delle antiche Bibbie scritte a stampa
                                                                    de arte illuminandi
     in differenti lingue. Ci ha spiegato come si stampavano
     i libri, prima con matrici intagliate e, poi, dopo l’inven-
     zione di Gutemberg, con i caratteri mobili.                    Potete immaginare in che cosa consistesse questo
     Ci ha anche illustrato un incunabolo e ci ha spiegato          laboratorio: scrivere come i monaci amanuensi pri-
     che un incunabolo è il primo libro di una serie. Questo        ma dell’invenzione della stampa a caratteri mobili.
     nome deriva dal latino e significa all’incirca “libro nella    La guida ha dato a tutti una “penna d’oca” o di al-
     culla”, proprio perché è il primo nato di una successiva       tro volatile forse e noi, muniti di pergamena e cala-
     serie di libri.                                                maio, abbiamo cominciato a scrivere i nostri nomi.
     I libri avevano una copertina molto robusta, di legno          Per niente facile! Abbiamo capito che era davvero
     oppure di cuoio.                                               difficile scrivere a quei tempi.
     Sfogliandone uno ci siamo accorti che al suo interno           Poi abbiamo fatto la nostra iniziale tutta decorata
     alcune pagine erano scritte a mano e non stampate.             utilizzando dei pennelli e dei colori in polvere diluiti
     Infatti, quando si trovavano errori di stampa in un li-        in un po’ d’acqua. Le polveri erano messe in grandi
     bro, le pagine venivano tolte e rimpiazzate da pagine          conchiglie.
     scritte a mano.
     Tutti i libri poi avevano all’inizio di molti capitoli dei
     capilettera molto molto grandi, tutti decorati a mano.
     Dopo queste spiegazioni ci siamo spostati in una sala
     adiacente alla chiesa per svolgere il nostro laboratorio,
     “De arte illuminandi”.

     A cura delle classi PRIME

24                                                                                                                                                                     25
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                       ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                 di Romano di Lombardia

     il ritratto.                                                 Il disegno è una
     CONOSCERE GLI ALTRI                                          rappresentazione della realtà
                                                                  così come L’AUTORE la percepisce,
     ATTRAVERSO il disegno                                        la interpreta ed infine la
                                                                  manifesta.
                                                             In questo laboratorio, ci siamo messi all’opera. Dopo aver parlato del disegno, delle
                                                             proporzioni e delle distanze delle varie parti del viso, abbiamo osservato alcune
                                         I NOSTRI RITRATTI   schede e disegni trovati in rete.

                                                             Ci siamo seduti di fronte ad un compagno e abbiamo provato a farne il ritratto.
                                                             All’inizio eravamo sfiduciati e titubanti ma poi, osservando bene e seguendo le indi-
                                                             cazioni, abbiamo realizzato dei disegni piuttosto soddisfacenti che abbiamo colorato
                                                             con cura e passione, usando le sfumature dei pastelli o il bianco e nero della matita.

                                                             Questo tipo di lavoro ci ha fatto riflettere molto sul concetto di quanto sia impor-
                                                             tante osservare l’altro di fronte a noi per potercene fare un’idea.

                                                             A cura delle classi SECONDE

26                                                                                                                                                    27
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                          di Romano di Lombardia

     L’OPINIONE
     NON C’E’
     CAMPO
     Un gruppo di liceali si trova in gita in un paesino del Salen-
     to dove i cellulari non prendono. Non mancheranno mo-
     menti di panico e astinenza da Wi-Fi.

     “Non amo particolarmente i film, ma questo è stato
     curioso e molto interssante, perchè parla di vari argo-
     menti che si avvicinano molto al “mondo di oggi” e che
     si riscontrano durante l’ adolescenza come: sentimen-
     ti, nuovi amori, amicizie e nuove scoperte.
     Il tema principale del film è il wifi e il mondo di inter-
     net, che nella maggior parte dei casi è importantissimo
     nella vita dei ragazzi, quasi come l’ossigeno. Questa
     considerazione si può dedurre anche dal film quando i
     ragazzi capiscono che i telefoni sono fuori uso perchè
     non c’è campo e reagiscono crollando nella
     disperazione. Personalmente penso che la loro
     reazione sia stata esagerata, infatti io non avrei mai
     reagito in quel modo, dato che passo poco tempo al
     celluare e perchè preferisco dedicarmi a cose che mi
     appassionano davvero.”

     “Questo film mi è piaciuto molto e, da un certo pun-
     to di vista, mi ha fatto crescere. Mi ha insegnato che
     dietro al cellulare e ai social, ci sono aspetti della vita
     che spesso sottovalutiamo. Quindi penso che tutti noi
     dovremmo cercare di staccare gli occhi dal telefonino
     per guardarci di più intorno, e magari apprezzare mag-
     giormente ciò che ci circonda, forse in questo modo,
     riusciremmo a conoscere davvero gli altri e a vivere
     la nostra adolescenza in maniera intensa, riuscendo a
     trarre tutto ciò che di più bello la nostra età ci regala.”

     “A mio avviso è un film molto bello perchè rappresenta
     la realtà di noi giovani. In particolare mi ha fatto riflet-
     tere su come sarebbe la vita senza cellulare e senza
     internet; se da un lato penso che non potrei vivere,
     dall’altro ho capito che forse, senza i social le persone
     potrebbero essere apprezzate per quello che sono
     realmente.”

     A cura delle classi TERZE

28                                                                                                            29
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                                    ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                              di Romano di Lombardia

                                                                                                            Carissimi lettori a scrivervi sono io, una quattordicenne, che dopo
                                                                                                            aver subito per tanti mesi bullismo e cyberbullismo, ha deciso di
                                                                                                            raccontarvi la sua storia.

                                                                                                            Voglio partire dal presupposto che ormai credo che non ci sia un

                                         la lettera di DIANA
     BULLISMO
                                                                                                            motivo che scateni le prese in giro, e tantomeno che le giustifi-
                                                                                                            chi. In prima media ero una ragazza abbastanza goffa, robusta e
                                                                                                            bassina; non avevo molti amici, e odiavo seguire la moda. Per
                                         Alcuni ragazzi della nostra scuola, sono rimasti molto colpiti     questo ho iniziato ad essere oggetto di vari insulti e pettegolezzi,

     A SCUOLA
                                         leggendo una lettera che racconta la storia di Diana Gini, una     uno dei più ricorrenti era “palla di lardo”. Lì per lì riuscivo a non
                                         ragazza di 14 anni che ha deciso di raccontare con coraggio il     darci peso, ma accumulavo tutto [... ] Verso la fine della seconda
                                         suo “inferno” durante gli anni delle scuole medie, quando alcuni   media, il bullismo non era più solo verbale, ma vi erano gruppi
                                         compagni hanno deciso di bullizzarla costantemente, copren-        su Whatsapp fatti apposta per parlare di me, fotomontaggi che
                                         dola di insulti e di minacce, fino a che non è stata obbligata a   giravano tra le varie chat con commenti non belli da leggere [...]
                                         cambiare istituto.                                                 Un giorno è successa una cosa che mi ha segnato tanto: durante
                                                                                                            la ricreazione, tre ragazze mi hanno chiuso per l’ennesima volta
                                                                                                            in bagno e mi hanno lasciata l’ per un pò di tempo. Dopo un po’
                                                                                                            mi hanno aperto, ma una di loro aveva un taglierino in mano,
                                                                                                            me lo ha puntato alla gola e mi ha detto: “Domani sarà il tuo
                                                                                                            ultimo giorno di vita”. In quel momento la campanella è suona-
                                                                                                            ta, loro sono tornate in classe e io sono scoppiata a piangere.
                                                                                                            Sono corsa in classe. Ero spaventata. Mi ha fermato la prof di
                                                                                                            matematica, forse l’unica con la quale ero riuscita ad instaurare
                                                                                                            un dialogo, che mi ha chiesto se stavo bene. Ho risposto di sì, ma
                                                                                                            non era vero. All’uscita ho raccontato tutto a mia mamma, che mi
                                                                                                            ha obbligato a cambiare scuola. Io assolutamente non volevo, la
                                                                                                            vedevo come una sconfitta. Il giorno dopo, però, siamo andati a
                                                                                                            fare un colloquio con la preside di una scuola di zona, e il giorno
                                                                                                            dopo ancora è stato il mio primo giorno lì [... ] Con il tempo lo
                                                                                                            ho superato, ma è stato davvero difficile. Man mano ho perso
                                                                                                            anche peso, e sono riuscita a ricostruirmi una vita, senza dimen-
                                                                                                            ticare quello che mi era successo, ma facendone tesoro [...] Io
                                                                                                            non sono arrabbiata con le persone che mi hanno fatto del male,
                                                                                                            non lo sono mai stata. Sono sempre stata spaventata. Pensate
                                                                                                            quanto dolore possano provare dentro, se per sentirsi vivi hanno
                                                                                                            bisogno di far sentire sempre un po’ più morti gli altri. Ancora
                                                                                                            oggi non sempre riesco ad avere fiducia nei miei coetanei [...] Ho
                                                                                                            deciso di raccontare la mia storia per incoraggiarvi. Per dirvi che
                                                                                                            se siete vittime di bullismo, dovete parlare e non stare in silenzio.
                                                                                                            Magari con un amico fidato, e con i vostri genitori. Insieme po-
                                                                                                            tete rivolgervi ai professori, alla dirigenza e nel caso non bastasse
                                                                                                            alle forze dell’ordine. Queste cose non devono succedere, e non
                                                                                                            è stando in silenzio che noi contribuiamo ad eliminarle.

                                                                                                            Se pensate di avere un amico vittima di bullismo, stategli accanto,
                                                                                                            parlate con un adulto nel caso lui per primo non lo volesse fare.
                                                                                                            Vi ringrazio per aver letto la mia storia, fatemi sapere cosa ne
                                                                                                            pensate!

                                                                                                            Diana Gini

                                                                                                            A cura delle classi TERZE

30                                                                                                                                                                                  31
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                         ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                   di Romano di Lombardia

                                                            PREPARAZIONE:

     COUS COUS
                                                            Versate l’olio in una pentola capiente e cominciate
                                                            a scaldarlo. Quando l’olio sarà caldo, aggiungete le
                                                            cipolle pelate e affettate e due cucchiaini di sale. Non
                                                            appena la cipolla sarà rosolata, aggiungete la carne di
                                                            vitello macinata e fatela rosolare leggermente, aggiun-

     RICETTE DAL
                                                            gete il concentrato di pomodoro e 200 ml di acqua,
                                                            lasciate cuocere il composto per circa 10 minuti. Vo-
                                                            lendo inserire direttamente i pomodori lavati e tagliati
                                                            a pezzi.

     MONDO
                                                            Unite tutte le spezie: il curry, il peperoncino in polvere
                                                            e l’harissa. Unite anche una tazza d’acqua per far si
                                                            che le spezie si amalgamino bene. Aggiungete, quindi,
                                                            le carote tagliate semplicemente, dopo averle
                                                            raschiate, tagliate a metà per il lungo e poi la zucchina
                                                            e le melanzane sempre tagliate per il lungo. Durante la
                                                            cottura del sugo aggiungete altra acqua se necessario
                                                            perchè dovrà essere piuttosto morbido per condire al
                                                            meglio la semola.

                                                            Versate il cous cous in una grande ciotola, aggiungete-
                                                            vi un cucchiaio d’olio, 50 ml d’acqua e un cucchiaino
                                                            di sale. Considerare che per 500 g di cous cous sono

     COUS COUS ALLA CARNE                                   necessari 500 ml d’acqua bollente (o brodo). Versare
                                                            sulla semola e lasciamo che il cous cous assorba il
                                                            liquidi inserito. Occorrono circa 4 minuti e poi con
     INGREDIENTI PER 4 PERSONE:                             una forchetta mescoliamo il cous cous e la mettiamo
                                                            in una ciotola capiente, prelevate due o tre mestoli
     500 g di cous cous                                     della parte più liquida del sugo e condite con questa
                                                            la semola.
     600 g di vitello macinata

     200 ml d’olio extravergine d’oliva                     Mettete la semola condita da parte e verificare il grado
                                                            di cottura della carne di vitello. Non appena la carne
     2 cipolle                                              avrà raggiunto il grado di cottura desiderato, potrete
                                                            terminare di condire il cous cous direttamente in un
     100 g di concentrato di pomodoro o 4 pomodori maturi
     (pelati)                                               piatto unico da portata o direttamente nei piatti in-
                                                            dividuali, disponendo gli ingredienti del sugo sopra la
     200 ml d’acqua                                         semola condita.

     1 cucchiaino di peperoncino in polvere

     1 cucchiaino di curry in polvere                       A cura delle classi SECONDE
     1 cucchiaino di harissa

     3-4 carote

     1 zucchina lunga (o 3 tipo piccole)

     150 g di zucca

     2 melanzane

     2 peperoni verdi

     sale

32                                                                                                                       33
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                                                                                                   ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                                                                                             di Romano di Lombardia

     internet                                                                                                                 Internet è una risorsa immensa. Purtroppo, però, non
                                                                                                                              tutti i servizi offerti vengono impiegati a fin di bene,
                                                                                                                              per questo motivo devi essere consapevole dei rischi
                                                                                                                                                                                           -Usare una carta di credito online senza il permesso
                                                                                                                                                                                           dei genitori, né informazioni finanziarie conti bancari,
                                                                                                                                                                                           conti postali, dati paypal.

     non cadere
                                                                                                                              che corri.
                                                                                                                                                                                           -Rispondere ad un messaggio imbarazzante. Interrom-
                                                                                                                              Le chat e i servizi di messaggistica ti permettono di        pete subito la comunicazione e riferite immediata-
                                                                                                                              metterti in contatto con persone che conosci e non,          mente quanto accaduto ai genitori.
                                                                                                                              per questo non si deve mai abbassare la guardia per-

     nella rete
                                                                                                                              ché anche qui possono nascondersi rischi e insidie           -Condividere la password. Usare password “forti” (che
                                                                                                                              di qualsiasi tipo; alcune di queste situazioni possono       includano caratteri alfanumerici) e cambiarle molto
                                                                                                                              portare a ricatti, violenze fisiche e, in casi più gravi,    spesso.
                                                                                                                              omicidi.
                                                                                                                                                                                           -Compilare moduli di iscrizione o descrivere voi stes-
                                                                                                                              Scaricare musica, film o programmi potrebbe essere           si (se siete alti, bassi, biondi, bruni,simpatici, studiosi,
                                                                                                                              pericoloso perché possono essere coperti da copy-            ecc.).
                                                                                                                              right e quindi è possibile cacciarsi anche in grandi guai.
     E’ molto raro trovare un adolescente che non ha un profilo su almeno un social network, i ragazzi di oggi passano        Virus, spyware e altri programmi del genere proven-          -Partecipare a concorsi online.
     molto tempo davanti a uno schermo, e sono abituati a usare molti apparecchi elettronici.                                 gono dai file scaricati attraverso siti e software dove è
     Ci sono molte domande sui social network, ma la più diffusa è: quali sono i pro e i contro? Secondo me non c’è una       facile imbattersi in file coperti dal diritto d’autore.      -Accettare di incontrare persone conosciute in chat.
     risposta giusta, perchè come tuttte le cose vanno bene se non si esagera.
     Ho provato a riflettere su questo e, per farmi un’idea ho scritto i punti a favore e quelli no.                                                                                       -Scaricare programmi senza il permesso dei genitori,
     Le persone possono condividere foto, pensieri e passioni con il resto del mondo, si possono mettere in contatto                                                                       in quanto, senza volerlo, potrebbero scaricare virus
     con le persone lontane con un clic, insomma tutto ciò si trova in un telefono. Le persone creano dei miti su inter-      REGOLE PER UNA NAVIGAZIONE SICURA                            informatici.
     net, scoprono cose nuove e socializzano; quindi secondo me i social network sono utili e servono, sempre senza
     esagerare.                                                                                                               Quando usate Internet per chiacchierare o per giocare        -Usare un linguaggio volgare.
     Ovviamente possono esserci anche cose negative come il cyberbullismo e i cattivi esempi, come le persone che             con qualche sconosciuto, non dovete assolutamente:
     pubblicano cose che sarebbe meglio non fare come fumare o bere. Di negativo di sicuro c’è anche il tempo passato                                                                      -Aprire i messaggi indesiderati (spam), ad esempio
     a navigare su internet.                                                                                                  -Dare informazioni personali (il vostro nome, indirizzo,     pubblicità o richieste di sconosciuti: meglio cancellarli
     Vorrei dire un’ultima cosa: non fidatevi di internet e dei social network perchè spesso dietro ad un profilo social si   numero di telefono, età, nazionalità, condizioni econo-      immediatamente, senza neppure leggerli.
     nasconde un pericolo.                                                                                                    miche familiari, il nome e la località della scuola).
                                                                                                                                                                                           A cura delle classi TERZE

34                                                                                                                                                                                                                                                        35
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                       ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                 di Romano di Lombardia

                                         GITA A
                                         FIRENZE
                                         Il 27/28 febbraio 2019 la nostra classe è partita per
                                         una gita scolastica a Firenze.
                                         Arrivati all’hotel abbiamo posato le valigie nelle camere
                                         e ci siamo diretti verso Santa Croce.
                                         Santa Croce può essere considerata un museo per
                                         le notevoli opere d’arte che ci sono esposte. C’è la
                                         tomba di Galileo, quella di Michelangelo scolpita da lui
                                         stesso e completata dal Vasari.
                                         La cosa che ci ha maggiormente colpito, oltre alla
                                         bellezza della chiesa in sé, è stata la stanza riservata
                                         alla lavorazione delle pelli, nella quale abbiamo visto
                                         come vengono fatte le borse e gli accessori di pelle e
                                         alcuni nostri compagni hanno acquistato dei prodotti.
                                         Dopo la visita, durata circa 1h e 30min, ci siamo recati
                                         all’American Graffiti Dinner, che si trova vicino all’hotel
                                         e ognuno di noi ha mangiato un piatto a piacere. Ci è
                                         piaciuto particolarmente il locale per la sua ambien-
                                         tazione nell’America degli anni 50’ e ci siamo divertiti
                                         soprattutto nell’area bambini dove abbiamo giocato
                                         nel castello con le palline, perdendo anche qualche
                                         cellulare.
                                         Dopo aver mangiato ed essere tornati a riposarci qual-
                                         che minuto in hotel ci siamo recati a Palazzo Vecchio
                                         dove ci aspettava una guida misteriosa, travestita da
                                         Vasari che parlava fiorentino antico; è stato molto
                                         divertente ed istruttivo perché è stata un’esperienza
                                         nuova ed inaspettata.
                                         Abbiamo visitato poi Palazzo Vecchio, immensa strut-
                                         tura ospitata in Piazza della Signoria, dove si trovavano
                                         quadri molto grandi raffiguranti le guerre del 500’.
                                         Successivamente nel tragitto del ritorno ci siamo fer-
                                         mati alle bancarelle, vicino al nostro hotel, dove ab-
                                         biamo fatto acquisti e infine siamo giunti nel nostro
                                         albergo.
                                         La sera dopo cena, siamo usciti e ci siamo recati al
                                         centro della città dove abbiamo scattato varie foto.
                                         Siamo passati su Ponte Vecchio, abbiamo ammirato
                                         il fiume Arno; ovviamente era pieno di turisti prove-
                                         nienti da ogni parte del mondo che ammiravano le
                                         ricchissime vetrine di oreficeria. Sarà stato quel cielo
                                         terso a riflettere sullo specchio d’acqua o le luci dorate
                                         dei negozi di oreficieria… ma ci sembrava veramente di
                                         essere dentro ad un dipinto.

                                         A cura della classe TERZE

36                                                                                                     37
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                                       ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                                 di Romano di Lombardia

     UN TESORO INESTIMABILE:
     L’AMICIZIA
     Provate a chiedere a qualcuno che cos’è l’amicizia e chiedetelo anche a voi stessi.
     Centinaia di poeti e scrittori si sono posti delle domande significative sull’argomento, ma
                                                                                                      AMICIZIA E’ CONDIVIDERE, GIOCARE, SOSTENERE
     senza mai trovare una risposta definitiva, universale, che possa accontentare tutti.
     C’è chi vi dirà che l’amicizia non esiste, che le persone ti sono amiche solo per sfruttarti;
     c’è chi ti dirà che nella vita hai solo tre, al massimo quattro amici, fra cui ci sono mamma e
     papà; c’è chi ti dirà che è circondato da amici e che per lui chiunque è gentile e simpatico
     può essere considerato un amico.

     Alcuni ragazzi della nostra scuola hanno espresso cosa significa per loro l’amicizia.

     “L’ amicizia, per me, è avere un amico che ti ascolta, che non ti prende in giro, che ti
     accetta per come sei e con cui ti puoi confidare.
     La mia migliore amica si chiama Ines. La conosco dall’asilo, ma solo dopo che ha
     cambiato scuola ed è venuta nella mia classe in quarta elementare siamo diventate
     amiche.
     Con Ines mi piace divertirmi, cantare e ballare.
     Io e la mia migliore amica quando usciamo e non abbiamo a disposizione giochi, ne
     inventiamo di nostri.”

     “Chi non ha un amico è una persona a cui mancherà sempre qualcosa, non lo sa
     nemmeno lui che cosa, ma sa che gli manca. Un amico, un vero amico, è una persona
     con cui estraniarsi dal solito tram tram quotidiano, è una persona con cui confidarsi,
     è una persona con cui farsi una mangiata o andare in un pub, è una persona con
     cui esci e riesci a divertirti senza fare niente di particolare, magari passeggiando
     semplicemente alla ricerca di una meta.”

     “L’amicizia è un sentimento difficile da trovare, ma ancor di più da raggiungere; poche
     persone ti saranno per tutta la vita amici, e queste persone sono come dei fiori, da
     coltivare, innaffiare, curare in modo che il fiore non appasisca.”

     “L‘amicizia è una cosa speciale, che non si compra ma che si ottiene.
     Per me l’amicizia non è solo giocare ma anche socializzare con gli altri, conoscersi,
     stare insieme, confidarsi i segreti. Quindi l’amicizia è una cosa stupenda.
     Come sarebbe il mondo senza l’amicizia?
     Sicuramente sarebbe peggiore di quanto è già: tutti si odierebbero!”

     “L’amicizia per me è importante perché mi fa sentire che una persona ci tiene a me
     e che vuole parlare con me.”

     A cura delle classi TERZE

38                                                                                                                                                                                   39
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                            ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                      di Romano di Lombardia

     LA RAGAZZA
     AFGANA
     La sua immagine è stata spesso accostata alla Monnalisa di Leonardo da Vinci, al
     punto di venire spesso soprannominata, appunto, la Monnalisa afgana.

     Ragazza afgana è una celebre fotografia scattata da Steve McCurry nel 1984, e suc-
     cessivamente pubblicata sulla copertina della rivista National Geographic Magazine
     .
     L’immagine è diventata una sorta di simbolo dei conflitti afgani degli anni ‘80.

     La foto, scattata in un campo profughi di Peshawar, ritrae l’orfana dodicenne Sharbat
     Gula, nata nel 1972. L’espressione del suo viso, con i suoi occhi di ghiaccio, resero
     ben presto l’immagine celebre in tutto il mondo.

     Fu nel campo di Nasir Bagh che il fotografo, passegiando, udì delle voci chiassose
     provenire da una tenda, che immaginò ospitare una classe scolastica.
     Entrato, e ricevuta l’autorizzazione per fotografare le alunne dall’insegnante, fu im-
     mediatamente colpito dallo sguardo magnetico ed enigmatico di una delle ragazzine:
     “Mi accorsi subito di lei. Aveva un’espressione intensa, tormentata e uno sguardo
     incredibile, eppure aveva solo undici anni.
     Siccome era molto timida, pensai che se avessi fotografato prima le sue compagne
     avrebbe acconsentito più facilmente a farsi riprendere, per non sentirsi meno im-
     portante dalle altre”.
     “La classe era composta da una quindicina di ragazze. Erano tutte giovanissime e
     facevano quello che fanno tutti gli scolari del mondo, correvano, facevano chiasso,
     strillavano e alzavano un sacco di polvere. Ma quando ho cominciato a fotografare
     Gula, non ho sentito e visto più nient’altro. Mi ha preso complentamente. Suppongo
     che fosse incuriosita da me quanto io lo ero da lei, poichè non era mai stata fotogra-
     fata prima e probabilmente non aveva mai visto una macchina fotografica. Dopo
     qualche minuto si alzò e si allontanò, ma per un istante tutto era stato perfetto, la
     luce, lo sfondo, l’espressione dei suoi occhi.”

     A distanza di 17 anni, nel 2002, il fotografo Mc Curry ed un team del National
     Geographic ritrovò la donna, ormai più grande e più matura e nuovamente
     l’immortalò con tutti i segni delle guerre, delle invasioni e delle difficoltà, ma con gli
     stessi occhi forti e coraggiosi.

     A cura delle classi SECONDE

40                                                                                                                                        41
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                  ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                            di Romano di Lombardia

                                                                     RISO GLUTINOSO

     RISO ASIATICO
                                                                     Il riso appiccicoso, noto anche come riso glutinoso o
                                                                     riso dolce, è un tipo di riso estremamente popolare in
                                                                     tutta l’Asia, in particolare per i dessert. Le sue origini
                                                                     sono dibattute tra le nazioni asiatiche, molti credono
                                                                     che le sue radici risalgano alla Cina oltre duemila anni

     RICETTE DAL
                                                                     fa.

                                                                     E’ un riso a grana corta, le cui varietà si possono tro-
                                                                     vare esportate da numerose nazioni asiatiche, le prin-
                                                                     cipali sono Thailandia, Laos, Cina e Giappone.

     MONDO                                                           In Laos, il riso glutinoso non è pensato solo per essere
                                                                     mangiato con le mani, ma anche come utensile. Il met-
                                                                     odo di base è scavare un cumulo di riso, creare in una
                                                                     piccola tazza e usarla per raccogliere il cibo. È davvero
                                                                     divertente usarla per mangiare!

                                                                     Come cucinare il riso glutinoso?
                                                                     Il riso glutinoso è tradizionalmente cotto a vapore,
                                                                     non bollito perché richiede meno acqua per cucinare
                                                                     rispetto al riso normale.

                                                                     Il segreto è lasciarlo in ammollo.

                                                                     Puoi bollire il riso appiccicoso se vuoi, ma dal momen-
                                                                     to che richiede meno acqua per cuocersi rispetto ad
                                                                     altre varietà, molte persone preferiscono la cottura a
                                                                     vapore.

                                                                     Qualunque sia il metodo che scegli, il trucco è quello
                                                                     di immergere il riso prima di cucinarlo. Alcune ricette
                                                                     consigliano di ammollare per un massimo di quattro

     Kaoneo Mamung (Laos)
                                                                     ore, ma se hai intenzione di far bollire il tuo riso appic-
                                                                     cicoso sul fornello, puoi farla franca saltando questo
                                                                     passaggio. Se lo stai cuocendo a vapore, lascia che il
                                                                     riso rimanga in alcuni pollici di acqua tiepida per tutto
     Riso glutinoso con mango e latte di cocco
                                                                     il tempo che desideri. Puoi lasciarlo per un massimo di
     1) Lava il riso sotto l’acqua corrente per eliminare l’ec-      24 ore se ne hai il tempo: più a lungo lo impregni e più
     cesso di amido. Sistemalo in una casseruola, coprendolo         morbido sarà il prodotto finito.
     con 240 ml di acqua fredda (a ogni parte di riso devono
     corrispondere 1,2 parti di acqua).

     2) Cuoci coperto a fiamma alta finché inizia a bollire, sen-
     za mai mescolare. Abbassa il fuoco al minimo e prosegui
     la cottura finché tutta l’acqua sarà assorbita (dieci minuti    A cura delle classi SECONDE
     circa).

     3) Nel frattempo sciogli lo zucchero di palma con il latte di
     cocco e il sale. Quando il riso sarà cotto, versa la salsa di
     cocco in superficie, conservandone quattro cucchiaiate.
     Lascia riposare il riso per dieci minuti, coperto, finché il
     latte di cocco sarà assorbito. Servi caldo con il mango a
     cubetti, completando con il latte di cocco tenuto da parte.

42                                                                                                                                 43
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                                                                                                              ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                                                                                                        di Romano di Lombardia

                                                                                                                                 LIBRI & arte
                                                                                                                                 passioni a confronto

     Perchè ti piace leggere?
     “Perchè mi piace imparare, capire, rispettare le esperienze diverse dalle mie. Leggere è emozionarsi, immedesi-
     marsi e arrabbiarsi per una storia che per me non doveva andare così. E’ anche scoprire i fatti passati, andare
     dentro la cronaca, e sentirsi più completi. E’ chiudere un libro con l’amaro in bocca perché… è già finito. Leg-
     gere aiuta a vivere. Ti proietta in mondi nuovi e diversi, ti fa sentire meno il peso della giornata. La lettura non                               L’Arte ci permette di comprendere la creatività umana, e la capacità di alcuni
     ha limiti, né di spazio né di tempo. È anche scoprirsi, libro dopo libro”.                                                                         talenti di esprimere sensazioni ed emozioni in maniera pura e naturale.
     Come convincere i non lettori che leggere è bello?
     “Cercando di consigliare loro libri in cui possano immedesimarsi, in cui possano trovare luoghi e fatti più vicini     LA NOTTE STELLATA
     a loro. Il libro che vorrei consigliare ai miei coetanei è Il gabbiano Jonathan Livingstone”.                          E’ un dipinto di Van Gogh del 1889.
                                                                                                                            Rappresenta il paesaggio che il pittore vedeva dalla finestra della sua stanza nel manicomio in cui era ricoverato.
                                                                                                                            Il cielo è blu e azzurro, il vento viene rappresentato come se fosse una spirale, la stelle sono molto grandi e sem-
     IL GABBIANO JONATHAN LINVINGSTON                                                                                       brano dei vortici schiacciati, l’albero è dipinto in modo ondoso.
     Frasi più belle:
     Non dare retta ai tuoi occhi e non credere a quello che vedi.                                                          Riguardo al dipinto, lo stesso Van Gogh in una lettera al fratello Theo scrisse:
     Più alto vola il gabiano e più vede lontano.
     Qualunque cosa tu faccia non pensare mai a quello che diranno gli altri.                                               “Questa mattina ho visto la campagna dalla mia finestra molto a lungo, e prima dell’alba non c’era nulla se non la Stella
     L’unica vera legge è quella che conduce alla liberta.                                                                  del mattino, che era molto grande”.
     Spezzate le catene che imprigionano il vostro pensiero e anche il vostro corpo sarà libero.
                                                                                                                            A cura delle classi TERZE

44                                                                                                                                                                                                                                                          45
ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI                                                                                                                                                                             ISTITUTO COMPRENSIVO ENRICO FERMI
     di Romano di Lombardia                                                                                                                                                                                                       di Romano di Lombardia

     LA NOSTRA
                                                                          “La mattina, cuffiette dell’MP3 nelle orecchie e via di    “La musica ci fa provare emozioni, ci coinvolge, ci aiuta   “La musica, inoltre, attraverso le canzoni diventa mes-
                                                                          corsa a scuola mentre la mia musica preferita mi mette     quando ci sentiamo tristi e ci fa riflettere sulla vita.    saggero di pace e sostenitrice di iniziative umanitarie.
                                                                          di buon umore e mi da la carica per affrontare le ore                                                                  La musica è per tutti un’amica silenziosa sempre pron-
                                                                                                                                                                                                 ta a darti una mano senza chiedere nulla in cambio.”

     MUSICA
                                                                          scolastiche. Non c’è più un momento specifico per fer-     “La musica è quello che noi vogliamo che sia: vita,
                                                                          marsi ad ascoltarla, oggi la musica è la colonna sonora    amore, rabbia, forza, gioia, allegria…è tutto e niente.
                                                                          della nostra vita.”                                        Per noi giovani è una medicina senza effetti collaterali    “Il rap e il trap sono i nostri generi preferiti, perchè
                                                                                                                                     perché ci rilassa quando abbiamo le crisi di ansia e ci     questo tipo di musica non è solo legato a interessi di
                                                                          “Molte volte, mentre ascoltiamo la musica, pensia-         aiuta a concentrarci quando non riusciamo a studiare.”      tipo economico con violenza e volgarità come molti
                                                                          mo ad altro o facciamo altre cose, sogniamo ad occhi                                                                   credono, ma è musica di denuncia: c’è chi fa della pro-
                                                                          aperti e ci facciamo cullare dalla sua melodia senza       “Noi giovani, ascoltando le canzoni, troviamo dei punti     pria passione un modo per comunicare le proprie idee.
     La musica è un’arte vera e propria e tutte le generazioni hanno      prestare attenzione, senza cercare di capire, di assapo-   in comune tra l’argomento del testo e la nostra vita e      Oggi il rap è una forma di protesta in cui la maggior
     il loro compositore, che attraverso il suo linguaggio, fedele alle   rare e gustare ciò che veramente vuole trasmetterci.”      ci sentiamo compresi, consolati del fatto che non sia-      parte degli adolescenti si rispecchia.”
     varie tendenze, riferisce indirettamente un messaggio e regala                                                                  mo stati i soli a vivere un’esperienza spiacevole.”
     emozioni. Per noi giovani il concetto di musica è un pò cambiato     “Quando sono triste o delusa, per qualche ragione,
     rispetto ad altri tempi: essa non è più un’arte, ma un metodo per    mi ritiro nella mia stanza e ascolto musica finchè non
     evadere dalla monotonia della nostra vita.                           riesco a calmarmi. Mi piace però soprattutto viverla:
                                                                          dal momento che non so suonare nessuno strumento,
     Ecco alcune opinioni dei ragazzi del nostro istituto:                mi diverto a sentire chi la musica la sa fare, pensando
                                                                          che quelle canzoni sono anche per me.”                                                                                 A cura delle classi PRIME E SECONDE

46                                                                                                                                                                                                                                                          47
Puoi anche leggere