Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca

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Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca
Mostra Robert Doisneau: Le
Temps   Retrouvé 29  mar-2
set.2018 Senigallia (AN),
Palazzo del Duca
Il Comune di Senigallia in collaborazione con ONO arte
contemporanea, l’Atelier Robert Doisneau e la Fondazione Cassa
di Risparmio di Jesi presentano la mostra Robert Doisneau: le
Temps Retrouvé una retrospettiva dedicata al celebre fotografo
francese, pioniere della fotografia di strada e del reportage,
che ha profondamente influenzato la cultura contemporanea fino
a diventarne lui stesso simbolo.

La mostra racconta il lavoro del fotografo e dell’artista
francese,

                                       Foto :Atelier Robert
                                       Doisneau.

attraverso cinquanta dei suoi scatti più iconici, che al tempo
stesso mostrano uno spaccato della sua vasta produzione e
delle sue tematiche: i bambini, la strada, i luoghi pubblici,
Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca
la quotidianità del vivere, ma anche i grandi protagonisti
della cultura della metà del XX secolo come Picasso e Prevert,
accanto alle botteghe artigiane, le periferie e la campagna.

Obiettivo della mostra è quello di mettere in luce l’assoluta
contemporaneità di Robert Doisneau, quale precursore delle
attuali tendenze della fotografia di moda e pubblicitaria.
Nonostante le apparenze, in molti suoi scatti non vi è nulla
di casuale e “rubato”, molte infatti erano le immagini
pianificate a tavolino fino all’ultimo dettaglio. Immagini che
dissimulano una naturalità che in realtà era messa in scena,
anticipando così uno stile fotografico assolutamente
contemporaneo che sempre più imita il linguaggio diffusosi con
l’avvento di Internet e dei social media, dove il quotidiano è
sapientemente costruito con una naturalezza solo pretesa, dove
alto e basso, formale ed informale si fondono.

Foto :Atelier Robert
Doisneau.

La modernità di Doisneau nasce proprio dalla sua capacità di
cogliere l’attimo quotidiano, altrimenti sfuggente nello
scorrere veloce del tempo, e di innalzarlo a simbolo, ad
icona. La città, spesso la sua Parigi, i suoi abitanti, la
strada, i luoghi pubblici, i bar e i ristoranti, diventano per
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la prima volta nella storia della fotografia non solo soggetti
passivi di una narrazione, ma anche attori di essa. Se oggi
diamo per scontato che l’uomo della strada sia protagonista
della    fotografia,    con   la   sua   ironia   e   la   sua
autodeterminazione, se celebriamo la street photography come
epitome del moderno, e la street culture come espressione più
autentica del contemporaneo, tutto questo lo dobbiamo anche a
Doisneau come mostrano alcune delle foto esposte quali Café
noir et blanc, Joinville le pont, Cour carrée du Louvre o
ancora Amour et barbelés, Une femme passe, Hôtel Claridge
Paris e anche il ritratto Coco.

Doisneau, dopotutto, proveniva dal mondo della grafica e della

                                  Foto   :Atelier      Robert
                                  Doisneau.

pubblicità, ed è in quest’ambiente che imparò a comporre le
immagini nel modo più leggibile per l’occhio. Persino quella
che è diventata senza dubbio una delle immagini più famose
dell’artista, Le Baiser de l’hôtel de ville, e che a prima
vista potrebbe sembrare lo scatto casuale per eccellenza, fu
invece posata. Le Baiser de l’hôtel de ville, dunque, è il
frutto di un sapiente background artistico; infatti, mentre
era intento a realizzare un servizio per la rivista americana
“Life”, chiese ad una coppia di passanti di baciarsi per lui,
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questi facendolo diedero vita ad una delle immagini più
iconiche della storia della fotografia.

JEWELLERY METAMORFOSI Sala
espositiva Fondazione Carigo
– Gorizia Fino al 25 aprile
2018
Trasformare in gioielli gli scarti di lavorazione di altre
attività, questo il compito del concorso internazionale
sfociato nella mostra in corso negli spazi espositivi della
Fondazione Carigo di Gorizia “Jewellery Metamorfosi”, che
coinvolge quarantanove artisti provenienti da undici Stati
(Italia, Francia, Argentina, Spagna, Brasile, Colombia,
Germania, Cile, Olanda, Costa Rica, Stati Uniti), per un
totale di cinquantanove opere, esposte in questa grande mostra
aperta fino al prossimo 25 aprile (Fondazione Carigo, via
Carducci 2).
All’importante mostra sul gioiello contemporaneo – che prende
spunto dall’incontro fortuito del materiale di scarto con la
creatività dell’artista orafo – si aggiunge ora una nuova
sezione interamente dedicata alle collezioni della Fondazione
Carigo, visibile da venerdì 9 marzo fino alla conclusione
dell’esposizione.

Si apre quindi l’occasione per ammirare una parte della
cospicua raccolta di preziosi proveniente dal Monte di pietà
di Gorizia insieme a una selezione di gioielli collezionati
dal goriziano Lodovico Mischou, che solo occasionalmente sono
stati mostrati al pubblico. Sono oggetti da cui sprigiona un
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grande fascino, accentuato in alcuni casi da un’autentica
bellezza, frutto dell’impiego di materiali esclusivi e di una
pregiata lavorazione.Coprendo un arco di tempo che va dalla
seconda metà del XVIII secolo fino ai primi decenni del XX,
essi testimoniano non soltanto i modelli di oreficeria diffusi
nel territorio goriziano insieme con le inevitabili variazioni
del gusto e delle mode, ma sono anche documento di vicende
storiche, aspetti culturali e di appartenenza sociale. Sono in
particolare quelli provenienti dal Monte di pietà, poi, a
caricarsi di ulteriori significati, per il valore affettivo e
simbolico che connota spesso questi oggetti e che in mostra è
rappresentato dalle fedi nuziali e dai pendenti portaritratto.
Inoltre, la presenza nella collezione di gioielli importanti
accanto a prodotti di oreficeria borghese e popolare, oltre a
più modesti articoli di bigiotteria realizzati in argento, può
essere letta come prova che al Monte ricorrevano anche persone
benestanti, e che di fronte alla necessità di liquidità
immediata la differenza di condizione sociale cessava di
esistere. In mostra sono esposte anche alcune creazioni delle
maestre merlettaie della Fondazione Scuola Merletti di Gorizia
che, grazie all’antica arte del merletto a fuselli, hanno
saputo dare un’interpretazione originale a forme e tipologie
suggerite dai gioielli del Monte di pietà.

Da sabato 17 marzo partono anche i laboratori creativi per
bambini Art Creative Bijoux, un laboratorio che, tramite
l’utilizzo di materiali e tecniche familiari al bambino, come
ritagliare, incollare, manipolare e colorare, arriva alla
creazione di bijoux: L’appuntamento è proposto ogni sabato
(orario 16-18) su prenotazione per un massimo di 10 bambini.
Aperte le iscrizioni presso l’associazione gioiellodentro
(cell. 3936010214, info@gioiellodentro.it)

La mostra è visitabile fino al 25 aprile nelle giornate di
venerdì, sabato e domenica con i seguenti orari:
venerdì 10-12; 15.30-18.30
sabato e domenica 9-12; 15.30-18.30
Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca
apertura lunedì 2 aprile 9-12; 15.30-18.30.

Si   chiude    con   successo
giovedì 8 marzo la Festa del
dolce tipico e del salato in
piazza S. Antonio a Trieste.

    La giornata sarà dedicata alla
   Festa della Donna, con mimose in
   omaggio alle gentili visitatrici
Si chiude con successo giovedì 8 marzo la quinta edizione
della parata di dolci golosità e specialità tipiche dolciarie
locali e da tutta Italia e dall’estero, con una vasta
selezione di dolci tradizionali, locali e regionali e prodotti
tipici direttamente dalle aziende agricole italiane. Dai più
semplici, ma di grande effetto e gusto, ai più originali. Da
quelli tradizionali alle nuove creazioni dei Maestri
pasticceri e cioccolatieri. Dalle torte alle frittelle fino ai
dolci stagionali. Anche con la possibilità di assistere alla
loro preparazione dal vivo attraverso dei golosi Show Cooking.

Fino all’8 marzo 2018, nella centralissima Piazza S. Antonio a
Trieste con orario 9-21 e ingresso libero, sarà insomma un
tripudio di dolcissime proposte, rigorosamente artigianali e
di squisiti e golosi ingredienti di qualità. A ospitare
l’evento, già amatissimo dai triestini e dai sempre più
numerosi turisti presenti in città, sarà ancora una volta
Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca
un’accogliente tendostruttura riscaldata dove troveranno posto
selezionatissimi espositori: sceltissimi Maestri pasticceri e
cioccolatieri locali, nazionali e internazionali offriranno al
pubblico la possibilità di conoscere e gustare le proprie
dolcissime e sfiziose preparazioni. A farle da cornice,
saranno alcune eleganti casette di legno. Si andrà dalle
frittelle ai dolci tipici del periodo della tradizione locale.

                                E, considerata la particolare
                                concomitanza, non mancheranno
                                nemmeno    nel    2018   delle
                                specialissime sorprese dedicate
                                alla Festa della Donna.
                                Saranno presenti anche nella
                                giornata      conclusiva     i
                                laboratori, le esposizioni, le
                                 degustazioni e gli incontri con
esperti   del   settore   con   nuove e interessanti proposte
sull’arte della finissima pasticceria. Ancora fino a domani la
struttura ospiterà importanti momenti di approfondimento
didattico e culturale e una particolare attenzione sarà
rivolta ai bambini. I più piccoli visitatori della kermesse
infatti potranno partecipare a varie mini lezioni tenute da
maestri pasticceri, assistere alle istruttive fasi della
preparazione e lavorazione artigianale dei dolci e potranno
degustare le golosissime creazioni di cioccolato come
tavolette, ma anche dragées e praline, appena realizzate. Ad
un pubblico più adulto saranno invece rivolti percorsi
degustativi dedicati ai prodotti delle varie regioni d’Italia.

Pensata soprattutto per i più piccoli, la manifestazione darà
grande spazio infatti alla parte educativa, finalizzata al
coinvolgimento didattico per le scuole, con cenni storici sul
cacao e l’illustrazione di tutte le fasi lavorative: dalla
raccolta alla trasformazione delle fave di cacao. I bambini
potranno partecipare gratuitamente ai Corsi sull’ABC del
cioccolato, organizzati all’interno della struttura centrale,
Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca
con la presenza di Maestri cioccolatieri.

E alla fine, verrà fatto assaggiare loro il cioccolato appena
prodotto. Ad un pubblico più adulto saranno invece rivolti i
percorsi degustativi con prodotti delle varie regioni
d’Italia.

Dalla     passata   edizione,   oltre   al   dolce,   l’attesissima
manifestazione che precede l’arrivo della primavera si è
aperta anche alle proposte del salato, con prodotti tipici
provenienti da Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Sardegna,
Basilicata e dall’Austria.

In una gustosissima esposizione per i palati più golosi,
particolare spazio verrà riservato naturalmente alle tipicità
locali.

Particolarmente coinvolti saranno infatti i produttori e le
attività artigianali provinciali, nell’ottica della
conservazione e valorizzazione delle tradizioni locali e dei
prodotti e ingredienti di alta qualità a chilometro zero.
Immutata la filosofia vincente da sempre alla base della
rassegna: quella di puntare sulla qualità dei produttori
presenti che fanno della passione e della ricerca i due
ingredienti principali delle loro sfiziose ricette. In
occasione della Festa della Donna, poi, la zona sarà abbellita
con piante e fiori di mimosa e l’8 marzo indine le gentili
visitatrici riceveranno in omaggio una mimosa.

Media partner, Trieste Cafe.

PROGRAMMA
Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca
Mercoledì 7 marzo

Laboratori, esposizioni, degustazioni ed incontri con esperti
del settore

Giovedì 8 marzo

La giornata sarà dedicata alla Festa della Donna, con mimose
in omaggio a tutte le gentili visitatrici.

Andrea Forliano

“A SARAJEVO IL 28 GIUGNO” dal
6 marzo (per le scuole) e dal
9 marzo per tutti al MUSEO DE
HENRIQUEZ
“Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e il Comune di
Trieste – Area Scuola, Educazione, Cultura e Sport,
ripropongono al Museo di guerra per la pace “Diego de
Henriquez” lo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno, che dopo
l’applaudito debutto del 2015 è stato replicato ogni anno con
successo nel contesto del museo. Dal 6 al 18 marzo prossimi
una nuova serie di rappresentazioni saranno rivolte a
scolaresche, turisti e cittadini. A Sarajevo il 28 giugno è
tratto dall’omonimo testo di Gilberto Forti: in scena negli
affascinanti spazi museali, circondati da reperti storici,
reciteranno gli attori della Compagnia del Teatro Stabile
regionale. Biglietti in vendita al Politeama Rossetti, al
Ticket Point, e prima delle repliche aperte al pubblico (9 –
Mostra Robert Doisneau: Le Temps Retrouvé 29 mar-2 set.2018 Senigallia (AN), Palazzo del Duca
10 – 11 e 15- 16- 17- 18 marzo) anche in museo. Il Comune
regala la visita del Museo: il biglietto è infatti
onnicomprensivo di visita e spettacolo”.

Ritorna al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” –
grazie alla collaborazione fra il Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia e il Comune di Trieste – Area Scuola,
Educazione, Cultura e Sport – lo spettacolo “A Sarajevo il 28
giugno” di Gilberto Forti nato da un’idea dello scrittore e
giornalista Paolo Rumiz.

Lo spettacolo – produzione del Teatro Stabile regionale – ha
debuttato in questo affascinante spazio nel 2015 con molto
successo, tanto che è stato richiesto e riproposto ogni anno:
dal 6 al 18 marzo 2018 “A Sarajevo il 28 giugno” avrà
un’ulteriore tranche di repliche, in parte riservate alle
scuole (in orario mattutino), in parte (in orario serale e
pomeridiano) aperte a tutti gli interessati.

L’iniziativa rappresenta naturalmente un’attrazione storica e
turistica in più per i turisti che si trovassero in città,
mentre ai cittadini di Trieste offre l’opportunità di
ripercorrere da un particolarissimo punto di vista una pagina
fondamentale della Storia del Novecento, riscoprendo
contestualmente una parte molto rilevante e preziosa del
patrimonio museale della città.

I biglietti sono già disponibili nei consueti punti vendita
del Teatro Stabile regionale e solo per le repliche aperte al
pubblico (quelle del 9 – 10 – 11 e 15- 16- 17- 18 marzo) si
potrà acquistare il biglietto anche direttamente al Museo “De
Henriquez” a partire da mezz’ora prima della recita prescelta.

A Sarajevo il 28 giugno conquista il pubblico perché possiede
una cifra particolare: prevede che gli attori recitino fra le
sale e i reperti dell’interessante Museo di guerra per la pace
“Diego de Henriquez” e fra cimeli, cannoni, carri che sono dei
veri e propri “pezzi di storia”, anche gli spettatori si
muovono incontrando la Storia e visitando il Museo.

Al centro dello spettacolo è infatti l’attentato di Sarajevo,
di cui furono vittime l’Arciduca Francesco Ferdinando e sua
moglie Sofia: un gesto crudele che scosse l’Europa, e da cui
ebbe origine la Prima guerra mondiale. L’episodio viene
raccontato da alcuni testimoni diretti dell’attentato, secondo
na modalità drammaturgica che ricorda le “interviste
impossibili”: personaggi dell’epoca che in costume storico
attendono il pubblico che si muove fra le sale. All’arrivo
degli spettatori, questi testimoni iniziano il loro
monologare: sono i bravissimi attori della Compagnia Stabile
Federica De Benedittis, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi,
Lara Komar, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos.

È affascinante la dinamica dello spettacolo: le testimonianze
che lo compongono (e tratteggiano l’evento storico dai diversi
punti i vista di una donna del popolo, di un ingegnere che
studia il percorso dell’Arciduca, di una giovane nobile poi
emigrata, del medico che in prigione si occupò di Gavrilo
Princip, di un archivista…) sono recitate dagli attori nelle
varie sale del Museo contemporaneamente, e ripetute più volte,
in modo che ogni spettatore possa seguire tutte le parti di A
Sarajevo il 28 giugno.
Quel 28 giugno 1914 due colpi di pistola fecero rullare i
tamburi in tutta Europa, e nelle fabbriche si misero all’opera
per costruire nuove, impressionanti macchine da guerra. Per un
mese, un mese esatto rimasero nascoste, pronte ad entrare in
azione e portare via il mondo di ieri, per gettarci nel
Moderno. Alcuni compresero quei colpi, altri intuirono
qualcosa, altri ancora non si resero conto, non videro le armi
nascoste. Il 28 giugno iniziò quel terribile work in progress
che il 28 luglio vide il suo primo compimento. Il lavoro di
Gilberto Forti e l’intuizione di Paolo Rumiz ci raccontano
quel mondo di ieri nel momento in cui inizia la sua svolta
finale, attraverso le parole di quelli che, nei tanti paesi,
quel mondo e quel momento li avevano vissuti.

“Venne dopo molti anni un testimone e poi un altro… Furono
ascoltati, e ciascuno offrì la sua versione, con circostanze,
nomi, altri dati. Sì, tutti erano testi volontari, giunti da
varie parti dell’impero. Benché fossero testi immaginari, pure
ognuno di essi era nel vero”.

Lo spettacolo nasce dalla collaborazione fra il Comune di
Trieste ed il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

A Sarajevo il 28 giugno di Gilberto Forti da un’idea dello
scrittore e giornalista Paolo Rumiz, vanta una colonna sonora
eseguita dal Quartetto Iris su brani di Johann Strauß figlio e
Franz Schubert.

La compagnia di interpreti, in due gruppi, si alterna nelle
diverse recite, ognuna delle quali comprende quattro
testimonianze.

I ruoli sono così distribuiti: nel primo gruppo (recite dal 6
all’11 marzo) Emanuele Fortunati (Ing. Szigeti), Ester Galazzi
(Frau Magdalena Gobec), Francesco Migliaccio (Dott. Vasič),
Maria Grazia Plos (Polyxena Singer); nel secondo gruppo
(recite dal 12 al 18 marzo) Federica de Benedittis e Lara
Komar (si alternano nel ruolo dell’Archivista Dunkelblatt),
Emanuele Fortunati (Ing. Szigeti), Ester Galazzi (Frau
Magdalena Gobec), Francesco Migliaccio (Dott. Vasič).

Le recite aperte a tutti si terranno: venerdì 9 marzo (ore
21), sabato 10 marzo (ore 19.30), domenica 11 marzo (ore 17),
giovedì 15 e venerdì 16 marzo (alle ore 21), sabato 17 marzo
(ore 19.30) e domenica 18 (ore 17).

I biglietti si possono acquistare in prevendita (a € 15 con
riduzione a € 12 per Under 26 e Over 65) presso la
Biglietteria del Politeama Rossetti e tutti i punti vendita
del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: saranno in
vendita i posti ancora disponibili anche al Museo di guerra
per la pace “Diego de Henriquez” a partire da mezz’ora prima
dell’orario d’inizio, nelle repliche aperte al pubblico.

I possessori      di biglietto potranno visitare il museo.
Informazioni      sul sito www.ilrossetti.it e al numero
040-3593511.

Le mattinée con inizio alle 10.30 (del 6, 7, 8, 12, 14,19, 21
e 22 marzo) restano invece riservate alle scuole.

Andrea Forliano
AL via il 10 marzo la DECIMA
EDIZIONE DEL FESTIVAL DI
MUSICA PER BAMBINI
Casa della Musica / Scuola di Musica 55 di Trieste festeggia a
brevissimo il decimo traguardo del Festival di Musica per
bambini, che debutta il prossimo sabato 10 marzo per
proseguire fino al 19 maggio. E al crescere delle candeline
crescono anche i partner, sempre più numerosi e prestigiosi,
che collaborano alla realizzazione del Festival:     insieme
al Comune di Trieste, tornano anche quest’anno la Fondazione
Teatro Lirico Giuseppe Verdi, il Festival Wunderkammer,
il Conservatorio di Musica Tartini, l’Immaginario
Scientifico, l’Aurora Ensemble e Comunicarte.
Tra i nuovi compagni di viaggio sono Rai Radio Kids – che
affianca il prezioso intervento ormai consolidato della Sede
Rai del Friuli Venezia Giulia, entrambe media partner del
Festival, e l’Associazione Internazionale dell’Operetta.
Coordinamento e direzione artistica sono come sempre affidati
a Gabriele Centis e Vincenzo Stera.

Si conferma anche la mission del Festival, quella di orientare
i più piccoli e le loro famiglie all’ascolto dei più diversi
linguaggi musicali e più in generale espressivi: oltre ai
numerosi spettacoli ed incontri, il programma prevede il
convegno : “Le esperienze di ascolto nella formazione del
bambino”dedicato ad educatori dei nidi, docenti delle scuole
dell’infanzia e primaria, musicisti, studenti e laureati in
scienze della formazione, studenti del Conservatorio musicale,
genitori.

Sabato 10 marzo, dunque il debutto con “Una piccola Storia di
Jazz”, per bambini dai 4 ai 10 anni, in doppia replica – alle
11 e alle 17 – all’Auditorium di Casa della Musica: uno
spettacolo che unisce la spiritosa narrazione alle più varie
forme di swing, blues e tradizione afro americana.
Domenica 11 marzo, per entrare nel clima del festival, la Rai
– Sede del Friuli Venezia Giulia trasmette la replica de “La
musica dello Gnomo Mirtillo” coprodotta e registrata nel 2014.

Sabato 17 marzo, ancora in doppia replica (ore 11 e 17),
sempre a Casa della Musica, torna la “Storia di una Stella
Marina”, prodotto dal Festival di musica per bambini e dal
Festival Wunderkammer – mini W, una storia favolosa e
visionaria, da ascoltare e guardare insieme, tra pop up in
movimento, narrazione e musica dal vivo (per i bambini dai 3
ai 6 anni).
Mercoledì 21 marzo, alle 17.30 è il Teatro Stabile Sloveno ad
ospitare “Bastiano e Bastiana”, il delizioso Singspiel di
Mozart     nella versione prodotta per l’occasione
dall’Associazione Aurora Ensemble e dall’Associazione
Internazionale dell’operetta FVG, dedicata ai bambini (e non
solo) dai 5 anni in su.
Domenica 8 aprile il Festival torna a Casa della Musica dove,
alle 10.30 va in scena “Gomito a gomito”, una
produzione Festival Wunderkammer – miniW, che vede due
pianiste sedersi e farsi i dispetti suonando musiche di Fauré
sullo stesso pianoforte, accompagnate da narrazione e
incantevoli pop up (per i bambini tra i 5 e i 10 anni)

Domenica 15 aprile        un concerto a più voci        per i
piccolissimi, ancora una produzione di Casa della musica
realizzata e guidata dagli insegnanti della Scuola di musica
55 per bambini: “In-canto per te” è dedicato ai bambini tra 0
e 10 mesi. Ninne nanne e filastrocche cantate e danzate e
dolci melodie      per accogliere le prime capacità dei
piccolissimi a sviluppare la propria innata musicalità.

Sabato 21 aprile, alle 17 ancora a Casa della Musica, torna il
“Circo Nai e Max”, da Carrara, a far sognare i bambini tra 2 e
6 anni (ma anche gli adulti non si annoiano per niente!):
musica originale suonata live dalla fisarmonica e un bizzarro
teatro di burattini destano continue sorprese nel raccontare
senza parole una storia magica.
Sabato 21 aprile all’Immaginario Scientifico i più grandi (dai
7 anni) sono invitati fuori per la Notte Immaginaria – Il
suono della scienza: niente genitori, solo bambini e sacchi a
pelo, fuori per una notte a godersi il museo, gli esperimenti
sonori e merende e colazioni rigorosamente scientifiche.
Mercoledì 9 maggio alle 17.30 il Festival è ospite della Sala
“Victor de Sabata” del Ridotto del Verdi: “Un’orchestra e un
coro per te” illustrano la potenza e la duttilità degli
strumenti e delle voci del teatro d’opera a spettatori più o
meno piccoli.
Grande ritorno sabato 12 maggio alle 11 e alle 17 (Casa della
Musica) de “La musica dello Gnomo Mirtillo”, la produzione
storica del Festival di Musica per bambini, e ormai un vero
classico: il viaggio del piccolo gnomo invisibile attraverso
il bosco verso la sua nuova casa.
Ultimo appuntamento per il pubblico è quello del 19 maggio con
“Percussion”: il Conservatorio Tartini apre le sue porte e
rende possibile un incontro dei bambini del festival con i
docenti e gli allievi delle classi di percussioni: i timpani,
la grancassa, i piatti, la batteria, gli xilofoni e molti
altri strumenti saranno spiegati e messi … alla prova.

Tra aprile e maggio alcuni degli spettacoli (il calendario è
disponibile sul sito www.festivaldimusicaperbambini.com) sono
riservati su prenotazione alle scuole.

Sabato 14 aprile è la data del convegno “Le esperienze di
ascolto nella formazione del bambino” che occuperà
l’Auditorium “Marco Sofianopulo” per tutta la mattinata,
destinato ad educatori dei nidi, docenti delle scuole
dell’infanzia e primaria, musicisti, studenti e laureati in
scienze della formazione, studenti del Conservatorio musicale,
genitori. Il convegno è patrocinato dall’Ufficio Scolastico
Regionale del Friuli Venezia Giulia ed è realizzato
nell’ambito    del “Progetto di divulgazione della cultura
umanistico musicale rivolta all’area dell’infanzia 0-6” con il
contributo della Regione FVG.

A concentrarsi sul tema e sui suoi risvolti sull’ambito
educativo e dell’apprendimento saranno, unitamente al
direttore artistico Vincenzo Stera, ancheEva Orzan, Direttore
audiologia e otorinolaringoiatria IRCCS materno infantile
“Burlo Garofolo” di Trieste, Roberto Favero, musicologo e
saggista, docente di Storia dello Spettacolo e della Musica
presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano; Franca
Mazzoli, Pedagogista e formatore dell’Associazione “QB Quanto
Basta” di Bologna, Piero Pieri, programmista e regista Rai
sede regionale del Friuli Venezia Giulia e Armando Traverso,
direttore artistico di Rai Radio Kids.

Tutte le informazioni sul Festival, sui biglietti e sulle
prenotazioni sono disponibili in Segreteria di Casa della
Musica: tel. 040 307309, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle
19, il giovedì anche dalle 10 alle 12 oppure scrivendo
a info@scuoladimusica55.it

Andrea Forliano

Yuri Temirkanov torna alla
Fenice
Grossomodo esistono due tipi di direttori d’orchestra: gli
sbobinatori più o meno accurati della partitura, i quali
puntano innanzitutto a tradurre la pagina in suono mettendo
tutti i puntini sulle “i”, e quelli che fanno musica. Yuri
Temirkanov appartiene alla seconda categoria, anzi, ne è uno
dei più gloriosi vessilliferi. Il grande maestro russo non è
un apostolo della perfezione strumentale, non venera il
dettato né la trasparenza, non regala esecuzioni ma vertigini.

Se ne ha esperienza nella sezione centrale dell’Allegro
moderato dell’Incompiuta di Schubert, un progressivo montare
di poesia e furore, un abisso che si spalanca verso l’alto,
contro gravità. Come ci riesce? Temirkanov tratta la musica
come fosse una gomma plastica nelle sue mani, la strizza e la
allenta con un cenno, la addensa pennellando l’aria con le
dita della sinistra. Ci si chiede cosa passi per la testa ai
primi violini quando si vedono richiamati da quel gesto
enigmatico che sollecita al contempo densità e flessibilità.
Eppure il risultato è tangibile, così come sono tangibili il
colore delle viole, quello degli archi gravi, e la libertà
ritmica con cui si sviluppa la musica. Certo l’approccio è
quello del “grande vecchio”, perché la sua orchestra è
estremamente compatta e drammatica, totalmente disinteressata
alle conquiste recenti della prassi storicamente informata – e
in certi momenti è anche un po’ pesante – ma sempre in
controllo, senza che la mole del suono offuschi mai i piccoli
dettagli, non solo strumentali, che sono poi quelli che fanno
la differenza tra l’esecuzione normale e quella straordinaria.

La magia riesce perché l’Orchestra della Fenice lo segue al
millimetro e sa camuffarsi, almeno nel colore, da Filarmonica
di San Pietroburgo (benissimo gli archi!).

È meno entusiasmante la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore
di Sergej Prokof’ev perché qui l’orchestra ci va con i piedi
di piombo e qualcosa scappa via, nonostante Temirkanov riesca
a raccontare l’ambiguità malata che serpeggia in fondo
all’opera, l’apparente trionfalismo ottimistico dietro cui si
cela una meccanicità alienante. Il finale di Primo movimento,
così cupo e sinistro, è un pugno nello stomaco, una frattura
che incrina quel clima di festosità forzosa sempre lì lì per
realizzarsi. Però ci sono anche tanti passaggi affrontati con
troppa cautela, peccato.
Il pubblico   saluta   con   un   entusiasmo   inspiegabilmente
sbrigativo.

                                                 Paolo Locatelli
                                        © Riproduzione riservata

SABATO 10 MAR.”IL VIZIETTO”
con i PAPU al TEATRO DELLA
CORTE DI OSOPPO (Ud)
Sabato 10 marzo i Papu con “Il Vizietto” chiudono il
cartellone dei grandi ospiti del Teatro della Corte di Osoppo.
Si alzerà il sipario su uno spettacolo ironico e profondo allo
stesso tempo in cui si può ridere senza vergogna e divertirsi
senza complessi di colpa, grazie alla leggerezza e alla poesia
con cui sono trattati temi tanto attuali quanto delicati come
quelli di famiglia, maternità,
                               omosessualità.     Sul   palco
                               saliranno Andrea Appi e Ramiro
                               Besa, i famosi Papu, attorniati
                               da    Alberto     Moscatelli,
                               Simonetta Barbon, Valentina
                               Beraldo, Nicolò Gasparetto,
                               Beatrice Niero e Francesca
                               Botti. Il copione, ispirato
                               alla pièce di Jean Poiret del
                               1973   e   poi   ripreso    nel
                               memorabile film di Édouard
                               Molinaro con Ugo Tognazzi e
                               Michel Serrault nel 1978
                               racconta dell’
                               italiano Renato Baldi che vive
                               da vent’anni con il francese
Albin, detto Zazà, insieme al quale gestisce, a Saint Tropez,
un “night” per travestiti, “La Cage aux Folles”. I due, che
non nascondono la loro omosessualità, vivono come marito e
moglie. Nel passato dell’italiano, però, c’è stata una
brevissima avventura etero-sessuale, dalla quale gli è nato un
figlio, Laurent. Un bel giorno, il giovane annuncia al padre e
a Zazà – che in quei vent’anni gli ha fatto da madre –
l’intenzione di sposare Adrienne, figlia di un importante uomo
politico, esponente di un partito che si propone di difendere
a tutti i costi l’ordine morale. L’annuncio di Laurent, che da
Adrienne è stato presentato ai suoi come figlio di un
diplomatico, getta lo scompiglio
in Renato e Zazà, costretti a
spacciarsi – il giorno in cui i
genitori di Adrienne vengono a
conoscere i futuri suoceri della
figlia – per quel che non sono.
Lo spettacolo penetra nel mondo
dei ‘diversi’ non soltanto per
trarne motivo di divertimento – e questo è assicurato sia
dalla brillantezza dei dialoghi, sia da una serie di spassose
                             trovate – ma anche per mostrare
                             come, al di là di certi aspetti
                             che urtano la sensibilità dei
                             normali, i ‘diversi vivano
                             umanissimi drammi e tormenti che
                             meritano        rispetto       e
                             comprensione.
                             Biglietto € 12 intero – € 10
                             ridotto – Info e prenotazioni
                             04321740499     –  345.3146797
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La BMC Racing Team vince la
Tappa   1  della   Tirreno-
Adriatico

            La BMC firma la tripletta
La 53^ edizione della Corsa dei Due Mari si è aperta con la
vittoria della BMC alla velocità di 57,804km/h kmh. Damiano
Caruso è la prima Maglia Azzurra.
Lido di Camaiore, 7 Marzo 2018 – La BMC ha vinto la Tappa 1
della Tirreno-Adriatico NamedSport, la Cronometro a Squadre di
Lido di Camaiore di 21,5 km, fermando i cronometri dopo
 22’19”, alla media di 57,804 km/h. Seconda la Mitchelton –
Scott (22’23”) e terzo il Team Sky (22’28”). Damiano Caruso
(BMC Racing Team) è la prima Maglia Azzurra.

Per il terzo anno consecutivo, la BMC Racing Team ha vinto la
cronosquadre inaugurale della Tirreno-Adriatico con un
vantaggio di quattro secondi sulla Mitchelton-Scott e nove
secondi sul Team Sky. Per il secondo anno di fila, il
siciliano Damiano Caruso veste la prima Maglia Azzurra di
leader della Corsa dei Due Mari.​

RISULTATO FINALE
1 – BMC Racing Team 21.5km in 22’19”, media 57,804 km/h
2 – Mitchelton – Scott a 4″
3 – Team Sky a 9″

CLASSIFICA GENERALE
1 – Damiano Caruso (BMC Racing Team)
2 – Rohan Dennis (BMC Racing Team) s.t.
3 – Bevin Patrick (BMC Racing Team) s.t.

MAGLIE

     Maglia Azzurra, leader della classifica generale,
     sponsorizzata da Gazprom – Damiano Caruso (BMC Racing
     Team)
     Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani,
     sponsorizzata da FIAT – Fernando Gaviria (Quick-Step
     Floors)
     Maglia Arancione, leader della classifica a punti,
     sponsorizzata da Sportful – non assegnata
     Maglia Verde, leader del Gran Premio della Montagna,
     sponsorizzata da Snello Rovagnati – non assegnata

CONFERENZA STAMPA
Damiano Caruso, prima Maglia Azzurra, ha dichiarato: “È da
tanti anni che andiamo forte alle cronosquadre, è una nostra
specialità, ci alleniamo sin dai primi training camp
dell’anno. Il nostro spirito di gruppo fa la differenza,
lavoriamo insieme per un obiettivo comune, nessuno di noi
vuole dimostrare di essere il singolo corridore più forte.
Senza Richie Porte, sono diventato il capitano per la generale
alla Tirreno-Adriatico. Punto alla top 10. Forse potrei ambire
a qualcosa in più, ma preferisco volare basso visti i grandi
nomi in gara. Sulla carta, il percorso di quest’anno sembra
più duro che in passato. Siamo qui anche per Greg Van
Avermaet, vuole vincere un’altra tappa..”

Fernando Gaviria, leader della Classifica dei Giovani, ha
dichiarato: “Sono molto felice della prestazione del team,
anche se non siamo stati i più forti e non abbiamo vinto la
tappa. Adesso abbiamo Bob Jungels in una buona posizione in
classifica, lui è il nostro capitano. Sono contento di avere
la Maglia Bianca e cercherò di vincere la tappa domani. È una
frazione per sprinter e ci sono tanti velocisti forti: Kittel,
Cavendish – che è caduto oggi, ma spero stia bene, Ewan… e
molti altri. Sono certo che sarà una bella tappa”.
Mark Cavendish, caduto durante la cronosquadre, è giunto al
traguardo fuori tempo massimo.

STATISTICHE

     La BMC, con tre successi, diventa il team più vincente
     nelle cronosquadre della Tirreno: lascia a quota due
     la Omega-Pharma – Quickstep, che vinse nel 2013 e 2014.
     La BMC detiene il record per le tre tappe più veloci
     nella storia della Tirreno: 58,329 km/h nel 2017; 57,804
     km/h oggi e 56,947 km/h nel 2016.
     Gli ultimi tre leader italiani della Tirreno sono tutti
     usciti dalla cronosquadre: Daniel Oss nel 2016, Damiano
     Caruso nel 2017 e 2018. Nelle due scorse edizioni, Oss e
     Caruso non riuscirono a mantenere la maglia alla
     frazione successiva.
LA TAPPA DI DOMANI
Tappa 2 – Camaiore – Follonica 172 km
Ritrovo di partenza: Camaiore, Piazza San Bernardino
Foglio Firma: 10:40 – 12:00
Incolonnamento e Sfilata: 12:10
Partenza – KM 0: 12:15 (trasferimento 1.400m)
Arrivo: Viale Italia, Follonica – 16:15 circa
Quartiertappa: Scuola Comunale di Musica B. Bonarelli, Via
Argentarola 2, Follonica

Percorso
Tappa che, a parte i primi chilometri con un GPM (Montemagno)
quasi immediato, è interamente pianeggiante fino al circuito
finale di Follonica. Si attraversano diverse località delle
province di Lucca, Pisa e Livorno come San Giuliano Terme,
Cecina e Donoratico. Dopo l’ingresso in provincia di Grosseto
si affronta il circuito finale di 8,3 km da ripetere 3 volte.

Ultimi km
Circuito cittadino su strade mediamente larghe e
prevalentemente rettilinee. Nei primi chilometri dopo il
passaggio sull’arrivo si incontrano alcune curve impegnative
in sequenza. Nel finale si percorrono due lunghi rettilinei
intervallati da un’inversione di marcia su una rotatoria di
ampio diametro. Finale su asfalto, carreggiata di 7,5 m.

PUNTI D’INTERESSE
CAMAIORE
Dal blu delle acque del Mar Tirreno al verde delle colline,
incorniciate dalle Alpi Apuane: il Comune di Camaiore è un
microcosmo dai colori tanto contrastanti quanto armonici,
sfumature di un territorio che si estende dal mare alle
montagne. Un territorio ricco di sapori e di tradizioni che
rispecchiano il modo di essere dei suoi abitanti: forti ma
molto affabili, vivaci ed accoglienti.
Comune Toscano che comprende un territorio molto variegato,
dalla animata costa con il Lido di Camaiore, sino ai paesaggi
montani delle Alpi Apuane, passando per la storica frazione di
Monteggiori sede di un castello feudale e dalla fortezza di
Rotaio. Molto apprezzata per il suo centro storico, la città
si anima soprattutto nei mesi estivi quando le attrazioni per
i turisti della riviera non mancano. Nei mesi di giugno e
luglio ha infatti luogo il Palio cittadino, al quale
partecipano i 6 rioni sfidandosi in gare atletiche e
conviviali di diverso genere. Gli eventi estivi culminano nel
mese di agosto con le “follie di Ferragosto”, festa che anima
la città e il Palio dell’Assunta; quest’ultimo caratterizza
storicamente la città e oggi viene rievocato con una sfilata
in costume nella quale, le storiche famiglie, sfilano ciascuna
con il proprio stemma.
La città di Camaiore è altresì nota a sportivi e ciclisti per
lo storico “Gran Premio Città di Camaiore” che si svolse dal
1949 sino al 2014, mentre negli ultimi anni la città è “tappa
fissa” della Tirreno-Adriatico NamedSport.

FOLLONICA
Follonica si trova nel cuore dell’omonimo Golfo, nella Maremma
Toscana, tra il promontorio di Piombino e Punta Ala, di fronte
all’Isola d’Elba. La sua posizione e il suo clima ne fanno una
meta ambita per il turismo balneare, sportivo, verde e
culturale. Il litorale ha una sabbia bianca e fine, con bassi
fondali che degradano lentamente. Infinite le opportunità di
divertimento, relax e svago, legate al mare e non, poiche
                                                        ́ è
circondata da un territorio ricco di vegetazione e macchia
mediterranea: percorsi di trekking, bike, cavallo, cale mozza
ato e oasi faunistiche. Il Golfo di Follonica e le colline
circostanti offrono molteplici e diversificati panorami da
scoprire, ricchi di storia e bellezza: si passa dal mare
azzurro e cristallino alle montagne boscose delle Cornate di
Gerfalco e di Montieri. Tra questi due estremi, una varietàdi
luoghi, paesi e frazioni, tutti immersi in una natura intatta,
con tradizioni, usi e paesaggi. Molto vicino a Follonica
sorgono luoghi di grande interesse: dai borghi di Scarlino,
Castiglione della Pescaia, Suvereto, alla città medievale di
Massa Marittima, ai resti archeologici di Populonia, Vetulonia
e Roselle. Il panorama enogastronomico e ̀ altrettanto ricco e
variegato: il vino fa da padrone sulla tavola e ben si
accompagna ai gusti forti delle pappardelle al cinghiale,
piatto principe della Maremma, e a quelli più delicati dei
classici a base di pesce, come il cacciucco.

COPERTURA TV
I palinsesti della Tappa 2 della Tirreno-Adriatico NamedSport
sono disponibili a questo link.

LIVE TWEET
Ogni giorno potete seguire la Tirreno-Adriatico NamedSport
grazie a un live tweet, con tutti gli aggiornamenti dalla
corsa, dal profilo twitter ufficiale @TirrenAdriatico
– L’hashtag per commentare in diretta con noi
è #TirrenoAdriatico

#TirrenoAdriatico

      PHOTO CREDIT: LaPresse – D’Alberto / Ferrari

                                  Press Ciclismo RCS Sport

OLTRECONFINE 1918/2018, A
TORVISCOSA ULTIMA SERATA TRA
VITE, STORIE E MEMORIE DELLA
GRANDE GUERRA – venerdì 9
marzo

     Venerdì 9 marzo al Centro di aggregazione
   Giovanile incontro con associazioni, scuole e
   cittadini nel progetto su WW1 promosso da 17
         Comuni e curato da Cikale Operose
OLTRECONFINE 1918/2018, A TORVISCOSA ULTIMA SERATA

  TRA VITE, STORIE E MEMORIE DELLA GRANDE GUERRA
Torviscosa – 07.03.2018 – Ultimo atto nel percorso di ricerca
sul territorio di OLTRECONFINE 1918/2018. Venerdì 9 marzo alle
20.30 ultima serata-forum al Centro di aggregazione Giovanile
di Torviscosa per raccogliere testimonianze, documenti,
racconti familiari e storie nascoste sulla Grande Guerra in
Friuli Venezia Giulia. Sono invitati al confronto
associazioni, gruppi organizzati, scuole e cittadini.

Oltre al direttore artistico Francesco Accomando,
interverranno il sindaco Roberto Fasan per un saluto
dell’Amministrazione e come relatori Alessandro De Biasio
accompagnato in lettura da Michele De Caro, per l’Associazione
culturale Tormenti, e Luciano Patat. Accompagnamenti musicali
a cura dell’Associazione Culturale Musica Viva.

Dai fatti di Caporetto dell’autunno 1917, con l’arrivo o il
ritorno delle truppe austro-ungariche e tedesche, passando per
il rovesciamento del fronte e l’armistizio del 4 novembre
1918, fino all’annessione del 1920. È questo l’arco temporale
che la terza edizione di OLTRECONFINE percorre nell’anno del
centenario della sospirata conclusione di una guerra che si è
abbattuta con una violenza brutale sulle aree dei 17 Comuni
partecipanti. In ogni Comune viene organizzata una serata-
forum pubblica con gli interventi di oltre 20 esperti di
storia locale e del direttore artistico nelle vesti di attore,
che reciterà alcuni brani tratti da testimonianze. Alle serate
sono invitati a contribuire le associazioni, le scuole, i
gruppi musicali e i cittadini con suggestioni, ricordi
familiari, notizie e memorie indirette.

“Il progetto intende raccontare storie di uomini e donne, di
città e paesi all’epoca della Grande Guerra nell’idea di
recuperare brandelli di storia, anche volutamente o
inconsapevolmente dimenticati – evidenzia Giampaolo Fioretti,
presidente dell’associazione Cikale Operose che cura
OLTRECONFINE – Per questo cercheremo di coinvolgere, per il
terzo anno, associazioni e famiglie nella raccolta di memorie,
documenti, diari, fotografie, oggetti legati alla memoria
della Grande Guerra”.

OLTRECONFINE è un progetto culturale partecipato, con un
percorso crescente dal basso che coinvolge i cittadini, le
associazioni e le scuole di 17 Comuni del FVG: Palmanova
(capofila) e Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco,
Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone,
Gonars, Medea, Romans d’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa
Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse,
Visco. Tutti territori che, nel 1915, si trovarono “presi in
mezzo” dalla guerra, essendo a ridosso o sul confine tra
l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia.

Info su > www.oltreconfine-ww1.eu

MUGGIA   TEATRO                         “HERMADA,
STRADA PRIVATA”                        CHIUDE LA
STAGIONE 2017/18
Con un bilancio più che positivo chiude venerdì 9 marzo alle
ore 20.30 la stagione 2017/18 di MUGGIA TEATRO, con la
direzione artistica di Alessandro Gilleri.
A chiudere la stagione 2017/18 di Muggia Teatro sarà il 9
marzo HERMADA, STRADA PRIVATA, di Renato Sarti, con la
consulenza di Fabio e Roberto Todero e Lucio Fabi e
dell’IRSREC-Istituto regionale per la storia della Resistenza
e dell’età contemporanea del Friuli-Venezia Giulia.
Con Valentino Mannias e Renato Sarti, scena di Carlo Sala,
musiche di Carlo Boccadoro, disegno luci Luca Grimaldi,
produzione Teatro della Cooperativa, Milano con il sostegno di
Regione Lombardia – Progetto Next 2015. Se si guarda fuori dai
finestrini posti a sinistra dei vagoni del treno che da
Monfalcone porta verso Trieste, si nota una collina larga, è
il monte Hermada… Hermada deriva da una parola slovena che
significa catasta di legna, il solo pronunciarne il nome
dovrebbe far correre un brivido, al pari di quando si sentono
nominare il monte San Michele, il monte Grappa o altre
località dove si sono combattute battaglie terrificanti, con
costi umani spaventosi.

A.F.
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