Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019

Pagina creata da Lorenzo Locatelli
 
CONTINUA A LEGGERE
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
Comune di Russi
mercoledì, 26 giugno 2019
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
Comune di Russi
                                                    mercoledì, 26 giugno 2019

Prime Pagine

 26/06/2019    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                     3
 Prima pagina del 26/06/2019
 26/06/2019    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                    4
 Prima pagina del 26/06/2019

Economia e Lavoro

 26/06/2019    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25                                                                     5
 A Russi il campo sperimentale di albicocche meccanizzato
 26/06/2019    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41                                                                          6
 La società distribuirà 3,2 milioni di euro come dividendo
 25/06/2019    Ravenna Today                                                                                                         7
 Approvato il bilancio di Romagna Acque: previsti investimenti per 30 milioni

sanità, sociale e servizi per l'infanzia

 25/06/2019    Ravenna24Ore.it                                                                                                       9
 Russi: Donate ai ragazzi del Centro Paradiso borracce ecosostenibili per ridurre la plastica

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 26/06/2019    Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                                           Carmine Fotina      10
 Il doppio blitz che taglia i fondi 4.0 e per il venture capital

 26/06/2019    Il Sole 24 Ore Pagina 4                                                                              Sara Monaci      12
 Milano-Cortina, in pole Gemme e Sant' Andrea

 26/06/2019    Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                          Barbara FiammeriManuela Perrone      14
 Braccio di ferro Lega-M5s sull' autonomia regionale
 26/06/2019    Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                                           Patrizia Cacioli   16
 Casse, nessuna modifica all' elenco Istat
 26/06/2019    Italia Oggi Pagina 10                                                                     DINO COFRANCESCO            17
 Le leggi sgradite restano leggi
 26/06/2019    Italia Oggi Pagina 34                                                                        ANDREA AMANTEA           19
 Spese scuolabus detraibili al 19%
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 1 § ]

            mercoledì 26 giugno 2019
                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                                         Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 3
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 2 § ]

     mercoledì 26 giugno 2019
                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 1 4 2 9 2 4 8 7 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 25

                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                            Economia e Lavoro

                          A Russi il campo sperimentale di albicocche meccanizzato

                          COTIGNOLA Nell' ultimo inverno Conserve Italia ha avviato un campo
                          sperimentale di albicocche meccanizzato al 100%. «Con questa iniziativa
                          vogliamo consentire ai nostri soci agricoltori di ridurre le spese di
                          gestione degli impianti assicurando loro una produzione lorda vendibile
                          sostenibile per la loro azienda - spiega Mattia Onofri, responsabile frutta
                          del Servizio agricolo di Conserve Italia -. Considerando che l' albicocco
                          ha costi molto più elevati del pesco, dalla potatura al diradamento fino
                          alla raccolta, e partendo dal fatto che ha una conformazione della pianta
                          simile a quella del mandorlo su cui già sono state effettuate
                          sperimentazioni di questo tipo, abbiamo deciso di testare la
                          meccanizzazione completa di un campo di albicocche». La
                          sperimentazione è tuttora in corso a Russi, in provincia di Ravenna, nell'
                          azienda agricola di un produttore della cooperativa Agrintesa. «Parliamo
                          di un ettaro di terreno messo a dimo ra l' inverno scorso - continua
                          Onofri-e che inizierà ad andare in produzione nel 2022. Vogliamo valutare
                          per tempo se l' ipotesi di meccanizzazione è concretamente percorribile
                          ed eventualmente replicabile anche in tutti i 135 ettari del progetto di filiera
                          per le albicocche, così da proporre agli agricoltori una modalità concreta
                          per abbattere i costi di produzione quando ci troveremo a rinnovare
                          questi contratti di filiera». «Per le albicocche le fasi di potatura e
                          diradamento sono già meccanizzate in circa il 50% dei casi - conclude
                          Onofri -,manca invece la fase di raccolta, ancora interamente svolta a
                          mano. Ma in un campo con frutta destinata alla trasformazione industriale,
                          che quindi non richiede gli accorgimenti di quella per il mercato del fresco,
                          siamo convinti che grazie alle innovazioni presenti nei più moderni mezzi
                          agricoli, sia possibile meccanizzare anche questa fase finale, contribuendo a ridurre sensibilmente i costi di
                          produzione e dare maggiore redditività alle aziende agricole».

                                                            Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019      Pagina 5
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 1 4 2 9 2 4 8 9 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 41

                                                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                                 Economia e Lavoro

                          IL DIVIDENDO

                          La società distribuirà 3,2 milioni di euro come dividendo

                          RAVENNA Holding distribuirà ai suoi azionisti dividendi per circa 8,2
                          milioni di euro, in linea con quelli degli ultimi tre esercizi. Ne beneficeranno
                          la Provincia di Ravenna e i Comuni di Cervia, Faenza, Russi e Ravenna.
                          Ravenna Holding controlla direttamente Aser, Ravenna Entrate, Ravenna
                          Farmacie e Azimut (il cosiddetto 'gruppo ristretto'), mentre è azionista di
                          Romagna Acque, Sapir, Start, Hera e TPer. «Tutte queste società -
                          spiega il presidente Carlo Pezzi - nell' ultimo triennio, hanno chiuso i
                          bilanci in utile e prodotto un flusso di cassa positivo, rispettando gli
                          obiettivi assegnati per gli indicatori economico-patrimoniali. Tutte hanno
                          ottenuto risultati operativi e gestionali positivi». Il bilancio consolidato
                          della Holding (riferito alle aziende del 'gruppo ristretto') presenta un valore
                          alla produzione pari a oltre 90 milioni e un utile netto pari a 14,7 milioni. Il
                          valore a bilancio delle partecipazioni al 31/12/2018 è pari a euro
                          343.811.725. La partecipazione in Hera S.p.A. si riduce leggermente dal
                          5,32% al 5,15%, a seguito della vendita di circa n. 2,5 milioni di azioni
                          avvenuta nel 2018, per finanziare parzialmente la riduzione volontaria di
                          capitale sociale deliberata dai soci. La vendita delle azioni Hera a
                          condizioni favorevoli ha permesso di ottenere una plusvalenza di quasi
                          2,7 milioni di euro. La Società detiene inoltre una significativa dotazione
                          immobiliare, la cui parte prevalente è costituita da reti del Servizio Idrico
                          Integrato il cui ingente valore patrimoniale è affiancato da una redditività relativa molto contenuta, che si giustifica per
                          la storia e la finalità di questi investimenti, e per il ruolo pubblico delle società patrimoniali, ma costituisce un oggettivo
                          vincolo sugli assetti di bilancio della Holding.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 6
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 1 4 2 9 2 4 8 8 § ]

                          martedì 25 giugno 2019

                                                                              Ravenna Today
                                                                                Economia e Lavoro

                          Approvato il bilancio di Romagna Acque: previsti investimenti per 30 milioni
                          Nel corso dei primi cinque mesi del 2018 l' andamento idrologico è stato favorevole: a fine gennaio l' invaso di
                          Ridracoli ha raggiunto la quota di massima regolazione

                          1 "Fenomeni distorsivi nel settore appalti": la denuncia del sindacato 2
                          Approvato il bilancio del consorzio: 100 milioni il valore della produzione
                          3 Finanziamenti a costo zero per le attività commerciali e turistiche: come
                          richiederli 4 Dalla Cassa di Ravenna fondi per sviluppo sociale ed
                          educativo L' assemblea dei soci di Romagna Acque ha approvato il
                          Bilancio 2018. Il valore della produzione è di 58.325.300 euro, contro i
                          57.298.175 del 2017; l' utile dell' esercizio al netto delle tasse è pari a
                          7.296.834 euro (contro i 4.176.159 del 2017); il valore delle azioni (pari al
                          59,8% dell' utile d' esercizio) è corrispondente a 6 euro per azione. Nel
                          2018 la società ha fornito 113,6 milioni di metri cubi d' acqua;
                          complessivamente, rispetto al 2017, il volume fornito per usi civili nelle tre
                          province è risultato inferiore per un volume di -1,7 milioni di metri cubi. Nel
                          corso dei primi cinque mesi del 2018 l' andamento idrologico è stato
                          favorevole: a fine gennaio l' invaso di Ridracoli ha raggiunto la quota di
                          massima regolazione, e la tracimazione di fatto si è mantenuta fino ad
                          oltre la metà di maggio, quando è iniziata la discesa estiva. Nel periodo
                          autunnale è stato possibile contenere i prelievi da Ridracoli
                          incrementando le produzioni da Fonti Locali ed in particolare dall' impianto
                          ravennate della Standiana. La diga di Ridracoli, per effetto dell' annata
                          idrologica 2018, ha fornito 58,6 milioni di metri cubi d' acqua e ha
                          soddisfatto circa il 52% del totale del fabbisogno (rispetto a circa il 50%
                          nell' annata idrologica media). La risorsa di superficie proveniente dal Po
                          ha garantito il 21% della fornitura con 9,3 milioni di metri cubi trattata dal
                          potabilizzatore di Standiana e 14,2 milioni di metri cubi trattata dal potabilizzatore delle Bassette. Il restante
                          fabbisogno è stato garantito principalmente da risorse di falda sia nel forlivese-cesenate che nel riminese. Il piano
                          degli investimenti I nuovi obiettivi generali della pianificazione sono orientati a dare adeguata risposta agli aspetti di
                          sicurezza dell' approvvigionamento idrico. Nel triennio 2019-2021 si prevede un valore di investimenti infrastrutturali di
                          circa 30 milioni. Il raddoppio della condotta Russi-derivazione Cotignola (9,4 milioni) che consentirà di incrementare le
                          portate erogabili dall' impianto della Standiana e di aumentare la sicurezza di approvvigionamento dell' entroterra
                          lughese e faentino. A Ravenna, la realizzazione del secondo tratto del Canale Carrarino-collegamento alla Canaletta
                          Anic (3,4 milioni) che aumenterà l' affidabilità di approvvigionamento del potabilizzatore Bassette. A Rimini, la
                          condotta San Giovanni in Marignano-Morciano (6,9 milioni) che consentirà il collegamento diretto dei due comuni all'
                          Acquedotto della Romagna. A Forlì, l' intervento di miglioramento statico del serbatoio pensile di corso Diaz (850 mila
                          euro). Infine l' intervento principale dal punto di vista strategico, ovvero la condotta Standiana-Forlimpopoli-Casone-
                          Torre Pedrera (un progetto la cui prima fase prevede un intervento di 79,9 milioni). La riorganizzazione aziendale Nel
                          2018 è stato redatto e quindi avviato un "Progetto di riorganizzazione aziendale finalizzato a recuperi di efficienza
                          con metodologie lean e alla qualificazione e potenziamento della struttura per dare adeguate risposte a quanto
                          richiesto dal nuovo contesto normativo e della regolamentazione". "L' intervento organizzativo ha riguardato tutta la
                          struttura, ma è articolato coinvolgendo in modo e in tempi differenziati le varie aree aziendali tenendo conto delle
                          priorità, dei ruoli e dei compiti specifici ad ognuna assegnati - viene spiegato -. Il filo conduttore che ha caratterizzato
                          l' intervento è stato quello di innestare in Romagna Acque un "nuovo approccio culturale", un modo nuovo di
                          analizzare i processi e i comportamenti, per cambiare il modo di lavorare a tutti i livelli, a cominciare dal management,
                          e quindi incardinare nei comportamenti dei singoli un forte orientamento al miglioramento continuo, al problem solving,
                          alla

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 7
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 1 4 2 9 2 4 8 8 § ]

                          martedì 25 giugno 2019

                                                                                Ravenna Today
                                                                                  Economia e Lavoro

                          valorizzazione del "lavoro di squadra". L' intervento organizzativo, avviato nel 2018, è articolato per steps negli anni
                          successivi". Nel periodo di Piano 2019-2021 sono previste 21 assunzioni e 16 uscite con un incremento netto dell'
                          organico di 5 unità; sono inoltre previste politiche di valorizzazione del personale. A inizio 2019 è stata avviata l'
                          unificazione delle "sale di telecontrollo" al Centro di Capaccio. Gli investimenti sull' energia Alla fine del 2018 si è
                          chiuso anche il primo piano energetico di Romagna Acque (2014-2018)." L' attuazione del piano ha principalmente
                          aumentato la capacità dell' azienda di autoprodurre energia elettrica, e l' indice di dipendenza energetica si attesta
                          oggi a 0,69 - viene illustrato -. Dal prossimo anno si avvierà un secondo piano energetico con l' obiettivo di
                          consolidare la massima capacità autoproduttiva, con un complessivo efficientamento di impianti ed apparecchiature e
                          con una riprogettazione della rete con monitoraggi aggiuntivi volti a ridurre i consumi. Il nuovo piano quadriennale
                          prevede fra l' altro la realizzazione di tre nuovi impianti fotovoltaici e l' obiettivo di arrivare a un indice di dipendenza
                          energetica di 0,6". Ricerca e sviluppo Anche il 2018 ha visto proseguire la costante e crescente collaborazione con il
                          mondo universitario. Oltre al già citato rapporto con il Dicam di Bologna, e a quelli con altre Università (Perugia,
                          Scienze Ambientali Ravenna) e diversi Enti di ricerca (è stato rinnovata per tre anni, ad esempio, la convenzione con
                          il Centro Ricerche Marine di Cesenatico) viene citato in particolare il rapporto con l' Università di Urbino e con la
                          Scuola Superiore Sant' Anna di Pisa per quanto riguarda la ricerca su un tema emergente, anche a livello legislativo:
                          quello dei cosiddetti "pagamenti ecosistemici" (Psea). A dicembre 2018 si sono svolti alcuni incontri territoriali con i
                          rappresentanti dei soci, per raccontare lo stato dell' arte del progetto; la successiva fase del progetto, di cui stanno
                          per essere resi noti i risultati, ha previsto invece un articolato questionario distribuito a una serie di stakeholder
                          terrioriali. Lo studio in corso ha infatti alcuni obiettivi prioritari: "identificare ed esprimere il valore della risorsa "acqua"
                          e dell' ambiente circostante per la società; identificare meccanismi attraverso cui il valore della risorsa idrica
                          (economico, biofisico, sociale) possa essere conservato e remunerato; e condurre valutazioni in merito a come sia
                          possibile prendere in considerazione e integrare i costi ambientali e della risorsa". "Il progetto nasce dalla volontà di
                          adeguarsi alle direttive comunitarie e nazionali, sviluppando contemporaneamente un approccio innovativo che
                          valorizzi realmente la risorsa idrica e permetta di superare le attuali contraddizioni del quadro regolatorio: e si pone in
                          linea con le modalità operative adottate dalla Società fin dai principi della propria attività, che l' hanno portata a
                          investire nella conservazione e nella valorizzazione del territorio", viene rimarcato. Le case dell' acqua Nel triennio
                          2019-2021 è stata affidata dagli enti soci a Romagna Acque la realizzazione e gestione delle nuove Case dell' Acqua:
                          si prevede la realizzazione di dieci Case all' anno per i prossimi tre anni. Una decina di giorni fa è stata inaugurata la
                          prima di queste strutture, nel Comune di San Giovanni in Marignano. L' acqua gassata avrà una tariffa di 0,05 euro al
                          litro fin dal primo anno, mentre dal secondo anno anche l' acqua liscia refrigerata avrà una tariffa di 0,025 al litro
                          (resterà invece gratis l' acqua liscia non refrigerata). La redditività derivante dalla gestione delle Case dell' acqua verrà
                          destinata a iniziative di sensibilizzazione e promozione di un consumo razionale dell' acqua nei luoghi pubblici, come
                          scuole e ospedali.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                  Pagina 8
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 1 4 2 9 2 4 9 0 § ]

                          martedì 25 giugno 2019

                                                                               Ravenna24Ore.it
                                                                        sanità, sociale e servizi per l'infanzia

                          Russi: Donate ai ragazzi del Centro Paradiso borracce ecosostenibili per
                          ridurre la plastica
                          Alla distribuzione ha preso parte il sindaco Valentina Palli con la sua giunta comunale

                          È iniziata in questi giorni la distribuzione delle borracce che il comune di
                          Russi, con la cooperativa Zerocento, ha voluto destinare ai ragazzi ed
                          educatori del centro Paradiso nell' ottica di ridurre l' utilizzo di bottiglie di
                          plastica e la relativa emissione di anidride carbonica. Secondo i calcoli
                          del centro Paradiso, si prevede che con l' utilizzo delle borracce nell' arco
                          di tutta l' estate si possono risparmiare circa 16.500 bottiglie di plastica ,
                          e contribuire fattivamente alla riduzione di CO2 evitandone l' acquisto.
                          "Questa borraccia è per te, prenditi cura del pianeta" lo slogan che
                          accompagna le confezioni delle borracce, alla cui distribuzione ha preso
                          parte anche il sindaco di Russi, Valentina Palli, accompagnata dalla sua
                          giunta comunale. Per il sindaco "Inizia la progettualità volta alla tutela dell'
                          ambiente e della salute. Un piccolo-grande gesto che ci permetterà , a
                          partire dai più piccoli, di sensibilizzare via via i cittadini a ridurre l' utilizzo
                          della plastica . Un progetto per il quale dobbiamo ringraziare gli educatori
                          del centro paradiso, che lo hanno pensato insieme agli uffici, e la
                          cooperativa zerocento che ha fin da subito appoggiato l' idea decidendo
                          di finanziarla".

                                                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 9
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
[ § 1 4 2 9 2 4 9 3 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 2

                                                                                  Il Sole 24 Ore
                                                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          risorse dirottate in parlamento

                          Il doppio blitz che taglia i fondi 4.0 e per il venture capital
                          In ritardo la Sgr per il capitale di rischio, al palo la Fondazione per l' hi-tech

                                                                                                                                      Carmine Fotina
                          ROMA Del Fondo per il capitale immateriale ed il trasferimento
                          tecnologico 4.0 è rimasta solo la bozza di un regolamento. Del super
                          Fondo per il venture capital, invece, per ora c' è solo uno striscione su un
                          edificio in ristrutturazione a Roma, in largo di Santa Susanna: «Stiamo
                          lavorando alla sede del Fondo nazionale innovazione». Mentre le
                          classifiche Ue continuano a definirci innovatori «moderati», non ancora
                          capaci di avanzare significativamente, le risorse vengono tagliate. La
                          ricerca 4.0 va a finanziare i Comuni e la quota degli utili e dividendi delle
                          partecipate del Tesoro destinata agli investimenti statali in venture capital
                          viene ridotta - potenzialmente cancellata - per migliorare i saldi di finanza
                          pubblica. Il "Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo del capitale
                          immateriale, della competitività e della produttività" era stato istituito con
                          la legge di bilancio 2018 (governo Gentiloni) per promuovere iniziative
                          connesse alle nuove tecnologie 4.0: progetti di ricerca, brevettazione e
                          supporto al trasferimento dei risultati verso il sistema economico
                          coinvolgendo università, Cnr, imprese private e soggetti pubblici che a
                          vario titolo operano nel settore dell' innovazione e possono investire nelle
                          startup come l' Inail o l' Istituto italiano di tecnologia. La dote? un ricco
                          plafond di oltre 2,3 miliardi spalmati fino al 2030. A maggio del 2018 si
                          decide che a gestire il fondo debba essere una Fondazione vigilata dal
                          ministero dell' Economia, il regolamento sotto forma di Dpr passa il primo
                          esame in consiglio dei ministri e viene poi inoltrato al Consiglio di Stato.
                          Ma l' iter, che dovrebbe essere completato con i pareri del ministero dello Sviluppo e dell' Istruzione, si blocca. Nel
                          frattempo il governo cade, arriva la maggioranza Lega-M5S e il Fondo inizia a essere usato alla stregua di un
                          bancomat. Il 19 dicembre, nel pieno della trattativa con la Ue per scongiurare la procedura di infrazione, il premier
                          Giuseppe Conte annuncia il restyling dei saldi della legge di bilancio e tra i vari tagli compare anche il nuovo strumento
                          per il capitale immateriale. Inizialmente si parla di 75 milioni nel 2019 e 25 milioni nel 2020, poi nella versione definitiva
                          la manovra cancella 40 milioni. Ma è il decreto crescita, che dovrebbe essere approvato definitivamente domani dal
                          Senato, a mettere probabilmente la parola fine sulla Fondazione con una serie di commi che dirottano la dote ai
                          Comuni (si veda Il Sole 24 Ore del 18 giugno). Non c' è solo il prelievo di 490 milioni spalmato fino al 2023, ma anche
                          la disposizione che prevede l' impiego di tutte le risorse per contributi dal 2020 che risultino non ancora impegnate al
                          1° aprile 2019. In pratica il prosciugamento del Fondo. E dire che la Fondazione immaginata due anni fa avrebbe
                          dovuto anche curare «le relazioni con il sistema del venture capital». Per rilanciare il capitale di rischio in Italia il nuovo
                          governo ha puntato invece a un disegno alternativo, con il famoso Fondo nazionale innovazione che dovrà nascere
                          con l' acquisizione da parte della Cassa depositi e prestiti del 70% di Invitalia Ventures Sgr. Ma nel silenzio generale,
                          con poche parole inserite alla Camera nel decreto crescita, anche il piano per il venture capital è stato definanziato. La
                          norma che originariamente prevedeva di destinare a investimenti dello Stato in capitale di rischio gli utili e i dividendi
                          delle partecipate del Mef «in misura non inferiore al 15%» ( si stimavano circa 400 milioni) è stata in extremis
                          trasformata con la formula «fino al 10%», che potenzialmente può significare anche un mero 0,1%. Così al Fondo
                          Innovazione restano solo i 110 milioni di risorse dirette stanziate in manovra, i 400 milioni di risorse già esistenti e
                          provenienti da Invitalia Ventures e i 500 milioni di investimenti in Vc che la Cassa si è impegnata a travasare nel nuovo
                          strumento.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 10
[ § 1 4 2 9 2 4 9 3 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019

                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          In attesa che, finalmente, decolli. Il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, che ne ha fatto una delle priorità di politica
                          industriale, aveva annunciato la partenza prima a maggio, poi a giugno. All' inizio del mese è arrivata l' autorizzazione
                          di Banca d' Italia alla nuova Sgr, ma mancano ancora due passaggi: la controfirma del Mef al decreto Mise che regola
                          gli investimenti dello Stato in quote di fondi di venture capital e la convenzione tra lo stesso ministero dello Sviluppo,
                          Invitalia e Cdp. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 11
[ § 1 4 2 9 2 4 9 5 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 4

                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Milano-Cortina, in pole Gemme e Sant' Andrea
                          Il toto governance. Per le infrastrutture favorito il presidente dell' Anas L' organizzazione dell' evento invece al
                          commissario dei Mondiali sci 2021

                                                                                                                                         Sara Monaci
                          Vinte le Olimpiadi invernali del 2026, ora bisognerà pensare alla squadra.
                          Governance e cronoprogramma dei lavori sono le prime cose a cui i
                          Comuni di Milano e Cortina e le Regioni Lombardia e Veneto dovranno
                          mettere mano. Già circolano i primi nomi, come possibili commissari per
                          l' evento e per le opere. Potrebbero essere gli stessi dei Mondiali di sci
                          2021: Luigi Valerio Sant' Andrea come commissario all' evento; Claudio
                          Andrea Gemme per le infrastrutture. Gemme è anche presidente di Anas.
                          Per decidere le modalità di gestione verrà realizzato un decreto entro fine
                          anno, a cui sta lavorando il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti.
                          Intorno al leghista Giorgetti regna intanto il dubbio se potrebbe o meno
                          andare a ricoprire un incarico di primo piano in Europa, ma per il
                          momento è al lavoro sul dossier Olimpiadi. E forse anche lui potrebbe
                          tirare fuori dal cilindro qualche nome, in autonomia, per la partita del
                          direttore generale per la società. Negli ambienti della Lega viene
                          ricordata, per esempio, la sua relazione di conoscenza e stima con
                          Umberto Gandini, già dg del Milan. La governance delle Olimpiadi
                          invernali 2026 è formata da tre comitati: il comitato organizzatore, cioè l'
                          Ocog, di cui faranno parte rappresentanti di Comuni, Regioni e Governo
                          italiano, Comitato organizzatore, Coni e Comitato olimpico per i giochi
                          paraolimpici, il cui obiettivo è la gestione del no profit e dei fondi privati; l'
                          agenzia olimpica, formata da rappresentanti delle istituzioni appena
                          citate, con il compito però di gestire i fondi pubblici, finalizzati alle opere
                          che rimarranno in modo permanente sul territorio; il forum per l' eredità olimpica e la sostenibilità, composta da
                          personalità del mondo istituzionale considerate super partes, che controllino che non ci siano sprechi e costruzione di
                          cattedrali nel deserto. Il bilancio che questi comitati si spartiranno sono i noti 1,3 miliardi indicati nel dossier, con il
                          contributo di Cio (per almeno 900 milioni) e enti locali, più i 346 milioni per le infrastrutture di collegamento. L' idea di
                          dividere la parte pubblica da quella privata serve per velocizzarne la gestione, visto che, come insegna l' esperienza di
                          Expo, mettere le risorse private insieme a quelle pubbliche ne rallenta l' utilizzo. A proposito di finanziamenti, è ancora
                          in discussione la partecipazione del governo. Se infatti il Movimento 5 Stelle aveva escluso di sostenere con risorse l'
                          evento, ora la Lega (più forte di prima del risultato elettorale registrato alle ultime elezioni europee), rilancia il tema e
                          studia la possibilità di garantire qualche sostegno. Almeno pari a quanto dato all' Apt di tennis di Torino, si sente dire
                          negli ambienti della Lega. Ovvero: tra i 70 e gli 80 milioni. Le risorse potrebbero entrare nella prossima finanziaria. Il
                          programma delle opere Per quanto riguarda il cronoprogramma, si parla già di tempistiche da rispettare in modo
                          serrato. A Milano il Palasharp, dove si terrà lo short track e che ha bisogno di una forte ristrutturazione, ha bisogno di
                          una gara pubblica europea. Se il bando partisse in estate i lavori potrebbero partire nell' inverno del 2020 e chiudersi
                          in un anno, con l' apertura dell' edificio da 71mila posti nell' autunno del 2021. Per il PalaItalia, il nuovo palazzetto dello
                          Sport che sorgerà nel quartiere Santa Giulia, dove si terrà l' hockey maschile, gli operatori privati gestori dei terreni,
                          Lendlease e Risanamento, hanno

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 12
[ § 1 4 2 9 2 4 9 5 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019

                                                                               Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          individuato dei privati a cui affidare l' impianto da almeno 60 milioni: cantieri da aprire a inizio 2021 e chiudere a
                          inizio 2024. Altra costruzione milanese sarà la cittadella per ospitare olimpionici e staff, nell' ex scalo ferroviario di
                          Porta Romana. Il proprietario dei terreni è ancora Fs, ed è già stato firmato un accordo quadro con il Comune per la
                          riqualificazione dell' area, come per tutti gli ex scali. A settembre pertanto verrà avviato un concorso di idee. La
                          costruzione dovrà iniziare non oltre il 2022 e la struttura dovrà essere consegnata almeno 8 mesi prima dell' inizio dei
                          Giochi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
[ § 1 4 2 9 2 4 9 1 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 6

                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          ILVERTICEDIGOVERNO

                          Braccio di ferro Lega-M5s sull' autonomia regionale
                          Ue, Alta velocità, Autostrade e Regioni: si moltiplicano i fronti nella maggioranza

                                                                                                                       Barbara FiammeriManuela Perrone
                          ROMA La vittoria del tandem Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali
                          2026 allontana ancora di più i due soci di Governo. Matteo Salvini chiede
                          l' accelerazione sull' autonomia differenziata. Il leader della Lega prima del
                          vertice tenutosi ieri sera a Palazzo Chigi avverte: «Il testo base è pronto
                          per la riunione del Consiglio dei ministri. Le Olimpiadi ci dicono che dove
                          corrono gli enti locali l' Italia vince». Ma il forcing del vicepremier del
                          Carroccio si infrange contro il muro eretto dai Cinque Stelle. Luigi Di Maio
                          già in mattinata riunisce i suoi per mettere a punto la strategia.
                          Apparentemente il M5S è aperto al confronto, ma sia sul merito che sull'
                          iter per perfezionare le intese ribadisce fermezza. Anche perché secondo
                          i pentastellati sia i tecnici di Palazzo Chigi che quelli del Mef hanno posto
                          diversi rilievi sull' ultima bozza. La partita sull' autonomia, in sintesi, non è
                          affatto chiusa. Restano le distanze su trasporti, ambiente e scuola. E
                          soprattutto manca ancora qualunque tipo di accordo su come procedere
                          in Parlamento. La Lega insiste per un rapido esame alle Camere, mentre i
                          Cinque Stelle ritengono ineludibile un vaglio di tutte le commissioni
                          competenti e la rassicurazione che i testi siano emendabili. Un' ipotesi per
                          il Carroccio impercorribile. Per dirla con Salvini, sarebbe la conferma che
                          «a Roma tutto s' ingolfa». Il leader della Lega, stretto tra il pressing dei
                          governatori di Veneto e Lombardia Luca Zaia e Attilio Fontana da un lato
                          e di Di Maio e Conte dall' altro, cerca una via d' uscita che al momento
                          però non si intravede. Salvini non può permettersi di far chiudere la
                          finestra elettorale di settembre senza aver incassato un risultato tangibile per il Nord. Soprattutto se all' Europa, per
                          sventare la procedura d' infrazione, bisognerà fornire garanzie anche sulla manovra 2020. Per questo Salvini pretende
                          dai Cinque Stelle almeno un primo passaggio in Cdm. Un segnale che dia l' idea di andare avanti sul dossier
                          lombardo-veneto. Le difficoltà del M5S però non aiutano. Per rompere l' isolamento Di Maio torna ad attaccare «il
                          partito del cemento» e a rinverdire la retorica del Movimento come unica realtà anti-sistema, alludendo sia alla Tav sia
                          ai Giochi. Una sortita che gli è valso il plauso di Alessandro Di Battista, una boccata d' ossigeno dopo le bordate degli
                          ultimi giorni e le fibrillazioni nei gruppi parlamentari. Ma allo stesso tempo il vicepremier pentastellato non può
                          permettersi di tirare troppo la corda e rischiare la rottura con l' alleato leghista. E non tanto per il timore dell' arrivo di
                          un Governo tecnico, quanto per la consapevolezza di non potersi permettere di affrontare le urne anticipate dopo le
                          ultime debacle elettorali. Una debolezza evidente anche a Strasburgo, dove il M5S sta ancora faticosamente
                          cercando potenziali alleati per formare un gruppo. La partita europea coinvolge anche la Lega. Giancarlo Giorgetti a
                          Porta a Porta smentisce di essere «interessato» alla poltrona di commissario Ue, nonostante negli ultimi giorni fosse
                          stato palesemente in pole position. Il terminale delle tensioni tra Lega e M5S è come sempre il premier. A Giuseppe
                          Conte spetta l' onere di ridurre la lontananza e di trovare le ricette "tecniche" per provare a superare lo stallo. Vale per
                          l' autonomia come per la Tav e il caso Autostrade, che si intreccia con la partita Alitalia. E soprattutto con i conti
                          pubblici e il confronto con Bruxelles, che il 2 luglio potrebbe emettere il suo verdetto sulla procedura d' infrazione. Per
                          il premier, scongiurare la bocciatura della Commissione resta la priorità.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 14
[ § 1 4 2 9 2 4 9 1 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019

                                                                      Il Sole 24 Ore
                                                         Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                      Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 15
[ § 1 4 2 9 2 4 9 2 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 21

                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          LA LETTERA

                          Casse, nessuna modifica all' elenco Istat

                                                                                                                             Patrizia Cacioli
                          L' articolo del 23 giugno scorso «A settembre il piano Istat per lo
                          scorporo degli enti» ma anche alcuni riferimenti e imprecisioni contenuti in
                          un altro articolo «Casse di previdenza escluse dai vincoli degli enti
                          pubblici» (del 22 giugno) danno notizia di presunte intenzioni dell' Istat del
                          tutto prive di fondamento. Le casse di previdenza nominate in tali articoli
                          sono nell' elenco delle unità istituzionali che fanno parte del settore delle
                          Amministrazioni pubbliche (Settore S13) in quanto appartenenti, per le
                          definizioni del Sistema europeo dei conti (Sec 2010), al sottosettore degli
                          "Enti nazionali di previdenza e assistenza". I criteri utilizzati per tale
                          collocazione sono di natura statistico-economica e l' Istat non sta
                          considerando alcuna modifica di tale classificazione. Ricordiamo che per
                          il Sec il Settore S13 «è costituito dalle unità istituzionali che agiscono da
                          produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, la cui produzione è
                          destinata a consumi collettivi e individuali e sono finanziate da versamenti
                          obbligatori effettuati da unità appartenenti ad altri settori, nonché dalle
                          unità istituzionali la cui funzione principale consiste nella redistribuzione
                          del reddito della ricchezza del paese». Direttore della Comunicazione ©
                          RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019     Pagina 16
[ § 1 4 2 9 2 4 9 4 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 10

                                                                                    Italia Oggi
                                                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Mentre molti ritengono che siano incostituzionali senza attendere che lo dica la Consulta

                          Le leggi sgradite restano leggi
                          E quindi, come diceva Platone, debbono essere applicate

                                                                                                                              DINO COFRANCESCO
                          A differenza di amici e colleghi che hanno le mie stesse idee e sensibilità
                          politiche, sono disposto a rassegnarmi alle leggi più inique e che meno
                          condivido se vengono prese da un governo eletto secondo le procedure
                          democratiche, in una competizione politica aperta a tutti. Ovviamente,
                          darò il mio voto a quanti vogliono cambiare quelle leggi ma questo è un
                          altro paio di maniche. In un dialogo socratico, che contiene l' essenza
                          stessa della saggezza occidentale, il Critone di Platone, le leggi dicono al
                          vecchio filosofo che gli allievi vogliono indurlo a fuggire dalla prigione e a
                          sottrarsi alla pena capitale. «O pensi che possa sopravvivere, e non
                          essere sovvertita, una città in cui le sentenze pronunciate non hanno
                          efficacia, e possono essere invalidate e annullate da privati cittadini?».
                          Dura lex, sed lex dicevano i Romani. Se, in un sistema democratico, una
                          legge vieta un certo comportamento e il cittadino ritiene il divieto lesivo
                          della sua libertà e dignità, può opporre all' autorità la disobbedienza civile
                          ma, in tal caso, deve essere pronto a subirne le conseguenze, con una
                          condanna penale, che peraltro potrebbe servire a risvegliare le coscienze
                          e a indurre il legislatore a cambiare norme che non corrispondono più al
                          comune sentire. In ogni modo, in una società aperta, si richiedono la
                          chiarezza, la definizione delle competenze, la fissazione dei limiti
                          costituzionali al potere legislativo. Le leggi di Matteo Salvini sull'
                          immigrazione possono non piacere, ledere diritti fondamentali degli
                          individui, ma una volta promulgate col sigillo del presidente della
                          Repubblica vanno rispettate da tutti, cittadini e magistrati. Nel caso di
                          Firenze e delle «zone rosse» (volte a tutelare la città dagli spacciatori e dalle loro azioni criminose) istituite dal
                          prefetto Laura Lega, la domanda è: «Aveva l' autorità per farlo»»? Il Tar della Toscana che decide di accogliere il
                          ricorso dell' Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) contro il prefetto ha il potere di legare le mani
                          all' alto funzionario dello Stato? I due giudici di Bologna e di Firenze, critici del Viminale, che hanno idee opposte al
                          ministro sull' iscrizione all' anagrafe di cittadini stranieri ed emettono sentenze che, de facto e de jure, annullano le
                          disposizioni di legge, fanno pensare a un «paese normale», o alla Cina dei generali che si spartivano l' immenso
                          territorio del Celeste Impero, rendendolo ingovernabile? Ripeto, non entro nel merito della politica di Matteo Salvini e
                          sono disposto ad ammettere, in via puramente ipotetica, che i suoi avversari abbiano ragione. Ma può un giudice far
                          parte dell' Asgi (l' Associazione per gli studi giuridici sull' immigrazione), che spara a zero contro il focoso ministro
                          leghista e mostra piena solidarietà alla ong di Luca Casarini e al prof. Emilio Santoro, noto per aver definito quello
                          gialloverde «il governo della paura»? Certe cose si possono pensare (e semmai scrivere su riviste pubbliche ma di
                          addetti ai lavori, adoperando un linguaggio distaccato e rispettoso), ma se si riveste un ruolo istituzionale ci si
                          dovrebbe astenere da ogni manifestazione pubblica e da ogni kermesse massmediatica che dia il senso di un
                          conflitto lacerante tra gli organi dello Stato. Rosaria Trizzino, presidente della seconda sezione del Tar toscano che ha
                          bocciato le zone rosse, e Matilde Betti, presidente della prima sezione del tribunale civile di Bologna che a marzo non
                          ha accolto il ricorso del Viminale contro l' iscrizione all' anagrafe di due cittadini stranieri (sono notizie che ricavo dall'
                          articolo di Andrea Carugati, «Dossier del Viminale contro le toghe sgradite a Salvini», La Stampa 6 giugno), non
                          dovrebbero, almeno per una questione di buon gusto, astenersi dalla collaborazione

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 17
[ § 1 4 2 9 2 4 9 4 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019

                                                                                    Italia Oggi
                                                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          alla rivista Diritto, immigrazione e cittadinanza, un cannone puntato contro il governo gialloverde? Lungi da me l'
                          idea di un ordine (non un potere) giudiziario al servizio del ministero dell' Interno, come di un esercito degradato a
                          guardia pretoriana del ministro della difesa, ma da qui a legittimare la guerra dichiarata degli apparati amministrativi ai
                          governi in carica c' è un abisso. «Siamo davanti a un ministro che pretende che i giudici si adeguino alle politiche del
                          governo», ha dichiarato l' ineffabile sindaco di Firenze Dario Nardella. Già ma che significa? Che i giudici possono
                          rendere irrite e nulle le leggi che, a loro avviso, violano sacri principi costituzionali? E a stabilire tale violazione,
                          debbono essere i tribunali amministrativi o la Suprema Corte (e prima ancora l' inquilino del Quirinale che può non
                          apporre la sua firma se avverte fumus di incostituzionalità)? Un gigante della politica italiana, il segretario di +Europa,
                          Benedetto Della Vedova, ha dichiarato che «il dossieraggio voluto da Salvini rimanda a uno scenario putiniano, dove
                          ai giudici è richiesto di adeguarsi ai voleri del governo». A suo avviso, sembra di capire, i giudici dovrebbero avere la
                          libertà di scendere in piazza per manifestare contro la chiusura dei porti agli scafisti mediterranei e di portare a Papa
                          Bergoglio la loro solidarietà in tema di accoglienza totale e senza riserve. Filippo Miraglia, presidente dell' Arci
                          (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, fondata a Firenze nel 1957) è stato non meno drastico di Della Vedova,
                          parlando, sempre a proposito di Salvini e della sua insofferenza nei confronti delle toghe nemiche, di «macchina del
                          fango». Si è trattato per lui di «atto scellerato di chi adotta metodi eversivi occupando una carica istituzionale rilevante
                          per la sicurezza del paese». A questo punto antifascismo per antifascismo (l' Arci è nata per tener viva la memoria
                          della Resistenza e per difendere i diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana) si poteva anche chiedere il parere del
                          presidente dell' Anpi, che avrebbe (forse) lodato i bravi ragazzi della scuola palermitana che assimilavano i decreti di
                          Salvini alle leggi razziali. Temo che la profonda crisi morale, sociale e politica attraversata dall' Italia in questi anni si
                          stia traducendo in farsa, ma in farsa tragica. Nessun rispetto per le istituzioni e per coloro che le rappresentano,
                          delegittimazione totale delle autorità statali che fanno politiche che non ci garbano, libertà di non rispettare le leggi
                          ritenute incompatibili con lo spirito della Costituzione antifascista. Un luminare del diritto, in uno degli articoli a pioggia
                          che ci propina giornalmente, lanciava il suo vibrante j' accuse a Salvini che spesso ripete: «Contesto che se un giudice
                          fa un dibattito a favore dell' immigrazione e poi il giorno dopo emette una sentenza su un immigrato, allora però non
                          fai il giudice, ti candidi alle elezioni, vai in parlamento e cambi le leggi». Non credo che Salvini (di cui non sono
                          elettore) abbia mai letto il Critone ma le sue ultime parole («ti candidi alle elezioni, vai in parlamento e cambi le leggi»)
                          sono poi tanto diverse da quelle che obietta Socrate ai discepoli che lo invitavano alla disobbedienza e alla fuga? «La
                          patria è più preziosa sia della madre che del padre e di tutti gli antenati», si legge nel dialogo, «e più sacra, e più
                          venerabile, più degna di considerazione da parte degli dèi e degli uomini assennati; e () le si deve obbedire e servirla
                          anche nelle sue ire, più che un padre; e () l' alternativa è fra persuaderla o eseguire i suoi ordini». Appunto:
                          persuaderla! Ovvero indurla a cambiare leggi inique in nome del demos che ha dato la maggioranza dei suoi voti a
                          quanti hanno intenzione di farlo nelle forme stabilite dalla Costituzione, in virtù di un preciso mandato di governo.
                          Sempre in un paese normale, i macchinisti non rallentano, né tanto meno bloccano, la corsa del treno perché non ne
                          condividono il percorso. Se i critici di Salvini fossero d' accordo con me nel ritenere aberrante la facoltà concessa a
                          quanti svolgono funzioni pubbliche (a scuola, in caserma, in ospedale, in tribunale ecc.) di non applicare le leggi
                          (ritenute) ingiuste, chiederei loro scusa per il sospetto che a infuocare i loro animi sia stato non il senso del diritto, ma
                          la faziosità ideologica.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 18
[ § 1 4 2 9 2 4 9 6 § ]

                          mercoledì 26 giugno 2019
                          Pagina 34

                                                                                  Italia Oggi
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Chiarimenti delle Entrate sul 730

                          Spese scuolabus detraibili al 19%

                                                                                                                            ANDREA AMANTEA
                          Rientrano tra le spese di istruzione detraibili, art. 15, comma 1, lettera e-
                          bis), del Tuir, quelle sostenute dal 1° gennaio 2018 per il servizio di
                          trasporto scolastico anche se reso per il tramite del comune o di altri
                          soggetti terzi rispetto alla scuola e anche se non deliberato dagli organi d'
                          istituto. A chiarirlo è stata l' Agenzia delle entrate con la circolare n. 13/e
                          del 2019. In tal modo, sono superate le precedenti indicazioni di prassi
                          fornite con la risoluzione n. 68/e del 2016. Fino ad oggi, come da ultimo
                          documento di prassi citato, la motivazione che aveva portato a
                          considerare le suddette spese quali non detraibili, era legata al fatto che,
                          ammettere in detrazione le suddette spese, anche laddove il servizio di
                          trasporto sia fornito per sopperire ad un servizio pubblico di linea
                          inadeguato per il collegamento abitazione-scuola, avrebbe creato un
                          trattamento discriminatorio rispetto a chi, avvalendosi dei mezzi pubblici,
                          non avrebbe diritto ad alcuna agevolazione. Tuttavia, atteso che, a partire
                          dal 1° gennaio 2018, è possibile detrarre le spese sostenute per l'
                          acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale,
                          regionale e interregionale, al di là del collegamento con le spese di
                          istruzione, sono da considerarsi superate le limitazioni di detrazione
                          sopra individuate, venendo meno la suddetta «ratio». Si ricorda che per il
                          2018, le spese di istruzione, sono detraibili al 19% fino a una spesa
                          massima di 786 . Il prossimo anno, il limite sarà di 800. Circa la
                          documentazione della spesa sostenuta, se per l' erogazione di tali servizi
                          è previsto il pagamento in contanti o con altre modalità (bancomat, carta
                          ecc), la spesa potrà essere documentata mediante attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento
                          o dalla scuola, che certifichi l' ammontare della spesa sostenuta e i dati dell' alunno o studente. L' attestazione e la
                          relativa istanza, sono esenti dall' imposta di bollo, purché indichino l' uso per il quale sono destinati. Per le spese
                          sostenute nel 2018, per il servizio di trasporto scolastico, è possibile integrare il documento di spesa con i dati
                          mancanti relativi all' alunno o alla scuola. © Riproduzione riservata.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 19
Puoi anche leggere