Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Comune di Russi mercoledì, 26 giugno 2019 Prime Pagine 26/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 3 Prima pagina del 26/06/2019 26/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 4 Prima pagina del 26/06/2019 Economia e Lavoro 26/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25 5 A Russi il campo sperimentale di albicocche meccanizzato 26/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41 6 La società distribuirà 3,2 milioni di euro come dividendo 25/06/2019 Ravenna Today 7 Approvato il bilancio di Romagna Acque: previsti investimenti per 30 milioni sanità, sociale e servizi per l'infanzia 25/06/2019 Ravenna24Ore.it 9 Russi: Donate ai ragazzi del Centro Paradiso borracce ecosostenibili per ridurre la plastica Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 26/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Carmine Fotina 10 Il doppio blitz che taglia i fondi 4.0 e per il venture capital 26/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Sara Monaci 12 Milano-Cortina, in pole Gemme e Sant' Andrea 26/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 6 Barbara FiammeriManuela Perrone 14 Braccio di ferro Lega-M5s sull' autonomia regionale 26/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Patrizia Cacioli 16 Casse, nessuna modifica all' elenco Istat 26/06/2019 Italia Oggi Pagina 10 DINO COFRANCESCO 17 Le leggi sgradite restano leggi 26/06/2019 Italia Oggi Pagina 34 ANDREA AMANTEA 19 Spese scuolabus detraibili al 19%
[ § 1 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 3
[ § 2 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 1 4 2 9 2 4 8 7 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 25 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Economia e Lavoro A Russi il campo sperimentale di albicocche meccanizzato COTIGNOLA Nell' ultimo inverno Conserve Italia ha avviato un campo sperimentale di albicocche meccanizzato al 100%. «Con questa iniziativa vogliamo consentire ai nostri soci agricoltori di ridurre le spese di gestione degli impianti assicurando loro una produzione lorda vendibile sostenibile per la loro azienda - spiega Mattia Onofri, responsabile frutta del Servizio agricolo di Conserve Italia -. Considerando che l' albicocco ha costi molto più elevati del pesco, dalla potatura al diradamento fino alla raccolta, e partendo dal fatto che ha una conformazione della pianta simile a quella del mandorlo su cui già sono state effettuate sperimentazioni di questo tipo, abbiamo deciso di testare la meccanizzazione completa di un campo di albicocche». La sperimentazione è tuttora in corso a Russi, in provincia di Ravenna, nell' azienda agricola di un produttore della cooperativa Agrintesa. «Parliamo di un ettaro di terreno messo a dimo ra l' inverno scorso - continua Onofri-e che inizierà ad andare in produzione nel 2022. Vogliamo valutare per tempo se l' ipotesi di meccanizzazione è concretamente percorribile ed eventualmente replicabile anche in tutti i 135 ettari del progetto di filiera per le albicocche, così da proporre agli agricoltori una modalità concreta per abbattere i costi di produzione quando ci troveremo a rinnovare questi contratti di filiera». «Per le albicocche le fasi di potatura e diradamento sono già meccanizzate in circa il 50% dei casi - conclude Onofri -,manca invece la fase di raccolta, ancora interamente svolta a mano. Ma in un campo con frutta destinata alla trasformazione industriale, che quindi non richiede gli accorgimenti di quella per il mercato del fresco, siamo convinti che grazie alle innovazioni presenti nei più moderni mezzi agricoli, sia possibile meccanizzare anche questa fase finale, contribuendo a ridurre sensibilmente i costi di produzione e dare maggiore redditività alle aziende agricole». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 1 4 2 9 2 4 8 9 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro IL DIVIDENDO La società distribuirà 3,2 milioni di euro come dividendo RAVENNA Holding distribuirà ai suoi azionisti dividendi per circa 8,2 milioni di euro, in linea con quelli degli ultimi tre esercizi. Ne beneficeranno la Provincia di Ravenna e i Comuni di Cervia, Faenza, Russi e Ravenna. Ravenna Holding controlla direttamente Aser, Ravenna Entrate, Ravenna Farmacie e Azimut (il cosiddetto 'gruppo ristretto'), mentre è azionista di Romagna Acque, Sapir, Start, Hera e TPer. «Tutte queste società - spiega il presidente Carlo Pezzi - nell' ultimo triennio, hanno chiuso i bilanci in utile e prodotto un flusso di cassa positivo, rispettando gli obiettivi assegnati per gli indicatori economico-patrimoniali. Tutte hanno ottenuto risultati operativi e gestionali positivi». Il bilancio consolidato della Holding (riferito alle aziende del 'gruppo ristretto') presenta un valore alla produzione pari a oltre 90 milioni e un utile netto pari a 14,7 milioni. Il valore a bilancio delle partecipazioni al 31/12/2018 è pari a euro 343.811.725. La partecipazione in Hera S.p.A. si riduce leggermente dal 5,32% al 5,15%, a seguito della vendita di circa n. 2,5 milioni di azioni avvenuta nel 2018, per finanziare parzialmente la riduzione volontaria di capitale sociale deliberata dai soci. La vendita delle azioni Hera a condizioni favorevoli ha permesso di ottenere una plusvalenza di quasi 2,7 milioni di euro. La Società detiene inoltre una significativa dotazione immobiliare, la cui parte prevalente è costituita da reti del Servizio Idrico Integrato il cui ingente valore patrimoniale è affiancato da una redditività relativa molto contenuta, che si giustifica per la storia e la finalità di questi investimenti, e per il ruolo pubblico delle società patrimoniali, ma costituisce un oggettivo vincolo sugli assetti di bilancio della Holding. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 4 2 9 2 4 8 8 § ] martedì 25 giugno 2019 Ravenna Today Economia e Lavoro Approvato il bilancio di Romagna Acque: previsti investimenti per 30 milioni Nel corso dei primi cinque mesi del 2018 l' andamento idrologico è stato favorevole: a fine gennaio l' invaso di Ridracoli ha raggiunto la quota di massima regolazione 1 "Fenomeni distorsivi nel settore appalti": la denuncia del sindacato 2 Approvato il bilancio del consorzio: 100 milioni il valore della produzione 3 Finanziamenti a costo zero per le attività commerciali e turistiche: come richiederli 4 Dalla Cassa di Ravenna fondi per sviluppo sociale ed educativo L' assemblea dei soci di Romagna Acque ha approvato il Bilancio 2018. Il valore della produzione è di 58.325.300 euro, contro i 57.298.175 del 2017; l' utile dell' esercizio al netto delle tasse è pari a 7.296.834 euro (contro i 4.176.159 del 2017); il valore delle azioni (pari al 59,8% dell' utile d' esercizio) è corrispondente a 6 euro per azione. Nel 2018 la società ha fornito 113,6 milioni di metri cubi d' acqua; complessivamente, rispetto al 2017, il volume fornito per usi civili nelle tre province è risultato inferiore per un volume di -1,7 milioni di metri cubi. Nel corso dei primi cinque mesi del 2018 l' andamento idrologico è stato favorevole: a fine gennaio l' invaso di Ridracoli ha raggiunto la quota di massima regolazione, e la tracimazione di fatto si è mantenuta fino ad oltre la metà di maggio, quando è iniziata la discesa estiva. Nel periodo autunnale è stato possibile contenere i prelievi da Ridracoli incrementando le produzioni da Fonti Locali ed in particolare dall' impianto ravennate della Standiana. La diga di Ridracoli, per effetto dell' annata idrologica 2018, ha fornito 58,6 milioni di metri cubi d' acqua e ha soddisfatto circa il 52% del totale del fabbisogno (rispetto a circa il 50% nell' annata idrologica media). La risorsa di superficie proveniente dal Po ha garantito il 21% della fornitura con 9,3 milioni di metri cubi trattata dal potabilizzatore di Standiana e 14,2 milioni di metri cubi trattata dal potabilizzatore delle Bassette. Il restante fabbisogno è stato garantito principalmente da risorse di falda sia nel forlivese-cesenate che nel riminese. Il piano degli investimenti I nuovi obiettivi generali della pianificazione sono orientati a dare adeguata risposta agli aspetti di sicurezza dell' approvvigionamento idrico. Nel triennio 2019-2021 si prevede un valore di investimenti infrastrutturali di circa 30 milioni. Il raddoppio della condotta Russi-derivazione Cotignola (9,4 milioni) che consentirà di incrementare le portate erogabili dall' impianto della Standiana e di aumentare la sicurezza di approvvigionamento dell' entroterra lughese e faentino. A Ravenna, la realizzazione del secondo tratto del Canale Carrarino-collegamento alla Canaletta Anic (3,4 milioni) che aumenterà l' affidabilità di approvvigionamento del potabilizzatore Bassette. A Rimini, la condotta San Giovanni in Marignano-Morciano (6,9 milioni) che consentirà il collegamento diretto dei due comuni all' Acquedotto della Romagna. A Forlì, l' intervento di miglioramento statico del serbatoio pensile di corso Diaz (850 mila euro). Infine l' intervento principale dal punto di vista strategico, ovvero la condotta Standiana-Forlimpopoli-Casone- Torre Pedrera (un progetto la cui prima fase prevede un intervento di 79,9 milioni). La riorganizzazione aziendale Nel 2018 è stato redatto e quindi avviato un "Progetto di riorganizzazione aziendale finalizzato a recuperi di efficienza con metodologie lean e alla qualificazione e potenziamento della struttura per dare adeguate risposte a quanto richiesto dal nuovo contesto normativo e della regolamentazione". "L' intervento organizzativo ha riguardato tutta la struttura, ma è articolato coinvolgendo in modo e in tempi differenziati le varie aree aziendali tenendo conto delle priorità, dei ruoli e dei compiti specifici ad ognuna assegnati - viene spiegato -. Il filo conduttore che ha caratterizzato l' intervento è stato quello di innestare in Romagna Acque un "nuovo approccio culturale", un modo nuovo di analizzare i processi e i comportamenti, per cambiare il modo di lavorare a tutti i livelli, a cominciare dal management, e quindi incardinare nei comportamenti dei singoli un forte orientamento al miglioramento continuo, al problem solving, alla Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 4 2 9 2 4 8 8 § ] martedì 25 giugno 2019 Ravenna Today Economia e Lavoro valorizzazione del "lavoro di squadra". L' intervento organizzativo, avviato nel 2018, è articolato per steps negli anni successivi". Nel periodo di Piano 2019-2021 sono previste 21 assunzioni e 16 uscite con un incremento netto dell' organico di 5 unità; sono inoltre previste politiche di valorizzazione del personale. A inizio 2019 è stata avviata l' unificazione delle "sale di telecontrollo" al Centro di Capaccio. Gli investimenti sull' energia Alla fine del 2018 si è chiuso anche il primo piano energetico di Romagna Acque (2014-2018)." L' attuazione del piano ha principalmente aumentato la capacità dell' azienda di autoprodurre energia elettrica, e l' indice di dipendenza energetica si attesta oggi a 0,69 - viene illustrato -. Dal prossimo anno si avvierà un secondo piano energetico con l' obiettivo di consolidare la massima capacità autoproduttiva, con un complessivo efficientamento di impianti ed apparecchiature e con una riprogettazione della rete con monitoraggi aggiuntivi volti a ridurre i consumi. Il nuovo piano quadriennale prevede fra l' altro la realizzazione di tre nuovi impianti fotovoltaici e l' obiettivo di arrivare a un indice di dipendenza energetica di 0,6". Ricerca e sviluppo Anche il 2018 ha visto proseguire la costante e crescente collaborazione con il mondo universitario. Oltre al già citato rapporto con il Dicam di Bologna, e a quelli con altre Università (Perugia, Scienze Ambientali Ravenna) e diversi Enti di ricerca (è stato rinnovata per tre anni, ad esempio, la convenzione con il Centro Ricerche Marine di Cesenatico) viene citato in particolare il rapporto con l' Università di Urbino e con la Scuola Superiore Sant' Anna di Pisa per quanto riguarda la ricerca su un tema emergente, anche a livello legislativo: quello dei cosiddetti "pagamenti ecosistemici" (Psea). A dicembre 2018 si sono svolti alcuni incontri territoriali con i rappresentanti dei soci, per raccontare lo stato dell' arte del progetto; la successiva fase del progetto, di cui stanno per essere resi noti i risultati, ha previsto invece un articolato questionario distribuito a una serie di stakeholder terrioriali. Lo studio in corso ha infatti alcuni obiettivi prioritari: "identificare ed esprimere il valore della risorsa "acqua" e dell' ambiente circostante per la società; identificare meccanismi attraverso cui il valore della risorsa idrica (economico, biofisico, sociale) possa essere conservato e remunerato; e condurre valutazioni in merito a come sia possibile prendere in considerazione e integrare i costi ambientali e della risorsa". "Il progetto nasce dalla volontà di adeguarsi alle direttive comunitarie e nazionali, sviluppando contemporaneamente un approccio innovativo che valorizzi realmente la risorsa idrica e permetta di superare le attuali contraddizioni del quadro regolatorio: e si pone in linea con le modalità operative adottate dalla Società fin dai principi della propria attività, che l' hanno portata a investire nella conservazione e nella valorizzazione del territorio", viene rimarcato. Le case dell' acqua Nel triennio 2019-2021 è stata affidata dagli enti soci a Romagna Acque la realizzazione e gestione delle nuove Case dell' Acqua: si prevede la realizzazione di dieci Case all' anno per i prossimi tre anni. Una decina di giorni fa è stata inaugurata la prima di queste strutture, nel Comune di San Giovanni in Marignano. L' acqua gassata avrà una tariffa di 0,05 euro al litro fin dal primo anno, mentre dal secondo anno anche l' acqua liscia refrigerata avrà una tariffa di 0,025 al litro (resterà invece gratis l' acqua liscia non refrigerata). La redditività derivante dalla gestione delle Case dell' acqua verrà destinata a iniziative di sensibilizzazione e promozione di un consumo razionale dell' acqua nei luoghi pubblici, come scuole e ospedali. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 4 2 9 2 4 9 0 § ] martedì 25 giugno 2019 Ravenna24Ore.it sanità, sociale e servizi per l'infanzia Russi: Donate ai ragazzi del Centro Paradiso borracce ecosostenibili per ridurre la plastica Alla distribuzione ha preso parte il sindaco Valentina Palli con la sua giunta comunale È iniziata in questi giorni la distribuzione delle borracce che il comune di Russi, con la cooperativa Zerocento, ha voluto destinare ai ragazzi ed educatori del centro Paradiso nell' ottica di ridurre l' utilizzo di bottiglie di plastica e la relativa emissione di anidride carbonica. Secondo i calcoli del centro Paradiso, si prevede che con l' utilizzo delle borracce nell' arco di tutta l' estate si possono risparmiare circa 16.500 bottiglie di plastica , e contribuire fattivamente alla riduzione di CO2 evitandone l' acquisto. "Questa borraccia è per te, prenditi cura del pianeta" lo slogan che accompagna le confezioni delle borracce, alla cui distribuzione ha preso parte anche il sindaco di Russi, Valentina Palli, accompagnata dalla sua giunta comunale. Per il sindaco "Inizia la progettualità volta alla tutela dell' ambiente e della salute. Un piccolo-grande gesto che ci permetterà , a partire dai più piccoli, di sensibilizzare via via i cittadini a ridurre l' utilizzo della plastica . Un progetto per il quale dobbiamo ringraziare gli educatori del centro paradiso, che lo hanno pensato insieme agli uffici, e la cooperativa zerocento che ha fin da subito appoggiato l' idea decidendo di finanziarla". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 4 2 9 2 4 9 3 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali risorse dirottate in parlamento Il doppio blitz che taglia i fondi 4.0 e per il venture capital In ritardo la Sgr per il capitale di rischio, al palo la Fondazione per l' hi-tech Carmine Fotina ROMA Del Fondo per il capitale immateriale ed il trasferimento tecnologico 4.0 è rimasta solo la bozza di un regolamento. Del super Fondo per il venture capital, invece, per ora c' è solo uno striscione su un edificio in ristrutturazione a Roma, in largo di Santa Susanna: «Stiamo lavorando alla sede del Fondo nazionale innovazione». Mentre le classifiche Ue continuano a definirci innovatori «moderati», non ancora capaci di avanzare significativamente, le risorse vengono tagliate. La ricerca 4.0 va a finanziare i Comuni e la quota degli utili e dividendi delle partecipate del Tesoro destinata agli investimenti statali in venture capital viene ridotta - potenzialmente cancellata - per migliorare i saldi di finanza pubblica. Il "Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività" era stato istituito con la legge di bilancio 2018 (governo Gentiloni) per promuovere iniziative connesse alle nuove tecnologie 4.0: progetti di ricerca, brevettazione e supporto al trasferimento dei risultati verso il sistema economico coinvolgendo università, Cnr, imprese private e soggetti pubblici che a vario titolo operano nel settore dell' innovazione e possono investire nelle startup come l' Inail o l' Istituto italiano di tecnologia. La dote? un ricco plafond di oltre 2,3 miliardi spalmati fino al 2030. A maggio del 2018 si decide che a gestire il fondo debba essere una Fondazione vigilata dal ministero dell' Economia, il regolamento sotto forma di Dpr passa il primo esame in consiglio dei ministri e viene poi inoltrato al Consiglio di Stato. Ma l' iter, che dovrebbe essere completato con i pareri del ministero dello Sviluppo e dell' Istruzione, si blocca. Nel frattempo il governo cade, arriva la maggioranza Lega-M5S e il Fondo inizia a essere usato alla stregua di un bancomat. Il 19 dicembre, nel pieno della trattativa con la Ue per scongiurare la procedura di infrazione, il premier Giuseppe Conte annuncia il restyling dei saldi della legge di bilancio e tra i vari tagli compare anche il nuovo strumento per il capitale immateriale. Inizialmente si parla di 75 milioni nel 2019 e 25 milioni nel 2020, poi nella versione definitiva la manovra cancella 40 milioni. Ma è il decreto crescita, che dovrebbe essere approvato definitivamente domani dal Senato, a mettere probabilmente la parola fine sulla Fondazione con una serie di commi che dirottano la dote ai Comuni (si veda Il Sole 24 Ore del 18 giugno). Non c' è solo il prelievo di 490 milioni spalmato fino al 2023, ma anche la disposizione che prevede l' impiego di tutte le risorse per contributi dal 2020 che risultino non ancora impegnate al 1° aprile 2019. In pratica il prosciugamento del Fondo. E dire che la Fondazione immaginata due anni fa avrebbe dovuto anche curare «le relazioni con il sistema del venture capital». Per rilanciare il capitale di rischio in Italia il nuovo governo ha puntato invece a un disegno alternativo, con il famoso Fondo nazionale innovazione che dovrà nascere con l' acquisizione da parte della Cassa depositi e prestiti del 70% di Invitalia Ventures Sgr. Ma nel silenzio generale, con poche parole inserite alla Camera nel decreto crescita, anche il piano per il venture capital è stato definanziato. La norma che originariamente prevedeva di destinare a investimenti dello Stato in capitale di rischio gli utili e i dividendi delle partecipate del Mef «in misura non inferiore al 15%» ( si stimavano circa 400 milioni) è stata in extremis trasformata con la formula «fino al 10%», che potenzialmente può significare anche un mero 0,1%. Così al Fondo Innovazione restano solo i 110 milioni di risorse dirette stanziate in manovra, i 400 milioni di risorse già esistenti e provenienti da Invitalia Ventures e i 500 milioni di investimenti in Vc che la Cassa si è impegnata a travasare nel nuovo strumento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 4 2 9 2 4 9 3 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali In attesa che, finalmente, decolli. Il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, che ne ha fatto una delle priorità di politica industriale, aveva annunciato la partenza prima a maggio, poi a giugno. All' inizio del mese è arrivata l' autorizzazione di Banca d' Italia alla nuova Sgr, ma mancano ancora due passaggi: la controfirma del Mef al decreto Mise che regola gli investimenti dello Stato in quote di fondi di venture capital e la convenzione tra lo stesso ministero dello Sviluppo, Invitalia e Cdp. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 4 2 9 2 4 9 5 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Milano-Cortina, in pole Gemme e Sant' Andrea Il toto governance. Per le infrastrutture favorito il presidente dell' Anas L' organizzazione dell' evento invece al commissario dei Mondiali sci 2021 Sara Monaci Vinte le Olimpiadi invernali del 2026, ora bisognerà pensare alla squadra. Governance e cronoprogramma dei lavori sono le prime cose a cui i Comuni di Milano e Cortina e le Regioni Lombardia e Veneto dovranno mettere mano. Già circolano i primi nomi, come possibili commissari per l' evento e per le opere. Potrebbero essere gli stessi dei Mondiali di sci 2021: Luigi Valerio Sant' Andrea come commissario all' evento; Claudio Andrea Gemme per le infrastrutture. Gemme è anche presidente di Anas. Per decidere le modalità di gestione verrà realizzato un decreto entro fine anno, a cui sta lavorando il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti. Intorno al leghista Giorgetti regna intanto il dubbio se potrebbe o meno andare a ricoprire un incarico di primo piano in Europa, ma per il momento è al lavoro sul dossier Olimpiadi. E forse anche lui potrebbe tirare fuori dal cilindro qualche nome, in autonomia, per la partita del direttore generale per la società. Negli ambienti della Lega viene ricordata, per esempio, la sua relazione di conoscenza e stima con Umberto Gandini, già dg del Milan. La governance delle Olimpiadi invernali 2026 è formata da tre comitati: il comitato organizzatore, cioè l' Ocog, di cui faranno parte rappresentanti di Comuni, Regioni e Governo italiano, Comitato organizzatore, Coni e Comitato olimpico per i giochi paraolimpici, il cui obiettivo è la gestione del no profit e dei fondi privati; l' agenzia olimpica, formata da rappresentanti delle istituzioni appena citate, con il compito però di gestire i fondi pubblici, finalizzati alle opere che rimarranno in modo permanente sul territorio; il forum per l' eredità olimpica e la sostenibilità, composta da personalità del mondo istituzionale considerate super partes, che controllino che non ci siano sprechi e costruzione di cattedrali nel deserto. Il bilancio che questi comitati si spartiranno sono i noti 1,3 miliardi indicati nel dossier, con il contributo di Cio (per almeno 900 milioni) e enti locali, più i 346 milioni per le infrastrutture di collegamento. L' idea di dividere la parte pubblica da quella privata serve per velocizzarne la gestione, visto che, come insegna l' esperienza di Expo, mettere le risorse private insieme a quelle pubbliche ne rallenta l' utilizzo. A proposito di finanziamenti, è ancora in discussione la partecipazione del governo. Se infatti il Movimento 5 Stelle aveva escluso di sostenere con risorse l' evento, ora la Lega (più forte di prima del risultato elettorale registrato alle ultime elezioni europee), rilancia il tema e studia la possibilità di garantire qualche sostegno. Almeno pari a quanto dato all' Apt di tennis di Torino, si sente dire negli ambienti della Lega. Ovvero: tra i 70 e gli 80 milioni. Le risorse potrebbero entrare nella prossima finanziaria. Il programma delle opere Per quanto riguarda il cronoprogramma, si parla già di tempistiche da rispettare in modo serrato. A Milano il Palasharp, dove si terrà lo short track e che ha bisogno di una forte ristrutturazione, ha bisogno di una gara pubblica europea. Se il bando partisse in estate i lavori potrebbero partire nell' inverno del 2020 e chiudersi in un anno, con l' apertura dell' edificio da 71mila posti nell' autunno del 2021. Per il PalaItalia, il nuovo palazzetto dello Sport che sorgerà nel quartiere Santa Giulia, dove si terrà l' hockey maschile, gli operatori privati gestori dei terreni, Lendlease e Risanamento, hanno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 4 2 9 2 4 9 5 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali individuato dei privati a cui affidare l' impianto da almeno 60 milioni: cantieri da aprire a inizio 2021 e chiudere a inizio 2024. Altra costruzione milanese sarà la cittadella per ospitare olimpionici e staff, nell' ex scalo ferroviario di Porta Romana. Il proprietario dei terreni è ancora Fs, ed è già stato firmato un accordo quadro con il Comune per la riqualificazione dell' area, come per tutti gli ex scali. A settembre pertanto verrà avviato un concorso di idee. La costruzione dovrà iniziare non oltre il 2022 e la struttura dovrà essere consegnata almeno 8 mesi prima dell' inizio dei Giochi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 4 2 9 2 4 9 1 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali ILVERTICEDIGOVERNO Braccio di ferro Lega-M5s sull' autonomia regionale Ue, Alta velocità, Autostrade e Regioni: si moltiplicano i fronti nella maggioranza Barbara FiammeriManuela Perrone ROMA La vittoria del tandem Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali 2026 allontana ancora di più i due soci di Governo. Matteo Salvini chiede l' accelerazione sull' autonomia differenziata. Il leader della Lega prima del vertice tenutosi ieri sera a Palazzo Chigi avverte: «Il testo base è pronto per la riunione del Consiglio dei ministri. Le Olimpiadi ci dicono che dove corrono gli enti locali l' Italia vince». Ma il forcing del vicepremier del Carroccio si infrange contro il muro eretto dai Cinque Stelle. Luigi Di Maio già in mattinata riunisce i suoi per mettere a punto la strategia. Apparentemente il M5S è aperto al confronto, ma sia sul merito che sull' iter per perfezionare le intese ribadisce fermezza. Anche perché secondo i pentastellati sia i tecnici di Palazzo Chigi che quelli del Mef hanno posto diversi rilievi sull' ultima bozza. La partita sull' autonomia, in sintesi, non è affatto chiusa. Restano le distanze su trasporti, ambiente e scuola. E soprattutto manca ancora qualunque tipo di accordo su come procedere in Parlamento. La Lega insiste per un rapido esame alle Camere, mentre i Cinque Stelle ritengono ineludibile un vaglio di tutte le commissioni competenti e la rassicurazione che i testi siano emendabili. Un' ipotesi per il Carroccio impercorribile. Per dirla con Salvini, sarebbe la conferma che «a Roma tutto s' ingolfa». Il leader della Lega, stretto tra il pressing dei governatori di Veneto e Lombardia Luca Zaia e Attilio Fontana da un lato e di Di Maio e Conte dall' altro, cerca una via d' uscita che al momento però non si intravede. Salvini non può permettersi di far chiudere la finestra elettorale di settembre senza aver incassato un risultato tangibile per il Nord. Soprattutto se all' Europa, per sventare la procedura d' infrazione, bisognerà fornire garanzie anche sulla manovra 2020. Per questo Salvini pretende dai Cinque Stelle almeno un primo passaggio in Cdm. Un segnale che dia l' idea di andare avanti sul dossier lombardo-veneto. Le difficoltà del M5S però non aiutano. Per rompere l' isolamento Di Maio torna ad attaccare «il partito del cemento» e a rinverdire la retorica del Movimento come unica realtà anti-sistema, alludendo sia alla Tav sia ai Giochi. Una sortita che gli è valso il plauso di Alessandro Di Battista, una boccata d' ossigeno dopo le bordate degli ultimi giorni e le fibrillazioni nei gruppi parlamentari. Ma allo stesso tempo il vicepremier pentastellato non può permettersi di tirare troppo la corda e rischiare la rottura con l' alleato leghista. E non tanto per il timore dell' arrivo di un Governo tecnico, quanto per la consapevolezza di non potersi permettere di affrontare le urne anticipate dopo le ultime debacle elettorali. Una debolezza evidente anche a Strasburgo, dove il M5S sta ancora faticosamente cercando potenziali alleati per formare un gruppo. La partita europea coinvolge anche la Lega. Giancarlo Giorgetti a Porta a Porta smentisce di essere «interessato» alla poltrona di commissario Ue, nonostante negli ultimi giorni fosse stato palesemente in pole position. Il terminale delle tensioni tra Lega e M5S è come sempre il premier. A Giuseppe Conte spetta l' onere di ridurre la lontananza e di trovare le ricette "tecniche" per provare a superare lo stallo. Vale per l' autonomia come per la Tav e il caso Autostrade, che si intreccia con la partita Alitalia. E soprattutto con i conti pubblici e il confronto con Bruxelles, che il 2 luglio potrebbe emettere il suo verdetto sulla procedura d' infrazione. Per il premier, scongiurare la bocciatura della Commissione resta la priorità. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 4 2 9 2 4 9 1 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 4 2 9 2 4 9 2 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali LA LETTERA Casse, nessuna modifica all' elenco Istat Patrizia Cacioli L' articolo del 23 giugno scorso «A settembre il piano Istat per lo scorporo degli enti» ma anche alcuni riferimenti e imprecisioni contenuti in un altro articolo «Casse di previdenza escluse dai vincoli degli enti pubblici» (del 22 giugno) danno notizia di presunte intenzioni dell' Istat del tutto prive di fondamento. Le casse di previdenza nominate in tali articoli sono nell' elenco delle unità istituzionali che fanno parte del settore delle Amministrazioni pubbliche (Settore S13) in quanto appartenenti, per le definizioni del Sistema europeo dei conti (Sec 2010), al sottosettore degli "Enti nazionali di previdenza e assistenza". I criteri utilizzati per tale collocazione sono di natura statistico-economica e l' Istat non sta considerando alcuna modifica di tale classificazione. Ricordiamo che per il Sec il Settore S13 «è costituito dalle unità istituzionali che agiscono da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, la cui produzione è destinata a consumi collettivi e individuali e sono finanziate da versamenti obbligatori effettuati da unità appartenenti ad altri settori, nonché dalle unità istituzionali la cui funzione principale consiste nella redistribuzione del reddito della ricchezza del paese». Direttore della Comunicazione © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 4 2 9 2 4 9 4 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 10 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Mentre molti ritengono che siano incostituzionali senza attendere che lo dica la Consulta Le leggi sgradite restano leggi E quindi, come diceva Platone, debbono essere applicate DINO COFRANCESCO A differenza di amici e colleghi che hanno le mie stesse idee e sensibilità politiche, sono disposto a rassegnarmi alle leggi più inique e che meno condivido se vengono prese da un governo eletto secondo le procedure democratiche, in una competizione politica aperta a tutti. Ovviamente, darò il mio voto a quanti vogliono cambiare quelle leggi ma questo è un altro paio di maniche. In un dialogo socratico, che contiene l' essenza stessa della saggezza occidentale, il Critone di Platone, le leggi dicono al vecchio filosofo che gli allievi vogliono indurlo a fuggire dalla prigione e a sottrarsi alla pena capitale. «O pensi che possa sopravvivere, e non essere sovvertita, una città in cui le sentenze pronunciate non hanno efficacia, e possono essere invalidate e annullate da privati cittadini?». Dura lex, sed lex dicevano i Romani. Se, in un sistema democratico, una legge vieta un certo comportamento e il cittadino ritiene il divieto lesivo della sua libertà e dignità, può opporre all' autorità la disobbedienza civile ma, in tal caso, deve essere pronto a subirne le conseguenze, con una condanna penale, che peraltro potrebbe servire a risvegliare le coscienze e a indurre il legislatore a cambiare norme che non corrispondono più al comune sentire. In ogni modo, in una società aperta, si richiedono la chiarezza, la definizione delle competenze, la fissazione dei limiti costituzionali al potere legislativo. Le leggi di Matteo Salvini sull' immigrazione possono non piacere, ledere diritti fondamentali degli individui, ma una volta promulgate col sigillo del presidente della Repubblica vanno rispettate da tutti, cittadini e magistrati. Nel caso di Firenze e delle «zone rosse» (volte a tutelare la città dagli spacciatori e dalle loro azioni criminose) istituite dal prefetto Laura Lega, la domanda è: «Aveva l' autorità per farlo»»? Il Tar della Toscana che decide di accogliere il ricorso dell' Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) contro il prefetto ha il potere di legare le mani all' alto funzionario dello Stato? I due giudici di Bologna e di Firenze, critici del Viminale, che hanno idee opposte al ministro sull' iscrizione all' anagrafe di cittadini stranieri ed emettono sentenze che, de facto e de jure, annullano le disposizioni di legge, fanno pensare a un «paese normale», o alla Cina dei generali che si spartivano l' immenso territorio del Celeste Impero, rendendolo ingovernabile? Ripeto, non entro nel merito della politica di Matteo Salvini e sono disposto ad ammettere, in via puramente ipotetica, che i suoi avversari abbiano ragione. Ma può un giudice far parte dell' Asgi (l' Associazione per gli studi giuridici sull' immigrazione), che spara a zero contro il focoso ministro leghista e mostra piena solidarietà alla ong di Luca Casarini e al prof. Emilio Santoro, noto per aver definito quello gialloverde «il governo della paura»? Certe cose si possono pensare (e semmai scrivere su riviste pubbliche ma di addetti ai lavori, adoperando un linguaggio distaccato e rispettoso), ma se si riveste un ruolo istituzionale ci si dovrebbe astenere da ogni manifestazione pubblica e da ogni kermesse massmediatica che dia il senso di un conflitto lacerante tra gli organi dello Stato. Rosaria Trizzino, presidente della seconda sezione del Tar toscano che ha bocciato le zone rosse, e Matilde Betti, presidente della prima sezione del tribunale civile di Bologna che a marzo non ha accolto il ricorso del Viminale contro l' iscrizione all' anagrafe di due cittadini stranieri (sono notizie che ricavo dall' articolo di Andrea Carugati, «Dossier del Viminale contro le toghe sgradite a Salvini», La Stampa 6 giugno), non dovrebbero, almeno per una questione di buon gusto, astenersi dalla collaborazione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 4 2 9 2 4 9 4 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali alla rivista Diritto, immigrazione e cittadinanza, un cannone puntato contro il governo gialloverde? Lungi da me l' idea di un ordine (non un potere) giudiziario al servizio del ministero dell' Interno, come di un esercito degradato a guardia pretoriana del ministro della difesa, ma da qui a legittimare la guerra dichiarata degli apparati amministrativi ai governi in carica c' è un abisso. «Siamo davanti a un ministro che pretende che i giudici si adeguino alle politiche del governo», ha dichiarato l' ineffabile sindaco di Firenze Dario Nardella. Già ma che significa? Che i giudici possono rendere irrite e nulle le leggi che, a loro avviso, violano sacri principi costituzionali? E a stabilire tale violazione, debbono essere i tribunali amministrativi o la Suprema Corte (e prima ancora l' inquilino del Quirinale che può non apporre la sua firma se avverte fumus di incostituzionalità)? Un gigante della politica italiana, il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, ha dichiarato che «il dossieraggio voluto da Salvini rimanda a uno scenario putiniano, dove ai giudici è richiesto di adeguarsi ai voleri del governo». A suo avviso, sembra di capire, i giudici dovrebbero avere la libertà di scendere in piazza per manifestare contro la chiusura dei porti agli scafisti mediterranei e di portare a Papa Bergoglio la loro solidarietà in tema di accoglienza totale e senza riserve. Filippo Miraglia, presidente dell' Arci (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, fondata a Firenze nel 1957) è stato non meno drastico di Della Vedova, parlando, sempre a proposito di Salvini e della sua insofferenza nei confronti delle toghe nemiche, di «macchina del fango». Si è trattato per lui di «atto scellerato di chi adotta metodi eversivi occupando una carica istituzionale rilevante per la sicurezza del paese». A questo punto antifascismo per antifascismo (l' Arci è nata per tener viva la memoria della Resistenza e per difendere i diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana) si poteva anche chiedere il parere del presidente dell' Anpi, che avrebbe (forse) lodato i bravi ragazzi della scuola palermitana che assimilavano i decreti di Salvini alle leggi razziali. Temo che la profonda crisi morale, sociale e politica attraversata dall' Italia in questi anni si stia traducendo in farsa, ma in farsa tragica. Nessun rispetto per le istituzioni e per coloro che le rappresentano, delegittimazione totale delle autorità statali che fanno politiche che non ci garbano, libertà di non rispettare le leggi ritenute incompatibili con lo spirito della Costituzione antifascista. Un luminare del diritto, in uno degli articoli a pioggia che ci propina giornalmente, lanciava il suo vibrante j' accuse a Salvini che spesso ripete: «Contesto che se un giudice fa un dibattito a favore dell' immigrazione e poi il giorno dopo emette una sentenza su un immigrato, allora però non fai il giudice, ti candidi alle elezioni, vai in parlamento e cambi le leggi». Non credo che Salvini (di cui non sono elettore) abbia mai letto il Critone ma le sue ultime parole («ti candidi alle elezioni, vai in parlamento e cambi le leggi») sono poi tanto diverse da quelle che obietta Socrate ai discepoli che lo invitavano alla disobbedienza e alla fuga? «La patria è più preziosa sia della madre che del padre e di tutti gli antenati», si legge nel dialogo, «e più sacra, e più venerabile, più degna di considerazione da parte degli dèi e degli uomini assennati; e () le si deve obbedire e servirla anche nelle sue ire, più che un padre; e () l' alternativa è fra persuaderla o eseguire i suoi ordini». Appunto: persuaderla! Ovvero indurla a cambiare leggi inique in nome del demos che ha dato la maggioranza dei suoi voti a quanti hanno intenzione di farlo nelle forme stabilite dalla Costituzione, in virtù di un preciso mandato di governo. Sempre in un paese normale, i macchinisti non rallentano, né tanto meno bloccano, la corsa del treno perché non ne condividono il percorso. Se i critici di Salvini fossero d' accordo con me nel ritenere aberrante la facoltà concessa a quanti svolgono funzioni pubbliche (a scuola, in caserma, in ospedale, in tribunale ecc.) di non applicare le leggi (ritenute) ingiuste, chiederei loro scusa per il sospetto che a infuocare i loro animi sia stato non il senso del diritto, ma la faziosità ideologica. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 4 2 9 2 4 9 6 § ] mercoledì 26 giugno 2019 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Chiarimenti delle Entrate sul 730 Spese scuolabus detraibili al 19% ANDREA AMANTEA Rientrano tra le spese di istruzione detraibili, art. 15, comma 1, lettera e- bis), del Tuir, quelle sostenute dal 1° gennaio 2018 per il servizio di trasporto scolastico anche se reso per il tramite del comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola e anche se non deliberato dagli organi d' istituto. A chiarirlo è stata l' Agenzia delle entrate con la circolare n. 13/e del 2019. In tal modo, sono superate le precedenti indicazioni di prassi fornite con la risoluzione n. 68/e del 2016. Fino ad oggi, come da ultimo documento di prassi citato, la motivazione che aveva portato a considerare le suddette spese quali non detraibili, era legata al fatto che, ammettere in detrazione le suddette spese, anche laddove il servizio di trasporto sia fornito per sopperire ad un servizio pubblico di linea inadeguato per il collegamento abitazione-scuola, avrebbe creato un trattamento discriminatorio rispetto a chi, avvalendosi dei mezzi pubblici, non avrebbe diritto ad alcuna agevolazione. Tuttavia, atteso che, a partire dal 1° gennaio 2018, è possibile detrarre le spese sostenute per l' acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, al di là del collegamento con le spese di istruzione, sono da considerarsi superate le limitazioni di detrazione sopra individuate, venendo meno la suddetta «ratio». Si ricorda che per il 2018, le spese di istruzione, sono detraibili al 19% fino a una spesa massima di 786 . Il prossimo anno, il limite sarà di 800. Circa la documentazione della spesa sostenuta, se per l' erogazione di tali servizi è previsto il pagamento in contanti o con altre modalità (bancomat, carta ecc), la spesa potrà essere documentata mediante attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento o dalla scuola, che certifichi l' ammontare della spesa sostenuta e i dati dell' alunno o studente. L' attestazione e la relativa istanza, sono esenti dall' imposta di bollo, purché indichino l' uso per il quale sono destinati. Per le spese sostenute nel 2018, per il servizio di trasporto scolastico, è possibile integrare il documento di spesa con i dati mancanti relativi all' alunno o alla scuola. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
Puoi anche leggere