COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
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COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015 Cronaca 16/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 5 «Il mio Coliandro li chiama involtini primavera' Ma è solo... 1 Cultura e turismo 15/06/2015 Carta Bianca News La macchina del tempo sospeso 2 Pubblica amministrazione 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17 Silvia Pieraccini Pisa punta il dito contro i ritardi della Pa 3 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Raoul de Forcade Ravenna rilancia sulla ferrovia 5 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Marco Ludovico Sotto tiro appalti frazionati e finte urgenze 7 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Per l' Emilia la beffa delle esenzioni fiscali 9 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 31 Antonella Olivieri La spending manda il margine in rosso 10 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 43 Marco Bellinazzo Equitalia, Ruffini sarà il nuovo ad Busa presidente 12 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 45 G. Fal. Accordi collettivi e albi professionali rendono la «co.co.co.»... 14 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 46 Gianni Trovati Per l' Emilia agevolazioni fiscali in stand by 16 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 24 STEFANO MANZELLI Multe, guai per il comune che non verifica la filiera 17 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 27 VALERIO STROPPA Il gettito tributario vola nell' Ue 18 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 29 Controlli a campione agli iscritti all' albo gestori ambientali 20 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 43 DANILO DE ROSA Il completamento esterno non scatta per il titolare di 104 21
16 giugno 2015 Pagina 5 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca «Il mio Coliandro li chiama involtini primavera' Ma è solo vittima dei pregiudizi come tutti noi» «NEL NUOVO Coliandro i vicini di casa dell' ispettore sono cinesi. Lui li tratta un po' così, chiamandoli 'affettuosamente' 'FuManchu' o 'Involtini primavera'. Un po' è vittima dei pregiudizi, un po' non ha una grossa coscienza sociale, lui affronta le cose come vengono. E' Coliandro». Che torna ed è involontariamente d' attualità. «Nella prima serie avevamo un episodio che si chiamava 'Vendetta cinese', parlava del mondo della mafia cinese spiega il regista Marco Manetti (nella foto), in questi giorni impegnato con il fratello Antonio, ad Anzola dell' Emilia, per le riprese dell' episodio scritto da Carlo Lucarelli 'Un testimone da proteggere' (la nuova serie, come anticipato dal Carlino, andrà in onda su RaiDue a novembre).E sì, Coliandro (sempre interpretato da Giampaolo Morelli, ndr) con il suo solito fare da ragazzotto qualunquista indagava su quella dimensione. Non sapevo dell' accoltellamento in via Ferrarese». La realtà supera la finzione? «La realtà ormai è quella che è, aggressioni di questo tipo non mi sembrano novità, tra cinesi come tra italiani. L' obiettivo di Coliandro non è quello di voler prendere posizione sull' immigrazione. E' un prodotto di intrattenimento e azione, non intende raccontare fenomeni sociali, pur in un cornice d' attualità che certo può essere d' ispirazione». Ma la Bologna multietnica è presente nella nuova serie. «Si, c' è anche una puntata che parla dell' etnia sudamericana. Ma ripeto, nessun giudizio, per noi dell' immigrazione se ne parla pure troppo. Posso dire, quello sì, che ci sono più cinesi ora rispetto a 9 anni fa e anche che a Bologna con l' integrazione siete messi bene». Coliandro oggi come si relazionerebbe con i cinesi? «Come sempre, da superficialotto pieno di pregiudizi. Prende in giro, ma poi si comporta come con tutti, come fa appunto con i suoi vicini di casa o col pakistano che vende frutta sotto casa sua. E' come tutti noi, del resto, siamo fatti così». Paolo Rosato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
15 giugno 2015 Carta Bianca News Cultura e turismo La macchina del tempo sospeso Giovedì 18 giugno 2015 ore 19.00 Sala Consiliare del Municipio Francesco Testoni Via Grimandi, 1 Anzola La macchina del tempo sospeso, tra Bologna e dintorni nell'ambito della 29^ Fiera di Anzola dell'Emilia Ad Anzola, Alfredo Vigarani presenta La macchina del tempo sospeso, tra Bologna e dintorni (Editutto 2014) La rappresentazione della vita dentro la terra del Samoggia alla ricerca di un'identità civile sopravvissuta al proprio paesaggio. Un viaggio nelle nostre paure e nevrosi, ambientate in antichi luoghi della memoria ancestrale tramandati dai racconti. Alfredo Vigarani presenta il suo romanzo in dialogo con Danilo Zacchiroli, Assessore alla Cultura. Introdurrà in dibattito Manuela Rubbini, storica dell'Arte e curatrice della prefazione. Sono stati invitati Fabio Raffaelli, editore, e Luigi Lepri. bibliotecanzola.it Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
16 giugno 2015 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Assemblee / 2. Il presidente Federighi: «Le complessità della burocrazia rischiano di vanificare le possibilità di ripresa» Pisa punta il dito contro i ritardi della Pa pisa C' è un tarlo antico che indebolisce l' economia pisana, e che rischia di vanificare i (pochi) segnali di ripresa che arrivano da un sistema produttivo provato dalla lunga crisi. Il tarlo è dato dalle complessità burocratiche e dai tempi di risposta incerti delle Pubbliche amministrazioni, contro i quali ha puntato il dito ieri il presidente di Confindustria Pisa, Federigo Federighi, nel corso dell' assemblea annuale dell' associazione. L' ultimo esempio arriva dal Job Acts: «Leggi e regolamenti ha sottolineato Federighi non brillano per sintesi e semplicità applicativa, e avranno come effetto quello di aumentare a dismisura la consulenza legale. Lo stato dell' economia provinciale non è nelle migliori condizioni per applicare e gestire situazioni complesse che riguardano la questione lavoro, concentrato com' è alla ricerca di mercati, ordini e certezze produttive». Il 2014 si è chiuso in flessione rispetto «al non già felice» 2013, sia per l' utilizzo degli impianti che per i fatturati; nei primi mesi di quest' anno vi sono «discrete aspettative sugli ordini», ma non supportate dall' aumento dell' utilizzo degli impianti «che sta a significare la prudente valutazione degli imprenditori», ha aggiunto Federighi. Anche perché il contesto non è dei più competitivi: «L' apparato della nostra burocrazia non è in grado di garantire l' ordinario flusso degli investimenti ha spiegato il presidente la distanza tra politica e realtà non ci deve far coltivare illusioni». Si è visto pure, secondo gli industriali pisani, con i primi bandi regionali pubblicati dalla Toscana per anticipare l' utilizzo della programmazione europea 20142020: «Resta l' incertezza sull' esito dei finanziamenti per i progetti presentati». In questo quadro, aggravato dai grandi "mali" toscani come la debolezza infrastrutturale, il costo dell' energia e le difficoltà di accesso al credito, Federighi lancia tre proposte per aumentare la competitività operando su fattori interni: «Un patto c o n l a Pubblica amministrazione per stabilire protocolli di sveltimento delle pratiche amministrative; l' allargamento del patto con le organizzazioni sindacali di Pisa per la ricerca di condizioni contrattuali di lavoro particolari; la destinazione delle risorse delle Camere di commercio al sostegno dell' export per un periodo definito». «Solo se un imprenditore potrà disporre in tempi certi di strumenti che nel resto d' Europa sono di scontato accesso ha concluso il presidente potrà capire se impiegare una somma per produrre qui». La questione si lega alla crisi della Smith Bits di Volterra (Pisa), produttrice di punte per perforazioni petrolifere che fa capo alla multinazionale americana Schlumberger, che nelle settimane scorse ha avviato la mobilità per tutti i 193 addetti. Lo spiraglio che si era aperto con l' impegno dell' azienda a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3
16 giugno 2015 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Logistica. Primo accordo da 22,6 milioni in attesa dello sblocco del Progetto hub del valore di 225 milioni. Ravenna rilancia sulla ferrovia Protocollo tra enti locali e Rfi per migliorare l' accessibilità del porto. Un investimento da 22,6 milioni di euro, finanziato con denaro pubblico, per quattro interventi destinati a migliorare, nei prossimi anni, l' accessibilità al porto di Ravenna via ferrovia e a connetterlo alle grandi reti infrastrutturali europee. È quanto prevede il protocollo d' intesa siglato ieri da Regione EmiliaRomagna (che lo ritiene cantieriabile in un paio d' anni), Rfi (Fs), Comune di Ravenna e Autorità portuale. Si tratta di un piano che si collega, sotto il profilo logistico, al più grande Progetto hub del porto, che punta a creare, con un investimento complessivo di circa 225 milioni, una grande piattaforma logistica di servizio alle banchine. Un' infrastruttura che dovrebbe essere realizzata attraverso l' esproprio di alcuni terreni privati, da parte della port Authority, e la collocazione, in quelle aree dei materiali degli escavi per l' approfondimento dei fondali del porto canale di Ravenna. Il condizionale, però, è d' obbligo, perché il progetto è al momento frenato da un' inchiesta della procura di Ravenna. Inchiesta che ha portato a 10 avvisi di garanzia e al sequestro di alcune casse di colmata (quelle che avrebbero dovuto contenere i materiali dei futuri dragaggi), con l' ipotesi di gestione irregolare dello stoccaggio dei materiali di risulta di diverse operazioni di escavo. Un situazione riguardo alla quale si sono scontrati il presidente dell' Autorità portuale, Galliano Di Marco, e il leader degli industriali di Ravenna, Guido Ottolenghi. L' accordo di ieri, però, resta fuori dalle polemiche. E impegna i sottoscrittori a prolungare la dorsale ferroviaria di collegamento tra la stazione fino al nuovo terminal container; a realizzare un sottopasso sostitutivo di un passaggio a livello ; a prolungare il sottopassaggio pedonale della stazione oltre i binari fino all' area della darsena; a ricostruire il cavalcavia "Teodorico", con una nuova sagoma per il passaggio dei treni caricati con i container più alti e dei grandi Tir. I 22,6 milioni destinati dai soggetti sottoscrittori degli interventi sono ripartiti fra Rfi (11,5 milioni), Comune di Ravenna (100mila euro) e Autorità portuale (6 milioni); all' Ue sarà richiesto un contributo del 30% su uno degli interventi (circa 5 milioni di euro). Nel dettaglio, per il primo intervento (dorsale ferroviaria nel nuovo terminal container) l' Autorità portuale stanzierà circa un milione, mentre Rfi fornirà binari e traverse. Per il secondo intervento (sottopasso carrabile della ferrovia ) è previsto un investimento complessivo di 15 milioni, 5 dei quali dell' Authority e altrettanti da Rfi e dall' Ue. Per il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5
16 giugno 2015 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Mafia Capitale. Oggi la relazione degli ispettori sulle infiltrazioni al Campidoglio sarà consegnata al prefetto Gabrielli che avrà 45 giorni per decidere. Sotto tiro appalti frazionati e finte urgenze Individuate «gravi violazioni» che possono costituire ragione di scioglimento del comune (oltre quella per mafia) ROMA Il ricorso sistematico e su larga scala alle procedure di somma urgenza, del tutto ingiustificato nella maggioranza dei casi. Il frazionamento degli appalti per evitare di bandire una gara e fare così affidamenti diretti. L' abnorme numerosità delle stazioni appaltanti, che sfiorano quota 300, con tutte le conseguenze in termini di rischi di illegalità o illegittimità delle procedure. Il quadro dipinto dalla commissione di accesso agli atti del Comune di Roma contiene senza dubbio questi tratti, tra gli altri (si veda IlSole24Ore del 5 giugno). Lo scenario fa impressione allo scorrere di ogni pagina sono quasi un migliaio anche se fotografa una realtà che in Campidoglio era sotto gli occhi di tutti. Il lavoro della commissione, presieduta dal prefetto Marilisa Magno, finisce ora sotto la lente di Franco Gabrielli. Ha 45 giorni di tempo, il prefetto di Roma, per fare le sue valutazioni. Convocherà in proposito il comitato provinciale per l' ordine pubblico e la sicurezza, presente stavolta il capo della procura di Roma, Giuseppe Pignatone, titolare dell' indagine Mafia capitale. Il parere finale di Gabrielli sarà inviato al ministro dell' Interno, Angelino Alfano. Entro tre mesi Alfano può proporre al consiglio dei ministri lo scioglimento del Campidoglio. Ci sarebbe tempo, insomma, fino alla fine di ottobre. La verità è che l' esito di questo procedimento è una scelta politica. E non è affatto detto che si dovrà aspettare fino all' autunno per conoscere la sorte del sindaco Ignazio Marino e della sua giunta. Il punto più scabroso del lavoro dei commissari è fissare se e quanto le pressioni del Mondo di mezzo l' associazione di stampo mafioso rivelata dall' inchiesta penale, condotta dal Ros guidato da Mario Parente abbiamo infiltrato o condizionato l' amministrazione comunale capitolina. La conseguenza affermativa di questa ipotesi implica una proposta di scioglimento del Campidoglio per mafia: articolo 143 del testo unico Enti locali. Peccato che non ci creda nessuno. Ma il potere di scioglimento non può essere esercitato soltanto nel caso di infiltrazione della criminalità organizzata nell' amministrazione comunale. Ammesso, va aggiunto, che non si voglia affermarlo nella relazione prefettizia benchè le risultanze dell' inchiesta penale lo raccontino con una certa ricchezza di particolari. Tanto che, ricorrendo a un' esplicita metafora, Gabrielli nei giorni scorsi ha parlato della necessità di «usare il bisturi e non certo l' aspirina». In realtà a minacciare in concreto la sorte della giunta Marino senza utilizzare il devastante articolo dell' infiltrazione mafiosa c' è un' altra norma: articolo 141 dello stesso testo degli enti locali. Dove lo scioglimento degli organismi di governo comunali è previsto «quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge». È a questo scenario che faceva riferimento il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7
16 giugno 2015 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione TERREMOTO & IMPRESE. Per l' Emilia la beffa delle esenzioni fiscali Per le imprese dell' Emilia Romagna arrivano le esenzioni fiscali sulla parola. La nuova manifestazione della creatività normativa italiana è contenuta nelle bozze del decreto enti locali, che è stato approvato la scorsa settimana dopo quasi tre mesi di cottura ma non ha ancora trovato un testo definitivo. Le esenzioni fiscali alle piccole imprese delle aree colpite dal terremoto del 2012 e dall' alluvione del 2014 evitano i pagamenti di imposte statali e regionali (i dettagli sono a pagina 46), e bloccano per due anni anche l' Imu, e sono contenute nelle bozze di provvedimento. Senza «Gazzetta Ufficiale», però, le bozze sono un "si dice" tutto da confermare, e l' Imu scade oggi. Che fare, quindi? In attesa che il decreto trovi pace, e che la pubblicazione in Gazzetta blindi i criteri per l' agevolazione, non resta che pagare, e poi aspettare che con l' entrata in vigore del provvedimento il Comune sia costretto a restituire quanto appena versato. In questo modo il bonus raddoppia moduli e procedure, alla pubblica amministrazione costa il doppio (in termini di mancati incassi e di lavorio burocratico per le restituzioni) e ai diretti interessati impone un inedito pagamento yoyo: effetti collaterali inevitabili, quando si scrivono i decreti solo dopo averli approvati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9
16 giugno 2015 Pagina 31 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione I conti. Margine di intermediazione negativo per 114 milioni Ecco il bilancio 2014 della Cdp. La spending manda il margine in rosso La spending review pesa sui conti della Cdp che lo scorso anno ha riportato un margine di intermediazione negativo per 114 milioni, se lo si calcola con i criteri standard. Ma la Cassa depositi e prestiti non è una banca "normale". Seppure sottoposta alla vigilanza della Banca d' Italia, ha un obbligo di "servizio" per la tesoreria dello Stato con remunerazione fissata dalla legge. È appunto sul meccanismo di remunerazione delle giacenze sul conto corrente di tesoreria depositato presso il Ministero del Tesoro, che lo usa per i pagamenti di Stato, che è intervenuta la revisione al ribasso (novità introdotte dal decreto ministeriale del 24 maggio 2014) con effetto evidente sui conti. Infatti il margine d' interesse dal 2013 al 2014 è calato del 61,8%, passando da 2.424 milioni a 925 milioni. Se il piatto piange nell' attività "caratteristica" della Cdp, la spinta ad avventurarsi in territori attigui all' investment banking cosa che richiederà probabilmente la modifica dello Statuto si spiega forse anche con la ricerca di nuove fonti di reddito. Le commissioni nette infatti sono "strutturalmente" negative stabili intorno a 1,6 miliardi perchè alle Poste italiane sono pagate commissioni per il servizio di collocamento di libretti e buoni postali, che rappresentano buona parte della raccolta della Cassa: 1,7 miliardi girati alle Poste lo scorso anno per un "costo" pari allo 0,7% della raccolta per questo canale. È così che il margine d' intermediazione nel 2014 è scivolato in territorio negativo per 114 milioni (113,7 milioni per la precisione), rispetto al dato positivo di 1.159 milioni del 2013. Nella contabilità della Cassa, però, il margine di intermediazione rettificato torna positivo per 481 milioni pur in netta contrazione rispetto ai 2.414 milioni dell' anno prima (80,1%) grazie sostanzialmente all' aiuto dell' Eni. Nel margine di intermediazione rettificato rientrano infatti le rivalutazioni sulle partecipazioni, un contribuito di 594,3 milioni nel 2014, che per quasi i due terzi (383 milioni) proviene dal Cane a sei zampe. Era andata meglio l' anno prima, quando la rivalutazione della partecipazione in Eni aveva permesso di contabilizzare plusvalenze per 1.135 milioni, in aggiunta ai 226 milioni della Snam. Comunque, appunto, anche nel 2014 quanto basta per "salvare" il margine di intermediazione. Bene le attività assicurative che hanno portato al conto economico del 2014 un contribuito di 503 milioni, il doppio rispetto ai 249 milioni del 2013. Non abbastanza però da compensare il calo del margine d' interesse. Tirando le somme, infatti, il risultato della gestione finanziaria e assicurativa è comunque in decisa contrazione, passando dai 1.351 milioni del 2013 ai 224 milioni del 2014 (83,4%). Il risultato "rettificato" registra invece un arretramento del 63,1%, passando da 2.663 a 984 milioni. In quest' ultimo dato si tiene conto delle rivalutazioni sulle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10
16 giugno 2015 Pagina 31 Il Sole 24 Ore
16 giugno 2015 Pagina 43 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Riscossione. Cambia il cda della società. Equitalia, Ruffini sarà il nuovo ad Busa presidente MILANO Ernesto Maria Ruffini è il nuovo amministratore delegato di Equitalia. Il suo nome sarà indicato dai soci nella prossima riunione del consiglio di amministrazione della società di riscossione controllata per il 51% dall' agenzia delle Entrate e per il 49% dall' Inps. Ruffini, avvocato tributarista, è considerato molto vicino al premier Matteo Renzi, ed è stato nominato ieri nel cda eletto dall' assemblea dell' ente. Vincenzo Busa è stato confermato presidente. Gli azionisti di Equitalia hanno indicato inoltre quali componenti del nuovo consiglio Gabriella Di Michele (vice presidente), Susanna Masi e Domenico Muratori. «Con l' approvazione del consiglio di amministrazione ha dichiarato Busa si apre una fase nuova per Equitalia. Ci sono ora le condizioni per rilanciare con forza il servizio pubblico di riscossione puntando con decisione al miglioramento dei rapporti con i contribuenti e con gli enti creditori, a partire dagli enti locali. Il primo impegno è valorizzare il personale e le risorse professionali interne a Equitalia». Ruffini, il cui nome era già circolato nel passato come possibile sottosegretario del governo Renzi, ha lavorato nello studio romano del tributarista ed ex ministro, Augusto Fantozzi ed è stato tra i partecipanti della prima Leopolda. Nel 2013 ha anche pubblicato il libro «L' evasione spiegata ad un evasore. Anche a quello dentro di noi». La scelta di Ruffini e la conferma di Busa rappresentano un compromesso rispetto alle diverse linee "politiche" che si erano contrapposte negli ultimi mesi. Da una parte si puntava alla continuità gestionale con la conferma dell' attuale ad Mineo, secondo le indiscrezioni caldeggiata soprattutto dal sottosegretario all' Economia, Enrico Zanetti, (segretario di Scelta civica) che prevedeva un piano di ristrutturazione del concessionario pubblico della riscossione da portare sotto l' ombrello del Dipartimento delle finanze per trasformarlo nella "casa del contribuente". Dall' altra parte, agenzia delle Entrate e Inps proponevano la soppressione della figura dell' amministratore delegato e l' affidamento delle funzioni di ordinaria gestione della struttura, sottoposta nel recente passato a forti pressioni anche da parte dell' opinione pubblica, a un direttore generale interno, già individuato in Mauro Pastore, proveniente da Equitalia Veneto. Il lavoro che attende il nuovo cda non sarà semplice dovendo conciliare il rigore nel recupero delle imposte con una situazione socioeconomica ancora alle prese con il rallentamento del ciclo produttivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
16 giugno 2015 Pagina 43 Il Sole 24 Ore
16 giugno 2015 Pagina 45 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione COLLABORAZIONI LE ECCEZIONI. Accordi collettivi e albi professionali rendono la «co.co.co.» genuina Gli indicatori di subordinazione che, dal 1° gennaio del 2016, potranno determinare l' applicazione delle regole del lavoro subordinato alle collaborazioni coordinate e continuative, non avranno efficacia rispetto ad alcuni casi espressamente elencati dall' articolo 2 del "codice dei contratti". Accordi nazionali Beneficieranno di questa esenzione, innanzitutto, i rapporti di collaborazione rientranti nel campo di applicazione di appositi accordi collettivi stipulati a livello nazionale (su questo aspetto la riforma deroga al criterio generale utilizzato in tutto il codice, che equipara gli accordi di livello nazionale, territoriale e aziendale). Questi accordi collettivi, per rendere applicabile l' esenzione, dovranno definire il trattamento economico e normativo da applicare ai collaboratori; dovranno inoltre, secondo la riforma, tenere conto delle particolari esigenze produttive e organizzative del settore in cui si svolge l' attività. Le intese dovranno, quindi, stabilire regole e compensi su misura. C' è da chiedersi se queste regole potranno o dovranno prevedere l' ultrattività della disciplina del lavoro a progetto. Considerato che tale disciplina viene abrogata dal codice dei contratti, non sembra possibile una sua integrale riviviscenza su base contrattuale. Tuttavia, nulla vieterà alle parti di fissare regole analoghe a quelle cancellate dal governo in merito ad alcuni aspetti del rapporto (durata, progetto, risultato, eccetera) aventi carattere di miglior favore per i collaboratori. Altre eccezioni Gli indicatori di subordinazione non si applicheranno neanche per i casi che, nella vecchia disciplina, erano esclusi dall' ambito del lavoro a progetto. Pertanto saranno esenti le collaborazione aventi ad oggetto l' esercizio di professioni intellettuali per le quali è necessaria l' iscrizione ad appositi albi professionali. Inoltre, saranno esenti le collaborazioni di amministratori, sindaci, revisori e figure affini, per le attività rese come membri degli organi di amministrazione e controllo delle società. L' esenzione riguarderà anche le collaborazioni in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali e agli enti di promozione riconosciuti dal Coni. Esenzione, ma solo temporanea, per la pubblica amministrazione. Il Dlgs prevede che fino al completamento della riforma del lavoro pubblico, gli indicatori di subordinazione non troveranno applicazione; tuttavia, per bilanciare questa previsione, si stabilisce, dal 1° gennaio del 2017, un divieto di utilizzo delle collaborazioni coordinate e continuative da parte di tutte le Pa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14
16 giugno 2015 Pagina 45 Il Sole 24 Ore
16 giugno 2015 Pagina 46 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Decreto enti locali. Stop al fisco sul mattone nelle aree terremotate o alluvionate, ma il provvedimento non è in «Gazzetta Ufficiale» Per l' Emilia agevolazioni fiscali in stand by MILANO I tempi lunghi di approvazione del decreto enti locali hanno tenuto in sospeso gli operatori per un paio di mesi, ma ora è il ritmo altrettanto lento nella definizione del testo conclusivo del provvedimento e della sua pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» a creare problemi. Il primo, evidente, è rappresentato dalle agevolazioni fiscali previste dalle bozze per le piccole imprese dell' Emilia Romagna nelle aree colpite dal sisma del 2012 o dall' alluvione di inizio 2014. In queste zone, la bozza di decreto prevede l' istituzione di Zone franche, in cui le aziende fino a 5 dipendenti che nel 2014 non hanno superato gli 80mila euro di reddito non devono pagano, nel 2015 e nel 2016, l' imposta sui redditi (in questo caso fino a 100mila euro), l' Irap (fino a 30mila euro di valore della produzione netta) e le «imposte municipali proprie» (resta da capire se nella definizione, oltre all' Imu, rientra anche la Tasi). Il problema principale è proprio l' ultimo, perché l' acconto Imu (e Tasi) del 2015 scade oggi, e in «Gazzetta Ufficiale» del decreto non c' è traccia. Di conseguenza, le imprese interessate dovranno presentarsi puntuali alla cassa, e poi attendere il rimborso se la versione definitiva del provvedimento, una volta pubblicata in «Gazzetta Ufficiale», confermerà i contenuti delle bozze. Una simile suspance riguarda anche gli enti locali alle prese con il riaccertamento straordinario dei residui, cioè la "pulitura" dei bilanci dalle entrate accertate ma non riscosse e non più riscuotibili. Per questa operazione chiave nel debutto della riforma della contabilità i termini sono scaduti il 30 aprile, ma molti enti sono arrivati in ritardo e hanno ricevuto dalle Prefetture le diffide che preludono al commissariamento. Per venire incontro alle amministrazioni in difficoltà, il provvedimento ospita una proroga che fissa una nuova scadenza: le bozze, però, parlano del 15 giugno, cioè ieri. Peggio ancora è andata alla rinegoziazione dei mutui offerta dalla Cassa depositi e prestiti per abbassare le rate con il livellamento dei tassi: il termine per presentare le domande è scaduto venerdì, e la norma che apre l' operazione anche agli enti in esercizio provvisorio è nel decreto. O, meglio, nelle sue bozze. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA. Gianni Trovati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16
16 giugno 2015 Pagina 24 Italia Oggi Pubblica amministrazione Multe, guai per il comune che non verifica la filiera Sono guai per il comune che affida all' esterno l' attività di data entry e notifica delle multe senza sorvegliare adeguatamente la filiera di spedizione dei verbali. In caso di controlli del Garante infatti possono scattare sanzioni molto salate se nei processi di lavorazione delle sanzioni intervengono ulteriori fornitori non contemplati agli atti. Lo ha evidenziato il Garante della privacy con l' ordinanza ingiunzione emanata nei confronti del comune di Montefranco il 2 aprile 2015. Il trattamento dei dati personali per la gestione della filiera delle multe stradali da parte dei comuni richiede il rispetto di alcune complesse formalità specialmente quando nei processi burocratici intervengono i privati con attività di data entry, stampa e spedizione. Nel caso esaminato dal Garante il piccolo comune di Montefranco ha affidato a una ditta esterna il servizio di elaborazione dei dati personali rilevati con autovelox, designando la società affidataria come responsabile del trattamento. La società incaricata però a sua volta ha richiesto l' intervento di un' altra ditta per curare l' attività di stampa, imbustamento e spedizione delle multe ma in questo caso il comune non è intervenuto con un provvedimento ad hoc per regolarizzare la privacy. In buona sostanza, a parere del Garante il trattamento dei dati personali effettuato dallo spedizioniere si è rilevato carente dal punto di vista del codice privacy. E a nulla sono valse le rivendicazioni avanzate dal comune circa il fatto che l' affidamento è stato effettuato da un privato. Siccome l' amministrazione comunale era a conoscenza del subappalto la questione del trattamento dei dati andava disciplinata dal titolare del trattamento che resta sempre la pubblica amministrazione. Che in questo caso dovrà pagare una multa ridotta a 4.000 euro per avere violato il codice della privacy utilizzando l' autovelox senza formalizzare tutti i passaggi formali richiesti dalla legge. Del resto, senza una disposizione di legge o di regolamento, conclude il Garante, neanche i comuni possono trattare i dati personali ovvero conferirli a un privato per la cura dell' attività sanzionatoria stradale. © Riproduzione riservata. STEFANO MANZELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17
16 giugno 2015 Pagina 27 Italia Oggi Pubblica amministrazione I dati relativi al periodo gennaioaprile 2015 forniti dal dipartimento delle Finanze. Il gettito tributario vola nell' Ue Irlanda +11,3%, Uk +5%, Italia +0,5%, Francia giù. Vola il gettito tributario nei principali paesi dell' Ue. Ma non in Italia e in Francia. Nei primi quattro mesi del 2015 è l' Irlanda a presentare il miglior tasso di variazione tendenziale del gettito (+11,3%), seguita da Germania e Regno Unito (entrambe a +5%), Portogallo (+4,1%) e Spagna (+4%). Roma si ferma a un incremento dello 0,5%, grazie per lo più alla ripresa delle imposte dirette, mentre Parigi fa segnare una flessione dello 0,7%. È quanto emerge dal report mensile sulle entrate tributarie nazionali e internazionali pubblicato dal Dipartimento delle finanze. Le informazioni relative ai paesi stranieri sono quelle risultanti dai rapporti periodici dei rispettivi ministeri e «non sono oggetto di alcuna operazione di riclassificazione, che sarebbe in realtà necessaria per effettuare confronti su valori assoluti», evidenzia il Df. Tuttavia, i dati consentono di osservare i trend del gettito tributario. Per esempio in materia di Iva, dove nel periodo gennaioaprile 2015 l' Irlanda ha fatto segnare un balzo in doppia cifra (+10,3%), seguita a poca distanza da Spagna (+9,3%) e Portogallo (+9,2%), grazie soprattutto a un rilancio della domanda interna. Mentre sul versante Iva Germania e Regno Unito si mantengono su una crescita tra il 2,6% e il 2,9%, la stagnazione dei consumi continuano a incidere su Italia (+0,6%) e Francia (0,5%). L' Italia, in ogni caso, ha registrato per la prima volta da inizio anno una variazione positiva del gettito Iva, seppur al di sotto della media osservata nel 2014. In termini assoluti il gettito Iva più consistente è affluito nelle casse tedesche, con 67,4 miliardi di euro riscossi a fronte dei 65,7 riferiti allo stesso periodo del 2014 (+2,4%). L' erario inglese ha acquisito 41,9 miliardi di euro di Iva, contro i 40,7 miliardi dell' anno precedente, mentre la Francia si è fermata a 45,9 miliardi contro 46,1. Gli incassi Iva di Irlanda e Portogallo, paesi che hanno mostrato gli aumenti percentualmente più rilevanti, in termini economici valgono rispettivamente a 4 e a 4,8 miliardi di euro. L' Italia, per fornire un confronto, è a 29 miliardi nel quadrimestre, con un aumento dello 0,6% rispetto ai 28,8 miliardi del 2014. Se oltre a imposte dirette e indirette si considerano anche gli incassi da ruolo (2,7 miliardi, +4%), quelli degli enti locali (7,8 miliardi, 4%) e le poste correttive, le entrate tributarie totali italiane dei primi quattro mesi dell' anno ammontano a 122,13 miliardi di euro, praticamente invariate rispetto ai 122,09 miliardi del 2014. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18
16 giugno 2015 Pagina 27 Italia Oggi
16 giugno 2015 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica amministrazione Controlli a campione agli iscritti all' albo gestori ambientali Controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di notorietà per l' iscrizione all' albo nazionale gestori ambientali. Ogni sezione regionale dell' albo nazionale gestori ambientali dovrà effettuare i controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto di notorietà presentate nell' ambito dei procedimenti d' iscrizione all' albo, in misura percentuale rispetto al numero complessivo di quelle presentate. I controlli a campione saranno effettuati da ogni sezione regionale con cadenza almeno trimestrale. Queste le istruzioni contenute nella delibera del comitato albo gestori ambientali del 22 aprile 2015 prot. n. 1. I controlli riguardanti le dichiarazioni sostitutive di certificazione di cui all' articolo 46 del dpr 445/2000 saranno effettuati mediante consultazione diretta degli a r c h i v i d e l l ' amministrazione certificante ovvero mediante richiesta di conferma scritta della corrispondenza di quanto dichiarato con i dati detenuti dall' amministrazione certificante. In tutti i casi in cui il responsabile del procedimento acquisisca direttamente informazioni relative a stati, qualità personali e fatti presso l' amministrazione competente alla loro certificazione, il rilascio e l' acquisizione dei certificati non saranno necessari e le suddette informazioni sono acquisite senza oneri con qualunque mezzo idoneo ad assicurare la certezza della loro fonte di provenienza. Qualora le informazioni contenute nelle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà di cui all' articolo 47 del dpr 445/2000 non siano certificabili o attestabili da altro soggetto pubblico o privato, il responsabile del procedimento potrà chiedere all' interessato la produzione di documenti originali oppure effettuare controlli attraverso i competenti organi della pubblica amministrazione. Per il principio di non aggravamento del procedimento di cui all' art. 1 della legge 241/90, la documentazione spontaneamente prodotta dal privato potrà comunque essere utilizzata. Al fine di tutelare la riservatezza dei dati sensibili e giudiziari, le informazioni contenute nei certificati e nei documenti trasmessi da altre pubbliche amministrazioni saranno trattate esclusivamente dal personale assegnato al procedimento di controllo. Qualora il responsabile del procedimento, nel corso dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive, rilevi irregolarità, imprecisioni e/o omissioni non costituenti falsità, sarà tenuto a invitare i soggetti interessati ad integrare le dichiarazioni entro il termine di dieci giorni. Marco Ottaviano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20
16 giugno 2015 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica amministrazione L' ESPERTO RISPONDE/ Il caso di un docente che assiste in via esclusiva il padre. Il completamento esterno non scatta per il titolare di 104 Si tratterebbe di un trasferimento parziale di sede. Dal prossimo anno scolastico dovrò insegnare su una cattedra orario esterna, sebbene io sia stato escluso dalla graduatoria di istituto perché sono titolare dei benefici previsti dall' articolo 33 della legge 104/92 (assisto in via esclusiva mio padre portatore di handicap grave). Ho fatto presente la cosa al mio dirigente ma non ha voluto sentire ragioni, perché mi ha detto che i colleghi della mia disciplina hanno più punti di me. Chi ha ragione? Secondo la prevalente giurisprudenza di merito, l' attribuzione di un completamento esterno (cosiddetta cattedra orario esterna, COE) equivale a un trasferimento parziale. E siccome la legge 104/92 preclude la mobilità d' ufficio (anche parziale) nei confronti di chi assiste un portatore di handicap grave in qualità di referente unico il completamento esterno non può essere attribuito al docente titolare dei benefici previsti dall' articolo 33 della legge 104/92 (Tribunale di Benevento, ordinanza 19.09.2005, r.g.4526/2005, Tribunale di Modica, sentenza n. 147 del 09.07.2007, Tribunale di Matera, ordinanza n. 875 del 21.2.2014). A tale docente va assegnata, dunque, una cattedra interna e il completamento esterno va attribuito al docente della stessa disciplina, non titolare dei suddetti benefici, che risulti collocato all' ultimo posto della graduatoria di istituto. Giova ricordare che il contratto sulla mobilità a domanda prevede espressamente l' esclusione del docente titolare dei benefici di cui all' articolo 33 della legge 104/92 dalla graduatoria di istituto. Fermo restando che, qualora dovesse verificarsi un contrasto tra fonti (tra la legge e il contratto) eventuali clausole difformi sarebbero da ritenersi nulle e dovrebbero essere automaticamente sostituite con la norma di legge con cui contrastano (si veda l' articolo 2 del dlgs 165/2001). È legittimo modificare l' orario di convocazione di un consiglio di classe approfittando del fatto che tutti i docenti sono già presenti nell' istituto? La giurisprudenza amministrativa è concorde nel ritenere che le modifiche procedurali afferenti le riunioni degli organi collegiali della pubblica amministrazione (per esempio le modifiche dell' ordine del giorno) possano essere introdotte a condizione che vi sia unanimità. Eventuali modifiche dell' orario di convocazione, dunque, se assunte all' unanimità dei componenti l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21
16 giugno 2015 Pagina 43 Italia Oggi
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