COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015

Pagina creata da Giulio Colombo
 
CONTINUA A LEGGERE
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
COMUNE DI ANZOLA
  Martedì, 16 giugno 2015
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
COMUNE DI ANZOLA
                                                          Martedì, 16 giugno 2015

Cronaca
 16/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 5
 «Il mio Coliandro li chiama involtini primavera' Ma è solo...                                              1
Cultura e turismo
 15/06/2015 Carta Bianca News
 La macchina del tempo sospeso                                                                              2
Pubblica amministrazione
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17                                                    Silvia Pieraccini
 Pisa punta il dito contro i ritardi della Pa                                                               3
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 20                                                   Raoul de Forcade
 Ravenna rilancia sulla ferrovia                                                                            5
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 23                                                    Marco Ludovico
 Sotto tiro appalti frazionati e finte urgenze                                                              7
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 26
 Per l' Emilia la beffa delle esenzioni fiscali                                                             9
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 31                                                   Antonella Olivieri
 La spending manda il margine in rosso                                                                      10
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 43                                                   Marco Bellinazzo
 Equitalia, Ruffini sarà il nuovo ad Busa presidente                                                        12
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 45                                                              G. Fal.
 Accordi collettivi e albi professionali rendono la «co.co.co.»...                                          14
 16/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 46                                                      Gianni Trovati
 Per l' Emilia agevolazioni fiscali in stand by                                                             16
 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 24                                                   STEFANO MANZELLI
 Multe, guai per il comune che non verifica la filiera                                                      17
 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 27                                                   VALERIO STROPPA
 Il gettito tributario vola nell' Ue                                                                        18
 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 29
 Controlli a campione agli iscritti all' albo gestori ambientali                                            20
 16/06/2015 Italia Oggi Pagina 43                                                     DANILO DE ROSA
 Il completamento esterno non scatta per il titolare di 104                                                 21
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
16 giugno 2015
Pagina 5                         Il Resto del Carlino (ed.
                                         Bologna)
                                                          Cronaca

  «Il mio Coliandro li chiama involtini primavera' Ma è
  solo vittima dei pregiudizi come tutti noi»
  «NEL NUOVO Coliandro i vicini di casa dell' ispettore
  sono cinesi. Lui li tratta un po' così, chiamandoli
  'affettuosamente' 'Fu­Manchu' o 'Involtini primavera'.
  Un po' è vittima dei pregiudizi, un po' non ha una grossa
  coscienza sociale, lui affronta le cose come vengono. E'
  Coliandro».
  Che torna ed è involontariamente d' attualità. «Nella
  prima serie avevamo un episodio che si chiamava
  'Vendetta cinese', parlava del mondo della mafia cinese
  ­ spiega il regista Marco Manetti (nella foto), in questi
  giorni impegnato con il fratello Antonio, ad Anzola dell'
  Emilia, per le riprese dell' episodio scritto da Carlo
  Lucarelli 'Un testimone da proteggere' (la nuova serie,
  come anticipato dal Carlino, andrà in onda su RaiDue a
  novembre)­.E sì, Coliandro (sempre interpretato da
  Giampaolo Morelli, ndr) con il suo solito fare da
  ragazzotto qualunquista indagava su quella dimensione.
  Non sapevo dell' accoltellamento in via Ferrarese».
  La realtà supera la finzione? «La realtà ormai è quella
  che è, aggressioni di questo tipo non mi sembrano
  novità, tra cinesi come tra italiani. L' obiettivo di Coliandro non è quello di voler prendere posizione sull'
  immigrazione. E' un prodotto di intrattenimento e azione, non intende raccontare fenomeni sociali, pur in
  un cornice d' attualità che certo può essere d' ispirazione».
  Ma la Bologna multietnica è presente nella nuova serie. «Si, c' è anche una puntata che parla dell' etnia
  sudamericana. Ma ripeto, nessun giudizio, per noi dell' immigrazione se ne parla pure troppo. Posso
  dire, quello sì, che ci sono più cinesi ora rispetto a 9 anni fa e anche che a Bologna con l' integrazione
  siete messi bene». Coliandro oggi come si relazionerebbe con i cinesi? «Come sempre, da
  superficialotto pieno di pregiudizi. Prende in giro, ma poi si comporta come con tutti, come fa appunto
  con i suoi vicini di casa o col pakistano che vende frutta sotto casa sua. E' come tutti noi, del resto,
  siamo fatti così».
  Paolo Rosato.

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                                   1
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
15 giugno 2015
                                     Carta Bianca News
                                                   Cultura e turismo

  La macchina del tempo sospeso
  Giovedì 18 giugno 2015 ore 19.00 Sala
  Consiliare del Municipio Francesco Testoni
  Via Grimandi, 1 Anzola La macchina del
  tempo sospeso, tra Bologna e dintorni
  nell'ambito della 29^ Fiera di Anzola
  dell'Emilia Ad Anzola, Alfredo Vigarani
  presenta La macchina del tempo sospeso, tra
  Bologna e dintorni (Editutto 2014) La
  rappresentazione della vita dentro la terra del
  Samoggia alla ricerca di un'identità civile
  sopravvissuta al proprio paesaggio. Un
  viaggio nelle nostre paure e nevrosi,
  ambientate in antichi luoghi della memoria
  ancestrale ­ tramandati dai racconti. Alfredo
  Vigarani presenta il suo romanzo in dialogo
  con Danilo Zacchiroli, Assessore alla Cultura.
  Introdurrà in dibattito Manuela Rubbini, storica
  dell'Arte e curatrice della prefazione. Sono
  stati invitati Fabio Raffaelli, editore, e Luigi
  Lepri. bibliotecanzola.it

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                               2
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
16 giugno 2015
Pagina 17                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  Assemblee / 2. Il presidente Federighi: «Le complessità della burocrazia rischiano di vanificare
  le possibilità di ripresa»

  Pisa punta il dito contro i ritardi della Pa
  pisa C' è un tarlo antico che indebolisce l'
  economia pisana, e che rischia di vanificare i
  (pochi) segnali di ripresa che arrivano da un
  sistema produttivo provato dalla lunga crisi. Il
  tarlo è dato dalle complessità burocratiche e
  dai tempi di risposta incerti delle Pubbliche
  amministrazioni, contro i quali ha puntato il
  dito ieri il presidente di Confindustria Pisa,
  Federigo Federighi, nel corso dell' assemblea
  annuale dell' associazione. L' ultimo esempio
  arriva dal Job Acts: «Leggi e regolamenti ­ ha
  sottolineato Federighi ­ non brillano per sintesi
  e semplicità applicativa, e avranno come
  effetto quello di aumentare a dismisura la
  consulenza legale. Lo stato dell' economia
  provinciale non è nelle migliori condizioni per
  applicare e gestire situazioni complesse che
  riguardano la questione lavoro, concentrato
  com' è alla ricerca di mercati, ordini e certezze
  produttive».
  Il 2014 si è chiuso in flessione rispetto «al non
  già felice» 2013, sia per l' utilizzo degli
  impianti che per i fatturati; nei primi mesi di
  quest' anno vi sono «discrete aspettative sugli
  ordini», ma non supportate dall' aumento dell'
  utilizzo degli impianti «che sta a significare la
  prudente valutazione degli imprenditori», ha aggiunto Federighi. Anche perché il contesto non è dei più
  competitivi: «L' apparato della nostra burocrazia non è in grado di garantire l' ordinario flusso degli
  investimenti ­ ha spiegato il presidente ­ la distanza tra politica e realtà non ci deve far coltivare
  illusioni». Si è visto pure, secondo gli industriali pisani, con i primi bandi regionali pubblicati dalla
  Toscana per anticipare l' utilizzo della programmazione europea 2014­2020: «Resta l' incertezza sull'
  esito dei finanziamenti per i progetti presentati».
  In questo quadro, aggravato dai grandi "mali" toscani come la debolezza infrastrutturale, il costo dell'
  energia e le difficoltà di accesso al credito, Federighi lancia tre proposte per aumentare la competitività
  operando su fattori interni: «Un patto c o n l a Pubblica amministrazione per stabilire protocolli di
  sveltimento delle pratiche amministrative; l' allargamento del patto con le organizzazioni sindacali di
  Pisa per la ricerca di condizioni contrattuali di lavoro particolari; la destinazione delle risorse delle
  Camere di commercio al sostegno dell' export per un periodo definito».
  «Solo se un imprenditore potrà disporre in tempi certi di strumenti che nel resto d' Europa sono di
  scontato accesso ­ ha concluso il presidente ­ potrà capire se impiegare una somma per produrre qui».
  La questione si lega alla crisi della Smith Bits di Volterra (Pisa), produttrice di punte per perforazioni
  petrolifere che fa capo alla multinazionale americana Schlumberger, che nelle settimane scorse ha
  avviato la mobilità per tutti i 193 addetti. Lo spiraglio che si era aperto con l' impegno dell' azienda a
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                Continua ­­>    3
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
16 giugno 2015
Pagina 17                                   Il Sole 24 Ore
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
16 giugno 2015
Pagina 20                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  Logistica. Primo accordo da 22,6 milioni in attesa dello sblocco del Progetto hub del valore di
  225 milioni.

  Ravenna rilancia sulla ferrovia
  Protocollo tra enti locali e Rfi per migliorare l' accessibilità del porto.

  Un investimento da 22,6 milioni di euro,
  finanziato con denaro pubblico, per quattro
  interventi destinati a migliorare, nei prossimi
  anni, l' accessibilità al porto di Ravenna via
  ferrovia e a connetterlo alle grandi reti
  infrastrutturali europee. È quanto prevede il
  protocollo d' intesa siglato ieri da Regione
  Emilia­Romagna (che lo ritiene cantieriabile in
  un paio d' anni), Rfi (Fs), Comune di Ravenna
  e Autorità portuale.
  Si tratta di un piano che si collega, sotto il
  profilo logistico, al più grande Progetto hub del
  porto, che punta a creare, con un investimento
  complessivo di circa 225 milioni, una grande
  piattaforma logistica di servizio alle banchine.
  Un' infrastruttura che dovrebbe essere
  realizzata attraverso l' esproprio di alcuni
  terreni privati, da parte della port Authority, e
  la collocazione, in quelle aree dei materiali
  degli escavi per l' approfondimento dei fondali
  del porto canale di Ravenna. Il condizionale,
  però, è d' obbligo, perché il progetto è al
  momento frenato da un' inchiesta della procura
  di Ravenna. Inchiesta che ha portato a 10
  avvisi di garanzia e al sequestro di alcune
  casse di colmata (quelle che avrebbero dovuto
  contenere i materiali dei futuri dragaggi), con l' ipotesi di gestione irregolare dello stoccaggio dei
  materiali di risulta di diverse operazioni di escavo. Un situazione riguardo alla quale si sono scontrati il
  presidente dell' Autorità portuale, Galliano Di Marco, e il leader degli industriali di Ravenna, Guido
  Ottolenghi.
  L' accordo di ieri, però, resta fuori dalle polemiche. E impegna i sottoscrittori a prolungare la dorsale
  ferroviaria di collegamento tra la stazione fino al nuovo terminal container; a realizzare un sottopasso
  sostitutivo di un passaggio a livello ; a prolungare il sottopassaggio pedonale della stazione oltre i binari
  fino all' area della darsena; a ricostruire il cavalcavia "Teodorico", con una nuova sagoma per il
  passaggio dei treni caricati con i container più alti e dei grandi Tir.
  I 22,6 milioni destinati dai soggetti sottoscrittori degli interventi sono ripartiti fra Rfi (11,5 milioni),
  Comune di Ravenna (100mila euro) e Autorità portuale (6 milioni); all' Ue sarà richiesto un contributo
  del 30% su uno degli interventi (circa 5 milioni di euro). Nel dettaglio, per il primo intervento (dorsale
  ferroviaria nel nuovo terminal container) l' Autorità portuale stanzierà circa un milione, mentre Rfi fornirà
  binari e traverse. Per il secondo intervento (sottopasso carrabile della ferrovia ) è previsto un
  investimento complessivo di 15 milioni, 5 dei quali dell' Authority e altrettanti da Rfi e dall' Ue. Per il

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                  Continua ­­>    5
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
16 giugno 2015
Pagina 20                                    Il Sole 24 Ore
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
16 giugno 2015
Pagina 23                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  Mafia Capitale. Oggi la relazione degli ispettori sulle infiltrazioni al Campidoglio sarà consegnata
  al prefetto Gabrielli che avrà 45 giorni per decidere.

  Sotto tiro appalti frazionati e finte urgenze
  Individuate «gravi violazioni» che possono costituire ragione di scioglimento del comune
  (oltre quella per mafia)

  ROMA Il ricorso sistematico e su larga scala alle
  procedure di somma urgenza, del tutto ingiustificato
  nella maggioranza dei casi. Il frazionamento degli
  appalti per evitare di bandire una gara e fare così
  affidamenti diretti. L' abnorme numerosità delle stazioni
  appaltanti, che sfiorano quota 300, con tutte le
  conseguenze in termini di rischi di illegalità o illegittimità
  delle procedure.
  Il quadro dipinto dalla commissione di accesso agli atti
  del Comune di Roma contiene senza dubbio questi
  tratti, tra gli altri (si veda IlSole24Ore del 5 giugno). Lo
  scenario fa impressione allo scorrere di ogni pagina ­
  sono quasi un migliaio ­ anche se fotografa una realtà
  che in Campidoglio era sotto gli occhi di tutti. Il lavoro
  della commissione, presieduta dal prefetto Marilisa
  Magno, finisce ora sotto la lente di Franco Gabrielli. Ha
  45 giorni di tempo, il prefetto di Roma, per fare le sue
  valutazioni.
  Convocherà in proposito il comitato provinciale per l'
  ordine pubblico e la sicurezza, presente stavolta il capo
  della procura di Roma, Giuseppe Pignatone, titolare
  dell' indagine Mafia capitale. Il parere finale di Gabrielli
  sarà inviato al ministro dell' Interno, Angelino Alfano. Entro tre mesi Alfano può proporre al consiglio dei
  ministri lo scioglimento del Campidoglio. Ci sarebbe tempo, insomma, fino alla fine di ottobre. La verità
  è che l' esito di questo procedimento è una scelta politica. E non è affatto detto che si dovrà aspettare
  fino all' autunno per conoscere la sorte del sindaco Ignazio Marino e della sua giunta.
  Il punto più scabroso del lavoro dei commissari è fissare se e quanto le pressioni del Mondo di mezzo ­
  l' associazione di stampo mafioso rivelata dall' inchiesta penale, condotta dal Ros guidato da Mario
  Parente ­ abbiamo infiltrato o condizionato l' amministrazione comunale capitolina.
  La conseguenza affermativa di questa ipotesi implica una proposta di scioglimento del Campidoglio per
  mafia: articolo 143 del testo unico Enti locali. Peccato che non ci creda nessuno.
  Ma il potere di scioglimento non può essere esercitato soltanto nel caso di infiltrazione della criminalità
  organizzata nell' amministrazione comunale. Ammesso, va aggiunto, che non si voglia affermarlo nella
  relazione prefettizia benchè le risultanze dell' inchiesta penale lo raccontino con una certa ricchezza di
  particolari. Tanto che, ricorrendo a un' esplicita metafora, Gabrielli nei giorni scorsi ha parlato della
  necessità di «usare il bisturi e non certo l' aspirina».
  In realtà a minacciare in concreto la sorte della giunta Marino senza utilizzare il devastante articolo dell'
  infiltrazione mafiosa c' è un' altra norma: articolo 141 dello stesso testo degli enti locali. Dove lo
  scioglimento degli organismi di governo comunali è previsto «quando compiano atti contrari alla
  Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge». È a questo scenario che faceva riferimento il

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                  Continua ­­>    7
COMUNE DI ANZOLA Martedì, 16 giugno 2015
16 giugno 2015
Pagina 23                                      Il Sole 24 Ore
16 giugno 2015
Pagina 26                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  TERREMOTO & IMPRESE.

  Per l' Emilia la beffa delle esenzioni fiscali
  Per le imprese dell' Emilia Romagna arrivano
  le esenzioni fiscali sulla parola. La nuova
  manifestazione della creatività normativa
  italiana è contenuta nelle bozze del decreto
  enti locali, che è stato approvato la scorsa
  settimana dopo quasi tre mesi di cottura ma
  non ha ancora trovato un testo definitivo. Le
  esenzioni fiscali alle piccole imprese delle
  aree colpite dal terremoto del 2012 e dall'
  alluvione del 2014 evitano i pagamenti di
  imposte statali e regionali (i dettagli sono a
  pagina 46), e bloccano per due anni anche l'
  Imu, e sono contenute nelle bozze di
  provvedimento. Senza «Gazzetta Ufficiale»,
  però, le bozze sono un "si dice" tutto da
  confermare, e l' Imu scade oggi. Che fare,
  quindi? In attesa che il decreto trovi pace, e
  che la pubblicazione in Gazzetta blindi i criteri
  per l' agevolazione, non resta che pagare, e
  poi aspettare che con l' entrata in vigore del
  provvedimento il Comune sia costretto a
  restituire quanto appena versato. In questo
  modo il bonus raddoppia moduli e procedure,
  alla pubblica amministrazione costa il doppio
  (in termini di mancati incassi e di lavorio
  burocratico per le restituzioni) e ai diretti
  interessati impone un inedito pagamento yo­yo: effetti collaterali inevitabili, quando si scrivono i decreti
  solo dopo averli approvati.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                                 9
16 giugno 2015
Pagina 31                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  I conti. Margine di intermediazione negativo per 114 milioni ­ Ecco il bilancio 2014 della Cdp.

  La spending manda il margine in rosso
  La spending review pesa sui conti della Cdp
  che lo scorso anno ha riportato un margine di
  intermediazione negativo per 114 milioni, se lo
  si calcola con i criteri standard. Ma la Cassa
  depositi e prestiti non è una banca "normale".
  Seppure sottoposta alla vigilanza della Banca
  d' Italia, ha un obbligo di "servizio" per la
  tesoreria dello Stato con remunerazione
  fissata dalla legge. È appunto sul meccanismo
  di remunerazione delle giacenze sul conto
  corrente di tesoreria depositato presso il
  Ministero del Tesoro, che lo usa per i
  pagamenti di Stato, che è intervenuta la
  revisione al ribasso (novità introdotte dal
  decreto ministeriale del 24 maggio 2014) con
  effetto evidente sui conti. Infatti il margine d'
  interesse dal 2013 al 2014 è calato del 61,8%,
  passando da 2.424 milioni a 925 milioni. Se il
  piatto piange nell' attività "caratteristica" della
  Cdp, la spinta ad avventurarsi in territori attigui
  all' investment banking ­ cosa che richiederà
  probabilmente la modifica dello Statuto ­ si
  spiega forse anche con la ricerca di nuove
  fonti di reddito.
  Le commissioni nette infatti sono
  "strutturalmente" negative ­ stabili intorno a 1,6
  miliardi ­ perchè alle Poste italiane sono pagate commissioni per il servizio di collocamento di libretti e
  buoni postali, che rappresentano buona parte della raccolta della Cassa: 1,7 miliardi girati alle Poste lo
  scorso anno per un "costo" pari allo 0,7% della raccolta per questo canale.
  È così che il margine d' intermediazione nel 2014 è scivolato in territorio negativo per 114 milioni (113,7
  milioni per la precisione), rispetto al dato positivo di 1.159 milioni del 2013. Nella contabilità della
  Cassa, però, il margine di intermediazione rettificato torna positivo per 481 milioni ­ pur in netta
  contrazione rispetto ai 2.414 milioni dell' anno prima (­80,1%) ­ grazie sostanzialmente all' aiuto dell'
  Eni. Nel margine di intermediazione rettificato rientrano infatti le rivalutazioni sulle partecipazioni, un
  contribuito di 594,3 milioni nel 2014, che per quasi i due terzi (383 milioni) proviene dal Cane a sei
  zampe. Era andata meglio l' anno prima, quando la rivalutazione della partecipazione in Eni aveva
  permesso di contabilizzare plusvalenze per 1.135 milioni, in aggiunta ai 226 milioni della Snam.
  Comunque, appunto, anche nel 2014 quanto basta per "salvare" il margine di intermediazione.
  Bene le attività assicurative che hanno portato al conto economico del 2014 un contribuito di 503 milioni,
  il doppio rispetto ai 249 milioni del 2013.
  Non abbastanza però da compensare il calo del margine d' interesse. Tirando le somme, infatti, il
  risultato della gestione finanziaria e assicurativa è comunque in decisa contrazione, passando dai 1.351
  milioni del 2013 ai 224 milioni del 2014 (­83,4%). Il risultato "rettificato" registra invece un arretramento
  del 63,1%, passando da 2.663 a 984 milioni. In quest' ultimo dato si tiene conto delle rivalutazioni sulle
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                Continua ­­>      10
16 giugno 2015
Pagina 31                                      Il Sole 24 Ore
16 giugno 2015
Pagina 43                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  Riscossione. Cambia il cda della società.

  Equitalia, Ruffini sarà il nuovo ad Busa presidente
  MILANO Ernesto Maria Ruffini è il nuovo
  amministratore delegato di Equitalia. Il suo
  nome sarà indicato dai soci nella prossima
  riunione del consiglio di amministrazione della
  società di riscossione controllata per il 51%
  dall' agenzia delle Entrate e per il 49% dall'
  Inps.
  Ruffini, avvocato tributarista, è considerato
  molto vicino al premier Matteo Renzi, ed è
  stato nominato ieri nel cda eletto dall'
  assemblea dell' ente.
  Vincenzo Busa è stato confermato presidente.
  Gli azionisti di Equitalia hanno indicato inoltre
  quali componenti del nuovo consiglio Gabriella
  Di Michele (vice presidente), Susanna Masi e
  Domenico Muratori.
  «Con l' approvazione del consiglio di
  amministrazione ­ ha dichiarato Busa ­ si apre
  una fase nuova per Equitalia. Ci sono ora le
  condizioni per rilanciare con forza il servizio
  pubblico di riscossione puntando con
  decisione al miglioramento dei rapporti con i
  contribuenti e con gli enti creditori, a partire
  dagli enti locali. Il primo impegno è valorizzare
  il personale e le risorse professionali interne a
  Equitalia».
  Ruffini, il cui nome era già circolato nel passato come possibile sottosegretario del governo Renzi, ha
  lavorato nello studio romano del tributarista ed ex ministro, Augusto Fantozzi ed è stato tra i partecipanti
  della prima Leopolda. Nel 2013 ha anche pubblicato il libro «L' evasione spiegata ad un evasore.
  Anche a quello dentro di noi».
  La scelta di Ruffini e la conferma di Busa rappresentano un compromesso rispetto alle diverse linee
  "politiche" che si erano contrapposte negli ultimi mesi. Da una parte si puntava alla continuità gestionale
  con la conferma dell' attuale ad Mineo, secondo le indiscrezioni caldeggiata soprattutto dal
  sottosegretario all' Economia, Enrico Zanetti, (segretario di Scelta civica) che prevedeva un piano di
  ristrutturazione del concessionario pubblico della riscossione da portare sotto l' ombrello del
  Dipartimento delle finanze per trasformarlo nella "casa del contribuente". Dall' altra parte, agenzia delle
  Entrate e Inps proponevano la soppressione della figura dell' amministratore delegato e l' affidamento
  delle funzioni di ordinaria gestione della struttura, sottoposta nel recente passato a forti pressioni anche
  da parte dell' opinione pubblica, a un direttore generale interno, già individuato in Mauro Pastore,
  proveniente da Equitalia Veneto.
  Il lavoro che attende il nuovo cda non sarà semplice dovendo conciliare il rigore nel recupero delle
  imposte con una situazione socio­economica ancora alle prese con il rallentamento del ciclo produttivo.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                Continua ­­>     12
16 giugno 2015
Pagina 43                  Il Sole 24 Ore
16 giugno 2015
Pagina 45                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  COLLABORAZIONI LE ECCEZIONI.

  Accordi collettivi e albi professionali rendono la
  «co.co.co.» genuina
  Gli indicatori di subordinazione che, dal 1°
  gennaio del 2016, potranno determinare l'
  applicazione delle regole del lavoro
  subordinato alle collaborazioni coordinate e
  continuative, non avranno efficacia rispetto ad
  alcuni casi espressamente elencati dall'
  articolo 2 del "codice dei contratti".
  Accordi nazionali Beneficieranno di questa
  esenzione, innanzitutto, i rapporti di
  collaborazione rientranti nel campo di
  applicazione di appositi accordi collettivi
  stipulati a livello nazionale (su questo aspetto
  la riforma deroga al criterio generale utilizzato
  in tutto il codice, che equipara gli accordi di
  livello nazionale, territoriale e aziendale).
  Questi accordi collettivi, per rendere
  applicabile l' esenzione, dovranno definire il
  trattamento economico e normativo da
  applicare ai collaboratori; dovranno inoltre,
  secondo la riforma, tenere conto delle
  particolari esigenze produttive e organizzative
  del settore in cui si svolge l' attività. Le intese
  dovranno, quindi, stabilire regole e compensi
  su misura.
  C' è da chiedersi se queste regole potranno o
  dovranno prevedere l' ultrattività della
  disciplina del lavoro a progetto. Considerato che tale disciplina viene abrogata dal codice dei contratti,
  non sembra possibile una sua integrale riviviscenza su base contrattuale. Tuttavia, nulla vieterà alle
  parti di fissare regole analoghe a quelle cancellate dal governo in merito ad alcuni aspetti del rapporto
  (durata, progetto, risultato, eccetera) aventi carattere di miglior favore per i collaboratori.
  Altre eccezioni Gli indicatori di subordinazione non si applicheranno neanche per i casi che, nella
  vecchia disciplina, erano esclusi dall' ambito del lavoro a progetto. Pertanto saranno esenti le
  collaborazione aventi ad oggetto l' esercizio di professioni intellettuali per le quali è necessaria l'
  iscrizione ad appositi albi professionali. Inoltre, saranno esenti le collaborazioni di amministratori,
  sindaci, revisori e figure affini, per le attività rese come membri degli organi di amministrazione e
  controllo delle società. L' esenzione riguarderà anche le collaborazioni in favore delle associazioni e
  società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali e agli enti di promozione
  riconosciuti dal Coni.
  Esenzione, ma solo temporanea, per la pubblica amministrazione. Il Dlgs prevede che fino al
  completamento della riforma del lavoro pubblico, gli indicatori di subordinazione non troveranno
  applicazione; tuttavia, per bilanciare questa previsione, si stabilisce, dal 1° gennaio del 2017, un divieto
  di utilizzo delle collaborazioni coordinate e continuative da parte di tutte le Pa.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                Continua ­­>     14
16 giugno 2015
Pagina 45                                   Il Sole 24 Ore
16 giugno 2015
Pagina 46                                    Il Sole 24 Ore
                                             Pubblica amministrazione

  Decreto enti locali. Stop al fisco sul mattone nelle aree terremotate o alluvionate, ma il
  provvedimento non è in «Gazzetta Ufficiale»

  Per l' Emilia agevolazioni fiscali in stand by
  MILANO I tempi lunghi di approvazione del
  decreto enti locali hanno tenuto in sospeso gli
  operatori per un paio di mesi, ma ora è il ritmo
  altrettanto lento nella definizione del testo
  conclusivo del provvedimento e della sua
  pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» a creare
  problemi. Il primo, evidente, è rappresentato
  dalle agevolazioni fiscali previste dalle bozze
  per le piccole imprese dell' Emilia Romagna
  nelle aree colpite dal sisma del 2012 o dall'
  alluvione di inizio 2014. In queste zone, la
  bozza di decreto prevede l' istituzione di Zone
  franche, in cui le aziende fino a 5 dipendenti
  che nel 2014 non hanno superato gli 80mila
  euro di reddito non devono pagano, nel 2015 e
  nel 2016, l' imposta sui redditi (in questo caso
  fino a 100mila euro), l' Irap (fino a 30mila euro
  di valore della produzione netta) e le «imposte
  municipali proprie» (resta da capire se nella
  definizione, oltre all' Imu, rientra anche la
  Tasi).
  Il problema principale è proprio l' ultimo,
  perché l' acconto Imu (e Tasi) del 2015 scade
  oggi, e in «Gazzetta Ufficiale» del decreto non
  c' è traccia. Di conseguenza, le imprese
  interessate dovranno presentarsi puntuali alla
  cassa, e poi attendere il rimborso se la versione definitiva del provvedimento, una volta pubblicata in
  «Gazzetta Ufficiale», confermerà i contenuti delle bozze.
  Una simile suspance riguarda anche gli enti locali alle prese con il riaccertamento straordinario dei
  residui, cioè la "pulitura" dei bilanci dalle entrate accertate ma non riscosse e non più riscuotibili. Per
  questa operazione chiave nel debutto della riforma della contabilità i termini sono scaduti il 30 aprile,
  ma molti enti sono arrivati in ritardo e hanno ricevuto dalle Prefetture le diffide che preludono al
  commissariamento. Per venire incontro alle amministrazioni in difficoltà, il provvedimento ospita una
  proroga che fissa una nuova scadenza: le bozze, però, parlano del 15 giugno, cioè ieri. Peggio ancora è
  andata alla rinegoziazione dei mutui offerta dalla Cassa depositi e prestiti per abbassare le rate con il
  livellamento dei tassi: il termine per presentare le domande è scaduto venerdì, e la norma che apre l'
  operazione anche agli enti in esercizio provvisorio è nel decreto. O, meglio, nelle sue bozze.
  gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                                               Gianni Trovati

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                                16
16 giugno 2015
Pagina 24                                        Italia Oggi
                                             Pubblica amministrazione

  Multe, guai per il comune che non verifica la filiera
  Sono guai per il comune che affida all' esterno
  l' attività di data entry e notifica delle multe
  senza sorvegliare adeguatamente la filiera di
  spedizione dei verbali. In caso di controlli del
  Garante infatti possono scattare sanzioni molto
  salate se nei processi di lavorazione delle
  sanzioni intervengono ulteriori fornitori non
  contemplati agli atti.
  Lo ha evidenziato il Garante della privacy con
  l' ordinanza ingiunzione emanata nei confronti
  del comune di Montefranco il 2 aprile 2015. Il
  trattamento dei dati personali per la gestione
  della filiera delle multe stradali da parte dei
  comuni richiede il rispetto di alcune complesse
  formalità specialmente quando nei processi
  burocratici intervengono i privati con attività di
  data entry, stampa e spedizione. Nel caso
  esaminato dal Garante il piccolo comune di
  Montefranco ha affidato a una ditta esterna il
  servizio di elaborazione dei dati personali
  rilevati con autovelox, designando la società
  affidataria come responsabile del trattamento.
  La società incaricata però a sua volta ha
  richiesto l' intervento di un' altra ditta per
  curare l' attività di stampa, imbustamento e
  spedizione delle multe ma in questo caso il
  comune non è intervenuto con un
  provvedimento ad hoc per regolarizzare la
  privacy. In buona sostanza, a parere del Garante il trattamento dei dati personali effettuato dallo
  spedizioniere si è rilevato carente dal punto di vista del codice privacy.
  E a nulla sono valse le rivendicazioni avanzate dal comune circa il fatto che l' affidamento è stato
  effettuato da un privato.
  Siccome l' amministrazione comunale era a conoscenza del subappalto la questione del trattamento dei
  dati andava disciplinata dal titolare del trattamento che resta sempre la pubblica amministrazione. Che
  in questo caso dovrà pagare una multa ridotta a 4.000 euro per avere violato il codice della privacy
  utilizzando l' autovelox senza formalizzare tutti i passaggi formali richiesti dalla legge. Del resto, senza
  una disposizione di legge o di regolamento, conclude il Garante, neanche i comuni possono trattare i
  dati personali ovvero conferirli a un privato per la cura dell' attività sanzionatoria stradale.
  © Riproduzione riservata.

                                                                                               STEFANO MANZELLI

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                                  17
16 giugno 2015
Pagina 27                                          Italia Oggi
                                               Pubblica amministrazione

  I dati relativi al periodo gennaio­aprile 2015 forniti dal dipartimento delle Finanze.

  Il gettito tributario vola nell' Ue
  Irlanda +11,3%, Uk +5%, Italia +0,5%, Francia giù.

  Vola il gettito tributario nei principali paesi dell'
  Ue. Ma non in Italia e in Francia.
  Nei primi quattro mesi del 2015 è l' Irlanda a
  presentare il miglior tasso di variazione
  tendenziale del gettito (+11,3%), seguita da
  Germania e Regno Unito (entrambe a +5%),
  Portogallo (+4,1%) e Spagna (+4%). Roma si
  ferma a un incremento dello 0,5%, grazie per
  lo più alla ripresa delle imposte dirette, mentre
  Parigi fa segnare una flessione dello 0,7%. È
  quanto emerge dal report mensile sulle entrate
  tributarie nazionali e internazionali pubblicato
  dal Dipartimento delle finanze.
  Le informazioni relative ai paesi stranieri sono
  quelle risultanti dai rapporti periodici dei
  rispettivi ministeri e «non sono oggetto di
  alcuna operazione di riclassificazione, che
  sarebbe in realtà necessaria per effettuare
  confronti su valori assoluti», evidenzia il Df.
  Tuttavia, i dati consentono di osservare i trend
  del gettito tributario. Per esempio in materia di
  Iva, dove nel periodo gennaio­aprile 2015 l'
  Irlanda ha fatto segnare un balzo in doppia
  cifra (+10,3%), seguita a poca distanza da
  Spagna (+9,3%) e Portogallo (+9,2%), grazie
  soprattutto a un rilancio della domanda
  interna. Mentre sul versante Iva Germania e
  Regno Unito si mantengono su una crescita tra
  il 2,6% e il 2,9%, la stagnazione dei consumi continuano a incidere su Italia (+0,6%) e Francia (­0,5%).
  L' Italia, in ogni caso, ha registrato per la prima volta da inizio anno una variazione positiva del gettito
  Iva, seppur al di sotto della media osservata nel 2014.
  In termini assoluti il gettito Iva più consistente è affluito nelle casse tedesche, con 67,4 miliardi di euro
  riscossi a fronte dei 65,7 riferiti allo stesso periodo del 2014 (+2,4%). L' erario inglese ha acquisito 41,9
  miliardi di euro di Iva, contro i 40,7 miliardi dell' anno precedente, mentre la Francia si è fermata a 45,9
  miliardi contro 46,1. Gli incassi Iva di Irlanda e Portogallo, paesi che hanno mostrato gli aumenti
  percentualmente più rilevanti, in termini economici valgono rispettivamente a 4 e a 4,8 miliardi di euro.
  L' Italia, per fornire un confronto, è a 29 miliardi nel quadrimestre, con un aumento dello 0,6% rispetto ai
  28,8 miliardi del 2014.
  Se oltre a imposte dirette e indirette si considerano anche gli incassi da ruolo (2,7 miliardi, +4%), quelli
  degli enti locali (7,8 miliardi, ­4%) e le poste correttive, le entrate tributarie totali italiane dei primi quattro
  mesi dell' anno ammontano a 122,13 miliardi di euro, praticamente invariate rispetto ai 122,09 miliardi
  del 2014.

                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                      Continua ­­>       18
16 giugno 2015
Pagina 27                                    Italia Oggi
16 giugno 2015
Pagina 29                                         Italia Oggi
                                              Pubblica amministrazione

  Controlli a campione agli iscritti all' albo gestori
  ambientali
  Controlli a campione sulla veridicità delle
  dichiarazioni sostitutive di certificazione e di
  atto di notorietà per l' iscrizione all' albo
  nazionale gestori ambientali.
  Ogni sezione regionale dell' albo nazionale
  gestori ambientali dovrà effettuare i controlli a
  campione sulle dichiarazioni sostitutive di
  certificazione e di atto di notorietà presentate
  nell' ambito dei procedimenti d' iscrizione all'
  albo, in misura percentuale rispetto al numero
  complessivo di quelle presentate. I controlli a
  campione saranno effettuati da ogni sezione
  regionale con cadenza almeno trimestrale.
  Queste le istruzioni contenute nella delibera
  del comitato albo gestori ambientali del 22
  aprile 2015 prot. n. 1. I controlli riguardanti le
  dichiarazioni sostitutive di certificazione di cui
  all' articolo 46 del dpr 445/2000 saranno
  effettuati mediante consultazione diretta degli
  a r c h i v i d e l l ' amministrazione certificante
  ovvero mediante richiesta di conferma scritta
  della corrispondenza di quanto dichiarato con i
  dati detenuti dall' amministrazione certificante.
  In tutti i casi in cui il responsabile del
  procedimento acquisisca direttamente
  informazioni relative a stati, qualità personali e
  fatti presso l' amministrazione competente alla
  loro certificazione, il rilascio e l' acquisizione
  dei certificati non saranno necessari e le suddette informazioni sono acquisite senza oneri con
  qualunque mezzo idoneo ad assicurare la certezza della loro fonte di provenienza. Qualora le
  informazioni contenute nelle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà di cui all' articolo 47 del dpr
  445/2000 non siano certificabili o attestabili da altro soggetto pubblico o privato, il responsabile del
  procedimento potrà chiedere all' interessato la produzione di documenti originali oppure effettuare
  controlli attraverso i competenti organi della pubblica amministrazione.
  Per il principio di non aggravamento del procedimento di cui all' art. 1 della legge 241/90, la
  documentazione spontaneamente prodotta dal privato potrà comunque essere utilizzata. Al fine di
  tutelare la riservatezza dei dati sensibili e giudiziari, le informazioni contenute nei certificati e nei
  documenti trasmessi da altre pubbliche amministrazioni saranno trattate esclusivamente dal personale
  assegnato al procedimento di controllo.
  Qualora il responsabile del procedimento, nel corso dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive, rilevi
  irregolarità, imprecisioni e/o omissioni non costituenti falsità, sarà tenuto a invitare i soggetti interessati
  ad integrare le dichiarazioni entro il termine di dieci giorni.
  Marco Ottaviano.

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                                    20
16 giugno 2015
Pagina 43                                         Italia Oggi
                                              Pubblica amministrazione

  L' ESPERTO RISPONDE/ Il caso di un docente che assiste in via esclusiva il padre.

  Il completamento esterno non scatta per il titolare di
  104
  Si tratterebbe di un trasferimento parziale di sede.

  Dal prossimo anno scolastico dovrò insegnare
  su una cattedra orario esterna, sebbene io sia
  stato escluso dalla graduatoria di istituto
  perché sono titolare dei benefici previsti dall'
  articolo 33 della legge 104/92 (assisto in via
  esclusiva mio padre portatore di handicap
  grave). Ho fatto presente la cosa al mio
  dirigente ma non ha voluto sentire ragioni,
  perché mi ha detto che i colleghi della mia
  disciplina hanno più punti di me. Chi ha
  ragione? Secondo la prevalente
  giurisprudenza di merito, l' attribuzione di un
  completamento esterno (cosiddetta cattedra
  orario esterna, COE) equivale a un
  trasferimento parziale. E siccome la legge
  104/92 preclude la mobilità d' ufficio (anche
  parziale) nei confronti di chi assiste un
  portatore di handicap grave in qualità di
  referente unico il completamento esterno non
  può essere attribuito al docente titolare dei
  benefici previsti dall' articolo 33 della legge
  104/92 (Tribunale di Benevento, ordinanza
  19.09.2005, r.g.4526/2005, Tribunale di
  Modica, sentenza n. 147 del 09.07.2007,
  Tribunale di Matera, ordinanza n. 875 del
  21.2.2014). A tale docente va assegnata,
  dunque, una cattedra interna e il
  completamento esterno va attribuito al docente
  della stessa disciplina, non titolare dei suddetti benefici, che risulti collocato all' ultimo posto della
  graduatoria di istituto. Giova ricordare che il contratto sulla mobilità a domanda prevede espressamente
  l' esclusione del docente titolare dei benefici di cui all' articolo 33 della legge 104/92 dalla graduatoria di
  istituto. Fermo restando che, qualora dovesse verificarsi un contrasto tra fonti (tra la legge e il contratto)
  eventuali clausole difformi sarebbero da ritenersi nulle e dovrebbero essere automaticamente sostituite
  con la norma di legge con cui contrastano (si veda l' articolo 2 del dlgs 165/2001). È legittimo modificare
  l' orario di convocazione di un consiglio di classe approfittando del fatto che tutti i docenti sono già
  presenti nell' istituto?
  La giurisprudenza amministrativa è concorde nel ritenere che le modifiche procedurali afferenti le
  riunioni degli organi collegiali della pubblica amministrazione (per esempio le modifiche dell' ordine del
  giorno) possano essere introdotte a condizione che vi sia unanimità.
  Eventuali modifiche dell' orario di convocazione, dunque, se assunte all' unanimità dei componenti l'

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

                                                                                                  Continua ­­>      21
16 giugno 2015
Pagina 43                                          Italia Oggi
Puoi anche leggere