Perché (e come) leggere ancora il Poeta - DANTE 700 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 Mensile di informazione gratuito ilreporter.it - Il Reporter
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GENNAIO/FEBBRAIO 2021 Mensile di informazione gratuito ilreporter.it DANTE 700 Perché (e come) leggere ancora il Poeta
Gennaio/Febrraio 2021 | 3 “Isplendor di viva luce etterna” I n una sua celebre conferenza del luglio 1950, il premio Nobel T.S. Eliot disse: “La Divina Commedia esprime nell’ambito dell’emozione tutto ciò che, compreso tra la disperazio- ne della depravazione e la visione della beatitudine, l’uomo è capace di sperimentare”. Dalla selva oscura al vivo lume divino, l’ingegnosa macchina dei tre mondi ultraterreni è in fondo il più grandioso palcoscenico dell’agire umano, del fare degli uomini. D’altron- de poíesis, radice greca di poesia, indica appunto il “fare”. E in Dante è poesia l’orrido e il degradato dell’Inferno come lo è l’osservazione filosofica del Purgatorio, l’alto ordine morale, la pura esaltazione spirituale del Paradiso. La sua fiducia nella validità di ogni esperienza umana è assoluta. Crede nella possibilità dell’uomo, nel libero arbitrio come dono d’amore supremo del Dio dei cristiani. Bene e male sono una scelta, il solo giudizio infallibile è quello ultraterreno: l’uomo è dubbio, è imperfezione. Nel tredicesimo canto del Paradiso, San Tommaso si rivolge così all’Alighieri: E questo ti sia sempre piombo a’ pie- Il Reporter Anno XV n.1 del 1/2/2021 - ISSN 2612-2383 di / per farti mover lento com’uom lasso / e al sì e al no che tu non vedi: / ché quelli è tra li stolti Periodico d’informazione locale bene a basso, / che sanza distinzione afferma e nega / ne l’un così come ne l’altro passo; / per- N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. ch’elli ‘ncontra che più volte piega / l’oppinion corrente in falsa parte, / e poi l’affetto l’intelletto Contiene I.P. - Prezzo di copertina euro 0,00. lega. Abbi cautela nel giudicare, perché un’opinione frettolosa conduce spesso all’errore, e il cieco amore che nutriamo per le nostre idee è nemico del buon ragionamento. Che Editore e concessionaria potenza inalterata conservano certe parole sette secoli più tardi! Che bello sarebbe, nei Tabloid soc.coop. nostri tempi troppo segnati dai tribalismi, da bellicose divisioni e presunzioni di infalli- Via Giovanni dalle Bande Nere 24 bilità, riprendere Dante e farne uno spazio di riflessione collettiva. Alle tante celebrazioni 50126 Firenze che il 2021, anno dantesco, ha in calendario, Il Reporter aggiunge l’ampio approfondimen- Iscrizione ROC N. 32478 Proprietario Bunker s.r.l. to delle pagine che seguono: abbiamo chiesto a eminenti studiosi di raccontarci come e Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze perché, settecento anni dopo la sua morte, Dante sia ancora il poeta universale. E il più grande di tutti. Direttore Responsabile Andrea Tani Andrea Tani direttore@ilreporter.it Redazione T. 055 6587611 – redazione@ilreporter.it Info Pubblicità T. 055 6587611 – commerciale@tabloidcoop.it In copertina e sopra: dettaglio e rielaborazione da “Venturino Venturi, Stampa illustrazioni per La Divina Commedia”, courtesy Galleria e Casa d’Aste Pananti. Baroni & Gori - Prato Nelle pagine che seguono: altre illustrazioni da “Venturino Venturi illustrazioni per La Divina Commedia”. Si ringrazia Galleria e Casa d’Aste Pananti per la gentile concessione.
4 | il Reporter DANTE 700 L’Inferno è nato a Firenze Non è leggenda: secondo Alberto Casadei, Dante ha davvero iniziato a comporre la Commedia prima dell’esilio. Il più grande dantista contemporaneo spiega perché (e come) leggere oggi quei versi di Andrea Tani «C on altra voce omai, con altro vello / ritornerò poeta, e in sul fonte / del mio battesmo prenderò ‘l cappello». Inve- ce Dante, a Firenze, non tornò. L’auspicio che apre il canto XXV del Paradiso rimarrà tale: mai verrà incoronato nel Battistero di San Giovanni, mai la città volle estingue- re la condanna all’esilio che lo condannò a comporre l’opera più grande nelle corti rivali, da ospite. Solo con molti decenni di ritardo, quando la fama della Commedia era ormai immensa, Firenze rivendicherà il poeta. Consolandosi con l’idea che, for- se, almeno l’Inferno potrebbe esser nato a Firenze, appena prima che la guerra tra guelfi bianchi e neri prendesse a infuria- re. Tutta leggenda? Forse no. “Io sostengo che Dante abbia iniziato davvero a scrive- re l’Inferno a Firenze”: a dirlo è Alberto Casadei, uno dei massimi dantisti contem- poranei. Il perché lo spiega nel suo Dante – Storia avventurosa della Divina commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata, pubblicato di recente da Il Saggiatore. Un percorso guidato nell’epoca e nella poeti- ca di Dante, strumento adatto tanto agli specialisti quanto ai lettori comuni. “C’è una leggenda, o quella che molti riteneva- no lo fosse, riportata da Boccaccio – rac- conta il professor Casadei – secondo la quale Dante avrebbe scritto i primi sette canti a Firenze. Poi, mandato in esilio e rimasto senza i manoscritti aveva dovuto accantonare il lavoro. Fino a quando quel- le «iscritture» non vennero recuperate e riconsegnate. Sarebbe avvenuto intorno al 1306, quando il poeta di sicuro rimase per qualche tempo presso i Malaspina in Lunigiana. Detta così sembra una storia inventata dai fiorentini tanto per dire che, sì, lo abbiamo cacciato da Firenze ma è qui che è nata la Commedia”.
Gennaio/Febrraio 2021 | 5 Invece andò proprio così? antropologo” per il modo in cui indaga Si capisce che i canti scritti a Firenze non il vissuto delle anime che incontra. possono essere sette perché nel sesto già Già quelli che nell’Ottocento venivano ri- si parla dell’esilio, quindi è successivo. conosciuti come personaggi eterni, pen- Boccaccio probabilmente non si era potu- siamo a Ugolino, a Farinata, ovviamente a to affidare alle persone che direttamen- Francesca e Ulisse, lo sono in quanto per- te avevano rinvenuto i manoscritti, ma a sonaggi che toccano caratteristiche uma- degli informatori. Informatori che aveva- ne perenni. Addirittura nel tempo si sono no notizie molto buone. L’idea che i canti arricchiti di sfumature nuove, proprio per- fossero sette è un’invenzione, nasce per il ché sono degli archetipi. Ulisse, ad esem- Alberto Casadei è professore ordinario fatto che il canto ottavo si apre con il ver- pio: uno dei più grandi eroi dell’antichità di Letteratura italiana all’Università di so «Io dico, seguitando…». Detto questo – Dante peraltro credeva che fosse esistito Pisa. Si occupa di opere dal Trecento però ci sono ragioni interne, stilistiche, davvero – ma la tradizione antica non di- al Cinquecento e di poesia e narrativa di tipo di discorso, per potere affermare ceva niente in merito alla sua morte. Dante contemporanee, di teoria letteraria e con buona probabilità che i primi quattro allora decide di creare il suo finale, come poetica cognitiva. Ha scritto numerosi canti siano stati effettivamente scritti a farebbe un grande narratore di oggi. Op- articoli e contributi danteschi. Il suo Firenze. Sono canti che risultano da varie pure Francesca, un personaggio inventato: ultimo libro è Dante – Storia avventurosa angolature arcaici rispetto ai successivi, aveva qualche notizia, poche informazioni della Divina commedia dalla selva oscura contengono elementi poco plausibili se su un fatto terribile che poteva essere acca- alla realtà aumentata, pubblicato da Il inseriti nel 1307, ma molto meglio giusti- duto. Ma non è che ci fossero gli strumenti Saggiatore ficabili prima dell’esilio. Dante li avrebbe attuali per ricostruirlo. Allora Dante, in un scritti nel 1300-1301, in anticipo sul primo mondo in cui c’erano solo gli eroi antichi, o grande Giubileo. E li avrebbe quindi scritti al massimo quelli della Tavola Rotonda del a Firenze. ciclo arturiano, inventa un’eroina, donna e A proposito di Dante a Firenze, lo si im- a lui contemporanea. Qualcosa di assolu- magina molto coinvolto nella vita poli- tamente inconcepibile. Tutto questo fa di tica e intellettuale del suo tempo. Che Dante il primo grande romanziere. E come rapporto c’era tra il poeta e la città? ogni romanziere, è anche un po’ un antro- In realtà era molto meno inserito di quello pologo. che immaginiamo. Al di là dell’esilio, che Il suo è però anche un percorso di re- è successivo e arriva per motivi politici, denzione personale. Dante non faceva parte degli ambienti Il viaggio comincia da una situazione di universitari, non era dottore in legge, non grande dolore, la famosa selva oscura. Che trollo, e la cosa più orrenda che può fare è aveva studiato a Bologna anche se aveva è il peccato, ma in generale è la condizione appunto cibarsi della carne dei figli. Dante frequentato la città. Però aveva letto così di colpa, di incertezza. Da lì Dante si spin- lo racconta senza dirlo esplicitamente, la- tante cose e in maniera talmente personale ge fino a immaginare di incontrare Dio, scia che sia il lettore a capirlo da solo. Di e acuta da essere considerato uno degli uo- una delle cose più potenti che uno scritto- più, vuole la partecipazione costante dei mini più dotti del suo tempo. A suo modo è re antico poteva immaginare, soprattutto lettori che devono capire perché quel per- un intellettuale, ma lo è da outsider. Tutto uno scrittore cristiano. Il suo percorso mo- sonaggio è lì, cosa ha fatto e perché anche quello che fa è assolutamente suo e ori- stra, da un lato, una grande inquietudine. chi si trova nel più basso Inferno è in realtà ginale, non corrisponde quasi per niente Dante è un personaggio inquieto, che cam- un eroe tragico. agli schemi dell’epoca. Tant’è che i primi bia tante volte idea su tante cose. Al tem- Come ricorderà Dante nel 2021? tentativi di interpretarlo fatti al suo tempo po stesso però ha una serie di certezze, le Con l’Associazione degli italianisti, di cui sono banalissimi rispetto alla complessità stesse che lo sostengono fino alla fine del sono coordinatore del gruppo Dante, ripro- del suo testo. Per esempio, la solita sto- suo viaggio salvifico. Il suo è un percorso porremo la nostra maratona per il Dantedì, riella che viene detta fin dalle scuole su- di formazione, iniziatico, simile a quello di il 25 marzo, con 100 scuole di tutta Italia periori, cioè che Virgilio è allegoria della chiunque voglia arrivare a una verità. che leggono tutti e 100 i canti della Divina ragione, Beatrice allegoria della teologia… Anche passando attraverso il dolore: Commedia in una mattina. Se si affronta è una lettura che arriva da quello che ne Dante conosce il fallimento, racconta il Dante in modo attivo, facendo capire per- dicevano i primi interpreti ma non corri- male senza giudicare. Di nuovo, in anti- ché è importante studiarlo, gli studenti si sponde affatto a quello che fa Dante. Il suo cipo sui suoi tempi? appassionano, approfondiscono e ne trag- è un testo estremamente denso, di versi Un lettore di oggi, anche senza essere uno gono anche alcune versioni personali. E brevissimi, condensati, scritti in terzine. E specialista, riesce a comprendere il modo poi a maggio, in un momento che si spera questo è fondamentale e complicatissimo. in cui Dante affronta i grandi temi: le sia un po’ meno terribile dal punto di vista Paradossalmente è superiore rispetto a grandi colpe, i grandi peccatori, ma anche epidemico, abbiamo organizzato moltissi- tutti gli intellettuali “veri” della sua epoca la grande umanità. Tutto il suo percorso mi incontri in tutta Italia con grandi scrit- proprio perché non adotta la loro sistema- ultraterreno è pieno di umanità. Dante tori italiani e stranieri che prenderanno ticità. Il testo di Dante è totalmente origi- non si tira indietro di fronte a niente, an- uno spunto dantesco per parlare di attua- nale, più profondo. Per questo anche molto che alle cose più terribili. Ugolino si ciba lità. Il tutto diventerà una serie di video. più interessante. della carne dei figli. È il punto più basso L’importante è che non siano iniziative La stessa profondità dei suoi personag- dell’Inferno, dove l’uomo – per colpa di al- effimere, che siano l’occasione per lasciare gi: lei parla di Dante come di un “poeta- tri uomini – è tornato bruto, privo di con- qualcosa a disposizione di tutti.
Gennaio/Febrraio 2021 | 7 DANTE 700 L’Alighieri? Non era un tipo pop Intervista a Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca. Ecco come Dante è diventato il padre della lingua italiana di Ludovica V. Zarrilli S e Dante Alighieri si ritrovasse per indietro additandolo come un modello im- veramente nella testa e nelle abitudini delle qualche ora nel XXI secolo probabil- perfetto, talvolta volgare, autore di testi che persone. Non si deve trattare di occasionali- mente non è davanti a un pc o a uno avrebbe fatto meglio a non scrivere. Meglio smi, ovvero di meteore linguistiche. “Non so smartphone che passerebbe il tempo Petrarca, se si doveva scegliere una guida se friendzonare entrerà a tutti gli effetti a far a disposizione. Mettiamo però che, per caso, tra i padri fondatori della lingua. E questa parte della nostra lingua, ma – ad esempio – si imbatta in uno dei tanti video pubblicati storia è andata avanti nel tempo. “Anche nei spoilerare viene ormai utilizzato con grande da popolarissimi youtuber: cosa pensereb- secoli successivi non era sempre il preferito frequenza di alcuni anni”. Insomma, anche be? Li considererebbe ambasciatori moderni – continua Marazzini –. La preferenza per le nuove parole si ritrovano a un certo punto della lingua italiana? “Non penso proprio. Dante arriva nell’Ottocento, negli anni in in una selva oscura e non si sa se il loro de- Con ottime probabilità li disprezzerebbe”. È cui nasce l’Italia. Giuseppe Mazzini lo dice stino sarà poi uscirne o smarrirsi per sempre granitico il professor Claudio Marazzini, lin- con chiarezza: non si può esser italiani sen- ed essere dimenticate. “Tutti possono inven- guista e presidente dell’Accademia della Cru- za aver letto Dante”. “Gli accademici hanno tare un neologismo ma non tutti sono sicuri sca che nell’anno in cui ricorrono i 700 anni sempre guardato a Dante con interesse spe- che duri nel tempo”, prosegue il professore. dalla morte del sommo poeta dedica mostre ciale. Ma alla fine del Cinquecento, quando Ma quali erano i neologismi danteschi? “Ad e iniziative alla sua memoria. “In vita Dante nasce la Crusca, qualcuno aveva fatto le pul- esempio immiarsi e intuarsi sono neologismi non ebbe nessun atteggiamento di simpatia ci al sommo poeta”. Nessuno oggi oserebbe di Dante e significano, rispettivamente, io popolare. L’unica scelta popolare che fece fu contestare un verso dell’autore della Divina che mi faccio te e tu che ti fai me”. Molto po- quella della lingua, e in questo senso ebbe Commedia. Schiere di studenti potrebbero etici ma non esattamente di uso quotidiano. la sensibilità del divulgatore. Ma per il re- giurare di essersi sognati l’Alighieri, con la “Eppure, per l’autorevolezza dantesca, que- sto fu sempre un aristocratico – continua sua veste purpurea, bacchettarli per un ac- sti termini sono riportati in tutti i vocabolari Marazzini –. È celebre la novella di Franco cento sbagliato o una terzina dimenticata. italiani”. Come a dire: ubi maior… friendzo- Sacchetti (che fa parte della raccolta Il Tre- Eppure è così. Ma arriva un momento in cui nare cessat. centonovelle, scritte dal Sacchetti alla fine del l’Italia salda il conto lasciato in sospeso con Trecento, ndr) intitolata “Dante Allighieri fa Dante e questo momento è l’Unità. “La Cru- conoscente uno fabbro e uno asinaio del loro sca, come tutti gli italiani, considera Dante il errore, perché con nuovi volgari cantavano il padre della nostra lingua. E già nel Seicento libro suo” in cui Dante sente un fabbro reci- gli accademici lo collocano al primo posto tare male i versi della Divina Commedia, così della loro personale classifica pubblicando, prende i suoi ferri e li butta in strada. Alle ri- nel 1695, la Divina Commedia con il marchio mostranze del fabbro risponde in soldoni, Tu dell’Accademia della Crusca”. Ma, sempre rovini l’opera mia e io la tua”. Dante era ari- ritornando a quella famosa macchina del stocratico e superbo”. Insomma, l’autore del tempo, cosa penserebbe Dante di neologismi Convivio e del De vulgari eloquentia non era come “friendzonare” o “blastare”? “Non lo proprio un tipo simpatico. Tant’è che a lungo so. Quello che posso dire è che Dante stesso non riscosse – per vari motivi, da ricercare fu autore di alcuni neologismi, quindi pro- anche nel suo impegno politico – nemme- babilmente non si scandalizzerebbe molto. no l’approvazione di molti studiosi. Difatti Però c’è da specificare una cosa al riguardo: “sommo”, Dante, lo è diventato col tempo. Il l’Accademia della Crusca riceve ogni anno poeta, scrittore e uomo politico, conosciuto numerosissime segnalazioni di neologismi Claudio Marazzini è presidente nei cinque continenti e considerato il padre (da bofu a whattsappare, da fasarsi a skillare, dell’Accademia della Crusca dal 2014. della lingua italiana, non è sempre stato una da svapare a vegefobia e la lista sarebbe an- Linguista e accademico, ha insegnato star. O meglio, era un personaggio molto cora molto lunga, ndr), ma non tutte queste alle università del Piemonte Orientale, di popolare anche al suo tempo, ma non era parole diventano poi di uso comune ed en- Macerata e di Udine, oltre ad aver tenuto universalmente apprezzato e riconosciuto trano a far parte dei vocabolari ufficiali”. Per numerosi corsi all’estero. Il suo campo di come un maestro. Ad esempio Pietro Bem- intendersi, prima che un nuovo termine entri studi è la storia della lingua italiana, che bo, grammatico, poeta e umanista, un paio ufficialmente a far parte del lessico italiano ha esplorato in oltre 250 pubblicazioni, tra di secoli dopo la morte di Dante si guardava devono passare un po’ di anni e deve entrare saggi, libri e articoli su riviste specializzate
8 | il Reporter DANTE 700 Le 100 voci della Commedia Artisti, scrittori, critici, registi. I volti giovani della cultura italiana alla riscoperta di un’opera per sempre contemporanea: Edoardo Rialti racconta il grande Commento collettivo de L’indiscreto di Andrea Tani T olti i grandi testi sacri, nessun li- la casa d’aste fiorentina Pananti. Dice “siamo” nei quali si misura la monumentalizzazione bro nella storia è stato commentato a ragion veduta, perché questo è un commen- dell’autore. Fino a rischiare, paradossalmen- quanto la Divina Commedia. Comin- to diverso da tutti quelli che lo hanno pre- te, l’imbalsamazione: ampliare la distanza ciarono già i contemporanei di Dante ceduto. Un commento collettivo: 100 autori, anziché avvicinarla”. Da lì, l’idea. “Con il mio e da lì in poi non si è più o meno mai smesso uno per ciascun canto. “Abbiamo iniziato nel direttore Francesco D’Isa volevamo portare di interpretarla, parola per parola. A Firenze, 2019 – racconta Rialti – proprio perché desi- nella natura de L’indiscreto – che è quella di nell’anno 2021, lo si fa ancora. “Siamo circa a deravamo che fosse in pieno svolgimento nel essere una rivista di cultura, filosofia, lettera- un terzo del Purgatorio”, dice Edoardo Rialti, grande anno dantesco 2021. Le celebrazioni tura, arte, di approfondimento, ma al tempo curatore del progetto lanciato da L’Indiscreto, – prosegue – spesso sono eventi tanto ne- stesso di divulgazione – la tradizione nobile edizione online della storica rivista edita dal- cessari quanto però rigorosamente retorici, della lettura e del commento dantesco,
Gennaio/Febrraio 2021 | 9 che risale già ai tempi di Boccaccio. Un com- sto sempre viva e contemporanea” di cui mento gratuito e disponibile per tutti, online. parla nell’introduzione al Commento? Che non fosse una prospettiva su Dante, ma Esattamente. Non abbiamo minimamente cento prospettive, tante quanti sono i canti pensato che ci fosse bisogno di aggiornare della Commedia”. Dante con una verniciata di contemporanei- Come si scelgono 100 voci per commenta- tà. Come direttore del progetto, l’unico crite- re Dante? rio per valutare la qualità di quello che abbia- La cultura è riconsegna dell’esperienza. Ge- mo pubblicato di volta in volta è: quand’è che orge Steiner diceva che, in fondo, l’unico vero un commento funziona? Quando mi fa venire grande commento a un’opera letteraria è voglia di tornare a leggere il testo di cui parla. un’altra opera letteraria: il più grande com- Anche Dante, quando compie il suo viag- mentatore di Omero è Virgilio, il più grande gio, ha 35 anni, un’età di crisi. In un’epo- commentatore di Virgilio è Dante, i grandi ca, la sua tanto quanto la nostra, di crisi commentatori di Dante sono Primo Levi, anch’essa. Per questo risuona ancora? Edoardo Rialti, fiorentino, è traduttore di Mandel’štam, Pasternak. Volevamo fare la È facile in questi casi cavarsela con delle letteratura anglo-americana e letteratura stessa cosa, chiedendo a delle sensibilità espressioni un po’ scontate, ribadendo quan- fantasy, sci-fi, horror, per Mondadori, contemporanee di raccontare come agiscono to siano simili i passaggi storici in cui si as- Lindau, Gargoyle, Multiplayer. Tra gli altri ha per loro, oggi, quelle parole straordinarie e siste alla transazione tra sistemi simbolici. tradotto e curato opere di J.R.R. Martin, C. immortali. Cercando innanzitutto voci mol- Certamente anche il mondo di Dante è un S. Lewis, J. Abercrombie, P. Brown, O. Wilde, to diverse tra loro. La proposta parte sempre mondo in cui un intero sistema scricchiola- W. Shakespeare. È collaboratore e critico dalla redazione seguendo giochi di associa- va sulla soglia della modernità e la sua è una letterario de Il Foglio. Ha insegnato letteratura zione, o magari di contrasto, che ci sembrano crisi tanto individuale quanto collettiva: «nel comparata in Italia e Canada. suggestivi. Chiediamo, con largo anticipo, di mezzo del cammin di nostra vita». Credo però entrare nel canto come si entra in una stanza. che la perennità di Dante, il fatto che sia stato L’Indiscreto è l’edizione online della storica E in quella stanza di muoversi liberamente. letto, amato, tradotto e abbracciato da tutte rivista della casa d’aste Pananti di Firenze. C’è chi ha scritto commenti filologici, chi rac- le culture del mondo e da lettori di ogni tipo Nata nel 1969 a cura di Silvio Loffredo e conti, chi ha commentato con un’opera d’ar- di estrazione e biografia, in realtà palesino Piero Pananti, ha avuto tra i suoi collaboratori te. Abbiamo avuto grandi scrittrici e grandi quello che è un fiume carsico dell’esperienza scrittori e artisti come Ennio Flaiano e Mino scrittori italiani come Loredana Lipperini, umana. Certamente c’è l’elemento biografi- Maccari. Oggi la rivista pubblica articoli, Michela Murgia, Matteo Strukul, Vanni San- co del passaggio dai sogni della giovinezza approfondimenti e saggi originali di giovani toni. Registi teatrali come Federico Grazzini agli spigoli dell’età adulta: cosa ne sarà del- firme del giornalismo culturale. o cinematografici come Liliana Cavani, la le aspirazioni, degli amori, degli ideali? Ma www.indiscreto.org teologa islamica Francesca Bocca-Aldaqre. anche cosa ci aspetta al di là del fiume della Avremo artisti visivi, giornalisti politici, morte, qual è il senso, com’è possibile leggere commentatori satirici e speriamo presto an- il mondo. Le grandi domande dell’esistenza, che musicisti. che Dante declina in una serie di incontri: spuntano dal suolo, perché avendo girato al Quasi tutti giovani, under 40. una delle cose più straordinarie della Com- centro della Terra si sono invertiti i poli. Que- Le comunità letterarie sono luoghi in cui è media è la sua continua interrogazione di sto è Jules Verne secoli prima. possibile incontrarsi tra generazioni. Abbia- storie, di dettagli. Non è un caso che Dante si Come andrà avanti il Commento nell’anno mo avuto tanto le voci illustri di personalità muova in cerchio per tutto il tempo. All’inizio dantesco? ormai mature della cultura italiana, ma anche della Commedia Dante prova ad andare diret- Diventerà un libro per le edizioni Le lettere. – e ne siamo profondamente fieri – tantissimi tamente verso il colle della verità, ma il suo Uscirà l’Inferno, cosa di cui siamo molto felici. autori giovani, molto più di noi che curiamo tentativo viene frustrato. Solo alla fine del Abbiamo scoperto che oltre a essere apprez- il progetto. E che hanno, per competenza, Paradiso riuscirà a salire in verticale, fino ad zato dai lettori, alcuni docenti hanno ritenuto finezza letteraria e artistica, prodotto com- allora deve muoversi in cerchio, per le balze utile utilizzare il Commento con i loro studen- menti di grande profondità. Mi sono trovato dell’Inferno, del Purgatorio, per i cerchi cele- ti, proprio per la diversità del suo approccio. più di una volta a pensare, anche da studioso sti. Perché è così che ci si muove intorno alle Quest’anno poi saremo al Salone del libro di della letteratura italiana e da critico lettera- cose e alle persone, girandogli intorno. La co- Torino con un grande evento di cui stiamo rio, di essere di fronte a grandi commenti, a noscenza diretta è impossibile. definendo le modalità. Abbiamo già fatto un profonde competenze filologiche, letterarie e Lei si occupa anche di letteratura fantasy evento dal vivo al Festival di letteratura so- a una grandiosa capacità di tratteggiare dei e fantascientifica. Le è capitato di trovare ciale a La polveriera (lo spazio autogestito quadri di debito. rimandi inaspettati alla Commedia in quei nell’ex convento di Sant’Apollonia di Firenze, Un debito non ancora sanato: si parte da mondi? ndr), un “Commento collettivo live” che in un Dante e si arriva ai film di Tarkovskij, alle Una chicca non troppo nota è quella di un sabato sera di ottobre ha portato centinaia di canzoni dei Radiohead… grande scrittore di fantascienza, C. S. Lewis, persone ad ascoltare Dante, a dimostrazione Questa dovrebbe essere la natura profonda l’autore de Le cronache di Narnia. Durante di quanta fame e desiderio ci siano di potersi degli approfondimenti culturali. È solo il con- un intervento sulla fantascienza disse che incontrare in certi spazi. temporaneo che libera quello che crediamo di secondo lui il primo vero grande momento Perché affidarsi ancora a Dante? conoscere dalla patina del “già saputo”: l’ar- nella letteratura moderna, dal Medioevo in In un momento come questo è ancora più te contemporanea ti riconsegna Raffaello, la poi, è in Inferno 34, quando Dante sta scalan- dolorosamente palese quanto la letteratura musica contemporanea ti riconsegna l’asso- do il corpo del diavolo al centro della Terra. sia un bene necessario. Non credo che avrei luta e totale eternità di Mozart. Così è l’espe- Improvvisamente Virgilio lo fa girare, lui non vissuto questi mesi nello stesso modo se non rienza narrativa, musicale o drammaturgica capisce bene cosa stia succedendo, è come se ci fosse stata la grande arte. Perché ci ricorda contemporanea che dimostra quanto Dante avesse le vertigini, d’un tratto non si trova chi siamo, ci espone alla nostra vulnerabilità sia costantemente con noi. più il corpo di Satana che sporge dal ghiaccio e quindi ci permette di tenerci strette le uni- Quella “voce sempre inattuale e per que- dalla cintola in su, ma i piedi del diavolo che che cose che contano.
10 | il Reporter DANTE 700 L’anno del Poeta Incontri, convegni, mostre, iniziative online per celebrare l’Alighieri e la sua eredità. L’agenda degli appuntamenti principali in programma a Firenze
Gennaio/Febrraio 2021 | 11 21 gennaio - 4 marzo 23 settembre Mondi e voci dantesche DANxTE Dante e la politica, la geografia, l’architettura, la medicina. Un ciclo di Dante incontra le nuove tecnologie in quest’opera teatrale speri- lezioni a cura dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere. Anche in mentale in mixed-theatre in telepresence, una forma ibrida di messa streaming su colombaria.it in scena tra ambienti fisici e virtuali. Scritta e diretta dal regista fiorentino Pietro Bartolini in collaborazione con Massimo Bergama- 24 febbraio sco, a cura del Centro culturale di Teatro APS-Accademia Teatrale di Presentazione del libro Firenze e in collaborazione con Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Emergenze dantesche. Dove e come 22 dicembre incontrare il Sommo Poeta a Firenze a Inaugurazione nuovo Auditorium del sette secoli dalla sua morte” Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Marco Ferri, edito da Linea edizioni. Sede da definire. Il nuovo Auditorium del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino verrà inaugurato con la prima esecuzione del brano dedicato a Dante com- 24 marzo missionato a Luca Francesconi. Dirige il maestro Zubin Mehta. Lectura Dantis Gallerie degli Uffizi Da marzo a dicembre Alla vigilia del Dantedì, una Lectura Dantis affidata a Paolo Procac- cioli, noto studioso della lingua dantesca. La declamazione offrirà Dante e i poeti italiani del Novecento Da Giuseppe Ungaretti a Mario Luzi, da Eugenio Montale a Margherita spunto anche per un’accurata analisi esegetica del testo. Guidacci, da Andrea Zanzotto a Alda Merini: in che modo la voce di Dante parla ai poeti contemporanei? Un ciclo di 20 incontri, ciascuno 8-9-10 aprile dedicato a un poeta diverso. Online e in presenza. A cura del Dipar- Allegorie Dantesche timento di Lettere e Filosofia e Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» Convegno Internazionale di Studi dell’Università di Firenze. Dal biblista, allo storico del diritto, al filologo romanzo, al classicista, al filologo dantesco, all’italianista, al medievista, allo storico dell’arte. Tre giorni di convegno scientifico con i maggiori studiosi di Dante di Tutti i giorni tutto il mondo. Una parola di Dante fresca di giornata Ogni giorno, per tutto il 2021, l’Accademia della Crusca presenta e 13 maggio commenta una parola di Dante sul suo sito e sulle pagine social. Lo Nel nome di Dante 2021. scopo è quello di invitare alla riflessione sul nostro patrimonio cultu- rale e di coinvolgere nelle celebrazioni un pubblico quanto più ampio e Dialogo con Walter Siti variegato possibile. Lo scrittore Walter Siti, Premio Strega 2013, dialoga con il presidente della Società Dantesca Marcello Ciccuto e gli studiosi Anna Nozzoli e Gino Tellini. MOSTRE 13 settembre Dante-Symphonie / Purgatorio «Onorevole e antico cittadino di Firenze» Museo del Bargello Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dal 23 marzo al 25 luglio Il maestro Riccardo Muti dirige il Coro del Maggio Musicale Una mostra per ricostruire il rapporto tra Dante e Firenze, dagli anni Fiorentino e un’orchestra “mista” composta da membri dell’Orche- immediatamente successivi alla morte del poeta (1321) fino alla metà stra Cherubini, del Coro e dell’Orchestra della Fondazione Arena e del Trecento. Gli attori, le iniziative, i luoghi, i temi della sua epoca dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nell’esecuzione della attraverso opere e manoscritti provenienti dalle collezioni del Bargello Dante-Symphonie di Franz Liszt e della prima esecuzione assoluta di e di istituzioni italiane e straniere. Purgatorio di Tigran Mansurian. 13 o 14 settembre I manoscritti di Dante Dicembre 2021 Dante Alighieri A Villa Finaly, sede fiorentina dell’Università di Parigi, saranno esposti come grande educatore europeo i facsimile dei manoscritti delle opere dantesche di varie epoche. A Aula Magna dell’Università di Firenze, piazza San Marco cura della Società Dantesca Italiana. Dante e la pedagogia: un convegno scientifico interdisciplinare sulla funzione educativa di Dante e su come insegnare la sua opera oggi agli adolescenti. “A riveder le stelle” Online – uffizi.it Le straordinarie illustrazioni realizzate da Federico Zuccari tra il 1586 dal 15 settembre e il 1588 per il “Dante Historiato”, una delle più imponenti esaustive Proverbi Danteschi campagne illustrative della Commedia mai state realizzate. In mostra Dal manoscritto all’uso comune: quali sono i proverbi riportati o online, gratuitamente, sul sito degli Uffizi. coniati da Dante e arrivati fino a noi? Il progetto della Società Dante Alighieri porterà gli studenti del IV anno delle scuole superiori a cac- cia delle espressioni dantesche ancora oggi vive nell’uso quotidiano. Folgór Vivi | Exibit notturno di Projection Mapping Museo Casa di Dante 5 giugno - 14 settembre Dante torna a casa con le animazioni grafiche proiettate sulla facciata del Museo Casa di Dante. Nel video, il viaggio della Divina Commedia raccontato dalla voce di Francesco Pannofino.
12 | il Reporter GIORNO DELLA MEMORIA Firenze, non dimenticare Sopravvissuto all’orrore di Mauthausen, Mario Piccioli ha dedicato la sua vita alla testimonianza. Oggi la nipote Laura guida l’Associazione degli ex deportati: “Quel male esiste ancora” di Andrea Tani È successo qui, lungo le nostre strade. bestiame chiuso col filo spinato. Non ave- come ho fatto a impararlo» ma poi non lo Il tempo ne ha lavato via i segni ma va idea di cosa stesse succedendo, ma tutto ha più dimenticato, continuando a pronun- per riscoprirne la memoria basta sommato era tranquillo, sapeva di non aver ciarlo in un modo che era anche buffo da arrampicarsi appena un ramo più fatto niente di male”. Arriva a Mauthausen sentire”. Qualche tempo dopo Mario viene in alto sull’albero genealogico. Laura Pic- dopo un viaggio da incubo durato quattro trasferito ad Ebensee, un sottocampo di cioli, fiorentina, 35 anni, collaboratrice di giorni, chiusi nel vagone senza un bagno, Mauthausen all’epoca ancora in costruzio- lunga data de Il Reporter, si è fatta carico di senza mangiare. Dalla stazione al campo ne. “Gli chiedevo sempre: «come hai fatto a questa eredità. A ottobre è stata eletta pre- di concentramento sono cinque chilome- salvarti?». La sua risposta è sempre stata la sidente della sezione di Firenze dell’Aned, tri. “Attraversano a piedi la cittadina, che stessa: «ho avuto fortuna»”. La fortuna, ad l’associazione nazionale degli ex deportati, a mio zio rimane impressa: un paese fan- Ebensee, ha le sembianze di una malattia per continuare a testimoniare la storia del- tasma, spettrale, nessuno per le strade, “falsificata” che ti concede qualche giorno lo zio Mario. “Era il 7 marzo del 1944”, rac- nessuno alla finestra. Eppure era abitato”. di isolamento in infermeria. O quelle di un conta. “Aveva 17 anni, abitava con i geni- Arrivato al campo viene spogliato, rasato e nazista – si fa per dire – compassionevo- tori e il fratello a San Frediano, lavorava in disinfettato “da tre delinguenti: li ha sem- le: “Una volta doveva spingere una carrio- una pizzicheria del quartiere. La sera prima pre chiamati così, con la «g». Gli danno un la carica. Un ufficiale delle SS gli urlava di sua madre non era tornata a casa. C’era sta- paio di mutande e una camicia usata. Gli fare in fretta. Lui si gira e fa segno di non to uno sciopero alla Cartiera Cini dove lei indicano una montagna di zoccoli di legno, farcela, di essere esausto. I militari ave- lavorava e girava voce che gli operai erano i deportati dovevano prenderne un paio vano con sé dei cani addestrati a fare due detenuti alle Scuole Leopoldine. Lui esce il più in fretta possibile. Senza provarli, cose. La prima, afferrarti alla caviglia e di casa per cercarla. All’ingresso trova due quindi era facile ritrovarsi con due scarpe trascinarti a terra. La seconda, mordere carabinieri che non lo fanno entrare, vie- destre o due numeri diversi. Per lui fu il pri- alla gola per uccidere. Il nazista glielo aizza ne allontanato ma poco dopo un fascista in mo forte trauma”. Poi la divisa col triango- contro, il cane prende mio zio alla caviglia borghese lo raggiunge e gli dice di seguirlo lo rosso dei deportati politici e un numero, e lo getta a terra. Poco dopo però il soldato all’interno delle Scuole. Lì vede la mamma: 57344. Dovrà presto imparare a conoscerlo. richiama il cane in un atto inatteso di pietà ancora non sa che potrà vederla di nuovo “Venivano fatti appelli infiniti in tedesco, che, di fatto, lo risparmiò”. Viene liberato solo 15 mesi dopo”. L’8 marzo Mario viene due o tre volte al giorno. Le SS chiamava- il 5 maggio del 1945 dagli americani. La caricato su un convoglio in partenza dalla no il tuo numero, se non rispondevi veni- solita fortuna, o l’istinto di sopravviven- stazione di Santa Maria Novella. “Un carro vi massacrato di botte. Mi diceva «non so za, lo riportano a Firenze, prima con un
Gennaio/Febrraio 2021 | 13 viaggio in treno, sempre in un vagone per gli incontri nelle scuole e come accom- ancora oggi. Le immagini che arrivano dal- il bestiame ma in direzione contraria, sta- pagnatore degli studenti nei viaggi della la Bosnia, dai campi di Lipa, con ragazzi volta senza filo spinato. Scende a Bolzano, memoria ai campi di concentramento. Ha che camminano in ciabatte sulla neve, in da lì prosegue su un camion fino a Forlì e portato la sua testimonianza fin quando ha qualche modo mi hanno riportato ai rac- poi in autostop. Arriva a Firenze quasi un potuto, poco prima della morte”. Ora tocca conti dello zio con i suoi zoccoli sulla neve. mese dopo. Mario era un ragazzo alto più a chi resta. “È un problema che mi pongo. Sono circostanze diverse ma non dobbiamo di un metro e ottanta. Quando arriva pesa Mio zio è morto nell’agosto 2010, io sono ignorarle”. Né dimenticare che il male, ot- 31 chili. “Torna a casa e racconta cosa gli entrata nell’associazione a settembre. L’ho tant’anni fa, era sul portone di casa nostra. è successo, ma nessuno gli crede. Erano fatto anche per un senso di dovere. La mia “Stiamo lavorando alla creazione di alcuni storie oltre l’immaginabile, talmente di- è l’ultima generazione che ha avuto una percorsi della memoria in giro per Firenze. sumane da risultare incredibili”. Lui, come relazione diretta con queste storie, i ra- Degli itinerari guidati, in collaborazione molti altri deportati, si chiude nel silenzio gazzi di oggi non ce l’hanno. Quando vado con altre associazioni, per raccontare la e per molti anni dovrà sopportare da solo nelle scuole a parlare della deportazione storia della deportazione direttamente nei anche la condanna del ricordo. Fino agli ne restano turbati. Gli studenti che parte- luoghi in cui è nata. La casa dove abitava anni Sessanta, quando con le fotografie e i cipano ai viaggi della memoria cambiano. l’ex deportato, il posto in cui è stato pre- filmati degli americani comincia una presa Ma, nonostante tutto, lo sentono come un so. Ce ne sono tanti. Un conto è dire che c’è di coscienza collettiva su cosa siano stati qualcosa di estremamente lontano da loro. stata la deportazione. Un altro dire che è i campi di sterminio. “È allora che inizia Questo è il punto: far capire da cosa è nato, successa a questa persona, proprio davanti anche il suo percorso all’interno dell’Aned, che la radice del male è la stessa ed esiste a casa tua”.
14 | il Reporter GREEN REPORTER Green Reporter è una rubrica dedicata ai temi ambientali. Notizie, guide e approfondimenti affidati ogni mese a un esperto. Un’informazione corretta e lontana dalle fake news per una nuova coscienza ecologista. Polveri sottili, i numeri del 2020 Lockdown uguale meno emissioni? Non proprio. Cala il biossido d’azoto, stabili le PM10. Con qualche buona notizia: cosa dicono i dati Arpat di Guido Bachetti
Gennaio/Febrraio 2021 | 15 L ockdown, telelavoro e spostamenti che in Toscana rispettano solo 13 delle 34 riori di molto rispetto a quelli registrati a limitati al minimo essenziale. Al- stazioni, quelle installate in aree collinari, Signa, dove la stazione si trova in una zona meno una cosa buona, il 2020, l’avrà montane o costiere. Il secondo parametro è meno trafficata ma ad alta densità residen- prodotta: con meno traffico sulle la media annuale che misurainvece l’espo- ziale. Pesa anche la componente ambien- strade sarà stata un’annata positiva per la sizione a lungo termine. In questo caso il tale, perché le condizioni metereologiche qualità dell’aria? Sì e no, anche se le buone limite di legge è più basso, 40 microgrammi influenzano fortemente i livelli di polveri notizie non mancano. Arpat, l’Agenzia re- per metro cubo. Tutte le stazioni fioren- sottili nell’aria, che raggiungono il picco gionale per la protezione ambientale della tine lo rispettano, con valori annui medi nei mesi freddi (da novembre a gennaio) e Toscana, ha anticipato i dati del monitorag- tra i 18 e i 23. Solo in due casi (Gramsci e calano drasticamente in caso di piogge ab- gio del livello di emissioni registrato dalle Signa) il valore supera il riferimento mas- bondanti. Il lockdown è scattato quando si stazioni di tutta la Toscana, comprese le sei simo raccomandato dell’Oms – di nuovo, era già usciti dal periodo critico. Di buono centraline dell’area fiorentina: al Giardino ben più restrittivo – di 20 microgrammi per c’è però che la tendenza al ribasso si con- di Boboli, in viale Gramsci, viale Bassi, via metro cubo. Un 2020 migliore delle anna- ferma. Nel 2008 la media delle cinque sta- del Ponte alle Mosse, a Signa e a Scandic- te precedenti? Di pochissimo. Se la media zioni fiorentine (quella di Signa non c’era ci. Ci sono due indicatori che determinano dell’agglomerato fiorentino è di 20,3 mi- ancora) era di 35 microgrammi per metro il voto in pagella. Il primo misura l’esposi- crogrammi per metro cubo, quella del 2019 cubo. Ancora nel 2015 era di 29,8. Dove il zione acuta, ovvero le singole giornate di fu di 21. Nonostante due mesi di lockdown lockdown ha invece inciso, e drasticamen- picco, quando gli inquinanti superano un pressoché totale e dunque con molte meno te, è sulle emissioni di biossido d’azoto, gas livello di guardia alto ma per un periodo di macchine in strada. Sarebbe però un errore inquinante e nocivo per la salute umana la tempo breve. Il tetto è fissato a 50 micro- associare le emissioni di PM10 solo agli sca- cui presenza nell’aria è più strettamente le- grammi di PM10 per metro cubo d’aria e richi dei veicoli. Una quota consistente – e gata alla combustione dei motori delle auto. la legge nazionale ed europea consentono anzi maggioritaria in Italia, secondo diversi A gennaio e febbraio la distribuzione dei fino a 35 sforamenti all’anno. Tutte e sei le studi – delle polveri sottili presenti nell’a- valori era in linea con quelle registrate nel centraline ne hanno registrato un numero ria sono il prodotto dei processi industriali triennio precedente. A marzo 2020, il mese inferiore: Signa 25, Gramsci 15, Mosse 13, e della combustione di biomasse. Quella dei della serrata nazionale, l’indicatore è preci- Scandicci 9, Bassi 7 e Boboli 5. Nessuna normali impianti di riscaldamento, insom- pitato: se nel triennio 2017-2019 la mediana invece chiude l’anno sotto al limite di soli ma: caldaie, stufe e caminetti. Tanto che era di 62 microgrammi per metro cubo, il 3 sforamenti raccomandato dall’Organiz- gli sforamenti di viale Gramsci, una delle dato 2020 della centralina di viale Gramsci zazione mondiale della sanità. Un tetto strade più trafficate di Firenze, sono infe- è sceso a 36.
16 | il Reporter ARTE La nuova vita del Battistero I mosaici delle pareti interne tornano a splendere: completato un restauro da un milione e mezzo di euro. E i lavori rivelano la storia di Firenze Immagini Opera Santa Maria del Fiore di Guido Bachetti “Q ua vengono tutti coloro che struttura e la decorazione a mosaico. Nu- vano che il Battistero fosse un edificio anti- vogliono vedere cose mirabi- merose le scoperte emerse dalla campagna co, risalente al periodo romano della città, li”. Nell’attraversare la Por- di studi e di indagini diagnostiche mai ese- un tempio pagano trasformato in chiesa. ta del Paradiso del Ghiberti, guite prima d’ora in maniera così approfon- In effetti gran parte del rivestimento mar- guardando in basso, si legge questa frase dita sull’intero monumento e sulla sua sto- moreo del Battistero, così come i numerosi intarsiata nei marmi del pavimento del ria. In occasione del restauro delle pareti frammenti, le iscrizioni antiche e le grandi Battistero fiorentino. Se poi lo spettatore del Battistero è stato inoltre effettuato un colonne che sorreggono la trabeazione so- alza lo sguardo, la bellezza lo circonda in un intervento di pulitura sul monumento fu- pra le porte all’interno, provengono dal- tripudio di tesori a trecentosessanta gradi. nebre dell’antipapa Giovanni XXIII, opera le rovine della “Florentia” romana, forse Ma i tesori vanno custoditi. Lo sanno bene di Donatello e Michelozzo, addossato a uno proprio da qualche edificio pagano. Il mo- all’Opera del Duomo, dove incessantemen- dei lati del Battistero, liberato dalle polveri numento che vediamo oggi è però il frutto te, da oltre settecento anni, lavorano alla superficiali che ne coprivano la doratura. dell’ampliamento di un primitivo Battiste- conservazione di questo inestimabile pa- Fra il primo e il secondo decennio del Tre- ro, risalente al IV-V secolo. Nonostante il trimonio. Si è concluso a fine gennaio il re- cento, terminata la colossale impresa dei periodo di grande difficoltà dovuto al crollo stauro su quattro degli otto lati interni del mosaici della Cupola del Battistero, si volle del turismo in conseguenza della pande- Battistero, il monumento più antico della infatti estenderli anche alle zone parieta- mia da Covid-19, l’Opera di Santa Maria del città di Firenze, con i mosaici trecenteschi li dove in origine non erano previsti. Per Fiore ha deciso di proseguire nel restauro che raffigurano, tra gli altri, profeti, vesco- farlo, però, andava trovata una soluzione del Battistero per completarlo, salvo im- vi e cherubini. “Il mio bel San Giovanni” lo che permettesse di sovrapporre i mosaici al previsti, entro la fine del 2021. “Il restauro chiamò Dante Alighieri, che qui fu battez- rivestimento marmoreo e ovviasse ai pro- è stato interamente finanziato dall’Opera zato. Il restauro delle pareti interne di mar- blemi di staticità del monumento, già allora di Santa Maria del Fiore – spiega Vincen- mo bianco, verde di Prato e mosaici, è ini- conosciuti. Furono impiegate delle tavelle zo Vaccaro, consigliere in carica – che dal ziato alla fine del 2017, una volta terminato in terracotta fatte su misura, scalfite e fis- 2017 ad oggi ha investito oltre un milione e quello delle facciate esterne e del manto di sate al marmo delle pareti del Battistero mezzo di euro”. Restaurate le pareti rimar- copertura. Un lavoro che si è rivelato molto con perni centrali di ferro ribattuti e saldati rà solo la Cupola e già oggi si parla di un complesso e ha interessato l’architettura, la a piombo. I fiorentini del Medioevo crede- possibile successivo restauro.
Gennaio/Febrraio 2021 | 17 MAD Il grido dei ragazzi contro il virus Paura, rabbia, speranza: le voci degli adolescenti di tutto il mondo alle prese con la pandemia diventano un’opera d’arte È un invito rivolto agli adolescenti di tutto il mon- do quello ideato dall’artista Benedetta Manfria- ni e raccolto da Murate Art District che se ne è fatto promotore. C’è tempo fino al 15 febbraio per partecipare al bando “Voci adolescenti. Call for Qua- ranteens”. Il progetto raccoglierà una serie di regi- strazioni audio lunghe al massimo venti secondi nel- le quali i ragazzi raccontano il loro punto di vista sui disagi e il dramma della pandemia. “Il progetto nasce dall’esperienza vissuta quotidianamente da mia figlia adolescente, alle prese con la didattica a distanza da marzo scorso”, spiega Benedetta Manfriani. “Mia fi- glia, come tutti gli studenti in Dad, trascorre l’inte- ra giornata davanti al monitor per le lezioni e per lo svolgimento dei compiti, parla con gli amici in chat o su una piattaforma online e se ha tempo guarda qualche serie”. “La fatica del primo lockdown – conti- nua Manfriani –, è stata superata con la speranza che tutto si risolvesse velocemente. Ora però, dopo quasi un anno di didattica a distanza, i ragazzi cominciano a manifestare segnali di disagio importanti. Questa impressione di sofferenza è stata confermata dall’in- contro con gli alunni di alcune scuole medie che hanno manifestato ansia per la salute dei propri cari, preoccupazione per la situazione economica della fa- miglia, angoscia per il timore di contagiare i nonni provocandone la morte, grande paura per il futuro”. Da questa esperienza vissuta in prima persona l’arti- sta ha deciso di trarre ispirazione per la sua prossima opera, un lavoro corale che raccoglierà il “grido” dei ragazzi coinvolti nella pandemia, in tutto il mondo. L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto “Voci Adolescenti” – che al termine del lavoro di rice- zione degli audio verrà trasformata in un’installazio- ne sonora – mira a raccogliere la voce dei ragazzi di tutto il mondo (infatti il bando è stato diffuso in ita- liano e inglese), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suo- no come si percepiscono, come si sentono e chi sono. Una voce, il pezzo di una canzone, un suono, il canto di un uccello, un grido, un rumore. Il contributo è to- talmente libero e anonimo. Chi vuole partecipare può mandare un audio al numero dedicato 320.2505022 o alla mail info.mad@muse.comune.fi.it con oggetto “Voci adolescenti”. G.B.
18 | il Reporter Sport FIORENTINA Il futuro si chiama Maleh Il club viola si assicura il centrocampista classe 1998 del Venezia, tra le migliori promesse del calcio azzurro. Un talento che non va sprecato di Lorenzo Mossani T alento puro che, almeno stavol- na, in Serie C. Nella prima mezza stagione inizio campionato. Ha già esordito con la ta, non dev’essere sprecato. Par- gioca nove partite e stupisce per la facilità Nazionale Under italiana. E anche in ma- liamo del gioiellino acquistato a di cross e dribbling, doti davvero innate glia azzurra ha brillato, esaltandosi come gennaio dalla Fiorentina, Youssef in Maleh. Il Venezia lo nota e compra il esterno di sinistra. In quattro presenze ha Maleh, centrocampista classe 1998. Non cartellino del giocatore, lasciandolo co- già realizzato uno splendido gol. In poche facciamogli fare la fine di Montiel: già munque a Ravenna. Lì continua a trovare parole, un centrocampista di qualità con da ora dovrebbe essere considerato tra i spazio, gioca 23 partite e segna anche un spiccate doti offensive, dalla grande tec- possibili titolari per la prossima stagione. bel gol, di sinistro a incrociare. Da due sta- nica e dall’inserimento facile. In un ipote- Maleh è cresciuto nel settore giovanile del gioni è diventato titolare inamovibile in tico centrocampo a tre la sua zona sarebbe Cesena, arrivando fino alle soglie della Serie B col Venezia. Tanta qualità, un gol quella della mezzala sinistra, ma la facilità prima squadra quando questa militava in e molta corsa in tutte le fasi. Oggi è uno di gestione del pallone lo può portare in Serie B. Nel gennaio 2018, non riuscendo dei leader del centrocampo veneto, an- futuro a occupare tutte le posizioni del a trovare spazio con continuità, ha scelto che se, dopo il suo passaggio alla Fioren- centrocampo. Perché no, anche facendolo di scendere di categoria andando a Raven- tina, il Venezia ha rivisto la gerarchia di evolvere in un ottimo trequartista.
Sport Gennaio/Febrraio 2021 | 19 IL BENZIVENDOLO Bilancio (amaro) di metà stagione Errori, delusioni e cose da salvare: l’analisi a tutto campo di Andrea Di Salvo in vista del girone di ritorno L a situazione della Fiorentina, purtroppo, non è delle più felici. Non abbiamo una rosa da Champions, ma nemmeno da Serie B. Se- Ed è un malessere che arriva dalla testa. Patron Commisso ha condo me c’è qualcosa che non va nel gruppo e lo si vede poi in campo. dovuto ingoiare tanti bocconi amari. Il suo sogno di realizzare Temo che il problema non sia stato tanto il girone di andata, ma che lo stadio a Firenze potrebbe essere ormai tramontato dopo il sarà quello di ritorno a farci soffrire. “no” del Ministero alla demolizione del Franchi che sembra davvero Quale deve essere il profilo di un mister ideale per Firenze? aver placato la voglia di investire del presidente. Poi gli insuccessi di- La prima cosa che un bravo allenatore deve fare è riuscire a gestire rigenziali: le partenze di Lirola, Duncan, Cutrone sono fallimenti del il gruppo e conquistarne la fiducia. Dopodiché può dargli un gioco diesse Pradè. Senza giudicare la partenza di Chiesa e del suo naturale e raccogliere i risultati. Per motivi diversi, Montella e Iachini hanno sostituto Sottil, i primi tre erano stati però acquisti scelti per fare la sbagliato. Anche per Prandelli la strada è in salita. differenza: chi ha giocato poco, chi ha giocato male, chi è sembrato Diversi giocatori sembrano apatici... alla Fiorentina solo di passaggio. I tifosi intanto sono sempre più di- I giocatori moderni pensano ai tatuaggi e ai capelli in ordine. Alla visi dai social, stanchi di non poter assistere alle partite causa Covid e Fiorentina non ce n’è uno che riesca a impartire disciplina nello spo- di lottare per non retrocedere per il terzo anno consecutivo. Il nostro gliatoio. Non diventano apatici, ma stronzi. È diverso. fidato “Benzi” Andrea Di Salvo, mister, opinionista e tifoso della Fio- Che faresti se fossi Rocco Commisso? rentina, cerca di far luce in un momento davvero buio. Troverei un dirigente che sappia fare calcio in modo serio. Si deve Si parla moltissimo di stadio, ma dove la vorresti vedere la Fio- rendere conto che non siamo in America e noi non siamo il Cosmos. rentina? Via Pradè e Prandelli. Ci vuole un progetto di almeno tre anni, con Lo stadio lo vorrei lì dove è adesso, rifatto completamente nuovo. La acquisti sensati nei reparti dove ce ne è bisogno. Io vorrei il direttore storia della Fiorentina è a Campo di Marte e vorrei rimanesse lì. Se generale dell’Atalanta: lo paghi, lo porti a Firenze e lo fai lavorare. poi dovessi andare a Campi, andrò a Campi: vado dove mi porta il Il dirigente capace fa guadagnare la società, non dobbiamo fare voli cuore viola. pindarici negli investimenti. Cosa dà in più uno stadio di proprietà? La delusione del girone di andata... Teoricamente lo stadio di proprietà della società do- Mi sta deludendo Pezzella, è nettamente sotto il suo vrebbe portare introiti maggiori. Se però per avere lo standard. Ricordo che a inizio stagione voleva andare stadio di proprietà devo andare in Serie B, rimango via: è distratto da qualcos’altro? col vecchio Franchi! Napoli e Lazio hanno vinto tro- Il migliore fin qui? fei nazionali anche senza stadio. Non mi dispiace- Secondo me è Vlahovic. A metà stagione ha già fatto rebbe davvero vincere due coppette come loro. gli stessi gol dell’anno scorso e se gli arrivassero più Atalanta e Lazio cosa hanno in più rispetto alla palloni potrebbe essere la sua grande gran occasio- Fiorentina? ne. Un programma tecnico che è iniziato anni fa e del qua- Passiamo alle ladies: come sta andando la stagio- le adesso raccolgono i risultati. Qui a Firenze si vorrebbe ne? tutto e subito ma ovviamente non è possibile, Rocco dovrebbe Anche la Fiorentina femminile purtroppo sta facendo una spendere 200 milioni a ogni sessione di mercato. Con i dirigenti giusti stagione non positiva. Evidentemente il rinnovo della rosa non ha e un pochino di pazienza in più, la Fiorentina potrebbe arrivarci. portato i risultati sperati. È rimasta la Champions, speriamo possano Ma siamo così scadenti come ci fotografa la classifica? fare un risultato pazzesco almeno lì. Foto Tiziano Pucci © www.agenziafotograficaitaliana.com
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