Perché (e come) leggere ancora il Poeta - DANTE 700 - GENNAIO/FEBBRAIO 2021 Mensile di informazione gratuito ilreporter.it - Il Reporter

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                                           DANTE 700

                                         Perché (e come)
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                                         ancora il Poeta
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Gennaio/Febrraio 2021 | 3

                                                   “Isplendor di viva
                                                   luce etterna”
                                                   I
                                                      n una sua celebre conferenza del luglio 1950, il premio Nobel T.S. Eliot disse: “La Divina
                                                      Commedia esprime nell’ambito dell’emozione tutto ciò che, compreso tra la disperazio-
                                                      ne della depravazione e la visione della beatitudine, l’uomo è capace di sperimentare”.
                                                      Dalla selva oscura al vivo lume divino, l’ingegnosa macchina dei tre mondi ultraterreni
                                                   è in fondo il più grandioso palcoscenico dell’agire umano, del fare degli uomini. D’altron-
                                                   de poíesis, radice greca di poesia, indica appunto il “fare”. E in Dante è poesia l’orrido e
                                                   il degradato dell’Inferno come lo è l’osservazione filosofica del Purgatorio, l’alto ordine
                                                   morale, la pura esaltazione spirituale del Paradiso. La sua fiducia nella validità di ogni
                                                   esperienza umana è assoluta. Crede nella possibilità dell’uomo, nel libero arbitrio come
                                                   dono d’amore supremo del Dio dei cristiani. Bene e male sono una scelta, il solo giudizio
                                                   infallibile è quello ultraterreno: l’uomo è dubbio, è imperfezione. Nel tredicesimo canto
                                                   del Paradiso, San Tommaso si rivolge così all’Alighieri: E questo ti sia sempre piombo a’ pie-
Il Reporter
Anno XV n.1 del 1/2/2021 - ISSN 2612-2383          di / per farti mover lento com’uom lasso / e al sì e al no che tu non vedi: / ché quelli è tra li stolti
Periodico d’informazione locale                    bene a basso, / che sanza distinzione afferma e nega / ne l’un così come ne l’altro passo; / per-
N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze.   ch’elli ‘ncontra che più volte piega / l’oppinion corrente in falsa parte, / e poi l’affetto l’intelletto
Contiene I.P. - Prezzo di copertina euro 0,00.     lega. Abbi cautela nel giudicare, perché un’opinione frettolosa conduce spesso all’errore,
                                                   e il cieco amore che nutriamo per le nostre idee è nemico del buon ragionamento. Che
Editore e concessionaria                           potenza inalterata conservano certe parole sette secoli più tardi! Che bello sarebbe, nei
Tabloid soc.coop.                                  nostri tempi troppo segnati dai tribalismi, da bellicose divisioni e presunzioni di infalli-
Via Giovanni dalle Bande Nere 24                   bilità, riprendere Dante e farne uno spazio di riflessione collettiva. Alle tante celebrazioni
50126 Firenze
                                                   che il 2021, anno dantesco, ha in calendario, Il Reporter aggiunge l’ampio approfondimen-
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                                                   to delle pagine che seguono: abbiamo chiesto a eminenti studiosi di raccontarci come e
Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze                  perché, settecento anni dopo la sua morte, Dante sia ancora il poeta universale. E il più
                                                   grande di tutti.
Direttore Responsabile
Andrea Tani                                                                                                                                   Andrea Tani
                                                                                                                                     direttore@ilreporter.it
Redazione
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Stampa                                             illustrazioni per La Divina Commedia”, courtesy Galleria e Casa d’Aste Pananti.
Baroni & Gori - Prato                              Nelle pagine che seguono: altre illustrazioni da “Venturino Venturi illustrazioni per La Divina Commedia”.
                                                   Si ringrazia Galleria e Casa d’Aste Pananti per la gentile concessione.
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  DANTE 700

L’Inferno è nato a Firenze
Non è leggenda: secondo Alberto Casadei, Dante ha
davvero iniziato a comporre la Commedia prima dell’esilio.
Il più grande dantista contemporaneo spiega
perché (e come) leggere oggi quei versi

di Andrea Tani

«C
                on altra voce omai, con altro
                vello / ritornerò poeta, e in
                sul fonte / del mio battesmo
                prenderò ‘l cappello». Inve-
ce Dante, a Firenze, non tornò. L’auspicio
che apre il canto XXV del Paradiso rimarrà
tale: mai verrà incoronato nel Battistero di
San Giovanni, mai la città volle estingue-
re la condanna all’esilio che lo condannò
a comporre l’opera più grande nelle corti
rivali, da ospite. Solo con molti decenni di
ritardo, quando la fama della Commedia
era ormai immensa, Firenze rivendicherà
il poeta. Consolandosi con l’idea che, for-
se, almeno l’Inferno potrebbe esser nato a
Firenze, appena prima che la guerra tra
guelfi bianchi e neri prendesse a infuria-
re. Tutta leggenda? Forse no. “Io sostengo
che Dante abbia iniziato davvero a scrive-
re l’Inferno a Firenze”: a dirlo è Alberto
Casadei, uno dei massimi dantisti contem-
poranei. Il perché lo spiega nel suo Dante
– Storia avventurosa della Divina commedia
dalla selva oscura alla realtà aumentata,
pubblicato di recente da Il Saggiatore. Un
percorso guidato nell’epoca e nella poeti-
ca di Dante, strumento adatto tanto agli
specialisti quanto ai lettori comuni. “C’è
una leggenda, o quella che molti riteneva-
no lo fosse, riportata da Boccaccio – rac-
conta il professor Casadei – secondo la
quale Dante avrebbe scritto i primi sette
canti a Firenze. Poi, mandato in esilio e
rimasto senza i manoscritti aveva dovuto
accantonare il lavoro. Fino a quando quel-
le «iscritture» non vennero recuperate e
riconsegnate. Sarebbe avvenuto intorno
al 1306, quando il poeta di sicuro rimase
per qualche tempo presso i Malaspina in
Lunigiana. Detta così sembra una storia
inventata dai fiorentini tanto per dire che,
sì, lo abbiamo cacciato da Firenze ma è qui
che è nata la Commedia”.
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Gennaio/Febrraio 2021 | 5

Invece andò proprio così?                        antropologo” per il modo in cui indaga
Si capisce che i canti scritti a Firenze non     il vissuto delle anime che incontra.
possono essere sette perché nel sesto già        Già quelli che nell’Ottocento venivano ri-
si parla dell’esilio, quindi è successivo.       conosciuti come personaggi eterni, pen-
Boccaccio probabilmente non si era potu-         siamo a Ugolino, a Farinata, ovviamente a
to affidare alle persone che direttamen-         Francesca e Ulisse, lo sono in quanto per-
te avevano rinvenuto i manoscritti, ma a         sonaggi che toccano caratteristiche uma-
degli informatori. Informatori che aveva-        ne perenni. Addirittura nel tempo si sono
no notizie molto buone. L’idea che i canti       arricchiti di sfumature nuove, proprio per-
fossero sette è un’invenzione, nasce per il      ché sono degli archetipi. Ulisse, ad esem-       Alberto Casadei è professore ordinario
fatto che il canto ottavo si apre con il ver-    pio: uno dei più grandi eroi dell’antichità       di Letteratura italiana all’Università di
so «Io dico, seguitando…». Detto questo          – Dante peraltro credeva che fosse esistito       Pisa. Si occupa di opere dal Trecento
però ci sono ragioni interne, stilistiche,       davvero – ma la tradizione antica non di-         al Cinquecento e di poesia e narrativa
di tipo di discorso, per potere affermare        ceva niente in merito alla sua morte. Dante        contemporanee, di teoria letteraria e
con buona probabilità che i primi quattro        allora decide di creare il suo finale, come       poetica cognitiva. Ha scritto numerosi
canti siano stati effettivamente scritti a       farebbe un grande narratore di oggi. Op-           articoli e contributi danteschi. Il suo
Firenze. Sono canti che risultano da varie       pure Francesca, un personaggio inventato:       ultimo libro è Dante – Storia avventurosa
angolature arcaici rispetto ai successivi,       aveva qualche notizia, poche informazioni       della Divina commedia dalla selva oscura
contengono elementi poco plausibili se           su un fatto terribile che poteva essere acca-     alla realtà aumentata, pubblicato da Il
inseriti nel 1307, ma molto meglio giusti-       duto. Ma non è che ci fossero gli strumenti                      Saggiatore
ficabili prima dell’esilio. Dante li avrebbe     attuali per ricostruirlo. Allora Dante, in un
scritti nel 1300-1301, in anticipo sul primo     mondo in cui c’erano solo gli eroi antichi, o
grande Giubileo. E li avrebbe quindi scritti     al massimo quelli della Tavola Rotonda del
a Firenze.                                       ciclo arturiano, inventa un’eroina, donna e
A proposito di Dante a Firenze, lo si im-        a lui contemporanea. Qualcosa di assolu-
magina molto coinvolto nella vita poli-          tamente inconcepibile. Tutto questo fa di
tica e intellettuale del suo tempo. Che          Dante il primo grande romanziere. E come
rapporto c’era tra il poeta e la città?          ogni romanziere, è anche un po’ un antro-
In realtà era molto meno inserito di quello      pologo.
che immaginiamo. Al di là dell’esilio, che       Il suo è però anche un percorso di re-
è successivo e arriva per motivi politici,       denzione personale.
Dante non faceva parte degli ambienti            Il viaggio comincia da una situazione di
universitari, non era dottore in legge, non      grande dolore, la famosa selva oscura. Che      trollo, e la cosa più orrenda che può fare è
aveva studiato a Bologna anche se aveva          è il peccato, ma in generale è la condizione    appunto cibarsi della carne dei figli. Dante
frequentato la città. Però aveva letto così      di colpa, di incertezza. Da lì Dante si spin-   lo racconta senza dirlo esplicitamente, la-
tante cose e in maniera talmente personale       ge fino a immaginare di incontrare Dio,         scia che sia il lettore a capirlo da solo. Di
e acuta da essere considerato uno degli uo-      una delle cose più potenti che uno scritto-     più, vuole la partecipazione costante dei
mini più dotti del suo tempo. A suo modo è       re antico poteva immaginare, soprattutto        lettori che devono capire perché quel per-
un intellettuale, ma lo è da outsider. Tutto     uno scrittore cristiano. Il suo percorso mo-    sonaggio è lì, cosa ha fatto e perché anche
quello che fa è assolutamente suo e ori-         stra, da un lato, una grande inquietudine.      chi si trova nel più basso Inferno è in realtà
ginale, non corrisponde quasi per niente         Dante è un personaggio inquieto, che cam-       un eroe tragico.
agli schemi dell’epoca. Tant’è che i primi       bia tante volte idea su tante cose. Al tem-     Come ricorderà Dante nel 2021?
tentativi di interpretarlo fatti al suo tempo    po stesso però ha una serie di certezze, le     Con l’Associazione degli italianisti, di cui
sono banalissimi rispetto alla complessità       stesse che lo sostengono fino alla fine del     sono coordinatore del gruppo Dante, ripro-
del suo testo. Per esempio, la solita sto-       suo viaggio salvifico. Il suo è un percorso     porremo la nostra maratona per il Dantedì,
riella che viene detta fin dalle scuole su-      di formazione, iniziatico, simile a quello di   il 25 marzo, con 100 scuole di tutta Italia
periori, cioè che Virgilio è allegoria della     chiunque voglia arrivare a una verità.          che leggono tutti e 100 i canti della Divina
ragione, Beatrice allegoria della teologia…      Anche passando attraverso il dolore:            Commedia in una mattina. Se si affronta
è una lettura che arriva da quello che ne        Dante conosce il fallimento, racconta il        Dante in modo attivo, facendo capire per-
dicevano i primi interpreti ma non corri-        male senza giudicare. Di nuovo, in anti-        ché è importante studiarlo, gli studenti si
sponde affatto a quello che fa Dante. Il suo     cipo sui suoi tempi?                            appassionano, approfondiscono e ne trag-
è un testo estremamente denso, di versi          Un lettore di oggi, anche senza essere uno      gono anche alcune versioni personali. E
brevissimi, condensati, scritti in terzine. E    specialista, riesce a comprendere il modo       poi a maggio, in un momento che si spera
questo è fondamentale e complicatissimo.         in cui Dante affronta i grandi temi: le         sia un po’ meno terribile dal punto di vista
Paradossalmente è superiore rispetto a           grandi colpe, i grandi peccatori, ma anche      epidemico, abbiamo organizzato moltissi-
tutti gli intellettuali “veri” della sua epoca   la grande umanità. Tutto il suo percorso        mi incontri in tutta Italia con grandi scrit-
proprio perché non adotta la loro sistema-       ultraterreno è pieno di umanità. Dante          tori italiani e stranieri che prenderanno
ticità. Il testo di Dante è totalmente origi-    non si tira indietro di fronte a niente, an-    uno spunto dantesco per parlare di attua-
nale, più profondo. Per questo anche molto       che alle cose più terribili. Ugolino si ciba    lità. Il tutto diventerà una serie di video.
più interessante.                                della carne dei figli. È il punto più basso     L’importante è che non siano iniziative
La stessa profondità dei suoi personag-          dell’Inferno, dove l’uomo – per colpa di al-    effimere, che siano l’occasione per lasciare
gi: lei parla di Dante come di un “poeta-        tri uomini – è tornato bruto, privo di con-     qualcosa a disposizione di tutti.
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Gennaio/Febrraio 2021 | 7

  DANTE 700

L’Alighieri?
Non era un tipo pop
Intervista a Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della
Crusca. Ecco come Dante è diventato il padre della lingua italiana
di Ludovica V. Zarrilli

S
         e Dante Alighieri si ritrovasse per         indietro additandolo come un modello im-           veramente nella testa e nelle abitudini delle
         qualche ora nel XXI secolo probabil-        perfetto, talvolta volgare, autore di testi che    persone. Non si deve trattare di occasionali-
         mente non è davanti a un pc o a uno         avrebbe fatto meglio a non scrivere. Meglio        smi, ovvero di meteore linguistiche. “Non so
         smartphone che passerebbe il tempo          Petrarca, se si doveva scegliere una guida         se friendzonare entrerà a tutti gli effetti a far
a disposizione. Mettiamo però che, per caso,         tra i padri fondatori della lingua. E questa       parte della nostra lingua, ma – ad esempio –
si imbatta in uno dei tanti video pubblicati         storia è andata avanti nel tempo. “Anche nei       spoilerare viene ormai utilizzato con grande
da popolarissimi youtuber: cosa pensereb-            secoli successivi non era sempre il preferito      frequenza di alcuni anni”. Insomma, anche
be? Li considererebbe ambasciatori moderni           – continua Marazzini –. La preferenza per          le nuove parole si ritrovano a un certo punto
della lingua italiana? “Non penso proprio.           Dante arriva nell’Ottocento, negli anni in         in una selva oscura e non si sa se il loro de-
Con ottime probabilità li disprezzerebbe”. È         cui nasce l’Italia. Giuseppe Mazzini lo dice       stino sarà poi uscirne o smarrirsi per sempre
granitico il professor Claudio Marazzini, lin-       con chiarezza: non si può esser italiani sen-      ed essere dimenticate. “Tutti possono inven-
guista e presidente dell’Accademia della Cru-        za aver letto Dante”. “Gli accademici hanno        tare un neologismo ma non tutti sono sicuri
sca che nell’anno in cui ricorrono i 700 anni        sempre guardato a Dante con interesse spe-         che duri nel tempo”, prosegue il professore.
dalla morte del sommo poeta dedica mostre            ciale. Ma alla fine del Cinquecento, quando        Ma quali erano i neologismi danteschi? “Ad
e iniziative alla sua memoria. “In vita Dante        nasce la Crusca, qualcuno aveva fatto le pul-      esempio immiarsi e intuarsi sono neologismi
non ebbe nessun atteggiamento di simpatia            ci al sommo poeta”. Nessuno oggi oserebbe          di Dante e significano, rispettivamente, io
popolare. L’unica scelta popolare che fece fu        contestare un verso dell’autore della Divina       che mi faccio te e tu che ti fai me”. Molto po-
quella della lingua, e in questo senso ebbe          Commedia. Schiere di studenti potrebbero           etici ma non esattamente di uso quotidiano.
la sensibilità del divulgatore. Ma per il re-        giurare di essersi sognati l’Alighieri, con la     “Eppure, per l’autorevolezza dantesca, que-
sto fu sempre un aristocratico – continua            sua veste purpurea, bacchettarli per un ac-        sti termini sono riportati in tutti i vocabolari
Marazzini –. È celebre la novella di Franco          cento sbagliato o una terzina dimenticata.         italiani”. Come a dire: ubi maior… friendzo-
Sacchetti (che fa parte della raccolta Il Tre-       Eppure è così. Ma arriva un momento in cui         nare cessat.
centonovelle, scritte dal Sacchetti alla fine del    l’Italia salda il conto lasciato in sospeso con
Trecento, ndr) intitolata “Dante Allighieri fa       Dante e questo momento è l’Unità. “La Cru-
conoscente uno fabbro e uno asinaio del loro         sca, come tutti gli italiani, considera Dante il
errore, perché con nuovi volgari cantavano il        padre della nostra lingua. E già nel Seicento
libro suo” in cui Dante sente un fabbro reci-        gli accademici lo collocano al primo posto
tare male i versi della Divina Commedia, così        della loro personale classifica pubblicando,
prende i suoi ferri e li butta in strada. Alle ri-   nel 1695, la Divina Commedia con il marchio
mostranze del fabbro risponde in soldoni, Tu         dell’Accademia della Crusca”. Ma, sempre
rovini l’opera mia e io la tua”. Dante era ari-      ritornando a quella famosa macchina del
stocratico e superbo”. Insomma, l’autore del         tempo, cosa penserebbe Dante di neologismi
Convivio e del De vulgari eloquentia non era         come “friendzonare” o “blastare”? “Non lo
proprio un tipo simpatico. Tant’è che a lungo        so. Quello che posso dire è che Dante stesso
non riscosse – per vari motivi, da ricercare         fu autore di alcuni neologismi, quindi pro-
anche nel suo impegno politico – nemme-              babilmente non si scandalizzerebbe molto.
no l’approvazione di molti studiosi. Difatti         Però c’è da specificare una cosa al riguardo:
“sommo”, Dante, lo è diventato col tempo. Il         l’Accademia della Crusca riceve ogni anno
poeta, scrittore e uomo politico, conosciuto         numerosissime segnalazioni di neologismi                 Claudio Marazzini è presidente
nei cinque continenti e considerato il padre         (da bofu a whattsappare, da fasarsi a skillare,      dell’Accademia della Crusca dal 2014.
della lingua italiana, non è sempre stato una        da svapare a vegefobia e la lista sarebbe an-        Linguista e accademico, ha insegnato
star. O meglio, era un personaggio molto             cora molto lunga, ndr), ma non tutte queste         alle università del Piemonte Orientale, di
popolare anche al suo tempo, ma non era              parole diventano poi di uso comune ed en-           Macerata e di Udine, oltre ad aver tenuto
universalmente apprezzato e riconosciuto             trano a far parte dei vocabolari ufficiali”. Per    numerosi corsi all’estero. Il suo campo di
come un maestro. Ad esempio Pietro Bem-              intendersi, prima che un nuovo termine entri        studi è la storia della lingua italiana, che
bo, grammatico, poeta e umanista, un paio            ufficialmente a far parte del lessico italiano     ha esplorato in oltre 250 pubblicazioni, tra
di secoli dopo la morte di Dante si guardava         devono passare un po’ di anni e deve entrare       saggi, libri e articoli su riviste specializzate
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  DANTE 700

Le 100 voci della Commedia

Artisti, scrittori, critici, registi. I volti giovani della cultura italiana
alla riscoperta di un’opera per sempre contemporanea: Edoardo
Rialti racconta il grande Commento collettivo de L’indiscreto
di Andrea Tani

T
          olti i grandi testi sacri, nessun li-    la casa d’aste fiorentina Pananti. Dice “siamo”   nei quali si misura la monumentalizzazione
          bro nella storia è stato commentato      a ragion veduta, perché questo è un commen-       dell’autore. Fino a rischiare, paradossalmen-
          quanto la Divina Commedia. Comin-        to diverso da tutti quelli che lo hanno pre-      te, l’imbalsamazione: ampliare la distanza
          ciarono già i contemporanei di Dante     ceduto. Un commento collettivo: 100 autori,       anziché avvicinarla”. Da lì, l’idea. “Con il mio
e da lì in poi non si è più o meno mai smesso      uno per ciascun canto. “Abbiamo iniziato nel      direttore Francesco D’Isa volevamo portare
di interpretarla, parola per parola. A Firenze,    2019 – racconta Rialti – proprio perché desi-     nella natura de L’indiscreto – che è quella di
nell’anno 2021, lo si fa ancora. “Siamo circa a    deravamo che fosse in pieno svolgimento nel       essere una rivista di cultura, filosofia, lettera-
un terzo del Purgatorio”, dice Edoardo Rialti,     grande anno dantesco 2021. Le celebrazioni        tura, arte, di approfondimento, ma al tempo
curatore del progetto lanciato da L’Indiscreto,    – prosegue – spesso sono eventi tanto ne-         stesso di divulgazione – la tradizione nobile
edizione online della storica rivista edita dal-   cessari quanto però rigorosamente retorici,       della lettura e del commento dantesco,
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che risale già ai tempi di Boccaccio. Un com-      sto sempre viva e contemporanea” di cui
mento gratuito e disponibile per tutti, online.    parla nell’introduzione al Commento?
Che non fosse una prospettiva su Dante, ma         Esattamente. Non abbiamo minimamente
cento prospettive, tante quanti sono i canti       pensato che ci fosse bisogno di aggiornare
della Commedia”.                                   Dante con una verniciata di contemporanei-
Come si scelgono 100 voci per commenta-            tà. Come direttore del progetto, l’unico crite-
re Dante?                                          rio per valutare la qualità di quello che abbia-
La cultura è riconsegna dell’esperienza. Ge-       mo pubblicato di volta in volta è: quand’è che
orge Steiner diceva che, in fondo, l’unico vero    un commento funziona? Quando mi fa venire
grande commento a un’opera letteraria è            voglia di tornare a leggere il testo di cui parla.
un’altra opera letteraria: il più grande com-      Anche Dante, quando compie il suo viag-
mentatore di Omero è Virgilio, il più grande       gio, ha 35 anni, un’età di crisi. In un’epo-
commentatore di Virgilio è Dante, i grandi         ca, la sua tanto quanto la nostra, di crisi
commentatori di Dante sono Primo Levi,             anch’essa. Per questo risuona ancora?                     Edoardo Rialti, fiorentino, è traduttore di
Mandel’štam, Pasternak. Volevamo fare la           È facile in questi casi cavarsela con delle              letteratura anglo-americana e letteratura
stessa cosa, chiedendo a delle sensibilità         espressioni un po’ scontate, ribadendo quan-                fantasy, sci-fi, horror, per Mondadori,
contemporanee di raccontare come agiscono          to siano simili i passaggi storici in cui si as-       Lindau, Gargoyle, Multiplayer. Tra gli altri ha
per loro, oggi, quelle parole straordinarie e      siste alla transazione tra sistemi simbolici.           tradotto e curato opere di J.R.R. Martin, C.
immortali. Cercando innanzitutto voci mol-         Certamente anche il mondo di Dante è un               S. Lewis, J. Abercrombie, P. Brown, O. Wilde,
to diverse tra loro. La proposta parte sempre      mondo in cui un intero sistema scricchiola-              W. Shakespeare. È collaboratore e critico
dalla redazione seguendo giochi di associa-        va sulla soglia della modernità e la sua è una       letterario de Il Foglio. Ha insegnato letteratura
zione, o magari di contrasto, che ci sembrano      crisi tanto individuale quanto collettiva: «nel                comparata in Italia e Canada.
suggestivi. Chiediamo, con largo anticipo, di      mezzo del cammin di nostra vita». Credo però
entrare nel canto come si entra in una stanza.     che la perennità di Dante, il fatto che sia stato     L’Indiscreto è l’edizione online della storica
E in quella stanza di muoversi liberamente.        letto, amato, tradotto e abbracciato da tutte         rivista della casa d’aste Pananti di Firenze.
C’è chi ha scritto commenti filologici, chi rac-   le culture del mondo e da lettori di ogni tipo          Nata nel 1969 a cura di Silvio Loffredo e
conti, chi ha commentato con un’opera d’ar-        di estrazione e biografia, in realtà palesino        Piero Pananti, ha avuto tra i suoi collaboratori
te. Abbiamo avuto grandi scrittrici e grandi       quello che è un fiume carsico dell’esperienza         scrittori e artisti come Ennio Flaiano e Mino
scrittori italiani come Loredana Lipperini,        umana. Certamente c’è l’elemento biografi-              Maccari. Oggi la rivista pubblica articoli,
Michela Murgia, Matteo Strukul, Vanni San-         co del passaggio dai sogni della giovinezza           approfondimenti e saggi originali di giovani
toni. Registi teatrali come Federico Grazzini      agli spigoli dell’età adulta: cosa ne sarà del-              firme del giornalismo culturale.
o cinematografici come Liliana Cavani, la          le aspirazioni, degli amori, degli ideali? Ma                       www.indiscreto.org
teologa islamica Francesca Bocca-Aldaqre.          anche cosa ci aspetta al di là del fiume della
Avremo artisti visivi, giornalisti politici,       morte, qual è il senso, com’è possibile leggere
commentatori satirici e speriamo presto an-        il mondo. Le grandi domande dell’esistenza,
che musicisti.                                     che Dante declina in una serie di incontri:          spuntano dal suolo, perché avendo girato al
Quasi tutti giovani, under 40.                     una delle cose più straordinarie della Com-          centro della Terra si sono invertiti i poli. Que-
Le comunità letterarie sono luoghi in cui è        media è la sua continua interrogazione di            sto è Jules Verne secoli prima.
possibile incontrarsi tra generazioni. Abbia-      storie, di dettagli. Non è un caso che Dante si      Come andrà avanti il Commento nell’anno
mo avuto tanto le voci illustri di personalità     muova in cerchio per tutto il tempo. All’inizio      dantesco?
ormai mature della cultura italiana, ma anche      della Commedia Dante prova ad andare diret-          Diventerà un libro per le edizioni Le lettere.
– e ne siamo profondamente fieri – tantissimi      tamente verso il colle della verità, ma il suo       Uscirà l’Inferno, cosa di cui siamo molto felici.
autori giovani, molto più di noi che curiamo       tentativo viene frustrato. Solo alla fine del        Abbiamo scoperto che oltre a essere apprez-
il progetto. E che hanno, per competenza,          Paradiso riuscirà a salire in verticale, fino ad     zato dai lettori, alcuni docenti hanno ritenuto
finezza letteraria e artistica, prodotto com-      allora deve muoversi in cerchio, per le balze        utile utilizzare il Commento con i loro studen-
menti di grande profondità. Mi sono trovato        dell’Inferno, del Purgatorio, per i cerchi cele-     ti, proprio per la diversità del suo approccio.
più di una volta a pensare, anche da studioso      sti. Perché è così che ci si muove intorno alle      Quest’anno poi saremo al Salone del libro di
della letteratura italiana e da critico lettera-   cose e alle persone, girandogli intorno. La co-      Torino con un grande evento di cui stiamo
rio, di essere di fronte a grandi commenti, a      noscenza diretta è impossibile.                      definendo le modalità. Abbiamo già fatto un
profonde competenze filologiche, letterarie e      Lei si occupa anche di letteratura fantasy           evento dal vivo al Festival di letteratura so-
a una grandiosa capacità di tratteggiare dei       e fantascientifica. Le è capitato di trovare         ciale a La polveriera (lo spazio autogestito
quadri di debito.                                  rimandi inaspettati alla Commedia in quei            nell’ex convento di Sant’Apollonia di Firenze,
Un debito non ancora sanato: si parte da           mondi?                                               ndr), un “Commento collettivo live” che in un
Dante e si arriva ai film di Tarkovskij, alle      Una chicca non troppo nota è quella di un            sabato sera di ottobre ha portato centinaia di
canzoni dei Radiohead…                             grande scrittore di fantascienza, C. S. Lewis,       persone ad ascoltare Dante, a dimostrazione
Questa dovrebbe essere la natura profonda          l’autore de Le cronache di Narnia. Durante           di quanta fame e desiderio ci siano di potersi
degli approfondimenti culturali. È solo il con-    un intervento sulla fantascienza disse che           incontrare in certi spazi.
temporaneo che libera quello che crediamo di       secondo lui il primo vero grande momento             Perché affidarsi ancora a Dante?
conoscere dalla patina del “già saputo”: l’ar-     nella letteratura moderna, dal Medioevo in           In un momento come questo è ancora più
te contemporanea ti riconsegna Raffaello, la       poi, è in Inferno 34, quando Dante sta scalan-       dolorosamente palese quanto la letteratura
musica contemporanea ti riconsegna l’asso-         do il corpo del diavolo al centro della Terra.       sia un bene necessario. Non credo che avrei
luta e totale eternità di Mozart. Così è l’espe-   Improvvisamente Virgilio lo fa girare, lui non       vissuto questi mesi nello stesso modo se non
rienza narrativa, musicale o drammaturgica         capisce bene cosa stia succedendo, è come se         ci fosse stata la grande arte. Perché ci ricorda
contemporanea che dimostra quanto Dante            avesse le vertigini, d’un tratto non si trova        chi siamo, ci espone alla nostra vulnerabilità
sia costantemente con noi.                         più il corpo di Satana che sporge dal ghiaccio       e quindi ci permette di tenerci strette le uni-
Quella “voce sempre inattuale e per que-           dalla cintola in su, ma i piedi del diavolo che      che cose che contano.
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  DANTE 700

L’anno del Poeta
Incontri, convegni, mostre, iniziative online per celebrare
l’Alighieri e la sua eredità. L’agenda degli appuntamenti
principali in programma a Firenze
Gennaio/Febrraio 2021 | 11

21 gennaio - 4 marzo                                                            23 settembre
Mondi e voci dantesche                                                          DANxTE
Dante e la politica, la geografia, l’architettura, la medicina. Un ciclo di     Dante incontra le nuove tecnologie in quest’opera teatrale speri-
lezioni a cura dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere. Anche in            mentale in mixed-theatre in telepresence, una forma ibrida di messa
streaming su colombaria.it                                                      in scena tra ambienti fisici e virtuali. Scritta e diretta dal regista
                                                                                fiorentino Pietro Bartolini in collaborazione con Massimo Bergama-
24 febbraio                                                                     sco, a cura del Centro culturale di Teatro APS-Accademia Teatrale di
Presentazione del libro                                                         Firenze e in collaborazione con Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
“Emergenze dantesche. Dove e come                                               22 dicembre
incontrare il Sommo Poeta a Firenze a                                           Inaugurazione nuovo Auditorium del
sette secoli dalla sua morte”                                                   Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
di Marco Ferri, edito da Linea edizioni. Sede da definire.                      Il nuovo Auditorium del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino verrà
                                                                                inaugurato con la prima esecuzione del brano dedicato a Dante com-
24 marzo                                                                        missionato a Luca Francesconi. Dirige il maestro Zubin Mehta.
Lectura Dantis
Gallerie degli Uffizi                                                           Da marzo a dicembre
Alla vigilia del Dantedì, una Lectura Dantis affidata a Paolo Procac-
cioli, noto studioso della lingua dantesca. La declamazione offrirà
                                                                                Dante e i poeti italiani del Novecento
                                                                                Da Giuseppe Ungaretti a Mario Luzi, da Eugenio Montale a Margherita
spunto anche per un’accurata analisi esegetica del testo.                       Guidacci, da Andrea Zanzotto a Alda Merini: in che modo la voce di
                                                                                Dante parla ai poeti contemporanei? Un ciclo di 20 incontri, ciascuno
8-9-10 aprile                                                                   dedicato a un poeta diverso. Online e in presenza. A cura del Dipar-
Allegorie Dantesche                                                             timento di Lettere e Filosofia e Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»
Convegno Internazionale di Studi                                                dell’Università di Firenze.
Dal biblista, allo storico del diritto, al filologo romanzo, al classicista,
al filologo dantesco, all’italianista, al medievista, allo storico dell’arte.
Tre giorni di convegno scientifico con i maggiori studiosi di Dante di          Tutti i giorni
tutto il mondo.                                                                 Una parola di Dante fresca di giornata
                                                                                Ogni giorno, per tutto il 2021, l’Accademia della Crusca presenta e
13 maggio                                                                       commenta una parola di Dante sul suo sito e sulle pagine social. Lo
Nel nome di Dante 2021.                                                         scopo è quello di invitare alla riflessione sul nostro patrimonio cultu-
                                                                                rale e di coinvolgere nelle celebrazioni un pubblico quanto più ampio e
Dialogo con Walter Siti                                                         variegato possibile.
Lo scrittore Walter Siti, Premio Strega 2013, dialoga con il presidente
della Società Dantesca Marcello Ciccuto e gli studiosi Anna Nozzoli
e Gino Tellini.
                                                                                  MOSTRE
13 settembre
Dante-Symphonie / Purgatorio                                                    «Onorevole e antico cittadino di Firenze»
                                                                                Museo del Bargello
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino                                           dal 23 marzo al 25 luglio
Il maestro Riccardo Muti dirige il Coro del Maggio Musicale                     Una mostra per ricostruire il rapporto tra Dante e Firenze, dagli anni
Fiorentino e un’orchestra “mista” composta da membri dell’Orche-                immediatamente successivi alla morte del poeta (1321) fino alla metà
stra Cherubini, del Coro e dell’Orchestra della Fondazione Arena e              del Trecento. Gli attori, le iniziative, i luoghi, i temi della sua epoca
dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nell’esecuzione della             attraverso opere e manoscritti provenienti dalle collezioni del Bargello
Dante-Symphonie di Franz Liszt e della prima esecuzione assoluta di             e di istituzioni italiane e straniere.
Purgatorio di Tigran Mansurian.

13 o 14 settembre                                                               I manoscritti di Dante
                                                                                Dicembre 2021
Dante Alighieri                                                                 A Villa Finaly, sede fiorentina dell’Università di Parigi, saranno esposti
come grande educatore europeo                                                   i facsimile dei manoscritti delle opere dantesche di varie epoche. A
Aula Magna dell’Università di Firenze, piazza San Marco                         cura della Società Dantesca Italiana.
Dante e la pedagogia: un convegno scientifico interdisciplinare sulla
funzione educativa di Dante e su come insegnare la sua opera oggi
agli adolescenti.
                                                                                “A riveder le stelle”
                                                                                Online – uffizi.it
                                                                                Le straordinarie illustrazioni realizzate da Federico Zuccari tra il 1586
dal 15 settembre                                                                e il 1588 per il “Dante Historiato”, una delle più imponenti esaustive
Proverbi Danteschi                                                              campagne illustrative della Commedia mai state realizzate. In mostra
Dal manoscritto all’uso comune: quali sono i proverbi riportati o               online, gratuitamente, sul sito degli Uffizi.
coniati da Dante e arrivati fino a noi? Il progetto della Società Dante
Alighieri porterà gli studenti del IV anno delle scuole superiori a cac-
cia delle espressioni dantesche ancora oggi vive nell’uso quotidiano.
                                                                                Folgór Vivi | Exibit notturno di Projection Mapping
                                                                                Museo Casa di Dante
                                                                                5 giugno - 14 settembre
                                                                                Dante torna a casa con le animazioni grafiche proiettate sulla facciata
                                                                                del Museo Casa di Dante. Nel video, il viaggio della Divina Commedia
                                                                                raccontato dalla voce di Francesco Pannofino.
12 | il Reporter

 GIORNO DELLA MEMORIA

Firenze,
non dimenticare
Sopravvissuto all’orrore
di Mauthausen,
Mario Piccioli ha dedicato
la sua vita alla testimonianza.
Oggi la nipote Laura
guida l’Associazione
degli ex deportati:
“Quel male esiste ancora”

di Andrea Tani

È
         successo qui, lungo le nostre strade.    bestiame chiuso col filo spinato. Non ave-        come ho fatto a impararlo» ma poi non lo
         Il tempo ne ha lavato via i segni ma     va idea di cosa stesse succedendo, ma tutto       ha più dimenticato, continuando a pronun-
         per riscoprirne la memoria basta         sommato era tranquillo, sapeva di non aver        ciarlo in un modo che era anche buffo da
         arrampicarsi appena un ramo più          fatto niente di male”. Arriva a Mauthausen        sentire”. Qualche tempo dopo Mario viene
in alto sull’albero genealogico. Laura Pic-       dopo un viaggio da incubo durato quattro          trasferito ad Ebensee, un sottocampo di
cioli, fiorentina, 35 anni, collaboratrice di     giorni, chiusi nel vagone senza un bagno,         Mauthausen all’epoca ancora in costruzio-
lunga data de Il Reporter, si è fatta carico di   senza mangiare. Dalla stazione al campo           ne. “Gli chiedevo sempre: «come hai fatto a
questa eredità. A ottobre è stata eletta pre-     di concentramento sono cinque chilome-            salvarti?». La sua risposta è sempre stata la
sidente della sezione di Firenze dell’Aned,       tri. “Attraversano a piedi la cittadina, che      stessa: «ho avuto fortuna»”. La fortuna, ad
l’associazione nazionale degli ex deportati,      a mio zio rimane impressa: un paese fan-          Ebensee, ha le sembianze di una malattia
per continuare a testimoniare la storia del-      tasma, spettrale, nessuno per le strade,          “falsificata” che ti concede qualche giorno
lo zio Mario. “Era il 7 marzo del 1944”, rac-     nessuno alla finestra. Eppure era abitato”.       di isolamento in infermeria. O quelle di un
conta. “Aveva 17 anni, abitava con i geni-        Arrivato al campo viene spogliato, rasato e       nazista – si fa per dire – compassionevo-
tori e il fratello a San Frediano, lavorava in    disinfettato “da tre delinguenti: li ha sem-      le: “Una volta doveva spingere una carrio-
una pizzicheria del quartiere. La sera prima      pre chiamati così, con la «g». Gli danno un       la carica. Un ufficiale delle SS gli urlava di
sua madre non era tornata a casa. C’era sta-      paio di mutande e una camicia usata. Gli          fare in fretta. Lui si gira e fa segno di non
to uno sciopero alla Cartiera Cini dove lei       indicano una montagna di zoccoli di legno,        farcela, di essere esausto. I militari ave-
lavorava e girava voce che gli operai erano       i deportati dovevano prenderne un paio            vano con sé dei cani addestrati a fare due
detenuti alle Scuole Leopoldine. Lui esce         il più in fretta possibile. Senza provarli,       cose. La prima, afferrarti alla caviglia e
di casa per cercarla. All’ingresso trova due      quindi era facile ritrovarsi con due scarpe       trascinarti a terra. La seconda, mordere
carabinieri che non lo fanno entrare, vie-        destre o due numeri diversi. Per lui fu il pri-   alla gola per uccidere. Il nazista glielo aizza
ne allontanato ma poco dopo un fascista in        mo forte trauma”. Poi la divisa col triango-      contro, il cane prende mio zio alla caviglia
borghese lo raggiunge e gli dice di seguirlo      lo rosso dei deportati politici e un numero,      e lo getta a terra. Poco dopo però il soldato
all’interno delle Scuole. Lì vede la mamma:       57344. Dovrà presto imparare a conoscerlo.        richiama il cane in un atto inatteso di pietà
ancora non sa che potrà vederla di nuovo          “Venivano fatti appelli infiniti in tedesco,      che, di fatto, lo risparmiò”. Viene liberato
solo 15 mesi dopo”. L’8 marzo Mario viene         due o tre volte al giorno. Le SS chiamava-        il 5 maggio del 1945 dagli americani. La
caricato su un convoglio in partenza dalla        no il tuo numero, se non rispondevi veni-         solita fortuna, o l’istinto di sopravviven-
stazione di Santa Maria Novella. “Un carro        vi massacrato di botte. Mi diceva «non so         za, lo riportano a Firenze, prima con un
Gennaio/Febrraio 2021 | 13

viaggio in treno, sempre in un vagone per       gli incontri nelle scuole e come accom-         ancora oggi. Le immagini che arrivano dal-
il bestiame ma in direzione contraria, sta-     pagnatore degli studenti nei viaggi della       la Bosnia, dai campi di Lipa, con ragazzi
volta senza filo spinato. Scende a Bolzano,     memoria ai campi di concentramento. Ha          che camminano in ciabatte sulla neve, in
da lì prosegue su un camion fino a Forlì e      portato la sua testimonianza fin quando ha      qualche modo mi hanno riportato ai rac-
poi in autostop. Arriva a Firenze quasi un      potuto, poco prima della morte”. Ora tocca      conti dello zio con i suoi zoccoli sulla neve.
mese dopo. Mario era un ragazzo alto più        a chi resta. “È un problema che mi pongo.       Sono circostanze diverse ma non dobbiamo
di un metro e ottanta. Quando arriva pesa       Mio zio è morto nell’agosto 2010, io sono       ignorarle”. Né dimenticare che il male, ot-
31 chili. “Torna a casa e racconta cosa gli     entrata nell’associazione a settembre. L’ho     tant’anni fa, era sul portone di casa nostra.
è successo, ma nessuno gli crede. Erano         fatto anche per un senso di dovere. La mia      “Stiamo lavorando alla creazione di alcuni
storie oltre l’immaginabile, talmente di-       è l’ultima generazione che ha avuto una         percorsi della memoria in giro per Firenze.
sumane da risultare incredibili”. Lui, come     relazione diretta con queste storie, i ra-      Degli itinerari guidati, in collaborazione
molti altri deportati, si chiude nel silenzio   gazzi di oggi non ce l’hanno. Quando vado       con altre associazioni, per raccontare la
e per molti anni dovrà sopportare da solo       nelle scuole a parlare della deportazione       storia della deportazione direttamente nei
anche la condanna del ricordo. Fino agli        ne restano turbati. Gli studenti che parte-     luoghi in cui è nata. La casa dove abitava
anni Sessanta, quando con le fotografie e i     cipano ai viaggi della memoria cambiano.        l’ex deportato, il posto in cui è stato pre-
filmati degli americani comincia una presa      Ma, nonostante tutto, lo sentono come un        so. Ce ne sono tanti. Un conto è dire che c’è
di coscienza collettiva su cosa siano stati     qualcosa di estremamente lontano da loro.       stata la deportazione. Un altro dire che è
i campi di sterminio. “È allora che inizia      Questo è il punto: far capire da cosa è nato,   successa a questa persona, proprio davanti
anche il suo percorso all’interno dell’Aned,    che la radice del male è la stessa ed esiste    a casa tua”.
14 | il Reporter

 GREEN REPORTER
Green Reporter è una rubrica dedicata
ai temi ambientali. Notizie, guide e
approfondimenti affidati ogni mese a
un esperto. Un’informazione corretta e
lontana dalle fake news per una nuova
coscienza ecologista.

Polveri sottili,
i numeri del 2020
Lockdown uguale meno emissioni? Non proprio.
Cala il biossido d’azoto, stabili le PM10.
Con qualche buona notizia: cosa dicono i dati Arpat

di Guido Bachetti
Gennaio/Febrraio 2021 | 15

L
        ockdown, telelavoro e spostamenti       che in Toscana rispettano solo 13 delle 34       riori di molto rispetto a quelli registrati a
        limitati al minimo essenziale. Al-      stazioni, quelle installate in aree collinari,   Signa, dove la stazione si trova in una zona
        meno una cosa buona, il 2020, l’avrà    montane o costiere. Il secondo parametro è       meno trafficata ma ad alta densità residen-
        prodotta: con meno traffico sulle       la media annuale che misurainvece l’espo-        ziale. Pesa anche la componente ambien-
strade sarà stata un’annata positiva per la     sizione a lungo termine. In questo caso il       tale, perché le condizioni metereologiche
qualità dell’aria? Sì e no, anche se le buone   limite di legge è più basso, 40 microgrammi      influenzano fortemente i livelli di polveri
notizie non mancano. Arpat, l’Agenzia re-       per metro cubo. Tutte le stazioni fioren-        sottili nell’aria, che raggiungono il picco
gionale per la protezione ambientale della      tine lo rispettano, con valori annui medi        nei mesi freddi (da novembre a gennaio) e
Toscana, ha anticipato i dati del monitorag-    tra i 18 e i 23. Solo in due casi (Gramsci e     calano drasticamente in caso di piogge ab-
gio del livello di emissioni registrato dalle   Signa) il valore supera il riferimento mas-      bondanti. Il lockdown è scattato quando si
stazioni di tutta la Toscana, comprese le sei   simo raccomandato dell’Oms – di nuovo,           era già usciti dal periodo critico. Di buono
centraline dell’area fiorentina: al Giardino    ben più restrittivo – di 20 microgrammi per      c’è però che la tendenza al ribasso si con-
di Boboli, in viale Gramsci, viale Bassi, via   metro cubo. Un 2020 migliore delle anna-         ferma. Nel 2008 la media delle cinque sta-
del Ponte alle Mosse, a Signa e a Scandic-      te precedenti? Di pochissimo. Se la media        zioni fiorentine (quella di Signa non c’era
ci. Ci sono due indicatori che determinano      dell’agglomerato fiorentino è di 20,3 mi-        ancora) era di 35 microgrammi per metro
il voto in pagella. Il primo misura l’esposi-   crogrammi per metro cubo, quella del 2019        cubo. Ancora nel 2015 era di 29,8. Dove il
zione acuta, ovvero le singole giornate di      fu di 21. Nonostante due mesi di lockdown        lockdown ha invece inciso, e drasticamen-
picco, quando gli inquinanti superano un        pressoché totale e dunque con molte meno         te, è sulle emissioni di biossido d’azoto, gas
livello di guardia alto ma per un periodo di    macchine in strada. Sarebbe però un errore       inquinante e nocivo per la salute umana la
tempo breve. Il tetto è fissato a 50 micro-     associare le emissioni di PM10 solo agli sca-    cui presenza nell’aria è più strettamente le-
grammi di PM10 per metro cubo d’aria e          richi dei veicoli. Una quota consistente – e     gata alla combustione dei motori delle auto.
la legge nazionale ed europea consentono        anzi maggioritaria in Italia, secondo diversi    A gennaio e febbraio la distribuzione dei
fino a 35 sforamenti all’anno. Tutte e sei le   studi – delle polveri sottili presenti nell’a-   valori era in linea con quelle registrate nel
centraline ne hanno registrato un numero        ria sono il prodotto dei processi industriali    triennio precedente. A marzo 2020, il mese
inferiore: Signa 25, Gramsci 15, Mosse 13,      e della combustione di biomasse. Quella dei      della serrata nazionale, l’indicatore è preci-
Scandicci 9, Bassi 7 e Boboli 5. Nessuna        normali impianti di riscaldamento, insom-        pitato: se nel triennio 2017-2019 la mediana
invece chiude l’anno sotto al limite di soli    ma: caldaie, stufe e caminetti. Tanto che        era di 62 microgrammi per metro cubo, il
3 sforamenti raccomandato dall’Organiz-         gli sforamenti di viale Gramsci, una delle       dato 2020 della centralina di viale Gramsci
zazione mondiale della sanità. Un tetto         strade più trafficate di Firenze, sono infe-     è sceso a 36.
16 | il Reporter

 ARTE

La nuova vita del Battistero
I mosaici delle pareti interne tornano a splendere: completato un restauro
da un milione e mezzo di euro. E i lavori rivelano la storia di Firenze

                                                                                                           Immagini Opera Santa Maria del Fiore

di Guido Bachetti

“Q
              ua vengono tutti coloro che         struttura e la decorazione a mosaico. Nu-         vano che il Battistero fosse un edificio anti-
              vogliono vedere cose mirabi-        merose le scoperte emerse dalla campagna          co, risalente al periodo romano della città,
              li”. Nell’attraversare la Por-      di studi e di indagini diagnostiche mai ese-      un tempio pagano trasformato in chiesa.
              ta del Paradiso del Ghiberti,       guite prima d’ora in maniera così approfon-       In effetti gran parte del rivestimento mar-
guardando in basso, si legge questa frase         dita sull’intero monumento e sulla sua sto-       moreo del Battistero, così come i numerosi
intarsiata nei marmi del pavimento del            ria. In occasione del restauro delle pareti       frammenti, le iscrizioni antiche e le grandi
Battistero fiorentino. Se poi lo spettatore       del Battistero è stato inoltre effettuato un      colonne che sorreggono la trabeazione so-
alza lo sguardo, la bellezza lo circonda in un    intervento di pulitura sul monumento fu-          pra le porte all’interno, provengono dal-
tripudio di tesori a trecentosessanta gradi.      nebre dell’antipapa Giovanni XXIII, opera         le rovine della “Florentia” romana, forse
Ma i tesori vanno custoditi. Lo sanno bene        di Donatello e Michelozzo, addossato a uno        proprio da qualche edificio pagano. Il mo-
all’Opera del Duomo, dove incessantemen-          dei lati del Battistero, liberato dalle polveri   numento che vediamo oggi è però il frutto
te, da oltre settecento anni, lavorano alla       superficiali che ne coprivano la doratura.        dell’ampliamento di un primitivo Battiste-
conservazione di questo inestimabile pa-          Fra il primo e il secondo decennio del Tre-       ro, risalente al IV-V secolo. Nonostante il
trimonio. Si è concluso a fine gennaio il re-     cento, terminata la colossale impresa dei         periodo di grande difficoltà dovuto al crollo
stauro su quattro degli otto lati interni del     mosaici della Cupola del Battistero, si volle     del turismo in conseguenza della pande-
Battistero, il monumento più antico della         infatti estenderli anche alle zone parieta-       mia da Covid-19, l’Opera di Santa Maria del
città di Firenze, con i mosaici trecenteschi      li dove in origine non erano previsti. Per        Fiore ha deciso di proseguire nel restauro
che raffigurano, tra gli altri, profeti, vesco-   farlo, però, andava trovata una soluzione         del Battistero per completarlo, salvo im-
vi e cherubini. “Il mio bel San Giovanni” lo      che permettesse di sovrapporre i mosaici al       previsti, entro la fine del 2021. “Il restauro
chiamò Dante Alighieri, che qui fu battez-        rivestimento marmoreo e ovviasse ai pro-          è stato interamente finanziato dall’Opera
zato. Il restauro delle pareti interne di mar-    blemi di staticità del monumento, già allora      di Santa Maria del Fiore – spiega Vincen-
mo bianco, verde di Prato e mosaici, è ini-       conosciuti. Furono impiegate delle tavelle        zo Vaccaro, consigliere in carica – che dal
ziato alla fine del 2017, una volta terminato     in terracotta fatte su misura, scalfite e fis-    2017 ad oggi ha investito oltre un milione e
quello delle facciate esterne e del manto di      sate al marmo delle pareti del Battistero         mezzo di euro”. Restaurate le pareti rimar-
copertura. Un lavoro che si è rivelato molto      con perni centrali di ferro ribattuti e saldati   rà solo la Cupola e già oggi si parla di un
complesso e ha interessato l’architettura, la     a piombo. I fiorentini del Medioevo crede-        possibile successivo restauro.
Gennaio/Febrraio 2021 | 17

 MAD

Il grido
dei ragazzi
contro il virus
Paura, rabbia, speranza:
le voci degli adolescenti
di tutto il mondo alle prese
con la pandemia diventano
un’opera d’arte

È
      un invito rivolto agli adolescenti di tutto il mon-
      do quello ideato dall’artista Benedetta Manfria-
      ni e raccolto da Murate Art District che se ne è
fatto promotore. C’è tempo fino al 15 febbraio per
partecipare al bando “Voci adolescenti. Call for Qua-
ranteens”. Il progetto raccoglierà una serie di regi-
strazioni audio lunghe al massimo venti secondi nel-
le quali i ragazzi raccontano il loro punto di vista sui
disagi e il dramma della pandemia. “Il progetto nasce
dall’esperienza vissuta quotidianamente da mia figlia
adolescente, alle prese con la didattica a distanza da
marzo scorso”, spiega Benedetta Manfriani. “Mia fi-
glia, come tutti gli studenti in Dad, trascorre l’inte-
ra giornata davanti al monitor per le lezioni e per lo
svolgimento dei compiti, parla con gli amici in chat
o su una piattaforma online e se ha tempo guarda
qualche serie”. “La fatica del primo lockdown – conti-
nua Manfriani –, è stata superata con la speranza che
tutto si risolvesse velocemente. Ora però, dopo quasi
un anno di didattica a distanza, i ragazzi cominciano
a manifestare segnali di disagio importanti. Questa
impressione di sofferenza è stata confermata dall’in-
contro con gli alunni di alcune scuole medie che
hanno manifestato ansia per la salute dei propri cari,
preoccupazione per la situazione economica della fa-
miglia, angoscia per il timore di contagiare i nonni
provocandone la morte, grande paura per il futuro”.
Da questa esperienza vissuta in prima persona l’arti-
sta ha deciso di trarre ispirazione per la sua prossima
opera, un lavoro corale che raccoglierà il “grido” dei
ragazzi coinvolti nella pandemia, in tutto il mondo.
L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto
“Voci Adolescenti” – che al termine del lavoro di rice-
zione degli audio verrà trasformata in un’installazio-
ne sonora – mira a raccogliere la voce dei ragazzi di
tutto il mondo (infatti il bando è stato diffuso in ita-
liano e inglese), perché possano lasciare una sorta di
traccia sonora emozionale, un unico grido che superi
i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suo-
no come si percepiscono, come si sentono e chi sono.
Una voce, il pezzo di una canzone, un suono, il canto
di un uccello, un grido, un rumore. Il contributo è to-
talmente libero e anonimo. Chi vuole partecipare può
mandare un audio al numero dedicato 320.2505022
o alla mail info.mad@muse.comune.fi.it con oggetto
“Voci adolescenti”.                                  G.B.
18 | il Reporter                                                                                                                       Sport

 FIORENTINA

Il futuro si chiama Maleh
Il club viola si assicura il centrocampista classe 1998
del Venezia, tra le migliori promesse del calcio azzurro.
Un talento che non va sprecato
di Lorenzo Mossani

T
         alento puro che, almeno stavol-       na, in Serie C. Nella prima mezza stagione       inizio campionato. Ha già esordito con la
         ta, non dev’essere sprecato. Par-     gioca nove partite e stupisce per la facilità    Nazionale Under italiana. E anche in ma-
         liamo del gioiellino acquistato a     di cross e dribbling, doti davvero innate        glia azzurra ha brillato, esaltandosi come
         gennaio dalla Fiorentina, Youssef     in Maleh. Il Venezia lo nota e compra il         esterno di sinistra. In quattro presenze ha
Maleh, centrocampista classe 1998. Non         cartellino del giocatore, lasciandolo co-        già realizzato uno splendido gol. In poche
facciamogli fare la fine di Montiel: già       munque a Ravenna. Lì continua a trovare          parole, un centrocampista di qualità con
da ora dovrebbe essere considerato tra i       spazio, gioca 23 partite e segna anche un        spiccate doti offensive, dalla grande tec-
possibili titolari per la prossima stagione.   bel gol, di sinistro a incrociare. Da due sta-   nica e dall’inserimento facile. In un ipote-
Maleh è cresciuto nel settore giovanile del    gioni è diventato titolare inamovibile in        tico centrocampo a tre la sua zona sarebbe
Cesena, arrivando fino alle soglie della       Serie B col Venezia. Tanta qualità, un gol       quella della mezzala sinistra, ma la facilità
prima squadra quando questa militava in        e molta corsa in tutte le fasi. Oggi è uno       di gestione del pallone lo può portare in
Serie B. Nel gennaio 2018, non riuscendo       dei leader del centrocampo veneto, an-           futuro a occupare tutte le posizioni del
a trovare spazio con continuità, ha scelto     che se, dopo il suo passaggio alla Fioren-       centrocampo. Perché no, anche facendolo
di scendere di categoria andando a Raven-      tina, il Venezia ha rivisto la gerarchia di      evolvere in un ottimo trequartista.
Sport                                                                                                                        Gennaio/Febrraio 2021 | 19

                                                           IL BENZIVENDOLO

Bilancio (amaro) di metà stagione
                               Errori, delusioni e cose da salvare:
                           l’analisi a tutto campo di Andrea Di Salvo
                                   in vista del girone di ritorno

L
       a situazione della Fiorentina, purtroppo, non è delle più felici.       Non abbiamo una rosa da Champions, ma nemmeno da Serie B. Se-
       Ed è un malessere che arriva dalla testa. Patron Commisso ha            condo me c’è qualcosa che non va nel gruppo e lo si vede poi in campo.
       dovuto ingoiare tanti bocconi amari. Il suo sogno di realizzare         Temo che il problema non sia stato tanto il girone di andata, ma che
       lo stadio a Firenze potrebbe essere ormai tramontato dopo il            sarà quello di ritorno a farci soffrire.
“no” del Ministero alla demolizione del Franchi che sembra davvero             Quale deve essere il profilo di un mister ideale per Firenze?
aver placato la voglia di investire del presidente. Poi gli insuccessi di-     La prima cosa che un bravo allenatore deve fare è riuscire a gestire
rigenziali: le partenze di Lirola, Duncan, Cutrone sono fallimenti del         il gruppo e conquistarne la fiducia. Dopodiché può dargli un gioco
diesse Pradè. Senza giudicare la partenza di Chiesa e del suo naturale         e raccogliere i risultati. Per motivi diversi, Montella e Iachini hanno
sostituto Sottil, i primi tre erano stati però acquisti scelti per fare la     sbagliato. Anche per Prandelli la strada è in salita.
differenza: chi ha giocato poco, chi ha giocato male, chi è sembrato           Diversi giocatori sembrano apatici...
alla Fiorentina solo di passaggio. I tifosi intanto sono sempre più di-        I giocatori moderni pensano ai tatuaggi e ai capelli in ordine. Alla
visi dai social, stanchi di non poter assistere alle partite causa Covid e     Fiorentina non ce n’è uno che riesca a impartire disciplina nello spo-
di lottare per non retrocedere per il terzo anno consecutivo. Il nostro        gliatoio. Non diventano apatici, ma stronzi. È diverso.
fidato “Benzi” Andrea Di Salvo, mister, opinionista e tifoso della Fio-        Che faresti se fossi Rocco Commisso?
rentina, cerca di far luce in un momento davvero buio.                         Troverei un dirigente che sappia fare calcio in modo serio. Si deve
Si parla moltissimo di stadio, ma dove la vorresti vedere la Fio-              rendere conto che non siamo in America e noi non siamo il Cosmos.
rentina?                                                                       Via Pradè e Prandelli. Ci vuole un progetto di almeno tre anni, con
Lo stadio lo vorrei lì dove è adesso, rifatto completamente nuovo. La          acquisti sensati nei reparti dove ce ne è bisogno. Io vorrei il direttore
storia della Fiorentina è a Campo di Marte e vorrei rimanesse lì. Se           generale dell’Atalanta: lo paghi, lo porti a Firenze e lo fai lavorare.
poi dovessi andare a Campi, andrò a Campi: vado dove mi porta il               Il dirigente capace fa guadagnare la società, non dobbiamo fare voli
cuore viola.                                                                           pindarici negli investimenti.
Cosa dà in più uno stadio di proprietà?                                                    La delusione del girone di andata...
Teoricamente lo stadio di proprietà della società do-                                         Mi sta deludendo Pezzella, è nettamente sotto il suo
vrebbe portare introiti maggiori. Se però per avere lo                                          standard. Ricordo che a inizio stagione voleva andare
stadio di proprietà devo andare in Serie B, rimango                                              via: è distratto da qualcos’altro?
col vecchio Franchi! Napoli e Lazio hanno vinto tro-                                              Il migliore fin qui?
fei nazionali anche senza stadio. Non mi dispiace-                                                Secondo me è Vlahovic. A metà stagione ha già fatto
rebbe davvero vincere due coppette come loro.                                                     gli stessi gol dell’anno scorso e se gli arrivassero più
Atalanta e Lazio cosa hanno in più rispetto alla                                                 palloni potrebbe essere la sua grande gran occasio-
Fiorentina?                                                                                     ne.
Un programma tecnico che è iniziato anni fa e del qua-                                        Passiamo alle ladies: come sta andando la stagio-
le adesso raccolgono i risultati. Qui a Firenze si vorrebbe                                 ne?
tutto e subito ma ovviamente non è possibile, Rocco dovrebbe                            Anche la Fiorentina femminile purtroppo sta facendo una
spendere 200 milioni a ogni sessione di mercato. Con i dirigenti giusti        stagione non positiva. Evidentemente il rinnovo della rosa non ha
e un pochino di pazienza in più, la Fiorentina potrebbe arrivarci.             portato i risultati sperati. È rimasta la Champions, speriamo possano
Ma siamo così scadenti come ci fotografa la classifica?                        fare un risultato pazzesco almeno lì.

                                                 Foto Tiziano Pucci © www.agenziafotograficaitaliana.com
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