Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna

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Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
Filarmonica
 del Teatro Comunale
 di Bologna
 Orchestra europea

magazine
                       n.09 maggio 2015
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
AEDES de VENUSTAS                FIOR di PELLE                   The KNIZE                         NU_BE Parfums
AMOUAGE                          FLORIS                          Maison FRANCIS KURKDJIAN          Off.Profumo S.Maria Novella
ANDY TAUER                       FREDERIC MALLE                  Maitre Parfumeur et Gantier       OLFACTIVE STUDIO
BOGUE Profumi                    GROSSMITH London                MDCI Parfums                      ORMOND JAYNE
BRECOURT                         HEELEY Parfums                  MEO FUSCIUNI                      ORTO PARISI
                                                                                                   PANTHEON ROMA Profumi
BYREDO                           INDULT Paris                    Mona Di ORIO
                                                                                                   PARFUMERIE GENERALE
CLIVE CHRISTIAN                  ISABEY Paris                    MONOM Italia                      PROFUMUM Roma
Roja DOVE                        JOVOY Paris                     MONTALE Paris                     PUREDISTANCE
The DIFFERENT Company            LM PARFUMS                      NABUCCO Parfums                   SAMMARCO by TIFERET
DIPTYQUE Paris                   KEIKO MECHERI                   NAOMI GOODSIR Parfums             THE PARTY Parfums
ESCENTRIC-MOLECULES              By KILIAN Parfums               NASO MATTO Profumi                VERO.PROFUMO

           Antica Profumeria Al SACRO CUORE Galleria “Falcone – Borsellino”, 2/E (entrata di via de’ Fusari) 40123 Bologna
           Tel. 051.23 52 11 – fax 051.35 27 80 www.sacrocuoreprofumi.it info@sacrocuoreprofumi.it
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
EDITORIALE
Con l’introduzione del cosiddetto art bonus,           A ciascuna di queste tre categorie, Bourdieu           dai politici. La continua evocazione
chi regge le sorti del Paese, cerca di                 fa coincidere un diverso gusto:                        dell’importanza culturale, per esempio, del
demandare al rastrellamento di fondi privati           rispettivamente, popolare, medio e legittimo.          rock, a forza di enunciarla, ha fatto
la sopravvivenza delle istituzioni musicali            Riguardo alla musica, se al primo si lega la           dimenticare che, magari, anche la musica
italiane, come museali e culturali in genere.          musica leggera e al secondo “la Rapsodia               cosiddetta classica è cultura. Questo
L’anglicizzante provvedimento permetterebbe            in blu o la Rapsodia ungherese”, è sul                 fenomeno di rimozione, che è di portata
a imprenditori e facoltosi appassionati di             gusto legittimo che mi vorrei soffermare.              mondiale, ci vede protagonisti in negativo,
recuperare, in sede di pagamento delle                 Esso, espressione delle classi alte, avrebbe il        pronti a distruggere un patrimonio culturale
imposte, il 65% dell’importo eventualmente             suo naturale ambito culturale in opere non             che tuttora il mondo ci invidia - e scusate la
investito nel sostenere una qualche attività           involgarite dalla commercializzazione di               banalità della frase.
culturale. A parte la questione della presunta         massa: per esempio, Il clavicembalo ben
impossibilità dello Stato a far fronte ai suoi         temperato o L’arte della fuga, capolavori              Si è, in pratica, operata un’eterogenesi dei fini,
obblighi anche costituzionali di sostegno della        bachiani. Così facendo, Bourdieu intendeva             laddove il senso di liberazione rispetto a
cultura, a me pare che il provvedimento abbia          anche criticare un mondo in cui le opere erano         vincoli di tipo economico e sociale nel poter
una falla di tipo sociologico. Ovvero,                 fruibili secondo il ceto e il titolo di studio dello   accedere al gusto legittimo, pur non facendo
l’interesse nella cultura - e nella musica, nello      spettatore, quindi fondamentalmente un                 parte della classe cui esso si riferiva, ha
specifico - da parte dei ceti produttivi,              mondo fatto di privilegio economico che, a             comportato invece un trascinare uniforme
industriali e commerciali, o dei possessori di         cascata, investiva anche l’atteggiamento di            verso il gusto popolare anche coloro i quali
grandi patrimoni, salvo lodevoli eccezioni.            questi, riguardo alla cultura.                         appartenevano a classi alte, favorendo un
Questo, a prescindere dalla deducibilità o                                                                    livellamento e una banalizzazione del fattore
meno di parte - o finanche della totalità - degli      Sono passati più di trent’anni da quel saggio,         culturale preconizzati anche da Pasolini,
investimenti.                                          ma mi sembra di poter dire che la situazione           allorquando metteva in guardia rispetto a uno
                                                       è certamente peggiorata. Ovvero, le classi             “sviluppo senza progresso”. Mai come oggi,
Nel 1979, Pierre Bourdieu scriveva un libro            dominanti, economicamente e socialmente,               questi due termini, ormai fusi - meglio, il primo
molto importante per la sociologia culturale:          non sono scomparse - anzi oggi il divario tra          ha fagocitato il secondo, ormai sparito dal
La distinzione. Critica del gusto,                     ricchi e poveri è aumentato, da allora - ma            vocabolario come vecchio arnese del
pubblicato poi in Italia nel 1983. In questo           hanno semplicemente involgarito il proprio             Novecento - richiederebbero un recupero di
saggio, Bourdieu utilizza il gusto come                gusto, per cui parlare di gusto legittimo, nel         senso e di distinzione.
strumento per individuare le distinzioni tra le        senso in cui questo termine era stato coniato
classi sociali; indaga e determina come le             da Bourdieu, suona sicuramente come
scelte di gusto varino secondo la provenienza          antistorico, oggi. Si è avuta, per così dire, una
sociale e il titolo di studio. Egli individua, così,   proletarizzazione del gusto, derivante da                                           Guido Giannuzzi
tre tipologie di ceto, messe in relazione con il       dinamiche economiche di arricchimento                                         Direttore Responsabile
livello scolastico: le classi popolari, le classi      anziché di censo, per cui pochi sono adesso                                 “Filarmonica Magazine”
medie e le classi alte.                                coloro che coltivano interessi alti, a partire                 guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it

                                                                                                                                                                   3
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SOMMARIO

         Editoriale | 03

         Rubriche | 05

         Intervista a Aziz Shokhakimov | 07

         Modelli di conversazione musicale | 11

         Rassomiglianze: Nietzsche, Cocteau, Satie | 14

         Profumi in musica | 17

         Recensioni | 19

         UN RINGRAZIAMENTO
         PARTICOLARE A

                                                         Sede legale: Via A.Bertoloni, 11
                                                         40126 Bologna
                 Filarmonica                             Sede operativa c/o
                 del Teatro Comunale                     Teatro Auditorium Manzoni via De' Monari
                 di Bologna                              1/2, 40121 Bologna
                 Orchestra europea                       e-mail: segreteria@filarmonicabologna.it              www.filarmonicabologna.it

    Filarmonica Magazine                                 Direttore responsabile                             Foto di copertina
    n. 9 mese maggio anno 2015                           Guido Giannuzzi                                    © Marco Mastroianni
    Aut. Tribunale di Bologna N. 7937 del 5 marzo 2009   guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it              Foto
    Editore                                                                                                 © Marco Caselli Nirmal
                                                         Redazione
    Associazione Filarmonica                             Michele Sciolla
    del Teatro Comunale di Bologna                                                                          Progetto grafico
                                                         michele.sciolla@filarmonicabologna.it
    Via Bertoloni, 11 – Bologna                                                                             Punto e Virgola, Bologna
    Redazione                                            Hanno collaborato                                  Pubblicità
    Sede operativa c/o Teatro Auditorium Manzoni         Bruno Dal Bon, Francesca Faruolo,                  segreteria@filarmonicabologna.it
    via De'Monari 1/2, 40121 Bologna                     Cecilia Matteucci, Anna Scalfaro, Alberto Spano.

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LE VIE DEI CANTI
a cura di Guido Giannuzzi

             “         L’arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità.”
                                                                     Theodor W. Adorno

                                                                                                            ”
LE MIE DOMANDE
di Cecilia Matteucci
Carmela Remigio, soprano di fama internazionale, tra le più apprezzate della sua generazione. Dopo la
vittoria al Concorso Pavarotti a Philadelphia, debutta giovanissima alla Scala, dando il via a una
prestigiosa carriera che la vede protagonista nei principali teatri di tutto il mondo, collaborando con
registi quali Ronconi, Vick, Curran, Martone, Tiezzi, Miller e direttori del calibro di Abbado, Maazel,
Pappano, Chung.

La tua musica preferita?                   truccata da Odile Gilbert, hai mai        Vick e il "giovane" Michieletto:
La musica che eseguo...in questo           avuto la tentazione di fare la rock       ognuno il suo stile, come cambiare
momento trovo una magica e                 star?                                     look, divertente e stimolante.
inaspettata scoperta la musica di          (ride) Noooo! Io rock star...non
Gluck. Se intendi invece quale genere:     reggerei lo stress della popolarità!      In giro per il mondo, Italia esclusa,
tutto ciò che è' definibile come           Adoro la libertà e loro hanno una vita    quale teatro ti affascina di più?
musica classica...Non riesco ad            bellissima ma decisamente difficile,      Adoro l'Italia, totalmente. Forse dopo
ascoltare altro, mi sembra solo            senza la libertà.                         potrei amare Parigi e Londra.
rumore a volte.
                                           Il tuo ultimo trionfo, Alceste alla       La domanda che non ti ho fatto e
L'opera?                                   Fenice. Carla Moreni ha scritto:          invece avresti voluto?
Quella più interpretata e che quindi       “Carmela Remigio straordinaria e          Qual e' il mio animale preferito.
ho amato di più: il Don Giovanni.          scolpitissima”. Il terribile Paolo        Il gatto! Ho due gatti persiani
L'opera che sognerei di interpretare è     Isotta sul Corriere: “Oltre che           meravigliosi: Tito e Roy .
Carmen. Quella che mi affascina di         ottima          cantante,        vera
più, Tristan und Isolde.                   tragedienne". Hai avuto mai
                                           recensioni negative?
L'emozione più grande: vincere a           Si, può' capitare. Si cerca di
diciannove anni il primo premio            comprendere le ragioni e magari di
del Concorso Luciano Pavarotti a           mettersi in discussione. Non sono mai
Philadelphia o debuttare nel '94           stata polemica sulle recensioni, c' e'
alla Scala nell'Incoronazione di           libertà di stampa e di pensiero in
Poppea?                                    molti paesi nel mondo...
Si, e' stata una grande emozione. Mi
sembrava di vivere in un magnifico         Con Pierluigi Pizzi si percepisce un
sogno.                                     feeling straordinario, altri registi
Poi sono arrivate emozioni ancora          con cui ti trovi benissimo?
maggiori quando ho iniziato a              Con Pierluigi ho un feeling magnifico,
lavorare con grandi direttori e, così, a   è vero, raro e particolare. Lui è in
comprendere che la musica è magia e        grado di farmi arrivare a portare fuori
ogni sera l' alzata del sipario è come     sempre e ogni volta in modo diverso
un rito magico.                            una donna diversa dalle mie/nostre
                                           interpretazioni. Perché credo che non
Tu, biondissima donna Anna nel             siamo mai soli nel costruire un
Don Giovanni di Mozart alla                personaggio. Mi legge nel pensiero e
Disney Concert Hall di Los Angeles         quest'Alceste è stato un magnifico
con scenografia dell'archistar             regalo che mi ha fatto. Ho lavorato
                                                                                         Cecilia Matteucci e Carmela Remigio
Frank Gehry, costumi di Rodarte,           con molti altri grandi come Brook,
                                                                                                                               5
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LA BACCHETTA DEL FUTURO Intervista ad Aziz Shokhakimov
di Alberto Spano

Incontriamo il direttore Aziz Shokhakimov al Teatro Manzoni termine della prova generale del suo concerto con la Filarmonica del
Teatro Comunale di Bologna del 2 febbraio, con musiche di Mendelssohn, Beethoven e Sibelius, solista al pianoforte nel Terzo
Concerto di Beethoven Lilya Zilberstein. Il giovane maestro uzbeko sprizza energia e gioia vitale da tutti i pori. È quello che si definisce
un vero talento della bacchetta, dotato di una tecnica direttoriale naturale di primissimo ordine, di una musicalità prorompente ma
anche di una maturità interpretativa che fa bene sperare per il suo futuro. I professori d’orchestra della Filarmonica del Teatro Comunale
lo hanno amato fin dal loro primo incontro appena quattro anni orsono.

Maestro, è vero che lei ha solo ventisei anni?    Come è arrivato alla direzione?                esercizi che si debbono fare nel primo
Sembra di sì.                                     A undici anni cantavo con un certo             livello di studio al conservatorio. A tredici
                                                  successo le canzoni napoletane come            anni mi fece debuttare come direttore
Ed è nato a Tashkent, in Uzbekistan. Ci           Santa Lucia e O sole mio. La maestra di        dell’Orchestra      Sinfonica     Nazionale
racconta un po’ la sua storia?                    canto mi disse che avevo delle buone           dell’Uzbekistan con la Quinta Sinfonia
Non provengo da una famiglia di musicisti         capacità e che avrei dovuto cantare come       di Beethoven ed il primo Concerto di Liszt.
professionisti: i miei genitori amano e           solista nell’orchestra. Mia madre trovò il
suonano, ma si potrebbe dire che sono             coraggio di portarmi dal vecchio direttore     Quindi un bambino prodigio della
musicisti da matrimoni... Mio padre ha            sia dell’Orchestra Sinfonica Nazionale         bacchetta?
studiato un po’ il clarinetto, mia madre è        Uzbeka che dell’Orchestra dei Ragazzi          Direi di sì: a quattordici anni diressi la
una cantante non professionista nel               della Scuola, Vladimir Neymer. Gli diede la    Carmen di Bizet. Avevo molto successo.
repertorio popolare uzbeko, ma ha una             mia registrazione di Santa Lucia. Gli          Ma a sedici anni mi resi conto che non
bellissima voce. Mio fratello ha un grande        piacque così tanto che decise di farmi         sapevo nulla di musica: mi sentivo quasi
talento come pianista e suona anche il            debuttare come solista con la sua orchestra    come una scimmietta ammaestrata. Il
sintetizzatore. Quando io avevo cinque            da camera. Presto la mia voce cominciò a       maestro preparava l’orchestra, io non
anni mia madre mi chiese se volevo                mutare e Neymer mi propose di provare a        provavo, poi mi mandava sul podio. Per
studiare uno strumento, il pianoforte o il        studiare la direzione orchestrale. Gli         fortuna non mi sono montato la testa, e ho
violino. Io decisi per il violino, e così a sei   risposi: perché no? Mi mise la bacchetta in    cominciato a scoprire e studiare moltissime
anni sono entrato nell’istituto per bambini       mano e cominciò a insegnarmi la direzione      nuove partiture, a leggere tanti libri non
dotati “Uspensky Music School”.                   d’orchestra. In due settimane feci tutti gli   solo di musica ma di filosofia e di storia

 © Alberto Martini

                                                                                                                                                 7
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delle religioni, che è un mio grande            per me essere scritturato da orchestre           In questo momento è direttore
    interesse. Nel tempo libero leggevo di idee     molto famose. Io ho cominciato a dirigere        principale di qualche orchestra?
    filosofiche, della Bibbia e delle religioni     molto presto ma per affrontare la carriera       No. Potrei esserlo dell’Orchestra Nazionale
    indiane. Cominciai a capire cos’è               bisogna avere una grande esperienza alle         dell’Uzbekistan ma sarebbe una cosa poco
    veramente la musica: prima per me era un        spalle e molta preparazione: la direzione        fruttuosa poiché nel mio paese non c’è una
    puro divertimento personale. Ora è              non è una professione per giovani. Io dirigo     grande attenzione alla musica classica,
    diventata una cosa molto seria.                 perché non potrei farne a meno. In realtà        mentre è più diffusa la musica popolare.
                                                    io non avrei mai voluto perché non era nei       Tutti i migliori musicisti classici hanno
    Dove ha studiato direzione?                     miei interessi, mi piaceva anche cantare e       lasciato il mio paese. Mi hanno invitato ad
    Mai in Europa: ho avuto quattro o cinque        suonare la viola. Ma il mio maestro e mia        essere il loro direttore principale ma io non
    esperienze a Mosca come assistente di           madre mi hanno molto sostenuto in ciò e          ho più tempo poiché ho molti impegni in
    Vladimir Spivakov. Lui mi ha aiutato molto.     per questo sono diventato direttore.             Europa.
    Aveva una fondazione molto famosa nella         Adesso sono molto felice di esserlo ed io
    mia regione, ed io vi ottenni una borsa di      capisco che sia l’unico modo che ho per          Un anno fa a Bologna lei ha sostituito il
    studio per musicisti di talento. Ho avuto       fare qualcosa di molto buono. E questa           grande direttore americano James
    molte esperienze di studio e direttoriali       cosa è utile a me e forse agli altri.            Conlon.
    sotto la sua direzione artistica. Fra i                                                          Sì, ero in Uzbekistan e mi chiamarono due
    quindici e i diciassette anni ho avuto buone    Fra le prime scritture con orchestre             giorni prima per propormi questa
    occasioni di concerto con la Filarmonica        internazionali c’è stata quella con la           sostituzione        improvvisa          nella
    Russa e con l’Orchestra Giovanile del           Filarmonica del Teatro Comunale di               Tredicesima Sinfonia di Shostakovich:
    Volga, nella città di Togliatti, nella quale    Bologna.                                         ho accettato al volo poiché io fin da piccolo
    suonano musicisti provenienti da tutti i        È stato il mio debutto assoluto in Italia, con   ho studiato tutte le sinfonie di
    paesi     dell’Ex      Unione      Sovietica.   la Prima Sinfonia di Brahms e il Terzo           Shostakovich, che conosco molto
    Un’esperienza molto costruttiva, anche          Concerto di Rachmaninov, al piano                approfonditamente. Otto anni prima avevo
    perché vi suonavo in qualità di prima viola.    Alexander Romanovsky.                            diretto la Tredicesima in una edizione
                                                                                                     diversa, ma è stato essenziale per
    Poi il Concorso Gustav Mahler di                Ricordo che era presente in sala Claudio         accettare.
    Bamberga per giovani direttori, dove            Abbado. Quasi una benedizione!
    vinse il secondo premio. Correva l’anno         Lo incontrai dopo un anno a Francoforte e        Il suo repertorio prediletto?
    2010. N el 2004 l’aveva vinto Gustavo           in quell’occasione fu molto carino con me:       Beethoven, Brahms, Tchaikovsky, Mahler,
    Dudamel. In giuria sedeva il grande             gli ricordai che era presente al mio primo       Shostakovich.
    direttore Herbert Blomstedt. Lo poté            concerto a Bologna. A ripensarci però
    avvicinare?                                     penso che lui fosse sempre gentile con           Mozart?
    Ebbi la grande opportunità di parlare con       tutti, forse tranne che con i musicisti...       L’ho diretto molto raramente: il Requiem,
    lui: è un direttore molto interessante, ma                                                       qualche sinfonia. Ma mi piacerebbe molto.
    credo che io non gli piacessi. Non avevo        Chi sono i suoi fari?
    alcuna esperienza di direzione in Germania      Il primo è Vladimir Neymer.                      Bach?
    poiché avevo solo ventuno anni. Questa                                                           No, mai: mi piacerebbe dirigere la
    grande orchestra sinfonica è abituata a         Vladimir Spivakov?                               Passione Secondo Matteo e Passione
    suonare sempre un po’ in ritardo. In Russia     Con Spivakov è stato molto importante,           Secondo Giovanni che amo moltissimo.
    invece io ero abituato ad avere al massimo      forse in futuro collaboreremo.
    sei leggii di violini primi che suonavano                                                        Sempre a Bologna un’altra grande
    esattamente sul gesto, mentre nella             Qualche nuovo debutto?                           occasione fu la direzione dell’Eugene
    grande orchestra di Bamberga suonano            Un mese fa ho debuttato con la London            Onegin l’anno scorso nella stagione
    con un attimo di ritardo rispetto al gesto.     Philharmonic Orchestra. Mi sono trovato          d’opera.
    Per me fu una sorpresa.                         molto bene con l’Orchestra della Radio di        Sì e fu per me la prima volta.
                                                    Francoforte e ho appena fatto una tournée
    C’era anche il compositore Matthias             in Giappone con i Düsseldorfer                   Che ricordo ne ha?
    Pintscher?                                      Symphoniker che dovrei dirigere spesso in        Non felice, per via della regia. A me piace
    Fu molto gentile, io diressi il suo pezzo       futuro. In Italia ho diretto l’Orchestra del     dirigere l’opera, ma la riuscita dipende
    towards Osiris. È un compositore                Teatro Massimo di Palermo. l’Orchestra           dalle regie e dai cantanti. È molto più
    eccezionale, secondo me è uno dei migliori      della Fenice di Venezia e l’Orchestra            semplice dirigere nel sinfonico poiché è
    del nostro tempo. Mi piacerebbe dirigere        Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano.              tutto sotto il mio controllo. Nell’opera c’è
    altri suoi pezzi in futuro, è un compositore                                                     un lavoro molto diverso con i cantanti. Essi
    molto serio.                                    Cosa le piace della Filarmonica del Teatro       possono cambiare ogni cosa nel corso della
                                                    Comunale di Bologna?                             recita.
    Cosa ricorda del concorso?                      La passione! I suoi componenti sono molto
    Non mi sentivo molto a mio agio anche           caldi, mi piacciono. I musicisti in Italia in    Succede anche coi cantanti russi?
    perché avrei desiderato vincere il primo        genere sono molto caldi, in Inghilterra          Certo, con tutti i cantanti. Non è questione
    premio. Tuttavia in seguito ho capito che       sono molto bravi ma un po’ distaccati.           di nazionalità, ma di forma mentis. Sono
    questo secondo premio è stato per me una        L’Italia è diventata la mia seconda casa, in     quasi una categoria a parte. Ovviamente
    vittoria, poiché sarebbe stato troppo presto    particolare Bologna. Amo questa città.           nella produzione bolognese c’erano dei

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cantanti di grande talento e la regia era N el futuro? Qualche aspirazione                       in una grande città. Dobbiamo suonare per
molto interessante ma io ho una visione speciale?                                                Dio e dedicare ciò che suoniamo a Dio.
leggermente diversa dell’opera.               Per me non è importante con quali                  Questo è molto importante, dobbiamo
                                              orchestre e dove dirigo, per me importante         dedicare le nostre energie a Dio. Qualcuno
Quali altre opere ha già diretto?             è che io sia utile per i musicisti. Se per         invece fa musica solo per i soldi, e questo
Carmen, Traviata e Mozart e Salieri di esempio io dirigo in una piccola città per                non è giusto.
Rimski-Korsakov che ho diretto a Tashkent. me è come dirigere a Berlino. Io sento che
Mi piacerebbe Madame Butterfly, che è debbo dirigere qualsiasi orchestra con lo                  Lei è credente? Di quale religione?
la più bella opera del mondo e forse stesso impegno con cui dirigerei i Berliner                 Io credo a tutte le religioni, perché tutte le
Wozzeck. Ho poi un sogno, quello dirigere Philharmoniker. Sfortunatamente ormai la               religioni insegnano ad amare Dio, e Dio è
l’opera comica di un compositore uzbeco, musica è diventata un business. Non lo                  uno solo. Non può essere il dio dei cattolici,
Suleiman Youdakov (1914-1990 ndr), deve essere. La musica per me ha la stessa                    dei musulmani o dei buddisti, ma è un solo
Maysara. È un’opera comica scritta 70 funzione di una religione. La musica è una                 dio. Ci sono solo modi diversi per arrivare
anni fa. E il mio sogno sarebbe farla proprio religione universale che può mettere               a dio, ma Dio è uno solo.
a Bologna o in Germania.                      insieme i musulmani, i cristiani e i buddisti,     Uno può essere cattolico, musulmano, o
                                              tutti. Questa è la musica. Perché nella            buddista, ma allo stesso tempo qualcosa
Ancora a Bologna lei ha avuto una
grande opportunità: dirigere in buca il
balletto Le Sacre du printemps di
Stravinsky al Teatro Comunale di
Bologna. È stato un debutto nella
danza?
Sì, avevo studiato il Sacre a undici anni, è
uno dei pezzi che più amo ma non l’avevo
mai diretto, anche se l’avevo molto
approfondito al pianoforte nella classe in
conservatorio. Conoscevo molto bene il
balletto e quindi non è stato difficile.

Le piace il lavoro coi ballerini?
In questo tipo di balletti i danzatori
dipendono completamente dalla musica,
quindi io non debbo aspettare loro ma
debbo solo fare buona musica e loro
ascoltare. È molto diverso il lavoro con i
grandi classici del balletto, per esempio con
quelli di Tchaikovsky, dove la buca è
sempre a stretto contatto col palcoscenico
e ci sono tanti elementi da tenere sotto
controllo. A Tashkent mi è capitato di
dirigere alcuni concerti ufficiali di
rappresentanza con cantanti e ballerini, ma
mai balletti completi.

Le piace Sibelius?
È la prima volta che dirigo la Prima
Sinfonia, ho già diretto En Saga e Valse
Triste e ho preparato il Concerto per
violino per un altro direttore. La amo
molto, la sento molto vicina.

Dove vive?                                                                                                                         © Matteo Trentin
A Tashkent, però ci sto poco poiché sono
spesso in viaggio in Europa.                    musica non c’è nazionalità. Ma adesso            deve accomunarci tutti. Io rispetto i
                                                quasi tutti i musicisti famosi sono diventati    cattolici, i musulmani e i buddisti, ma
Vorrebbe vivere in Europa?                      delle macchine da soldi. Io sono contrario       qualcosa è comune a tutti, e il mondo
No, poiché la mia famiglia vive lì e io sono    a questo e non sarò mai così. Per me è           sarebbe molto migliore se così fosse.
il più giovane della mia famiglia, ho due       importante lavorare con un’orchestra che
sorelle e un fratello, così debbo prendermi     rispetti le mie scelte e con cui io possa fare
cura dei miei genitori.                         ciò che desidero e si crei un contatto
                                                reciproco, non importa se in un villaggio o

                                                                                                                                                  9
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MODELLI DI CONVERSAZIONE MUSICALE
I CINQUE CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA DI L. VAN BEETHOVEN
di Anna Scalfaro
Premessa                                            nel corso di una sua accademia al Teather          sezioni hanno il compito di presentare più o
Negli anni Ottanta il professore statunitense       an der Wien il 5 aprile 1803. Con questo           meno lo stesso materiale. Se T1 mette a
Allan Bloom, in un suo libro di grande              terzo concerto Beethoven si distaccava dal         disposizione le risorse sintattiche e retoriche,
successo (The Closing of the American               modello mozartiano, ancora ben presente nei        proponendo un ‘modello di conversazione‘,
Mind, New York, 1987), sosteneva la                 primi due, per raggiungere un’espressione          S1 ne attua una sorta di ‘ricomposizione‘. Il
necessità di insegnare i ‘grandi classici‘ per      più personale. Maggiormente caratterizzati         Solo, infatti, è libero di replicare le idee
difendere i propri allievi dalle minacce del        da tratti ‘individuali’ sono i due successivi      musicali del Tutti, o di ometterne alcune e
relativismo culturale imperante. Non si fa          concerti. L’op. 58 in sol maggiore, stesa fra il   aggiungerne di nuove, compresi i passaggi di
fatica a inserire nella categoria dei ‘grandi       1805 e il 1806, fu eseguita, sempre con            bravura. Durante l’ascolto del concerto, uno
classici‘ della letteratura e dell’arte             Beethoven al pianoforte, dapprima in forma         dei momenti più attesi ed emozionanti è
                                                    privata al palazzo del principe Lobkowitz nel      l’ingresso del solista, nonché il tipo di
occidentale alcune delle sonate, delle
                                                    marzo del 1807, e poi, nel dicembre dello          risposta che questo lancerà all’orchestra.
sinfonie e, non ultimo, dei concerti per
                                                    stesso anno, al Teather an der Wien. Il 17         Scelgo dunque di soffermarmi proprio sulla
pianoforte e orchestra di Ludwig van
                                                    maggio 1809 l’autorevole Allgemeine                ‘risposta‘ del Solo, in S1, nei confronti del Tutti
Beethoven. Certo, proprio perché ‘classici‘,        musikalische Zeitung definiva il quarto            in T1 e, nel rispetto dell’ordine cronologico,
sui concerti, oggetto di questo breve               concerto la composizione ‘più straordinaria,       partirò dall’Allegro con brio dell’op. 19. In
contributo, esiste una letteratura vastissima,      personale, elaborata e difficile‘ fra quelle       questo primo tempo, T1 è interamente
scientifica e non: pensare dunque di                esistenti per strumento solista.                   dominato da un tema, costituito da due frasi
aggiungere all’argomento qualcosa di nuovo,         Infine, il quinto e ultimo Concerto in mi          simili e caratterizzato da un incedere ritmico
o di ‘originale’ – per usare un termine caro a      bemolle maggiore op. 73 fu composto nel            puntato e marziale. S1 risponde con una
Beethoven – rischia con ogni probabilità di         1809, in circostanze storiche drammatiche          controreplica, ossia con un tema
risultare pretenzioso. Se è vero però, come         per la capitale asburgica: l’11 maggio di          assolutamente diverso: il pianoforte espone
sottolineava Bloom, che le grandi opere del         quell’anno, infatti, l’esercito napoleonico        una frase melodicamente distesa, in piano,
passato sono tali perché ciò che comunicano         aveva invaso la città per la seconda volta (la     che solo verso la fine subisce
può essere riproposto e adattato in qualsiasi       prima era stata nel 1805) e l’avrebbe              un’intensificazione ritmica e dinamica. Il Solo,
tempo, allora forse, per chi scrive oggi e per      occupata fino al mese di luglio. L’epiteto di      inoltre, non s’impossessa mai del primo tema
chi scriverà domani, non sarà vano                  Imperatore, associato al concerto, pare sia        dell’orchestra, limitandosi ad accennare
cimentarsi.                                         stata un’idea del pianista e compositore           talvolta giusto l’inizio. Squisitamente lirico è
                                                    Johann Baptist Cramer. Come ha sottolineato        anche il secondo tema di S1, anticipato
Cenni storici                                       Giorgio Pestelli, anche se non originale di        dall’orchestra e poi esposto nella sua
Beethoven avviò la stesura del Concerto in si       Beethoven, tale attributo si rivela appropriato    interezza dal pianoforte. Un susseguirsi di
bemolle maggiore op. 19 poco prima degli            all’op. 73 per via delle circostanze storiche in   passaggi di bravura, in cui predomina
anni Novanta del Settecento, quando viveva          cui fu composto, nonché per la grandiosità di      l’aspetto esibizionistico, e il tipico lungo trillo
ancora a Bonn, e lo ultimò nel 1798 dopo            costruzione che lo contraddistingue. La prima      prepara il ritorno del secondo Tutti.
ben quattro rielaborazioni. Pubblicato come         esecuzione avvenne a Lipsia, il 28 novembre        Anche l’Allegro con brio del Concerto op.
secondo nel dicembre 1801, esso risulta in          1811, con al pianoforte Friedrich Schneider        15 si apre con un tema dall’inconfondibile
verità il primo in ordine cronologico. Il           (questo fu l’unico concerto che Beethoven          aura ‘militare’, che domina l’intero T1.
Concerto in do maggiore op. 15, infatti,            non eseguì mai). Gli anni successivi divenne       Tuttavia, rispetto a quello dell’op. 19,
anche se pubblicato nel marzo 1801, fu              un cavallo di battaglia di un altro grande         l’episodio presenta un materiale più ricco: un
iniziato qualche anno dopo l’op. 19 e               pianista, brillante allievo del compositore:       secondo tema di carattere lirico contrastante,
concluso nel 1795. Questi due primi concerti        Carl Czerny.                                       e un terzo simile al primo per il ritmo
furono eseguiti da Beethoven al pianoforte                                                             marziale. Come nell’op. 19, S1 risponde con
in molte delle accademie che, sul finire del        Quella strana coppia del Tutti e del Solo          un tema lirico, timido, aggraziato, ossia
Settecento, egli organizzò a Vienna e in            Con la parziale eccezione del quarto, i            estremamente           diverso      da     quello
diverse città dell’impero per farsi conoscere       concerti beethoveniani presentano un               caratterizzante T1. Il pianoforte inoltre non
e apprezzare come esecutore, improvvisatore         medesimo schema: un primo tempo deciso e           riprende mai il primo tema dell’orchestra,
e compositore.                                      marziale in forma-sonata; un secondo tempo         bensì solo il secondo e il terzo. In conclusione
Beethoven, tuttavia, non andava molto fiero         lirico e introspettivo nella libera forma di       una sfilza di passaggi virtuosistici e una
né dell’op. 19 né dell’op. 15: il 22 aprile 1801,   romanza; un terzo, rondò, vivace e                 battuta di trillo prepara T2.
in una lettera alla casa editrice Breitkopf &       travolgente. I primi tempi dei concerti in         Se nei tempi iniziali di questi due concerti, le
Härtel, non li annoverava di certo fra le sue       particolare, pur nella loro straordinaria          prime due sezioni hanno più o meno la
“opere migliori”. Un giudizio severo, che           diversità, sono tutti costruiti in modo simile:    stessa condotta – il Solo comincia con
non dà ragione del valore di questi due             un’alternanza di quattro Tutti, ossia di           materiale differente rispetto al quello
concerti, ma che forse si spiega con                quattro sezioni affidate all’orchestra, e di tre   dell’orchestra – lo scenario cambia
l’esistenza all’epoca di un terzo concerto, in      Soli, tre sezioni riservate allo strumento         radicalmente nell’Allegro con brio del terzo
cui Beethoven doveva riporre maggiore               solista accompagnato dall’orchestra. Il            concerto in do minore op. 37. Il dialogo più
fiducia. Si trattava dell’op. 37 in do minore,      rapporto fra il primo Tutti (che chiameremo        articolato fra le diverse sezioni orchestrali,
che, completata nel 1800, sarebbe stata             T1) e il primo Solo (S1) è complesso da un         che caratterizza questo terzo concerto, spicca
eseguita per la prima volta dal compositore         punto di vista formale, poiché entrambe le         fin dall’inizio di T1, nell’esposizione del primo

                                                                                                                                                             11
tema: un periodo suddiviso in due frasi, di cui    inframmezzati dai gesti cadenzali del Solo.        Beethoven, accade qualcosa: è come se il
     la prima è affidata agli archi e la seconda ai     T1 vero e proprio comincia poco dopo con           compositore acquistasse una maggiore
     fiati. Più avanti l’orchestra presenta un          l’esposizione da parte degli archi di un tema      consapevolezza di sé, che lo porta nel giro di
     secondo tema, più pacato, che però non             dal carattere nobile, fiero e incalzante, che      dieci anni a maturare un proprio ideale
     scalfisce il tono risoluto e marziale stabilito    però muta tono quando viene enunciato dai          sinfonico, e che non gli fa temere di mettere
     all’inizio. Un punto coronato, pregno di           clarinetti in p dolce. Insolitamente delicato      a dura prova il pubblico con composizioni
     attesa, prepara l’ingresso trionfale di S1: il     risulta il secondo tema, in pianissimo e           ampie, innovative, ‘difficili‘.
     pianoforte, dopo tre potenti scale ascendenti      staccato. Ancora i fiati, alle bb. 78-84, col      Non si deve poi scorgere nell’inizio del Solo
     di do maggiore, presenta fedelmente e              loro morbido incedere discendente, creano          nel quarto Concerto una sorta di prepotente
     integralmente il primo tema. Per la prima          un’oasi di quiete in mezzo a tanto tumulto.        usurpazione del ruolo convenzionalmente
     volta in questo concerto dunque il Solo            Richiamando un’efficace immagine di Leon           assegnato al Tutti, ma semmai un gesto di
     risponde al Tutti con un atteggiamento di          Plantinga, in S1 il pianoforte non entra come      confortante fiducia nelle possibilità del Solo-
     ‘replica‘, si appropria cioè dello stesso          un soldato, ma come un elegante ballerino          uomo di comunicare con il Tutti-suoi simili.
     materiale. Non solo: il decorso di S1 segue        che in punta di piedi corre verso il centro del    Sono gli anni in cui Beethoven si dedica al
     abbastanza fedelmente quello di T1. Anche          palco: una scala cromatica ascendente, un          Fidelio (la prima versione è del 1805); in
     S1, come nei primi concerti, termina con           trillo e la riesposizione del primo tema           questo soggetto drammatico il compositore
     passaggi di bravura e con un trillo:               dell’orchestra, chiaramente riconoscibile nel      ravvisava la piena manifestazione dei suoi
     quest’ultimo, però è seguito da una scala          suo contenuto, ma espresso in modo diverso,        ideali etici di giustizia, di coraggio e di
     discendente, che determina in modo forte           in pianissimo e con tono dolce. Il Solo,           fedeltà. Il tema esposto dal Solo all’inizio del
     l’uscita di scena del Solo, proprio come le        pertanto, come nell’Allegro con brio del           quarto concerto, con quel suo profilo fin
     scale ascendenti ne avevano segnalato in           terzo Concerto, risponde all’orchestra             troppo simile a una ‘domanda‘, rispecchia
     modo altrettanto forte l’ingresso.                 replicandone il medesimo materiale, ma la          l’aspirazione della musica beethoveniana in
     Fra le caratteristiche più originali del           fondamentale differenza sta nel modo in cui        quegli anni a trasformarsi in gesto, in
     Concerto in sol maggiore op. 58 vi è senza         ciò avviene. S1 segue poi un decorso simile        espressione, in ‘motto‘: tendenza che
     dubbio il sorprendente inizio affidato al Solo,    a quello di T1; in conclusione non vi è più il     raggiunge l’apice nella Quinta Sinfonia,
     e non come di consueto al Tutti. Il pianoforte     trillo, ma solo passaggi di bravura, anch’essi     conclusa nel 1807, un anno dopo l’op. 58.
     presenta un tema, che, soprattutto nella           perlopiù leggeri, lievi in pianissimo come         Infine nell’ultimo concerto in mi bemolle
     chiusa, reca con sé un tono meravigliato, di       nel quarto concerto, e una scala cromatica         maggiore il Solo riprende sì, come nel terzo
     domanda (ma non una domanda qualsiasi              ascendente che porta a T2.                         concerto, il medesimo tema esposto dal Tutti,
     verrebbe da dire, bensì quella che si pone                                                            ma lo altera, lo trasfigura, lo addolcisce. Qui
     ogni essere umano riguardo la sua venuta al        L’individuo e il gruppo                            non vi è più sfida, ma solo consapevolezza di
     mondo). La ‘meraviglia‘ non risiede solo in        Se accettiamo di considerare il concerto           poter dire le stesse cose in modo diverso. Il
     questo esordio, ma prosegue nella risposta         come una metafora dell’interazione tra             Tutti non è una massa compatta (con
     del Tutti, calda e appassionata come un            l’individuo (il Solo) e il gruppo sociale (il      l’eccezione forse dell’op. 19, non lo è
     abbraccio, che si appropria a suo modo del         Tutti), allora possiamo leggere nei cinque         neanche negli altri concerti); è un gruppo da
     primo tema. Nel corso di T1, l’orchestra           concerti di Beethoven un’evoluzione, un            cui le singole voci possono staccarsi: i vari
     espone un secondo tema, cullante e di ampio        passaggio da un tipo di conversazione              strumenti e il pianoforte enunciano il
     respiro, e un terzo dall’espressione lirica        ‘distante‘ a una forma di dialogo ‘più intimo‘.    medesimo tema ma è come se lo
     intensa. L’ingresso di S1 è sorprendente           Nei primi due concerti il Solo si                  avvolgessero ogni volta di una luce diversa.
     quanto l’esordio del concerto: il pianoforte,      contraddistingue per un proprio tema               Il dialogo è ora divenuto maturo: lo stesso
     con un libero preludiare, entra lieve, quasi       personale, differente rispetto a quello            argomento può essere trattato da una
     indifferente, come se non se ne fosse mai          proferito largamente dal Tutti. Il Solo-           pluralità di soggetti, con infinite sfumature.
     andato via durante il Tutti. Nel corso di S1 il    individuo è come se sottolineasse così, in         E non è detto che chi alza di più la voce abbia
     solista si lancia in passaggi delicatissimi, che   modo quasi gestuale, la propria unicità            maggiori chances di essere ascoltato.
     creano un’atmosfera timbrica rarefatta, e che      rispetto al Tutti-gruppo sociale – d’altronde      Per riprendere il discorso di Bloom citato in
     presagiscono il pianismo delle ultime sonate.      in quegli anni e con questi concerti               apertura, sull’importanza di insegnare i
     Del Beethoven ‘titano‘ ed ‘eroico‘ non vi è        Beethoven si presentava facendosi conoscere        ‘classici‘ ai giovani, ritengo senz’ombra di
     traccia. E alla fine di S1, quando la catena di    al pubblico viennese. Non solo, si può leggere     dubbio che i concerti per pianoforte e
     trilli sembra preparare il ritorno del Tutti,      in questa differenziazione anche una sorta di      orchestra di Beethoven rientrino nella
     l’attesa è tradita dal pianoforte che riprende     atteggiamento rispettoso: il Solo non si           categoria delle ‘grandi opere‘ dell’arte
     il terzo tema dell’orchestra (questa volta però    appropria di ciò che il Tutti ha proferito per     occidentale. Se è vero che agli uomini è data
     in piano dolce e con espressione),                 primo con tanta autorità.                          la possibilità di non sentirsi soli, unendosi in
     stemperando la smania del dinamico ritorno         Nel terzo Concerto, la replica uguale che il       gruppo, accomunati dal desiderio di sapere,
     in uno stato di sospensione ultraterrena.          Solo lancia al Tutti, esponendo il medesimo        di conoscere, per avvicinarsi alla Verità, allora
     Il Concerto in mi bemolle maggiore op. 73,         tema, non ha l’aria di una conciliazione, bensì    urge oggi più che mai ribadire la necessità di
     dai più definito ‘grandioso’, ‘imponente’,         di una sfida. Per sfidare qualcuno ad armi         un dialogo dei giovani con i ‘grandi classici‘,
     ‘eroico’ (con la Terza Sinfonia ne condivide la    pari bisogna porsi sullo stesso livello: difatti   nella fede che questi, interrogati conosciuti e
     tonalità), è molto più vicino al sentimento        il Solo-individuo non attacca in coda al Tutti-    amati, abbiano sempre un contenuto nuovo
     conciliante e alla qualità eterea dell’op. 58 di   gruppo sociale, ma si prende una pausa per         da offrire alla mente ragionante.
     quanto non sembri di primo acchito. L’inizio       sottolineare l’importanza del proprio
     dell’Allegro è sorprendente quanto quello          ingresso; non apre un altro discorso, ma si
     del primo tempo del quarto. I due attori,          appropria senza timore alcuno di ciò che
     orchestra e pianoforte, avviano insieme il         l’orchestra ha proferito poco prima. Ai primi
     dramma: gli accordi stagliati dal Tutti sono       dell’Ottocento, nel modo di scrivere di

12
RASSOMIGLIANZE: NIETZSCHE, COCTEAU, SATIE
     di Bruno Dal Bon

     “Il millenovecento è un anno terribile. Nietzsche muore, il primo della classe sparisce, non restano che i somari”
                                                                                                                 Jean Cocteau

     Pochi testi sulla musica hanno la forza        testimonia questo spirito è Erik Satie.        Cocteau di considerare la produzione
     stringata e penetrante de Il Gallo e           Cocteau, insieme al Gruppo dei Sei, ne         musicale di un compositore solo come una
     l'Arlecchino di Jean Cocteau, un lavoro di     esalta la musica e la figura, considerandolo   parte della sua vita di uomo e di musicista,
     poche pagine che esalta l'audacia della        un caposcuola, forse l'unico musicista         non è diversa da quella che ritroviamo in
     semplicità e della franchezza nell'arte. Un    capace di scrivere “una musica a misura        Nietzsche, di una filosofia come vita
     testo nel quale Cocteau si rivolge anzitutto   d'uomo”. “Satie guarda poco i pittori e        filosofica, come filosofia in atto. La vita di
     a Nietzsche come a un modello che lo aiuti     non legge i poeti, ma preferisce vivere dove   Satie nel suo insieme, ancor prima delle
     a disfarsi del simbolismo sfumato e            fermenta la vita, […] basta con le nuvole      sue composizioni o del suo lavoro come
     malaticcio dei suoi esordi letterari.          e le onde, ci vuole una musica di tutti i      pianista di cabaret, è presa a simbolo di
                                                    giorni, [...] basta con le amache e le         quell'esprit nouveau capace di afferrare
     Tutto ruota intorno alla musica, non solo      ghirlande, voglio che mi costruiscano una      il senso del tempo, capace di offrire quello
     perché queste pagine sono di fatto il          musica dove possa abitare come in una          che definiva, con una curiosa espressione,
     manifesto della rinascita musicale francese    casa. […] la musica non è sempre gondola,      il quotidiano “pane musicale”.
     incarnata dai giovani
     compositori appartenenti al                                                                                  Lavoreranno insieme al
     Gruppo dei Sei (Darius                                                                                       balletto Parade con scene e
     Milhaud, Arthur Honegger,                                                                                    costumi di Picasso, che sarà
     Francis Poulenc, Germaine                                                                                    rappresentato dai balletti
     Tailleferre, Georges Auric e                                                                                 russi di Sergei Diaghilev il 18
     Louis Durey), ma perché,                                                                                     maggio 1917 al Théâtre du
     come per Nietzsche, la                                                                                       Châtelet a Parigi. Una
     musica offre a Cocteau la                                                                                    creazione      che,      seppur
     dimensione immanente di                                                                                      presentata come balletto,
     un sentire filosofico, ancor                                                                                 intendeva rompere con ogni
     prima che estetico o                                                                                         genere di tradizione e di
     artistico, che tende verso la                                                                                forma teatrale. Appolinaire
     verità delle cose prossime,                                                                                  nel suo testo per il
     verso la limpidezza e la                                                                                     programma della prima
     trasparenza del presente,                                                                                    rappresentazione scrisse che
     verso tutto ciò che è                                                                                        per gli autori “si trattò prima
     lontano “da nuvole o                                                                                         di tutto di tradurre la realtà”
     caverne”.                                                                                                    non più di rappresentarla. I
                                                                                                                  movimenti di danza non
     “La folla è sedotta dalla                                                                                    erano legati a un linguaggio
     menzogna: è delusa invece                                                                                    astratto, ma erano naturali,
     dalla verità troppo semplice,                                                                                reali “solo amplificati e
     troppo nuda, troppo poco                                                                                     magnificati fino alla danza”.
     indecente [...] quella, non                                                                                  Molte                   furono,
     eccita gli uomini”. Ed è                                                                                     inevitabilmente,              le
     nella musica che questa                                                                                      contestazioni del pubblico e
     tensione verso la verità del                                                                                 le ostilità della critica
     presente è più evidente:                                                                                     musicale parigina. Cocteau
     “attenzione alla vernice,                                                                                    rispose l'anno seguente,
     dicono certi cartelli; e io Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900)                                          proprio dalle pagine de Il
     aggiungo, attenzione alla                                                                                    Gallo e l'Arlecchino: “i
     musica”. Una citazione quasi letterale di cavallo da corsa, corda tesa; qualche volta         musicisti impressionisti hanno creduto che
     quel cave musicam che Nietzsche è anche una sedia”.                                           la musica di Parade fosse povera perché
     consiglia a “tutti coloro che son uomini Questo è ciò che Satie nel suo agire                 era priva di condimento […] ciò non
     abbastanza da tenere alla limpidezza nelle irriverente, controverso e antiaccademico          possono capirlo orecchie abituate al vago
     cose dello spirito”.                        riesce a realizzare, non solo come                e ai brividi. […] Per la maggior parte degli
                                                 compositore, ma anzitutto nella sua vita          artisti, un'opera non può essere bella senza
     Il compositore che, fra tutti, meglio d'artista. E anche in quest’aspetto, l'idea di          un intreccio di misticismo, di amore o di

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noia; il breve, il gaio, il triste senza idillio   luoghi d'occasione quasi mai teatrali.           esprimere un gusto o una tendenza
sono sempre sospetti”.                                                                              stilistica, non intende sterilmente
                                                   Quasi il medesimo contesto dove le               contrapporre una nuova scuola francese in
Parole che non possono che ricondurci              musiche di Satie e dei compositori del           alternativa ad altri stili nazionali. La
nuovamente a Nietzsche. La predilezione            Gruppo dei Sei si svilupperanno: non più         riflessione sulla musica che Cocteau riesce
di Cocteau per Satie è infatti analoga a           solo le sale da concerto o i teatri, ma i café   a tracciare nelle poche righe di questo
quella del filosofo tedesco per Bizet e per        chantant e i cabaret parigini senza mai          testo è prettamente filosofica, lo è quasi
la sua Carmen così come per quegli                 disdegnare gli spettacoli circensi o i luna      senza volerlo. Nonostante nessuna
autori “audaci e leggeri” che ritroviamo           park, la musica da ballo o il jazz. “Nel         affermazione abbia l'ambizione di
citati in alcune delle ultime lettere, allora      gorgo dei perturbamenti del gusto francese       prendersi troppo sul serio e tutto sia
inedite, che quasi certamente Cocteau non          e dell'esotismo, il caffè-concerto rimane        giocato in un'alternanza di brevissime
conosceva. Testimonianze nelle quali               abbastanza intatto […] qui un giovane            intuizioni, paradossi e aforismi, il lavoro di
Nietzsche esalta l'operetta e la zarzuela          musicista potrebbe riprendere il filo            analisi e di approfondimento sono
spagnola elogiando autori come Audran,             perduto. […] Il music-hall, il circo, le         anzitutto filosofici.
Offenbach o Von Suppé. Questi sono i               orchestre americane di negri, tutto ciò
compositori che accompagnano Nietzsche             feconda un artista allo stesso modo di una       Solo nelle ultimissime pagine Cocteau
nell'ultima fase della sua vita, quella            vita.”                                           scrive qualcosa di più compiuto sul piano
dell'estrema riflessione filosofica. Queste                                                         della riflessione, tentando di teorizzare la
musiche, ma anche questo modo                      La riflessione di Cocteau sulla musica,          nozione di rassomiglianza della musica: “la
“semplice” di rappresentarle e di viverle in       come dicevamo all'inizio, non si limita ad       rassomiglianza è una forza obiettiva che
                                                                                                    resiste a tutte le metamorfosi soggettive.
                                                                                                    Non bisogna confondere la rassomiglianza
                                                                                                    con l'analogia. L'artista che ha il senso
                                                                                                    della realtà non deve mai aver timore
                                                                                                    d'essere lirico. Il mondo obiettivo mantiene
                                                                                                    la propria efficienza qualunque siano le
                                                                                                    metamorfosi che il lirismo può fargli subire.
                                                                                                    Il nostro spirito digerisce bene”. Anche in
                                                                                                    questo caso poche righe alle quali poi
                                                                                                    aggiunge: “La musica è la sola arte che,
                                                                                                    secondo la massa, è autorizzata a non
                                                                                                    rappresentare qualcosa. E tuttavia la bella
                                                                                                    musica è la musica rassomigliante a
                                                                                                    qualcosa […] la buona musica commuove
                                                                                                    per certa rassomiglianza misteriosa agli
                                                                                                    oggetti e ai sentimenti che l'hanno
                                                                                                    motivata. La rassomiglianza in musica
                                                                                                    consiste, non in una rappresentazione, ma
                                                                                                    in una potenza di verità velata”.

                                                                                                    L'opposizione tra “rassomiglianza e
                                                                                                    analogia” in musica, la definizione di
                                                                                                    “mondo obiettivo” come forza che nella
                                                                                                    musica mantiene la propria efficienza
                                                                                                    indipendentemente dai possibili interventi
                                                                                                    compositivi o interpretativi atti a
                                                                                                    nasconderla o deformarla, la straordinaria
                                                                                                    intuizione di una musica come “potenza di
                                                                                                    verità velata”, sono tutti concetti che
                                                                                                    Cocteau ci lascia come elementi di una
                                                                                                    mappa filosofica ed estetica ancora tutta
                                                                                                    da disegnare. Parole di un'insolita serietà
                                                                                                    quasi accademica che, anche quando
                                                                                                    sembrano sbilanciare il ritmo brillante,
                                                                                                    asciutto e nervoso di questo libro, riescono
                                                                                                    tuttavia a offrirci un nuovo e insolito
                                                                                                    accesso alla comprensione della parte più
                                                                                                    intima e vitale della musica.
Jean Cocteau (1889-1963)

                                                                                                                                                     15
PROFUMI IN MUSICA
AFFINITÀ E CORRISPONDENZE TRA NOTE MUSICALI E NOTE FRAGRANTI
di Francesca Faruolo
La musica è il profumo dell’universo.            strumenti per suonarle, il passo può essere          dal mucchio di Violette appoggiate sul
                     Giuseppe Mazzini            breve. Uno dei primi a compierlo fu Étienne          tavolo vicino al capezzale; e questo
                                                 Pivert de Senancour nel suo romanzo                  flauto ricamava la sua melodia con
La campana del tempio tace,                      epistolare autobiografico Obermann                   l'accompagnamento regolare dei gigli
ma il suono continua a uscire dai fiori.         (1804) dove egli vagheggia l'idea di un              appoggiati sulla console: cantava i primi
                         Bashō Matsuo            clavicembalo degli odori sulla falsariga di          canti del suo amore, la prima
                                                 quello che Louis Bertrand Castel aveva               confessione, il primo bacio nel bosco.
Suoni e odori condividono una dimensione         ideato nel 1725 per creare rapporti tra note         Iniziò a soffocare, la passione era
aerea ed evocativa, tanto vivida quanto          musicali e colori.                                   arrivata insieme allo scoppio brusco dei
ineffabile, che nel corso del tempo ha dato      Poco più tardi il profumiere Septimus                garofani, dall'odore pepato, la cui voce
luogo a numerose corrispondenze tra              Piesse mise a punto l'Odaphone (1857)                da ottone dominò per un attimo su tutte
profumo e musica. “Ascoltare i profumi” è        una trasposizione delle note musicali in             le altre. […] Le belle di notte emisero
il mondo con cui la cultura giapponese           note olfattive con cui sarebbe stato                 qua e là un trillo discreto. Poi ci fu un
definisce l'atto percettivo e cognitivo          possibile creare partiture per opere                 silenzio. Le rose, languidamente, fecero
implicato Kōdō, la via dell'incenso, una         odorose. Da qui nasce forse l'abitudine di           il loro ingresso. Dal soffitto colarono
delle tre arti classiche di raffinatezza.        chiamare “organo del profumiere” la                  delle voci, un cantico lontano. Era un
L'apprezzamento di una fragranza, come           consolle usata per riporre i flaconi delle           grande coro che lei stette a sentire
quello della musica, richiede, infatti,          materie prime, divise per tipologia e                inizialmente con un sottile tremito. Poi il
concentrazione e raccoglimento, e persino        funzione, di fronte al quale e per mezzo del         volume aumentò e presto tutto si riempì
un'estraneazione dal mondo circostante           quale, il creatore di fragranze “compone”.           di un suono possente che esplose
che rimane esteriore, mentre gli odori “ci       Questo mobiletto semicircolare dotato di             intorno a lei. Le nozze erano giunte a
penetrano”.                                      scrivania e una serie di mensole                     compimento e le fanfare delle rose
Esiste un'affascinante ipotesi sostenuta dal     degradanti, ricorda, in effetti, un organo           annunciarono il terribile istante.
biochimico Luca Turin, secondo cui i nostri      con le tastiere disposte su diversi livelli.         Lei, con le mani sempre più strette vicino
ricettori olfattivi sarebbero in grado di        Nell'Ottocento, quando la sinestesia                 al cuore, ormai morente, ansimò. Aprì la
distinguere gli odori processando non            diventa quasi una parola d'ordine e                  bocca cercando il bacio che l'avrebbe
tanto la forma delle molecole, come vuole        l'estetica dei sensi pervade la musica, la           soffocata, quand'ecco che i giacinti e le
la teoria scientifica più accreditata, ma la     filosofia e la letteratura, l'olfatto torna alla     tuberose esalarono i loro fumi,
loro vibrazione, proprio come accade per le      ribalta. Nelle pagine della letteratura e            l'avvolsero di un ultimo sospiro, così
onde sonore. Se questa teoria oggi sembra        della poesia, il profumo diventa un mezzo            profondo da coprire il coro delle rose.
aver perso terreno, altri recenti studi          attraverso cui prendere coscienza della              Albine morì davanti all'estremo rantolo
condotti su base sperimentale hanno              parte istintiva, primigenia e incondizionata         dei fiori.”
appurato come il tubercolo olfattivo non         della nostra psiche.
solo discrimini gli odori, ma sia anche          Ma gli odori, si sa, sfuggono alla presa del       Quella che per Zola è pura evocazione
sensibile al suono. I nostri sensi sono          linguaggio e per evocare questo nuovo              letteraria, per Joris Karl Huysmans diventa
dunque tutt'altro che isolati tra loro e in      universo di forme invisibili, che                  una potente invenzione pronta, come
effetti non solo la nostra esperienza ma         accompagnano come spiriti aerei le                 vedremo, a staccarsi dalle pagine dei libri
anche il nostro retaggio culturale ci mette      vicende dei personaggi, gli scrittori si           per muovere i propri passi nel mondo reale.
di fronte a questa evidenza. Basta pensare       aggrappano a metafore e riferimenti                Nel celebre romanzo À rebours (1884),
al debito che il linguaggio del profumo ha       musicali. Una delle più rappresentative            l'autore forgia infatti nell'immaginario del
nei confronti di quello musicale.                espressioni di questo lessico musicale-            lettore la figura del suonatore di fragranze
Edmond Roudnitska (1905 – 1996), autore          odoroso la fornisce Emile Zola ne La               impegnato a eseguire dal vivo una
di molti celebri profumi, detestava              Faute de l'abbé Mouret (1876) al                   composizione odorosa.
l'abitudine di definire “nasi” i profumieri e    momento della tragica morte della                  Cinquant'anni più tardi, Aldous Huxley in
impose, grazie alla diffusione dei suoi libri    protagonista, Albine, provocata dagli              Brave New World (1932) traspose questa
e saggi di estetica del profumo, la              effluvi intossicanti dei fiori che l'avvolgono     idea in un futuro distopico in cui la musica
definizione elegantissima di “compositore        in una fatale sinfonia d'aromi:                    odorosa sarebbe divenuta una forma
di fragranze”.         Secondo Roudnitska                                                           diffusa di arte e intrattenimento funzionale
l'artista che compone a tavolino la formula        “In perfetta quiete, con le mani                 al controllo delle menti. Seppur in chiave
di un profumo è equiparabile al                    congiunte sul petto, continuava a                parodica, l'autore ci regala la descrizione
compositore che scrive le note senza               sorridere mentre ascoltava i sospiri dei         più compiuta di una sinfonia di profumi:
bisogno di suonarle perché le ha già tutte         profumi nella sua testa confusa. Stavano
nella propria testa.                               cantandole una dolce e strana melodia              "L'organo odoroso eseguiva un
Un'analogia tra questi due universi si può         di fragranze che con lentezza e                    Capriccio d'Erbe deliziosamente fresco.
far risalire già a Linneo che divise gli odori     gentilezza la accompagnarono verso il              Arpeggi gorgoglianti di timo e lavanda,
in sette classi, proprio come sette sono le        sonno. […] Presto arrivò il canto di un            di rosmarino, basilico, mirto, artemisia;
note musicali. E dalle “note fragranti” agli       flauto, piccole note muschiate scandite            una serie di audaci modulazioni
                                                                                                                                                    17
attraverso tutti i toni delle spezie sino     il compositore tedesco elaborava brani             impérissable (Il profumo immortale)
       all'ambra grigia, e una lenta marcia          letterari che lo avevano suggestionato,            poesia scritta dal poeta parnassiano
       inversa sino al legno di sandalo, la          troviamo una citazione tratta da un'opera          Charles Marie René Leconte de Lisle,
       canfora, il cedro e il fieno tagliato di      di Justinus Kerner che parla di una                autore di quei Poèmes barbares (1862)
       fresco (con tocchi sottili qua e là di note   parentela quasi biologica tra musica e             che ebbero una certa influenza su
       discordanti: un'ondata di pasticcio di        profumo:                                           Carducci.
       rognone, il più leggero accenno di
       concime di porco) per ritornare agli            “Gli uccelli canori e i fiori profumati          Il profumo entra nella musica attraverso la
       aromi semplici coi quali il pezzo aveva         possiedono tra loro, per lo meno, alcune         poesia anche per Claude Debussy, autore
       cominciato. Le ultime note di timo si           somiglianze, non solo nel canto e nel            de Les pafums de la nuit. Il preludio per
       spensero; seguì un fragore di applausi;         profumo, ma anche nel colore o, a essere         piano intitolato Les sons et les parfums
       le luci si riaccesero”.                         più precisi, nella mancanza di colore. I         tournent dans l'air du soir, è ispirato
                                                       più eccellenti uccelli canori hanno nel          dai celebri versi di Baudelaire, tratti dal
     Nel corso del tempo artisti e profumieri          contempo il piumaggio in assoluto più            sonetto Correspondances:
     hanno cercato di realizzare concretamente         semplice: sono l'allodola, l'usignolo, lo
     un simile organo. Nasce così Olfactiano           storno, il merlo, il canarino ecc. Gli uccelli               “I profumi e i colori
     (2004) messo a punto dall'artista Peter de        più variopinti non sono mai uccelli                   e i suoni si rispondono come echi
     Cupere con il supporto del creatore di            canori: il pavone, il pappagallo, il colibrì.       lunghi che di lontano si confondono
     fragranze Christophe Laudamiel. Ma                I fiori più profumati sono sempre quelli               in unità profonda e tenebrosa,
     soprattutto Smeller 2.0 (2012) di                 che, in assoluto, possiedono meno                    vasta come la notte ed il chiarore.”
     Wolfgang Georgsdorf, un'imponente                 colore: sono la viola matronale, il giglio,
     macchina         dotata     di     controllo      il garofano (in realtà i garofani                Una menzione merita anche l'inclusione di
     computerizzato con sistema MIDI, costruita        monocromi profumano sempre più                   partiture olfattive nell'opera di autori
     con tubi in polipropilene e alluminio,            rispetto a quelli variopinti); le tuberose,      articolarmente inclini alla sperimentazione
     componenti elettroniche, sistema di               le rose, i giacinti quando sono variopinti       come Scriabin e Stockhausen. Del primo
     ventilazione e serbatoi per contenere             hanno una fragranza sempre inferiore a           ricordiamo Mysterium (1903-1915)
     materiali odorosi ed essenze (create dal          quelli di colore più semplice. Quante            l'opera, rimasta incompiuta, in cui il
     profumiere Geza Schoen). L'opera, che ha          somiglianze possiedono una viola                 compositore russo aveva unito suoni,
     ricevuto la nomina al premio Arte Laguna          matronale e un usignolo! La prima è il           colori, luci, danza, fuoco, incenso e
     2014, è in grado di suonare veri e propri         fiore dal profumo più intenso, il secondo        profumo. La rappresentazione avrebbe
     concerti di odori seguendo partiture scritte      è l'uccello che presenta la maggiore             dovuto svolgersi in India in un tempio
     dall'artista stesso servendosi della classica     ricchezza di suoni; quella profuma e             appositamente costruito da Scriabin dove
     notazione musicale.                               questo canta solo di notte; entrambi             fragranze inebrianti e volute di incenso
     Per giustificare l'esistenza di strumenti di      sono       completamente         privi     di    proveniente da pire disposte vicino al
     questo tipo, ci vogliono compositori con          colorazioni.”                                    palcoscenico semicircolare, avrebbero
     un'adeguata sensibilità olfattiva. In                                                              avvolto il pubblico per sette giorni e sette
     un'ideale genealogia di musicisti inclini       Nell'ultimo scorcio del XIX secolo udito e         notti. Non meno visionario, il ciclo Licht
     all'estetica degli odori, il capostipite        odorato hanno ormai sancito la propria             (Luce) di Stockhausen dedicato ai sette
     sarebbe senz'altro Johannes Kreisler,           affinità elettiva, rafforzata dalla loro           giorni della settimana, dove l'esecuzione di
     maestro di cappella protagonista della          distanza dall'organo sensoriale prediletto         ciascun giorno è abbinata a un profumo.
     Kreisleriana, trilogia di novelle               dalla ragione e dalla scienza, ovvero la           Per concludere questa breve panoramica
     pubblicata da E.T.A. Hoffman nel 1814.          vista. Quando nel 1871 si tenne a Bologna          tra note musicali e note fragranti, torniamo
     Ecco alcune sue osservazioni:                   la prima nazionale del Lohengrin di                a Bologna, a due passi dal Museo della
                                                     Wagner al Teatro Comunale il successo fu           Musica che per cinque anni, con spirito
       "Il profumo dei garofani rossi-scuri          così folgorante che si pensò bene di               sperimentale e amor di sinestesia, ha
       agisce su me con una straordinaria forza      associare a quest'opera una fragranza              ospitato le nostre iniziative di Smell
       magica: senza volerlo mi sprofondo in         creata per l'occasione e chiamata appunto          Festival. In piazzetta San Michele, sulle
       uno stato di sogno e sento allora come        Lohengrin. Nelle sue note odorose                  mura esterne dell'abitazione di Rossini,
       da una grande lontananza suoni di             riecheggia il momento in cui il                    troviamo la famosa iscrizione in onore del
       clarinetto che crescono lentamente e poi      protagonista dell'opera wagneriana si              dio Apollo:
       lentamente si dileguano.”                     rivolge a Elsa dicendo:
                                                                                                         “Fa vibrare con ritmo le sette corde dei
     Robert Schumann rimase così colpito da            “Non respiri tu con me i dolci profumi?          suoni in mezzo a un profumato boschetto
     quest'opera da dedicare alla figura di            Oh! Come grati essi inebriano il senso!                          d'alloro”.
     Kreisler, un ciclo di brani per pianoforte        Misteriosamente essi s'appressano
     intitolata proprio Kreisleriana (1838),           attraverso l'aria, al loro incanto io mi         Ulteriore traccia di una perenne
     mentre Johannes Brahms arrivò, nel suo            concedo senza domandare...”                      corrispondenza:  poetica, musicale,
     Album letterario o lo scrigno del                                                                  odorosa.
     giovane Kreisler , a farne una sorta di         Diversi compositori sono rimasti affascinati
     proprio alter ego romantico. In questa          dalla poesia del profumo. Nel 1897 Gabriel
     singolare raccolta di scritti dove, dal 1853,   Fauré mette in versi Le parfum

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