Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino

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Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
Periodico di informazione a cura dell’associazione “Il Cielo sopra Esquilino”                       Numero 23 anno V - Gennaio/Febbraio 2019

Il ruggito del rione C
In una tavola rotonda organizzata dal nostro giornale, alcune tra
                                                                                                          Focus sull’immigrazione
                                                                                                             on questo numero del nostro giornale,
                                                                                                             inauguriamo la pubblicazione di speciali
                                                                                                        focus tematici, dedicati all’approfondimento
le associazioni più attive sul territorio si confrontano sul tema                                       di argomenti attuali e particolarmente sentiti-
                                                                                                        dagli abitanti. La tematica che abbiamo scelto
dell’immigrazione. Ed emergono i tanti nodi critici dell’Esquilino                                      per questa nostra ‘prima volta’ è la presenza
                                                                                                        degli stranieri nel rione, intesa in un’accezione
                                                                                                        ampia, cioè con riferimento sia ai residenti,
                                                                                                        sia agli immigrati irregolari, che, anche per la
                                                                                                        vicinanza della stazione Termini, ‘transitano’
                                                                                                        nel quartiere.
                                                                                                        Quello dell’immigrazione è un tema che, so-
                                                                                                        prattutto negli ultimi mesi, occupa quasi quo-
                                                                                                        tidianamente le pagine dei giornali nazionali,
                                                                                                        e, in considerazione del fatto che l’Esquilino
                                                                                                        è, nella capitale, uno dei territori con il più
                                                                                                        alto tasso di presenza di stranieri, abbiamo
                                                                                                        ritenuto di non poterci sottrarre dall’affrontar-
                                                                                                        lo. Sappiamo quanto il tema sia sentito dagli
                                                                                                        abitanti del rione, anche per l’impatto e le dif-
                                                                                                        ficoltà che accompagnano, a volte, il passag-
                                                                                                        gio degli stranieri nelle strade e nelle piazze
                                                                                                        dell’Esquilino. Ma sappiamo anche quanto la
                                                                                                        presenza di persone di etnia diversa sia da
                                                                                                        sempre una fonte di arricchimento, sociale,
                                                                                                        culturale e anche economico. Ci siamo chiesti
                                                                                                        quali strumenti potevamo darci per approfon-
                                                                                                        dire e restituire ai nostri lettori una tematica
                                                                                                        così sfaccettata e complessa, come fare per
                                                                                                        raccontarla nella maniera più oggettiva possi-
                                                                                                        bile, e ci è sembrato che il modo migliore fos-
                                                                                                        se ascoltare le riflessioni, le opinioni, l’espe-
                                                                                                        rienza di chi vive nel rione e nel rione opera.
                               Foto: www.lucaferrantefotografo.it                                       Per questo abbiamo organizzato una tavola

È   stato già detto e scritto più volte: c’era     certamente luoghi di spaccio, degrado e mi-          rotonda, alla quale abbiamo invitato i rappre-
    bisogno di ribadirlo? Forse sì: l’Esquilino,   crocriminalità. Un rione nel quale una vera          sentanti di alcuni comitati e associazioni che
è sotto pressione, sul piano dei servizi, del      e coerente politica per l’integrazione non si        da anni sono attivi nel rione e che ci hanno
decoro, della percezione di sicurezza; e lo è      è mai fatta. Tenendo conto, anche qui, della         aiutato ad analizzare il fenomeno. Le pagine
da troppo tempo. Questo ci rimandano i rap-        complessità, determinata dal fatto che le co-        dedicate all’immigrazione contengono dunque
presentanti di alcune delle associazioni più       munità straniere sono tante e diverse e che          il risultato del dibattito che è scaturito dalla
attive nel territorio: Comitato Piazza Vittorio    all’interno delle stesse ci sono diverse visioni.    tavola rotonda. Inoltre, a cura di Maria Gra-
Partecipata, Esquilino in Comune, Esquilino        E, a proposito degli immigrati irregolari, tutti     zia Sentinelli, riportiamo l’intervista che ci ha
Vivo, oltre all’Associazione Genitori Scuola Di    i presenti si sono trovati d’accordo sul fatto       concesso Antimo Luigi Farro, professore ordi-
Donato, il titolare di una delle farmacie che si   che il problema non sono i disperati, stranieri      nario presso “La Sapienza”, che ci ha aiutato
affacciano su Piazza Vittorio e una giornalista    o no, che transitano, bivaccano e vivono per         ad analizzare il tema delle migrazioni, con ri-
residente. Perché l’incontro, organizzato per      strada, ma il fatto che mancano efficaci inter-      ferimenti statistici, spunti sociologici e con la
discutere di immigrazione, intesa anche come       venti sociali. E un minimo di servizi. A parti-      descrizione delle ricadute che il fenomeno, di
confronto socio-culturale in una zona di Roma      re, banalmente, dai bagni pubblici. Nel mirino       portata mondiale, ha determinato all’Esquili-
nella quale quasi un quarto dei residenti è di     dei residenti, l’assenza di interventi da parte      no. Carmelo Severino ci racconta come i flussi
nazionalità straniera, fin dalle prime battute     dei servizi sociali ma anche la cattiva manu-        migratori, dalle altre Regioni prima, dal resto
per tutti i presenti è diventato una buona oc-     tenzione del verde, la spazzatura, la scarsa         del mondo adesso, hanno da sempre, a partire
casione per parlare del rione a trecentoses-       illuminazione. Ed è forte la richiesta di una        dall’Unità d’Italia, interessato il nostro rione.
santa gradi. Ed è emersa l’immagine di un ter-     vera presenza delle istituzioni, con il ritorno al   Infine, anche la pagina “Il mondo a Scuola”, a
ritorio complesso, con tante facce; con zone,      pieno rispetto delle regole. Da parte di tutti,      cura di Patrizia Pellegrini, è dedicata all’immi-
come quella intorno al mercato, con l’ex Zecca     stranieri e non.                                     grazione: infatti i contributi dei bambini sono
e l’Apollo, che sono considerate dai residenti                                         Paola Mauti
                                                                                                        centrati su questo tema.
come “buchi neri”, percepite come insicure,                               segue alle pagg. 4, 5 e 6
Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
2                                                                                                                                           P er l e s t rade

Storia di quattro amici
L’attribuzione delle competenze tra il Comune, i Municipi e le aziende di servizi
Q     uesta è la storia di quattro
      amici: Ognunodinoi, Qual-
cuno, Ciascuno e Nessuno. Il
                                        senza paura di essere scippati o
                                        investiti dalle auto, o di slogar-
                                        si una caviglia sul marciapiede
                                                                                               Roma) fece anche una piazzata
                                                                                               in Campidoglio contro Qualcu-
                                                                                               no (ComunedeRoma), che a
vero nome di Ognunodinoi era            dissestato o di pestare cacche                         sua volta rimproverò Nessuno
PopolodeRoma, di Qualcuno era           di cane. E che gli autobus pas-                        (MunicipiodeRoma) di non aver
ComunedeRoma, di Nessuno era            sassero frequentemente e senza                         fatto ciò che Ciascuno (Aceatca-
MunicipiodeRoma e di Ciascuno           prender fuoco.                                         cama) avrebbe dovuto fare. In
era Aceatacama, che nonostan-           Ognunodinoi chiese a Qualcuno                          questa lite di tutti contro tutti, si
te il nome vagamente giappone-          (ComunedeRoma) di occuparse-                           sono sentite voci varie, rivolte al
se, era di queste parti. Aceata-        ne e lo chiese anche a Nessu-                          passato: “è colpa e responsabi-
cama in realtà erano tre gemelli,       no (MunicipiodeRoma). Nessuno                          lità delle amministrazioni prece-       sata fino quasi al buio. ATAC era stata sot-
che avevano gli stessi difetti.         disse che non gli spettava per-                        denti”. Al presente: “non ci sono       toposta, pochi giorni fa, a una dolorosis-
Una       richiesta     semplice.       ché compito di Qualcuno. Poi,                          i soldi”. E al futuro: “stiamo fa-      sima operazione di cambio di genere: da
Ognunodinoi      (PopolodeRoma)         finalmente, Qualcuno o Nessuno                         cendo e faremo…”                        pubblica a privata. Ora pensa di ristrut-
aveva bisogno che fosse fatto           chiesero a Ciascuno (Aceatac-                          Fuori      metafora.      Effettiva-    turarsi in azienda speciale, che nessuno
un lavoro importante, niente di         ama) di fare quanto necessario.                        mente, ACEA ha rinnegato la             sa cosa voglia dire. Per il momento sono
eccezionale, un lavoro di manu-         Ognunodinoi però non era sicu-                         mamma Roma Comunale cam-                diminuite le corse, così gli autobus non si
tenzione ordinaria: che le buche        ro che si sarebbe fatto. Infatti                       biando più volte nome e per-            guastano né prendono fuoco.
e le voragini stradali fossero          Ciascuno, che avrebbe potuto e                         sonalità – da società al servizio       Infine AMA sta studiando come smaltire
riparate, che gli alberi dei viali      dovuto fare, non lo fece.                              della comunità a società per            l’immondizia prima che sia prodotta (ri-
fossero potati e il verde dei par-      Ognunodinoi si arrabbiò per-                           fare utili – e ha creato un go-         fiuti zero con economia circolare). Per il
chi curato, che le strade fossero       ché credeva che Qualcuno fosse                         mitolo inestricabile di società e       momento è bene nascondere i cassonetti
spazzate e i cassonetti dell’im-        Responsabile di quei lavori. Ma                        partecipazioni, che ci vorrebbe         troppo pieni. E come? Naturalmente sotto
mondizia svuotati; che nelle            Qualcuno Responsabile non si                           molta luce per vederci qualcosa.        cumuli di immondizia.
strade di sera e di notte ci fosse      riuscì a trovare.                                      Ma, al contrario, l’illuminazione,      Ma il cambiamento di nome non è garan-
luce sufficiente per camminare          Finì che Ognunodinoi (Popolode-                        specie stradale, è stata abbas-         zia di cambiamento: forse è necessario
                                                                                                                                       rivedere la struttura organizzativa, pas-
           Sg u ardi sull’Esqui l i n o                                                   di Antonio F inelli                          sando da una struttura con responsabilità
                                           (a n t o n io .fin e l l i @ t i s c al i . i t )                                           verticali a una struttura orizzontale con
                                                                                                                                       responsabilità non settoriali ma di zona.
                                                                                                                                       Aspettando il micco. Quel fornaio che
                                                                                                                                       caricava esageratamente il carrettino a
                                                                                                                                       mano per la consegna del pane ai negozi,
                                                                                                                                       al ragazzino, piccolo e debole, che lo dove-
                                                                                                                                       va spingere, diceva: “Vai, vai, che qualche
                                                                                                                                       micco che ti aiuti, troverai”. I micchi oggi
                                                                                                                                       sono forse quelle persone che armate di
                                                                                                                                       scope ripuliscono strade e giardini. Sono
                                                                                                                                       quelli che danno la mancia a chi spazza
                                                                                                                                       i marciapiedi, sono i volontari del verde
                                                                                                                                       che lavorano nei parchi senza neppure
                                                                                                                                       l’assicurazione, sono quei condòmini che
                                                                                                                                       piantano alberelli al posto di quelli morti o
                                                                                                                                       curano le microaiuole con fiori e piantine.
                                                                                                                                       Sono quei negozi o condomìni che fanno
                                                                                                                                       luce con i loro faretti privati nei tratti di
                                                                                                                                       marciapiede vicini.
                                                                                                                                       In questa città che sta sempre più diven-
                                                                                                                                       tando una ‘città fai da te’ forse rispunte-
                                                                                                                                       ranno i camioncini che sostituivano le li-
                                                                                                                                       nee degli autobus il giorno del 1° maggio.
         antonio.finelli@tiscali.it                      antonio.finelli@tiscali.it                                                    Qualcuno qui sta aspettando il micco. E
                                                                                                                                       forse ci conta troppo.
                                      S a n ta C ro c e i n G erus al em m e                                                                                         Carlo Di Carlo
Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
L’ occhio d e l cie lo
                                                                                                                                                           3
   S peciale im m i g ra z i on e

Tante comunità, poche contaminazioni
Antimo Luigi Farro, professore di Sociologia presso l’Università La Sapienza, ci ha anticipato
alcuni risultati del suo ultimo lavoro di ricerca sull’incidenza dei processi migratori nel nostro rione
A    ntimo Luigi Farro è professore
     ordinario presso il Dipartimen-
to di Scienze Sociali ed Economi-
                                        nel 2014 hanno gestito 120 negozi
                                        ampliando le loro attività commer-
                                        ciali, dalla gestione di call-center a
                                                                                 zione del Nuovo Mercato Esquilino.
                                                                                 Con il suo trasferimento da Piazza
                                                                                 Vittorio agli spazi adiacenti all’ex
                                                                                                                          banchi; di questi il 60% sono ban-
                                                                                                                          gladesi, il 10% arabi, il 10% rume-
                                                                                                                          ni e il 20% italiani.
che dell'Università La Sapienza di      quella di mini market, money tran-       Centrale del latte, si è verificato      Quali sono le relazioni tra re-
Roma. Il suo campo di ricerca in-       sfer e agenzie di viaggio. I negozi      anche un passaggio delle attività        sidenti italiani e residenti stra-
clude: teoria sociologica, culture e    gestiti da africani nel 2014 risulta-    dagli italiani ai residenti stranieri,   nieri?
movimenti sociali, questione am-        no essere invece solo 9. Interes-        che ora rappresentano la maggio-         In generale posso dire che l'inte-
bientale e urbana. Abita all'Esquili-   sante è esaminare la trasforma-          ranza dei proprietari o affittuari dei   grazione, intesa come acquisizio-
no da vari anni e ha realizzato una                                                                                       ne di regole ed elementi culturali
ricerca, "Il mondo in un quartie-                   La presenza di residenti stranieri                                    del luogo dove i migranti arrivano,
re", in cui analizza in che modo i                                                                                        non avviene quasi mai, se non a
                                                         a Roma e all'Esquilino                                           livello individuale. Così succede
processi migratori che interessano
tutto il mondo si declinano in Ita-
lia; più nel dettaglio, a Roma e in
particolare all'Esquilino.
                                         D    ai dati elaborati dall'ufficio statistico di Roma Capitale, si rile-
                                              va che i residenti stranieri a Roma a fine 2017 ammontano a
                                         385.621 unità che rappresentano il 13,4% dell'intera popolazione
                                                                                                                          all'Esquilino: le comunità vivono
                                                                                                                          in mondi separati, tranne nei mo-
                                                                                                                          menti di aggregazione condivisi,
Professor Farro, come è mu-              romana. Di questi il 24,1% proviene dalla Romania, seguita dalle                 come quelli che coinvolgono i ra-
tata negli anni la presen-               Filippine (10,9%), dal Bangladesh (8,2%), e dalla Repubblica Popo-               gazzi della scuola Di Donato. Altri-
za dei residenti stranieri ad            lare Cinese (5,0%), paesi che mantengono le stesse posizioni dete-               menti le comunità vivono piuttosto
Esquilino? E come si è modi-             nute già negli anni 2000. Si nota negli ultimi anni una forte crescita           chiuse tra di loro, cercando di man-
ficata la loro presenza rispet-          del flusso degli stranieri provenienti dall'Africa, in particolare dalla         tenere le loro relazioni familiari ed
to ai paesi di provenienza?              Nigeria (+9,3%), mentre è in diminuzione il numero di migranti                   amicali e le loro tradizioni. D'altra
La presenza dei residenti stranieri      provenienti dall'America del Sud, in prevalenza peruviani ed ecua-               parte, i flussi migratori hanno avu-
rappresenta una minoranza che,           doregni. La maggiore concentrazione di stranieri è nel Primo Muni-               to sempre le stesse dinamiche: i
nel corso del tempo, è diventata         cipio con un totale di 42.806 unità che rappresentano il 23,7% di                nuovi arrivati, generalmente, sono
più significativa. In particolare,       tutta la sua popolazione. Seguono il XV (con il 19,3%) ed il VI (con             accolti con diffidenza dagli abitanti
nel periodo 2000-2016 si registra        il 17,7%).                                                                       preesistenti. All'Esquilino i Comita-
un sensibile aumento dei cittadi-        Restringendo il campo d'analisi all’Esquilino, l'anno dell'ultima rile-          ti e le Associazioni, come del re-
ni cinesi che da un totale di 600        vazione statistica è il 2016. Dai dati elaborati dal Centro Ricerche             sto anche tutti gli altri abitanti del
diventano circa 2.200. Un'altra          IDOS risulta che il nostro rione è, dopo il Centro storico, la zona              rione, hanno diversi orientamenti:
significativa presenza è rappre-         urbanistica con maggior presenza di residenti stranieri. Questi, in-             c'è chi vede in loro una presen-
sentata dai bangladesi passati da        fatti, risultano essere 10.590 e rappresentano il 28,7% dell'intera              za negativa, per la concorrenza
550 nel 2000 a 1.600 nel 2016. I         popolazione dell'Esquilino (incidenza più che doppia della presenza              commerciale, il decoro urbano, le
residenti provenienti da altri paesi,    straniera sull'intera città). Le principali comunità di residenti sono           attività lavorative al limite dell'il-
pur se in crescita - come nigeriani      quella cinese e quella bangladese, anche se nel nostro rione si assi-            legalità, e vorrebbe contrastare la
ed egiziani - mostrano sicuramen-        ste ad una forte crescita di migranti africani.                                  loro presenza; c'è chi li apprezza e
te una consistenza minore.                                                                                                accetta le loro diversità, minimiz-
Come si sono modificate nel                                                                                               zando i problemi che la conviven-
tempo le attività lavorative nel                                                                                          za tra etnie diverse crea nel rione;
nostro rione?                                                                                                             chi ha un atteggiamento dialogico,
Negli ultimi anni la presenza degli                                                                                       cerca cioè di valorizzare la multi-
esercizi commerciali è aumentata                                                                                          culturalità e, nello stesso tempo, di
a favore degli stranieri: i nego-                                                                                         attivarsi per migliorare ciò che nel
zi gestiti da italiani sono passati                                                                                       rione non funziona. Va detto che
dai 698 del 2000 ai 541 del 2014.                                                                                         purtroppo ci sono anche persone
Viceversa gli esercizi commercia-                                                                                         che sfruttano l'arrivo dei migranti
li gestiti dai cinesi, che nel 2000                                                                                       per lucrare denaro e fare affari, e
erano appena un centinaio, so-                                                                                            certo questo non aiuta a far supe-
prattutto negozi di abbigliamento                                                                                         rare le diffidenze e i pregiudizi an-
all'ingrosso e ristoranti, nel 2014                                                                                       che verso quei migranti, che sono
sono arrivati a 474, e alle attività                                                                                      poi la maggioranza, che rispettano
tradizionali si sono aggiunti i ne-                                                                                       le regole e costituiscono una ric-
gozi di parrucchieri, manicure e                                                                                          chezza per tutto il rione.
negozi-bazar di casalinghi, tele-                                                                                                      Maria Grazia Sentinelli
fonini e altri gadget. I bangladesi
Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
L ’ occ hi o del c i e lo
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Quei quadranti come buchi neri
Alla tavola rotonda hanno partecipato Esquilino Vivo, Esquilino in Comune, Comitato Piazza Vittorio Parteci-
pata, l’Associazione Genitori Scuola Di Donato, il titolare di una farmacia del rione e una giornalista residente
> segue dalla prima pagina

Il Cielo sopra Esquilino: «C’è stato recente-
mente un incontro interistituzionale per
affrontare le emergenze del rione: avete
avuto risposte soddisfacenti?»
“Un territorio molto complesso”. Anna Di
Carlo (Esquilino Vivo). Il fenomeno è comples-
so e io non ne farei una questione legata all’im-
migrazione. Qui ci sono molti problemi legati al
decoro, al commercio, al fatto che non c’è una
regola riguardo, ad esempio, alla raccolta dei
cartoni da parte dei negozianti, non c’è un cen-
simento delle abitazioni: ci sono nel rione circa
ottomila B&B, dove vivono un numero indefi-
nito di persone. Il problema dell’immigrazione
è legato alla gestione del fenomeno, all’assi-
stenza sociale. Questi ragazzi sono abbando-
nati a se stessi: se lo Stato non se ne fa carico,
subentra un secondo stato che dà loro lavo-          torna a sporcare dove è stato appena pulito, è        ra un’isola felice, anzi sta sopportando più di
ro, vengono ingaggiati per attività non lecite.      tutto inutile. Il giardino è bellissimo, la mattina   quello che avrebbe sopportato qualsiasi altra
Comunque, la droga c’è e le forze dell’ordine        ci sono i cinesi che fanno la loro ginnastica e       zona. Noi abbiamo più di 500 mila persone che
non ci hanno dato una risposta soddisfacente.        incuriosiscono i turisti e tutti noi; ma ci sono      passano ogni giorno per le nostre strade: è una
Senza parlare del problema dell’illuminazione:       anche i barboni, che sono sempre gli stessi,          cosa spropositata. E dove sono le risorse per
i giardini, d’inverno, a partire dalle quattro di    senza che ci sia un vigile che intervenga. Il de-     gestire questa cosa spropositata? Il servizio
pomeriggio, sono inaccessibili perché sono al        grado è dato da persone che bivaccano.                giardini non esiste più; forse, tra qualche gior-
buio.                                                “Se non si governa, la situazione diventa             no, ricominceranno a ripulire e riqualificare un
“Manca la politica”. Giuseppe Longo (titola-         esplosiva”. Giovanni Marucci (Comitato Piaz-          po’. Dell’Ama non parliamo. Non c’è bellezza,
re della farmacia omonima). Nell’incontro ho         za Vittorio Partecipata). In questo dibattito sia-    non c’è decoro, c’è solo degrado. Se a questa
detto che abbiamo la peggiore gestione degli         mo partiti dalla pancia, che non è sbagliato,         situazione si aggiungono anche quelli che ar-
ultimi anni, perché manca proprio la “politica”:     perché questa è la situazione: peccato che su         rivano e non sanno dove andare, la situazione
l’integrazione non si fa a chiacchiere, prevede      questa pancia, durante il periodo elettorale, si      diventa esplosiva.
dei progetti seri che vengano realizzati e che       è costruita una propaganda da parte di gente          “C’è un’involuzione culturale da parte di
siano seguiti nei risultati. Di tutto questo non     che nell’immigrazione vede un problema e non          alcune comunità straniere”. Letizia Cicconi
si è visto niente negli ultimi tre anni, abbiamo     un’opportunità. Poi, vanno adottate delle po-         (Esquilino in Comune). Vorrei fare una rifles-
assistito solo ad un rimpallo di responsabilità,     litiche. Nel rione abbiamo una scuola modello         sione, perché la questione dell’integrazione è
dal comune al municipio: le forze dell’ordine        (la Di Donato, n.d.r.) nella quale però parliamo      abbastanza difficile: noi ne possiamo parlare
fanno un’azione di repressione, anche in questi      ai convertiti: chi vi porta i figli è ben conten-     riferendoci a questa scuola, che “ha fatto scuo-
giorni, portano via un sacco di spacciatori, ma      to di far fare loro un’esperienza multiculturale.     la”. Poi parliamo delle comunità: ce ne sono
poi tutto resta come prima. Serve un interven-       Però, per un genitore che porta i figli qui, ce ne    tante, stanziali, che hanno attività commerciali.
to, perché se non c’è una politica sociale che       sono dieci che non ce li mandano, perché qui          I cinesi sono persone benestanti. Alla chiusura
si faccia carico di questa gente che sta lì, che     trovano bambini di colore. L’Esquilino è anco-        dei loro negozi, vanno nei ristoranti italiani,
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   S peciale im m i g ra z i on e

sono elegantissimi, mandano i loro figli alla        sentono più protette tornando alle loro tradi-      squilino, quel buco nero che comprende la ex
Marymount, non alla Di Donato. I bengalesi la-       zioni. Rispetto ai senza fissa dimora, secondo      Zecca, l’Apollo, il ballatoio, noi non andiamo da
vorano tutti, non c’è nessuno per strada; molti      la Caritas, a Roma ci sono 200 posti liberi, su     nessuna parte. Nessun mercato europeo sta in
si trasferiscono a Londra con i loro figli, che      8000 persone, e lo Stato taglia i fondi. Quan-      quelle condizioni.
fanno studiare in Inghilterra. Quello che ho no-     to alla sicurezza, se le persone stanno giorni e    L’Esquilino è diviso in due. Questa cesura si
tato in questi ultimi anni è che, a parte i cinesi   giorni per strada, alla fine vengono avvicinate e   deve riempire e ognuno deve fare la sua parte:
che sono stati sempre molto chiusi, prima c’era      portate a spacciare. Sul piano del decoro, della    il Comune, il Municipio.
una voglia di integrarsi che adesso c’è meno.        pulizia, basti pensare al mercato: non si capi-     “Politiche diverse per diversi soggetti”.
Ho notato da parte delle donne bengalesi, ad         sce perché non si faccia nulla perché questo        Daniela Zampetti (Esquilino Vivo). Io penso
esempio, un’involuzione di carattere sociale:        luogo diventi motivo di attrazione invece che       che, in primo luogo, ci vorrebbe un lavoro co-
prima erano più aperte, ora ne vedo molte            di spaccio, povertà, disagio; non c’è nessuno       noscitivo. Gli immigrati non sono solo africa-
completamente velate. Noi non siamo stati ca-        che faccia un controllo. Io l’ho sempre detto:      ni o cinesi, ci sono anche dall’Europa dell’est
paci di presentare il nostro modello e loro si       se non riusciamo a risanare quella parte dell’E-                                                  >>>

                               L’intervista: Giuseppe Moschitta,
                           responsabile del Commissariato Esquilino
  «Qualunque problema non risolto dalle istituzioni competenti, prima         esempio, qui non ci sono stupri, il caso della senza tetto a Colle Oppio
  o poi, diventa una questione di polizia: l’illuminazione è carente? Ci      è unico, non ci sono rapine, non ci sono reati gravi. Qui abbiamo so-
  sono episodi di furto. Non c’è assistenza, sostegno all’integrazione? Si    prattutto il furto con strappo, per lo più intorno alla Stazione Termini
  crea disagio e si finisce con l’avere problemi di sicurezza».               e a danno soprattutto dei turisti. Il territorio, in realtà, è ipervigilato.
  Commissario, i residenti considerano alcune zone del rione,                 Peraltro, l’illuminazione è un forte deterrente e Roma è una città buia.
  come parte di via Giolitti e l’area intorno al mercato, a forte             L’Esquilino lo è ancora di più, e al buio chiunque si sente insicuro. Pa-
  rischio, anche per la presenza di immigrati dediti a commerci               radossalmente, però, gli episodi di criminalità si concentrano di giorno
  poco chiari.                                                                e i delinquenti vengono da fuori, è gente che si sposta: questo vuol
  La migrazione va governata a livello internazionale, noi non abbiamo        dire che la comunità stanziale è tranquilla.
  grandi strumenti. Il mercato costituisce un’attrattiva fortissima per       Che ci dice della situazione sul fronte del commercio, i tanti
  gli stranieri, perché ne fanno luogo di incontro per concludere la loro     negozietti, le bancarelle…
  economia informale o per il piccolo furto. Abbiamo aumentato i servizi      La regolamentazione del commercio è di competenza comunale, l’ap-
  visibili, di prevenzione generale, abbiamo una macchina fissa vicino al     plicazione delle norme compete alla polizia municipale. Ciò non toglie
  mercato e questo ha migliorato la situazione. Ma spesso i reati conte-      che, in qualche occasione, siamo andati a supporto. Comunque, non
  stati sono di tipo amministrativo, come nel caso del mercato abusivo        ci sono molte irregolarità: sono postazioni regolari, alcune fisse, la
  di via Ricasoli. Un apporto di multiculturalità in un contesto sociale lo   maggior parte a rotazione. Il quadro, del resto, è di deregolamenta-
  arricchisce, ma porta complessità e questa va governata.                    zione del commercio. Il fatto è che Roma non è una città normale, ci
  Che rilevanza ha e come è organizzato lo spaccio?                           vogliono strumenti per tutelare il centro storico. E l’unico strumento è
  Roma è sempre stata un luogo di spartizione, mai di dominio: in que-        il regolamento del commercio.
  sto quadro si sono inserite le criminalità straniere. Quanto alla droga,    Nel rione c’è un fiorire di strutture ricettive, affittacamere,
  ci sono dei filoni etnici: quella venduta dallo spacciatore nigeriano ar-   B&B.
  riva da un canale nigeriano. Ma bisogna dire che qui all’Esquilino non      Lavoriamo tantissimo su questo fronte: credo che abbiamo fatto al-
  c’è il supermarket della droga: qualche giorno fa, ad Anzio, sono stati     meno 50 o 60 provvedimenti di chiusura temporanea. Noi puntiamo
  sequestrati 40 chili di cocaina. Qui non è mai accaduto.                    sulla mancata denuncia degli alloggiati. Poi, quando si va per il con-
  Spaccio, scarsa illuminazione: tra residenti è diffusa una per-             trollo, si contesta tutto: se manca l’estintore, se la Scia è autorizzata
  cezione di insicurezza.                                                     per un certo numero di posti e sono di più. La revoca della licenza,
  Sul fronte dei dati si può ragionare, ma la percezione è soggettiva:        comunque, compete al comune.
  noi non possiamo mettere una macchina ad ogni angolo. Il problema                                                                                P.M.
  è che abbiamo 150 persone circa che dormono per strada. Ma, ad
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                                                                                                        Sp e c ia le immigra z ion e
>>> e questi portano problematiche diverse:          che però ha usato termini forti, dicendo che       dove lavoro. E partecipo sempre a queste ini-
bisogna capire quali politiche fare con i diversi    noi facevamo le “ronde di sinistra”, che è una     ziative. Vi do una notizia: sto partecipando ad
soggetti, capirne la composizione, quanti sono,      contraddizione in termini. Secondo me, il rione    uno studio di alcuni professori universitari che
quali problematiche importano dai loro paesi.        ha assunto un atteggiamento di intolleranza,       vivono all’Esquilino, che stanno facendo una
E poi chiedersi cosa significa integrazione, che     ma nei confronti del degrado e della mancanza      mappatura del tessuto commerciale del rione.
non può essere che loro recepiscono i nostri         di gestione dei problemi.                          Perché un coordinamento del tessuto commer-
modelli. Devono conservare le loro tradizioni,       “L’integrazione passa attraverso il lavo-          ciale ci vuole. Bisognerebbe concordare con le
ma il problema è come conciliarle con le no-         ro”. Fathia Mansouri (Associazione Genitori        comunità il tipo di commercio che possono av-
stre, perché nessuno scompaia nel confronto:         Scuola Di Donato). Perché si lascia il proprio     viare, facendo loro capire che questo può mi-
su questo, secondo me, non si è lavorato per         paese? Per lavorare o studiare, per cercare un     gliorare la loro qualità della vita. E anche su
niente.                                              miglioramento. Invece, molti arrivano qui, non     questo manca una politica: perché uno studio
Io ho notato che ad eventi come, per esem-           trovano lavoro, non trovano niente. Io sono        sulle attività commerciali del rione lo devono
pio, quello organizzato alla Casa dell’Architet-     arrivata nel 2000 e le cose sono molto cam-        fare dei privati? Se non si parte da questo, non
tura, dove si è parlato di problematiche che si      biate. Ci sono persone che sono pericolose, si     sapremo mai chi sono i nostri interlocutori del-
potrebbero condividere, le comunità straniere        ubriacano e non ci sono controlli, anche nei       le varie comunità. Molti locali sono in mano alle
non ci sono mai. Perché succede? Manca una           giardini.                                          mafie. Inoltre, se non c’è un piano di sviluppo
comunicazione, dei canali, e chi dovrebbe ela-       “Occupare gli spazi”. Letizia Cicconi (Esqui-      commerciale, spariscono le botteghe artigiane.
borarli? Queste, secondo me, sono problema-          lino in Comune). Il fatto è che gli spazi devono   “Quando era il rione dei vestiti da sposa”.
tiche da affrontare, perché fare una politica        essere occupati. Nel Natale del 2004, il comu-     Paola Lupi (giornalista e residente). Sono una
generica non serve a niente.                         ne fece installare un tendone riscaldato, con la   residente che si ricorda di quando il nostro era
Vi posso raccontare cosa accade nel mio “an-         pista del ghiaccio, c’erano le persone anziane     il rione dei vestiti da sposa: quello che vedo è
golo delle Bermuda”, in via San Vito. Da po’ di      che si fermavano a prendere un tè, poi misero      proprio il degrado dal punto di vista commer-
tempo sono presenti dei georgiani, una comu-         anche la giostra. L’attività durò tutto l’anno.    ciale. Io non so se esiste un tavolo per mettere
nità strutturata e chiusa, con alcuni soggetti       La stessa funzione la svolge il cinema a Piazza    a confronto i commercianti stranieri: ma questi
che si ubriacano, spacciano. Da un paio di anni,     Vittorio, che per tre mesi occupa quello spazio    sono disponibili? Io ho la sensazione che non
è comparso, poi, un altro fenomeno: quello di        in estate. Se la piazza è lasciata nell’abbando-   gliene importa proprio niente. Sono distaccati.
piccole bande di ragazzi molto giovani, com-         no, succede di tutto.                              Quanto alla percezione di insicurezza, io sono
poste da italiani, da africani, da afroitaliani e    “Il nostro livello di tolleranza”. Corinna         tranquilla: quello che mi dà fastidio è il degrado.
filippini, che, analogamente alle bande nostra-      Bottiglieri (Comitato Piazza Vittorio Partecipa-   “Il confronto tra culture e i progetti per-
ne, si dedicano allo sballo, quotidianamente.        ta). Volevo tornare sul tema della percezione,     si”. Daniela Zampetti. È esistita, per qualche
Fumano, fanno risse. A volte ci sono bambini,        perché a volte mi sembra che noi residenti         anno, una manifestazione che si chiamava
minorenni. Anche questo è un fenomeno che            abbiamo una soglia molto alta di tolleranza:       “Intermundia”, che aveva come base proprio
non andrebbe ignorato.                               anche io vivo nella zona del mercato, cioè lato    il confronto con le altre culture: il comune l’ha
Il Cielo sopra Esquilino: «Sarebbe interes-          “sfigati”. Devo ogni giorno decidere quando        cancellata. Inoltre negli ultimi anni abbiamo
sante un vostro giudizio riguardo alla               tornare a casa, perché, ad un certo punto, c’è     perso due progetti di riqualificazione: quello di
percezione da parte dei residenti rispetto           il coprifuoco. Insegno al liceo Cavour e rien-     piazza Vittorio e quello di via Carlo Alberto e
agli stranieri di passaggio: secondo voi, si         trando devo attraversare Colle Oppio, passo        vie limitrofe. Che fine hanno fatto i fondi?
può parlare ancora in termini di accetta-            sul ponticello e proseguo. Mi rendo conto che
                                                                                                        Il nostro confronto si chiude qui. Ci scusiamo
zione, di tolleranza?»                               tanti ragazzi del Cavour evitano Colle Oppio,
                                                                                                        anticipatamente con i partecipanti, perché, per
“È necessario tornare alla legalità”. Anna           perché è una zona da tagliare fuori. Io, con
                                                                                                        motivi di spazio, abbiamo dovuto tagliare tan-
Di Carlo (Esquilino Vivo). Io penso che que-         grande imprudenza, ci sono sempre passata,
                                                                                                        ti interventi: sicuramente, abbiamo affrontato
sta tolleranza ci sia ancora, siamo tra i più tol-   ma ora anche io ho cominciato ad evitarlo,
                                                                                                        diverse tematiche e molte sarebbero da ap-
leranti di Roma, ma non bisogna confondere           almeno quando fa buio. Mi rendo conto che,
                                                                                                        profondire. Magari, in un prossimo numero del
i piani, non bisogna avere paura nel parlare         nella percezione comune, chi vive all’Esquilino
                                                                                                        giornale.
di legalità. Noi, come Esquilino Vivo, quando        è qualcuno che ha qualche rotella fuori posto.
                                                                                                                                              Paola Mauti
abbiamo cominciato a chiedere che fosse ri-          “Una mappatura del tessuto commercia-
spettata la legalità, abbiamo creato un mo-          le”. Giuseppe Longo. Io non sono residente,
vimento, un interesse da parte della stampa,         ma, da farmacista, non cambierei mai la zona
                                                                                                        Foto a pagine 4, 5 e 6: www.lucaferrantefotografo.it
Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
L’ occhio d e l cie lo
                                                                                                                                                        7
    S peciale im m i g ra z i on e

Come eravamo: l’Esquilino dal 1870 al 1881
Dalle migrazioni interne ai migranti stranieri: il rione ha sempre avuto una vocazione all’accoglienza
R   oma è stata interessata, a par-
    tire dal 1870, da un consisten-
te fenomeno di migrazione inter-
                                                                                                                         meri civici dispari, sono occupate
                                                                                                                         solo le botteghe del pianoterra –
                                                                                                                         un muratore al n.19, un pizzica-
na che ha comportato mutamenti                                                                                           gnolo di Norcia e la sua famiglia al
apprezzabili nella composizione                                                                                          n.27, due calzolai e le loro fami-
della popolazione, modificandone                                                                                         glie, al n.41 proveniente da Cagli
in profondità costumi e compor-                                                                                          e al n.35 proveniente da Velletri.
tamenti socio-culturali. Tra l’altro,                                                                                    A piazza Manfredo Fanti, invece,
è venuto meno quel caratteristico                                                                                        nell’unico palazzo già ultimato, al
alto “tasso di mascolinità” che da                                                                                       civico n.8, vi sono soltanto venti-
sempre aveva rappresentato un                                                                                            sette abitanti perché cinque degli
dato strutturale della sua demo-                                                                                         appartamenti sono ancora sfitti:
grafia, come conseguenza della                                                                                           un pittore decoratore, un domesti-
forte presenza in città di servito-                                                                                      co ed il portiere con la moglie sar-
ri, militari e religiosi. È stato un                                                                                     ta al pianoterra, un professore di
flusso migratorio costante e conti-                                                                                      inglese all’ammezzato, le famiglie
nuo che ha portato la popolazione,                                                                                       di un impiegato del ministero della
nonostante gli iniziali alti tassi di                                                                                    Guerra e di un muratore al II e IV
mortalità, dai 213.622 abitanti re-                                                                                      piano. La maggior parte dei nuovi
sidenti del 1871, al poco più di un                                                                                      abitanti – pochi i romani – provie-
milione del 1931 fino ai 2.872.800                                                                                       ne da città centrosettentrionali:
dei nostri giorni.                                                                                                       da Firenze, per lo più ma anche
Roma pontificia. Alla vigilia dei                                                                                        da Parma, Torino, Milano, Como e
fatti di Porta Pia, la popolazione                                                                                       Mantova, e qualche famiglia pro-
romana era costituita per lo più                                                                                         viene anche da città meridionali
da una moltitudine “dalle improv-                                                                                        (Napoli e Palermo).
visate occupazioni”, con una bor-       (…) che col trasporto della capita-      ri piani in qualche fabbricato. Più     Dalle migrazioni interne ai mi-
ghesia non numerosa ma “eco-            le” si sarebbero trasferite a Roma,      in particolare, in via Carlo Alber-     granti stranieri. Nei decenni che
nomicamente ben provveduta”             già il 10 novembre 1870 viene            to, negli isolati tra piazza Vittorio   seguono diverse decine di migliaia
– proprietari terrieri, mercanti di     proposto di estendere l’abitato sul      Emanuele II, via Rattazzi e via         di nuovi abitanti si insedieranno
campagna e rappresentanti delle         versante orientale della città “nei      Mazzini (attuale via Cattaneo),         nel rione che diventerà uno dei più
professioni liberali – legata alle      contorni della stazione ferroviaria      tra gli abitanti che dichiarano una     popolosi della città. Inizialmente,
due classi dominanti: l’alto clero e    presso le Terme di Diocleziano”.         condizione lavorativa sono nume-        è il ruolo di città capitale assunto
l’aristocrazia. Quest’ultima, carat-    La Terza Roma nasce esquilina.           rosi gli impiegati, oltre il 41%, e,    da Roma, e la presenza dei mi-
terizzata “dalla grande ricchezza       A partire dal 1872 si comincia a         di questi, più della metà lavorano      nisteri, ad attivare un sostenuto
terriera”, era però in fase di lento    costruire sui colli dell’Esquilino un    presso il ministero delle Finanze e     flusso migratorio interno; succes-
declino dagli inizi dell’Ottocento,     nuovo quartiere per 35 mila abi-         la Corte dei Conti, in quegli anni      sivamente, sarà il divario territo-
con sempre minor peso nella curia       tanti. Oggi è possibile conoscerne       in via Venti Settembre. Due cor-        riale che caratterizza la moder-
romana e marginale nella gestio-        la composizione della popolazione        pi scala, in via Carlo Alberto 24       nizzazione italiana – con disparità
ne del potere ecclesiastico.            grazie agli ‘Stati d’anime’ compi-       e 26 sono abitati esclusivamente        nello sviluppo e “squilibrio” nella
La città burocratica. Conquista-        lati dai parroci: il censimento fatto    da impiegati del ministero delle        distribuzione della ricchezza – ad
ta Roma alla causa nazionale con        nella Pasqua del 1881 prende in          Finanze. Nei fabbricati di via Gio-     attrarre nuovi migranti provenien-
il ruolo di città capitale, gli inte-   considerazione i residenti in piazza     berti 10-30 gli impiegati statali       ti da tutte le regioni italiane, so-
ressi delle classi dirigenti risorgi-   di Santa Maria Maggiore, via Gio-        sono la componente maggiorita-          prattutto da quelle meridionali. Ed
mentali impongono di non farne          berti, viale Principessa Margherita      ria (anche in questo caso Finanze       oggi, che i migranti stranieri han-
un polo industriale, anche per evi-     (attuale via Giolitti), via D’Azeglio,   e Corte dei Conti). Per il resto, la    no sostituito le migrazioni interne,
tare un proletariato considerato        via Mazzini (attuale via Cattaneo),      popolazione che risiede all’Esquili-    l’Esquilino multietnico e multicul-
sconveniente “accanto al gover-         piazza Manfredo Fanti, via Cavour,       no risulta socialmente composita,       turale si ritrova ad essere alla ri-
no, al papa, al re”. Roma diventa       via Principe Amedeo, via Manin,          formata da artigiani, piccoli bor-      cerca di un processo di integrazio-
quindi la città dei ministeri ed un     via Farini, via del Viminale, via        ghesi, musicisti, qualche sacer-        ne sociale e culturale in grado di
grande mercato di consumo per           Balbo, via Principe Umberto e via        dote, alcuni militari ed anche un       trasformare il problema migranti
le industrie del Nord. E per “prov-     dell’Esquilino.                          deputato, il lombardo Francesco         in una opportunità di rivitalizza-
vedere prontamente all’ingrandi-        La zona censita risulta già discre-      Cagnola, appartenente alla Sini-        zione territoriale.
mento del caseggiato urbano” e          tamente popolata pur con diversi         stra storica. Nel lato opposto della
                                                                                                                                       Carmelo G. Severino
dare alloggio a “tutte le famiglie      alloggi ancora disabitati – inte-        stessa via Gioberti, invece, ai nu-
Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
Il rione mor mor a                                                                                                                                      9

I costumi “slow” che vestono i teatri e le Olimpiadi
Nel laboratorio di costumi per cinema e teatro di via Carlo Botta, la migliore tradizione si coniuga con l’efficienza
L   a formula è semplice quanto
    geniale: confezionare un pro-
dotto sartoriale, individuando la
                                        zione, checchè se ne dica, è mol-
                                        to migliorato». Giovanna Buzzi,
                                        due premi Abbiati – nel 1990 per
migliore maestranza sulla piaz-         il “Ricciardo e Zoraide”, regia di
za, per fare bene e nel modo più        Luca Ronconi per il Rossini Opera
efficiente. È stata ed è questa la      Festival, e nel 2005 per il “Walku-
filosofia di (S)Lowcostume, Labo-       re”, regia di Federico Tiezzi per il
ratorio per la realizzazione di abiti   Teatro San Carlo di Napoli – ha re-
per cinema, televisione ma, so-         alizzato i costumi per lo spettacolo
prattutto, per teatro ed eventi. Da     di chiusura delle Olimpiadi Inver-
11 anni in via Carlo Botta: più di      nali di Torino del 2006. Assistente
una bottega ma, sicuramente, non        di Pier Luigi Pizzi dal 1985 al 2005,
una fabbrica, cioè il giusto com-       ha sempre lavorato con la Sartoria
promesso tra artigianalità e forma      Tirelli, e curato le realizzazioni e
imprenditoriale avanzata. Ma an-        produzioni dei costumi nei teatri.
diamo con ordine.                       Silvia Aymonino, nata a Roma,
Costumisti per vocazione e or-          vissuta a Venezia, accento incer-
ganizzazione doc. Tutto parte           to «nordica di testa e romana nel
da un garage, ma nessun punto           cuore», lavora come costumista                               Foto: www.lucaferrantefotografo.it
in comune con le classiche storie       dal 1992 nell’opera, nella prosa        Centomila        abiti    in   modo     da zero il modo di confezionarli
delle start-up tecnologiche della       e nei grandi eventi. Professional-      “Slow”. Oggi la Slowcostume è           qui. E lo stesso può valere per le
Silincon Valley. Lowcostume na-         mente, nasce anche lei presso la        un nuovo modo di pensare i costu-       tuniche, prese in Tibet, o i kimono
sce in questo grande locale all'i-      sartoria Tirelli, di cui è stata di-    mi esplorando nuove rotte. «Ogni        in Giappone». Un metodo vincen-
nizio della strada, dove, 40 anni       pendente e poi assistente del di-       lavoro per noi è un viaggio alla        te, rapido il giusto se ben organiz-
fa, c'era un garage. Dopo aver ab-      rettore. Ha frequentato i maggio-       ricerca delle soluzioni più giuste,     zato, che si affianca al lavoro arti-
bassato la saracinesca, era stato       ri teatri italiani ed internazionali,   meglio realizzate e più economi-        gianale, che ferve nel laboratorio,
sostituito da un supermercato di        collaborando, come costumista,          che» ci racconta Silvia. «Abbiamo       dove si incontrano giovani e meno
surgelati, che a sua volta ha chiu-     con registi quali Luca Ronconi, Da-     iniziato questa avventura durante       giovani, dipendenti, collaborato-
so e ha lasciato lo spazio deserto      miano Michieletto, Leo Muscato,         la crisi del 2006, quando la ten-       ri e stagisti che creano, cuciono,
per 20 anni. Parallelamente, co-        Lorenzo Mariani, Massimo Popoli-        denza era al low cost. Poi, strada      tagliano, dipingono e sperimen-
minciava la carriera di costumiste      zio. La sua occupazione principale      facendo, abbiamo capito che la          tano. Col sorriso sulle labbra. Alle
di Giovanna Buzzi e Silvia Aymo-        negli ultimi anni è stata la produ-     gestione dei prezzi, il 'low', poteva   spalle, centomila abiti realizzati,
nino, la prima nata a Milano ma         zione e l’organizzazione dei costu-     e doveva sposarsi con la migliore       gli eventi delle Olimpiadi di Tori-
monticiana da quaranta anni; la         mi delle olimpiadi di Torino, Sochi,    qualità possibile: da qui il cambio     no, Sochi, Rio de Janeiro: tutto
seconda nata nella Suburra e poi        in parte Londra e Rio de Janeiro.       in Slowcostume». Oggi realizza-         sintetizzato in una dichiarazione
trasferitasi con convinzione all'E-     Insieme con i due soci Odino Ar-        no costumi d’epoca e moderni,           di amore e gratitudine per que-
squilino «da sempre malfamato,          tiol, amministratore della società,     sia pezzi unici, sia grandi quanti-     sto lavoro e i propri collaboratori,
non ci si andava per nessun mo-         e Massimo Pieroni, socio di capita-     tà, per noleggio e vendita. E non       su un foglio alto 170 cm, scritto a
tivo. Poi con gli anni e l'immigra-     li, danno vita a Lowcostume.            si stenta a crederlo, dal momen-        mano da Giovanna e appeso nello
                                                                                to che un'ala intera del laborato-      studio, cioè l'ex guardiola del vec-
                                                                                rio ospita cappelli di ogni sorta,      chio garage i cui locali sono tornati
                                                                                «non possiamo esporli tutti, ma         alla vita, dando linfa al rione. Quel
                                                                                è impossibile tenerli chiusi in una     rione che, secondo Silvia, neces-
                                                                                scatola», e costumi suddivisi per       sita di un presidio continuo «Non
                                                                                epoche.                                 si può arretrare. Ogni volta che
                                                                                Cosa vuol dire acquisire rapporti       chiude un'attività o si demolisce
                                                                                con maestri artigiani ed aziende,       un edificio storico, come l'Apollo,
                                                                                in tutte le regioni d’Italia e all'e-   non nasce più niente, come gli al-
                                                                                stero, per garantire il migliore dei    beri tagliati e mai sostituiti».
                                                                                risultati sul piano quali-quantitati-   D'altronde, basterebbe applicare
                                                                                vo? «Vuol dire, ad esempio, che,        all’Esquilino la filosofia del labora-
                                                                                se ci commissionano dei kilt, li        torio: ognuno dovrebbe occuparsi
                                                                                facciamo fare in Scozia, dove il ri-    di ciò che sa fare meglio, senza
                                                                                sultato sarà sicuramente eccellen-      inventarsi altro, e offrire alla co-
                                                                                te per tradizione, senza obbligare      munità il meglio di sé.
                                                                                maestranze nostrane a inventarsi                                Silvio Nobili
Il ruggito del rione - Il Cielo Sopra Esquilino
10                                                                                                                               I n i ti nere

Vittorio Alfieri: libertà, ideali e titanismo                                                                          Il Liceo Pilo Albertelli
                                                                                                                      contro tutte le violenze
Da questo numero, ospiteremo i contributi di Francesco Ciamei, nipote
ed erede del fondatore della nota torrefazione. Appassionato di letteratura,
ci accompagnerà per le vie del rione, prendendo spunto dalla toponomastica
                                                                                                              S   i è tenuto lo scorso 11 gennaio nell’am-
                                                                                                                  bito della ‘Notte nazionale del Liceo Clas-
                                                                                                              sico’ il ‘Giuramento contro tutte le violenze’.

I  nterrogarsi circa la toponomastica è un vezzo       tensione verso il superamento del limite, verso        I ragazzi, coinvolti nel progetto dell’art per-
   che noi ospiti del Rione XV dovremmo conce-         l’assoluto, assurge ad un approdo che sarà fon-        former Marina Rapone, hanno rappresen-
derci più spesso. Quello che può apparire come         dante della prosa alfieriana: il “titanismo”, una      tato dei ‘quadri viventi’ raffiguranti ogni
un esercizio sterile, fine a se stesso, d’un tratto    chiara derivazione degli studi classici del conte.     aspetto della violenza. Il Giuramento finale,
riesce ad assumere una valenza diversa, conso-         I Titani (Τιτάνες) come narra Esiodo nella sua         dal valore catartico e rinnovatore, ha rap-
latoria, se non addirittura esaltante.                 Teogonia, sono sei fratelli – Crono, Iperione,         presentato l’impegno, di fronte a se stessi e
In fin dei conti, abbiamo tutti una certa familia-     Giapeto, Oceano, Crio e Ceo – generati da Ura-         agli altri, al rifiuto di ogni forma di violenza.
rità con le nostre strade intitolate a re, principi,   no, il cielo, e Gea, la terra. Questi personifica-
conti e letterati sublimi. Ognuno di questi con        vano le potenze archetipiche che dominavano il
                                                                                                                           Esquilino Poesia
una storia particolare, ognuno portatore di un         mondo antecedentemente all’avvento degli dei

                                                                                                              P
messaggio da decifrare.                                olimpici. Proprio contro questi ultimi, i Titani in-      artirà il 4 febbraio alle ore 18:30, nella
Nei momenti liberi mi capita di passeggia-             gaggiarono una furiosa battaglia, notoriamente            sede del Palazzo del Freddo di Giovanni
re pensoso ed assorto; ecco che, alzando lo            la Titanomachia, durata per ben dieci anni, che        Fassi, il primo ciclo della rassegna ‘Esquilino
sguardo, le vedi solenni, quasi come un monito,        li vide sconfitti solo dopo l’intervento in favore     Poesia’. Questi gli appuntamenti:
le targhe. Alcune pare parlino un italiano arcai-      di Zeus degli Ecatonchiri e dei Ciclopi. Costoro,      4 febbraio Elio Pecora - Loca Benassi;
co, severo ma pieno di significati.                    fratelli dei Titani, furono appositamente liberati     11 febbraio Renzo Paris - Giorgio Ghiotti;
Un incontro casuale: Vittorio Alfieri. Sono            dalla segregazione negli Inferi e, per gratitudi-      18 febbraio Gabriella Sica - Eleonora Rimolo;
un po’ di fretta e decido di tagliare dietro piazza    ne, donarono a Zeus la Folgore, che, assieme           25 febbraio Antonio Veneziani - Gabriele Galloni;
Dante; ecco che, raggiungendo la via Merulana,         alla forza brutale degli Ecatonchiri – che, secon-     4 marzo Annelisa Alleva - Francesco Iannone;
sento riecheggiare improvvisamente gli strali          do il mito, avevano ben cento mani e cinquanta         11 marzo Alberto Toni - Giovanni Vivinetto;
del conte Vittorio Amedeo Alfieri, piemontese di       teste – fu decisiva per sopraffare gli avversari,      18 marzo Gino Scartaghiande - Alfonso Guida.
Asti, letterato, drammaturgo e filologo immagi-        poi incatenati nella prigione infernale del Tar-       La rassegna proseguirà con un secondo ciclo
nifico, vissuto tra il 1749 ed il 1803. Un uomo        taro, tra le mura e i cancelli di bronzo costru-       previsto per i mesi di marzo-giugno (sem-
profondamente inquieto, le cui radici culturali        iti da Poseidone, e sorvegliati sempre dai loro        pre presso il Palazzo del Freddo) ed un terzo
affondavano nel rigore degli studi classici e che,     mostruosi fratelli, i Giganti Centimani, Briareo,      ciclo previsto per il mese di settembre pres-
al contempo, seppe essere prodromo dei suc-            Cotto e Gige.                                          so Palazzo Merulana.
cessivi Romantici. Alfieri, con la sua Opera e le      Il Titano, dunque, diviene prototipo ideale
sue traduzioni dei Classici, seppe nobilitare ed       dell’Eroe: questo, sebbene sfidi sfere altissime
elevare la nostra lingua italiana, valendosi di un     e patisca una disfatta definitiva, incarna per-              Genius, scuola di scrittura
lirismo e di una sofisticatezza senza preceden-        fettamente la morale dell’autore che non nutre                 creativa all’Esquilino

                                                                                                              I
ti. Tuttavia, immagino meriti d’esser ricordato        velleitarie ambizioni di vittoria, ma si compiace
                                                                                                                 l Palazzo del Freddo di Giovanni Fassi ospi-
per ben altro oltre la cosmesi retorica e l’acume      ed esalta nella dimensione della battaglia sen-
                                                                                                                 terà la scuola di scrittura Genius, per per-
formale.                                               za sosta. In questo atteggiamento si manifesta
                                                                                                              fezionare la tecnica di scrittura di racconti,
Questi, sin dalle prime fatiche, fu fervente           prepotentemente l’intimismo che lega Alfieri ai
                                                                                                              romanzi, articoli, sceneggiature e testi per i
nell’osteggiare le tirannidi che a quel tempo          contemporanei tedeschi dello Sturm und Drang,
                                                                                                              Social. Con Paolo Restuccia, da decenni atti-
soggiogavano l’Europa e che cominciavano a             intellettuali protoromantici, Friedrich Schiller e
                                                                                                              vo nella diffusione della scrittura creativa in
patire le prime picconate sferrate dai coevi Il-       Johann Wolfang von Goethe su tutti, che ma-
                                                                                                              Italia e regista del Ruggito del coniglio di Rai
luministi. Proprio nei confronti della Rivoluzione     gnificavano le pulsioni irrazionali ed il Genio ar-
                                                                                                              Radio2, ci saranno autori noti come Simona
francese possiamo rilevare la cifra che carat-         tistico, motori immobili capaci di condurre l’Uo-
                                                                                                              Baldelli e Andrea Carraro, editor come Luigi
terizzerà il percorso creativo dell’autore: dap-       mo ad ambizioni smisurate.
                                                                                                              Annibaldi e Alice Felci, filmaker come Lucia
prima, convintamente entusiasta dei moti rivo-         L’eroismo del quotidiano. A guardar bene,
                                                                                                              Pappalardo (RaiUno e RaiDue) ad accogliere
luzionari, arrivò a mutare radicalmente le sue         quella dell’Eroe alfieriano è la medesima bat-
                                                                                                              gli allievi nell’atmosfera preziosa della Sala
convinzioni a seguito di un soggiorno a Parigi,        taglia che, in finale, ci ritroviamo ad affrontare
                                                                                                              Giuseppina.
durante il quale osservò inorridito alcune de-         idealmente ogni giorno per le nostre vie, ne-
                                                                                                              A questa moderna attività di formazione,
vianze e perversioni che avevano corrotto l’ori-       gozi, uffici e scuole, e che, per quanto possa
                                                                                                              grazie al gelatiere Andrea Fassi, si unirà
ginario spirito, sfociando in quello che divenne       apparirci aspra, non deve mai cedere il passo
                                                                                                              l’antica e sempre nuova passione per il gela-
noto come “Regime del Terrore”. Alfieri, difatti,      all’arrendevolezza ed allo sconforto. A modo
                                                                                                              to per dare vita a suggestivi incontri che ter-
visse ossessionato dalla ricerca della libertà,        nostro e con un pizzico di immaginazione, po-
                                                                                                              ranno insieme il gusto per le parole e quello
che intendeva quale sintesi definitiva dell’eroi-      tremo catapultarci nel sogno titanico, ricercan-
                                                                                                              per i sapori.
smo dell’individuo.                                    dovi una catarsi dai nostri piccoli e grandi tor-
                                                                                                              I corsi saranno anche ospitati presso la li-
Il titanismo. L’eroe alfieriano è proprio quell’en-    menti d’ogni giorno.
                                                                                                              breria Pagina 2.
tità che sfida l’oppressione, le forze oscure che      Perlomeno questo è quanto mi pare d’aver ca-
                                                                                                              Per maggiori informazioni:
lo limitano nel suo agire, ricercando un’idea          pito passeggiando per via Alfieri.
                                                                                                              genius@storygenius.it – 3518779461
sublime, quasi disperata, di grandezza. Questa                                         Francesco Ciamei
D i telo al cie lo                                                                                                                                   13
                                                                                  Sui cordoli della discordia
     Avete qualche argomento,
  tema o problema che desiderate
       mettere in evidenza?
                                                   S    ono cittadina dell’Esquilino dalla nascita e
                                                        leggo sempre il vostro interessantissimo
                                                   giornale.
                                                                                                         e la mia auto ha le ragnatele… Ma già vivere in
                                                                                                         centro è complicato e la vita quotidiana di tutti
                                                                                                         i cittadini dovrebbe essere la priorità, soprat-
                                                   Stamattina ho letto l’articolo sui cordoli e sono     tutto dei pedoni che sono i più vulnerabili.

 DITELO AL CIELO!                                  arrivata fino alla fine un po’ in ansia.
                                                   L’articolo non fa una piega e a proposito dell’at-
                                                                                                         Ecco, mi sono tolta un peso perché ero un po’
                                                                                                         arrabbiata; io leggo per avere stimoli, per ra-
                                                   traversamento pedonale all’altezza di via Do-         gionare e condividere: grazie della possibilità.
          Scrivete a:                              menico Fontana, si parla perfino delle esigenze       Buon lavoro a tutti,
redazione@cielosopraesquilino.it                   dei pedoni! Ma noi non siamo solo pedoni, siamo                                      Antonella Mancini
                                                   abitanti cittadini e se abitiamo in via Fontana
                                                   per prenderci il giornale dall’altro lato dobbia-     Gentile lettrice,
                                                   mo fare un lungo giro a piedi per attraversare        innanzitutto grazie per averci scritto e per aver
                                                   all’altezza di via Statilia, oppure andare a destra   letto con attenzione il nostro articolo.
                                                   dove c’è un semaforo allucinante che dura 20          Ci sembra di poterle dire che, aldilà dell’arrab-
                                                   secondi e ti fa aspettare 5 minuti. Però il tram e    biatura che le abbiamo provocato, e di cui sia-
                                                   il bus guadagnano ben 3 minuti rispetto a pri-        mo dispiaciuti, in fin dei conti la pensiamo allo
                                                   ma; non mi sembra una situazione equilibrata.         stesso modo.
         Numero 23 anno V                          Comunque, continuo a leggere e arrivata alla          Il tema cardine dell’articolo è il sostegno ai cor-
       Gennaio/Febbraio 2019                       fine dell’articolo l’idea geniale! Far passare an-    doli come supporto ad un trasporto pubblico
                                                   che l’87 sulla preferenziale! La linea 87 è l’uni-    efficiente, pur evidenziando che i tecnici del
                                                   co bus rimasto che porta centinaia di persone         comune non hanno evidentemente considera-
Bimestrale gratuito a cura dell’associazione       all’ospedale San Giovanni Addolorata (ormai il        to correttamente tutti gli effetti che i cordoli
“Il Cielo sopra Esquilino”
                                                   comodo 51 non può più farlo e l’85 fa un altro        avrebbero potuto introdurre, sia per i pedoni
Registrato presso il Tribunale di Roma             percorso), la maggior parte anziani o dimessi         che per il traffico privato. Tra questi vi è ap-
N° 62/2015 28-04-2015                              dall’ospedale, o lavoratori della struttura, che      punto la cancellazione delle strisce pedonali di
da Associazione “Il Cielo sopra Esquilino”         dal centro e dall’Appio Latino devono recarsi         via Domenico Fontana.
Codice fiscale 97141220588                         al CUP oppure all’ospedale stesso per visite e        Per quanto riguarda la frase sullo spostamento
                                                   controlli. In caso di deviazione della linea do-      dell’87, si trattava solo di un semplice spunto.
Direttrice Responsabile                            vrebbero farsi tutta la salita di via Merulana.       Proposte di questo tipo necessitano di studi su
Paola Mauti                                        Nessuno si pone questo di problema? Oppure            tipologia di utenza, flussi di traffico e tempi di
                                                   la logica è quella di mettersi a ragionare su         percorrenza. L’agenzia comunale di mobilità
Redazione
                                                   una piantina e tracciare linee che non tengono        ha fior di tecnici che, quando svolgono corret-
Chiara Armezzani, Carlo Di Carlo, Andrea Fassi,
M. Elisabetta Gramolini, Riccardo Iacobucci,       conto della vita effettiva che si svolge lì.          tamente il proprio lavoro, sono certamente in
Paola Lupi, Salvatore Mortelliti, Antonia Niro,    Tutto questo non per essere contraria ai cordo-       grado di valutare queste cose.
Silvio Nobili, Patrizia Pellegrini,                li, anzi; io faccio la mia parte per evitare inqui-                                        La redazione
Maria Grazia Sentinelli, Carmelo G. Severino       namento e traffico, ho una bella Metrebus card
Hanno inoltre collaborato a questo numero
Claudia Bellia, Francesco Ciamei, Luca Ferrante,
Antonio Finelli
                                                                  Dieci lire per salire in cielo
Stampato presso
Tipografia Rocografica S.r.l.
                                                    G    li ascensori sono ancora gli stessi ma
                                                         quando eravamo bambini partivano solo
                                                    con monete da dieci lire. Mio fratello ed io
                                                                                                         mi abbandonavo a riflessioni sulla relatività
                                                                                                         delle proporzioni: lì anche gli adulti erano ri-
                                                                                                         dotti ad esseri inermi e le macchine a model-
Piazza Dante 6, 00185 Roma
                                                    c’eravamo ingegnati: dopo aver forato una            lini giocattolo. Ed io mi sentivo onnipotente.
Per informazioni, lettere, sostegno,                moneta da dieci lire vi avevamo attaccato lo         Poi lo spettacolo dei panni stesi di tutti i con-
proposte e collaborazioni
                                                    spago ed ogni volta, per far partire l’ascenso-      dòmini mi accendeva la fantasia. Mi chiedevo
redazione@cielosopraesquilino.it
                                                    re, mettevamo la moneta nella gettoniera e           chi fosse il proprietario di quel pigiama o di
Potete trovare Il cielo sopra Esquilino             tiravamo subito via lo spago per farla uscire        quelle lenzuola scolorite.
anche online:                                       e riutilizzarla.                                     La terrazza costituiva un rifugio prediletto du-
www.cielosopraesquilino.it                          La terrazza condominiale con i panni stesi,          rante i nostri giochi a nascondino: quello che
www.facebook.com/IlcielosopraEsquilino
                                                    per me aveva un fascino speciale. Tante le           mi preoccupava era che le lenzuola non arri-
Chiuso in redazione il 18/01/2019                   diverse attrattive, la prima era la vista privi-     vassero sufficientemente in basso da nascon-
Tiratura copie 7.000                                legiata che si godeva sul quartiere. Riuscivo        dere i piedi. Ogni volta che il mio sguardo in-
La redazione e la distribuzione del giornale
                                                    a scorgere le statue bianche di San Giovan-          contrava le vasche ricolme di acqua gelida dei
sono curate da volontari. La stampa è finanzia-     ni, dietro le cime degli alberi della vicina Vil-    vecchi lavatoi, fantasticavo: prima o poi, un
ta esclusivamente grazie al contributo di alcuni    la Wolkonsky, ed il campanile romanico della         giorno d’estate mi sarei immersa in quell’ac-
commercianti di zona e non riceve nessun finan-     chiesa di Santa Croce. Osservavo le persone          qua e avrei potuto raccontare la prodezza a
ziamento né pubblico né per l’editoria.             ridotte a grandezza di formiche muoversi in          tutti miei amici.
                                                    cortile. Quindi da quella posizione privilegiata                                       Claudia Bellia
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