Anno II - numero 4 - maggio 2021 - OFS Campania

Pagina creata da Jacopo Ruggeri
 
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anno II - numero 4 — maggio 2021

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Sommario
… e che festa sia! …….………………………..……………………………………………………………….……………...…..…3
È qui la festa: il bello di vivere insieme …………………………………………………………...……………....……..4
Alzati, va’ a Ninive la grande città ………………………………………………………………....………...……….…...5
Costituita la CAS: come cambia l’Assistenza all’Ofs regionale ………………………………..…………......6
Come vivi la dimensione della dimensione fraterna nell’ambito dell’Ofs? ………………………...….7
Riesci a vivere il fratello come dono? …………………………...………………………………………………..…...….8
Qual è, secondo te, il ruolo della Famiglia Francescana nella società attuale? ……………………....9
Riesci a vivere il fratello come dono, anche quando non ne condividi le scelte e il comporta-
mento? ……………………………………………………………….…….………………………………..……………………...…10
Pensi che la "festa regionale” sia più un'occasione di testimonianza ad intra o ad extra della
fraternità? …………………………………………………………………………………………………………………….....……11
Ha senso per te, oggi, una "festa regionale della Famiglia francescana?" ………………………...…12
L’Ofs: una vita da “tunica” e da “Colosseo” .…………………………………………..…………….…….……...…13
Campo regionale Araldini 2021 …………………………………………………………………..…….……….……….…15
Il Risorto, è Lui che dona luce e pienezza ………………………………………………….……….……………….…18
Ofs di Marina di Camerota… un po’ di storia! ……………………………………………...…….……………….…19
Pensare e generare un mondo aperto ……………………………………………………………….……………….…20
Francesco è un uomo del futuro ………………………………………….………………………………………..…….…22
Tempo di virus: non solo Covid 19 ………………………………………….………………………………….……….…23
Lockdown e nuove fragilità …………………………………………………………………...………….……………….…24

Condividete con noi i vostri suggerimenti, segnalazioni, idee, opinioni, per aiutarci a miglio-
rare il notiziario regionale, oppure articoli e fotografie, per far conoscere la vostra fraternità, o
condividere le vostre riflessioni sul mondo che vi circonda – fuori e dentro la fraternità - con i
momenti belli, ma anche i problemi, disagi… Non solo, se ne avete voglia, potete diventare i
nostri “inviati speciali”, attraverso articoli che potete inviarci liberamente. Per tutto questo e
altro ancora, scrivete a:
sulleormedifrancesco@ofs.campania.it

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L’Editoriale di Pasquino Corbelli

                                   …e che festa sia!

P
       ace e bene a tutti, sorelle e fratelli, purtroppo siamo ancora alle prese con la pandemia
       causata dal coronavirus con le regioni d’Italia che continuano a cambiare colore dando un
       “ritmo” stressante, nonché di incertezza, alla nostra vita quotidiana. In questo periodo
dell’anno, tradizionalmente, a conclusione dell’anno fraterno, la Famiglia Francescana della
Campania si riunisce per celebrare la propria “Festa”. Ancora una volta, purtroppo, la “nostra”
festa si svolgerà solo attraverso i canali social, dove ci incontreremo per raccontarci e vivere le
nostre esperienze di fraternità. Noi della redazione di “Sulle orme di Francesco” abbiamo pen-
sato di organizzare la festa attraverso le pagine del nostro notiziario regionale, immaginando
un percorso “virtuale” fatto di stand dove sono ospitate le varie realtà francescane chiamate a
sviluppare il tema della “Festa”: “IL SIGNORE MI DONO’ DEI FRATELLI… PERCHE’ IMPARAS-
SI AD AMARE”.
Il palco centrale di questo nostro “villaggio immaginario”, formato da tanti stand, lo abbiamo
riservato a Luca Piras, vice ministro Ofs d’Italia, il quale ci parla del tema pensato per il capitolo
nazionale, ovvero: “Alzati, va a Ninive, la grande città”. Piras, in merito, ci dà un’importante
indicazione affermando che “guardando i francescani secolari, la città di Ninive deve vedere non
persone migliori ma persone felici di un incontro che dona vita piena”.
Continuando il nostro percorso in fiera, incontriamo lo stand dedicato agli Assistenti spirituali
che ci parlano della loro esperienza di vita riferita alla comunione fraterna nell’ambito dell’Ofs,
ma anche di come si è giunti alla costituzione della Conferenza Assistenti Spirituali (CAS), con
il relativo regolamento approvato il 23 febbraio 2021, attraverso la quale possono svolgere an-
cora meglio il servizio di assistenza.
Mappa in mano e continuiamo il cammino durante il quale ci imbattiamo con lo stand Ofs,
“occupato” dai rappresentanti delle varie fraternità della Campania chiamati a confrontarsi e a
darci una mano per meglio capire come si riesce a vivere il fratello come dono e qual è il ruolo
della Famiglia Francescana nella società attuale.
Dopo esserci “seduti” in platea per ascoltare queste esperienze, sentiamo un vociare di giovani
che ci indirizza verso lo stand dove troviamo i ragazzi e le ragazze della Gioventù Francescana i
quali, attraverso le loro esperienze, ci fanno riflettere su alcuni aspetti della "festa regionale
della famiglia francescana”: il senso che assume oggi in tempo di pandemia e soprattutto se
rappresenta un'occasione di testimonianza a sé stante, oppure da portare all’esterno.
Lo stand successivo, riservato al Secondo Ordine, è sicuramente il “più tranquillo”, qui Suor Ga-
briella ci intrattiene raccontandoci la sua esperienza di comunione fraterna “reciproca” con
l’Ordine Francescano Secolare. Bella l’immagine della Fraternità di cui ci fa dono la nostra so-
rella; deve essere, afferma, come la tunica di Gesù: pur tessuta grazie all’ausilio di tanti fili, deve
rimanere tutta d’un pezzo, impossibile da dividere. La vita di Fraternità, aggiunge, è da paragonare
anche al Colosseo: senza tetto per avere collegamenti diretti con il cielo (con Dio), senza limitazioni,
senza ostacoli. Con porte e finestre spalancate, per avere libertà di esprimere l’amore ricevuto dal cie-
lo (nel rapporto con Dio), verso gli uomini nostri fratelli, nostri coeredi, senza limiti, senza restrizioni
e repressioni.
Il nostro percorso itinerante, all’interno di questa grande fiera dove quest’anno si svolge la no-
stra "festa regionale della famiglia francescana”, si imbatte e si conclude con lo stand vociante
e festoso “popolato” dai tantissimi Araldini reduci dal loro “campo” regionale - anche quest’e-
dizione vissuta a distanza - i quali fanno a gara per raccontare la loro recente esperienza. Dopo
averli ascoltati con la dovuta attenzione, concludiamo la nostra kermesse con canti, balli e
brindisi…e che festa sia. Pace e bene a tutti e appuntamento al prossimo anno.

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È qui la festa: il bello del vivere insieme

D
     a alcuni anni come Ordine abbiamo                  sogni sono come la santità, si inseguono per
     proposto, all’intera Famiglia France-              tutta la vita e a volte si avverano già su questa
     scana, una giornata di festa per il pri-           Madre Terra. In effetti non è proprio impor-
mo maggio, da organizzare e celebrare insie-            tante che effettivamente, sostanzialmente e
me.                                                     pienamente si avverino, ma che ispirino il
                                                        nostro incessante cammino, le nostre cadute
È logico chiedersi quale sia il senso di una Fe-
                                                        e le nostre rialzate.
sta Regionale della Famiglia Francescana, e in
questo tempo di pandemia l’interrogativo di-            È questa l’idea di Francesco, è questo il dono
viene ancora più pressante, nella ricerca del           di Dio per noi, una vera fraternità universale,
senso profondo che questo momento di festa              sempre, comunque ed ovunque. Questa idea,
contiene dietro le pieghe dei balli, dei canti,         questo dono, vanno vissuti, ma anche cele-
dei giochi, del confronto, delle riflessioni,           brati, occorre far festa per ciò, perché nel
della preghiera.                                        momento di festa si riesce con maggiore de-
                                                        terminazione a comunicare la bellezza di ciò
Il senso di tutto ciò sta proprio nei due termi-
                                                        che con la festa si celebra. Come la festa del
ni Festa e Famiglia.
                                                        Corpus Domini è un’occasione per dire a tutti
Francesco di Assisi ha inteso la sua vocazio-           la bellezza del dono dell’Eucaristia, come le
ne, il suo percorso di santità, in coerenza con         feste di San Francesco e Santa Chiara sono
lo spirito evangelico, non in modo individuale          occasioni per ricordare la bellezza di queste
e avulso dal contesto sociale, ma come parte            anime sante, così la Festa della Famiglia
di un percorso di famiglia, la famiglia umana,          Francescana della Campania è occasione per
supportato dal concetto alto di Fraternità              dire quanto è bello vivere insieme da frati,
Universale. Sulla base di questo alito ispiratore       suore, francescani secolari, gifrini ed Araldi-
ha immaginato la famiglia francescana, com-             ni.
posta da frati, suore e secolari. È solo in que-
                                                        Ed in tempo di pandemia la festa continua,
sta forma che la nostra vocazione di france-
                                                        anche se in forme ovviamente diverse, ma
scani si esplicita in modo autentico.
                                                        con una nota di profonda Speranza. È la Spe-
Ho un sogno da sempre: riuscire a vivere la             ranza nella rinascita, è la Speranza che torne-
quotidianità come fraternità allargata, piena           remo presto a riabbracciarci, è la certezza che
e differente, in cui noi francescani secolari ci        in qualsiasi momento, in qualsiasi condizione
confrontiamo, preghiamo, serviamo ed ope-               umana, la famiglia francescana c’è.
riamo carità, insieme ai frati e alle suore, cia-
                                                                                       Mariano Alliegro
scuno con la propria specificità, ma tutti in-
                                                                               Consigliere Ofs Campania
sieme da veri fratelli per un mondo nuovo. I

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Alzati, va’ a Ninive la grande città

O
        gni capitolo è occasione per fare me-          dalla fraternità a testimoniare il Risorto. Non
        moria del proprio carisma e della pro-         sarà importante quindi “cosa faremo?” ma
        pria vocazione particolare all’interno         “chi saremo?”.
della Chiesa. La domanda fondamentale è                Siamo chiamati a vivere la fraternità ed esse-
sempre quale sia realmente il senso dell’an-           re fratelli sulle strade di ogni giorno. La fra-
dare per essere costruttori e testimoni. Oggi          ternità non sarà più un esercizio o un argo-
mi piace ripartire dalla nostra Regola, che di-        mento di discussione ma dovrà essere vita
ce chi sono i francescani secolari:                    concreta, occasione di incontro, di cura, di
 Coloro che accolgono tutti gli uomini co-            accoglienza, di perdono, laddove ogni france-
me dono del Signore e immagine di Cristo               scano sarà chiamato ad essere. Ninive rap-
promuovendo il senso di fraternità universale          presenta in questo modo la grande città da
e, in nome della fratellanza universale, ri-           abitare e in cui essere testimoni di una vita
spettano tutte le creature;                            piena che nasce dall’incontro con Gesù. L’u-
 Coloro che promuovono iniziative a salva-            nica ricetta quindi è quella di abitare i luoghi
    guardia del creato;                                e le strade di ogni giorno.
 Costruttori di pace, messaggeri di gioia e           Oggi l’Ordine Francescano Secolare è chia-
speranza;                                              mato più che mai ad essere concreto; non più
 Coloro che in famiglia vivono lo spirito di          a parlare di fraternità ma ad essere fraternità,
pace, fedeltà e rispetto della vita;                   non più a parlare di accoglienza, ma ad essere
 Coloro che fanno del lavoro un dono e un             accogliente, non più a parlare di cura ma a
modo di partecipare alla creazione;                    prendersi cura. Non è una cosa nuova ma for-
 Coloro che prendono posizione davanti                se abbiamo il compito di rendere nuovo tutto
alle ingiustizie e difendono sempre la dignità         questo, di viverlo e abitarlo nell’oggi, in una
dell’uomo e per questo sono presenti nel               società che guardando noi deve vedere Cristo
campo della vita pubblica.                             ed il senso di spendere una vita nel suo nome.
Tutto questo può essere fatto carne e reso             Guardando i francescani secolari, la città di
concreto non sostando all’interno delle sa-            Ninive deve vedere non persone migliori ma
crestie ma scendendo in strada a vivere la             persone felici di un incontro che dona vita
“grande città”. Appunto la nostra storia di            piena.
oggi ci indica Ninive il luogo in cui realizzare                                              Luca Piras
il carisma e la vocazione.                                                      Vice ministro Ofs d’Italia
Ognuno nel suo ambito ma insieme, inviati

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Costituita la CAS:
  come cambia l’Assistenza all’OFS regionale

Q       uando si deve parlare di cosa è la CAS o
        quale sia il ruolo dell’Assistente in se-
        no all’OFS mi vengono in mente tante
                                                        Lo Statuto dell’assistente, il regolamento
                                                        della CAS Campania, le costituzioni OFS ci
                                                        aiuteranno a svolgere ancora meglio il nostro
cose, e di seguito provo a condividere con voi          servizio di assistenza. So che non è semplice
qualcosa.                                               per i numeri delle fraternità e per le distanze,
Comincio da ciò che non è l’assistente:                 ma proviamo a osare, proviamo a sognare un
     Non è il Direttore della Fraternità, o il         po’.
    suo Segretario, o il suo Tesoriere;                 Agli attuali quattro Assistenti regionali, Fra
     Non è quello che fa la preghiera inizia-          Calogero, Fra Giambattista, Fra Luigi e Fra
    le e finale dell’incontro;                          Lorenzo, verranno in aiuto altri assistenti
     Non è il “gestore”.                               locali, per poter essere più capillari a livello
Ma è colui che sta accanto, accompagna, co-             regionale, nelle Zone e nelle Fraternità di
munica la spiritualità francescana e coopera            Servizio, tutto ciò per svolgere al meglio il
alla formazione iniziale e permanente dei               servizio di Assistenza Spirituale e Pastorale.
fratelli, è capace di ascoltare, è educatore            Sappiamo che ogni cosa “nuova” ha bisogno
(come ogni membro del Consiglio), partecipa             del suo tempo per essere accolta, chiarita,
agli incontri di fraternità, è garante dei con-         alimentata, corretta, quindi vi chiedo fin da
tenuti teologici e francescani, vigila sulla fra-       ora di pregare anche per noi, affinché possia-
ternità e sulla Comunione con la Chiesa e la            mo svolgere al meglio questo nostro servizio
Famiglia Francescana.                                   e insieme, come famiglia, ognuno con il pro-
L’assistente ha il compito di ricordare a cia-          prio stato di vita, stare alla sequela del Signo-
scuno la propria chiamata, la chiamata in fra-          re avendo come esempio i Santi Francesco,
ternità. Deve essere testimone di vita frater-          Chiara, Elisabetta, Ludovico e Rosa.
na e collaborare con i membri del Consiglio di
cui è parte integrante, non un invitato. È                                           Fr. Lorenzo Scafuro
mandato a svolgere il servizio dal Superiore                                     Assistente regionale Ofs
maggiore (il Ministro Provinciale) sentito il
Consiglio della fraternità interessata, ed è
nominato per iscritto e svolge il suo mandato
per un tempo limitato.
Ai vari livelli il numero degli Assistenti che
fanno parte dei Consigli corrisponde al nu-
mero degli Ordini (OFM, OFMCap, OFMConv e
TOR) che in effetti danno l’assistenza alle
Fraternità locali nell’ambito della Fraternità
internazionale, nazionale o regionale, dove
sono più di uno formano una CONFERENZA e
questi rendono il servizio collegialmente, se-
condo un regolamento interno approvato dai
rispettivi Superiori maggiori.
In Campania il servizio di assistenza spiritua-
le non è mai mancato e dopo tanto cammino
fatto e tanto lavoro dei Superiori maggiori,
dei vari Assistenti, e dei vari Consigli regio-
nali si è giunti alla costituzione della Confe-
renza Assistenti Spirituali (CAS), con il relati-
vo regolamento approvato ad experimentum
il 23 febbraio 2021.
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Come vivi la dimensione della comunione
         fraterna nell'ambito dell'Ofs?

P
       artendo dall’idea di famiglia, posso             cescana. L'OFS va promosso con un amore
       affermare che il cammino insieme                 particolare e sono convinto che noi dovrem-
       all’OFS è fatto con l’intenzione di cre-         mo spendere le nostre energie e tempo so-
scere insieme, con la voglia di voler conoscere         prattutto per la Famiglia Francescana.
e la volontà di condividere la quotidianità.            Concludo confermando che essere Assistente
Come in una normale famiglia ci sono aspetti            Spirituale OFS è una grande opportunità, per-
positivi e altri meno; aspetti che si devono            ché ti inserisce nella grande Famiglia France-
accogliere e altri che possono essere miglio-           scana; ti mette in comunione con fratelli e
rati. Nel camminare, mi ricordo il motivo per           sorelle desiderosi di crescere nella fede per
cui siamo e ci diciamo famiglia, ovvero segui-          essere testimoni; diventa un grande stimolo
re insieme il Signore, sull’esempio di san              ad approfondire la spiritualità francescana.
Francesco, ognuno con il suo stato di vita e
nell’ordinarietà della vita.                            Ringrazio il Signore e chi mi ha affidato que-
                                                        sto compito, riconoscente del dono ricevuto e
                          Fr. Lorenzo Scafuro
                                                        cosciente della responsabilità che mi è stata
                      Assistente regionale Ofs
                                                        affidata.

                                                                          Fr. Gianbattista Buonamano
“Comunione vitale reciproca” e “Famiglia
                                                                              Assistente Regionale Ofs
Francescana” sono le due espressioni che
hanno sempre guidato il mio dedicarmi
                                                        La comunione fraterna è una dimensione
all’Assistenza nei vari livelli (locale, Regiona-
                                                        fondamentale della vita del cristiano e so-
le e Nazionale) che mi è toccato assolvere in
                                                        prattutto del francescano. Mi sforzo di ali-
questi ultimi 20 anni. Ho percorso tanti chi-
                                                        mentare e coltivare tale aspetto mettendo al
lometri, incontrato tanti fratelli e sorelle, do-
                                                        centro il rispetto reciproco dei ruoli di servi-
nato il mio tempo e impegno, ricevuto vera-
                                                        zio e non dimenticando mai che l'altro è per-
mente tanta ricchezza.
                                                        sona e fratello, con pregi e limiti. Il dialogo e
La Regola OFS dice che laici, sacerdoti e reli-
                                                        il confronto vero, sincero e fraterno sono la
giosi sono chiamati dallo Spirito in modi e
                                                        chiave della comunione fraterna a tutti i li-
forme diverse, ma in comunione vitale e reci-
                                                        velli.
proca, per cui la consapevolezza di questa co-
mune chiamata deve ispirare stima e amore per                                       Fr. Luigi Valentino
la vocazione di ciascuno e creare forme concrete                              Assistente Regionale Ofs
di collaborazione, che siano l'espressione della
reciproca comunione fra tutte le componenti
della famiglia francescana.
Noi Assistenti Spirituali dell'OFS abbiamo un
compito specifico nell'edificazione della co-
munione ecclesiale; dobbiamo sostenere da
vicino il dono della vocazione secolare fran-
cescana e camminare come fratelli accanto ai
fratelli chiamati a condividere nel secolo lo
stesso carisma.
Dobbiamo inoltre aiutare e sostenere i fratelli
laici a vivere la propria vocazione secolare
francescana nella Chiesa particolare collabo-
rando, condividendo per comunicare la voca-
zione e lo spirito là dove la Parrocchia è Fran-

                                                    7
Riesci a vivere il fratello come dono?

I
     l Signore Gesù ci ha resi tutti figli di un            perché il fratello a cui tendo la mano la strin-
     unico Padre Celeste e quindi tutti fratelli            ge forte e mi trasmette amore.
     (Mt 5, 45). San Francesco d’Assisi ha con-             Questo è il dono che mi dà sempre il fratello e
siderato i suoi amici come fratelli donatigli da            che ricevo con gioia e gratitudine.
Dio per vivere il Santo Vangelo per mezzo di                                                  Mario Foresta
loro (FF 116).                                                                    OFS Cava – San Francesco
Così noi francescani secolari siamo chiamati
ad accogliere il fratello come un dono di Dio,
in quanto ci dà l’opportunità di mettere in                 I fratelli e sorelle sono l’opportunità che Dio
pratica l’insegnamento evangelico, anche                    ci dona per modellare meglio la nostra vita
quando non condivide le nostre stesse opi-                  spirituale, accettare il fratello vuol dire accet-
nioni o ha delle mancanze nei nostri confron-               tare Dio e il progetto che ha su di noi.
ti, è in questo caso che dobbiamo amarlo di                 Anche il serafico Padre Francesco, all’inizio
più con l’aiuto dello Spirito Santo. Questo ho              del TESTAMENTO, parla del dono dei fratelli
imparato nella mia fraternità.                              come qualcosa di inaspettato che ha segnato una
                             Gelsomina Melone               sua nuova vocazione. Nella mia semplice e umile
                                   Ofs Curti (CE)           vita di Terziaria Francescana, ho accolto i fratelli
                                                            e le sorelle della mia fraternità condividendo
                                                            momenti belli e preoccupazioni cercando sempre
A questa domanda si potrebbe rispondere con                 di vedere in ognuno il volto di Dio e superando le
un generico sì o con un altrettanto generico                difficoltà che incontriamo nel nostro percorso.
no. Come cristiani e francescani, siamo con-                                                     Franca Priore
vinti di essere tutti fratelli.                                                                       Ofs Polla
Lo dice Gesù nel Vangelo (“Padre nostro”) e
Francesco nel Testamento (FF 116). Ciascuno,                Risuona nelle nostre teste costantemente
anche io, a seconda della solidità della propria            quando ci ritroviamo a parlare e vivere la no-
fede, cerca di vivere il fratello come dono. Non ci         stra fraternità.
aiuta l’imperfezione del nostro essere e le forme           La domanda che ci è stata posta sembra faci-
più svariate del nostro egoismo, non poco am-               le... subito, d'impulso, verrebbe da dire "certo
plificate da questo tempo di emergenza sanita-              che ci riesco", ma la verità non è questa.
ria.                                                        Vivere il fratello come vero dono è molto
                                 Pasquale Pisaniello        complicato, soprattutto quando ti ritrovi in
                            Ofs S. Martino V. C. (AV)       una fraternità grande come la nostra.
                                                            Questo comporta un duro lavoro, uscire fuori
                                                            da se stessi e porsi nella condizione di ascolto
                                                            e condivisione, e ti ripeti costantemente che
I nostri fratelli in Cristo sono presenti nella             questo è ciò che il Signore ti offre in questo
vita di ognuno di noi sempre. Nel nostro im-                momento e tu non puoi fare altro che acco-
pegno quotidiano al servizio dei più deboli, o              glierlo e godere della bellezza del suo essere,
di coloro che vivono ai margini della società,              in quel momento, parte della vita.
non dobbiamo porci la domanda se essi sono                                     Alfredo D’Elia e Raffaella Viro
un dono. Il nostro impegno, pur nei limiti di                                                    Ofs Afragola
tempo, è un continuo ricercare il bene di tutti.
Mi convinco, giorno dopo giorno, che donare
quel che si può agli altri viene restituito in
grande misura e per questo motivo alla do-
manda se riesco a vivere il fratello come dono
non posso che rispondere un sì convinto,
                                                        8
Qual è, secondo te, il ruolo della Famiglia
         Francescana nella società attuale?

P
       enso che la testimonianza sia il cuore pul-          etc. Noi non dobbiamo fare grandi cose, ma nel
       sante della Famiglia Francescana. Nella              nostro piccolo dobbiamo sforzarci di vivere come
       testimonianza è racchiusa ogni essenza               coppia, secondo la proposta di Dio. Il nostro im-
della chiamata e della risposta a questa straordi-          pegno a passare dal Vangelo alla vita e dalla vita
naria via tracciata da San Francesco. Ogni france-          al Vangelo (Cfr. Reg.4) sia la testimonianza prin-
scano secolare, ogni gifrino, ogni Araldino è par-          cipale da trasmettere ai nostri figli.
te di una grande famiglia e, come in ogni fami-                                                    Anna Carrino
glia, ognuno ha la sua missione. Sono testimone                         Ofs Avellino – Cuore Immacolato di Maria
se vivo nella quotidianità quello che ho scelto,
non con gesti eroici ma nelle piccole cose. Se, co-         Attuare l’espressione “abitare le distanze”, ap-
me Francesco, riconosco e benedico Dio per ogni             profondita negli ultimi tempi, riempiendo le di-
bellezza su cui poso lo sguardo e mi spendo nella           stanze con l’azione. Non intendo affermare il
gratuità. Oggi la sfida più grande di un francesca-         primato di quest’ultima, ma ritengo che dobbia-
no è proprio quella di dare testimonianza di                mo essere ora “presenti” dove gli uomini e le donne
averLo incontrato.                                          soffrono. “Stare con…” (Lc 1,56) e “stare in mez-
                                         Angela Meo         zo...” (Gv20,19) sono parole evangeliche che ci indi-
                                   Ofs Nola S. Biagio       cano come vivere gli articoli 13-19 della nostra Re-
                                                            gola. Come Maria da Elisabetta incinta, come il Ri-
In una società liquida in cui tutto può cambiare            sorto tra gli apostoli impauriti e scoraggiati, come
da un momento all'altro e si esercita il dominio            Francesco tra i lebbrosi emarginati, così noi pren-
del tutto è permesso è sempre più suffi ciente che          diamoci cura delle “ferite” dello spirito e del corpo
vi sia una subitanea soddisfazione… La famiglia             dell’oggi.
francescana può allora essere pietra di inciampo ri-                                                     Luciana
specchiando il motto della sua regola (art. 4, forma                                           Ofs Napoli - Barra
di vita) e passare così dal Vangelo alla vita e dalla
vita al Vangelo. Siamo certi che in questo modo si          Nel nostro tempo, dove "l'apparenza" si confon-
può continuare a sperare che il mondo contempora-           de sempre più spesso con "l'essere", la Famiglia
neo possa avere uno specchio in cui riflettersi per         Francescana deve "essere", deve riassumere
riflettere...                                               nuovamente in se l'essenza stessa che Francesco
                             Ferdinando e Maria Lea         d'Assisi aveva desiderato e vivere i caratteri es-
                               OFS Nocera S. Antonio        senziali del carisma francescano nella Secolarità,
                                                            con coerenza, determinazione e fedeltà, così co-
L’art.17 della nostra Regola ci esorta a vivere lo          me era stata pensata dal serafico Padre. La Fami-
spirito francescano di pace, fedeltà e rispetto             glia Francescana ha il compito di vivere la vita
della vita, sforzandoci a farne segno di un mondo           oggi con "entusiasmo nuovo", spingendo alla
rinnovato. Questi valori, oggi, purtroppo, sono             consapevolezza dell'urgenza di un ricentramento
messi in discussione nella "famiglia moderna”,              evangelico nel cammino della Chiesa e di tutta la
dove le relazioni sono sempre più fragili ed è              Società. Una Società che spesso va avanti, così
cambiato lo stile di vita, il tempo libero, i consu-        come tanti cristiani, seguendo valori diversi da
mi, le relazioni; è tutto più veloce, scambi rapidi         quelli evangelici quali: l'accoglienza, il perdono,
finalizzati a fare e produrre che hanno creato              la riconciliazione, il servizio gratuito, il rispetto
nuovi modelli di famiglia. La famiglia, “Chiesa             della vita, della giustizia, della pace e del dono di
domestica”, è il luogo delle relazioni umane                sé. La Famiglia Francescana deve scegliere di
(marito/moglie genitori/figli), per noi francesca-          "essere", di ripartire da Cristo e seguire la croce,
ni secolari il mettersi in relazione all’interno del-       senza temerne il peso, senza vivere nella paura di
la famiglia dovrebbe essere favorito dall’espe-             inciampare, ma affrontando la quotidianità con
rienza di vita fraterna: è la fraternità la nostra          la certezza della Sua vicinanza, pronta a cadere
forza e, allo stesso tempo, il nostro banco di pro-         per rialzarsi e continuare a camminare e godere
va. Una famiglia francescana, quindi, dovrebbe              della "Vita nuova" di cui Cristo stesso ci ha fatto
riconoscersi dal suo stile nelle relazioni all’inter-       dono offrendo la Sua per noi.
no di essa e nella testimonianza di fede al mondo,                                                Isabella Parrella
nei diversi ambiti che la circondano: la società, il                                                  Ofs Montoro
lavoro, la scuola, la parrocchia, i luoghi di svago,
                                                        9
Riesci a vivere il fratello come dono, anche quan-
 do non ne condividi le scelte e il comportamento?

"I
         l Signore mi donò dei fratelli". Dal te-          ta, che accetterò sempre il “fratello” in tutte le
         stamento di San Francesco compren-                sue sfaccettature, perché è questo che ci rende
         diamo al meglio che il Signore ci ha              diversi dagli “amici”: unici e fratelli.
chiamati per vivere in fraternità e in serena                                   Marta, GiFra Mondragone
convivenza con il prossimo. Un fratello non si
sceglie ma si accoglie come un dono inatteso               La vita fraterna è condividere un cammino di
da amare così com'è, con le sue debolezze e                fede con altre persone considerate dei fratelli.
diversità.                                                 Come ogni vita che sia, è fatta di gioie, felici-
A volte è difficile condividere le scelte di un            tà, e soprattutto incomprensioni.
fratello, ma poi riflettendo e confrontandosi              Proprio per questo, con il tempo, ognuno di
con tutta la fraternità si comprende che il                noi ha lavorato sul proprio carattere, miglio-
fratello è un dono che va alimentato con l'a-              randolo e cercando di vivere questa esperien-
more e la carità.                                          za come fosse un’occasione unica nella vita.
              Palma e Valentina, GiFra Giffoni             Riallacciandomi quindi alla domanda posso
                                                           rispondere, SÌ, riusciamo a viverci come Doni
Riesco a vivere il fratello come dono, perché              nonostante noi possiamo non condividere le
ho compreso il suo significato… il fratello è              scelte o i comportamenti, ma aggiungo altro e
un dono improvviso, ma sorprendente: porta                 dico, che ormai ognuno di noi conosce lati
la nascita di situazioni nuove e diverse, ma               positivi e negativi di ogni singolo gifrino, e
anche una consapevolezza ad affrontarle che,               abbiamo imparato ad amarci così come sia-
in qualche modo, ti avvicina ancora di più al              mo.
Signore. I fratelli per me sono doni, ma doni              Non è un caso che siamo capitati nella stessa
di Dio: sono preziosi e non gli si dovrebbe im-            fraternità, ciò significa che Dio ci ha scelti e
porre mai qualcosa, ma amarli e accoglierli                noi giorno dopo giorno cerchiamo di pren-
così come sono, anche se è difficile.                      derci cura e coltivare quello che ci ha donato,
È grazie a questo “riuscirsi a vivere” che si for-         amandoci!
ma un legame speciale, proprio perché vi è pre-                                        Alessia, GiFra Orta
sente diversità e libertà. Io credo, anzi sono cer-

                                                      10
Pensi che la "festa regionale” sia più
   un'occasione di testimonianza ad intra o ad
             extra della fraternità?

P
       er me la festa regionale è un’occasione          tempo e le distanze, ma è anche un momento
       di testimonianza soprattutto per chi è           per fare Famiglia, legati da un unico spirito,
       all’esterno della fraternità perché è un         quello di Francesco, assaporando la bellezza
passaggio che sconvolge la routine, la nor-             di sentirci una “piccola parte” di un “grande
malità e l’attenzione delle persone del luogo           tutto”.
di ritrovo. Quest’ultimo diventa luogo di pre-                Benedetta e Carmen, GiFra Sant’Anastasia
ghiera e di riflessione, ma soprattutto di
grande gioia e condivisione che di certo non            La “festa regionale della famiglia francesca-
passa inosservata.                                      na” l’ho sempre vista come una grande pos-
Ci sono persone che, incuriosite dall’evento,           sibilità di evangelizzazione. È sempre molto
si lasciano coinvolgere ed altre che, invece, ne        difficile far conoscere la realtà francescana a
rimangono distanti, in entrambi i casi l’even-          chi è più lontano dall’ambiente religioso.
to ha l’aria di una chiamata che stimola, nelle         Questa festa diventa una sorta di grande ve-
persone, una risposta.                                  trina per far conoscere il nostro essere parte
                    Piergiacomo, GiFra Pozzuoli         di questa grande famiglia.
                                                        Tuttavia personalmente l’ho sempre vissuta
Quest’ultimo periodo ci ha donato la possibi-           anche come un momento in cui poter accre-
lità di sperimentare e rivalutare quei valori           scere in tutti noi gifrini la consapevolezza ri-
veri ed essenziali, da cui la frenesia della no-        guardo      al    significato     della   parola
stra “vita precedente” ci aveva allontanato,            “fraternità”, del come viverla al meglio e di
riflettendo su quanto sia importante quel               come crescere tutti insieme rispettandone il
contatto che, intra ed extra la nostra fraterni-        senso!
tà, è vita.                                                                  Francesco, GiFra Marigliano
La festa regionale da sempre è stata non solo
un’opportunità per stare insieme, oltre il

                                                   11
Ha senso per te, oggi, una "festa regionale
          della Famiglia francescana?"

L
       a festa regionale della Famiglia France-          fare una festa regionale della Famiglia fran-
       scana è sicuramente uno degli eventi              cescana, affinché le distanze fisiche che ci al-
       più attesi dell'anno per chi ne fa parte e        lontanano possano essere colmate con la vi-
probabilmente avrebbe più senso farla, anzi-             cinanza spirituale.
ché no.                                                  L'importante è non fermarsi al singolo mo-
Sicuramente ci troviamo in un periodo com-               mento della festa, ma sentirsi ogni giorno vi-
plesso a causa della situazione legata alla              cini.
pandemia causata dal coronavirus, ma po-                                  Francesca, GiFra Bracigliano
trebbe rivelarsi una fantastica iniziativa pro-
prio per risvegliare gli animi di tutti noi e            Secondo me vivere una "festa regionale della
darci una scarica di entusiasmo per quando               Famiglia francescana" in questo momento è
potremo, finalmente, riabbracciarci.                     necessario ed importante...
Quindi sì, per me ha assolutamente senso la              Mai come adesso c'è il bisogno di ritrovarsi
festa della Famiglia Francescana.                        insieme come fraternità, anche se telemati-
                         Andrea, GiFra Avellino          camente, per far rinascere e fortificare questo
                                                         senso di appartenenza e accoglienza che è
Stiamo vivendo un momento molto difficile a              stato messo a dura prova in questo periodo.
livello globale e l'attenzione delle persone è           È il momento di ripartire, e anche se da lon-
rivolta quasi esclusivamente alla crisi pande-           tano potremo rientrare in contatto col calore
mica che ha fermato completamente la vita                dei cuori dei nostri fratelli.
sociale di tutti noi.                                                               Paolo, GiFra Soccavo
Soprattutto quest'anno, credo sia necessario

                                                    12
L’Ofs: una vita da “tunica”
                         e da “Colosseo”

D
         a tempo si sente parlare di santità, vi-          gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei
         ta di perfezione… ma l’uomo sembra                discepoli, se avrete amore gli uni gli altri» (Gv
         continuare a non ascoltare i vari sti-            13, 35). Da ciò, nasce il primo articolo delle
moli che la Santa Madre Chiesa continua a in-              vostre Costituzioni Generali (CC.GG.).
viare al mondo contemporaneo. Per molti la                 Quando ho cominciato a conoscere la realtà
santità è intesa come un obiettivo impossibile             dell’Ofs e della Gi.Fra. e ad avere tra le mani la
da raggiungere, destinato solo a chi si consa-             Regola e le CC.GG., ho scoperto quanto impe-
cra, oppure un dono elargito da Dio solo ad                gnativa sia la vostra Forma Vitae Francesca-
alcuni in particolare o un traguardo per soli              na. Ognuno cerca di sforzarsi di fare comu-
eroi.                                                      nione vivendo in Fraternità. Vivere in
Non si riesce a credere effettivamente che sia,            “comunione” vuol dire avere e divenire «un
invece, una vocazione a cui Dio chiama tutti,              cuor solo e un’anima sola» (Cfr. At 4,32). Anche
senza distinzione di cultura, razza, sesso, età.           la Madre Santa Chiara ci insegna che l’unità e
Nei testi sacri, si legge: «Voi dunque siate               la comunione fraterna sono tutto; ella esorta
perfetti come è perfetto il Padre vostro cele-             nella Regola: «[le Sorelle] siano sempre sol-
ste» (Mt 5,48) e ancora: «Santificatevi dunque e           lecite nel conservare reciprocamente l’unità
siate santi, perché io sono santo» (Lv 11, 44-45;          dell’amore vicendevole, che è il vincolo della
19,2). San Paolo afferma ancora più forte-                 perfezione» (Cfr. FF 2810).
mente: «Siamo infatti collaboratori di Dio […]             La vita di fraternità è la più bella realtà che ci
campo di Dio, edificio di Dio» (1 Cor 3,9) e ci in-        possa essere. La Fraternità deve essere come
vita a stare attenti a come ciascuno di noi co-            la tunica di Gesù: tessuta tutta d’un pezzo,
struisce (Cfr 1 Cor 3, 10).                                impossibile dividere (Gv 19,23-24).
Poi proseguendo dice: «Non sapete che siete                Pur essendo tessuta grazie all’ausilio di tanti
tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?        fili, si può stare tutti insieme in un unico ha-
[…] santo è il tempio di Dio che siete voi» (1 Cor         bitus e insieme vestire e sostenere le membra
3,17). Papa Francesco in Gaudete et exultate al            deboli e vacillanti del Corpo Mistico, che è la
n° 7 afferma: «Mi piace vedere la santità nel              Chiesa, vestire Cristo stesso, con la nostra vi-
popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono          ta, rivestirci di Cristo per essere degli “alter
con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle         Christus”.
donne che lavorano per portare il pane a casa,             San Paolo afferma che «Dio ha composto il
nei malati, nelle religiose anziane che continua-          corpo conferendo maggior onore a ciò che non
no a sorridere. In questa costanza per andare              ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma
avanti, giorno dopo giorno, vedo la santità della          anzi le varie membra abbiano cura le une delle
Chiesa militante.                                          altre. Quindi se un membro soffre, tutte le mem-
Questa è tante volte la santità “della porta ac-           bra soffrono insieme e se un membro è onorato,
canto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono           tutte le membra gioiscono con lui» (Cfr 1Cor 12,
un riflesso della presenza di Dio».                        24 ss).
Ciascuno di noi è già chiamato alla santità fin            La vita di Fraternità è da paragonare anche al
dal Battesimo e a una via di perfezione e di               Colosseo, che vediamo a Roma: senza tetto
consacrazione e voi, carissimi Fratelli e So-              per avere collegamenti diretti con il cielo (con
relle Ofs e GiFra, siete consacrati quando                 Dio), senza limitazioni, senza ostacoli. Con
sull’altare emettete la vostra professione e la            porte e finestre spalancate, per avere libertà
vostra promessa (per la Gi.Fra.).                          di esprimere l’amore ricevuto dal cielo (nel
Siccome Dio è santo, per realizzare la santità,            rapporto con Dio), verso gli uomini nostri
cioè quello che siamo veramente, dobbiamo                  fratelli, nostri coeredi (Cfr. Rm 8), senza li-
anche noi sforzarci, fare la nostra parte. Co-             miti, senza restrizioni e repressioni. C’è dun-
me? Gesù, nell’ultima sua cena, disse: «Come               que una comunione verticale (con Dio) e una
io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni            comunione orizzontale (con i fratelli).
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Quest’ultima non si realizza senza la prima:               Dio vi benedica tutti di cuore e vi conceda di
la qualità della comunione fraterna dipende                incarnare sempre, ogni giorno di più, il cari-
da quella con Dio e viceversa! Donando amo-                sma evangelico e fraterno donato dal Signore
re, realizziamo sempre più quell’immagine e                e dai nostri Santi Fondatori.
somiglianza di Dio che è in noi.                                                            Suor Gabriella
La tradizione afferma che nel viaggio doloro-                            Madre badessa monastero di Airola
so di Gesù verso il calvario, la Veronica asciu-
gò il volto di Cristo ed ebbe in dono la Sua im-
magine.
Prego e spero che ciascuno di voi possa rice-
vere tale Immagine in cambio ad ogni sorriso
donato a un fratello, al conforto dato a chi è
scoraggiato e ad ogni gesto concreto riversato
sul prossimo.
Il primo maggio si festeggia non solo San
Giuseppe lavoratore, e quindi tutti i lavorato-
ri, ma anche la vostra Famiglia Francescana
Regionale. L’abbraccio e l’augurio mio perso-
nale e di tutte le sorelle clarisse è che le vostre
Fraternità possano vivere da tunica e da Co-
losseo: abbracciando e amando non solo il
fratello, l’amico, il confratello quando tutto è
facile, ma anche quando chi vi sta di fronte
sembra essere poco amico, poco sorella, poco
fratello.

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Campo Regionale Araldini 2021

I
    l campo, un evento unico, irripetibile. Si,             famiglia. Nel frattempo, guardiamo la nostra
    in realtà lo viviamo tutti gli anni, ma                 stella (si, abbiamo una vera stella che da que-
    ogni campo è una storia a sé. Cos'è?                    sta esperienza prende il nome di "Araldini
                                                            Campania") e guardandola sapremo davvero
La famiglia francescana regionale si ritrova                che "con gli occhi al cielo, siamo noi, Araldini
ogni anno, nel periodo primaverile, per 3                   della Campania"!
giorni. Tre giorni non sono molti, ma sono ciò              Federico della fraternità di Napoli Sant’Eframo
che serve. In tre giorni si prega, si gioca, si             ….
ride, si balla, ci si conosce, ci si ritrova. In tre
giorni ci si sente quasi in un altro pianeta, ma
sempre a casa. In tre giorni, la monotonia si               Mi sono divertita tanto al campo Araldini; ho
spezza e diventa una meravigliosa impreve-                  riflettuto insieme a Magoi che bisogna sem-
dibilità.                                                   pre guardare in cielo perché lì c’è Gesù. Non è
E quando è “a distanza”? Beh, quando è “a                   stato come nella realtà però ho conosciuto
distanza” è sempre il campo regionale. Video                bambini di altre fraternità ed ho trascorso
-Presentazione il venerdì, pomeriggio di atti-              delle ore stupende. E mi sono trovata bene:
vità online il sabato e messa nelle proprie fra-            mi è piaciuto ballare, giocare, parlare di me,
ternità la domenica. Molto semplice, pochi                  ascoltare altri bambini e guardare i sorrisi
momenti ma vissuti alla grande!                             degli Araldini e degli animatori. La cosa più
"Con gli occhi al cielo, siamo noi!" Questa è la            bella è sapere che in cielo c’è una stella che si
frase che ci ha accompagnato in questa espe-                chiama Araldini Campania, che ci unisce tutti
rienza. Con gli occhi al cielo significa vedere             attraverso il nostro amico Gesù.
oltre, significa sognare; guardare le stelle signi-         ….
fica ricordarsi di non essere soli, mai, anche
quando affrontiamo le più grandi difficoltà. E
questo ce lo ha insegnato anche Magoi, il re ma-            Araldini, ho vissuto un’esperienza unica e ho
gio astronomo che ha fatto amicizia coi nostri              capito che si deve guardare anche in cielo
Araldini. Ci ha mostrato il viaggio, il cambia-             perché lì c’è Gesù. Mi è piaciuto conoscere al-
mento e la sua importanza. Abbiamo capito che               tri bambini di altre fraternità; poi mi è pia-
la vita è fatta di gioie, di soddisfazioni, ma an-          ciuto ballare, parlare e giocare, anche se mi
che di momenti più tristi e di difficoltà.                  vergognavo un po’. Nel mio cuore è rimasta
E gli Araldini cosa possono fare? Noi cosa                  tanta gioia e pace, che mi hanno dato gli ani-
possiamo fare?                                              matori, nella certezza di avere tanti amici e
Possiamo guardare le stelle, immaginare che                 uno speciale in cielo, che si chiama Gesù.
ci guardino e ci accompagnino sempre. Pos-                  Vittoria e Benedetta della fraternità Araldini di
siamo continuare a viaggiare, cambiare, cre-                Salerno San Gaetano
scere.                                                      ….
È questo che volevamo lasciare agli Araldini:
la gioia di essere figli, con uno sguardo di
speranza e pieni di entusiasmo nel ritrovare                Ciao, ci dici qualcosa di te? Cosa ti piace fare?
la fraternità. È inutile dire che è accaduto                Mi chiamo Emanuele, ho 8 anni e frequento la
                                                            terza elementare e gli Araldini di Cercola da
proprio il contrario... Sono stati i piccoli a in-
                                                            quasi 4 anni. Una delle cose che mi piace fare
segnare a noi più adulti: ci hanno fatto diver-
tire, ci hanno ricordato il senso di tutto, il              in questo periodo è ascoltare la musica, bal-
senso del nostro cammino! E noi non possia-                 lando e giocando con la fantasia.
mo che ringraziarli e aspettare ancora un al-               Hai partecipato al Campo Regionale Araldini
tro po' per poterli riabbracciare, per poter far            Campania del 9, 10 e 11 aprile?
toccare loro con mano la bellezza della nostra              Si, ero nel gruppo Terra

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Era il tuo primo Campo Regionale?                        E bravo Magoi…e come si muoveva con Goo-
Si, prima del Coronavirus, ho partecipato ad             gle Maps?
un Campo Locale Araldini.                                Ma quale Google Maps!! Aveva sempre con sé
Ti è piaciuto partecipare al Campo Regiona-              una bussola per non perdere mai la strada e
le? Anche averlo vissuto in “distanza”?                  quindi la Speranza. Le scarpe per iniziare
Si, mi è piaciuto perché mi sono molto diver-            sempre con coraggio il cammino. Un telesco-
tito, anche con bambini che non conoscevo                pio per essere sempre alla Ricerca e un dono
Ci vuoi dire una cosa che più ti è rimasta im-           per ricordarsi di quanti ne ha ricevuti durante
pressa?                                                  il percorso. Infine la Stella che come Gesù non
Nel guardare il cielo pieno di stelle, c’è una           smette mai di indicarci la strada verso la feli-
stella più luminosa di tutte, che è Gesù.                cità. Anche a noi Araldini è stato chiesto cosa
Grazie, Emanuele.                                        avremmo portato sempre in viaggio: un pelu-
Grazie a te papà; scusa non lo dovevo dire? E            che, il cibo, e un libro sono stati tra gli oggetti
Forza Napoli (questo l’aggiunge il papà).                più gettonati!
Emanuele (ed Enzo) della fraternità Araldini di          È vero che il 10 aprile avete ricevuto una sor-
Cercola                                                  presa “stellare”?
….                                                       Sìììì! Abbiamo ricevuto una pergamena che
                                                         riporta le coordinate di una stella vera e pro-
                                                         pria che porta il nome di Araldini Campania.
Per la seconda volta consecutiva il Campo
                                                         Non è incredibile? Una stella con il nostro no-
Regionale Araldini della Campania si è svolto
                                                         me!!!
in modalità online.
                                                         Dai togliamoci questo peso dallo stomaco:
Com'è andata?
                                                         che cosa ti è mancato rispetto all’ultima edi-
Benissimo! Abbiamo cominciato venerdì 9
                                                         zione del Campo Regionale in presenza del
aprile con un video inviatoci dai nostri ani-
                                                         2019?
matori che introduce il tema del Campo: “Con
                                                         Eh tante cose…innanzitutto l’adrenalina del
gli occhi al cielo siamo noi”! Si parlava di
                                                         viaggio di andata e la stanchezza di quello di
viaggi, di scarpe, di bussola e di stelle...così
                                                         ritorno. L’attesa di conoscere il proprio grup-
che l’attesa per il giorno dopo saliva sempre
                                                         po e la sistemazione nelle stanze (prova letti
di più…cosa avremmo dovuto fare? E chi
                                                         compresa!). Le notti insonni tra le sgridate
avrebbe fatto parte del mio gruppo? Che mi-
                                                         degli animatori perché non volevamo dormi-
stero!
                                                         re…Per non parlare dei balli, delle lacrime di
Rispetto all’anno scorso anche se online il 10
                                                         gioia e soprattutto degli abbracci.
aprile sono stati creati dei gruppi suddivisi
                                                         E l’anno prossimo?
per classe scolastica ma con bambini di di-
                                                         Si torna (si spera) in presenza!!!!
verse fraternità:
                                                         Roberto (e Cosimo) della fraternità Araldini di
È stato stupendo! In questo momento in cui
                                                         Atripalda
non è così facile conoscere nuovi bambini (e
nemmeno frequentare i propri amici…) ab-                 ….
biamo avuto la possibilità di sperimentare
nuove amicizie. Sembravamo meno lontani.                 "Beh sicuramente è stato un campo diverso
Torniamo al tema del Campo “Con gli occhi                dagli altri, ma è stato bello poterlo vivere. Ho
al cielo siamo noi”: di cosa si è parlato nei            provato tanta gioia nel conoscere gli altri
gruppi?                                                  Araldini e soprattutto tanta felicità sapendo
Gli animatori ci hanno raccontato attraverso             che il mio momento preferito dell'anno, ov-
un video la storia di uno dei Re Magi, un certo          vero quello del campo, è finalmente arrivato.
Magoi che ci ha spiegato il suo viaggio alla             Mi rimarrà un bellissimo ricordo di questo
ricerca sempre di nuove stelle. Gli ostacoli             campo speciale e sono stato colpito da questo
nella sua vita sono stati tanti da sentirsi a            regalo STELLARE: adesso ho un motivo in più
volte solo e triste…ma guardando il cielo e le           per guardare il cielo! Mi sono divertito e sarà
stelle capì che erano tantissime come i fratelli         bello riviverlo al più presto. "
che lo volevano bene.                                    Lorenzo della fraternità di Napoli Sant’Eframo
E poi c’era una Stella più grande di tutte: è lei
che illuminava il cammino mostrandogli cosa              ….
fare.

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Un saluto a tutti, sono Marco Castaldo della             Dopo che la sua fidanzata è andata all'estero
fraternità di Nola San Biagio.                           per lavoro lui si ritrova da solo. Però poi capi-
In questo periodo avremmo dovuto fare il                 sce che nella vita bisogna sempre rialzarsi e
campo regionale Araldini che durava tre gior-            seguire un qualcosa di molto grande che lui
ni, quest'anno, date le circostanze, è stato             paragona ad una stella e capisce l’importanza
ben pensato di farlo a distanza. Infatti il gior-        e la bellezza della vita.
no 10 aprile ci siamo visti tutti online, anche          Abbiamo fatto giochi stupendi e tutti sono
se in vari gruppi misti di circa 20 persone,             riusciti ad aprirsi. Siccome la compagnia alla
cioè sarei potuto capitare con qualunque                 fine era ottima, avrei voluto durasse molto di
Araldino di qualsiasi paese della Campania.              più l'incontro.
Oggi però vi racconterò come è stato. Parto              Ho avuto modo di confrontarmi con altri
dal presupposto che si trattava del mio primo            Araldini della mia fraternità e tutti hanno
campo e non ero molto contento di farlo da-              condiviso la mia opinione: seppur a distanza
vanti a uno schermo, infatti pensavo che non             sono riusciti ad integrarsi bene con gli altri
potesse essere divertente, considerando un               Araldini del loro gruppo.
gruppo di persone ristretto, ma poi nella pra-           Sicuramente tutti concordiamo che è stato un
tica mi sono accorto che il mio pensiero era             campo che resterà nel nostro cuore per la
del tutto sbagliato.                                     particolarità, il divertimento e la stella che
Sicuramente un poco di timidezza da parte di             non dobbiamo perdere di vista.
tutti c'è stata, ma di rimanere in silenzio due
ore non mi sarebbe tanto piaciuto e quindi
sono entrato subito nel vivo della riunione
facendo battute, scherzando con gli altri e
con gli animatori che sono stati spettacolari.
Abbiamo visto tutti insieme una storia molto
bella che esprimeva grande significato, par-
lava di questo ragazzo, Magoi, che attraversa
un brutto periodo.

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Dal Vangelo alla Vita

       Il risorto, è Lui che dona luce e pienezza

N
         oi siamo liberi, come le donne                     Pure per noi, serve la fede nata e cresciuta
         (“l’altra metà del cielo” e “sesso forte”),        dall’ascolto della parola di Gesù, che è proprio la
         di accettare il Risorto. È sempre Gesù che         parola fattasi carne.
va incontro all’umanità, realizza l’incontro; non             La sua parola abbatte le barriere (“entra a
sono le donne a cercarlo ma è Lui che le cerca. È           porte chiuse e mostra le mani e i piedi con le fe-
sempre sua l’iniziativa. Non le obbliga con la              rite dei chiodi e mangia davanti a loro” Lc 4,42-
maestosità del Risorto, le conduce liberamente a            43).
riconoscerlo. Gesù, in un primo momento, la                   Trasforma l’animo, il cuore con le parole
chiama donna e questa donna non ‘comprende’                 dell’angelo, parole che risuonano vere e con-
chi le parla, poi la chiama per nome, e lei, sen-           vertenti da imprimere la nuova direzione.
tendo questa voce pronunciare il suo nome, Ma-                “Con timore e gioia grande”: con il timore vive
ria, riconosce il “Rabbunì” (mio dolce Maestro).            la gioia che accorda un tono lieto, festoso, e per
 Gesù è Gesù, senza veste bianca, senza sfol-               questo le donne alzarono il passo della fede, cre-
gorio. Egli, però emana tutta la luce del Ri-               dettero. Tutto parte da Lui, emana tutta la luce
sorto, di Chi ha vinto la morte in se stesso,               del risorto, di chi ha vinto la morte in se stesso
per farne dono a tutti.                                     per farne dono a tutti. A noi, ora e qui, accogliere
  Il Risorto trasforma la vita, le dona un altro            il Risorto.
e alto senso, Egli dona luce e pienezza.                    Vorrei concludere con il dolce pensiero delle
  Nella pericope evangelica, del Risorto, di                Santa Madre Chiara: “…avendo udito cantare
primo acchito, non compare neanche il mor-                  dopo Pasqua , tanto se ne rallegrò e lo
to, con l’assenza del corpo martoriato.                     tenne a mente, che sempre, dopo mangiare e
  Il fulgore spaventa le guardie, perché non                dopo compieta se faceva dare a sé et alle sore sue
sanno che pensare, non ci è stato riportato il              l’acqua benedetta, e diceva ad esse sore: “Sorelle
turbinio dei loro pensieri.                                 e figliole mie, sempre dovete ricordare e tenere
  Le donne corrono in tutta fretta, per annun-              nella memoria vostra quella benedetta acqua, la
ciare ai discepoli, quanto Gesù aveva detto                 quale uscì dal lato destro del nostro Signore Iesu
loro: “Gesù è risorto”. Proprio Gesù il crocifisso.         Cristo pendente in croce”.
L’annuncio si apre allo spazio della libertà per-
sonale.                                                                                    Fr. Gerardo Di Poto

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