Nicola ci crede, a Bergamo daremo tutto per vincere
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Nicola ci crede, a Bergamo daremo tutto per vincere “Quello che si e’ fatto fino a questo momento ci permette di avere delle occasioni da qui alla fine. Questa settimana i ragazzi si sono allenati bene come sempre e con grande dedizione”. Cosi il tecnico della Salernitana Davide Nicola ha presentato la gara di domani sera a Bergamo. “Affrontiamo una squadra di altissimo valore, che lotta per l’Europa e negli ultimi cinque anni e’ sempre stato l’avversario peggiore da incontrare. – ha aggiunto l’ allenatore granata – conosciamo la loro forza e le difficolta’ della gara ma siamo pronti a dare tutto per fare la nostra partita”. “Ci attende una settimana intensa con tre gare ravvicinate e poco recupero quindi sara’ fondamentale l’apporto di tutti ed una buona gestione delle energie. La squadra sta funzionando perche’ tutti danno il loro contributo. Rispettiamo ogni avversario ma vogliamo fare del nostro meglio. La partita piu’ importante e’ sempre la prossima, non possiamo permetterci di pensare ad altre gare”. “Nutro una grande stima per Gasperini e la sua squadra, dovremo fare ancora di piu’ di quello che stiamo facendo e mettere in campo una prestazione importante. Dobbiamo continuare a dare tutto noi stessi e allenarci come sempre. La nostra gente sara’ fondamentale per permetterci di tirare fuori ogni goccia di energia. Bisogna stare al massimo per fare qualcosa di straordinario, ha concluso Nicola. Da oggi tornano le domeniche
ad ingresso gratuito nei musei statali Torna da oggi, a seguito dell’adozione del Decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, che ha sancito la cessazione dello stato di emergenza per l’epidemia da COVID-19, l’ingresso gratuito in tutti i musei, i parchi archeologici e i luoghi della cultura statali. Le visite durante le domeniche gratuite, come quelle che si svolgeranno durante gli ordinari giorni di visita, dovranno avere luogo nel pieno rispetto delle nuove misure di sicurezza previste dal citato Decreto. Per accedere a monumenti, musei, gallerie, parchi, giardini monumentali dello Stato non sarà più richiesto il possesso del green pass rafforzato, né di quello base, mentre resterà l’obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche sia in luoghi chiusi che aperti. Alcune sedi sono visitabili solo su prenotazione. L’elenco completo degli istituti coinvolti e visitabili gratuitamente è consultabile sul sito internet https://cultura.gov.it/domenicalmuseo. Pillole per una nuova storia letteraria 061 di Federico Sanguineti Tema. Vago fanciullo. Svolgimento Di Federico Sanguineti
Nel 2019 una ventottenne dell’Arizona fa sesso con un giovane tredicenne, e si giustifica dicendo che lui è troppo aggressivo. Nel 2022 una dirigente scolastica viene accusata di avere una relazione con lo studente di un liceo romano. Del resto, si sa, nella Genesi la moglie di Putifarre si innamora di Giuseppe, e non finisce bene. Però la Bibbia si ispira al Padreterno, e si può ipotizzare che le cose sarebbero andate diversamente se, a guidare la mano di chi scrive il testo sacro, invece di un Dio, fosse stata una Dea. Analoghi esempi comunque non mancano in pagine profane: Fedra, regina di Atene, si innamora di Ippolito e, ancora una volta, è dramma. Ma a scrivere tragedie a lei intitolate sono Seneca, Racine o D’Annunzio: tutti maschi. Phaedra’s Love (1996), opera viceversa di Sarah Kane, è dall’autrice definita, pour cause, commedia, non tragedia. Sarà casuale ma, cinque anni più tardi, la leader del femminismo anglosassone, Germaine Greer, pubblica un libro (The boy), tradotto nel 2004 (Il ragazzo), in cui rivendica per le donne il diritto di apprezzare la bellezza di un giovane imberbe. Venendo quindi alla storia della letteratura, ci si pone la domanda: quale scrittrice in Italia ha per prima dedicato una poesia d’amore a un ragazzo in “età imperfetta”? Responso al quesito è dato da Serena Porpora, studentessa dell’Università di Salerno, che addita a conclusione del corso triennale di Filologia italiana l’opera di una scrittrice, Caterina degli Obizzi, la quale, unita in matrimonio nel 1716 a Cesare Felice Calcagnini di Fusignano, non solo partorisce cinque figli (Francesco, Tommaso, Guido, Teresa e Placido), ma dà alla luce una poesia in cui confessa di essersi innamorata, con “giusto ardore”, di “vago fanciullo”. È chiaro che il sentire espresso dalla poetessa non ha nulla a che vedere con gli stereotipi del romanticismo borghese, ma è lusso aristocratico di una marchesa legata al petrarchismo. Da questa tradizione tuttavia si allontana, non solo prendendone le distanze, ma rovesciandone i presupposti. Senza dubbio il punto di partenza è infatti il secondo componimento dei Rerum vulgarium fragmenta di Francesco Petrarca: “Per fare una leggiadra sua vendetta / et punire in
un dí ben mille offese, / celatamente Amor l’arco riprese, /come huom ch’a nocer luogo et tempo aspetta. // Era la mia virtute al cor ristretta / per far ivi et ne gli occhi sue difese, / quando ’l colpo mortal là giú discese / ove solea spuntarsi ogni saetta. // Però, turbata nel primiero assalto, / non ebbe tanto né vigor né spazio / che potesse al bisogno prender l’arme, // overo al poggio faticoso et alto / ritrarmi accortamente da lo strazio / del quale oggi vorrebbe, et non pò, aitarme”. Nel sonetto di lei, da Giovanni Battista Recanati inserito nella raccolta di Poesie italiane di rimatrici viventi (1716) e, dieci anni dopo, da Luisa Bergalli Gozzi posto fra i Componimenti poetici delle più illustri rimatrici di ogni secolo, finalmente si legge, rivivendo al femminile (con explicit di inaudito garbo) l’odi et amo catulliano: “Il mio nemico Amor vuota di strali / Avea già la faretra, e a poco a poco / Alla face mortal mancava il foco, / E cadevangli al suol spennate l’ali. // Ed io, vedendo allor tanti suoi mali, / Andava altrui narrando in ogni loco, / Come io lo vinsi, e mi prendeva a gioco / Le sconfitte di lui gravi, e fatali. // Quando ei per far di me qualche vendetta, / Investe gli occhi di un fanciullo, e il core / Ad amare l’innocente invita, e alletta. // Io che l’arte conobbi, il giusto ardore / Non ricusai, e in quell’età imperfetta / Amo il vago fanciullo, e odio Amore”. Caos al settore ambiente dopo le dimissioni di Giuliano Non c’è pace per il settore ambiente del Comune di Salerno dove anche la gestione dell’assessore Natella appare titubante. La città resa sporca, c’è il caso delle coop ancora
in sospeso e troppi lavoratori che sono sul lastrico e continuano a protestare inutilmente. Si è dimesso il dirigente del settore ambiente Giuseppe Giuliano, siciliano, che aveva preso il posto di Luca Caselli, coinvolto nell’inchiesta della Procura che sta facendo luce sui rapporti fra i vertici dell’amministrazione e delle coop ma che era anche in odor di pensionamento. Secondo le voci che filtrano da via Settimio Mobilio la scelta del dirigente sia avvenuta dopo l’assegnazione per tre mesi alla società Agriverde (una soluzione ponte in vista del prossimo appalto biennale) per un compenso di 160mila euro. A fronte dei 16 mensili con cui venivano pagate le vecchie cooperative sociali. Al di là dell’aspetto economico, in base al cronoprogramma stilato dall’Amministrazione le lavorazioni avranno inizio domani partendo dal litorale cittadino orientale per poi proseguire nella zona orientale dove si registrano maggiori criticità e a seguire tutte le altre zone della città. Il nodo che poi avrebbe scatenato la reazione del dirigente sarebbe il fatto che la società aggiudicataria si è rifiutata di prendersi in carico gli operai che sono senza lavoro. E così solo un paio di settimane il Comune ha dato il via libera alla società aggiudicataria che si muoverà col proprio personale. Quindi non comprende bene il motivo per cui le vecchie coop, che non hanno fatto ricorso al Tar probabilmente per motivi economici, siano tagliate fuori, con grave danno proprio per il stessi operai. Del resto è vero che ì vertici sono indagati ma è pur vero che sono andati tutti via, rassegnando le dimissioni. Ora le dimissioni di Giuliano, al suo posto arriverà da Caserta un dirigente che si chiama Serpico. Resta la città sporca e una tensione sociale che rischia di aumentare col passare dei giorni, mentre il Comune procede a tentoni, senza una strada ferma per la soluzione dei problemi.
De Nigris: Comparto crocieristico, opportunità concreta per Salerno e provincia di Clemente Ultimo “Salerno non ha una cultura del mare”. È con questa drastica constatazione che l’avvocato Orazio De Nigris, chief executive officer di Salerno Stazione Marittima, apre l’intervista che segna la seconda tappa del “viaggio” iniziato di Le Cronache dedicato al comparto marittimo salernitano, a limiti e potenzialità dello stesso e, soprattutto, al difficile rapporto tra la città e questo fondamentale settore economico. Comparto che nel segmento del traffico crocieristico ha una componente importante, tuttavia raramente considerata per l’impatto economico ed occupazionale che genera – o potrebbe generare – e costretta piuttosto negli angusti limiti di una sterile polemica. Segno di una generale mancanza di visione sistemica dell’economia cittadina. E non solo. “La nostra città – prosegue De Nigris – ha sempre considerato il mare come un ostacolo al proprio sviluppo, piuttosto che come una risorsa da valorizzare. Del resto basta guardare come nel corso degli anni è stata immaginata la geografia urbana e di conseguenza si è dato corso allo sviluppo del tessuto urbano: semplicemente del mare non si è tenuto conto. È stato necessario attendere il radicale riassetto del litorale salernitano per iniziare ad immaginare, e concretizzare, una visione altra della città e del suo rapporto con il mare. Da questo punto di vista la Stazione Marittima può essere considerata come una sorta di cerniera tra il porto
commerciale e la città, un elemento capace, nel contempo, di legare queste due realtà finora incapaci di dialogare e di proiettare le attività marinare verso il cuore del tessuto urbano”. Questa funzione di cerniera è sufficiente per superare una cesura così profonda? Come si può rimediare all’incomunicabilità che finora ha caratterizzato il rapporto tra il comparto marittimo e le altre articolazioni della realtà salernitana? “Senza dubbio è necessario che ognuna delle parti faccia dei passi in direzione dell’altra. Come Stazione Marittima siamo consapevoli di dover strutturare un ufficio comunicazione che renda più agevole il dialogo ed il confronto con la città. È uno dei nostri obiettivi. Per concretizzarlo, però, è necessario che i volumi di traffico rendano sostenibile questa struttura. Dall’altra parte sarebbe opportuno un approccio basato su un minimo di informazione sul funzionamento, certamente non semplice, del comparto crocieristico. Devo dire, tuttavia, che qualche elemento positivo non manca, ad iniziare da un confronto più attento e costruttivo con l’amministrazione comunale, per arrivare alla collaborazione nata con l’Istituto Virtuoso: alcuni studenti sono impegnati in un progetto di alternanza scuola lavoro che li vede collaborare nella prima accoglienza dei crocieristi presso la Stazione Marittima. Grazie a queste collaborazioni è nato un vero e proprio infopoint che svolge una interessante azione di supporto”. Proviamo a sintetizzare con qualche numero l’impatto che il traffico crocieristico ha su Salerno, intesa ovviamente come realtà che supera il capoluogo, e sulle prospettive future. “Partiamo da una premessa: la stagione crocieristica 2022 si muove con regole completamente stravolte dalla pandemia. Se in passato si lavorava su programmazioni triennali, oggi siamo su tempi quasi immediati: basti pensare che a novembre avevamo un calendario con 70 navi da crociera in arrivo, ora siamo a 75, compresi due arrivi di Costa, e qualcun’altra potrebbe ancora aggiungersi. Numeri che, da soli, testimoniano di come ormai Salerno sia una realtà consolidata nel panorama degli approdi crocieristici. Questo significa che quest’anno porteremo in città tra i 60 ed i
70mila crocieristi. A cui si devono aggiungere i 50mila passeggeri di traghetti ed aliscafi che transitano dalla Stazione Marittima e quelli che usufruiscono del Masuccio. Qui nel 2019 abbiamo registrato qualcosa come 700mila passeggeri, scesi nel 2021 a 350mila per evidente effetto della pandemia, ma tutto ci dice che quest’anno ritorneremo su numeri pre- covid. Se si considera che, in media, ogni crocierista lascia in città tra i 60 ed i 120 dollari si ha un’idea dell’impatto positivo che questo settore ha sull’economia cittadina”. Insomma, la Salerno turistica è una realtà “Sì, anche se erano veramente in pochi a credere che fosse possibile raggiungere questo risultato. Eppure oggi, nel nuovo scenario del turismo internazionale, ci stiamo collocando e bene. Del resto la posizione baricentrica di Salerno, incastrata tra la costa d’Amalfi ed il Cilento, è una risorsa che attendeva solo di essere valorizzata al meglio. C’è, infine, un ulteriore aspetto da considerare: il settore crocieristico è solo una frazione del pil prodotto dal comparto turistico, ma spesso funge da vera e propria porta d’accesso per il territorio: un crocierista arriva, ha modo di conoscere il territorio e spesso vi torna. È quello che a Salerno sta succedendo con i tedeschi, grazie agli accordi che abbiamo chiuso con uno dei principali operatori della Germania”. Addio a Mino Raiola: ci rifilò Jansen e Ferrier MILANO – Il mondo del calcio è in lutto. Mino Raiola, agente di alcuni tra i migliori calciatori del mondo e uno dei re riconosciuti del calciomercato, è morto ieri mattina a Montecarlo dove abitava. Malato da qualche mese, era stato operato d’urgenza al San Raffaele di Milano, ma non si era mai
ripreso del tutto. Nato a Nocera Inferiore il 4 novembre del 1967, si era affermato come procuratore in Olanda, dove aveva cominciato a occuparsi della gestione di alcuni calciatori ed era riuscito a farsi un nome anche in Italia grazie alla sua intermediazione nei trasferimenti di Stefan Jansen e Michael Ferrier alla Salernitana nell’estate del 1995, quando fu liberalizzato l’ingaggio dei calciatori stranieri anche nelle altre categorie grazie alla famosa legge Bosman. Per Jansen e Ferrier non fu però un’esperienza felice: il primo collezionò 16 presenze ed un solo gol, mentre il secondo solo 4 spezzoni prima di essere ceduto al Catania a gennaio. LA VITA Carmine Raiola, conosciuto da tutti come Mino, nasce a Nocera Inferiore il 4 novembre del 1967. Quando ha un anno di vita la sua famiglia si trasferisce in Olanda, ad Haarlem, per dedicarsi alla ristorazione. Fin da giovanissimo aiuta i genitori facendo il cameriere, attività che non gli impedisce di diplomarsi al Liceo e iniziare a frequentare la facoltà di Giurisprudenza. E attività che, complice una battuta di Mihajlovic, lo segnerà per sempre con il soprannome di “pizzaiolo” anche se, come dirà in seguito lui: “Non ho fatto una sola pizza in vita mia. Non so nemmeno come farla. Ma ho portato molte pizze agli ospiti del ristorante dei miei genitori“. Dotato di un’intelligenza fuori dal comune, è particolarmente portato all’appredimento delle lingue (addirittura 7 quelle conosciute: italiano, olandese, inglese, tedesco, spagnolo, francese e portoghese). La passione per il calcio lo porta, dopo aver giocato nelle giovanili dell’Haarlem, a diventarne responsabile a 20 anni prima di ricoprire la carica di direttore sportivo del club olandese e fondare una società di intermediazione. Da lì prende il via la sua carriera nel mondo dei procuratori di calcio. IL PROCURATORE PER ECCELLENZA La svolta arriva nel 1992 quando porta Bryan Roy al Foggia, un anno prima di fare da mediatore nella trattativa tra Ajax e Inter per Dennis Bergkamp e Wim Jonk. Nel 1995 favorisce il passaggio alla Salernitana degli olandesi Jansen e Ferrier. Diventa agente Fifa e fonda la società Sportman, con sede a Montecarlo.
Inizia così la scalata al calcio di massimo livello con la procura di campioni come Nedved, Ibrahimovic, Pogba, Balotelli, Verratti, Donnarumma, de Ligt e Haaland. Secondo Forbes Raiola, nel 2020, si piazza al quarto posto al mondo tra i procuratori con un fatturato da 84,7 milioni di dollari avendo chiuso affari per 847,7 milioni di dollari. Non particolarmente amato dai dirigenti dei club, ha fatto la fortuna sua e dei suoi assistiti e resterà per sempre nella storia del calcio internazionale. Ferrara assessore allo spettacolo, lapsus freudiano o verità? di Monica De Santis Che Alessandro Ferrara, avesse ricevuto la nomina di assessore alle attività produttive e al turismo, era cosa risaputa sin dai tempi della composizione della rielezione di Vincenzo Napoli a sindaco di Salerno. Ma che avesse ricevuto anche la delega allo spettacolo è una notizia nuova, che ha colto di sorpresa non poche persone. Una notizia che in realtà non si sa se corrisponda al vero. Se così fosse sarebbe una vera e propria svolta per la città di Salerno che dal 1997 non ha un assessore allo spettacolo. L’ultimo, Peppe Zinicola, risale ai tempi del primo mandato di Vincenzo De Luca come sindaco, anni 1993/1997. Da allora e fino, almeno, alla scorsa settimana, sia sotto la guida di De Luca, sia sotto la guida di Mario De Biase, che di Vincenzo Napoli ad essere assegnata è sempre stata solo la delega alla cultura e mai quella allo spettacolo, “custodita” gelosamente, proprio dai vari sindaci
che si sono succeduti. Eppure giovedì pomeriggio, in piazza Portanova, nel corso dell’inaugurazione della Fiera del Crocifisso Ritrovato il primo cittadino, nel suo saluto alla cittadinanza, ha presentato Alessandro Ferrara come assessore al turismo e allo spettacolo. Lapsus freudiano? Possibile, considerando che in quasi tutti i comuni italiani, sin dalla notte dei tempi, le deleghe al turismo, alla cultura e allo spettacolo vengono assegnate sempre ad un’unica persona. Eppure quello stesso lapsus, se lapsus è stato, si è ripetuto il giorno dopo, nel corso della presentazione dell’accordo per l’apertura dei quatto info point turistici. Anche in questa occasione il sindaco, in un video fatto arrivare alla stampa, dal suo ufficio comunicazione, ha presentato Ferrara come assessore al turismo e spettacolo. Torniamo a ripeterlo verità o lapsus freudiano? In tanti si augurano che non sia un errore, ma che realmente Vincenzo Napoli, abbia deciso di dare all’assessore alle attività produttive e al turismo anche la delega allo spettacolo (non quella alla cultura che proprio da un mese è stata invece riassegnata ad Ermanno Guerra), consentendogli così di poter lavorare sul progetto di rilancio turistico della nostra città anche attraverso gli eventi che vengono organizzati. Un binomio inscindibile quello di questo assessorato che si voglia caratterizzi la nostra città, che vuole vivere di turismo e di bellezza. Se sia stato un semplice lapsus, significa che il subconscio del nostro primo cittadino ci sta pensando intensamente. In un momento purtroppo oscuro vogliamo essere ottimisti: la delega che torna dopo trent’anni ad un referente che sa ascoltare dovrà quale primo suo obiettivo, cercare di emozionare e far vibrare il turista che sbarca sulla nostra terra, attraverso eventi culturali ben congegnati e incastrati in un cartellone che duri un intero anno suscitando incanto e rendendo indimenticabile chi desideri salire sul nostro infinito palcoscenico.
“Rifiuti tunisini, una brutta vicenda. Le istituzioni non fanno una bella figura” di Monica De Santis A pochi giorni dall’inizio del trasferimento dei rifiuti tunisini dal porto di Salerno al sito di Persano, tornano a farsi sentire i componenti del Coordinamento Ambiente, Salute e Territorio, attraverso una nota nella quale parlano delle ambiguità e delle bugie di “una brutta vicenda”. “La vicenda dei rifiuti a suo tempo raccolti da una ditta del Vallo di Diano in quella parte del territorio della Provincia e poi mandati in Tunisia, con il beneplacito della Regione Campania, – scrivono nella loro nota – e poi dopo 2 anni rispediti al mittente, al culmine di uno scandalo che ha coinvolto i vertici istituzionali di quel paese, oltre a imprenditori e faccendieri, continua ad ammantarsi di ambiguità e bugie! Perché Persano nel cuore della Piana del Sele ? Mistero! Eppure siamo in una area che dovrebbe essere dichiarata satura per quanto dato alla emergenza rifiuti nei decenni passati!” Il Coordinamento Ambiente, Salute e Territorio dunque punta ancora il dito sulla scelta di Persano invece che di altri siti, che stando a quello che è stato dichiarato sin dall’inizio della vicenda non esistono, mentre per quelli del Coordinamento Ambiente, Salute e Territorio… “C’erano Salerno (per vicinanza al Porto!), il sito della società privata a Polla!” Da qui allora la domanda che in tanti si sono fatti sono stati scartati? Domanda posta in tutte le sedi, senza risposta. Chi ha scelto Persano? “Mistero! Sceglie la magistratura (dice la Regione). È il sito messo a disposizione dalla Regione (dice la magistratura!). – si legge ancora nella
loro nota – Percorso fatto di dialogo e confronto con i territori! Bugia! I Sindaci sono stati chiamati per la comunicazione del sito scelto! Ed a fronte delle loro obiezionirrivato sono arrivati solo silenzi, imbarazzo e insofferenza per avere osato mettere in discussioni cose decise in segrete stanze. E poi…. tutto sto casino per 6.000 tonnellate di monnezza? I containers sono stati già ispezionati sul porto di Salerno, per escludere la presenza di rifiuti pericolosi? Mistero! Dal verbale del sopralluogo pubblicato dalla stampa, si evince che i container sono stati aperti e si è solo constatato che c’erano le balle di rifiuti a forma di parallelepipedo. Era questa l’ispezione che abbiamo aspettato per circa 2 mesi? – scrivono ancora – Dove si farà la caratterizzazione dei rifiuti? Non a Persano è stato detto ai Sindaci! Bugia! Dalla stampa si evince che ci sarà un sopralluogo per verificare l’idoneità del sito di Persano . In alternativa si ripiegherà sull’ex Stir di Battipaglia. Sempre nella piana! Quanto è costata alla Comunità questa “operazione”? Compreso la sosta sul porto di Salerno, e l’impiego di centinaia di poliziotti e carabinieri come scorta ai camion che trasportano i container a Persano? E chi paga? Mistero! – per poi concludere – Davvero una brutta vicenda, nella quale le istituzioni non fanno una bella figura, anzi hanno dato l’idea di “approssimazione”, di inaffidabilità ed ambiguità imbarazzante! E come dovremmo fidarci, alla luce di questo spettacolo poco edificante, della promessa che fra 6 mesi quei rifiuti andranno via da Persano? Là dove sono stoccare da 14 anni. Ecoballe che dovevano andare via dopo qualche mese, e dove sono accatastate da decenni le roulotte del dopo terremoto? Una cosa è certa, e questa vicenda ce lo ha confermato: la Regione Campania ha bisogno di una politica dei rifiuti! Visto che fino ad oggi ne è stata priva”.
Una moneta in onore della Fiera del Crocifisso Oggi, ultimo giorno per partecipare all’antica Fiera del Crocifisso Ritrovato nel centro storico di Salerno, dal mattino alle 22. La XXX edizione interesserà le stradine e le piazze della città con centinaia di stand e attrazioni. “Ripartiamo dalla storia”, questo lo slogan di una delle più grandi e longeve manifestazioni storico-rievocative d’Italia. Un Passaporto per il medioevo: La Tessera del pellegrino e la moneta della fiera in regalo . Così come ai pellegrini medievali veniva rilasciato l’attestato del cammino compiuto e come ancora oggi per chi percorre il Cammino di Santiago de Compostela, i visitatori che compiranno l’intero percorso della Fiera del Crocifisso Ritrovato, facendosi vidimare una speciale tessera che sarà distribuita loro, riceveranno in omaggio la moneta commemorativa della Fiera, battuta a caldo nella zecca allestita ad hoc negli stand. Alla Fiera interverranno per la prima volta “I Falconieri del Re”, che con falchi, aquile e poiane, faranno apprezzare la bellezza dei rapaci ed i voli acrobatici e imprevedibili che questi effettuano. Nel 2010 l’Unesco ha riconosciuto la Falconeria come Bene Immateriale dell’Umanità. Si tratta di un’arte che vide nel colto sovrano medievale Federico II di Svevia un grande estimatore, tanto da portarlo a scrivere un trattato che è ancora oggi un capolavoro: “Il de arte venandi cum avibus”, l’arte di cacciare con gli uccelli, che contempla le abitudini e le caratteristiche di centinaia di specie di uccelli ed è corredato da ricche miniature. Nel massimo rispetto degli animali, I Falconieri del Re si prefiggono di “comunicare la conoscenza il più approfondita possibile nei confronti dei rapaci e del rapporto che l’uomo riesce a costruire con essi, visto il magnetismo che essi suscitano negli uomini, cosi da ottenere anche da parte del pubblico un grande rispetto nei loro confronti”. Compagnia artistica di
livello internazionale, dopo aver portato i suoi spettacoli in varie parti del mondo (Messico, Cile, ex Yugoslavia, Mozambico, Brasile, Bolivia, India, Nepal, Paraguay, Kossovo, Laos, Cambogia, Amazzonia Etiopia, Tanzania, Sri Lanka ecc.), approdano ora, per la prima volta, a Salerno. Propongono spettacoli comici che catturano l’attenzione degli spettatori, coinvolgendoli in un viaggio dove il virtuosismo della giocoleria si accompagna alla parodia e all’improvvisazione comica. Abilissimi attori, saltimbanchi e giocolieri, creano un’atmosfera di divertimento e trasgressione. Per la prima volta approda a Salerno l’artista di strada e performer siciliano conosciuto con il nome d’arte “Il drago bianco”. È specializzato nella manipolazione del fuoco e dei metalli, fino a creare con le fiamme un vero e proprio spettacolo della meraviglia. Come nelle antiche leggende di magia il fuoco si accende, in una danza rituale che riporta l’uomo in contatto con la Terra, con la natura e con i suoi elementi. Il suolo cosparso di fiamme e faville lanciate in aria, il fuoco colorato che assume nuove forme. A piedi nudi fra la paura e l’audacia. Il 1 maggio, a sant’Apollonia ci sarà la possibilità di fruire del racconto in palcoscenico di Diego De Silva: “Angeli moralisti” Con Ludovica Sguazzo e Cinzia Ugatti. Regia Andrea Carraro (Ingresso libero, necessaria la prenotazione www.postoriservato.it) Partecipare alla Fiera del Crocifisso Ritrovato è un’esperienza che vale come una intensiva lezione di storia. Gli alunni dell’Istituto “Trani – Moscati” di Salerno, invece, con i loro disegni e i loro modelli, faranno conoscere l’abbigliamento e la moda del Medioevo. In Piazza Abate Conforti rivivrà l’appuntamento centrale della vita socio-commerciale del Medioevo: il mercato con merci e mestieri di un tempo:: i battimoneta, il lavoro in presa diretta dei cordari, il tornio e la lavorazione dell’argilla, il tombolo macramè, la piccola tessitura, amanuense, la distillazione dei profumi, la filatura della lana, il cestaio, la ceramica, le pietre antiche. In piazza Abate Conforti, rigorosamente in legno, sono proposti i giochi del Medioevo, ricostruzioni accurate dei passatempi semplici e
ingegnosi che si facevano intorno all’anno mille, coinvolgendo adulti e bambini in attività ludiche che richiedevano anche abilità logiche e consentivano di trascorrere il tempo in momenti di grande aggregazione. I giochi sono a fruizione gratuita. Oltre ai celebri quadri di Caravaggio, proposti da Teatri 35 di Napoli, specializzati nella tecnica del tableau vivant, saranno offerte delle rappresentazioni inedite, appositamente per gli spettatori della Fiera. I tableaux vivants, comunemente detti quadri viventi, mettono in scena attori, modelli o danzatori che evocano quadri o immagini celebri. Si potranno degustare anche le pietanze del tempo, con gli allievi dell’Ipseoa, l’Istituto Alberghiero Virtuoso di Salerno che prepareranno piatti della cucina medievale. Le degustazioni in Largo Barbuti e presso il ristorante dell’istituto nei locali della Barra, accanto al Crescent. L’arte di realizzare gioielli con il rame di Federica Bove e Simona Pastore È iniziata la Fiera del Crocifisso Ritrovato, l’iniziativa organizzata dalla Bottega San Lazzaro con il comune di Salerno. Dopo lo stop causato dalla pandemia, si torna ad animare la città con i numerosi allestimenti da parte di artigiani e artisti provenienti da ogni parte d’Italia. Fra i tanti, quello di Doretta, artigiana lombarda che ha fatto della sua passione un vero e proprio lavoro.
Può spiegarci come vengono realizzati i gioielli che vende? Questi gioielli sono stati realizzati a mano da me e sono tutti di rame ,composti sia con lastre che con il filo. Con il filo faccio le cosiddette “fibule medievali”, realizzate in stile antico ma leggermente adattate ai giorni nostri e una volta questi oggetti venivano utilizzati per chiudere i mantelli. Tutti gli altri sono di mia fantasia e vengono realizzati con il rame e con gli smalti colorati. Prima viene preparato l’oggetto, poi viene battuto con un martello, levigato, smaltato con questi colori e infine viene messo in forno per circa 4 minuti. Una volta cotto viene messo un lucido trasparente poiché il rame tende a scurire leggermente. Quanto tempo ci vuole per realizzare uno di questi gioielli? Per realizzare un orecchino impiego all’incirca 3 o 4 ore. Se dovessi decidere il costo in base al tempo impiegato si arriverebbe ad un prezzo troppo alto, per questo faccio pagare solamente il valore del materiale. Il suo è un hobby oppure è un lavoro a tempo pieno? È partito come passatempo e poi è diventato quasi un lavoro perché serve tanto tempo per realizzarli. Tutti noi presenti a questa fiera facciamo parte di un gruppo composto da persone provenienti da varie zone d’Italia e siamo tutti accomunati da questa passione per gli antichi mestieri. Ogni anno andiamo in giro per l’Italia a mostrare i lavori di una volta. Ci sono all’incirca 27 banchi fra cui il vasaio, chi fa le ceramiche, chi i cesti o lo chi scolpisce il legno. Tanti personaggi molto interessanti, ma a causa della distanza non tutti riescono a venire. Salerno è la città più distante che ho raggiunto , ogni città mi ha dato qualcosa . C’è un momento della giornata in particolare nel quale realizza le sue creazioni, oppure si mette all’opera
quando capita? La mattina lavoro quindi ho a disposizione solamente il pomeriggio. Diciamo che va molto a momenti, ci sono dei giorni in cui sono molto allegra e riesco a creare bene. altri giorni invece non ho fantasia , non riesco proprio a fare nulla. Realizzo il primo gioiello , che non mi riesce come vorrei e allora chiudo tutto e mi dedico ad altro .
Puoi anche leggere