Salerno prima al mondo a sperimentare il monitoraggio dinamico del peso dei tir - Cronache Salerno

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Salerno prima al mondo a sperimentare il monitoraggio dinamico del peso dei tir - Cronache Salerno
Salerno prima al mondo a
sperimentare il monitoraggio
dinamico del peso dei tir
di Monica De Santis

Si è svolta nella ieri mattina, presso la sede del palazzo del
Governo di Salerno, la presentazione, per la prima volta su
scala mondiale, il nuovo sistema sperimentale di monitoraggio
dinamico del peso dei mezzi pesanti che sarà attivo dal
prossimo 28 giugno sull’autostrada A3 Napoli-Salerno, nella
tratta Cava de’ Tirreni – Salerno in entrambe le direzioni.
“Il progetto non solo è importante ma anche innovativo. E’ il
primo caso a livello mondiale in cui si applica un
monitoraggio di controllo dinamico dei mezzi in transito in
modo tale da determinare effettivamente chi può o chi non può
transitare. – spiega il dirigente dell’ufficio ispettivo del
Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili,
Placido Migliorino – In particolare per la tratta Cava –
Salerno attualmente è presente un limite di massa a 7,5
tonnellate che è una conseguenza del deficit strutturale che
c’è in 9 viadotti compresi in questa tratta. Per sopperire a
questo deficit strutturale, in base alle norme tecniche delle
costruzini 2018 era stato disposto questo limite di massa,
successivamente nel 2020 il consiglio superiore dei lavori
pubblici ha emanato delle linee guida che consentono di
effettuare delle verifiche utilizzando anche i carichi da
codice della strada, ovvero i carichi effettivi. Ciò consente
di ridurre i carichi di peso, ciò le forze che aggiscono sui
viadotti imponendo però una condizione. Consentire ai gestori
di ridurre i carichi a patto che questi vengano controllati.
Da qui nasce questo progetto, così chi eccede nei carichi
verrà accompagnato fuori dalla pattuglia della polizia
stradale” Dunque la nuova piattaforma per il monitoraggio
dinamico dei mezzi pesanti consentirà di monitorare in tempo
reale il traffico dei mezzi pesanti eccedenti le 40
tonnellate. L’iniziativa si inserisce in un percorso più
ampio, avviato a livello nazionale, dal gruppo delle Società
di Autostrade per l’Italia in collaborazione con il Ministero
delle Infrastrutture, con lo scopo di preservare la sicurezza
delle infrastrutture grazie ad importanti interventi di
prevenzione. Fondamentale apporto sarà fornito dalle forze di
polizia che operano sul territorio, in particolare dalla
polizia stradale, che vigileranno sul rispetto del nuovo
limite di carico dei veicoli provvedendo a sanzionare quelli
non in regola. “E’ un intervento che nasce con la
collaborazione del Ministero e delle società del
gruppo Autostrade per l’Italia. – dichiara invece
Amministratore Delegato di Autostrade, Luigi Massa – Nasce in
un momento particolare del nostro paese in cui c’è grande
attenzione sul tema della sicurezza delle infrastrutture dei
ponti e dei viadotti, questo è uno strumento che ci consente
di viaggiare in sicurezza perchè c’è qualcuno che vigila e
sorveglia sulle capacità delle infrastrutture. E’ un sistema
piattaforma unica in Italia e nel mondo. E’ il primo esempio
che nasce dall’applicazione delle lnee guida emanate dal
consiglio superiore dei lavori pubblici lo scorso anno. In
merito alla vicenda di Porta Ovest è possibile che nella
giornata di lunedì vi sia la firma della convenzione con
Autostrade Meridionali, visto che sono state risolte le
problematiche di natura tecnica e di confronto e siamo pronti
a firmare l’accordo con il porto di Salerno”. Il sistema di
monitoraggio dinamico dei mezzi pesanti sviluppato dalla
società MOVYON – operatore tecnologico per la mobilità smart e
sostenibile – per Autostrade Meridionali, integra algoritmi
software di rilevazione e alerting a elementi hardware come
telecamere, sistemi attivi di segnalamento ed una tecnologia
di pesa dinamica fornita da partner esterni, costituita da
piastre di acciaio fissate nell’asfalto e dotate di sensori in
fibra ottica in grado di calcolare il peso totale dei singoli
mezzi in transito. In base alle linee guida del Protocollo
sottoscritto dal Ministero delle Infrastrutture e la Società
Autostrade Meridionali, l’applicazione del sistema sulla A3
Napoli-Salerno ha lo scopo di monitorare i mezzi che superano
i limiti di carico, stimati da un team della Federico II di
Napoli in 40 tonnellate di peso per i viadotti del tratto
compreso tra Cava de’ Tirreni e Salerno. Il sistema è stato
studiato per accrescere la sicurezza dei viaggiatori e
verificherà, sulla tratta Cava de’ Tirreni-Salerno, tutti i
mezzi in transito individuando e segnalando automaticamente
quelli di massa superiore a 40 tonnellate, in avvicinamento
nel percorso autostradale soggetto a limitazione. Tale
limitazione sarà attiva in carreggiata Sud, tra lo svincolo di
Nocera Sud e Salerno (dal Km 36+400 al Km 51+700) ed in
carreggiata Nord tra gli svincoli di Salerno e Cava de’
Tirreni (dal Km 51+700 al Km 42+800). Le tipologie di
protocollo per la gestione dei mezzi oltre il limite massimo
consentito sono composte dai sistemi posti presso gli svincoli
di Cava de’ Tirreni, Vietri sul Mare e Salerno e lungo l’asse
autostradale, dove sono state posizionate due pese dinamiche,
una in carreggiata sud tra Scafati e Cava de’ Tirreni e
l’altra in carreggiata Nord tra la competenza A2 e l’innesto
in A3 da Salerno. Quando uno dei dispositivi rileva che un
veicolo è oltre la soglia consentita (40 ton.) comunica in
tempo reale al sistema centrale di accesso in autostrada le
credenziali del mezzo. Qualora, nonostante le segnalazioni
inviate a mezzo display e pannelli a messaggio variabile, il
veicolo segnalato non ottemperi l’invito a lasciare
l’autostrada, scatta la procedura di “inibizione al transito”
che prevede l’invio di segnalazione alla sala di controllo e
comunicazione agli organi di polizia stradale che
provvederanno ad accompagnare alla prima uscita il mezzo
eccedente il peso massimo consentito. Il Prefetto Russo ha
espresso grande soddisfazione per l’avvio nella provincia di
Salerno di questa iniziativa pionieristica, sottolineando che
“grazie a questa sperimentazione, che costituisce un
importante momento di progresso, si coniugano due fondamentali
istanze: l’uso della tecnologia e la sicurezza dei cittadini.
Il monitoraggio consentirà anche l’importante obiettivo di
decongestionare le arterie interne dei comuni che insistono
lungo la tratta”. Il Prefetto ha poi aggiunto che “ancora una
volta si è rivelato vincente il modello di collaborazione
interistituzionale, grazie in particolare al coinvolgimento
attivo del territorio attraverso la partecipazione dei sindaci
dell’agro nocerino-sarnese”. Soddisfatto del nuovo sistema di
controllo anche il professor Edoardo Cosenza dell’Università
Federico II di Napoli… “Questo sistema è una vera sicurezza.
E’ come entrare in un ascensore dove c’è l’allarme che suona
se il peso è eccessivo. Dunque una vera sicurezza per i
cittadini e non una sicurezza teorica. L’Italia è stata la
prima a tracciare le linee guida per la sicurezza dei ponti
alle quali mi pregio di averci lavorato e questo è la prima
applicazione di pesatura dinamica che darà una certezza sui
carichi che passano da questi viadotti. E’ un grande
esperimento di tecnologia, ma è soprattutto un atto di
sicurezza verso i cittadini”.

Parco del Mercatello: chiuso
il   bando,  presentate   al
Comune circa 40 proposte
di Monica De Santis

Si è chiuso lo scorso 21 giugno il termine per la
presentazione delle proposte per spettacoli teatrali, musicali
etc… da tenersi nell’arena che il Comune di Salerno allestirà
al Parco del Mercatello. Spazio questo trovato in alternativa
all’Arena del Mare che quest’anno, a differenza degli altri,
verrà allestita solo per 17 giorni, Circa una quarantina sono
le proposte presentate all’amministrazione comunale. Tra
queste sei sono state fatte da Ugo Piastrella direttore
artistico del Teatro Nuovo, una da Espedito De Marino, che si
esibirà in concerto con il suo gruppo. Ora resta solo da
definire con precisione le date per ogni spettacolo e l’inizio
di questi. Sembra che il via agli appuntamenti estivi si
dovrebbe avere per la metà di agosto mentre la conclusione
dovrebbe essere sempre per la fine di settembre. Dunque slitta
di qualche settimana rispetto a quello che si era detto
l’inizio. Decisione questa presa perchè il numero delle
richieste è stato inferiore rispetto ai giorni a disposizione.
Ma se da una parte l’amministrazione comunale è riuscita a
trovare una soluzione per tutti quegli operatori culturali ed
associazioni che volevano spazi per i loro eventi e che si
erano visti togliere l’Arena del Mare, c’è da evidenziare però
un’altra problematica. Gli spazi alternativi all’arena del
mare, non hanno la capienza adatta per ospitare grandi nomi
della musica e del teatro. Troppo piccoli e con gli incassi
non si riuscirebbero a coprire i costi che questi artisti di
fama nazionale hanno. Ed è per questo, oltre forse anche ad
altre motiviazioni a noi non note, che ancora una volta,
Salerno resta orfana, in particolare della grande musica.
Orfana di quei grandi concerti, organizzati in particolar
modo, dalla Anni 60 Produzione di Alfonso Troiano, figlio del
mai dimenticato Ciccio. Troiano infatti, ha già annunciato da
tempo, il concerto di Gianna Nannini a Maiori, e nella
giornata di ieri ha annunciato altri due grandi appuntamenti
nell’area archeologica di Paestum, il concerto di Fiorella
Mannoia e quello di Massimo Ranieri. Concerti questi che si
sarebbero potuti fare anche a Salerno, se solo ci fosse stato
uno spazio idoneo ad ospitare più spettatori. Se solo ci fosse
la possibilità, com’era negli anni addietro di poter
utilizzare uno dei due stadi. Ed invece più passano gli anni e
più gli spazi si riducono, non solo di numero, ma anche di
capienza di spettatori, costringendo i residenti a Salerno
città a recarsi nelle località della nostra provincia o nella
vicina Napoli per assistere a grandi concerti. Insomma, come
dire che la musica quella dei grandi nomi non passa per
Salerno.

Il degrado di via Raffaele
Cavallo tra spazzatura, furti
ed auto danneggiate
di Monica De Santis

Insicurezza e degrado in via Raffaele Cavallo a denunciarlo è
Matteo Cucino, dirigente cittadino della “Lega”, che
attraverso una nota spiega che sollecitato da giorni dai
residenti della zona, si è visto o costretto, ancora una
volta… “A segnalare lo stato di insicurezza e degrado in cui
versa Via Raffaele Cavallo”. Cucino spiega ancora nella sua
nota che “Sono mesi infatti che si sono perse le tracce
dell’unico operatore ecologico che di tanto in tanto passava
in zona e che da solo in un quartiere così popoloso, come
detto più volte, non basta. Oltre a questo occorre aggiungere
che ormai in zona insieme al degrado si va via via più
allargando il senso di insicurezza tra i residenti che hanno
sempre più timore di lasciare le proprie auto nei parcheggi
sottostanti data la scarsa illuminazione facilita furti ed
atti vandalici”.
Da qui, la richiesta come dirigente cittadino della Lega
all’assessore Angelo Caramanno ed al comune di Salerno di
riconsegnare prontamente a via Raffaele cavallo un minimo di
dignità. “Non accada come negli scorsi anni che gli interventi
vengono fatti in prossimità delle scadenze elettorali perché
l’ordinario in questa città passi per straordinario” dichiara
ancora Cucino, spiegando che i residenti della zona sono
oramai stanchi di false promesse e di vivere in uno stato di
degrado continuo. Chiedono quindi di poter avere anche loro
strade pulite e maggiore sicurezza.

Il sindaco Napoli preoccupato
per la variante Delta: “La
città di Salerno è covid
free, ma stiamo attenti”
di Monica De Santis
La città di Salerno è Covid free. A darne l’annuncio il
sindaco di Salerno Vincenzo Napoli. Da giorni il numero dei
nuovi contagi si è praticamente azzerato. “Chiudono i reparti
Covid, riaprono le attività. Abbiamo compiuto un importante
passo verso il ritorno alla normalità, ma la guerra contro
questo nemico subdolo ed infame non è ancora del tutto vinta.
Dobbiamo vaccinarci tutti! Con fiducia ed in fretta,
nonostante il caldo e qualche intoppo organizzativo al quale
l’ASL Salerno, con il nostro contributo, certamente porrà
rimedio. Il vaccino tutela la nostra salute ci aiuta a
riprendere la vita normale, insieme all’uso responsabile della
mascherina ed al rispetto delle distanze. Chi ha dubbi chieda
al medico di famiglia. I nostri Segretariati Sociali sono a
disposizione per ogni supporto. Un ultimo grande sforzo e
Salerno vincerà”. Ma nonostante la soddisfazione per la grande
adesione da parte dei cittadini di Salerno alla campagna
vaccinale il sindaco non nasconde la sua preoccupazione per le
varianti… “Vorrei far fare una riflessione a tutti i miei
concittadini: non tutto è risolto, ed è bene che tutti ne
siano consapevoli anzì permangono notevoli preoccupazioni da
ascriversi a questa variante Delta che altrove sta prendendo
il posto delle altre varianti che hanno funestato la nostra
vita, in quest’ultimo anno e mezzo. Allora massima attenzione,
mantenere fede alle semplici prescrizioni che ci vengono date
ma soprattutto correre a vaccinarsi senza se e senza ma.
Dobbiamo tenere duro e andare avanti e immaginare che si possa
uscire fuori da questa situazione in tempi ragionevolmente
brevi . Intanto voglio ringraziare i medici, i paramedici, i
volontari e l’Asl di Salenro per il loro impegno in questa
campagna vaccinale. E’ vero al momento le dosi che ci sono non
sono sufficienti, bastano solo per le secondi dosi, ma
sicuramente, di questo siamo fiduciosi, arriveranno nelle
prossime settimane”.
“Ancora pochi vaccinati a
Napoli città rischiamo nuovo
lockdown a settembre”
di Monica De Santis

La mancanza di dosi, la scarsa adesione alla campagna
vaccinale dei cittadini di Napoli che si stanno assentando
anche alla convocazione per la seconda dose e la variante
Delta sono stati gli argomenti trattati ieri dal Governatore
della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso della
diretta social. Per prima cosa il governatore ha parlato di
“Continua gestione scorretta della distribuzione dei vaccini
da parte del Governo. Al Lazio, che ha la stessa popolazione
della Campania, vanno 240mila dosi in piùrispetto a noi. Mi
sono anche – ha detto – stancato di sottolineare la
scorrettezza del Commissario e del ministero della Salute. E’
una vergogna, sono dei veri e propri irresponsabili”. Poi ha
parlato della scarsa adesione da parte dei cittadini di Napoli
alla campagna vaccinale, annunciando che “Se prosegue così la
vaccinazione a Napoli andiamo verso un nuovo lockdown nel giro
di pochi mesi, dopo settembre”. Per De Luca, “Nel territorio
della Asl Napoli 1 tra i tanti cittadini convocati per la
seconda dose o anche la prima si sono presentati un numero
limitatissimo, ad oggi per quanto riguarda la Asl Napoli 1
centro su 839mila cittadini residenti e vaccinabili vi sono
317mila mancate adesioni – spiega – E’ un dato non
sostenibile”. Tutto il contrario di quello che invece sta
succedendo a Salerno, dove i numeri dei vaccinati è molto alto
rispetto alla media regionale. Il governatore ha poi parlato
nuovamente della riduzione pesante dei vaccini, a causa della
mancata consegna… “A luglio ci sarà una riduzione pesantissima
nelle consegne di vaccini alle Regioni. In questo momento il
Governo e il commissario al Covid continuano a minimizzare o
occultare la realtà. La realtà è pesante – prosegue – a luglio
arriveranno centinaia di migliaia di dosi di vaccino in meno e
le Regioni non potranno quasi più fare le prime dosi, dovranno
concentrarsi sui richiami”. Per il ‘governatore’ da parte del
Governo e del Commissario “prosegue un atteggiamento di
comunicazione disastrosa che ha determinato un rilassamento da
parte di milioni di cittadini italiani. Sono degli
irresponsabili”. Infine sempre in tema di Covid De Luca ha
parlato della variante Delta “che incombe, ci sono altri
paesi, come la Gran Bretagna, che ha deciso di puntare sulle
prime dosi di massa e dove i contagi stanno aumentando”. Per
questo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, invita
“tutti a vaccinarsi in massa e a essere responsabili. Perchè
il pericolo non è alle nostre spalle ma davanti alla nostra
vita e a quella dei nostri figli”, aggiunge nel corso della
consueta diretta del venerdì su Facebook

Un premio per il Dipartimento
di Ingegneria
di Monica De Santis

Il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università
degli Studi di Salerno, con il progetto “Greenopoli”. è tra i
vincitori della quarta edizione del “Premio PA sostenibile e
resiliente 2021”, assegnato nel corso dell’ultima giornata di
Forum Pa 2021, la manifestazione digitale che, in questa
edizione, ha affrontato i temi centrali del Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza. Il concorso ha valutato i progetti
realizzati da amministrazioni centrali e locali, ma anche
associazioni e startup, per realizzare gli obiettivi
dell’Agenda ONU 2030, suddivisi in quattro categorie: Misurare
la sostenibilità; Comunciare la sostenibilità; Formare sui
temi della sostenibilità; Fare Rete per raggiungere obiettivi
di sostenibilità. “La Pubblica Amministrazione deve essere
sostenibile e resiliente, due aspetti che non possono più
essere distinti – afferma Gianni Dominici, Direttore Generale
di FPA –, come è evidente negli obiettivi del PNRR che ha
impostato la strategia di ripresa su uno sviluppo economico e
sociale equo e sostenibile, in linea con i Sustainable
Development Goals fissati dall’ONU. Come ha detto il Ministro
Enrico Giovannini nel suo intervento a FORUM PA, la PA deve
far propria la cultura della ‘resilienza trasformativa’ per
reagire agli imprevisti e affrontare le sfide del futuro. I
vincitori del premio stanno muovendo passi concreti verso
questa direzione, puntando su progetti per la ripartenza che
mettono al centro innovazione e sostenibilità”. Il
Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli
Studi di Salerno è stato premiato per la sua soluzione nella
categoria del formare sui temi della sostenibilità. Il
Dipartimento dell’Università salernitana ha ottenuto il
riconoscimento per “Greenopoli”, un metodo di divulgazione
innovativo su tematiche attinenti alla sostenibilità, come il
cambiamento climatico, gli obiettivi di sviluppo sostenibile
(SDGs), energia, alimentazione e gestione dei rifiuti. Con
alle spalle un’importante attività di ricerca sulla Life Cycle
Assessment (Analisi del Ciclo di Vita), il progetto punta alla
creazione di una nuova sensibilità ambientale in bambini,
ragazzi e adulti, permettendo loro di comprendere in modo
semplice dei concetti complessi. Il metodo promuove un’intensa
interazione con il mondo della scuola, delle imprese e delle
istituzioni.
Riapre al pubblico l’Antico
Arsenale
Oggi l’Antico Arsenale di Amalfi riapre al pubblico. Molte le
novità promosse dal Comune di Amalfi per valorizzare il
monumento simbolo dei fasti dell’Antica Repubblica Marinara, a
partire dalla possibilità di ammirarlo nella sua originaria
veste per la prima volta, anche grazie all’ultimo intervento
di riqualificazione promosso da Scabec lo scorso anno. Lo
splendido gioiello di architettura medievale sarà inoltre
accessibile in maniera gratuita per tutto l’anno in corso. Una
scelta precisa, quella dell’Amministrazione Comunale guidata
dal Sindaco Daniele Milano, per il quale “Si è voluto
riportare l’antico cantiere navale al suo splendore
originario, richiamando l’attenzione dei visitatori
sull’architettura, le tecniche costruttive, i materiali e le
funzioni di un edificio unico in tutto l’Occidente. A questo
si aggiunge la volontà di offrire l’ingresso gratuito fino
alla fine dell’anno sia ai turisti che ai residenti, vedendo
nell’Arsenale uno dei punti di partenza del rilancio culturale
della Città e una delle tappe culturali più importanti
dell’intera Costiera. Ovviamente sono soltanto alcune delle
iniziative che abbiamo voluto intraprendere per riaprire in
maniera adeguata dopo mesi di chiusura forzata”. Per
accompagnare la visita sono stati realizzati nuovi materiali
informativi, realizzati in doppia lingua, una mappa dedicata
ai più piccoli e soprattutto un percorso tematico digitale
chiamato “Le pietre narranti”. Il progetto si basa
sull’utilizzo di codici QR distribuiti lungo le pareti
dell’Arsenale e accessibili da qualsiasi smartphone, e
consente di approfondire la conoscenza dell’edificio e della
sua storia attraverso testi, foto e audio, in maniera discreta
e senza alterare la percezione visiva della struttura. Tra le
tante attività di rilancio promosse dal Comune e curate
dall’Assessore alla Cultura Enza Cobalto, una delle più
importanti è il progetto di riallestimento degli spazi
dell’Arsenale, che sarà presentato in occasione della
riapertura. “Anche in questo caso la soluzione espositiva sarà
volutamente minimale e rispettosa dell’edificio – sottolinea
l’assessore – prevedendo la sistemazione dei principali
reperti del Museo della Bussola e del Ducato marinaro in nuove
teche eleganti e funzionali. L’intervento sarà realizzato
grazie al co-finanziamento della Regione Campania – Settore
Musei e biblioteche, che per il terzo anno ha premiato i
nostri progetti di valorizzazione di questo splendido
attrattore culturale”. Tra le novità vi è certamente la
prossima ricollocazione in Arsenale del Galeone in legno della
Regata Storica, restaurato e riportato ai colori originari,
che potrà essere finalmente ammirato nel suo contesto più
adatto. La presenza del galeone si affiancherà a quella del
nuovo plastico tridimensionale della Città di Amalfi nel XIII
secolo, curato e realizzato dal Centro di Cultura e Storia
Amalfitana, anche questa una novità assoluta. “Il plastico non
è solo un eccezionale strumento di conoscenza della storia
della città – continua Cobalto – ma è un piccolo gioiello di
design che ha impegnato anni di studio, lavoro e ricerca da
parte del Centro di Cultura e Storia Amalfitana. A loro va la
riconoscenza di tutta l’Amministrazione Comunale anche per
l’instancabile attività grazie alla quale l’Arsenale ha
raggiunto negli anni l’attenzione che merita, e che oggi
consente di conoscerlo e ammirarlo per il suo eccezionale
valore storico e culturale”. Le novità con le quali l’antico
cantiere navale della Repubblica di Amalfi riapre al pubblico
non sono finite. Il Venerdì e la Domenica, con partenza alle
ore 11 e alle ore 17.30, viene offerto un servizio di visite
guidate e percorsi a tema della durata di due ore.
Giffoni Film Festivalm, un
festival che unisce l’Italia
Giffoni, un’idea che ha conquistato il mondo e che unisce
l’Italia. E’ questo il senso più autentico e potente del
Giffoni Day, la giornata speciale in cui migliaia di ragazzi e
ragazze in undici città italiane, appartenenti ad otto
regioni, insieme ai sindaci, ai rappresentanti istituzionali
dei loro territori, al mondo della scuola e del terzo settore,
hanno festeggiato un’idea che, da oltre cinquant’anni, è
riferimento indiscusso della diffusione della cultura
cinematografica indirizzata ai giovani vissuta come strumento
di crescita sociale dei territori e delle comunità.Con questa
iniziativa, sostenuta dal Ministero della Cultura e dalla
Regione Campania, tutta l’Italia ha riconosciuto a Giffoni il
ruolo di testimone di valori di coesione, integrazione,
solidarietà grazie al linguaggio della cultura, dell’arte, del
cinema. Oltre a Giffoni Valle Piana, altre dieci le città
coinvolte: San Donà di Piave (Veneto), Tonara (Sardegna),
Palermo (Sicilia), Montescaglioso (Basilicata), Ferrara
(Emilia Romagna), Castellana Grotte (Puglia), Benevento
(Campania), Tropea (Calabria), Cittanova (Calabria) e
Terranova di Pollino (Basilicata). Tante le attività che si
sono svolte presso i dieci hub e che sono poi culminate in un
collegamento unico in streaming dalla nuova Sala Truffaut
della Cittadella del Cinema di Giffoni, coordinato da Elena
Scisci – facilitator del festival – alla presenza del sindaco
Antonio Giuliano che ha ricordato le nuove prospettive legate
in particolare al completamento infrastrutturale della
Multimedia Valley. Sono state premiate le amministrazioni
comunali e tutti i referenti degli hub, coloro, cioè, che in
questi anni hanno lavorato per la diffusione di quei valori e
di quei messaggi che appartengono al patrimonio genetico di
Giffoni. In particolare, ai sindaci è stato tributato un
omaggio perché in tantissimi casi è proprio grazie a questo
supporto che sono nate collaborazioni feconde. Al termine, in
tutte le città è stato proiettato in anteprima il docufilm
This is Giffoni, un emozionante collage di frammenti,
realizzato in oltre otto mesi di lavorazione dal team della
produzione del festival, per raccontare attraverso gli occhi
dei suoi protagonisti una bella storia italiana conosciuta ed
amata in tutto il mondo. A San Donà di Piave, in provincia di
Venezia, il fondatore e direttore di Giffoni, Claudio
Gubitosi, proprio per l’occasione, è stato insignito della
cittadinanza onoraria della città veneta. “Nuovo ragazzo del
Piave”, così l’ha definito il primo cittadino di San Donà,
Andrea Cereser. «Da oggi Claudio Gubitosi è cittadino del
Veneto», ha prontamente rilanciato Francesco Calzavara,
assessore regionale all’innovazione, che ha portato i saluti
del governatore Zaia. «E’ per me – ha commentato Gubitosi –
motivo di grande orgoglio. Non sapevo di questa decisione del
consiglio comunale di San Donà. Ne sono davvero entusiasta».
E’ con estremo calore – ha dichiarato non senza emozione il
primo cittadino di San Donà di Piave, Andrea Cereser – che
testimoniamo questa vicinanza dell’intero Basso Piave a
Giffoni. Il nostro vuole essere un segno di ringraziamento per
tutto quanto di buono Giffoni ha portato ai nostri ragazzi. E’
la chiave con cui abbiamo scelto di leggere il futuro:
immaginare che la parte più preziosa delle nostra comunità
possa essere al centro delle nostre attenzioni. Oggi non
abbiamo fatto altro che formalizzare un legame che è già
sostanza. Avere qui il direttore Gubitosi è stato un vero
privilegio». La giornata è stata impreziosita, poi, dal saluto
inviato da Luigi Brugnaro, sindaco della Città Metropolitana
di Venezia: «Giffoni è un’esperienza maturata nei suoi 50 anni
di storia mettendo al centro i giovani, la loro creatività, la
fantasia e la loro passione per il mondo del cinema. Una
manifestazione che, da quando è approdata a San Donà di Piave
ha sempre catalizzato l’attenzione in maniera capillare fino a
diventare uno degli hub più importanti a livello
internazionale anche in termini di presenze. È quindi un onore
celebrare il Giffoni Day assieme al direttore Claudio Gubitosi
che è ideatore del Festival». Intensa la giornata anche a
Palermo. Qui era presente il managing director Jacopo
Gubitosi, insieme ad Antonino Muro, innovation manager di
Giffoni. Appassionato l’intervento di Leoluca Orlando, primo
cittadino di Palermo, che ha colto l’occasione per lanciare un
proposta: «Da Giffoni – ha detto – arriva una lezione, quella
di come si possa costruire il futuro, partendo dalle radici.
La mia idea è di costruire insieme una rete nazionale di arti
e mestieri del mondo del cinema per i ragazzi, che sia dalla
parte della scuola e delle famiglie con l’obiettivo di
promuovere un protagonismo dei giovani che non devono essere
oggetto del mercato del lavoro, ma soggetti di futuro».A
Ferrara il cinema è di casa: la città estense è l’esempio di
come il seme di Giffoni sia cresciuto, grazie al percorso,
prima da giurato e poi da facilitator, di Stefano Muroni,
giovane e brillante attore, imprenditore e responsabile
dell’hub, che ha coinvolto tantissimi ragazzi in questo
affascinante viaggio. Per l’occasione, in città è arrivato
Luca Apolito, direttore creativo di Giffoni «Felice di
accogliervi – ha dichiarato il primo cittadino Alan Fabbri –
Ferrara è un set a cielo aperto: abbiamo in città una
importante sede Rai e stiamo lavorando, con Enrica Fico al
nuovo “Spazio Antonioni”, che sarà non solo un omaggio a un
ferrarese tra i più grandi registi al mondo, ma anche il
passaggio di testimone tra un gigante del cinema e le future
generazioni. Il progetto “Città del cinema” – in cui abbiamo
creduto e investito – nasce per i giovani e garantisce
professionalità, competenza e opportunità».«Quanto state
facendo per Ferrara è di una bellezza stravolgente – ha
esordito Apolito – Giffoni e Ferrara hanno molto in comune:
hanno costituito una rete di possibilità, sul territorio, per
i ragazzi che hanno il desiderio di intraprendere la scelta
del cinema e delle arti». Il prossimo appuntamento è fissato
per l’8 luglio: alle ore 11, nel salone del Consiglio comunale
di Bergamo, sarà presentato il programma di #Giffoni50Plus, la
cinquantunesima edizione del festival, in programma dal 21 al
31 luglio. La presentazione sarà in diretta streaming su
www.giffonilive.it e su www.giffonifilmfestival.it

Dalla Spedizione di Sapri ai
giorni nostri”
Dalla Spedizione di Sapri ai giorni nostri” è il titolo del
convegno che il Comune di Sapri, Sindaco Antonio Gentile e il
Centro Studi e Documentazione “Carlo Pisacane” presieduto da
Alfonso Andria hanno curato quale ‘prologo’ delle inizia tive
che culmineranno il 5 settembre nel Premio Internazionale
Carlo Pisacane. Il convegno avrà luogo domenica 27 giugno con
inizio alle 18.30 nella Villa Comunale di Sapri e sarà dedi ca
to alla memoria di Alessandro Leogrande, Giornalista e Scrit
tore scomparso prematuramente nel novembre del 2017. Dopo i
saluti istituzionali che introdurranno il convegno, Cesare
Pifano, Diret tore del Centro Studi e già Preside del Liceo
Classico di Sapri, ricorderà la figura e l’opera del giovane
Studioso. Saranno presenti la madre e altri familiari di
Leogrande. Del Direttivo del Centro sono Membri, oltre che il
Presidente e il Direttore, il Preside Corrado Limongi e Matteo
Martino, entrambi come Pifano che ne furono fondatori.
Peraltro Matteo Martino cura l’organizzazione e la logistica
dell’intero ciclo di eventi. Successivamente il tema fissa to
per l’inizia tiva sarà affida to alla trat tazione della
Prof.ssa Renata De Lorenzo, Università degli Studi di Napoli
Federico II e Presidente della Società Napoletana di Storia
Patria, del Professor Leone Melillo, Università degli Studi di
Napoli Parthenope, del Professor Carmine Pinto, Direttore
dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, della
Professoressa Silvia Sonetti, Università degli Studi di
Salerno. Un impegno, dunque, di grande rilievo che si avvale
dell’appor to di quat tro eminenti Cat tedra tici, uno dei
quali, Carmine Pinto, figlio della terra salernitana perché
nativo di Padula, di recente è stato chiamato a ricoprire il
prestigioso ruolo di Diret tore dell’Istituto per la Storia
del Risorgimento Italiano, che ha sede in Roma presso il
Vittoriano. L’indomani, lunedì 28 giugno, giorno dello Sbarco
di Pisacane e dei 300 (1857) alle ore 19 in Largo Santa Croce
si terrà Cerimoniale in onore dell’eroe della democrazia
risorgimentale. Quest’anno ricorre il 160* Anniversario
dell’Unità d’Italia ed anche per ques ta ragione i Componenti
il Diret tivo del Centro Studi Pisacane e il Sindaco di Sapri
hanno for temente voluto concepire un programma più articolato
di at tività culturali e celebrative che culminerà nella sera
ta di consegna del Premio ai primi di settembre. Si
arricchisce così l’offerta del territorio per costruire un
modello di sviluppo locale basa to sulla Cultura, motore della
ripartenza.

Incentivare le scuole                                    di
specializzazione    per                                   i
lavoratori del turismo
«Occorre incentivare e riqualificare le scuole professionali e
di specializzazione per i lavoratori del settore turismo.
Bisogna creare figure manageriali, ma anche quelle più
operative e tecniche, in grado di fornire prestazioni di
lavoro con professionalità e conoscenze appropriate nel mondo
dell’accoglienza e dell’ospitalità turistica». E’ quanto
sostiene con forza il presidente nazionale della Fenailp,
Sabato Pecoraro nel corso di una lunga intervista. Per
Pecoraro il settore del turismo è fondamentalee considerato
che è la grande vocazione del nostro Paese- In alcune note dei
sindacati si legge che c’è una crisi dei lavoratori
stagionali, a causa degli stipendi bassi e delle condizioni
lavorative. C’è verità in queste parole, oppure, in veste di
rappresentanza degli imprenditori, discolpa la categoria
imprenditoriale? «In tema di crisi del lavoro stagionale
ritengo che non si tratti di bassa retribuzione, bensì della
precarietà del lavoro stesso, spesso soggetto al periodo
limitato di occupazione ed ai cambi gestionali delle imprese
che, nel settore turistico, sono più frequenti rispetto ad
altre categorie d’esercizio. Gli imprenditori turistici
vorrebbero garantite prestazioni di lavoro eccellenti e
continuative negli anni, ma da parte dei lavoratori assunti,
il più delle volte, sono gli stessi occupati che preferiscono
cambiare azienda e tipologia di lavoro, cercando soluzioni più
redditizie e meno precarie». Il settore turistico, e quello
della ristorazione e alberghiero in particolare, sono quelli
più in crisi dopo la pandemia. Pensate che contratti di lavoro
precari o assenza di contratti e stipendi bassi siano la
soluzione per un risanamento della situazione economica di
molte imprese del settore? «Il costo del lavoro in Italia è
tra i più alti a livello europeo. È indubbio che una riduzione
degli oneri sulle retribuzioni porterebbe ad evidenti benefici
per entrambe le parti. Per i lavoratori significherebbe una
maggiore soddisfazione salariale, mentre dall’altra, oggi, le
aziende sono costrette a versare percentuali altissime in tema
di oneri previdenziali, assicurativi e fiscali». Quali sono le
fasce d’età che prevalgono in questi tipi di lavori
stagionali? «Nel settore turistico si registra una percentuale
particolarmente significativa di occupati in età giovanile,
(sotto i trent’anni), soprattutto nelle stagionalità del
settore balneare e ristorativo. Meno in quello della
ricettività e dell’intermediazione turistica. Sono giovani,
spesso alla prima occupazione, che cercano di integrare il
proprio reddito durante il corso degli studi o in attesa di un
lavoro a tempo indeterminato. Così facendo, però, non si
creano quelle condizioni per una fidelizzazione nel lavoro e
la mancanza di professionalità costituisce elemento
indispensabile per offrire un servizio ed un impegno di
qualità e di livello». Con la pandemia si è scatenato un
fenomeno di cui non si parla molto, specie nel nostro Paese,
ovvero il lavoro minorile, in particolare nel settore
turistico e, nel particolare, nella ristorazione. È possibile
che molte aziende ricorrano all’assunzione di minori in quanto
privi di esperienza, ingenui e ai quali fanno gola proposte
lavorative, pur senza tutele in termini contrattuali? «Il
lavoro minorile in Italia è tutelato da apposite leggi e
disposizioni che devono essere rispettate ed osservate. Non
c’è alcun tipo di prevaricazione o di sfruttamento da parte
delle imprese della ristorazione e del settore turistico.
Spesso, al contrario, si registra una assoluta mancanza di
figure professionali e di lavoratori idonei a certe mansioni.
E, per tale motivo, si cercano giovani che hanno voglia di
cimentarsi su queste attività stagionali. Il problema è che
manca una vera e propria cultura del lavoro in questi settori,
quasi che operare presso      aziende   turistiche sia una
‘diminutio’ della propria     dignità   di lavoratore e di
occupato». Come pensate possa risolversi questa crisi di forza
lavoro e cosa pensa possano offrire gli imprenditori, le
imprese, per colmare questa situazione? E cosa essi si
aspettano e si aspetterebbero dai lavoratori? «Occorre
incentivare e riqualificare le scuole professionali e di
specializzazione per i lavoratori del settore turismo. Bisogna
creare figure manageriali, ma anche quelle più operative e
tecniche, in grado di fornire prestazioni di lavoro con
professionalità e conoscenze appropriate nel mondo
dell’accoglienza e dell’ospitalità turistica. Sarebbe
opportuno, inoltre, prevedere significativi sgravi fiscali e
contributivi alle aziende che si impegnano a predisporre la
formazione professionale al proprio interno, qualificando
figure e mansioni di perfezionamento di lavoro. L’Italia è
famosa nel mondo per il proprio comparto turistico che spazia
tra mare, monti, arte, enogastronomia, prodotti tipici e tanto
altro ancora, e che oggi rappresenta circa il 13% del PIL.
Saranno proprio i giovani (formati a dovere dalle scuole
professionali) che potranno dare un contributo decisivo per
far ripartire le imprese di questo settore dopo la crisi
pandemica.
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