Auto più veloce del mondo: addio alla Koenigsegg Agera - RS - Weekend Premium
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Auto più veloce del mondo: addio alla Koenigsegg Agera RS La Koenigsegg Agera RS va in pensione. Per chi non mangiasse pane e automobili, si tratta di una hypercar ancora più particolare del solito. Infatti detiene attualmente il record di auto più veloce del mondo. Un primato che può anche sembrare fine a se stesso, tuttavia a questi livelli è tutta una questione di immagine e certamente tale primato aggiunge ulteriormente esclusività, il vero obiettivo dei miliardari acquirenti di siffatte vetture. AUTO PIU’ VELOCE DEL MONDO, UN CLUB ESCLUSIVO La produzione prevista della Koenigsegg Agera RS era di soli 25 esemplari, quota raggiunta pochi giorni fa a tre anni
dall’uscita. Da qui il pensionamento del modello. Perché la Agera RS è stata così speciale? Perché appartiene ad un club talmente ristretto nel quale è raro trovare perfino Ferrari, Lamborghini o Porsche, cioè l’aristocrazia assoluta delle auto ad alte prestazioni. Un ambiente decisamente rarefatto, quello che ambisce al titolo di auto più veloce del mondo. Marche e modelli che non partecipano alle competizioni; auto dalle soluzioni tecniche non necessariamente all’avanguardia, anzi spesso molto tradizionali. Vetture che non si misurano in circuito, perché probabilmente prenderebbero sonore lezioni dalle vere corsaiole (Ferrari e Porsche, appunto). Nomi che potrebbero risultare sconosciuti ai più: Koenigsegg, Hennessey, Zenvo. Modelli esagerati all’infinito (Bugatti) o assolutamente bellissimi (Pagani). Tutte queste auto hanno in comune soprattutto due caratteristiche: prezzi milionari e velocità di punta straordinarie, ben oltre i 400 Km/h, quote dove non si arriva né in Formula 1 né ad Indianapolis (a Le Mans superarono i 400 alla fine degli anni ’80 e poco dopo modificarono la pista). Perché nelle vere corse si deve andare forte soprattutto in curva. KOENIGSEGG AGERA RS, LA REGINA
Allora salutiamo la Koenigsegg Agera RS, auto più veloce del mondo, ricordando i suoi due record del mondo. Cominciamo dal più importante, cioè il primato di velocità massima per auto stradali di produzione. E’ stato ottenuto lo scorso novembre in Nevada, su un tratto di autostrada nei pressi di Las Vegas, chiuso per l’occasione. Al volante lo svedese Niklas Lilja. La Agera RS ha raggiunto la bellezza di 444,6 Km/h. Non serve dire altro. Pochi giorni prima la stessa vettura aveva centrato un altro record, quello chiamato 0-400-0. Cioè il tempo impiegato per accelerare da ferma fino a 400 Km/h e poi arrestarsi: 33,29 secondi, ben cinque in meno della Bugatti Chiron che poche settimane prima aveva temporaneamente ottenuto quel primato con Juan Pablo Montoya alla guida. A questo punto dobbiamo parlare della macchina in sè. La Koenigsegg Agera RS è un altro parto della fantasia di Christian Koenigsegg, l’imprenditore svedese fondatore di questa marca. Le soluzioni tecniche sono assolutamente tradizionali e “moderate”. Non è una Bugatti, insomma. E nemmeno usa diavolerie elettriche. Il motore è un classico V8
5.0 biturbo a benzina, in alluminio. Potenza di 1.160 cavalli, coppia massima di 1.000 Newton metri. Cambio automatico a sette rapporti; telaio in fibra di carbonio, peso in ordine di marcia 1.395 Kg. Quasi un’auto normale. Un weekend low cost a Monaco di Baviera Abbiamo già parlato di PiratinViaggio, una piattaforma per scoprire imperdibili offerte e viaggiare low cost. Anche questa settimana non ci delude con una proposta da non lasciarsi scappare! Per il mese di aprile perché non trascorrere un weekend in Germania? Monaco di Baviera e il Castello di Neuschwanstein sono due gioiellini e PiratinViaggio segnala 2 notti nell’hotel Ibis Munchen City South + volo diretto a/r, trasporti e ingresso al Castello, il tutto a partire da 146€ (da prenotare separatamente). Monaco si trova a sud della Germania ed è una città molto affascinante dalle tante sfaccettature, in cui è presente storia e innovazione. È la terza città per popolazione dopo Berlino e Amburgo e attira tutti gli anni numerosi turisti, anche quelli che vogliono spendere poco. È una città di cultura e anche motore economico del paese, sede, tra le altre aziende, della BMW e della Siemens. Molto caratteristico è il centro storico, assolutamente da visitare insieme ai famosi musei come il Deutsches Museum, il più grande museo della scienza e della tecnica al mondo, e la Pinakothek der Moderne, la più prestigiosa collezione d’arte moderna e contemporanea della Germania. Per gli amanti della birra Monaco è poi la città ideale e meta d’obbligo sono la Hofbräuhau, la birreria più famosa e la Augustiner, la birreria più antica. Per gli
amanti dello shopping invece consigliamo una passeggiata su Maximilianstraße, la via commerciale. Pinakothek der Moderne Il castello di Neuschwanstein, risalente al XIX secolo è stato fatto costruire da Ludovico II di Baviera come omaggio al musicista Richard Wagner, da lui molto apprezzato. È diventato poi famosissimo per aver ispirato alcuni tra i capolavori della Disney, tra i quali Biancaneve e i sette nani, Cenerentola e La bella addormentata nel bosco ed è molto amato dai turisti di tutto il mondo. Il Castello dista da Monaco circa due ore e mezza. Per raggiungerlo è possibile prendere un treno diretto alla città di Füssen e da lì l’autobus 78, che dalla stazione porta direttamente alla località di Hohenschwangau, situata sotto il castello. È possibile prenotare il biglietto della visita anche online a questo link, dove troverete tutte le informazioni necessarie in inglese (o in tedesco).
Riepilogando i prezzi del soggiorno pensato da PiratinViaggio (nel periodo tra aprile e giugno): 2 notti in camera doppia a 122€ in totale, ovvero 61€ a persona volo a/r per esempio da Milano a 56€ trasporti interni: 15,50€ biglietto per il castello: 13€ TOTALE: 145,50€ a persona Per dettagli sull’albergo e sui voli, visitate il sito di PiratinViaggio, che spiega anche come prenotare l’offerta. Buon weekend!
Subaru Forester 2019: raffinato e tecnologico Il Subaru Forester 2019 rappresenta la quinta generazione di questo SUV di medie dimensioni e si è da poco mostrato al mondo, naturalmente negli Stati Uniti, di gran lunga il mercato più importante per la casa giapponese, sotto i riflettori del salone di New York. Mezzo da weekend per eccellenza, gli amanti delle località montane, collinari e campagnole (ma tutto sommato anche lacustri e marine) potranno approfittare delle solide doti tipiche di ogni Subaru, a cui si aggiunge una robusta iniezione tecnologica. Al primo posto, come sempre, la sicurezza. TECNOLOGIA ROBUSTA E MODERNA PER IL SUBARU FORESTER 2019 Chi compra una Subaru generalmente la tiene a lungo. Bada al
sodo, cerca affidabilità sul lungo termine e praticità, spazio per passeggeri e bagagli, sicurezza sui percorsi difficili, comfort nei viaggi lunghi. Ma anche alta qualità nei materiali. Perché il cliente Subaru vuole una vera e propria compagna di viaggio meccanica su cui contare sempre. Il SUV Subaru Forester 2019 prosegue in questa tradizione di lunga data. Ripetiamo quindi le caratteristiche fondamentali: trazione integrale permanente simmetrica e motori boxer per un comportamento stradale sicuro in ogni situazione, a cui si aggiungono i più moderni sistemi di assistenza alla guida racchiusi sotto il nome Eyesight; fra i sistemi disponibili troviamo frenata automatica d’emergenza, cruise control adattivo, mantenimento automatico corsia, monitoraggio attenzione conducente tramite un inedito sistema di riconoscimento facciale, chiamato DriverFocus. Il tutto intorno ad un telaio molto più rigido e leggero (quindi auto più robusta e maneggevole e consumi minori). La trazione integrale del Subaru Forester 2019 include un dispositivo X-Mode ottimizzato, per controllare meglio il
veicolo nelle condizioni più scivolose, soprattutto nelle discese ripide. L’altezza minima da terra di 220 mm rende questo veicolo ottimo per il fuoristrada, nella nuova serie tali caratteristiche sono ulteriormente migliorate. Al cuore della meccanica troviamo il motore boxer 2.5 a benzina, aspirato e a iniezione diretta. Esso è stato ampiamente riprogettato, la potenza è di 182 cavalli, coppia di 239 Newton metri. La trasmissione è abbinata al cambio automatico CVT Lineartronic. Naturalmente l’unità a benzina è vista soprattutto in chiave americana. Ma i modelli venduti in Europa dovrebbero disporre anche di un 2.0 diesel. SUBARU FORESTER 2019: DESIGN PIU’ FRESCO
Esternamente il design del Subaru Forester 2019 non si stacca radicalmente dal modello precedente. L’evoluzione stilistica si allinea alle impostazioni viste con le ultime versioni di Impreza e XV, in particolare nei LED dei proiettori. Rinnovato anche il disegno dei cerchi in lega, da 17 o 18 pollici. La gamma dispone ora di ulteriori colori per la carrozzeria, particolari tonalità di verde, blu e rosso.
Per quanto riguarda gli interni, c’è più spazio per i passeggeri e anche nel bagagliaio. Sono migliorati i sedili, ora più ergonomici; l’impianto di climatizzazione è decisamente raffinato, in grado di calibrare con precisione la temperatura in base al numero di passeggeri; infotainment al passo coi tempi, basato su display touch da 8 pollici e le immancabili compatibilità con Apple Carplay e Android Auto; si aggiungono anche la funzionalità hotspot wi-fi e l’avviamento del motore in remoto. Le vendite del Subaru Forester 2019 partiranno in autunno negli Stati Uniti, pochi mesi dopo dovrebbe cominciare la commercializzazione in Europa.
Museo Storico Alfa Romeo: i record del Nürburgring Dal Nürburgring ad Arese, dal leggendario circuito tedesco al Museo Storico Alfa Romeo, custode di una leggenda ancora più straordinaria. Per gli appassionati di automobili il turismo legato al vintage, cioè le auto d’epoca (heritage è un’altra parola inglese che si può usare, decisamente migliore), costituisce sempre fonte d’interesse e divertimento. In questo caso possiamo unire il passato al presente a suon di giri veloci. Visitando per esempio la mostra temporanea che rende omaggio ai record del Nürburgring firmati dalle vetture col simbolo del biscione sul cofano. NÜRBURGRING NORDSCHLEIFE, L’INFERNO VERDE Tazio Nuvolari mentre taglia il traguardo al Nürburgring nel 1935 su una P3 La mostra temporanea “Omaggio ai record del Nürburgring” costituirà il centro dell’attenzione al Museo Storico Alfa Romeo di Arese fino al 2 maggio. L’idea è mettere in fila le
auto prodotte dalla casa milanese che nel corso dei decenni hanno vinto gare importanti oppure hanno fatto registrare dei tempi sul giro da primato sul tracciato Nürburgring Nordschleife, il lunghissimo e infernale circuito che ha messo a dura prova e spesso punito anche i migliori fra i piloti di tutti i tempi. Ricordiamo che questa pista è lunga attualmente 20,8 Km, mentre in origine (l’impianto venne costruito nel 1927) raggiungeva i 23 Km. Il tracciato è estremamente tortuoso con curve molto difficili e superficie decisamente irregolare. Non per niente è soprannominato “inferno verde”. In passato vi corsero per molti anni i bolidi da gran premio prima della guerra e successivamente la Formula 1, oltre a diverse gare endurance per vetture sport prototipi. Oggi vi si disputano solo la 24 ore e la 1000 Km per auto di categoria turismo. Date le sue infernali caratteristiche, il Nürburgring Nordschleife viene spesso utilizzato come pista di test per i nuovi modelli di produzione. E’ anche teatro di diversi tentativi di record sul giro secco. LA MOSTRA DEI RECORD AL MUSEO STORICO ALFA ROMEO DI ARESE
Nicola Larini sulla 155 V6 TI al Ring nel 1993 Nella mostra al Museo Storico di Arese si parte dalle velocissime vetture di oggi, Giulia e Stelvio Quadrifoglio, gli esemplari che negli ultimi anni hanno appunto battuto i rispettivi record di categoria sul tracciato tedesco. In esposizione anche le edizioni limitate NRing di questi due modelli, appena presentate al salone di Ginevra. Poi facciamo un tuffo nel glorioso passato sportivo Alfa Romeo. Si vedranno ad esempio la Gran Premio Tipo B, altrimenti nota come P3, portata alla vittoria nel 1932, appena uscita, dal grande pilota tedesco Rudolf Caracciola. Nel 1935 invece la Tipo B era superata impietosamente dalle potentissime Mercedes e Auto Union, però il mitico Tazio Nuvolari riuscì ancora a portarla al successo nell’edizione di quell’anno del GP di Germania, facendo infuriare i gerarchi nazisti.
L’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio NRing, serie speciale celebrativa Cambiamo epoca e categoria, anni Sessanta e turismo. Ecco allora la Giulia Sprint GTA, la dominatrice delle corse europee per un decennio. Nel 1966 Andrea De Adamich scese sotto i 10 minuti al Ring, tempo straordinario per una vettura 1.6. La mostra si chiude idealmente con l’Alfa 155 V6 TI che nel 1993 vinse il campionato tedesco DTM, proprio aggiudicandosi la gara sulla Nordschleife. Tempi da rivivere alla velocità del pensiero, nei locali del Museo. Nuova Mercedes Classe A: scopriamo i prezzi La nuova Mercedes Classe A si prepara a sbarcare (dalle bisarche) nelle concessionarie italiane. In attesa del lancio
ufficiale, previsto per maggio, il modello di nuova generazione è già ordinabile. Una vettura compatta e universale, adatta a muoversi nelle città senza soffrire ma sufficientemente muscolare per weekend in chiave turistica anche sulle distanze medio-lunghe. Naturalmente nel tradizionale lusso Mercedes. Ricapitoliamo quindi i prezzi di listino. TECNOLOGIA GIOVANE PER LA NUOVA MERCEDES CLASSE A La nuova Mercedes Classe A, modello giunto alla quarta generazione, si è data una leggera rinfrescata al design esterno (mai esagerare nel toccare un modello di successo), mentre sono più profonde le novità negli interni. E’ inoltre più spaziosa e ha un bagagliaio migliore; la lunghezza totale è di 4.419 mm. L’evoluzione è prevalentemente tecnologica; strizza l’occhio soprattutto ai giovani. Infatti esordisce proprio sulla Classe A il sistema multimediale MBUX, cioè Mercedes-Benz User Experience. La sua particolarità è la
capacità di apprendere grazie al software d’intelligenza artificiale; in evidenza il riconoscimento intelligente del linguaggio, quindi si spera di non sentire più le metalliche risposte tipo “Comando non riconosciuto. Ripetere, per favore”. Oltre al sistema vocale il MBUX si appoggia alla collaudata interfaccia touch combinata su schermo, touchpad della consolle e pulsanti touch control del volante. Il sistema è sempre connesso e aggiornato; i servizi Mercedes me connect ora incorporano funzioni di navigazione basate anche sulla comunicazione da veicolo a veicolo tramite sensori o messaggi degli utenti: ad esempio una frenata d’emergenza rilevata dall’ESP o la presenza di un incidente lungo il percorso.
MERCEDES CLASSE A, MOTORI E PREZZI DI LISTINO Parlando della meccanica, le tre motorizzazioni disponibili al lancio vedono la A 200 col nuovo quattro cilindri 1.3 turbo a benzina da 163 cavalli, sia con cambio manuale che automatico 7G-DCT a doppia frizione, il quale usa la tecnologia di disattivazione parziale dei cilindri per ridurre i consumi; accanto ad esso, sulla A 250, il 2.0 da 224 cavalli, solo con cambio automatico. Entrambi i motori montano di serie il filtro antiparticolato per propulsori a benzina. E’ nuovo anche il diesel della A 180 d; un 1.5 da 116 cavalli e l’ottima coppia di 260 Newton metri, capace di consumi molto contenuti (4,5 litri/100 Km nei dati sul ciclo combinato). Osserviamo ora i prezzi di listino chiavi in mano della nuova Mercedes Classe A. Gli allestimenti sono quattro: Executive, Business, Sport e Premium. La A 180 d va da 29.900 a 34.620 euro; la A 200 manuale ha un range da 30.029 a 34.749 euro; la A 200 automatica va da 32.171 a 36.891 euro. La A 250 è offerta nei tre allestimenti superiori: Business a 38.690
euro, Sport a 39.800 euro e Premium a 41.290 euro. Porto, per vivere momenti di…vini Dopo Lisbona, magica città ricca di quartieri caratteristici, continuiamo il nostro percorso portoghese con una visita a Porto, località vicina alla capitale che merita sicuramente un fine settimana lungo. Vivace e frizzante, Porto vanta una lunga storia che si può ammirare in tutta la sua grandezza nella città vecchia. Negli ultimi anni si sono fatti interventi di riorganizzazione della città in risposta alla sempre crescente attività turistica che ha riguardato Porto. Grazie anche ai prezzi competitivi dei voli low cost. I viaggiatori che hanno avuto modo di vederla prima della grande remise giurano che era molto più caratteristica prima, sia pur con i tanti difetti legati soprattutto alla trascuratezza. Noi riteniamo invece che ogni grande città meriti di essere conservata al meglio e che Porto in particolare abbia mantenute intatte le sue peculiarità.
Porto il fiume Douro La visita alla città può cominciare dalla Ribeira, il quartiere più caratteristico che si snoda lungo il fiume Douro. Casette coloratissime, balconi in ferro battuto addobbati con fiori e bucato steso ad asciugare, botteghe, negozi di ogni genere oltre a ristoranti e bar: questo il paesaggio urbano offerto da questo singolare quartiere, vivo, frizzante, energico, colorato, semplice. Tutte caratteristiche che lo rendono unico al punto di entrare nel novero dei luoghi dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Nella parte bassa spicca l’imponente ponte in ferro Dom Luis I sul fiume Douro, che collega la sponda della città con i moli della cittadina Vila Nova de Gaia divenuta famosa per la sua produzioni di vini. Con le sue 3.000 tonnellate di ferro è un vero capolavoro. Lungo il fiume sono ormeggiate le barcos rabelos, le barche che in passato trasportavano le botti piene di vino ai magazzini di vendita. Oggi hanno più che altro una funzione decorativa del ponte e vengono usate per le gite turistiche. L’ormai famoso ponte Dom Luís I Obbligatoria la visita alla cattedrale di Porto (o Sé do Porto), un tempio costruito come chiesa-fortezza a partire dal XII secolo con struttura originale in stile romanico più volte rimaneggiato, interno a tre navate e cappelle barocche e un chiostro gotico con le pareti rivestite di azulejos.
PORTO – Una bellissima vista del quartiere Ribeira dal fiume Douro foto di Paola Bellazzi Nella parte bassa della Ribeira, raggiungibile con una scalinata infinita c’è la Estaçao de Sao Bento, la stazione ferroviaria, un vero capolavoro da non perdere. Sulle pareti spiccano infatti bellissimi e grandi pannelli di azulejos con circa 20.000 decorazioni bianche e blu che rappresentano la storia del Portogallo (gli azulejos sono tipici ornamenti dell’architettura portoghese, nella fattispecie piastrelle, generalmente quadrate, con una superficie lucida e decorata; ndr).
Porto la stazione di Sao Bento il trionfo degli azulejos Per conoscere davvero un Paese, i suoi costumi e le sue usanze, bisogna vivere a stretto contatto con i suoi abitanti, nel loro quotidiano. Per esempio al mercato. Come quello famosissimo Mercado do Bolhao: sui banchi si possono comperare fiori, pesce, carne, formaggi insomma di tutto, e anche di più banchetti che preparano snack veloci. Imboccando le strette vie del quartiere potete raggiungere Rua das Carmelitas con i suoi bellissimi edifici e la Livraria Lello & Irmão, libreria in stile liberty e gotico unica nel
suo genere e considerata una delle più belle al mondo. L’interno vi lascerà a bocca aperta con la sua scala maestosa a forma di 8 e i soffitti decorati. La libreria è diventata famosa proprio per la sua bellissima scala interna che ha ispirato JK Rowling nella stesura della saga di Harry Potter.
Porto La famosa scala a forma di otto all’interno della libreria Lello e Irmào foto di Paola Bellazzi Lì vicino vale la visita anche Torre dos Clérigos, uno dei simboli di Porto. È un’opera barocca in pietra, ideata da
un italiano, Nicola Nasoni, alta 75 metri e si innalza dall’estremità occidentale del corpo della chiesa. Salite i suoi 240 gradini e raggiungete la sommità: la fatica sarà ampiamente ripagata dalla vista mozzafiato sulla città. Anche gli amanti dello shopping a Porto non rimarranno delusi. Le vie migliori per gli acquisti sono Rua de Mouzinho da Silveira e Rua das Flores. Una splendida veduta di Porto Un’altra opera da ammirare è sicuramente l’Igreja de Trindade, una chiesa imponente in stile neo classico con dettagli di tradizione barocca, costruita nel XIX secolo. Molto bello l’interno con lavorazioni in marmo e ancore intagliate nel legno. Proprio di fronte si staglia l’alta torre del Municipio. Non molto lontano si apre Praça da Liberdade, scenografica piazza al cui centro si erge la statua di Re Pedro IV a cavallo (https://www.portogallo.info/porto/).
Porto L’imponente statua dedicata a Re Pedro IV Non dimentichiamo di fare un salto anche alla bellissima spiaggia cittadina, dove gustare qualcosa da bere in uno dei tanti caffè in riva al mare. Ma se pensate che storia, cultura e architetture straordinarie siano le sole eccellenze di Porto vi sbagliate di grosso. Anche la cucina locale merita un elogio. Una cucina basata soprattutto sul pesce, baccalà in primis, e poi pesce spada, sardine, tonno, gamberi, anguille, crostacei e molluschi cucinati in tantissimi modi diversi, fritti, bolliti, arrosto, alla griglia o in umido. La carne non è da meno, in particolare quella di maiale. Ed ecco alcuni locali, provati per voi, dove assaggiare piatti tipici della cucina portoghese: Flor dos Congregados Tv. dos Congregados 11, 4000-114 Porto, Portogallo Telefono: +351 22 200 2822. Qui assaggiate il re dello slow food: la Bifana, un panino farcito con carne di maiale rimasta per 24 ore a macerare con vino e spezie e poi cotta per oltre 4 ore e servita in un pane croccante che ospitando questa carne succulenta ne assorbe sapori e odori.
Questa è però la versione rivista da questo ristorante perché generalmente la carne all’interno del panino è fritta o grigliata. Il locale è il migliore di tutta la città per la trippa, il piatto tradizionale di Porto: Non è un caso che sia proprio questo piatto ad aver dato l’appellativo tripeiros (mangiatori di trippa) ai suoi abitanti. Al Mercato di Bolhao assaggiate le acciughe. A Porto sono molto consumate e sono deliziose. Ottime le confezioni a lunga conservazione che possono essere acquistate come souvenir per gli amici. Porto – Mercato do Bolhao foto di Paola Bellazzi Al Cafè Majestic Rua Santa Catarina 112, è un locale storico della città. Aperto agli inizi del Novecento, conserva al suo interno gli arredi e le atmosfere originali dell’epoca. Il locale è diventato famoso anche perché frequentato dallo scrittore Rowling nel periodo in cui abitò a Porto. Un po’
caro ma vale la pena assaggiare un cocktail locale, il Porto Sour, porto bianco, acqua tonica, limone e ghiaccio. Café Majestic la sala da tè più celebre di Porto A Loja Dos Pasteis de Chaves R. da Firmeza 476, tel. +351 22 208 709 assaggiate i pastéis di chaves, tortine di pasta sfoglia a forma di mezzaluna ripiene di merluzzo, carne, pollo, vitello. Ma vengono anche servite con ripieni dolci come cioccolato e crema. Questi dolcetti li trovate in molti bar e pasticcerie, ma credete, in questo locale sono deliziose. Unico problema? Smettere di assaggiare. Al Bacalhoeiro in Avenida Diogo Leite 74, Vila Nova de Gaia,
tel. +351 919 182 789, ristorante molto suggestivo sulle sponde del fiume, gusterete il miglior baccalà della vostra vita: fritto, con le olive, con la besciamella ma sempre eccezionale. I due piatti più noti nella cucina a base di baccalà sono comunque il Bacalhau à Gomes da Sà (baccalà, cipolle, uova sode e patate) e il Bacalhau à Bras (uova strapazzate, cipolle, baccalà e patate). Ma meritano anche le Pasteis de Bacalhau, crocchette di baccalà. Alla Taberna Santo Antonio in Rua Virtudes 32, tel. +351 22 205 5306 ordinate la trippa con sanguinaccio, salsiccia e fagioli. Un piatto delizioso. Il locale è piccolo, informale e familiare, poco conosciuto dai turisti per cui è rimasto autentico. Restaurant & Bar dell’Hotel Dom Henrique . Al 17° piano dell’hotel trova spazio questo elegante e raffinato ristorante che, oltre all’ottima cucina, offre una magica atmosfera e una vista strepitosa sulla città. Ma non lasciate Porto senza degustare il suo famoso vino. Lungo le sponde del fiume Douro tante le cantine dove è possibile con pochi soldi degustare Porto invecchiato. Noi vi consigliamo di entrare da Quevedo in Rua de Santa Marinha 77, a Vila Nova de Gaia: degustando dell’ottimo vino avrete modo anche di ascoltare il fado. POTREBBE INTERESSARTI ANCHE UN ALTRO ARTICOLO SU PORTO Renault Clio Sporter: una
sorpresa “comune” Renault Clio Sporter – Questa “piccola” utilitaria non è certo nel target delle nostre ultime prove. Aston Martin, Bentley, missili hatchback con più di 200 Cv… sembrerebbe un pesciolino rosso in un mare di squali, ma non è così. Non è così perchè dopo aver avuto l’onore di provare macchine così impegnative e costose, è un piacere, una liberazione avere tra le mani una macchina come questa. A spingerla è il classico (ed efficentissimo) 1.5 diesel da 90 CV, placido ma reattivo e sempre disponibile. All’esterno il design è filante e ben proporzionato. Il grigio scuro della prova snellisce ancor di più le forme, rendendola piacevole quasi da ogni angolazione. L’ultimo restyling inoltre offre un nuovo disegno dei cerchi e della mascherina anteriore, svolgendo un ottimo lavoro dal punto di vista estetico. Certo non è fatta per rapire gli occhi: il retro in questa (preziosa!) versione è piuttosto tozzo, e l’angolatura del tre-quarti posteriore non brilla di certo. In ogni caso
queste considerazioni sono inutili e tediosi rispetto l’uso rispetto il quale questa versione è stata progettata. Gli interni sono di grande effetto. I materiali sono “poveri”, fondamentalmente plastiche dure ed economiche. Ed è questo che ci piace. La Clio è economica e grida le sue intenzioni, ma con grande simpatia e carattere. Tutto è al suo posto: le strumentazioni, l’altezza dell’infotainment, i vani porta oggetti. Il sistema multimediale di 7″ touch ci ha piacevolmente sopresi. Inizialmente, con sguardo iper-critico l’avevamo catalogato come troppo semplice e quasi con grafica “retro”, ma dopo poco ci siamo ricreduti. Non è certo un mostro per velocità e risposta, ma funziona tutto, sempre. E’ intuibile, personalizzabile ed estremamente facile da utilizzare. Le sedute sono estremamente comode ed avvolgenti. In quattro adulti si viaggia comodissimi, il quinto un po’ sacrificato ma per piccoli viaggi non è assolutamente un problema.
Il bagagliaio è molto spazioso per la categoria e aggiunge solo una ventina di centimetri alla versione Hatchback classica. Anche questo grandissimo punto a favore. Le finiture interne non sono chiramente lussuose: le moquettes sono sottili e anche nel posteriore le plastiche dure. Ma ripetiamo che è parte dell’esperienza di un utilitaria che vi aiuterà a portare le slick della vostra monoposto da corsa anni ’60, senza preoccuparvi della tappezzeria in pelle umana della vostra Range Rover Velar o similaris. Per quanto riguarda la guida non possiamo che essere rimasti colpiti un’ennesima volta. Lo sterzo non è preciso ne particolarmente comunicativo, ma svolge a pieno il suo dovere. L’assetto è morbido ma solido nelle curve e il 1.5 Diesel sempre pronto, silenziosissimo ed incredibile nei consumi! Abitutati a sportive che prosciugano sia pozzi petroliferi che portafogli, i consumi di questa piccola Clio ci sembrano miracolosi. Controlliamo in continuazione la lancetta dell’indicatore del gasolio che sembra non scendere mai.
Il presso è di 18.150 euro, tutto sommato accettabile per un pacchetto così completo, ma leggermente sopra la media. La riteniamo in ogni caso una macchina perfetta per città e brevi viaggi, ma ancor di più come seconda macchina per la quali non bisogna preoccuparsi di un graffio sulla carrozzeria o di un cerchione rigato. Audi RS 5 Sportback: la velocità pratica Quando il gran turismo è ad alta potenza. La nuova Audi RS 5 Sportback unisce prestazioni da panico ad una carrozzeria pratica e moderna, per la prima volta a cinque porte. Quindi velocità e sportività unite ad una capacità di trasportare in modo razionale i passeggeri. Per weekend adrenalinici. AUDI RS 5 SPORTBACK, POTENZA DA VENDERE
Quando una Audi espone la sigla RS sappiamo che si tratta di una bomba. Nel caso del modello 5, finora l’unica carrozzeria è stata la coupé. Ora invece si potrà scegliere anche più pratica versione a cinque porte, vale a dire Audi RS 5 Sportback. Questo modello è stato presentato alla fine di marzo al salone di New York. Inizialmente, cioè dall’estate 2018, la commercializzazione sarà limitata ad USA e Canada ma in un secondo momento verrà estesa anche all’Europa (e alla Cina). Al primo posto in auto come queste ovviamente va sempre il motore. In questo caso è lo strapotente V6 2.9 TFSI biturbo da 450 cavalli e 600 Newton metri di coppia. Le prestazioni sono certamente molto robuste; parametrate al momento per gli americani, che ragionano in miglia, abbiamo l’accelerazione da 0 a 96 Km/h (sarebbero 0-60 miglia orarie) in 3,9 secondi. La velocità massima è come al solito limitata elettronicamente a 250 Km/h ma con un optional si può portare a 280. Una nota tecnica: seguendo la tendenza ingegneristica moderna, i turbocompressori sono collocati all’interno della V delle
bancate; in questo modo i gas di scarico compiono un percorso molto più breve, diminuendo i ritardi di risposta. Per scaricare a terra questa notevole potenza la nuova Audi RS 5 Sportback ricorre alla consueta trazione integrale permanente quattro, abbinata ad un differenziale centrale meccanico e ad un cambio Tiptronic ad otto rapporti configurato per uso sportivo. Disponibile anche l’optional del differenziale posteriore sportivo. Rispetto alla cugina “tranquilla” S5 Sportback, l’assetto è ribassato di 7 millimetri. Altri optional interessanti sono i freni carboceramici e lo sterzo dinamico con taratura specifica RS. IL DESIGN DELLA NUOVA AUDI RS 5 SPORTBACK
Anche se ha cinque porte, quindi un portellone posteriore come le berline a due volumi, la nuova Audi RS 5 Sportback resta indubbiamente una coupé. Di conseguenza il design esprime un notevole dinamismo, permesso proprio dal passo lungo e dalla ridotta altezza complessiva. Cofano “gonfiato”, linea di spalla a forma d’onda, passaruota allargati, enormi prese d’aria con struttura a nido d’ape, spoiler anteriore con logo quattro in alluminio opaco, decorazioni sui fari in nero lucido, estrattore posteriore RS, piccolo spoiler posteriore, terminali di scarico ovali, ruote da 20 pollici: tutte queste caratteristiche esprimono il look altamente sportivo della velocissima Audi RS 5 Sportback. Per quanto riguarda gli interni, domina il nero. Troviamo i sedili sportivi RS, pelle nappa, poi il cruscotto digitale Audi Virtual Cockpit, in cui vengono segnalate anche le informazioni sulla coppia erogata e la forza g.
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