Auto più veloce del mondo: addio alla Koenigsegg Agera - RS - Weekend Premium

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Auto più veloce del mondo: addio alla Koenigsegg Agera - RS - Weekend Premium
Auto più veloce del mondo:
addio alla Koenigsegg Agera
RS
La Koenigsegg Agera RS va in pensione. Per chi non mangiasse
pane e automobili, si tratta di una hypercar ancora più
particolare del solito. Infatti detiene attualmente il record
di auto più veloce del mondo. Un primato che può anche
sembrare fine a se stesso, tuttavia a questi livelli è tutta
una questione di immagine e certamente tale primato aggiunge
ulteriormente esclusività, il vero obiettivo dei miliardari
acquirenti di siffatte vetture.

AUTO PIU’ VELOCE DEL MONDO, UN CLUB ESCLUSIVO

La produzione prevista della Koenigsegg Agera RS era di soli
25 esemplari, quota raggiunta pochi giorni fa a tre anni
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dall’uscita. Da qui il pensionamento del modello. Perché la
Agera RS è stata così speciale? Perché appartiene ad un club
talmente ristretto nel quale è raro trovare perfino Ferrari,
Lamborghini o Porsche, cioè l’aristocrazia assoluta delle auto
ad alte prestazioni. Un ambiente decisamente rarefatto, quello
che ambisce al titolo di auto più veloce del mondo. Marche e
modelli che non partecipano alle competizioni; auto dalle
soluzioni tecniche non necessariamente all’avanguardia, anzi
spesso molto tradizionali. Vetture che non si misurano in
circuito, perché probabilmente prenderebbero sonore lezioni
dalle vere corsaiole (Ferrari e Porsche, appunto). Nomi che
potrebbero risultare sconosciuti ai più: Koenigsegg,
Hennessey, Zenvo. Modelli esagerati all’infinito (Bugatti) o
assolutamente bellissimi (Pagani). Tutte queste auto hanno in
comune soprattutto due caratteristiche: prezzi milionari e
velocità di punta straordinarie, ben oltre i 400 Km/h, quote
dove non si arriva né in Formula 1 né ad Indianapolis (a Le
Mans superarono i 400 alla fine degli anni ’80 e poco dopo
modificarono la pista). Perché nelle vere corse si deve andare
forte soprattutto in curva.

KOENIGSEGG AGERA RS, LA REGINA
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Allora salutiamo la Koenigsegg Agera RS, auto più veloce del
mondo, ricordando i suoi due record del mondo. Cominciamo dal
più importante, cioè il primato di velocità massima per auto
stradali di produzione. E’ stato ottenuto lo scorso novembre
in Nevada, su un tratto di autostrada nei pressi di Las Vegas,
chiuso per l’occasione. Al volante lo svedese Niklas Lilja. La
Agera RS ha raggiunto la bellezza di 444,6 Km/h. Non serve
dire altro. Pochi giorni prima la stessa vettura aveva
centrato un altro record, quello chiamato 0-400-0. Cioè il
tempo impiegato per accelerare da ferma fino a 400 Km/h e poi
arrestarsi: 33,29 secondi, ben cinque in meno della Bugatti
Chiron che poche settimane prima aveva temporaneamente
ottenuto quel primato con Juan Pablo Montoya alla guida.

A questo punto dobbiamo parlare della macchina in sè. La
Koenigsegg Agera RS è un altro parto della fantasia di
Christian Koenigsegg, l’imprenditore svedese fondatore di
questa marca. Le soluzioni tecniche sono assolutamente
tradizionali e “moderate”. Non è una Bugatti, insomma. E
nemmeno usa diavolerie elettriche. Il motore è un classico V8
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5.0 biturbo a benzina, in alluminio. Potenza di 1.160 cavalli,
coppia massima di 1.000 Newton metri. Cambio automatico a
sette rapporti; telaio in fibra di carbonio, peso in ordine di
marcia 1.395 Kg. Quasi un’auto normale.

Un weekend low cost a Monaco
di Baviera
Abbiamo già parlato di PiratinViaggio, una piattaforma per
scoprire imperdibili offerte e viaggiare low cost. Anche
questa settimana non ci delude con una proposta da non
lasciarsi scappare! Per il mese di aprile perché non
trascorrere un weekend in Germania? Monaco di Baviera e il
Castello di Neuschwanstein sono due gioiellini e
PiratinViaggio segnala 2 notti nell’hotel Ibis Munchen City
South + volo diretto a/r, trasporti e ingresso al Castello, il
tutto a partire da 146€ (da prenotare separatamente).

Monaco si trova a sud della Germania ed è una città molto
affascinante dalle tante sfaccettature, in cui è presente
storia e innovazione. È la terza città per popolazione dopo
Berlino e Amburgo e attira tutti gli anni numerosi turisti,
anche quelli che vogliono spendere poco. È una città di
cultura e anche motore economico del paese, sede, tra le altre
aziende, della BMW e della Siemens. Molto caratteristico è il
centro storico, assolutamente da visitare insieme ai famosi
musei come il Deutsches Museum, il più grande museo della
scienza e della tecnica al mondo, e la Pinakothek der Moderne,
la più prestigiosa collezione d’arte moderna e contemporanea
della Germania. Per gli amanti della birra Monaco è poi la
città ideale e meta d’obbligo sono la Hofbräuhau, la birreria
più famosa e la Augustiner, la birreria più antica. Per gli
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amanti dello shopping invece consigliamo una passeggiata su
Maximilianstraße, la via commerciale.

   Pinakothek der Moderne

Il castello di Neuschwanstein, risalente al XIX secolo è stato
fatto costruire da Ludovico II di Baviera come omaggio al
musicista Richard Wagner, da lui molto apprezzato. È diventato
poi famosissimo per aver ispirato alcuni tra i capolavori
della Disney, tra i quali Biancaneve e i sette nani,
Cenerentola e La bella addormentata nel bosco ed è molto amato
dai turisti di tutto il mondo. Il Castello dista da Monaco
circa due ore e mezza. Per raggiungerlo è possibile prendere
un treno diretto alla città di Füssen e da lì l’autobus 78,
che dalla stazione porta direttamente alla località di
Hohenschwangau, situata sotto il castello. È possibile
prenotare il biglietto della visita anche online a questo
link, dove troverete tutte le informazioni necessarie in
inglese (o in tedesco).
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Riepilogando i prezzi del soggiorno pensato da PiratinViaggio
(nel periodo tra aprile e giugno):
2 notti in camera doppia a 122€ in totale, ovvero 61€ a
persona
volo a/r per esempio da Milano a 56€
trasporti interni: 15,50€
biglietto per il castello: 13€
TOTALE: 145,50€ a persona
Per dettagli sull’albergo e sui voli, visitate il sito di
PiratinViaggio, che spiega anche come prenotare l’offerta.

Buon weekend!
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Subaru    Forester     2019:
raffinato e tecnologico
Il Subaru Forester 2019 rappresenta la quinta generazione di
questo SUV di medie dimensioni e si è da poco mostrato al
mondo, naturalmente negli Stati Uniti, di gran lunga il
mercato più importante per la casa giapponese, sotto i
riflettori del salone di New York. Mezzo da weekend per
eccellenza, gli amanti delle località montane, collinari e
campagnole (ma tutto sommato anche lacustri e marine) potranno
approfittare delle solide doti tipiche di ogni Subaru, a cui
si aggiunge una robusta iniezione tecnologica. Al primo posto,
come sempre, la sicurezza.

TECNOLOGIA ROBUSTA E MODERNA PER IL SUBARU FORESTER 2019

Chi compra una Subaru generalmente la tiene a lungo. Bada al
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sodo, cerca affidabilità sul lungo termine e praticità, spazio
per passeggeri e bagagli, sicurezza sui percorsi difficili,
comfort nei viaggi lunghi. Ma anche alta qualità nei
materiali. Perché il cliente Subaru vuole una vera e propria
compagna di viaggio meccanica su cui contare sempre.

Il SUV Subaru Forester 2019 prosegue in questa tradizione di
lunga data. Ripetiamo quindi le caratteristiche fondamentali:
trazione integrale permanente simmetrica e motori boxer per un
comportamento stradale sicuro in ogni situazione, a cui si
aggiungono i più moderni sistemi di assistenza alla guida
racchiusi sotto il nome Eyesight; fra i sistemi disponibili
troviamo frenata automatica d’emergenza, cruise control
adattivo, mantenimento automatico corsia, monitoraggio
attenzione conducente tramite un inedito sistema di
riconoscimento facciale, chiamato DriverFocus. Il tutto
intorno ad un telaio molto più rigido e leggero (quindi auto
più robusta e maneggevole e consumi minori).

La trazione integrale del Subaru Forester 2019 include un
dispositivo X-Mode ottimizzato, per controllare meglio il
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veicolo nelle condizioni più scivolose, soprattutto nelle
discese ripide. L’altezza minima da terra di 220 mm rende
questo veicolo ottimo per il fuoristrada, nella nuova serie
tali caratteristiche sono ulteriormente migliorate.

Al cuore della meccanica troviamo il motore boxer 2.5 a
benzina, aspirato e a iniezione diretta. Esso è stato
ampiamente riprogettato, la potenza è di 182 cavalli, coppia
di 239 Newton metri. La trasmissione è abbinata al cambio
automatico CVT Lineartronic. Naturalmente l’unità a benzina è
vista soprattutto in chiave americana. Ma i modelli venduti in
Europa dovrebbero disporre anche di un 2.0 diesel.

SUBARU FORESTER 2019: DESIGN PIU’ FRESCO
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Esternamente il design del Subaru Forester 2019 non si stacca
radicalmente dal modello precedente. L’evoluzione stilistica
si allinea alle impostazioni viste con le ultime versioni di
Impreza e XV, in particolare nei LED dei proiettori. Rinnovato
anche il disegno dei cerchi in lega, da 17 o 18 pollici. La
gamma dispone ora di ulteriori colori per la carrozzeria,
particolari tonalità di verde, blu e rosso.
Per quanto riguarda gli interni, c’è più spazio per i
passeggeri e anche nel bagagliaio. Sono migliorati i sedili,
ora più ergonomici; l’impianto di climatizzazione è
decisamente raffinato, in grado di calibrare con precisione la
temperatura in base al numero di passeggeri; infotainment al
passo coi tempi, basato su display touch da 8 pollici e le
immancabili compatibilità con Apple Carplay e Android Auto; si
aggiungono anche la funzionalità hotspot wi-fi e l’avviamento
del motore in remoto. Le vendite del Subaru Forester 2019
partiranno in autunno negli Stati Uniti, pochi mesi dopo
dovrebbe cominciare la commercializzazione in Europa.
Museo Storico Alfa Romeo: i
record del Nürburgring
Dal Nürburgring ad Arese, dal leggendario circuito tedesco al
Museo Storico Alfa Romeo, custode di una leggenda ancora più
straordinaria. Per gli appassionati di automobili il turismo
legato al vintage, cioè le auto d’epoca (heritage è un’altra
parola inglese che si può usare, decisamente migliore),
costituisce sempre fonte d’interesse e divertimento. In questo
caso possiamo unire il passato al presente a suon di giri
veloci. Visitando per esempio la mostra temporanea che rende
omaggio ai record del Nürburgring firmati dalle vetture col
simbolo del biscione sul cofano.

NÜRBURGRING NORDSCHLEIFE, L’INFERNO VERDE

Tazio Nuvolari mentre taglia il traguardo al Nürburgring nel
1935 su una P3

La mostra temporanea “Omaggio ai record del Nürburgring”
costituirà il centro dell’attenzione al Museo Storico Alfa
Romeo di Arese fino al 2 maggio. L’idea è mettere in fila le
auto prodotte dalla casa milanese che nel corso dei decenni
hanno vinto gare importanti oppure hanno fatto registrare dei
tempi sul giro da primato sul tracciato Nürburgring
Nordschleife, il lunghissimo e infernale circuito che ha messo
a dura prova e spesso punito anche i migliori fra i piloti di
tutti i tempi. Ricordiamo che questa pista è lunga attualmente
20,8 Km, mentre in origine (l’impianto venne costruito nel
1927) raggiungeva i 23 Km.

Il tracciato è estremamente tortuoso con curve molto difficili
e superficie decisamente irregolare. Non per niente è
soprannominato “inferno verde”. In passato vi corsero per
molti anni i bolidi da gran premio prima della guerra e
successivamente la Formula 1, oltre a diverse gare endurance
per vetture sport prototipi. Oggi vi si disputano solo la 24
ore e la 1000 Km per auto di categoria turismo. Date le sue
infernali caratteristiche, il Nürburgring Nordschleife viene
spesso utilizzato come pista di test per i nuovi modelli di
produzione. E’ anche teatro di diversi tentativi di record sul
giro secco.

LA MOSTRA DEI RECORD AL MUSEO STORICO ALFA ROMEO DI ARESE
Nicola Larini sulla 155 V6 TI al Ring nel 1993

Nella mostra al Museo Storico di Arese si parte dalle
velocissime vetture di oggi, Giulia e Stelvio Quadrifoglio,
gli esemplari che negli ultimi anni hanno appunto battuto i
rispettivi record di categoria sul tracciato tedesco. In
esposizione anche le edizioni limitate NRing di questi due
modelli, appena presentate al salone di Ginevra.

Poi facciamo un tuffo nel glorioso passato sportivo Alfa
Romeo. Si vedranno ad esempio la Gran Premio Tipo B,
altrimenti nota come P3, portata alla vittoria nel 1932,
appena uscita, dal grande pilota tedesco Rudolf Caracciola.
Nel 1935 invece la Tipo B era superata impietosamente dalle
potentissime Mercedes e Auto Union, però il mitico Tazio
Nuvolari riuscì ancora a portarla al successo nell’edizione di
quell’anno del GP di Germania, facendo infuriare i gerarchi
nazisti.
L’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio NRing, serie speciale
celebrativa

Cambiamo epoca e categoria, anni Sessanta e turismo. Ecco
allora la Giulia Sprint GTA, la dominatrice delle corse
europee per un decennio. Nel 1966 Andrea De Adamich scese
sotto i 10 minuti al Ring, tempo straordinario per una vettura
1.6. La mostra si chiude idealmente con l’Alfa 155 V6 TI che
nel 1993 vinse il campionato tedesco DTM, proprio
aggiudicandosi la gara sulla Nordschleife. Tempi da rivivere
alla velocità del pensiero, nei locali del Museo.

Nuova Mercedes Classe                                    A:
scopriamo i prezzi
La nuova Mercedes Classe A si prepara a sbarcare (dalle
bisarche) nelle concessionarie italiane. In attesa del lancio
ufficiale, previsto per maggio, il modello di nuova
generazione è già ordinabile. Una vettura compatta e
universale, adatta a muoversi nelle città senza soffrire ma
sufficientemente muscolare per weekend in chiave turistica
anche sulle distanze medio-lunghe. Naturalmente nel
tradizionale lusso Mercedes. Ricapitoliamo quindi i prezzi di
listino.

TECNOLOGIA GIOVANE PER LA NUOVA MERCEDES CLASSE A

La nuova Mercedes Classe A, modello giunto alla quarta
generazione, si è data una leggera rinfrescata al design
esterno (mai esagerare nel toccare un modello di successo),
mentre sono più profonde le novità negli interni. E’ inoltre
più spaziosa e ha un bagagliaio migliore; la lunghezza totale
è di 4.419 mm. L’evoluzione è prevalentemente tecnologica;
strizza l’occhio soprattutto ai giovani. Infatti esordisce
proprio sulla Classe A il sistema multimediale MBUX, cioè
Mercedes-Benz User Experience. La sua particolarità è la
capacità di apprendere grazie al software d’intelligenza
artificiale; in evidenza il riconoscimento intelligente del
linguaggio, quindi si spera di non sentire più le metalliche
risposte tipo “Comando non riconosciuto. Ripetere, per
favore”.

Oltre al sistema vocale il MBUX si appoggia alla collaudata
interfaccia touch combinata su schermo, touchpad della
consolle e pulsanti touch control del volante. Il sistema è
sempre connesso e aggiornato; i servizi Mercedes me connect
ora incorporano funzioni di navigazione basate anche sulla
comunicazione da veicolo a veicolo tramite sensori o messaggi
degli utenti: ad esempio una frenata d’emergenza rilevata
dall’ESP o la presenza di un incidente lungo il percorso.
MERCEDES CLASSE A, MOTORI E PREZZI DI LISTINO

Parlando della meccanica, le tre motorizzazioni disponibili al
lancio vedono la A 200 col nuovo quattro cilindri 1.3 turbo a
benzina da 163 cavalli, sia con cambio manuale che automatico
7G-DCT a doppia frizione, il quale usa la tecnologia di
disattivazione parziale dei cilindri per ridurre i consumi;
accanto ad esso, sulla A 250, il 2.0 da 224 cavalli, solo con
cambio automatico. Entrambi i motori montano di serie il
filtro antiparticolato per propulsori a benzina. E’ nuovo
anche il diesel della A 180 d; un 1.5 da 116 cavalli e
l’ottima coppia di 260 Newton metri, capace di consumi molto
contenuti (4,5 litri/100 Km nei dati sul ciclo combinato).

Osserviamo ora i prezzi di listino chiavi in mano della nuova
Mercedes Classe A. Gli allestimenti sono quattro: Executive,
Business, Sport e Premium. La A 180 d va da 29.900 a 34.620
euro; la A 200 manuale ha un range da 30.029 a 34.749 euro; la
A 200 automatica va da 32.171 a 36.891 euro. La A 250 è
offerta nei tre allestimenti superiori: Business a 38.690
euro, Sport a 39.800 euro e Premium a 41.290 euro.

Porto, per                  vivere           momenti
di…vini
Dopo Lisbona, magica città ricca di quartieri caratteristici,
continuiamo il nostro percorso portoghese con una visita a
Porto, località vicina alla capitale che merita sicuramente un
fine settimana lungo.

Vivace e frizzante, Porto vanta una lunga storia che si può
ammirare in tutta la sua grandezza nella città vecchia. Negli
ultimi anni si sono fatti interventi di riorganizzazione della
città in risposta alla sempre crescente attività turistica che
ha riguardato Porto. Grazie anche ai prezzi competitivi dei
voli low cost. I viaggiatori che hanno avuto modo di vederla
prima della grande remise giurano che era molto più
caratteristica prima, sia pur con i tanti difetti legati
soprattutto alla trascuratezza. Noi riteniamo invece che ogni
grande città meriti di essere conservata al meglio e che Porto
in particolare abbia mantenute intatte le sue peculiarità.
Porto il fiume Douro

La visita alla città può cominciare dalla Ribeira, il
quartiere più caratteristico che si snoda lungo il fiume
Douro. Casette coloratissime, balconi in ferro battuto
addobbati con fiori e bucato steso ad asciugare, botteghe,
negozi di ogni genere oltre a ristoranti e bar: questo il
paesaggio urbano offerto da questo singolare quartiere, vivo,
frizzante, energico, colorato, semplice. Tutte caratteristiche
che lo rendono unico al punto di entrare nel novero dei luoghi
dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Nella parte bassa spicca l’imponente ponte in ferro Dom Luis I
sul fiume Douro, che collega la sponda della città con i moli
della cittadina Vila Nova de Gaia divenuta famosa per la sua
produzioni di vini. Con le sue 3.000 tonnellate di ferro è un
vero capolavoro. Lungo il fiume sono ormeggiate le barcos
rabelos, le barche che in passato trasportavano le botti piene
di vino ai magazzini di vendita. Oggi hanno più che altro una
funzione decorativa del ponte e vengono usate per le gite
turistiche.

L’ormai famoso ponte Dom Luís I

Obbligatoria la visita alla cattedrale di Porto (o Sé do
Porto), un tempio costruito come chiesa-fortezza a partire dal
XII secolo con struttura originale in stile romanico più volte
rimaneggiato, interno a tre navate e cappelle barocche e un
chiostro gotico con le pareti rivestite di azulejos.
PORTO – Una bellissima vista del quartiere Ribeira dal fiume
Douro foto di Paola Bellazzi

Nella parte bassa della Ribeira, raggiungibile con una
scalinata infinita c’è la Estaçao de Sao Bento, la stazione
ferroviaria, un vero capolavoro da non perdere. Sulle pareti
spiccano infatti bellissimi e grandi pannelli di azulejos con
circa 20.000 decorazioni bianche e blu che rappresentano la
storia     del    Portogallo      (gli     azulejos     sono
tipici ornamenti dell’architettura portoghese, nella
fattispecie piastrelle, generalmente quadrate,       con una
superficie lucida e decorata; ndr).
Porto la stazione di Sao Bento il trionfo degli azulejos

Per conoscere davvero un Paese, i suoi costumi e le sue
usanze, bisogna vivere a stretto contatto con i suoi abitanti,
nel loro quotidiano. Per esempio al mercato. Come quello
famosissimo Mercado do Bolhao: sui banchi si possono comperare
fiori, pesce, carne, formaggi insomma di tutto, e anche    di
più banchetti che preparano snack veloci.

Imboccando le strette vie del quartiere potete raggiungere Rua
das Carmelitas con i suoi bellissimi edifici e la Livraria
Lello & Irmão, libreria in stile liberty e gotico unica nel
suo genere e considerata una delle più belle al mondo.
L’interno vi lascerà a bocca aperta con      la sua scala
maestosa a forma di 8 e i soffitti decorati. La libreria è
diventata famosa proprio per la sua bellissima scala
interna che ha ispirato JK Rowling nella stesura della saga
di Harry Potter.
Porto La famosa scala a forma di otto all’interno della
libreria Lello e Irmào foto di Paola Bellazzi

Lì vicino vale la visita anche Torre dos Clérigos, uno dei
simboli di Porto. È un’opera barocca   in pietra, ideata da
un italiano, Nicola Nasoni, alta 75 metri e si innalza
dall’estremità occidentale del corpo della chiesa. Salite i
suoi 240 gradini e raggiungete la sommità: la fatica sarà
ampiamente ripagata dalla vista mozzafiato sulla città.
Anche gli amanti dello shopping a Porto non rimarranno delusi.
Le vie migliori per gli acquisti sono Rua de Mouzinho da
Silveira e Rua das Flores.

Una splendida veduta di Porto

Un’altra opera da ammirare è sicuramente l’Igreja de Trindade,
una chiesa imponente in stile neo classico con dettagli di
tradizione barocca, costruita nel XIX secolo. Molto bello
l’interno con lavorazioni in marmo e ancore intagliate nel
legno. Proprio di fronte si staglia l’alta torre del
Municipio.

Non molto lontano si apre Praça da Liberdade, scenografica
piazza al cui centro si erge la statua di Re Pedro IV a
cavallo (https://www.portogallo.info/porto/).
Porto L’imponente statua dedicata a Re Pedro IV

Non dimentichiamo di fare un salto anche alla bellissima
spiaggia cittadina, dove gustare qualcosa da bere in uno dei
tanti caffè in riva al mare. Ma se pensate che storia, cultura
e architetture straordinarie siano le sole eccellenze di Porto
vi sbagliate di grosso. Anche la cucina locale merita un
elogio. Una cucina basata soprattutto sul pesce, baccalà in
primis, e poi pesce spada, sardine, tonno, gamberi, anguille,
crostacei e molluschi cucinati in tantissimi modi diversi,
fritti, bolliti, arrosto, alla griglia o in umido. La carne
non è da meno, in particolare quella di maiale. Ed ecco alcuni
locali, provati per voi, dove assaggiare piatti tipici della
cucina portoghese:

Flor dos Congregados Tv. dos Congregados 11, 4000-114 Porto,
Portogallo Telefono: +351 22 200 2822. Qui assaggiate il re
dello slow food: la Bifana, un panino farcito con carne di
maiale rimasta per 24 ore a macerare con vino e spezie e poi
cotta per oltre 4 ore e servita in un pane croccante che
ospitando questa carne succulenta ne assorbe sapori e odori.
Questa è però la versione rivista da questo ristorante perché
generalmente la carne all’interno del panino è fritta o
grigliata. Il locale è il migliore di tutta la città per la
trippa, il piatto tradizionale di Porto: Non è un caso che sia
proprio questo piatto ad aver dato l’appellativo tripeiros
(mangiatori di trippa) ai suoi abitanti.

Al Mercato di Bolhao assaggiate le acciughe. A Porto sono
molto consumate e sono deliziose. Ottime le confezioni a lunga
conservazione che possono essere acquistate come souvenir per
gli amici.

 Porto – Mercato do Bolhao foto di Paola Bellazzi

Al Cafè Majestic Rua Santa Catarina 112, è un locale storico
della città. Aperto agli inizi del Novecento, conserva al suo
interno gli arredi e le atmosfere originali dell’epoca. Il
locale è diventato famoso anche perché frequentato dallo
scrittore Rowling nel periodo in cui abitò a Porto. Un po’
caro ma vale la pena assaggiare un cocktail locale, il Porto
Sour, porto bianco, acqua tonica, limone e ghiaccio.

  Café Majestic la sala da tè più celebre di Porto

A Loja Dos Pasteis de Chaves R. da Firmeza 476, tel. +351 22
208 709 assaggiate i pastéis di chaves, tortine di pasta
sfoglia a forma di mezzaluna ripiene di     merluzzo, carne,
pollo, vitello. Ma vengono anche servite con ripieni dolci
 come cioccolato e crema. Questi dolcetti li trovate in molti
bar e pasticcerie, ma credete, in questo locale sono
deliziose. Unico problema? Smettere di assaggiare.

Al Bacalhoeiro in Avenida Diogo Leite 74, Vila Nova de Gaia,
tel. +351 919 182 789, ristorante molto suggestivo sulle
sponde del fiume, gusterete il miglior baccalà della vostra
vita: fritto, con le olive, con la besciamella ma sempre
eccezionale. I due piatti più noti nella cucina a base di
baccalà sono comunque il Bacalhau à Gomes da Sà (baccalà,
cipolle, uova sode e patate) e il Bacalhau à Bras (uova
strapazzate, cipolle, baccalà e patate). Ma meritano anche le
Pasteis de Bacalhau, crocchette di baccalà.

Alla Taberna Santo Antonio in Rua Virtudes 32, tel. +351 22
205 5306 ordinate la trippa con sanguinaccio, salsiccia e
fagioli. Un piatto delizioso. Il locale è piccolo, informale e
familiare, poco conosciuto dai turisti per cui è rimasto
autentico.

Restaurant & Bar dell’Hotel Dom Henrique . Al 17° piano
dell’hotel trova spazio questo elegante e raffinato ristorante
che, oltre all’ottima cucina, offre una magica atmosfera e una
vista strepitosa sulla città.

Ma non lasciate Porto senza degustare il suo famoso vino.
Lungo le sponde del fiume Douro tante le cantine dove è
possibile con pochi soldi degustare Porto invecchiato. Noi vi
consigliamo di entrare   da Quevedo   in Rua de Santa Marinha
77, a Vila Nova de Gaia: degustando dell’ottimo vino avrete
modo anche di ascoltare il fado.

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sorpresa “comune”
Renault Clio Sporter – Questa “piccola” utilitaria non è certo
nel target delle nostre ultime prove. Aston Martin, Bentley,
missili hatchback con più di 200 Cv… sembrerebbe un pesciolino
rosso in un mare di squali, ma non è così. Non è così perchè
dopo aver avuto l’onore di provare macchine così impegnative e
costose, è un piacere, una liberazione avere tra le mani una
macchina come questa. A spingerla è il classico (ed
efficentissimo) 1.5 diesel da 90 CV, placido ma reattivo e
sempre                                         disponibile.

All’esterno il design è filante e ben proporzionato. Il grigio
scuro della prova snellisce ancor di più le forme, rendendola
piacevole quasi da ogni angolazione. L’ultimo restyling
inoltre offre un nuovo disegno dei cerchi e della mascherina
anteriore, svolgendo un ottimo lavoro dal punto di vista
estetico. Certo non è fatta per rapire gli occhi: il retro in
questa (preziosa!) versione è piuttosto tozzo, e l’angolatura
del tre-quarti posteriore non brilla di certo. In ogni caso
queste considerazioni sono inutili e tediosi rispetto l’uso
rispetto il quale questa versione è stata progettata.

Gli interni sono di grande effetto. I materiali sono “poveri”,
fondamentalmente plastiche dure ed economiche. Ed è questo che
ci piace. La Clio è economica e grida le sue intenzioni, ma
con grande simpatia e carattere. Tutto è al suo posto: le
strumentazioni, l’altezza dell’infotainment, i vani porta
oggetti. Il sistema multimediale di 7″ touch ci ha
piacevolmente sopresi. Inizialmente, con sguardo iper-critico
l’avevamo catalogato come troppo semplice e quasi con grafica
“retro”, ma dopo poco ci siamo ricreduti. Non è certo un
mostro per velocità e risposta, ma funziona tutto, sempre. E’
intuibile, personalizzabile ed estremamente facile da
utilizzare. Le sedute sono estremamente comode ed avvolgenti.
In quattro adulti si viaggia comodissimi, il quinto un po’
sacrificato ma per piccoli viaggi non è assolutamente un
problema.
Il bagagliaio è molto spazioso per la categoria e aggiunge
solo una ventina di centimetri alla versione Hatchback
classica. Anche questo grandissimo punto a favore. Le finiture
interne non sono chiramente lussuose: le moquettes sono
sottili e anche nel posteriore le plastiche dure. Ma ripetiamo
che è parte dell’esperienza di un utilitaria che vi aiuterà a
portare le slick della vostra monoposto da corsa anni ’60,
senza preoccuparvi della tappezzeria in pelle umana della
vostra Range Rover Velar o similaris.

Per quanto riguarda la guida non possiamo che essere rimasti
colpiti un’ennesima volta. Lo sterzo non è preciso ne
particolarmente comunicativo, ma svolge a pieno il suo dovere.
L’assetto è morbido ma solido nelle curve e il 1.5 Diesel
sempre pronto, silenziosissimo ed incredibile nei consumi!
Abitutati a sportive che prosciugano sia pozzi petroliferi che
portafogli, i consumi di questa piccola Clio ci sembrano
miracolosi. Controlliamo in continuazione la lancetta
dell’indicatore del gasolio che sembra non scendere mai.
Il presso è di 18.150 euro, tutto sommato accettabile per un
pacchetto così completo, ma leggermente sopra la media. La
riteniamo in ogni caso una macchina perfetta per città e
brevi viaggi, ma ancor di più come seconda macchina per la
quali non bisogna preoccuparsi di un graffio sulla carrozzeria
o di un cerchione rigato.

Audi RS 5 Sportback:                                     la
velocità pratica
Quando il gran turismo è ad alta potenza. La nuova Audi RS 5
Sportback unisce prestazioni da panico ad una carrozzeria
pratica e moderna, per la prima volta a cinque porte. Quindi
velocità e sportività unite ad una capacità di trasportare in
modo razionale i passeggeri. Per weekend adrenalinici.

AUDI RS 5 SPORTBACK, POTENZA DA VENDERE
Quando una Audi espone la sigla RS sappiamo che si tratta di
una bomba. Nel caso del modello 5, finora l’unica carrozzeria
è stata la coupé. Ora invece si potrà scegliere anche più
pratica versione a cinque porte, vale a dire Audi RS 5
Sportback. Questo modello è stato presentato alla fine di
marzo al salone di New York. Inizialmente, cioè dall’estate
2018, la commercializzazione sarà limitata ad USA e Canada ma
in un secondo momento verrà estesa anche all’Europa (e alla
Cina).

Al primo posto in auto come queste ovviamente va sempre il
motore. In questo caso è lo strapotente V6 2.9 TFSI biturbo da
450 cavalli e 600 Newton metri di coppia. Le prestazioni sono
certamente molto robuste; parametrate al momento per gli
americani, che ragionano in miglia, abbiamo l’accelerazione da
0 a 96 Km/h (sarebbero 0-60 miglia orarie) in 3,9 secondi. La
velocità massima è come al solito limitata elettronicamente a
250 Km/h ma con un optional si può portare a 280. Una nota
tecnica: seguendo la tendenza ingegneristica moderna, i
turbocompressori sono collocati all’interno della V delle
bancate; in questo modo i gas di scarico compiono un percorso
molto più breve, diminuendo i ritardi di risposta.

Per scaricare a terra questa notevole potenza la nuova Audi RS
5 Sportback ricorre alla consueta trazione integrale
permanente quattro, abbinata ad un differenziale centrale
meccanico e ad un cambio Tiptronic ad otto rapporti
configurato per uso sportivo. Disponibile anche l’optional del
differenziale posteriore sportivo. Rispetto alla cugina
“tranquilla” S5 Sportback, l’assetto è ribassato di 7
millimetri. Altri optional interessanti sono i freni
carboceramici e lo sterzo dinamico con taratura specifica RS.

IL DESIGN DELLA NUOVA AUDI RS 5 SPORTBACK
Anche se ha cinque porte, quindi un portellone posteriore come
le berline a due volumi, la nuova Audi RS 5 Sportback resta
indubbiamente una coupé. Di conseguenza il design esprime un
notevole dinamismo, permesso proprio dal passo lungo e dalla
ridotta altezza complessiva. Cofano “gonfiato”, linea di
spalla a forma d’onda, passaruota allargati, enormi prese
d’aria con struttura a nido d’ape, spoiler anteriore con logo
quattro in alluminio opaco, decorazioni sui fari in nero
lucido, estrattore posteriore RS, piccolo spoiler posteriore,
terminali di scarico ovali, ruote da 20 pollici: tutte queste
caratteristiche esprimono il look altamente sportivo della
velocissima Audi RS 5 Sportback.

Per quanto riguarda gli interni, domina il nero. Troviamo i
sedili sportivi RS, pelle nappa, poi il cruscotto digitale
Audi Virtual Cockpit, in cui vengono segnalate anche le
informazioni sulla coppia erogata e la forza g.
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