Auguri di un Sereno Natale 2020 - Redacon
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
N° 3 - Dicembre 2020 periodico - Responsabile e Proprietario: Romagnani don Pietro - Redazione: via G. Di Vittorio, 21 - 42035 Felina (RE) Stampa: La Nuova Tipolito snc - Felina (RE) - Autorizzazione della Curia Diocesana di Reggio Emilia n° 315/92 A del 27.11.1992 Auguri di un Sereno Natale 2020
Lettera del Parroco M i appresso a scrivere avvicinandoci a questo Natale 2020 in una situazione ancora molto difficile dal punto di vista virus, non sarà sconfitta la morte, o meglio questa è già stata sconfitta appunto da colui di cui celebriamo il giorno natale. sanitario. Tante persone ammalate, alcune Da un lato questa pandemia ci aiuta a sco- anche gravi. Tanti famigliari in apprensione, prire in una dimensione diversa la nostra e diversi nel dolore per aver dovuto lasciare vulnerabilità, ma non sempre questo ci è partire i propri cari senza poter essere loro d’aiuto ad affidarci a colui che solo può dare vicino e senza poter tenere e stringere loro risposta alla nostra fragilità. Eppure ha voluto la mano. vivere appieno la nostra debolezza iniziando Con questo stato d’animo ci appressiamo a appunto dalla nascita, in una grotta o ca- celebrare il Natale, non sappiamo ancora se panna, o stalla. Continuando poi nella fuga potremo celebrarlo negli orari usuali della per poter sfuggire alla morte, per giungere notte, o se dovremo fare diversamente, ma infine ad abbracciare la morte stessa e questo non è questa la cosa più importante, l’impor- per condividere totalmente e pienamente la tante è chiederci cosa ci dice il Natale che nostra condizione. messaggio ci porta oggi in questa situazione. Questo dunque il messaggio del Natale, non Innanzitutto una nascita è sempre motivo un messaggio sdolcinato in cui rifugiarsi, ma di gioia, la nascita dice la vittoria della vita un messaggio si di gioia, ma unito all’im- sulla morte, la continuazione della vita. Ma pegno personale perché questa condivisione il messaggio del Natale di Gesù non si limita e vicinanza sia vissuta e allargata ad ogni a questo, Celebrare questa nascita significa uomo. Ed è questa forse la cosa più bella celebrare una presenza al nostro fianco che da accresciuta a causa di questo male. 2000 anni non viene meno. Ci sono sempre Abbiamo visto tanta abnegazione da parte stati periodi bui nella storia, dai tempi di di personale sanitario, ma anche tanta di- guerre, alle carestie, o anche altre pestilenze sponibilità di volontari, come ad esempio i l’ultima delle quali, ancora ricordata, non facenti parte delle CARITAS o altre forme per averla vissuta ma perché se ne è sentito di volontariato. Anche i numeri di crescita o parlare dagli anziani, e quella della influenza decrescita, o PIL sembrano lasciare il posto “spagnola” dal 1918 al 1920 che portò tra i alla persona e alle sue necessità. Sembra di 50 e i 100 milioni di morti. avere imboccato una buona strada, quella Anche in quel tempo il Natale si è celebrato, appunto per cui la nascita che celebriamo si è celebrata questa presenza che ha deciso è avvenuta. di venire e restare a fianco dell’umo per ac- compagnarlo nel cammino terreno. Questa In copertina due degli ultimi bambini nati di Feli- pandemia fa paura, è capace di togliere la na: Noemi Magnavacchi, figlia di Andrea e Cin- zia Toni (13 settembre 2020) e Alessio Manfredi, vita, ma cosa ancor più brutta di lasciare figlio di Filippo e Simona Silingardi (24 ottobre da soli in questo passaggio. Ma sconfitto il 2020) 2- Comunità
Auguri a tutti di buon Natale un Natale in cui si possa prendere coscienza ancora più in profondità del fatto che non siamo soli ad affrontare le difficolta e che allora ancora può crescere la speranza, la serenità la pace la gioia. Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Cfr. Isaia 9,1ss «In terra tenebrosa, una luce rifulse» - Omelia di papa Francesco - «S u coloro che abita- vano in terra tene- brosa una luce rifulse» (Is Ce lo suggerisce l’Apostolo Paolo, che ci ha detto: «È apparsa la grazia di Dio». Gesù. In Gesù l’Altissimo si è fatto piccolo, per essere amato da noi. In Gesù Dio 9,1). Questa profezia della La grazia di Dio, che «porta si è fatto Bambino, per la- prima Lettura si è realizzata salvezza a tutti gli uomini» sciarsi abbracciare da noi. nel Vangelo: infatti, mentre (Tt 2,11), stanotte ha avvol- Ma, possiamo ancora chie- i pastori vegliavano di not- to il mondo. derci, perché San Paolo te nelle loro terre, «la glo- Ma che cos’è questa gra- chiama la venuta nel mondo ria del Signore li avvolse di zia? È l’amore divino, di Dio “grazia”? Per dirci luce» (Lc 2,9). l’amore che trasforma la che è completamente gratu- Nella notte della terra è vita, rinnova la storia, libe- ita. Mentre qui in terra tutto apparsa una luce dal cielo. ra dal male, infonde pace e pare rispondere alla logica Che cosa significa questa gioia. Stanotte l’amore di del dare per avere, Dio ar- luce apparsa nell’oscurità? Dio si è mostrato a noi: è riva gratis. Il suo amore non 3- Comunità
è negoziabile: non abbiamo tutto, per conquistarci con bre dell’arroganza umana. fatto nulla per meritarlo e la ricchezza del suo amore. Umanità, Dio ti ama e per te non potremo mai ricompen- È apparsa la grazia di Dio. si è fatto uomo, non sei più sarlo. Grazia è sinonimo di bellez- sola! È apparsa la grazia di Dio. za. Stanotte, nella bellezza Cari fratelli e sorelle, che Stanotte ci rendiamo conto dell’amore di Dio, riscopria- cosa fare di fronte a que- che, mentre non eravamo mo pure la nostra bellezza, sta grazia? Una cosa sola: all’altezza, Egli si è fatto perché siamo gli amati di accogliere il dono. Prima per noi piccolezza; mentre Dio. Nel bene e nel male, di andare in cerca di Dio, andavamo per i fatti nostri, nella salute e nella malattia, lasciamoci cercare da Lui, Egli è venuto tra noi. Natale felici o tristi, ai suoi occhi che ci cerca per primo. Non ci ricorda che Dio continua appariamo belli: non per partiamo dalle nostre capa- ad amare ogni uomo, an- quel che facciamo, ma per cità, ma dalla sua grazia, che il peggiore. A me, a te, quello che siamo. C’è in perché è Lui, Gesù, il Sal- a ciascuno di noi oggi dice: noi una bellezza indelebile, vatore. Posiamo lo sguardo “Ti amo e ti amerò sempre, intangibile, una bellezza in- sul Bambino e lasciamoci sei prezioso ai miei occhi”. sopprimibile che è il nucleo avvolgere dalla sua tenerez- Dio non ti ama perché pen- del nostro essere. Oggi Dio za. Non avremo più scuse si giusto e ti comporti bene; ce lo ricorda, prendendo con per non lasciarci amare da ti ama e basta. Il suo amo- amore la nostra umanità e Lui: quello che nella vita re è incondizionato, non facendola sua, “sposandola” va storto, quello che nella dipende da te. Puoi avere per sempre. Chiesa non funziona, quello idee sbagliate, puoi averne Davvero la «grande gioia» che nel mondo non va non combinate di tutti i colori, annunciata stanotte ai pasto- sarà più una giustificazione. ma il Signore non rinuncia ri è «di tutto il popolo». In Passerà in secondo piano, a volerti bene. Quante volte quei pastori, che non erano perché di fronte all’amore pensiamo che Dio è buono certo dei santi, ci siamo an- folle di Gesù, a un amore se noi siamo buoni e che che noi, con le nostre fragi- tutto mitezza e vicinanza, ci castiga se siamo cattivi. lità e debolezze. Come chia- non ci sono scuse. La que- Non è così. Nei nostri pec- mò loro, Dio chiama anche stione a Natale è: “Mi lascio cati continua ad amarci. Il noi, perché ci ama. E, nelle amare da Dio? Mi abbando- suo amore non cambia, non notti della vita, a noi come a no al suo amore che viene a è permaloso; è fedele, è pa- loro dice: «Non temete» (Lc salvarmi?”. ziente. Ecco il dono che tro- 2,10). Coraggio, non smar- viamo a Natale: scopriamo rire la fiducia, non perdere ... se vuoi seguire il resto di con stupore che il Signore la speranza, non pensare questa omelia, e le altre omelie tutte di Papa Francesco: è tutta la gratuità possibile, che amare sia tempo perso! http://www.vatican.va/content/ tutta la tenerezza possibile. Stanotte l’amore ha vinto il francesco/it/homilies/2019/ La sua gloria non ci abba- timore, una speranza nuo- documents/papa-france- glia, la sua presenza non ci va è apparsa, la luce genti- sco_20191224_omelia-natale. spaventa. Nasce povero di le di Dio ha vinto le tene- html 4- Comunità
I libri della Messa L a partecipazione alla S. Messa è la più importante manifestazione comunitaria della vita religiosa di ogni cristiano ed è competente e ne diventa uso obbligatorio. Ogni edizione è accompagnata dalla “Lettera apostolica del papa con cui si impegno di regolare osservanza dei precetti approvano le norme generali dell’anno della S. Chiesa. liturgico e il nuovo calendario romano”. La messa è la ripetizione del più grande mi- La grafica è particolarmente curata con stero della nostra fede e per questo motivo la caratteri ben leggibili, più o meno grandi a Chiesa ha istituito un rito particolare giunto seconda dell’importanza del testo. fino a noi con tale nome perché fino dai Le disposizioni e le norme d’uso sono scritte primi tempi l’assemblea veniva congedata in rosso. Fin dai primi messali è stata data con le parole “ite, missa est” e da qui sono molta rilevanza alla decorazione grafica di derivati i termini messa e messale. pagine particolari richiamanti feste o misteri Ed è proprio del messale che vogliamo importanti e evidenziando anche l’inizio parlare. Lo conosciamo tutti come il librone dei testi (capolettera) con illustrazioni di che è sull’altare e che il celebrante ha sem- arte miniaturistica, facendo dei messali dei pre davanti a sè o sul leggio, ma non tutti veri capolavori. conoscono il suo contenuto e la sua storia. Ora i foglietti domenicali favoriscono la Nel messale sono raccolti e ordinati i testi delle preghiere e dei riti relativi alla ce- lebrazione della messa in ogni sua parte, per tutti i giorni dell’anno e per le diverse ricorrenze o necessità. Dall’inizio alla fine della messa ogni parola e ogni gesto del celebrante e degli altri mini- stri sono indicati con precisione in qualche parte del messale. La ricerca della pagina giusta è guidata da indicazioni scritte, dette rubriche, e facilitata da fettucce segnalibro. Per aiutare nell’apertura delle pagine più usate, al loro bordo sono applicate anche delle presine. Il messale riporta tutte le formule dei riti fissi e mobili, feriali e festivi e per le occa- sioni speciali. Ogni messale inizia con la dicitura “Messale romano” ed è presentato come edizione approvata dalla Conferenza Episcopale Copertina di un antico messale del 1644 5- Comunità
conoscenza di quanto c’è nel messale e nei lezionari dei quali accenneremo alla fine. L’ istituzione del primo messale è avvenu- ta dopo il Concilio di Trento con papa San Pio V nel 1570 anche se preceduta da una edizione molto simile del 1474, ma questa fu quella ufficiale e obbligatoria per tutta la Chiesa e venne detta: Messale Tridentino o Messale di Pio V. Da allora vi furono molte edizioni volute da papi successivi, ma sempre in riferimento a quella prima edizione e mai con cambia- menti sostanziali. Per curiosità ne ricordiamo una in particolare perché nella sagrestia di Gombio c’è ancora un messale del 1614, nella presentazione del quale viene ratificato (naturalmente in latino) che la firma del Papa è stata posta il 6 giugno 1604 con la mano del sacro anello Litografia raffigurante il Natale piscatorio. in un messale del 1614 Un evidente cambiamento del Messale è avvenuto con Papa Paolo VI dopo il Concilio Vaticano II permettendo l’uso della lingua nazionale al posto del latino e con formu- lari varianti e più ricchi secondo il tipo e i tempi delle liturgie dell’anno. L’edizione è del 1969 e rinnovata nel 1975 e nel 2002. A differenza delle edizioni precedenti vi fu grande incremento dei passi biblici dell’An- tico e Nuovo Testamento e per questo le letture bibliche non sono più nel messale ma in un lezionario a parte, diviso in vari volumi di colore verde che vediamo posti sull’ambone per il lettore. Come sappiamo, l’ultima edizione italiana è dell’agosto 2019 che andrà definitivamente in uso dal 4 aprile 2021, ma già messa in atto per la nostra Diocesi dalla domenica del 29 novembre 2020 con le varianti del “Con- fesso”, del “Kyrie eleison”, del “Gloria” Litografia raffigurante l'Annunciazione e del “Padre Nostro”. in un messale del 1628 Dino Fracassi 6- Comunità
Nuovo messale, nuova messa? N o, proprio no. La messa è sempre quella, a parti- re dall’Ultima Cena, quando Gesù ha istituito l’Eucaristia. Su questo tema i mezzi di comunicazione si stanno sbizzarrendo a voglia, con una gamma di pareri che va dall’entusiasmo al rifiu- to. Questo soprattutto dai “tradizionalisti” che, nella maggior parte, vorrebbero tutto fermo alle sole riforme del Concilio di Trento (1543- 1565) che pure ha “innova- to” la Liturgia non nella sua ufficiale della Chiesa incen- trasmettere la sostanza del sostanza, ma dando ordine trata sull’Eucaristia, fosse testo. Così è dei cambia- alle modalità celebrative sempre più “vivibile” da tutto menti che vediamo introdotti e fornendo testi controllati il “popolo di Dio”: sacerdoti, nella messa. Questi i più nella loro traduzione dalle religiosi, laici. evidenti: lingue originali alla lingua • “Confesso”. L’atto pe- latina. Il “nuovo messale”, nelle nitenziale ha un’aggiunta Le modalità celebrative, si nostre parrocchie in uso inclusiva. Una volta, nel sa, sono quelle che, in rap- con l’inizio dell’anno liturgi- contesto celebrativo, dire porto alla cultura del luogo co 2020-2021, nuovo non “fratelli” significa dire anche e del tempo, meglio aiutano è; è sempre quello uscito “sorelle”. Oggi si preferisce a comprendere e a vivere dal Concilio Ecumenico specificare gli uni e le altre. partecipandovi (perché la Vaticano II con alcuni “perfe- Perciò nel “Confesso” si messa è un “partecipare”, zionamenti” delle traduzioni dice: «Confesso a Dio on- non un “assistere” come si in italiano dei testi biblici e nipotente e a voi, fratelli e assiste a uno spettacolo), delle formule liturgiche. sorelle...». con tutta la propria perso- Le parole e le frasi, si sa, • “Signore, pietà”. Si ritorna na: mente e cuore, anima cambiano in tutto o in all’antica lingua greca, come e corpo. parte il loro significato con alle origini della Chiesa in Proprio a questo scopo, il cambiare della cultura Roma, quando il greco era riforme, piccole o grandi, corrente. Quindi anche le la lingua comune del mondo si sono succedute in tutti traduzioni vecchie di secoli mediterraneo (la “koinè). Un i venti secoli della Chiesa, (ultimamente anche di pochi ritorno interessante per dire in tutti i paesi del mondo, decenni) necessitano di l’appartenenza della Chiesa affinché la liturgia, preghiera adeguamento per meglio – e quindi l’annuncio della 7- Comunità
Salvezza – a tutto il mondo e a tutta la storia. Anziché preghiera, pandemia, “Signore, pietà. Cristo, pie- tà”, si preferisce dire: “Kýrie messa “a distanza” C’ eléison, Christe eléison” • “Gloria”. Avrà la nuova era una volta il libro giornata, la nostra intera formulazione: “Pace in terra delle preghiere. Lo si vita sia rivolta a Lui e da agli uomini, amati dal Si- regalava i bimbi per la prima Lui illuminata e guidata. gnore”. Da ben intendere: Comunione e la Cresima; agli Con altre parole: pregare è non “soltanto a quelli amati sposi nel giorno del matrimo- “convertirsi”, cioè vivere dal Signore”, ma “a tutti, nio. Era consuetudine di tante con lo sguardo del cuore e perché tutti sono amati dal persone, spesso anche non della mente continuamente Signore”. frequentanti abitualmente la rivolto a Dio. • Consacrazione. Dopo il Chiesa, aprire – soprattutto In questo senso, ogni atto e Santo, il sacerdote afferme- alla sera – questo libro e ogni momento della nostra rà: «Veramente santo sei tu, recitare qualche preghiera. vita è preghiera, come ci ha o Padre...!. E proseguirà: “Recitare”, non “leggere”. insegnato anche papa Gio- «Santifica questi doni con Recitare voleva dire fare vanni XXIII, attingendo alla la rugiada del tuo spirito». proprie le preghiere lette; tradizione della Chiesa. Ma Nella consacrazione si avrà capirne il senso per essere la stessa tradizione ci ricorda anche la formula: «Conse- aiutati a rivolgere il nostro che, da sempre, la Chiesa gnandosi volontariamente pensiero, la nostra lode, il ha stabilito alcuni momenti alla passione...». nostro ringraziamento, il particolarmente dedicati alla • «Padre Nostro”. Arrivano nostro pensiero a Dio. Un preghiera, in particolare al le parole: «Non abbando- sussidio, non un sostituto. mattino e alla sera, iniziando narci alla tentazione». La Difficile da capire? Forse e chiudendo la giornata. Sono vecchia traduzione: «Non sì se chi scrive ha sentito le così dette “ore” della pre- ci indurre in tentazione” con le proprie orecchie un ghiera liturgica ufficiale della non rendeva il significato autentico delle parole usa- professore universitario che, Chiesa: Le Lodi, terza, sesta, te da Gesù: Dio non mette tenendo una conferenza d’ag- nona, vespro, compieta, ora nella tentazione, ma, con giornamento a dei giornalisti, compendiate, soprattutto per la sua misericordia, aiuta a paragonava la preghiera cri- i laici, in Lodi, Ora media, liberarcene. stiana a un “mantra”, cioè a un Vespri, Compieta. Preghiera •«Agnello di Dio». Il sacer- meccanico ripetere di parole che non è solo dei sacerdoti dote dice: «Ecco l’Agnello per chiedere qualcosa. Puro o dei religiosi, anche se essi di Dio... Beati gli invitati alla e semplice. la recitano a nome di tutto cena dell’Agnello”. Si sot- La preghiera cristiana è ben il popolo cristiano, anche di tolinea così maggiormente altro. È ascoltare Dio; è fare coloro (e per coloro) che se l’unione dei fedeli alla pas- spazio a Lui; aprire il nostro ne dimenticano. sione di Gesù. cuore a Lui; è custodire la sua presenza dentro di noi. • Gli studiosi di sociologia È fare sì che la nostra intera religiosa osservano che, con 8- Comunità
l’affermarsi della televisio- ne, sembra essersene andato in soffitta anche il libro di preghiera. Ma televisione e radio possono sostituirlo? Forse non del tutto, perché il libro va con il ritmo del nostro pensiero e della nostra mente. La radio e la televisione no. Le loro trasmissioni in diretta hanno però un vantaggio: ci da covid. Lo stesso papa Fran- letture e l’omelia cercando fanno sentire in comunione cesco e i vescovi hanno detto di fare nostro e di meditarlo con tutte le altre persone che di osservare scrupolosamente il contenuto; di rinnovare la stanno seguendo lo stesso le norme sanitarie per difen- nostra fede con il “Credo”; di Rosario, la stessa preghiera, derci dal contagio. Faremo, unirci alle preghiere dei fede- la stessa Messa. E la preghiera dunque, senza messa? li, di seguire attentamente il cristiana è essenzialmente Potrà accadere, come già “canone” (la parte centrale “comunione”. Non è una nella primavera scorsa, che e nodale della Eucaristia), preghiera dominata dall’ “io”, qualche domenica non ci si proprio come se fossimo ma dal “noi”, come appunto possa andare, che dobbia- in chiesa. E, infine, di fare la preghiera insegnataci da mo restare forzatamente a la “comunione spirituale”. Gesù, il “Padre nostro”. “Co- casa. Possiamo sostituire la Non potendo, cioè, ricevere munione” significa trovarsi messa “in presenza” con la materialmente l’Eucaristia, insieme, di persona, l’uno messa in diretta radio, tivu o esprimere il desiderio di accanto all’altro, tutti fratel- social? La messa “a distan- riceverla e fare il proposito li, tutti “figli di Dio” e tutti za” non è certo sostitutiva di riceverla appena possibile. redenti dalla Passione, morte della messa “in presenza”. e risurrezione di Gesù. Ciò Però è sempre un momento • C’è tanto da imparare su che si celebra con la messa spiritualmente costruttivo, questa materia, soprattutto domenicale; non un “obbli- di preghiera autentica, di per noi adulti che riteniamo go giuridico”, ma un atto unione con Dio. A questo di non aver più bisogno di d’amore, come atto d’amore scopo lo stesso papa France- frequentare il catechismo è l’incontro con ogni persona sco si è prestato a celebrare perché crediamo di “saper- alla quale si vuol bene, con ogni mattino per la RAI ne già” abbastanza. E allora la quale si vorrebbe sempre nei giorni più duri della un colloquio col parroco o stare. pandemia. con qualunque altro sacerdote Attenzione, però: la messa può essere quanto mai utile. • Ora siamo in una situazione in tv non è uno “spettacolo”; Anche per telefono, anche particolare: trovarsi insieme, deve sempre essere una parte- con i social. In questo campo, stretti gli uni agli altri, può cipazione attiva e, per essere radio, tivu e social possono mettere in pericolo la nostra tale, ci richiede di sospendere essere i benvenuti. Tocca a vita a causa della pandemia le altre attività; di seguire le noi saperli usare. 9- Comunità
Sono già 10 anni! N el novembre di 10 anni fa, un mani- polo di temerari si è trovato nello stu- dio del notaio Lo Buono a Reggio Emilia na a pieno ritmo: ospita tre mamme con i rispettivi figli. I nuclei familiari sono sup- portati da personale altamente qualificato e ha apposto la propria firma su un pezzo al quale si aggiunge il contributo di volon- di carta per far nascere la “Fondazione don tari locali. Artemio Zanni”. In questi anni di pensieri e Due volte a settimana è stato attivato un notti insonni, di gioie e soddisfazioni, mol- doposcuola con attività ricreative rivolto a te cose sono state fatte grazie alla generosi- bambini del paese. Questa esperienza si sta tà di tanti sostenitori. mostrando molto positiva e potrebbe essere Oggi la comunità può godere di una casa estesa ad altri bambini, avendo a disposi- bella e funzionale, adatta a ospitare mam- zione locali adeguati. me in difficoltà, come previsto dallo statuto. Nell’ultimo anno la Fondazione ha prose- Inizialmente la gestione di Casa Verde (o guito la sua attività per potenziare il corret- Casa Nostra come l’aveva non casualmente to funzionamento e il miglioramento della battezzata don Zanni) era stata affidata alla struttura. Per soddisfare necessità emerse, cooperativa Madre Teresa di Reggio Emi- si è deciso di recuperare uno ambiente al lia. Il lavoro splendidamente condotto dal- piano sottostante la chiesa, abbandonato da la cooperativa si occupava essenzialmente tempo e divenuto fatiscente, una sala poli- alla relazione madre-bambino con lo scopo valente con annessa lavanderia. di costruire e sostenere percorsi di autono- Durante l’estate la sala è stata sfruttata per mia genitoriale. L’entrata in campo diretta letture animate rivolte ai bimbi (Storie in da parte dei servizi sociali edu- cativi, avvenuta nell’autunno del 2019, ha permesso di esten- dere questo mandato anche ad altre tipologie di bisogni di cui la comunità territoriale allarga- ta segnala la necessità. In que- sto senso si colloca la proficua collaborazione con il Centro per le famiglie che sta muoven- do nel nostro territorio i suoi primi passi. Si tratta di un’espe- rienza inedita e per molti aspet- ti innovativa. Casa Verde attualmente funzio- 10- Comunità
Pensieri per le “feste” di Natale • Vigilia, 24 dicembre. “Vigilare”, cioè fare la “vigilia” vuol dire mettersi in attesa e, perciò, prepararsi all’evento atteso. Alla nascita di Gesù ci si preparava già con le quattro settimane dell’avvento (=venuta) e, negli ultimi secoli, anche con la nove- na di Natale. La vigilia era l’ultimo giorno dell’attesa, quello vissuto con la maggiore cortile) organizzate dal Centro per le fami- intensità, pregando e digiunando. Digiunare voleva dire condividere. In sin- glie. tesi: dare parte del nostro cibo ai poveri e Lentamente e dopo molti anni Casa Verde prenderci parte della loro fame. Un modo si sta riappropriando della connotazione di per esprimere il “voler bene al prossimo”. luogo di ritrovo e crescita che aveva imma- ginato e realizzato don Zanni quando l’ave- • Natale, 25 dicembre. Si festeggiava va pensata appunto come Casa Nostra. la nascita di Gesù, quindi la venuta del Salvatore atteso. La gioia si manifestava Nello specifico gli interventi dell’ultimo anche con la festa in famiglia e in paese. anno sono stati: il completamento del- Ma questa (il pranzo, il calore della famiglia, la recinzione sul lato strada e il recupero i doni) non era lo scopo del Natale, ma della sala polivalente con lavanderia, che soltanto il mezzo per esprimere la gioia per ha richiesto molto tempo e un considere- la nascita di Gesù, il festeggiato. E centro vole sforzo economico. Sono state esegui- della celebrazione era la partecipazione corale alla Messa, soprattutto quella sug- ti lavori di bonifica con nuove fognature, gestiva della Notte. rifacimento completo di pavimentazione, Vedere la nascita di ogni bimbo come la contropareti e controsoffitto, tutto perfetta- nascita di Gesù significava pensare a un mente isolato secondo le norme in vigore e futuro di salvezza per le famiglie e per il le tecniche più innovative; realizzazione di mondo. Significava speranza, ottimismo. impianto elettrico e idraulico e serramen- Quando nasce un bimbo, rinasce il mondo. ti. Le spese sostenute per le suddette opere • Santo Stefano, 26 dicembre. Santo ammontano a 16.133 euro. Stefano, discepolo di Gesù, viene ucciso in La Fondazione continua a sostenere tutte odio a Gesù, in rifiuto del suo messaggio le spese per la manutenzione della casa e d’amore, come attacco alla neonata Chie- degli arredi, provvedendo alla sistemazio- sa. È una pagina di storia della Chiesa da ne dei medesimi in funzione delle esigenze rileggere sempre, sempre nuova e sempre più impegnativa. degli ospiti che inevitabilmente si alterna- Essere “testimoni” di Gesù non è mai no e alle spese per assicurazione, tasse, gas comodo. Significa seguire il suo esempio luce, rifiuti e quant’altro. e le sue orme. Vuol dire andare verso la Tanto è stato fatto e tanto c’è ancora da Pasqua, che è passione e morte, ma an- fare! Chiunque voglia collaborare, sarà ben che e soprattutto risurrezione. “Vedo il accetto. cielo aperto”, diceva Stefano mentre veniva ucciso a colpi di pietra. S.C. 11- Comunità
Onore ai birocciai di Gatta G atta era proprio il paese dei birocciai. Se ogni paese che un po’ si rispet- trainato dagli stessi muli o, più tardi, dai cavalli. Con la stessa spesa e con lo stesso si pranza e si cena in osterie che diventano familiari a tutti i viaggiatori proprio perché tasse ne aveva uno o due, tempo si poteva trasportare il frequentate dai birocciai. Ci Gatta, invece, era il paese doppio o il triplo della merce sono anche incidenti stradali. dei birocciai per eccellenza. e lo stesso birocciaio poteva Ad esempio, nel tardo in- Difficile dire da quando. Una sedere a cassetta e fare viaggi verno del 1920 il birocciaio cosa certa, scartabellando gli molto più riposanti. Ludovico Ceccarelli era so- archivi, è che “la Gatta”, in Siamo così fra il 1820 e il lito trasportare a Reggio del esatta corrispondenza al si- 1840. La costruzione stessa carbone, in tanta parte da lui gnificato del suo nome, giun- della strada assorbe in quan- stesso prodotto, e ritornarne ge alla storia contemporanea tità rilevante il lavoro dei con merci commissionategli come paese di trasportatori, birocciai per il trasporto di da mercanti o privati della cioè di mulattieri. ghiaia; sassi, laterizi, calce montagna. Nel passato le carovane di e legnami per la costruzione Per lavorare con più sicu- muli erano un po’ come i tir dei ponti. rezza, era solito viaggiare di oggi, capaci di portare tut- Si lavora giorno e notte, no- con un compagno, così un to in qualunque luogo dello nostante il timore dei briganti po’ uno si riposava e l’altro stato, e oltre. Naturalmente, (la cronaca registra diverse teneva le redini. mettendosi in collaborazione rapine finite nel sangue dei Era così anche la notte del con i mulattieri d’altri paesi birocciai); si sfrutta il lume di 31 gennaio. Ceccarelli se ne per non allontanarsi troppo luna per risparmiare sull’olio tornava da Reggio, lungo la da casa propria. o sul petrolio delle lampade; via di Scandiano. Traspor- Caratteristico, già alcuni se- coli fa, era il trasporto della legna e del carbone vegetale verso Modena e Reggio, città dalle quali ritornavano con altre merci da rimpinguare i mercati di Carpineti, Ca- stelnovo. Ma da quando Francesco IV rese tutta car- rabile la via che da Reggio andava al porto della Spezia, allora anche i mulattieri di Gatta si aggiornarono e al mulo sostituirono il biroccio 12- Comunità
tava vino per la famiglia per Reggio perché lo de- rifare il danno. Il 24 giugno Coloretti di Villaminozzo. ponga, la mattina seguente, 1944 c’erano birocciai tra i La notte era freddissima, all’ospedale di Santa Maria, clienti della Bettola di Vez- umida e buia. Per dare più dove gli viene diagnosticata zano che vennero trucidati sicurezza al passo dei suoi una “frattura comminutiva dai tedeschi. muli perché non uscisse- e complicata della gamba Ebbene, ciò nonostante, ro di carreggiata (asfalto, destra, guaribile in 60 giorni nemmeno due mesi dopo, guard-rail e strisce bianche s.c.”. quando tutto il territorio non erano nemmeno nella La cronaca finisce qui, con comunale di Villa Minozzo fantascienza), camminava la speranza che quel “s.c.”, viene messo a ferro e fuoco al passo con loro, tenendo le ovvero “salvo complicazio- dal rastrellamento tedesco, redini con la mano che usciva ni”, non si sia avverato e sono proprio i birocciai di appena dal grosso tabarro. Ceccarelli sia ritornato , due Gatta che, ancora una volta Il suo compagno di viaggio, o tre mesi dopo, a riprendere a loro rischio e pericolo, si Ferdinando Cilloni, se ne sta- il suo lavoro. Immaginiamo, offrono di dare una mano a va a cassetta (ovvero: su una però, che può aver significato suor Jole Zini, la trentunenne panchetta di legno messa di per la sua famiglia tirare a maestra della scuola di Villa traverso sulla parte frontale campare quegli alcuni mesi che, sfidando tutti i pericoli, del biroccio). senza il suo guadagno. si reca a Reggio a chiedere Viaggio lungo e monotono, Ora immaginiamo questi alle autorità fasciste di invia- dice il cronista, quando, birocciai al lavoro durante re generi di prima necessità all’improvviso, dietro una la seconda guerra mon- (zucchero, sale, grassi) alla curva ecco spuntare il lume diale, particolarmente dal popolazione rimasta senza d’un altro biroccio che settembre 1943 all’aprile casa e senza cibo. scendeva dalla montagna. 1944. Reggio ha un bisogno Giustamente in questi giorni Ceccarelli afferra le briglie enorme di legna e carbone e il settimanale diocesano "La per portare i suoi muli sul sono ancora loro, i birocciai Libertà" ricorda suor Jole. lato della strada, ma scivola di Gatta, insieme a tant’altri Purtroppo manca la docu- sulla fanghiglia che rico- colleghi della montagna, che mentazione per ricordare, pre la ghiaia, cade a terra ne riforniscono Reggio. Al con la dovuta adeguatezza, e immediatamente la ruota ritorno caricano merci va- anche l’opera di birocciai di del biroccio gli passa sulla rie, severamente controllati Gatta. Verrà fuori qualcosa gamba destra. dai militari tedeschi e della dai vecchi carteggi delle fa- Un dolore atroce. Pronti i Repubblica di Salò. General- miglie, dalla memoria degli soccorsi del compagno che lo mente non sono assicurati e, anziani? È un onore che i carica sul biroccio in viaggio in caso di furto, tocca a loro birocciai meritano. 13- Comunità
L'importanza di un sorriso L a diversità è una risorsa. È un'occasione di arricchimento per l'altro, diceva Ce- cile Kyenge, una politica italiana, originaria Tra tutte queste donzelle troviamo anche Alfio, che dimostra sempre la sua felicità nel vederci tirando i capelli, e Settimo, che con della repubblica Democratica del Congo. l'Eleonora ci aspetta al piano di sopra per La proposta ci è arrivata da Don Marco il essere messo a letto. primo martedì di Cres, agli inizi di luglio: Oltre al tempo trascorso con gli ospiti, anche andare una sera la settimana alla Casa di le suore hanno bisogno del nostro aiuto, per il Carità. Durante le quattro settimane di cam- giardino e per la suddivisione delle medicine po estivo l'idea ha preso sempre più forma, (servono dita piccole e NO unghie finte!). e si sono aggiunti sempre più ragazzi, fino a Nonostante per noi sia un piccolo impegno raggiungere un numero di 10-15. andare da loro una o due orette alla settimana, Tutte queste serate erano poi seguite da uscite sappiamo che ci aspettano sempre volentieri di gruppo, che coinvolgevano tutti, anche solo a braccia aperte. per trascorrere tempo in compagnia. Sicuramente da questa esperienza si può Per quasi tutti era la prima esperienza alla percepire l'importanza di un sorriso, che può Casa di Carità e anche solo vedere che con cambiare la giornata a chiunque. il passare del tempo gli ospiti in casa si Talvolta la nostra mattinata a scuola può ricordavano il nostro nome, è stato molto essere andata male e il nostro umore non è gratificante. dei migliori, ma l'importante quando siamo Settimana dopo settimana ci siamo conosciuti con loro, è farci vedere contenti; questa cosa a vicenda e si è venuto a creare un rapporto è importante perché donare un sorriso agli sempre più solido con loro. altri può essere confortante e aiutare sia noi Nonostante il “gran” numero di ragazzi, a che chi ci sta davanti. Cagnola, è impossibile non trovare qualcosa Questa esperienza ci fa maturare grazie alla da fare: in cucina c'è sempre la Patty pronta semplicità di questi ospiti, che ci dimostrano a darci le dritte per come apparecchiare e che si può essere felici per le piccole cose, lavare i piatti (sicuramente senza di lei non senza doversi basare esclusivamente su quelle si potrebbe fare nulla, visto che noi non materiali. possiamo toccare la lavastoviglie); ad acco- Ci hanno aperto gli occhi ad un mondo, che glierci nel salone ci sono le due Annine e la non siamo abituati a considerare, ma che Maria che regalano a tutte noi ragazze un loro affascina molto, e che una volta scoperto ti braccialetto fatto a mano. Non mancano le lascia qualcosa dentro di davvero speciale.. chiacchiere tra donne e i consigli di bellezza speciale come loro! (soprattutto sulla abbronzatura dall'Anna G!). Non sapremo mai Spesso arrivando abbiamo trovato l’Edda e quanto bene può fare un semplice sorriso l’Isa in “punizione” per i loro litigi e travolti (Madre Teresa di Calcutta) dalla voglia dell’Isa di cantare e disegnare qualunque animale, ci siamo messi a colorare. Paolo e Ginevra 14- Comunità
LA CARITAS PARROCCHIALE DI CASTELNOVO NE’ MONTI durante la pandemia L’ avvento del Covid-19 ha provocato impor- tanti cambiamenti in ogni vello organizzativo, ma il legame umano e il sostegno al prossimo in difficoltà Ricordiamo che la Caritas di Castelnovo Monti e Felina assiste oggi 231 persone, ambito e settore sociale ed rimangono tuttora centrali di cui “solo” 28 in maniera anche il mondo del volon- nel lavoro quotidiano della saltuaria, mentre la maggior tariato ha dovuto affrontare Caritas. Oggi gli incontri in parte riceve un sostegno con- la pandemia ri-modellando presenza sono stati sostituiti tinuativo da parte dell’asso- il lavoro dei singoli enti op- da dialoghi telefonici e i ciazione. La cifra conferma pure obbligando le diverse momenti di scambio si sono una sensibile crescita rispetto associazioni a riorganizzare concentrati al sabato mattina al precedente esercizio, la propria attività. durante la consegna dei ge- quando il numero di assistiti Nonostante le numerose dif- neri alimentari. Il corretto era inferiore alle 200 unità. ficoltà organizzative causate svolgimento delle attività è In questo periodo si sono dall’emergenza sanitaria, sempre stato condiviso con i intensificati i rapporti, già la Caritas parrocchiale di referenti della sede centrale molto buoni, con i Servizi Castelnovo Monti e Felina di Reggio Emilia, la quale Sociali del Comune di Caste- è riuscita velocemente a ri- sta dettando le direttive da lnovo Monti in modo da co- strutturarsi per dare continu- applicare alle diverse realtà ordinare le attività e cercare ità al suo operato. In primis, presenti in Diocesi. di coprire il maggior numero l’associazione ha dovuto L’opera dell’associazione possibile di necessità consi- interrompere i momenti di non si limita esclusivamente derando che sono aumentate incontro previsti il sabato al recapito degli alimenti e gli sensibilmente. pomeriggio al “Centro di interventi sono stati anche di Ascolto” in modo da evi- altra natura. Uno dei casi più eclatanti ha avuto luogo nei I volontari della Caritas di tare occasioni di potenziale mesi scorsi in seguito alla Castelnovo ne’ Monti assembramento. richiesta di aiuto da parte di I volontari sono oggi impe- una donna che, per lunghi gnati con la consegna a do- periodi, ha subito violenze Per le offerte in denaro si micilio di pacchi contenenti all’interno delle mura dome- può usare il conto corrente generi alimentari (e non solo) stiche: grazie alla tempestiva della Caritas di Castelnovo volti a sostenere le famiglie azione della Caritas, la donna ne’ Monti presso Banco BPM bisognose. Il Covid-19 ha è riuscita a lasciare l’abita- IBAN: IT 80 Y 05034 66280 naturalmente provocato zione e trovare serenità in un 000000000033 sensibili mutamenti a li- luogo sicuro. 15- Comunità
Calendario Liturgico Domenica 29 Novembre - 1ª di Avvento Domenica 27 Dicembre Inizio novena dell’Immacolata Domenica della santa Famiglia. Domenica 6 Dicembre - 2ª di Avvento Giovedì 31 Dicembre ore 17,30 a Felina Chiesa Parrocchiale Lunedì 7 Dicembre Canto del Vespro e Te Deum di ringraziamento Festa di S. Ambrogio, patrono di Villaberza ore 18,00 Santa Messa festiva anticipata. Martedì 8 Dicembre Venerdì 1 Gennaio 2021 Solennità dell’immacolata concezione B.V. Maria Santa Maria Madre di Dio Sante Messe ore 8,00 Felina ore 9,30 GATTA ore 9,30 Gatta ore 11,00 FELINA (chiesa parr.) e VILLABERZA ore 11,00 Felina e Villaberza ore 18,00 (FELINA) (Casa Nostra) (durante le sante messe benedizione dei Gesù bambini) Domenica 3 Gennaio 2021 Domenica II di Natale Domenica 13 Dicembre - 3ª di Avvento Mercoledì 6 Gennaio Mercoledì 16 Dicembre Solennità dell'Epifania Inizio novena del Natale, ore 18,00 Casa Nostra Sante Messe ore 8,00 Felina ore 9,30 Gatta Giovedì 17 Dicembre ore 11,00 Felina e Villaberza Confessioni a Casa Nostra dalle 16 alle 18,00 Domenica 10 Gennaio Domenica 20 Dicembre - 4ª di Avvento Festa del Battesimo del Signore ore 15,00 – 16,00 Confessioni a Gatta ore 16,30 – 17,30 Confessioni a Villaberza Domenica 17 Gennaio Festa di sant’Antonio Abate Giovedì 24 Dicembre Confessioni a Felina (chiesa parrocchiale) Sabato 23 Gennaio dalle ore 16,00 alle 18,00 Anniversario della morte di don Zanni (23/01/1990) Confessioni a Gombio dalle 15,00 alle 16,00 Martedì 2 Febbraio ore 22,00 Santa Messa della vigilia Festa della presentazione (Chiesa Parrocchiale GATTA) Sante Messe ore 23,30 Veglia e Santa Messa della vigilia ore 15,00 (FELINA Casa Nostra) (Chiesa Parrocchiale FELINA) ore 20,30 (GATTA) Le Sante Messe della notte possono subire variazioni di orario in base alle norme contro Domenica 14 Febbraio la diffusione del coronavirus FESTA DELLA FAMIGLIA ore 11.00 Santa Messa Venerdì 25 Dicembre Santo Natale Sante Messe Mercoledì 17 Febbraio Le ceneri ore 9,30 GOMBIO Inizia la quaresima ore 11,00 (FELINA Chiesa Parr.le e VILLABERZA Sante Messe con imposizione delle CENERI ore 18,00 (FELINA) Casa Nostra (Santa Messa ore 15,00 (FELINA) di Natale) ore 20,30 (GATTA) 16- Comunità
Puoi anche leggere