Serve "una Campania +Europea"
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Serve “una Campania +Europea” di Fedele di Nunno Grande successo di presenze, ieri pomeriggio, per la conferenza stampa di +Europa a Cava de’ Tirreni. Il tema fondante dell’incontro, in vista delle elezioni europee, è stato “Per una Campania +Europea” e ha visto la partecipazione di molti esponenti presenti sul territorio del partito di Emma Bonino e del segretario Benedetto Della Vedova che, a sorpresa, è intervenuto telefonicamente da Roma per salutare tutti i presenti ed esporre le ultime novità sul fronte delle elezioni che si terranno il 26 maggio. «Abbiamo deciso tutti insieme di sfidare la corrente, – ha dichiarato il segretario Della Vedova – per citare lo slogan che abbiamo utilizzato e continuamo ad utilizzare, per una scelta coraggiosa di autonomia e di valorizzazione degli elementi distintivi di +Europa. È stato presentato il simbolo del Pd che contiene un riferimento significativo all’Europa, questo è il primo punto di soddisfazione per noi dal punto di vista politico poiché quando siamo partiti è sembrato un progetto astruso quello sull’Europa. Più di un anno fa ci sembrava di essere davvero controcorrente, oggi il partito più grande di opposizione sceglie di correre alle elezioni europee nel nome dell’Europa. Noi facciamo tanti auguri al Pd e a Carlo Calenda. Corriamo il rischio perché vogliamo fare impresa politica e raccogliere le speranze ed i voti dei cittadini per combattere il nazional populismo». Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Pellezzano, Francesco Morra, e del primo cittadino di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, il primo ad intervenire è stato Antonio Santoro, responsabile di Salerno e provincia di +Europa: «Abbiamo cercato di portare sul nostro territorio e ai nostri cittadini tutte le proposte, i temi e le iniziative che il nostro partito ha portato avanti a livello nazionale. In questa settimana sarà depositata la proposta di Andrea Mazziotti per una proposta di legge di iniziativa popolare per
l’inserimento nella nostra Costituzione dell’equità generazionale, dello sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente, temi di fondamentale importanza per il nostro paese ma, soprattutto, per il Mezzogiorno d’Italia che soffre di problemi cronici rispetto al dissesto idrogeologico e al fatto che i giovani del Sud sono costretti a lasciare i loro territori per trovare lavoro in altre aree del paese o del resto dell’Europa. Noi proponiamo un piano straordinario rispetto all’utilizzo della quota di fondo strutturale che l’Europa mette a disposizione, fatto insieme ad altre regioni, per rilanciare la Campania ed il Mezzogiorno. Tutto questo va nella direzione del lavoro, dell’impresa, dobbiamo impegnarci per fare in modo che ci sia lavoro sui nostri territori perché la risposta non è il reddito di cittadinanza. Il Mezzogiorno è un popolo di lavoratori che è sempre stato così e chi ci vuole raccontare che la risposta è l’assistenzialismo ci sta dicendo una bugia e, soprattutto, non ha nulla a che fare con la nostra cultura. Per quanto riguarda le candidature, la lista di +Europa che sarà presente alle elezioni europee credo debba esserci un rappresentante del nostro gruppo e del nostro territorio. Ci stiamo ragionando, c’è già la disponibilità di Alessandra Senatore, presidente del Consiglio Comunale di Pellezzano e tra i maggiori esponenti del nostro gruppo». Un momento di riflessione importante è stato suscitato dalle parole di Piercamillo Falasca, componente della segreteria di +Europa, che ha sottolineato l’importanza di considerare il Sud come una piattaforma di lancio verso l’Africa, per istituire scambi commerciali e di competenze. Falasca ha poi invitato Eugenio Canora, componente dell’Amministrazione cavese da sempre vicino ai bisogni dei cittadini e soprattutto dei più giovani, a rappresentare il partito a Palazzo di Città; mentre, un invito particolare è stato fatto ad Alessandra Senatore, presidente del Consiglio Comunale di Pellezzano, per rappresentare alle elezioni europee il suo territorio. Per il gruppo +Europa di Avellino ha relazionato Alfonso Maria Gallo, mentre per quello di Caserta Alessandro Martucci. Hanno contribuito al dibattito anche i movimenti
vicini ai temi di +Europa come Antonio Valitutto di “Italia in Comune”, Serena Mottola di “Volt”, di Antonluca Cuoco di “Ali” e di Giovanni Palladino di “Pde”. Nasce la Grande Orchestra di Fiat di Olga Chieffi Sarà un concerto particolare quello che stasera, alle ore 19,30 ospiterà la cattedrale di Policastro Bussentino, una performance attesa ben ventuno anni, sin da quel lontano 6 febbraio del 1998, quando i catalizzatori di eventi musicali della piazza di Sicilì,l’indimenticato Dott. Antonio Spina, il Sindaco Cono D’Elia, gli appassionati melomani e bandofili, Giuseppe Cangiano e Giannino Romanelli, sempre presenti attivi in ogni evento, dedicato in particolare ai gran concerti bandistici, ebbero l’idea di costituire la Grande Orchestra di Fiati del Parco del Cilento, affidandone la direzione artistica e musicale al M° Vincenzo Cammarano, docente del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, nonché clarinettista e direttore di comprovata esperienza, gusto e creatività. Questa sera, quel sogno, legato ad una terra ad alta densità di popolazione “musicale”, diventa realtà grazie all’ Associazione Culturale “Cilento terra di Musica” che vede aggiungersi ai primi fondatori, il Presidente Giovanni Ruocco, Vanna Puglisi, nominata Presidente onorario quale del defunto Antonio Spina, e ancora, Don Antonio Toriello, parroco di Licusati e docente di oboe del nostro conservatorio, l’Ingegnere Luca Castelluccio e del percussionista Gerardo Bovi, docente presso la Scuola ad Indirizzo Musicale dei plessi di Centola e Palinuro. Ospiti di Don Antonio Savino,
parroco della concattredale di Policastro, in una serata patrocinata dal Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano – Alburni, dal Comune di Sapri, che ha concesso l’uso dell’Auditorium Cesarino per le prove, dall’ Università popolare del Cilento, nonché dalla Diocesi Teggiano Policastro si esibiranno diverse formazioni corali provenienti dall’intero territorio del Parco in dialogo con un’orchestra di fiati che conta oltre cinquanta elementi. Programma eterogeneo quello scelto da Vincenzo Cammarano, che si è affidato alla struggente e intima semplicità del Mottetto K.618 Ave Verum Corpus, scritto da Wolfgang Amadeus Mozart, per quindi passare all’ouverture dell’ operetta “Ein Morgen, ein mittag und ein abend in Wien”, composta da Franz Von Suppè nel 1844. Dopo un introduzione epica e grandiosa la composizione espone un episodio solistico, un andante amoroso, con una melodia molto lirica che ricorda l’assolo dell’ ouverture “Dichter und Bauer”. La composizione prosegue con un movimento veloce dove tutta la formazione è impegnata in passaggi virtuosistici e incalzanti per poi arrivare ad un finale impetuoso e trascinante. Due gli interventi del soprano lirico leggero Teresa D’Alessandro, la quale si donerà alla platea, con tre celeberrimi valzer trasformandosi prima in Musetta tutta spigoli e vivacità, per elevare la sua sprezzante melodia “Quando m’en vo’ soletta”, sulla sua ammirata avvenenza, quindi, un omaggio a Luigi Arditi, latore di pagine di estremo pregio, tra cui appunto il valzer Il bacio: i versi del testo sono di Gottardo Aldighieri e la scrittura della musica risale al 1860, note pensate appositamente per la cantante Marietta Piccolomini, tra le più popolari dell’epoca, cavallo di battaglia di non pochi soprano, grazie alla sua eleganza e magnificenza. Teresa D’Alessandro, con le aigrette di Hanna Glavari, si congederà dal pubblico con il waltz dalla Die lustige Witwe “Tace il labbro”, romanticismo un po’ edulcorato, senza problemi, senza traumi, da vivere alla gior nata, abbracciati nei ritmi undue-tre della musica più appassionata e divertente. Passaggio in Spagna con
l’Intermedio della zarzuela “La Boda de Luis Alonso” di Gerònimo Gimenèz, che vedrà protagonista nella coinvolgente pagina, che schizza un quadretto pittoresco del mondo iberico, il percussionista alle castanuelas. La musica originale per orchestra di fiati sarà rappresentata da uno dei brani più famosi del compositore olandese Jacob de Haan, “The saint and the city”, datato 2003, una composizione che racconta la leggenda della città di Zwolle in Olanda, in cui si narra che nelle acque che circondano l’abitato viveva un drago che apparso, minacciò di distruggere la città con il suo alito di fuoco, se un sacrificio umano non gli fosse stato offerto. In soccorso degli abitanti di Zwolle intervenne San Michele Arcangelo che affrontò il drago in una battaglia senza eguali, battendolo. Per rappresentare l’Arcangelo Michele, il compositore ha scelto il brano Laudate Dominum; il drago, invece è evocato da una serie di accordi minacciosi. Gran finale con il Danzón n°2, un affascinante lavoro del compositore contemporaneo messicano Arturo Márquez, in cui si intrecciano malinconiche atmosfere sudamericane e ritmi trascinanti, che farà ballare l’intera platea. Chocolate Days, passione, gola e benefici Sulla scia della dolcissima fiaba dei fratelli Grimm, “le mele stregate di Biancaneve”; come nel film molto goloso “Chocolate” una novità assoluta “i capezzoli di Strega”. Ma passeggiando sul lungomare trieste tra gli stand dei maestri cioccolatieri non manca un riferimento anche alla tragedia di William Shakespeare con il “bacio di Giulietta” ed il “bacio di Romeo”. E’ un omaggio alla grande sensualità nel sapore inconfondibile del cioccolato, una sorta di forza che accende
l’eros e contribuisce al nostro buonumore, la V edizione di “Chocolate Days”, la Festa del Cioccolato Artigianale, ideata ed organizzata dal presidente di Claai Imprese Gianfranco Ferrigno, in collaborazione con Il Movimento turismo del Cioccolato e delle Eccellenze Italiane e tanagro legno Idea, con il patrocinio del Comune di Salerno e della Camera di Commercio di Salerno. Il cioccolato che conquistò subito i pasticceri dell’epoca quando fu maggiormente conosciuto e apprezzato dopo la scoperta dell’America e la sua importazione, ha già catturato i palati di tantissimi visitatori. tantissimi golosi e numerose aziende, diciassette maestri cioccolatieri, in rappresentanza delle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Calabria, Puglia, Molise e Campania che producono bontà “cioccolatose” contribuendo alla promozione della cultura del buon cioccolato di altissima qualità, uno dei prodotti più amati da adulti e bambini mettendo anche in evidenza le sue proprietà terapeutiche. tante le novità, le creazioni artigianali tipiche, abbinamenti innovativi con il cioccolato rappresentato in tutte le forme ed i colori, una kermesse dove ci si può abbandonare a ogni “peccato di gola” con tante i prelibatezze a base di cioccolato dove però non manca per chi vuole ravvedersi anche “l’Amaro del Peccato” ed il “Mostino”. I maestri cioccolatieri delle diverse regione d’Italia, veri e propri artisti capaci di trasformare il cibo degli dei in arte, anche per questa edizione di Chocolate Days hanno realizzato delle vere e proprie opere d’arte, creazioni artigianali ed artistiche al cioccolato ispirate alla forma simbolo per eccellenza della Pasqua, con l’obiettivo di conquistare il titolo del concorso “Sua Maestà l’uovo di Cioccolato 2019″. 14 le opere in mostra, veri pezzi da galleria d’arte, realizzate in cioccolato fondente e al latte dalle decorazioni in pasta di zucchero, abbellite da dettagli unici, usando diverse tecniche, per le quali sarà difficile trovare il coraggio di rompere l’uovo di cioccolato. tutte esteticamente molto raffinate firmate da una selezione di pasticcerie e cioccolatieri: Amnesia Cioccolateria di telese terme (Av), Cioccolateria todisco di
Sant’Antonio Abate (Av), Cioccolateria Biolzi di Bedonia (Parma), Pasticceria Antica Roma di Pontecagnano Faiano (Salerno), Pasticceria Le Rose di Salerno, Pasticceria Memmolo di Mirabella Eclano (Av), Pasticceria Severino di Palinuro (Sa), Cake Art di Elisabetta Sabatino di Giffoni Valle Piana (Sa), Cioccolato Bonta’ di Grottaminarda (Av), L’Oasi Del Dolce di Chiusano San Domenico, Pasticceria Arienzo di Salerno, Pasticceria Luciano di Oliveto Citra (Sa), Pasticceria Romolo di Salerno, Pasticceria Svizzera di Salerno. Spetterà ai visitatori che accederanno sul Lungomare di Salerno ammirare e votare la “migliore decorazione delle uova di cioccolato”, decretando l’uovo più bello ed originale. E per l’ultima giornata di “Chocolate Days” un altro show cooking sul cioccolato nello stand dedicato al laboratorio della Claai. Oggi alle 18, il maestro cioccolatiere Aniello Esposito preparerà la torta al cioccolato fino de Aroma. E come per una vera festa che si rispetti non mancheranno attività per i bambini con intrattenimento ed animazione a cura della Ludoteca Pedagogica Micro Nido Enjoy, gestita dalla cooperativa Giovamente di Salerno: ballon art, baby dance, laboratori creativi, dalle ore 10-13 e dalle ore 16.30-19.30. Orario di apertura degli stand al pubblico fino a domenica 31 marzo con orario continuato dalle 10 alle 22. Ingresso gratuito. «Non siamo disposti a rinunciare a nessuno dei diritti conquistati» Aniello Palumbo
“Giù le mani dai nostri corpi ribelli e dai nostri desideri favolosi”. Era questo lo slogan che campeggiava su uno degli striscioni che ieri sera tanti giovani hanno esposto, insieme a dei cartelli, in Piazza Portanova, durante la manifestazione di protesta organizzata dalla rete nazionale transfemminista e femminista “Non una di meno”, contro il “Congresso Mondiale delle Famiglie” di Verona. Giovani, ma non solo, vestiti di nero e di viola. “Il viola è il colore della rivendicazione e della libertà delle donne – ha spiegato Francesco Napoli, presidente dell’Arcigay di Salerno, che ha contribuito all’organizzazione della manifestazione – Il congresso di Verona è discriminatorio nei confronti di tutte le famiglie non tradizionali: si continua a riproporre un dettato arcaico e patriarcale. In tutta Italia sono state organizzate manifestazioni come questa e a Verona stanno manifestando oltre cinquantamila persone per rivendicare il diritto delle donne all’autodeterminazione, per rivendicare e tutelare la legge 194 sull’aborto, per continuare a dire No a ogni forma di discriminazione e violenza, per rivendicare le unioni civili e ricordare che in questo Paese esiste ancora la democrazia laica. Dal congresso di Verona si sta lanciando un messaggio di odio e di discriminazione. Da tutte le piazze d’Italia e da Salerno, sta invece arrivando un messaggio di uguaglianza, di amore, di tolleranza e una visione laica e aperta della società”. A ribadire che a Verona si portano avanti valori Il Congresso mondiale della Famiglia che si celebra a Verona ha alimentato il dibattito anche nella città di Salerno dove sono state allestite anche delle manifestazioni tese a dissentire su quello che è l’obiettivo del Congresso delle Famiglie. Salerno come le altre città italiane è divisa. Sull’argomento è intervenuto il parlamentare salernitano Alfonso Andria. “La famiglia non si tutela con le barricate, men che meno rimettendo in discussione – peraltro senza che ve ne siano le condizioni – leggi che riflettono scelte ampiamente condivise, sia pure in un contesto di pluralismo culturale, dalla coscienza civile del Paese. Un impegno serio in favore della famiglia deve, al
contrario, concentrarsi sulla richiesta di concreti interventi di sostegno attraverso fondi e servizi adeguati. Il tono che caratterizza il Congresso di Verona, a mio avviso, inaccettabile, certamente non aiuta la ricerca di soluzioni a problemi reali e anzi spesso si si traduce nel disprezzo e nell’insulto verso intere categorie di cittadini. Anche il Papa non ha voluto esimersi da un commento definendo l’iniziativa “giusta nella sostanza ma sbagliata nel metodo”. E infatti, sulla carta, i temi sono la centralità della famiglia nella società , la promozione della natalità , il rispetto della donna. Ma poi l’uso che di questi argomenti si fa è ben altro e assai elevato è il tasso di strumentalità che connota le varie adesioni da parte delle forze politiche, in specie quelle di maggioranza, all’interno delle quali diverse sono le voci fuori dal coro! Persino tra esponenti dell’Esecutivo (Salvini e Spadafora) che danno spettacolo con botte e risposte velenose, fortemente indicative di un malessere ormai non più sommerso che addirittura potrebbe preludere alla rottura della solidarietà politica, o meglio rappresentare l’utile pretesto perché si consegua quell’obiettivo da tempo perseguito dalla Lega. Del resto qualche imbarazzo l’iniziativa già lo aveva suscitato: la Presidenza del Consiglio dei Ministri dopo aver accordato il patrocinio lo ha ritirato; il Presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia ha espresso, con coraggio e nettezza, forte preoccupazione per gli equivoci grossolani e fuorvianti che si stanno creando: “se in questa discussione c’e ̀ una patologia è l’omofobia, non l’omosessualità ” . La coscienza democratica di questo nostro Paese è nell’attitudine al confronto che i Cittadini sono abituati ad esercitare sui grandi temi che regolano la convivenza civile in una Comunità nazionale matura, che non si lascia condizionare acriticamente dal capopopolo di turno!”. AlfonsoAndria che appartengono soltanto ad una parte della società, è stata Manuela Marmo, componente della “Chiesa Pastafariana Italiana”. “Una parte della società che oggi non è più così grande. Si sta rinunciando alla grande opportunità di contribuire alla
realizzazione di tutti i cittadini e della loro felicità: dagli indirizzi dei congressisti è esclusa una quantità enorme di persone che non potranno mai entrare nei loro modelli. Bisognerebbe cambiare prospettiva: non bisogna partire dalla famiglia, da questo tipo di unione, ma dal sentimento d’amore che si concretizza in forme diverse. Unioni diverse possono nascere dallo stesso sentimento: non c’è un’unione che può minacciare qualcuno». Presente anche Margaret Cittadino rappresentante di “Cittadinanza Attiva” e dell’organizzazione sindacale Cgil Pensionati. “A Verona, gente arrogante e ipocrita, componente di famiglie anomale, vuole imporre famiglie regolari agli altri e imporre il controllo sul proprio corpo. Noi non siamo disposti a rinunciare a nessuno dei diritti conquistati”. Un romanzo per affrontare il tema dell’Italsider Un romanzo per affrontare una tematica dibattuta e controversa come l’Italsider di Bagnoli. Nato “dall’esigenza di raccontare una storia”, come spiegato da Gigi e Ross, il duo di cabarettisti che lo hanno ideato come una sceneggiatura e poi diventato un libro, “La maledizione dell’acciaio”, scritto da Oreste Ciccariello. Libro presentato ieri al Mondadori Book Store del centro commerciale La Fabbrica che ha visto come moderatore Lorenzo Forte, presidente del Comitato Salute e Vita. Insieme agli autori, Ivan Romano, fotoreporter, Francesco Morra, sindaco di Pellezzano, Paolo Fierro, medico e vice presidente dell’Associazione Nazionale Medicina Democratica e Antonio Di Giacomo, vicepresidente del Comitato Salute e Vita. Il tema della bonifica dell’area dell’ex Italsider a Bagnoli, nodo ancora oggi irrisolto nella città di
Napoli, affrontato nel romanzo attraverso la storia del protagonista che dopo la scomparsa del padre, operaio dell’acciaieria, per una patologia ascrivibile all’attività dell’impianto, decide di combattere quello che viene definito “il mostro” attraverso lo studio e la laurea in medicina per entrare, con risvolti inaspettati e imprevisti, nella commissione di bonifica dell’Italsider, si intreccia con la vicenda della delocalizzazione delle fonderie Pisano a Salerno, una battaglia che il Comitato Salute e Vita porta avanti da anni. Come testimoniato anche dall’intervento del primo cittadino di Pellezzano, comune che vive in prima linea la problematica legata all’attività delle fonderie. Ponte Genova, il perito: «Stralli corrosi e lavori a metà» Bernhard Elsener, uno dei periti nominati dal giudice Angela Maria Nutini per l’incidente probatorio nell’inchiesta sul ponte Morandi, interviene sul crollo e alla Radiotelevisione svizzera racconta che se Autostrade avesse compiuto su tutti i sostegni l’intervento di rinforzo eseguito su uno soltanto “il ponte sarebbe ancora in piedi”. La premessa di Elsener, riferisce oggi il Secolo XIX dopo aver visto il documentario ‘Il ponte spezzato’ trasmesso da Rsi, e’ che “il difetto del Morandi, visto con gli occhi di oggi, e’ che non ha ridondanza: quando uno degli stralli (i tiranti con anima in acciaio e guaina in calcestruzzo che scendono da ciascuno dei tre piloni principali, ndr ) si rompe, cade il ponte”. Ed e’ andata cosi’? “A causa dei problemi di umidita’ i cavi si sono assottigliati e si spezzano facilmente. E abbiamo trovato meno
cavi integri di quelli che avremmo dovuto trovare”. – Il Secolo sottolinea che sia i legali della galassia Autostrade sia quelli che assistono i dirigenti ministeriali nel mirino stanno valutando se e come intraprendere azioni dopo queste dichiarazioni del perito svizzero: “L’exploit televisivo e’ comunque inaudito gli accertamento sono ancora in corso” hanno detto alcuni di loro, riferisce il quotidiano. “Il crollo ci ha dimostrato quello che si sa dagli Anni 80: il calcestruzzo armato non e’ eterno, si puo’ deteriorare”, ha affermato Elsener. Perche’ il Morandi e’ caduto? “E’ basato su un particolare sistema di bilanciamento: quando manca uno degli stralli diventa asimmetrico e cade”. “Gli stralli sono solo 4 per pilone e questo e’ il punto debole – ha spiegato il perito -. Se fallisce uno dei quattro stralli, la pila crolla, non c’e’ possibilita’ che resti in piedi”. Quanto a possibili concause del disastro tra cui la famigerata caduta di una bobina da un camion in transito, “Rimaniamo con i piedi per terra e non cerchiamo cose fantasiose… Se nel 1993 avessero riparato tutti i piloni, il ponte sarebbe in piedi”. Del consulente del Politecnico di Milano che segnalo’ criticita’ ma non ottenne risposta dal concessionario, per Elsener “doveva sollecitare o rivolgersi al Ministero, non puo’ dormire tranquillamente”. Annalisa Moccia torna ad arbitrare nel Cilento: accolta con fiori e applausi Fiori e tanti applausi. Una settimana dopo i commenti offensivi di un telecronista locale, in occasione della gara di Eccellenza (Girone B) Agropoli-Sant’Agnello,la guardialinee
Annalisa Moccia è tornata nel Cilento ieri pomeriggio. Designata nel match tra la Polisportiva Santa Maria 1932 e la Virtus Avellino, la 28enne della sezione Aia di Nola è infatti stata accolta allo stadio “Carrano” di Castellabate dagli applausi dei tanti tifosi accorsi. Prima della gara, Annalisa ha ricevuto un omaggio floreale dall’Amministrazione del Comune di Castellabate rappresentato dall’Assessore alle Pari Opportunità Elisabetta Martuscelli e da alcune associazioni locali. Domenica scorsa, la guardalinee era stata offesa dal telecronista Sergio Vessicchio che aveva affermato in diretta: “è uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri, è una cosa inguardabile”. Diretto dall’arbitro Gianluca Andolfi, di Ercolano, l’incontro è filato via senza troppi sussulti, finendo 0-0. Ma stavolta gli occhi erano tutti per Annalisa Moccia, che è uscita a fine partita tra i cori e gli applausi dei sostenitori locali. Intanto, Sergio Vessicchio, sospeso dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha fatto sapere attraverso i social network di voler incontrare la guardalinee per scusarsi e consegnarle un mazzo di fiori. Manca il piano urbano per il traffico, Agosto scrive al Prefetto e avverte il Comune A Salerno manca un piano urbano del traffico a norma di legge. Dopo che la scorsa domenica la città è rimasta bloccata dal traffico veicolare, l’associazione Liberamente insieme torna ad attaccare il Comune. «Gli organi comunali competenti hanno il dovere di approvare un piano urbano deltraffico per il miglioramento delle condizioni della circolazione e sono
obbligati al suo aggiornamento ogni due anni – scrive l’avvocato Oreste Agosto – I cittadini salernitani hanno già diffidato il sindaco, l’assessore comunale alla mobilità, il comandante dei vigili urbani di Salerno e gli altri organi comunali competenti ad adottare il piano urbano del traffico conforme a legge ed a provvedere al suo aggiornamento e adeguamento, obbligo violato da circa 20 anni». Così Agosto, con la sua Liberamente insieme, ha deciso di interpellare il Prefetto di Salerno affinché proceda con l’adozione di «tutti i provvedimenti opportuni e necessari previsti dall’ordinamento, per evitare pericoli sia alla sicurezza pubblica, sia all’ordine pubblico, sia alla incolumità pubblica, sia alla salute dei cittadini che all’ambiente, a causa delle inadempienze comunali. Si invitano, altresì, tutti gli organi ed autorità, ognuno per quanto di rispettiva competenza ad adottare i provvedimenti previsti per legge, ivi compreso la procedura di scioglimento del consiglio comunale di Salerno, per reiterate violazioni di legge». Con la sua missiva, Agosto ha inteso anche dara un «preavviso dei danni imputabili nei confronti ditutti gli organi competenti alla adozione del piano urbano deltraffico, per danni causati a persone, cose ed alla pubblica e privata incolumità» Salvini: “Orgoglioso di essere sfigato” Nella citta’ dell’amore va in scena lo scontro politico, sullo sfondo del congresso della famiglia, tra le due anime del governo, Lega e M5s, una pro, l’altra contro la kermesse di Verona. Il leader indiscusso dell’evento, il piu’ atteso, e’ il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini che va incontro al suo alleato – “la 194 non si tocca” – ma che si
smarca nuovamente e attacca col sorriso Luigi Di Maio che intanto a Roma ha organizzato un appuntamento che ha il sapore di una contro manifestazione: “A qualche collega distratto di governo che pensa che qui dentro si guardi indietro dico che qui si prepara il futuro e se questo significa essere sfigato”, allora “sono orgoglioso di essere sfigato”. E lo fa con le spalle ‘coperte’ dall’intervento di papa Francesco che ha ribadito il pensiero della Chiesa sul congresso: “corretto nella sostanza ma sbagliato nel metodo”. “E io sono un uomo di sostanza, e se il Santo Padre condivide la sostanza…”, dice Salvini mentre scrosciano gli applausi della sala. Controbilanciati pero’ dalle decine di migliaia di persone che hanno sfilato per Verona contro il Congresso. Ma Di Maio non e’ l’unico bersaglio del leader leghista, forte di un’accoglienza senza eguali nella citta’ scaligera. Una frecciata e’ indirizzata anche al sottosegretario M5s Vincenzo Spadafora. E’ sua la dichiarazione che in futuro non ci sara’ piu’ spazio per un’alleanza tra M5s e Lega. “Spadafora si occupi di rendere piu’ veloci le adozioni gli risponde seccamente – ci sono piu’ di 30mila famiglie che attendono di adottare un bambino”. E se non bastasse, ritorna agli albori del suo partito, prendendosela con i “comunisti, che esistono ancora, sono da difendere gli ultimi esistenti, rappresentanti di un passato che ha milioni di morti sulle spalle” e anche con “gli intellettuali di sinistra che anche se leggono piu’ libri dei leghisti non li capiscono”, e indossa una maglietta blu con il disegno stilizzato di una mamma, un papa’ e due bambini. Ce n’e’ anche per i giornalisti, “che truccano le notizie, ma tanto oggi c’e’ la rete”. Per i temi del Congresso c’e’ poco spazio anche la leader di Fdi Giorgia Meloni fa il pieno di applausi parlando da unica segretaria donna di un partito e da mamma: “Ci hanno definiti retrogradi, sfigati, oscurantisti, impresentabili, ma impresentabili sono coloro che sono a favore dell’utero in affitto e chi tenta di bloccare lo sviluppo di ragazzini di 11 anni (con il farmaco Gender, ndr). Retrogradi sono quelli che vogliono che torni la censura in Italia facendo si’ che
un appuntamento come questo non possa essere celebrato”. E sulla 194 tuona: “Voglio dire che molte abortiscono perche’ non hanno alternative, perche’ non e’ autodeterminazione che c’e’ quando si puo’ fare un’altra scelta”. Insieme a Salvini arrivano sul palco anche i mini stri della Scuola e della Famiglia. Equilibrato l’intervento di Marco Bussetti: “La scuola e’ aperta, inclusiva, plurale e voglio sottolineare che non sono in discussione i processi di emancipazione e i diritti acquisiti”. Ironico e pungente il contributo di Lorenzo Fontana, che gioca in casa: “Ricordo che Di Maio ha parlato di aiuti alle famiglie anche attraverso i coefficienti familiari. Bene Luigi, mo’ uaglio’ gli manda a dire in dialetto lo devi fare. Ora passa dalle parole ai fatti”. Il Palazzo della Gran Guardia si svuota dopo tanto clamore, pure la folla di curiosi che ha presidiato Piazza Bra’ per tutta la giornata si allontana insieme ai blindati delle forze dell’ordine. Se ne vanno quelli che erano venuti per applaudire Salvini e quelli che invece erano li’ per criticarlo, chi difendeva il Congresso e chi lo ha osteggiato con striscioni e slogan. «La famiglia non si tutela con le barricate» Il Congresso mondiale della Famiglia che si celebra a Verona ha alimentato il dibattito anche nella città di Salerno dove sono state allestite anche delle manifestazioni tese a dissentire su quello che è l’obiettivo del Congresso delle Famiglie. Salerno come le altre città italiane è divisa. Sull’argomento è intervenuto il parlamentare salernitano Alfonso Andria. “La famiglia non si tutela con le barricate, men che meno rimettendo in discussione – peraltro senza che ve
ne siano le condizioni – leggi che riflettono scelte ampiamente condivise, sia pure in un contesto di pluralismo culturale, dalla coscienza civile del Paese. Un impegno serio in favore della famiglia deve, al contrario, concentrarsi sulla richiesta di concreti interventi di sostegno attraverso fondi e servizi adeguati. Il tono che caratterizza il Congresso di Verona, a mio avviso, inaccettabile, certamente non aiuta la ricerca di soluzioni a problemi reali e anzi spesso si si traduce nel disprezzo e nell’insulto verso intere categorie di cittadini. Anche il Papa non ha voluto esimersi da un commento definendo l’iniziativa “giusta nella sostanza ma sbagliata nel metodo”. E infatti, sulla carta, i temi sono la centralita ̀ della famiglia nella societa ̀ , la promozione della natalita ̀, il rispetto della donna. Ma poi l’uso che di questi argomenti si fa è ben altro e assai elevato è il tasso di strumentalità che connota le varie adesioni da parte delle forze politiche, in specie quelle di maggioranza, all’interno delle quali diverse sono le voci fuori dal coro! Persino tra esponenti dell’Esecutivo (Salvini e Spadafora) che danno spettacolo con botte e risposte velenose, fortemente indicative di un malessere ormai non più sommerso che addirittura potrebbe preludere alla rottura della solidarietà politica, o meglio rappresentare l’utile pretesto perché si consegua quell’obiettivo da tempo perseguito dalla Lega. Del resto qualche imbarazzo l’iniziativa già lo aveva suscitato: la Presidenza del Consiglio dei Ministri dopo aver accordato il patrocinio lo ha ritirato; il Presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia ha espresso, con coraggio e nettezza, forte preoccupazione per gli equivoci grossolani e fuorvianti che si stanno creando: “se in questa discussione c’e ̀ una patologia e ̀ l’omofobia, non l’omosessualita ̀ ”. La coscienza democratica di questo nostro Paese è nell’attitudine al confronto che i Cittadini sono abituati ad esercitare sui grandi temi che regolano la convivenza civile in una Comunità nazionale matura, che non si lascia condizionare acriticamente dal capopopolo di turno!”.
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