Serve "una Campania +Europea"

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Serve “una Campania +Europea”
di Fedele di Nunno

Grande   successo    di   presenze,   ieri   pomeriggio,   per   la
conferenza stampa di +Europa a Cava de’ Tirreni. Il tema
fondante dell’incontro, in vista delle elezioni europee, è
stato “Per una Campania +Europea” e ha visto la partecipazione
di molti esponenti presenti sul territorio del partito di Emma
Bonino e del segretario Benedetto Della Vedova che, a
sorpresa, è intervenuto telefonicamente da Roma per salutare
tutti i presenti ed esporre le ultime novità sul fronte delle
elezioni che si terranno il 26 maggio. «Abbiamo deciso tutti
insieme di sfidare la corrente, – ha dichiarato il segretario
Della Vedova – per citare lo slogan che abbiamo utilizzato e
continuamo ad utilizzare, per una scelta coraggiosa di
autonomia e di valorizzazione degli elementi distintivi di
+Europa. È stato presentato il simbolo del Pd che contiene un
riferimento significativo all’Europa, questo è il primo punto
di soddisfazione per noi dal punto di vista politico poiché
quando siamo partiti è sembrato un progetto astruso quello
sull’Europa. Più di un anno fa ci sembrava di essere davvero
controcorrente, oggi il partito più grande di opposizione
sceglie di correre alle elezioni europee nel nome dell’Europa.
Noi facciamo tanti auguri al Pd e a Carlo Calenda. Corriamo il
rischio perché vogliamo fare impresa politica e raccogliere le
speranze ed i voti dei cittadini per combattere il nazional
populismo». Dopo i saluti istituzionali del sindaco di
Pellezzano, Francesco Morra, e del primo cittadino di Cava de’
Tirreni, Vincenzo Servalli, il primo ad intervenire è stato
Antonio Santoro, responsabile di Salerno e provincia di
+Europa: «Abbiamo cercato di portare sul nostro territorio e
ai nostri cittadini tutte le proposte, i temi e le iniziative
che il nostro partito ha portato avanti a livello nazionale.
In questa settimana sarà depositata la proposta di Andrea
Mazziotti per una proposta di legge di iniziativa popolare per
l’inserimento nella nostra Costituzione dell’equità
generazionale, dello sviluppo sostenibile e della tutela
dell’ambiente, temi di fondamentale importanza per il nostro
paese ma, soprattutto, per il Mezzogiorno d’Italia che soffre
di problemi cronici rispetto al dissesto idrogeologico e al
fatto che i giovani del Sud sono costretti a lasciare i loro
territori per trovare lavoro in altre aree del paese o del
resto dell’Europa. Noi proponiamo un piano straordinario
rispetto all’utilizzo della quota di fondo strutturale che
l’Europa mette a disposizione, fatto insieme ad altre regioni,
per rilanciare la Campania ed il Mezzogiorno. Tutto questo va
nella direzione del lavoro, dell’impresa, dobbiamo impegnarci
per fare in modo che ci sia lavoro sui nostri territori perché
la risposta non è il reddito di cittadinanza. Il Mezzogiorno è
un popolo di lavoratori che è sempre stato così e chi ci vuole
raccontare che la risposta è l’assistenzialismo ci sta dicendo
una bugia e, soprattutto, non ha nulla a che fare con la
nostra cultura. Per quanto riguarda le candidature, la lista
di +Europa che sarà presente alle elezioni europee credo debba
esserci un rappresentante del nostro gruppo e del nostro
territorio. Ci stiamo ragionando, c’è già la disponibilità di
Alessandra Senatore, presidente del Consiglio Comunale di
Pellezzano e tra i maggiori esponenti del nostro gruppo». Un
momento di riflessione importante è stato suscitato dalle
parole di Piercamillo Falasca, componente della segreteria di
+Europa, che ha sottolineato l’importanza di considerare il
Sud come una piattaforma di lancio verso l’Africa, per
istituire scambi commerciali e di competenze. Falasca ha poi
invitato Eugenio Canora, componente dell’Amministrazione
cavese da sempre vicino ai bisogni dei cittadini e soprattutto
dei più giovani, a rappresentare il partito a Palazzo di
Città; mentre, un invito particolare è stato fatto ad
Alessandra Senatore, presidente del Consiglio Comunale di
Pellezzano, per rappresentare alle elezioni europee il suo
territorio. Per il gruppo +Europa di Avellino ha relazionato
Alfonso Maria Gallo, mentre per quello di Caserta Alessandro
Martucci. Hanno contribuito al dibattito anche i movimenti
vicini ai temi di +Europa come Antonio Valitutto di “Italia in
Comune”, Serena Mottola di “Volt”, di Antonluca Cuoco di “Ali”
e di Giovanni Palladino di “Pde”.

Nasce la Grande Orchestra di
Fiat
di Olga Chieffi

Sarà un concerto particolare quello che stasera, alle ore
19,30 ospiterà la cattedrale di Policastro Bussentino, una
performance attesa ben ventuno anni, sin da quel lontano 6
febbraio del 1998, quando i catalizzatori di eventi musicali
della piazza di Sicilì,l’indimenticato Dott. Antonio Spina, il
Sindaco Cono D’Elia, gli appassionati melomani e bandofili,
Giuseppe Cangiano e Giannino Romanelli, sempre presenti attivi
in ogni evento, dedicato in particolare ai gran concerti
bandistici, ebbero l’idea di costituire la Grande Orchestra di
Fiati del Parco del Cilento, affidandone la direzione
artistica e musicale al M° Vincenzo Cammarano, docente del
Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, nonché clarinettista e
direttore di comprovata esperienza, gusto e creatività. Questa
sera, quel sogno, legato ad una terra ad alta densità di
popolazione “musicale”, diventa realtà grazie all’
Associazione Culturale “Cilento terra di Musica” che vede
aggiungersi ai primi fondatori, il Presidente Giovanni Ruocco,
Vanna Puglisi, nominata Presidente onorario quale del defunto
Antonio Spina, e ancora, Don Antonio Toriello, parroco
di Licusati e docente di oboe del nostro conservatorio,
l’Ingegnere Luca Castelluccio e del percussionista Gerardo
Bovi, docente presso la Scuola ad Indirizzo Musicale dei
plessi di Centola e Palinuro. Ospiti di Don Antonio Savino,
parroco della concattredale di Policastro, in una serata
patrocinata dal Parco Nazionale del Cilento – Vallo di Diano –
Alburni, dal Comune di Sapri, che ha concesso l’uso
dell’Auditorium Cesarino per le prove, dall’ Università
popolare del Cilento, nonché dalla Diocesi Teggiano Policastro
si esibiranno diverse formazioni corali provenienti
dall’intero territorio del Parco in dialogo con un’orchestra
di fiati che conta oltre cinquanta elementi. Programma
eterogeneo quello scelto da Vincenzo Cammarano, che si è
affidato alla struggente e intima semplicità del Mottetto
K.618 Ave Verum Corpus, scritto da Wolfgang Amadeus Mozart,
per quindi passare all’ouverture dell’ operetta “Ein Morgen,
ein mittag und ein abend in Wien”, composta da Franz Von Suppè
nel 1844. Dopo un introduzione epica e grandiosa la
composizione espone un episodio solistico, un andante amoroso,
con una melodia molto lirica che ricorda l’assolo dell’
ouverture “Dichter und Bauer”. La composizione prosegue con un
movimento veloce dove tutta la formazione è impegnata in
passaggi virtuosistici e incalzanti per poi arrivare ad un
finale impetuoso e trascinante. Due gli interventi del soprano
lirico leggero Teresa D’Alessandro, la quale si donerà alla
platea, con tre celeberrimi valzer trasformandosi prima in
Musetta tutta spigoli e vivacità, per elevare la sua
sprezzante melodia “Quando m’en vo’ soletta”, sulla sua
ammirata avvenenza, quindi, un omaggio a Luigi Arditi, latore
di pagine di estremo pregio, tra cui appunto il valzer Il
bacio: i versi del testo sono di Gottardo Aldighieri e la
scrittura della musica risale al 1860, note pensate
appositamente per la cantante Marietta Piccolomini, tra le più
popolari dell’epoca, cavallo di battaglia di non pochi
soprano, grazie alla sua eleganza e magnificenza. Teresa
D’Alessandro, con le aigrette di Hanna Glavari, si congederà
dal pubblico con il waltz dalla Die lustige Witwe “Tace il
labbro”, romanticismo un po’ edulcorato, senza problemi, senza
traumi, da vivere alla gior
nata, abbracciati nei ritmi undue-tre della musica più
appassionata e divertente. Passaggio in Spagna con
l’Intermedio della zarzuela “La Boda de Luis Alonso” di
Gerònimo Gimenèz, che vedrà protagonista nella coinvolgente
pagina, che schizza un quadretto pittoresco del mondo iberico,
il percussionista alle castanuelas. La musica originale per
orchestra di fiati sarà rappresentata da uno dei brani più
famosi del compositore olandese Jacob de Haan, “The saint and
the city”, datato 2003, una composizione che racconta la
leggenda della città di Zwolle in Olanda, in cui si narra che
nelle acque che circondano l’abitato viveva un drago che
apparso, minacciò di distruggere la città con il suo alito di
fuoco, se un sacrificio umano non gli fosse stato offerto. In
soccorso degli abitanti di Zwolle intervenne San Michele
Arcangelo che affrontò il drago in una battaglia senza eguali,
battendolo. Per rappresentare l’Arcangelo Michele, il
compositore ha scelto il brano Laudate Dominum; il drago,
invece è evocato da una serie di accordi minacciosi. Gran
finale con il Danzón n°2, un affascinante lavoro del
compositore contemporaneo messicano Arturo Márquez, in cui si
intrecciano malinconiche atmosfere sudamericane e ritmi
trascinanti, che farà ballare l’intera platea.

Chocolate Days,                          passione,
gola e benefici
Sulla scia della dolcissima fiaba dei fratelli Grimm, “le mele
stregate di Biancaneve”; come nel film molto goloso
“Chocolate” una novità assoluta “i capezzoli di Strega”. Ma
passeggiando sul lungomare trieste tra gli stand dei maestri
cioccolatieri non manca un riferimento anche alla tragedia di
William Shakespeare con il “bacio di Giulietta” ed il “bacio
di Romeo”. E’ un omaggio alla grande sensualità nel sapore
inconfondibile del cioccolato, una sorta di forza che accende
l’eros e contribuisce al nostro buonumore, la V edizione di
“Chocolate Days”, la Festa del Cioccolato Artigianale, ideata
ed organizzata dal presidente di Claai Imprese Gianfranco
Ferrigno, in collaborazione con Il Movimento turismo del
Cioccolato e delle Eccellenze Italiane e tanagro legno Idea,
con il patrocinio del Comune di Salerno e della Camera di
Commercio di Salerno. Il cioccolato che conquistò subito i
pasticceri dell’epoca quando fu maggiormente conosciuto e
apprezzato dopo la scoperta dell’America e la sua
importazione, ha già catturato i palati di tantissimi
visitatori. tantissimi golosi e numerose aziende, diciassette
maestri cioccolatieri, in rappresentanza delle regioni
Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Calabria, Puglia, Molise e
Campania che producono bontà “cioccolatose” contribuendo alla
promozione della cultura del buon cioccolato di altissima
qualità, uno dei prodotti più amati da adulti e bambini
mettendo anche in evidenza le sue proprietà terapeutiche.
tante le novità, le creazioni artigianali tipiche, abbinamenti
innovativi con il cioccolato rappresentato in tutte le forme
ed i colori, una kermesse dove ci si può abbandonare a ogni
“peccato di gola” con tante i prelibatezze a base di
cioccolato dove però non manca per chi vuole ravvedersi anche
“l’Amaro del Peccato” ed il “Mostino”. I maestri cioccolatieri
delle diverse regione d’Italia, veri e propri artisti capaci
di trasformare il cibo degli dei in arte, anche per questa
edizione di Chocolate Days hanno realizzato delle vere e
proprie opere d’arte, creazioni artigianali ed artistiche al
cioccolato ispirate alla forma simbolo per eccellenza della
Pasqua, con l’obiettivo di conquistare il titolo del concorso
“Sua Maestà l’uovo di Cioccolato 2019″. 14 le opere in mostra,
veri pezzi da galleria d’arte, realizzate in cioccolato
fondente e al latte dalle decorazioni in pasta di zucchero,
abbellite da dettagli unici, usando diverse tecniche, per le
quali sarà difficile trovare il coraggio di rompere l’uovo di
cioccolato. tutte esteticamente molto raffinate firmate da una
selezione di pasticcerie e cioccolatieri: Amnesia
Cioccolateria di telese terme (Av), Cioccolateria todisco di
Sant’Antonio Abate (Av), Cioccolateria Biolzi di Bedonia
(Parma), Pasticceria Antica Roma di Pontecagnano Faiano
(Salerno), Pasticceria Le Rose di Salerno, Pasticceria Memmolo
di Mirabella Eclano (Av), Pasticceria Severino di Palinuro
(Sa), Cake Art di Elisabetta Sabatino di Giffoni Valle Piana
(Sa), Cioccolato Bonta’ di Grottaminarda (Av), L’Oasi Del
Dolce di Chiusano San Domenico, Pasticceria Arienzo
di Salerno, Pasticceria Luciano di Oliveto Citra (Sa),
Pasticceria Romolo di Salerno, Pasticceria Svizzera di
Salerno. Spetterà ai visitatori che accederanno sul Lungomare
di Salerno ammirare e votare la “migliore decorazione delle
uova di cioccolato”, decretando l’uovo più bello ed originale.
E per l’ultima giornata di “Chocolate Days” un altro show
cooking sul cioccolato nello stand dedicato al laboratorio
della Claai. Oggi alle 18, il maestro cioccolatiere Aniello
Esposito preparerà la torta al cioccolato fino de Aroma. E
come per una vera festa che si rispetti non mancheranno
attività per i bambini con intrattenimento ed animazione a
cura della Ludoteca Pedagogica Micro Nido Enjoy, gestita dalla
cooperativa Giovamente di Salerno: ballon art, baby dance,
laboratori creativi, dalle ore 10-13 e dalle ore 16.30-19.30.
Orario di apertura degli stand al pubblico fino a domenica 31
marzo con orario continuato dalle 10 alle 22. Ingresso
gratuito.

«Non   siamo   disposti a
rinunciare a nessuno dei
diritti conquistati»
Aniello Palumbo
“Giù le mani dai nostri corpi ribelli e dai nostri desideri
favolosi”. Era questo lo slogan che campeggiava su uno degli
striscioni che ieri sera tanti giovani hanno esposto, insieme
a dei cartelli, in Piazza Portanova, durante la manifestazione
di protesta organizzata dalla rete nazionale transfemminista e
femminista “Non una di meno”, contro il “Congresso Mondiale
delle Famiglie” di Verona. Giovani, ma non solo, vestiti di
nero e di viola. “Il viola è il colore della rivendicazione e
della libertà delle donne – ha spiegato Francesco Napoli,
presidente dell’Arcigay di Salerno, che ha contribuito
all’organizzazione della manifestazione – Il congresso di
Verona è discriminatorio nei confronti di tutte le famiglie
non tradizionali: si continua a riproporre un dettato arcaico
e patriarcale. In tutta Italia sono state organizzate
manifestazioni come questa e a Verona stanno manifestando
oltre cinquantamila persone per rivendicare il diritto delle
donne all’autodeterminazione, per rivendicare e tutelare la
legge 194 sull’aborto, per continuare a dire No a ogni forma
di discriminazione e violenza, per rivendicare le unioni
civili e ricordare che in questo Paese esiste ancora la
democrazia laica. Dal congresso di Verona si sta lanciando un
messaggio di odio e di discriminazione. Da tutte le piazze
d’Italia e da Salerno, sta invece arrivando un messaggio di
uguaglianza, di amore, di tolleranza e una visione laica e
aperta della società”. A ribadire che a Verona si portano
avanti valori Il Congresso mondiale della Famiglia che si
celebra a Verona ha alimentato il dibattito anche nella città
di Salerno dove sono state allestite anche delle
manifestazioni tese a dissentire su quello che è l’obiettivo
del Congresso delle Famiglie. Salerno come le altre città
italiane è divisa. Sull’argomento è intervenuto il
parlamentare salernitano Alfonso Andria. “La famiglia non si
tutela con le barricate, men che meno rimettendo in
discussione – peraltro senza che ve ne siano le condizioni –
leggi che riflettono scelte ampiamente condivise, sia pure in
un contesto di pluralismo culturale, dalla coscienza civile
del Paese. Un impegno serio in favore della famiglia deve, al
contrario, concentrarsi sulla richiesta di concreti interventi
di sostegno attraverso fondi e servizi adeguati. Il tono che
caratterizza il Congresso di Verona, a mio avviso,
inaccettabile, certamente non aiuta la ricerca di soluzioni a
problemi reali e anzi spesso si si traduce nel disprezzo e
nell’insulto verso intere categorie di cittadini. Anche il
Papa non ha voluto esimersi da un commento definendo
l’iniziativa “giusta nella sostanza ma sbagliata nel metodo”.
E infatti, sulla carta, i temi sono la centralità della
famiglia nella società , la promozione della natalità   , il
rispetto della donna. Ma poi l’uso che di questi argomenti si
fa è ben altro e assai elevato è il tasso di strumentalità che
connota le varie adesioni da parte delle forze politiche, in
specie quelle di maggioranza, all’interno delle quali diverse
sono le voci fuori dal coro! Persino tra esponenti
dell’Esecutivo (Salvini e Spadafora) che danno spettacolo con
botte e risposte velenose, fortemente indicative di un
malessere ormai non più sommerso che addirittura potrebbe
preludere alla rottura della solidarietà politica, o meglio
rappresentare l’utile pretesto perché si consegua
quell’obiettivo da tempo perseguito dalla Lega. Del resto
qualche imbarazzo l’iniziativa già lo aveva suscitato: la
Presidenza del Consiglio dei Ministri dopo aver accordato il
patrocinio lo ha ritirato; il Presidente della Regione Veneto,
il leghista Luca Zaia ha espresso, con coraggio e nettezza,
forte preoccupazione per gli equivoci grossolani e fuorvianti
che si stanno creando: “se in questa discussione c’e     ̀ una
patologia è l’omofobia, non l’omosessualità ” . La coscienza
democratica di questo nostro Paese è nell’attitudine al
confronto che i Cittadini sono abituati ad esercitare sui
grandi temi che regolano la convivenza civile in una Comunità
nazionale matura, che non si lascia condizionare acriticamente
dal capopopolo di turno!”. AlfonsoAndria che appartengono
soltanto ad una parte della società, è stata Manuela Marmo,
componente della “Chiesa Pastafariana Italiana”. “Una parte
della società che oggi non è più così grande. Si sta
rinunciando alla grande opportunità di contribuire alla
realizzazione di tutti i cittadini e della loro felicità:
dagli indirizzi dei congressisti è esclusa una quantità enorme
di persone che non potranno mai entrare nei loro modelli.
Bisognerebbe cambiare prospettiva: non bisogna partire dalla
famiglia, da questo tipo di unione, ma dal sentimento d’amore
che si concretizza in forme diverse. Unioni diverse possono
nascere dallo stesso sentimento: non c’è un’unione che può
minacciare qualcuno». Presente anche Margaret Cittadino
rappresentante di “Cittadinanza Attiva” e dell’organizzazione
sindacale Cgil Pensionati. “A Verona, gente arrogante e
ipocrita, componente di famiglie anomale, vuole imporre
famiglie regolari agli altri e imporre il controllo sul
proprio corpo. Noi non siamo disposti a rinunciare a nessuno
dei diritti conquistati”.

Un romanzo per affrontare il
tema dell’Italsider
Un romanzo per affrontare una tematica dibattuta e controversa
come l’Italsider di Bagnoli. Nato “dall’esigenza di raccontare
una storia”, come spiegato da Gigi e Ross, il duo di
cabarettisti che lo hanno ideato come una sceneggiatura e poi
diventato un libro, “La maledizione dell’acciaio”, scritto da
Oreste Ciccariello. Libro presentato ieri al Mondadori Book
Store del centro commerciale La Fabbrica che ha visto come
moderatore Lorenzo Forte, presidente del Comitato Salute e
Vita. Insieme agli autori, Ivan Romano, fotoreporter,
Francesco Morra, sindaco di Pellezzano, Paolo Fierro, medico e
vice presidente dell’Associazione Nazionale Medicina
Democratica e Antonio Di Giacomo, vicepresidente del Comitato
Salute e Vita. Il tema della bonifica dell’area dell’ex
Italsider a Bagnoli, nodo ancora oggi irrisolto nella città di
Napoli, affrontato nel romanzo attraverso la storia del
protagonista che dopo la scomparsa del padre, operaio
dell’acciaieria, per una patologia ascrivibile all’attività
dell’impianto, decide di combattere quello che viene definito
“il mostro” attraverso lo studio e la laurea in medicina per
entrare, con risvolti inaspettati e imprevisti, nella
commissione di bonifica dell’Italsider, si intreccia con la
vicenda della delocalizzazione delle fonderie Pisano a
Salerno, una battaglia che il Comitato Salute e Vita porta
avanti da anni. Come testimoniato anche dall’intervento del
primo cittadino di Pellezzano, comune che vive in prima linea
la problematica legata all’attività delle fonderie.

Ponte Genova, il perito:
«Stralli corrosi e lavori a
metà»
Bernhard Elsener, uno dei periti nominati dal giudice Angela
Maria Nutini per l’incidente probatorio nell’inchiesta sul
ponte Morandi, interviene sul crollo e alla Radiotelevisione
svizzera racconta che se Autostrade avesse compiuto su tutti i
sostegni l’intervento di rinforzo eseguito su uno soltanto “il
ponte sarebbe ancora in piedi”. La premessa di Elsener,
riferisce oggi il Secolo XIX dopo aver visto il documentario
‘Il ponte spezzato’ trasmesso da Rsi, e’ che “il difetto del
Morandi, visto con gli occhi di oggi, e’ che non ha
ridondanza: quando uno degli stralli (i tiranti con anima in
acciaio e guaina in calcestruzzo che scendono da ciascuno dei
tre piloni principali, ndr ) si rompe, cade il ponte”. Ed e’
andata cosi’? “A causa dei problemi di umidita’ i cavi si sono
assottigliati e si spezzano facilmente. E abbiamo trovato meno
cavi integri di quelli che avremmo dovuto trovare”. – Il
Secolo sottolinea che sia i legali della galassia Autostrade
sia quelli che assistono i dirigenti ministeriali nel mirino
stanno valutando se e come intraprendere azioni dopo queste
dichiarazioni del perito svizzero: “L’exploit televisivo e’
comunque inaudito gli accertamento sono ancora in corso” hanno
detto alcuni di loro, riferisce il quotidiano. “Il crollo ci
ha dimostrato quello che si sa dagli Anni 80: il calcestruzzo
armato non e’ eterno, si puo’ deteriorare”, ha affermato
Elsener. Perche’ il Morandi e’ caduto? “E’ basato su un
particolare sistema di bilanciamento: quando manca uno degli
stralli diventa asimmetrico e cade”. “Gli stralli sono solo 4
per pilone e questo e’ il punto debole – ha spiegato il perito
-. Se fallisce uno dei quattro stralli, la pila crolla, non
c’e’ possibilita’ che resti in piedi”. Quanto a possibili
concause del disastro tra cui la famigerata caduta di una
bobina da un camion in transito, “Rimaniamo con i piedi per
terra e non cerchiamo cose fantasiose… Se nel 1993 avessero
riparato tutti i piloni, il ponte sarebbe in piedi”. Del
consulente del Politecnico di Milano che segnalo’ criticita’
ma non ottenne risposta dal concessionario, per Elsener
“doveva sollecitare o rivolgersi al Ministero, non puo’
dormire tranquillamente”.

Annalisa Moccia torna ad
arbitrare    nel   Cilento:
accolta con fiori e applausi
Fiori e tanti applausi. Una settimana dopo i commenti
offensivi di un telecronista locale, in occasione della gara
di Eccellenza (Girone B) Agropoli-Sant’Agnello,la guardialinee
Annalisa Moccia è tornata nel Cilento ieri pomeriggio.
Designata nel match tra la Polisportiva Santa Maria 1932 e la
Virtus Avellino, la 28enne della sezione Aia di Nola è infatti
stata accolta allo stadio “Carrano” di Castellabate dagli
applausi dei tanti tifosi accorsi. Prima della gara, Annalisa
ha ricevuto un omaggio floreale dall’Amministrazione del
Comune di Castellabate rappresentato dall’Assessore alle Pari
Opportunità Elisabetta Martuscelli e da alcune associazioni
locali. Domenica scorsa, la
guardalinee era stata offesa dal telecronista Sergio
Vessicchio che aveva affermato in diretta: “è uno schifo
vedere le donne che vengono a fare gli arbitri, è una cosa
inguardabile”. Diretto dall’arbitro Gianluca Andolfi, di
Ercolano, l’incontro è filato via senza troppi sussulti,
finendo 0-0. Ma stavolta gli occhi erano tutti per Annalisa
Moccia, che è uscita a fine partita tra i cori e gli applausi
dei sostenitori locali. Intanto, Sergio Vessicchio, sospeso
dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha fatto sapere
attraverso i social network di voler incontrare la guardalinee
per scusarsi e consegnarle un mazzo di fiori.

Manca il piano urbano per il
traffico, Agosto scrive al
Prefetto e avverte il Comune
A Salerno manca un piano urbano del traffico a norma di legge.
Dopo che la scorsa domenica la città è rimasta bloccata dal
traffico veicolare, l’associazione Liberamente insieme torna
ad attaccare il Comune. «Gli organi comunali competenti hanno
il dovere di approvare un piano urbano deltraffico per il
miglioramento delle condizioni della circolazione e sono
obbligati al suo aggiornamento ogni due anni – scrive
l’avvocato Oreste Agosto – I cittadini salernitani hanno già
diffidato il sindaco, l’assessore comunale alla mobilità, il
comandante dei vigili urbani di Salerno e gli altri organi
comunali competenti ad adottare il piano urbano del traffico
conforme a legge ed a provvedere al suo aggiornamento e
adeguamento, obbligo violato da circa 20 anni». Così Agosto,
con la sua Liberamente insieme, ha deciso di interpellare il
Prefetto di Salerno affinché proceda con l’adozione di «tutti
i   provvedimenti     opportuni    e   necessari    previsti
dall’ordinamento, per evitare pericoli sia alla sicurezza
pubblica, sia all’ordine pubblico, sia alla incolumità
pubblica, sia alla salute dei cittadini che all’ambiente, a
causa delle inadempienze comunali. Si invitano, altresì, tutti
gli organi ed autorità, ognuno per quanto di rispettiva
competenza ad adottare i provvedimenti previsti per legge, ivi
compreso la procedura di scioglimento del consiglio comunale
di Salerno, per reiterate violazioni di legge». Con la sua
missiva, Agosto ha inteso anche dara un «preavviso dei danni
imputabili nei confronti ditutti gli organi competenti alla
adozione del piano urbano deltraffico, per danni causati a
persone, cose ed alla pubblica e privata incolumità»

Salvini:   “Orgoglioso                                   di
essere sfigato”
Nella citta’ dell’amore va in scena lo scontro politico, sullo
sfondo del congresso della famiglia, tra le due anime del
governo, Lega e M5s, una pro, l’altra contro la kermesse di
Verona. Il leader indiscusso dell’evento, il piu’ atteso, e’
il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini che va
incontro al suo alleato – “la 194 non si tocca” – ma che si
smarca nuovamente e attacca col sorriso Luigi Di Maio che
intanto a Roma ha organizzato un appuntamento che ha il sapore
di una contro manifestazione: “A qualche collega distratto di
governo che pensa che qui dentro si guardi indietro dico che
qui si prepara il futuro e se questo significa essere
sfigato”, allora “sono orgoglioso di essere sfigato”. E lo fa
con le spalle ‘coperte’ dall’intervento di papa Francesco che
ha ribadito il pensiero della Chiesa sul congresso: “corretto
nella sostanza ma sbagliato nel metodo”. “E io sono un uomo di
sostanza, e se il Santo Padre condivide la sostanza…”, dice
Salvini mentre scrosciano gli applausi della sala.
Controbilanciati pero’ dalle decine di migliaia di persone che
hanno sfilato per Verona contro il Congresso.
Ma Di Maio non e’ l’unico bersaglio del leader leghista, forte
di un’accoglienza senza eguali nella citta’ scaligera. Una
frecciata e’ indirizzata anche al sottosegretario M5s Vincenzo
Spadafora. E’ sua la dichiarazione che in futuro non ci sara’
piu’ spazio per un’alleanza tra M5s e Lega. “Spadafora si
occupi di rendere piu’ veloci le adozioni gli risponde
seccamente – ci sono piu’ di 30mila famiglie che attendono di
adottare un bambino”. E se non bastasse, ritorna agli albori
del suo partito, prendendosela con i “comunisti, che esistono
ancora, sono da difendere gli ultimi esistenti, rappresentanti
di un passato che ha milioni di morti sulle spalle” e anche
con “gli intellettuali di sinistra che anche se leggono piu’
libri dei leghisti non li capiscono”, e indossa una maglietta
blu con il disegno stilizzato di una mamma, un papa’ e due
bambini. Ce n’e’ anche per i giornalisti, “che truccano le
notizie, ma tanto oggi c’e’ la rete”. Per i temi del Congresso
c’e’ poco spazio anche la leader di Fdi Giorgia Meloni fa il
pieno di applausi parlando da unica segretaria donna di un
partito e da mamma: “Ci hanno definiti retrogradi, sfigati,
oscurantisti, impresentabili, ma impresentabili sono coloro
che sono a favore dell’utero in affitto e chi tenta di
bloccare lo sviluppo di ragazzini di 11 anni (con il farmaco
Gender, ndr). Retrogradi sono quelli che vogliono che torni la
censura in Italia facendo si’ che
un appuntamento come questo non possa essere celebrato”. E
sulla 194 tuona: “Voglio dire che molte abortiscono perche’
non hanno alternative, perche’ non e’ autodeterminazione che
c’e’ quando si puo’ fare un’altra scelta”. Insieme a Salvini
arrivano sul palco anche i mini
stri della Scuola e della Famiglia. Equilibrato l’intervento
di Marco Bussetti: “La scuola e’ aperta, inclusiva, plurale e
voglio sottolineare che non sono in discussione i processi di
emancipazione e i diritti acquisiti”. Ironico e pungente il
contributo di Lorenzo Fontana, che gioca in casa: “Ricordo che
Di Maio ha parlato di aiuti alle famiglie anche attraverso i
coefficienti familiari. Bene Luigi, mo’ uaglio’ gli manda a
dire in dialetto lo devi fare. Ora passa dalle parole ai
fatti”. Il Palazzo della Gran Guardia si svuota dopo tanto
clamore, pure la folla di curiosi che ha presidiato Piazza
Bra’ per tutta la giornata si allontana insieme ai blindati
delle forze dell’ordine. Se ne vanno quelli che erano venuti
per applaudire Salvini e quelli che invece erano li’ per
criticarlo, chi difendeva il Congresso e chi lo ha osteggiato
con striscioni e slogan.

«La famiglia non si tutela
con le barricate»
Il Congresso mondiale della Famiglia che si celebra a Verona
ha alimentato il dibattito anche nella città di Salerno dove
sono state allestite anche delle manifestazioni tese a
dissentire su quello che è l’obiettivo del Congresso delle
Famiglie. Salerno come le altre città italiane è divisa.
Sull’argomento è intervenuto il parlamentare salernitano
Alfonso Andria. “La famiglia non si tutela con le barricate,
men che meno rimettendo in discussione – peraltro senza che ve
ne siano le condizioni – leggi che riflettono scelte
ampiamente condivise, sia pure in un contesto di pluralismo
culturale, dalla coscienza civile del Paese. Un impegno serio
in favore della famiglia deve, al contrario, concentrarsi
sulla richiesta di concreti interventi di sostegno attraverso
fondi e servizi adeguati. Il tono che caratterizza il
Congresso di Verona, a mio avviso, inaccettabile, certamente
non aiuta la ricerca di soluzioni a problemi reali e anzi
spesso si si traduce nel disprezzo e nell’insulto verso intere
categorie di cittadini. Anche il Papa non ha voluto esimersi
da un commento definendo l’iniziativa “giusta nella sostanza
ma sbagliata nel metodo”. E infatti, sulla carta, i temi sono
la centralita ̀ della famiglia nella societa ̀ , la promozione
della natalita ̀, il rispetto della donna. Ma poi l’uso che di
questi argomenti si fa è ben altro e assai elevato è il tasso
di strumentalità che connota le varie adesioni da parte delle
forze politiche, in specie quelle di maggioranza, all’interno
delle quali diverse sono le voci fuori dal coro! Persino tra
esponenti dell’Esecutivo (Salvini e Spadafora) che danno
spettacolo con botte e risposte velenose, fortemente
indicative di un malessere ormai non più sommerso che
addirittura potrebbe preludere alla rottura della solidarietà
politica, o meglio rappresentare l’utile pretesto perché si
consegua quell’obiettivo da tempo perseguito dalla Lega. Del
resto qualche imbarazzo l’iniziativa già lo aveva suscitato:
la Presidenza del Consiglio dei Ministri dopo aver accordato
il patrocinio lo ha ritirato; il Presidente della Regione
Veneto, il leghista Luca Zaia ha espresso, con coraggio e
nettezza, forte preoccupazione per gli equivoci grossolani e
fuorvianti che si stanno creando: “se in questa discussione
c’e ̀ una patologia e ̀ l’omofobia, non l’omosessualita ̀ ”. La
coscienza democratica di questo nostro Paese è nell’attitudine
al confronto che i Cittadini sono abituati ad esercitare sui
grandi temi che regolano la convivenza civile in una Comunità
nazionale matura, che non si lascia condizionare acriticamente
dal capopopolo di turno!”.
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