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numero 8 rivista di diritti umani e lotta alla discriminazione Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma QAyt. n. C/RM/12/2012 Primo Piano Come invecchiano i diritti umani, i 65 anni della dichiarazione universale Reportage In fuga dall’Eritrea. Un popolo dimenticato Storia C’erano una volta le colonie Italiane Dibattito Punire chi nega? Confronto sul negazionismo con Ginzburg e Di Cesare n AR +vicini+uguali
PERIODICO DI INFORMAZIONE Hanno collaborato: Alessandro Pistecchia, Se vuoi commentare gli articoli A CURA DELL’UNAR Silvia Scarpa, Cristiana Russo, Vanni Piccolo, o scaricare i numeri della rivista Irma Melini, Fernando Fracassi, ANNO 2 - N. 8 Roberta Lulli, Marianna Messina, NEAR in pdf vai sul sito: NOVEMBRE/DICEMBRE 2013 Maria Valentina Tora, Angela Patacchiola, www.retenear.it AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI ROMA Alessia Scacchi, Francesco Conti N. 32/2012 DEL 13/02/2012 Se vuoi segnalarci delle iniziative Foto di copertina: le vignette utilizzate per la o farci delle domande scrivi a numero 8 rivista di diritti umani e lotta alla discriminazione Direttore responsabile copertina sono di Sergio Staino e fanno parte rivista@retenear.it Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% Roma QAyt. n. C/RM/12/2012 Primo Piano Come invecchiano i diritti umani, i 65 anni della dichiarazione universale Reportage In fuga dall’Eritrea. Un popolo dimenticato del progetto “Vignette dal mondo per i Diritti Storia C’erano una volta le colonie Italiane Dibattito Punire chi nega? Confronto sul negazionismo con Ginzburg e Di Cesare PAOLA DI LAZZARO Umani” prodotto e realizzato dal Dipartimento neAR per i Diritti e le Pari Opportunità. Presidenza Redazione del Consiglio dei Ministri. 2008 MARCO BUEMI, ROBERTA COCCHIONI, CECILIA CRISTAUDO, EDOARDO FONTI, Realizzazione grafica e stampa: GIAMPIERO FORCESI, L.G. Soc. Coop. - Roma 8 ANTONIO GIULIANI, VALERIO SERAFINI Via delle Zoccolette 25 n AR +vicini+uguali 00186 Roma - 06 68211616 Responsabile del progetto FABIO CAPOCCI Art director TULLIO CAPOCCI sommario 2 Marco De Giorgi Perché i diritti umani ci riguardano. Tutti editoriale Franco Pittau Dalle discriminazioni ai diritti 4 primo piano Giampiero Forcesi La rivoluzione dei diritti umani 6 diritti umani. L’ONU deve stare al passo con i tempi 9 65 anni dopo Intervista all’Ambasciatore Cesare Maria Regaglini di Paola Di Lazzaro Dalla Calabria a Ginevra 12 Intervista a Maria Giovanna Pietropaolo di Angela Patacchiola Alessandro Pistecchia «Si vendono schiavi rom» 14 Vanni Piccolo e Cristiana Russo Morire per amore. In fuga dall’omofobia e dalla transfobia 16 Carceri, come superare l’emergenza? 21 Intervista al prof. Mauro Palma di Silvia Scarpa Eravamo considerati malati. Oggi siamo cittadini 25 Intervista a Franco Bomprezzi di Valerio Serafini approfondimento Roberta Lulli e Maria Valentina Tora no hate speech Libertà d’espressione e libertà dagli insulti 28 reportage Roberta Cocchioni e Cristiana Russo c'erano una volta le Eritrea: la silenziosa tragedia di un popolo in fuga 32 colonie italiane Edoardo Fonti Libia, Somalia ed Etiopia queste sconosciute 38 dibattito Edoardo Fonti Punire chi nega? 44 il negazionismo Donatella Di Cesare / Gli storici sbagliano. Il negazionismo non è un’opinione come un’altra Carlo Ginzburg / Una menzogna non è un reato regioni obiettivo convergenza Calabria / Fernando Fracassi Dalla rivolta dei campi alla svolta del campo 48 Campania / Antonello Sannino La Afro-Napoli United ora fa sul serio 49 Sicilia / Marianna Messina Il primo Transgender Day of Remembrance a Palermo 50 Puglia / Irma Melini Cercasi mamme d’appoggio 51 cultura LIBRI / Alessia Scacchi Per esodo congenito 52 DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ATTIVE E PASSIVE DEL LAVORO
editoriale Per il 2014 l’augurio di diventare un po’ tutti “Ambasciatori di coscienza” Perché i diritti umani ci riguardano. Tutti Marco De Giorgi direttore UNAR È passato un anno esatto da quan- do nel dicembre dello scorso anno ho presentato ai lettori di NEAR la dia di Lampedusa” l’argomento più di- scusso su Facebook nel 2013. nuova direzione dell’Ufficio Naziona- Quanto, però, è reale la “questione di- le Antidiscriminazioni Razziali. ritti umani” nel nostro Paese? Siamo Un anno importante, denso di avve- sicuri che in Italia non esista un pro- Troppo spesso nimenti, eventi, a volte storici, trop- blema di garanzia dei diritti delle per- pe volte drammatici e, spesso, con un sone? siamo abituati unico filo conduttore: la violazione dei Tutti noi siamo stati spettatori, pur- a pensare che diritti umani, la negazione delle iden- troppo, anche in questo 2013, di sto- la questione tità o la semplice noncuranza del ri- rie drammatiche assistendo alla re- spetto che tutte le persone del mon- crudescenza di episodi di razzismo ed dei diritti umani do, di un mondo utopicamente per- omofobia: attacchi razzisti ai cosiddetti non è cosa nostra fetto, dovrebbero avere assicurato. campi Rom, stadi che inneggiano al nazismo o alla “razza pura”, ragazzi Troppo spesso siamo abituati a pen- che si suicidano incapaci di affronta- sare che la questione dei diritti uma- re l’odio e l’isolamento che l’omofo- ni non è cosa nostra, non riguarda di- bia comporta, attacchi nei confronti di rettamente l’Italia che è una delle de- ministri della Repubblica ritenuti “in- mocrazie occidentali più evolute: è in degni” per il colore della pelle, ag- Siria che si uccidono i dissidenti, è in gressioni violente nei confronti di cop- Russia che si persegue “la propagan- pie omosessuali, di persone transgen- da omosessuale”, è in Corea del Nord der, di immigrati. E, poi, le piccole che non si può criticare il regime, è in odiose quotidiane discriminazioni, Cina e in Iran che non si può utiliz- quelle che non meritano le prima pa- zare liberamente internet e l’informa- gine dei giornali, ma che rendono dif- zione è imbavagliata, è in Africa che ficile o impossibile la vita di miglia- si continua a morire di fame e a fug- ia di persone che vorrebbero solo vi- gire dalle guerre e carestie. Insomma vere liberamente la propria identità, la violazione dei diritti umani è altro non nascondere la propria origine, di- da noi. Siamo solidali, partecipi, ma- chiarare la propria sessualità, passeg- gari arrabbiati, ma inevitabilmente im- giando, senza timori, per strada con un potenti e, se non possiamo agire, ne velo in testa, i pantaloni rosa o par- parliamo sui social network, tanto da lando lingue diverse dall’italiano. fare del tema “immigrazione e trage- I dati tratti dal contact center del-
contrasto delle discriminazioni basa- Mi sono limitato a trattare dei tre gran- te sull’orientamento sessuale e sul- di piani strategici di azione dell’UNAR l’identità di genere (2013-2015), un che vedranno impegnato l’Ufficio nei progetto pluriennale con il quale sono prossimi anni. Sono conscio che an- stati individuati obiettivi, ma anche cora tanto c’è da fare e che, anzi, la misure specifiche e un piano di azio- prolungata crisi economica sta acuen- ni integrate e multidisciplinari. do lo scontro classi sociali, accen- Risponde allo stesso obiettivo il per- tuando quei fenomeni di marginalità corso che sta portando all’approva- ed esclusione sociale per i quali il pe- zione, fortemente voluta dalla Mini- riodo attuale di congiuntura ha effet- stra per l’Integrazione Cécile Kyenge, ti devastanti ed amplificati. per la prima volta nel nostro Paese di Da anni, auspico che un giorno non ci l’UNAR mostrano un numero di se- un Piano Nazionale d’Azione contro il sarà più bisogno nel nostro Paese di un gnalazioni di episodi di discrimina- razzismo la xenofobia e l’intolleran- ufficio come l’UNAR. Significherebbe zione in costante aumento: 766 nel za, da realizzarsi nel triennio 2013- che la parità fra le persone, il rispet- 2010, innalzatesi a 1.000 nel 2011 e 2015. Anche in questo caso, l’UNAR to dei diritti di tutti sarà entrato nel giunte a 1.598 nel 2012 (con un in- ha attivato un ampio percorso di DNA della nostra società, che gli an- cremento di quasi il 110% rispetto ai consultazione con l’associazionismo e ticorpi contro le discriminazioni sa- due anni precedenti). E il 2013 con- con tutti i soggetti che questo Piano ranno riusciti definitivamente ad dovranno, in se- espellere il virus razzista, che avrem- guito, attuare: mo fatto delle varie identità un patri- ecco il perché di monio di virtù condivise. Siamo sicuri che in Italia una lunga ge- È un sogno. È una speranza. Ma è an- non esista un problema stazione che sta che una battaglia quotidiana ed è un di garanzia dei diritti delle persone? vedendo, in que- invito a tutti a non abbassare la sti mesi, una guardia. continua e pro- Visto, però, che i mesi a cavallo tra di- ficua interlocu- cembre e gennaio sono quelli in cui si ferma la tendenza in crescita dei dati. zione e collaborazione interistituzio- formulano i buoni propositi per l’An- Problemi che non possono essere sot- nale ed il coinvolgimento delle terzo no nuovo, vorrei che ognuno di noi taciuti e ai quali le istituzioni e società settore, delle parti sociali e degli enti prendesse l’impegno a diventare pro- civile hanno risposto, a volte balbet- territoriali. tagonista della promozione dei dirit- tando, a volte costruendo una cate- Allo stesso modo la Strategia nazio- ti umani delle persone, ciascuno per na di solidarietà, aiuto e sostegno alle nale per l’inclusione sociale delle co- quello che sa e per quello che puo’, vittime della discriminazione e della munità Rom, Sinte e Camminanti ha secondo le proprie conoscenze e le pro- violenza. permesso all’UNAR di avviare un’ope- prie competenze. Di fronte a queste emergenze l’UNAR, ra di coordinamento degli interventi Per il 2014, quindi, un augurio a far- nel corso di quest’anno, ha gettato le che si svilupperanno fino al 2020 sui ci un po’ tutti “Ambasciatori della Co- basi per un intervento effettivo volto pilastri dell’educazione, del lavoro, del- scienza”, per usare un titolo con cui a promuovere, a 360 gradi, la parità di la salute e dell’abitazione, secondo un Amnesty International insignì nel trattamento delle persone. approccio globale e multisettoriale 2006 Nelson Madiba Mandela. Sul versante della lotta alla omofobia che fonda la sua attuazione sulla e alla transfobia, è questo l’obiettivo collaborazione degli Enti Locali e su che si è inteso perseguire con l’ap- un’alleanza interistituzionale con tut- provazione, in stretta collaborazione te le amministrazioni coinvolte a li- 3 con le associazioni rappresentative del- vello nazionale, locale e con la Com- l’universo LGBTI, della Strategia per il missione Europea.
editoriale Il nuovo rapporto UNAR curato dal Centro Studi IDOS Dalle discriminazioni ai di diritti Franco Pittau A gli operatori che seguono da todologico, cer- vicino il fenomeno migratorio cando tuttavia non è sfuggito che il Dossier di raggiungere Statistico Immigrazione, del Centro il maggior nu- Studi e Ricerche IDOS curato fin dal mero di persone 2003 per Caritas e per la Fondazio- e di creare un ne Migrantes, nel 2013 sia stato rea- minimo comu- lizzato per l’Ufficio Nazionale Anti- ne denominato- discriminazioni Razziali. Questo cam- re condiviso biamento deve essere visto in un’ot- nell’approccio tica positiva perché come diceva all’immigrazio- mons. Luigi Di Liegro, uno degli ispi- ne, non limi- ratori del Dossier, “al mondo sociale tandosi a far spetta operare per aprire nuove piste conoscere i nu- di impegno conoscitivo e operativo e meri ma sottoli- alle strutture pubbliche il compito di neando anche il IMMIGRAZIONE sostenerle e farle proprie”. Questo filo che li lega Dossier Statistico 2013 connubio con il pubblico si è rivela- ai diritti e alle t so 13 novembre A è stato www.dossierimmigrazione.it to positivo per il Dossier, che lotel.scor- ufficialmen- discriminazioni. +39.06.66514345 Una panorami- Rapporto UNAR te presentato in 25 iniziative pubbli- ca di insieme DALLE DISCRIMINAZIONI AI DIRITTI che realizzate in tutte le regioni d’Ita- dei numeri ci lia che hanno completato l’affollata mostra come presentazione di Roma presso il Tea- nell’Unione eu- tro Orione alla presenza del ministro ropea all’inizio Cécile Kyenge, del vice Ministro al del 2012 sono risultati 34.360.456 gli l’Africa (22,2%), dall’Asia (19,4%), Lavoro con delega alle Pari Opportu- immigrati con cittadinanza straniera, dall’America (8,0%) e dall’Oceania nità Cecilia Guerra, il direttore del Di- pari al 6,8% della popolazione tota- (0,1%), secondo la stima del Dossier. partimento Pari Opportunità Ermene- le (di cui 20.699.798 non comunita- Tra le aree di residenza prevalgono di gilda Siniscalchi del direttore genera- ri). In Italia è continuato l’aumento an- gran lunga il Nord (61,8%) e il Centro le dell’UNAR Marco De Giorgi, con che in questo periodo di crisi e da 3,4 (24,2%), mentre le province di Mila- Maria Dulce Araujo a rappresentare il milioni di cittadini stranieri residen- no e di Roma detengono un sesto dei mondo degli immigrati e mia, Franco ti nel 2007 si è passati a 4 milioni e residenti (16,9%). Pittau a rappresentare il gruppo dei re- 387.721 nel 2012, pari al 7,4% della dattori (sono stati un centinaio i col- popolazione. Il Dossier, però, sottoli- Oltre il 50% laboratori). nea che questa non è l’intera presen- Il Dossier continua così la sua tradi- za che è stimabile attorno a 5.186.000 dell’immigrazione zione di salvaguardare un’informa- persone, di cui 3.764.000 non comu- in italia proviene zione corretta dal punto di vista me- nitari (questo numero si desume dal- dall’Europa l’archivio dei soggiornanti del Mini- stero dell’Interno). I visti rilasciati per motivi di lavoro su- Le provenienze continentali dei citta- bordinato, da 90.483 nel 2011 sono di- dini stranieri regolarmente presenti in ventati 52.328 nel 2012 (in entrambi Italia vedono prevalere l’Europa con i casi meno rispetto agli anni pre-cri- una quota del 50,3%, seguita dal- si). Ricordiamo anche la regolarizza-
dossier statistico immigrazione 2013 zione in favore dei lavoratori non co- l’estero sono 477.519 (aggiungendo, tale (il 9,8% nella scuola primaria). munitari che si è svolta a fine 2012 alle imprese individuali, le società di Oltre ai flussi in arrivo bisogna tene- (135mila domande). Crescono, tra i non persone o di capitali in cui oltre la re conto dei flussi di ritorno, per ne- comunitari, i lungo soggiornanti, au- metà dei soci sia nata all’estero), no- cessità più che per scelta, come effet- torizzati a una permanenza a tempo nostante le difficoltà incontrate nel- to della crisi e delle ridotte capacità oc- indeterminato: oltre due milioni di per- l’accedere ai prestiti, più gravose per cupazionali del paese. Complessiva- sone, il 54,3% del totale (otto punti gli stranieri. mente, nel 2012, i permessi di sog- percentuali in più rispetto al 2010). Le nascite avvenute direttamente in giorno scaduti senza essere rinnova- I flussi di persone in fuga in cerca di Italia da genitori di cittadinanza stra- ti sono stati 180mila (Istat), di cui ben sicurezza e protezione, fortemente niera sono state 79.894 (erano meno oltre la metà per lavoro e per famiglia. aumentati nel 2011, anno delle cosid- di 30mila nel 2000), cui si affiancano Entrando nel merito di questi dati, ri- dette “primavere arabe”, hanno avu- i 26.714 figli di coppie miste, che però portati secondo uno schema utilizzato to una loro rilevanza anche nel 2012 hanno accesso diretto alla cittadinanza anche negli anni passati, il Dossier (17.350 le domande d’asilo presenta- italiana. Per i ricongiungimenti fami- 2013, così come voluto dall’UNAR, si sofferma sulle discriminazioni e sul- 786.650 gli studenti “stranieri” le prospettive di pari opportunità: è 2 milioni i lavoratori dipendenti. questa la grande novità del nuovo rapporto, animato da un dinamismo e quasi 500 mila i titolari di impresa che deve portare al superamento te, cui si aggiungono le 10.910 del pri- liari sono stati rilasciati 81.322 visti nel delle carenze e alla promozione di un mo trimestre del 2013). Spesso, si trat- 2012 (quasi pari agli 83.493 dell’an- contesto improntato all’uguaglianza ta di persone in fuga attraverso il Me- no precedente). Nell’insieme, tra nati e alla partecipazione. Sono molti i ca- diterraneo, che raggiungono via mare in Italia e ricongiunti, i minori tra i pitoli innovativi, dedicati a diversi le coste italiane (13.267 le persone soggiornanti non comunitari sono aspetti del fenomeno migratorio, che sbarcate nel 2012). I soggiornanti per 908.539, il 24,1% del totale, e si può si possono riassumere unitariamente asilo e per motivi umanitari sono, in ipotizzare che almeno 150mila siano facendo riferimento ai tre interventi tutto, 77mila. i comunitari. Gli studenti stranieri iniziali, svolti rispettivamente dal I lavoratori dipendenti sono circa 2,3 iscritti a scuola nell’anno scolastico Vice Ministro del Lavoro e delle Po- milioni e i titolari d’impresa nati al- 2012/13 sono 786.650, l’8,8% del to- litiche Sociali Cecilia Guerra, dal Ministro per l’integrazione Cécile I principali dati a livello nazionale del Kyenge e dal direttore generale del- Dossier Statistico Immigrazione 2013 UNAR/IDOS l’Unar Marco De Giorgi. L’inseri- 2008* 2010* 2012 mento lavorativo è di per sé un’aper- Popolazione residente tura alla cittadinanza intesa come 60.045.068 60.626.442 59.685.227 totale di cui stranieri 3.891.295 4.570.317 4.387.721 partecipazione, essendo il lavoro la % stranieri sul totale 6,5 7,5 7,4 base della convivenza secondo la co- % donne sul totale stituzione. Ma la cittadinanza nel sen- 50,8 51,8 53,1 stranieri Nati stranieri nell’anno 72.472 78.082 79.894 so più pieno esige anche un ricono- % minori sul totale scimento che ponga su un piano di residenti stranieri 22,2 22,0 24,1 (e) uguaglianza con gli autoctoni. Su Iscritti a scuola 628.937 709.826 786.650 Acquisizioni cittadinanza 53.696 65.938 65.383 questo versante, purtroppo, sono nu- Stima presenza merose le discriminazioni nei diver- regolare complessiva (s) 4.329.000 4.968.000 5.186.000 Le aree continentali di si ambiti e perciò si fa sempre più ur- origine (%) gente il discorso delle pari opportu- Residenti Stima (s) nità. “Dalle discriminazioni ai dirit- Europa 53,6 53,4 50,3 ti”: questo è il motto del nuovo Dos- Africa 22,4 21,6 22,2 Asia 15,8 16,8 19,4 sier patrocinato dall’UNAR. America 8,1 8,1 8,0 Oceania 0,1 0,1 0,1 Per informazioni e approfondimenti e Italia 100,0 100,0 100,0 Prime cinque collettività per richiedere copia del dossier info su Residenti Stima e Soggiornanti www.dossierimmigrazione.it Romania 796.477 968.576 1.032.000 (s) Albania 441.396 482.627 497.761 (e) Marocco 403.592 452.424 513.374 (e) Cina 170.265 209.934 304.768 (e) Ucraina 153.998 200.730 224.588 (e) * I dati sui residenti sono precedenti alla ricostruzione delle serie storiche a seguito del Censimento 2011. 5 (s): stima IDOS - (e): soggiornanti non comunitari – Elaborazioni fatte su dati Istat, Miur, Min. Interno
primo piano La rivoluzione dei diritti umani di Giampiero Forcesi L’ umanità, nel tempo, migliora? E’ pre più intenso sui diritti dell’uomo, un una domanda difficile. Talvolta dibattito – scrisse - che ormai ha si è indotti a pensare di no. Kant, coinvolto tutti i popoli della terra e che oltre due secoli fa, ebbe a dire che, sì, è all’ordine del giorno di tutti i più au- l’umanità, nel corso della storia, pro- torevoli incontri internazionali. gredisce verso il meglio. Al suo tem- po il filosofo tedesco aveva colto un La Dichiarazione universale dei diritti “segno premonitore” di questo pro- dell’uomo, proclamata dall’Assemblea gresso nell’entusiasmo che la Rivolu- generale delle Nazioni Unite riunita zione francese, con l’affermazione del a Parigi il 10 dicembre 1948, dunque diritto di ogni popolo a darsi le proprie sessantacinque anni fa, è la matrice di leggi, aveva sollevato nell’opinione una autentica rivoluzione giuridica, po- pubblica mondiale. Quindici anni fa litica e culturale. Le nazioni uscite da Norberto Bobbio ha individuato un al- una seconda guerra mondiale nel giro tro “segno premonitore” del progresso di tre decenni si riuniscono per stabi- morale dell’umanità: il dibattito sem- lire le fondamenta di un futuro diver-
diritti umani. 65 anni dopo Art. 1 «Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza». so, in cui la pace sia possibile. Dice il Per questo, dunque, per questo fer- ria di diritti umani adottati dai 193 primo articolo di quella Dichiarazio- mento che dal secondo dopoguerra non stati membri delle Nazioni Unite. ne: “Tutti gli esseri umani nascono li- si è mai spento, per questo dibattere in beri e uguali in dignità e diritti. Essi ogni parte del mondo sui diritti uma- 1948: a New York, il 9 dicembre, vie- sono dotati di ragione e coscienza e de- ni, sulle loro tante e diverse facce, sui ne adottata dalle Nazioni Unite la vono agire gli uni verso gli altri in spi- diritti ancora da riconoscere, su come Convenzione per la prevenzione e la rito di fratellanza”. questi diritti debbano essere concreta- repressione del delitto di genocidio Quella Dichiarazione non ha impedito mente protetti e garantiti, su come essi (entrata in vigore poi nel 1951). altre guerre, altri crimini. Non ha im- possano essere insieme universali ep- pedito che il diritto alla vita, alla sa- pure diversamente declinati secondo le 1948: a Parigi, il 10 dicembre, viene lute, all’istruzione, alla libertà di culture, per tutto questo si può forse proclamata dall’Assemblea generale espressione, alla libertà di migrare… davvero pensare che l’umanità stia fa- delle Nazioni Unite la Dichiara- venissero conculcati per milioni di cendo progressi. Stia migliorandosi. zione dei diritti umani (che uomini e di donne. Ma tutti i popo- però non ha valore giuri- li, a Nord e a Sud, a Est e a Ovest del dico vincolante). La mondo, come dice Norberto Bobbio, I PERCORSI STORICI Commissione Onu per i hanno guardato a quella Dichiara- diritti umani è incari- zione come un codice dell’umanità a E ISTITUZIONALI cata di redigere una cui appellarsi. E tutti i governi han- DEI DIRITTI UMANI Convenzione per l’at- no dovuto fare i conti con quella Di- tuazione dei diritti chiarazione. E’ stata, quella Dichia- umani (tale processo razione, il germe di un processo che 1945: a San Francisco, il 26 giugno, a porterà all’adozione nel si è andato allargando di anno in conclusione della Conferenza delle 1966 di due distinti Patti per anno, e che ha determinato succes- Nazioni Unite sull’Organizzazione i diritti civili e politici e per i diritti sivi patti e convenzioni, e strumen- Internazionale, viene adottata la Car- economici, sociali e culturali). ti attuativi, per individuare in modo ta delle Nazioni Unite, cioè il suo più specifico i diritti delle donne, dei Statuto. Entrato in vigore il 24 ot- 1950: a Roma, il 4 novembre, viene fanciulli, dei migranti, delle persone tobre 1945, e oggi vincolante per adottata la Convenzione europea disabili, delle minoranze etniche, 193 stati. In essa gli stati parte di- dei diritti dell’uomo (oggi vinco- dei popoli indigeni, e per stabilire chiarano la loro fede nei diritti lante per i 47 Stati del Consiglio norme più stringenti contro le di- umani fondamentali, nella dignità d’Europa, istituito nel 1949). Entrerà scriminazioni razziali, contro la tor- e nel valore della persona umana. in vigore nel 1953. Il rispetto dei tura. E il cammino prosegue. principi in essa contenuti viene mo- 1946: nasce la nitorato dalla Corte europea dei di- Commissione ritti dell’uomo. Onu per i di- ritti umani 1965: adozione della Convenzione che nel 2006 Onu per l’eliminazione di tutte le viene sostitui- forme di discriminazione razziale, ta dal Consi- che entra in vigore nel 1969. glio per i Di- ritti Umani. Quest’ultimo effettua la re- visione perio- dica universa- 7 le degli stan- dard in mate-
primo piano 1966: Patto internazionale sui diritti ci- zioni crudeli, inumane o degradanti, dividui, dei gruppi e degli organi del- vili e politici, adottato il 16 dicem- entrata in vigore nel 1987. la società di promuovere e realizzare bre dalle Nazioni Unite a New York, le libertà fondamentali e i diritti e entrato in vigore nel 1976 per vi- 1989: adozione della Convenzione Onu umani universalmente riconosciu- gilare sulla sua attuazione viene isti- sui diritti dell’infanzia e dell’adole- ti”. Questo documento, conosciuto tuito il Comitato ONU sui diritti scenza, entrata in vigore nel 1990. come la Magna Charta dei difenso- umani (che riceve anche comuni- ri dei diritti umani, proclama che cazioni concerneti la violazione dei 1990: adozione della Convenzione “tutti hanno diritto, individual- diritti contenuti nel patto). Onu sui diritti dei lavoratori mi- mente e in associazione con altri, di granti e dei membri delle loro fa- promuovere e lottare per la promo- 1966: Patto internazionale sui diritti miglie, entrata in vigore nel 2003, zione e la realizzazione dei diritti economici, sociali e culturali, adot- ma non ratificata dall’Italia. umani e delle libertà fondamentali tato, come il precedente, il 16 di- a livello nazionale e internaziona- cembre ed entrato in vigore nel 1993: Conferenza mondiale sui Dirit- le” (art. 1). E ancora: “Tutti hanno 1976. ti umani, a Vienna, alla cui con- diritto, individualmente e in asso- clusione i rappresentanti di 171 Sta- ciazione con altri, di sviluppare e di- 1979: adozione della Convenzione ti, hanno approvato, con votazio- scutere nuove idee e principi sui di- Onu per l’eliminazione di ogni ne unanime, una Dichiarazione e un ritti umani e di promuovere la loro forma di discriminazione contro le Programma d’Azione per la pro- accettazione” (art. 7). donne, entrata in vigore nel 1984. mozione e la tutela dei diritti uma- ni nel mondo. Successivamente 2006: adozione della Convenzione 1984: adozione della Convenzione viene istituita la figura dell’Alto Onu sui diritti delle persone con di- Onu contro la tortura e altre puni- Commissario per i diritti umani (che sabilità, entrata in vigore nel 2008. coordina e promuove l’azione del- l’Onu nei vari settori in cui si arti- 2006: adozione della convenzione in- cola la tematica dei diritti umani). ternazionale per la protezione di tutte le persone dalla sparizione for- 1998: Dichiarazione dell’Assemblea zata, entrata in vigore nel 2010. La generale dell’Onu, il 9 dicembre, su convenzione è stata firmata ma non 8 “il diritto e le responsabilità degli in- ancora ratificata dall’Italia.
diritti umani. 65 anni dopo L’ONU deve stare al passo con i tempi Intervista all’Ambasciatore Cesare Maria Regaglini di Paola Di Lazzaro L aureatosi nel 1975 in Relazioni come nei tavoli multilaterali. Al di là internazionali presso l’Université della retorica, spesso presente nei di- Libre de Bruxelles e nello stes- scorsi, i diritti umani sono un fattore so anno anche in Scienze politiche al- che influenza sempre più le decisioni l’Università di Firenze, Cesare Maria delle dirigenze politiche e che co- Regaglini è stato console a Teheran, munque deve essere tenuto in consi- primo segretario all’ambasciata di Ot- derazione. Le Nazioni Unite hanno tawa in Canada, consigliere alla mis- avuto un ruolo molto importante nel sione diplomatica di Nuova Delhi, e poi portare avanti questa agenda. responsabile della missione diploma- tica italiana a Baghdad. Ha rappre- E, oggi, quali sono le questioni più ur- sentato il Presidente del Consiglio genti su cui lavorare? nella ricostruzione dei Balcani, ed è poi Se sono stati fatti progressi signifi- stato a capo della Direzione generale cativi nell’ambito dei diritti civili e del Ministero degli Esteri per i paesi del politici, molto resta ancora da fare Mediterraneo e Medio Oriente. Dive- Il 10 Dicembre ricorrono i 65 anni sul piano dei diritti economici e so- nuto ambasciatore, è stato per quattro della Dichiarazione Universale dei Di- ciali. Sono due binari che debbono anni Rappresentante permanente per ritti dell’Uomo, adottata dall’Assem- progredire in parallelo. Ad esempio, l’Italia presso le Nazioni Unite a New blea Generale delle Nazioni Unite nel la democrazia non si misura solo sul- York. Dal settembre 2013 è ambascia- 1948. Da allora, Ambasciatore, qua- la base di libere elezioni, ma anche tore a Mosca. Approfittando della sua li le sembrano le conquiste più si- sulla capacità dei Governi di garan- presenza a Roma al seguito della vi- gnificative nel campo dei diritti tire ai cittadini servizi sociali ade- sita Ufficiale di Putin in Italia lo ab- umani? guati e un lavoro dignitoso. E vice- biamo intervistato per conoscere, dal- Credo che la conquista più significa- versa, naturalmente. L’altra grande la sua esperienza, il peso che ha la que- tiva sia che oggi i diritti umani sono sfida è il raggiungimento della pa- stione dei diritti umani nella politica parte integrante della politica inter- rità di genere. Anche sul terreno del- internazionale. nazionale, nelle relazioni tra Paesi così la lotta alle discriminazioni c’è bi- sogno di un’azione più efficace da parte dei Governi. L’affermazione dei diritti umani tal- volta entra in conflitto con le diver- se culture, e anche con i diversi con- testi sociali. Esempi che vanno dal la- voro minorile, all’infibulazione, alla pena di morte, alle persecuzioni per le persone omosessuali... Quali criteri concettuali e pratici è bene utilizza- re per mediare tra i diritti conside- 9
primo piano rati universali e le differenze cultu- munità, per modificare i comporta- rali e sociali? menti culturali e sociali alla base del- Il punto di partenza è che i diritti iscrit- la pratica; e lavorare assieme ai Go- ti nella Dichiarazione del 1948 sono verni africani all’adozione di una ri- universali e non possono piegarsi ad soluzione dell’Assemblea Generale “aggiustamenti” culturali o sociali. sulle MGF, per lanciare un forte segnale D’altro canto, nel promuovere l’agen- di impegno della comunità interna- da dei diritti umani occorre usare in- zionale contro il fenomeno. Un mix di telligenza e buon senso. Il rispetto di azioni che ha portato a risultati deci- culture differenti dalla nostra è dove- samente positivi. roso. Ma ciò non implica firmare un assegno in bianco per ogni pratica giu- A partire dalla Dichiarazione Uni- i Governi diventano particolarmente stificata dalla cultura. Prendiamo, ad versale, la dignità umana - da tute- sensibili, temendo che esso possa apri- esempio, le mutilazioni genitali fem- lare e promuovere - è posta al cen- re la strada al riconoscimento di istan- minili (MGF), un tema che ho segui- tro degli assetti giuridici in tutti i suc- ze indipendentiste. Occorre quindi to molto da vicino nei miei anni al Pa- cessivi atti internazionali sui diritti muoversi con grande cautela. Un caso lazzo di Vetro. Si tratta di una delle più dell’uomo e in molte delle successi- attuale, e drammatico, è quello dei Ro- ve Costituzioni nazionali, ma quali hingya, un gruppo etnico musulmano problemi pone fondare i diritti sul che vive da anni in condizioni terribi- “valore/principio” della dignità uma- li in campi profughi nel sud-ovest del na? E chi definisce la dignità umana? Myanmar, al confine con il Bangladesh. I diritti enunciati nella Dichiarazione Si tratta di persone letteralmente ab- compongono un’idea universale di bandonate a se stesse, senza protezio- dignità umana, una soglia al di sotto ne. La pressione internazionale ha della quale non è accettabile scende- spinto il Governo birmano a ricono- re. Una definizione precisa non è scere il problema e a prendere final- semplice, e forse nemmeno utile, an- mente provvedimenti. E’ una lunga che perché - come tanti altri concetti strada, che inizia però soltanto quan- universali - anche la dignità umana do scatta un meccanismo di fiducia tra viene declinata diversamente a seconda Governo e comunità internazionale, at- delle culture e delle percezioni. La Di- traverso il quale vengono sgombrati i chiarazione è però l’unità di misura co- sospetti reciproci e si guarda alla so- mune che ci consente di valutare stanza del problema e alle soluzioni da quando si è troppo vicini a quella so- individuare assieme. glia di pericolo. Amnesty nel Rapporto 2013 pone la questione della sovranità degli Sta- ti, dicendo che è un concetto di cui si abusa e che oggi non è più accet- tabile; come si è provato sin qui, o odiose violazioni dei diritti delle don- come si potrebbe provare, nella co- ne e delle bambine, diffusa soprattut- munità internazionale, a difendere i to in Africa. Al tempo stesso è una pra- diritti umani di un popolo o di una tica le cui radici sono culturali e so- minoranza di un popolo a fronte del ciali e che, quindi, non si può pensa- principio di sovranità dello Stato na- re di eliminare per decreto. Soprattutto zionale? se il messaggio proviene dai Paesi oc- Dal 1948 a oggi, il principio della so- cidentali. Il nostro approccio è stato vranità nazionale è dovuto venire duplice: sostenere i programmi delle progressivamente a patti con quello Nazioni Unite che lavorano con le co- dell’universalità dei diritti umani. La condizione dei cittadini non è più un dominio riservato della politica inter- na dei governi. E’ però vero che esso rimane un cardine delle relazioni in- ternazionali; e non potrebbe essere di- versamente. Quando poi si affronta il 10 tema del trattamento delle minoranze,
diritti umani. 65 anni dopo L’immigrazione da Paesi dove ci ostaggio dal veto imposto dai mem- sono sia povertà sia conflitti, o co- bri permanenti del Consiglio di sicu- munque dove ci sono forti limitazioni rezza. Lei che è stato per quattro all’esercizio della libertà personale e/o anni Rappresentante permanente per all’esercizio di diritti umani, quali l’Italia presso le Nazioni Unite, dal di problemi pone – di tutela di tali di- dentro che idea si è fatto? L’ONU ser- ritti - ai Paesi in cui chi emigra o fug- ve ancora a qualcosa? ge cerca ospitalità? Sono convinto che, con pur tutte le sue E’ una delle questioni più drammati- carenze (stiamo parlando di un’Orga- che dei nostri tempi. Le tragedie che nizzazione rappresentativa di 193 si consumano regolarmente nelle ac- Paesi!), l’ONU abbia contribuito, e que vicino a Lampedusa sono lì a ri- contribuisca, a rendere questo mondo cordarcelo quasi quotidianamente. migliore. I fallimenti sono spesso più Dobbiamo essere consapevoli che le evidenti dei successi e la stampa si in- persone che chiedono accoglienza carica di sottolineare i primi dimenti- hanno affrontato esperienze spaven- cando i secondi. Ciò non vuol dire che tose, inimmaginabili per noi tutti. esso non abbia bisogno di una seria ri- Solidarietà deve essere quindi la pa- forma. Senza entrare nei dettagli, rola d’ordine. Ciò non toglie che oc- credo che ogni sforzo debba andare nel corre gestire questo fenomeno, che ha senso di rendere l’Organizzazione ca- un impatto sulle società di accoglien- pace di riflettere più efficacemente i za. Ed è evidente che, dati i numeri, il cambiamenti, soprattutto economici, peso non può ricadere solo su un nu- in corso nel pianeta. Ho a volte assi- mero limitato di Paesi europei. Anche stito a dibattiti che avrebbero potuto qui, la parola chiave è solidarietà, que- tranquillamente avere luogo trenta sta volta da parte dei nostri partner eu- anni fa, basati su posizioni fortemen- straniero nel favorire un processo di ropei. La gestione dell’immigrazione è te ideologiche, come se il tempo fos- maturazione del rispetto dei diritti uno di quei settori in cui occorre più se trascorso invano. E’ mia opinione umani? Unione Europea e dove si misura la so- che l’ONU servirà a qualcosa finché sa- Ha usato la parola giusta: matura- lidità politica dell’Unione. prà essere al passo con i tempi. Solo zione. Il rispetto dei diritti delle per- così sarà in grado di governare il cam- sone gay, lesbiche, bisessuali e tran- L’ONU spesso è visto come un orga- biamento ed essere un’Organizzazio- sgender è ancora un obiettivo lon- nismo non in grado di gestire conflitti ne in grado di non farsi solo portavoce, tano in molti Paesi del mondo. internazionali, con un apparato am- ma di realizzare gli ideali della Carta Sono però convinto che, come per ministrativo troppo pesante e spesso delle Nazioni Unite. altre campagne per i diritti umani, questo obiettivo verrà centrato. Ci confrontiamo, anche qui, con cam- Il rispetto dei diritti biamenti culturali che richiedono delle persone LGBT tempo e perseveranza. Resta il fat- to che la dignità e la sicurezza del- è ancora un obiettivo le persone LGBT deve essere tutela- lontano in molti Paesi ta in ogni circostanza. Il ruolo di un del mondo Ambasciatore deve essere quello di favorire il dialogo, in maniera sem- pre costruttiva. Ed è quello che Nei mesi scorsi l’Associazione Radi- stiamo facendo, assieme ai nostri cale Certi Diritti, Agedo, Arcigay, Fa- partner europei, nei rapporti con il miglie Arcobaleno, Equality Italia, governo russo. Non vi è altra stra- Arcilesbica e Rete Genitori Rainbow da se si vogliono innescare dina- hanno lanciato la campagna “SOS miche positive che portino all’au- Russia” a sostegno delle associazio- spicato cambiamento. ni che combattono per i diritti uma- ni delle persone Lgbti, a fronte di una situazione definita, anche dal recente rapporto di Amnesty, particolar- mente drammatica. Lei oggi è Am- basciatore a Mosca. Che ruolo può giocare l’ambasciatore di un paese 11
primo piano Dalla Calabria a Ginevra Maria Giovanna ritti umani e alla possibilità che viene offerta a chi studia qui di po- Pietropaolo ter osservare il profilo pratico della è la prima italiana materia poiché Ginevra è sede delle a vincere Nazioni Unite e di numerose altre organizzazioni internazionali e ONG il prestigioso premio che lavorano in questo settore. “Henry Dunant per lo studio Diritti Umani: cosa si è fatto in 65 anni e cosa si dovrebbe ancora dei Diritti Umani” fare? Molto importante è la creazione delle Corti Regionali, ad esempio la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che permettono alle vittime di vio- di Angela Patacchiola lazioni di diritti umani di richiedere che lo Stato si allinei con i suoi ob- blighi internazionali e rispetti i di- ritti del singolo. Recentemente, in- C i sono casi in cui la voca- vece, stiamo assistendo alla nascita zione ad essere “cittadini giu- di una nuova categoria di diritti, ri- sti” diventa una silenziosa e volti non solo alla tutela del sin- potente rivoluzione. Giovane, cala- golo individuo ma della collettività, brese e con la passione per il diritto come ad esempio il diritto a un am- umanitario, Maria Giovanna Pietro- biente sano. In quanto a temi che ri- paolo è la prima italiana a vincere il chiedono ancora impegno, vi è prestigioso premio “Henry Dunant”. senza dubbio la necessità di disse- Lavora presso la Croce Rossa Inter- minare sempre più la conoscenza nazionale a Ginevra. In questa della titolarità dei diritti umani e chiacchierata ci parla di come stu- l’urgenza di affermare il primato dei diare i diritti umani le abbia cam- diritti umani su questioni quali la biato vita. sovranità degli stati e la politica. La sua decisione di andare a stu- Si parla molto di sud del mondo diare e lavorare fuori dall’Italia ma anche in Italia abbiamo un pic- non è una fuga ma una scelta. colo sud di cui, ad esempio, fa Come mai Ginevra? parte la sua regione d’origine. Se- In Italia ci sono dei corsi di laurea condo lei, in Calabria, quali sono magistrale in diritto internazionale gli esempi positivi in tema di tutela ma non, per quanto io sappia, in di- dei diritti umani? ritto umanitario e tutela dei diritti Inutile negare che la Calabria è af- umani, che sono proprio gli ambiti fetta da numerosi mali, ma sarebbe in cui io mi sono specializzata. Gi- bello se si valorizzasse l’impegno di nevra è un centro di eccellenza tutti i coloro i quali con la loro vita, mondiale nel settore grazie all’Ac- nel proprio posto di lavoro e am- cademia di diritto umanitario e di- biente, fanno la propria parte per
diritti umani. 65 anni dopo migliorare questa terra. Si dovrebbe sante considerare la possibilità di spinga a rinunciare ai sogni. Se poi far risaltare di più la vocazione di riordinare le priorità tra diritti penso ai giovani siriani che devono molti ad essere ‘cittadini giusti’. Que- umani, solidarietà e sovranità e nel lasciare il proprio Paese, perdono sta è una buona prassi che su larga concreto promuovere il riconosci- casa, famiglia, università ecc. e no- scala diventa una potente e silen- mento giuridico di un diritto umano nostante tutto, una volta integratisi ziosa rivoluzione. A livello aggre- all’assistenza umanitaria. in una nuova società, ricominciano gativo mi viene in mente l’attività da zero i propri studi, in Libano o della cooperativa sociale GOAL, i È vincitrice del premio “Henry Du- dove possibile, per perseguire i pro- progetti di consegna dei borghi agli nant”. Cosa rappresenta per lei pri sogni, beh, mi viene difficile ca- immigrati di Badolato e Riace, la questa vittoria in un momento in pire perché noi italiani dovremmo cooperativa Talità Kum, il lavoro di cui molti suoi coetanei abbando- sentirci spinti a rinunciare. associazioni come Libera che lot- nano i propri sogni per scontrarsi tano contro la criminalità organiz- con una realtà che non li valorizza Cosa la fa sentire cittadina del zata, del Movimento dei focolari che ma al contrario li spinge a rinun- mondo? s’impegna per una migliore società, ciare a sognare? Mi sento cittadina del mondo del FAI Giovani che valorizza e cura Aver vinto questo premio è per me perché so di potermi sentire a le bellezze della nostra terra. un forte incoraggiamento a conti- casa ovunque; perché vivo nuare ad impegnarmi e procedere in Svizzera, la mia coin- Pensa che alcune parti del suo la- con lo stesso entusiasmo. Indubbia- quilina è australiana, i voro possano trovare un risvolto mente l’Italia richiede grandi sforzi miei amici vengono da pratico in Italia? e sacrifici ai giovani per perseguire Zimbabwe, Libano, Penso che potrebbe essere interes- i propri obiettivi ma non credo Grecia, Belgio, Sud- America etc…; perché il mio mercato del la- voro si estende ovun- que nel mondo ci sia una professione che mi piaccia; perché so che la ricaduta delle mie azioni e soprattutto delle scelte del Paese da cui provengo o in cui abito raggiunge ogni an- golo del pianeta. Credo che dipenda dal desiderio di cia- scuno di noi di esplorare il ‘mondo oltre il confine’. Qual è il suo modello di riferi- mento? Ho una grandissima ammirazione per Martin Luther King di “Tanto preziosa che daresti in cambio la vita”. Seguo l’Ideale di Chiara Lubich ed ammiro l’apertura al diverso di Terzani e la curiosità che si tra- sforma in impegno per l’altro di Do- minique La Pierre. 13
primo piano «Si vendono schiavi rom» elle vie della città di Iaşi, Le fonti documentarie confermano la “N in gioventù ho visto uo- mini legati a mani e pie- di, alcuni anche con corna di ferro al presenza di rom in stato di schiavitù nel- le terre romene già dal XIV secolo, ca- talogati in base alla proprietà (schiavi dei capo legate con alcune catene intorno monasteri, dei nobili o dello Stato) e sud- alla gola. Percossi duramente, costret- divisi in gruppi nomadi (laieşi) o se- ti a sopportare la fame e il fumo, in- dentari (vatraşi)2. Gli zingari “senza pa- ternati in prigioni speciali, lasciati nudi drone” rientravano automaticamente nella neve o nel ghiaccio, questa era la nella categoria dei cosiddetti schiavi sorte degli sfortunati zingari. E anco- domneşti, di proprietà dello Stato. Gli ra il disprezzo verso i loro santi e i loro schiavi rom rappresentavano un’im- legami familiari. La donna presa al- portante fonte di reddito per Stato e Mo- l’uomo, la ragazza sottratta ai genito- nasteri, e l’esistenza di una speciale tas- ri, i bimbi rapiti dal seno delle loro ma- sa sugli zingari fruttava alle autorità un dri, allontanati e separati gli uni da- introito considerevole. gli altri e venduti come vitelli ai più di- Agli schiavi rom impiegati nei lavori do- sparati compratori ai quattro angoli del- mestici, in alcuni casi castrati per non la Romania”1. rappresentare una minaccia verso le pa- drone, era interdetto l’uso della loro lin- di Alessandro Pistecchia La testimonianza sopra riportata non è gua. In conseguenza di ciò alcuni sot- legata ai secoli bui del Medioevo ma si togruppi (come i Boyaşi) perdono dun- riferisce al XIX secolo: il secolo dei ri- que l’uso della lingua romanì. svegli nazionali e della primavera dei po- poli, ma anche delle catene e delle com- Calzolai e musicisti pravendite di schiavi zingari, legati ai padroni e assimilabili a beni mobili, pri- Gli schiavi zingari - equiparati a beni vi di personalità giuridica. Una (troppo) mobili, scambiati, dati in pegno o ere- recente e (poco) nota negazione dei di- ditati - rappresentavano una forza la- Correva l’anno 1856. ritti nel cuore dell’Europa. voro economica e vantaggiosa per i pro- Quando i Rom Conoscere la storia sociale dei rom, prietari, nonché un indicatore del pre- caratterizzata da politiche di assimi- stigio sociale degli stessi, che ostenta- ottenevano lazione, esclusione, eliminazione, è un vano la propria magnificenza e potere la liberazione esercizio utile per una migliore com- anche mediante cessioni o donazioni. Le dalla schiavitù… prensione delle più attuali proble- transazioni avvenivano tramite con- matiche di inclusione sociale delle co- trattazioni private o pubblica offerta, munità. come dimostrato da diverse fonti: 1 M. Kogalniceanu, Tainele inimii, Bucureşti 1964, p. 346-347. Sul tema, per approfondire, vi è in italiano un volume di recentissima pubblicazione (G. Motta, G. Robie, la schiavitù dei rom nei Principati di Valacchia e Moldavia, Ed Aracne, Roma, 2013), che oltre a ricostruire il quadro sto- rico, riporta documenti inediti e di sorprendente impatto. 14 2 Secondo diversi autori (Djuvara, Kog lniceanu, Colon, Bataillard, Wilkinson, Vaillant) il numero di schiavi zingari, al momento dell’emancipazione, oscillava tra i 200.000 e i 400.000.
diritti umani. 65 anni dopo “Gli uomini sono eccellenti schiavi di bligo ad attività offensive per la digni- similazione. Inoltre, mentre nelle altre corte, zingari da lavoro, aurari, calzo- tà umana, come negli spettacoli di in- regioni d’Europa le politiche verso i rom lai, musicisti e lavoratori agricoli. La ven- trattenimento sotto riportati: erano tese all’esclusione (bandi, es- dita conterrà almeno cinque schiavi per pulsioni), l’istituzione della schiavitù, volta. Il prezzo per persona sarà di due “in particolari occasioni come l’ultima vigente solo nei Principati di Valacchia ducati. Saranno preparati, come con- sera di carnevale, quando alcuni zingari e Moldavia, spiegherebbe l’alta densi- suetudine, alla ricezione del denaro. Sarà vengono sporcati con la fuliggine e ob- tà demografica dei rom nelle terre ro- assicurato un servizio adeguato”.3 bligati a stare con le mani dietro la schie- mene (non scalfita da fughe e succes- na correndo e tenendo con la bocca un sive migrazioni). Uno schiavo, totalmente soggetto alla uovo sospeso in aria, o a prendere con volontà del padrone, era obbligato a pre- i denti una moneta fissata in una lam- Emancipazione a metà stare la propria opera e poteva essere sot- pada vicino a una fiamma, senza speg- toposto a punizioni corporali e vessa- nerla. Si pone inoltre una luce accesa in “Venite, o Signori! Un sentimento no- zioni, percosse, fustigazioni, “colpi vio- mezzo a una grande quantità di farina, bile vi spinge a scrivere: professori, gior- lenti dati sulla schiena o sui piedi con all’interno della quale sono nascosti dei nalisti, poeti, venite e per la prima vol- una canna, il taglio della labbra, bru- soldi che lo zingaro deve raccogliere coi ta facciamone una causa comune, la ciature procurate con la soda caustica, denti spegnendo la luce con le narici. Il causa degli zingari, lottiamo per la loro l’uso del cangue, un collare con punte divertimento dei padroni arriva quan- liberazione; ce lo chiedono la religione, di ferro”. Secondo il codice giuridico in do la fiamma dà fuoco alla farina e an- l’interesse dello Stato, la voglia di an- uso nel ‘700, nel caso di gravi reati, era che ai capelli dello zingaro, quando gli dare avanti”.4 prevista ad hoc per gli schiavi la pena schiavi finiscono correndo con i capel- capitale con il rogo. li che vanno a fuoco e le labbra che frig- Nel 2014 ricorrono 150 anni dalla Il matrimonio tra schiavi era consenti- gono o comunque impiastricciandosi il chiusura del ciclo di riforme (dal- to solo con il consenso del proprietario viso e creando uno stravagante contrasto l’emancipazione degli schiavi alla ri- (o dei proprietari, se diversi). I matrimoni tra la pelle scura e la bianchissima fa- forma agraria del 1864) che rivolu- misti (schiavo/non schiavo) in alcuni casi rina (...). O come incaricati di accende- zionano la vita e lo status delle co- re e spegnere le munità rom di Romania, soggette per pipe dei propri secoli alla schiavitù. L’emancipazione, padroni boiari realizzatasi completamente nel bien- (ciubucgii), o nio 1855/56, è stata interpretata come come aiutanti un momento fondamentale della mo- nell’attività del- dernizzazione del Paese nell’ambito dei la caccia, quan- diritti umani e in generale delle strut- do sono utiliz- ture politiche e sociali. Si affermano i zati per far ru- nuovi ideali di giustizia ed ugua- more e facilita- glianza che, nello stesso periodo, tro- re la cattura e vano applicazione anche nella Russia l’uccisione di zarista e negli Stati Uniti, dove ven- animali (hai- gono abolite la servitù della gleba e la taşii)”. schiavitù dei neri. All’emancipazione giuridica non cor- Per lunghi se- risponderà, però, l’emancipazione so- coli nelle terre ciale delle comunità, che ha vissuto ne- romene i ter- gli anni della transizione dall’epoca so- furono proibiti o comportavano la ri- mini Ţigan (più tardi sostituito dal cialista una recrudescenza di fenome- duzione in schiavitù della persona libera. politically correct rom) e rob (schia- ni discriminatori e di pogrom antizin- vo) diventano sinonimi, a testimo- gari, con un peggioramento della si- Balie e concubine nianza del retaggio negativo, nel tuazione socio-economica e una nuo- linguaggio e nell’opinione popola- va marginalizzazione di parte della co- Tra le occupazioni riservate alle schia- re, di una storica marginalità e munità. ve zingare, ricorreva la funzione di ba- della persistenza di un’immagine su- lie per i giovani nobili. Alcune donne, balterna. su volontà del padrone, erano scelte Significative conseguenze della pres- come concubine con la funzione di in- sione inclusiva furono la parziale se- trattenere gli ospiti. Da segnalare l’ob- dentarizzazione dei rom e la loro as- 15 3 Cfr. P. Petcut, Wallachia and Moldavia, in Motta, op.cit. 4 C. Bolliac, Catre scriitorii nostri, cfr ed. 1961.
primo piano Morire per amore. In fuga dall’omofobia e dalla transfobia Vanni Piccolo A di lì rifugiato, ex guida turistica la propria comunità, di una famiglia, in Tanzania e attualmente nonostante l’eventualità di ostracismo e Cristiana Russo cuoco in un ristorante della da parte di parenti e concittadini. In Provincia di Parma, ha avuto la “col- Italia non ha avuto particolari problemi pa” di innamorarsi e di voler vivere la perché ha avuto la fortuna di essere as- storia con il suo “moroso” alla luce del sistito dall’Arcigay. “A me è andata sole. Nel suo paese ciò non era possi- bene” dice Alì “ma so di molti richie- bile. Ci si doveva nascondere e finge- denti asilo che aspettano in media un re di essere quello che non si era, pena anno per ottenere il riconoscimento”. l’incarcerazione senza processo oppure Anche Lyas, algerino, laureato in mu- la morte per mano di cittadini comu- sicologia, non ha riscontrato grossi ni. Ma l’affettività e la sessualità sono problemi di accoglienza o lungaggini una parte dell’identità e non possono burocratiche ed anche lui è stato se- essere soffocate sotto la coltre della guito dall’Arcigay. morale di una maggioranza “omofo- Da numerose testimonianze emergono ba”. Lui il “mal d’africa” lo sente ma infatti, gli ostacoli che impediscono ai non è la nostalgia dopo un bel viag- richiedenti asilo, e più in generale ai mi- 16 gio ma quella della propria casa, del- granti, appena giunti in Italia, di chie-
diritti umani. 65 anni dopo dere la protezione. Basta parlare con al- precarietà e povertà per le discrimi- produce nella persona un sentimento cuni di loro e con gli operatori delle po- nazioni nell’accesso ai servizi sociali, di apprensione e insicurezza riguardo che associazioni specializzate sul tema di esclusione ed emarginazione dalle alla propria esistenza futura. La ne- specifico dei richiedenti asilo LGBTI, per proprie comunità e di costante paura gazione del diritto a vivere liberamente rendersi conto che la tutela delle per- di aggressione, violenza e assassinio. la propria vita e la propria identità ses- sone in fuga dall’omofobia e dalla tran- Le persone LGBTI, secondo la cultura suale incoraggia la nascita di movi- sfobia è ancora lontana dall’essere ef- dominante, sono considerate fuori menti di liberazione delle persone fettiva. Il responsabile nazionale del set- dalle regole sociali o sovvertitori del- LGBTI che, però non sempre arrivano tore immigrazione e asilo dell’Arcigay, l’ordine costituito e, in quanto tali, ele- ad organizzarsi e ad essere ricono- Giorgio Dell’Amico, ci racconta come, menti pericolosi per la società, da sciuti. Non tutte le persone hanno il nel 2007, l’associazione ha realizzato un emarginare ed eliminare. Questa è coraggio e la determinazione di espor- progetto di sensibilizzazione sul tema una logica per la quale chi aggredisce si per ribellarsi all’oppressione socia- degli immigrati e rifugiati LGBTI e conta sulla complicità collettiva, con- le e alla negazione della propria vita, come, anche grazie ad esso, sono nati sapevole di essere protetto dall’impu- per cui molti preferiscono vivere na- alcuni gruppi di riflessione e assisten- nità culturale e legislativa. scondendosi o affrontare i rischi di za su “immigrazioni e omosessualità” Questa condizione di paura costante viaggi della speranza pur di approdare a Milano, Verona, Palermo e Bologna, e invivibilità costituisce un “ragione- in un paese che immaginano più ac- tuttora attivi. Dal 2006 ha seguito vole timore di persecuzione” perché cogliente. personalmente più di 40 casi di richie- denti asilo LGBTI. Secondo la sua esperienza sono quasi inesistenti le se- gnalazioni provenienti dai centri go- vernativi, CARA e CIE. Ciò potrebbe far supporre che i richiedenti asilo ospita- ti in tali centri non si sentano abba- stanza protetti e sicuri per dichiarare il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere, a causa della paura delle possibili reazioni vio- lente dei propri concittadini o che non sappiano di potersi vedere riconosciu- ta la protezione internazionale in quan- to persone LGBTI. LA PERSECUZIONE SPESSO COMINCIA IN FAMIGLIA Anche se la stampa internazionale ne parla poco e solo in occasione di fat- ti eclatanti, come nel caso dell’ucci- sione, nel gennaio del 2011, del leader del movimento ugandese di liberazio- ne dei gay, David Kato Kisule, in ben 78 paesi le persone, anche solo so- spettate di essere omo/transessuali vengono perseguitate non solo dalle forze di polizia ma anche da comuni cittadini, i quali, vittime fanatiche del- la cultura dominante omo/trans fobi- ca, si ergono a paladini della morale. Molti richiedenti asilo e rifugiati rac- contano che la stessa famiglia è stata spesso il primo agente di persecuzio- ne. Il clima di ostilità ed emarginazione che ne deriva, costringe le persone LGBTI a vivere in una condizione di
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