La Cisl Settant'anni dopo: affrontare le sfide del presente - n. 1/ 2 - anno X - gennaio/giugno - Fondazione FAI CISL
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ISSN 1972-8786 n. 1/ 2 - anno X – gennaio/giugno La Cisl Settant’anni dopo: affrontare le sfide del presente
Idee per la ripartenza
Sommario n. 1/ 2 - anno X - gennaio/giugno Editoriale Due compleanni importanti di Vincenzo Conso 4 Approfondimenti Da settant’anni la Cisl un patrimonio del Paese di Annamaria Furlan 8 Il 70o della Cisl e i suoi caratteri fondamentali di Giuseppe Acocella 10 La Fai Cisl tra storia e futuro: “Un sindacato verde e 4.0” di Rossano Colagrossi 15 Per “una vita più civile dei lavoratori dei campi” e altro di Aldo Carera 19 L’esperienza della Fulpia e della Fat di Uliano Stendardi 24 Il protagonismo della Cisl negli anni dello Statuto e per l’Italia del progresso di Franco Marini 29 Il tempo è maturo per un nuovo“Statuto dei lavori” di Alessandro Potenza 33 Un nuovo Statuto della persona nel mercato del lavoro di Emmanuele Massagli 38 Documenti Una mozione che delinea il sindacato nuovo di Pastore e di Romani di A.C. 44 Letteratura Sindacato e letteratura di Sabino Caronia 55 Canti popolari Il canto e i problemi del lavoro di Letizia Zilocchi 58 Book Fotografico Immagini della nostra storia 60 Associati all’Unione Stampa Periodica Italiana Direttore responsabile: Vincenzo Conso Amministrazione: Agrilavoro Edizioni srl - Via Tevere, 20 - 00198 Roma Editore: Fondazione Fai Cisl - Studi e Ricerche Progetto grafico e stampa Eurografica2 srl Registrazione Tribunale di Roma n. 271/2010 del 22/06/2010 Chiuso in redazione il 24/06/2020
Due compleanni importanti La Cisl compie 70 anni e lo Statuto dei lavoratori ne compie 50: due ricorrenze importanti per ripensare i temi del lavoro e della rappresentanza di Vincenzo Conso - Presidente della Fondazione Fai Cisl - Studi e Ricerche Quest’anno, oltre alle ce- gli consentissero di adattarsi CISL, nel pluralismo e demo- lebrazioni per i cinquant’anni alla contemporaneità delle crazia interna all’Organizzazio- dallo Statuto dei lavoratori, evoluzioni socio-culturali del ne. I valori di riferimento della cade il settantesimo anniver- Paese. CISL nello svolgimento della sario della nascita della Cisl. sua azione sindacale sono: Per comprendere a fon- Un compleanno importante do come, ancora oggi, i valo- • la solidarietà, tra persone, per un sindacato che, nono- ri incarnati da Giulio Pastore gruppi o posizioni sociali di- stante tutte le difficoltà e la e Mario Romani siano sem- verse; drammaticità del periodo che pre vivi nell’organizzazione, è • il rispetto e la valorizzazio- ci troviamo a vivere, ha sapu- bene osservare cosa recita il ne delle diversità culturali, to mantenere intatti i suoi va- Codice etico e comportamen- etniche, religiose, in una lori fondanti, riuscendo a de- tale della Cisl nel suo primo prospettiva di società mul- clinarli in modi sempre nuovi articolo, così come innovato ticulturale e multietnica; e al passo con i tempi. nel 2019: • la mutualità, modalità che Queste nozze di titanio ce- attraverso l’unione delle “La CISL si richiama e si ispi- lebrano l’unione di una molti- forze e lo scambio solida- ra, nella sua azione, a valori tudine di donne e uomini che, ristico consente di raggiun- che pongono al centro della da ormai settanta lunghi anni, gere obiettivi comuni; sua azione la centralità della tutelano e promuovono i la- • la legalità, che garantisce persona, per realizzare la so- voratori e il lavoro. In questo parità di condizione per lidarietà e la giustizia sociale. lungo percorso, che ha carat- l’insieme dei soggetti im- Cosi come la CISL è impegna- terizzato e accompagnato la pegnati nei settori di rife- ta a realizzare le condizioni di trasformazione del nostro Pa- rimento e più in generale uno sviluppo economico che ese, si sono susseguite gene- nella società”. permetta lo sviluppo della razioni diverse di sindacaliste personalità umana attraverso Da questo incipit appare e sindacalisti, i quali, caratte- la giusta soddisfazione dei suoi immediatamente chiaro qua- rizzati da un tratto comune, bisogni materiali, intellettuali le sia l’elemento portante del hanno dato tutto se stessi alla e morali, familiari e sociali. La pensiero e dell’azione della causa portata avanti dalla Cisl. difesa e rappresentanza degli Cisl: la persona! Una figura Molte evoluzioni hanno interessi dei/delle lavoratori/ dalla dimensione quasi vitru- Editoriale caratterizzato la vita di que- trici, per la CISL si esplicano viana e nella quale si innesta- sto nostro Sindacato, il quale attraverso il principio della no le varie peculiarità che pos- ha avuto sempre e indubbia- supremazia del lavoro sul ca- sono caratterizzarla. Peculiari- mente il merito di sapersi fare pitale, del privilegio della via tà che ne determinano il reale portatore delle istanze dei la- negoziale su quella legislativa valore, individuato proprio voratori, rimanendo costante- per la regolazione dei rapporti dalla somma non algebrica mente fedele ai propri principi tra i/le lavoratori/trici e i datori delle differenze. A ben vede- ma sapendo innovare, al con- di lavoro, nell’adesione libera re, questa persona, è la stessa 4 tempo, forme e sostanze che e spontanea dei lavoratori alla tanto cara a Pastore, il quale,
durante il discorso all’Assem- ra in pochi, ai margini del pro- chio a loro: sviluppiamo una blea costitutiva della Cisl nel cesso di unificazione: osservate intensa opera di proselitismo, 1950 presso il Teatro Adriano le nostre strutture organizzati- di conquista, di formazione. di Roma, così parlò: ve, giudicate dai fatti il nostro Deve finire la mortificazione indirizzo e se tutto vi rassicura di un proletariato che non vuoI “Quel che è sicuro è che circa la vostra autonomia ve- capire che soltanto il sindaca- la nostra organizzazione deve nite con i vostri fratelli. La CISL to gli renderà giustizia. Parlia- fondarsi esclusivamente sul- sarà onorata e lieta di annove- mo ai lavoratori il linguaggio le proprie forze: ecco perché rarvi tra le organizzazioni a lei dell’amore. La Confederazione un milione e seicentomila dei aderenti, senza che per questo italiana sindacati lavoratori nostri organizzati valgono i si riduca di un palmo la vostra vuole inaugurare questa poli- tre milioni degli altri. La no- autonomia”. tica dell’amore, e verso tutti, stra forza non è frutto di co- anche verso coloro che una ercizione politica: ma deriva Dalle parole di Pastore si predicazione d’odio ha posti da un accorrere spontaneo e possono cogliere due aspet- contro di noi. Soltanto così, volontario dei lavoratori che ti fondamentali della visione lavoratori e sindacalisti, adem- esattamente credono nella in- che la Cisl ha della persona: piremo a tutto il nostro dovere; dipendenza. In questo senso è libertà e autonomia. Queste soltanto così faremo un sinda- piena di significato la presenza due caratteristiche sacre per cato forte. E sarà il sindacato tra noi dei rappresentanti di al- il nostro sindacato, infatti, forte, libero e democratico che cuni sindacati autonomi e pre- costituiscono elementi impre- realizzerà per i lavoratori la ziose sono state le parole qui scindibili che contribuiscono a giustizia, soltanto il sindacato pronunziate da Consoni. Ciò conferire alla persona, e non forte presidierà la libertà, sol- significa che sono caduti gli ul- all’organizzazione (come av- tanto il sindacato libero forte e timi dubbi sulla bontà del no- veniva per i sindacati comuni- democratico, formerà la base stro indirizzo. Bene, ha detto il sti), il ruolo centrale. Sempre di una sicura pace”. rappresentante degli autonomi Pastore, nel medesimo discor- quando ha affermato di non so, completa in un certo senso Come si evince immedia- la descrizione del significato tamente dalle parole del fon- condividere l’isolazionismo. E che la persona ricopre per la datore della Cisl, il lavoratore, qui è la seconda caratteristica Cisl; egli infatti prosegue so- inteso nella complessità del- della CISL che si afferma: mi stenendo che: la sua persona, rappresenta riferisco al pieno diritto del- il focus del sistema valoriale la categorie all’autogoverno. “Ecco perché desidero ri- dell’organizzazione; un ele- Nessun vincolo porrà la CISL cordare a me e a voi il dovere mento su cui porre la massima alle categorie; si chiameranno di bandire ogni forma di dema- attenzione, un qualcuno da come vorranno e tratteranno i gogia: sicuro, niente demago- tutelare e includere, special- loro problemi come vorranno. gia, non ne abbiamo fatta mai mente laddove si dimostri sfi- Questo è il nostro metodo: le Editoriale e mai ne faremo. Tra l’altro in duciato e lontano dal mondo categorie debbono saper fare questa linea di condotta vi è sindacale. da sole: alla Confederazione un atto di credito e di fiducia verranno soltanto quando av- nella capacità di intendere dei Al riguardo, al fine di in- vertiranno il bisogno di un con- lavoratori. […] Ed ora una pa- quadrare ancora meglio il ruo- siglio, oppure necessiteranno rola per i troppi lavoratori as- lo centrale dato alla persona della solidarietà operante del- senti dal sindacato: ci sono gli da parte della Cisl, giova ri- le altre categorie. Ecco perché sfiduciati, gli egoisti, i traditi, cordare quanto constatato da diciamo ai sindacati autonomi, soprattutto i traditi illusi. Eb- Andrea Ciampani nel suo re- che sono rimasti, seppur anco- bene, volgiamo il nostro oc- cente volume dal titolo “Giu- 5
lio Pastore – 1902-1969”. Egli, rilevante, ma si espande fino pretare e guidare i cambia- infatti, parlando degli aspetti a configurare una sorta di an- menti e la trasformazione del innovativi introdotti da Pasto- tropocentrismo culturale. mondo lavoro. Oggi il tema è re, rileva: come integrare ed aggiornare Dopo aver chiarito quale lo Statuto dei lavoratori con “Si comprende come, per sia il ruolo preminente che equilibrio, anche in un quadro dar conto del ruolo sindaca- la persona ricopre per la Cisl, europeo, per dare risposte e le nell’«evoluzione spontanea non posso esimermi dal ricor- tutele vere a quei lavoratori e della realtà sociale», Pastore dare che, nel perseguire il pro- a quelle lavoratrici che non le intendesse puntare in primo prio obiettivo e con lo stesso hanno e che si trovano in uno luogo a conquistare l’opinio- vigore, anche la Fondazione FAI Cisl – Studi e Ricerche ha stato di debolezza. Ma biso- ne pubblica del Paese, come previsto nell’articolo 3 dello sempre messo al centro della gna farlo ponendo al centro il statuto della CISL, approva- propria missione il sacro e in- protagonismo dei lavoratori, il to al I Congresso nazionale violabile valore della Persona, ruolo centrale della contrat- confederale tenuto a Napoli operando per promuovere uno tazione e dell’autonomia del (11-14 Novembre 1951). In sviluppo economico sostenibi- sindacato”. esso poteva delinearsi, infine, le negli ambiti di propria com- Coerentemente con questo il profilo di una confederazio- petenza, attraverso politiche quadro, la mission di Opinio- ne sindacale, cui le federazio- caratterizzate dalla solidarietà ni, declinata profondamente ni delle associazioni sindacali sociale e pratiche contrattuali in questo numero, vuole con- aderenti si riconoscevano sulla partecipate, secondo i principi tribuire ad avvicinare i lettori base della concezione socio- fondativi della Cisl e alla luce ai valori portanti e alla storia politica espressa nell’articolo della Dottrina sociale della della Cisl, nonché alle con- 2 dello statuto confederale. Chiesa cattolica e di ogni Re- quiste fondamentali dei la- In quell’articolo, ancor oggi, ligione. voratori come la legge 300, mentre si vede ordinare la so- Alla luce di quanto sopra auspicando che la riflessione cietà e lo Stato alle esigenze evidenziato, e da una disami- possa promuovere una mag- di sviluppo della personalità na coscienziosa dei contributi giore comprensione di quanto umana, si riafferma l’esigenza presentati, confidiamo di riu- è stato, è e sarà. di partecipazione della rappre- scire a celebrare degnamente sentanza sindacale sul piano In questo numero, nella questi gloriosi settant’anni nazionale e internazionale”. consueta sezione dedicata alle e i cinquant’anni dallo Sta- Anche in questo caso, in- tuto dei lavoratori, nonché rubriche, si è scelto di inserire fatti, emerge il fattore chiave di fornire l’occasione per un due contributi, rispettivamen- della persona, declinato nella approfondimento circa i vari te su Sindacato e letteratura primaria esigenza di sviluppa- aspetti dell’Organizzazione e su Canti popolari: strumen- re la personalità umana, non- che verranno messi in luce dai to politico e di rivendica- Editoriale ché di raccordare con questo differenti contributi. In questo zione. Questi elementi sono sviluppo l’ordinamento della senso, su tutti, sottolineiamo stati inclusi come corollario società e dello Stato. È possi- il grande valore che la Cisl ha al pensiero principale che ha bile affermare, dunque, che il avuto e avrà nel panorama costituito l’ossatura portante ruolo centrale della persona italiano, come ricordato dal- di questo numero, nella fidu- non è unicamente confinato la Segretaria generale della ciosa speranza di ampliare gli all’interno dell’organizzazio- Cisl, Annamaria Furlan, per la spunti di riflessione forniti al ne, fattore di per sé già molto quale “bisogna saper inter- lettore. 6
Approfondimenti 7
Da settant’anni la Cisl un patrimonio del Paese* Coniugare gli interessi dei lavoratori con quelli generali del Paese, puntando al bene comune di Annamaria Furlan - Segretaria Generale Cisl “Bisogna saper parlare con sincerità ai lavora- problemi economici e sociali. L’idea di un sin- tori, nulla nascondere e nulla ampliare. Onestà, dacato che assume responsabilità politica è un rettitudine, laboriosità, disinteresse sono tutte elemento determinante per garantire il consen- virtù di cui noi dovremmo essere in possesso”. so nel governo di una società complessa. Que- Era uno dei passaggi più intensi e significativi sto è stato sempre uno dei tratti distintivi del del discorso di Giulio Pastore al “Teatro Adria- sindacato libero e della strategia della Cisl che no” il 30 aprile 1950, il giorno della fondazione mantenendo fermo il principio dell’autonomia della Cisl. Sono passati settanti anni da quella e della distinzione di ruoli tra partito politico storica data. In quella frase programmatica così e sindacato, ha sempre sostenuto con coerenza densa di significati credo che sia scolpito il DNA la linea che una democrazia moderna abbia bi- della nostra organizzazione: un sindacato libero, sogno del consenso e della partecipazione della pluralista, riformista, autonomo dalla politica. società civile per garantire le esigenze di tutte le Un sindacato che sa guidare le trasformazioni, persone, a partire dai lavoratori, dai soggetti più che si rinnova e sa innovare le relazioni indu- deboli ed emarginati. È il ruolo di mediazione striali con la contrattazione, la partecipazione essenziale che il sindacato italiano ha esercita- dei lavoratori alle scelte di governo e di impre- to in tantissime vicende economiche: penso alle sa. Un sindacato laico e pragmatico, ma nello nostre proposte sul risparmio contrattuale di stesso tempo fortemente legato ai valori del fine anni settanta, agli accordi di San Valentino cattolicesimo sociale, alla centralità della per- del 1984 o alla stagione della concertazione dei sona ed alla dignità del lavoro. Questa rimane la primi anni novanta. Significa, da una parte, stare Cisl, il sindacato “nuovo”, fedele solo agli inte- con una contrattazione moderna e partecipati- ressi dei lavoratori che Pastore aveva delineato va in tutti gli ambiti lavorativi ed in tutti i pro- insieme agli altri “padri fondatori” provenienti cessi aziendali, stipulando accordi per favorire dalle altre esperienze del sindacalismo ispirato gli investimenti, legando il salario ai risultati ed Approfondimenti ai valori cristiani, esattamente settanta anni fa. alla produttività, uscendo dal rivendicazionismo La Cisl ha contribuito a costruire l’Italia demo- sterile ed antagonistico che tanto permane nella cratica, rifiutando la demagogia, l’antagonismo tradizione di altri sindacati. Ma, dall’altra parte, sterile ed il populismo ma cercando sempre di significa essere in campo con proposte costrut- coniugare gli interessi dei lavoratori con quel- tive anche su tutti gli ambiti macroeconomici, li generali del Paese. Oggi possiamo dirlo con come le questioni dello sviluppo, la politica in- grande determinazione: la Cisl ha vinto questa dustriale, la redistribuzione della ricchezza, un sfida indicando in questi settanta anni di storia fisco più equo, la riorganizzazione del welfare e un rapporto nuovo tra Stato e sindacato, una della Pubblica Amministrazione, le tutele previ- “collaborazione “ che per Pastore doveva svol- denziali, la scuola, la giustizia, lo sviluppo soste- gersi in piena e perfetta autonomia di inizia- nibile, la riduzione del divario nord–sud, la lotta tiva e di programmazione per la soluzione dei alla corruzione ed alla criminalità organizzata. 8 * Questo artiolo è pubblicato anche su FAIProposte nn. 3-6, marzo-giugno 2020
CISL È stata la Cisl ad imprimere alle re- lazioni industriali e nei rapporti tra Stato e sindacato una carica di rin- novamento, di concretezza e grande dinamismo. I C R Ecco perché oggi più che mai, il O O ruolo del sindacato e della Cisl è de- N L AV O AT cisivo in questa fase storica non solo FEDERAZ per difendere i diritti dei lavoratori R ma per promuovere la modernizza- zione del Paese. Le idee dei nostri pa- dri fondatori rappresentano, non solo per la Cisl, ma per quanti sono im- pegnati nella vita sociale e politica, un punto di riferimento ideale e cul- I AT I turale, un patrimonio di idee, valori, ON moralità di cui il nostro paese ha an- E A C cora enormemente bisogno per usci- ITA D re dalle sue contraddizioni storiche. È chiaro che oggi dobbiamo recupera- LIA N A S IN re rappresentanza in tutti gli ambiti lavorativi, cercando di intercettare e tutelare con i contratti, le forme associativo. Tuttavia la nostra rappresentanza nuove di occupazione ed i nuovi bisogni delle sociale non deriva dal rapporto con gli altri mo- persone. Dobbiamo saper anche interpretare in vimenti. Il nostro mandato viene esclusivamen- maniera moderna i cambiamenti del paese, di- te dai posti di lavoro. È un patrimonio radica- ventare soggetto di crescita e di sviluppo, ope- to nella nostra organizzazione che non ha mai rare una mediazione intelligente tra democrazia imposto doppie fedeltà ai suoi iscritti. Questa diretta e democrazia rappresentativa. Concorre- è la condizione essenziale per dispiegare l’au- re, insieme agli altri corpi sociali, alla costruzio- tonomia del sociale, perché la sua azione pos- ne di una vera “architettura” di Governo. È una sa trovare spazio e sbocchi, interagendo in un esigenza che vale oggi per tutti i corpi intermedi rapporto paritario con le istituzioni ed i partiti. Approfondimenti che non possono essere ricondotti dalla politica Qualsiasi forzatura di questa tradizione indebo- al ruolo di “lobby”. La democrazia rappresenta- lirebbe il ruolo autonomo di tutto il movimento tiva non si esaurisce nel rapporto tra istituzioni sindacale, sarebbe solo sbagliata e non farebbe e partiti. Per questo la Cisl ha sempre cercato gli interessi dei tanti milioni di lavoratori e pen- di allargare le sue alleanze sociali in una logica sionati che si iscrivono al sindacato nel nostro di autogoverno della società e di protagonismo paese. 9
Il 70o della Cisl e i suoi caratteri fondamentali Un cammino di tutele e di rappresentanza sostenuto da una solida formazione sindacale di Giuseppe Acocella - Rettore dell’Università degli studi “G. Fortunato” Le origini ed i caratteri fondamentali seguibile solo su mandato esplicito dei lavora- tori aderenti. Il settantesimo anniversario della CISL cade in un clima politicamente poco incline a ricono- La categoria concettuale usata infatti da scere fondamentale il ruolo svolto dal sindaca- Giulio Pastore per comprendere e descrivere la lismo confederale in questi decenni, nonostante condizione dei lavoratori italiani di fronte alla la rilevanza costituzionale ad esso attribuito, e comunità nuova nazionale e statale, che con la questo si verifica solo due anni più tardi rispetto nuova Carta avrebbe dovuto essere casa acco- alle celebrazioni del 70° anniversario della pro- gliente per gli uomini del lavoro (art. 1 Cost.), era indirizzata a denunciare una organizzazione mulgazione della Carta Costituzionale italiana, politico-sociale escludente la classe lavoratrice, che pur viene proclamata unanimemente ele- a vantaggio dei ceti privilegiati: la estraniazione. mento indifettibile della nostra democrazia. Superare questa significava fornire un sostan- Quale contributo abbia apportato la CISL ziale contributo alla crescita della democrazia alla edificazione dello Stato nuovo che, dopo italiana: l’azione contrattuale è di conseguenza novanta anni di monarchia, doveva trovare la fonte di diritto, ed il principio di associazione è sua forma consolidata, dopo la caduta del fasci- principio fondativo della vita democratica, che smo, nella repubblica costituzionale, lo raccon- genera non la classe indistinta, ma una Confe- ta la storia stessa dell’organizzazione sindacale. derazione dotata del compito di coordinamen- Un elemento significativo per comprenderlo è to delle categorie, sulle quali fondare l’azione costituito dalla sintonia tra valori costituzio- contrattuale. Per questo lo Statuto della CISL nali e valori fondativi della CISL. Il profilo fon- ha subito poche modificazioni, e mai nelle nor- damentale che se ne ricava è rappresentato me primarie, per definire l’identità collettiva dalla percezione che costituire il sindacato e dell’associazione del lavoro. parteciparvi significa perseguire la democrazia Approfondimenti Nel discorso di fondazione della CISL, il 1 sostanziale: quella delle tutele che il sindacato maggio 1950 a Roma, Giulio Pastore delineò scopre adeguando la sua azione ai bisogni dei – con preveggenza rispetto agli eventi della lavoratori, cogliendo il mutamento delle condi- seconda metà del Novecento - il compito del zioni economiche, rendendo effettive libertà e sindacato, radicandone l’azione nella economia diritti altrimenti solo astrattamente dichiarati. del libero mercato contrassegnato dal regime Dunque non un sindacato ideologico (segnato capitalistico dell’accumulazione e del profitto: dalla dipendenza da un progetto politico-parti- «Non siamo contro il libero mercato e la sua tico, come inevitabilmente avvenne per la CGIL forma capitalistica, ma contro l’ingiusto profit- dello Stato repubblicano, che assume diretta- to e l’iniqua distribuzione del reddito che il ca- mente politica, e non delegata dalla iscrizione, pitalismo persegue. Contro di esso il sindacato la rappresentanza della classe lavoratrice), bensì agisce per un più giusto sistema del libero mer- pragmatico, con gli occhi aperti sulla realtà so- cato». Sono i diritti perseguiti (ed i mezzi per ciale, contro ogni divisione extra-sindacale che conseguirli, anche con i servizi) che consentono 10 comprometta la concreta tutela del lavoro, per- di definire la Cisl come un sindacato nuovo. Ma
la democrazia non può limitarsi ad essere sol- ne, giacché la ragionevolezza si definisce laica- tanto quella che le istituzioni prescrivono con mente attraverso un processo storico che deriva i loro sistemi elettorali, con la presenza della da una tradizione responsabile e motivata. Così politica dei partiti, con gli equilibri che la vita è stato per la Cisl: il suo compito di tutela dei pubblica conosce a fasi alterne. La democrazia lavoratori è andato definendosi attraverso una effettiva è quella dei diritti che vengono con- cultura, un modello razionale man mano enu- quistati per il lavoratore e per le loro famiglie, cleatosi dalla vita stessa, dalle motivazioni, dalle cioè la democrazia di tutti i giorni. Il sindacato ragioni e dalle difficoltà che avevano incontrato ha formato una classe dirigente selezionata dal le realizzazioni sindacali condotte dagli iscritti, basso, dalle aziende e dai territori, ed un’atten- lavoratori e lavoratrici che hanno così costru- zione a parte meritò la scoperta dell’impegno ito insieme una cultura sindacale fatta in casa, sociale femminile, capace di valorizzare attitu- senza sovrastrutture ideologiche, senza subordi- dini che nella CISL trovarono un’occasione mi- nazioni ad alcun modello ideologico o astratta- litante, e a questo fine la formazione costituì la mente razionalistico, preventivamente assunto, scommessa fondamentale per la costruzione di si trattasse della ideologia marxista, di modelli una Cisl di dirigenti e quadri non dipendenti da economicistici e nemmeno della dottrina socia- altri che dai lavoratori loro iscritti. le cristiana. In uno scenario, come quello che ci propo- ne il primo decennio del terzo millennio dell’era cristiana, segnato dallo sgretolamento di ogni Il Centro studi negli anni Cinquan- coesione sociale, caratterizzato dalla società ta e la costruzione della CISL frammentata nella quale prevalgono gli egoi- «Né lo svolgimento della storia avviene se- smi individuali o di gruppo, le élites privilegiate condo piani che sono al di sopra degli uomini tendono ad asservire anche gli strumenti della e dei loro atti, né gli atti dei singoli individui democrazia ai propri interessi e vantaggi. La de- avvengono senza tener inevitabilmente con- mocrazia formale – privata dei suoi riferimenti to della storia che si svolge. Pertanto occorre etici e valoriali - mostra i suoi limiti, e solo una comprendere cosa i piani sovraindividuali pre- democrazia effettiva (democrazia economica e vedono, e che non si svolgono al di sopra della partecipativa) potrebbe perseguire i fini di egua- storia degli uomini, cosicché al contempo oc- glianza che la rendono degna di questo nome. corre sapere che nessuno di quei piani si rende Per un sindacato come la Cisl - che ha do- presente se non attraverso le azioni degli uomi- ni e secondo la loro volontà». Questa degnità Approfondimenti vuto fare i conti, nel definire la propria identità storica, da un lato con la ispirazione cristiana da vichiana, che ho tradotto dalla lingua nobile di cui traeva alimento e nella quale affondava la Giambattista Vico nel linguaggio corrente che propria tradizione (dalla quale spesso riceveva più modestamente noi adoperiamo, può servire e selezionava i propri militanti), dall’altro con le meglio a comprendere come centrale in questo ideologie politiche omnicomprensive, che han- cammino sia stata la vicenda umana di coloro no contrassegnato il Novecento, rispetto alle che frequentarono nei primi anni Cinquanta – quali ha rivendicato l’autonomia dell’esperienza emblematico è l’anno fatidico, il 1956 - il Cen- sindacale - la ragione (ed in specie la ragione tro studi fiorentino (che prima era a Via Gusta- che si forgia al fuoco del contatto con la sto- vo Modena, poi nella sede di via della Piazzo- ria degli uomini e delle donne che scelgono di la, a Fiesole), come docenti e come studenti, e vivere - semmai proprio in nome della Fede re- come essa si sia inevitabilmente intrecciata con ligiosa - l’esperienza della lotta per la giustizia gli scenari che in quel periodo erano lo sfondo sociale e l’eguaglianza) costituisce un parame- della storia sindacale italiana ed internazionale, tro di riferimento obbligato per la propria azio- fino a costituire una vera svolta umana e socia- 11
le. Il 1956 fu l’anno della rivolta di Budapest, in materia di lavoro. La questione dell’autogo- e costituì la prima grande rivelazione globale verno interno (effettivo) al sindacato era pri- della realtà oppressiva che la classe lavoratrice ma ignota infatti al pensiero giuridico-politico subiva nei paesi al di là della Cortina comunista, italiano (basti pensare alle dottrine civilistiche iniziando quel ciclo storico che avrebbe consen- di Francesco Santoro Passarelli, che pure ave- tito, dopo il 1989, ai critici del comunismo di va esercitato un peso significativo nelle vicende dichiarare, con diverse sfumature, «avevamo legali della LCGIL e della prima CISL). Il primo dunque ragione noi». autorevole ingresso della categoria concettuale dell’autogoverno nella cultura giuridica (e peral- Il Centro studi fu la sede primaria della for- tro a proposito di un istituto tedesco) fu dovuto mazione di un pensiero sindacale che, sulla spin- ad uno dei più grandi giusprivatisti italiani della ta dell’esigenza di fornire una cultura organizza- seconda metà del Novecento, Pietro Rescigno, il tiva e conseguentemente strategica al sindacato quale – nell’ambito della sua opera sul plurali- nuovo 1, non poteva assumere come propria l’i- smo degli ordinamenti giuridici – proprio tra la spirazione cattolica (pur massicciamente pre- metà degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni sente nelle motivazioni e negli atteggiamenti Sessanta impose il tema de La giustizia interna di una parte prevalente dei suoi aderenti), né alle associazioni private 3. tantomeno desumere dall’esterno (cioè dalla politica) indirizzi e strumenti. Infatti proprio la La “rivoluzione” innestata autonomamente ispirazione politico-ideologica veniva rimpro- dalla Cisl nel sistema italiano era dunque riferi- verata alle altre esperienze sindacali da cui si bile anche alla individuazione dello Statuto sin- era separata la LCGIL prima di divenire CISL, dacale non come atto di una sovranità limitata la quale poteva così porre le basi di una prassi e derivata (dalla politica, come nella tradizione che rinviava a convinzioni e riferimenti generali, sindacale europea), ma originario e derivante come si desume dal ricordo affidato dall’inter- dal libero associarsi dei lavoratori in una orga- vista a Vincenzo Saba nell’opuscolo che ricorda nizzazione autonoma (libero sindacato fu chia- i Direttori in occasione del 60° anniversario del mata la Cisl in contrapposizione alla CGIL, dopo Centro Studi (Saba ricorda anche i contatti con la scissione del 1948 da parte della LCGIL), pro- l’ambiente e la vicina presenza di don Lorenzo ducendo una nuova relazione tra diritto ester- Milani 2). La CISL anche nella pratica formativa no (comune) e diritto interno (speciale). La Cisl non rinunciava a rivendicare l’autonomia (anche così liquidava anche le dottrine di provenienza di pensiero, e dunque non una mera indipenden- corporativa - presenti nella tradizione socia- le cattolica - sul sindacato di diritto pubblico 4, Approfondimenti za d’azione) come principio essenziale della sua proposta associativa e della sua strategia di rap- ponendo come stelle polari della sua strategia presentanza e contrattuale, come vedremo. occupazione, produzione ed organizzazione del lavoro, reddito, in contrapposizione ad orien- La rilevanza attribuita alla formazione dei di- tamenti sindacali rivolti a fini politico-partitici. rigenti e dei quadri sindacali non era né occa- Non si dimentichi che tanto il dibattito in As- sionale né marginale, bensì centrale nella con- semblea Costituente sull’art. 39, quanto la suc- cezione di un sindacato nuovo. Era peraltro in cessiva opposizione del sindacalismo confede- gioco, in quella fase storica delicata, un profon- rale alla proposta di legge Rubinacci, del 1951, do rinnovamento della cultura giuridica italiana confermarono la acquisita consapevolezza del- 1 Cfr. G. ACOCELLA, Storia della Cisl, Roma, Edizioni Lavoro, I edizione 1988, VI ed. riveduta ed aggiornata, 2014. 2 Cfr. ora F. LAURIA, Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana. Don Milani e il mondo del lavoro, Edizioni Lavoro, Roma, 2019. 3 Ora in P. RESCIGNO, Persona e comunità, Bologna, Il Mulino, 1966. 4 P. CRAVERI, Sindacati e istituzioni nel dopoguerra, Bologna, Il Mulino, 1977, pp. 83 ss. e passim. Decisivo per questo nuovo corso 12 fu il Consiglio generale della CISL del giugno 1950.
la necessità di rifiutare il controllo pubblico gli anni Cinquanta insegnava alla John Hopkins dell’organizzazione e dell’iniziativa sindacale 5. University) e Gino Giugni, influenti sulle atti- Del resto la fallita applicazione della cosiddet- vità di studio e di formazione anche presso il ta legge «erga omnes», che alla fine degli anni Centro fiorentino - del sistema delle relazioni Cinquanta avrebbe dovuto fornire una sanzione sindacali nelle civiltà industriali più avanzate e legislativa e parlamentare agli accordi collettivi, della conseguente centralità del contratto. Si finì per confermare che la stessa contrattazione può anzi affermare che l’incidenza riscontrata collettiva assumeva finalmente valore di fonte sull’evoluzione italiana del diritto del lavoro va giuridica dell’ordinamento al pari delle fonti le- riportata alla scelta di riconoscere priorità pro- gislative, istituendo uno spazio in cui l’organiz- prio all’analisi delle relazioni industriali rispetto zazione sindacale si disciplinava de iure proprio. allo studio degli istituti giuslavoristici 6 (come fra tutti auspicò e ricostruì nei suoi scritti Pietro Il 1956 è anche l’anno in cui si da attuazione Merli Brandini 7). definitiva alla Carta costituzionale, con l’inse- diamento del CSM e l’avvio della attuazione del Questa impostazione portò a contatto con dettato sul CNEL. Il profilo fondamentale che il mondo degli studi la cultura sindacale in via dalla vigenza della Carta si ricava è rappresen- di elaborazione nei primi anni Cinquanta nella tato dalla convinzione che costituire le forme CISL, testimoniata dall’attenzione, che trovava di partecipazione – e tra esse in primis il sinda- proprio la sua sede ideale di elaborazione nella cato - significhi perseguire la democrazia reale formazione sviluppata nel Centro studi nazio- che mette al centro la persona del lavoratore nale di Firenze, verso la Scuola del Wisconsin (art. 1) e non l’astratto conseguimento di ideali e in specie verso l’opera di Selig Perlman (da collettivistici. ricordare per l’utilizzazione fattane a Firenze in- sieme all’istituzionalista Commons) 8. Le novità introdotte nella pratica sindacale insieme alla I valori laici della CISL e l’effettivi- elaborazione di un nuovo diritto del lavoro co- tà della democrazia stituirono i tasselli di una evoluzione che molto incise sul superamento tanto dell’ordinamento Nel panorama giuslavoristico italiano del se- corporativo quanto di impostazioni “ideologi- condo dopoguerra - segnato dal nuovo quadro che” della dottrina e della prassi sindacale. costituzionale e dal superamento conseguente dell’ordinamento corporativistico che il regime Il primo ventennio di vita della CISL fu ra- aveva tentato di instaurare - la Cisl portò sin dicato dunque sul primato della contrattazione, Approfondimenti dagli anni Cinquanta (in coerenza con la riaf- nel confronto con il datore di lavoro pubblico fermata autonomia disciplinare del diritto del o privato, che coglieva la realtà effettuale delle lavoro, consolidatasi proprio in virtù del nuovo fabbriche e dei loro mutamenti, rivendicando i assetto giuridico-politico) la novità che gli deri- diritti, curando la formazione dei quadri e mi- vò dalla frequentazione - che si deve al contatto litanti. riconoscendo le tutele che il sindacato diretto con l’esperienza statunitense “importa- persegue adeguando la sua azione ai bisogni ta” da Federico Mancini (che proprio a metà de- dei lavoratori, e cogliendo il mutamento delle 5 Ibidem (cfr. in particolare il paragrafo alle pp. 351 ss., Le «pretese architettoniche imperiture» dell’on. Rubinacci). 6 Cfr. T. TREU, La CISL degli anni ‘50 e le ideologie giuridiche dominanti, in Dottrine giuridiche e ideologie sindacali, Bologna, 1973, pp. 267-396. Su tali temi avevo richiamato l’attenzione quale anno più tardi rivisitando in chiave critica le origini della storia cislina in G. ACOCELLA, La storia della Cisl. Spunti tematici per una rassegna delle interpretazioni. 1. L’«Americanismo», in «CISL Campania», 1978, n. 2, pp. 24-31, in specie sul saggio di Treu pp. 29-30. 7 Cfr. P. MERLI BRANDINI, Diritto e rovescio. La sfida per il governo, industria e sindacato, Roma, Edizioni Lavoro, 2002. 8 L’opera di S. Perlman, fonte di costruzione della cultura giuridico-sociale fin dai primi anni della vita della Cisl e della Scuola di Firenze, è Per una teoria dell’azione sindacale, Roma, Edizioni Lavoro, 1980 (ultima edizione). 13
condizioni economiche nella loro effettiva ma- quenziale del vincolo solidale che nell’espe- nifestazione. Fiesole fu l’incubatrice e la carti- rienza associativa lega infine tutti i lavoratori, na di tornasole dell’efficacia delle nuove teorie. a qualsiasi categoria o settore di lavoro appar- La contrattazione viene riconosciuta elemento tengano. dinamico della costruzione della vita sociale e della vita pubblica, basata sul principio di au- In questo la originaria ispirazione cristiana è tonomia (dallo Stato, dai partiti, dalle imprese), stata uno scudo ed un viatico: uno scudo per- che comportava l’esclusione dell’antica convin- ché ha messo dirigenti e lavoratori in guardia zione che il sindacato fosse soltanto movimento dal credere che potesse esistere una soluzione sociale. salvifica esterna per le cose di questo mondo. Un viatico perché non esenta mai nessuno dal Ma queste belle teorie sarebbero restate cercare anche nella vita terrena la giustizia, se materia morta se non fossero diventate sangue a ciascuno sarà chiesto il conto di ogni azione e storia di una presenza diffusa nei territori e che sia stata indifferente di fronte all’ingiustizia nei luoghi di lavoro. Questo “innesco” per una e alla disuguaglianza. Senza addentrarsi sul dif- esplosione virtuosa e pervavisa fu, come si è ficile terreno della relazione che intercorre tra detto, il Centro studi di Firenze, dove il nuovo la dottrina sociale della Chiesa e la laicissima diritto del lavoro, la nuova concezione econo- cultura sindacale che la tradizione della CISL ha mica, la nuova storia organizzativa dovevano elaborato con la sua formazione e la sua stessa personificarsi e diventare storia concreta e quo- esistenza, va detto che la Cisl, nel suo ambito di tidiana, riconoscibile nei militanti che avrebbero strategia ed azione sindacale, ha offerto questa incarnato il modo d’essere CISL. Chiunque abbia novità della ragione purificata che era alla base vissuto l’ultimo mezzo secolo della storia della della sua cultura e del suo modello sindacale, il CISL può ricordare tanti nomi e volti di sinda- quale affondava le proprie radici nella tradizio- calisti che ne hanno accompagnato le scelte, la ne cristiana, senza mai farla divenire il collante formazione, l’impegno e dunque la costruzione confessionale della sua laica proposta di tutela di una identità personale senza la quale non c’è degli interessi dei lavoratori. la costruzione dell’identità dell’intero. L’insistenza sulla partecipazione dei lavora- Se si ripercorresse la vicenda strategica ed tori e sulla democrazia economica non costi- organizzativa della CISL si riscontrerebbero le tuisce solo la conferma della concretezza prag- specifiche e singole opzioni che hanno coeren- matica della CISL, e della sua costante aderenza temente contrassegnato il sindacato e le sue alla centralità della persona, al protagonismo del Approfondimenti scelte. Si pensi alla concezione stessa della rap- lavoratore nella tutela della sua dignità, ma la presentanza, volutamente legata alla condizio- effettiva opzione per una società nella quale la ne sociale concreta, personale e quotidiana del democrazia si svesta dei suoi profili puramente lavoratore, e non ad una astratta definizione formali per assumere quelli della democrazia so- dell’appartenenza ad una classe collettiva. Di stanziale, che solo il riconoscimento del lavoro, qui l’attenzione della CISL all’organizzazione per della persona del lavoratore, dei bisogni espressi categorie, e non per sindacato generale, inteso dalla sua comunità familiare, può garantire. dalla CISL piuttosto come la conferma conse- 14
La Fai Cisl tra storia e futuro: “Un sindacato verde e 4.0” L’oggi di fronte alle sfide del tempo presente di Rossano Colagrossi Ricorrono quest’anno i 70 anni dalla nascita biando la concertazione con la vecchia cinghia della Cisl. In quella fondazione, sono ben presen- di trasmissione. Poi più recentemente abbiamo ti anche le radici della Fai. Nata nel 1997 dalla avuto l’ascesa del mito della disintermediazio- fusione di due storiche sigle sindacali, la Fat, del ne. Insomma, i tentativi di screditare il sinda- settore alimentare, e la Fisba, dell’agricoltura, la cato sono stati innumerevoli. Dunque non sono Fai si presenta oggi come un’organizzazione gio- stati anni facili per un sindacato come la Fai, vane ma ben saldata nell’universo del sindacato pronto a rivendicare sempre la propria autono- libero e autonomo fondato da Giulio Pastore nel mia, a rendere conto di sé ai propri associati e 1950. nel contempo all’interesse generale. Senza con- tare il fatto di aver attraversato una tragedia Ne abbiamo parlato con il Segretario Genera- come l’undici settembre 2001 e una crisi eco- le Onofrio Rota. nomica tremenda come quella del 2008. Fatto- ri che hanno inciso in maniera indelebile sulla società e che hanno influenzato inevitabilmente Segretario, da quell’8 maggio 1997, quando anche le scelte organizzative e politiche di tutti con il Congresso di Lignano nacque la Fai, dalla i corpi intermedi. fusione tra Fat e Fisba, sono passati 23 anni. È possibile farne un primo bilancio? Il bilancio è positivo per il sindacato, per i Però la storia sembra aver dato ragione alla lavoratori rappresentati, per il contributo dato Fai e alla Cisl su alcuni concetti fondamentali. I alla collettività. In quel Congresso costituente bisogni attuali chiedono di saper intervenire sulla c’era un punto fondamentale: il riconoscimento società puntando sul rafforzamento delle tutele dell’esistenza di un unico sistema agroalimen- della persona, sul potenziamento della libertà tare e dunque il bisogno di una organizzazione associativa, su una visione globale rivolta all’in- Approfondimenti di categoria in grado di governare la rappresen- teresse generale e al bene comune. In questo le tanza dei tanti lavoratori che ne facevano parte. altre sigle sindacali sono rimaste indietro? Questi anni ci hanno dato ragione. Su questi aspetti è vero, una visione del sin- dacato come la nostra si è dimostrata netta- mente avanzata. Però non la metterei sul pia- Che anni sono stati per il sindacato agroali- no della competizione tra sindacati, piuttosto mentare? giudicherei il nostro operato rispetto ai valori Sono stati anni di grandi trasformazioni, in e agli obiettivi. Probabilmente non siamo stati cui è cambiata l’organizzazione del lavoro, è ancora così forti, ad esempio, nel saper imporre mutata la contrattazione, e il ruolo stesso del un cambio di paradigma sul rapporto tra per- sindacato è stato messo sotto attacco a più ri- sona e lavoro. Domina ancora nel nostro Paese prese. Abbiamo avuto governi con atteggiamen- una visione legata al paradigma della difesa del ti dichiaratamente antisindacali, altri pronti a lavoro molto più che della persona. È un po’ il instaurare un filo diretto con il sindacato scam- tema forte che ho notato per la ricorrenza dei 15
50 anni dallo Statuto dei Lavoratori. Siamo in le più virtuose, il mondo del lavoro con quello grado oggi di offrire politiche attive strutturate, dell’associazionismo. Credo che in questi anni cucite addosso alla persona? Capaci di accom- la Fai abbia fatto davvero tanto per stimolare pagnare il lavoratore lungo tutta la sua vita? Di la partecipazione. I risultati ci parlano di gran- tutelarlo, renderlo indipendente? Non credo, mi de partecipazione, spirito di iniziativa. Penso a pare che resti da fare ancora molto per sdoga- un traguardo storico come la legge 199 contro nare un certo paternalismo statalista. il caporalato, ottenuta dopo anni di battaglie, manifestazioni, pressing su governi e parlamen- to. Ma penso anche alle grandi mobilitazioni più Oggi un passaggio epocale è quello legato recenti, sia confederali che di categoria, come all’emergenza sanitaria. Il paternalismo statali- quelle contro i voucher. La Fai c’è sempre sta- sta rischia di rafforzarsi? ta, non si è mai tirata indietro. Anche le nostre campagne, sono sempre campagne sociali. “Fai Il rischio c’è, perché legittimamente in tempi Bella l’Italia”, “Porto Sicuro”, “Sos Caporala- di crisi estrema le persone chiedono aiuto alla to”, non sono spot, ma veri progetti di attivi- sfera pubblica, non al privato. Ed è giusto che lo smo sindacale, di vicinanza alle lavoratrici e ai Stato faccia la propria parte, che sia presente, lavoratori, di sostegno alle grandi sfide contro che non lasci indietro nessuno, con gli investi- lo sfruttamento, il lavoro nero, l’illegalità. Ab- menti pubblici, il taglio degli sprechi, una sanità biamo un’idea di Paese e vogliamo affermarla a pubblica di qualità, l’incremento delle risorse partire dal mondo del lavoro. per famiglie e imprese. Però questo non vuol dire che dobbiamo fare passi indietro. La pan- demia ha aperto scenari inediti su tutti i fronti, Della stagione commissariale cosa si porta tante inquietudini. Per il sindacato è una sfida dietro la Fai? enorme. La stessa impossibilità di stare fisica- mente nei luoghi di lavoro ci ha obbligati a inge- È stata una fase indispensabile, servita a rin- gnarci per strutturare e mantenere un rapporto novare la categoria e a rimettere l’organizzazione forte con i lavoratori. E poi cambia la contrat- sui binari giusti in termini di trasparenza, gover- tazione, si rafforzano tanti aspetti delle piatta- nabilità, rapporti istituzionali. Peraltro portando forme contrattuali mentre altri si indeboliscono. a casa risultati importanti non scontati, come i Servirà un grande sforzo collettivo per limitare i contratti nazionali dell’industria e della coope- danni sociali ed economici della pandemia. razione alimentare. Poi i congressi di Pomezia e Approfondimenti Riccione, del 2016 e 2017, hanno dato sostanza alla rinascita della Federazione, con una grande Guardando al sindacato, quali sono le novità prova di partecipazione dal basso, da tutti i terri- più rilevanti in casa Fai? tori, che ha sancito la piena unità tra la categoria e la confederazione. È stato fatto un lavoro im- La Fai si è data un’organizzazione moder- portante specialmente sulla formazione, il prose- na, strutturata per dipartimenti e fortemente litismo, la rappresentanza. E oggi abbiamo corag- orientata al rapporto con i territori. Questo è il giosamente avviato anche il progetto Terra Viva, nostro punto forte. Siamo la federazione delle proprio per sviluppare l’idea di una filiera chiusa periferie e dobbiamo saper esserlo ancora di più. della rappresentanza agroalimentare, che com- Per stare davvero tra i lavoratori e tra gli ultimi, prenda anche i lavoratori-produttori, il segmento coloro che spesso un lavoro lo cercano ma non dei piccoli coltivatori, in grado di estendere la no- lo trovano, oppure lo trovano solo in nero. Dob- stra base associativa e di lanciare nuovi progetti biamo saper fare da collante sociale, mettere integrati. Direi che oggi abbiamo un’identità for- 16 in connessione le economie depresse con quel- te. Ma guai a ritenerlo un percorso compiuto.
Una tappa importante è stata la Conferenza dismettere le economie delle risorse fossili. Una organizzativa del 2019. Quali sono state le carat- sfida epocale per tutti. Infine, ci sono le muta- teristiche principali? zioni tecnologiche. Già oggi stanno cambiando il mondo del lavoro. Ma cambieranno sempre di Quella è stata la sede giusta per darci obiet- più le relazioni sociali in generale. La Fai è già, tivi chiari e condivisi. Ci siamo messi in marcia sotto questo punto di vista, un sindacato 4.0, per raggiungerli. Abbiamo voluto un’architettu- che vuole governare i cambiamenti e non subirli. ra organizzativa legata alla capillarità delle le- La tecnologia impatta sul lavoro agroalimenta- ghe, delle unioni comunali e zonali, del siste- re, industriale e ambientale, ma anche inevita- ma dei recapiti, rafforzando una rete umana da bilmente sul mestiere del sindacalista. Con la mettere al servizio delle marginalità. Anche la nostra app We-Fai, ad esempio, abbiamo aperto forte collaborazione con la rete dei servizi della un primo esperimento per mettere la tecnologia Cisl va letta in questa prospettiva. Oggi prose- al servizio di operatori e dirigenti. È la tecnolo- gue il nostro lavoro per una completa mappatu- gia che si adatta ai nostri bisogni per stare di più ra dei delegati e per un maggiore protagonismo e meglio sul territorio e tra le persone, e non vi- delle Rsa e delle Rsu, anche mediante specifiche banche dati e coordinamenti. E una grande at- ceversa. Questo implica anche un nuovo modo tenzione è stata rivolta alla formazione, poten- di comunicare con l’esterno, per rendere la fe- ziata grazie all’apporto della nostra Fondazione, derazione un punto di riferimento anche per i della Fondazione Pastore e del Centro Studi Cisl. non addetti ai lavori. Il sindacato nuovo, libero e autonomo, sognato da Pastore, in fondo era an- che questo: un’organizzazione plurale, capace di parlare il linguaggio della modernità, praticando Quali sono oggi gli orizzonti su cui lavorare? l’inclusione sociale, la buona contrattazione, la Le sfide politicamente più rilevanti? centralità della persona nel lavoro. Credo ci siano soprattutto tre grandi fronti. Il primo è l’emergenza del Coronavirus, piombata come una doccia fredda su tutto il pianeta. Già A proposito di sindacato verde, la Fai ha anche da adesso, ma soprattutto dai prossimi mesi, do- aderito a Symbola e al Manifesto di Assisi. La sfi- vremo saper affrontare una grande crisi sociale da per un’economia a misura d’uomo passa per ed economica in cui le tendenze alla disgrega- l’ambiente? zione e alla ricerca di facili rifugi saranno molto forti. Come categoria dovremo saper stare sul Non c’è dubbio. È vero che la Fai ha sempre Approfondimenti pezzo, saper disinnescare assieme alla confede- saputo anticipare tanti temi legati all’ambiente, razione le tensioni su tutti i livelli. Sapendo che per via soprattutto delle professioni della fore- l’agroalimentare e le filiere connesse potranno stazione e della bonifica. Ma il tema come si è essere davvero un driver della ripresa, se avre- imposto oggi ha una rilevanza del tutto nuo- mo una classe dirigente all’altezza. L’altra gran- va. L’Enciclica Laudato Sì’ di Papa Francesco, i de sfida è quella dell’ambiente. Il che non vuol continui appelli degli scienziati, troppo spesso dire soltanto saper tutelare i lavoratori dei no- inascoltati, i movimenti giovanili come Fridays stri settori ma anche saper coniugare le neces- For Future, non rappresentano fenomeni media- sità della transizione green con quelle dell’oc- tici, ma una profonda consapevolezza, diffusa cupazione. Da questo punto di vista, campagne oramai a livello planetario, sui rischi che stia- come “Fai bella l’Italia” oppure la “Giornata per mo correndo. Oggi non si tratta più di riservare la Cura dell’Ambiente” ci identificano da due all’ambiente un capitolo o un paragrafo di un anni come il sindacato verde per eccellenza. Ma documento congressuale. Oggi le tematiche non basta. Dovremo saper indicare alla politica ambientali hanno fatto irruzione in modo tra- le strade giuste per creare nuova occupazione e sversale in tutti i settori economici e nella no- 17
stra vita quotidiana. Qualsiasi discorso politico cieca rincorsa alla competizione tra organizza- non ha senso se svincolato dai grandi temi della zioni, e le conseguenze per i lavoratori possono salvaguardia dell’ambiente e dai tanti interroga- essere molto gravi. tivi che solleva. Basta vedere le sfide del Green New Deal. Anche l’agenda politica italiana sta affrontando dibattiti di enorme portata. Che si Un altro grande tema per il sindacato agroali- parli di plastic tax, oppure delle professioni del mentare è l’Europa. futuro, o della diffusione dei virus, del fabbiso- gno energetico, dell’innovazione tecnologica, È vero. Mai come oggi l’Europa ha contato delle filiere agroalimentari, degli orientamenti sulle decisioni in materia di agricoltura, sicurezza dei consumatori… non c’è argomento che possa alimentare, pesca, finanziamenti regionali, poli- essere slegato dalla sfida ambientale, dalle sue tiche ambientali. Come Federazione dovremmo ricadute su occupazione, salute pubblica, svilup- fare autocritica e riconoscere che forse in que- po, distribuzione della ricchezza. L’ambiente è il sti vent’anni potevamo fare di più, far sentire grande tema per eccellenza, non uno tra i tanti. di più la nostra voce sui tavoli internazionali. È per questo che siamo tornati a riservare grande attenzione a ciò che accade in Europa. Sono or- In queste sfide, come valuti oggi l’unità sinda- goglioso di aver sollecitato l’Effat ad avere un cale? C’è? Ci sarà? È utile? rapporto più strutturale e meno discontinuo con noi. Abbiamo avviato un percorso che spero darà Quando siamo riusciti a muoverci unitaria- i suoi frutti. L’ultimo congresso ha visto l’Effat mente, in modo trasparente e compatto, abbia- impegnarsi esplicitamente verso un rapporto mo sempre ottenuto buoni risultati. Come ad più solido con i sindacati italiani di categoria. esempio contro l’estensione dei voucher. Poi Da parte nostra abbiamo avanzato proposte ovviamente l’unità sindacale non è mai stata fa- sia organizzative che politiche. Abbiamo chie- cile, perché richiede un grande sforzo di sintesi. sto un metodo di lavoro nuovo, più trasparente, È un nostro dovere ricercarla. Oggi il bisogno con costanti aggiornamenti sui principali dos- di unità emerge forte per esercitare una rappre- sier europei che ci riguardano. E abbiamo pre- sentanza sempre più puntuale davanti alle con- so posizione ad esempio sulla nuova Pac, sulla troparti, ma anche per fare avanzare il nostro pesca e la salvaguardia del mare, sulla lotta allo sistema bilaterale, che ha grandi potenzialità di sfruttamento, sul cosiddetto “nutriscore”. Dos- crescita ma sul quale ci sono ancora tante riser- Approfondimenti sier che ci confermano che mai come oggi serve ve e pregiudizi. Quando sono diventato Segreta- un’Europa unita. E che bisogna schierarsi contro rio generale, nel 2018, tra le prime persone che qualsiasi tentativo di frammentare l’unità e sbi- ho voluto incontrare in assoluto ci sono stati i lanciarla a sfavore dei Paesi mediterranei. Segretari generali di Flai Cgil e Uila Uil. È stata una scelta che rifarei. Non è stata una pura for- malità, ma una dichiarazione di intenti che ho Prossime tappe per la Fai? continuato a praticare. Poi ovviamente le diffi- coltà non mancano, ed è giusto che la Fai coltivi A settembre quella più importante, quando le proprie peculiarità, la propria identità. Ren- chiameremo a raccolta idee e studi per impe- diamo conto ai nostri associati, prima che agli gnarci sulle future tesi congressuali. Il corona- altri. E dobbiamo fare del pluralismo sindacale virus ci ha obbligati a riproporzionare tante ini- un punto di forza, non una palla al piede. Per ziative in cantiere, ma non rinunciamo certo al quanto ci riguarda, alla base di tutto deve esser- nostro ruolo. Democrazia e partecipazione non 18 ci la correttezza, altrimenti l’unità diventa una possono conoscere quarantena.
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